Ariano Irpino e Cappellaio Matto: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
Andreone93 (discussione | contributi)
 
Riga 1:
{{Nota disambigua|descrizione=il supercriminale dei fumetti [[DC Comics]]|titolo=Cappellaio Matto (DC Comics)}}
{{Avvisounicode}}
[[File:Cappellaio Matto.jpg|thumb|[[Illustrazione]] di [[John Tenniel]], 1865]]
{{Divisione amministrativa
|Grado amministrativo=3
|Nome=Ariano Irpino
|Stato=ITA
|Stemma=Ariano Irpino-Stemma.png
|Bandiera=Ariano Irpino-Gonfalone.png
|Voce stemma=
|Voce bandiera=
|Panorama=Ariano Irpino full view.jpg
|Didascalia=
|Divisione amm grado 1=Campania
|Divisione amm grado 2=Avellino
|Amministratore locale=Domenico Gambacorta
 
Il '''Cappellaio Matto''' (''The Mad Hatter'') è un personaggio inventato da [[Lewis Carroll]] apparso per la prima volta nel [[1865]] ne ''[[Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie]]'' e che ricompare in ''[[Attraverso lo Specchio e quel che Alice vi trovò]]'' ([[1871]]). La denominazione "Cappellaio Matto", benché largamente in uso, non è presente nelle opere originali di Carroll, che si riferisce al personaggio semplicemente come "Hatter" ("Cappellaio") nel primo [[libro]], e con la forma contratta "Hatta" (in genere conservata nelle traduzioni italiane) nel secondo.
|Partito=[[Forza Italia (2013)|FI]]
|Data elezione=9-6-2014
|Data istituzione=
|Superficie=185.52
|Note superficie=
|Abitanti=22700
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2015gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2015.
|Aggiornamento abitanti=31-12-2015
|Sottodivisioni=([[#Frazioni|Vedi sezione]])
|Divisioni confinanti=[[Apice (Italia)|Apice]] (BN), [[Castelfranco in Miscano]] (BN), [[Flumeri]], [[Greci (Italia)|Greci]], [[Grottaminarda]], [[Melito Irpino]], [[Montecalvo Irpino]], [[Monteleone di Puglia]] (FG), [[Savignano Irpino]], [[Villanova del Battista]], [[Zungoli]]
|Zona sismica=1
|Gradi giorno=2410
|Nome abitanti=arianesi
|Patrono=[[Ottone Frangipane|sant'Ottone Frangipane]], [[Elzearo da Sabrano]], [[beata Delfina]], San Liberatore.
|Festivo=23 marzo
|PIL=
|PIL procapite=
|Diffusività=
}}
 
Come per tutti i suoi personaggi, Carroll non dà una precisa descrizione fisica del Cappellaio, ma si sofferma più sul comportamento del personaggio e sul suo modo di relazionarsi con [[Alice Liddell|Alice]]. L'[[iconografia]] del personaggio (largamente ripreso nella cultura popolare, a partire dalla celebre versione nel [[film]] di animazione [[Walt Disney|Disney]]) è quindi principalmente ispirata dalle illustrazioni dei libri di Carroll, e in particolare da quelle originali di [[John Tenniel]].
'''Ariano Irpino''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[a'rjano ir'pino]}}, ''Ariæno'' in [[dialetto irpino]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|p= 38}}</ref>) è un [[comuni d'Italia|comune italiano]] di {{formatnum:22700}} abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/> della [[provincia di Avellino]] in [[Campania]]. La cittadina rappresenta il secondo centro demografico della provincia dopo il capoluogo, da cui dista 50&nbsp;km circa (altra città quasi equidistante è Benevento, a cui Ariano fa capo per il Tribunale). I suoi 185.52&nbsp;km² di estensione ne fanno il più vasto comune della [[Campania|regione]]. Si fregia, inoltre, del titolo di [[Città d'Italia|Città]]. L'area urbana vasta composta da vari comuni polarizzati su Ariano Irpino (quale sede di svariati Uffici pubblici) conta oltre {{formatnum:70000}} abitanti.
Ariano è inoltre sede vescovile della [[diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia]].
 
== L'origine del personaggio ==
==Geografia fisica ==
===Territorio===
Ariano Irpino si trova nell'[[Appennini#Appennino campano|Appennino campano]], a cavallo tra Campania e Puglia, in una posizione quasi equidistante tra i mari [[Mar Tirreno|Tirreno]] ed [[Mare Adriatico|Adriatico]]. Il territorio rivela una natura particolarmente impervia ed esposta ai venti con un'altitudine che varia tra i 179 e gli 811&nbsp;m [[Livello del mare|s.l.m.]] tra piccole valli e rilievi scoscesi dove non mancano i dirupi. Fa eccezione l'area nord-orientale che assume una conformazione abbastanza regolare con ampi altipiani.
 
Come per altri personaggi dei libri di Carroll (per esempio la [[Lepre marzolina]] o la [[Falsa tartaruga]]) la figura del Cappellaio Matto ha origine da un [[gioco di parole]] basato su una espressione in uso nell'[[Inghilterra]] vittoriana, in questo caso "matto come un cappellaio" (''mad as a hatter''). L'origine dell'espressione viene solitamente associata con l'uso del [[mercurio (elemento chimico)|mercurio]] nella lavorazione dei tessuti, sostanza che poteva avere effetti deleteri sul [[sistema nervoso centrale|sistema nervoso]] degli [[artigiani]] che maneggiavano tali tessuti.<ref>Lewis Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie, collana ''I Classici, La stampa, Torino, 2003, pp. 129-130''</ref> Alcune rappresentazioni del Cappellaio nella cultura popolare, per esempio quella di [[Tim Burton]] nel film ''[[Alice in Wonderland (film 2010)|Alice in Wonderland]]'', sono state influenzate da questa interpretazione (il trucco usato per il personaggio del Cappellaio interpretato da [[Johnny Depp]] riprende altri aspetti sintomatici dell'avvelenamento da mercurio, per esempio la presenza di macchie arancioni sulla [[pelle]]).<ref>{{cita web|url=http://herocomplex.latimes.com/2009/12/24/johnny-depp-explains-how-he-picked-his-poison-with-the-mad-hatter/"|titolo=Johnny Depp explains how he picked his posion with the mad hatter}}</ref> Tuttavia, la questione dell'origine dell'espressione è controversa; per esempio, è stato osservato che ''mad as a hatter'' è una variante di espressioni preesistenti come ''mad as a maybutter'', che non hanno alcuna particolare relazione con l'avvelenamento da mercurio.<ref>{{cita web|url=http://www.snopes.com/language/phrases/hatter.asp|titolo=Mad as a Hatter}}</ref>
Il centro cittadino sorge su tre colli, Calvario, Castello e San Bartolomeo, i quali vanno a formare un rilievo montuoso a forma di [[sella di Ariano|sella]] che tocca gli 811 metri d'altezza sulla sommità del castello. Per via di tale conformazione orografica Ariano è anche conosciuta col nome di ''Città del Tricolle''. Il centro storico si sviluppa, quindi, in una posizione sopraelevata rispetto alle valli circostanti. Dai punti più panoramici del centro, in particolare dal castello e dalla villa comunale, è possibile ammirare ad ovest i massicci del [[Taburno Camposauro|Taburno]] e del Partenio, a sud la Baronia di Vico, il [[Vulture]] e l'altopiano del Formicoso, ad est il [[Subappennino Dauno]] e a nord i [[Matese|Monti del Matese]] e la vetta del [[Maiella|Monte Maiella]].
 
La leggenda vuole inoltre che Carroll si sia ispirato a tale ''Theophilius Carter'', estroso inventore di [[orologi]] bizzarri, che usava portare un [[cilindro (abbigliamento)|cilindro]] in testa.
Il territorio è attraversato dai torrenti [[Cervaro (fiume)|Cervaro]] e Fiumarella, mentre i fiumi [[Ufita]] e [[Miscano]] lo lambiscono.
* [[Classificazione sismica dell'Italia|Classificazione sismica]]: zona 1 (sismicità elevata-catastrofica).<ref>{{cita web|url=http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/Classificazione.jpg|titolo=Classificazione sismica dei comuni italiani|accesso=20 luglio 2009}}</ref>
 
L'[[illustratore]] [[John Tenniel]] rappresentò il Cappellaio con una [[fisionomia]] simile a quella con cui aveva rappresentato il [[politico]] [[Benjamin Disraeli]] in altre vignette. Nella rappresentazione classica di Tenniel, il Cappellaio indossa un grande cilindro con l'[[etichetta di identificazione|etichetta]] ''in this style 10/6''; come lo stesso Carroll ha spiegato in ''The Nursery "Alice"'', l'etichetta indica il prezzo del cappello<ref>[http://www.alice-in-wonderland.net/alice11.html#6 Lenny's Alice in Wonderland Site - FAQ]</ref> espresso secondo il vecchio sistema di monetazione britannica non decimale: 10 [[sterlina britannica#Monetazione non decimale|scellini]] e 6 [[penny|pence]] (corrispondenti a mezza [[ghinea]], una cifra abbastanza consistente).
La superficie del comune si attesta sui 185,52&nbsp;km², facendone il più ampio della regione (maggiore anche del capoluogo [[Napoli]]).
[[File:Ariano Irpino 2016.png|thumb|Il comune all'interno della provincia di Avellino]]
 
== Il personaggio ==
===Clima===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Ariano Irpino}}
Trovandosi nell'entroterra campano, Ariano è caratterizzato da un [[clima]] di tipo [[Clima temperato|temperato freddo]] in cui, come testimoniato dalla classificazione climatica estrema<ref name="erg7118.casaccia.enea.it">{{cita web|url=http://erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/508%20%5BAriano%20Irpino%5D%20capoluogo.Txt|titolo=Profilo Climatico (Archivio climatico DBT dell'ENEA)|accesso=1º luglio 2009}}</ref>, ad [[inverno|inverni]] relativamente rigidi si alternano [[estate|estati]] piuttosto miti.
 
Possiamo ricostruire il carattere e l'aspetto del Cappellaio Matto analizzando ''[[Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie]]'', ''[[Attraverso lo Specchio e quel che Alice vi trovò]]'', e il racconto dei tentativi di Carroll di realizzare una versione teatrale di ''Alice'' riportati da [[Charlie Lovett]] nel saggio ''[[Alice on Stage]]''.
Le [[precipitazione (meteorologia)|precipitazioni]] non sono molto abbondanti e si attestano sui 600-800&nbsp;mm<ref>Dato basato sulle rilevazioni della vicina [[stazione meteorologica di Trevico]] distante 15 km ca. in linea d'aria.</ref> annui, mentre nella parte occidentale della provincia superano i 1200&nbsp;mm<ref>Si veda [[Stazione meteorologica di Avellino]].</ref>. Nel corso del semestre freddo (fine ottobre - fine aprile) si verificano sporadiche nevicate.
In base alla media trentennale di riferimento [[1961]]-[[1990]], la [[temperatura]] media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +3,8&nbsp;°C; quella del mese più caldo, agosto, è di +21,6&nbsp;°C.<ref name="erg7118.casaccia.enea.it"/>
 
Il Cappellaio abita nel [[Paese delle Meraviglie]] in una casetta (nominata dal [[Gatto del Cheshire]]) parallela a quella della Lepre, dove invece si svolge l'azione.
{{ClimaAnnuale
| nome = ARIANO IRPINO
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 7.1
| tempmax02 = 7.8
| tempmax03 = 10.4
| tempmax04 = 14.5
| tempmax05 = 18.6
| tempmax06 = 23.6
| tempmax07 = 27.1
| tempmax08 = 27.2
| tempmax09 = 23.2
| tempmax10 = 17.4
| tempmax11 = 12.0
| tempmax12 = 8.8
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 0.6
| tempmin02 = 0.9
| tempmin03 = 3.0
| tempmin04 = 6.1
| tempmin05 = 9.7
| tempmin06 = 13.7
| tempmin07 = 16.0
| tempmin08 = 16.0
| tempmin09 = 13.9
| tempmin10 = 9.6
| tempmin11 = 5.6
| tempmin12 = 2.7
}}
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]] di Ariano Irpino:<ref>{{cita web|url= http://clisun.casaccia.enea.it/Dati/FilesCSV/GraGioWb.txt|titolo= Classificazioni climatiche dei comuni italiani|accesso=19 luglio 2009}}</ref>
** [[Zona climatica]] E;
** [[Grado giorno|Gradi giorno]] 2410.
 
Nel primo libro è uno dei tanti sudditi della [[Regina di cuori (Alice nel Paese delle Meraviglie)|Regina di cuori]].
==Origini del nome==
Cappellaio fallito, dedito solo a gozzovigliare, aveva partecipato ad un Festival della canzone organizzato dalla Regina, con scarsissimi risultati (aveva presentato [[Twinkle, Twinkle little bat]]) era stato accusato di "ammazzare il tempo" e così da quel momento il Tempo, risentito, per lui ed i suoi compagni si fermò alle cinque.
L'etimologia del nome deriva, secondo la tradizione, dal latino ''Ara Iani'', un altare realizzato in onore del dio Giano. Piú verosimili le ipotesi che lo fanno risalire al nome di persona latino ''Arrius'' a cui si aggiunge il suffisso -''anus'' che indica appartenenza, oppure alla parola ''aryale'', luogo incolto. L'aggiunta Irpino (introdotta nel 1930) è identificativa della zona e dovuta alla necessità di distinguere il comune dall'omonimo centro sito nel Polesine. In epoca precedente si parlava di Ariano di Puglia, con probabile riferimento all'antico [[Ducato di Puglia e Calabria]].
Nella sua perenne ora del [[tè]], il Cappellaio partecipa ai festini della [[Lepre Marzolina]] (matta anche lei) e sembra non riuscire a portare un discorso sensato a termine senza interruzioni.
Appassionato anche di [[orologi]], ne possiede uno che segna il giorno ed il mese, ma non le ore.
Il suo famosissimo [[indovinello]] [[Cappellaio Matto#L'indovinello del Cappellaio|''Che differenza c'è tra un corvo e uno scrittoio?'']] (che nel libro non ha una risposta) ha fatto arrovellare i cervelli dei lettori che spinsero Carroll ad inventarne una risposta.
 
Nel secondo libro, il Cappellaio (chiamato nell'originale ''Hatta'') è un servitore della corte reale imprigionato prima di aver commesso il delitto.
==Storia==
===Origini e periodo romano===
 
Insieme alla Lepre non manca di mostrare i suoi squilibri mentali nell'accogliere Alice, dapprima scacciandola e poi cercando di fare conversazione punzecchiandola con osservazioni personali e domande trabocchetto.
Le prime tracce di insediamenti umani nella zona sono stati rinvenuti a seguito di scavi archeologici nell'area a nord-est del centro cittadino, in località Starza<ref>{{cita conferenza |autore= C. Albore Livadie |titolo= Considerazione sui nuovi scavi a La Starza (Ariano Irpino) e sulle comunità pastorali appenniniche | conferenza= Civiltà della Transumanza |mese= novembre|anno= 1988 |città= Santa Croce del Sannio |pagine= 32-45 }}</ref>. I reperti, provenienti da un villaggio di capanne preistorico risalente al [[Neolitico]] inferiore, sono datati a partire dal [[VII millennio a.C.]] fino al [[900 a.C.]], quando il sito viene presumibilmente abbandonato.
 
== L'indovinello del Cappellaio ==
Alle prime popolazioni dell'Appennino seguirono gli [[Irpini]], una tribù dei [[Sanniti]] che fondò poco lontano dall'insediamento della Starza, oggi quasi al confine con il comune di [[Castelfranco in Miscano]], il centro di ''[[Aequum Tuticum]]'', che verrà poi romanizzato durante la [[Guerre sannitiche|Terza Guerra Sannitica]] intorno al [[300 a.C.]] [[Aequum Tuticum]] si trovava in una posizione strategica rispetto alle vie di comunicazione dell'antichità in uno snodo tra [[Sannio]], [[Campania]], [[Puglia|Apulia]] e [[Lucania]], al centro dei traffici tra [[Mar Tirreno|Tirreno]] ed [[Mare Adriatico|Adriatico]]. In particolare, in epoca sannitica la cittadina era sorta sul tragitto del [[Tratturo Pescasseroli-Candela]], assumendo probabilmente la funzione di stazione di sosta. La sua importanza crebbe con i [[roma antica|romani]], che la ersero a municipio, visto che proprio per Aequum Tuticum passava la via Aemilia, una diramazione dell'[[Via Appia Antica|Appia]] diretta a ''[[Luceria]]''.
Nel libro ''[[Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie]]'', il cappellaio pone ad Alice l'[[indovinello]]: "Why is a raven like a writing desk?" ("Perché un corvo è come uno scrittoio?" oppure "Cos'hanno in comune un corvo ed uno scrittoio?"). Quando Alice si arrende, il Cappellaio ammette di non conoscere lui stesso la risposta. Quando [[Lewis Carroll]] ideò l'indovinello lo fece con l'intenzione di lasciarlo privo di una soluzione, tuttavia le richieste di molti lettori ed ammiratori lo indussero a cercare, assieme ad altri esperti di indovinelli come [[Sam Loyd]], una possibile soluzione. Nella prefazione all'edizione del [[1896]], Carroll scrisse:
 
{{Citazione|Mi sono state poste così spesso domande al riguardo se si potesse immaginare una risposta all'Indovinello del Cappellaio, che anch'io potrei scrivere qui quella che mi pare una risposta abbastanza appropriata: "Perché entrambi producono alcune Note, anche se sempre Piatte; e non sono mai disposti al contrario!". Ad ogni modo, questo è semplicemente un ripensamento; l'Indovinello, così come era stato inizialmente concepito, non aveva affatto una soluzione.|<ref>[http://www.alice-in-wonderland.net/alice9.html Trivia - Lenny's Alice in Wonderland site]</ref>|Enquiries have been so often addressed to me, as to whether any answer to the Hatter's Riddle can be imagined, that I may as well put on record here what seems to me to be a fairly appropriate answer,: "Because it can produce a few notes, though they are very flat; and it is nevar put with the wrong end in front!". This, however, is merely an afterthought; the Riddle as originally invented, had no answer at all".|lingua=en}}
Il periodo di massimo splendore, comunque, arriva nel tardo impero, quando diventa un punto di passaggio obbligato verso sud con la costruzione dell'[[Via Traiana|Appia Traiana]] tra il I ed [[II secolo]] e la successiva [[via Herculea]] nel [[III secolo]], che qui s'incrociano. La città viene citata per la prima volta da [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] che in una sua missiva a [[Tito Pomponio Attico]], scriveva proprio da ''Aequum Tuticum'' così dicendo: "sosta obbligata verso l'Apulia e città di elevata condizione sociale in quanto fornita di ogni comodità".<ref>Cicerone, Epistulae ad Atticum.</ref>
 
La soluzione prospettata da Carroll è formata da due parti. Nella prima gioca sui doppi significati di "Note" (Nota musicale o foglietto scritto) e di "Flat" ([[Bemolle]] o piatto). Nella seconda invece afferma che entrambi non vengono mai disposti al contrario (una [[scrivania]] non viene mai disposta col fronte, su cui ci si appoggia per scrivere, contro il muro), pur sostituendo la parola ''never'' (mai) con ''nevar'' (Raven scritto al contrario) che ne ha la stessa pronuncia.
====Le vie di comunicazione====
[[File:Via Appia map.jpg|left|upright=1.4|thumb|Tracciato delle vie Appia e Traiana.]]
Per dare un'idea di quanto fosse strategica la posizione di [[Aequum Tuticum]] durante l'[[Storia antica|età antica]] si fa di seguito menzione delle arterie che passavano nelle sue vicinanze.
* Il [[Tratturo Pescasseroli-Candela]], fin dall'epoca preistorica ha rappresentato una fonte economica legata alla [[transumanza]] di armenti dall'[[Abruzzo]] alla [[Puglia]]. Lungo 114 miglia, per una larghezza originaria di 111,60 metri, la “via della lana” nel territorio della [[Comunità montana dell'Ufita]] toccava i comuni di [[Casalbore]], [[Montecalvo Irpino]], Ariano Irpino, [[Villanova del Battista]] e [[Zungoli]].
* La [[via Appia Antica|via Appia]] diretta a [[Brindisi]], attraversando il [[Sannio]], toccava i centri di [[Benevento]], ''[[Mirabella Eclano|Aeclanum]]'', ''[[Trivicum]]'' ed [[Aquilonia]], passando per la valle Ufita, quindi a pochi chilometri da ''[[Aequum Tuticum]]''.
* Proprio dalla Appia nella piana di [[Flumeri]] si staccava la ''via Æmilia'', una strada consolare di [[Repubblica romana|età repubblicana]] diretta ad ''[[Aequum Tuticum]]'' e ''[[Luceria]]''. La sua esistenza è stata accertata dal ritrovamento di due cippi miliari risalenti al [[II secolo a.C.]] con sopra l'iscrizione ''[[Marco Emilio Lepido|Marcus Aemilius Lepidus]]'' nelle località Manna e S. Lucia di Camporeale ad Ariano Irpino.
* La [[via Traiana]] era un diramazione dell'Appia, da cui si staccava a [[Benevento]] in direzione di [[Brindisi]]. Voluta dall'omonimo imperatore, fu costruita tra il [[108]] e il [[110|110 d.C.]] con l'obiettivo di creare un collegamento veloce tra [[Roma]] ed il principale imbarco per l'Oriente, evitando l'impervio percorso [[appennini]]co dell'[[Via Appia Antica|Appia]]. Essa, proprio dopo l'Appia, rappresenta la seconda grande [[Via Romana]] di penetrazione nell'[[Irpinia]]. Nel territorio irpino toccava i comuni di [[Casalbore]], [[Montecalvo Irpino]], Ariano Irpino e [[Greci]]. Il tracciato, che qui seguiva vie naturali, coincideva parzialmente col regio [[tratturo]] fino ad [[Aequum Tuticum]], dove il tratturo virava in direzione di [[Venosa|Venusia]], mentre la strada verso Aecae nei pressi dell'odierna [[Troia (Italia)|Troia]]. La [[via Traiana]], a differenza dell'Appia, abbandonata dopo la [[Impero romano|caduta di Roma]], continua ad essere percorsa anche durante il [[Medioevo]] sotto [[Goti]], [[Longobardi]] e [[Normanni]], finché non viene sostituita dalla Strada Regia delle Puglie sotto gli [[Angioini]].
* La ''via Aurelia Aeclanensis'', tra ''[[Mirabella Eclano|Aeclanum]]'' ed ''[[Ordona|Herdoniae]]'', passava per ''[[Aequum Tuticum]]'' e collegava la via Appia con la [[Traiana]]. Testimoniano la sua esistenza due cippi miliari, uno rinvenuto a 4,5&nbsp;km circa da ''Aeclanum'', l'altro nei pressi di [[Scampitella]].
* La [[via Herculea]], realizzata da [[Massimiano|Valerio Massimiano]] "l'Erculio" tra il [[286]] ed il [[305]], si staccava dalla [[Traiana]] ad ''[[Aequum Tuticum]]'' per proseguire a sud verso la [[Lucania]] sovrapponendosi in parte al percorso del [[tratturo]].
 
Nel corso degli anni, numerose altre risposte sono state proposte e nel [[1989]] la [[England's Lewis Carroll Society]] indisse un concorso per cercare le migliori soluzioni.
===Medioevo===
La decadenza di ''[[Aequum Tuticum]]'' inizia in concomitanza delle prime [[invasioni barbariche]] nel [[IV secolo]], finché nel [[VI secolo|VI]]-[[VII secolo|VII]] se ne perde ogni traccia. È a quest'epoca che si fa risalire il primo insediamento sul Tricolle, luogo rialzato e facilmente difendibile. Con l'arrivo dei [[Longobardi]], la conquista di [[Benevento]], sottratta ai [[Impero bizantino|Greci-Bizantini]] da [[Zottone]], e la nascita del [[Ducato di Benevento|Ducato Longobardo]] nel [[571]], il territorio di Ariano rientra in quella sfera di influenza politica e religiosa, seguendone le alterne vicende fino al suo declino nell'[[XI secolo]]. In particolare intorno all'[[1000|anno 1000]] viene eretto il Castello a difesa dai domini Greci.
 
Alcune delle soluzioni più citate sono:
Dopo l'anno [[1000]], in un contesto politico frammentato e di continua belligeranza, viene costituita la [[contea (suddivisione amministrativa)|contea]] d'Ariano ad opera di un gruppo di [[normanni|cavalieri normanni]] capeggiato da [[Gilberto Buatère]] ed assoldati da [[Melo di Bari]], un nobile di origine longobarda, ribelle al dominio bizantino e alleato coi principi longobardi. La contea, che può essere considerata il primo organismo politico posto in essere dai [[Normanni]] nel [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]], soppianta il guastaldato tra il [[1016]] ed [[1024]].<ref>[http://www.cesn.it/mezzogiorno.htm CESN].</ref>.
* ''Because [[Edgar Allan Poe|Poe]] wrote on both'' (Perché [[Edgar Allan Poe|Poe]] scrisse su entrambi). Si riferisce alla famosa [[poesia]] di [[Edgar Allan Poe]], ''il Corvo'', presumibilmente scritta poggiandosi su una scrivania.
Con i [[Normanni]], che nel giro di pochi anni cancellarono dall'[[Italia Meridionale]] [[Longobardi]] e [[Impero bizantino|Bizantini]], Ariano assunse un ruolo di primaria importanza; venne potenziato il castello e la città divenne uno dei centri più importanti del tempo con una contea che comprendeva anche una parte del [[Sannio]].
* ''Because there's a "B" in both and a "N" in neither'' (Perché c'è una "B" in entrambi ed una "N" in nessuno). In realtà, a ben guardare, c'è una N in entrambi (rave'''n''', writi'''n'''g desk) mentre nessuno dei due contiene una B. Ma ciò non toglie che ci sia una B nella parola ''both'' ed una N nella parola ''neither''.
Proprio nel castello della città appena ristrutturato nel [[1140]] [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II d'Altavilla]] detto [[Ruggero II di Sicilia|Il Normanno]], vi tenne il suo primo parlamento nella parte continentale del [[Regno di Sicilia]]. Qui emanò le [[Assise di Ariano]], la nuova costituzione del [[Regno di Sicilia|Regno]]. Questo corpus legislativo, una sintesi di tradizioni giuridiche diverse, ispirate al [[diritto romano]], al [[Corpus iuris civilis|Codice Giustinianeo]], all'[[Editto di Rotari]], al [[diritto canonico]], alle testimonianze bibliche e cristiane, verrà adottato quasi integralmente e con poche variazioni nelle [[Costituzioni di Melfi]] di [[Federico II di Svevia]]. Nello stesso anno viene battuto il [[Ducato (moneta)|Ducato]].
* ''Because both have pen'' (Perché entrambi dotati di [[piumaggio|penne]]). Il [[corvo]] infatti è dotato di [[piumaggio]] mentre uno scrittoio può avere [[Penna d'oca|penne per la scrittura]].
 
L'indovinello del cappellaio è parodiata anche nel primo fumetto dei "[[My Little Pony - L'amicizia è magica (fumetto)|My Little Pony]]" (''Il ritorno di Queen Chrisalys'') una voce misteriosa pone il seguente quesito: "cosa hanno in comune un pony e uno scrittoio?" le risposte che le protagoniste danno sono le seguenti:
[[File:Sud Italia nel 1112.jpg|left|upright=1.4|thumb|L'Italia meridionale nell'XI secolo.]]
*Hanno quattro gambe
Con la fine della dinastia [[normanni|normanna]] e l'avvento della [[Hohenstaufen|casa di Svevia]] sul trono del [[regno di Sicilia]], inizia per la città un periodo infelice fatto di guerre saccheggi e devastazioni. In particolare nel [[1255]] [[Manfredi di Sicilia|Manfredi di Svevia]] - figlio di [[Federico II di Svevia|Federico II]] - assedia la città, che aveva appoggiato l'esercito papale contro di lui. Ariano resiste duramente all'assedio grazie alle mura ed alla natura combattiva degli abitanti, finché un gruppo di lucerini, fingendosi disertori dell'esercito di [[Manfredi di Sicilia|Manfredi]], viene accolto nella città. Nella notte, in realtà, essi rivelano la loro doppia faccia, saccheggiandola e distruggendola col fuoco, oltre a farne strage degli abitanti. A ricordo del tragico evento c'è ancora una via chiamata per tale motivo "La Carnale".
*Sono entrambi utili
*Ti portano via con la fantasia
*Non lo so (in riferimento alla risposta del cappellaio questa si rivela essere la risposta esatta)
 
==Influenza culturale==
Più di dieci anni più tardi, nel [[1269]], [[Carlo I d'Angiò]], dopo aver sconfitto [[Manfredi di Sicilia]] nella [[battaglia di Benevento (1266)|battaglia di Benevento]] e conquistato il regno, decide di ricostruire la città. In quell'occasione dona in segno di riconoscenza per la fedeltà dimostrata al papato, due [[Sacra Spina|spine]] della corona di [[Cristo]] (donategli dal fratello [[Luigi IX di Francia|Luigi IX]] [[re di Francia]] detto [[Luigi IX di Francia|Il Santo]]), ancora conservate in un [[reliquiario]] all'interno della Cattedrale [[Architettura romanica|romanica]] della città.
*Il Cappellaio Matto, in una illustrazione di [[John Tenniel|Tenniel]], appare nel [[Logo (grafica)|logo]] della [[Charisma Records]], [[etichetta discografica]] di gruppi come i [[Genesis]] e i [[Van der Graaf Generator]].
Durante il regno degli [[Angioini]], la città viene governata da esponenti della famiglia provenzale dei [[de Sabran]] dal [[1294]] al [[1413]]. Tra i vari conti di questo periodo è da ricordare [[Elzearo da Sabrano|S. Elzeario]], figlio di Ermengao, e la moglie Beata [[Delfina di Signe]], due dei quattro patroni di Ariano. Ai primi del Quattrocento la città risente delle alterne vicende della lotta tra [[Angioini]] ed [[Corona d'Aragona|Aragonesi]] per il possesso del [[regno di Napoli]].
*[[Batman]] ha come nemico un criminale che si fa chiamare '' [[Cappellaio Matto (DC Comics)|Cappellaio Matto]]'': si tratta di un [[ingegnere]] di nome Jervis Tetch affetto da maniaco-depressione. La sua ossessione per il libro ''[[Alice nel Paese delle Meraviglie]]'' lo ha spinto ad assumere l'identità del famoso Cappellaio del racconto stesso. Tetch usa delle carte speciali inventate da lui (con su scritto 10/6) capaci di influenzare il controllo di chi ne viene a contatto.
Nel [[1417]] tutta la contea passa a [[Francesco Sforza]], condottiero e futuro [[Governanti di Milano|duca di Milano]]. Nel [[1440]] viene concessa da [[Alfonso V d'Aragona|Alfonso d'Aragona]] nelle mani del [[Siniscalco|Gran Siniscalco]] Inigo de Guevara che si era distinto come uno dei suoi migliori generali durante la conquista del [[Regno di Napoli]]. Agli [[Corona d'Aragona|Aragonesi]] rimarrà fino al [[1485]], quando il figlio Pietro perderà la città, a seguito della sua partecipazione alla [[Congiura dei baroni]] contro il Re [[Ferdinando I di Aragona]] ed in favore di [[papa Innocenzo VIII]]. Nell'anno successivo la città rientra nel [[Demanio]] e vi resta fino al [[1495]].
[[File:Cappellaio Matto (Disney).png|miniatura|sinistra|Il Cappellaio Matto nella versione Disney]]
[[File:ariano irpino via russo anzani.jpg|thumb|Veduta della via Russo-Anzani]]
[[File: Le Chapelier Fou - Alice au pays des merveilles - 20150803 16h45 (10818).jpg|thumb|[[Cosplay]] del Cappellaio Matto nella versione Disney.]]
 
*Nel [[lungometraggio]] della [[Disney]] ''[[Alice nel Paese delle Meraviglie (film 1951)|Alice nel Paese delle Meraviglie]]'' assume un ruolo di primo piano festeggiando col Leprotto Bisestile (la [[Lepre Marzolina]] di Carroll) il proprio non compleanno, vero tema della curiosa e consueta festicciola alla quale prenderà parte anche la bimba curiosa. In questa versione è apparso anche in altre produzioni Disney come cartoni (esempio ''[[Bonkers, gatto combinaguai]]'', ''[[House of Mouse - Il Topoclub]]'') e fumetti, anche di produzione italiana. In ''Bonkers, gatto combinaguai'', che insieme al Leprotto Bisestile lavora come truccatori degli studi ma vivono entrambi nella H dell'insegna di [[Hollywood]]; e in ''House of Mouse - Il Topoclub'', i due sono come ospiti.
Il [[1493]] è un anno funesto per Ariano a causa di un'epidemia di [[peste]] che sconvolse [[Napoli]], danneggiando pesantemente l'economia locale, visto che rimase interdetto il transito da e per il capoluogo partenopeo, mentre furono fortemente limitati gli spostamenti all'interno del regno.
*Nel [[videogame]] per [[personal computer|PC]] ''[[American McGee's Alice]]'', seguito [[horror]] delle avventure di Alice, Il Cappellaio Matto è diventato un autentico [[scienziato]] pazzo ossessionato dal tempo. La sua dimora è diventata una specie di grande [[laboratorio]] dove tiene rinchiuse le [[cavie]] dei suoi sadici esperimenti (tra le quali i suoi ex compagni: la Lepre Marzolina e il Ghiro). Con l'aiuto dei beoti [[Tweedledum e Tweedledee|Pincopanco e Pancopinco]], brama di trasformare tutti gli abitanti del Paese delle Meraviglie nei suoi [[automa meccanico|automi]].
 
*Nel [[2008]] [[Tim Burton]], [[Leone d'oro]] alla carriera, torna alla [[Disney]] per dirigere ''[[Alice in Wonderland (film 2010)|Alice in Wonderland]]'': per la parte del Cappellaio Matto, scelse il suo pupillo [[Johnny Depp]] (doppiato in italiano da [[Fabio Boccanera]]), che torna anche nel sequel, ''[[Alice attraverso lo specchio]]''.
===Età moderna===
*In una scena dell'[[oav]] ''[[Code Geass - Hangyaku no Lelouch - Nunnally in Wonderland]]'', [[Lelouch Vi Britannia|Lelouch]] sogna di interpretare il Cappellaio Matto.
Nel [[1495]] la città sarà comprata da [[Carafa (famiglia)|Alberico Carafa]], il quale riceverà dal re [[Ferdinando II di Napoli]], il titolo di “duca di Ariano” nel [[1498]]. I [[Carafa (famiglia)|Carafa]] la conserveranno fino al [[1532]], quando [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] la concederà ai [[Gonzaga]], per poi passare ai [[Gesualdo (famiglia)|Gesualdo]] nel [[1577]]. Sono questi gli ultimi anni del [[Feudalesimo|regime feudale]]. Il 2 agosto [[1585]], infatti, Ariano si riscatta, viene reintegrata nel [[demanio]] e diventa [[Città regia (Italia)|Città regia]], andando a dipendere direttamente dal [[Viceré]] del [[Regno di Napoli]].
*Dal punto di vista culturale, il bizzarro comportamento del Cappellaio Matto si può ricondurre ai composti del mercurio che i cappellai del XIX secolo utilizzavano per la fabbricazione di [[cappello|cappelli]] di [[feltro]]. I sintomi del mercurialismo possono essere infatti turbe della personalità, irritabilità, [[disturbo depressivo|depressione]] e nervosismo.<ref>{{Cita libro |autore=Skoog Douglas A.; West Donald M.; Holler F. James; Stanley R. Crouch|titolo= Fondamenti di chimica |editore= edises |anno=2007 |pagine = 865-866|isbn=88-7959-300-5}}</ref>
Questo status la porterà nei secoli successivi a rimanere fedele alla corona e ad opporsi energicamente sia ai moti di [[Masaniello]] tra il [[1647]]-[[1648|48]], fino a subire l'assedio ed il saccheggio ad opera dei ribelli napoletani, per aver bloccato il transito del grano a loro destinato dalla [[Puglia]], sia a quelli risorgimentali del settembre [[1860]].
*Nel [[manga]] ''[[Pandora Hearts]]'', il personaggio di Xerxes Break è conosciuto anche come "Cappellaio Matto": questo perché la sua catena (''chain'') è appunto ''Mad Hatter''.
 
*Il Cappellaio Matto appare in alcuni episodi della prima stagione di [[C'era una volta (serie televisiva)|''C'era una volta'']]; in alcuni di essi, è anche il protagonista della ''trama verticale''.
===Dopo l'unità d'Italia===
Dopo l'unità d'Italia fu sede del [[circondario di Ariano di Puglia]], fino alla soppressione dei circondari del [[1926]]. Nel [[1868]], il comune aveva infatti acquisito la denominazione di '''Ariano di Puglia''' (già attestata, sia pure in modo non ufficiale, nelle epoche precedenti) che durò fino al [[1930]], quando assunse il nome '''Ariano Irpino'''<ref>{{cita libro|cognome= AA. VV.|nome= |titolo=Puglia|annooriginale= 1978|edizione=4|data= |anno= |editore=Touring Club Italiano|città= |ISBN=88-365-0020-X|pagine= 11}}</ref>.
Proprio nel [[1930]] la cittadina viene violentemente colpita dal [[terremoto del Vulture del 1930|terremoto del Vulture]]. Altri gravi danni si ebbero dapprima nel corso della [[Seconda Guerra Mondiale]] e poi a seguito del [[Terremoto dell'Irpinia del 1962|terremoto del 1962]], il cui epicentro viene localizzato nei pressi della città; in quest'occasione risultò anzi danneggiato circa l'80% degli edifici<ref>{{cita web|url=http://www.flanet.org/aseva/evento.asp?WHERE=ID_Evento%20=%2022|titolo=Terremoto dell'Irpinia del 1962.|accesso=10 luglio 2009}}</ref>. Meno cruenti furono invece gli effetti dovuti al [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|sisma]] del [[1980]], il quale provoca danni solo alle strutture più fatiscenti, oltre che ad alcuni monumenti tra
cui il campanile del duomo crollato nella centrale piazza Plebiscito.
 
[[File:Ariano Irpino-Stemma.png|150px|right]]
 
===Simboli===
Lo Statuto comunale della Città di Ariano Irpino<ref>{{cita web|url=http://www.comunediariano.it/regolamenti/statuto.htm|titolo=Statuto comunale all'art.4,comma 2.|accesso=10 maggio 2009}}</ref> afferma che
{{citazione|Lo stemma del Comune di Ariano Irpino è d'argento ha i tre monti di verde, al naturale, sormontati dalla scritta d'azzurro A I (''Ara Iani'').}}
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
| immagine = Corona di città.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Città dell'Italia
| motivazione = Decreto del Presidente della Repubblica<ref name=ACSFascCom>{{Cita web|http://dati.acs.beniculturali.it/comuni/|ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali}}</ref>
| data = [[26 ottobre]] [[1952]]
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
 
===Architetture religiose===
Nel centro storico di Ariano Irpino si trovano diverse chiese o edifici religiosi, più o meno antichi. Quasi tutti sono andati incontro nel corso dei secoli ad opere di restauro o ricostruzione, più o meno fedele, a causa dei frequenti terremoti che hanno scosso il Tricolle.
 
;Cattedrale:
{{vedi anche|Cattedrale di Santa Maria Assunta (Ariano Irpino)}}
[[File:Basilica Cattedrale di Ariano Irpino.jpg|thumb|La Basilica Cattedrale]]
[[File:ariano irpino cattedrale romanica.jpg|thumb|Cattedrale Romanica (X sec)]]
 
La chiesa cattedrale di Ariano si presenta in stile [[Architettura romanica|romanico]] con la classica pianta a [[croce latina]]. Le tre [[Navata|navate]] dell'edificio, sormontate da [[Volta a crociera|volte a crociera]], si intersecano con il [[transetto]] posto in una posizione rialzata, andando a terminare nel [[presbiterio]]. La [[cattedrale]] è intitolata all'Assunzione di Maria Ss. in Cielo ed a [[Ottone Frangipane|Sant'Ottone Frangipane]], principale protettore della città. Nel 1984 ha ottenuto da [[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]] il titolo di [[Basilica]] Minore<ref>{{cita web|url=http://www2.diocesiarianolacedonia.it/site/sito%2008-09/Storia_della_Cattedrale/Storia_della_Cattedrale.html|titolo=Diocesi Ariano Irpino - Lacedonia|accesso=15 luglio 2009}}</ref>.
 
;Chiesa di S. Michele Arcangelo:
 
È stata eretta originariamente nell'[[XI secolo]], per poi essere rivista nel [[XVI secolo]] e infine ricostruita nel [[1742]]. Il portale d'ingresso in pietra è del [[1747]]. All'interno si possono ammirare una statua lignea di S. Michele ed il seggio vescovile di stile tardo-catalano del [[1563]].
 
;Chiesetta di S. Maria del Loreto:
 
Si trova al di fuori del centro storico, su una rupe al di sotto del castello. Venne eretta alla fine del [[XV secolo|Quattrocento]] pochi anni dopo il più famoso [[Basilica della Santa Casa|santuario mariano]] in [[provincia di Ancona]], cui idealmente si collega. La si trova, infatti, compresa nell'inventario del [[1517]] presentato al vescovo [[Diomede Carafa]], in cui la si cita con annessa una camera e un “horto". La sua struttura originaria venne gravemente danneggiata dai terremoti del [[1930]] e del [[1962]].
 
;Santuario di Valleluogo:
 
Si trova pochi chilometri dal centro nell'omonima vallata tra Ariano e [[Montecalvo Irpino]], nel luogo di un'[[Apparizioni e altre manifestazioni mariane|apparizione mariana]]. Secondo una leggenda nel [[Basso Medioevo]] la [[Maria (madre di Gesù)|Madonna]] apparve ad una pastorella sordomuta, la figlia del proprietario del mulino edificato presso il torrente che solcava il fondo della valle, ora ridotto a piccolo ruscello. La Vergine guarì la bambina e chiese di edificare una cappella nel luogo dell'apparizione. La richiesta fu subito esaudita con il contributo di generose elargizioni. Divenuto meta di pellegrinaggio, la festa viene celebrata il giorno della [[Pentecoste]]. Al suo interno viene custodita una statua della Madonna risalente al [[XV secolo]]. Nell'area contigua alla chiesetta è stato realizzato un centro di riabilitazione psico-motoria per disabili.
 
;Chiesa di S. Pietro de' Reclusis:
 
Sita nel rione omonimo ai piedi del centro storico, custodisce affreschi del [[XVI secolo|Cinquecento]]. A lato della costruzione si trova un [[eremo]] in cui passò gli ultimi anni della sua vita [[Ottone Frangipane|Sant'Ottone Frangipane]], patrono della città e della diocesi.
 
;Chiesa di S.Agostino:
 
Sita in piazza Garibaldi, custodisce l'altare della Consolazione del [[XVI secolo]], sovrastato da un arco in pietra grigia di Roseto, adornato da fregi e sculture simboliche.
 
;Chiesa di San Pietro:
 
È ubicata nel Rione Guardia e risale al [[1459]]. Sulla facciata presenta un portale tardo-gotico, mentre al suo interno si può trovare un altare [[XV secolo|quattrocentesco]].
 
;Chiesa del Carmine:
 
Situata lungo corso Vittorio Emanuele ai piedi del rione Tranesi, fu edificata nel [[XVII secolo]].
 
;Chiesa di S. Giovanni Battista:
 
La struttura risale al [[XVIII secolo]], sebbene sulla facciata presenti un portale del [[XIII secolo]]. L'edificio dà il nome alla strada in cui sorge.
 
;Chiesetta di S. Andrea:
 
Si trova di fianco al Palazzo della Duchessa, non lontana dalla Piazza del Plebiscito. Risale al [[XV secolo]].
 
;Chiesa di S. Anna:
 
Situata in via Mancini alle spalle del Municipio, presenta due altari del [[XVII secolo|Seicento]].
 
===Architetture civili===
====I Palazzi storici====
* Palazzo [[Anzani (famiglia)|Anzani]], [[XVII secolo]], sito in Via [[Donato Anzani]], nel centro storico di Ariano Irpino, a poca distanza dalla centralissima Piazza del Plebiscito. La struttura è adibita a sede del Museo Archeologico.
* Palazzo Forte del [[XV secolo]] e restaurato nel [[1990]], già sede della [[Sottoprefettura]] di Ariano fino al [[1926]]. Ospita oggi il Museo Civico ed il Centro Europeo di Studi Normanni.
* Palazzo Gambacorta, risalente agli inizi del [[XVIII secolo|Settecento]]Sono in corso restauri.
* Palazzo De Miranda, del [[XVIII secolo]].
* Palazzo de Piano-d'Afflitto, noto come Palazzo della Duchessa, dei secoli [[XVI secolo|XVI]]-[[XVIII secolo|XVIII]].
* Palazzo Vitale-Pisapia, dei secoli [[XV secolo|XV]]-[[XVI secolo|XVI]].
* Palazzo Vitoli-Cozzo, in via Tribunali, risalente al [[XVIII secolo]].
 
====Le fontane====
Un patrimonio della città di Ariano è rappresentato dai "Carpini", le fontane che i viaggiatori incontravano lungo la Strada Regia delle Puglie, la lunga arteria che collegava Napoli alla [[Capitanata|Terra di Capitanata]]. Nel territorio, quindi, si possono ancora ammirare alcune di queste fontane, una combinazione di arte, storia e ingegno della società rurale. Le principali fontane giunte fino ai giorni nostri sono: La Fontana di Camporeale, Il Carpino della Pila, La Fontana della Maddalena e il Carpino della Tetta.
 
La Fontana di Camporeale, oggi più nota con il nome di "Fontana di Ponte Gonnella" fu realizzata per volontà di [[Carlo III di Spagna|Carlo III di Borbone]] nel [[1757]]. Successivamente, nel [[1858]], fu spostata, restaurata e abbellita per ordine di [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]].
 
===Architetture militari===
====Il Castello Normanno====
{{D|Castello Normanno (Ariano Irpino)}}
[[File:Castello normanno ariano.jpg|thumb|Il Castello Normanno]]
Il [[castello]] sorge sulla sommità dell'omonimo colle, nella zone più alta e panoramica del territorio cittadino. Edificata in una posizione strategica e di difficile accesso, crocevia tra il Sannio, l'Irpinia e le Puglie, la fortezza domina le valli dell'Ufita, del Miscano e del Cervaro. Come risulta dai documenti pervenuti fino ai giorni nostri, la sua funzione non è stata tanto quella di proteggere la città da eventuali attacchi provenienti dalle zone limitrofe, quanto quella di ergersi a baluardo per sostenere un assedio in caso di guerra, di modo da frenare l'invasione del regno<ref name=Antuono >{{cita|D'Antuono M. e D'Antuono O.|}}</ref>.
 
La struttura presenta le caratteristiche peculiari dell'architettura aragonese e può essere datata per il profilo costruttivo tra i secoli [[XI secolo|XI]] e [[XII secolo|XII]]. Di forma pressoché trapezoidale, presenta lati di dimensione diversa e torri disposte ai quattro angoli. Ogni torre è articolata al suo interno con alcuni vani di varia dimensione, più grandi in basso e più piccoli in alto. Il loro diametro varia da 13 fino a 16 metri. I muri di cortina sono muniti di contrafforti ora interrati. I lati più corti sono quelli nord e sud, rispettivamente di 40 e 56 metri circa. I lati est ed ovest, invece, corrono per circa 72 ed 81 metri.
 
Assedi, incuria e terremoti ne hanno accentuato il degrado a partire dal [[XVI secolo]], tanto che nell'[[XIX secolo|Ottocento]] della costruzione originaria non rimangono che i Torrioni, parte della cinta muraria e poche altre costruzioni oggi immerse nel verde della villa comunale. "Da i terremoti fu molto rovinato, di modo che al presente ([[1794]]) non vi esistono, che quattro ben grandi quasi intieri Baloardi, o siano Torrioni, ed alcune altre fabbriche"<ref>{{cita|Vitale T.|}}</ref>.
Il complesso è stato oggetto di un lungo periodo di restauro.
 
====Le torrette====
Nell'area nord-orientale del territorio di Ariano lungo la valle del [[Cervaro (fiume)|Cervaro]] si trovano alcune fortificazioni d'epoca medievale, tre torri di avvistamento poste a presidio del territorio, la '''Torre delle Ciavole''', la '''Torre Li Pizzi''' e la '''Torretta di Camporeale'''. Le costruzioni sono state utilizzate in epoca successiva come [[masseria|masserie]] ed oggi, soprattutto le ultime due, si presentano in uno stato precario a causa dell'abbandono.
 
===Siti Archeologici===
Nel territorio di Ariano Irpino sono presenti due siti archeologici, entrambi localizzati a nord del centro cittadino a poca distanza l'uno dall'altro; si tratta dell'abitato [[neolitico]] della Starza e del centro romano di [[Aequum Tuticum]]. Molti dei reperti rinvenuti in queste aree a seguito degli scavi sono esposti nel Museo Archeologico comunale. In entrambi i casi gli scavi, condotti a più riprese nel corso della seconda metà del [[XX secolo|Novecento]], sono attualmente sospesi. I siti non sono visitabili dal pubblico ed attualmente versano in uno stato di abbandono e degrado<ref>{{cita web|url=http://www.archemail.it/tutela5.htm|titolo=Archemail - Gli scavi di Aequum Tuticum e della Starza, l'archeologia dimenticata|accesso=25 agosto 2009}}</ref>.
 
====La Starza====
Il sito archeologico della Starza si trova sulla collina di Montecastello, situata tra il fiume [[Miscano]] ed i torrenti Cupido e La Starza. È stato rinvenuto un insediamento preistorico risalente al [[Neolitico|Neolitico Inferiore]] (VI millennio a.C.), fra i più antichi abitati neolitici nel Vecchio Continente e sicuramente il più antico della [[Campania]].<ref>{{cita web|url=http://www.archemail.it/arche9/0ariano1.htm|titolo=Archemail - L'abitato neolitico de La Starza|accesso=25 agosto 2009}}</ref>
 
Gli scavi, avviati dalla [[Scuola Britannica di Roma]] tra il [[1957]] ed il [[1962]], poi proseguiti fra il 1988 al 2000 dalla locale [[Soprintendenze|Soprintendenza archeologica]] sotto la direzione dell'archeologa Claude Albore Livadie, hanno portato alla luce un'area insediativa, localizzata sotto la cima della collina su una terrazza digradante verso il torrente La Starza. I reperti rinvenuti testimoniano un calo della vitalità del sito nel corso [[Neolitico|Neolitico medio]] e quello [[Neolitico|superiore]], anche se questo continua ad essere occupato ininterrottamente durante l'[[età del bronzo]], quando il villaggio conosce una nuova fase di sviluppo che proseguirà fino all'abbandono a ridosso dell'[[età del ferro]] ([[900 a.C.]]). Ad un'epoca immediatamente precedente l'abbandono, si fa risalire la fortificazione dell'insediamento attraverso l'erezione di una cinta muraria.
 
Tra i rinvenimenti più importanti si possono citare numerosi reperti in ceramica risalenti soprattutto all'età del Bronzo medio ([[XVI secolo a.C.|XVI]]-[[XIV secolo a.C.]]), dapprima non ornati e successivamente incisi ed intagliati. A ciò si aggiunge un quartiere artigianale specializzato nella lavorazione dei metalli.<ref>{{cita web|url=http://www.eptavellino.it/archeologia_2.php|titolo=Ente Provinciale per il Turismo di Avellino - L'abitato neolitico de La Starza|accesso=25 agosto 2009}}</ref>
 
Il sito si trova nei pressi di una cava di gesso aperta ben prima degli scavi ed ora in disuso. L'attività estrattiva, comunque, ha sicuramente portato alla distruzione di parte dell'area a metà del Novecento, quando ancora nessuno aveva intuito il suo valore archeologico.
 
Nell'area del PIP di Camporeale, lungo il [[Regio tratturo pescasseroli candela|Regio Tratturo]], sono venuti alla luce resti sporadici dell'età del bronzo: un recinto adibito a [[necropoli]], databile dal [[I secolo|I]] al [[V secolo]] dopo Cristo<ref>{{Cita libro|autore=Claude Albore Livadie|titolo=Storia illustrata di Avellino e dell'Irpinia|anno=1996|editore=Sellino & Barra|città=|pp=17-32|volume=I|capitolo=La Starza di Ariano Irpino}}</ref>.
 
====Aequum Tuticum====
{{vedi anche|Aequum Tuticum}}
Il sito archeologico di [[Aequum Tuticum]] si trova poco lontano da quello della Starza in località S. Eleuterio sulla piana di Camporeale. Scavi compiuti nel corso degli [[Anni 1990|anni novanta]] hanno rivelato un'occupazione compresa tra il [[I|I secolo]] ed [[V secolo]] ed una successiva rioccupazione in [[Medioevo|età medievale]] nel corso del [[XII secolo]]. Le tracce rinvenute mostrano un abitato sviluppatosi sulla direttrice nord-sud, attraversato dalla [[via Traiana]], dall'''Aurelia Aeclanensis'', che collegava quest'ultima all'Appia e, successivamente, dalla [[via Herculea]]. Proprio a nord dell'area nei pressi del fiume [[Miscano]], è stato individuato un tratto della [[via Traiana]]. Due aree sepolcrali, invece, sono venute alla luce a sud e ad ovest del sito.<ref>{{cita web|url=http://www.archeosa.beniculturali.it/?center=luogo&id_provincia=1&id_luogo=19|titolo=Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno e Avellino - Il centro di Aequum Tuticum|accesso=25 agosto 2009}}</ref>
 
Gli scavi hanno riportato in superficie strutture murarie e testimonianze di epoca romana come ceramiche, iscrizioni, steli funerarie e monete. Il complesso più antico risulta essere una struttura termale risalente al [[I secolo]]. L'ambiente centrale, il ''frigidarium'', presenta un [[mosaico]] in tessere bianche e nere. A questo si aggiungono una serie di ambienti disposti a schiera del [[II secolo]], probabilmente locali adibiti a magazzino o a bottega, al di sopra dei quali venne probabilmente eretta una villa nel corso del [[IV secolo]], come testimonia il rinvenimento di un mosaico policromo.<ref>{{cita web|url=http://www.archemail.it/arche9/0ariano.htm|titolo=Archemail - Il centro di Aequum Tuticum|accesso=25 agosto 2009}}</ref>
 
Il sito fu abbandonato alla fine dell'età antica, presumibilmente in concomitanza con le [[invasioni barbariche]]. Esistono, tuttavia, tracce di una sua rioccupazione in [[Medioevo|epoca medievale]], quando le vecchie mura romane vennero inglobale in quelle di un edificio di nuovo centro.
 
===Altro===
[[File:Villa Comunale di Ariano Irpino.jpg|thumb|La Villa Comunale]]
====La villa comunale====
La villa comunale si trova sulla parte più alta della città sul colle del Castello. La sua realizzazione risale al [[1876]], quando cominciò l'ampliamento di quelli che allora erano i giardini del maniero. Il parco oggi si estende su 10.000 [[metro quadrato|m²]] circa ed è ricoperto da una vegetazione lussureggiante tra prati, fiori, arbusti e piante ad alto fusto. Tra questi meritano una menzione i secolari [[Cedrus libani|Cedri del Libano]].<ref>{{cita web|url=http://irpiniacom.it/citta_di_ariano/la_villa_comunale.php|titolo=Irpiniacom|accesso=10 agosto 2008}}</ref> Al suo interno si trovano un parco giochi, un campo da tennis, un centro di ritrovo per anziani ed il monumento a [[Pietro Paolo Parzanese|P. P. Parzanese]]. Di fatto si tratta dell'unica area verde del centro cittadino, nonché il parco più bello dell'Irpinia e uno dei più apprezzati della Campania.
 
==Società==
===Evoluzione demografica===
{{Demografia/Ariano Irpino}}
 
===Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre [[2008]] gli stranieri residenti sul territorio comunale risultano essere 268, di cui 98 maschi e 170 femmine.<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2008/query.php?lingua=ita&Rip=S4&Reg=R15&Pro=P064&Com=5&paese=A9999&submit=Tavola|titolo= Dati Istat al 31 dicembre 2008|accesso= 7 agosto 2010}}</ref>
 
Le comunità più numerose sono le seguenti:
* [[Romania]] 105
* [[Albania]] 49
* [[Polonia]] 28
* [[Ucraina]] 26
 
===Lingue e dialetti===
Nel territorio dell'arianese si parla una forma peculiare dell'[[Dialetto irpino|irpino]], idioma utilizzato in gran parte della [[provincia di Avellino]] appartenente al ceppo dei [[dialetti italiani meridionali|dialetti meridionali]], che si ricollega parzialmente alla [[lingua napoletana]]. Trattandosi di una [[lingue romanze|lingua romanza]] sono frequenti i [[latinismo|latinismi]], come nel caso di avverbi come ''«craje»'' (domani) da ''«cras»'', oppure di parole come ''«ciraso»'' ([[Prunus avium|ciliegio]]) da ''«cerasus»''. Forte è anche la contaminazione da parte della [[lingua spagnola]], che si può riscontrare nella pronuncia della “b”, la quale in molti casi si trasforma in “v”, in alcune strutture sintattiche, quali l'uso del verbo «stare» («stà»), che ricalca quello di ''estar'', oppure nel lessico. Sono comuni, infatti, termini come ''Abbuscà'' (abbu‘ʃka), che può significare secondo i casi “guadagnare” o “prendere schiaffi” e che deriva dal verbo spagnolo ''«buscar»''. Meno frequenti ma comunque presenti alcune influenze della [[lingua francese]] (cfr. termini come ''«butteglia»'', dal francese ''bouteille'').
 
Le caratteristiche della parlata arianese, comunque, sono piuttosto peculiari rispetto al dialetto del capoluogo e del resto della provincia per via della posizione geografica del comune. Ariano, infatti, si trova all'estremo lembo orientale dell'[[Irpinia]], a ridosso del territorio pugliese. Per tale ragione i [[dialetti della Puglia|dialetti pugliesi]], ed il [[dialetto foggiano|foggiano]] in particolare, influenzano fortemente l'"arianese".
 
Tra i tratti caratteristici della parlata locale c'è la '''pronuncia''' della vocale "e" che è quasi sempre chiusa, laddove in Irpino prevale quella aperta. Particolare è, poi, l'uso degli '''articoli''':
 
Gli articoli "i", "gli", "le" vengono tradotti tutti alla stessa maniera ''li''. Esempio:
* ''Li ccriature'': i bambini (cfr. napoletano ''«'e ccriature»'' , irpino ''i criature'')
* ''Li qquatrare'': le ragazze (cfr. napoletano ''«'e gguaglione»'', irpino ''e qquatrare'')
 
Gli articoli "il", "lo" vengono tradotti tutti ''lu''. Esempio:
* ''Lu tilefuno'': il telefono (cfr. napoletano ''«'o telefono»'', irpino ''u telefuno'')
 
Come nell'[[Dialetto irpino|irpino]] i '''verbi''' all'infinito della prima coniugazione subiscono il '''troncamento'''. Sono soggetti a troncamento anche gli infiniti della terza coniugazione e quelli della seconda con la "e" tonica. Nel caso della seconda coniugazione con "e" atona si perde, invece, l'ultima sillaba. Alcuni esempi sono:
* ''campà'' (vivere), ''fatià'' (lavorare), ''piglià'' (prendere), ''fravicà'' (costruire)
* ''caré'' (cadere), ''viré'' (vedere), ''murì'' (morire), ''vinì'' (venire)
* ''crere'' (credere), ''scenne'' (scendere), ''corre'' (correre), ''rompe'' (rompere), ''rice'' (dire)
 
Nei tempi composti si usa l''''ausiliare "avere"''':
* ''aggiu stato io'': sono stato io (cfr. napoletano ''sò state ije'')
 
Per quanto riguarda, invece, l'influenza del [[dialetto foggiano]], a livello sintattico troviamo il fenomeno della '''[[metafonesi]]''', vale a dire il cambiamento di una vocale nella parola a causa dell'influsso di altra vocale nel passaggio dal genere maschile a quello femminile, dal singolare al plurale oppure tra le varie persone dei verbi. Di seguito alcuni esempi:
* ''rènte'' (dente) opposto a ''riénti'' (denti);
* ''pére'' (piede) opposto a ''piéri'' (piedi);
* ''ròssa'' (grande, al femminile) opposto ''ruossu'' (grande, al maschile)
* ''vècchia'' (anziana/vecchio al femminile) opposto a ''viécchio'' (anziano/vecchio al maschile).
 
Altre influenze sono l''''[[accusativo alla greca]]''' (es. ''lu faccistuorto'': chi ha la faccia storta) o l''''[[accusativo preposizionale|accusativo con preposizione]]''' (es. ''ha vist'a Mario?'' Hai visto Mario?), anch'esso di probabile derivazione spagnola.
 
===Tradizione e folclore===
* Rievocazione storica del dono delle Sante Spine<ref>[http://www.santespine.it/ .:| Sante Spine - Rievocazione Storica della donazione delle Sacre Spine alla Città di Ariano Irpino |:.]</ref>;
 
=== Religione ===
La città è sede della [[Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia]] suffraganea dell'[[arcidiocesi di Benevento]].
 
Sul territorio comunale è presente una comunità di membri dell'[[Esercito della Salvezza]].
 
==Cultura==
===Istruzione===
 
Biogem Campus<ref>[http://www.biogemcampus.com/index.php?option=com_content&view=article&id=19&Itemid=145 Life &amp; Mind Science School]</ref> promuove l'alta formazione e la diffusione della cultura scientifica. L'offerta didattica prevede:
a) Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Genetiche;
b) Dottorati di Ricerca;
c) Master Internazionale di II livello in Biogiuridica;
d) Master Post Universitario UIIP<ref>[http://www.uiip.it]</ref>.
 
====Musei====
 
=====Museo della Civiltà Normanna=====
Situato all'interno del Castello e costituito da un'importante raccolta di monete normanno-sveve e da un fondo di altre monete medievali. Fanno inoltre parte del patrimonio museale: pergamene, cinquecentine, incisioni, un piatto argenteo di evangelario e materiali lapidei. Importanti le riproduzioni tra le quali, di gran pregio per qualità e dimensioni, quella del mantello di Re [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]], indossato nell'incoronazione.
 
Nella sala delle armi, intitolata all'ing. Mario Troso, sono in mostra 220 esemplari autentici di armi che coprono 2000 anni di storia. Le armi sono organizzate secondo le famiglie tipologiche di appartenenza: [[alabarda|alabarde]], picche, corsesche, falcioni, lance, ronconi, brandistocchi, scure, buttafuoco, alighieri, quadrelloni, forche, tridenti, spiedi. La sala accoglie, inoltre, da fondi diversi, rari esemplari di armi da taglio pre-romane e longobarde tra queste un rarissimo [[pilum]] romano, esemplare forse unico nel panorama museale italiano. Oltre al grande plastico della [[battaglia di Hastings]], recentemente restaurato, che ricostruisce quanto avvenuto nel 1066 quando prese avvio l'epopea normanna in Europa, spiccano un'armatura cinquecentesca autentica, una scure da decapitazione del XII secolo e un manichino che riproduce, in dimensioni naturali e con accurata ricercatezza filologica, un guerriero normanno a piedi, armato di tutto punto.
 
===== Museo Civico e della Ceramica =====
Si trova a Palazzo Forte, in via D'Afflitto. All'interno si possono ammirare una raccolta di ceramica locale risalente al [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]] ad uso domestico o ornamentale ed una donazione privata di ceramiche meridionali-adriatiche risalente al IV-V secolo a.C. Alle ceramiche si sommano rare edizioni a stampa dei secoli [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo|XVII]] provenienti dalle librerie di conventi che sorgevano sul territorio e che furono soppressi nel corso dell'[[XIX secolo|Ottocento]], nonché la fototeca civica dal [[1865]] al [[1955]].
 
===== Museo Archeologico =====
Ospitato dal Palazzo Anzani, vi si trovano reperti archeologici rinvenuti nell'insediamento sulla collina della Starza, corredi funebri ritrovati nelle tombe a tumulo di un insediamento sannitico di [[Casalbore]], reperti romani provenienti da [[Aequum Tuticum]] ed altri oggetti d'interesse storico rinvenuti nel territorio di Ariano.
 
===== Museo Degli Argenti =====
Ha sede nell'ex Tesoreria della Cattedrale dell'Assunta. Conserva tra i vari oggetti, un ostensorio d'argento di Pietro Vannini, il reliquario contenente le [[Sacra Spina|Sacre Spine]] della corona di [[Cristo]], donate da [[Carlo I d'Angiò]] al Vescovo di Ariano, la statua in argento del Santo Patrono della città, risalente al [[XVII secolo]].
 
===== Museo Diocesano =====
Ospita pitture del [[XVII secolo|Seicento]] e [[XVIII secolo|Settecento]] napoletano, tra cui "l'Annunciazione" del pittore fiammingo Wenzel Cobergher, altre opere lignee e marmoree, per non parlare di oggetti ed arredi sacri. Al suo interno è ubicata la Biblioteca Diocesana che conta circa 10.000 opere e l'archivio storico della Curia Vescovile.
 
===== Museo Arcucci =====
Conserva documenti di archivio delle monache Benedettine Cassinesi di Ariano risalenti al periodo tra il 1565 ed il 1877, volumi della biblioteca, arredi e oggetti sacri.
 
===== Museo di Storia della Vita e della Terra "Biogeo" =====
Sito all'interno del centro di ricerca e campus "Biogem". Biogeo ha lo scopo di illustrare l'origine e l'evoluzione della vita sulla Terra. Al suo interno sono esposti numerosi fossili ed è possibile ammirare i resti di un [[allosaurus|allosauro]]. Infine, è da poco stata inaugurata la Quadrisfera, una struttura ideata dal fisico italiano [[Paco Lanciano]], che consente di assistere ad una multiproiezione di quattro filmati sincronizzati in un caleidoscopio tecnologico, grazie ad un complesso gioco di monitor e specchi, come nel centro di una sfera. L'allestimento multimediale racconta, in pochi suggestivi minuti, con suoni e immagini di grande forza comunicativa, gli eventi legati all'origine e all'evoluzione della terra e della vita.
 
====Biblioteche====
 
===== Biblioteca Comunale P.S. Mancini =====
Si trova nel centro storico della città e comprende 20.000 volumi circa, nonché stampe che vanno dal [[XVI secolo|Cinquecento]] al [[XVIII secolo|Settecento]]. La raccolta venne costituita nel [[1870]] grazie all'acquisizione delle opere custodite nei Conventi Francescani e Scolopi di Ariano, nella Biblioteca dei Francescani di S. Giovanni del Palco a [[Lauro (Italia)|Lauro]], dai Francescani di [[Montecalvo Irpino|Montecalvo]] e [[Casalbore]] e dagli Alcantarini di [[Mirabella Eclano]].
 
Nel [[1866]], infatti, vennero soppressi gli Ordini e le Corporazioni Religiose, mentre i relativi bene furono [[Secolarizzazione dei beni ecclesiastici|secolarizzati]]. A seguito dell'atto di eversione ecclesiastica compiuto dal nascente Stato unitario, tutti i manoscritti che si trovavano negli edifici loro appartenenti vennero devoluti ad istituzioni pubbliche e musei delle rispettive provincie. Per la costituzione della biblioteca arianese fu determinante l'azione di [[Pasquale Stanislao Mancini]], cui la collezione è intitolata.
 
===== Biblioteca Diocesana =====
Conta circa 10.000 opera e l'archivio della curia vescovile. La sua ubicazione è all'interno dell'omonimo museo.
 
====Ricerca====
 
Ariano è sede del Centro Europeo di Studi Normanni (CESN). L'istituto è sorto il 7 ottobre 1991 per iniziativa di un gruppo di studiosi italiani, francesi e inglesi, al fine di promuovere attività di ricerca sulla [[Normanni|Civiltà Normanna]] nell'[[Medioevo|Europa medievale]].
 
Nell'area PIP ha sede il Centro di Ricerche Biogem<ref>http://www.biogem.it/pillolebiogem.pdf</ref> (Biologia e genetica Molecolare). Inaugurato il 14 luglio 2006 alla presenza del premio Nobel [[Rita Levi-Montalcini]], ha la missione di contribuire all'avanzamento della ricerca scientifica, al trasferimento delle conoscenze al mondo della salute e dell'industria, all'offerta di formazione e divulgazione scientifica, alla realizzazione di servizi avanzati nelle discipline collegate alle Life and Mind Sciences ([[Biologia]], [[Medicina]], [[Biotecnologia|Biotecnologie]], [[Bioetica]], [[Biogiuridica]], [[Bioinformatica]], Gestione dell'innovazione e della conoscenza).
Biogem, che ha ospitato diversi premi Nobel ([[Rita Levi-Montalcini]], [[Torsten Wiesel]], [[Renato Dulbecco]], [[Mario Capecchi]]) ottenendo importanti riconoscimenti, ospita annualmente il Meeting "[http://www.biogem.it/l2c_2014.pdf Le Due Culture]". La struttura promuove l'alta formazione e la diffusione della cultura scientifica. L'offerta didattica prevede:
a) ''Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Genetiche'';
b) ''Dottorati di Ricerca'';
c) ''Master Internazionale di II livello in Biogiuridica''; d) "Master Post Universitario UIIP"<ref>http://www.uiip.it/home/</ref>. Biogem ospita il ''[http://www.biogem.it/DOCUMENTI/biogeo.pdf Museo di Storia della Terra e della Vita]''. Il 18 ottobre 2013 è stato inaugurato il ''Laboratorio di genetica forense'' distinto in quattro aree intercomunicanti, ciascuna con una sua specificità funzionale: “Foto documentazione e campionamento”; “Estrazione del DNA”; “Amplificazione del DNA”; “Post Amplificazione del DNA”.
 
=== Media ===
 
==== Radio ====
''Radio Canale 4'' emittente radiofonica fondata negli anni '90. Modula su 102,7 sulle province di Avellino e Benevento e in streaming su www.radiocanale4.it. Nelle anni di gloria dell'U.s. Ariano in Serie D trasmetteva la diretta della partita , tornando in quel "Silvio Renzulli" nella stagione 2013-2014 a trasmettere in diretta le gare dell' U.s.d. Vis Ariano Calcio in Eccellenza. La radio spegne le sue frequenze a seguito della conversione in Ai Radio.
 
''Ai Radio'' emittente radiofonica che nasce dalle ceneri di Radio Canale 4 e modula in Fm sulle province e città di Avellino e Benevento con la 107,7. Ha iniziato i programmi il 10 novembre 2014 dopo aver apportato una serie di cambiamenti alla struttura sia tecnica che artistica.
Si occupa principalmente di informazione locale condotta in diretta con aggiornamenti riguardanti le notizie del territorio delle province in cui si estende la copertura, ovvero le province di Avellino e Benevento. Durante il giorno si susseguono le dirette con professionisti dell'intrattenimento radiofonico.
 
==== Televisione ====
''Canale 58'' è l'emittente televisiva cittadina, fondata da Pietro Puopolo (Presidente), Amleto Bevere (Amministratore delegato e responsabile di rete) con un gruppo di imprenditori soci, diretta da Gianni Raviele, ex vicedirettore del [[TG1]]. Nata alla fine degli [[anni 1990|anni novanta]], si caratterizza per un palinsesto focalizzato sull'informazione regionale. Infatti nel 2013 l'emittente televisiva oltre ad ampliare la copertura territoriale estendendola a tutte e 5 le province campane: Avellino - Benevento - Caserta - Salerno - Napoli, si è dotata di un sito web: www.canale58.com, con servizi rubriche ed altro.
 
===Cucina===
 
La cucina arianese rispecchia le tradizioni contadine e pastorali del luogo. I piatti principali si preparano con prodotti “poveri”, soprattutto verdure; la carne più utilizzata è quella di [[Sus scrofa domesticus|maiale]], di cui praticamente viene sfruttato ogni scarto per gli usi più vari, dal [[lardo]] all'osso del [[prosciutto]], mentre le poche pietanze di pesce sono a base di [[baccalà]]. I condimenti per eccellenza sono [[Irpinia - Colline dell'Ufita|olio d'oliva locale]], cui è stato accordata la [[Denominazione di Origine Protetta - Protezione Transitoria Nazionale|Protezione Nazionale Transitoria]] in vista del [[Denominazione di origine protetta|DOP]], e la [[strutto|sugna]].
 
Tipica dell'arianese è la pasta casereccia cucinata con verdure o [[ragù]]. I formati più tradizionali sono i ''Cicatielli'', di forma allungata con un'incavatura all'interno ed i ''Cavaiuóli'', ravioli con ricotta di forma circolare.
 
Tra i '''primi piatti''' caratteristici di questa parte dell'Appennino si possono citare:
* la ''minesta mmaritata'', verdura bollita con pollo e prosciutto;
* ''làjne 'e fasùli'', fettuccine all'uovo con fagioli;
* il ''cardone'', cardo a pezzetti cotto in brodo di gallina con polpettine di carne ed uova. Si tratta di una pietanza tipica delle festività;
* la ''ciambòtta'', uno stufato a base di verdure stagione come patate, pomodori, fagiolini aglio sedano ecc.
 
Tra i '''secondi piatti''' si possono ricordare:
* ''pipilli e patane cu lu salisicchio'', salsiccia di maiale a tocchetti, fritta con patate e peperoni;
* ''mugliatiélli'', involtini di interiora e frattaglie di agnello, avvolti con l'intestino;
* ''spizzatino Arianese'', carne di vitello a tocchetti con salsa di pomodoro;
* ''pizza cu li cécole'', una pizza di pane con pezzettini di lardo di maiale disciolto;
* ''fritticiello'', soffritto con interiora di maiale, o agnello, patate e peperoni all'aceto. In passato era un tipico piatto invernale, quando tra dicembre e gennaio si macellavano i suini;
* ''cime e baccalà'', baccalà cotto con cime di rapa;
* ''pipilli chini'', peperoni all'aceto ripieni con un impasto di mollica di pane sbriciolata, pinoli, noci, uva passa, aglio, prezzemolo, olio ed altri condimenti. L'accoppiata ''pipilli chini'' – ''cime e baccalà'' è tipica della vigilia di natale.
 
Per quanto riguarda i '''dolci''', infine:
* il ''casatiello'', una focaccia dolce farcita di riso. È tipica del periodo pasquale;
* i ''malati'', tarallucci di pasta bolliti nel vino cotto.
 
==Persone legate ad Ariano Irpino==
*
* [[Girolamo Angeriano]] ([[1470]] - [[1535]]), poeta e umanista
* [[Diomede Carafa]] ([[1492]] - [[1560]]), cardinale
* [[Donato Anzani]] ([[1658]] - [[1732]]), vescovo
* [[Giovanni Angelo Anzani]] ([[1701]] - [[1770]]), vescovo
* [[Filippo Maria Pirelli]] ([[1708]] - [[1771]]), cardinale
* [[Nicola Intonti]] ([[1775]] - [[1839]]), ministro borbonico
* [[Pietro Paolo Parzanese]] ([[1809]] - [[1852]]), poeta
* [[Pasquale Stanislao Mancini]] ([[1817]] - [[1888]]), giurista e politico
* [[Aurelio Covotti]] ([[1871]] - [[1956]]), storico della filosofia
* [[Ireneo Vinciguerra]] ([[1887]] - [[1954]]), deputato dell'Assemblea Costituente
* [[Italo Sgobbo]] ([[1901]] - [[1993]]), medico, archeologo, ispettore onorario per i beni archeologici
* [[Enea Franza]] ([[1907]] - [[1986]]), senatore della repubblica
* [[Francesco Cusano]] ([[1925]] - [[1976]]), poliziotto, medaglia d'oro al [[valor civile]]
* [[Luigi Franza]] ([[1939]]), senatore della repubblica e avvocato penalista
* [[Giovanni Grasso (politico)|Giovanni Grasso]] ([[1940]] - [[1999]]), politico
* [[Ortensio Zecchino]] ([[1943]]), politico e storico
*[[Giovanni Maraia]] ([[1950]] - [[2016]]), politico, ambientalista, storico-filosofo
* [[Leonardo Surro]] ([[1962]]), calciatore
*[[Lorenzo Zecchino]] ([[1963]]), cantautore
*Antonio Iannaccone (1967), Ufficiale dell'Esercito, Comandante della Base Logistica Addestrativa di Cecina, ha partecipato alle missioni internazionali di peacekiping in Bosnia Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Afganistan e Libano, insignito del Premio Nazionale "Accademia della Tuscia".
* [[Alfredo Cardinale]] ([[1976]]), calciatore
 
==Geografia antropica==
La popolazione urbana vive in parte nel centro storico (parzialmente rinnovato) situato in alto, in parte nei quartieri periferici a mezza costa. Tuttavia la maggioranza della popolazione risiede nelle "contrade", ossia in nuclei decentrati di case allineate lungo le numerosissime strade rurali a diversa altitudine.
 
=== Frazioni ===
* Accoli
* Ariano Irpino-Martiri
* Ariano Scalo
* Bassiello
* Carpiniello
* Case Ex Bellangelo
* Case Oliva
* Case Petrozza
* Case Sicuranza
* Case Stillo
* Castaglione II
* Cervo
* Costa San Paolo
* Croce Anselice
* Ficucelle
* Fontana Angelica
* Foresta
* Frolice
* Gaudiciello
* Grignano II
* Guardia
* Manna
* Macchiarello
* Masciano
* Masseria Bongo
* Masseria Capoiazzo
* Masseria Chiuppo di Bruno
* Masseria Cusano
* Masseria la Falceta
* Masseria le Monache
* Masseria Montagna
* Masseria Montefalco
* Masseria San Giovanni
* Masseria Scarpellino
* Masseria Starza
* Orneta
* Palazzisi
* Patierno
* Persa
* Pianotaverna
* Ponnola
* Ponte Losbergo
* Quartiere I
* San Vito
* Santa Barbara I
* Santa Barbara II
* Santa Maria a Tuoro
* Santa Regina
* Serra
* Serralonga
* Stratola
* Tesoro
* Torre degli Amanti
* Tranzano
* Tressanti
* Trimonti
* Valdugliano II
* Valdugliano IV
* Valleluogo
* San nicola a Trignano
 
==Economia==
Tramontate ormai definitivamente le antiche funzioni strategico-militari delle epoche passate, l'economia cittadina odierna si basa essenzialmente su agricoltura e artigianato, con tanti
e svariatissimi prodotti tipici ovunque apprezzati. Importante localmente anche l'ampio settore dei servizi pubblici e privati.
 
===Agricoltura===
Favorito dalla varietà dei suoli e dei microclimi, il territorio cittadino fornisce un'ampia gamma di prodotti (cereali, olive, frutta, legumi oltre che carne, uova e latticini), in gran parte lavorati e smerciati localmente.
 
===Artigianato===
====La maiolica====
La produzione di maiolica arianese è apprezzata in [[Campania]], nel resto d'[[Italia]] e persino all'estero. Della maiolica di Ariano Irpino si hanno esemplari risalenti già al [[XIII secolo]]. Da documenti angioini si apprende che nel [[1200]] era attiva ad Ariano una vera e propria corporazione di ceramisti che venivano tassati per la loro attività: "''cives laborantes in creta-extranea vendentes vasa terrea vel vitrea''"<ref name=Antuono />. In quel periodo maestri artigiani islamici avevano attivato in Ariano le proprie fornaci. Gli [[Arabi]] erano giunti in città a seguito di [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II il Normanno]], sovrano che seppe convivere con i vinti, utilizzando al meglio le loro conoscenze e la loro vasta cultura. Ceramica italo-araba era quella prodotta inizialmente in Ariano, decorata secondo una concezione della vita e del mondo tipicamente orientale e che ci riconduce alla maestria degli artigiani islamici che avevano le proprie fornaci nelle terre conquistate della Sicilia. Testimoniano in tal senso i reperti provenienti dal castello, dal centro cittadino e dalle discariche storiche.
 
Fino a tutto il [[XVI secolo]] le maioliche si presenteranno tutte smaltate in bianco e decorate con sintetici elementi in azzurro. Nel [[XV secolo]] le opere dei maestri ceramisti risentiranno dell'influenza esercitata dai maestri di [[Faenza]], portati in città, intorno al [[1421]], dal conte di Ariano, [[Francesco Sforza]], futuro Duca di [[Milano]]. I bianchi faentini, che incontreranno notevole fortuna e verranno prodotti in quasi tutte le botteghe di maiolica italiane del secolo [[XVII secolo|XVII]], prenderanno vita in Ariano come a [[Faenza]] già nel secolo XVI.
 
Se di questa tradizione secolare sono testimonianza i repenti rinvenuti sul territori ed i resti di diverse fornaci in località Tranesi, oggi la produzione è più che mai vasta, toccando fiasche, borracce, busti, coppe, targhe, figure, anfore. Tutti pezzi splendidamente decorati dagli artigiani arianesi, e sovente di forma particolarmente fine ed elaborata. Un vasto repertorio di antiche maioliche arianesi è conservato nel Museo Civico della città.
 
==Infrastrutture e trasporti==
===Strade===
L'asse portante di tutta la viabilità cittadina è la [[Strada statale 90 delle Puglie]], la quale collega Ariano con le città di [[Avellino]] e [[Benevento]] da un lato, e con [[Foggia]] nella vicina [[Puglia]] dall'altro. Lungo la prima delle due direttrici il tracciato stradale si interconnette anche alla parallela [[Autostrada dei due mari|autostrada A16]] a partire dal casello di Grottaminarda, mentre sul versante pugliese la strada corre in adiacenza alla [[Ferrovia Caserta-Foggia]] a partire dallo scalo di Savignano-Greci lungo tutta la pittoresca [[valle del Cervaro]]. La S.S. 90 riveste inoltre una notevole importanza locale, costuendo un collegamento diretto con i comuni limitrofi di [[Grottaminarda]] e [[Melito Irpino]] da una parte e con [[Savignano Irpino]] e [[Greci]] dall`altra. Interesse più marginale hanno invece la [[Strada statale 90 delle Puglie|Strada Statale 90 Bis]] e la [[Strada statale 90 delle Puglie|Strada Statale 90 Dir]], quest'ultima meglio nota come "Manna-Tre Torri".
 
Il territorio di Ariano Irpino è inoltre interessato da numerose strade provinciali:
* Ex [[Strada statale 414 di Montecalvo Irpino|Strada statale 414]], che collega Ariano con [[Montecalvo Irpino]].
* Strada Provinciale 10 Bivio di Villanova - Difesa Grande, che collega Ariano con [[Monteleone di Puglia]].
* Strada Provinciale 11 Tesoro - Tre Torri, che collega Ariano con [[Villanova del Battista]].
* Strada Provinciale 19 Martiri - Cerreto, tra l'area urbana e la stazione ferroviaria cittadina. Costituisce il primo tratto di una bretella che collega direttamente la S.S. 90 e la S.S. 90Bis.
* Strada Provinciale 54 Camporeale - Castelfranco, tra Ariano e [[Castelfranco in Miscano]] (in [[provincia di Benevento]] prende il nome di SP 61). Attualmente parte del tracciato versa in uno stato di abbandono e non è transitabile, con conseguente deviazione del traffico sulla [[Strada statale 90 delle Puglie|Strada Statale 90 Bis]].
* Strada Provinciale 63 Tesoro - Zungoli, tra Ariano e [[Zungoli]].
* Strada Provinciale 236 Scarnecchia - Piani, tra Ariano e [[Flumeri]]. Attualmente parte del tracciato versa in uno stato di abbandono e non è transitabile, con conseguente deviazione del traffico sulla [[Strada statale 90 delle Puglie|Strada Statale 90 Dir]].
* Strada Provinciale 237 dell'Orneta. Costituisce il primo tratto di una variante esterna al caotico tratto urbano della S.S. 90.
* Strada Provinciale 276 Cerreto - SS 90bis, collega la stazione ferroviaria cittadina alla [[Strada statale 90 delle Puglie#Strada statale 90bis delle Puglie|SS 90bis]], costituendo così il secondo tratto della bretella che collega la S.S. 90 e la S.S. 90Bis.
* Strada Provinciale 282 Orneta - Villanova del Battista. Costituisce il secondo tratto della variante esterna al caotico tratto urbano della S.S. 90.
* Strada Provinciale 287 San Vito-Apice. Collega Ariano con [[Apice]].
 
=== Ferrovie ===
{{vedi anche|Stazione di Ariano Irpino}}
Ariano Irpino ha una propria [[stazione ferroviaria]] posta sulla linea [[Ferrovia Napoli-Foggia|Napoli-Foggia]] che però si trova a ben 6&nbsp;km a nord-est della città in località Cerreto ed è attualmente poco utilizzata.
 
Tuttavia la città ed i comuni limitrofi sono interessati dal progetto [[Ferrovia Napoli-Bari|Alta Capacità Napoli Bari]], che prevede l'ammodernamento ed il raddoppio della linea ferroviaria esistente. L'opera prevede una nuova stazione "Irpinia", che sostituirà quella ora esistente, ubicata tra i comuni di Ariano Irpino, [[Flumeri]] e [[Grottaminarda]] al servizio di tutta la [[Valle dell'Ufita]].
 
=== Mobilità ===
I collegamenti interurbani su gomma sono gestiti dalla società [[Autoservizi Irpini|AIR]]. Corse giornaliere vengono garantite per [[Avellino]], [[Napoli]], [[Benevento]], [[Foggia]] oltre che con gli altri comuni della provincia. Diverse aziende private, in concorrenza fra loro, effettuano poi collegamenti giornalieri a medio-lunga percorrenza con [[Roma Capitale]] e, sia pure saltuariamente, con aItre città del Centro-Nord Italia e con l'estero..Il servizio di mobilità urbana è, invece, curato per conto del comune da un'azienda municipalizzata, l'AMU.
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|25 maggio [[2014]]
|-
|Domenico Gambacorta
|[[Forza Italia (2013)|Forza Italia]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|26 giugno [[2009]]
|25 maggio [[2014]]
|Antonio Mainiero
|Popolari per Ariano ([[Lista civica]])
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|28 giugno [[2004]]
|22 giugno [[2009]]
|Domenico Gambacorta
|Popolari per Ariano ([[Lista civica]])
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|30 ottobre [[2003]]
|28 giugno [[2004]]
|Pasquale Napoletano
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2000]]
|30 ottobre [[2003]]
|Domenico Covotta
|[[Partito Popolare Italiano (1994)|PPI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1996]]
|[[2000]]
|Vittorio Melito
|[[Partito Democratico della Sinistra]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1995]]
|[[1996]]
|Erminio Grasso
|L'Orologio ([[Lista civica]])
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1994]]
|[[1995]]
|Antonio Napolitano
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1990]]
|[[1994]]
|Domenico Covotta
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1990]]
|Domenico Covotta
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1984]]
|[[1985]]
|Pasquale Giovannelli
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1980]]
|[[1984]]
|Romolo De Furia
|[[Partito Comunista Italiano]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1975]]
|[[1980]]
|Vincenzo Aliperta
|[[Partito Comunista Italiano]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1974]]
|[[1975]]
|Fedele Gizzi
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1971]]
|[[1974]]
|Antonio Manganiello
|[[Partito Liberale Italiano]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1970]]
|[[1971]]
|Antonio Dotolo
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1965]]
|[[1970]]
|Fedele Gizzi
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1961]]
|[[1965]]
|Antonio Manganiello
|[[Partito Liberale Italiano]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1960]]
|[[1961]]
|Mario Ortu
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1959]]
|[[1960]]
|Cherubino Cindolo
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1958]]
|[[1959]]
|Giovanni Scrivano
|
|[[Commissario prefettizio|Comm. pref.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1956]]
|[[1958]]
|Antonio Maresca
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1952]]
|[[1956]]
|[[Enea Franza]]
|[[Movimento Sociale Italiano]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1950]]
|[[1952]]
|Michelangelo Nicoletti
|[[Movimento Sociale Italiano]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1946]]
|[[1950]]
|[[Enea Franza]]
|Democrazia e Lavoro, poi [[Movimento Sociale Italiano]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
Ariano Irpino è sede della [[Comunità montana dell'Ufita]], sebbene non faccia più parte dell'ente dal [[2009]] a seguito di una modifica nella normativa regionale per mancanza dei requisiti demografici. Il comune, infatti, pur essendo caratterizzato da un territorio imprevio con un'altitudine media superiore ai 600 metri [[Livello del mare|s.l.m.]] fissati dalla legge, ha una popolazione superiore ai 20.000 abitanti<ref>Legge Regionale N. 20 dell'11 dicembre 2008 della Regione Campania.</ref>.
 
==Sport==
'''Calcio'''
 
La principale compagine calcistica della città oggi è la [[Unione Sportiva Ariano Irpino|USD Vis Ariano 1946]], che milita nel campionato regionale di [[Promozione Campania 2016-2017|Promozione]], dopo aver disputato delle stagioni in Eccellenza. Questa società ha raccolto l'eredità lasciata da quella che per anni è stata la principale realtà del calcio arianese: l'[[Unione Sportiva Ariano Irpino]]. Fondata nel 1946, il massimo risultato raggiunto da questa società risale ai suoi primi anni di storia, quando nel [[Promozione 1948-1949 (Lega Interregionale Sud)|1948/49]] sfiorò la Serie C perdendo gli spareggi per il primo posto nel girone M della Promozione Interregionale (attuale Serie D), che avrebbero a loro volta dato l'accesso ai play off nazionali per il salto di categoria. Il massimo livello raggiunto dall'Ariano è la Serie D con ben 13 partecipazioni (3 come Promozione Interregionale tra il 1948/49 e il 1950/51; 6 come Interregionale tra il 1981/82 e il 1986/87; 4 come Serie D tra il 2002/03 e il 2005/06). L'US Ariano è scomparso nell'estate del 2006 con la cessione del titolo sportivo a una società di un altro comune irpino. Fin da subito l'eredità è stata raccolta dalla società [[Unione Sportiva Ariano Irpino|USD Vis Ariano 1946]], che oggi milita nel campionato di Promozione dopo aver giocato due stagioni in Eccellenza.
 
'''Basket (femminile)'''
 
La squadra di pallacanestro locale femminile è la [[Basket Ariano Irpino|Centro Medico Athena Ariano Basket]] (in passato nota col nome di Aloha Ariano, LPA Ariano o MCS Ariano). Il club è stato protagonista di una rapida scalata, che ha visto il suo epilogo in quattro stagioni nel campionato nazionale di Serie A2, sfiorando sempre la promozione nella massima serie. Ha, infatti, sempre raggiunto i play off, perdendo le prime due volte in semifinale, venendo sconfitta nel turno unico del 2014/15 e venendo eliminata ai quarti l'anno dopo. Senza essere retrocessa sul campo, ha dovuto rinunciare a iscriversi alla serie cadetta nazionale nell'estate 2016. Oggi milita nel campionato regionale di Serie B.
 
'''Altre realtà minori'''
 
- Sporting Ariano (calcio, Prima Categoria)
 
- GSA Ariano (volley, Prima Divisione sia maschile che femminile)
 
- Ariano Rugby (rugby, incorporata all'interno del IV Circolo Benevento, Serie C2)
 
===Impianti sportivi===
* Palazzetto dello sport
* Piscina
* Stadio di calcio "Silvio Renzulli"
* Arena "Pietro Mennea"
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* {{cita libro||Domenico Cambria|Ariano nella storia dai Normanni all'unità d'Italia|2008|Grafiche Lucarelli|Ariano Irpino|cid=D. Cambria, 2008}}
* {{cita libro||Domenico Cambria|Ariano dalle origini ai Longobardi|2005|Grafiche Lucarelli|Ariano Irpino|cid=D. Cambria, 2005}}
* {{cita libro||Mario D'Antuono, Ottaviano D'Antuono|Guida Turistica di Ariano Città Capitale|2001|Tipografia Impara|Ariano Irpino|cid=M. D'Antuono, O. D'Antuono}}
* {{cita libro||Ottaviano D'Antuono|La Maiolica delle Antiche Fabbriche di Ariano nel Museo Civico|2008|Grafiche Lucarelli|Ariano Irpino|cid=O. D'Antuono}}
* {{cita libro||Cesare De Padua, Pasquale Giardino, Vol. I|Ariano. Storia e assetto urbano|2008|Associazione Culturale Arnanah|Ariano Irpino|cid=C. De Padua e P. Giardino}}
* {{cita libro||Nicola Flammia|Storia della città di Ariano|1893|Tipografia Marino|Ariano Irpino|cid=N. Flammia}}
* {{cita libro||Gaetano Grasso|Ariano dall'Unità d'Italia alla Liberazione - Libro Primo: 1860-1900|1994|Edizioni La Ginestra|Avellino|cid=G. Grasso, I}}
* {{cita libro||Gaetano Grasso|Ariano dall'Unità d'Italia alla Liberazione - Libro Secondo: dall'inizio del secolo al 1945|1994|Edizioni La Ginestra|Avellino|cid=G. Grasso, II}}
* {{cita libro||Gaetano Grasso|Ariano dalle origini alla fine del '700|2007|Edizioni La Ginestra|Avellino|cid=G. Grasso, 2007}}
* {{cita libro||Gaetano Grasso|Ariano dalla fine del '700 al 1860|2009|Edizioni La Ginestra|Avellino|cid=G. Grasso, 2007}}
* {{cita libro||Tommaso Vitale|Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi|1794|Salomoni|Roma|cid=T. Vitale}}
* {{cita libro||Ortensio Zecchino|Le Assise di Ariano: testo critico|1984|Di Mauro|Cava dei Tirreni|cid=O. Zecchino}}
 
==Voci correlate==
* [[Aequum Tuticum]]
* [[Assise di Ariano]]
* [[Comunità montana dell'Ufita]]
* [[Irpinia]]
* [[Tratturo Pescasseroli-Candela]]
* [[Principato Ultra]]
* [[Stazione di Ariano Irpino]]
* [[Touxion]]
* [[Valle del Cervaro]]
* [[Valle dell'Ufita]]
* [[Santa Maria del Pozzo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:ArianoThe IrpinoMad Hatter}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{cita web|http://www.comunediariano.it/|Sito comunale}}
* {{cita web|http://www.cittadiariano.it/|Città di Ariano}}
* {{cita web|http://www.proverbiarianesi.altervista.org/|Proverbi arianesi}}
 
{{Alice}}
{{Provincia di Avellino}}
{{Città della Ceramica}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Due Sicilie|Provincia di Avellino}}
 
[[Categoria:ArianoPersonaggi Irpino|di Alice nel Paese delle Meraviglie]]