Calatia e Lisa Miskovsky: differenze tra le pagine

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Voci correlate
 
 
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{{Artista musicale
{{Sito archeologico
|nome = Lisa Miskovsky
|Nome = Calatia
|nazione = Svezia
|Nome_altro = Calazia
|genere = Pop
|Immagine = Calatia posizione.jpg
|genere2 = Pop-Rock
|LarghezzaImmagine = 240px
|anno inizio attività = 2001
|Didascalia = Ubicazione di Calatia nell'Italia romana
|anno fine attività = in attività
|Civiltà = [[Etruschi]], [[Sanniti]], [[Roma antica|Romani]]
|note periodo attività =
|Utilizzo = città
|tipo artista = Strumentista
|Stile =
|immagine = Lisamiskovsky-skelleftea2007.jpg
|Epoca = VIII secolo a.C. - IX secolo d.C.
|didascalia = Lisa Miskovsky nel 2007
<!-- Localizzazione -->
|url = http://lisamiskovsky.com
|Stato = ITA
|numero totale album pubblicati = 4
|Suddivisione1 = [[Campania]]
|numero album studio = 3
|Suddivisione2 = [[Provincia di Caserta]]
|numero album live = 0
|Suddivisione3 = [[Maddaloni]]
|numero raccolte = 1
|Altitudine =
<!-- Dimensioni -->
|Superficie = 120000
|Altezza =
|Larghezza =
|Volume =
|Inclinazione =
<!-- Scavi -->
|Data_scoperta =
|Date_scavi =
|Organizzazione_scavi =
|Archeologo =
<!-- Amministrazione -->
|Parte di =
|Ente =
|Responsabile =
|Visitabile =
|Sito_web = http://cir.campania.beniculturali.it/archeocalatia/
}}
 
{{Bio
'''Calatia''' o '''Galazia''' (come si usava soprattutto nell'alto medioevo) era un'antica città di origini etrusche, poi colonia romana, che sorgeva sul tracciato della [[Via Appia Antica|Via Appia]], ubicata in territorio di Maddaloni (CE), al confine con l'attuale comune di San Nicola La Strada (CE)
|Nome = Lisa
|Cognome = Miskovsky
|Sesso = F
|LuogoNascita = Umeå
|GiornoMeseNascita = 9 marzo
|AnnoNascita = 1975
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 2000
|Attività = cantante
|Attività2 = musicista
|Nazionalità = svedese
|PostNazionalità = di genere [[pop-rock]]
}}
 
== I documenti storiciCarriera ==
Il suo debutto risale al 2001 con l'album ''Lisa Miskovsky'', dal quale è stato estratto il primo singolo, ''Driving One Of Your Cars'', che ebbe subito un notevole successo in [[Svezia]]. Il primo album e il successivo (''[[Fallingwater (album)|Fallingwater]]'', 2003) sono usciti anche in Italia, riscuotendo però poco successo. Il terzo e ultimo album pubblicato, ''[[Changes (Lisa Miskovsky)|Changes]]'', risale al 2006. Famosa è anche la sua collaborazione con gli [[In Flames]] nel brano ''Dead End'', dall'album ''[[Come Clarity]]''. Cantò inoltre ''Still Alive'', colonna sonora del videogame "[[Mirror's Edge]]" uscito nel 2008. Lisa scrisse anche ''[[Shape of My Heart (Backstreet Boys)|Shape of My Heart]]'', canzone che venne cantata dai [[Backstreet Boys]] presente nell'album ''[[Black & Blue (Backstreet Boys)|Black & Blue]]''. Nel 2008 scrisse un'altra versione della canzone, chiamandola ''Another Shape of My Heart'', che incluse nel suo ''[[Last Year's Songs: Greatest Hits|Greatest Hits]]'', uscito nello stesso anno.
La città è nota perché venne menzionata dai cronisti romani durante le [[guerre sannitiche]].
 
Nel 2012 partecipa al [[Melodifestivalen 2012|Melodifestivalen]] superando la semifinale e piazzandosi nona in finale.
[[Strabone]] nomina due volte Calatia (libri V e VI), ponendola sempre sulla Via Appia insieme a [[Caudium]], [[Capua (città antica)|Capua]], [[Casilino]] e [[Benevento]].
 
== Discografia ==
Allo stesso modo, [[Appiano Alessandrino III]] (II secolo d.C.) pone Capua tra i due centri di Calatia e Casilino (l'odierna Capua).
=== Album in studio ===
*2001 - ''[[Lisa Miskovsky (album)|Lisa Miskovsky]]''
*2003 - ''[[Fallingwater (album)|Fallingwater]]''
*2006 - ''[[Changes (Lisa Miskovsky)|Changes]]''
*2008 - ''[[Still Alive: The Remixes]]''
*2010 - ''[[Violent Sky]]''
=== Raccolte ===
*2008 - ''[[Last Year's Songs: Greatest Hits]]''
=== Singoli ===
*2001 - ''Driving One of Your Cars''
*2001 - ''What If''
*2002 - ''Quietly''
*2003 - ''Lady Stardust''
*2004 - ''Sing to Me''
*2004 - ''Brand-New Day''
*2006 - ''Mary''
*2006 - ''Sweet Misery''
*2006 - ''Acceptable Losses''
*2008 - ''Another Shape of My Heart''
*2008 - ''Still Alive''
 
== Altri progetti ==
[[Tito Livio]], poi, nomina Calatia per la prima volta a proposito della [[seconda guerra sannitica]] (327-321, 316-304).
{{interprogetto}}
 
== Storia ==
Calatia sorse probabilmente nell'[[Età del ferro]], come lasciano supporre gli scavi archeologici, e doveva essere un semplice luogo fortificato protetto da palizzata e fossato con capanne molto semplici che dovevano sorgere su un tracciato di una via di comunicazione già praticata prima della costruzione della via Appia.
 
L'etimologia "cal", infatti, lascia supporre proprio un luogo fortificato, mentre resti delle necropoli, che risalgono all'VIII secolo a.C., mostrano che vi doveva essere un potere centrale probabilmente tenuto da un capo del villaggio. Le tombe sono a fossa, ricoperte di ciottoli e il cadavere quasi sempre supino.
 
L'esistenza di una via di comunicazione è suggerita proprio dall'archeologia e dal rinvenimento di vasi e testimonianze etrusche. Il che lascia credere che il villaggio progredisse economicamente e avesse relazioni con l'[[Etruria]] ma anche con le colonie greche come quella di [[Cuma]].
 
Nel V secolo a.C. i Sanniti conquistarono tutta la Campania Felix e si sostituirono agli Etruschi mentre la città continuò la sua ascesa.
 
Nel 321 a.C. i consoli [[Spurio Postumio Albino Caudino]] e [[Tiberio Veturio Calvino]] vi tennero gli accampamenti durante la seconda guerra sannitica, ma dovettero poi affrontare la sconfitta delle [[Battaglia delle Forche Caudine|Forche Caudine]]<ref>{{cita libro|autore=[[Tito Livio]]|titolo=[[Ab Urbe condita libri]]|posizione= IX, 1}}</ref>. Tuttavia nel 309 a.C. il console [[Gaio Giunio Bubulco Bruto]] la conquistò.
 
La città crebbe di importanza tanto che [[Aulo Atilio Calatino]] diventò console dal 258 al 254 a.C. e dittatore nel 254 a.C.
 
Tuttavia dopo il disastro di Canne nel 215 a.C. si alleò insieme a Capua e Atella con [[Annibale]], che vi pose un presidio<ref>Tito Livio, 226, V</ref>.
 
Nel 211 a.C. alla caduta di Annibale Roma la riconquistò e la punì trasformandola in una "civitas sine suffragio" e la città venne dichiarata "ager publicus". I capi della rivolta vennero esiliati e giustiziati. Da questo momento cominciò il suo declino. Sappiamo che nel [[210 a.C.]], poiché gli abitanti di [[Nuceria Alfaterna|Nuceria]] e [[Acerra]], si lamentavano di non sapere dove andare a vivere, in quanto Acerra era stata in parte incendiata e Nuceria completamente distrutta, essi furono inviati dal [[proconsole]] [[Quinto Fulvio Flacco (console 237 a.C.)|Fulvio Flacco]] al [[Senato romano|Senato]] di [[Roma (città antica)|Roma]] a fare le loro rimostranze. Ai primi, gli Acerrani, venne concesso di ricostruire gli edifici incendiati; ai Nucerini si permise loro di trasferirsi ad [[Atella (città antica)|Atella]], mentre agli Atellani fu imposto di spostarsi a ''Calatia''.<ref>{{cita|Livio|XXVII, 3.6-7}}.</ref>
 
Solo nel 59 a.C. [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] la trasformò in una colonia di veterani a cui donò i terreni circostanti.
 
Nell'epoca imperiale venne iscritta insieme a [[Capua (città antica)|Capua]], [[Atella (città antica)|Atella]] e [[Acerra]] nella "Tribus Falerna" avendo acquisito nuovamente i diritti civili.
 
La città riacquistò una certa importanza come sede episcopale ma venne sistematicamente saccheggiata dai [[Saraceni]] fino ad essere distrutta definitivamente nell'880 d.C.
 
I cittadini si rifugiarono in buona parte nelle alture di Maddaloni, mentre il vescovo e il clero si spostò a [[Caserta]]vecchia.
 
== Numismatica ==
È un errore diffuso in varie ricostruzioni storiche presenti nei siti istituzionali del Comune di Maddaloni o in altri contesti (sembra tutte riconducibili ad un'unica fonte) far risalire la monetazione di Calatia al V secolo a.C. e che vi fosse produzione anche di monete in oro.
Ebbene tale ricostruzione non pare poggiare su alcuna fonte, quindi da ritenersi inattendibile rispetto a quelli che sono gli studi numismatici sulla monetazione calatina. Basta consultare uno qualsiasi tra i testi di numismatica antica che trattano appunto l'argomento della monetazione di Calatia (il Rutter, Sambon, etc. e più recentemente Renata Cantilena e Alberto Campana), per constatare che Calatia batté propria moneta nel periodo di Annibale, e quindi 216-211 a.C. Non prima e mai più successivamente.
Inoltre è conosciuta solo monetazione in bronzo. Non vi è alcun riscontro storico o letterario che Calatia avesse battuto monete in oro. Tra l'altro Calatia non aveva neanche una zecca, ma le sue monete venivano coniate presumibilmente in una zecca comune a tutte le città insorte che, alla luce delle ultime acquisizioni, si tende ad escludere fosse localizzata a Capua.
 
I tipi di monete di Calatia conosciute, tutti databili tra il 216 e il 211 a.C. sono i seguenti:
* Quatrunx: AE 19.38-23.27&nbsp;g. Recto: testa di Giove / Verso: quadriga condotta dalla Vittoria, Giove che scaglia un fulmine<ref>{{cita|Rutter|p. 470.}}</ref>
* Biunx: AE 12.30-13.65&nbsp;g. Recto: testa di Giove / Verso: quadriga con giove che scaglia un fulmine<ref>{{cita|Rutter|p. 471.}}</ref>
* Biunx: AE 8.93-13.20&nbsp;g. Recto: testa di Giove 2 stelle / Verso: biga con Diana 2 stelle<ref>{{cita|Rutter|p. 472.}}</ref>
* Uncia: AE 6.80&nbsp;g. Recto: testa di Giove / Verso: cavallo al galoppo<ref>{{cita|Rutter|p. 473.}}</ref>
* Uncia: AE 5.12&nbsp;g. Recto: testa di Giove / Verso: Vittoria incoronata con un trofeo<ref>{{cita|Rutter|p. 474.}}</ref>
* Semuncia: AE 3.75&nbsp;g. Recto: testa di Giove / Verso: punta di tridente<ref>{{cita|Rutter|p. 475.}}</ref>
 
== Resti archeologici ==
Le dimensioni della città dovevano essere di circa 16 [[ettaro|ettari]], quindi non di grande dimensioni, ed infatti gli stessi antichi la definirono ''parvis Calatia muris'' ("Calatia dalle piccole mura")<ref>{{Cita|Guadagno|p. 26.}}</ref>.
 
=== Il decumanus maximus ===
La città sorgeva sull'attuale strada che collega [[San Nicola la Strada]] a [[Maddaloni]], che riprende il tracciato della [[Via Appia]] antica. Ci si accorge, ad un certo punto, che la strada curva bruscamente lì dove ci sono i frammenti di mura detti ''il torrione'', ai confini col comune di [[San Nicola la Strada]]. La strada corre poi diritta per circa 500 metri e quindi ricurva di nuovo bruscamente all'altezza di una cappellina denominata "Villa Galazia", diventando un rettilineo che va diritto fino a Maddaloni.
 
Nel sito archeologico della città di Calatia si conservano pochi resti e per la maggior parte sotto il piano di calpestio: si tratta di alcune fondamenta di case e alcune pavimentazioni di cortili e abitazioni, per la maggior parte costituite di lastre di pietre e argilla battuta, nonché un tratto di mura lungo circa 34 metri che un tempo cingeva tutta la città.
 
=== Cinta muraria ===
I resti di mura sono ciò che rimane dell'antica cinta muraria posta a nord-ovest verso Capua su quello che doveva essere il decumanus maximus.
 
Le mura hanno una parte di età sannitica formata da grossi blocchi di pietra tufacea in [[opera quadrata]] e una parte di età sillana in [[opus quasi reticulatum]] all'esterno e [[opera incerta]] all'interno.
 
=== Necropoli ===
Due necropoli dell'VIII secolo a.C. erano situata lungo la via di comunicazione nord-sud, che divenne poi la Via Appia. Le necropoli inquadrano il centro antico della città, la prima è sita a sud ovest, mentre l'altra a nord est. Entrambe le necropoli denotano un'occupazione fino all’[[età tardoantica]], anche se le sepolture datanti dell'[[Età arcaica greca|etá arcaica]] e [[Età classica|classica]] sono rare.
 
Numerose sono le tombe ritrovate in questo luogo, infatti la città di Calatia si caratterizzò per il fatto di essere costituita da un popolo inumatore che praticava però anche l'incinerazione. Le tombe più antiche si datano all'ultimo quarto dell'VIII secolo a.C.; la sepoltura era molto semplice, composta da una fossa terragna con una copertura a ciottoli di pietra calcare. A partire dal [[VII secolo a.C.]] la sepoltura è invece a fossa semplice con copertura a tegole, mentre solo al [[IV secolo a.C.]] risalgono le sepolture a cassa di tufo. Da queste tombe sono venuti alla luce moltissimi oggetti che i Calatini usavano porre accanto al defunto per il viaggio nell'[[aldilà]]. Oggi tutti questi oggetti risultano materiale preziosissimo per poter conoscere i loro usi, costumi, tradizioni. Gli oggetti rinvenuti sono di vario genere: fibule, ampolle per unguenti, spade, pugnali, lance, brocche e bicchieri, vasi, monete, lucerne.
 
== La diocesi di Calatia ==
{{Vedi anche|Diocesi di Galazia in Campania}}
 
Calatia era antica sede vescovile, spostata poi a [[Casertavecchia]] in seguito alle invasioni barbariche. La leggenda vuole che primo vescovo e fondatore della diocesi sia stato [[Sant'Augusto]].
 
Alcune chiese vengono costruite su vecchi templi e sembra che la chiesa più importante, dedicata a San Giacomo, sia stata la cattedrale della città. Su quest'ultima chiesa, tuttavia, c'è da dire che si nutrono tantissimi dubbi in quanto non viene menzionata nella [[Bolla di Senne]] del 1113 che istituiva la diocesi casertana per il vescovo [[Rainulfo (vescovo di Caserta)|Rainulfo]], mentre si trova traccia nel Privilegio di Alessandro III del 1178 e si pensa derivi da un culto a San Giacomo introdotto nella diocesi da [[Roberto di Lauro Sanseverino]]<ref>{{Cita|Guadagno|p. 31.}}</ref>. L'unica chiesa menzionata sicuramente presente è Santa Maria di Calatia.
 
A dare forza all'ipotesi dell'importanza di Santa Maria di Calatia è una frase nella Bolla di Senne in cui si aggiunge su questa chiesa:
 
{{Citazione|''in qua dominus Rainulfus Dei provisu Casertanus episcopus preesse videtur''}}
 
che è una formula che ricorda le chiese cattedrali. Poiché si è sempre ritenuto che la Bolla di Senne confermasse una diocesi già esistente, non è da rigettare l'ipotesi che Santa Maria avesse un ruolo preminente sulle altre chiese<ref>{{Cita|Guadagno| p. 36.}}</ref>.
 
Molto probabilmente la chiesa casertana dovette incentivare la rinascita della città di Calatia in quanto i conti di Caserta e i vescovi concessero notevoli privilegi agli abitanti della zona allo stesso modo dei ''milites'' di Maddaloni. Ciò dovette portare dei frutti perché nel privilegio del 1178 di Alessandro III si registra una nuova chiesa dedicata a San Giacomo<ref>L'intera bolla è riportata da Tescione. G.Tescione, Il privilegio del 1178 di Alessandro III per la Chiesa Casertana, in Studi in onore di Mons.Luigi Diligenza, Aversa 1989, pp.247-256</ref>.
 
Tale chiesa dovette resistere a lungo perché si registra il toponimo di "San Giacomo delle Galazze" accanto a quello de "I torrioni" per diverso tempo forse perché dovette entrare nell'orbita dell'[[Cavalieri Ospitalieri|Ordine dei Cavalieri di Malta]]<ref>{{Cita|Guadagno| p. 37.}}</ref>.
 
== Le due Calatia ==
Gli storici del passato hanno spesso confuso la ''Calatia'' della via Appia con la ''Caiatia'' di oltre Volturno, situata presso l'odierna [[Caiazzo]].
 
Tale errore era stato generato soprattutto dal Cluviero, che faceva fare addirittura un lungo giro alla via Appia per passare da Caiazzo.
 
Già [[Camillo Pellegrino (storico)|Camillo Pellegrino]] intuiva l'errore topografico del Cluviero e ne segnalava l'incoerenza nella lettura delle fonti e il mancato riscontro dei luoghi, per cui egli riaffermava l'esistenza di due centri diversi e, a partire dalla testimonianza della [[Tavola Peutingeriana]], proponeva la corretta ubicazione di Calatia a sud del Volturno<ref>C.Pellegrino, Apparato alle antichità di Capua o vero discorsi della Campania Felice, Napoli 1651</ref>.
 
La dualità dei centri è evidente riferendosi alla detta Tavola Peutingeriana. Al ''Segmentum V''<ref>{{Cita web|url=http://www.tabula-peutingeriana.de/tp/tp5.4_2.jpg|titolo=Tabula V|autore=Weber Martin|editore=Weber Martin|data=9-2-2015|accesso=9-2-2015}}</ref>, è possibile verificare come ''Calatia'' sia riportata sulla strada Appia che collega Capua a Benevento passando per "''ad novas vicus''" (l'odierna Santa Maria a Vico) e ''Caudio'' (Montesarchio), mentre ''Gahatie'', l'odierna Caiazzo, è posta più a oriente, oltre il fiume Volturno, non distante dal ponte nei pressi di "''Castra (H)An(n)iba(lis)''", il cosiddetto Ponte di Annibale situato fra Pontelatone, Capua e Triflisco.
 
Fu Theodor Mommsen a definire chiaramente la distinzione e a recepire gli studi locali tra cui quelli di [[Francesco Daniele]]<ref>F.Daniele, Le Forche Caudine, Napoli 1778</ref> che chiaramente individuava due città diverse<ref>T.Mommsen, Corpus Iscriptionum Latinarum, X, pp.369, 444</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
Per la sezione storica:
* {{cita libro|curatore=Laforgia E.|titolo= Il Museo Archeologico di Calatia|città= Napoli|anno= 2003|cid=Laforgia}}
* {{cita libro|Giuseppe|Guadagno|Caserta, Calatia e Sant'Augusto|1995||Caserta|collana=Quaderni della Biblioteca del Seminario di Caserta|cid=Guadagno}}
Per la sezione numismatica:
* {{cita libro|N. K.| Rutter|Historia Nummorum - Italy|2001| British Museum Press|Londra|ISBN= 071411801X|cid=Rutter}}
* Arthur Sambon, ''Les monnaies antiques de l'Italie'', Parigi, 1903 (Ristampa Forni, Bologna, 1967, ISBN 978-8827101070).
* Paul Astrom, ''The coins of Calatia'', in: ''Studia Romana in Honorem Petri Krarup. Septuagenarii'', Odense, 1976.
 
==Voci correlate==
* [[Camma (sacerdotessa)]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://museoarcheologicocalatia.beniculturali.it/ Museo Archeologico di Calatia].
* {{cita web|http://www.lisamiskovsky.com/|Sito web ufficiale|lingua=sv, en}}
* N. Valenza, [http://www.treccani.it/enciclopedia/calatia_(Enciclopedia_dell'_Arte_Antica)/ Calatia] - Enciclopedia dell'Arte Antica, 1973.
* {{cita web|http://myspace.com/lisamiskovsky/|MySpace|lingua=sv, en}}
 
{{Città romane della Regio I Latium et Campania}}
{{Via Appia}}
{{Via Capua-Regium}}
{{Portale|Antica Roma|archeologia|Campania}}
 
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Città sannitiche]]
{{Portale|biografie|musica}}
[[Categoria:Città romane della Campania]]
[[Categoria:Storia di Caserta]]
[[Categoria:Siti archeologici della provincia di Caserta]]
[[Categoria:Siti archeologici romani della Campania]]
[[Categoria:Maddaloni]]