Clavicembalo e Bordeaux-Saintes: differenze tra le pagine

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{{S|competizioni ciclistiche}}
{{Strumento musicale
{{Competizione sportiva
|Nome =
|nome = Bordeaux-Saintes
|Immagine = Deless-10.jpg
|logo =
|Didascalia = Un clavicembalo di stile francese, copia moderna di un strumento costruito nel 1707 da Nicolas Dumont
|dimensioni logo =
|Data di invenzione = XV secolo
|altri nomi =
|Inventore = <!-- nome dell'inventore (solo se noto) -->
|sport = Ciclismo su strada
|Origine geografica = Europa
|tipologia = Gara individuale
|Codice classificazione = 3.1.2
|categoria = Calendario nazionale
|Codice completo = 314.122-6-8
|confederazione =
|Utilizzo 1 = rinascimentale
|nazione = {{FRA}}
|Utilizzo 2 = barocca
|luogo =
|Utilizzo 3 = galante
|organizzatore =
|Utilizzo 4 = contemporanea
|direttore =
|Utilizzo 5 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|cadenza = Annuale
|Utilizzo 6 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|apertura = marzo
|Utilizzo 7 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|partecipanti = Variabile
|Utilizzo 8 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|formato = [[Corsa in linea]]
|Utilizzo 9 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|fondazione = 1909
|Utilizzo 10 = <!-- ambito musicale di utilizzo -->
|Estensioneestinzione =
|numero edizioni = 74 <small>(al 2011)</small>
|Progenitore =
|detentore = {{Bandiera|RUS}} [[Matvey Zubov]]
|Discendente =
|maggiori titoli =
|Ascolto = Johann Sebastian Bach - Italian Concerto - F Major - 1st movement.ogg
|ultima edizione =
|Didascalia ascolto = Primo movimento del [[concerto italiano]] per clavicembalo solo, in fa maggiore (BWV 971), di [[Johann Sebastian Bach]]
|stagione attuale =
|prossima edizione =
}}
La '''Bordeaux-Saintes''' è una [[corsa in linea]] maschile di [[ciclismo su strada]] che si svolge tra [[Bordeaux]] ([[Gironda (dipartimento)|Gironda]]) e [[Saintes]] ([[Charente Marittima]]), in [[Francia]], ogni anno in marzo. Nel [[2005]] ha fatto parte del calendario dell'[[UCI Europe Tour]] nella classe 1.2, dal 2006 è inserita nel calendario nazionale francese.
Con il termine '''clavicembalo''' (altrimenti detto '''gravicembalo''', arpicordo, cimbalo, cembalo) si indica una famiglia di [[strumenti musicali]] a [[corda (musica)|corde]], dotati di [[tastiera (musica)|tastiera]]: tra questi, anzitutto lo strumento di grandi dimensioni attualmente chiamato clavicembalo, ma anche i più piccoli [[virginale]] e [[spinetta]].
 
== Albo d'oro ==
Questi strumenti generano il suono pizzicando la corda, anziché colpirla come avviene nel [[pianoforte]] o nel [[clavicordo]]. La famiglia del clavicembalo ha probabilmente avuto origine quando una tastiera è stata adattata ad un [[salterio (musica)|salterio]], fornendo così un mezzo per pizzicare le corde. Il termine stesso, che compare per la prima volta in un documento del 1397<ref>Dal documento redatto da un anonimo giurista padovano risulta che un tale Hermann Poll affermava di aver inventato uno strumento chiamato 'clavicembalum' (''The New Grove Dictionary of Music and Musicians, voce "Harpsichord").</ref>, deriva dal [[lingua latina|latino]] ''clavis'', chiave (intesa come il meccanismo che utilizza il movimento del tasto per azionare il leveraggio retrostante), e ''cymbalum'', termine che designava nel medioevo gli strumenti musicali con corde parallele tese su una cassa poligonale e senza manico, come i [[salterio (musica)|salteri]] e le [[cetra|cetre]]. In ogni caso, la più antica descrizione nota del clavicembalo risale al 1440 circa<ref>V. ''Les traités d'Henry-Arnaut de Zwolle et de divers anonymes'', cit. in Bibliografia.</ref>.
''Aggiornato all'edizione 2011.''<ref>{{cita web|url=http://www.memoire-du-cyclisme.eu/ligne/cla_bordeaux_saintes.php|titolo=Bordeaux-Saintes (Fra) - Cat. 1.2|lingua=fr|editore=www.memoire-du-cyclisme.eu|accesso=27 dicembre 2011}}</ref>
 
{| class="wikitable" style="font-size:95%"
==Storia==
!Anno
{{vedi anche|storia del clavicembalo}}
!Vincitore
 
!Secondo
L'età del clavicembalo copre un arco temporale di circa tre secoli (dal [[XVI secolo|XVI]] al [[XVIII secolo]]), periodo in cui sono sorte diverse scuole in tutta [[Europa]], sequenzialmente:
!Terzo
# [[Italia]], principalmente a [[Venezia]], [[Milano]], [[Firenze]], [[Roma]] e [[Napoli]];
|-
# [[Fiandre]], ad [[Anversa]] soprattutto con la celebre famiglia di artigiani ''[[Ruckers]]'';
|1909
# [[Francia]], principalmente a [[Parigi]] con artigiani originali e con riadattamenti di strumenti fiamminghi;
|{{bandiera|FRA}} [[Ernest Milleroux]]
# [[Inghilterra]], con gli artigiani più famosi situati a [[Londra]];
|{{bandiera|FRA}} [[Paul Hostein]]
# [[Germania]], nelle zone di [[Amburgo]], [[Berlino]] e [[Dresda]].
|{{bandiera|FRA}} [[Régis de Lavlette]]
 
|-
Nei secoli XVII e XVIII il clavicembalo fu uno degli strumenti più utilizzati nella prassi musicale. I maggiori compositori di quei secoli hanno scritto opere specificamente destinata al clavicembalo come strumento solista (particolarmente famose, già all'epoca, le opere di [[William Byrd]], [[Girolamo Frescobaldi]], [[Jan Pieterszoon Sweelinck]], [[François Couperin]], [[Jean-Philippe Rameau]], [[Johann Sebastian Bach]], [[Georg Friedrich Händel]], [[Alessandro Scarlatti|Alessandro]] e [[Domenico Scarlatti]]), ma l'impiego più frequente dello strumento era quello della realizzazione del [[basso continuo]], presente nella quasi totalità delle le composizioni musicali strumentali e vocali fino alla seconda metà del secolo XVIII. Nello stesso periodo il clavicembalo - come avverrà nei secoli successivi per il pianoforte - fu lo strumento più diffuso anche fra i musicisti dilettanti, ai quali furono destinate innumerevoli edizioni a stampa di una vasta letteratura. Il celebre matematico Leonhard Euler ([[Eulero]], 1707 - 1783), ad esempio, ''amava rilassarsi suonando il suo clavicembalo''.<ref>Marcus du Sautoy, ''L'enigma dei numeri primi'', ed. it. Rizzoli 2004, p. 143</ref>
|1910-32
 
|colspan=3 align=center|''non disputato''
==Funzionamento del clavicembalo==
|-
[[Immagine:Clavecin_sautereau.svg|220px|right|thumb|Parte superiore del [[salterello (clavicembalo)|salterello]]: 1) corda; 2) asse della linguetta; 3) linguetta; 4) plettro; 5) smorzatore.]]
|1933
Tutti i tipi di clavicembalo hanno un funzionamento simile:
|{{bandiera|FRA}} [[André Gaillot]]
* La ''linguetta'' è una semplice leva che ruota intorno ad un asse orizzontale costituito da una spina che passa attraverso un foro. Nella linguetta è incastrata una ''penna'', anticamente ricavata dal calamo di una penna (usualmente di corvo) e oggi generalmente realizzata in materiale plastico (''Delrin''); ogni penna è sagomata con la punta di un bisturi, in modo da regolarne la larghezza e l'elasticità in funzione del diametro della corda che deve pizzicare e del timbro che si vuole ottenere.
|{{bandiera|FRA}} [[Emile Sainte-Marie]]
* Il ''[[salterello (clavicembalo)|salterello]]'' è un listello di legno con una feritoia rettangolare in cui è imperniata la linguetta. Quest'ultima è tenuta in posizione verticale da una [[molla]], in modo che il plettro fuoriesca orizzontalmente da una delle facce del salterello.
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Baptiste Intcegaray]]
* Ogni salterello appoggia sull'estremità del tasto corrispondente (quest'ultimo è una leva con fulcro centrale) e scorre entro due fori allineati verticalmente, praticati in due liste di legno (''registri'') poste una sull'altra perpendicolarmente ai tasti. La lunghezza del saltarello è regolata in modo che il plettro, a riposo, si trovi appena al di sotto della corda che deve pizzicare. Abbassando il tasto, il saltarello si solleva e il plettro pizzica la corda; la corsa del saltarello è limitata da una ''barra'' posta orizzontalmente sopra la fila dei saltarelli, inferiormente guarnita di feltro, che può essere rimossa per la manutenzione dei salterelli.
|-
* Quando il tasto si rialza, il salterello ricade verso il basso per il proprio peso e la linguetta ruota all'indietro permettendo al plettro di superare la corda senza più pizzicarla.
|1934
* In cima al salterello è posto uno smorzatore in feltro, che si appoggia sulla corda quando il saltarello è in posizione di riposo, smorzando la vibrazione quando il tasto viene rilasciato (e impedendo che la corda entri in vibrazione per risonanza quando il tasto non è premuto).
|{{bandiera|FRA}} [[Ernest Terreau]]
* Nella maggior parte dei clavicembali, per ogni tasto vi sono due corde e due salterelli: per una delle due file di salterelli il registro superiore può scorrere, permettendo di allontanare i plettri dalle corde. Questo consente di escludere una delle file di corde, variando timbro e volume sonoro dello strumento, similmente all'uso dei registri dell'organo. Nei clavicembali a due manuali vi sono usualmente tre registri, e quindi tre file di salterelli: la tastiera inferiore agisce sulle prime due, quella superiore sulla terza.
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Baptiste Intcegaray]]
* Le differenze timbriche fra i diversi clavicembali sono legate:
|{{bandiera|FRA}} [[Georges Lachat]]
** al materiale delle corde (ottone giallo, ottone rosso o acciaio), alla loro lunghezza e al loro diametro, che ne determinano la tensione (la tensione ottimale delle corde è di poco inferiore al carico di rottura): la successione delle lunghezze delle corde determina la forma dello strumento (più tozzo o più affusolato) e l'equilibrio timbrico e di intensità fra le zone bassa, media e acuta dell'estensione dello strumento;
|-
** alla posizione della fila dei salterelli rispetto alla corda: quando per una stessa tastiera vi sono due file di corde all'unisono, una di queste risulta avere un timbro più "nasale" semplicemente perché è pizzicata più vicino al ponticello;
|1935
** alla dimensione della cassa e allo spessore della tavola armonica.
|{{bandiera|FRA}} [[Robert Béliard]]
 
|{{bandiera|FRA}} [[Emile Clergeau]]
==Tipi di clavicembalo==
|{{bandiera|FRA}} [[Gabriel Hargues]]
Nei secoli XVII e XVIII esistevano numerosi tipi di clavicembalo, diversi per dimensioni, forma della cassa, posizione della tastiera rispetto alle corde, numero di tastiere ed estensione delle medesime. Queste differenze corrispondono a esigenze musicali diverse. Si deve notare che, a parte le differenze più evidenti (fra una spinetta italiana e un clavicembalo francese a due manuali, ad esempio), anche fra strumenti di forma apparentemente simile (come un clavicembalo italiano e uno fiammingo del XVII secolo) vi è differenza nel modo in cui la lunghezza delle corde varia dalle note più gravi alle più acute: ad esempio, in un clavicembalo italiano, in confronto agli strumenti fiamminghi e francesi, le corde più gravi sono più lunghe e quelle più acute sono più corte. Questo è determinato dalla forma dei ponti dal lato opposto a quello dei salterelli, e produce sensibili differenze nel timbro degli strumenti, anche perché lunghezze diverse rendono necessario l'uso di materiali diversi per le corde (ferro, ottone giallo, ottone rosso).
|-
 
|1936
===Clavicembalo===
|{{bandiera|NLD}} [[Albert Van Schendel]]
Nell'accezione moderna, il termine clavicembalo può indicare sia tutti gli strumenti della famiglia, sia - più specificamente - lo strumento più grande della famiglia, con una cassa di forma poligonale (con un solo lato curvo) in cui la tastiera è posizionata sul lato corto, perpendicolarmente alle corde. La cassa è più stretta (circa 90-100 cm) e più allungata (anche 272 cm) di quella di un pianoforte moderno, particolarmente negli strumenti di scuola italiana.
|{{bandiera|CHE}} [[Robert Gygi]]
Un clavicembalo ha generalmente una o due corde per ciascun tasto. Negli strumenti a due manuali, è possibile accoppiare questi ultimi in modo che un solo tasto faccia suonare tre corde; in questo caso, una delle tre è da 4 [[piede (unità di misura)|piedi]], ossia è accordata un'[[Ottava (musica)|ottava]] più in alto di quella normale da 8 piedi.
|{{bandiera|FRA}} [[Robert Béliard]]
Le tastiere a singolo manuale sono la regola negli strumenti di fattura italiana, mentre negli altri paesi europei si producevano anche numerosi strumenti a due manuali.
|-
 
|1937
===Virginale===
|{{bandiera|FRA}} [[Sylvain Marcaillou]]
[[Immagine:virginale 1_maggi.JPG|220px|right|thumb|virginale della Coll. Maggi di Cremona.]] Virginale è il nome generico di una famiglia di strumenti dalla forma genericamente rettangolare, più piccoli e semplici rispetto al clavicembalo e dotati di una sola corda per ciascuna nota, disposta parallelamente (virginale) o angolata (spinetta) rispetto alla tastiera, lungo il lato più esteso dello strumento. L'origine del termine non è chiaro, ma spesso viene collegata al fatto che lo strumento era suonato di frequente e in famiglia dalle donne giovani delle famiglie stesse, {{citazione necessaria|non sempre dai concertisti. I quali utilizzavano i virginali per la loro facile trasportabilità, oppure perché già presenti là dove venivano chiamati}}.
|{{bandiera|FRA}} [[Roger Pieteraerents]]
 
|{{bandiera|FRA}} [[Raymond Goubault]]
Si noti che la parola "virginale" nel [[età elisabettiana|periodo elisabettiano]] era utilizzata per designare qualsiasi tipo di clavicembalo. Così i capolavori di [[William Byrd]] e dei suoi contemporanei erano spesso suonati su clavicembali di grandi dimensioni, di fattura italiana e per i quali con ogni probabilità erano stati composti, e non solamente su quelli che oggi chiamiamo virginali.
|-
 
|1938
Una classificazione moderna più precisa è data nel ''New Grove Dictionary of Music and Musicians'' che definisce virginale «uno strumento in cui le corde sono disposte ad angolo retto rispetto ai tasti, piuttosto che parallelamente (clavicembalo) o angolate (spinetta)».
|{{bandiera|FRA}} [[André Gaboriaud (ciclista)|André Gaboriaud]]
[[Immagine:virginale_maggi.JPG|220px|right|thumb|virginale della Coll. Maggi di Cremona.]]
|{{bandiera|FRA}} [[Raymond Goubault]]
I virginali possono essere suddivisi in spinetta (il tipo più diffuso, soprattutto in Italia) e [[muselar]] o muselaar.
|{{bandiera|FRA}} [[Fernand Beaudut]]
 
|-
====[[Spinetta]]====
|1939
Strumento di dimensioni ridotte, chiamato così forse dal nome del costruttore veneziano [[J. Spinetus]]. Questo è il tipo più diffuso di virginale e consiste in uno strumento a corde con le corde impostate ad un angolo con la tastiera di circa 30°. In questo strumento le corde sono troppo vicine per avere un attuatore normale: le corde sono gestite a coppia, con gli attuatori che pizzicano l'una o l'altra con un movimento in direzioni opposte.
|{{bandiera|FRA}} [[Fernand Beaudut]]
 
|{{bandiera|FRA}} [[Jean Taris (ciclista)|Jean Taris]]
Le spinette vengono classificate in base alla forma della cassa: sono inoltre possibili classificazioni che prendono in considerazione differenze nella meccanica, quali la lunghezza dei legni dei tasti (leve) ed altri particolari.
|{{bandiera|FRA}} [[Edouard Bouyer]]
 
|-
Il nome "spinetta" è più spesso riservato alla spinetta inglese, di forma triangolare, mentre il virginale più comune in Italia è il virginale napoletano o veneziano di forma rettangolare: questi strumenti venivano chiamati spesso spinette, ma la disposizione delle corde fa sì che essi siano in realtà da classificare come virginali.
|1940-45
 
|colspan=3 align=center|''non disputato''
Costruttore di spinette e virginali fu [[Bartolomeo Cristofori]], la cui fama è soprattutto associata all'invenzione del pianoforte. Notevole una sua ''[http://www.musikmuseum.org/italiano/Instrumente/Spinett/spinett.html spinetta ovale]'' (costruita attorno al 1690) di forma del tutto particolare: la cassa, riccamente intarsiata, è resa ovale aggiungendo, ai lati di un corpo rettangolare, due cuspidi a forma di arco gotico anche in questo caso la [http://www.music.ed.ac.uk/russell/academicpapers/thedevelopmentofanidea.html disposizione delle corde] dovrebbe far classificare lo strumento come un virginale.
|-
 
|1946
====Muselar (muselaar)====
|{{bandiera|FRA}} [[Antoine Latorre]]
{{vedi anche|Muselar}}
|{{bandiera|FRA}} [[Joseph Royo]]
Nel virginale di tipo ''[[muselar]]'' la cassa è rettangolare e la disposizione della tastiera solitamente è a destra. Inoltre la disposizione delle corde è leggermente obliqua e queste vengono pizzicate al centro della loro lunghezza. Ciò rende il suono più caldo e ricco, ma con alcune importanti limitazioni: l'azione della mano sinistra è al centro della cassa di risonanza, quindi anche i rumori meccanici vengono amplificati, inoltre la resa sonora delle corde più lunghe e dal suono basso è penalizzata. Un commentatore del XVIII secolo scrisse che il ''muselar'' "grugnisce nei bassi come un maialino". Nonostante tutto i ''muselar'' furono popolari, soprattutto nei paesi di lingua fiamminga.
|{{bandiera|FRA}} [[André Bramard]]
 
|-
===Variazioni e modifiche nei clavicembali===
|1947
Non è una sorpresa che uno strumento costruito in un certo numero di esemplari nell'arco di oltre tre secoli, presenti delle variazioni e modifiche anche di una certa importanza.
|{{bandiera|FRA}} [[Robert Rippe]]
 
|{{bandiera|FRA}} [[Roger Durand]]
Oltre alla varietà nelle forme e nelle dimensioni, si registrano anche disposizioni o regolazioni differenti nella meccanica e quindi anche nella resa sonora.
|{{bandiera|FRA}} [[René Paillier]]
 
|-
Generalmente i primi clavicembali hanno minore estensione, più avanti nel tempo l'estensione aumenta, anche se esistono ovviamente delle eccezioni. Abbiamo così clavicembali con appena quattro [[ottava (musica)|ottave]], mentre quelli più grandi ne hanno cinque o poco più. Spesso, alle [[tastiera (musica)|tastiere]] più corte, veniva adattato il sistema dell' "[[ottava corta]]".
|1948
 
|{{bandiera|FRA}} [[Albert Dolhats]]
=== Il colore della tastiera dei clavicembali ===
|{{bandiera|FRA}} [[Gérard Villar]]
[[File:Clavier de clavecin 2.JPG|right|thumb|250 px|Tastiera di clavicembalo]]
|{{bandiera|FRA}} [[Raymond Cosse]]
Si associa facilmente l'idea del clavicembalo a quella di una tastiera dove i tasti diatonici sono neri e quelli cromatici bianchi, cioè colori invertiti rispetto a quelli del pianoforte. Questa pratica di colorazione appartiene soprattutto alla scuola francese e si ritrova anche in molti esemplari della scuola fiamminga rimodernati o riadattati dagli artigiani francesi.
|-
 
|1949
Nelle altre scuole non ci furono regole precise in tal senso e si possono trovare antichi strumenti con i tasti dello stesso colore di tutto lo strumento oppure con tasti fabbricati in legno di colore più o meno chiaro. Occasionalmente sono state usate per la fabbricazione dei tasti anche materie più pregiate come la [[madreperla]].
|{{bandiera|FRA}} [[Jacques Bebenhut]]
 
|{{bandiera|FRA}} [[Albert Joulin]]
Quando i tasti cromatici sono bianchi è solo la loro parte superiore che riceve un placcaggio in [[avorio]] o in [[osso]]; i tasti integralmente in detti materiali sono molto rari. I tasti diatonici sono invece generalmente ornati, nella parte anteriore rivolta allo strumentista, di ricopertura in legno duro finemente cesellato o intarsiato.
|{{bandiera|FRA}} [[Félix Adriano]]
 
|-
=== Altre varianti del clavicembalo ===
|1950
Molte delle modifiche che si tentò di apportare alla struttura originaria dello strumento nel corso dei secoli ebbero vita breve, e produssero strumenti curiosi, di diffusione limitata. Di questi strumenti sopravvivono oggi pochissimi o nessun esemplare.
|{{bandiera|FRA}} [[Jean Begue]]
[[File:Clavicytherium1480RCM.jpg|thumb|Il ''clavicitherium'' del XV secolo conservato nel ''Royal College of Music'' di Londra, il più antico esemplare superstite della famiglia dei clavicembali]]
|{{bandiera|FRA}} [[André Labeylie]]
*''Clavicitherium'' (clavicembalo verticale): la coda dello strumento è posizionata in verticale e i meccanismi di funzionamento orizzontali sono azionati con una serie di rinvii e snodi. Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, il clavicitherium non è un'elaborazione successiva del clavicembalo, ma una variante attestata fin dal 1463: il più antico strumento a tastiera sopravvissuto fino ad oggi è proprio un clavicitherium, costruito a Ulm alla fine del XV secolo e attualmente conservato a Londra nel ''Royal College of Music''<ref>Voce ''clavicitherium'', New Grove Dictionary of Music and Musicians</ref>; il termine "clavicitherium" appare per la prima volta nel trattato ''Musica getutscht'' di Sebastian Virdung (1511).
|{{bandiera|FRA}} [[Guerrino Cassol]]
*''Moeder en kind'' (madre e figlio, [[Fiandre]] XVII secolo): Una piccola spinetta inserita all'interno o al di sopra del clavicembalo "madre" per suonare insieme.
|-
*''Spinettone da teatro'' ([[Bartolomeo Cristofori|Cristofori]], [[Italia]], [[XVIII secolo]]): clavicembalo con coda modificata per ridurre l'ingombro dello strumento nella fossa dell'[[orchestra]].
|1951
*''Doppio virginale'' (Cristofori, Italia, XVIII secolo): con le corde incrociate.
|{{bandiera|FRA}} [[André Darrigade]]
*''Vis-a-vis'' (Germania, XVIII secolo): un clavicembalo ed un pianoforte montati nello stesso mobile con le tastiere contrapposte tra loro.
|{{bandiera|FRA}} [[Henry Aubry]]
*Clavicembalo a pedali: associato a un normale clavicembalo a due manuali, permette di eseguire la letteratura organistica che prevede l'uso della pedaliera.
|{{bandiera|FRA}} [[Pierre Gaudot]]
*''[[Claviorgano|Claviorganum]]'', costituito da un clavicembalo sovrapposto a un [[organo (musica)|organo]] a tavolo ''(truhenorgel)'', con due tastiere distinte ma accoppiabili in modo da poter far suonare corde e canne con lo stesso tasto.
|-
*Clavicembalo pieghevole o ''cembalo piegatorio'' ([[Francia]], XVIII secolo; un esemplare, presente al [[Museo Nazionale degli Strumenti musicali (Roma)|Museo Nazionale degli Strumenti musicali]] di [[Roma]], è attribuito al cembalaro italiano [[Carlo Grimaldi]], tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento): smontabile in 3 parti per poter essere più facilmente trasferito o trasportato.
|1952
*''Lautenwerk'' ([[Germania]], [[XVII secolo]]): clavicembalo con corde di budello, costruito per simulare il suono del [[liuto]]; già descritto nel trattato di [[Marin Mersenne]] (1636), fu perfezionato nel 1718 dal costruttore amburghese Johann Christoph Fleischer. Un rinomato costruttore di Lautenwerk era Johann Nikolaus Bach, cugino di [[Johann Sebastian Bach|Johann Sebastian]]. Quest'ultimo possedeva almeno due strumenti di questo tipo (uno dei quali era stato costruito da Zacharias Hildebrand secondo le istruzioni dello stesso Bach), e il manoscritto della Suite in mi minore BWV 996 per liuto, redatto da Johann Gottfried Walther, riporta l'indicazione "''aufs Lauten Werck"''<ref>Claude Chauvel, note all'incisione ''Johann Sebastian Bach - L'oeuvre de luth'', Astrée-Auvidis (1981)</ref>.
|{{bandiera|FRA}} [[Pierre Gaudot]]
*[[Archicembalo]], clavicembalo basato su una divisione dell'ottava in 19 tasti, secondo i principi enunciati da Nicola Vicentino nel 1555.
|{{bandiera|FRA}} [[Gabriel Gaudin]]
 
|{{bandiera|FRA}} [[Settimo Perin]]
== Confronto con altri strumenti a tastiera ==
|-
 
|1953
Fra gli strumenti a tastiera, se si eccettua l'[[organo a canne|organo]], il clavicembalo era certamente il più diffuso in Europa prima dell'avvento del pianoforte. Nell'[[Encyclopédie]] di Diderot e d'Alembert, ad esempio, il clavicembalo è definito semplicemente come "strumento musicale in cui le corde sono fatte suonare mediante una tastiera, simile a quella dell'organo" (a questa definizione segue una dettagliatissima descrizione della costruzione di un tipico clavicembalo francese a due manuali del XVIII secolo)<ref>Voce [http://fr.wikisource.org/wiki/L’Encyclopédie/Volume_3#CLAVECIN "clavecin"], Encyclopédie vol. III, 1753</ref>. Tuttavia nei secoli XVI-XVIII coesistevano con il clavicembalo altri strumenti a corde dotati di tastiera, con un diverso meccanismo di produzione del suono.
|{{bandiera|FRA}} [[Settimo Perin]]
 
|{{bandiera|ESP 1945-1977}} [[Luis Goya Picassari]]
Il più diffuso era il [[clavicordo]], esteriormente simile a una spinetta, in cui però le corde erano percosse da lamelle metalliche, anziché pizzicate. Un significativo confronto delle caratteristiche del clavicordo rispetto al clavicembalo si trova nel trattato di [[Carl Philipp Emanuel Bach]] (1753), dove si legge
|{{bandiera|ESP 1945-1977}} [[Félix Bermudez]]
{{Citazione|Fra i vari tipi di strumenti a tastiera, alcuni dei quali rimangono sconosciuti perché difettosi e altri perché non ancora introdotti dappertutto, due in particolare hanno riscosso finora il maggior plauso: il clavicembalo e il clavicordo. Il primo si adopera generalmente per composizioni complesse, l'altro da solo. [...] Ogni cembalista dovrebbe avere un buon clavicembalo e un buon clavicordo per poter suonare entrambi gli strumenti alternativamente. Chi suona bene il clavicordo riuscirà bene anche al clavicembalo, ma non viceversa. Si deve quindi usare il clavicordo per raffinare l'interpretazione e il clavicembalo per rinforzare le dita. Chi suona esclusivamente il clavicordo incontra molte difficoltà se suona il clavicembalo. Gli riesce perciò faticoso accompagnare altri strumenti al clavicembalo, cosa che è peraltro impossibile sul clavicordo, data l'esile voce. [...] L'uso esclusivo del clavicembalo, invece, abitua a suonare in un colore uniforme; e quelle varietà di tocco che può produrre un buon clavicordista vengono a mancare. Ciò sembrerà strano, poiché si crede che un clavicembalo debba produrre sempre lo stesso tipo di suono con qualsiasi tocco. Si può facilmente fare una prova: chiedete a due persone, di cui una suoni bene il clavicordo e l'altra sia un semplice clavicembalista, di suonare a turno su quest'ultimo strumento lo stesso pezzo con i medesimi abbellimenti, e giudicate poi se entrambi hanno ottenuto lo stesso effetto. |Carl Philipp Emanuel Bach<ref>Carl Philipp Emanuel Bach, ''Versuch über die wahre Art das Clavier zu spielen'' (1753), trad. it. Gabriella Gentili Verona, Ed. Curci, Milano 1973, pp. 25-27</ref>}}
|-
 
|1954
Una terza modalità di produzione del suono si incontra in uno strumento a tastiera di scarsissima diffusione, il
|{{bandiera|FRA}} [[Maurice Nauleau]]
''[[Geigenwerk]]'', in cui le corde sono sfregate da ruote di legno messe in rotazione da un pedale. Come nell'[[organistrum]] e nella [[ghironda]], quando si preme un tasto la corda corrispondente viene avvicinata alla ruota, producendo un effetto analogo agli strumenti ad arco. Questo strumento fu descritto per la prima volta da [[Leonardo da Vinci]], ma ne furono prodotti esemplari anche nel XVII secolo.
|{{bandiera|ESP 1945-1977}} [[Luciano Montero Rechou]]
 
|{{bandiera|FRA}} [[Georges Gay]]
== Il clavicembalo nei secoli XIX e XX ==
|-
 
|1955
Il clavicembalo continuò ad essere usato come strumento di accompagnamento nell'opera lirica fino alla prima metà del XIX secolo, ma come strumento solista fu abbandonato dai [[compositore|compositori]] in favore del [[pianoforte]].<br />
|{{bandiera|FRA}} [[Jean Dacquay]]
Nel XX secolo, con il crescente interesse per la musica antica e la ricerca di diverse sonorità, alcuni nuovi pezzi sono stati scritti per questo strumento. Alcuni [[concerto (composizione musicale)|concerti]] furono scritti da [[Francis Poulenc]] (il ''Concert champêtre''), [[Manuel de Falla]] e [[Henryk Górecki]]. [[Bohuslav Martinu]] ha scritto sia un concerto che una [[sonata]], mentre il ''Concerto Doppio'' di [[Elliott Carter]] è per clavicembalo, [[pianoforte]] e orchestra da camera. [[György Ligeti]] ha composto un certo numero di opere per lo strumento ''solo'' (tra cui ''Continuum''). Tra i compositori italiani, [[Goffredo Petrassi]] ha scritto diverse composizioni per clavicembalo, tra le altre la ''Sonata da Camera'', per clavicembalo e 10 strumenti, e la ''Serenata'', per 5 strumenti. Tra gli 8 dialoghi di [[Gian Francesco Malipiero]], il sesto è dedicato al clavicembalo, quasi ad omaggiare l'antica civiltà strumentale italiana del '600 e '700 tanto amata dal compositore veneziano. Da ricordare anche ''Doubles'' ([[1961]]) e ''Portrait'' per clavicembalo e [[orchestra]] ([[1977]]) di [[Franco Donatoni]], oltre a ''Mordenti'' di [[Ennio Morricone]]. Più di recente, il clavicembalista [[Hendrik Bouman]] ha composto in stile [[barocco]] 32 assoli, 1 Concerto per clavicembalo e 2 composizioni di musica da camera con clavicembalo obbligato.
|{{bandiera|FRA}} [[Jacques Lemaitre]]
 
|{{bandiera|FRA}} [[Georges Gay]]
== L'esecuzione "filologica" del repertorio clavicembalistico nel XX secolo ==
|-
{{Vedi anche|:Categoria:clavicembalisti}}
|1956
 
|{{bandiera|FRA}} [[Gérard Gaillot]]
Un primo recupero del clavicembalo nell'esecuzione del repertorio originariamente destinato a questo strumento (nel corso del XIX secolo le opere per tastiera di [[Johann Sebastian Bach|Bach]], [[Georg Friedrich Händel|Haendel]] e [[Domenico Scarlatti]] erano eseguite al pianoforte) si ebbe all'inizio del Novecento, soprattutto per iniziativa della clavicembalista polacca [[Wanda Landowska]] (1879-1959). La Landowska utilizzava un clavicembalo costruito da [[Ignaz Pleyel|Pleyel]], piuttosto somigliante ad un pianoforte. Strumenti come questo, anche se oggi considerati non appropriati per la musica del XVII e del XVIII secolo, conservano un'importanza per la musica che è stata composta, nella prima metà del Novecento e fino agli anni '60, appositamente per quel tipo di clavicembalo.
|{{bandiera|FRA}} [[André Lesca]]
 
|{{bandiera|ESP 1945-1977}} [[Luis Goya Picassari]]
La vera svolta si ebbe negli anni '60 del Novecento con la nascita, in Europa e nel Nordamerica, di un nuovo orientamento in ambito musicale: il [[musica antica|movimento "filologico"]], che considera gli strumenti d'epoca (o le copie di strumenti originali) elementi irrinunciabili per una corretta prassi esecutiva della musica del passato. I primi strumenti realizzati secondo le tecniche costruttive antiche e copiando fedelmente strumenti originali si ebbero grazie alla pionieristiche iniziative di costruttori del mondo anglosassone come [[Frank Hubbard]] e [[William Dowd]] e tedesco come [[Martin Skowroneck]], seguiti in anni più recenti da un gran numero di costruttori. Negli stessi anni, interpreti come [[Gustav Leonhardt]], [[Kenneth Gilbert]], [[Ralph Kirkpatrick]] sono stati i capostipiti di generazioni di esecutori, sempre più numerose nei decenni successivi, che hanno ulteriormente approfondito lo studio della prassi esecutiva e delle fonti dell'epoca, e hanno riportato in luce un repertorio sempre più vasto.
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|1957
|{{bandiera|FRA}} [[André Lesca]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jacques Blanco]]
|{{bandiera|FRA}} [[Maurice Pele]]
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|1958
|{{bandiera|FRA}} [[Maurice Pèle]]
|{{bandiera|FRA}} [[Alain Lesca]]
|{{bandiera|FRA}} [[Guy Planas]]
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|1959
|{{bandiera|FRA}} [[Robert Verdeun]]
|{{bandiera|FRA}} [[Daniel Walryck]]
|{{bandiera|FRA}} [[Albert Dolhats]]
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|1960
|{{bandiera|FRA}} [[Raymond Poulidor]]
|{{bandiera|FRA}} [[Pierre Beuffeuil]]
|{{bandiera|FRA}} [[Robert Verdeun]]
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|1961
|{{bandiera|FRA}} [[Fernand Delord]]
|{{bandiera|FRA}} [[René Fournier]]
|{{bandiera|FRA}} [[Raymond Batan]]
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|1962
|{{bandiera|FRA}} [[Manuel Manzano]]
|{{bandiera|FRA}} [[Camille Le Menn]]
|{{bandiera|FRA}} [[Fernand Delort]]
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|1963
|{{bandiera|FRA}} [[Fernand Delort]]
|{{bandiera|FRA}} [[Michel Gonzales]]
|{{bandiera|FRA}} [[René Fournier]]
|-
|1964
|{{bandiera|FRA}} [[Pierre Le Mellec]]
|{{bandiera|ESP 1945-1977}} [[José María Errandonea]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean Arze]]
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|1965
|{{bandiera|FRA}} [[Joseph Groussard]]
|{{bandiera|FRA}} [[Gérard Capdebosq]]
|{{bandiera|FRA}} [[Michel Brux]]
|-
|1966
|{{bandiera|ESP 1945-1977}} [[Domingo Perurena]]
|{{bandiera|FRA}} [[Raymond Delisle]]
|{{bandiera|FRA}} [[Maurice Laforest]]
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|1967
|{{bandiera|FRA}} [[Raymond Riotte]]
|{{bandiera|FRA}} [[Francis Campaner]]
|{{bandiera|FRA}} [[André Zimmermann]]
|-
|1968
|{{bandiera|ESP 1945-1977}} [[Gregorio San Miguel]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Marie Leblanc]]
|{{bandiera|FRA}} [[Michel Périn (ciclista)|Michel Périn]]
|-
|1969
|{{bandiera|ITA}} [[Renato Rossetto]]
|{{bandiera|BEL}} [[Yvan Francaux]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Louis Jageneau]]
|-
|1970
|{{bandiera|FRA}} [[Guy Patour]]
|{{bandiera|GBR}} [[Andrew Raven]]
|{{bandiera|FRA}} [[Marcel Gaffajoli]]
|-
|1971
|{{bandiera|FRA}} [[Claude Magni]]
|{{bandiera|FRA}} [[Alain Bernard (ciclista)|Alain Bernard]]
|{{bandiera|FRA}} [[Claude Chabanel]]
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|1972
|{{bandiera|FRA}} [[Christian Ardouin]]
|{{bandiera|FRA}} [[José Philippe]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean Gillet]]
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|1973
|{{bandiera|FRA}} [[Jacques Bossis]]
|{{bandiera|FRA}} [[Alain Cigana]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-François Mainguenaud]]
|-
|1974
|{{bandiera|FRA}} [[Didier Dupuis]]
|{{bandiera|FRA}} [[Didier Godet]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jacky Troyard]]
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|1975
|{{bandiera|FRA}} [[Didier Bazzo]]
|{{bandiera|FRA}} [[Alain de Carvalho]]
|{{bandiera|GBR}} [[David Wells]]
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|1976
|{{bandiera|FRA}} [[Alain Mercadie]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jackie Hurou]]
|{{bandiera|FRA}} [[Gérard Simonnot]]
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|1977
|{{bandiera|FRA}} [[Didier Lubiato]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Marie Nibeaudeau]]
|{{bandiera|FRA}} [[Gérard Cigano]]
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|1978
|{{bandiera|FRA}} [[Michel Fedrigo]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Marie Corre]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Jacques Szkolnyk]]
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|1979
|{{bandiera|FRA}} [[Marc Gomez]]
|{{bandiera|FRA}} [[Francis Castaing]]
|{{bandiera|FRA}} [[Michel Fedrigo]]
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|1980
|{{bandiera|FRA}} [[Francis Castaing]]
|{{bandiera|FRA}} [[Bernard Huot]]
|{{bandiera|FRA}} [[Michel Dufour]]
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|1981
|{{bandiera|FRA}} [[Marc Gomez]]
|{{bandiera|FRA}} [[Yves Beau]]
|{{bandiera|FRA}} [[Bernard Pineau]]
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|1982
|{{bandiera|FRA}} [[Serge Polloni]]
|{{bandiera|FRA}} [[Francis Perin]]
|{{bandiera|FRA}} [[Bruno Roussel]]
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|1983
|{{bandiera|FRA}} [[Marino Verardo]]
|{{bandiera|FRA}} [[Serge Polloni]]
|{{bandiera|CAN}} [[Dany Deslongchamp]]
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|1984
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Luc Gilbert]]
|{{bandiera|FRA}} [[Daniel Feudon]]
|{{bandiera|FRA}} [[René Bajan]]
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|1985
|{{bandiera|FRA}} [[Michel Dufour]]
|{{bandiera|FRA}} [[Charles Turlet]]
|{{bandiera|FRA}} [[Dominique Lardin]]
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|1986
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Pierre Cocquerelle]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Louis Auditeau]]
|{{bandiera|FRA}} [[Sylvain Le Goff]]
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|1987
|{{bandiera|FRA}} [[Patrick Jeremie]]
|{{bandiera|FRA}} [[Thierry Gault]]
|{{bandiera|FRA}} [[Claude Aigueparses]]
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|1988
|{{bandiera|FRA}} [[Michel Larpe]]
|{{bandiera|FRA}} [[André Becaas]]
|{{bandiera|FRA}} [[Gilles Guegan]]
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|1989
|{{bandiera|FRA}} [[Gérard Simonnot]]
|{{bandiera|FRA}} [[Christian Jany]]
|{{bandiera|FRA}} [[Thomas Davy]]
|-
|1990
|{{bandiera|FRA}} [[Thierry Dupuy]]
|{{bandiera|FRA}} [[Christophe Capelle]]
|{{bandiera|FRA}} [[Laurent Desbiens]]
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|1991
|{{bandiera|FRA}} [[Sylvain Bolay]]
|{{bandiera|FRA}} [[Thierry Bricaud]]
|{{bandiera|POL}} [[Zbigniew Ludwiniak]]
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|1992
|{{bandiera|POL}} [[Marek Swiniaski]]
|{{bandiera|FRA}} [[Xavier Vadrot]]
|{{bandiera|FRA}} [[Thierry Ferrer]]
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|1993
|{{bandiera|FRA}} [[Pascal Deramé]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-François Anti]]
|{{bandiera|FRA}} [[Christophe Allin]]
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|1994
|{{bandiera|FRA}} [[Laurent Drouin]]
|{{bandiera|FRA}} [[Christophe Faudot]]
|{{bandiera|FRA}} [[Christian Guiberteau]]
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|1995
|{{bandiera|FRA}} [[Christophe Agnolutto]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Philippe Rouxel]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Philippe Duracka]]
|-
|1996
|{{bandiera|FRA}} [[Éric Drubay]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Philippe Duracka]]
|{{bandiera|FRA}} [[Christophe Faudot]]
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|1997
|{{bandiera|FRA}} [[Olivier Perraudeau]]
|{{bandiera|FRA}} [[Pierre Painaud]]
|{{bandiera|FRA}} [[Christopher Jenner]]
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|1998
|{{bandiera|FRA}} [[Dominique Péré]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Philippe Duracka]]
|{{bandiera|FRA}} [[Vincent Marchais]]
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|1999
|{{bandiera|FRA}} [[Frédéric Mainguenaud]]
|{{bandiera|FRA}} [[Éric Drubay]]
|{{bandiera|FRA}} [[Bruno Thibout]]
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|2000
|{{bandiera|FRA}} [[Eric Duteil]]
|{{bandiera|FRA}} [[Frédéric Delalande]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jérôme Desjardins]]
|-
|2001
|{{bandiera|FRA}} [[Bertrand Guerry]]
|{{bandiera|FRA}} [[Christian Magimel]]
|{{bandiera|FRA}} [[Christophe Laurent]]
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|2002
|{{bandiera|EST}} [[Erki Pütsep]]
|{{bandiera|ITA}} [[Carlo Meneghetti]]
|{{bandiera|JPN}} [[Shinishi Fukushima]]
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|2003
|{{bandiera|FRA}} [[Alexandre Naulleau]]
|{{bandiera|FRA}} [[Christophe Diguet]]
|{{bandiera|FRA}} [[Sylvain Lavergne]]
|-
|2004
|{{bandiera|FRA}} [[Anthony Ravard]]
|{{bandiera|FRA}} [[Ludovic Auger]]
|{{bandiera|FRA}} [[Stéphane Barthe]]
|-
|[[Bordeaux-Saintes 2005|2005]]
|{{bandiera|SWE}} [[John Nilsson]]
|{{bandiera|FRA}} [[Denis Robin]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jérôme Bonnace]]
|-
|2006
|{{bandiera|FRA}} [[Cédric Barre]]
|{{bandiera|FRA}} [[Mickael Larpe]]
|{{bandiera|EST}} [[Tarmo Raudsepp]]
|-
|2007
|{{bandiera|RUS}} [[Evgenij Sokolov]]
|{{bandiera|FRA}} [[Damien Gaudin]]
|{{bandiera|FRA}} [[Yoann Offredo]]
|-
|2008
|{{bandiera|LVA}} [[Gatis Smukulis]]
|{{bandiera|AUS}} [[David Tanner]]
|{{bandiera|FRA}} [[Yannick Marie]]
|-
|2009
|{{bandiera|FRA}} [[Yoann Bagot]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jean-Lou Paiani]]
|{{bandiera|FRA}} [[Jérémie Dérangère]]
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|2010
|{{bandiera|FRA}} [[Adrien Petit]]
|{{bandiera|FRA}} [[Rudy Lesschaeve]]
|{{bandiera|FRA}} [[Etienne Pieret]]
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|2011
|{{bandiera|RUS}} [[Matvey Zubov]]
|{{bandiera|FRA}} [[Sylvain Déchereux]]
|{{bandiera|FRA}} [[Sylvain Blanquefort]]
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|2012
|{{bandiera|FRA}} [[Rudy Kowalski]]
|{{bandiera|EST}} [[Alo Jakin]]
|{{bandiera|FRA}} [[Johann Rigoulay]]
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|2013
|{{bandiera|FRA}} [[Yann Guyot]]
|{{bandiera|FRA}} [[Benoît Sinner]]
|{{bandiera|FRA}} [[Rudy Barbier]]
|-
|2014
|
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|}
 
==Note==
<references />
 
==Bibliografia==
* ''Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti'', diretto da Alberto Basso - Il Lessico, vol. I, Torino, UTET, 1983, ISBN 88-02-03732-9, pag. 583 ss.
* ''The New Grove Dictionary of Musical Instruments'', diretto da Stanley Sadie, London, MacMillan, 1984, vol. 2, ISBN 0-333-37878-4, pagg. 164-199 [voce redatta da Edwin M. Ripin, Howard Schott, John Barnes, G. Grant O'Brien, William Dowd, Denzil Wraight]
* Michael Kennedy, Joyce Bourne Kennedy, ''The Oxford Dictionary of Music'', 6th ed. (edited by Tom Rutherford Johnson), Oxford, Oxford University Press, 2012, ISBN 978-0-19-957810-8, pagg. 375-376
* Giampiero Tintori, ''Gli strumenti musicali'', Torino, UTET, 1973, Tomo II, pag. 613 ss.
* Alda Bellasich, Emilia Fadini, Sigfrido Leschiutta, Ferdinando Granziera, ''Il clavicembalo'', Torino, EDT, 2005, ISBN 88-7063-779-4
* Sigfrido Leschiutta, ''Cembalo, spinetta e virginale (Storia della loro evoluzione tecnica e artistica)'', Ancona, Bèrben, 1983
* Frank Hubbard, ''Three Centuries of Harpsichord Making'', Cambridge, MA, Harvard University Press, 1967, ISBN 0-674-88845-6 [studio autorevole sulla costruzione dei primi clavicembali e sulla loro evoluzione nel tempo e nelle diverse tradizioni nazionali]
* Howard Schott (a cura di), ''The Historical Harpsichord'', volumi 1/2/3/4, New York/Stuyvesant/Stuyvesant/Hillsdale, Pendragon Press, 1984/1987/1992/2002, ISBN 0-918728-29-0 / ISBN 0-918728-54-1 / ISBN 0-945193-26-2 / ISBN 0-945193-75-0 [contengono interessanti contributi, tra i quali: Frank Hubbard, ''Reconstructing the Harpsichord''; William Dowd, ''The Surviving Instruments of the Blanchet Workshop''; Howard Schott, ''The Metallurgy of 17th and 18th Century Music Wire''; Sheridan Germann, ''Harpsichord Decoration'']
* Donald H. Boalch, ''Makers of the Harpsichord and Clavichord - 1440-1840'', 3ª ed., Oxford, Clarendon Press, 1995
* Edward L. Kottick, ''A History of the Harpsichord'', Bloomington, IN, Indiana University Press, 2003. ISBN 0-253-34166-3
* Raymond Russell, Howard Schott, ''The Harpsichord and Clavichord. An Introductory Study'', 2ª ed., London, Faber and Faber, 1979
* Ernst Friderich, ''Der Flügel Johann Sebastian Bachs'', Frankfurt a.M., Peters, 1966
* Grant O'Brien, ''Ruckers, a harpsichord and virginal building tradition'', Cambridge, Cambridge University Press, 1990
* Colombe Samoyault-Verlet, ''Les facteurs de clavecins parisiens (1550-1793)'', Paris, Engel et Cie, 1966
* Claude Mercier-Ythier, ''Les Clavecins'', Paris, Expodif Editions, 1996. ISBN 2-87677-245-0
* Stefano Toffolo, ''Antichi strumenti veneziani - 1500-1800: quattro secoli di liuteria e cembalaria'', Venezia, Arsenale, 1987 [v. parti IV e VI]
* Girolamo Diruta, ''Il Transilvano. Dialogo sopra il vero modo di sonar organi, et istromenti da penna'', libri I e II, Venezia, Giacomo Vincenti, 1593 e 1609; facsimile: Sala Bolognese, Forni, 1983
* Carl Philipp Emanuel Bach, ''Versuch über di wahre Art das Clavier zu spielen'', Berlin, 1753; trad. it. annotata, a cura di Gabriella Gentili Verona: ''L'interpretazione della musica barocca. Saggio di metodo della tastiera'', 6ª ed., Milano, Curci, 1991
* Howard Schott, ''Suonare il clavicembalo - Tecnica fondamentale e ornamentazione'', Padova, Muzzio, 1982
* Martin Skowroneck, ''Harpsichord Construction'', Bergkirchen, PPV Medien-Edition Bochinsky, 2003, ISBN 978-3-932275-58-6 [in ingl. e ted.]
* Frank Hubbard, ''Harpsichord Regulating and Repairing'', Boston, Tuners Supply, 1963
* Pierre-Yves Asselin, ''Musique et Tempérament'', Paris, (Costallat, 1985; Jobert, 1988) Jobert, 2000, ISBN 979-0-230-89053-3
* ''Les traités d'Henri-Arnaut de Zwolle et de divers anonymes (Paris: Bibliothèque Nationale, ms. latin 7295)'', (Paris, Picard, 1932) Kassel, Bärenreiter, 1972, ISBN 3-7618-0266-8 [trascr. del manoscritto latino, trad. franc. commentata e facsimile; v. pagg. 3 ss., fol. 128 r. e v.] [1440 ca.]
* Sebastian Virdung, ''Musica getuscht und ausgezogen'', Basel, 1511; facsimile: Kassel, Bärenreiter, 1970, ISBN 3-7618-0004-5 [v. fol. B]; trad. franc. annotata, in: Christian Meyer, ''Sebastian Virdung - Musica getuscht. Les instruments et la pratique musicale en Allemagne au début du XVIe siècle'', Paris, CNRS, 1980, ISBN 2-222-02695-4 [v. spec. pagg. 27 e 80 ss.]
* Michael Praetorius, ''[[Syntagma musicum]] - Tomus secundus De Organographia'', Wolfenbüttel, Elias Holwein, 1611; facsimile: Kassel, Bärenreiter, 1985, ISBN 3-7618-0183-1 [v. tav. VI]
* Marin Mersenne, ''Seconde Partie de l'Harmonie Universelle'', Paris, Pierre Ballard, 1637, ''Liure Troisiesme - Des instrumens a chordes'' [sic], pagg. 101-113
* ''Encyclopédie ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers'', Paris, 1767 - Lutherie: 34 planches; rist. anastat. dell'ed. Livorno, 1774: Sala Bolognese, Forni, 1981 [v. tavv. XIV-XVII]
* [[Jakob Adlung]], ''Musica Mechanica Organoedi. Das ist: Gründlicher Unterricht von der Struktur, Gebrauch und Erhaltung, etc. der Orgeln, Clavicymbel, Clavichordien und anderer Instrumente...'', Berlin, Friedrich Wilhelm Birnstiel, 1768; rist.: Kassel, Bärenreiter, 1961 [v. vol. II, cap. XXII]
 
==Voci correlate==
 
===Compositori di [[musica barocca]] per clavicembalo ''solo''===
* [[Domenico Alberti]]
* [[Jean-Henri d'Anglebert]]
* [[Carl Philipp Emanuel Bach]]
* [[Johann Sebastian Bach]]
* [[Claude-Benigne Balbastre]]
* [[Jiří Antonín Benda]]
* [[Georg Böhm]]
* [[John Bull (compositore)|John Bull]]
* [[William Byrd]]
* [[Dietrich Buxtehude]]
* [[Jacques Champion de Chambonnières]]
* [[Louis Couperin]]
* [[François Couperin]]
* [[Louis-Claude Daquin]]
* [[Azzolino Della Ciaja]]
* [[Jean-Francois Dandrieu]]
* [[Maria Teresa Agnesi Pinottini]]
* [[Jacques Duphly]]
* [[Francesco Durante]]
* [[Giles Farnaby]]
* [[Joseph Hector Fiocco]]
* [[Johann Caspar Ferdinand Fischer]]
* [[Girolamo Frescobaldi]]
* [[Johann Jakob Froberger]]
* [[Johann Fux]]
* [[Baldassarre Galuppi]]
* [[Jean-Nicolas Geoffroy]]
* [[Orlando Gibbons]]
* [[Johann Christoph Graupner]]
* [[Georg Friedrich Händel]]
* [[Élisabeth Jacquet de La Guerre]]
* [[Nicolas Lebègue]]
* [[Gaspard Le Roux]]
* [[Louis Marchand]]
* [[Friedrich Wilhelm Marpurg]]
* [[Giovanni Battista Martini]]
* [[Johann Mattheson]]
* [[Georg Muffat]]
* [[Johann Pachelbel]]
* [[Pietro Domenico Paradisi]]
* [[Bernardo Pasquini]]
* [[Peter Philips]]
* [[Giovanni Picchi]]
* [[Giovanni Platti]]
* [[Alessandro Poglietti]]
* [[Henry Purcell]]
* [[Jean-Philippe Rameau]]
* [[Johann Adam Reincken]]
* [[Joseph-Nicolas-Pancrace Royer]]
* [[Michelangelo Rossi]]
* [[Giovanni Marco Rutini]]
* [[Alessandro Scarlatti]]
* [[Domenico Scarlatti]]
* [[Carlos Seixas]]
* [[Simon Simon]]
* [[Nicolas Siret]]
* [[Antonio Soler (compositore)|Antonio Soler]]
* [[Bernardo Storace]]
* [[Jan Pieterszoon Sweelinck]]
* [[Georg Philipp Telemann]]
* [[Mattia Vento]]
* [[Matthias Weckmann]]
* [[Domenico Zipoli]]
 
===Strumenti musicali correlati===
* [[Archicembalo]]
* [[Clavicordo]]
* [[Pianoforte]]
* [[Salterio (musica)|Salterio]]
* [[Muselar]]
 
===Altri argomenti correlati===
* [[Preludio non misurato]]
* [[Tasto spezzato]]
 
==Altri progetti==
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==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.bordeaux-saintes.fr/|Sito ufficiale|lingua=fr}}
* {{en}} [http://www.procembalo.org Procembalo] catalogo del repertorio contemporaneo per clavicembalo
* {{en}} [http://www.hpschd.nu/index.html?nav/nav-4.html&t/welcome.html&http://www.hpschd.nu/lx/lx-master.html lessico italiano] e [http://www.hpschd.nu/lx/lx-master.html lessico multilingue]
* {{en}} [http://www-personal.umich.edu/~bpl/hpsi.html Ascolta il suono di diversi clavicembali]
* {{en}} [http://d.webring.com/hub?ring=hpsiclavi Un web ring che raccoglie siti su clavicembalo e strumenti simili]
* {{en}} [http://www.bigduck.com/mottos.html Raccolta dei motti scritti su clavicembali e virginali]
* {{en}} [http://www.harpsichord.org.uk Sito della British Harpsichord Society]
 
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