Marius Barbarou e Litopone: differenze tra le pagine

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{{S|composti chimici}}
{{Bio
Il '''litopone''' è un [[pigmento]], di colore bianco, costituito da un miscuglio di [[solfato di bario]] BaSO<sub>4</sub> e di [[solfuro di zinco]] (ZnS). È impiegato come costituente di vernici, colori e smalti bianchi, ma anche per inchiostri e cosmetici. I vari tipi di litopone si differenziano in base alla percentuale di ZnS contenuta, che generalmente varia da un minimo del 15% a un massimo del 30%. È insolubile in acqua e conferisce al prodotto un elevato potere coprente.
|Nome = Marius Jean-Baptiste
|Cognome = Barbarou
|Sesso = M
|LuogoNascita = Moissac
|GiornoMeseNascita = 28 ottobre
|AnnoNascita = 1876
|LuogoMorte = Neuilly-sur-Seine
|GiornoMeseMorte = 8 dicembre
|AnnoMorte = 1956
|Attività = ingegnere
|Nazionalità = francese
|PostNazionalità = specializzato nella [[progettazione]] di [[Automobile|automobili]] e di [[Motore aeronautico|motori aeronautici]] di grande potenza
|Immagine = Marius Barbarou en 1927.jpg
}}
 
== Biografia ==
[[File:Marius Barbarou sur Clément-Bayard au Circuit des Ardennes 1902.jpg|thumb|left|Marius Barbarou al volante di una Clément-Bayard al Circuito delle Ardenne nel 1902.]]
[[File:Delaunay-Belleville(Banda A Bonnot).png|thumb|left|Une prestante Delaunay-Belleville appartenente alla [[Jules Bonnot|banda Bonnot]].]]
[[File:Lorraine Dietrich B3 6S Borsalino.jpg|thumb|left|Une Lorraine-Dietrich B3-6S comparsa nel film ''[[Borsalino (film)|Borsalino]]''.]]
[[File:Moteur d'avions Lorraine 12 Eb DSC 0352.JPG|thumb|right|Un motore Lorraine 12 Eb esposto presso il [[Musée de l'air et de l'espace]].]]
Nacque a [[Moissac]]<ref name=D5p175>{{Cita|Dick 2005|p. 175}}</ref> (dipartimento di [[Tarn e Garonna]]) il 28 ottobre [[1876]],<ref name=D5p175/> figlio di un fonditore. Nel [[1891]] abbandonò gli studi mentre frequentava la 4ª [[Ginnasio (scuola)|ginnasio]], per andare a lavorare presso le officine paterne. Tra il [[1893]] e il [[1894]] entrò come apprendista presso le officine parigine di Gustave Chauveau e di Aimé Witz, denominate [[Panhard|Panhard-Levasseur]]. Nel [[1899]] si trasferì presso l'[[industria]] [[Clément-Bayard|Clément-Gladiator]]<ref name=D5p175/> sita a [[Levallois-Perret]], nell'[[Hauts-de-Seine]], rimanendovi fino al [[1901]].<ref group=N>Presso tale industria progettò tre vetture, una due [[Cilindro (meccanica)|cilindri]] e due quattro cilindri, tutte messe in produzione.</ref> Nel 1900 presentò la sua prima realizzazione, un motore bicilindrico a V a valvole interne ed esterne, presso l'Esposizione universale tenutasi a [[Parigi]].
 
Tra il 1901 e il 1902, Barbarou pilotòsovente le sue vetture<ref>[https://sites.google.com/site/f1evolutions/1894-1902#decauville Voitures Clément en compétition] (entre 1897 et 1902).</ref> Clément nelle gare automobilistiche. Nel 1901 abbandonò la Parigi-[[Berlino]],<ref>[http://www.teamdan.com/archive/gen/upto1903/1901.html ''1901 Grand Prix''] (team DAN, et suivants).</ref> e nel 1902 si classificò undicesimo alla Parigi-[[Arras]]-Parigi, diciassettesimo alla Parigi-[[Vienna]], e sedicesimo al Circuito delle Ardenne.</ref> vincendo nel 1902 la prima edizione della 12 Ore di Huy nella categoria delle vetture leggere. Nel mese di giugno vinse la gara di Huy<ref>[http://www.kolumbus.fi/leif.snellman/hcw4.htm ''HILL CLIMB WINNERS 1897-1949'' par Hans Etzrodt, part.4 (1927-1930)] (Kolombus).</ref>, e nel settembre la [[Course de côte de Malchamps]] al Meeting di Spa, lunga un [[miglio]], pilotando una Benz légère 60 HP. Nel corso del 1902 prese parte all’organizzazione della corsa Nizza-La Turbie.<ref group=N>Che vide in gara anche le vetture di [[Emil Jellinek]], equipaggiate con propulsore da 40 HP.</ref>
 
Nell'ottobre [[1902]] uno membri del [[consiglio di amministrazione]] della fabbrica [[Benz (azienda)|Benz & Cie]] di [[Mannheim]], [[Julius Ganss]], decise, contro il volere di [[Karl Benz]],<ref name=D5p173>{{Cita|Dick 2005|p. 173}}</ref> di assumere l'[[ingegnere]] [[Francia|francese]]<ref group=N>Con lui arrivarono altri cinque tecnici.</ref> con il compito di rinnovare la gamma dei modelli prodotti dall'industria, che stava patendo la forte concorrenza sul mercato interno portata dal nuovo marchio [[Mercedes]] appartenente alla [[Daimler-Motoren-Gesellschaft|Daimler]]. Appena assunto iniziò a progettare una nuova gamma di vetture, designate [[Benz Parsifal]], il cui primo modello fu presentato al salone dell'automobile di [[Amburgo]] il 30 ottobre [[1902]]. Nel maggio [[1903]] prese personalmente parte alla [[Parigi-Madrid 1903|corsa automobilistica Parigi-Madrid]], classificandosi quarantaseiesimo su una Benz-Parsifal eccezionalmente equipaggiata con un motore da 60 HP.
 
Uno dei titolari della ditta, Benz,<ref name=E1p52>{{Cita|Eckermann 2001|p. 52}}</ref> non apprezzava il fatto che un team francese avesse la direzione tecnica della fabbrica,<ref name=E1p52/> e nei primi mesi del [[1904]] decise di lasciare l'azienda per dare vita ad un proprio ufficio progetti, diretto dai connazionali [[Georg Diehl]] e [[Fritz Erle]].<ref name=D5p175/>
Presso la [[Mercedes Benz|Benz]] Barbarou realizzò anche il caratteristico marchio della ditta,<ref name=W4p525>{{Cita|Wise, Ward 1974|p. 525}}</ref> ma a causa delle sconfitte patite dalle Benz nelle [[Gara automobilistica|gare automobilistiche]] a vantaggio delle [[Mercedes Simplex|Simplex]], Ganss lo licenziò, e ciò determinò il ritorno di karl Benz in seno all'azienda.
 
Nel maggio 1904 Barbarou ritornò a [[Parigi]]<ref name=D5p175/> dove insieme ai fratelli Pierre e Robert Delaunay, aiutò a fondare la casa automobilsitica [[Delaunay-Belleville|S.A. des Automobiles Delaunay-Belleville]].<ref name=D5p175/> La famiglia Barbarou era proprietaria della società di costruzione caldaie St. Denis a [[Belleville]], e gli stabilimenti della nuova società furono realizzati sfruttando quelli della preesistente azienda. A quell'epoca aveva 28 anni,<ref name=W4p525/> e maturato una buone esperienza in materia, avendo già lavorato per le case automobilistiche Clément-Gladiator e Benz. La prima vettura realizzata dalla Delaunay-Belleville, con Barbarou come direttore tecnico, fu esposta al Salone di [[Parigi]] del [[1904]], ricevendo enormi consensi.<ref name=W4p525/>
 
Appassionatosi al mondo dell'[[aviazione]], il 21 dicembre [[1911]] si brevettò [[Pilota (aviazione)|pilota]] di [[aeroplano]].<ref group=N>Suo il Brevetto n.702.</ref> Presso la Delaunay-Belleville sviluppo una gamma di automobili di lusso caratterizzata dall'assoluta assenza di vibrazioni, ma nell'aprile 1914 lasciò la casa automobilistica per andare a lavorare presso la concorrente [[Lorraine-Dietrich]].
 
Nell'agosto successivo la Lorraine-Dietrich<ref group=N>Nel 1915 la ditta assunse la denominazione di Socièté Nationale de Construction de Moteurs.</ref> fu [[Nazionalizzazione|nazionalizzata]] a causa dello scoppio della [[prima guerra mondiale|guerra]],<ref name=G6p128>{{Cita|Gunston 2006|p. 128}}</ref> e verso la fine dell'anno Barbarou iniziò a lavorare come progettista di [[Motore aeronautico|motori di aeroplano]] di grande potenza. La sua prima realizzazione, presso lo stabilimento di [[Argenteuil]], fu il motore A.M. 110 a sei cilindri erogante 110 [[Cavallo vapore|CV]] a 1&nbsp;400 giri/minuto. Nel corso della sua permanenza all'ufficio tecnico della ditta progettò motori via via sempre più potenti, fino a culminare con il [[Lorraine 12 R|Lorraine 12Rcr Radium]] a 12 cilindri a [[Motore a V|V di 60°]]) erogante 2&nbsp;200 CV (1&nbsp;641 [[chilowatt|kW]]) a 4&nbsp;000 [[giri al minuto|g/min]], destinato agli [[Idrovolante|idrocorsa]] francesi partecipanti alla [[Coppa Schneider]] del [[1931]]. Tale motore, di cui furono realizati sei esemplari, non fu mai messo a punto e venne ben presto abbandonato.
 
Nel 1919,<ref name=C3p15>{{Cita|Codling 2013|p. 15}}</ref> dopo la fine della guerra, era ritornato per un breve periodo alla progettazione di automobili, assumendo la direzione tecnica della [[Lorraine-Dietrich|Société des Automobiles Lorraine]], dove curò la realizzazione dei principali modelli. Tra di essi è da ricordare la [[Lorraine-Dietrich B3-6]] che corse a [[24 Ore di Le Mans|Le Mans]] vincendo nel [[24 Ore di Le Mans 1925|1925]] e [[24 Ore di Le Mans 1926|1926]].<ref name=C3p15/>
 
Nel [[1930]] la fabbrica Lorraine-Dietrich assunse la denominazione di Socièté Générale d'Aéronautique (S.G.A.), raggruppando in un'unica entità la fabbrica di produzione [[Automobile|automobili]] e quella di motori per l'[[aeronautica]].
Nel [[1934]] la ditta S.G.A. Lorraine-Dietrich andò in [[bancarotta]]<ref group=N>La causa della bancarotta fu il rifiuto dell'industriale [[Félix Amiot]] ad accorpare i propri stabilimenti a quelli della Socièté Générale d'Aéronautique. Tale diniego provocò il crollo delle azioni della S.G.A. in borsa. Tre anni dopo la nazionalizzazione e il riordino dell'industria aeronautica nazionale resero possibile tale operazione.</ref> fraudolenta,<ref name=G6p129>{{Cita|Gunston 2006|p. 129 |Gunston2006}}</ref> e fu messa in vendita. Barbarou lasciò la società nel corso del [[1935]], privando la ditta di tutte le sue competenze. Gli industriali aeronautici Henry Farman e [[Marcel Dassault|Marcel Bloch]]<ref group=N>Durante il periodo della resistenza francese egli cambiò nome di [[Marcel Dassault]].</ref> tentarono invano di rilevare la S.G.A., e la ditta rimase solo sul mercato automobilistico. Nel [[1937]] la fabbrica divenne [[Maritime Corse Méditerranée|Société Nationale de Construction de Moteurs (SNCM)]]<ref name=G6p214>{{Cita|Gunston 2006|p. 214 }}</ref>. Durante la [[seconda guerra mondiale]] le officine furono soggette all'occupazione tedesca, affidate all'amministrazione della Daimler-Benz per la produzione di motori destinati alla forze armate germaniche.
 
Dopo la liberazione la S.N.C.M. fu associata alla [[Gnome et Rhône]],<ref name=G6p214/> alla [[Renault]]<ref name=G6p214/> e alla GEHL,<ref name=G6p214/> dando vita alla [[Snecma|Socièté Nationale d'Ètudes et de Construction de Moteurs d'Avion]]<ref name=G6p214/>. Nel [[1951]] l'azienda fu venduta al gruppo Potez & Marcel Bloch.<ref name=G6p216>{{Cita|Gunston 2006|p. 216}}</ref> Ritiratosi a vita privata, insignito della [[Legion d'onore|Croce di Commendatore della Legion d'onore]], l'ingegnere Marius Barbarou si spense a [[Neuilly-sur-Seine]] l'8 dicembre [[1956]], e fu inumato a [[Moissac]] il 13 dello stesso mese.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur Chevalier ribbon.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore
|collegamento_onorificenza=Legion d'onore
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur Officier ribbon.svg
|nome_onorificenza=Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore
|collegamento_onorificenza=Legion d'onore
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Legion Honneur Commandeur ribbon.svg
|nome_onorificenza=Commendatore dell'Ordine della Legion d'Onore
|collegamento_onorificenza=Legion d'Onore
|motivazione=
|luogo=
}}
 
== Progetti ==
=== Automobili ===
*[[Benz Parsifal]]
*[[Delaunay Belleville Model HB4 Tourer]]
*[[Delaunay-Belleville F6]]
*[[Lorraine-Dietrich B3-6]]
=== Motori aeronautici ===
*[[Lorraine-Dietrich 12D]] (1918)
*[[Lorraine 14 E Antarès]] (1928)
*[[Lorraine 12 Q Eider]] (1928)<ref name=G6p129/>
*[[Lorraine 18 G Orion]] (1929)
*[[Lorraine 12 F Courlis]] (1929)<ref name=G6p129/>
*[[Lorraine 12 R|Lorraine 12Rcr Radium]] (1931)<ref name=G6p129/>
*[[Lorraine Pétrel|Lorraine 12H Pétrel]] (1932)<ref name=G6p129/>
*[[Lorraine Sterna|Lorraine 12R Sterna]] (1937)<ref name=G6p129/>
 
==Note==
=== Annotazioni ===
<references group=N/>
=== Fonti ===
<references/>
 
== Bibliografia ==
*{{cita libro|cognome= Codling|nome=Stuart|titolo=Art of the Le Mans Race Car: 90 Years of Speed|editore=MBI Publishing Company|città=Annapolis|anno=2013|lingua=en|ISBN=0-7603-4437-X|cid=Codling 2013}}
*{{cita libro|cognome= Dick|nome=Robert|titolo=Mercedes and Auto Racing in the Belle Epoque, 1895-1915|editore=McFarland & Company, Inc.|città=Jefferson|anno=2005|lingua=en|ISBN=0-7864-1889-3|cid=Dick 2005}}
*{{cita libro|cognome= Eckermann|nome=Erik|titolo=World History of the Automobile|editore=Society of Automotive Engineers, Inc.|città=Warrendale|anno=2001|lingua=en|ISBN=0-7680-0800-X|cid=Eckermann 2001}}
*{{cita libro|cognome= Gunston|nome=Bill|wkautore=Bill Gunston|titolo=World Encyclopedia of Aero Engines From the Pioneers to the Present Day|editore=Sutton Publishing Limited|città=Stroud|anno=2006|lingua=inglese|cid=Gunston 2006}}
*{{cita libro|cognome= Wise|nome= David Burgess|coautori=Ian Ward|titolo=World of Automobiles. Vol.5|editore= Orbis Publishing|città=London|anno=1974|lingua=en|cid=Wise, Ward 1974}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|autore=|url=http://www.hydroretro.net/etudegh/moteursaviationlorraine.pdf |titolo=Les moteurs d'aviation Lorraine|accesso=28 gennaio 2014|editore=http://|data=}}
{{Portale|chimica}}
 
[[Categoria:Pigmenti inorganici]]
{{Portale|aeronautica|biografie|ingegneria|trasporto}}
[[Categoria:Cavalieri della Legion d'onore]]
[[Categoria:Ufficiali della Legion d'onore]]
[[Categoria:Commendatori della Legion d'onore]]