Fondazione di Milano e Litopone: differenze tra le pagine

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{{torna a|Milano}}
Il '''litopone''' è un [[pigmento]], di colore bianco, costituito da un miscuglio di [[solfato di bario]] BaSO<sub>4</sub> e di [[solfuro di zinco]] (ZnS). È impiegato come costituente di vernici, colori e smalti bianchi, ma anche per inchiostri e cosmetici. I vari tipi di litopone si differenziano in base alla percentuale di ZnS contenuta, che generalmente varia da un minimo del 15% a un massimo del 30%. È insolubile in acqua e conferisce al prodotto un elevato potere coprente.
{{Citazione|[...] Gli [[Insubri]] avevano come metropoli ''[[Mediolanum]]'', che anticamente era un villaggio, ora invece è un'importante città al di là del [[Po]] quasi ai piedi delle [[Alpi]]. [...] |[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 1.6.}}
{{Sito archeologico
|Nome = Milano celtica
|Nome_altro = [[Milano]]
|Immagine = Scrofa semilanuta.jpg
|LarghezzaImmagine = 300px
|Didascalia = Bassorilievo della [[scrofa semilanuta]] su un [[piedritto]] del [[Palazzo_della_Ragione_(Milano)|Palazzo della Ragione]] di Milano, testimoniante le origini celtiche della città
|Civiltà = [[Celti]] [[insubri]] della [[cultura di Golasecca]]
|Utilizzo = [[villaggio]]
|Stile =
|Epoca = [[età del ferro]]
<!-- Localizzazione -->
|Stato = ITA
|Suddivisione1 = [[Lombardia]]
|Suddivisione2 =
|Suddivisione3 = {{simbolo|CoA Città di Milano.svg}} [[Milano]]
|Altitudine =
<!-- Dimensioni -->
|Superficie =
|Altezza =
|Larghezza =
|Volume =
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<!-- Scavi -->
|Data_scoperta =
|Date_scavi =
|Organizzazione_scavi =
|Archeologo =
<!-- Amministrazione -->
|Parte di =
|Ente = comune di Milano
|Responsabile =
|Visitabile = sì
|Sito_web = http://www.architettonicimilano.lombardia.beniculturali.it/
}}
 
== Collegamenti esterni ==
La '''fondazione della città di [[Milano]]''' secondo la tradizione [[leggenda]]ria riportata da [[Tito Livio]] e poi ripresa in epoca [[Medioevo|medioevale]] da [[Bonvesin de la Riva]]<ref>Nel ''De Magnalibus urbi Mediolani''.</ref> avvenne nel [[VI secolo a.C.]] nel luogo dove fu trovata una [[scrofa semilanuta]], per opera della tribù [[celti]]ca guidata da [[Belloveso]] che sconfisse gli [[Etruschi]]<ref>Tito Livio, ''Ab Urbe condita'', V, XXXIV; la traduzione delle citazioni testuali è in Tito Livio, ''Storia di Roma'' (a cura di Guido Vitali e Carlo Vitali), Milano, Mondadori, 2007, vol. I, p. 769</ref>, che fino ad allora avevano dominato la zona.
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Portale|chimica}}
Secondo un'altra tradizione leggendaria, riportata da [[Bernardino Corio]] nella sua ''Storia di Milano'' che l'attribuisce a [[Marco Porcio Catone|Catone]], Milano fu fondata da Medo e Olano, due comandanti etruschi durante l'espansione di questa civiltà nell'[[Etruria padana|Italia settentrionale]]. [[Plinio il Vecchio]], nella sua ''[[Naturalis historia]]'', attribuisce genericamente ai Celti la fondazione della città senza entrare nel dettaglio.
[[Categoria:Pigmenti inorganici]]
 
Secondo invece gli storici moderni, Milano fu fondata intorno al [[590 a.C.]]<ref name="cronologia">{{cita web|url=http://www.storiadimilano.it/cron/finoal150.htm|titolo=Cronologia di Milano dalla fondazione fino al 150 d.C.|accesso=11 luglio 2018}}</ref>, forse con il nome di ''Medhelan''<ref name="ambrosiana">{{cita web|url=https://books.google.de/books?id=CSZPAQAAIAAJ&q=Medhelan+milano&dq=Medhelan+milano&hl=en&sa=X&ved=0ahUKEwj1sey33LHaAhVFPFAKHaP2BqQ4FBDoAQhZMAc|titolo=Studia ambrosiana. Annali dell'Accademia di Sant'Ambrogio (2010)|accesso=19 aprile 2018}}</ref><ref name="storiadimilano">{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.storiadimilano.it/citta/Porta_Romana/insubri.htm|titolo=Il Sestiere di Porta Romana
|accesso=19 aprile 2018|editore=storiadimilano.it}}</ref><ref name="urbanfile">{{cita web|url=http://blog.urbanfile.org/2014/01/11/zona-centro-storico-il-cerchio-celtico/|titolo=Zona Centro Storico – Il Cerchio Celtico|accesso=19 aprile 2018}}</ref>, nei pressi di un santuario da una tribù [[celti]]ca facente parte del gruppo degli [[Insubri]] e appartenente alla [[cultura di Golasecca]]<ref name="Gualdoni|p. 10">{{cita|Gualdoni|p. 10}}.</ref>. In particolare, il santuario che diede origine a Milano era situato nei pressi della moderna [[piazza della Scala]].
 
L'antico abitato celtico, che fu in seguito ridenominato dagli [[antichi Romani]], come è attestato da [[Tito Livio]]<ref>[[Tito Livio]] (''Historiae'', 5,34).</ref><ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/milano/|titolo=Milano|accesso=29 agosto 2014|editore=treccani.it}}</ref>, ''[[Mediolanum]]'', venne poi, da un punto di vista [[Topografia|topografico]], sovrapposto e sostituito da quello romano. La città romana fu poi a sua volta gradualmente sovrapposta e rimpiazzata da quella medievale. Il centro urbano di Milano è quindi costantemente cresciuto a macchia d'olio, fino ai tempi moderni, attorno al primo nucleo celtico.
 
== Origine del nome ==
{{vedi anche|Mediolanum (toponimo)}}
[[File:Montmélian depuis Roche du Guet (2015).JPG|thumb|Veduta aerea di [[Montmélian]], comune francese della Savoia, altro moderno centro abitato anticamente chiamato ''Mediolanum'']]
 
Nel [[Mediolanum (toponimo)|toponimo ''Mediolanum'']], da cui deriva "Milano", i linguisti riconoscono, tradizionalmente, un termine composto formato dalle parole ''medio'' e ''planum'' ("in mezzo alla pianura" o "pianura di mezzo", con ''planum'' divenuto ''lanum'' per influsso della [[Lingue celtiche|lingua celtica]]. Indicativa è infatti la caduta della ''p-'' di inizio di parola, che è tipico della parlata celtica<ref name="CraccoRuggini17">L.Cracco Ruggini, ''Milano da "metropoli" degli [[Insubri]] a capitale d'Impero: una vicenda di mille anni'', in Catalogo della Mostra "''Milano capitale dell'Impero romani (286-402 d.C.)''", a cura di Gemma Sena Chiesa, Milano 1990, p.17.</ref>).
 
''Mediolanum'' potrebbe derivare dall'originario toponimo celtico ''Medhelan''<ref name="ambrosiana"/><ref name="storiadimilano"/><ref name="urbanfile"/>, con il significato di "in mezzo alla pianura", vista la sua posizione centrale nella [[Pianura Padana]], oppure di "luogo fra corsi d'acqua" (celt. ''medhe'' = "in mezzo, centrale"; ''land'' o ''lan'' = "terra"), data la presenza dei fiumi [[Olona]], [[Lambro]] e [[Seveso (fiume)|Seveso]]; altre ipotesi individuano invece il significato di ''Medhelan'' in "santuario centrale" (celt. ''medhe'' = "in mezzo, centrale"; ''lanon'' = "santuario") oppure in "terra fertile" (celt. ''med'' = "fertile"; ''land'' o ''lan'' = "terra")<ref name="CraccoRuggini17"/><ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=https://books.google.it/books?id=8OFMAAAAcAAJ&pg=PA350&lpg=PA350&dq=radice+celtica+med-&source=bl&ots=JUqay6zk91&sig=lj8S1fc7ytILyaAHiOd--AZwJTc&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwiC8MSVorLaAhUCthQKHW17AjMQ6AEIRzAD#v=onepage&q=radice%20celtica%20med-&f=false|titolo=Le 10 epoche della storia d'Italia antica e moderna, Volume 1, di Antonio Quadri|accesso=19 aprile 2018}}</ref><ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.storiadimilano.it/Miti_e_leggende/medhelanon.htm|titolo=Medhelan, il santuario dei Celti Insubri|accesso=19 aprile 2018}}</ref>.
 
Il suono ''dh'', scomparso dal [[dialetto milanese]] moderno, era invece presente nell'idioma locale antico parlato un tempo a Milano<ref name="Tosi">{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=ofosDAAAQBAJ&pg=PA27&lpg=PA27&dq=fossato+celtico+via+moneta+milano&source=bl&ots=u0ehmOFsB_&sig=_PT_avm9OVZ85FxAWX8794T3-oY&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjAxaKxv6TcAhUJYxoKHSf5CywQ6AEIQjAD#v=onepage&q=fossato%20celtico%20via%20moneta%20milano&f=false|titolo=Da Milano alla Barona. Storia, luoghi e persone di questa terra. Di Stefano Tosi|accesso=16 luglio 2018}}</ref>. Esso si trova, tra gli altri, nei vocaboli antichi milanesi ''doradha'' (it. "dorata"), ''crudho'' (it. "persona brusca"), ''mudha'' (it. "cambia") e ''ornadha'' (it. "ornata")<ref name="Tosi"/>.
 
Vi sono state decine di ''Mediólanon'' (nome dato dagli [[Etnografia|etnografi]] [[Antica Grecia|greci]] alle varie ''Medhelan'') in tutta l'Europa celtica, soprattutto in [[Francia]], tutte accomunate dalla medesima [[etimologia]]<ref>{{fr}} Charles Rostaing, ''Les Noms de lieux'', PUF, coll. ''Que sais-je ?'', Parigi, 1969.</ref>.
 
== Luogo di fondazione ==
{{vedi anche|Idrografia di Milano}}
Sulla scelta del luogo di fondazione di Milano oggi si avanzano tre supposizioni, più plausibili rispetto alle ipotesi leggendarie fatte da [[Tito Livio]]<ref name="TCIMilano23">AAVV, ''Milano'', Touring Club Italiano, 2005, p.23.</ref>, che si basano sull'[[etimologia]] del nome ''Medhelan'' e sulle indagini archeologiche compiute in tempi moderni sul territorio milanese:
# la scelta del luogo potrebbe essere stata dettata dalla presenza della "linea dei [[Risorgiva|fontanili]]" laddove vi è l'incontro, nel sottosuolo, tra strati geologici a differente permeabilità, tipo di terreno che permette alle acque profonde di riaffiorare spontaneamente in superficie<ref>{{Cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Storia di Milano|editore=Fondazione Treccani degli Alfieri|città=Milano|anno=1954|pagine=11|volume=I|capitolo=Il nostro suolo prima dell'uomo}}</ref>. Ciò potrebbe significare che ''Medhelan'' sia nata su una lingua di terra che originariamente dava su una [[palude]], in un luogo quindi ben difendibile.
# potrebbe essere stata determinante la presenza di cinque fiumi nei suoi dintorni<ref name="CraccoRuggini17"/>: il [[Seveso (fiume)|Seveso]] e il [[Lambro]] a est, e il [[Pudiga]], il [[Nirone (torrente)|Nirone]] e l'[[Olona]] a ovest.
# ''Medhelan'' potrebbe, infine, essere stata fondata nei pressi di un importante e preesistente [[santuario]] celtico che era situato nei pressi della moderna [[piazza della Scala]].
 
I Celti che fondarono Milano, che facevano parte del gruppo degli [[Insubri]], appartenevano alla [[cultura di Golasecca]].
{{clear}}
 
== Mappa ==
{{vedi anche|Idrografia di Milano}}
[[File:Milano Celtica.svg|thumb|center|900px|Mappa dell'idrografia e del territorio originario di Milano prima delle modifiche compiute dagli antichi Romani. L'area paludosa indicata sulla mappa come ''pantano'' diventò poi, grazie a lavori di bonifica, il [[porto fluviale di Mediolanum]]. Il centro del villaggio celtico era situato nei pressi della moderna [[piazza della Scala]], dove era presente il santuario principale della comunità, mentre il villaggio romano venne situato nei pressi l'odierna [[piazza San Sepolcro]]. Al centro del villaggio romano fu poi costruito il [[foro romano di Milano]]]]
 
==Le fonti antiche==
{{Citazione|[...] A [[Segoveso]] fu quindi destinata dalla sorte la [[Selva Ercinia]]; a [[Belloveso]] invece gli Dei indicavano una via ben più allettante: quella verso l'[[Italia]]. Quest'ultimo portò con sé il soprappiù di quei popoli, [[Biturgi]], [[Arverni]], [[Senoni]], [[Edui]], [[Ambarri]], [[Carnuti]], [[Aulirci]]. Partito con grandi forze di fanteria e di cavalleria, giunse nel territorio dei Tricastini. Di là si ergeva l'ostacolo delle [[Alpi]]... Essi poi, attraverso i monti Taurini e la valle della [[Dora Riparia|Dora]], varcarono le [[Alpi]]; e, sconfitti in battaglia gli [[Etruschi]] non lungi dal [[Ticino (fiume)|Ticino]], avendo sentito dire che quello in cui si erano fermati si chiamava territorio degli [[Insubri]], lo stesso nome che aveva un cantone degli [[Edui]], accogliendo l'augurio del luogo, vi fondarono una città che chiamarono Mediolanium. [...]|[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri|Historiae]]'', 5, 34}}
[[File:9763 - Museo archeologico di Milano - Vaso a trottola (sec. III-II a.C.) - Foto Giovanni Dall'Orto, 13-mar-2012.jpg|thumb|Vaso a trottola di fabbricazione celtica, risalente al periodo precedente la [[Conquista romana della Gallia Cisalpina|conquista romana]] (III-II secolo a.C.), che è conservata al [[Civico museo archeologico di Milano]]]]
 
Secondo la tradizione tramandata da [[Tito Livio]] ([[50 a.C.]] - [[17]]), la fondazione di Milano sarebbe avvenuta per opera di [[celti|popolazioni celtiche]] provenienti dai territori al di là delle [[Alpi]] e guidate dalla mitica figura di [[Belloveso]] tra la fine del [[VII secolo a.C.|VII]] e gli inizi del [[VI secolo a.C.]]
 
Queste tribù avrebbero sconfitto gli [[Etruschi]] sul [[Ticino (fiume)|Ticino]] e si sarebbero poi insediate in un territorio già abitato dagli [[Insubri]], che avevano dato il nome alla regione. I racconti leggendari sulla fondazione di Milano si intrecciano anche con la mitica [[scrofa semilanuta]] (in latino ''medio lanum''), che avrebbe indicato a [[Belloveso]] il luogo in cui fondare un santuario, essendo stata avvistata sotto un [[Crataegus monogyna|biancospino]], pianta sacra alla dea [[Belisama]].
 
[[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]] ([[23]] - [[79]]) nella sua ''[[Naturalis Historia]]'' attribuisce invece direttamente agli [[Insubri]] la fondazione di Milano, mentre [[Strabone]] ([[63 a.C.]] circa - [[19]] circa) sostiene che il legame dell'antico villaggio di ''Mediolanum'' con gli [[Insubri]] perdurava ancora ai suoi tempi. Anche [[Polibio]] ([[202 a.C.]] - [[118 a.C.]] circa) aveva già in precedenza dato prova della presenza degli [[Insubri]] nella regione e della loro importanza.<ref>[[Polibio]], ''[[Storie (Polibio)|Storie]]'', 2,17.</ref>
 
{{Citazione|[...] Anticamente, dunque, come ho detto, la regione intorno al Po era abitata per la maggior parte dai [[Celti]]. Le stirpi più importanti tra i Celti erano quelle dei [[Boi]] e degli [[Insubri]] e, inoltre, quelle dei [[Senoni]] che con i [[Gesati]] avevano occupato al primo assalto la città dei Romani. Questi popoli furono completamente distrutti dai Romani e i Boi furono cacciati dalle proprie sedi. Essi andarono ad insediarsi nelle regioni dell'[[Istro]] e qui abitarono insieme con i [[Taurisci]], combattendo contro i [[Daci]] finché tutta la loro stirpe fu sterminata. Abbandonarono così, come pascolo per i popoli vicini, quella terra che faceva parte dell'[[Illiria]]. Gli Insubri, invece, ci sono ancora oggi. Essi avevano come metropoli ''[[Mediolanum]]'', che anticamente era un villaggio (tutti infatti abitavano sparsi in villaggi); ora invece è una città importante, al di là del [[Po]] quasi ai piedi delle [[Alpi]]. [...]|[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', V, 1.6.}}
 
{{Citazione|[...] [Le terre] che sono situate nei dintorni delle foci del Po furono abitate dai Laevi e dai Lebeci, e dopo di loro dagli Insubri, il più grande di questi popoli; e a valle lungo il fiume, vivevano i Cenomani. [...]|[[Polibio]], Storie, 2,17.}}
 
== Il santuario celtico e lo sviluppo di Medhelan ==
[[File:IMG 4327 - Milano - Piazza Scala - Foto Giovanni Dall'Orto - 20 Jan 2007.jpg|thumb|Piazza della Scala, dove probabilmente era situato il santuario celtico di ''Medhelan'']]
Milano fu fondata, forse con il nome di ''Medhelan''<ref name="ambrosiana"/><ref name="storiadimilano"/><ref name="urbanfile"/>, da una tribù [[celti]]ca facente parte della tribù degli [[Insubri]] e appartenente alla [[cultura di Golasecca]] intorno al [[590 a.C.]] nei pressi di un santuario<ref name="cronologia"/><ref name="Gualdoni|p. 10"/>. Come dimostrano prove [[archeologia|archeologiche]] raccolte nel [[XIX secolo]], Milano probabilmente nacque come un piccolo villaggio, che un po' alla volta andò ingrandendosi.
 
''Medhelan'', in particolare, si sviluppò intorno al santuario, che era la zona più antica del villaggio<ref name="Tosi"/>. Il santuario, che era costituito da una zona boscosa a forma di ellisse con una radura centrale, era allineato secondo precisi punti astronomici<ref name="Tosi"/>. Per tale motivo, era utilizzato per i raduni religiosi, soprattutto in particolari momenti celebrativi<ref name="Tosi"/>. Il santuario di ''Medhelan'' era un'ellisse avente gli assi di 443 m e 323 m situato all'incirca nei pressi di [[piazza della Scala]]<ref name="Tosi"/>. Al santuario ci si arrivava tramite alcuni sentieri: alcuni di questi tracciati vennero mantenuti anche degli antichi Romani quando realizzarono nella zona edifici in muratura<ref name="Tosi"/>. Il profilo urbanistico basato su questi primigeni sentieri, e sulla forma del santuario, giunsero, in alcuni casi, fino al XIX secolo e anche oltre<ref name="Tosi"/>. Ad esempio il tracciato delle moderne corso Vittorio Emanuele, piazza del Duomo, piazza Cordusio e via Broletto, che è curvilineo, potrebbe corrispondere al lato sud dell'ellisse dell'antico santuario celtico<ref name="Tosi"/>. I santuari celtici erano poi provvisti di un fossato, che aveva lo scopo di definire sacralmente lo spazio urbano, distinguendo "dentro" e "fuori", e contemporaneamente doveva proteggerlo dalle acque che scorrevano nel territorio.
[[File:4296 - Milano - Santo Sepolcro - Foto Giovanni Dall'Orto - 14-July-2007.jpg|thumb|left|Piazza San Sepolcro, dove era situato il centro militare di ''Medhelan'']]
 
Un asse del santuario di ''Medhelan'' era allineato verso la [[levata eliaca]] di [[Antares]], mentre l'altro verso la levata eliaca di [[Capella (astronomia)|Capella]]<ref name="Tosi"/>. Quest'ultima coincideva con una festa celtica primaverile celebrata il 24 marzo, mentre la levata eliaca di Antares coincideva con l'11 novembre, che apriva e chiudeva l'anno celtico e che corrispondeva con il punto dove sorgeva il [[Sole]] al [[solstizio d'inverno]]<ref name="Tosi"/>. Circa due secoli dopo la realizzazione del santuario celtico iniziarono a essere costruite, intorno ad esso, i primi insediamenti abitativi<ref name="Tosi"/>. ''Medhelan'' si trasformò quindi da semplice centro religioso a centro urbano e poi militare, diventando quindi un villaggio vero e proprio<ref name="Tosi"/>. Le prime abitazioni furono realizzate poco più a sud del santuario celtico, nei pressi del moderno [[Palazzo Reale (Milano)|Palazzo Reale]]<ref name="Tosi"/>. In seguito, con la crescita del centro abitato, vennero realizzati altri edifici importanti per la comunità di ''Medhelan''<ref name="Tosi"/>. Venne innanzitutto eretto un tempio dedicato alla dea [[Belisama]], che si trovava nei pressi della moderna [[basilica di Santa Tecla]]<ref name="Tosi"/>. Poi fu realizzato, nei pressi della moderna via Moneta, che si trova vicino a [[piazza San Sepolcro]], un edificio militare circondato da un fossato a difesa di ''Medhelan''<ref name="Tosi"/>.
[[File:Basilica di Santa Tecla Milano 4.jpg|thumb|Le rovine della basilica di Santa Tecla, che si trovano sotto il Duomo di Milano. Tra esse sono stati trovati resti di un tempio, forse di quello celtico dedicato a Belisama oppure del successivo tempio romano dedicato a Minerva]]
 
Secondo alcuni studiosi nell'attuale tessuto urbano di Milano è tuttora leggibile una seconda zona urbanisticamente ellittica, oltre a piazza della Scala, che anticamente sarebbe potuta appartenere al santuario situato al centro dell'antica ''Medhelan'' celtica. È il quartiere intorno alla [[Biblioteca Ambrosiana]] in piazza San Sepolcro, ovvero dove sarà situato anche il futuro villaggio romano, chiamato ''[[Mediolanum]]'', che sostituì l'originario villaggio celtico di ''Medhelan''. Il centro cittadino romano fu infatti l'evoluzione del ''[[castrum]]'', ovvero del primigenio accampamento militare romano poi trasformato in insediamento abitato dopo la [[Assedio di Milano (222 a.C.)|conquista di ''Medhelan'' da parte dei Romani]], che fu posizionato in questo luogo per motivi strategici<ref name="Cita|Colombo|p. 47">{{Cita|Colombo|p. 47}}.</ref>: in questa aerea era infatti presente, come già accennato, il centro militare di ''Medhelan''<ref name="Tosi"/>.
 
In ogni caso, oltre al profilo degli edifici moderni, non sono stati trovati riscontri archeologici tangibili, sia per quanto riguarda piazza San Sepolcro che per piazza della Scala, nonostante siano stati compiuti nel corso del tempo diversi scavi. Il luogo dove sarebbe stata più probabile la presenza del santuario è quindi piazza della Scala, mentre la moderna piazza San Sepolcro sarebbe stato il centro militare del villaggio celtico<ref name="Tosi"/>.
 
In base a questa ipotesi, il racconto liviano potrebbe dunque riferirsi più specificamente alla fondazione rituale di un luogo sacro (celt. ''medhe'' = "in mezzo, centrale"; ''lanon'' = "santuario") nel posto indicato dai segni della [[scrofa semilanuta]] (''in medio lanae'': da cui deriverebbe, secondo la leggenda, il toponimo latino ''[[Mediolanum]]'') bianca e del [[Crataegus monogyna|biancospino]], sacro alla dea [[Belisama]], a cui ben si accorda il carattere spiccatamente religioso della figura di Belloveso. Intorno a questo primitivo santuario si sarebbe quindi sviluppato il "villaggio" di cui parla Strabone<ref>Adriano Gaspani ''Alle origini di Milano'', Le Stelle, n. 40, maggio 2006</ref>.
 
L<nowiki>'</nowiki>''[[oppidum]]'' celtico conoscerà quindi un grande sviluppo dopo l'alleanza degli Insubri con i Romani, nel [[II secolo a.C.|II]]-[[I secolo a.C.]], fino all'estensione, corrispondente a circa 80 ettari, fissata dalla cinta muraria di epoca [[Gaio Giulio Cesare|cesariana]]. L'impianto urbanistico della città romana sembra aver sostanzialmente rispettato, come già accennato, l'organizzazione spaziale dell<nowiki>'</nowiki>''oppidum'' celtico, definito dalle vie di comunicazione protostoriche. I Romani identificheranno [[Belisama]] con [[Minerva]]. Il tempio romano dedicato a Minerva i cui resti sono stati rinvenuti sotto l'attuale [[Duomo di Milano|Duomo]], potrebbe essere sorto al già citato celtico dedicato alla dea Belisama.
 
==I ritrovamenti archeologici==
[[File:9754 - Museo archeologico di Milano - Olletta celtica (sec. II-I a.C.) - Foto Giovanni Dall'Orto, 13-mar-2012.jpg|thumb|left|Olletta celtica risalente al periodo precedente la conquista romana (III-II secolo a.C.), che è conservato al Civico museo archeologico di Milano]]
 
La continuità di vita per molti secoli nello stesso sito ha profondamente manomesso il deposito archeologico, ma l'adozione di rigorose tecniche di scavo stratigrafico ha consentito di fare molti passi avanti nella conoscenza della protostoria della città.
 
Nel [[II millennio a.C.]], durante l'[[età del bronzo]] si erano formati nel territorio tra il [[Ticino (fiume)|Ticino]] e l'[[Adda]] i primi villaggi stabili. Nel [[I millennio a.C.]], nell'ambito della [[cultura di Golasecca]], della prima [[età del ferro]], vi si trovano tre centri principali, i siti corrispondenti a [[Bellinzona]], a [[Sesto Calende]] - [[Golasecca]] - [[Castelletto Ticino]] e a [[Como]]: gli ultimi due in particolare si trovavano lungo importanti itinerari commerciali, facilitati dalla vicinanza con i corsi d'acqua, che mettevano in comunicazione il [[Mediterraneo]] con i territori oltre le [[Alpi]]: risalendo il fiume [[Toce]] si arrivava dal [[lago Maggiore]] al [[passo del Sempione]], mentre seguendo il Ticino si arriva al [[passo del San Gottardo]], da cui si accede alle valli del [[Reno (fiume)|Reno]] e del [[Rodano (fiume)|Rodano]].
 
Nel V secolo a.C. si assiste al declino dei centri golasecchiani posti lungo il corso del [[Ticino (fiume)|Ticino]], probabilmente a vantaggio di una rete di traffici gravitante attorno al nuovo centro proto-urbano di ''Mediolanum''. La carta di distribuzione dei ritrovamenti della prima [[età del Ferro]] mostra che il l'insediamento golasecchiano ([[V secolo a.C.]]) occupava un'area di circa 12 [[Ettaro|ettari]] nei pressi della moderna [[piazza della Scala]]<ref>Soprintendenza di Milano ''L'anfiteatro di Milano e il suo quartiere'' ed. Skira</ref>.
[[File:9759 - Museo archeologico di Milano - Dracme galliche (sec. II-I a.C.) - Foto Giovanni Dall'Orto, 13-mar-2012.jpg|thumb|Dracme celtiche in argento, coniate a Milano ad imitazione delle [[Dracma|dracme greche]] di [[Massalia]] ([[Marsiglia]]), risalenti al periodo precedente la conquista romana (II-I secolo a.C.), che sono conservate al Civico museo archeologico di Milano. Alcune riportano scritte in [[Lingua etrusca|caratteri etruschi]]]]
 
L'invasione celtica del [[IV secolo a.C.]] segna convenzionalmente il passaggio dalla prima alla tarda età del Ferro in Italia settentrionale. Gli [[Insubri]], in particolare, si stanziarono nella piana tra il Ticino e l'[[Oglio]]. La fondazione avvenne, secondo il racconto di [[Tito Livio]] ripreso in epoca [[Medioevo|medioevale]] da [[Bonvesin de la Riva]]<ref>Nel ''De Magnalibus urbis Mediolani''.</ref>, ad opera di [[Belloveso]], nipote del re dei [[Galli Biturigi]]. In base ai ritrovamenti archeologici, l<nowiki>'</nowiki>''[[oppidum]]'' celtico doveva avere medesima localizzazione ed estensione dell'insediamento golasecchiano, che era più antico, ma non sono mai venute alla luce opere difensive urbane, probabilmente costruite in legno e terra, evento che spiega l'attribuzione della definizione di "villaggio" da parte di [[Polibio]] e [[Strabone]].
 
In corrispondenza dell'attuale [[Biblioteca Ambrosiana]], a piazza San Sepolcro, gli scavi archeologici hanno rivelato la presenza, sotto il pavimento in pietra risalente al I secolo d.C. del foro di epoca romana, un quartiere di abitazioni in legno risalente all'abitato celtico golasecchiano del V secolo a.C.<ref>"L'area presumibile dell'insediamento del periodo di Golasecca IIIA, di un'estensione pari a 12 ettari, ottenuta collegando i ritrovamenti del V secolo a.C., comprende la zona attorno alla piazza del foro, corrispondente all'attuale Biblioteca Ambrosiana, tra le piazze Pio XI e S. Sepolcro, e quella tra via Meravigli, Piazza del Duomo e via Valpetrosa". Anna Ceresa Mori (Le origini di Milano, in 3º Convegno Archeologico Lombardo - La Protostoria in Lombardia, Atti del Convegno, Como, Villa Olmo 22-23-24 ottobre 1999).</ref>. Altri ritrovamenti di rilievo ascrivibili all'epoca celtica sono stati lungo il lato sud-ovest di Palazzo Reale dove sono stati scoperti, cinque metri sotto il moderno sedime stradale, resti di abitazioni e di una fornace risalenti a un periodo compreso tra il V e il IV secolo a.C.<ref name="Tosi"/> Tra i resti della [[basilica di Santa Tecla]], che si trovano sotto il [[Duomo di Milano]], si trova ciò che rimane di un edificio d'epoca celtica a base quadrata avente lato di 17 m forse associabile al citato tempio dedicato a [[Belisama]], oppure a un successivo tempio romano dedicato a [[Minerva]]<ref name="Tosi"/>. In via Moneta è invece stato rivenuto il fossato dell'edificio militare fortificato precedentemente menzionato, che risaliva al IV secolo a.C.<ref name="Tosi"/>.
 
==Note==
{{Note strette}}
 
==Bibliografia==
* {{Cita libro|Chiara|Gualdoni|Milano|2009|Skira|Milano|cid=Gualdoni}}
*Venceslas Kruta, ''La Grande storia dei celti'', Newton & Compton edizioni, Roma, 2003
*Venceslas Kruta, Manfredi: ''I Celti in Italia'', Mondadori, Milano, 1999
*Venceslas Kruta, ''L'Europa delle Origini'', Rizzoli, Milano, 1993
*Elena Percivaldi ''I Celti una civiltà europea'', Giunti, Firenze, 2003
* {{cita libro | cognome= Di Maio| nome= Paola| titolo= Lungo il fiume. Terre e genti nell'antica valle dell'Olona| editore= Teograf| città= Corsico | anno= 1998 |cid=Di Maio, 1998}}
* {{Cita libro| cognome= Percivaldi | nome= Elena | wkautore =Elena Percivaldi | titolo= I Lombardi che fecero l'impresa. La Lega Lombarda e il Barbarossa tra storia e leggenda| editore= Ancora Editrice| città= | anno= 2009| isbn= 88-514-0647-2 |cid=Percivaldi, 2009}}
* {{cita libro | cognome= Colombo| nome= Alessandro| titolo= I trentasei stendardi di Milano comunale| url=http://www.milanocittadacque.it/immagini/presentazioni/F1_sestieri/i-sestieri-di-milano-comunale.pdf |formato=PDF|editore=Famiglia Meneghina | città=Milano | anno= 1935|isbn= no|cid=Colombo}}
 
==Voci correlate==
*[[Belloveso]]
*[[Cultura di Golasecca]]
*[[Insubri]]
*[[Scrofa semilanuta]]
 
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|url=http://www.storiadimilano.it/Miti_e_leggende/i_mediolanum_nell'europa_celtica.htm|titolo=Un elenco di altri toponimi simili a ''Mediolanum'' in Europa}}
*{{cita web|url=https://s3.amazonaws.com/academia.edu.documents/32758477/Mediolanum.pdf?AWSAccessKeyId=AKIAIWOWYYGZ2Y53UL3A&Expires=1523625389&Signature=ZA1XNk7dCIakZstWYu7mlgdlYVo%3D&response-content-disposition=inline%3B%20filename%3DL._Tori_Mediolanum._Metropoli_degli_Insu.pdf|titolo=''Mediolanum''. Metropoli degli insubri tra evidenza letteraria e evidenza archeologica}}
 
{{Milano}}
{{Storia di Milano}}
{{portale|Celti|Milano}}
 
[[Categoria:Gallia Cisalpina]]
[[Categoria:Storia di Milano]]