MOSE e Stadio Steno Borghese: differenze tra le pagine

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{{Impianto sportivo
{{nota disambigua||[[Mose]]}}
|nomestadio = Stadio Steno Borghese
{{coord|45.43180|N|12.40857|E|display=title}}
|soprannome = Stadio di baseball di Nettuno
{{in futuro|infrastruttura}}
|immagine = IMG 1069.jpg
[[File:05 bocca di lido.jpg|thumb|Un'immagine (ott 2012) dell'area della bocca di [[porto di Lido]] e dei cantieri per la costruzione del Mose]]
|ubicazione = Via Scipione Borghese<br />[[Nettuno (Italia)|Nettuno]], 00048
[[File:Acqua alta in Piazza San Marco-original.jpg|thumb|[[Acqua alta]] in [[Piazza San Marco]]. Evento sempre più frequente e causa di notevoli disagi che ha spinto le autorità a commissionare il progetto del Mose]]
|nazione = ITA
|uso = baseball
|superficie edificio =
|superficie totale =
|struttura =
|copertura = Solo tribuna centrale
|annofondazione =
|annoapertura = [[1991]]
|proprietario = [[Nettuno (Italia)|Comune di Nettuno]]
|usufruttuario = {{Baseball Nettuno}}
|materiale superficie = Erba
|dimensioni terreno =Esterno sn - linea di foul: 100m<br />
Esterno cen - asse del campo: 120m<br />
Esterno dx - linea di foul: 100m
|pista atletica = no
|costo =
|progetto =
|ristrutturazione =
|costi di ricostruzione =
}}
Lo '''stadio Steno Borghese''' è uno stadio di [[baseball]] della [[città italiana]] di [[Nettuno (Italia)|Nettuno]].
 
Inaugurato nel [[1991]] e ampliato in occasione del mondiale del [[Campionato mondiale di baseball 1998|1998]], è il maggior impianto di baseball in Italia, con una capienza di circa {{TA|8 000}} spettatori.
Il '''MOSE''' ('''''MO'''dulo '''S'''perimentale '''E'''lettromeccanico'') è un [[progetto]] o opera di [[ingegneria civile]], [[ingegneria ambientale|ambientale]] e [[ingegneria idraulica|idraulica]] (o anche [[geoingegneria]]), tuttora in fase di realizzazione, finalizzato alla difesa di [[Venezia]] e della sua [[laguna di Venezia|laguna]] dalle [[acqua alta|acque alte]], attraverso la costruzione di schiere di [[Paratoia|paratoie]] mobili a scomparsa poste alle cosiddette bocche di porto (i varchi che collegano la [[laguna]] con il mare aperto attraverso i quali si attua il flusso e riflusso della [[marea]]) di [[porto di Lido-San Nicolò|Lido]], di [[Porto di Malamocco|Malamocco]] e di [[Chioggia]], in grado di isolare temporaneamente la [[laguna di Venezia]] dal [[mare Adriatico]] durante gli eventi di alta marea.
 
Nella sua storia ha ospitato numerose manifestazioni di carattere internazionale, tra cui molte partite dei [[campionato mondiale di baseball|mondiali]] e degli [[Campionati europei di baseball|europei]].
Il Mose, insieme ad altri interventi come il rinforzo dei litorali, il rialzo di rive e pavimentazioni e la riqualificazione della laguna, garantirà, presumibilmente, la difesa di Venezia e della laguna da tutte le [[acqua alta|acque alte]], compresi gli eventi estremi: è stato progettato per proteggere Venezia e la laguna da maree fino a 3 metri e attualmente la sua entrata in funzione è prevista per maree superiori a 110&nbsp;cm<ref name= nota1 >Il livello di 110 cm è misurato rispetto al mareografo di riferimento posto a Venezia davanti a Punta della Salute.</ref>.
 
Nel [[2008]] ha ospitato quattro gare delle [[Italian Baseball Series]]<ref>29 agosto, 1°, 5 e 6 settembre</ref> contro [[san Marino Baseball Club|T&A San Marino]] ed è stato uno degli stadi italiani ad ospitare le fasi finali del [[Campionato mondiale di baseball 2009|mondiale]] di baseball tenutosi nel settembre 2009, ospitando anche la finale del mondiale, giocatasi davanti a {{TA|8.000}} persone che ha visto vincere gli Stati Uniti contro Cuba.
L’esecuzione dei lavori è affidata al [[Consorzio Venezia Nuova]]<ref name= nota2 >Il Consorzio Venezia Nuova realizza gli interventi di salvaguardia di Venezia e della laguna di competenza dello Stato per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Magistrato alle Acque di Venezia, secondo quanto previsto dalla Legislazione speciale per Venezia (Legge 798 del 1984). Costituito da un gruppo di imprese di costruzione nazionali e locali, per assolvere il proprio compito, si è dotato di una struttura in grado di pianificare organizzare e gestire gli interventi nel loro complesso e nelle diverse fasi di attuazione.</ref> che opera per conto del [[Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti]] - [[Magistrato alle Acque|Magistrato alle Acque di Venezia]]<ref name= nota3 >Il Magistrato alle Acque è l'erede di uno storico ufficio della Serenissima istituito nel 1501. Oggi è un organo locale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha responsabilità diretta e primaria in tema di salvaguardia, sicurezza e tutela idraulica di un ampio territorio che comprende, in particolare, la laguna di Venezia.</ref>. La realizzazione dell’opera è stata avviata nel 2003 contemporaneamente alle tre bocche di porto lagunari e ha raggiunto un avanzamento pari a circa l'80%<ref name= nota4 >Per lo stato di avanzamento dei lavori del Mose, con informazioni e immagini aggiornate dei cantieri alle bocche di porto, si rimanda al sito {{cita web|url=http://www.mosevenezia.eu|titolo=www.mosevenezia.eu}} dedicato agli interventi di salvaguardia di competenza dello Stato italiano.</ref>.
Lo stadio deve il suo nome al Principe Steno Borghese, appassionato e fondamentale edificatore del Baseball a Nettuno ed in seguito in italia, riuscì a fondere le due leghe principali italiane in un'unica federazione, la FIPAB, successivamente FIBS.
 
[[File:Stadio-Steno-Borghese-Nettuno-Baseball.JPG|thumb|left|Particolare del campo interno]]
Il 4 giugno 2014, nell'ambito di un'inchiesta anti[[corruzione]] da parte della [[magistratura]] italiana, sono scattati 35 arresti e 100 indagati eccellenti tra politici di primo piano e funzionari pubblici, per reati contestati quali creazione di [[fondi neri]], [[tangente|tangenti]] e false [[fattura]]zioni.
 
== Origine del nome ==
Inizialmente l'intero sistema di difesa dalle acque alte era chiamato comunemente "progettone" mentre l'acronimo Mose (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico) si riferiva al solo prototipo di una paratoia in scala reale, utilizzato tra il 1988 e il 1992 per eseguire una serie di prove<ref name= nota5 >. Si è trattato di un laboratorio sperimentale collocato in laguna, costituito da una paratoia in scala 1:1, inserita in una struttura che ospitava il laboratorio formata da quattro alte torri e due container con sale comando, uffici e servizi. Questa struttura sperimentale non comparirà assolutamente nell’opera di difesa.</ref>. Poi la sigla Mo.s.e. è passata comunemente a definire l'intero sistema di difesa dalle acque alte. È evidente nel nome il riferimento al personaggio [[Sacra Bibbia|biblico]] [[Mosé]] che, nel racconto sacro, divise le acque del [[Mar Rosso]] assicurando un passaggio "all'asciutto" al [[ebraismo|popolo ebraico]] in fuga dall'[[Egitto]].
 
== Mose e salvaguardia ==
[[File:02 localizzazione.jpg|thumb|Immagine da satellite della laguna di Venezia e localizzazione delle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia dove è in corso la realizzazione del Mose]]
Il Mose non è un'opera isolata, ma rientra nel Piano Generale di Interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna, nel quadro della Legge Speciale per Venezia<ref name= notacontesto1>La Legislazione Speciale per Venezia è costituita dalla legge n. 171/73, che dichiara la salvaguardia di Venezia e della sua laguna problema di preminente interesse nazionale, a cui seguono la legge n. 798/84 e la n. 139/92: un sistema normativo che definisce gli obiettivi generali degli interventi, le procedure più opportune per realizzarli e le competenze dei diversi soggetti attuatori.</ref> definita a seguito dell’alluvione del 4 novembre 1966. Alla salvaguardia di Venezia e della laguna concorrono lo Stato italiano, che opera per la difesa dei centri urbani dalle acque alte, per la protezione dei territori costieri dalle mareggiate e per il riequilibrio ambientale dell’ecosistema, la [[Regione del Veneto]] per il disinquinamento e le Amministrazioni Comunali ([[Comune di Venezia]], [[Comune di Chioggia]], ecc.) per lo sviluppo socio-economico e per il restauro del patrimonio architettonico ed edilizio.
 
Il complesso delle attività è diretto, coordinato e controllato dal cosiddetto Comitatone<ref name="notacontesto2">È il Comitato interministeriale cui sono stati affidati l’indirizzo, il coordinamento e il controllo dell'attuazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna, istituito dalla legge 798/84.</ref> presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri e in cui sono presenti gli enti e le istituzioni preposte a livello nazionale e locale. Gli interventi realizzati dello Stato hanno riguardato il ripristino di habitat caratteristici quali barene e bassi fondali (oltre 1.500 ettari ricostruiti e protetti), la messa in sicurezza di discariche e canali dell’area industriale di [[Porto Marghera]] (5 siti inquinati e 45&nbsp;km di rive e sponde impermeabilizzate) e la difesa dalle mareggiate (46&nbsp;km di spiagge rinforzate e naturalizzate): rappresentano il più imponente programma di difesa, recupero e riqualificazione dell'ambiente, che lo Stato italiano abbia mai attuato e in questo quadro il Mose per la difesa dalle acque alte insieme agli interventi di difesa degli abitati lagunari, che hanno riguardato più di 100&nbsp;km di rive e sponde, rappresenta l’ultimo e il più importante tassello per la salvaguardia del territorio lagunare.
 
== Obiettivi del MOSE ==
Lo scopo del progetto Mose è proteggere la laguna, le sue città, gli abitanti e l’inestimabile patrimonio storico, artistico e ambientale da tutte le acque alte, compresi gli eventi estremi. Le acque alte sono diventate sempre più frequenti e intense a causa dell’effetto combinato di [[subsidenza]] (abbassamento del livello del suolo) e l'[[eustatismo]] (innalzamento del livello del mare), dovuti a fenomeni naturali e antropici<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/dicembre/01/Perche_acqua_alta_sempre_piu_co_0_96120111768.shtml|titolo=Articolo del Corriere della sera del 1º dicembre 1996|accesso=29 gennaio 2008}}</ref>. Oggi le città lagunari sono mediamente di 23&nbsp;cm più basse sull’acqua rispetto dagli inizi del Novecento e ogni anno decine di allagamenti causano pesantissimi disagi ai cittadini, degrado alle strutture urbane e architettoniche e all’ecosistema<ref>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2970|titolo=Distribuzione decennale delle alte maree (>110 cm) dal 1872|accesso=31 gennaio 2008}}</ref><ref>{{cita web|http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1066|Comune di Venezia, Pagina con acqua alta: "Nell'ultimo secolo la Laguna e la sua funzionalità sono state profondamente modificate dall'azione umana, che ha contribuito, indirettamente, all'accentuazione del fenomeno"|31-01-2009}}</ref><ref name=Centro_Maree>{{cita web|url=http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/3045|titolo=Comune di Venezia - Centro Maree - Parametri meteomarini e loro statistiche|accesso=31 gennaio 2009}}</ref>.
 
Inoltre, è sempre presente il rischio per l’intero territorio lagunare di un evento estremo e catastrofico come quello del 4 novembre 1966 quando una marea di 194&nbsp;cm sommerse Venezia, Chioggia e gli altri centri abitati. In futuro il fenomeno delle acque alte potrebbe aggravarsi per il previsto aumento del livello del mare come effetto dei [[cambiamenti climatici]]. In questo quadro il Mose , insieme agli interventi di rinforzo del cordone litoraneo, è stato progettato per proteggere da maree fino a 3 m, e sarà quindi in grado di assicurare un'efficace protezione della laguna anche se si dovessero verificare le ipotesi più pessimistiche, come una crescita del mare fino a 60&nbsp;cm (le recenti stime dell’IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change - prevedono un innalzamento del mare nei prossimi 100 anni compreso tra 18 e 59&nbsp;cm).
 
Grazie alla flessibilità di gestione, il Mose può essere messo in funzione in modi diversi per far fronte alle caratteristiche e all'entità dell'evento di marea: dato che le paratoie sono indipendenti l’una dall’altra e possono agire separatamente, si può prevedere la chiusura contemporanea di tutte e tre le bocche di porto in caso di evento eccezionale, oppure la chiusura differenziata delle bocche di porto in base ai venti, alla pressione e all'entità di marea prevista, o anche chiusure solo parziali di ciascuna bocca.
 
Acque alte eccezionali [[Statistiche dell'acqua alta a Venezia|hanno colpito la città]] nel corso del [[XX secolo]]: alluvione del novembre 1966 (194&nbsp;cm), 1979 (166&nbsp;cm), 1986 (158&nbsp;cm), 2008 (156&nbsp;cm), 1951 (151&nbsp;cm), 2012 (149&nbsp;cm), 1936 e 2002 (147&nbsp;cm), 1960 e 2009 (145&nbsp;cm), 1968, 2000, 2009 e 2010 (144&nbsp;cm), 1992 (142&nbsp;cm), 1979 (140&nbsp;cm). Tutti i precedenti valori sono stati registrati alla stazione di [[Punta della Salute]] (Venezia) e sono riferiti allo zero idrografico del 1897<ref name=Centro_Maree />. Dal 1966, anno della grande alluvione, al 2010 le acque alte oltre i 110&nbsp;cm sono state 191, mentre nel periodo compreso tra il 1926 e il 1965 erano state 21.<ref>[http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2970 Città di Venezia - Distribuzione decennale delle alte maree >= +110 cm<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
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|+ Frequenza decennale delle maree >=110&nbsp;cm
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== Storia del progetto ==
A seguito dell'alluvione del 4 novembre 1966, durante la quale Venezia, Chioggia e gli altri centri abitati lagunari vengono sommersi da una marea di 194&nbsp;cm, la prima Legge Speciale per Venezia (Legge n. 171/1973) dichiara il problema della salvaguardia della città "di preminente interesse nazionale"<ref name= nota13 >Legge n. 171/1973, che indica obiettivi e criteri degli interventi da attuare in laguna e definisce i soggetti istituzionali e le relative competenze: lo Stato per la salvaguardia fisica e il riequilibrio ambientale del bacino lagunare; la Regione per il disinquinamento delle acque; i Comuni di Venezia e Chioggia per lo sviluppo economico e sociale, il restauro e il risanamento conservativo delle strutture urbane.</ref> dando inizio a un lungo iter legislativo e tecnico per garantire a Venezia e alla laguna un efficace sistema di difesa dal mare.
 
A questo scopo, lo Stato attraverso il Ministero dei Lavori Pubblici indice nel 1975 un appalto concorso ma la procedura si conclude senza che si possa scegliere un progetto da realizzare fra quelli presentati, in quanto nessuna ipotesi d’intervento soddisfa all'insieme delle problematiche in campo: il Ministero dispone pertanto l’acquisizione degli elaborati presentati al concorso, che vengono affidati a un gruppo di esperti al fine di elaborare un progetto per la conservazione dell’equilibrio idraulico della laguna e la difesa di Venezia dalle acque alte, il "Progettone” del 1981.
 
Qualche anno dopo, un’altra Legge Speciale (798/1984) sottolinea la necessità di affrontare in maniera unitaria gli interventi di salvaguardia, istituisce il Comitato di indirizzo, coordinamento e controllo di questi interventi (il cosiddetto "Comitatone") e ne affida la progettazione e l’esecuzione ad un unico soggetto, il Consorzio Venezia Nuova, cui viene riconosciuto di possedere le capacità competenze necessarie per gestire il complesso delle attività di salvaguardia.
 
Il Magistrato alle Acque - Consorzio Venezia Nuova presentano un articolato sistema di interventi per la salvaguardia di Venezia (Progetto REA Riequilibrio e Ambiente) che prevede opere mobili alle bocche di porto per la regolazione della marea in laguna. In questo ambito dal 1988 al 1992 sono state eseguite sperimentazioni sul prototipo di una paratoia (MOdulo Sperimentale Elettromeccanico, da cui il nome MOSE); nel 1989, la stesura del progetto preliminare di massima delle opere mobili, ultimato nel 1992, in seguito approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, sottoposto a procedura di valutazione di impatto ambientale e a ulteriori approfondimenti richiesti dal Comitatone.
 
Nel 2002 viene presentato il progetto definitivo, il Comitatone del 3 aprile 2003 da il via alla sua realizzazione e nello stesso anno vengono aperti i cantieri alle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia.
 
Le fasi di elaborazione del progetto, l’iter di approvazione ed i principali documenti procedurali sono consultabili in rete.
 
== Funzionamento ==
[[File:03 movimento paratoie.jpg|thumb|Movimento delle paratoie. In condizioni normali di marea, le paratoie sono completamente invisibili e giacciono sui fondali, piene d’acqua; quando è prevista un'alta marea, vengono svuotate dall’acqua con l’immissione di aria compressa e si sollevano fino ad emergere, creando una barriera che divide temporaneamente il mare dalla laguna]]
 
Il Mose è costituito da schiere di [[paratoie]] mobili, poste alle tre bocche di porto, che separano temporaneamente la laguna dal mare in caso di alta marea. Complessivamente 78 paratoie divise in 4 schiere: alla bocca di [[porto di Lido]], quella più ampia, due schiere di paratoie, rispettivamente di 21 e 20 elementi, collegate da un'isola artificiale<ref name=autogenerato2>L’isola al centro della bocca di Lido, che raccorda le due schiere di paratoie, ospiterà gli edifici tecnici con gli impianti per il funzionamento del sistema.</ref>; una schiera di 19 paratoie alla bocca di [[porto di Malamocco]]; una schiera di 18 alla bocca di [[porto di Chioggia]]. Le paratoie sono costituite da strutture scatolari metalliche (larghezza 20 metri per tutte le schiere, lunghezza variabile da 18,5 a 29 metri e spessore da 3,6 a 5 metri) connesse ai cassoni di alloggiamento in [[calcestruzzo]]<ref>{{cita web|url=http://www.ingegneri.cc/articolo/8868/Giuseppe-Marchese-direttore-Tecnologie-e-Qualita-Calcestruzzi-spa-Il-calcestruzzo-protagonista-del-MOSE-di-Venezia-e-non-solo Ingegneri.cc|titolo=Caratteristiche fornitura materiale|accesso=20 ottobre 2011}}</ref> attraverso le cerniere, il cuore tecnologico del sistema, che vincolano le paratoie ai cassoni e ne consentono il movimento.
 
Il funzionamento è molto semplice: in condizioni normali di marea, le paratoie sono adagiate nei loro alloggiamenti, piene d’acqua; quando è prevista un’alta marea, le paratoie vengono svuotate dall'acqua mediante l'immissione di [[aria compressa]] e in questo modo si sollevano, ruotando sull'asse delle cerniere, fino a emergere per fermare la marea entrante in laguna. Quando la marea cala, le paratoie vengono di nuovo riempite d’acqua e rientrano nella loro sede. Il tempo di chiusura delle bocche di porto è in media tra le 4 e le 5 ore, compresi i tempi di sollevamento delle paratoie (30 minuti circa) e di abbassamento (15 minuti circa). Per assicurare la navigazione e non interrompere l'attività del Porto di Venezia anche quando le barriere mobili saranno in funzione, alla bocca di porto di Malamocco viene realizzata una [[conca di navigazione]] per il passaggio delle grandi navi; alle bocche di Lido e a Chioggia saranno invece in funzione conche di navigazione più piccole per il ricovero e il transito dei mezzi di soccorso, pescherecci e imbarcazioni da diporto.
 
È stato deciso che le paratoie entrino in funzione per maree superiori a 110&nbsp;cm, quota concordata dagli enti competenti come ottimale rispetto all'attuale livello del mare, ma le paratoie potranno essere messe in funzione qualsiasi livello di marea. Inoltre, il Mose è un sistema assolutamente flessibile e, in base ai venti, alla pressione atmosferica e all'entità di marea, potrà far fronte alle acque alte in modi diversi: con la chiusura contemporanea delle tre bocche di porto in caso di maree eccezionali, oppure con la chiusura di una bocca per volta o con chiusure parziali di ciascuna bocca, dato che le paratoie sono indipendenti l’una dall'altra, per maree medio-alte.
 
== Realizzazione ==
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File:04a lido progetto.jpg|Bocca di porto di Lido
File:04b malamocco progetto.jpg|Bocca di porto di Malamocco
File:04c chioggia progetto.jpg|Bocca di porto di Chioggia
</gallery>
 
La realizzazione del Mose è stata autorizzata dal "Comitatone” del 3 aprile 2003 e nello stesso anno sono stati aperti i cantieri. I lavori sono iniziati contemporaneamente e proseguiti in parallelo alle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia; sono in fase molto avanzata le parti strutturali (fondazioni, spalle delle barriere mobili, cassoni di alloggiamento), le opere connesse (scogliere, porti rifugio, conche di navigazione), le parti per il funzionamento del sistema (edifici tecnici, impianti).
 
Ad oggi l’avanzamento complessivo dei lavori è pari a circa l'80% e le persone attualmente coinvolte nella realizzazione del Mose sono circa 4000.
 
Oltre ai cantieri alle bocche di porto si sta anche procedendo alla costruzione delle principali componenti del Mose: le cerniere, il cuore tecnologico del sistema, che vincolano le paratoie alla propria sede e ne permettono il movimento, e le paratoie; inoltre, sono in corso gli interventi di ristrutturazione degli edifici e degli spazi dell’area dell’Arsenale dove saranno localizzate le attività di manutenzione del Mose e di gestione del sistema.
 
=== I cantieri alle bocche di porto lagunari ===
 
Gli interventi alle bocche di porto per la realizzazione del Mose implicano un’organizzazione logistica complessa dei cantieri, che sono stati organizzati in un contesto ambientale molto delicato in modo da interferire il meno possibile con il territorio limitrofo; i cantieri sono stati allestiti su spazi acquei provvisori, in modo da limitare l’occupazione delle aree adiacenti alle bocche di porto e da interporsi il meno possibile con le attività che si svolgono nel territorio; anche la movimentazione dei materiali (per esempio per il rifornimento dei cantieri) e dei macchinari avviene via mare per non gravare sul sistema viario del litorale. Fin dall’apertura dei cantieri, tutti gli interventi sono stati eseguiti senza mai interrompere la transitabilità dei canali delle bocche di porto.
 
Di seguito, la descrizione dei lavori in corso e già eseguiti per ciascuna bocca di porto.
 
=== Bocca di porto di Lido ===
[[File:01 bocca di lido.jpg|miniatura|default|La bocca di porto di Lido. In primo piano, il bacino lato mare del porto rifugio riallagato dopo il varo e il posizionamento dei cassoni che ospiteranno le paratoie per la schiera di Lido Treporti; al centro, la nuova isola che servirà da struttura intermedia tra le due schiere di paratoie previste per questo varco]]
Alla bocca di Lido sono previste due schiere di paratoie mobili, la barriera nord di Lido-Treporti con 21 paratoie e la barriera sud di Lido-San Nicolò con 20 paratoie.
 
A nord della bocca (lato Cavallino-Treporti) è stato disegnato un porto rifugio – costituito da due bacini in comunicazione attraverso una conca di navigazione – che consentirà il ricovero e il transito delle piccole imbarcazioni e dei mezzi di soccorso quando le paratoie saranno alzate. Il bacino lato mare è stato temporaneamente messo all'asciutto e impermeabilizzato per essere usato come area di cantiere per la costruzione dei cassoni di alloggiamento delle paratoie per questa barriera (7 cassoni di alloggiamento e 2 cassoni per le connessioni di spalla); ultimata la costruzione dei cassoni, l’area è stata riempita d’acqua per consentire l’uscita in galleggiamento dei cassoni, già tutti posizionati nel fondale, ed è ora tornata ad essere uno specchio d’acqua, che fungerà da bacino lato mare del nuovo porto rifugio. In ottobre 2013 si è proceduto all’installazione e alla messa in funzione delle prime 4 paratoie; entro la fine del 2014 saranno installate tutte le paratoie della schiera per effettuare le prove di funzionamento e ottimizzare la realizzazione delle altre barriere.
 
A sud della bocca (lato San Nicolò) è completato il posizionamento sul fondale dei 7 cassoni di alloggiamento e dei 2 cassoni per le connessioni di spalla della barriera sud, cassoni che sono stati costruiti nel cantiere provvisorio alla bocca di porto di Malamocco.
 
Al centro della bocca di porto è stata realizzata una nuova isola che serve da struttura intermedia fra le due schiere di paratoie mobili; l’isola ospiterà gli edifici e gli impianti (la realizzazione è in corso) per il funzionamento delle paratoie.
 
All’esterno della bocca è quasi ultimata la scogliera curvilinea lunga 1000 m.
 
=== Bocca di porto di Malamocco ===
[[File:06a bocca di malamocco.jpg|miniatura|default|La bocca di porto di Malamocco con i lavori in corso]]
Alla bocca di porto di Malamocco è stato allestito un cantiere provvisorio dove sono stati costruiti i cassoni di alloggiamento delle paratoie sia per la schiere di Malamocco che di Lido San Nicolò (7 cassoni di alloggiamento e 2 cassoni di spalla per ogni barriera).
 
In aprile 2014 è entrata in funzione la conca di navigazione per il transito delle grandi navi, che verrà utilizzata quando le paratoie saranno alzate in modo da evitare qualsiasi interferenza con le attività portuali.
 
In giugno 2014 è iniziata la posa dei cassoni di spalla e di alloggiamento delle 19 paratoie di questa barriera, operazione che verrà ultimata in ottobre.
 
All’esterno della bocca è ultimata la scogliera curvilinea lunga circa 1300 m, che smorza le correnti di marea e delimita un bacino di acque calme a protezione della conca di navigazione.
 
=== Bocca di porto di Chioggia ===
[[File:07a bocca di chioggia.jpg|miniatura|default|La bocca di porto di Chioggia, in primo piano la nuova scogliera]]
È stato realizzato un porto rifugio con una doppia conca di navigazione che garantirà il transito a un numero molto elevato di pescherecci quando le paratoie saranno in funzione. Il bacino lato mare è stato temporaneamente messo all'asciutto e usato come area provvisoria di cantiere per la costruzione dei cassoni di alloggiamento delle 18 paratoie di questa barriera.
 
In giugno 2014 è iniziata la posa dei cassoni, che verrà ultimata in ottobre.
 
All'esterno della bocca di porto è ultimata la scogliera curvilinea lunga circa 500 m.
 
=== Le cerniere ===
[[File:Sezione paratoia.jpg|miniatura|sinistra|Sezione paratoia 1. paratoia 2. cerniera 3. alloggiamento 4. zavorra (acqua) 5. zavorra (calcestruzzo) 6. gallerie per gli impianti e per l'accesso 7. palancolato di contenimento dello scavo 8. pali di consolidamento del terreno]]
Le cerniere sono il cuore tecnologico del sistema di difesa: servono a vincolare le paratoie ai cassoni di alloggiamento, ne consentono il movimento e assicurano la connessione tra paratoie e gli impianti per il funzionamento del sistema. Le cerniere, in acciaio, sono costituite da un elemento maschio (altezza 3 m, peso 10 tonnellate) connesso alla paratoia, un elemento femmina (altezza 1,5 m, peso 25 tonnellate) vincolato al cassone di alloggiamento e dal gruppo di aggancio che unisce il maschio e la femmina. Verranno realizzate complessivamente 156 cerniere (due per ciascuna paratoia) oltre agli elementi di riserva e la loro produzione e installazione è attualmente in corso.
 
=== Avanzamento dei lavori e prossime tappe ===
Tra giugno e settembre 2012 è stato ultimato il posizionamento dei cassoni di alloggiamento delle paratoie della barriera di Lido nord; tra marzo e maggio del 2013, le prime paratoie sono arrivate a Marghera, sono state assemblate agli elementi maschi delle cerniere, predisposte per essere installate e messe in funzione per la prima volta il 12 ottobre. A novembre 2013 è iniziato il varo dei cassoni di alloggiamento per la barriera sud della bocca di Lido, costruiti alla bocca di Malamocco, ultimato nell'aprile 2014. Nel mese di giugno 2014, diventa operativa la conca di navigazione di Malamocco per le navi dirette a Porto Marghera e inizia l’installazione dei cassoni di alloggiamento delle barriere di di Chioggia e Malamocco, che saranno ultimate rispettivamente a ottobre dello stesso anno. Entro la fine del 2014 avrebbe dovuto essere ultimata la barriere di Lido Nord con l’installazione delle altre paratoie, ma nell'aprile 2015 esse non risultavano ancora installate<ref>[http://mattinopadova.gelocal.it/regione/2015/04/25/news/il-mose-entrera-in-funzione-tra-due-anni-1.11305571 Il mose entrera' in funzione tra due anni]</ref>. {{Senza fonte|L’operatività del Mose è prevista per il 2017}}.
Nell'aprile 2015 il [[Corriere del Veneto]] ha rivelato che i lavori sono rimasti fermi per gli ultimi 8 mesi<ref>[http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2015/27-aprile-2015/mose-fermo-mesi-operai-casa-2301311390105.shtml Mose fermo per mesi, operai a casa]</ref>.
 
== Il Mose in Arsenale ==
All’Arsenale di Venezia, luogo simbolo della potenza commerciale e militare della Serenissima, saranno localizzate le attività per il controllo e la manutenzione del Mose e per la gestione del sistema lagunare: sono già stati restaurati numerosi edifici storici, per decenni in stato di degrado e abbandono, e si sta attualmente procedendo alla riorganizzazione funzionale dell’area per ospitare le nuove funzioni previste. Gli interventi di restauro hanno consentito di salvaguardare un patrimonio di straordinario valore storico e architettonico e hanno premesso il recupero e il riuso di edifici; inoltre, l’insediamento di nuove funzioni permetterà la rinascita dell’Arsenale, dopo decenni di abbandono, e la sua riconversione in luogo di innovazione e produzione, con importanti ricadute economiche per la città e il territorio.
 
[[File:Arsenale nord1.jpg|miniatura|sinistra|L'area dell’Arsenale in cui si svolgeranno le attività di manutenzione del Mose e di gestione del sistema lagunare; a lato, edifici storici dell’Arsenale prima e dopo il restauro e alcuni interventi di infrastrutturazione dell’area per accogliere le funzioni previste]]
 
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File:arsenale prima esterno 1.jpg|Alcuni edifici dell’Arsenale prima del restauro
File:arsenale prima esterno 2.jpg|Alcuni edifici dell’Arsenale prima del restauro
File:arsenale prima interno 1.jpg|Alcuni edifici dell’Arsenale prima del restauro
File:arsenale dopo interno 1.jpg|Edificio all’Arsenale dopo il restauro
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File:arsenale dopo interno 2.jpg|Edificio all’Arsenale dopo il restauro
File:arsenale dopo interno 3.jpg|Edificio all’Arsenale dopo il restauro
File:arsenale dopo aerea.jpg|L'area dell’Arsenale in cui si svolgeranno le attività di manutenzione del Mose e di gestione del sistema lagunare
File:arsenale dopo molo.jpg|L'area dell’Arsenale in cui si svolgeranno le attività di manutenzione del Mose e di gestione del sistema lagunare
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All’Arsenale è attiva la sala di controllo del Mose, la cabina di regia dove si assumeranno le decisioni per il funzionamento delle paratoie e da dove verrà emesso l’ordine di chiudere le bocche di porto in caso di acqua alta, che verrà poi eseguito in ciascuna delle tre bocche di porto.
Il Centro, operativo dal 2011, raccoglie le previsioni meteo-marine, elabora le previsioni di acqua alta e simula il comportamento delle paratoie (come, quando e per quanto tempo entrerebbero in funzione) al fine di arrivare al momento di operatività delle barriere con un sistema di previsione e di gestione assolutamente affidabile ed efficace.
 
== Costi ==
Nel corso degli anni, il costo stimato per il completamento dell'opera è aumentato progressivamente.
 
Nel 1989 i costi preventivati erano pari a 3.200 miliardi di lire<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/2013/10/12/italia/cronache/venezia-il-mose-degli-scandali-al-battesimo-dellacqua-alta-S7aBGGFDMDn6Vvp5jybjQI/pagina.html|titolo=Venezia, il Mose degli scandali al battesimo dell'acqua alta|sito=La Stampa|data=12 ottobre 2013}}</ref>. Nel 2001 il costo stimato sale a 3.700 miliardi di lire<ref>{{cita web|url=http://www.misteriditalia.com/grandiopere/mose/index.php|titolo=Il MOSE: dalle acque nulla di biblico, solo guai|sito=misteriditalia.com}}</ref>.
 
Nel 2002 vengono stanziati i primi veri finanziamenti: il Comitato interministeriale vengono stanziati per la realizzazione del progetto 450 milioni di euro<ref name=autogenerato1>{{cita web|url=http://news.panorama.it/cronaca/mose-venezia-tempi-tappe-costi-ritardi|titolo=Mose: storia, costi, ritardi|sito=Panorama|data=5 giugno 2014}}</ref>.
 
Al 2013 sono stati stanziati 4,987 [[miliardi]] di [[euro]] per la realizzazione dell'opera<ref>{{cita web|url=http://it.notizie.yahoo.com/infrastrutture-mit-nessun-allarme-su-mose-stanziati-5-151800299--finance.html|titolo=Infrastrutture: Mit, nessun allarme su Mose. Stanziati 5 miliardi|data=10 settembre 2013|accesso=4 ottobre 2013}}</ref>.
 
Al 2014 risultano finanziati già 5,267 miliardi (di cui 401 milioni con la Legge di stabilità 2014) e viene stimato un residuo di 226 milioni di euro per il completamento dell'opera entro il 2016<ref name=autogenerato1 />.
 
== I numeri del Mose ==
 
{{F|dighe|data = giugno 2014}}'''2003''' inizio dei lavori
 
'''2016''' fine prevista dell’opera
 
'''4''' le dighe mobili in corso di realizzazione alle bocche di porto lagunari (2 alla bocca di Lido; 1 a Malamocco e 1 a Chioggia)
 
'''1,6&nbsp;km''' lo sviluppo complessivo delle dighe mobili
 
'''18&nbsp;km''' il fronte di cantieri a terra e a mare
 
'''78''' il numero complessivo di paratoie previste
 
'''18,5 m x 20 m x 3,6 m''' lunghezza, larghezza e spessore della paratoia più piccola (schiera di Lido – Treporti)
 
'''29,5 m x 20 m x 4,5 m''' lunghezza, larghezza e spessore della paratoia più grande (schiera di Malamocco)
 
'''1''' la conca di navigazione alla bocca di Malamocco per il passaggio delle navi con le paratoie in funzione
 
'''3''' le conche di navigazione (2 a Chioggia e 1 a Lido - Treporti) per il transito di mezzi di soccorso, pescherecci e imbarcazioni da diporto con le paratoie in funzione
 
'''156''' le cerniere, due per ciascuna paratoia, oltre ad alcuni elementi di riserva
 
'''42 tonnellate''' il peso di ciascuna cerniera
 
'''3 metri''' la marea massima che le paratoie possono fronteggiare (a oggi la marea più alta è stata di 1,94 m nel novembre del 1966)
 
'''60 centimetri in 100 anni''' il rialzo del livello del mare che il Mose e 46 chilometri di litorale rinforzato da nuove spiagge fronteggiano
 
'''30 minuti''' per il sollevamento delle paratoie
 
'''15 minuti''' per il rientro delle paratoie nella loro sede
 
'''4/5 ore''' il tempo medio di chiusura delle bocche di porto per un evento di marea, compresi i tempi di sollevamento e abbassamento delle paratoie
 
'''4.000''' gli occupati coinvolti nella realizzazione del sistema di difesa
 
'''85%''' circa l'avanzamento dei lavori
 
== Il babyMose a Chioggia ==
[[File:paratoia di santa maria - installazione.jpg|miniatura|sinistra|L’installazione della paratoia di Santa Maria. Le due paratoie (Vigo e Santa Maria) sono uguali, lunghe 18 m, larghe 3.3 e con spessore di 80 cm; in caso di marea, vengono sollevate in 8 minuti attraverso l’azione dei motori oleodinamici che movimentano il sistema]]
 
Il cosiddetto babyMose è il sistema per la difesa dell’abitato di Chioggia dalle acque alte fino a 130&nbsp;cm.
 
[[File:paratoia di vigo in funzione 02.jpg|miniatura|destra|Il babyMose ha tenuto all'asciutto il centro di Chioggia durante l’acqua alta di ottobre 2012]]
[[File:paratoia di vigo in funzione 01.jpg|miniatura|destra|La paratoia di Vigo sollevata]]
 
Ultimato di recente e oggi operativo, consiste in due paratoie mobili poste alle estremità del canal Vena – il canale che attraversa longitudinalmente la città – che vengono sollevate in pochi minuti e proteggono il cuore di Chioggia dalle acque alte più frequenti.
 
Insieme al rialzo delle rive e delle aree di bordo del centro urbano, completato ormai da tempo, il babyMose è quindi in grado di difendere dalle maree fino a 130&nbsp;cm: per le acque alte di livello superiore bisogna aspettare l’entrata in funzione del Mose vero e proprio, che bloccherà l’entrata della marea in laguna attraverso la chiusura delle bocche di porto.
 
Anche il babyMose, così come gli altri interventi di salvaguardia e riqualificazione urbana attuati a Chioggia negli ultimi anni, è stato realizzato dal Magistrato alle Acque di Venezia attraverso il Consorzio Venezia Nuova, insieme all'amministrazione comunale.
 
== Controversie ==
Le principali critiche al MOSE, progetto contestato sin dagli esordi dagli [[Ambientalismo|ambientalisti]], da alcune forze politiche e da [[Italia Nostra]]<ref>[http://www.italianostra-venezia.org/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=64&Itemid=78&lang=it Il Mose e le soluzioni alternative] dal sito di Italia Nostra</ref>, vengono motivate con i costi di realizzazione, gestione e manutenzione dell'opera sostenuti dallo Stato italiano, costi che secondo le associazioni contrarie al progetto risulterebbero molto più elevati rispetto ad altri sistemi con cui altri paesi ([[Paesi Bassi]] e [[Regno Unito]]) hanno affrontato problemi simili; i costi di gestione post-costruzione costringerebbero inoltre Comune, Provincia e Regione a spese di manutenzione cospicue. Infine, dato che il consorzio che ha l'incarico di costruire il MOSE è responsabile del suo funzionamento solo per i primi 3 anni dopo la realizzazione, qualsiasi guasto posteriore ai 3 anni dalla fine dei lavori sarebbe addebitato agli enti locali.
 
Critiche vengono rivolte anche all'[[impatto ambientale]] che l'opera avrebbe non solo alle bocche di porto, interessate da una complessa attività di livellamento (in quanto le dighe richiedono che il fondale sia perfettamente piano) e rafforzamento dei fondali lagunari per accogliere le paratoie (che dovrebbero poggiare su migliaia di piloni di [[cemento]] conficcati nel suolo per metri sottoterra), ma anche sull'[[equilibrio idrogeologico]] e sul delicato [[ecosistema]] lagunare. Una critica sul fronte ecologista è stata mossa nei confronti del mancato ricambio delle acque della laguna con afflusso di nutrienti marini proprio in occasione delle alte maree; in realtà l'impatto ambientale in tal senso è in qualche modo minimizzato solo nel caso di alte maree eccezionali superiori ai 110&nbsp;cm.
 
Il fronte NO MOSE mette anche in rilievo quelle che potrebbero essere alcune criticità strutturali dell'opera e la sua inefficacia a fronteggiare il previsto aumento del livello del mare.<ref>''[http://www.itaca.org/documenti/rassegna_stampa/mose%20l'eterno.pdf Mosè, L'eterno incompiuto che costa molto e serve a poco- L'opera faraonica che divide Venezia (da 20 anni)]'', di Erminia della Frattina, il Fatto Quotidiano, 5 maggio 2011, p. 8.</ref>
 
=== Ricorsi ===
Nel corso degli anni sono stati presentati nove [[Ricorso|ricorsi]]. Otto sono stati rigettati dal [[Tribunale Amministrativo Regionale|TAR]] e dal [[Consiglio di Stato]]; nel novembre del 2008 è stato rigettato anche il nono ricorso – presentato dal Comune di Venezia e [[WWF]] - con il quale si contestava il parere favorevole della Commissione di Salvaguardia di Venezia all'avvio dei lavori nel cantiere di [[Pellestrina]], alla bocca di [[porto di Malamocco]], dove saranno fabbricati parte dei cassoni destinati ad accogliere le paratoie del MOSE con lavorazioni che, secondo il Comune, andrebbero a danneggiare un sito di particolare interesse naturalistico.
 
Sulla questione dei danni ambientali provocati dalle opere in corso, le associazioni ambientaliste hanno anche richiesto e ottenuto un intervento dell'[[Unione europea]], in quanto le attività cantieristiche vanno a interessare siti protetti dalla [[Rete Natura 2000]] e dalla [[direttiva europea]] sugli [[Uccello|uccelli]]. A seguito dell'esposto del 5 marzo [[2004]] della parlamentare veneziana [[Luana Zanella]], il 19 dicembre [[2005]] la [[commissione europea]] ha inviato all'Italia una lettera di messa in mora per avviare la procedura di infrazione per «inquinamento dell'habitat» lagunare, dato che la direzione generale della Commissione europea Ambiente ha ritenuto che, «non avendo identificato né adottato – in riferimento agli impatti sull'area "IBA 064-Laguna di Venezia" conseguenti alla realizzazione del progetto MOSE – misure idonee a prevenire l'inquinamento e il deterioramento degli habitat, nonché le perturbazioni dannose agli uccelli aventi conseguenze significative alla luce degli obiettivi dell'articolo 4 della Direttiva 79/409/CEE, la Repubblica italiana sia venuta meno agli obblighi derivanti dall’articolo 4, paragrafo 4, della Direttiva 79/409/CEE del Consiglio del 2 aprile 1979 sulla conservazione degli uccelli selvatici».<ref>{{cita web|url=http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/4C594EB5-3121-402B-8EEF-15A00BF1C717/0/DGR2371_2006.pdf|titolo=|editore= Regione Veneto|data=27 luglio 2006|accesso=6 settembre 2007|titolo=Deliberazione della Giunta n. 2371 del 27 luglio 2006}}</ref>
 
La commissione europea all'ambiente, specificando che la sua iniziativa non intende fermare il MOSE, ha chiesto al governo italiano di produrre nuove informazioni relative all'impatto dei cantieri e alle opere di mitigazione ambientale. Il Magistrato alle Acque e il Consorzio Venezia Nuova ribadiscono la provvisorietà dei cantieri e il completo ripristino dei siti utilizzati a conclusione dei lavori. Nel dicembre 2008 il Magistrato alle Acque di Venezia ha inviato a istituzioni dell'Unione Europea a [[Bruxelles]] le risposte sugli ultimi adempimenti richiesti (in particolare il monitoraggio sull'impatto delle opere e dei cantieri). Il 14 aprile [[2009]] la Commissione Europea Ambiente, preso atto degli interventi di mitigazione e riqualificazione ambientale adottati dal governo italiano, ha archiviato la procedura d'infrazione ambientale intentata all'Italia; questa decisione ha consentito di sbloccare un finanziamento di 1 miliardo e 500 milioni di euro deliberato dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI) a favore del Mose<ref>{{Cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2009/aprile/15/Mose_sblocca_fondi_per_Venezia_co_8_090415035.shtml|titolo=Mose, la Ue sblocca i fondi per Venezia|accesso=12 gennaio 2013}}</ref>.
 
=== Proposte alternative ===
Nel corso degli anni sono state presentate diverse proposte alternative alla costruzione del MOSE. Alcune raccomandano sistemi tecnologici piuttosto differenti, altre suggeriscono tecnologie che permetterebbero di migliorare l'efficienza del sistema a paratoie mobili{{citazione necessaria}}.
 
Una proposta alternativa è stata avanzata dal Prof. Gambolati dell'Università di Padova e consisterebbe nel sollevare Venezia mediante iniezione di acqua nel sottosuolo.<ref>[http://www.corriere.it/scienze/12_gennaio_13/sollevare-venezia-spampani_f8efbc18-3dd1-11e1-86c1-1066f4abcff8.shtml]</ref>
 
== Le inchieste giudiziarie ==
=== Indagine per frode fiscale (2013) ===
Il 28 febbraio 2013 la [[Guardia di Finanza]] di Venezia arresta Piergiorgio Baita e altri amministratori della società Mantovani spa per presunta frode fiscale relativa ad un sistema di creazione di false fatturazioni<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.gazzettino.it/nordest/venezia/frode_fiscale_arrestato_baita_numero_uno_della_ditta_che_sta_costruendo_il_mose/notizie/254897.shtml|titolo=Frode fiscale: arrestato Baita, numero uno della ditta che sta costruendo il Mose|pubblicazione=Il Gazzettino|data=28 febbraio 2013}}</ref>. Successivamente, a maggio 2013 la Guardia di Finanza ha acquisito documentazione relativa alla fatturazione di grosse pietre (utilizzate come protezione delle bocche di porto) acquistate in Croazia tramite una società canadese, la quale le avrebbe poi rivendute alla Mantovani spa a prezzo maggiorato<ref>{{cita news|autore=Gianluca Amadori|url=http://www.ilgazzettino.it/province/nordest/frode_fiscale_caccia_ai_fondi_neri_di_baita_nel_mirino_i_lavori_per_il_mose/notizie/279061.shtml|titolo=Mantovani, le pietre per il Mose dalla Croazia al Canada per gonfiare i prezzi|pubblicazione=Il Gazzettino|data=13 maggio 2013}}</ref>. Dopo appena due mesi vengono arrestate altre 14 persone a seguito della scoperta di presunti fondi neri aperti in Austria<ref>{{cita news|autore=Giampaolo Bonzio|url=http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/mose_fatture_gonfiate_per_acquisti_in_croazia_fondi_neri_scoperti_in_austria/notizie/303764.shtml|titolo=Mose, fatture gonfiate per acquisti in Croazia: fondi neri scoperti in Austria|pubblicazione=Il Gazzettino|data=13 luglio 2013}}</ref>.
 
=== Indagine per presunte tangenti e finanziamenti illeciti (2014) ===
 
Il 4 giugno 2014, nelle prime ore del mattino, un blitz delle Fiamme Gialle porta all'arresto di 35 persone tra imprenditori, manager, amministratori e politici coinvolti in un circolo di tangenti nell'ambito dei finanziamenti al progetto MOSE. I capi d'imputazione sono reati di natura finanziaria quali corruzione, concussione e finanziamento illecito.<ref>[http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/04/news/mose_35_arresti_per_tangenti_anche_il_sindaco_di_venezia-88004605/?ref=HREA-1 Mose, inchiesta sugli appalti: arrestato il sindaco di Venezia. Chiesta custodia cautelare per Galan - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Tra gli arrestati figurano Renato Chisso, Assessore regionale alle Infrastrutture dal 2000 (PdL) accusato di corruzione per aver ricevuto uno stipendio fisso da 200-250 mila euro l'anno, lo stesso sindaco di Venezia [[Giorgio Orsoni]], accusato di finanziamento illecito di 450-550 mila euro per la sua campagna elettorale da Sindaco nel 2010 (PD, sebbene il partito abbia preso le distanze dichiarando che Orsoni non sia iscritto<ref>[http://www.gazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/pd_prende_distanze_orsoni_non_amp_egrave_iscritto_al_partito_tangenti_mose_venezia/notizie/728339.shtml Il Pd prende le distanze da Orsoni: ​«Non è iscritto al nostro partito»<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>) e l'ex vicecomandante nazionale della Guardia di Finanza [[Emilio Spaziante]], accusato di aver fornito dietro compenso ad altri indagati «informazioni riservate sulle indagini in corso e su alcune verifiche fiscali operate dalle Fiamme gialle sulle attività del Consorzio Nuova Venezia, sfruttando le sue conoscenze e il suo potere all'interno del corpo incassando 500 mila euro dal Consorzio.
 
La procura di Venezia formula anche una richiesta di arresto per l'ex Presidente della Regione Veneto [[Giancarlo Galan]], accusato di corruzione: avrebbe ricevuto oltre 1 milione di stipendio annuale anche una volta terminato l'incarico di Presidente di Regione dal Consorzio di Mazzacurati, lavori milionari per la ristrutturazione della sua villa di Cinto Eugano sempre da Baita oltre che ingenti somme di denaro, come per Chisso, trasferiti sempre dal capo della Maltauro Baitain conti a suoi prestanome nel Sud-est asiatico e San Marino, come confermato dalla sua ex segretaria particolare Minutillo. Arrestati anche il tesoriere e consigliere regionale del Pd veneto [[Giampiero Marchese]] e l'europarlamentare PdL [[Lia Sartori]], ex vicepresidente della Giunta e presidente del Consiglio regionale del Veneto, accusati di finanziamento illecito per ottenere contributi per le loro campagne elettorali (coinvolti, senza essere indagati, per essere stati i procacciatori dei finanziamenti dal Consorzio Venezia Nuova per politici locali e a loro volta foraggiati per le loro: l'ex Presidente della Provincia di Venezia ed ex Responsabile PD Enti Locali e Organizzazione nelle Segreterie nazionali Bersani ed Epifani, il deputato [[Davide Zoggia]], l'ex Presidente della Provincia di Belluno e consigliere regionale Pd [[Sergio Reolon]], i quali in quanto ricandidati rispettivamente a Presidente della Provincia di Venezia e a Presidente della Provincia di Belluno nel 2009 avrebbero ricevuto 65 mila e 10 mila euro dal Consorzio per finanziarla e il deputato veneziano Pd [[Michele Mognato]].
 
Per Orsoni, i 3 insieme a Marchese lo imposero a prendere il finanziamento dal Presidente del Consorzio Mazzacurati e dal l'imprenditore Maltauro per la sua campagna a Sindaco della Laguna nel 2010). Il 4 luglio, viene arrestato anche l'ex deputato PdL e consigliere politico dell'ex Ministro dell'Economia dei Governi Berlusconi [[Giulio Tremonti]] accusato di aver incassato una tangente di 500 mila euro dal Consorzio per far sbloccare al CIPE i finanziamenti necessari per il Mose (tangente che poi Milanese avrebbe rigirato anche proprio all'ex Ministro Tremonti, non indagato). Indagato anche l'ex Ministro dell'Ambiente e delle Infrastrutture e dei Trasporti nei Governi Berlusconi [[Altero Matteoli]] che sarebbe entrato nel gioco di dazioni di denaro, in cambio di favori, costruito da Mazzacurati, concessionario del ministero delle Infrastrutture per la realizzazione dell'opera, accusato di aver condizionato l'assegnazione dei lavori con la creazione di fondi neri da destinare al finanziamento illecito.
 
Dalle carte inoltre emergerebbe anche il coinvolgimento dell'ex Presidente del Consiglio dei Ministri [[Enrico Letta]] (PD) che avrebbe ricevuto 150 mila euro dal Consorzio per la candidatura a Segretario del Pd nelle primarie 2007 tramite la Fondazione Vedrò, dell'ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in tutti i Governi Berlusconi [[Gianni Letta]] che avrebbe chiesto al Consorzio di affidare appalti a persone da lui indicate come l'ex Ministro dei trasporti, sempre di un governo Berlusconi, [[Pietro Lunardi]] per 500 mila euro, dell'ex Ministro della P.A. del Governo Berlusconi IV e candidato Sindaco del centrodestra a Venezia nel 2010 [[Renato Brunetta]] che avrebbe ricevuto da Baita 50 mila euro per la campagna amministrativa a Sindaco, come per il competitor Orsoni, per accattivarsi entrambi e dell'ex Sindaco di Venezia [[Massimo Cacciari]], ferreo oppositore del Mose, che chiese a Mazzacurati 300 mila euro per la sponsorizzazione del Venezia Calcio. Gli interessati hanno smentito il loro coinvolgimento nell'inchiesta dando mandato ai loro avvocati di tutelare la loro onorabilità. Tra gli arrestati numerosi imprenditori con appalti nel Mose, collaboratori e segretari personali dei politici coinvolti, funzionari regionali, magistrati delle acque che avrebbero dovuto sorvegliare sugli appalti venendo invece stipendiati con 400 mila dal Consorzio annualmente e persino un magistrati della Corte dei Conti per avere, anch'egli «compiuto atti contrari ai suoi doveri» ricevendo dal Consorzio tra i 400 e i 500 mila (che poi sarebbero divenuti 600 mila) l'anno per venire meno al suo ruolo di controllore.
 
Il giorno successivo, il 5 giugno, Orsoni viene sospeso dalla carica di sindaco dal prefetto Domenico Cuttaia, mentre Chisso rassegna le proprie dimissioni da assessore regionale con un telegramma.<ref>[http://www.gazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/legge_severino_orsoni_sospeso_sindaco/notizie/728311.shtml Legge Severino, il prefetto sospende ​Orsoni dalla carica di sindaco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Il 13 giugno 2014, dopo aver patteggiato 4 mesi (respinto dal GIP per la gravita delle contestazioni) e la revoca degli arresti domiciliari, Orsoni si dimette da sindaco di Venezia dopo essere stato sfiduciato sia dal PD nazionale che dai suoi consiglieri di maggioranza.<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2014/06/13/news/orsoni_pd_serracchiani_venezia_mose_scandalo-88833365/ Scandalo Mose, Orsoni si dimette da sindaco di Venezia]</ref> Il 10 luglio la Giunta per le Autorizzazioni della Camera dà il primo via libera all'arresto del deputato Galan, ex Governatore del Veneto.
 
== Note ==
{{<references|2}}/>
 
== Voci correlate ==
* [[AcquaNettuno altaBaseball]]
* [[Acque alte eccezionali nel XX secolo]]
* [[Acque alte eccezionali nel XXI secolo]]
* [[Statistiche dell'acqua alta a Venezia]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:MOSE Project}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|http://www.nettunobaseball.net|Sito della squadra ospitante}}
* [http://www.mosevenezia.eu www.mosevenezia.eu], sito dedicato al Mose per la difesa di Venezia e della laguna dalle acque alte e alle altre attività di salvaguardia realizzate dello Stato italiano.
*{{cita web|http://www.fibs.it|Federazione Italiana Baseball e Softball}}
* [http://www.magisacque.it www.magisacque.it], sito del Magistrato alle Acque di Venezia, un istituto periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che si occupa anche della gestione, della sicurezza e della tutela idraulica nella laguna di Venezia
*{{cita web|http://www.baseball.it/|baseball.it}}
* [http://www.consorziovenezianuova.com www.consorziovenezianuova.com], sito del Consorzio Venezia Nuova, il concessionario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Magistrato alle Acque di Venezia per la realizzazione degli interventi per la salvaguardia di Venezia e della laguna di competenza dello Stato.]
*{{cita web|http://www.baseball-reference.com/bullpen/Serie_A1|Baseball Reference|lingua=en}}
* [http://www2.comune.venezia.it/mose-doc-prg/ Il sistema MOSE - Dal sito della Città di Venezia progetto e iter processuali, legislativi e cantieristici]
* [http://www.parlamento.it/leggi/01443l.htm Legge 443/01 in materia di infrastrutture e insediamenti produttivi strategici]
* [http://www.corteconti.it/controllo/ambiente_territorio/demanio_patrimonio/delibera_2_2009_g/ la delibera n. 2/2009/G della Corte dei conti] http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_centrale_controllo_amm_stato/2009/delibera_2_2009_relazione.pdf
* [http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_01/venezia_mose_scogliere_come_ai_caraibi_27a29338-ffaf-11dc-be96-00144f486ba6.shtml Biologia nel cantiere MOSE]
* [http://www.regione.veneto.it/Ambiente+e+Territorio/Territorio/Venezia+e+Porto+Marghera/Legge+speciale+per+Venezia www.regione.veneto.it con una sezione dedicata alle attività di salvaguardia di competenza della Regione del Veneto nel quadro della Legge Speciale.]
* [http://leggespeciale.comune.venezia.it www.comune.venezia.it con una sezione dedicata alle attività di salvaguardia di competenza del Comune di Venezia nel quadro della Legge Speciale.]
* [http://www.chioggia.org www.chioggia.org]
 
{{Stadi di baseball in Italia}}
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