Dugong dugon e Aicurzio: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Pil56-bot (discussione | contributi)
m top: smistamento lavoro sporco e fix vari
 
 
Riga 1:
{{F|centri abitati della Lombardia|dicembre 2017}}
{{F|mammiferi|giugno 2009}}
{{Divisione amministrativa
{{Tassobox
|Nome=Aicurzio
|nome=Dugongo
|Panorama=
|statocons=VU
|Didascalia=
|statocons_ref=<ref name=IUCN>{{IUCN|summ= 6909 |autore= Marsh, H. (2008)|accesso= 5 agosto 2015}}</ref>
|Bandiera=
|statocons_versione=iucn3.1
|Voce bandiera=
|immagine=Dugong Marsa Alam.jpg
|Stemma=Aicurzio-Stemma.png
|didascalia=''Dugon dugon''
|Voce stemma=
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|Stato=ITA
|dominio=[[Eukaryota]]
|Grado amministrativo=3
|regno= [[Animalia]]
|Divisione amm grado 1=Lombardia
|sottoregno=[[Eumetazoa]]
|Divisione amm grado 2=Monza e Brianza
|ramo=[[Bilateria]]
|Amministratore locale=Giammarino Colnago
|superphylum=[[Deuterostomi]]a
|phylumPartito=[[Chordatalista civica]]
|Data elezione=09/06/2014
|subphylum=[[Vertebrata]]
|Data istituzione=
|infraphylum=[[Gnathostomata]]
|Abitanti=2118
|superclasse=[[Tetrapoda]]
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 30 novembre 2017.
|classe=[[Mammalia]]
|Aggiornamento abitanti=30-11-2017
|sottoclasse=[[Theria]]
|Sottodivisioni=
|infraclasse=[[Eutheria]]
|Divisioni confinanti=[[Bernareggio]], [[Sulbiate]], [[Verderio]] (LC)
|superordine=[[Afrotheria]]
|Zona sismica=4
|ordine=[[Sirenia]]
|Gradi giorno=1912
|sottordine=
|Diffusività=
|infraordine=
|Nome abitanti=aicurziesi
|superfamiglia=
|Patrono=[[sant'Andrea Apostolo]]
|famiglia='''Dugongidae'''<br /><span style="font-variant: small-caps">[[John Edward Gray|Gray]]</span>, [[1821]]
|Festivo=30 novembre
|sottofamiglia='''Dugonginae'''<br /><span style="font-variant: small-caps">[[George Gaylord Simpson|Simpson]]</span>, [[1932]]
|tribùPIL=
|PIL procapite=
|sottotribù=
|Mappa=Map of comune of Aicurzio (province of Monza and Brianza, region Lombardy, Italy).svg
|genere='''Dugong'''
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Aicurzio nella provincia di Monza e della Brianza
|genereautore = [[Bernard Germain de Lacépède|Lacépède]], [[1799]]
|sottogenere=
|specie='''D. dugon'''
|sottospecie=
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|biautore=[[Philipp Ludwig Statius Müller|Müller]]
|binome=Dugong dugon
|bidata=[[1776]]
<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
|triautore=
|trinome=
|tridata=
<!-- ALTRO: -->
|sinonimi=
''Dugong indicus''<br /><span style="font-variant: small-caps">Lacépède</span>, 1799<br />
''Trichechus dugon''<br /><span style="font-variant: small-caps">Müller</span>, 1776
|nomicomuni= Mucca di mare
|suddivisione=[[Habitat]]
|suddivisione_testo=
[[File:DugongoDiffusione.png|250px|center]]
<small><center>Le aree in cui è più diffuso il dugongo (in azzurro).</center></small>
}}
 
'''Aicurzio''' (''Aicùrz'' o ''Icurz'' in [[dialetto brianzolo]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|p= 12}}</ref>) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 2.118 abitanti della [[provincia di Monza e della Brianza]].
Il '''dugongo''' ('''''Dugong dugon''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Philipp Ludwig Statius Müller|Müller]]</span>, [[1776]]) è un [[Mammalia|mammifero]] dell'[[Ordine (tassonomia)|ordine]] [[Sirenia]]; è l'unica [[specie]] del genere '''''Dugong''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Bernard Germain de Lacépède|Lacépède]]</span>, [[1799]] e della [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] '''Dugongidae''' <span style="font-variant: small-caps">[[John Edward Gray|Gray]]</span>, [[1821]].
 
==Storia==
È un parente relativamente prossimo del [[Trichechus|lamantino]], da cui si differenzia soprattutto per la forma biforcuta della [[coda (anatomia)|coda]]. Per [[secolo|secoli]] oggetto di [[caccia]], è oggi a rischio d'[[estinzione]].
È un piccolo borgo brianzolo posto a 235 metri di altitudine con viuzze strette. Insieme ad altri comuni limitrofi fa parte del [[Parco Rio Vallone]] ed è circondato dal Bosco di Campegorino, composto da [[Robinia|robinie]], [[Castagno|castagni]] e [[Sambucus|sambuchi]]. Da visitare il Santuario di Campegorino (un tempo "Campo Pecorino" poiché zona ove pascolavano le greggi) del [[1700]] al cui interno è conservato il crocifisso taumaturgico trovato nello stesso punto ove ora sorge il Santuario; la leggenda di Campegorino narra che quando Aicurzio fu attaccata dagli spagnoli apparve nel punto dove sorge il santuario (fuori dal paese) un'armata celeste che fece scappare gli assalitori, e in questo modo Aicurzio si salvò. La leggenda ha anche un'altra versione: gli eserciti a fronteggiarsi nei pressi di Campegorino sarebbero stati quello francese e quello austriaco, nel periodo delle guerre di successione al dominio spagnolo in Italia. La conclusione della leggenda tuttavia è la medesima<ref>''[http://www.vpervimercatese.com/2014/07/24/aicurzio-storia-chiesa-campegorino-miracolo-esercito-fantasma-123/ La storia della chiesa di Campegorino (e del miracolo dell'esercito fantasma)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140728115842/http://www.vpervimercatese.com/2014/07/24/aicurzio-storia-chiesa-campegorino-miracolo-esercito-fantasma-123/ |data=28 luglio 2014 }}'', in VperVimercatese.com, sito web di Cultura locale e attualità, 24 luglio 2014
</ref>.
 
La presenza degli [[Umiliati]], con una loro "Domus", in prossimità della chiesa parrocchiale e di [[Ordini religiosi cavallereschi]]; la frazione di "La Commenda" e di "Castelnegrino", ex insediamenti templari dipendenti dalla precettoria milanese di Santa Croce e Santa Maria del Tempio, vennero costruiti dal primo Magister Templi di lingua italiana. Frà Dalmazio da Verzario fece erigere, su di un'antica via consolare nella prima metà del [[XII secolo]], l'hospitale che è poi passato (alla soppressione dell'Ordine dei "Poveri Commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone") dai cosiddetti [[Cavalieri Templari]], ai [[Cavalieri Ospitalieri]] di San Giovanni di Gerusalemme, poi di Rodi e di Malta, che per oltre mezzo millennio ne hanno mantenuto la proprietà sino alla soppressione napoleonica. Numerosi le gesta di nobili famiglie di alto lignaggio fra cui i Paravicini, Rogorini e Malacrida. Aicurzio fu annesso a [[Bellusco]] ai tempi di Napoleone e poi a [[Bernareggio]] ai tempi di Garibaldi.
== Descrizione ==
Il dugongo è un animale [[acqua]]tico di grossa mole e di colore grigio-biancastro che può superare i 3 [[metro|metri]] di [[lunghezza]], per un [[peso corporeo|peso]] compreso tra 400 e 500 [[chilogrammo|kg]].
 
==Società==
La [[femmina]] risulta spesso leggermente più lunga e pesante del [[maschio]] ma non abbastanza da poter parlare di [[dimorfismo sessuale]].
===Evoluzione demografica===
*486 nel [[1751]]
*478 nel [[1771]]
*568 nel [[1805]]
*annessione di [[Sulbiate]] nel [[1809]]
*''annessione a [[Bellusco]] nel [[1811]]''
*833 nel [[1853]]
*908 nel [[1859]]
*''annessione a [[Bernareggio]] nel [[1869]]''
*1666 nel [[1911]]
{{Demografia/Aicurzio}}Claudio
 
Claudio è il migliore gestisce l'oratorio parrocchiale e picchia i bambini
[[File:Dugong dugon.jpg|thumb|left|Dugongo]]
Il dugongo ha una struttura fisica tozza e compatta che gli ha fatto guadagnare il popolare soprannome di "mucca di mare"; in questo sirenio, infatti, una pinna caudale orizzontale divisa in due lobi simile a quella dei [[cetacea|cetacei]] si associa ad un corpo estremamente massiccio provvisto di due [[ghiandola mammaria|ghiandole mammarie]] [[torace|toraciche]] e di due grosse [[pinna|pinne]] anteriori appiattite, a forma di spatola. Queste ultime hanno una doppia funzione: esse servono sia da mezzo di [[locomozione]] {{Citazione necessaria|sia, in pochi casi, da [[arto|arti]] prensili.}}
Anche la [[testa]] ha una forma insolita, caratterizzata da minuscoli [[occhio|occhi]] e [[orecchio|orecchie]] e da un grosso paio di spesse "[[labbro|labbra]]": mentre i primi sono però fattori propri di molti mammiferi marini (si pensi alla [[Mysticeti|balena]] o all'[[Orcinus orca|orca]]), il secondo è posseduto solo da questa specie, ed è dovuto alla sua particolare [[dieta]].
 
La sua [[pelle]] è, al pari degli altri sirenii, usata principalmente come accumulatore di [[adipe|materia grassa]], risorsa che torna utile durante l'[[inverno]] come protezione termica dalle basse [[temperatura|temperature]]. Essa è inoltre estremamente resistente e dotata di buone capacità rigenerative: una profonda [[ferita]] inflitta da una [[rete da pesca]] d'alto [[mare]] può guarire infatti anche in un solo [[giorno]].
 
Nonostante la sua [[vita]] si svolga completamente in mare, come i [[Cetacea|cetacei]] il dugongo è costretto a salire a galla periodicamente per prendere [[aria]]; dopo l'[[respirazione|inspirazione]], però, la maggior parte dell'[[ossigeno]] non viene fissato nell'[[emoglobina]] del [[sangue]] come accade nei mammiferi terrestri, ma nella [[mioglobina]] dei [[muscolo|muscoli]]: questa caratteristica, presente in molti altri mammiferi marini, gli permette di evitare [[embolia|embolie]] durante la risalita e di restare sott'acqua per tempi molto lunghi.
 
== Biologia ==
=== Comportamento ===
I dugonghi sono animali [[socializzazione (sociologia)|sociali]], ed estremamente pigri , amano poltrire per ore e ore durante la giornata galleggiando immersi in acqua e spesso vivono anche in gruppi composti da tre o quattro [[individuo|individui]]; in ogni gruppo può essere presente anche più di un maschio.
 
=== Alimentazione ===
Il dugongo è un mammifero [[erbivoro]] marino, uno dei pochi esistenti; per questo motivo la sua dieta è basata esclusivamente sulle [[plantæ|piante]] marine (della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] ''[[Potamogetonaceae]]'', anche se non disdegna le ''[[Hydrocharitaceae]]'' e le ''[[Cymodoceaceae]]''), che è solito brucare nelle acque più basse, dove i [[predazione|predatori]] (come ad esempio gli [[selachimorpha|squali]]) non si avventurano quasi mai. Analisi effettuate sulle [[feci]] di questi animali hanno spesso rilevato la presenza di piccoli [[invertebrata|invertebrati]]; è plausibile che siano involontariamente inghiottiti durante il [[pascolo]] delle piante acquatiche. L'[[alimentazione]] è l'attività cui il dugongo si dedica maggiormente durante la giornata: può arrivare a mangiare ben [[30 (numero)|30]] kg di [[pianta acquatica|piante acquatiche]] al giorno; per agevolarsi il dugongo adopera le sue muscolose "labbra", molto utili per strappare le foglie dal [[fondale marino|fondale]], e le pinne anteriori, che usa quasi come mani per reggere il cibo.
 
=== Riproduzione ===
L'[[accoppiamento (zoologia)|accoppiamento]] è un'operazione molto lunga e lenta, che può durare anche diverse [[ora|ore]]; la femmina [[parto]]risce un solo [[cucciolo]], che subito provvede ad [[allattamento materno|allattare]], anche questa volta adoperando le pinne anteriori come [[arto superiore|braccia]] per mantenere il piccolo vicino a sé.
 
===Etnie e minoranze straniere===
Spesso la scelta del partner avviene secondo un [[rito|rituale]] per il quale più maschi si contendono, lottando, la stessa femmina; è stato però documentato anche un comportamento differente, per cui un gran numero di individui maschi si reca in un'unica zona, e le femmine scelgono liberamente con chi accoppiarsi. Durante questo periodo i dugonghi maschi, solitamente non molto territoriali, divengono estremamente [[aggressività|aggressivi]], al punto che anche per un essere umano può essere pericoloso avvicinarli.
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 128 persone.
Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
 
*[[Marocco]] 36 1,74%
== Distribuzione ==
*[[Albania]] 25 1,21%
Oggigiorno il dugongo è diffuso solamente nell'[[Oceano Indiano]], all'estremità [[ovest|occidentale]] di quello [[Oceano Pacifico|Pacifico]], in corrispondenza a particolari gruppi di [[isola|isole]] [[equatore|equatoriali]] e [[tropico|tropicali]] come l'[[Australia]], l'[[Indonesia]], la [[Thailandia]] (in particolare nel mare nelle [[Andamane]] nell'[[arcipelago di Trang]], spesso avvistato nei pressi dell'isola di Koh Libong) o lo [[Sri Lanka]], e nel [[Mar Rosso]].
 
== Amministrazione ==
Il luogo in cui la [[densità]] della [[popolazione]] di dugonghi raggiunge il valore massimo è l'Australia, soprattutto nelle sue [[costa|coste]] [[nord|settentrionali]], seguita dalle sponde [[egitto|egiziane]] del [[Mar Rosso]]; negli altri stati i dugonghi sono invece una specie rara, raggiungendo al massimo i 100 individui a nazione: basti pensare che il [[Kenya]], luogo dove una volta i manatee abbondavano, oggi conta una popolazione totale di soli [[6 (numero)|6]] individui. Anche nelle già nominate isole giapponesi [[Ryūkyū]], habitat da [[millennio|millenni]] di questi animali, la situazione è tragica, così come in [[Madagascar]] e nelle isole al largo della costa orientale [[africa]]na: ciò ha spinto importanti [[organizzazione|organizzazioni]] mondiali, come il [[WWF]], a dichiarare il dugongo un animale in via d'estinzione da salvaguardare.
{{...|centri abitati}}
Recentemente è stato avvistato un esemplare maschio nel sud della Sardegna, precisamente nella provincia di Cagliari. Estremamente giocherellone, il suo oggetto preferito è una palla da Basket.
 
== Storia e leggende ==
[[File:Vilhelm Pedersen-Little mermaid.jpg|thumbnail|I dugonghi sono stati a lungo scambiati per le [[sirena|sirene]] della [[mitologia]] (nell'immagine).]]
Il più antico resto di dugongo, risalente a [[V millennio a.C.|6000 anni fa]], si trova nelle Akab Island (Umm al Qaywayn, [[Emirati Arabi Uniti]], Jousse 1999<ref>[http://www.unep.org/NairobiConvention/docs/dugong.pdf United Nations Environment Programme: dugong]</ref>).
 
L'analisi dell'animale ci ha rivelato che esso è stato lasciato a lungo invariato nell'[[evoluzione]]. Oggi esiste una sola [[specie]] di dugongo, il ''D. dugon'', ma non è sempre stato così: fino al [[XVIII secolo]], infatti, ne era esistita una seconda, l<nowiki>'</nowiki>''[[Hydrodamalis gigas]]'', la ritina o vacca di mare di Steller, poi estintasi per l'eccessiva caccia da parte dalle popolazioni locali e dai [[colonialismo|colonizzatori]] [[europa|europei]] all'inizio del Settecento. L'unica specie di dugongo sopravvissuta è dunque oggi considerata protetta, malgrado la caccia abusiva o la pesca disattenta ne stiano lentamente causando la completa estinzione.
 
In alcuni altri [[stato|stati]], specialmente appartenenti al [[sud-est asiatico]], si sono create diverse leggende sui dugonghi: alcune [[cultura|culture]] lo vogliono portatore di [[sfortuna]], mentre altre ritengono la sua presenza di buon augurio; ci furono [[civiltà]], sempre in quei luoghi, che credevano le [[lacrima|lacrime]] di dugongo una [[magia|magica]] [[pozione]] [[amore|amorosa]], mentre infine altre (appartenenti alle [[Filippine|isole Filippine]]) utilizzavano le sue [[osso|ossa]] per fabbricare [[amuleto|amuleti]] contro la sorte avversa.
 
Appare anche in un capitolo di ''[[Ventimila leghe sotto i mari]]'' ambientato nel [[mar Rosso]].
 
<gallery>
Immagine:Dugong - underside.jpg
Immagine:Dugong.jpg
</gallery>
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{IUCN|summ=6909|autore=Marsh, H. 2006}}
 
== Voci correlate ==
* [[TrichechusParco Rio Vallone]]
* [[Sireni]]
* [[Hydrodamalis gigas]]
* [[Cetacei]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Aicurzio}}
{{Interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|http://www.antropologiaartesacra.it/ALESSIO_VARISCO_Giovanniti_Templari_San_Rocco_In_Brianza.html|Giovanniti e Templari in Brianza in "Antropologia Arte Sacra"}}
*{{cita web|http://www.antropologiaartesacra.it/ALESSIO_VARISCO_AnticoInsediamentoGiovannitaInBrianza.html|Antico hospitium templare e poi giovannita di Castelnegrino in Aicurzio in "Antropologia Arte Sacra"}}
*{{cita web|http://www.comune.aicurzio.mb.it|Sito del comune di Aicurzio}}
 
{{Comuni della provincia di Monza e della Brianza}}
{{Portale|biologia|mammiferi}}
{{Pieve di Vimercate}}
{{Portale|lombardia}}
 
[[Categoria:SireniiComuni della provincia di Monza e della Brianza]]
[[Categoria:Specie animali in pericolo di estinzione]]
[[Categoria:Taxa classificati da Philipp Ludwig Statius Müller]]