Seconda Repubblica (Spagna) e Bull (serie televisiva 2016): differenze tra le pagine

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{{FictionTV
{{Stato storico
| titolo italiano = Bull
|nomeCorrente = '''Repubblica Spagnola'''
| titolo originale = Bull
|nomeCompleto =
| paese = Stati Uniti d'America
|nomeUfficiale = ''República Española'', ''República Espanyola'', ''Espainiako Errepublika''
| immagine = Bullscreenshot.jpg
|linkStemma = Coat of Arms of Spain (1931-1939).svg
| anno prima visione = [[2016]] – in produzione
|linkBandiera = Flag of Spain 1931 1939.svg
| tipo fiction = serie TV
|linkLocalizzazione = Spanish State.png|200px
| genere = giudiziario
|linkMappa =
|paginaStemma genere 2 =
| durata = 43 min (episodio)
|paginaBandiera =
| lingua originale = [[Lingua inglese|inglese]]
|inno = Himno de Riego
|motto aspect ratio = [[Plus Ultra16:9]]
| ideatore = [[Phil McGraw]], [[Paul Attanasio]]
Più avanti
| attori = * [[Michael Weatherly]]: Dottor Jason Bull
|lingua ufficiale =
* [[Freddy Rodríguez]]: Benny Colón
|lingua = [[Lingua Spagnola|Spagnolo]] ([[Lingua catalana|Catalano]], [[lingua galiziana|galiziano]] e [[Lingua basca|basco]], con l’adozione dei rispettivi statuti di autonomia)
* [[Geneva Carr]]: Marissa Morgan
|capitale principale = [[Madrid]] (1931-36); [[Valencia]] (1936-37); [[Barcellona]] (1937-39)
* [[Christopher Jackson]]: Chunk Palmer
|capitaleAbitanti =
* [[Jaime Lee Kirchner]]: Danny James
|capitaleAbitantiAnno =
* [[Annabelle Attanasio]]: Cable McCrory
|altre capitali =
| doppiatori italiani = * [[Alessandro Quarta]]: Dottor Jason Bull
|dipendente da =
* [[Fabrizio Vidale]]: Benny Colòn
|dipendenze =
* [[Barbara De Bortoli]]: Marissa Morgan
|forma di stato =
* [[Franco Mannella]]: Chunk Palmer
|governo = Repubblica parlamentare
* [[Eleonora Reti]]: Danny James
|titolo capi di stato =
* [[Gaia Bolognesi]]: Cable McCrory
|elenco capi di stato =
| produttore = [[Michael Weatherly]], [[Kati Johnston]]
|titolo capi di governo =
| produttore esecutivo = [[Paul Attanasio]], [[Phil McGraw]], [[Jay McGraw]], [[Justin Falvey]], [[Darryl Frank]], [[Mark Goffman]], [[Steven Spielberg]], [[Rodrigo García]]
|elenco capi di governo =
| casa produzione = [[Amblin Television]], [[Atelier Paul Attanasio]], [[Stage 29 Productions]], [[CBS Television Studios]]
|organi deliberativi =
| inizio prima visione = [[1420 aprile]]settembre [[1931]]2016
| fine prima visione = in corso
|primo capo di stato = [[Niceto Alcalá-Zamora]] (1931-1936)
| rete TV = [[CBS]]
|stato precedente = [[Restaurazione borbonica in Spagna|Regno di Spagna]]
| inizio prima visione in italiano = 13 novembre 2016
|evento iniziale = Abolizione della monarchia
| fine prima visione in italiano = in corso
|fine = [[1º aprile]] [[1939]]
|ultimo caporete diTV statoitaliana = [[ManuelRai Azaña2]] (1936-1939)
|stato successivo = [[Franchismo|Regime franchista]]
|evento finale = [[Guerra civile spagnola]]
|area geografica =
|territorio originale = Spagna
|superficie massima =
|periodo massima espansione =
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|periodo popolazione = 24.578.000 (1935)
|moneta = [[Peseta spagnola]]
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|religioni preminenti = cattolicesimo
|religione di stato = nessuna
|altre religioni =
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}}
La '''Seconda repubblica spagnola''', nota ai contemporanei come '''Repubblica Spagnola''' (''República Española''), fu proclamata il [[14 aprile]] [[1931]], contestualmente alla partenza per l'esilio di re [[Alfonso XIII di Spagna|Alfonso XIII]], ed ebbe termine il [[1º aprile]] [[1939]], a seguito alla vittoria nella [[Guerra civile spagnola]] dei ribelli nazionalisti guidati da [[Francisco Franco]]. Le elezioni generali si svolsero tre volte: il [[28 giugno]] [[1931]], il [[19 novembre]] [[1933]] e il 16 e il [[23 gennaio]] [[1936]].
 
'''''Bull''''' è una [[serie televisiva]] [[Stati Uniti|statunitense]], prodotta nel [[2016]] e trasmessa dal 20 settembre dello stesso anno sul canale [[CBS]].
== Proclamazione della Repubblica ==
[[File:Bundesarchiv Bild 102-11543, Madrid, Ausrufung der Zweiten Spanischen Republik.jpg|thumb|left|250px|Festeggiamenti per la proclamazione della repubblica]]
 
La serie è liberamente ispirata alla vita del famoso psicologo e presentatore televisivo statunitense [[Phil McGraw]], conosciuto anche come "Dr. Phil", che è stato attivo, prima del suo lavoro in televisione, come un cosiddetto "consulente di processo", ovvero un particolare tipo di esperto che aiuta gli avvocati nei processi, in particolare con la selezione dei giurati e con consigli sugli aspetti della comunicazione (verbale e non), atti ad aumentare le possibilità di successo.
Nell'agosto del [[1930]] le formazioni politiche repubblicane costituirono un comitato rivoluzionario, come base per un futuro governo provvisorio di transizione dalla [[monarchia]] alla [[repubblica]] ([[patto di San Sebastian]]).
 
In [[Italia]] il primo episodio della serie è andato in onda il 13 novembre 2016 su [[Rai 2]], mentre i restanti sono stati trasmessi a partire dal 12 febbraio [[2017]].
Nel febbraio del [[1931]], il Presidente del Consiglio [[Juan Bautista Aznar-Cabañas|Aznar]] si assunse la responsabilità di convocare le prime libere elezioni municipali, dopo la dittatura di [[Miguel Primo de Rivera]] (1923-1930), per valutare il supporto popolare alla monarchia, prima di indire le elezioni politiche generali con una nuova legge elettorale. Le elezioni municipali si tennero il [[12 aprile]] [[1931]] e dettero uno storico risultato: anche se i partiti monarchici tradizionali avevano conseguito la maggioranza nelle zone rurali, i repubblicani risultarono vincitori in 41 capoluoghi di provincia (contro 8) e, soprattutto, avevano stravinto a [[Madrid]] e a [[Barcellona]]. I sostenitori della Repubblica considerarono questi risultati come un plebiscito per la sua costituzione immediata. Il [[14 aprile]] [[1931]] re [[Alfonso XIII di Spagna|Alfonso XIII]] si autosospese e partì immediatamente per l'esilio. La Repubblica venne proclamata nella località basca di [[Eibar]]. Nei giorni successivi la popolazione favorevole alla repubblica scese in piazza nelle principali città spagnole ([[Valencia]], [[Siviglia]], [[Oviedo]], [[Saragozza]], [[Barcellona]]) per manifestare la propria gioia. Il [[14 aprile]] la [[Catalogna]], per tramite dei suoi rappresentanti [[Lluis Companys]] e [[Francesc Macià]] dell'[[Esquerra Republicana de Catalunya]], si era proclamata repubblica autonoma nell'ambito di uno stato federale spagnolo e [[Francesc Macià|Macià]] fu nominato primo presidente della "''[[Generalitat de Catalunya]]''".
 
Il 23 marzo 2017 la serie viene rinnovata per la seconda stagione, che viene trasmessa negli [[Stati Uniti d’America]] dal 26 settembre 2017, mentre in Italia su Rai 2 dal 7 gennaio [[2018]].
Subito dopo a [[Madrid]] si formò il governo provvisorio, con la presenza dei maggiori rappresentanti di tutte le forze politiche: per la destra liberal-repubblicana c'erano Miguel Maura e [[Niceto Alcalá-Zamora y Torres|Alcalá Zamora]]; per i repubblicani di sinistra [[Manuel Azaña]] e Marcelino Domingo; per i radicali [[Alejandro Lerroux|Lerroux]] e [[Diego Martínez Barrio|Martínez Barrio]]; per i socialisti [[Francisco Largo Caballero|Largo Caballero]], [[Indalecio Prieto]] e [[Fernando de los Ríos]]; per i nazionalisti catalani Nicolau d'Olwer e per i galiziani il repubblicano [[Santiago Casares Quiroga]]. Fuori dalla coalizione rimasero la destra monarchica, i nazionalisti baschi e la parte più estrema della sinistra ([[comunismo|comunisti]] e [[anarchismo|anarchici]]).
Il 18 aprile 2018 la CBS ha rinnovato la serie per la terza stagione<ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Michael|cognome=Ausiello|autore=|url=http://tvline.com/2018/04/18/cbs-renewed-series-2018-hawaii-five-0-madam-secretary/|titolo=Hawaii Five-0, Madam Secretary and Bull Among CBS' 11 Latest Renewals|pubblicazione=TVLine|data=18 aprile 2018|accesso=13 maggio 2018}}</ref>.
 
== Trama ==
===Le violenze contro le chiese===
La serie segue i dipendenti della ''Trial Analysis Corporation'' (TAC), una società di consulenza che analizza i giurati di un processo. La società è guidata dallo psicologo ed esperto in scienze forensi, Jason Bull, che insieme alla sua squadra, usa le sue abilità per selezionare ed analizzare i giurati migliori per i suoi clienti, aiutando gli avvocati difensori ad elaborare strategie di difesa vincenti.
La vittoria repubblicana e la partenza del Re, accesero gli animi dei partiti e delle formazioni politiche radicali, socialiste, comuniste e anarchiche che fomentarono la popolazione contro gli aspetti più tradizionalisti, come la religione e la [[Chiesa Cattolica]] spagnola. Già dalla nascita della repubblica, ampi settori della Chiesa spagnola, in primo piano l'[[arcivescovo]] di [[Toledo]] e [[Primate (ecclesiastico)|primate]] di Spagna [[Pedro Segura]], che già il [[7 maggio]] [[1931]] con una pastorale espresse la propria opposizione al nuovo ordinamento istituzionale<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 29</ref> e il sostegno al re [[Alfonso XIII di Spagna|Alfonso XIII]]<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, pag 55</ref>. Il [[10 maggio]] un circolo monarchico, formato soprattutto da ufficiali dell'esercito in calle Alcalà fu assaltato e bruciato dalla folla<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 38</ref>. Nella notte tra l'[[11 maggio|11]] e il [[12 maggio]] 1931, nel corso di nuovi violenti tumulti guidati dagli anarchici quasi tutti inquadrati nella ''[[Confederación Nacional del Trabajo]]''<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 40</ref> furono assalite e incendiate numerose chiese, monasteri ed edifici religiosi in [[Madrid]]<ref>Arrigo Petacco, Viva la muerte, Le scie Mondadori, Milano, 2006, pag 11</ref>. Andò completamente distrutta la chiesa gesuita di Calle de la flor<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 38</ref> I tumulti e gli assalti alle chiese si svilupparono anche in altre zone della Spagna come a [[Malaga]], [[Siviglia]] e [[Cadice]]<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 53</ref>. Il governo, oltre a decretare l'espulsione del vescovo Segura<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, pag 54</ref>, si rifiutò di far intervenire la [[Guardia Civil]] per porre fine agli assalti<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 53</ref>.
{{quote|Tutti i conventi di Madrid non valgono la vita di un solo repubblicano.|[[Manuel Azaña Díaz]], all'epoca ministro della Guerra<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 53</ref>}}
 
== Personaggi e interpreti ==
===Gli scioperi e i primi provvedimenti===
=== Principali ===
In base a ciò che era stato concordato nel Patto di [[San Sebastián]], il governo provvisorio indisse le elezioni delle '''Cortes''' costituenti per il [[28 giugno]] [[1931]].
* Dottor Jason Bull (stagione 1-in corso), interpretato da [[Michael Weatherly]] e doppiato da [[Alessandro Quarta]].
* Benny Colón (stagione 1-in corso), interpretato da [[Freddy Rodríguez]] e doppiato da [[Fabrizio Vidale]].
* Marissa Morgan (stagione 1-in corso), interpretato da [[Geneva Carr]] e doppiata da [[Barbara De Bortoli]].
* Chunk Palmer (stagione 1-in corso), interpretato da [[Christopher Jackson]] e doppiato da [[Franco Mannella]].
* Danny James (stagione 1-in corso), interpretato da [[Jaime Lee Kirchner]] e doppiata da [[Eleonora Reti]].
* Cable McCrory (stagioni 1-2), interpretato da [[Annabelle Attanasio]] e doppiata da [[Gaia Bolognesi]].
 
=== Ricorrenti ===
La Repubblica dovette far fronte immediatamente ai conflitti sociali ([[sciopero|scioperi]] proclamati dai sindacati anarchici della ''[[Confederación Nacional del Trabajo]]'' a [[Siviglia]], a [[Barcellona]], e nelle [[Asturie]]), contro cui il governo ricorse con l'utilizzo della [[Guardia Civil]].
* Liberty Davis (stagione 1), interpretata da [[Dena Tyler]] e doppiata da [[Valeria Vidali]].
Si ebbero in questa fase i primi morti.
* Diana Lindsay (stagione 1-in corso), interpretata da [[Jill Flint]] e doppiata da [[Letizia Ciampa]].
* J. P. Nunnelly (stagione 1), interpretata da [[Eliza Dushku]] e doppiata da [[Federica De Bortoli]].
* Kyle Anderson (stagione 2), interpretato da [[Gary Wilmes]] e doppiato da [[Francesco Bulckaen|Francesco Bulkaen]]
 
== Episodi ==
Contemporaneamente si decise di adottare una politica riformatrice con carattere di urgenza che precedesse le elezioni. Fu avviata una serie di decreti ministeriali relativi alla riforma agraria in cui si faceva divieto ai proprietari terrieri di poter licenziare i propri coloni e di assumerne da altre municipalità<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 34</ref>. Si stabilirono inoltre le otto ore lavorative<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 34</ref> Inoltre il nuovo ministro della Guerra [[Manuel Azaña]] procedette alla riforma dell'esercito riducendo a un anno la ferma, abolendo il grado di tenente generale e chiudendo il [[30 giugno]] [[1931]] la "''Academia Militar de Zaragoza''" di cui era comandante [[Francisco Franco]]<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 34</ref> accusata da Azana di essere un bastione del militarismo reazionario<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 54</ref>. Gli ufficiali che si rifiutarono di giurare fedeltà alla Repubblica furono congedati<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 55</ref>. Inoltre fu creata una formazione [[paramilitare]] denominata "[[Guardia de Asalto]]" da impiegare nelle grandi città<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 34</ref> mentre la [[Guardia Civil]] fu destinata alle campagne e ai piccoli centri. La norma che più provocò disagio fra i militari fu quella che intendeva rivedere completamente le promozioni avvenute "per merito" durante la [[Guerra del Rif|guerre marocchina]] di circa mille graduati<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 55</ref>.
{| class="wikitable" style="text-align:center"
|-
! Stagione
! Episodi
! Prima TV USA
! Prima TV Italia
|-
|[[Episodi di Bull (prima stagione)|Prima stagione]]
|23
|2016-2017
|2016-2017
|-
|[[Episodi di Bull (seconda stagione)|Seconda stagione]]
|22
|2017-2018
|2018<ref>{{Cita web|url=https://www.antoniogenna.net/doppiaggio/telefilmnews-terr.htm|titolo=TELEFILM NEWS: canali TV terrestri in chiaro|accesso=5 novembre 2017}}</ref>
|}
 
== Note ==
Nel frattempo furono avviati colloqui con i rappresentanti della "''[[Generalitat de Catalunya]]''" che il [[14 aprile]] si era proclamata repubblica autonoma nell'ambito di uno stato federale spagnolo. Proclamando l'autonomia la "''Generalitat de Catalunya''" aveva violato gli [[Patto di San Sebastian|accordi di San Sebastian]]<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 35</ref>.
L'[[Esquerra Republicana de Catalunya]] di Francesc Macià pur essendo legata alla sinistra non raccoglieva la fiducia dei politici di Madrid che in essa vedevano forte l'apporto degli anarchici della ''[[Confederación Nacional del Trabajo]]''<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 66</ref>.
 
== Biennio socialista (1931-1933) ==
[[File:C1931.PNG|thumb|250px|Composizione delle Cortes nel 1931]]
Il [[28 giugno]] [[1931]] si tennero le elezioni generali che videro la vittoria della sinistra. Il governo fu composto esclusivamente dalle forze di sinistra che focalizzarono il loro obiettivo contro la Chiesa cattolica nonostante la popolazione spagnola fosse ancora profondamente religiosa. Sull'onda delle disposizioni della "Costituzione del 1931", di matrice [[cattolicesimo|anticlericale]], il [[24 gennaio]] [[1932]] si ebbe lo scioglimento della [[Compagnia di Gesù]], e la maggioranza dei gesuiti fu costretta all'esilio.
 
Il [[6 luglio]] [[1931]] l'anarchica ''[[Confederación Nacional del Trabajo]]'' indisse lo [[sciopero]] del personale telefonico, ciò portò a scontri tra anarchici e forze dell'ordine a [[Siviglia]] dve vi furono sette morti. Allo sciopero seguì quindi lo [[sciopero generale]] e nei giorni seguenti ci furono altri trenta morti tra operai e forze di polizia finché il [[22 luglio]] il Governo proclamò lo "''Stato di guerra''"<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 36</ref>.
 
=== Fase costituente ===
{{quote|La Spagna è una repubblica democratica di lavoratori di tutte le classi, organizzati in un regime di libertà e giustizia.|Preambolo della Costituzione del [[1931]]<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 37</ref><ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 46</ref>}}
Le ''Cortes'' nominarono una Commissione costituzionale incaricata di elaborare un progetto di Costituzione, che fu approvato nel dicembre del 1931, dopo tre mesi di intenso dibattito.
[[File:Cubierta constitucion1931.jpg|thumb|160px|right|Frontespizio della carta costituzionale spagnola del 1931]]
 
La Costituzione spagnola del 1931 stabiliva i seguenti principi:
* a) lo Stato era unitario, ma si ammettava la possibilità di formare governi autonomi in alcune regioni;
* b) il potere legislativo risiedeva integralmente nelle ''Cortes'', costituite da una sola camera;
* c) il potere esecutivo spettava al Consiglio dei ministri (''Consejo de Ministros'') e al Presidente della Repubblica, eletto dalla Camera dei deputati e da alcuni ''compromisarios'', mentre le sue competenze erano ristrette e sempre sotto il controllo del parlamento;
* d) il potere giudiziario risiedeva nelle mani di giudici indipendenti;
* e) era prevista la possibilità di espropriazione forzosa di qualsiasi tipo di proprietà per utilità sociale e pubblica, mediante indennizzo, così come era prevista l'opzione della nazionalizzazione dei servizi pubblici;
* f) presentava un'ampia dichiarazione dei diritti e della libertà, estesa ai temi economici e sociali;
* g) il voto era concesso ai maggiori di ventitre anni ed era esteso per la prima volta anche alle donne;
* h) si dichiarava la separazione tra Stato e Chiesa (''estado aconfesional'') e si riconosceva il matrimonio civile e il divorzio;
* i) si sanciva l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge e il diritto all'educazione e al lavoro.
 
La costituzione non ottenne il consenso di tutte le forze politiche. Sebbene fosse stata approvata da una larga maggioranza, evidenziava le profonde differenze tra la sinistra e la destra, soprattutto relativamente alla questione religiosa e a quella delle autonomie.
 
====Questione religiosa====
[[File:Manuel Azaña.JPG|thumb|right|160px|[[Manuel Azaña]]]]
I settori cattolici si opposero alla ''aconfesionalidad'' dello Stato, mentre la destra più centralista non accettò la riforma della struttura statale che garantiva il diritto all'autogoverno di alcune regioni. Particolarmente invise alla Chiesa erano le norme che disponevano lo scioglimento di tutti gli ordini religiosi, la fine dei sussidi ai religiosi entro due anni (i sussudi erano stati concessi come indennizzo a seguito della confisca delle terre della Chiesa nel 1837<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 46</ref>). Inoltre fu di fatto abolito l'insegnamento religioso<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 46</ref> e fu sancita la separazione del concetto su cui per secoli si era basata l'idea di Spagna di indissolubilità di legame tra lo Stato e la Chiesa<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 37</ref>. Fu il ministro [[Manuel Azaña Díaz]]<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 37</ref> a rendere meno dure le norme contro la Chiesa limitando lo scioglimento degli [[ordini religiosi]] solo alla [[Compagnia di Gesù]]<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 46</ref>.
 
L'approvazione degli articoli anti-clericali della Costituzione determinò le dimissioni degli esponenti cattolici presenti nel governo Miguel Maura e [[Niceto Alcalá-Zamora y Torres]]. A seguito delle dimissioni di quest'ultimo dalla Presidenza del Consiglio si scelse [[Manuel Azaña]]. [[Alejandro Lerroux]], alla guida del ''"[[Partido Republicano Radical]]"'' [[PRR]] passò all'opposizione.
Infine [[Alcalá-Zamora]] accettò di diventare Presidente della Repubblica il [[10 dicembre]] [[1931]].
 
Nel gennaio [[1932]] i cimiteri delle chiese furono dati ai comuni ed in alcuni casi fu imposta una tassa sui [[Rito funebre|funerali]] di rito cattolico. Dalle scuole furono rimossi i [[crocefisso|crocefissi]], così come dagli ospedali. Furono inoltre vietati i rintocchi delle [[campana|campane]]<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 67</ref>.
 
Il [[17 maggio]] [[1933]], il governo varò definitivamente la controversa legge sulle confessioni e congregazioni religiose (''Ley de Confesiones y Congregaciones Religiosas''), ratificata dal Parlamento il [[2 giugno]] [[1933]], e regolamentata con decreto del [[27 luglio]] successivo <ref>{{es}} [http://www.segundarepublica.com/index.php?id=75&opcion=6 Diario ''[[El Sol]]'', 18 de mayo de 1933, texto legislativo de la ley de Congregaciones Religiosas]</ref>. La legge attuava il divieto costituzionale dell'insegnamento per gli ordini religiosi, mentre si espropriavano tutti i beni e le proprietà ecclesiastiche. La legge fu un duro colpo al sistema scolastico del paese (le scuole gestite dagli ordini religiosi contavano 350.000 alunni) in un paese dove un terzo della popolazione era analfabeta. [[Papa Pio XI]] reagì contro questa legge, con l'[[enciclica]] ''[[Dilectissima Nobis]]'' del [[3 giugno]] 1933, a difesa dei diritti civili dei cattolici.
 
===Il sollevamento di José Sanjurjo===
Il [[31 dicembre]] [[1931]] a [[Castilblanco]] la [[CNT]] organizzò un comizio ma il comune negò il permesso così i manifestanti decisero di non rispettare l'ordine dell'autorità. La [[Guardia Civil]] intervenne per impedirne lo svolgimento ma a quel punto le quattro guardie intervenute furono circondate dalla folla e linciate<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 58</ref><ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 48-49</ref>. José Sanjurjo, comandante della [[Guardia Civil]] fu destituito e trasferito ai [[Carabineros]]. Il generale [[José Sanjurjo|Sanjurjo]] che si recò in seguito a [[Castilblanco]] rimase sconvolto dal racconto dei sopravvissuti<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 63</ref>.
 
Il [[10 agosto]] [[1932]] il generale [[José Sanjurjo|Sanjurjo]], con l'appoggio di circoli monarchici e numerosi militari mise in atto un [[colpo di stato]] che ebbe sul momento successo a [[Siviglia]] ma che però fu facilmente contrastato dal governo a Madrid che procedette a retate e a Siviglia da uno sciopero generale proclamato dalla [[CNT]] unitamente ai militanti comunisti. Sanjurjo fu catturato mentre tentava di raggiungere il [[Portogallo]] e condannato a morte. La pena fu in seguito sospesa e mandato in esilio in [[Portogallo]].
 
===Lo statuto per la Catalonia e la riforma agraria===
La vittoria del governo e il prestigio acquisito permisero di accellerare<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 60</ref> alcune riforme come lo statuto per la Catalonia approvato il [[9 settembre]] e la riforma agraria. Le elezioni in Catalonia si tennero il [[20 novembre]] e furono vinte dall'[[Esquerra Republicana de Catalunya]] di [[Lluis Companys]]. Lo statuto concesso alla Catalogna provocò analoghe richieste anche da altre regioni come i [[Paesi Baschi]], la [[Comunidad Valenciana]], la [[Castiglia]] e la [[Galizia]]<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra. 1971, pag 62</ref>. La riforma agraria fu più complessa e furono lottizzati tutti i possedimenti superiori ai 56 acri<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 65</ref>
 
====I fatti di Casas Viejas====
Altri tragici avvenimenti vi furono l'[[11 gennaio]] [[1933]] quando a [[Benalup-Casas Viejas|Casas Viejas]] alcuni anarchici della CNT<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 69</ref> venuti da fuori diedero vita ad una sommossa<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 66</ref>. Le quattro Guardie civili presenti nella caserma furono assediate e fatte bersaglio di armi da fuoco<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 40</ref>, due furono ferite a morte, le rimanenti chiesero rinforzi e dalla vicina [[Medina-Sidonia]] arrivarono gli Asaltos<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 66</ref>. Gli anarchici in breve furono respinti su una collina dove si asserragliarono, nel frattempo gli Asaltos perquisirono le case. Ad una abitazione, in cui un anarchico si era barricato insieme alla figlia e resisteva sparando con la doppietta, la polizia diede fuoco<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 39-40</ref>. Gli occupanti furono abbattuti quando ne uscirono per scampare al rogo<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 40</ref>. In seguito furono uccisi altri dodici anarchici che già in precedenza si erano arresi<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 40</ref>. Negli scontri caddero in tutto circa ventiquattro persone<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 69</ref>. L'opposizione sfruttò l'avvenimento per attaccare il governo e nell'aprile 1933, in occasione delle elezioni municipale i partiti di governo andarono incontro a una forte flessione dei consensi. Nell'estate [[Manuel Azaña]] si dimise fissando le elezioni per il [[19 novembre]] [[1933]].
Si susseguirono ben due crisi di governo e il leader dei radicali [[Alejandro Lerroux]] divenne [[Primi ministri della Spagna|presidente del consiglio]] dal [[12 settembre]] all'[[8 ottobre]] [[1933]] quando lasciò al compagno di partito [[Diego Martínez Barrio]] che governò fino all'[[8 dicembre]] 1933.
 
== Biennio conservatore (1933-1935) ==
===Le elezioni===
[[File:Imgres 1123456.jpeg|thumb|right|250px|[[José María Gil Robles]], leader della [[Confederación Española de Derechas Autónomas]]'' (CEDA)]]
Le elezioni del novembre [[1933]] furono vinte dai conservatori del [[CEDA]], guidata da [[José Maria Gil-Robles]], che era una coalizione di partiti delle destra monarchica e nazionalista in alcuni casi allargata alla neocostituita [[Falange Española y de las J.O.N.S.]] di [[José Antonio Primo de Rivera]]. Oltre a un naturale allontanamento degli elettori dalla sinistra, la Ceda ottenne alti consensi soprattutto tra le donne<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 68</ref><ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 40</ref> che si trovarono per la prima volta a votare. Inoltre tutte le formazioni di destra erano confluite in un unico cartello elettorale, cosa che non era stata fatta a sinistra che peraltro si era progressivamente "bolscevizzata"<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 40</ref><ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 72</ref><ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 68-69</ref>. In parte dovuta alla volontà di [[Francisco Largo Caballero]] del [[PSOE]] di disputare l'elettorato dei lavoratori ai sindacati anarchici rompendo con la sinistra moderata<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 69</ref> proponendo la [[nazionalizzazione]] delle terre e lo scioglimento di tutti gli [[ordini religiosi]], della [[Guardia Civil]] e dell'[[esercito]] in favore di una milizia "democratica"<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 41</ref>. A seguito della sconfitta il PSOE sotto la guida di Largo Caballero, che aveva messo in minoranza il moderato [[Idalecio Prieto]], incominciò ad armarsi in vista di una prossima insurrezione che avrebbe dovuto portare alla "dittatura del proletariato"<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 41</ref>. Ignorando gli avvertimenti del vecchio leader del sindacato socialista [[Unión General de Trabajadores]] [[Juliàn Besteiro]] che considerava il tentativo di imporre la "dittatura del proletariato" "''una vana illusione di bambini''"<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 41</ref>.
 
Anche i gruppi di destra incominciarono ad armarsi come i [[carlismo|Carlisti]] in [[Navarra]] e in parte il piccolo [[Falange Española y de las J.O.N.S.|movimento falangista]] a [[Madrid]]<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 77</ref>.
 
Sempre nello stesso periodo i grandi latifondisti e in generale la classe padronale celebrò la vittoria della destra con aumenti degli affitti e riduzione degli stipendi alla classe dei lavoratori<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 77</ref>. Secondo una logica che il leader della CEDA [[José Maria Gil-Robles]] definì di "''egoismo suicida''"<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 77</ref>.
 
===Il governo Alejandro Lerroux===
Venne costituita una coalizione governativa tra la [[CEDA]], che aveva trionfato, e i radicali di [[Alejandro Lerroux]], arrivati secondi alle elezioni. I socialisti arrivarono terzi. Contrariamente a quanto si pensava il presidente della Repubblica [[Niceto Alcalá-Zamora y Torres]] incaricò Lerroux<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 74</ref> di costituire il proprio governo dal quale restarono volontariamente fuori i rappresentanti della [[CEDA]]. L'[[8 dicembre]] [[1933]] scoppiarono in tutta la Spagna insurrezioni guidate dai sindacati anarchici<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 75</ref> che videro scioperi particolarmente violenti, assalti alle caserme della Guardia Civil e il procurato deragliamento del treno Barcellona-Siviglia<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 75</ref><ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 77</ref>. L'insurrezione riuscì a [[Saragozza]] dove l'esercito impiegò quattro giorni per avere ragione degli insorti<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 75</ref>. Nel frattempo il Governo aveva dichiarato lo stato di emergenza ed aveva cominciato ad arrestare i capi dei sindacati anarchici della [[Confederación Nacional del Trabajo]] e della sua costola più intransigente della [[Federación Anarquista Ibérica]]<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 75</ref>. La sinistra socialista, per bocca del suo leader [[Francisco Largo Caballero]], intensificò le proprie minacce rivoluzionarie<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 76</ref>.
 
Nel gennaio [[1934]] fu sospesa la legge che impediva di insegnare ai religiosi mentre la lottizzazione delle terre fu completamente sospesa. Il [[20 aprile]] [[1934]], con l'approvazione della "Ley de Amnistía" furono amnistiati tutti i partecipanti al fallito [[colpo di stato]] del generale [[José Sanjurjo]]. Il decreto di amnistia incontrò l'opposizione del presidente della repubblica [[Niceto Alcalá-Zamora y Torres]] che pure lo firmò. Pochi giorni dopo Lerroux rassegnò le dimissioni in favore del compagno di partito [[Ricardo Samper]] che restò presidente del Consiglio dal [[28 aprile]] al [[4 ottobre]] [[1934]].
Nel maggio [[1934]] [[José Calvo Sotelo]], uno dei più carismatici leader della destra monarchica ritornò dal volontario esilio in [[Francia]] e sostituì [[Antonio Goicoechea]] alla guida del piccolo partito di opposizione monarchica ''[[Renovaciòn Espanola]]''.
 
Il [[26 settembre]] la CEDA tolse il suo sostegno al governo aprendo la crisi<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 85</ref>. [[Ricardo Samper]] si dimise e al suo posto fu nuovamente incaricato [[Alejandro Lerroux]]. Il nuovo governo incluse anche tre rappresentanti della CEDA. Tutta la sinistra, guidata da Azana attaccò il governo e dopo aver preavvertito le autorità indisse lo sciopero a [[Madrid]].
 
===Lo sciopero generale contro i tre ministri della CEDA===
[[File:Luis Companys.jpg|thumb|right|160px|[[Lluís Companys i Jover]], leader della [[Sinistra Repubblicana di Catalogna|Esquerra Republicana de Catalunya]]]]
L'inclusione di tre ministri del CEDA nel governo guidato da [[Ricardo Samper]], avvenuta il [[1º ottobre]] [[1934]], innescò il [[5 ottobre]] lo [[sciopero generale]] voluto dai sindacati di sinistra. A Madrid vi fu il tentativo di occupare il ministero dell'Interno, il Parlamento e la Banca di stato<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, pag 69</ref> ma furono tutti arrestati dalle forze di sicurezza. Tra gli arrestati anche [[Francisco Largo Caballero]]<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, pag 69</ref>.
In Catalonia lo sciopero ebbe maggior successo, nonostante l'assenza dei sindacati anarchici della [[CNT]]<ref>Paul Preston, La guerra civile spagnola, Oscar, Cles (TN), 2011, pag 85</ref>. [[Lluis Companys]] che era succeduto a [[Francesc Macià]] ne approfittò per proclamare l'indipendenza dello stato Catalano.
{{quote|Gli ambienti monarchici e fascisti che hanno da qualche tempo tentato di tradire la repubblica sono riusciti a raggiungere il loro obiettivo. In quest'ora solenne, in nome del popolo e del parlamento, il governo che presiedo si assume tutte le cariche del potere e proclama lo stato catalano della repubblica federale spagnola e, serrando i ranghi di coloro che sono uniti nella comune protesta contro il fascismo, li invita a sostenere il governo provvisorio della repubblica catalana.|[[Lluis Companys]], all'epoca presidente della [[Generalitat de Catalunya]]<ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, pag 68</ref>}}
Il nuovo primo ministro Lerroux ordinò lo stato di guerra e diede disposizioni al enerale [[Domingo Batet]] e di far terminare la sommossa. Batet fece schierare alcuni cannoni caricati a salve e il [[7 ottobre]] ottenne la resa degli insorti<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 43</ref>. Furono arrestati [[Lluis Companys]] e diversi autonomisti. Tra gli arrestati vi fu anche [[Manuel Azaña]] che si trovava a Barcellona casualmente come fu poi appurato<ref>Antony Beevor, La guerra civile spagnola, BUR, 2006, Milano, pag 43</ref>.
 
===La rivoluzione delle Asturie ===
{{Vedi anche|Rivoluzione delle Asturie (1934)}}
 
Nel nord l'insurrezione ebbe un violento sviluppo [[Rivoluzione delle Asturie (1934) |nella rivoluzione nelle Asturie]] capeggiata dagli anachici e dai socialisti. I minatori delle Asturie autonomisti e sobillati da deputati del [[Partito Socialista Operaio Spagnolo]], insorsero e occuparono [[Oviedo]]. Molte chiese e conventi furono incendiati, [[Martiri di Turón|a Turòn numerosi religiosi furono fucilati]]<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Edizioni Einaudi, Torino, 1963, pag 83</ref>. A [[Sama]] la caserma resistette per un giorno e mezzo, ma quando si arrese sia i soldati della [[Guardia Civil]] che gli [[Assaltos]] furono tutti passati per le armi<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Edizioni Einaudi, Torino, 1963, pag 83</ref>. Inoltre molte donne della borghesia furono stuprate<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Edizioni Einaudi, Torino, 1963, pag 83</ref><ref>A cura di Bernard Michal, La guerra di Spagna I, Edizioni di Cremille, Ginevra, 1971, pag 70</ref>. L'insurrezione durò due settimane e fu necessario l'intervento del [[Tercio des Extranjeros]], comandato da Madrid dal generale [[Francisco Franco]]. La repressione fu altrettanto violenta. Un'altra rivolta scoppiata nello stesso periodo in Catalogna, venne repressa con il sangue.
 
Intanto il governo centrista era stato travolto dallo scandalo dell'''estraperlo''<ref>Straperlo era la marca di un particolare tipo di ''roulette'', manipolabile elettronicamente, che il governo voleva introdurre in Spagna.</ref>.
 
== Le Elezioni del '36 e gli omicidi di Andrés Saenz de Heredia, del Castillo e di Calvo Sotelo==
Il [[7 gennaio]] [[1936]] vennero convocate nuove elezioni, che portarono a una radicalizzazione dello scontro tra destra e sinistra.
 
Nonostante le forti rivalità tra le formazioni politiche di sinistra, comunisti, socialisti, repubblicani e autonomisti catalani, riuscirono a formare un cartello unico contro la destra con la denominazione di ''Frente popular''.
 
Il Fronte popolare vinse le elezioni del [[16 febbraio]] [[1936]] con una maggioranza di 263 deputati contro 156 della destra, raggruppata intorno al Fronte nazionale, formato dal CEDA, dai Carlisti e dai monarchici. I centristi di Lerroux sparirono dalla scena politica. Quasi immediatamente iniziarono gli arresti degli oppositori politici, il [[14 marzo]] fu arrestato [[José Antonio Primo de Rivera]], figlio dello scomparso dittatore [[Miguel Primo de Rivera]] e fondatore della [[Falange spagnola]], insieme al fratello Miguel e il [[19 marzo]] anche [[Onésimo Redondo Ortega]], fondatore delle [[Juntas de Ofensiva Nacional-Sindicalista]] e dirigente della Falange. Sebbene la Falange avesse preso meno dell'un per cento dei voti, la Falange spagnola poteva contare su almeno quarantamila membri. Nei mesi successivi si radicalizzarono gli scontri armati tra gruppi politici di destra e di sinistra.
 
Il [[12 luglio]] [[1936]] il tenente José del Castillo, un membro importante dell'organizzazione antifascista ''dell'Unión Militar Republicana Antifascista'' e responsabile dell'uccisione del marchese falangista [[Andrés Saenz de Heredia]]<ref>Hugh Thomas, Storia della guerra civile spagnola, Giulio Einaudi Editore, 1963, pag 123</ref>, venne ucciso da Falangisti. Il giorno dopo i membri dell'UmRA, dopo averlo rapito, uccisero il deputato [[José Calvo Sotelo]] uno dei leader del movimento monarchico. I monarchici esortarono l'esercito a intervenire.
 
Dopo l'assassinio di Calvo Sotelo, la Falange, iniseme ad altre organizzazioni conservatrici, iniziarono a cospirare contro il governo per lanciare un colpo di stato. Proprio nel giorno in cui Castillo e Calvo Sotelo venivano tumulati proprio nello stesso cimitero di Madrid, il [[14 luglio]] [[1936]], nelle vicinanze scoppiò la lotta tra la ''Guardia de Asalto'' e i militanti della Falange.
 
Il colpo di stato cominciò il [[17 luglio]] con una rivolta iniziata nel [[Marocco spagnolo]]. I giorni successivi la rivolta si estese a diverse regioni della penisola. Tuttavia l'esercito trovò resistenza e così si arrivò alla [[guerra civile spagnola|guerra civile]].
 
== La Guerra civile ==
{{Vedi anche|Guerra civile spagnola}}
Il [[17 luglio]] [[1936]] l'esercito comandato da Francisco Franco situato nel Marocco, iniziò ad attaccare la penisola iberica. Nel frattempo un'altra forza, dislocata nella Navarra, comandata dal Generale [[José Sanjurjo]], iniziava le sue operazioni. Le intenzioni di Franco erano di conquistare velocemente il potere, ma la strenua resistenza delle forze repubblicane, in città come Madrid, Barcellona, Valencia e nei Paesi Baschi portò a una prolungata guerra civile in Spagna. Inizialmente le forze franchiste controllavano la maggior parte della Spagna sudoccidentale. L'esercito di Franco era composto prevalentemente da professionisti. Entrambe le fazioni ricevettero appoggi da potenze straniere: i franchisti dalle potenze fasciste (Germania [[nazismo|nazista]] di [[Hitler]] e Italia [[fascismo|fascista]]) e dal Portogallo di [[António de Oliveira Salazar|Salazar]]; i repubblicani dal Messico, dall'Unione Sovietica di [[Stalin]] e dai volontari delle Brigate Internazionali, mentre Francia e Gran Bretagna attuavano un blocco dei rifornimenti terrestre e navale contro la Repubblica.
 
Con l'episodio dell'[[assedio dell'Alcázar di Toledo]] all'inizio della guerra, i franchisti riuscirono a conquistare Toledo. Nel novembre del 1936 i repubblicani riuscirono a respingere un assalto a Madrid da parte dei franchisti. Altre offensive respinte furono, nel [[1937]], a Jarama e Guadalajara. Tuttavia ben presto i franchisti riuscirono a mettere alla fame Madrid e fare frequenti incursioni ad est. Verso la fine del 1937 il nord, compresa la Baskonia, cadde in mano franchista. Il fronte aragonese cadde subito dopo. Il [[bombardamento di Guernica]] fu probabilmente l'evento più tragico della guerra, il quale ispirò il celebre dipinto di [[Pablo Picasso]]. La [[Battaglia dell'Ebro]] fu l'ultimo disperato tentativo delle forze repubblicane di ribaltare la situazione. Barcellona cadde in mano dei franchisti all'inizio del [[1939]]. Nel marzo del '39 Madrid si arrese.
 
== Il governo in esilio==
Venne immediatamente formato un governo repubblicano in esilio a Città del Messico, dagli esuli del Fronte Popolare. Nel [[1946]] gli uffici vennero trasferiti a Parigi. Nel [[1953]], quando lo stato spagnolo di Franco venne riconosciuto dall'ONU, molti stati non riconobbero più il governo repubblicano in esilio. Il [[15 luglio]] [[1977]], in occasione delle prime elezioni libere, il governo repubblicano si sciolse.
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
* Gabriel Jackson, ''The Spanish Republic and the Civil War,1931-1939'', Princenton University Press, 1967, Princenton.
 
==Voci correlate==
* [[Restaurazione borbonica in Spagna]]
* [[Guerra civile spagnola]]
* [[Franchismo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Second Spanish Republic}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.cbs.com/shows/bull/|Sito ufficiale|lingua= en}}
*{{es}} [http://www.terra.es/personal/mothman/spain3.htm Gobiernos de España [[1931]]-[[2007]]]
* {{cita web|url=http://movieplayer.it/serietv/bull_4913/|titolo=Bull|sito=Movieplayer}}
 
* {{Imdb}}
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|name = Ministri del governo provvisorio spagnolo
|state = collapsed
|title = Governo Provvisorio della [[Seconda Repubblica Spagnola]] ([[aprile]]-[[giugno]] [[1931]])
|image = [[File:Coat of Arms of Spain (1931-1939).svg|250px]]
|group1 = presidente del governo provvisorio repubblicano
|list1 = [[Niceto Alcalá-Zamora y Torres]] (DLR)
|group2 = ministro dell'Interno
|list2 = [[Miguel Maura]] (DLR)
|group3 = ministro di Stato
|list3 = [[Alejandro Lerroux]] (PRR)
|group4 = ministro della Guerra
|list4 = [[Manuel Azaña Díaz]] (AR)
|group5 = ministro della Marina
|list5 = [[Santiago Casares Quiroga]] (FRG)
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|group7 = ministro delle sviluppo
|list7 = [[Alvaro de Albornoz]] (PRRS)
|group8 = ministro delle Comunicazioni
|list8 = [[Diego Martínez Barrio]] ([[PRR]])
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|list10 = [[Fernando de los Ríos]] ([[PSOE]])
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|list11 = [[Indalecio Prieto]] ([[PSOE]])
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|list12 = [[Francisco Largo Caballero]] ([[PSOE]])
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