Ross Perot e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2018 dicembre 4: differenze tra le pagine

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{{Bio
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|Nome = Ross
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|Cognome = Perot
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|PostCognomeVirgola = nome completo '''Henry Ross Perot'''
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|Sesso = M
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|LuogoNascita = Texarkana
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|LuogoNascitaLink = Texarkana (Texas)
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|GiornoMeseNascita = 27 giugno
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|AnnoNascita = 1930
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|Attività = imprenditore
|Epoca = 1900
|Attività2 = politico
|Nazionalità = statunitense
|Immagine = Perot.jpg
}}
 
Proveniente dal [[Texas]], egli è riuscito a diventare miliardario grazie alla sua impresa [[Electronic Data Systems]] (EDS), fondata nel [[1962]]. Egli successivamente ha abbandonato questa compagnia per fondare la [[Perot Systems]], basata sulla stessa etica della precedente. Henry Ross Perot ha fondato un partito politico (il '''Reform Party''') e si è anche candidato due volte alle elezioni (nel [[Elezioni presidenziali statunitensi del 1992|1992]] e nel [[Elezioni presidenziali statunitensi del 1996|1996]]) al fine di diventare [[Presidente degli Stati Uniti d'America]], diventando così l'unico uomo politico che, in tempi recenti, è quasi riuscito a scardinare il bipolarismo americano.
 
== I primi anni e la carriera ==
Perot è nato a [[Texarkana (Texas)|Texarkana]]<ref>[http://files.usgwarchives.org/tx/bowie/vitals/births/bowieb30.txt BOWIE COUNTY, TEXAS - BIRTHS 1930]</ref>, in [[Texas]], da Gabriel Ross Perot e da sua moglie Luly May<ref>[http://www.wargs.com/political/perot.html The Ancestors of Ross Perot]</ref>. Il padre era un imprenditore specializzato nel settore del [[Cotone (fibra)|cotone]]<ref>Posner, Gerald (1996). Citizen Perot. New York City: Random House. p. 8.</ref>.
 
Henry Ross entrò nell'Accadamenia Navale Statunitense nel [[1949]]<ref>Townley, Alvin. [http://us.macmillan.com/ThomasDunne.aspx Legacy of Honor: The Values and Influence of America's Eagle Scouts] New York: St. Martin's Press. pp. 89–100, 108, 187, 194, 249, 260, 265. ISBN 0-312-36653-1, ultima consultazione: 29/12/2006</ref>. Quando, nel [[1953]], concluse l'accademia era capoclasse e comandante di battaglione. Nel [[dicembre]] del [[1954]], Perot era stato nominato sottotenente. Tuttavia, nel [[1955]], Perot espresse con una lettera indirizzata al padre il suo grande malumore riguardo alla vita militare e, alla fine della ferma obbligatoria di quattro anni, tornò alla vita civile.
 
Ross si sposò con Margot Birminham, una ragazza proveniente da [[Greensburg (Pennsylvania)|Greensburg]] in [[Pennsylvania]], nel [[1956]]. Da questo matrimonio nacquero ben cinque figli: [[Ross Perot Jr.|Ross Jr.]], Nancy, Suzanne, Carolyn e Katherine. Nel [[2002]], Ross Perot aveva nove nipotini.
 
Quando lasciò la Marina nel [[1957]], Perot divenne venditore per la [[IBM]]; lì divenne entro breve un impiegato di punta e cercò di esporre le sue idee ai suoi supervisori, dai quali venne però ignorato<ref>Sam Wyly, 1000 Dollars & an Idea, Publisher: Newmarket, ISBN 1-55704-803-7</ref>. Lasciò quindi la IBM pochi anni dopo, nel [[1962]], per fondare la EDS a [[Dallas]] ([[Texas]]), ed iniziò a corteggiare grandi società affinché impiegassero i suoi servizi di elaborazione dati. Perot firmò lucrativi contratti con il governo americano negli [[Anni 1960|anni sessanta]] per computerizzare i documenti di [[Medicare]] (una sorta di assicurazione pubblica americana).
 
La EDS venne quotata in [[Borsa valori|borsa]] nel [[1968]] e il prezzo per [[azione (finanza)|azione]] in pochi giorni schizzò a 160 [[dollaro statunitense|dollari]] dai 16 della collocazione. In quello stesso anno la rivista ''[[Fortune]]'' gli dedicò la copertina definendolo il texano che si è arricchito più velocemente. Nel [[1984]] la sua compagnia fu acquistata dalla [[General Motors]] per 2,4 miliardi di dollari.
 
Poco prima dell'inizio della [[Rivoluzione iraniana]] del [[1979]], il governo dell'[[Iran]] imprigionò due suoi impiegati per una disputa su un contratto. Perot quindi sponsorizzò e organizzò una missione per recuperare i due ostaggi che si concluse con la loro liberazione. Il team per il recupero dei due impiegati era capeggiato dal colonnello delle Forze Speciali americane in pensione Arthur D. ('Bull') Simons. Poiché il team non riuscì a liberare gli impiegati dalla prigione, decisero di attendere i tumulti dei rivoluzionari pro-[[Ayatollah]] che presero d'assalto la prigione e liberarono tutti i 10.000 reclusi, molti dei quali erano prigionieri politici. I due prigionieri poterono dunque prendere contatto coi loro liberatori, che riuscirono a farli espatriare attraverso una rischiosa fuga al confine turco. L'impresa fu raccontata nel libro ''[[Sulle ali delle aquile]]'' di [[Ken Follett]], che divenne un bestseller.
 
Nel [[1984]], Perot acquistò una delle copie originali firmate della [[Magna Carta]], una delle poche che lasciarono il [[Regno Unito]]. Ora tale copia è custodita all'Archivio nazionale di [[Washington DC]], insieme alla [[Dichiarazione di Indipendenza statunitense|Dichiarazione di indipendenza americana]] e la [[Costituzione]] americana.
 
Ross Perot investì la maggior parte del [[venture capital]] (capitale di rischio) per il progetto di computer [[NeXT]] di [[Steve Jobs]] nel [[1986]]. Nello stesso anno, dopo aver aspramente criticato la [[General Motors]] che aveva rilevato la EDS, fu allontanato con una buonuscita di 700 milioni di dollari. Due anni dopo, nel [[1988]], fondò la '''Perot systems''' a Plano ([[Texas]]). Suo figlio, Ross Jr, prese il suo posto come direttore generale (CEO).
 
== Attività politica ==
Durante lo stesso anno in cui Perot ha organizzato la missione di salvataggio nell'[[Iran]], il governatore del [[Texas]] chiese la sua assistenza riguardo al problema della [[droga]], ed in particolare dello spaccio illegale di stupefacenti. Perot diede il suo consenso a presiedere il comitato "La guerra del Texas contro le droghe": in questa veste egli propose cinque leggi severissime per rendere più difficile il commercio delle droghe. Tutte e cinque le proposte sono state approvate dal consiglio di legislatura e sono diventate leggi.
 
Nel [[1982]], è stato nuovamente chiamato in causa dal nuovo governatore del Texas al fine di migliorare la qualità del servizio scolastico pubblico nello stato. In quel caso, la più famosa proposta di Perot che diventò legge si può sintetizzare con questa massima: "Se non sei promosso, non giochi". La sua intenzione era quella di impedire che i meriti sportivi potessero giustificare da soli la laurea o il diploma, anzi da quel momento in poi se si voleva far parte della squadra scolastica di [[basket]] o di ogni altro [[sport]] bisognava avere dei buoni voti in tutte le materie.
 
Dalla fine degli anni ottanta fino all'inizio degli anni novanta Ross Perot ha cominciato a rivolgere la sua attenzione verso quelli che definiva i fallimenti del governo americano. In una orazione pubblica, egli disse che gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] "''si erano sviluppati in maniera arrogante e compiaciuta dopo la [[Seconda guerra mondiale]]''" e non erano più la nazione più grande del mondo. Invece di esaminare che cosa doveva venire, l'[[Stati Uniti d'America|America]] era "''il riflesso del nostro passato mentre il resto del mondo si stava evolvendo verso il futuro''".
 
Al termine di una lunga vacanza in [[Europa]], in cui visitò anche l'[[Italia]], Perot confrontò alcune città del vecchio continente con quelle americane, ed al termine della riflessione il suo commento fu questo: "''Andate a [[Roma]], andate a [[Parigi]], andate a [[Londra]]. Queste sono città secolari. Stanno prosperando. Sono pulite. Funzionano. Le nostre città più antiche sono nuovissime, al loro confronto. Andate di nuovo a [[New York]], guidate attraverso il centro di [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]], andate a [[Detroit]], andate a [[Filadelfia (Pennsylvania)|Filadelfia]]. Che cosa abbiamo noi di sbagliato?''".
 
In [[Florida]] nel [[1990]], [[Jack Gargan]], [[consulente finanziario]] in pensione, pagò di tasca sua alcune inserzioni sui giornali dal titolo "''I'm mad as hell and I'm not going to take it anymore''" (sono furibondo e non lo sopporto più) dove denunciava il [[Congresso degli Stati Uniti]] per essersi autoconcesso un aumento di stipendio mentre quello della gente normale restava stagnante. Lo stesso Gargan più tardi fondò il "Throw the Rascals Out" (caccia i furfanti), che Ross Perot ha supportato.
 
Nonostante un'ideologia politica nettamente conservatrice, Ross Perot non fu affatto un sostenitore del Presidente [[George H.W. Bush|George Bush senior]]<ref>Patrick E. Tyler (20-06-1992), [http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9F0CE1DC133FF933A15755C0A964958260 "Perot and Senators Seem Headed for a Fight on P.O.W.'s-M.I.A.'s"], ''[[New York Times]]'', consultato: 05-01-2008</ref> ed anzi si oppose vigorosamente al coinvolgimento statunitense alla [[Guerra del Golfo]] del [[1990]] - [[1991]]. Invitò pubblicamente i senatori a votare contro la risoluzione che di fatto dichiarava guerra all'[[Iraq]] di [[Saddam Hussein]] ed ha cominciato a pensare ad una sua candidatura alla presidenza degli [[Stati Uniti d'America|U.S.A.]].
 
=== La candidatura nelle [[Elezioni Presidenziali degli Stati Uniti del 1992|presidenziali del 1992]] ===
Il [[20 febbraio]] del [[1992]], egli annunciò alla trasmissione televisiva della [[CNN]] ''[[Larry King Live]]'' la sua intenzione a candidarsi alle elezioni presidenziali americane e di presentarsi come terzo candidato indipendente (rispetto a democratici e repubblicani) in tutti i 50 stati.
 
Con le sue idee quali il bilanciamento del budget americano tra le uscite e le entrate finanziarie e la sua idea di utilizzare le nuove tecnologie di comunicazione (es. [[Internet]]) per rendere più accessibile ai cittadini i vari processi democratici (tra cui la possibilità di votare per le elezioni via Internet) e per renderli più partecipi sulle decisioni della politica, Perot divenne ben presto un candidato credibile ed in grado di battagliare persino coi candidati dei maggiori partiti<ref>Samuel James Eldersveld, Hanes Walton. "Political Parties in American Society". p.69.</ref>.
 
Scoraggiato dal rinvigorito [[Partito Repubblicano Statunitense|Partito Repubblicano]] e da [[Bill Clinton]] e [[Al Gore]] dopo la convention democratica, e sostenendo che attivi repubblicani stavano tentando di far finire il matrimonio della figlia, Perot annunciò il suo ritiro dalla campagna presidenziale alla fine dell'estate del 1992<ref>UNDER THE BIG TOP -- THE OVERVIEW; PEROT QUITS RACE, LEAVING TWO-MAN FIELD; CLINTON VOWS CHANGE AND 'NEW COVENANT' AS HE AND BUSH COURT ABANDONED VOTERS,ROBIN TONER, NY Times, 17 luglio 1992</ref>. Ciononostante a [[settembre]] riuscì a qualificarsi per tutti i [[ballottaggio|ballottaggi]] dei 50 stati americani. A fronte di ciò, il [[1º ottobre]] dello stesso anno decise di ritornare in gara<ref>THE 1992 CAMPAIGN: Ross Perot; Perot Says "He May Rejoin Race To Publicize His Economic Plan", Richard L. Berke, NY Times, 19 settembre 1992</ref>. Fece campagna elettorale in 16 stati spendendo secondo stime circa 65,4 milioni dei suoi dollari. Il compagno con cui intraprese questo viaggio era l'ammiraglio in pensione [[James Stockdale]].
 
Uno dei motivi per cui Ross Perot ebbe tanto successo in queste consultazioni elettorali fu il fatto che gli venne concessa la possibilità di partecipare ai dibattiti tra i candidati presidenziali democratici e repubblicani, cosa in genere non eseguita con gli altri terzi candidati dell'età moderna. Secondo la Commissione bipartisan sui dibattiti presidenziali, grazie a questi "[[confronto|confronti all'americana]]" Perot schizzò dal 5% al 16% delle preferenze degli elettori: anche se le sue risposte alle specifiche domande del moderatore erano generali e vaghe, lo spirito, il folklore e l'incisività del suo intervento erano così impressionanti che persino molti democratici e repubblicani si trovarono concordi nell'affermare che Perot avesse vinto per lo meno il primo dibattito (quello appunto in cui i temi si affrontano in maniera generale, senza andare nello specifico).
 
Una delle domande che molti politologi si chiesero è: «''Può un indipendente come Perot, per giunta senza alcuna preparazione politica, governare uno stato potente ed immenso come gli Stati Uniti d'America?''».
 
A questa perplessità, Perot rispose così:
 
{{quote|Noi possiamo governare?... Io amo questa eventualità. Il "noi" è riferito a me e a te. Puoi scommettere il tuo cappello sul fatto che noi possiamo governare perché noi saremo sempre insieme a te nel tentativo di risolvere i tuoi problemi. Insieme, noi studieremo le mosse da fare dato che tu non sopporti gli ingorghi, il vagabondaggio, l'assenteismo, il non adempimento dei problemi. E credimi, tutti quelli che mi conoscono affermano che io non ho una grande tolleranza verso la fannullaggine e la non competitività. Insieme possiamo ottenere tutto ciò che vogliamo.}}
 
Perot inoltre si dichiarò favorevole ad un cambiamento radicale delle tradizionali norme civili e sociali americane: in particolare, egli chiese una profonda revisione della [[costituzione]], soprattutto per quando riguarda gli aspetti economici.
 
Riguardo le obiezioni mossegli contro quest'ultimo punto, egli era solito dire:
 
{{quote|Tenete bene in mente che la nostra costituzione è stata scritta ben prima della [[rivoluzione industriale]]. I nostri padri fondatori non conoscevano l'[[elettricità]], il [[treno]], il [[telefono]], la [[Radio (elettronica)|radio]], la [[televisione]], l'[[automobile]], l'[[aeroplano]], il [[razzo]], le [[armi nucleari]], il [[Satellite artificiale|satellite]], e l'esplorazione dello [[spazio (astronomia)|spazio]]. Loro erano culturalmente molto preparati, ma vissero prima delle scoperte delle cose che ho appena elencato. Sarebbe molto interessante sapere che tipo di carta costituzionale avrebbero scritto se fossero vissuti nei nostri tempi. Una cosa è certa: avere una costituzione congelata ed immodificabile non giova a nessuno.}}
 
Perot denunciò il Congresso degli Stati Uniti per la sua inettitudine a risolvere i problemi inerenti alle città, [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]] compresa, ma anche perché, a suo modo di vedere, esso era intollerante rispetto alla [[democrazia]]. Proprio a Washington Perot, usando una metafora culinaria, disse questo:
 
{{quote|È diventata una città mangiata con grandi morsi, sbucciata in maniera irrispettosa, non nutrita, che riesce ancora a comunicare in posizione dominante con i media, che crea immagini, parla, fa uscire candele romano, ma che non compie nulla di concreto. Noi abbiamo bisogno di fatti, non di parole, per migliorare questa città.}}
 
Perot chiamò la sua campagna elettorale del [[1992]] "'''Uniti noi sosterremo l'America'''". Non essendo un politico di professione, e non avendo compiuto nessuno studio attinente alla [[politica]], Perot rispetto ai candidati democratici e repubblicani (rispettivamente [[Bill Clinton]] e [[George H. W. Bush|George Bush senior]]) non era in grado di eseguire progetti politici seri, anche se chiese a gran voce la riduzione del deficit. Pur essendo un candidato "anti-tasse", egli affermò la necessità di aumentare la tassa sulla [[benzina]].
 
Inoltre, egli chiese di ridurre i fondi destinati alla [[previdenza sociale]] della sanità e dell'istruzione e si oppose fortemente al [[North American Free Trade Agreement|NAFTA]], il trattato economico inteso a rimuovere i dazi doganali e ogni altra barriera al libero scambio tra i paesi membri e a facilitare gli investimenti internazionali in quell'area. Esso fu sottoscritto da [[Canada]], [[Messico]] e Stati Uniti il [[17 dicembre]] del [[1992]] ed entrò in vigore il giorno di capodanno del [[1994]].
 
Nelle elezioni presidenziali del 1992, egli ricevette il 19% dei consensi popolari (ma nessun voto dei grandi elettori): fu il più grosso successo di un terzo candidato dai tempi di [[Theodore Roosevelt]], repubblicano indipendente candidatosi nel [[1912]]. Molti analisti pensano che Perot, sostenuto da ambienti conservatori che in genere votano repubblicano, abbia favorito la sconfitta di Bush e di conseguenza la vittoria di Clinton, anche se i primi exit-polls non confermarono tale ipotesi.
 
Addirittura in due stati Perot arrivò secondo in termini di voti, superando così un candidato tradizionale: nel [[Maine]], infatti, Perot ricevette il 30,44% dei voti mentre Bush si fermò al 30,39% (Clinton vinse con il 38,77%); inoltre in [[Utah]] Perot ottenne 27,34% dei suffragi mentre Clinton si dovette accontentare del 24,65% (Bush vinse in Utah con il 43,36%). Dopo questo grande e per certi versi inaspettato successo popolare (dovuto anche al carisma del suo vice, ovvero l'ammiraglio [[James Stockdale]]), Perot decise di candidarsi anche alle elezioni presidenziali del [[1996]].
 
=== Il Reform Party e le [[Elezioni Presidenziali degli Stati Uniti del 1996|Presidenziali del 1996]] ===
Perot cercò di mantenere vivo il suo movimento durante la metà degli anni novanta. Egli provò a tenersi in contatto con gli elettori parlando del debito pubblico imperante. Inoltre egli tentò il boicottaggio del NAFTA, e addirittura discusse con il vicepresidente [[Al Gore]] su questa sua idea durante la trasmissione televisiva ''Larry King Live''. Fin dal [[1993]] Perot patrocinò e presiedette congressi in cui parteciparano numerosi politici di alto livello. Perot infine sostenne il [[Contratto con l'America]] realizzato dai repubblicani ed invitò i suoi elettori a votare per il partito dell'[[elefante]] durante le elezioni di medio termine svoltesi nello stesso anno.
 
Nel [[1995]], egli fondò il [[Reform Party]] (o Partito della Riforma) ed annunciò di voler candidarsi con esso alle elezioni presidenziali del [[1996]]. In queste consultazioni egli ebbe appena l'8,4% dei voti popolari, ma fu comunque un grosso risultato confrontato ai risultati ottenuti normalmente dai terzi partiti indipendenti in America. Inoltre bisogna aggiungere che egli spese molti meno soldi rispetto alle presidenziali del 1992 e che permise a sponsor privati di finanziare la sua campagna elettorale, diversamente da quanto successo quattro anni prima.
 
Molta gente crede che questo declino sia dovuto alla sua esclusione dai dibattiti presidenziali, basati sulla preferenza che i moderatori accordavano al candidato del [[Partito Democratico (Stati Uniti)|Partito Democratico]] e a quello del [[Partito Repubblicano (Stati Uniti)|Partito Repubblicano]] (come documentato ampiamente nel libro ''Dibattiti Aperti'' di [[George Farah]]), ma l'esclusione era spiegata dal fatto che egli non aveva, nei sondaggi nazionali, il quorum del 15% dei voti, a differenza del 1992. Per poter partecipare al dibattito, infatti, bisogna essere accreditati di almeno il 15% dei voti nei sondaggi.
 
Il candidato come vicepresidente del Reform Party era l'economista ultraliberista [[Pat Choate]].
 
=== Attività recenti ===
Verso la fine degli anni novanta molti militanti del Reform Party accusarono Perot di non permettere al movimento di diventare un vero e proprio partito di massa genuino e popolare: Perot infatti pretendeva obbedienza cieca dal partito ed inoltre, per molto tempo, non permise la nascita di correnti interne (soprattutto se contrarie al suo modo di pensare) e costrinse molti dirigenti a rinunciare ai loro posti di comando per elargirli ai sostenitori della sua campagna elettorale del 1996.
 
La situazione non migliorò quando [[Jesse Ventura]], uno dei "colonnelli" del Reform Party, venne eletto governatore del [[Minnesota]] nel [[1998]] ed anzi si acuì perché Perot non sostenne l'operato di Ventura e decise di sfiduciarlo, almeno dal punto di vista personale.
Il comitato centrale del partito fu in questo modo stritolato dai litigi interni tra i sostenitori di Perot e quelli di Ventura e [[Jack Gargan]].
 
Nelle elezioni presidenziali del [[2000]] Perot si rifiutò di candidarsi personalmente come leader del Reform Party preferendo non sostenere né boicottare la coppia scelta dal comitato del partito, che era composta da [[Pat Buchanan]] (teorico di estrema destra) e [[John Hagelin]] (il candidato vice-presidente).
Perot era infatti infelice della situazione del partito, che a suo dire si stava disintegrando, e preferì rimanere calmo durante la campagna elettorale delle elezioni presidenziali.
 
Nonostante la sua netta opposizione al NAFTA, Perot rimase sostanzialmente in [http://www.buchanan.org/db00-0524.html silenzio] riguardo all'espansione dei visti di cittadinanza che il governo americano elargiva ai lavoratori stranieri (in particolare operai) che emigravano verso gli States.
Successivamente, Perot appoggiò il candidato repubblicano [[George W. Bush]] e lo votò come presidente, terminando così ogni suo rapporto con il Reform Party, che ormai non esisteva più in molti stati.
I simpatizzanti del Reform Party, rimasi molto sorpresi da questa crisi, si divisero sul da farsi: alcuni passarono nel Partito Repubblicano, altri rimasero indipendenti (come il multimiliardario [[Donald Trump]]), altri ancora rimasero dentro il partito e sostennero [[Ralph Nader]] come candidato presidente durante le elezioni presidenziali del [[2004]].
 
Da questo momento in poi, Perot ha preferito non occuparsi più in alcun modo di politica.
Ogni volta che un [[giornalista]] gli proponeva un'intervista, egli concedeva domande solo sul suo passato industriale e non su quello politico, preferendo il "no comment" anche su candidati, uomini politici, programmi e campagne elettorali.
È comunque certo che egli sostenne George Bush junior durante le consultazioni politiche del 2004.
 
Tornò sulla scena politica nel [[2005]], ovvero quando il governatore della [[Florida]] [[Jeb Bush]] chiese il suo aiuto per migliorare il sistema scolastico dello stato.
Henry Ross Perot sostenne la necessità di adottare libri elettronici (i famosi [[e-book]]) in modo tale da comprimere il peso degli zaini.
Perot, che non tenne conto del costo eccessivo e poco accessibile per le classi meno abbienti dei libri elettronici, scrisse un editoriale al fine di promuovere questo suo intervento legislativo.
Nel suo ultimo intervento<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.dallasnews.com/sharedcontent/dws/dn/opinion/points/stories/042405dnediperot.3af4b33e.html|titolo=Point of Contact: H. Ross Perot|pubblicazione=The Dallas Morning News|giorno=23|mese=4|anno=2005|accesso=28-09-2009}}</ref>, Perot si è definito dispiaciuto a causo dello stato d'avanzamento dell'economia e della società americana sostenendo che i problemi che lo convinsero a candidarsi nel 1992 non sono ancora stati risolti.
 
== Frasi famose==
* «Se non puoi sopportare un piccolo sacrificio né un viaggio attraverso il deserto con poca acqua, non riusciremo mai a rimettere in piedi questo paese.»
* «Qualcosa nella natura umana ci induce a rilasciarci nel momento della realizzazione più grande. Quando si ha successo, si ha anche bisogno di moltissima autodisciplina per non perdere il senso di equilibrio, di umiltà e impegno.»
* «L'attivista non è colui che dice che il fiume è sporco. Il vero attivista è colui che pulisce il fiume.»
* «Se qualcuno santo come me non ha intenzione di pulire il granaio, chi lo farà?»
* «In un'azienda tradizionale, se entra un serpente lo uccidono. Se entra un serpente in una mia azienda, io ingaggio subito un consulente per i serpenti e per un anno parlo solo dei problemi economico-finanziari dei serpenti.»
* «Gli inventori possono essere controllati, ma la gente deve essere condotta e guidata.»
* «Posso finire? Posso finire?...Posso finire?»
* «Se vuoi dar vita ad un'azienda di successo, ti devi circondare di gente che ama vincere. Se non li trovi, allora devi cercare persone che odiano perdere.»
* «Se guadagnate un mucchio di soldi, se vi mettete a comprare a destra e a sinistra, prima o poi finirà. ... Le cose non danno la felicità.»
 
== Perot nella cultura popolare ==
Perot è rimasto nel corso degli anni una figura colorita, il cui carattere in qualche modo eccentrico è stato apprezzato, criticato, approvato e deriso. Pittori, disegnatori di [[Fumetto|fumetti]], attori comici ed imitatori hanno spesso messo in risalto, a mo' di caricatura, la luce delle sue grandi orecchie, la stridula pronuncia della parola "Texas" e la fissazione per i [[Diagramma circolare|diagrammi a torta]], col quale egli era solito illustrare tutti i suoi piani.
 
''[[Sesame Street]]'', il programma televisivo americano rivolto all'educazione dei bambini esegue, attraverso il personaggio - pupazzo "'''H. Ross Perot'''", una parodia del magnate statunitense.
 
==Note==
<references/>
 
== Altri progetti ==
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[[th:รอสส์ เพโรต์]]
[[tr:Ross Perot]]