Piaggio Vespa e Francesco Scaratti: differenze tra le pagine

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{{Sportivo
{{F|trasporti|maggio 2009}}
|Nome = Francesco Scaratti
[[File:Vespa logo.jpg|thumb|Il logo della ''Vespa'']]
|Immagine= Scaratti.jpg
[[File:Vespa.ogg|thumb|right|Il classico suono della Vespa]]
|Didascalia= Scaratti alla Roma
{{quote|Chi Vespa mangia le mele!|Slogan pubblicitario della Vespa}}
|CodiceNazione = {{ITA}}
La '''Vespa''' è uno storico modello di [[scooter (veicolo)|scooter]] della [[Piaggio]], brevettato il [[23 aprile]] del [[1946]], su progetto dell'ingegnere aeronautico [[Corradino D'Ascanio]]. Il nome, divenuto in seguito famoso in tutto il mondo, sembra sia nato da un'esclamazione di [[Enrico Piaggio]] che alla vista del prototipo esclamò: "Sembra una [[Vespidae|vespa]]!", per via del suono del [[motore]] e delle forme della [[carrozzeria]].
|Disciplina = Calcio
|Squadra =
|Ruolo = [[Allenatore]] <small>(ex [[glossario calcistico#Jolly|jolly]])</small>
|TermineCarriera = 1974 - giocatore<br />1994 - allenatore
|SquadreGiovanili=
{{Carriera sportivo
|194?-1953 |{{Bandiera|?}} Torrimpietra |
|1953-1957 |{{Calcio Roma|G}} |
}}
|Squadre =
{{Carriera sportivo
|1957-1958 |{{Calcio Romulea|G}} |? (?)
|1959-1960 |{{Calcio Siena|G}} |31 (1)
|1960-1961 |{{Calcio SPAL|G}} |2 (0)
|1961-1964 |{{Calcio Tevere Roma|G}} |66 (19)
|1964 |{{Calcio Mantova|G}} |4 (0)
|1964-1967 |{{Calcio Verona|G}} |73 (12)
|1967-1973 |{{Calcio Roma|G}} |122 (6)
|1973-1975 |{{Calcio Lodigiani|G}} |? (?)
}}
|Allenatore =
{{Carriera sportivo
|19??-1994|{{Calcio Roma|A}}|<small>Giovanili</small>
}}
|Aggiornato =
}}
{{Bio
|Nome = Francesco
|Cognome = Scaratti
|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita = 19 febbraio
|AnnoNascita = 1939
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 16 agosto
|AnnoMorte = 2013
|NoteMorte = <ref>[http://www.romagiallorossa.it/featured/lutto-roma-e-morto-francesco-scaratti-domani-alle-1500-i-funerali-a-torreimpietra/ Lutto Roma, è morto Francesco Scaratti. Domani alle 15:00 i funerali a Torreimpietra] {{webarchive|url=https://archive.is/20130816193427/http://www.romagiallorossa.it/featured/lutto-roma-e-morto-francesco-scaratti-domani-alle-1500-i-funerali-a-torreimpietra/ |data=16 agosto 2013 }} Romagiallorossa.it</ref>.
|Attività = allenatore di calcio
|Attività2 = calciatore
|Nazionalità = italiano
}}
 
==Carriera==
Il suo prototipo - l'[[MP5 Paperino]] - fu concepito nel [[provincia di Biella|biellese]] quando - durante la [[seconda guerra mondiale]] - gli stabilimenti di [[Pontedera]] vennero trasferiti in [[Piemonte]], luogo ritenuto più sicuro in funzione dei bombardamenti alleati. Il progetto fu però poi accantonato e il modello non venne più prodotto e commercializzato.
===Giocatore===
Scaratti nasce calcisticamente nella compagine del suo paese, [[Torrimpietra]], per approdare poi alle giovanili della {{Calcio Roma|N}} e passare quindi in una delle tante squadre romane, la [[S.S. Romulea 1921|Romulea]], con la quale debutta in [[IV Serie]]. Viene ceduto nel [[1959]] al {{Calcio Siena|N}} dove gioca titolare in [[Serie C]].
 
Nel [[1960]] [[Paolo Mazza]] lo porta a [[Ferrara]] per affidarlo alle cure di [[Luigi Ferrero|Ferrero]] in quella stagione allenatore della {{Calcio SPAL|N}}. L'esordio di Scaratti in [[Serie A]], che giocherà assieme all'altro futuro romanista [[Sergio Carpanesi]], avviene il 2 ottobre 1960 a [[Bergamo]] con un pareggio esterno contro l'[[Atalanta Bergamasca Calcio|Atalanta]].
==Origine del nome==
{{senza fonte|Il termine "Vespa" non è del tutto un nome di fantasia legato al fatto che il veicolo abbia la carrozzeria mediana stretta ma è l'acronimo di
'''''Veicoli Economici Società Per Azioni''''', dato che la Piaggio fu una delle prime [[SPA|Società per azioni]] in [[Italia]] e, al contempo, la vespa nacque come veicolo per tutti, quindi di primaria importanza era un prezzo basso, adatto alle caratteristiche dell'epoca. In seguito il termine divenne celebre, tanto da essere conosciuto in tutto il mondo e di essere oggi trattato a se stante dal resto dei marchi appartenenti al [[gruppo Piaggio]].}}
 
Quella biancoazzurra è una parentesi che si conclude nel [[1961]], anno in cui torna nella capitale per giocare con la [[Unione Sportiva Tevere Roma|Tevere Roma]], dove giocherà tre campionati giocando in diversi ruoli - oltre che mediano ed ala anche da [[difensore]] ed [[Centrocampista|interno]].
== Storia ==
=== Dalla nascita fino al 1999 ===
Forse la più grande innovazione di questo modello, che contribuì al suo successo planetario, fu la presenza di una [[carrozzeria (meccanica)|carrozzeria]] portante, che sostituiva il [[telaio (meccanica)|telaio]] e che copriva integralmente il motore e le parti meccaniche principali, con i risultati di una protezione efficace dalle intemperie e del poter utilizzare finalmente la [[motoveicolo|motocicletta]] con l'abbigliamento di tutti i giorni, sfatando la nomea della motocicletta che imbrattava il guidatore.
 
Torna in Serie A nel [[1964]] per giocare nel {{Calcio Mantova|N}} e a novembre di quell'anno passa in [[Serie B]] all'[[Hellas Verona]].
La posizione del motore consentiva la trasmissione diretta dal cambio alla [[ruota]] posteriore senza catena, che faceva parte della semplicità progettuale che ha favorito il successo planetario della Vespa.
 
Nel [[1967]] torna per la terza volta a [[Roma]] stavolta con la squadra che amerà maggiormente, la {{Calcio Roma|N}}, giocando sino al [[1973]] e venendo utilizzato in svariati ruoli da allenatori come [[Helenio Herrera]] e [[Oronzo Pugliese]]. Con la Roma gioca 6 campionati, rivestendo spesso anche il ruolo di capitano e venendo convocato anche per il campionato [[Serie A 1973-1974|1973-1974]] dove [[Manlio Scopigno]] deciderà di non avvalersi di lui e Scaratti si ritirerà dal calcio giocato.
La prima Vespa aveva una cilindrata di 98 [[centimetro cubo|cm³]], [[motore a due tempi]], tre marce, accensione a volano magnete, potenza massima di 3,2 [[Cavallo vapore|cavalli]] a 4500 giri al minuto, che consentivano una velocità massima di 60&nbsp;km/h e il superamento di pendenze del 20%.
 
Dal 1973 al 1975 gioca, e termina la sua carriera, nella Lodigiani, dove, di seguito, comincia la sua attività di allenatore, dal 1975 al 1978. Nonostante gli ottimi risultati (con un secondo posto e due terzi posti nel campionato di Promozione laziale, allora la massima categoria regionale), la squadra non ottenne la promozione in serie D.
Per il lancio dello nuovo scooter, [[Enrico Piaggio]] ottenne di essere ospitato nelle concessionarie della [[Lancia (azienda)|Lancia]], anche per sottolineare il telaio-carrozzeria a scocca portante, sperimentato da [[Vincenzo Lancia]], nel [[1923]], sul modello [[Lancia Lambda|Lambda]]<ref>Davide Mazzanti, ''Vespa: un'avventura italiana nel mondo'', Giunti, [[Firenze]], 2003, pag.55</ref>. I 100 esemplari pre-serie esposti andarono a ruba e si diede avvio alla produzione in serie di un primo lotto di 2.500 esemplari, 2.181 dei quali furono venduti nel 1946; un risultato destinato a quintuplicare nell'[[1947|anno successivo]], con 10.535 Vespa vendute<ref>Bob Darnell, Bob Golfen, ''How to Restore and Maintain Your Vespa Motorscooter'', MotorBooks International, [[Saint Paul]], 1999, pag.13</ref>.
 
Con la Roma Scaratti ha vinto una [[Coppa Italia]] nel 1969 ed una [[Coppa Anglo-Italiana]] nel 1972 e ha giocato, oltre alle 122 partite di campionato, anche 22 partite con 2 reti in Coppa Italia e 21, sempre con 2 gol, in competizioni europee. Scaratti è stato l'autore di una rete in Polonia nei tempi supplementari della semifinale della [[Coppa delle Coppe]] contro il [[Górnik Zabrze]], quando il regolamento dell'epoca non prevedeva che i gol in trasferta, segnati nei tempi supplementari, avessero maggior valenza e quindi, dopo l'1-1 dell'Olimpico, il 2-2 in Polonia con gol di Scaratti non fu sufficiente per la qualificazione e si dovette giocare una terza partita a Strasburgo. Dopo un ennesimo pareggio, 1-1, la Roma fu eliminata dalla monetina che fu utilizzata per l'ultima volta in competizioni internazionali.
Il prezzo di 68.000 lire equivaleva a diversi mesi di lavoro di un impiegato, tuttavia la possibilità del pagamento rateizzato fu uno stimolo notevole per le vendite: la Vespa dette il primo impulso alla motorizzazione di massa in Italia, prima ancora dell'avvento dell'altra grande protagonista, la [[Fiat Nuova 500]].
 
In carriera ha totalizzato complessivamente 128 presenze e 6 reti in [[Serie A]] e 73 presenze e 12 reti in [[Serie B]].
[[File:Vespaprimavera.jpg|thumb|150px|right| Vespa 125 Primavera del 1968]]
Anche i modelli successivi avevano rigorosamente [[motore|motori]] a due tempi, funzionanti con miscela di [[benzina]] e [[olio]] (in una prima fase al 6% e al 5%, successivamente al 2%). Il motore era sostenuto posteriormente dalla carrozzeria portante nelle vicinanze della ruota, il serbatoio situato anch'esso posteriormente dal lato opposto del motore e, perlomeno in alcuni modelli, con la presenza anche della ruota di scorta. Il [[cambio (meccanica)|cambio]] a tre o quattro marce era comandato dal manubrio tramite la rotazione della manopola in blocco unico con la leva di comando della [[Frizione (meccanica)|frizione]].
 
===Allenatore===
Con questo modello si inaugurò la caratteristica della posizione di guida con le gambe non più separate dal [[serbatoio]] e appoggiate su una larga pedana posizionata dietro lo scudo di protezione, caratteristica precipua che si ritrova anche negli [[scooter (veicolo)|scooter]] odierni.
È stato allenatore di diverse squadre giovanili, fra cui anche alcune formazioni della Roma fino al [[1994]].
 
==Palmarès==
La Vespa è stata prodotta con varie motorizzazioni. Dai modelli 50&nbsp;cm³ (1963) per uso dai 14 anni senza [[patente di guida|patente]] e rigorosamente senza passeggero, alle 125&nbsp;cm³ che potevano ospitare anche un passeggero (in particolare il modello ''Primavera'') guidabili in [[Italia]] a partire dai 16 [[anno|anni]], fino alle versioni da 150 e 200&nbsp;cm³ autorizzate anche al transito [[autostrada]]le.
===Giocatore===
====Competizioni nazionali====
*{{Calciopalm|Coppa Italia|1}}
:Roma: [[Coppa Italia 1968-1969|1968-1969]]
 
====Competizioni internazionali====
Nonostante lo scorrere degli anni, la Vespa rimane uno degli esempi di design industriale più riuscito al mondo. La sua linea, pur variando nel particolare, rimane inconfondibile nell'insieme: qualsiasi sia il modello, qualsiasi sia l'anno di produzione, le sue caratteristiche fondamentali rimangono impresse a tal punto che l'oggetto Vespa è identificabile in modo univoco.
*{{Calciopalm|Coppa Anglo-Italiana|1}}
:Roma: [[Coppa Anglo-Italiana 1972|1972]]
 
==Note==
L'unico scooter "rivale" dell'epoca degno di nota è stato la [[Innocenti Lambretta|Lambretta]] della [[Innocenti]], nata un anno dopo e che ha cessato di essere prodotta in Italia nel [[1971]].
<references />
 
==Bibliografia==
=== Dal 1999 a oggi ===
* Almanacco illustrato del calcio 1974, edizioni Panini, pag.57
[[File:Vespa scooters.jpg|thumb|left|Modelli di Vespa a cambio automatico del [[2009]]]]
Oggi assistiamo ad un'altra forma di "divisione interna", tra i sostenitori della Vespa Classica con [[cambio (meccanica)|cambio]] manuale e [[motore a due tempi]] e chi preferisce la nuova Vespa senza cambio, e meno inquinante rispetto ai modelli precedenti. La [[Vespa PX]], ultimo modello a mantenere le impostazioni classiche con motore a 2 tempi, è uscita dai listini ufficiali Piaggio a gennaio [[2008]], ed è rientrata in produzione nel 2011 nelle cilindrate 125 e 150 con motore rigorosamente 2 tempi, cambio a 4 marce comandato dal manubrio e alcune migliorie tra cui la marmitta catalitica.
 
==Collegamenti esterni==
Nel [[2007]] è nata la Vespa S, erede della Vespa 50 Special: i motori sono 4 tempi monoalbero raffreddato ad aria, eroga 10 cv a 8.000 giri/min.
*[http://archiviostorico.corriere.it/2001/marzo/30/Scaratti_questa_Roma_dura_come_co_10_0103308657.shtml Scaratti: questa Roma è dura come me] archiviostorico.corriere.it
*{{cita web |1=http://www.enciclopediagiallorossa.com/Scaratti.htm |2=Profilo e statistiche su Enciclopediagiallorossa.com |accesso=14 febbraio 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140221063427/http://www.enciclopediagiallorossa.com/Scaratti.htm |dataarchivio=21 febbraio 2014 |urlmorto=sì }}
 
{{Controllo di autorità}}
Dopo una fase di mancato rinnovamento dei modelli che causò anche l'interruzione della presenza della marca nel mercato degli [[Stati Uniti d'America|USA]], all'inizio del [[XXI secolo]], la Piaggio ha presentato una nuova serie di ''Vespa'', con nuove [[motore a quattro tempi|motorizzazioni a 4 tempi]] e [[cambio automatico]], oltre che con un ammodernamento della linea pur cercando di mantenere dei punti di contatto con la progenitrice.
{{Portale|biografie|calcio}}
 
[[Categoria:Allenatori dell'A.S. Roma]]
Nel [[2010]] e stata presentata all'[[EICMA]] di [[Milano]] la nuova Vespa PX 150 identica a quella degli [[anni 1980|anni ottanta]] e questo ha marcato un ritorno della classica Vespa due tempi a quattro marce.
 
È anche uno dei mezzi a due ruote che per primi hanno consentito elaborazioni personali; famose le verniciature particolari, le selle personalizzate, l'aggiunta di cromature e tutto ciò che consentiva di poter avere un modello ''unico'' di cui dar sfoggio nei numerosissimi raduni dedicati in tutto il [[mondo]] a questa motocicletta. Tuttora esistono moltissimi ''fan club'' della Vespa anche al di fuori dei confini nazionali Italiani, così come è facile trovare moltissimi siti [[internet]] ad essa dedicati.
Inoltre, come si può vedere dalle foto, vi sono state delle utilizzazioni poco ortodosse, per esempio l'aggiunta di [[sidecar]] o l'adattamento a un uso prettamente militare.
 
== I singoli modelli ==
===Ventesimo secolo===
==== Vespa 50 "sportellino piccolo" ====
Nel [[1963]] venne prodotta la prima Vespa V 50, caratterizzata dallo sportellino piccolo del carter, dalla luce posteriore in metallo non ancora rettangolare, cuffietta motore in metallo anziché in plastica, crociera del cambio a tre anziché quattro steli e sellino largo monoposto di tipo ciclistico, con la possibilità di aggiungerne un altro per il posto del passeggero. Il motore 50 cm³ era accompagnato dal cambio a tre marce, sviluppava una potenza di 1,5 cv a 4500 giri e pesava soltanto 66 kg. Successivamente stata sostituita con le altre tre versioni migliorate:
 
==== Vespa 50 N ====
Versione "Nuova" ([[1964]]): viene modificato il carter motore con un foro di maggiori dimensioni per l'alloggiamento del cilindro, la crocera del cambio è passata da 2 a 4 steli,gli ingranaggi della 1ª,2°, e 3° passano da 4 scanalature a 6 scanalature in modo da favorire l'innesto della stessa, la cuffia motore in metallo sostituita fino ad ora dalla calottina in plastica. Il telaio è sostanzialmente identico ma variano gli attacchi dello sportellino coprimotore che, pur essendo sempre piccolo, adesso ha delle cerniere come quelle dei modelli futuri. Sparisce anche il fanalino posteriore in metallo che viene sostituito da quello completamente in plastica trasparente rossa con catarifrangente bordato in lamierino (normalmente SIEM). Il sellino era per una persona e di tipo ciclistico, con la possibilità di aggiungerne un secondo per il passeggero; con il nuovo modello è stata piazzata la sella allungata, ciò svantaggiava nell'eventuale tentativo di furto della miscela dal serbatoio. A partire dal numero di telaio 92877 lo sportellino coprimotore viene ingrandito al fine di facilitare gli interventi manutentivi e da questo momento il modello diventa N Unificato.Dal 1967 poi, a partire dal numero di telaio 200.001, la scocca sarà allungata e avremo la versione definitiva della 50 N che si chiamerà 50 N Allungata. Il logo Piaggio a forma di scudetto rettangolare resterà in auge sino a 1 ottobre 1967 data in cui la Piaggio modifica il proprio marchio trasformandolo nel famosissimo ed universale logo esagonale.
 
==== Vespa 50 L ====
[[File:Vespa scooter1.jpg|thumb|right|200px|Vespa 50L]]
Versione "Lusso" ([[1966]]): a rendere particolare e di maggior pregio questo modello sono varie migliorie soprattutto estetiche: un profilo bordoscudo in anticorodal come le sorelle di maggior cilindrata, le strisce pedana in alluminio e gomma con puntalini in alluminio fissati al telaio tramite ribattini, il bordo del fanale anteriore cromato, una crestina in alluminio lucidato sul parafango anteriore, la sella biposto e il gancio portaborsa; la scritta Vespa 50 è adesso in alluminio a rilievo e appare anche sul retro la scritta Vespa L. Per il resto le caratteristiche generali sono equivalenti alla sorella meno arricchita 50 N, meccanicamente un differenza importante è invece l'adozione di un ammortizzatore idraulico a doppio effetto montato anteriormente che permette più confort su terreni sconnessi. Oggi tra le 50 faro tondo la L è una delle più ricercate e di maggior valore.
 
====Vespa 50 R====
Versione "Rinnovata" ([[1969]]): un'evoluzione della N e della L dalle quali eredita alcune peculiari caratteristiche. Le sigle telaio vanno dal V5A1T-700001 al V5A1T-938761. È stata prodotta dal 1969 al 1983 in 238762 esemplari. È stato senz’altro, assieme alla Special, uno dei “vespini” di maggior successo anche se non ha goduto dello stesso fascino della sorellina Special appunto. Ciò è dovuto soprattutto al fatto che la R portava con sé il retaggio stilistico della Vespa classica a faro tondo prodotta fino ad allora, che nulla poteva contro l’innovazione e la controtendenza del freschissimo faro quadro Special (oltre al fatto che ha avuto per tutta la produzione 3 marce contro le 4 della Special). Questa vespa è stata prodotta in due serie differenti:
*''Prima serie'': dal 69 al 70 ha cerchi chiusi, ammortizzatore anteriore di tipo non idraulico, priva del bordofaro, fregio sul parafango anteriore, strisce pedana in gomma, scritta anteriore in corsivo obliqua, leva rubinetto in alluminio e motore con sigla V5A1M, come per i modelli precedenti griglia del coprivolano a V e bobina interna; dal 1971 il motore diventa V5A2M sempre con bobina interna, i cerchi diventano aperti da 9” con tamburo a stellina.
*''Seconda serie'': dal 72 al 74 ha scritte anteriori in orizzontale, nuove manopole e leve; dal 74 al 78 cambiano scritte, numeri di serie e stampo del copri volano oltre al serbatoio che non ha più i fori per il fissaggio della sella monoposto dal 1975 il motore sempre V5A2M non ha più la bobina interna; dal 78 all’83 cambia la sezione del pedale del freno ed il relativo gommino.
 
==== Vespa 50 Special ====
[[File:A scooter 05267.jpg|thumb|right|Vespa V 50 Special, seconda serie]]
Il modello 50 Special fu prodotto dal [[1969]] al [[1982]]. Caratteristico per la forma rettangolare del fanale anteriore e per il nasello che copriva il tubo di sterzo e il clacson, era praticamente "indistruttibile" e molto migliorata rispetto ai modelli 50 ''Nuova'', ''Lusso'' e ''Rinnovata''. Si divide in tre serie: <br />
*''Prima serie'' ([[1969]]-[[1972]] (in parte), caratterizzata da scritte identificative in corsivo posizionate in obliquo (''Vespa 50'' davanti, rispettivamente sopra e sotto, e ''Special'' dietro, sopra il fanale), nasello davanti e copristop in plastica neri, [[ruote]] da 9" con quattro dadi di fissaggio e cambio a tre velocità; <br />
*''Seconda serie'' ([[1972]]-[[1975]]), nella quale le ruote diventano da 10" con cinque dadi di fissaggio, il nasello e il copristop diventano grigio chiari, le scritte diventano orizzontali in stampatello minuscolo, quindi scritta ''Vespa'' davanti, ''50 Special'' dietro (anche se i primissimi esemplari avevano ancora le scritte vecchio tipo), mantenendo le tre marce. il cavalletto passa da 16mm a 20mm e quindi più resistenza e più stabilità.<br />
*''Terza serie'' ([[1975]]-[[1982]]), con la modifica del cambio, passato da tre a quattro marce per unificarlo alla sorella maggiore vespa 125 Primavera ed il telaio rinforzato.<br />
Caratteristica di tutte le serie è la sella monoposto ''a gobbino'', però da molti sostituita con selle allungate, o altre per due persone, per comodità. Fu uno dei simboli degli [[anni 1970|anni settanta]] ed ebbe un grandissimo successo di vendite: le ultime serie, in particolare, erano (e sono tuttora) tra i mezzi preferiti per le elaborazioni meccaniche (la più semplice e gettonata era la sostituzione dello scarico cosiddetto “padellino” con lo scarico ad espansione a “siluro” (già visto sulla sorella maggiore 125 ET3 Primavera) perché a partire dal [[1978]] vennero installati dei rinforzi sotto al telaio e quindi è più robusto rispetto alle serie precedenti; inoltre alcuni modelli avevano sostituito il nasello anteriore con un altro più squadrato, come i modelli PK e PX.<br />
La 50 Special non aveva indicatori di direzione e si poteva scegliere se montare dietro la scocca il supporto per la ruota di scorta o il vano portaoggetti, il contachilometri rettangolare era optional.
 
====Vespa 50 Elestart====
*''Prima serie'' V5A3T/V5B2T ([[1969]]-[[1975]]): nonostante sia sempre stato facilissimo avviare il motore della 50 Special con la pedivella, la Piaggio ha creato questo modello esteticamente uguale, dotato di un sistema di avviamento elettrico del motore: sulla fiancata sinistra della parte posteriore della scocca (con un secondo sportellino) vi alloggiavano due [[accumulatore di carica elettrica|batterie]] da 6 [[volt]], mentre sulla fiancata destra permaneva il vano motore. Il sistema di avviamento elettrico sfruttava il gruppo statore-volano dell'[[alternatore]], questo sistema fu chiamato "''dinamotore''". La chiave si inseriva in una serratura sul manubrio e si avviava il motore con lo stesso sistema di avviamento delle odierne [[automobili]] (il quadro acceso era indicato da una grossa spia rossa tra la serratura e il contachilometri); sul tubo di sterzo permaneva la serratura per il solo inserimento del bloccasterzo e come con la Special, dietro la scocca poteva essere posta la ruota di scorta o il vano portaoggetti. Il cambio era a tre marce.
*''Seconda serie'' V5B4T ([[1975]]-[[1976]]): il cambio è stato passato da tre a quattro marce e le scritte "Vespa" e "50 Elestart" sono dritte e in stampatello anziché oblique e in corsivo come nella prima serie.
 
Di questo modello ne sono stati prodotti all'incirca 7805 esemplari tra la prima e la seconda serie, e non ebbe grandioso successo da superare la Special: questo optional dell'avviamento elettrico è stato pensato per il pubblico femminile, mentre il pubblico maschile ha preferito orientare le sue scelte sulla Special, che non differisce molto dal nuovo modello. Il giallo cromo è una nuova colorazione dopo le tinture della Special, colore che ha sempre caratterizzato questo modello.
 
==== Vespa SS 50 ====
Questo modello di Vespa è stato prodotto solo per il mercato estero, dove il [[Codice della Strada]] non è così restrittivo come il nostro, ha una potenza superiore, pur mantenendo la cilindrata di 50 cm³. "SS" sta per "Super Sprint".
 
==== Vespa PK 50 ====
Di questa versione, presentata originariamente nel [[1982]], dopo il classico modello ''PK 50'' vennero prodotti tre diversi modelli, con cambio manuale da tre o quattro marce, esclusivamente a faro tondo e dotati (ad eccezione dell'originaria PK 50) di frecce direzionali. I modelli prodotti sono ''PK 50S'', ''PK 50XL'' e ''PK 50 Rush'' e hanno avuto molto successo per la notevole somiglianza con i modelli PX. Solo i modelli ''PK 50'', ''PK 50 S'' potevano avere il contachilometri optional, il modello ''PK 50 Rush'' e ''PK 50 XL'' avevano un blocco unico rotondo contenente spie, indicatori di velocità e livello miscela, mai contenuto negli altri modelli.
 
==== Vespa PK 50 Elestart ====
Stesso modello della PK 50, disponibile nei modelli ''PK 50S'', ''PK 50XL'' e ''PK 50 Rush'', con l'aggiunta del sistema di avviamento elettronico del motore a freddo, con pulsante dello starter sotto la manopola del gas. A differenza della 50 Elestart derivata dalla 50 Special, aveva un motorino di avviamento a parte anziché avere la bobina che fungeva anche da motore elettrico.
 
==== Vespa PK 50 Automatica ====
Modello, insieme alla versione 125 Automatica, che ha probabilmente favorito l'evoluzione degli odierni scooter: aveva sostituito la frizione manuale e il cambio a tre/quattro marce, con la trasmissione [[variomatic|automatica a variatore]] e [[frizione centrifuga]]. Aveva eliminato il pedale del freno posteriore, ponendolo sulla leva sinistra al posto della frizione; invece che le marce, aveva la "folle" e la "marcia automatica", che doveva essere innestata esclusivamente a regimi bassi per evitare il "grattamento" degli ingranaggi di innesto.
 
====Vespa PK 50 Elestart Automatica====
Modello di concezione mista: cambio automatico a variazione continua e accensione elettronica con starter.
 
====Vespa PK 50 Plurimatic====
L'unica miglioria che la differenzia dalla PK 50 Elestart Automatica è il contachilometri della versione PK "XL Rush", ovverosia con quattro spie e l'indicatore del livello della miscela. Come con i modelli "XL Rush" il clacson si trova nel retroscudo e il nasello è più aerodinamico.
 
==== Vespa FL2 50 ====
La Vespa 50 FL2 (chiamata anche in gergo Vespa V per via dell'inedito logo presente sullo sportello del vano portaoggetti) è stata prodotta dal 1990 al 1992. Successivo al modello PK, è molto simile alla 50 HP che la segue, da cui si differenzia per il [[quadro strumenti]] dal colore di sfondo diverso e dal numero di spie presenti, ridotto a 3 rispetto alle 4 del modello più recente.<br />
Meccanicamente ha ancora il cilindro in ghisa che verrà invece sostituito da quello in alluminio nella HP, è alimentata da un [[carburatore]] [[Dell'Orto]] 16/12, è dotata di cambio a tre marce ed è dotata di avviamento elettrico.
Non ha la pedivella per la messa a moto ma quest'ultima è solo elettrica.
 
==== Vespa HP 50 ====
[[File:VESPA HP 4.JPG|thumb|right|Vespa 50 HP]]
La Vespa 50 HP è stata prodotta dal 1991 al 1999, precisamente: il modello 3 marce dal [[1991]] al [[1993]] il modello 4 marce dal [[1993]] al [[1999]]. A differenza delle Vespe 50 del passato monta numerosi pezzi in [[plastica]], come il parafango, il bordino sotto-sella e la calandra posteriore (esteticamente una continuazione della sella). Montava di serie il gruppo termico in [[alluminio]], oltre che un [[carburatore]] leggermente maggiorato (da 16:10 a 16:12, come altre versioni PK). Era dotato anche di un motorino di avviamento, già introdotto con i modelli N e FL2 negli anni precedenti ed aveva 4 CV (cavalli) alla ruota. Di serie era anche l'[[albero (meccanica)|albero motore]] anticipato e il volano più leggero mai prodotto, che pesava solo 1,35&nbsp;kg. Fu la Vespa dei giovani degli anni '90; segnò però la fine della produzione delle Vespa 50 con cambio manuale in quanto non poté adeguarsi alle normative anti-inquinamento [[Euro 1]]. Nel 1999 fu sostituita dalla Vespa ET2, modello completamente nuovo dotato di cambio a variatore continuo e motore di concezione moderna.
Diverse varianti negli anni.
 
==== Vespa SS 90 ====
Vespa 90 SS dove ''SS'' sta per ''Super Sprint'', è una versione prodotta dal [[1965]] al [[1971]] in 5309 esemplari ed è stata l'[[Icona (società)|icona]] dello scooter sportivo di un'intera generazione. Aveva una cilindrata di 88,5&nbsp;cm³ e 6 cv a 6000 giri/min. Si preferiva all'epoca la versione 50 (per la mancanza di patente) o la 125 (per la maggiore potenza). Fu perciò un fallimento in quanto pochissimi modelli furono venduti e tutt'oggi è una tra le Vespe più ricercate.<br />
Caratteristico il manubrio sportivo, la ruota di scorta montata centralmente sul ponte e sovrastata da un finto serbatoio con sopra una specie di cuscino utile per raggiungere la posizione sdraiata da pista. Veniva prodotta per il mercato italiano in due colori, il rosso e il blu pavone, il primo in due tonalità, per i mercati esteri venne prodotta anche in livrea bianca, ci fu anche una piccola produzione di vespa 50 ss che aveva lo stesso telaio della sorella maggiore (cioè con il finto serbatoio, il manubrio sportivo e lo scudo "aerodinamico") ma con un motore depotenziato.
 
==== Vespa V 98 "farobasso" ====
[[File:1947 Vespa 98 100cc.jpg|thumb|right|Vespa "farobasso"]]
Prodotta dal [[1946]] al [[1948]] in due serie di cui differenziano alcune migliorie, si caratterizzava appunto per il fanale che anziché sullo sterzo stava sul parafango anteriore. Come optional si poteva mettere un contachilometri, ma a differenza delle altre vespe aveva il manubrio senza rivestimenti in lamiera e poteva quindi essere soggetta ad atti vandalici o furti. Richiedeva manutenzione, ma a quella data era stata progettata per sopravvivere nei lunghi tragitti alle possibili insidie del dopoguerra, come il perforamento di una gomma. Era priva di sospensioni posteriori e questa funzione era svolta dalle molle del sellino.
 
==== Vespa Primavera 125 ====
[[File:Piaggio Vespa bicolore (rosa e azzurra).jpg|thumb|right|200px|Vespa 125 primavera]]
La Vespa 125 Primavera uscì nel [[1968]] per sostituire la ''Nuova 125''. Aveva un motore da 124 [[centimetro cubo|cm³]] con accensione a puntine e fu prodotta in tre serie: la prima aveva il fanale posteriore tipo ''[[Piaggio Vespa#Vespa 90SS|90 SS]]'',presentava scritte in corsivo vespa 125 sullo scudo anteriore e primavera sopra il fanale posteriore, la seconda stesso fanale ma scritte in stampatello (dal 1973, anno del cambio delle scritte da parte della Piaggio). Nel triennio 74-76 la 125 primavera venne venduta nella colorazione MARRONE METALLIZZATO Cod M.M 1.268.5130 (PIA 130) con sella beige, la terza, uscita assieme alla ''ET3'', stesse scritte ma fanale di nuovo disegno. Ebbe successo sul mercato grazie alle prestazioni brillanti e alla linea che piacque a tutti, anche alle ragazze. Uscì di produzione nel [[1982]], assieme alla ET3.
 
==== Vespa Primavera 125 ET3 ====
La Vespa 125 ET3 Primavera nasce nel [[1976]] affiancando un modello già in produzione, la ''Vespa 125 Primavera''. Da questa la ET3 si differenzia da un punto di vista tecnico grazie ad una nuova accensione elettronica gestita da centralina [[Ducati]], non più a puntine platinate. Questo, oltre a garantire una pronta accensione in ogni condizione, permette al motore di "girare" agli altri regimi con maggiore regolarità a tutto vantaggio delle prestazioni.
 
Altra novità è la presenza di tre travasi nel [[cilindro (meccanica)|cilindro]] anziché due (ET3=Elettronica 3 Travasi) che danno alla Vespa ET3 più spunto e maggiore [[velocità]] di punta. Una nuova marmitta "a siluro" simile a quella già montata da Piaggio sulla [[Piaggio Vespa#Vespa 90SS|90SS]], una sella più accogliente, alcuni particolari verniciati Antracite (coprimolleggio anteriore, coprivolano e calotta ammortizzatore anteriore) e gli adesivi laterali con la scritta "Electronic" completano la nascita di questo modello, tra i più amati grazie alle sue caratteristiche di agilità, [[potenza (fisica)|potenza]] ed estetica riuscita. Resterà in produzione fino al [[1982]].
 
==== Vespa PK 125 ====
[[File:Foto lato.jpg|thumb|Vespa PK 125S]]
La Vespa PK è considerata la legittima erede, rivista in chiave estetica anni '80 della Vespa Primavera.
Prodotta dal [[1982]], e dal [[1984]] con anticipo all'accensione, caratterizzata dalla sigla "electronic" sulla pancia sinistra. È considerata a tutti gli effetti una vespa "small frame", ma non essendo piccola come la 125 Primavera o la 50 Special è adatta ai vespisti di qualunque altezza. Esiste una versione base, distinguibile dall'assenza della S nella sigla, che non ha le [[indicatore di direzione|frecce]] e il cofano portaoggetti dietro lo scudo. Inoltre esistono delle serie successive, riviste nell'estetica nella parte centrale dello scudo, che termina molto più sottile, nel cruscotto, ammodernato nella strumentazione, che nella versione originale comprende esclusivamente un tachimetro-contachilometri tondo, due spie (abbaglianti e indicatori di direzione) integrate in un rettangolino verticale esterno al di sopra dello strumento, e nella parte posteriore, dove le luci posteriori sono integrate in una scocca di plastica e dalle gemme delle frecce molto sottili: questa serie è denominata PK-XL. <br />
Caratteristiche tecniche: motore 2 tempi, cilindro da 121 cm³. (alesaggio mm.55, corsa mm.51)inclinato di 45° alimentato a miscela di benzina e olio al 2% per gravità, raffreddato ad aria forzata, carburatore [[Dell'Orto]] SHBC 19-19/E, avviamento a pedale, cambio a manopola 4 rapporti con frizione a bagno d'olio, freni a tamburo anteriore (maggiorato) e posteriore, cerchi da 10 pollici, pneumatici 3.00-10r.
Come tutte le vespe con cambio manuale non ha trasmissione secondaria, ma la ruota di trazione è imperniata "a sbalzo" direttamente sull'albero secondario in uscita dal cambio.
 
==== Vespa PK 125 Elestart ====
Stesso modello di PK 125, con la sola aggiunta dell'impianto di avviamento elettrico alimentato da una batteria.
 
==== Vespa PK 125 Automatica ====
Modello di PK 125, che anziché avere le quattro marce, il pedale del freno posteriore e la frizione manuale, è dotata di trasmissione continua [[variomatic]] con frizione automatica a centrifuga, e freno posteriore azionato con la leva sinistra. Quanto al comando del cambio si può azionare la "folle" e la "marcia automatica".
 
==== Vespa PK 125 Elestart Automatica ====
Modello di concezione mista tra cambio automatico e starter elettronico.
 
====Vespa PK 125 Plurimatic====
L'unica miglioria che la differenzia dalla PK 125 Elestart Automatica è il contachilometri della versione PK "XL Rush", ovverosia con quattro spie e l'indicatore del livello della miscela. Come con i modelli "XL Rush" il clacson si trova nel retroscudo e il nasello è più aerodinamico.
 
==== Vespa P 125 ETS ====
La Vespa P 125 ETS, prodotta dal [[1984]] al [[1986]], anche nella versione con avviamento elettrico, fu la Vespa "small-frame" più potente mai prodotta: si può dire che sia l'erede della famosa [[Piaggio Vespa#Vespa 125 ET3 Primavera|Primavera ET3]]. Le novità di questo modello furono molteplici, come ad esempio il [[freno]] anteriore [[freno a tamburo|a tamburo]] a doppia oliva, per una maggiore frenata, o il fanale anteriore di diametro maggiorato. Ma le novità più grosse riguardano il motore: cilindro in [[ghisa]] rifasato leggermente per aumentarne il brio, [[carburatore]] SHBC 20/20 L, marmitta studiata per le fasi del cilindro (ricorda comunque la marmitta a siluro della ET3), albero anticipato (inoltre aprendo i carter motore si noterà anche un maggiore ritardo di aspirazione dovuto alla valvola sul carter allungata verso il basso), un accoppiamento conico albero/volano maggiorato da 20mm (visto poi su tutte le altre Vespe PK) e una sede cuscinetto da 24mm per aumentare sensibilmente l'affidabilità. L'unica Vespa 125 più potente e veloce della ETS fu solamente la Vespa T5.
 
==== Vespa 125 T5 ====
[[File:T5blau2.jpg|thumb|left|Vespa T5]]
Il modello T5 fu costruito dal [[1985]] al [[1989]]. Era un modello sportivo, costruito sulla base della Vespa PX, dalla quale differiva per il faro anteriore rettangolare, il cupolino in plastica sul [[manubrio]], la coda più verticale, per la strumentazione più grande con [[contagiri]] elettronico, per una crociera del [[cambio (meccanica)|cambio]] modificata al fine di evitare i forti ''tac'' durante le cambiate veloci, per il nasello davanti più appuntito, per la [[corsa (meccanica)|corsa]] più corta di quella del PX (52[[millimetro|mm]] contro 57mm), per i [[cuscinetto (meccanica)|cuscinetti]] di banco a rulli più robusti e, differenza più importante, i 5 [[travaso (meccanica)|travasi]] del [[cilindro (meccanica)|cilindro]] invece di 3 (da qui il nome T5). Inoltre era molto [[aerodinamica|aerodinamico]], grazie a una serie di modifiche come il parafango più piccolo, l'estrattore d'aria alla base delle scudo ed il cupolino. I primi esemplari prodotti funzionavano a miscela [[benzina]]/[[olio]] (al 2% di quest'ultimo) con l'opzione di poter adottare il miscelatore automatico. In una seconda fase della produzione, la casa madre introdusse gli specchietti retrovisori direttamente nella struttura del manubrio, mirando a garantire una maggiore efficienza alla visione posteriore rispetto a quella che era possibile ottenere grazie ai poco efficienti retrovisori prodotti da talune aziende operanti nel settore dei ricambi "after market".
La velocità massima della T5 era di 108 [[chilometro orario|km/h]], che si raggiungevano con una relativa facilità, anche grazie alla curva di erogazione della potenza piuttosto appuntita. <br />
Di converso, la T5 non era particolarmente brillante in ripresa, mostrando un'evidente pigrizia a prendere giri nei regimi bassi ed intermedi, costringendo spesso a scalare una marcia per mandare il motore "in coppia". Alle buone prestazioni complessive del motore, faceva paio un discreto equilibrio complessivo del telaio, adeguatamente assecondato da freni (a tamburo) migliorati nell'efficienza rispetto a quelli della Vespa da cui derivava. Abbastanza elevati - sempre rispetto al modello di riferimento - erano i consumi di carburante.<br />
La Vespa T5 è ancora usata da molte scuole-guida per gli esami pratici della [[patente di guida|patente A1]] e A2.
In ambito sportivo inoltre, questo modello di Vespa (assieme all'ancora più rara PK Automatica) era il premio che veniva dato a chi conquistava la Pole Position al Gp di Monza nel Campionato di Formula 1. Per questo la Piaggio apponeva l'adesivo T5 POLE POSITION. I piloti di Formula 1 che hanno ricevuto in premio la T5 o la Vespa Automatica sono Ayrton Senna e Nelson Piquet.
 
==== Vespa PX 125/150/200 ====
{{vedi anche|Piaggio Vespa PX}}
Il modello Vespa "Nuova Linea", anche chiamata "P-X" fu una grande rivoluzione in casa Piaggio. Nel [[1977]] fu subito pensata nelle tre motorizzazioni classiche per Piaggio, 125, 150 e 200, la PX incarnava "la vespa del futuro": nuova [[carrozzeria (meccanica)|carrozzeria]], diversa piega del manubrio, [[forcella (moto)|forcella]] anteriore rivisitata con dispositivo antiaffondamento, agile e scattante riscosse subito molto successo tra il pubblico.<br />
Le prime PX non avevano indicatori di direzione, non obbligatori al tempo, ma che erano disponibili come accessorio. Diventeranno di serie già dal 1980. In serie ed in opzione il miscelatore automatico della benzina. Rimasta pressoché invariata fino a tutto il 1999, a parte modifiche di dettaglio introdotte con la serie "Arcobaleno" della fine del 1984 e nuove colorazioni tempo per tempo introdotte, nel 1999 arriva la modifica più attesa: il freno anteriore a disco. Unito al miscelatore automatico di serie ed al faro alogeno anteriore sono le modifiche più importanti in tutto l'arco di produzione del modello. Tutte dotazioni che ne hanno aumentato la sicurezza attiva ("l''a Vespa ora frena e illumina la strada...''") e l'affidabilità. È uscita di produzione nel febbraio [[2008]] dopo 30 anni di gloriosa carriera, più per scelta del produttore che per la acclarata difficoltà di omologare [[Euro III|euro 3]] i motori. Resta il fatto che da allora l'immagine della Vespa PX è conservata dalla sua emanazione indiana LML che, importata anche in Italia, è omologata euro 3 e non risente di particolari limitazioni motoristiche. Prima del ritiro dal mercato della versione PX, la Piaggio ha prodotto una tiratura limitata a 1000 esemplari del P125X in livrea bianca e con una targhetta di identificazione riportante la dicitura "P125X Ultima Serie" ed il numero progressivo. Venduta a 4500 euro è andata esaurita nel giro di due settimane, a conferma della passione verso questo mezzo.<br />
La Vespa PX 125 e PX 150 è stata ripresentata all'[[EICMA]] 2010 in versione [[Euro III|euro 3]] (sempre con motore 2 tempi) e dall'anno 2011 è nuovamente in vendita.
 
==== Vespa GS VS1/5 150 ====
Nasce nel 1955, prodotta in 5 serie sino al 1961. Motoristicamente ispirata al primo modello sportivo dello scooter Piaggio, la Vespa 6 Giorni, La GS (Gran Sport) è un tentativo di rendere lo scooter di Pontedera competitivo con le piccole motoleggere dell'epoca, raggiungendo i 100&nbsp;km/h. Il motore rispetto alle versioni contemporanee alla GS è potenziato e con carburatore direttamente innestato sul cilindro, la carrozzeria è rastremata per una migliore penetrazione nell'aria. Il primo modello (VS1) si distingue dagli altri successivi per avere i cavi che passano esterni al manubrio.
 
==== Vespa VBA 150 ====
[[File:1959 Vespa VBA 150.jpg|thumb|right|200px|Vespa 150 VBA]]
Nel [[1959]], a seguito del rinnovamento della gamma, Piaggio mette in produzione la Vespa 150 VBA basato sul telaio di nuova concezione derivato dalla 125 del '58. Il modello VBA introduce un'innovazione che diventerà il cavallo di battaglia della Vespa fino ai giorni nostri: il motore ad aspirazione a [[Valvola a disco rotante|valvola rotante]]. La Vespa VBA ebbe una notevole successo e gettò le basi per tutti i modelli 125 e 150&nbsp;cm³ degli [[anni 1960|anni sessanta]].
 
==== Vespa VBB1 150 ====
Nasce nel 1961, succedendo alla VBA della quale eredita il motore, che già aveva subito importanti modifiche, Viene introdotta la quarta marcia.Il motore della VBB1 ha un funzionamento con miscela al 2% di [[olio]], permettendo costi di funzionamento ancora più bassi e un funzionamento più regolare, oltre a ridurre le emissioni ed avere una notevole affidabilità. Con poche modifiche, è ancora in produzione e utilizzato sulla Vespa 125 e 150 PX.
 
==== Vespa GS 160 ====
[[File:Gloria Paul2.jpg|thumb|right|La ''[[soubrette]]'' televisiva [[Gloria Paul]] ritratta a cavallo di una Vespa]]
La Vespa 160GS, prodotta dal [[1962]] al [[1964]], è il modello sportivo che va a sostituire la 150 GS. All'epoca rappresenta il modello di Vespa con [[cilindrata]] più alta mai prodotta. <br />
Rispetto alla Vespa 150 GS gode di telaio e motore completamente nuovi, un'inedita [[sospensione (meccanica)|sospensione]] anteriore in cui l'[[ammortizzatore]] integra la molla (soluzione che verrà poi ripresa su tutti i modelli Small Frame e sulla serie PX), ruota di scorta integrata sotto la pancia sinistra, un inedito cassettino portaoggetti ricavato posteriormente. Quest'ultimo, è peculiarità esclusiva dei primi esemplari prodotti, identificati come "160 GS prima serie".<br />
Nella serie successiva verrà adottato, per la prima volta, il bauletto anteriore, fissato sul retro dello scudo. Rappresenta il meglio della produzione: è veloce ed elegante, raggiunge 103 [[chilometro orario|km/h]] di [[velocità]] massima, grazie ad 8,9 [[cavallo vapore|cv]] di potenza massima. <br />
Veniva prodotta in un'unica tinta grigio chiara e con sella abbinata. Verrà sostituita nel [[1964]] dalla Vespa 180 SS.
 
==== Vespa 180 SS====
La Vespa 180SS (Super Sport), prodotta dal [[1964]] al [[1968]], sigla telaio VSC1T.... è il modello sportivo che va a sostituire la 160 GS. All'epoca rappresenta il modello di Vespa con [[cilindrata]] più alta mai prodotta. Era alimentata con miscela al 5%, aveva la ruota di scorta posizionata sotto la pancia sinistra e furono adottati sia il bauletto anteriore, fissato sul retro dello scudo che il manubrio e faro trapezoidale della 150 GL.È stata prodotta in due versioni, una con commutatore chiave avviamento sopra il manubrio e batteria (come il GS 160). E una seconda serie senza chiave,batteria. Rappresenta il meglio della produzione: è veloce, confortevole ed elegante, raggiunge 105 [[chilometro orario|km/h]] di [[velocità]] massima, grazie ad 10 [[cavallo vapore|cv]] di potenza massima.
 
==== Vespa Rally 180 ====
[[File:Vespa Rally 200 Electronic 1974.JPG|thumb|right|200px|Vespa Rally 200]]
Nata nel [[1968]] con telaio n° VSD1T 001001 e prodotta fino al 1973 VSD1T 0027495 montava una [[marmitta]] ad alto rendimento ma molto silenziata, crogiuolo di tecnologia per l'epoca; [[carburatore]] [[Dell'Orto]] SI20/20. Disponibile in quattro colori: giallo positano, giallo arancio, giallo cromo e argento metallico.<br />
Il pezzo forte di casa Piaggio, successore del GS: la Vespa 180 Rally.
Il motore ha sempre la stessa cilindrata della 180 S.S. ma cambia radicalmente nel sistema di alimentazione: il vecchio sistema a luci incrociate lascia spazio all’ammissione rotante comandata dalla spalla dell’albero motore, soluzione già sperimentata dalla Piaggio ma su cubature minori. In realtà i 180 cm³. della Vespa Rally sono dati da una variazione lieve di alesaggio e corsa che ora passano rispettivamente a 63,5&nbsp;mm. x 57&nbsp;mm. Anche la marmitta è nuova, più performante e silenziosa.
Esteticamente è un mix tra la 180 S.S. e la Sprint ad eccezione del manubrio che è di nuovo disegno, faro, manopole e contachilometri compresi. Sulla forcella c’è un ritorno al passato con molla separata dall’ammortizzatore.
 
==== Vespa Rally 200 ====
La Vespa Rally 200, modello derivato dal 180 rally, è uno scooter studiato per gli spostamenti veloci. Fu il modello di Vespa più veloce e potente mai prodotto da casa Piaggio, prodotta dal [[1972]] al [[1979]] vantava una velocità di ben 116 [[chilometro orario|km/h]] e ben 12 [[cavallo vapore|cv]].<br />
La linea della 200 (successiva al 180) era arricchita da strisce adesive di colore bianco sui cofani e sul parafango, che andavano ad indicare il pregio dell'elettronica (c'erano le scritte electronic) di cui era priva l'antenata 180.<br />
È stato uno dei modelli ad essere dotato di [[accensione]] elettronica e come optional vantava il miscelatore automatico.<br />
È una delle vespe più affidabili e ricercate.
 
===Tabella riepilogativa===
{|class="wikitable" align=right
!colspan=4|Telaio piccolo||colspan=4|125&nbsp;cm³||colspan=4|150 - 200 – 300&nbsp;cm³
|-
!Anno inizio produzione||Modello||N° serie telaio||N° serie motore||Anno inizio produzione||Modello||N° serie telaio||N° serie motore||Anno inizio produzione||Modello||N° serie telaio||N° serie motore
|-
||[[1946]]||V98 "Farobasso",V98 "Amaranto"||V98||V98M||||||||||1977||Vespa P200E||VSX1T||VSE1M
|-
|[[1963]]||Vespa 50N||V5A1T||V5A1M||[[1948]]||Vespa125||V1T - V15T||V1M-V15M||[[1954]]||Vespa 150||VL1T||VL1M
|-
|[[1969]]||Vespa 50R||V5A1T||V5A1M||[[1950]]||Vespa125||V30T - V33T
||V30M-V33M||[[1955]]||Vespa 150||VL2T||VL2M
|-
|[[1966]]||Vespa 50L||V5A1T||V5A1M||[[1952]]||Vespa125||VM1T||VM1M||[[1956]]||Vespa 150||VL3T||VL3M
|-
|[[1969]]||50 Special||V5A2T||V5A2M||[[1953]]||Vespa125||VM2T||VM2M||[[1957]]||Vespa 150||VB1T||VB1M
|-
|[[1972]]||50 Special||V5B1T||V5A2M||[[1954]]||Vespa125||VN1T||VN1M||[[1959]]||[[Piaggio Vespa#Vespa 150 VBA|Vespa 150]]||VBA1T||VBA1M
|-
|[[1975]]||50 Special||V5B3T||V5A4M||[[1956]]||Vespa125||VN2T||VN2M||[[1960]]||Vespa 150||VBB1T||VBB1M
|-
|[[1975]]||50 Elestart||V5A3T||V5A3M||[[1957]]||Vespa125||VNA1T||VNA1M||[[1962]]||Vespa 150||VBB2T||VBB2M
|-
|[[1972]]||50 Elestart||V5B2T e V5B1T||V5B2M||[[1958]]||Vespa125||VNA2T||VNA2M||[[1965]]||Vespa 150 Super||VBC1T||VBC1M
|-
|[[1975]]||50 Elestart||V5B4T||V5B4M||[[1959]]||Vespa125||VNB1T||VNB1M||[[1957]]||Vespa 150 GL||VGL1T||VGL1M
|-
|[[1963]]||50S||V5SAIT||V5A3M||[[1961]]||Vespa125||VNB2T||VNB2M||[[1959]]||Vespa 150 GL||VGLA1T||VGLA1M
|-
|[[1965]]||50SS||V5SS1T||V5SS1M||[[1961]]||Vespa125||VNBT||VNB3M||[[1961]]||Vespa 150 GL||VGLB1T||VGLB1M
|-
|[[1971]]||50 Sprinter||V5SS2T||V5SS2M||[[1962]]||Vespa125||VNB4T||VNB4M||[[1965]]||Vespa 150 Sprint||VLB1T||VLB1M
|-
|[[1982]]||PK50||V5X1T||V5X1M||[[1963]]||Vespa125||VNB5T||VNB5M||[[1962]]||Vespa 150 GL||VLA1T||VLA1M
|-
|[[1982]]||PK50S||V5X2T||V5X1M||[[1964]]||Vespa125||VNB6T||VNB6M||[[1965]]||Vespa 150 Sprint||VLB1T||VLB1M
|-
|[[1982]]||PK50S Elestart||V5X2T||V5X1M||[[1965]]||Vespa125 Super||VNC1T||VNC1M||[[1966]]||Vespa 150 Sprint Veloce||VLB1T||VLB1M
|-
|[[1982]]||Automatica PK50S||VA51T||VA51M||[[1961]]||Vespa125 GT||VNT||VNM||[[1955]]||Vespa 150 GS||VS1T||VS1M
|-
|[[1984]]||Automatica PK50S Elestart||VA51T||VA51M||[[1961]]||Vespa125 GT||VNT1T||VNM1M||[[1956]]||Vespa 150 GS||VS2T||VS2M
|-
|[[1986]]||PK50XLS Plurimatic||VA51T||VA51M||[[1965]]||Vespa125 GT||VNL2T||VNL2M||[[1957]]||Vespa 150 GS||VS3T||VS3M
|-
|[[1985]]||PK50 XL||V5X3T||V5X1M||[[1968]]||Vespa125 GTR||VNL2T||VNL2M||[[1958]]||Vespa 150 GS||VS4T||VS4M
|-
|[[1985]]||PK50 XL Elestart||V5X3T||V5X1M||[[1975]]||Vespa 125 TS||VNL3T||VNL3M||[[1958]]||Vespa 150 GS||VS5T||VS5M
|-
|[[1980]]||Vespa P80||V8A1T||V8A1M||[[1977]]||Vespa P125X||VNX1T||VNL3M||[[1962]]||[[Piaggio Vespa#Vespa 160 GS|Vespa 160 GS]]||VSB1T||VSB1M
|-
|[[1984]]||Vespa P80X||V8X1T||V8X1M||[[1981]]||Vespa PX125E||VNX2T||VNX1M||[[1964]]||Vespa 180 SS||VSC1T||VSC1M
|-
|[[1982]]||Vespa PK80S||V8X5T||V8X5M||[[1985]]||Vespa T5||VNX5T||VNX5M||[[1968]]||Vespa Rally 180||VSD1T||VSD1M
|-
|[[1983]]||PK80S Elestart||V8X5T||V8X5M||[[1997]]||Vespa ET4||?||?||[[1972]]||[[Piaggio Vespa#Vespa Rally 200|Vespa Rally 200]] ||VSE1T||VSE1M
|-
|[[1963]]||Vespa 90||V9A1T||V9A1M||[[2003]]||Vespa GT125L||?||?||[[1978]]||Vespa P150X||VLX1T||VLX1M
|-
|[[1965]]||[[Piaggio Vespa#Vespa 90SS|90SS]]||V9SS1T||V9SS1M||||||||||(1982)||Vespa PX150E||VLX1T||VLX1M
|-
|[[1971]]||90R||V9SS2T||V9SS2M||||||||||?||Vespa P150S||VBX1T||VBX1M
|-
|[[1978]]||100||V9B1T||V9B1M||||||||||1994||Vespa PX200E||VSX1T||VSE1M
|-
|[[1978]]||100 Sport||V9B1T||V9B1M||||||||||1987||Vespa Cosa 150 CL||VLR1T||VLR1M
|-
|||PK 100S||V9X1T||VIX1T||||||||||1988||Vespa Cosa 150 CLX||VLR1T||VLR1M
|-
|||PX100E||VIX1T||VIX1T||||||||||1991||Vespa Cosa 150 FL||VLR2T||VLR2M
|-
|[[1965]]||Vespa 125||VMA1T||VMA1M||||||||||1996||Vespa ET4||?||?
|-
|[[1967]]||Vespa 125 Primavera||VMA2T||VMA2M||||||||||2003||[[Vespa Granturismo]] 125/200L||?||?
|-
|[[1976]]||[[Piaggio Vespa#Vespa 125 ET3 Primavera|Primavera 125 ET3]]||VMB1T||VMB1M||||||||||2005||Vespa GTS 250i.e.||?||?
|-
|[[1982]]||PK125||VMX1T||VMX1M||[[2009]]||Vespa GTS 125Super||?||?||[[2008]]||Vespa GTS 300 Super||ZAPM452||M452M
|-
|[[1983]]||PK125S||VMX5T||VMX5M
|-
|[[1983]]||PK125S Elestart||VMX5T||VMX5M
|-
|[[1984]]||[[Piaggio Vespa#Vespa P125ETS|P125 ETS]]||VMS1T||VMS1M
|-
|[[1988]]||Vespa PK 50 XL RUSH||V5X4T||V5X2M
|-
|[[1989]]||Vespa 50 N||V5X5T||V5X2M
|-
|[[1990]]||Vespa 50 FL2||V5N1T||V5N1M
|-
|[[1991]]||Vespa 50 HP||V5N2T||V5N2M
|-
|[[1997]]||Vespa ET2||ZAPC16000||C161M
|}
<br clear=all>
 
===Ventunesimo secolo===
==== Vespa LX ====
{{vedi anche|Piaggio Vespa LX}}
Uscita in occasione del sessantenario della nascita del marchio Vespa, il modello LX riprende esteticamente le linee dei vecchi modelli in versione moderna.
 
====Vespa GT 60°====
Al Salone di Milano del 2005 fu presentata la show bike ''Vespa GT-60''. Questo prototipo derivava dal modello GTS 250ie ABS introdotto qualche mese prima sul mercato. Gli elementi distintivi erano il faro anteriore sul parafango e il manubrio in tubo d’acciaio a vista che ricollegavano la moderna Vespa serie GT alla prima Vespa 98. Inoltre, la GT-60 differiva dalla Vespa GTS per la sella in pelle marrone, formata da due elementi separati.
 
Nonostante la smentita di un’eventuale produzione del prototipo GT-60, il 27 aprile 2006 Piaggio presentò alla stampa internazionale la versione di serie denominata Vespa GT 60°, in occasione del 60º anniversario che fu celebrato al Museo Giovanni Alberto Agnelli di Pontedera (PI). Il successivo 11 maggio, in occasione del raduno mondiale Vespa Day tenutosi a Roma come da tradizione, la Vespa GT 60° fu presentata al grande pubblico.
 
La Vespa GT 60° confermava l’equipaggiamento della show bike da cui derivava e che comprendeva il cupolino sportivo fumé, la strumentazione con grafica retrò composta da display a cristalli liquidi e strumenti analogici circolari, cromature e la colorazione Grigio 725 della carrozzeria. L’unica differenza tra il prototipo e la versione di serie fu l’utilizzo della pelle nera con cuciture a vista nello stesso colore della carrozzeria per la sella composta da due elementi separati. E’ stata prodotta in soli 999 esemplari, al prezzo unitario di 6.500 euro<ref>[http://www.vespagt.it/vespa-gt-60/ Pagina Vespa GT 60° su VespaGT.it]</ref>.
 
====Vespa Granturismo====
La Granturismo è, nella storia della Vespa, il 138° modello realizzato ed è stata introdotta sul mercato nel 2003, per affiancare i già esistenti modelli ET2, ET4 e PX, ponendosi al top di gamma.
 
Adotta alcune novità tecniche importanti rispetto al passato, come il [[raffreddamento a liquido]], i freni a disco anteriori e posteriori da 220 mm e le ruote da 12 pollici (120/70 all'anteriore e 130/70 al posteriore). Fu confermata, invece, la scocca portante in acciaio che assicura il 250% in più di rigidità torsionale rispetto al telaio dei classici scooter con carrozzeria in plastica.
 
I motori disponibili erano i 125 da 15 CV e 200 da 20 CV della linea LEADER a carburatore, a 4 tempi e 4 valvole, in regola con la normativa [[Euro 2]]. Per quanto riguarda le prestazioni, la Granturismo raggiungeva la velocità massima di 102 km/h con il motore 125 e 119 km/h con il motore 200. Tra le altre caratteristiche, aveva il serbatoio da 10 litri e pesava 138 kg. Aveva il doppio cavalletto (laterale e centrale), il portapacchi in alluminio e il vanno sottosella per due caschi jet. Le colorazioni disponibili erano 6: i pastelli Alabastro e Nero Lucido, più i metallizzati Verde Vintage, Grigio Smoky, Blu Reale e Grigio Platino.
 
La gamma era composta da due versioni: la 125L in vendita al prezzo di lancio di 3.555 euro e la 200L in vendita al prezzo di lancio di 3.895 euro. Nel 2006 è uscita di scena la Granturismo 200L, per far posto alla Vespa GTS introdotta l’anno precedente. Contemporaneamente, la Granturismo 125L è stata omologata alla normativa Euro 3 ed ha adottato il nuovo faro posteriore di colore rosso. È uscita definitivamente di scena nel corso del 2007<ref>[http://www.vespagt.it/vespa-granturismo/ Pagina Vespa Granturismo su VespaGT.it]</ref>.
 
====Vespa GTS====
{{vedi anche|Piaggio Vespa GTS}}
Si tratta della versione restyling della moderna Granturismo che prima ha affiancato e poi sostituito. Ha debuttato sul mercato nel mese di maggio 2005 ed inizialmente era disponibile nella sola versione 250ie, equipaggiata con il motore monocilindrico Quasar a 4 tempi e 4 valvole.
 
==== Vespa GTS 300 Super ====
{{vedi anche|Piaggio Vespa GTS 300}}
La GTS 300 è, nella storia della Vespa, il 145° modello realizzato in serie dalla casa di [[Pontedera]]<ref>[http://www.it.vespa.com/it_IT/vespa/gts_super/gts_300_super/default.aspx Vespa GTS 300 Super]</ref>. La sua presentazione ufficiale è avvenuta nel corso del [[2009]].
 
== La Vespa e il Piaggio P.108 ==
{{Vedi anche|Piaggio P.108}}
In genere si ritiene che il famoso [[scooter (veicolo)|scooter]] sviluppato dalla ditta di [[Pontedera]] nel [[1946]] sia intimamente collegato al grande [[aereo]] quadrimotore, in quanto:
* le ruote della Vespa sarebbero i ruotini di coda del quadrimotore;
* il motore della Vespa sarebbe un motorino di avviamento dei [[motore radiale|motori radiali]] dell'aereo.
 
I due fatti in realtà sono solo due [[Leggenda metropolitana|leggende metropolitane]]. Per la precisione, i motori radiali Piaggio, come buona parte dei motori italiani di quel periodo utilizzavano l'aria compressa proveniente da una bombola caricata da un "aviocompressore" [[Garelli]], con caratteristiche diverse da quelle dei primi motori apparsi sulla Vespa. Negli archivi della Piaggio non vi è inoltre traccia di utilizzo di componenti aeronautici nel motociclo. Anche se nessun pezzo deriva da quello di un aereo, di ''"aeronautico"'' vi è comunque l'ideatore, [[Corradino D'Ascanio]], ed il supporto "monotubo" della [[ruota]] anteriore, derivato da quello dei [[carrello d'atterraggio|carrelli]] degli aerei. Anche la struttura portante in lamiera della Vespa è collegabile ai "Rivestimenti lavoranti", impiegati nel settore [[industria aeronautica|aeronautico]] (e in questo senso determinante fu l'operato dell'ingegner Renzo Spolti, che proveniva appunto dal settore aeronautico, e che progettò il progenitore della Vespa, la [[MP5 Paperino|MP5 - Moto Piaggio Paperino]]).
 
== Galleria fotografica ==
{| align=center
<gallery>
Image:Vespadecorata.JPG|Vespa decorata
Image:Vespasidecar.JPG|Vespa con sidecar
Image:BKK Vespa078.jpg|Vespa da trasporto
File:Vespa militare1.JPG|Vespa militare
File:Scooter_Piaggio_Vespa_125-TS.jpg|Piaggio Vespa 125 TS
File:Vespa ETS.jpg|Vespa accessoriata
</gallery>
|}
 
== La Vespa e i media ==
[[File:Audrey Hepburn and Gregory Peck on Vespa in Roman Holiday trailer.jpg|right|thumb| Un'immagine del film ''[[Vacanze romane]] del [[1953]]]]
La Vespa appare in svariati [[film]], tra i quali ad esempio (in ordine cronologico) ''[[Vacanze romane]]'' ([[1953]]), ''[[Quadrophenia]]'' ([[1979]]), ''[[Caro diario]]'' ([[1993]]), ''[[Il talento di Mr. Ripley]]'' ([[1999]]), ''[[American Pie (film)|American Pie]]'' ([[1999]]) e ''[[The Interpreter]]'' ([[2005]]). Di curioso interesse è anche una foto fuori scena di [[Charlton Heston]] e [[Stephen Boyd]] in abiti storici nel film [[Ben-Hur (film 1959)|Ben-Hur]] accanto ad una vespa VNA1T del 1959 (facilmente riconoscibile dal manubrio scomponibile) utilizzata per gli spostamenti sul set.
 
== Raduni, gincane e gare di regolarità ==
I Vespa Club furono un importante veicolo promozionale della Vespa. Prima in Italia e poi in tutta Europa si organizzavano raduni, [[Gincana|gincane]] e gare di regolarità riservate alla Vespa. Quelle di maggiore importanza in Italia furono il giro dei tre mari e le 1000&nbsp;km con partenza ed arrivo nella stessa città ed in prova unica. Nel 1949 venne costituito il Vespa club d'Italia che raggruppava i diversi club sparsi nel Paese.
 
Nei primi anni in cui si disputarono le 1000&nbsp;km si chiamavano "audax" proprio per evidenziare le difficoltà del percorso rispetto al mezzo. Alcuni concorrenti denominati "corsari" in barba al regolamento che ne prevedeva la squalifica facevano vere e proprie gare di velocità. Nel 1953 Ferdinando Nesti, un collaudatore della Piaggio, stabili il record alla incredibile media di 73,011&nbsp;km/h<ref>{{cita libro | nome=Guido | cognome=De Rossi | anno=2001 | titolo=La 1000 vespistica due momenti di un mito 1951-1954/1965-1970}}</ref>. Fu disputato anche un vero e proprio campionato italiano con prove di circa 200&nbsp;km in tutta Italia. La media oraria da tenere in queste prove su strade aperte al traffico era di 45&nbsp;km/h, non poco.
 
Dal [[16 giugno|16]] al [[19 giugno]] [[2006]] si è tenuto a [[Torino]] l'ultima edizione dell'''Eurovespa'', il Raduno Annuale Mondiale Vespistico che ha una lunga storia alle spalle, ben 40 edizioni svoltesi di volta in volta negli anni, in tutte le nazioni europee per coinvolgere il maggior numero di appassionati possibile. Inoltre questa magnifica edizione tenutasi nella capitale subalpina, è coincisa con il 60º compleanno della Vespa ed è stata anche quella dei record assoluti di presenze per un vesparaduno: 3500 gli iscritti regolari più 4500 non iscritti per un totale di ben 8000 esemplari presenti nella sfilata del sabato mattina a Stupinigi. I Vespisti provenivano da tutta [[Europa]]: dal Portogallo alla Norvegia, dall'Inghilterra alla Grecia, dagli USA e Canada all'Argentina, dall'Algeria al Sud Africa e addirittura da [[Taiwan]].
 
Dal [[14 giugno|14]] al [[17 giugno]] [[2007]], si è tenuto a [[San Marino]] il primo ''Vespa World Days'', la nuova definizione dell'Eurovespa, che ha contato circa 5.000 vespe, venute da ogni parte d'[[Europa]] e del [[mondo]]: [[Belgio]], [[Francia]], [[Spagna]], [[Germania]], [[Canada]] e [[Stati Uniti]], per citarne qualcuno. Nel 2008 il ''Vespa World Days'' si è tenuto a Cefalù, Sicilia, dal [[24 aprile|24]] al [[27 aprile]]<ref>[http://www.vespaworld2008.com/old/Numero%20unico.pdf Resoconto di Vespa World Days 2008]</ref> e nel 2009 si è tenuto a Zell am See in Austria.
 
I prossimi appuntamenti con il Vespa World Days saranno nel 2010 a Fatima in Portogallo, nel 2011 a Oslo in Norvegia e nel 2012 a Londra in Inghilterra.
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[LML Star DeLuxe]]
* [[Bajaj Chetak]]
* [[Piaggio Vespa 150 TAP]]
* [[ACMA Vespa 400]]
* [[Vjatka (scooter)|Vjatka]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Vespa scooter}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Dmoz|World/Italiano/Tempo_Libero/Moto/Scooter/Vespa/}}
* [http://www.piaggio.com Sito ufficiale del gruppo]
* [http://www.it.vespa.com Sito ufficiale del marchio Vespa]
 
{{Piaggio}}
{{portale|moto}}
 
[[Categoria:Piaggio Vespa| ]]
 
[[ca:Vespa (moto)]]
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