Paolo Giuseppe Maria Serci Serra e Boğdan Sarayi: differenze tra le pagine

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[[File:Byzantine Constantinople-en.png|right|250px|thumb|Mappa di Costantinopoli bizantina. Il Boğdan Sarayi si trova vicino alla parte orientale delle mura terrestri, a circa 250 m. a est della Chiesa di Chora.]]
{{Vescovo
Il '''Boğdan Sarayi''' (turco per "Palazzo di Bogdania ([[Moldavia]])") era una chiesa ortodossa sita nella più grande città della Turchia, Istanbul. Eretta in epoca bizantina, la sua dedica originale è sconosciuta. Nell'era ottomana il piccolo edificio, dedicato a [[San Nicola di Bari|San Nicola di Myra]], era noto come Agios Nikólaos tou Bogdansarághi ({{lang-grc|Ἅγιος Νικόλαος τοῦ Βογδανσαράγι)}}, <ref name=ja384>Janin (1953), p. 384</ref><ref name=mw108>Müller-Wiener (1977), p. 108.</ref> e faceva parte della residenza di Istanbul della legazione dell'[[hospodar]] di [[Moldavia]] presso la [[Sublime Porta]]. <ref name=ja384/><ref name=mw108/> L'edificio - le cui parti fuori terra sono quasi completamente scomparse - è un esempio minore di [[architettura bizantina]] a [[Costantinopoli]].
|nome = Paolo Giuseppe Maria Serci Serra
|chiesa = cattolica
|arcivescovo = sì
|immagine =
|didascalia =
|ruolo =
|titolo = Primate
|stemma = Archbishop CoA PioM.svg
|motto = Plus pressa plus surgit
|nato = [[26 gennaio]] [[1827]] a [[Nuraminis]]
|ordinato = [[8 dicembre]] [[1849]]
|consacrato =
|arcelevato = [[25 luglio]] [[1882]]
|ruoliricoperti = [[Arcivescovo]] di [[Arcidiocesi di Cagliari|Cagliari]]<br />[[Arcivescovo]] di [[Diocesi di Oristano|Oristano]]<br />[[Vescovo]] di [[Diocesi di Lanusei|Ogliastra]]
|deceduto = [[18 settembre]] [[1900]]
}}
{{Bio
|Nome = Paolo Giuseppe Maria
|Cognome = Serci Serra
|Sesso = M
|LuogoNascita = Nuraminis
|GiornoMeseNascita = 26 gennaio
|AnnoNascita = 1827
|LuogoMorte = Cagliari
|GiornoMeseMorte = 18 settembre
|AnnoMorte = 1900
|Attività = arcivescovo cattolico
|Attività2 = accademico
|Epoca = 1800
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
}}
 
==BiografiaUbicazione==
I resti della chiesa si trovano a Istanbul, nel distretto di [[Fatih]], nel ''[[Mahalle]]'' di Salmatomruk, non lontano da [[Edirnekapi]] (l'antica porta di Charisius), a 250 m. a est del [[museo di Chora]] e 100 m a nord della [[Moschea Kefeli]], entrambi ex edifici religiosi bizantini. <ref name=ja384/> Nel 2012 le rovine dell'edificio erano difficilmente accessibili, poiché racchiuse in un negozio di pneumatici a Draman Caddesi 32.<ref name=tayprojpg41>{{Citation
Barone di Suelli, S. Pantaleone e Santadi, arcivescovo e primate di Sardegna e Corsica, vescovo di Bonavoglia, conte, molto venerato da tutti, nacque a [[Nuraminis]] il [[26 gennaio]] [[1827]] dal cav. Felice Maria e dalla nob. Maria Luigia Serra. Del clero della diocesi di Cagliari, compì gli studi nel seminario di Cagliari dove conseguì la laurea in teologia nel 1849. Accademico di Superga e del Collegio Teologico Cagliaritano, Vessillario di Santa Romana Chiesa, Assistente al Soglio Pontificio, Priore di S. Saturnino, del Consiglio della S.R. Maestà. Fu direttore spirituale nel Convitto Nazionale e parroco della Collegiata di S. Eulalia. Nel 1871 fu nominato [[Diocesi di Lanusei|Vescovo di Ogliastra]] a Tortolì e ordinato il 14 febbraio 1872. Si impegnò a riordinare la diocesi dopo la lunga vacanza, restaurò il seminario e la Cattedrale, curando la formazione del clero e il laicato. Scrisse numerose lettere pastorali. Auspicò l’impianto di eucaliptus che si diceva, purificavano l’aria e combattevano la malaria, vera piaga delle popolazioni costiere. Nel 1882, fu trasferito come Arcivescovo a [[Oristano]] e nel 1892 come Arcivescovo e Primate a [[Cagliari]] , dove morì nel 1900. Il libro: “I miei tre episcopati” raccoglie i documenti più importanti da lui emanati. Morì nella città di [[Cagliari]] il [[18 settembre]] [[1900]]. E' sepolto nella Cappella degli Arcivescovi nel [[Cimitero di Bonaria]], vicino al nipote [[Igino Maria Serci Vaquer]], [[Diocesi di Ozieri |Vescovo di Ozieri]] figlio del fratello Celestino e della nob. donna Margherita Vaquer di Villasor.
|url=http://tayproject.org/downloads/Rap/Dest_Rep_08_Mar_Byz.pdf
|title=Archaeological Destructıon in Turkey, preliminary report
|work=Marmara Region – Byzantine
|publisher=TAY Project
|page=45
|accessdate=April 3, 2012
}}</ref>
 
==Storia==
Nella [[Cattedrale di Santa Maria (Cagliari)]], vi è il monumento funebre in marmo con busto e stemma, posto a sinistra nella Cappella della Mercede. La lastra di marmo reca questa lunga iscrizione: “sia scolpita nel marmo - come È scolpita nel cuore dei cagliaritani - la memoria dei solenni festeggiamenti - benedetti da leone xiii - e coronati da regale munificenza - che clero e popolo - celebrava il 4 febbraio 1897 - nella ricorrenza del xxv anno della consacrazione - dell'arcivescovo - paolo maria serci - nome veneratissimo e caro - presso ogni ordine di cittadini - di ogliastra di arborea e di cagliari - dove l'esimio presule -specchio di operosita' e sapienza -nei cinque lustri del suo apostolato - trasse in alto i cuori - tenendo in dolce amplesso scienza e fede - religione e civilta' - il rev.mo capitolo - i parroci - dell'archidiocesi cagliaritana -interpreti del comune voto - questo monumento - pp - iv maggio mdcccxcviii - l.b. (luigi biginelli, canonico teologo di torino).
===Età bizantina===
[[File:Hagios Nikolaos.jpg|right|250px|thumb|La cappella vista da nord-est in un disegno del 1877, da A.G. Paspates ''Studi topografici bizantini'']]
L'edificio fu eretto sul pendio della [[sette colli di Istanbul|sesta collina]] di Costantinopoli, in posizione dominante sul [[Corno d'oro]]. Nulla si sa sull'edificio nell'età bizantina, ma a causa della sua posizione esso era probabilmente un annesso del monastero di [[San Giovanni Battista]] nella Roccia ({{lang-grc|Ἅγιος Ιωάννης Πρόδρομος ἐν τῇ Πὲτρα|Hagios Ioannis Prodromos it ti Petra}}), uno dei più grandi monasteri di Costantinopoli, dove, tra le altre [[reliquia|reliquie]], erano conservati gli strumenti della [[Passione di Cristo]].<ref name=ja385>Janin (1953), p. 385</ref> Tuttavia, a causa delle sue piccole dimensioni è improbabile che l'edificio fosse il [[catholicon (chiesa)|katholikon]] (chiesa principale) del monastero. <ref name=ja385/> Secondo alcune fonti esso fu eretto nel dodicesimo secolo, durante l'età [[comneni|comnena]], <ref name=ja384/><ref name =ma255>Mamboury (1953), p. 255</ref> mentre per altri è una fondazione [[paleologi|paleologa]] del XIV secolo.<ref name=mw108/> Il suo orientamento nord-sud mostra che esso fu originariamente concepito non come una chiesa, ma piuttosto come una cappella funeraria.<ref name=ja384/><ref name=mw108/>
 
===Età Ottomana===
Nella Chiesa di S. Pietro Apostolo a [[Nuraminis]], del sec. XIV, che mons. Serci aveva consacrato il [[4 aprile]] [[1898]], vi sono numerosi ricordi, tra i quali oggi anche la lapide che era posta sulla casa natale dal Comune di [[Nuraminis]], essendo sindaco il cav. nob. don Francesco Vaquer Vacca, prima della riedificazione della casa Serci, da parte dei nuovi proprietari.
Dopo la [[caduta di Costantinopoli]] nelle mani degli ottomani nel 1453, nel XVI secolo la cappella divenne parte della grande proprietà terriera acquistata dall'hospodar di Moldavia per ospitare i suoi inviati a Istanbul e venne chiamato di conseguenza ''Boğdan Sarayi'' ("Palazzo Moldavo").<ref name=ja384/><ref name =ma255/> In questo senso, il suo utilizzo come cappella privata di una casa patrizia rappresenta una rarità nella città ottomana. All'inizio del XVIII secolo il complesso - una proprietà ambita perché l'alto muro di confine la proteggeva dagli incendi - fu affittato dal [[sultano ottomano|Sultano]] come residenza per diversi inviati stranieri, tra cui gli ambasciatori svedesi alla Sublime Porta, P. Strasburg e C. Rolomb, che soggiornarono a Istanbul rispettivamente nel 1634 e nel 1657/58.<ref name=mw108/> Nel giugno del 1760, il [[Fener|Fanariota]] John Callimaches lo assegno' al monastero russo di [[Pantaleone di Nicomedia|San Pantaleone]] sul [[Monte Athos]].<ref name=ja385/> Il complesso brucio' nell'incendio del 1784, e in seguito il terreno fu utilizzato solo come orto. <ref name=mw108/> Il possesso della chiesa da parte del monastero dell'Athos fu confermato di nuovo da parenti di Callimaches nel gennaio del 1795 e nell'agosto del 1814, ma i monaci russi mostrarono poco interesse per il restauro della chiesa, probabilmente a causa dello stato di guerra tra l'[[Impero russo]] e la Sublime Porta.<ref name=ja385/> Nel diciannovesimo secolo l'edificio decadde gradualmente e dopo il terremoto di Istanbul del 1894 cadde in rovina. Nel 1918 un archeologo tedesco intraprese degli scavi clandestini e trovò nella [[cripta]] tre tombe senza nome.<ref name=ja385/> Nella seconda metà del XX secolo i resti dell'edificio furono rinchiusi in una baracca (in turco: ''[[Gecekondu]]'') e oggi, all'interno di un negozio di pneumatici, sono difficilmente accessibili.<ref name=ki17>King (1999), p. 17</ref> Nel 2012 le parti fuori terra erano quasi scomparse, e solo la cripta esiste ancora. <ref name=ja385/>
 
== Onorificenze Descrizione==
[[File:Bogdan saray 01.jpg|right|250px|thumb|Vista dei resti dell'edificio nel 1908, con la muratura in vista]]
{{Onorificenze
L'edificio aveva una pianta rettangolare, con lati di 6,20 m e 3,50 m, <ref name=ja384/> ed era originariamente composto da due piani, costituiti da una cappella fuori terra e da una cripta sotterranea. <ref name=mw108/> La cappella era sormontata da una cupola con [[pennacchio (architettura)|pennacchi]] che insistevano su due archi trasversali lungo le pareti, e terminava verso nord con un [[Bema]] e un'[[abside]] poligonale adornata esternamente con nicchie, mentre la cripta era sormontata da una [[volta a botte]] e aveva anche una semplice abside.<ref name=mw108/> Il motivo utilizzato nella muratura dell'edificio consisteva nella replica di tre o quattro file di pietre bianche alternate a una fila di mattoni rossi, ottenendo un effetto cromatico tipico del tardo periodo bizantino. L'orientamento nord-sud suggerisce l'uso dell'edificio come cappella funeraria, piuttosto che come chiesa, poiché le chiese di Costantinopoli erano quasi sempre orientate in direzione est-ovest.<ref name=mw108/> L'attestata esistenza precedente di resti di mura perpendicolari alla struttura indica la possibilità che questo fosse parte di un complesso più grande, molto probabilmente il monastero di San Giovanni di Petra, uno dei più grandi complessi monastici di Costantinopoli.<ref name=mw108/>
|immagine=Grande_ufficiale_SSML_Regno_BAR.svg ‎
|nome_onorificenza=Grande Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza=Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione= Motu Proprio di S.M. il Re Umberto I
|luogo= Torino
}}
 
==Note==
<references/>
 
==Fonti==
*I miei tre episcopati, Cagliari, Dessì, 1897
*http://www.diocesilanusei.it/index.php?option=com_content&view=article&id=46&Itemid=27&limitstart=2
*http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/bsercis.html
*http://www.duomodicagliari.it/Objects/Home1.asp
*http://www.diocesidicagliari.it/aspxPages/funzioni/showIst.aspx?idIst=70
*http://mercede.info/italiano/madonna.htm
*Paolo Maria Giuseppe Serci Serra, L' addio - lettera di congedo del vescovo di Ogliastra promosso alla metropolitana di Oristano, Cagliari - tipografia Timon, 1882
*Paolo Maria Giuseppe Serci Serra, Onoriamo la madre nostra - lettera pastorale del vescovo di Ogliastra sul primo giubileo della definizione dommatica di Maria Immacolata, Napoli - tipografia Ferrante, 1879
*Paolo Maria Giuseppe Serci Serra, L' ottima delle madri - lettera pastorale del vescovo di Ogliastra per la Santa Quaresima dell'anno 1881, Cagliari - tipografia Timon, (1881?)
*Paolo Maria Giuseppe Serci Serra, Profittiamone oggi - lettera pastorale del vescovo d'Ogliastra con l'enciclica Militans Iesu Christi ecclesia sul giubileo straordinario intimato da Sua Santità Leone 13°, Cagliari - tipografia Timon, 1881
 
*{{cite book
 
| last=Mamboury
{{Box successione
| first= Ernest
|tipologia=episcopale
| title=The Tourists' Istanbul
|carica=[[Arcidiocesi di Cagliari|Arcivescovo di Cagliari]]
| publisher=Çituri Biraderler Basımevi
|periodo=[[16 gennaio]] [[1893]] - [[18 settembre]] [[1900]]
| ___location=Istanbul
|precedente=[[Vincenzo Gregorio Berchialla, O.M.V.]]
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|successivo=[[Pietro Balestra, O.M.V. Conv.]]
| language=Inglese
|immagine=ArchbishopPallium PioM.svg
}}
*{{cite book
{{Box successione
| last=Janin
|tipologia=episcopale
| first= Raymond
|carica=[[Arcidiocesi di Oristano|Arcivescovo di Oristano]]<br />
| authorlink= Raymond Janin
|periodo=[[25 luglio]] [[1882]] - [[16 gennaio]] [[1893]]
| title=La Géographie Ecclésiastique de l'Empire Byzantin. 1. Part: Le Siège de Constantinople et le Patriarcat Oecuménique. 3rd Vol. : Les Églises et les Monastères.
|precedente=[[Bonfiglio (Leonardo) Mura, O.S.M.]]
| publisher=Institut Français d'Etudes Byzantines
|successivo=[[Francesco Zunnui Casula]]
| ___location=Paris
|immagine=ArchbishopPallium PioM.svg
| year=1953
| language=Francese
}}
 
{{Box successione
*{{cite book
|tipologia=episcopale
| last=Müller-Wiener
|carica=[[Diocesi di Lanusei|Vescovo di Ogliastra]]<br />
| first= Wolfgang
|periodo=[[24 novembre]] [[1871]] - [[25 settembre]] [[1882]]
| title=Bildlexikon zur Topographie Istanbuls: Byzantion, Konstantinupolis, Istanbul bis zum Beginn d. 17 Jh
|precedente=[[Michele Todde, Sch.P.]] - sede vacante 1851 - 1871
| publisher=Wasmuth
|successivo=[[Antonio Maria Contini]]
| ___location=Tübingen
|immagine=BishopCoA PioM.svg
| year=1977
| isbn = 9783803010223
| language=Tedesco
}}
 
==Collegamenti esterni==
{{Portale|biografie|Cattolicesimo}}
{{commons category|Bogdan Saray}}
 
[[Categoria:Chiese di Costantinopoli]]