Busto Arsizio e Utente:Michela40/Sandbox: differenze tra le pagine

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= Castellaro =
{{Comune <!-- per la compilazione vedi Aiuto:Comune -->
|nomeComune = Busto Arsizio
|panorama = 20071226TempioCivico.jpg
|linkStemma = Busto Arsizio-Stemma.png
|linkBandiera = Flag of Busto Arsizio.gif
|siglaRegione = LOM
|siglaProvincia = VA
|latitudineGradi = 45
|latitudineMinuti = 36
|latitudineSecondi = 43.05
|longitudineGradi = 8
|longitudineMinuti = 51
|longitudineSecondi = 06.48
|mappaX = 58
|mappaY = 52
|altitudine = 226
|superficie = 30,27
|abitanti = 81.431
|anno = 01.01.2009
|densita = 2690,15
|frazioni = Beata Giuliana, Borsano, Frati, Madonna Regina, Redentore, Sacconago, San Giovanni, San Giuseppe, San Michele, Sant'Anna, Santa Croce, Sant'Edoardo, Santi Apostoli
|comuniLimitrofi = [[Cassano Magnago]], [[Castellanza]], [[Dairago]] (MI), [[Fagnano Olona]], [[Gallarate]], [[Legnano]] (MI), [[Magnago]] (MI), [[Olgiate Olona]], [[Samarate]]
|cap = 21052
|prefisso = [[0331]]
|istat = 012026
|fiscale = B300
|nomeAbitanti = bustocchi (per chi è nato nella città) o bustesi (per chi non è nato nella città); per chi abita nelle frazioni di Borsano e Sacconago si usano rispettivamente i termini "Borsanese" (Borsano) e "Sinaghino" (Sacconago, dal nome dialettale della frazione, "''Sinàgu''")
|patrono = [[San Giovanni Battista]] e [[San Michele Arcangelo]]
|festivo = [[24 giugno]]
|sito = http://www.comune.bustoarsizio.va.it/
}}
{{Quote|D'Orïente il Battista occupa il lato, / l'alato san Michele l'Occidente; / Piazza central la Vergine beata.|[[Gian Alberto Bossi]]|''Eoum Baptista latus: tenet Aliger ipse <br>Occiduum: medium Virgo beata forum''<ref>Citato in: "Pio Bondioli", Storia di Busto Arsizio, Volume II, Varese, La Tipografica, 1937, p. 145.</ref>|lingua=la}}
 
=== Etimologia ===
'''Busto Arsizio''' (''Büsti Gràndi'' in [[dialetto bustocco]]) è un [[comune italiano]] di 81&nbsp;431 abitanti<ref>{{cita news|url=http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Homepage/52597/|titolo=Varese perde ancora quota e Busto adesso la tallona|data=21-01-2009|pubblicazione=www.laprovinciadivarese.it|accesso=21-01-2009}}</ref> della [[provincia di Varese]]. Posta al confine meridionale a ponente del fiume [[Olona]], è la città più grande dell'[[Alto Milanese]] e la [[demografia della Lombardia|settima città più popolosa]] della [[Lombardia]].<ref>Vedi la voce [[Demografia della Lombardia]].</ref>
''Castellaro''<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/vocabolario/castellare1/|titolo=Castellare su Treccani}}</ref>: [ca-stèl-la-ro] n. m. [pl. castellari], termine di formazione onomastica della tarda latinità occidentale, è una variazione fonetica locale sviluppatasi nell’area di influenza dell’Impero Romano dal termine castellar; castellar è una parola derivata dalla voce latina [[castellum]] (castello) a cui si aggiunge la desinenza latina -ar.
 
Si chiama castellaro<ref>{{Cita web|url=http://www.vegiazena.it/storia/popoli/popoli13.htm|titolo=I popoli liguri}}</ref> una forma d’insediamento caratteristica del popolo ligure: si tratta di un antico recinto fortificato in tronchi o pietra a secco comprendente delle abitazioni, costruito di solito a scopi difensivi e religiosi sulla cima di un colle. Di solito i castellari hanno forma ellittica o circolare e sfruttano le naturali asperità del terreno per renderne difficile l'assedio e la conquista<ref>{{Cita web|url=https://www.cumpagniadiventemigliusi.it/|titolo=Compagnia di Ventimigliusi}}</ref>. Solo i più complessi hanno forma poligonale<ref>{{Cita libro|autore=https://www.ibs.it/provincia-di-imperia-storia-arti-libro-andrea-gandolfo/e/9788879040112}}</ref>. Tale elemento architettonico risale all'[[Età del bronzo|Età del Bronzo]] e [[Età del ferro|Età del Ferro]] ed è tipico degli antichi [[Veneti]] e degli antichi [[Liguri]].
Alcuni studi sul [[dialetto bustocco]] hanno avanzato l'ipotesi che Busto Arsizio abbia origini [[liguri]].<ref name=Marinoni>Augusto Marinoni. "I dialetti da Saronno al Ticino". Busto Arsizio-Legnano, 1957. Pagine 37-50.</ref><ref name=cultura>[http://www.comune.bustoarsizio.va.it/default.cfm?docs=cultura.htm Cultura - Sito istituzionale di Busto Arsizio]</ref><ref name=lb>[http://www.leganordcarmagnola.org/Celti/LaLinguaDiBustoArsizio.htm La Lingua di Busto Arsizio]</ref><ref name=Giavini> Luigi Giavini. "Le origini di Busto Arsizio dai Liguri ai Longobardi". Nomos edizioni. 2002. Pagine 17-38.</ref><ref name=isola>Rogora, Ferrario e Belotti nel libro citato ''Sommario di storia bustese'', citando Magni e Pacciarotti (libro citato ''Busto Arsizio: Ambiente, Storia, Società''), parlando di "isola" linguistica (pagina 252).</ref><ref name=antichi>[http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=64320 La Giöbia dai Liguri antichi al Duemila]</ref>
L'area era abitata anche in [[età romana]], come dimostrano l'andamento regolare delle vie del [[centro storico]] e il ritrovamento di alcuni oggetti di epoca tardo-romana, probabilmente dell'epoca tra il [[II secolo d.C.|II secolo]] e il [[IV secolo d.C.]]
 
=== Funzione dei ''Castellari'' ===
La città di Busto Arsizio è oggi un moderno centro industriale e commerciale, ed è considerata economicamente strategica grazie alla sua posizione al centro di un virtuale "quadrilatero" che ha come diagonale l'[[Strada Statale 33 del Sempione|asse del Sempione]] e come vertici opposti [[Novara]] e [[Como]].
Aveva funzione protettivo-conservatrice delle poche semplici cose che i Liguri dell'entroterra ottenevano con il loro duro lavoro. Gli studiosi hanno scoperto che le attività principali del popolo erano la coltivazione di cereali e legumi e la raccolta di frutti selvatici. Lo scopo di tali costruzioni era difendere dalle scorrerie dei pirati saraceni o dalle incursioni delle tribù nemiche vicine gli abitanti del territorio (principalmente contadini e semplici artigiani), le greggi, i miseri raccolti dei campi coltivati e dei pascoli della zona, che dovevano essere sempre controllati a vista. Queste rudimentali fortificazioni megalitiche dovevano quindi accogliere, in caso di attacco nemico, le famiglie sparse sul territorio (pagus) o raggruppate in piccoli borghi (vici), famiglie che normalmente si autogestivano con alcune primitive forme di autogoverno democratico (conciliabulum), e questo prima dell'avvento di famiglie dominanti. Molte fortificazioni sfrutteranno ripide scarpate o strapiombi naturali su almeno un lato (castellare di [[Camogli]]). Con pianta di forma molto semplice (ellittica o irregolare a seguire il terreno) avranno una o più cinte ed alcuni saranno di dimensioni tali da ospitare, oltre alla famiglia del capo dominante della comunità locale, anche tutti gli abitanti e le greggi della zona.
 
===''Excursus'' storico del termine ===
== Geografia fisica ==
Nell'Età del Ferro[4] gli abitanti del territorio sanremese apprestarono un complesso sistema di difesa dei villaggi, basato su una serie di insediamenti situati sulla costa o all'inizio delle vallate, detti oppida, e sui dipendenti siti dei vici e dei castella, distribuiti nell'entroterra. Sulle cime dei monti e delle colline prospicienti la costa e su quelle dell'interno venne inoltre predisposto un sistema di fortificazioni costruite con muraglioni a secco in stretto collegamento tra di loro, dette castella o castellari, che costituirono una valida difesa dei terreni coltivati, dei pascoli, dei boschi e delle principali vie di comunicazione dalle incursioni di predoni e tribù nemiche. I castellari furono edificati sulla sommità delle colline in modo da poter controllare il territorio sottostante e renderne difficile l'accesso agli estranei, tanto che i rilievi prescelti avevano sempre le pareti scoscese o rocciose su più lati. La cerchia delle mura era costituita da grandi massi reperibili in loco, o in altri casi da muri a secco di alcuni metri di spessore; nell'area interna dei castellari, la cui superficie variava a seconda dell'ampiezza del terreno, erano ubicate capanne e alcune piccole abitazioni. Nei castellari di più ampie dimensioni potevano trovare sistemazione interi villaggi e zone destinate al pascolo del bestiame. L'organizzazione difensiva, decisamente avanzata per i tempi, prevedeva anche il collegamento tra tutti i castellari, che, in caso di pericolo, si avvertivano a vicenda tramite segnali di fumo o suoni prodotti da corni e conchiglie marine in modo che gli abitanti e gli animali si potessero mettere al sicuro nell'interno delle fortificazioni fino a quando l'emergenza non fosse definitivamente cessata.
===Territorio===
{{vedi anche|Bustese (territorio)}}
[[Immagine:20080106Cartello2m.jpg|thumb|Cartello di ingresso alla città]]
Il territorio di Busto Arsizio è al limite settentrionale della [[Pianura Padana]], nella [[zona alluvionale]] dell'alta pianura, a sud delle [[Prealpi Varesine]]. È situato nella zona interessata dai [[pianalto|pianalti morenici]] della [[Valle Olona]].
 
La prima costruzione geografica della Liguria è stata descritta dagli storici e geografi greci del I- II secolo d. C., [[Strabone]]<ref>{{Cita autore=Strabone|titolo=Della Geografia Edizione=Kessinger Pub Co (aprile 2010)ISBN-10: 116104888X}}</ref> e [[Diodoro Siculo]]<ref>{{Cita web|url=6|titolo=}}</ref> Nei loro scritti narrano che nei tempi antichi il popolo dei Liguri era stanziato lungo la fascia costiera del Tirreno settentrionale dai Pirenei al sud della Francia, dalla Liguria e da una parte del Piemonte, alla Lombardia e alla Toscana ma, a seguito della seconda ondata migratoria dei Celti avvenuta nel 400 a.C., il loro territorio si ridusse all’attuale Liguria. Ai numerosi castellari a cui le fonti letterarie fanno riferimento va ad aggiungersi una nuova scoperta<ref>{{Cita web|url=http://archeonervia.blogspot.com/2013/12/scoperto-un-antico-insediamento-delle.htm|titolo= Antichi castellari liguri}}</ref> in località Pau, territorio di [[Rocchetta Nervina]] in alta [[Nervia|Val Nervia]]. In epoca romana il termine latino [[castrum]] designa uno spazio chiuso dotato di una qualche forma di difesa, circondato da mura ed arroccato intorno al complesso solitamente fortificato.
La collocazione del primo insediamento non è casuale; si trovava infatti su un percorso alternativo al [[Sempione]], detto "[[strada di Milano]]", che metteva in comunicazione Milano con il [[Lago Maggiore]].
 
=== Modelli di ''Castellari'' ===
La casa comunale è situata a 228,18 metri sul [[livello del mare]], come indicato su una facciata del Municipio. Le quote dei punti più alto e più basso sono rispettivamente 244 [[Metri sul livello del mare|m s.l.m]] e 194 m s.l.m., per un dislivello di 50 metri.<ref>[http://www.comuni-italiani.it/012/026/clima.html Da sito web "Comuni italiani"].</ref>
In provincia di [[Imperia]] è presente un comune con il nome di Castellaro, i cui abitanti attribuiscono l’origine della parola alla presenza di una primitiva fortificazione preromana che, secondo alcune ipotesi, poteva occupare l’altura su cui in seguito fu innalzato il castellaro. Il vocabolo castellaro è di origine romana e sostituì il vocabolo castelliero di tradizione ligure, derivante da [[castellum]], ovvero la più antica struttura difensiva.
Secondo la [[classificazione sismica]] la città è in ''zona 4'' (sismicità irrilevante), come stabilito dall'ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003.<ref>{{Cita web|http://www.earth-prints.org/bitstream/2122/3313/1/2007-CrowleyEtAl_Anidis.pdf|Zone sismiche in Italia, dati Earth-prints|21-5-2008}}</ref>
 
Nel Medioevo il termine castellare fu utilizzato per indicare un territorio sottoposto al castello, centro del dominio fondiario e signorile simile al [[feudo]]. La parola ha origine da castellum, luogo fortificato. Il termine potrebbe derivare anche da Castellarium, cioè un borgus castellarius, un insediamento dipendente da un castello.
I comuni confinanti sono [[Cassano Magnago]], [[Castellanza]], [[Dairago]] (MI), [[Fagnano Olona]], [[Gallarate]], [[Legnano]] (MI), [[Magnago]] (MI), [[Olgiate Olona]], [[Samarate]]. Busto Arsizio dista 24 km da [[Varese]]; 35 km da [[Milano]]; 38 km dalla città [[Piemonte|piemontese]] di [[Novara]]; 45 km da [[Como]]; 7 km da [[Legnano]] e 7 km da [[Gallarate]].
Uno degli aspetti meno conosciuti - e insieme più affascinanti - della preistoria nel territorio ligure, è costituito, dalla cosiddetta 'civiltà dei castellari', le caratteristiche costruzioni erette sulle alture nel corso dell’Età del Ferro dagli antichi abitanti dell’estremo Ponente Ligure<ref>{{Cita web|url= http://archeonervia.blogspot.com/2013/12/scoperto-un-antico-insediamento-delle.html|titolo=Antichi castellari liguri}}</ref>.
 
==== ClimaCastellaro di Camogli ====
In provincia di Genova troviamo il Monte Castellaro di Camogli che si trova nell’attuale abitato di Camogli<ref>{{Cita Storia della Liguria a cura di G. Assereto e di M. Doria Laterza 2007|titolo=Castellariliguri}}</ref> in cima ad una rocca naturale posta a strapiombo sul versante marino, caratterizzato da una falesia di 70 metri continuamente soggetta ad erosione marina. Sul versante est, a pochi metri dalla vetta, vennero alla luce i resti di un insediamento terrazzato a seguito di ricognizioni di superficie, e di una breve campagna di scavo, tra il 1976 e il 1977. Furono recuperati circa 7.200 frammenti ceramici e 2600 reperti osteologici, oltre a frammenti di litica levigata, alcuni oggetti metallici, due vaghi d’ambra e una scoria di ferro. A seguito di uno studio preliminare e abbastanza sommario dei reperti diagnostici, sono stati individuati tre periodi di frequentazione coincidenti con l’Età del Bronzo medio e recente e la seconda Età del Ferro.
[[Immagine:20081223NebbiaBusto(2).JPG|thumb|Nebbia a Busto Arsizio in dicembre]]
Secondo la classificazione climatica il centro abitato è situato in "zona E", 2861 GR/G.<ref> {{cita web|http://www.confedilizia.it/clima-LOMBARDIA%202.htm|Classificazione climatica Lombardia, dati Confedilizia|21-5-2008}}</ref>
Il clima di Busto Arsizio è di tipo [[Clima continentale|continentale]]. Gli inverni sono freddi e presentano molte giornate di gelo. Le estati sono calde e afose. È frequente, anche se sempre meno, il fenomeno della [[nebbia]]. La media [[Niviometria|niveometrica]] del territorio si aggira intorno ai 40 cm annui.
 
==== Castellaro di Zignago ====
In base alla media trentennale di riferimento ([[1961]]-[[1990]]) della [[stazione meteorologica di Milano Malpensa]], situata a meno di 10 km in linea d'aria dal centro di Busto Arsizio, secondo l'[[Organizzazione Mondiale della Meteorologia]], la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno a +1 °C; quella del mese più caldo, luglio, è di circa +22 °C, quella media di circa +11 °C. Le precipitazioni medie annue sono pari a 1082 mm con picco primaverile e autunnale e minimo relativo invernale.<ref>[http://www.wunderground.com/global/IY.html Medie climatiche 1961-1990]</ref><ref>[http://www.eurometeo.com/italian/climate Dati climatologici medi]</ref><ref>[http://www.meteoam.it Tabelle e grafici climatici]</ref><ref>[http://erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/058%20%5BSomma%20Lombardo%5D%20Malpensa.Txt Tabella dei venti]</ref>
Sulla dorsale appenninica tra Liguria e Toscana, incastrato tra i monti della Lunigiana, sorge il comune della [[Val di Vara]] denominato [[Zignago]]. Il complesso del Castellaro di [[Zignago]] si estende tra il monte Dragnone ed il monte Fiorito, sovrastando una dirupata che domina alcuni collegamenti montani tra la Val di Vara, la Val di Magra e del Taro. L’edificio è posto a controllo di una vasta area e di vie di transito verso la pianura padana.
 
La zona dove sorgeva il Castellaro di Zignago<ref>{{Cita web|url=http://www.valdivara.it/it/cultura/il-patrimonio-culturale/castellari-liguri/titolo=Castellare di Zignago}}</ref> è quindi un luogo dove la storia ha lasciato tracce di grande rilevanza, il cui studio permette di ricostruire le vicende passate che hanno segnato il corso degli eventi verificatisi nella Liguria nel corso dei secoli: dalle popolazioni più antiche, strenue avversarie di Roma, alla dominazione latina e in seguito a quella bizantina, fino al Medioevo longobardo e poi genovese. Le prime tracce che ci sono pervenute e che ci attestano che questo sito era saltuariamente frequentato, risalgono all’età del bronzo; durante questo periodo un gruppo di famiglie faceva transumare i greggi dei villaggi ai piedi del monte Dragnone ai pascoli del castellaro. Col passare del tempo i loro insediamenti stagionali divennero permanenti, essi innalzarono abitazioni sui pendii del monte, su ripiani ottenuti con muri a secco (questi terrazzamenti sono datati come i più antichi della regione). Successivamente, nel X secolo a.C., venne eretta, sulla cima del rilievo, una capanna dedicata alla Dea Madre, dove in caso di siccità prolungate si facevano offerte agli dei; in quanto i frequenti temporali che avevano luogo in prossimità delle vette venivano interpretati come segni divini. Nel IV secolo a.C. la medesima area sarà adibita dai Liguri Apuani come sede per i loro riti che avvenivano con libagioni (offerta sacrificale di sostanze liquide). Sempre in prossimità della vetta del monte Dragnone nei secoli successivi verrà eretto il Santuario mariano meta, ancora oggi, di numerosi peregrinaggi. Il complesso venne abbandonato intorno al 1000 a.C.
{{ClimaAnnuale
| nome = MILANO MALPENSA
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 6.1
| tempmax02 = 8.6
| tempmax03 = 13.1
| tempmax04 = 17.0
| tempmax05 = 21.3
| tempmax06 = 25.5
| tempmax07 = 28.6
| tempmax08 = 27.6
| tempmax09 = 24.0
| tempmax10 = 18.2
| tempmax11 = 11.2
| tempmax12 = 6.9
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = -4.4
| tempmin02 = -2.5
| tempmin03 = 0.4
| tempmin04 = 4.3
| tempmin05 = 9.0
| tempmin06 = 12.6
| tempmin07 = 15.3
| tempmin08 = 14.8
| tempmin09 = 11.5
| tempmin10 = 6.4
| tempmin11 = 0.7
| tempmin12 = -3.6
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = 67.5
| pioggia02 = 77.1
| pioggia03 = 99.7
| pioggia04 = 106.3
| pioggia05 = 132.0
| pioggia06 = 93.3
| pioggia07 = 66.8
| pioggia08 = 97.5
| pioggia09 = 73.2
| pioggia10 = 107.4
| pioggia11 = 106.3
| pioggia12 = 54.6
<!-- I giorni di pioggia (numero anche con cifre decimali, senza unità di misura), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| giornipioggia01 = 6
| giornipioggia02 = 6
| giornipioggia03 = 8
| giornipioggia04 = 9
| giornipioggia05 = 10
| giornipioggia06 = 9
| giornipioggia07 = 6
| giornipioggia08 = 8
| giornipioggia09 = 6
| giornipioggia10 = 7
| giornipioggia11 = 8
| giornipioggia12 = 6
<!-- Umidità percentuali medie mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in %), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| umido01 = 78
| umido02 = 76
| umido03 = 69
| umido04 = 73
| umido05 = 74
| umido06 = 74
| umido07 = 74
| umido08 = 73
| umido09 = 74
| umido10 = 77
| umido11 = 80
| umido12 = 80
| vento01 = N
| intensità01 = 3.3
| vento02 = N
| intensità02 = 3.3
| vento03 = N
| intensità03 = 3.4
| vento04 = N
| intensità04 = 3.5
| vento05 = N
| intensità05 = 3.3
| vento06 = N
| intensità06 = 3.2
| vento07 = N
| intensità07 = 3.1
| vento08 = N
| intensità08 = 3.0
| vento09 = N
| intensità09 = 3.1
| vento10 = N
| intensità10 = 3.1
| vento11 = N
| intensità11 = 3.4
| vento12 = N
| intensità12 = 3.3
}}
 
Tuttavia con l’avvento dei Bizantini, tra il VI e il VII secolo, sul Castellaro venne eretto un castello, utilizzato come luogo per l’avvistamento di eventuali incursioni da parte dei longobardi. Il castello presentava una doppia cinta muraria e una torre di vedetta, inoltre i bizantini tracciarono un sentiero ancora visibile. Altre modifiche al costrutto principale avvennero nel XII secolo d.C. per mano dei signori di Vezzano.
===Geologia e idrografia===
Il terreno del territorio di Busto Arsizio è costituito da materiali staccatisi dalle [[Alpi]]<ref>C. Magni, G. Paciarotti, ''Busto Arsizio, Ambiente, Storia, Società'', p. 5.</ref>
a causa delle [[glaciazioni]]. Si tratta principalmente di ciottoli, ghiaia, sabbia e [[argilla]]. Un tempo era coperto da uno sottile strato di ''[[humus]]'' poco adatto alla crescita di boschi e successivamente alla coltivazione agricola, così da essere in gran parte [[brughiera]], nome che indica quel paesaggio nel quale domina una vegetazione che riesce a svilupparsi in un ambiente arido (il [[brugo]], l'[[erica]], il [[rovo]] e la [[robinia]]). Infatti, a causa della presenza di strati argillosi, il terreno fatica ad assorbire e trattenere l'acqua piovana, che cade abbondante in questa zona. La [[falda acquifera]] sotterranea si trova a parecchi metri di profondità. Nel territorio di Busto Arsizio sono presenti numerosi pozzi, interconnessi tra loro. Sotto il livello stradale scorrono anche due torrenti: il [[Torrente Tenore|Tenore]] e il [[Torrente Rile|Rile]], un suo [[affluente]].
 
Il Castellaro, in principio, aveva una funzione abitativa: grazie alla sua locazione permetteva un’adeguata protezione dai nemici, per tutti coloro, per lo più contadini e pastori, che abitavano i versanti del colle. In caso di attacco nemico, l’edificio doveva quindi accogliere tutte le persone che abitavano il territorio circostante, anche gli animali e i sementi. Grazie ai vari ritrovamenti, gli studiosi hanno ipotizzato che le principali attività svolte dai suoi abitanti erano la coltivazione di cereali e legumi legata in misura minore ad una economia di prelievo, ovvero prelevando risorse già presenti in natura. Con l’arrivo dei Bizantini la sua funzione divenne prevalentemente quella di avamposto, ovvero un dispositivo di sicurezza schierato in corrispondenza del nemico al fine di garantire la possibilità di entrare tempestivamente in azione contro di esso, instaurato in particolare contro la minaccia longobarda.
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Busto Arsizio}}
Secondo alcune ipotesi, Busto Arsizio ebbe origini liguri.<ref name=Marinoni/><ref name=cultura/><ref name=lb/><ref name=Giavini/><ref name=isola/><ref name=antichi/> La distribuzione urbanistica della città di Busto Arsizio dimostra la successiva presenza dei [[Romani]]. Nota nell'[[Alto Medioevo]] per la [[concia delle pelli]], la prima menzione della città risale al [[922]], anno in cui il nome del ''locus'' viene citato in alcuni documenti di notai.<ref>Notizia tratta dal libro {{cita libro|nome=C.|cognome= Magni|autori= G. Pacciarotti|titolo=Busto Arsizio - Ambiente storia società|editore=Freeman editrice|città=Busto Arsizio|anno=1977}}</ref> Con decreto del cardinale [[San Carlo Borromeo|Carlo Borromeo]], il [[4 aprile]] [[1583]]<ref name=Borromeo>AA.VV.. ''Sommario di vita bustese dalle origini ai tempi nostri''. L.V.G. editrice. Azzate (1981). Pagina 40. Nello stesso anno, come si legge alla stessa pagina del libro citato, rovinò l'ultima delle sette torri della Busto medievale.</ref> Busto Arsizio, allora sotto il dominio del duca [[Filippo Maria Visconti]], venne staccata dal [[Vicariato]] del [[Seprio]] e messa a capo di quella che fino a quel momento era la [[Pieve di Olgiate Olona-Busto Arsizio|Pieve di Olgiate Olona]] con un [[podestà]] proprio.
 
Nell’ambito del progetto di Valorizzazioni delle risorse naturali e culturali della Liguria da alcuni anni si è provveduto a valorizzare il sito del Castellaro e del monte Dragnone attraverso la sistemazione dell’area archeologica e dei sentieri di accesso. Si è provveduto alla pulitura e al ripristino degli antichi terrazzamenti e delle basi delle capanne dell’età del bronzo utilizzate dagli abitanti nell’attività di allevamento, alla sistemazione dei resti del castello bizantino e del sentiero di accesso tracciato dall’esercito dell’Impero romano d’Oriente, ma anche della torre dei signori di [[Vezzano Ligure|Vezzano]]. Oltre a questo è stata ricostruita una capanna dell’età del bronzo realizzata con i materiali usati in quelle originali: pali, rami intrecciati e stuccati con l’argilla, pavimento e focolare esterno in pietre e argilla, al fine di rendere visibile la realtà della vita dell’epoca. Sono stati realizzati pannelli illustrativi che spiegano la storia e la natura dei territori visibili dal Castellaro, i culti della pioggia svolti sulle due sommità e il funzionamento dell’abitazione. In più, è prevista la creazione di una stazione multimediale da allestire all’interno della esistente mostra archeologica permanente al fine di collegare attraverso la rete altri siti di interesse storico archeologico presenti sul territorio della Provincia de [[La Spezia]].
Le origini di quello che fu un centro tessile di primaria importanza sono da ricercarsi nel Medioevo: nel [[1375]] "quasi in ogni casa batte un telaio", come testimoniato qualche secolo più tardi dallo storico Crespi Castoldi nella sua storia di Busto Arsizio (''De Oppido Busti Relationes'').<ref name=PS>[http://www.bustoarsizio.org/docs/piano_strategico_ba.pdf Piano Strategico di Busto Arsizio]</ref>
 
Purtroppo essendo costruzioni dell'Età del Bronzo in un territorio che è sempre stato fortemente antropizzato, molto spesso se ne sono perse le tracce riusati come borghi, castelli romani e poi medievali, o anche come chiesette votive o cimiteri. Spesso la memoria è stata tramandata nei toponimi locali o come nome di via: p.es. "Castello", "Castellaro", "Castelon", "Castelik", "Rocca", "Torri", "Motte", “Castellar” ecc. E’ il caso di [[Castellar (Italia)|Castellar]] in provincia di Cuneo.
Oggi Busto Arsizio è un moderno centro industriale e commerciale.
 
==== Castellar (Cuneo) ====
== Monumenti e luoghi di interesse ==
In provincia di Cuneo<ref>{{Cita web|url=www.castellodicastellar.it|titolo=Castellar,Cuneo}}</ref>, a cinque chilometri da [[Saluzzo]], in Piemonte, troviamo un paese che ha mantenuto il nome Castellar. Esso venne fatto edificare sulla collina del paese nel XIV secolo dal marchese [[Tommaso II di Saluzzo]], a scopo difensivo. In seguito, sotto il dominio del figlio, esso fu ingrandito e adibito ad abitazione. Dal 1300 al 1940 fu posseduto ancora da questa famiglia e, nel corso dei secoli, ampliato e abbellito sempre di più. L’ultima completa ristrutturazione risale al XIX secolo e da allora non ha più subito cambiamenti strutturali drastici. Oggi è una solida costruzione dalla pianta irregolare, che comprende torri angolari e mura perimetrali, le quali racchiudono un enorme giardino, accessibile solo mediante un elegante arco antico ed attraversando il tradizionale ponte. Attualmente è di proprietà della famiglia Aliberti. Il castello oggi è teatro di molti eventi e manifestazioni; inoltre esso può essere visitato con guida in alcuni precisi momenti dell’anno.
Pur essendo una città essenzialmente industriale, l'urbe di Busto Arsizio conserva numerosi monumenti di carattere prettamente ecclesiastico. Tuttavia, più che in qualsiasi altra città del circondario, lo sviluppo economico borghese ad inizio del [[XX secolo]] ha comportato il fiorire di costruzioni in [[Art Nouveau|stile Liberty]] e [[Art Déco]], che ancor oggi si possono osservare passeggiando per le vie della Città. L'importante testimonianza del Liberty bustocco ricorda gli antichi sfoggi di una grande potenza industriale.
 
Tra Veneto e Friuli<ref>{{Cita web|url=http://www.tour-italia.com/Friuli-Venezia-Giulia/Friuli-Venezia-Giulia-Storia.html|titolo=Castellari in Friuli}}</ref> esiste un imponente sistema di castellieri che va dal Garda fino all'Istria<ref>{{Cita web|url=www.istra.hr/it/tutto-sullistria/storia-dellistria/i-castellieri-preist|titolo=Castellari in Istria}}</ref>, collocato sulle colline prospicienti la pianura in posizione dominante e altrettanto spesso in aperta pianura come villaggi fortificati.
=== Architetture religiose ===
Attualmente a Busto Arsizio esistono ventiquattro chiese, tre cimiteri e diverse cappelle situate all'interno dell'ospedale, della casa di riposo e degli oratori. Un segno di “civitas cristiana”, come fece notare<ref>[http://www.santamariaregina.it/chieseBA/introduzione.shtml Introduzione di mons. Livetti]</ref> l'ex-prevosto di San Giovanni Battista, monsignor Claudio Livetti. Alcune di queste chiese, in particolare san Giovanni Battista, san Michele Arcangelo e santa Maria di Piazza sorsero prima dell'anno mille. In età comunale nacquero le prime rettorie, poi denominate parrocchie. Esse comportavano la presenza di un sacerdote al quale era affidava la cura delle anime e che generalmente era residente presso una chiesa preesistente. La situazione di Busto Arsizio, sebbene ancora sotto la pieve di Olgiate Olona, particolare: la comunità, sulla base delle sue crescenti disponibilità economiche, formò, non uno, ma cinque benefici curati fra il secolo XIII e il XVI, tre presso la chiesa di san Giovanni Battista e due presso quella di san Michele Arcangelo. Di conseguenza si formarono di fatto due parrocchie, mentre la chiesa di santa Maria, situata nella piazza centrale del borgo, si configurava come Santuario, senza incombenze parrocchiali. Quando san [[Carlo Borromeo]], nel [[1583]], trasferì a Busto Arsizio le dignità ecclesiastiche della pieve (cioè del distretto),<ref name=Borromeo/> i [[curato|curati]] di san Giovanni e di san Michele vennero innalzati al grado di [[canonico|canonici]], ma ridotti al compito di coadiutori del prevosto nella cura delle anime. Busto Arsizio fu pertanto considerata formalmente parrocchia unica. Tale situazione perdurò fino al [[1906]], quando a san Michele venne restituita a pieno titolo la funzione di parrocchia.<ref>AA.VV.. ''La chiesa di San Michele, origine e storia''. Vol II. Pagina 190.</ref> Successivamente, nel [[1928]], [[Borsano]] e [[Sacconago]] vennero annesse al comune, aumentando a quattro il numero delle parrocchie. Nel corso degli anni si sono poi formate le altre parrocchie fino ad arrivare al numero attuale, di tredici.
 
== Toponimi ==
==== Basilica di San Giovanni Battista ====
Il toponimo castellaro è rimasto in tanti nomi di località dell'Italia settentrionale ad esempio:
[[Immagine:Busto Arsizio - chiesa di San Giovanni Battista.JPG|thumb|150px|right|Basilica di San Giovanni Battista]]
La [[Chiesa (architettura)|chiesa]] di [[San Giovanni Battista]] ([[santo patrono]] della città) ha il titolo di [[Basilica#Basiliche|Basilica]] romana minore. L'edificio attuale fu costruito tra il [[1609]] e il [[1635]] nel luogo dove esisteva la primitiva cappella a tre navate dedicata dai longobardi ad uno dei loro santi protettori. Il campanile venne aggiunto a tale cappella tra il [[1400]] e il [[1418]], dunque risulta essere più antico della chiesa attuale. La facciata, completata tra il [[1699]] e il [[1701]] da Domenico Valmagini, presenta un ordine inferiore di lesene binate ioniche, un breve protiro con frontone arcuato, porte di rame e di bronzo, statue e bassorilievi.<ref>Augusto Spada. ''Conoscere la città di/Getting to know the city of Busto Arsizio''. Freeman editrice. Busto Arsizio (2004). Pagina 35.</ref> Nel solenne interno di questo luogo di culto, progettato dall'architetto [[Francesco Maria Richini|Francesco Maria Ricchino]], vi sono diversi dipinti del pittore bustocco [[Daniele Crespi]], come il ''Cristo morto con San Domenico''. Sul fianco destro della chiesa si trova il mortorio, un tempietto di cui non si conosce l'autore, costruito tra il [[1689]] e il [[1692]]. La piazza antistante la chiesa è stata creata demolendo alcuni edifici presistenti e utilizzando l'area dell'antico cimitero, antecedente a quello che venne poi costruito appena fuori dal borgo, nell'attuale ''Parco Ugo Foscolo''.<ref>Bertolli-Pacciarotti-Spada. ''Chiese minori a Busto Arsizio: San Gregorio e Beata Vergine delle Grazie (Sant'Anna)''. Libreria della Basilica. Busto Arsizio (1991), p.23.</ref>
 
* Liguria: Castellaro di Zignago, comune in provincia di La Spezia;
==== Santuario di Santa Maria di Piazza ====
* Liguria: Castellaro di Camogli, comune in provincia di Genova;
{{vedi anche|Santuario di Santa Maria di Piazza (Busto Arsizio)}}
* Piemonte: Castellar, comune in provincia di Cuneo.
[[Immagine:20071226SMaria.jpg|200px|thumb|left|Santuario di Santa Maria di Piazza]]
L'edificio sacro più notevole dell'arte [[Rinascimento|rinascimentale]] bustocca è il [[Santuario di Santa Maria di Piazza (Busto Arsizio)|Santuario di Santa Maria di Piazza]] (detta anche Santuario della Beata Vergine dell'Aiuto). L'edificio sorge nel centro storico della città dove sorgeva una precedente chiesa dedicata alla Madonna, che a sua volta aveva sostituito una cappella risalente all'epoca della cristinizzazione.<ref>Augusto Spada. ''Conoscere la città di/Getting to know the city of Busto Arsizio''. Freeman editrice. Busto Arsizio (2004). Pagina 47.</ref> Questo splendido santuario fu costruito rapidamente tra il [[1515]] e il [[1522]]. Escluso [[Bramante]] per ragioni di data, due nomi compaiono nei documenti, se pur citati in modo generico, quello di un [[Antonio da Lonate]] (autore del modello per il [[Vigevano#Duomo|Duomo di Vigevano]]) e quello di "magistro Tomaxio ingeniero", probabilmente [[Tommaso Rodari]], il noto scultore e architetto attivo nel Duomo di Como, allievo di [[Giovanni Antonio Amadeo]]. Il primo avrebbe impostato la pianta centrale, per la quale si è ipotizzata l'esistenza di un disegno bramantesco, "Bramanti secutus exemplar"; il secondo avrebbe eseguito i due portali a ovest e a sud, e forse l'elegante loggiato nel tamburo sotto la cupola. Internamente, la parte bassa, quadrata, che è tagliata negli angoli da archi diagonali formanti nicchie e cuffie, rimanda ai numerosi studi di chiese a pianta centrale compiuti da [[Leonardo]] mentre il tamburo ottagonale con una ghiera di nicchie (la corona dei 12 santi) e le otto unghie della volta di copertura riecheggiano gli esempi di Santa Maria Incoronata di Canepanova a [[Pavia]] e dell'Incoronata a [[Lodi]] e di Santa Maria della Croce a [[Crema]]). All'esterno, il rigoroso volume cubico scandito da lesene è sormontato da un tiburio con gugliotti e lanterna che interpreta in forme più leggere ed eleganti la tipologia della tradizione lombarda (come già nel non lontano [[Santuario della Beata Vergine dei Miracoli|Santuario di Saronno]]). All'interno si possono ammirare opere di scultura e dipinti di [[Gaudenzio Ferrari]] (come "l'Ultima cena", nell'altare di destra), [[Bernardino Luini]] ed una copia della perduta "Madonna delle Vittorie" di [[Giovan Paolo Lomazzo]]. Ogni anno, nel perodo [[Natale|natalizio]], nella piazza antistante la chiesa, viene realizzato un [[presepio]] con statue in [[gesso (materiale)|gesso]] a grandezza naturale. Del santuario di Santa Maria esiste una copia esatta, ma più piccola, a [[Crespi d'Adda]].<ref>[http://www.apt.bergamo.it/crespidadda.html Crespi d'Adda]</ref>
 
== Note ==
==== Chiesa di San Michele Arcangelo ====
<references/>
{{vedi anche|Chiesa di San Michele Arcangelo (Busto Arsizio)}}
1.     [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-2|'''^''']] Fonte dal sito http://www.treccani.it/vocabolario/castellare1/
[[Immagine:Chiesa di San Michele Arcangelo.JPG|thumb|left|Chiesa di San Michele Arcangelo]]
Una delle chiese principali della città è quella di San Michele Arcangelo, [[santo patrono]] della città,<ref>AA.VV. La Chiesa di San Michele, Origine e Storia. Vol. I. pag. 15, nota 4.</ref> la quale è anche sede di prepositura. Con il suo [[campanile]] risalente al X secolo, che costituisce l'elemento architettonico più antico della città, è situata al limite nord dell'antico borgo, in una zona leggermente più alta del resto dell'abitato esistente all'epoca. Per questo motivo si è molto propensi a pensare che la base del campanile stesso fosse una delle torri di una fortificazione preesistente, all'interno della quale probabilmente esisteva una cappella dedicata a tale santo (si ricordi che San Michele Arcangelo è patrono dei [[Longobardi]]). La prima citazione della chiesa di San Michele risale al 1300 circa. Tra il [[1652]] e il [[1679]] venne ricostruita dall'architetto [[Francesco Maria Richini|Francesco Maria Ricchino]], che decise di capovolgerne l'orientazione. Nel [[1796]] fu completata la facciata, restaurata tra il [[1924]] e il [[1925]]. Le pareti laterali e la volta furono restaurate nel [[1834]]. Nel [[2007]] sono iniziati dei lavori di restauro della torre campanaria, che si sono conclusi l'anno successivo. Nella chiesa sono conservate varie reliquie, tra le quali l'interno corpo di [[San Felice (martire)|San Felice martire]].<ref>AA.VV. La Chiesa di San Michele, Origine e Storia. Vol. I. pag. 160.</ref> Nella cappella invernale, ricavata nel [[1991]], si trova un crocifisso ligneo della metà del 1300, che viene utilizzato nella funzione del [[Venerdì Santo]] per commemorare la passione e la morte in croce di [[Gesù]].
 
2.     [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-2|'''^''']] Fonte dal sito http://www.vegiazena.it/storia/popoli/popoli13.htm con un elenco di castellari conosciuti.  
==== Chiesa di San Rocco ====
{{vedi anche|Chiesa di San Rocco (Busto Arsizio)}}
[[Immagine:SanRoccoBustoArsizio.jpg|120px|thumb|right|Chiesa di San Rocco]]
Eretta dopo l'epidemia di peste del [[1485]] (che fece 1100 morti nel borgo secondo lo storico Crespi Castoldi) e dedicata a [[San Rocco]], invocato ausiliatore contro le pestilenze, venne ricostruita negli anni [[1706]]-[[1713]] grazie ad offerte minute dei contradaioli su un'area donata dall'avvocato Carlo Visconti.<ref>[http://www.santamariaregina.it/chieseBA/chiesa20.shtml San Rocco]</ref> L'interno della chiesa conserva affreschi di Salvatore e Francesco Maria Bianchi ([[1731]]) e [[Biagio Bellotti]]. La facciata, completata nel [[1895]], presenta due statue: quella di San Rocco e quella di [[San Giuseppe]]. Nel [[1909]], grazie al decisivo contributo delle sorelle Bottigelli Pajàscia, la chiesa venne allungata e l'altare retrocesso di 7-8 metri. Un tempo i contadini portavano i loro animali per la benedizione in San Rocco. Da 26 anni,<ref>[http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=80028 Sagra di San Rocco]</ref> nel mese di settembre, presso la chiesa si celebra la sagra di San Rocco, una festa tradizionale di 3 giorni di concerti, sfilate e mercatini scanditi dalle Sante Messe solenni e dai Vesperi solenni. Durante tale contesto è possibile assaggiare il tradizionale "pane di San Rocco". Oggi San Rocco è una delle quattro chiese appartenenti alla parrocchia prepositurale di San Michele Arcangelo, oltre a Madonna in Prato, a San Carlo e alla chiesa parrocchiale.
 
3.     [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-2|'''^''']] Fonte dal sito ''Cumpagnia Di Ventimigliusi Archiviato'' il 10 aprile 2012 in [[Internet  Archive]], con fotografie di alcuni siti archeologici
==== Altre chiese ====
[[Immagine:Chiesa di Madonna in Campagna a Sacconago (Busto Arsizio) (VA).jpg|200px|thumb|right|Chiesa di Madonna in Campagna]]
[[Immagine:SanCarloBustoArsizio.jpg|200px|thumb|right|Chiesa di San Carlo]]
Il territorio di Busto Arsizio è attualmente suddiviso in tredici parrocchie. Oltre alle tredici chiese parrocchiali, ne esistono altre undici, più i ruderi di una dodicesima (la chiesa di Santa Croce, appartenente alla parrocchia di S. Giovanni Battista).
*Chiesa di San Luigi e Beata Giuliana
*Chiesa del Santissimo Redentore
*Chiesa di San Giuseppe
*Santuario del Sacro Cuore di Gesù (Frati)
*Chiesa di Santa Maria Regina (Madonna Regina)
*Chiesa di Santa Croce
*Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (Borsano)
*Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (Sacconago)
*Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (Santi Apostoli)
*Chiesa di Sant'Anna
*Chiesa di Sant'Edoardo
*Chiesa di Madonna in Prato (parrocchia di S. Michele Arcangelo)
*Chiesa di San Carlo (parrocchia di S. Michele Arcangelo)
*Chiesa di Sant'Antonio abate (parrocchia di S. Giovanni Battista)
*Chiesa di San Gregorio Magno in Camposanto (parrocchia di San Giovanni Battista)
*Tempio civico di Sant'Anna (Beata Vergine delle Grazie)
*Chiesa di Madonna in Veroncora (parrochia di SS. Redentore)
*Chiesa di San Bernardino (Cascina dei Poveri)
*Chiesa di Sant'Antonio da Padova (parrocchia di Borsano)
*Chiesa di Madonna in Campagna (parrocchia di Sacconago)
 
4.     [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-3|'''^''']] Fonte dal libro ''La provincia di Imperia. Storia, arti, tradizioni'' (di Andrea Gandolfo)
==== Cimitero Monumentale ====
{{vedi anche|Cimitero Monumentale di Busto Arsizio}}
[[Immagine:20071226Cimitero.jpg|200px|thumb|right|Cimitero Monumentale]]
Il cimitero Monumentale è uno dei tre cimiteri attualmente esistenti nel territorio della città di Busto Arsizio, oltre ai cimiteri di Sacconago e di Borsano. Alla fine del [[XIX secolo]] il precedente campo santo, situato appena fuori dai confini dell'antico borgo, sul terreno oggi occupato dal Parco Ugo Foscolo, divenne troppo piccolo per i bisogni della comunità. Pertanto, si rese necessaria la costruzione di un nuovo e più spazioso cimitero. Il cimitero monumentale fu progettato dall'architetto Ercole Seves sul modello del cimitero di [[Milano]] di [[Carlo Maciachini]]. Venne edificato in un luogo allora lontano dall'abitato, all'incrocio tra la via per Lonate e la via Corbetta. Fu inaugurato nel [[1894]].<ref>Augusto Spada. Conoscere la città di/Getting to know the city of Busto Arsizio. Freeman editrice. Busto Arsizio (2004). Pagina 62.</ref> Nel corso degli anni ha subito molte ampliazioni, fino a ricoprire una superficie circa doppia di quella iniziale. Una delle realizzazioni più significative è il Mausoleo della famiglia Ottolini, progettato dall'architetto [[Camillo Crespi Balbi]]. Il [[29 settembre]] del [[2000]], per la prima volta in tutta la provincia, venne celebrato da Monsignor Claudio Livetti, ex-prevosto di San Giovanni, il funerale di sette bambini non nati. Da allora, ogni ultimo venerdì del mese vengono seppelliti i feti abortiti in modo spontaneo o volontario.
 
5.   [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-3|'''^''']] Fonte dal libro ''Della geografia'' (di [[Strabone]])
=== Architetture civili ===
 
6.     [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-3|'''^''']] Fonte dal libro ''Biblioteca storica'' (di [[Diodoro Siculo]])
[[Immagine:20071226Municipio.jpg|200px|thumb|right|Palazzo Gilardoni]]
Oltre alle numerose architetture religiose, sono degne di nota anche le ville, i palazzi e quanto resta delle strutture industriali in [[Art Nouveau|stile Liberty]] costruite ai margini del centro storico della città durante il suo sviluppo industriale. Due tra le ville più importanti sono la Ottolini-Tosi e la Ottolini-Tovaglieri, situate nei pressi di ciò che costituisce un mirabile gioiello di archeologia industriale, ovvero la sede dell'ex-Cotonificio Bustese, che attualmente accoglie il museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio. Altri edifici interessanti dal punto di vista architettonico sono la villa Leone e i Molini Marzoli Massari, entrambi progettati dall'architetto [[Silvio Gambini]] in stile Liberty. Nel cuore del centro storico si trova il palazzo Marliani-Cicogna, oggi sede della biblioteca comunale ed un tempo residenza del conte di Busto Arsizio. Infine non si può dimenticare l'attuale sede del municipio, palazzo Gilardoni, ex-ospedale cittadino.
 
7.   [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-3|'''^''']] Fonte dal sito http://archeonervia.blogspot.com/2013/12/scoperto-un-antico-insediamento-delle.html
==== Villa Ottolini-Tosi ====
{{vedi anche|Villa Ottolini-Tosi}}
[[Immagine:20071225Tosi 5.jpg|200px|thumb|right|Villa Ottolini-Tosi]]
La villa Ottolini-Tosi è la più grandiosa delle ville di Busto Arsizio ed era di proprietà di Ernesto Ottolini, uno dei tre figli di Carlo Ottolini, il padrone del cotonificio omonimo. È collocata a poca distanza dalle altre due residenze che ospitavano la famiglia di Ernesto ed Antonio Ottolini (quest'ultima fu poi demolita). Il progetto della villa fu redatto da [[Camillo Crespi Balbi]], l'architetto di fiducia degli Ottolini. L'edificio fu costruito nel [[1902]] e la sua tipologia è quella del castello medievale.<ref>Augusto Spada. Conoscere la città di/Getting to know the city of Busto Arsizio. Freeman editrice. Busto Arsizio (2004). Pagina 77.</ref> Si articola su due piani principali fuori terra ed uno, seminterrato, destinato agli ambienti di servizio. In corrispondenza della zona a sud-ovest è presente un terzo piano fuori terra. La villa è dominata da un torrione che costituisce una sorta di ambiente di guardia. Un elemento fondamentale della villa è la massiccia presenza di ferri battuti, tutti realizzati da [[Alessandro Mazzucotelli]].
 
8.   [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-3|'''^''']] Fonte dal libro ''Storia della Liguria'' (a cura di G. Assereto e di M. Doria)
==== Villa Ottolini-Tovaglieri ====
{{vedi anche|Villa Ottolini-Tovaglieri}}
[[Immagine:20071226Tovaglieri 1.jpg|200px|thumb|right|Villa Ottolini-Tovaglieri]]
La villa Ottolini-Tovaglieri è una delle tre ville Ottolini di Busto Arsizio ed era di proprietà di Enrico Ottolini, uno dei tre figli di Carlo Ottolini, il padrone del [[Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio|cotonificio omonimo]]. Il progetto della villa fu redatto da [[Camillo Crespi Balbi]].<ref>Augusto Spada. Conoscere la città di/Getting to know the city of Busto Arsizio. Freeman editrice. Busto Arsizio (2004). Pagina 78.</ref> La villa, collocata dentro la cerchia del borgo antico, costituisce un vero e proprio monumento al potere economico della borghesia industriale della città di Busto Arsizio. L'edificio si articola su tre piani più un seminterrato destinato alle cantine. Il piano rialzato, che poggia su uno zoccolo di grossi blocchi di pietra squadrati, è rivestito da blocchi sommariamente squadrati e disposti a file di spessore che diminuisce man mano. L'esterno è caratterizzato da uno spazio verde di dimensioni molto ridotte, che fanno apparire la villa come un palazzo cittadino. Risultano particolarmente interessanti gli splendidi ferri battuti di [[Alessandro Mazzucotelli]].
 
9.  [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-3|'''^''']] Fonte dal libro ''Archeologia in Liguria. Nuova serie'',Volume II 2006-2007 (a cura di F. Bulganelli, A. Del Lucchese, L. Gervasini)
==== Villa Leone ====
[[Immagine:20071226VillaLeone.jpg|200px|thumb|right|Villa Leone]]
La villa, in stile Liberty, è una delle più sontuose di Busto Arsizio. Fu progettata dall'architetto [[Silvio Gambini]] nel [[1910]], quando lavorava ancora presso lo studio dell'ingegner Guglielmo Guazzoni e frequentava [[Giuseppe Sommaruga]]. L'edificio, la cui struttura è rimasta inalterata negli anni, pur avendo perso alcuni particolari decorativi quali la fascia colorata del sottogronda,<ref>Gian Franco Ferrario. Emozioni Liberty. Macchione Editore. Pag. 39.</ref> si affaccia su via XX settembre. Presenta due piani rialzati ed un sottotetto abitabile. La veranda, che emerge dalla pianta della villa, è coperta da una terrazza di travetti a raggiera. La finestra ovoidale tripartita riprende quella di Villa Ferrario in via Palestro, anch'essa di Silvio Gambini, progettata nel [[1903]]. Al centro della finestra è posto un tondo con le iniziali del primo proprietario della casa, Leone Edoardo. La facciata è movimentata da cornici aggettanti, [[lesena|lesene]] e profilature.
 
10. [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-3|'''^''']] Fonte dal sito http://www.valdivara.it/it/cultura/il-patrimonio-culturale/castellari-liguri
==== Palazzo Marliani-Cicogna ====
[[Immagine:20080828PalazzoCicogna2.jpg|200px|thumb|left|Palazzo Marliani-Cicogna]]
Nel cuore del centro storico di Busto Arsizio, sulla Piazza Vittorio Emanuele II, antica piazza ''dùl Conti'', si affaccia il palazzo Marliani-Cicogna. Dopo aver comprato alla famiglia Rasini un edificio cinquecentesco, il conte Luigi Marliani acquistò anche la parte di fossato che vi si affacciava per costruirvi la propria dimora. Tra il [[1624]] e il [[1653]] vennero operate dallo stesso Luigi e dal nipote Carlo una serie di importanti trasformazioni ed ampliamenti dell'edificio. L'impianto della dimora dei Marliani verrà ulteriormente modificato nella prima metà del Settecento. Attorno al [[1820]], la famiglia Cicogna Mozzoni, che aveva ottenuto il passaggio di proprietà del palazzo dai conti Gamberana, lo vendette all’Amministrazione della comunità che vi collocò gli uffici comunali e distrettuali. In quegli anni vi si attivarono le nuove carceri sul retro del palazzo, sistemate nell’edificio progettato da Francesco Croce nel [[1762]] in origine come Casa di correzione per la gioventù ed Albergo dei Poveri. <ref>C.Cantù. Grande illustrazione del Regno Lombardo-Veneto. Ossia storia delle città, dei borghi, comuni, castelli, ecc. fino ai tempi moderni. Milano 1857-61. p. 897</ref> Dopo il trasferimento della Deputazione Comunale a Palazzo Gilardoni, nel [[1862]] si deliberarono i lavori di riparazione del palazzo per adattarlo al suo futuro uso: quello di Tribunale del Circondario (da qui uno dei vecchi nomi della piazza antistante: "piazza Giustizia"). Gli uffici giudiziari vennero spostati nella nuova sede attorno al [[1970]]. La scelta dell'amministrazione comunale fu quella di concentrare nel palazzo una parte consistente dei servizi culturali, in continuità con la presenza della Biblioteca Civica, ivi trasferita già negli anni '50 del secolo scorso. Oggi il Palazzo ospita, oltre alla biblioteca comunale, anche il museo dedicato allle Civiche Raccolte d'Arte. Al centro della piazza antistante è stato collocato nel [[1958]] un monumento ai caduti sul lavoro dell'artista Enrico Manfrini,<ref>{{cita pubblicazione|rivista=La Prealpina|titolo=articolo nella sezione "Busto Arsizio"|data=23-05-2008}}</ref> formato da due stele in granito rosa contenenti tre uomini nudi in caduta; a causa del monumento la piazza è popolarmente indicata come "piazza ''tri Cù''" (letteralmente "Piazza tre Culi").
 
11.   [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-3|'''^''']] Fonte dai siti http://www.castellodicastellar.it/, http://www.comune.castellar.cn.it/archivio/pagine/Cenni_storici.asp
=== Archeologia industriale ===
 
12. [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-3|'''^''']] Fonte dal sito [http://www.tour-italia.com/Friuli-Venezia-Giulia/Friuli-Venezia-Giulia-Storia.html http://''www.tour-italia.com/Friuli-Venezia-Giulia/Friuli-Venezia-Giulia-Storia.html'']
[[Immagine:20081224CalzaturificioBorri(2).JPG|Calzaturificio Borri|200px|thumb|right|Calzaturificio Borri]]
Grazie allo sviluppo industriale, partito nella metà dell'[[Ottocento]], Busto Arsizio è molto interessante dal punto di vista dell'[[archeologia industriale]], per la presenza di numerosi edifici storici industriali dismessi. In questi ultimi anni, sono stati avviati numerosi piani per il recupero di tali aree. Si segnalano, in quanto agli edifici industriali riutilizzati: l'ex Cotonificio Bustese (fondato nel [[1887]] e chiuso nel [[1978]], i cui edifici attuali sono di fine Ottocento), ora [[Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio]]; gli ex Molini Marzoli Massari (costruiti nel periodo 1906-1926 in stile liberty e dismessi nel 1975), ora polo culturale e Università degli Studi dell'Insubria; l'ex Cotonificio Giovanni Milani, fondato nel 1870, costruito tra il 1880 e gli anni '20, chiuso negli anni '60, demolito nel [[2004]] e sulla cui area è stato creato un parco pubblico (restano, a memoria, le due ciminiere ed il portale); l'ex tessitura Lissoni & Castiglioni, ora negozio di mobili "R.Z."; l'ex Cotonificio Ercole Bossi (ante 1875), ora sede ACLI; l'ex Tessitura Airoldi & Pozzi (ante 1896), ora banca Barclays; l'ex Calzaturificio Borri, fondato nel [[1892]],<ref>Augusto Spada. Conoscere la città di/Getting to know the city of Busto Arsizio. Freeman editrice. Busto Arsizio (2004). Pagina 80.</ref> acquistato dal comune nel 2001 e in attesa di un progetto di recupero. Si segnalano infine l'ex Cotonificio Venzaghi (1906), spartito tra aziende minori, e lo stabilimento sinaghino dell'ex Cotonificio Enrico Candiani (1907), sede ora della Manifattura Randi (dal 1970).
 
13. [[Castellaro (fortificazione)#cite%20ref-3|'''^''']] Fonte dal sito http://www.istra.hr/it/tutto-sullistria/storia-dellistria/i-castellieri-preistorici
==== Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio ====
{{vedi anche|Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio}}
[[Immagine:Busto Arsizio - Museo del tessile.JPG|200px|thumb|right|Museo del tessile]]Il Museo del tessile e della tradizione industriale, appena fuori dal centro storico, è stato inaugurato il 30 gennaio 1997 ed ha in esposizione [[Telaio (tessitura)|macchinari tessili]] e prodotti finiti (dalle [[Fibra tessile|fibre]] tradizionali alle nuove fibre sintetiche) dell'epoca che va dall'[[Ottocento]] fino ad oggi. Occupa uno degli edifici appartenenti all'ex cotonificio bustese, dell'architetto [[Camillo Crespi Balbi]],<ref>Augusto Spada. Conoscere la città di/Getting to know the city of Busto Arsizio. Freeman editrice. Busto Arsizio (2004). Pagina 82.</ref> allievo di [[Arrigo Boito]]. Nel [[1978]] il Cotonificio Bustese cessò la sua attività a causa dell'arretratezza degli impianti di produzione e, due anni più tardi, l'area venne acquistata al comune che, dopo alcuni anni, vi fece un parco. Nel dicembre [[2007]] il museo è una delle 167 strutture (97 musei e 70 raccolte museali) riconosciute ufficialmente dalla [[Regione Lombardia]] per la qualità dei servizi resi ai cittadini attraverso il "marchio di qualità".<ref>[http://www.fraticappuccini.it/attualita/rassegna/print.php?id=12022 Marchio di qualità]</ref> Nel giardino pubblico che oggi circonda il museo, durante il periodo natalizio, vengono allestiti un mercatino e una pista per il pattinaggio su ghiaccio, aperta solitamente fino a metà febbraio. Nello stesso periodo, all'interno dell'edificio, è possibile mangiare nel ristorante tipico tirolese.<ref>[http://www.comune.bustoarsizio.va.it/?ID=1790 Città di Natale]</ref>
 
== Bibliografia e sitografia ==
==== Molini Marzoli Massari ====
[[Immagine:20071226MoliniMarzoli 2.jpg|200px|thumb|right|Molini Marzoli Massari]]
Nel [[1906]] la Società Anonima Molini Marzoli Massari, nata da una precedente società in accomandita, iniziò la costruzione di un grande impianto per la macinazione del frumento, studiato per una potenzialità di 500 quintali di frumento al giorno. Gli edifici, edificati con interventi successivi fino al [[1926]] sempre ad opera dell'architetto [[Silvio Gambini]],<ref>Augusto Spada. Conoscere la città di/Getting to know the city of Busto Arsizio. Freeman editrice. Busto Arsizio (2004). Pagina 88.</ref> presentano decorazioni floreali molto sobrie. Il complesso è ubicato poco oltre il limite del centro storico ed era affacciato alla ferrovia, prima che il suo tracciato venisse spostato. Un ramo della ferrovia entrava nel complesso stesso. La attività cessarono nel [[1975]] ma il fabbricato viene lasciato integro dato che è un esempio unico di stile Liberty applicato al campo dell’industria e pertanto costituisce una testimonianza di archeologia industriale di interesse nazionale. Dieci anni più tardi, nel [[1985]], gli immobili vennero acquistati dal Comune di Busto Arsizio sia perché vincolati dal Piano Regolatore Generale, sia perché interessanti sotto il profilo storico-artistico. Dopo il recupero e la qualificazione, il [[15 aprile]] [[2000]] ebbe luogo l’inaugurazione degli edifici del complesso, ora definitivamente adibiti a sede della facoltà universitaria di scienze matematiche, fisiche e naturali (c.d.l. in biologia sanitaria), oltre che polo culturale comunale.
 
*''La provincia di Imperia. Storia, arti, tradizioni'' di Andrea Gandolfo, Edizioni Blu, 2005
===Aree naturali===
* Strabone, ''Geografia: L'Italia'', a cura di Anna Maria Biraschi, Libri V, VI, BUR, 1988
==== Parco Ugo Foscolo ====
* Diodoro Siculo, ''Biblioteca storica, ll. I-V a cura di [[Gian Franco Gianotti|G.F. Gianotti]], A. Corcella, I. Labriola, D.P. Orsi, Introduzione di [[Luciano Canfora|L. Canfora]], Palermo Sellerio 1986''
[[Immagine:20071226ParcoFoscolo.jpg|200px|thumb|right|Parco Ugo Foscolo]]
* G. Assereto e di M. Doria, Storia della Liguria, Feltrinelli 2007
Sorge sull'area un tempo occupata dal vecchio cimitero cittadino, costruito quando i precedenti campi santi delle chiese di San Michele e San Giovanni erano diventati insufficienti. All'interno del parco è presente il monumento ai reduci delle patrie battaglie, inaugurato nel [[1909]] nell'attuale cimitero.<ref>Augusto Spada. Conoscere la città di/Getting to know the city of Busto Arsizio. Freeman editrice. Busto Arsizio (2004). Pagina 94.</ref> Tale monumento, costituito da due colonne doriche con una breve trabeazione, fu progettato dall'ingegnere Luigi Carlo Cornelli e realizzato dagli scultori Giulio Cassani e Enrico Sirtori. L'attuale ubicazione fu decisa in quanto il monumento è dedicato ai reduci e non ai caduti.
*''Archeologia in Liguria. Nuova serie'',Volume II 2006-2007 a cura di F. Bulganelli, A. Del Lucchese, L. Gervasini
 
*http://www.treccani.it/vocabolario/castellare1/
====Parco dell'Alto Milanese====
*http://www.vegiazena.it/storia/popoli/popoli13.htm
{{vedi anche|Parco Alto Milanese}}
*http://archeonervia.blogspot.com/2013/12/scoperto-un-antico-insediamento-delle.html
Nelle zone boschive e rurali della parte meridionale del territorio comunale si trova il [[Parco Alto Milanese]], un'area protetta che interessa anche i territori dei comuni di [[Castellanza]] e [[Legnano]] e tutela la [[flora]] e [[fauna]] locali e le tradizionali attività nel campo dell'[[agricoltura]] e dell'[[allevamento]]. La sede del Parco dell'Alto Milanese si trova nella [[Villa Ottolini-Tosi]] di Busto Arsizio.<ref>[http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=98882 Parco Alto Milanese]</ref>
*http://www.valdivara.it/it/cultura/il-patrimonio-culturale/castellari-liguri
 
*http://www.castellodicastellar.it/ 
==Società==
*http://www.comune.castellar.cn.it/archivio/pagine/Cenni_storici.asp
===Evoluzione demografica===
*[http://www.tour-italia.com/Friuli-Venezia-Giulia/Friuli-Venezia-Giulia-Storia.html http://''www.tour-italia.com/Friuli-Venezia-Giulia/Friuli-Venezia-Giulia-Storia.html'']
{{Demografia/Busto Arsizio}}
*http://www.istra.hr/it/tutto-sullistria/storia-dellistria/i-castellieri-preistorici
 
===Etnie===
Su una popolazione totale di 80633 abitanti al [[31 dicembre]] [[2007]], gli stranieri residenti sono 4965 (560 in più rispetto al dato dell'anno precedente), corrispondenti al 6% della popolazione. Le famiglie con almeno uno straniero al proprio interno sono 2159 su 33733.<ref>[http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=88891 Popolazione residente a Busto Arsizio]</ref> Gli Stati con il maggior numero di residenti a Busto Arsizio sono (Dati ISTAT 2007<ref>[http://demo.istat.it/str2007/ DEMO ISTAT]</ref>):
{|style="width: 100%; align:top"
|-
|valign=top|
* {{Bandiera|Albania}} [[Albania]] - 912
* {{Bandiera|Ecuador}} [[Ecuador]] - 553
* {{Bandiera|Marocco}} [[Marocco]] - 499
* {{Bandiera|Perù}} [[Perù]] - 340
* {{Bandiera|Tunisia}} [[Tunisia]] - 252
* {{Bandiera|Romania}} [[Romania]] - 200
|valign=top|
* {{Bandiera|Bangladesh}} [[Bangladesh]] - 153
* {{Bandiera|Cina}} [[Cina]] - 150
* {{Bandiera|Ucraina}} [[Ucraina]] - 106
* {{Bandiera|Macedonia}} [[Macedonia]] - 92
* {{Bandiera|Pakistan}} [[Pakistan]] - 87
* {{Bandiera|Sri Lanka}} [[Sri Lanka]] - 64
|valign=top|
* {{Bandiera|Filippine}} [[Filippine]] - 63
* {{Bandiera|Egitto}} [[Egitto]] - 59
* {{Bandiera|El Salvador}} [[El Salvador]] - 55
* {{Bandiera|Brasile}} [[Brasile]] - 50
* {{Bandiera|Nigeria}} [[Nigeria]] - 48
* {{Bandiera|Senegal}} [[Senegal]] - 48
|}
 
===Lingue e dialetti===
{{vedi anche|Dialetto bustocco}}
La lingua parlata in città è l'[[Lingua italiana|italiano]]. Nel comune è relativamente diffuso anche il [[dialetto bustocco]]. Come tutti i [[Dialetto_lombardo_occidentale|dialetti lombardi occidentali]], anche il bustocco è sostanzialmente una [[lingua romanza]] derivata dal [[lingua latina|latino]]. In esso vi è chi trova tracce delle lingue dei popoli anteriori alla latinizzazione della regione, in particolare l'[[antico ligure]],<ref name=Marinoni/><ref name=cultura/><ref name=lb/><ref name=Giavini/><ref name=isola/><ref name=antichi/> anche se i dati sull'effettiva influenza di questo [[sostrato]] sono pochi e di varia interpretazione.
 
Ad esempio, alcuni vorrebbero vedere nella conservazione delle antiche vocali finali latine diverse da ''-a'' (in particolare la ''-u'' atona finale nei sostantivi e negli aggettivi maschili, nei verbi e negli avverbi), cadute in [[dialetto milanese|milanese]], un tratto dovuto ad un "sostrato ligure". Il fatto che nel dialetto bustocco tale conservazione sia più avanzata che ad esempio nel [[dialetto legnanese]] (es. ''gatu'', ''secu'', ''coldu'', ''büceu'', ''candu'' invece di ''gatt'', ''secch'', ''cald'', ''bicér'', ''quand'', tipiche del legnanese - e per questo il bustocco è considerato diverso dagli altri dialetti della zona<ref>[http://www.comune.bustoarsizio.va.it/default.cfm?docs=cultura.htm Cultura - Sito istituzionale di Busto Arsizio]</ref> -) deriverebbe da una minore influenza di Milano su Busto Arsizio.<ref>Si veda in particolare {{cita libro| nome = Giorgio| cognome= D'Ilario| wkautore= | titolo= Dizionario legnanese - Proverbi e modi di dire dialettali - Con un'introduzione sulle parlate dall'Olona al Ticino| anno = 1991 | lingua = italiano}} "Si ebbe dunque subito una prima diversificazione del latino dovuta alle abitudini dei singoli popoli conquistati, ossia al diverso sostrato linguistico. La valutazione di questo elemento ha dato luogo ad ampie discussioni. Un tempo si credeva di poterlo facilmente determinare in questa o quella caratteristica fonetica; oggi si procede in questo campo con più dubitosa cautela" (ivi, p. 32).</ref> Altro tratto del bustocco che deriverebbe dal "sostrato ligure" sarebbe la sparizione di alcune consonanti intervocaliche (es. ''lauá'' invece di ''lavurá''),<ref name=Giavini/> al punto che è possibile comporre una frase di senso compiuto totalmente priva di consonanti: "''A öu i öi''" (Voglio le uova).
 
Dalla seconda metà del secolo scorso, il dialetto non viene più parlato abitualmente tra i cittadini, se non dagli anziani.<ref>[http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=111343 Quando muore un anziano è come se bruciasse una biblioteca]</ref> La valorizzazione del dialetto bustocco è pertanto sempre più affidata a singole iniziative di enti, associazioni o singoli. Nel [[2002]], ad esempio, si è tenuto un ciclo di conferenze intitolato «Lingue, letterature e tradizioni delle nostre genti» e riguardante il dialetto bustocco e più in generale quello dell'Insubria.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2002/marzo/16/Nasce_Busto_Arsizio_grammatica_lombarda_co_5_0203163310.shtml Nasce a Busto Arsizio la grammatica lombarda]</ref> Nel [[2006]] il poeta bustocco Mariolino Rimoldi ha tradotto dal greco al dialetto cittadino 30 favole di [[Esopo]].<ref>[http://opac.bncf.firenze.sbn.it/opac/controller.jsp;jsessionid=1DCA23D84088AE4AC75A4428A517DD78?action=notizia_view&notizia_idn=bve0418782&query_action=search_byautorefilter&query_filterterm=categoria%3Ali&query_position=81&query_maxposition=135&query_orderby=&query_filterterm=categoria%3Ali&query_querystring_1=CFIV065075&query_fieldname_1=vidtutti Esopo: trenta favole scelte / traduzione in dialetto bustocco di Mariolino Rimoldi]</ref>
 
Un'altra opera importante è ''Ul vangèli tème lu cönta ul San Marcu'' (una traduzione al bustocco del Vangelo secondo Marco) di Carla Mocchetti.<ref>[http://www.bustocco.com/recensioni_vuoto.php?p=immagini/ul_vangeli.jpg&t=Ul%20vang%E8li%20t%E8me%20lu%20c%F6nta%20ul%20San%20Marcu&d=Splendida%20opera%20di%20Carla%20Mocchetti%20che%20traduce%20in%20Bustocco%20il%20Vangelo%20canonico%20di%20San%20Marco.%20Una%20opera%20ineguagliabile,%20anche%20per%20il%20coraggio%20dimostrato%20dall%27autrice%20nell%27affrontare%20un%20tema%20cos%EC%20delicato Bustocco.com]</ref>
 
Uno scioglilingua in dialetto bustocco molto celebre nella [[bustese|zona]] è il seguente: <br>
 
{{quote|Dü öi indüii in d'ü aca d'ü Öna.|Traduzione: «''Due uova indurite/sode nell'acqua dell'Olona.''»}}
 
===L'agglomerato urbano di Busto Arsizio===
{{vedi anche|Bustese}}
L'[[Bustese|Agglomerato urbano di Busto Arsizio]] comprende, oltre alla città di Busto Arsizio, che ne rappresenta il maggiore centro, anche una serie di comuni limitrofi: [[Castellanza]], [[Olgiate Olona]], [[Marnate]], [[Gorla Minore]], [[Solbiate Olona]], [[Gorla Maggiore]], [[Fagnano Olona]], [[Cairate]]. Queste località sono tutte adagiate lungo la [[Valle Olona]]. I comuni della Valle Olona sono strettamente legati alla città di Busto, in quanto ospita una serie di infrastrutture e servizi pubblici, di cui sono sprovvisti i centri minori. Inoltre tutti i comuni dell'[[agglomerato urbano]] sono compresi nell'[[Associazione Commercianti di Busto Arsizio]] e compongono il distretto socio-sanitario [[Azienda Sanitaria Locale|ASL]] di Busto Arsizio e Valle Olona. La popolazione residente nell'agglomerato urbano di Busto Arsizio sfiora le 152.000 unità.
 
===Religioni===
La stragrande maggioranza della popolazione è [[cattolicesimo|cristiana cattolica]]. Nel comune sono presenti 13 [[Parrocchia|parrocchie]] [[Chiesa cattolica|cattoliche]] appartenente all'[[Arcidiocesi di Milano]]. L'immigrazione di cittadini comunitari ed extra-comunitari degli ultimi decenni ha portato all'insediamento di minoranze di [[Islam|musulmani]] e [[Chiesa cristiana ortodossa|ortodossi]]. Da non dimenticare la presenza dei Testimoni di Geova-
 
===Tradizioni e folclore===
I cittadini di Busto Arsizio sono sempre stati attenti a conservare le proprie tradizioni ritenendo che la memoria delle proprie origini sia un fattore fondamentale per la crescita di una città.<ref>[http://www.comune.bustoarsizio.va.it/default.cfm?docs=cultura.htm Cultura di Busto Arsizio]</ref> Sono testimonianza di questo spirito i tanti libri scritti sulla città, le numerose associazioni nate per mantenere il ricordo di pezzi di storia di Busto Arsizio<ref>Un esempio su tutti è l'associazione ''La Famiglia Bustocca'', nata nel 1951 con lo scopo di mantenere vive le tradizioni e il dialetto bustocco.</ref> e le molte manifestazioni religiose e folkloristiche che anche al giorno d'oggi scandiscono il passare del tempo.
 
===Istituzioni, enti ed associazioni===
 
==== Associazione Ali d'Aquila ====
 
A Busto Arsizio vivono circa 50 persone senza fissa dimora. Sono in prevalenza uomini tra i 45 e i 60 anni, di cui una buona parte bustocchi. L'associazione ''Ali d'aquila'' si occupa in collaborazione con le parrocchie dei frati e di sant'Anna, della Caritas, della [[Croce Rossa Italiana]], della San Vincenzo, di restituire dignità a queste persone affinché si risollevino e si ricostruiscano una vita.
I frati offrono servizio mensa e distribuiscono generi alimentari. Sant'anna gestisce un dormitorio con 6 posti letto. L'associazione ''Ali d'Aquila'' offre un servizio doccia e cambio indumenti presso le strutture dell'oratorio San Filippo Neri in collaborazione con la Croce Rossa, utilizzando i materiali e gli indumenti ricevuti dai bustocchi generosi.
 
====Canile comunale====
Il canile comunale di Busto Arsizio, sito in via Canale 23, è gestito dall'[[Associazione Piccoli Animali Randagi|A.P.A.R.]] (Associazione Piccoli Animali Randagi) <br/>
 
Oggi, accanto alla struttura del canile, che ospita più di 70 animali di ogni razza ed età, è presente un rifugio per cani anziani e/o malati, rinominato "Rifugio Elia".
Presso il canile è possibile, oltre che adottare un cane da tenere a casa, adottare cani a distanza con la possibilità di portarli a passeggio quando si vuole e di mantenerli con una piccola donazione.
 
==Cultura==
[[Immagine:20071226Sociale.jpg|right|thumb|270px|Cinema Teatro Sociale, piazza Plebiscito 1.]]
[[Immagine:20071226MoliniMarzoli 3.jpg|right|thumb|270px|Molini Marzoli Massari, sede bustocca dell'[[Università degli Studi dell'Insubria]].]]
[[Immagine:20081224ScuolePontida(2).JPG|right|thumb|270px|Scuole elementari Pontida]]
Nella città si svolgono alcune manifestazioni di livello nazionale e internazionale, come il [[Bustock]], organizzato da [[Comunità Giovanile]] che è una rassegna di band rock emergenti, [[Festival Chitarristico Internazionale Bustese]], o che stanno acquisendo prestigio, come il [[Busto Arsizio Film Festival]] (BAFF) o il Bustofolk (Festival Interceltico Città di Busto Arsizio), la cui settima edizione si terrà a settembre del 2008.
 
===Istruzione===
====Biblioteche====
*Biblioteca capitolare S. Giovanni, Via don Minzoni 1
*Biblioteca Centro di Autoapprendimento, Viale Stelvio 173
*Biblioteca Comunale, Via Marliani 7
*Biblioteca del Centro delle culture lombarde, Via Alberto da Giussano 10
*Biblioteca del Convento francescano dei frati minori, Piazza P. Gentile Mora 1
*Biblioteca del Liceo scientifico statale Arturo Tosi, Via [[Tommaso Grossi]] 3
*Biblioteca della Casa circondariale, Via Cassano Magnago 102
*Biblioteca scientifica conte Dino Crespi, Piazzale Solaro 3
 
====Scuole====
A Busto Arsizio esistono le seguenti scuole: 3 asili nido, 11 scuole materne, 17 scuole elementari, 12 scuole medie e 13 scuole medie superiori (2 [[liceo scientifico|licei scientifici]], 1 [[liceo classico]], 2 [[liceo artistico|licei artistici]], 2 [[Istituto Tecnico Commerciale|Istituti Tecnici Commerciali]] (ITC), 1 [[Istituto Tecnico Industriale]] (ITIS), 2 [[Istituto Professionale per il Commercio|Istituti Professionali per il Commercio]] (IPC) e 1 [[Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato]] (IPSIA)).
 
====Università====
A Busto Arsizio è presente una sede dell'[[Università degli Studi dell'Insubria]] nella quale vengono tenuti il corso di laurea in biologia sanitaria, il corso di laurea specialistica in biologia applicata alla ricerca biomedica e il dottorato di ricerca in neurobiologia. È presente una sezione del Dipartimento di Biologia Strutturale e Funzionale che si occupa di studiare le basi biologiche delle malattie in cui operano 12 docenti, 4 tecnici e 30 ricercatori a contratto. Tra le tematiche studiate compaiono la malattia di Parkinson, il cancro, la sindrome di Rett e le tossicodipendenze.
 
====Musei====
*[[Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio]]
*[[Civiche Raccolte d'Arte di Palazzo Marliani-Cicogna]]
*[[Museo di Arte Sacra di San Michele Arcangelo]]
*[[Museo delle Arti di Palazzo Bandera]]
 
=== Cinema e Teatri ===
*Cinema Teatro [[Alessandro Manzoni]], via Calatafimi 5
*Cinema Teatro Sociale, piazzale Plebiscito 1
*Cinema Teatro Fratello Sole, via D'Azeglio Massimo 1
*Cinema Teatro Lux, Piazza San Donato 5
*Cinema [[San Giovanni Bosco]], via Bergamo 12
*Cinema Teatro Aurora, via San Pietro 15
 
===Media===
==== Stampa ====
[[L'Informazione (settimanale dell'AltoMilanese)|L'Informazione]] è un [[settimanale]] dell'[[Altomilanese]] con sede a Busto Arsizio nato nel [[1995]] dalla fusione di "Busto Sport", mensile fondato nel settembre [[1980]] (e diventato quindicinale nel [[1987]]) e "La scelta", settimanale fondato nel settembre [[1990]]. L'Informazione tratta la cronaca, la politica, la cultura e le tradizioni della città di Busto Arsizio e dei comuni della [[valle Olona]].
 
==== Radio ====
''Radio Busto'' fu la prima emittente del Nord Italia ad annunciare la liberazione dai nazi-fascisti, nel pomeriggio del [[25 aprile]] [[1945]]. I partigiani bustocchi infatti, quella mattina occuparono l’allora Radio Tevere, spostata da Roma a Busto Arsizio dopo la liberazione di Roma da parte degli americani. Pertanto trasmetteva programmi di sostegno al regime fascista, ed era collegata con la Repubblica di Salò. L’impegno di tutti, quel giorno, rese possibile mandare in onda, prima del tramonto ed in tutto il Nord Italia, l’annuncio dell’insurrezione. Radio Busto, nei giorni seguenti, funzionò a pieno regime e con un ascolto incredibile.<ref>[http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=20914 Radio Busto: la prima voce che annunciò la libertà]</ref> Venne poi chiusa il [[23 maggio]] perché non era prevista una emittente a non molti chilometri da quella di Milano.
 
===Musica===
====Complessi bandistici====
*Corpo Musicale Pro Busto
*Corpo Musicale Santa Cecilia ([[Borsano]])
*Filarmonica Santa Cecilia ([[Sacconago]])
 
====Orchestre====
*Mandolinisti Bustesi<ref>Orchestra fondata nel 1905. [http://www.mandolinistibustesi.it/orchestra.htm Mandolinisti Bustesi]</ref>
 
===Eventi===
[[Immagine:20080131Giöbia04.jpg|250px|thumb|text|Esempio di Giöbia a Busto Arsizio]]
====La "''Giöbia''"====
L'ultimo giovedì di gennaio la ''Giöbia'', un fantoccio di paglia vestito di stracci, viene bruciata per esorcizzare l'inverno.<ref>http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=64320</ref> La tradizione bustocca ha un'origine millenaria che ha radici e motivazioni nella ripresa della fecondità della terra bruciata con il fuoco purificatore. La pietanza tradizionale della festa è il "risotto con la ''luganiga''", simbolo anch'esso di fertilità a causa della porzione di carne che ricorda le interiora dell'animale che si sacrificava alle divinità.
 
====Sagra dell’Angelo====
[[Immagine:Chiesetta di Madonna in Veroncora a Busto Arsizio (VA) .jpg|250px|thumb|left|Chiesa di Madonna in Veroncora]]
La parrocchia del Santissimo Redentore organizza ogni anno la Sagra dell'Angelo<ref>[http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=47361 Sagra dell'Angelo alla Madonna in Veroncora]</ref> presso la chiesa di Madonna in Veroncora, in dialetto ''Madòna in Verònca'', cioè ''in ves ai ronchi'', ossia verso i boschi. La sagra affonda la sua storia nel solco delle tradizioni bustocche, tra fede e lavoro. Si inizia il lunedì dell'Angelo con la tradizionale ''insalata e ciàpi'' (insalata e uova sode spaccate in due) in offerta a san Grato per l’inizio della primavera (la ''Madòna in Verònca'' era protettrice degli agricoltori). Durante la mattinata si svolge la sfilata dei trattori per le strade cittadine e nel pomeriggio vengono organizzati momenti di intrattenimento con giochi popolari ed accompagnamento musicale. La sagra ha il patrocinio del comune di Busto Arsizio e dal [[2007]] è organizzata anche dall'associazione "Amici della Madonna in Veroncora". Durante la festa si raccolgono anche i fondi necessari al restauro e la manutenzione della chiesetta della Madonna in Veroncora e del retrostante oratorio.
 
====Carnevale====
Durante il periodo del [[Carnevale]] si svolge una sfilata in [[maschera]] e di carri allegorici. Le maschere ufficiali della città, sono rappresentate da ''[[Tarlisu (maschera)|ul Tarlisu]]'' e da ''[[Bumbasina|a Bumbasina]]''. Sebbene di creazione recente, entrambe riferite alle tradizionali attività della [[tessitura]], il primo al tessuto detto "traliccio", "cruciata" o federa per materassi e cuscini, a righe bianche e marroni, e la seconda relativa alla bambagia, o "bombasina".
 
Con la delibera n. 313/83 del [[16 febbraio]] [[1983]] la Giunta Municipale di Busto proclamò il ''Tarlisu'' maschera tipica della Città di Busto Arsizio.<ref>Alcuni passi tratti dalla delibera sono i seguenti. ''Premesso che il termine ''Tarlisu'' è il corrispondente dialettale di “traliccio”, denominazione consuetudinaria di un particolare tipo di tessuto, particolarmente idoneo per le sue caratteristiche a mantenere all’interno il piumino d’oca o la lana di pecora, tinteggiato a righe bianche e marroni, prodotto sempre in quantità predominante nei tanti opifici della città, divenuta famosa anche all’estero per la sua produzione ed esportazione cotoniera tanto da essere chiamata la "Manchester d’Italia"[...]; [...]ritenuto che il ''Tarlisu'' abbia tutte le caratteristiche per poter essere considerato la maschera tipica della città e possa quindi essere proclamato tale, nel quadro di una giusta valorizzazione delle tradizioni locali e del patrimonio culturale e folkloristico bustocco, con un atto formale e solenne che consacri, per il carnevale in atto e per quelli a venire, il ''Tarlisu'' Maschera Bustocca; [...]delibera di proclamare a tutti gli effetti Maschera tipica della Città di Busto Arsizio il Tarlisu.''</ref>
 
====Palio delle contrade di Beata Giuliana====
[[Immagine:20080828BeataGiuliana1.jpg|250px|thumb|right|Chiesa di San Luigi e Beata Giuliana]]
Ogni anno, dal [[1958]], durante la prima settimana di settembre, la parrocchia di [[Giuliana Puricelli|Beata Giuliana]] si colora dei quattro colori del Palio:<ref>[http://www3.varesenews.it/tempo_libero/articolo.php?id=79336 Palio di Beata Giuliana]</ref> infatti il quartiere è suddiviso in quattro rioni che si contendono la vittoria del palio. I rioni sono quattro: ''la luna'' (rossi), ''stra gallarà'' (gialli), ''a malavita'' (verdi) e ''cascina dei poveri'' (azzurri).
Durante questa settimana, i quattro rioni si sfidano in svariate gare: [[tiro alla fune]], taglio del tronco, [[freccette]], [[bocce]], tornei di [[briscola]], [[scopa d'assi]] e [[scala quaranta]] e altre gare, sia per gli adulti, che per i bambini. L'ultima sera si tiene inoltre una corsa tra i quattro [[cavallo|cavalli]] dei vari rioni, seguita da uno [[fuochi artificiali|spettacolo pirotecnico]].
Oltre a tali gare, durante questa settimana, si svolgono altre attività, come il coro degli [[alpini]], la benedizione delle automobili, la sfilata con gli sbandieratori per le vie del quartiere, spettacoli teatrali realizzati dai ragazzi della parrocchia, esibizioni di [[gruppo musicale|gruppi musicali]] e [[banda musicale|complessi bandistici]], interventi di comici, sia famosi che non (ad esempio nel [[2007]] c'era stato come ospite [[Max Pisu]]).
Inoltre, ogni sera è possibile gustare i vari piatti tipici dell'[[Altomilanese]]. Inoltre, durante la prima giornata viene offerto gratuitamente il tipico piatto ''risotto e luganiga''.
 
=====Classifiche delle varie edizioni del Palio a partire dal [[1990]]<ref>[http://www.parrocchiabeatagiuliana.it/Objects/Home1.asp Sito della parrocchia di S. Luigi e Beata Giuliana]</ref>=====
{| {{prettytable|width=40%|height=70%|text-align=center}}
|- bgcolor=#efefef
!Anno!!1° classificato!!2° classificato!!3°classificato!!4° classificato
|-
| [[1990]]||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="blue"|Azzurri||bgcolor="red"|Rossi
|-
| [[1991]]|| NON DISPUTATO
|-
| [[1992]]||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="blue"|Azzurri||bgcolor="red"|Rossi
|-
| [[1993]]||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="blue"|Azzurri||bgcolor="red"|Rossi
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| [[1994]]||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="red"|Rossi||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="blue"|Azzurri
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| [[1995]]|| NON DISPUTATO
|-
| [[1996]]||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="blue"|Azzurri||bgcolor="red"|Rossi||bgcolor="green"|Verdi
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| [[1997]]||bgcolor="blue"|Azzurri||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="red"|Rossi
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| [[1998]]|| NON DISPUTATO
|-
| [[1999]]||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="blue"|Azzurri||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="red"|Rossi
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| [[2000]]||bgcolor="blue"|Azzurri||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="red"|Rossi
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| [[2001]]||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="blue"|Azzurri||bgcolor="red"|Rossi
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| [[2002]]||bgcolor="blue"|Azzurri||bgcolor="red"|Rossi||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="yellow"|Gialli
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| [[2003]]||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="blue"|Azzurri||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="red"|Rossi
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| [[2004]]||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="red"|Rossi||bgcolor="blue"|Azzurri
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| [[2005]]||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="red"|Rossi||bgcolor="blue"|Azzurri
|-
| [[2006]]||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="red"|Rossi||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="blue"|Azzurri
|-
| [[2007]]||bgcolor="yellow"|Gialli||bgcolor="green"|Verdi||bgcolor="red"|Rossi||bgcolor="blue"|Azzurri
|-
| [[2008]]||bgcolor="green"|Verdi*||bgcolor="yellow"|Gialli*||bgcolor="blue"|Azzurri||bgcolor="red"|Rossi
|}
(*) Pari merito.
 
====Iniziative del comune====
=====Giovedì sera in piazza=====
[[Immagine:20071226Museo_5.jpg|right|thumb|270px|Stand natalizi al Museo del Tessile.]]
Tra le iniziative proposte dal comune di Busto Arsizio, una delle più importanti è "Giovedì sera in piazza":<ref>[http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=52457 Giovedì sera, spettacolo e... quattro saldi in centro]</ref> durante tutto il periodo estivo, gli esercizi commerciali del centro restano aperti il giovedì sera fino a tardi. Inoltre, sempre di giovedì sera, vengono organizzati vari eventi, come concerti (a volte anche un genere musicale per ogni piazza del centro storico), [[spinning]] in piazza, tornei di [[scacchi]] o [[dama]], mercatini, piccole mostre ed altro ancora.
 
=====Villaggio di Natale=====
Un'altra è il villaggio di [[Natale]]<ref>[http://www.ilmercatinodinatale.it/ Sito web del villaggio di Natale]</ref> che ogni anno, durante il periodo natalizio, si tiene nel parco del [[museo del tessile]]. E' costituito da un mercatino di Natale, stand gastronomici, ristorante [[Tirolo|tirolese]], ruota panoramica, animazione per bambini e [[fuochi artificiali|spettacoli pirotecnici]]. E' inoltre aperta dai primi di dicembre fino a febbraio una pista di pattinaggio su ghiaccio, presso la quale si possono spesso gustare tè caldo e ''[[vin brulé]]'', ma a volte anche aperitivi a base di [[sushi]].
 
===Cucina===
* '''[[Bruscitti|Brüscitti]]''' (piatto di carne tritata cotta a lungo con semi di finocchio e vino);<ref>Magni-Pacciarotti. "Busto Arsizio - Ambiente storia società". Freeman editrice. Busto Arsizio (1977). Pagina 58.</ref>
 
A Busto Arsizio ha sede, dal [[1975]], l'associazione "''Magistero dei Brüscitti da Büsti Gràndi''", con lo scopo di diffondere la conoscenza, in città e fuori, della cucina rustica bustocca.
 
[[Immagine:20080106MadonnaPrato1.jpg|200px|thumb|right|Chiesa di Madonna in prato]]
 
* '''Cupeti''' (dolci di mandorle tostate e zuccherate).
 
La festa delle coppette si celebra ogni [[8 dicembre]] nei pressi della chiesa di "Madonna in Prato". La nascita della ''Cuppetta'' viene descritta nella poesia “'''A Madôna da Prà'''” del Comm. Avv. Pietro Tosi, riportata sull'etichetta delle confezioni.
 
''Un bel dì a Madôna da Prà<br>
''L'ha vorzü vegnì foeua dàa cà:<br>
''Ul so coeui ga renda cumpassion<br>
''Che in d'un Bust ga füss nanca un bumbon.<br>
''Chi pescitti, spassegiandu sutti i pianti<br>
''Han cambià tücci i sassi in crôccanti:<br>
''Chi manitti, inscì bianchi e devotti,<br>
''I han quatà cont'à a nevi sua e suttu<br>
''E vedendo a passà ul diavaén<br>
''Par cuppall gh'ì à tià in d’ul cuppén.<br>
''E peu, dopu d’avéi benedetti<br>
''L'ha vorzü ch'u ciamassen “cuppetti”.<br>''
 
* '''Lüganiga'''
 
All'inizio del [[XX secolo]] la città di Busto Arsizio era anche conosciuta per i propri salumi, in particolare gli insaccati della tradizione lombarda (salamini e salsiccia, popolarmente indicata come "''Lüganiga''"). Da qui anche il detto dialettale "''Busti, città d'i lüganeghitti''", ovvero Busto, città della salsiccia.
 
===Personalità legate a Busto Arsizio===
Sono numerose e varie le personalità che sono nate a Busto Arsizio, o pur non essendovi nate, hanno vissuto a lungo oppure hanno operato significativamente ed hanno stabilito dei saldi rapporti con la città e il suo spirito. Con il termine ''bustocchi'' si indicano i cittadini nati a Busto Arsizio. Con il termine ''bustesi'' si indicano i cittadini non nati a Busto Arsizio.
 
====Bustocchi====
[[Immagine:IMG 4009 - Milano, Palazzo di Brera - Bossi, Giuseppe - Foto Giovanni Dall'Orto19-jan 2007.jpg|thumb|right|200px|Busto a Giuseppe Bossi nel Palazzo di Brera.]]
[[Immagine:Daniele Crespi 001.jpg|thumb|right|200px|Daniele Crespi - La Pietà ([[Madrid]], [[Prado]]).]]
[[Immagine:IMG 6909 - Milano - Duomo - Lapide Eugenio Tosi † 1929 - Foto Giovanni Dall'Orto - 21-Feb-2007.jpg|thumb|right|200px|Tomba di [[Eugenio Tosi]], Arcivescovo bustocco di Milano.]]
[[Immagine:Mina1972.jpg|thumb|right|200px|[[Mina Mazzini]], cantante bustocca.]]
 
=====XIV secolo=====
*[[Simon da Borsano|Simone da Borsano]], nato nella frazione di [[Borsano]] nel [[1310]], [[Arcidiocesi di Milano|arcivescovo di Milano]] e [[cardinale]].
*[[Luchino da Borsano]] (o [[Lucchino da Brossano]]), † vescovo di [[Como]] dal [[1396]] al [[1408]].
 
=====XV secolo=====
*[[Giuliana Puricelli]] religiosa e [[Beato (religione)|beata]], nata nel [[1427]] e morta nel [[1501]].
*[[Agostino Busti]] (detto il [[Bambaia]]), nato nel [[1483]], scultore.
*[[Daniele Crespi (podestà)|Daniele Crespi]], [[podestà]] della [[Val Vigezzo]] nel [[1494]].
*[[Francesco da Busto]], medico e astrologo.<ref>Francesco da Busto è ricordato nel ''Proemio'' del [[De divina proportione]] di [[Luca Pacioli]] insieme a [[Leonardo da Vinci]] ed altri personaggi della corte sforzesca.</ref>
*[[Gaspare Reguzzoni]], canonista e maestro di musica.
*[[Gian Alberto Bossi]], umanista.
 
=====XVI secolo=====
*[[Giovanni Busti]], ingegnere ducale.
*[[Pietro Busti]], ingegnere militare.
*[[Daniele Crespi]] nato intorno al [[1590]], [[pittore]] [[Manierismo|manierista]].
 
=====XVIII secolo=====
*[[Biagio Bellotti]], nato il [[26 febbraio]] [[1714]] e morto il [[5 agosto]] [[1789]], sacerdote, pittore, architetto, musicista e poeta.
*[[Stefano Bonsignore]], nato il [[23 febbraio]] [[1738]] e morto a [[Faenza]] nel [[1826]], teologo, [[Diocesi di Faenza|vescovo di Faenza]] dal 1807 e [[Patriarcato di Venezia|patriarca di Venezia]] dal 1811 (nominato da [[Napoleone]] senza il consenso di papa [[Pio VII]].
*[[Luigi Tosi]], nato il [[6 luglio]] [[1763]] e morto il [[13 dicembre]] [[1845]]), [[Diocesi di Pavia|vescovo di Pavia]].
*[[Giuseppe Bossi]], nato nel [[1777]] e morto nel [[1815]], pittore, saggista, pensatore, poeta [[neoclassicismo|neoclassico]].
 
=====XIX secolo=====
*[[Cristoforo Benigno Crespi]], nato il [[18 ottobre]] [[1833]] e morto a Milano il [[5 gennaio]] [[1920]], industriale, fondatore del villaggio operaio [[Crespi d'Adda]] ([[Provincia di Bergamo|BG]]).
*[[Eugenio Tosi]], nato il [[6 maggio]] [[1864]], [[Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace|vescovo di Squillace]], di [[Diocesi di Andria|Andria]], arcivescovo di Milano e cardinale.
*[[Francesco Olgiati]], nato il [[1 gennaio]] [[1886]], monsignore onorario del capitolo metropolitano milanese, protonotario apostolico, cavaliere della corona d'Italia, medaglia d'oro dei benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte, medaglia d'oro dei benemeriti della provincia
*[[Arturo Tosi]], nato nel [[1871]], pittore.
*[[Carlo Maria Piazza]], nato il [[21 marzo]] [[1871]] pioniere dell'aviazione.
*[[Carlo Speroni]], nato il [[13 luglio]] [[1895]] primatista italiano di [[mezzofondo]].
*[[Carlo Tosi]], nato il [[10 luglio]] [[1897]] e deceduto il [[20 agosto]] [[1956]] pilota aeronautico pluridecorato al Valor Militare.
*[[Carlo Azimonti]], nato nel [[1898]], giornalista e militante socialista, sindaco più giovane d'Italia a 26 anni (nel [[1914]]).
 
=====XX secolo=====
* [[Michele Mara]], (nato il [[2 ottobre]] [[1903]] e morto il [[18 novembre]] [[1986]]), [[ciclista]].
* [[Ivanhoe Gambini]], (nato nel [[1904]] e morto nel [[1992]]), architetto e pittore [[futurismo|futurista]].
* [[Carlo Reguzzoni]], (nato il [[18 gennaio]] [[1908]] e morto il [[16 dicembre]] [[1996]]), ex-calciatore della [[Pro Patria Calcio|Pro Patria]].
* [[Alfredo Monza]], (nato il [[12 agosto]] [[1911]]), ex-calciatore.
* [[Pietro Rimoldi]], (nato il [[5 novembre]] [[1911]] a [[Sacconago]] e morto il [[14 novembre]] [[2000]]), ex-calciatore.
* [[Enrico Castiglioni|Enrico Castiglioni, detto Richino]], (nato il [[29 gennaio]] [[1914]] e morto il [[6 novembre]] [[2000]]), architetto, pittore, scultore e letterato.
* [[Enrico Candiani]], (nato il [[30 settembre]] [[1918]] e morto il [[27 febbraio]] [[2008]]), calciatore.
* [[Luigi Casola]], (nato l'[[11 luglio]] [[1921]]), ex-ciclista.
* [[Mariella Lotti]], (nata il [[27 dicembre]] [[1921]]), [[attore|attrice]].
* [[Giuseppe Azzimonti]], (nato nel [[1925]]), poeta e scrittore dialettale.
* [[Mario Reguzzoni S.I.]], (nato nel [[1927]]), [[gesuita]], già direttore di [[Aggiornamenti Sociali]].
* [[Francesco Forte]], (nato l'[[11 febbraio]] [[1929]]), politico, giornalista e professore universitario.
* [[Lucio Flauto]], (nato nel [[1930]] e morto nel [[1989]]), [[attore]], [[comico]] e [[conduttore televisivo]].
* [[Mario Colombo]], (nato il [[28 luglio]] [[1934]]), ex-calciatore.
* [[Silvio Prandoni]], (nato il [[16 dicembre]] [[1934]]), missionario laico direttore dell'ospedale di Wamba (Kenya).
* [[Natale Borsani]], (nato il [[24 settembre]] [[1935]]), ex-calciatore.
* [[Pier Giacomo Grampa]], (nato il [[28 ottobre]] [[1936]]) e [[Diocesi di Lugano|vescovo di Lugano]].
* [[Augusto Brazzelli Lualdi]], (nato il [[24 marzo]] [[1938]] e morto a Milano il [[6 aprile]] [[2007]]), funzionario della Comunità Europea, chimico, biologo e cultore del [[dialetto bustocco]].
* [[Ercole Spada]], (nato il [[26 agosto]] [[1938]]), designer automobilistico.
* [[Rinaldo Prandoni]], (nato il [[25 settembre]] [[1939]]), chitarrista.
* [[Mina_Mazzini|Mina]], (nata il [[25 marzo]] [[1940]]), [[cantante]].
* [[Alberto Sironi]], (nato nel [[1940]]), regista televisivo.
* [[Roberto Busti]], (nato il [[22 novembre]] [[1940]]), vescovo della [[diocesi di Mantova]] dal 2007.
* [[Walter Albini]], (nato il [[3 marzo]] [[1941]] e morto il [[31 maggio]] [[1983]]), stilista.
* [[Giampiero Rosanna]], (nato nel [[1943]]), campione di [[biliardo]].
* [[Uto Ughi]], (nato il [[21 gennaio]] [[1944]]), [[violinista]].
* [[Gianfranco De Bernardi]], (nato l'[[1 marzo]] [[1945]]), un ex-calciatore.
* [[Francesco Enrico Speroni]], (nato il [[4 ottobre]] [[1946]]), uomo politico e [[ministro]].
* [[Luigi Cozzi]], (nato il [[7 settembre]] [[1947]]), [[regista]], [[sceneggiatore]] e [[scrittore]].
* [[Gilberto Squizzato]], (nato il [[12 novembre]] [[1949]]), regista [[televisione|televisivo]].
* [[Alessandro Turini]], (nato il [[14 gennaio]] [[1950]]), ex calciatore.
* [[Laura Pariani]], (nata nel [[1951]]), scrittrice.
* [[Valerio Lualdi]], (nato il [[31 agosto]] [[1951]]), [[ciclista]].
* [[Egidio Calloni]], (nato il [[1 dicembre]] [[1952]]), calciatore.
* [[Carlo De Bernardi]], (nato il [[9 dicembre]] [[1952]]), ex-calciatore.
* [[Alessandro Solbiati]], (nato nel [[1956]]), compositore.
* [[Raimondo Fassa]], (nato il [[18 luglio]] [[1959]]), ex-parlamentare europeo.
* [[Maurizio Colombo]], (nato nel [[1960]]), [[fumetto|fumettista]].
* [[Antonio Clemente Domenico Panaino]], (nato il [[24 luglio]] [[1961]]), professore universitario.
* [[Antonio Azzimonti]], calciatore della [[Pro Patria Calcio|Pro Patria]].
* [[Umberto Pelizzari]], (nato il [[28 agosto]] [[1965]]), [[record mondiale|primatista]] mondiale di [[apnea]].
* [[Carlo Alberto Buzzi]], (nato nel [[1967]]), artista.
* [[Pietro Ferrario]] (nato il [[3 novembre]] [[1967]]), direttore del coro [[Ensemble vocale Calycanthus]], compositore e organista.
* [[Ivan Calcaterra]] (nato il [[9 luglio]] [[1969]]), autore di [[fumetti]].
* [[Sergio Carnevale]], (nato il [[7 gennaio]] [[1970]]), [[batterista]] e [[percussionista]] dei [[Bluvertigo]].
* [[Giovanni Prolo]], (nato il [[26 febbraio]] [[1970]]), membro dei [[Cattivi Pensieri]].
* [[Massimo Bulla]], (nato il [[30 aprile]] [[1971]]), attore.
* [[Marco Reguzzoni]], (nato il [[30 maggio]] [[1971]]), presidente della [[Provincia di Varese]].
* [[Dario Andriotto]], (nato il [[25 ottobre]] [[1972]]), [[Ciclismo|ciclista]].
* [[Massimiliano Gioni]], (nato nel [[1973]]), critico d'arte.
* [[Francesca Palomba]], (nata il [[19 ottobre]] [[1973]]), autrice di fumetti.
* [[Dario Aspesani]], (nato il [[13 marzo]] [[1974]]), [[cantautore]] polistrumentista.
* [[Cristian Stellini]], (nato il [[27 aprile]] [[1974]]), calciatore del [[Associazione Sportiva Bari|Bari]].
* [[Giovanni Gualdoni]], (nato l'[[8 ottobre]] [[1974]]), scrittore e autore di fumetti.
* [[Isabella Arrigoni]], (nato il [[12 febbraio]] [[1979]]), conduttrice televisiva.
* [[Chiara Stefanazzi]], ex [[campione|campionessa]] mondiale di [[twirling]].
* [[Michele Ferri]], (nato il [[28 maggio]] [[1981]]), calciatore.
* [[Ilenia Lazzarin]], (nata il [[6 settembre]] [[1982]]), [[attore|attrice]].
* [[Andrea Marusic]], (nato il [[12 giugno]] [[1989]]), [[pallacanestro|cestista]].
* [[Francesca Calabrese]], (nata il [[4 dicembre]] [[1991]]), attrice.
 
====Bustesi====
* [[Enrico dell'Acqua]], nato a [[Abbiategrasso]] [[1851]] e morto a [[Milano]] [[1910]], imprenditore.
* [[Silvio Gambini]], nato a [[Teramo]] nel [[1877]] e morto a Busto Arsizio nel [[1948]], architetto.
* [[Bruno Bisterzo]], nato a [[Padova]] nel [[1914]] e morto a [[Parabiago]] nel [[1955]], pugile.
* [[Isidoro Meschi]], nato a [[Merate]] nel [[1945]] e morto a Busto Arsizio [[1991]], prete, giornalista e [[martire]].
* [[Gianluca Genoni]], nato a [[Galliate]] il [[5 luglio]] [[1968]], [[apneista]].
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
[[Immagine:20080828MadonnaRegina2.jpg|thumb|right|250px|Chiesa del quartiere di Madonna Regina, che sarebbe rimasto isolato dal resto della città se fosse stato realizzato il progetto originale della "secante interna".]]
Fino alla prima metà dell'[[Ottocento]], l'abitato di Busto Arsizio si sviluppava principalmente all’interno del limite dell'antico borgo, che era stato delimitato nel [[Medioevo]] da un terrapieno e da un fossato, ormai parzialmente livellati già dal [[Seicento]]. Nel territorio attuale della città erano presenti altri due abitati, quello di [[Sacconago]] e, più a sud, quello di [[Borsano]].
 
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, dato il rapido incremento demografico ed a causa dello spostamento del tracciato della ferrovia, iniziò lo sviluppo del borgo al di fuori della cinta difensiva, lungo la ''strà Balon'' (attuale corso XX settembre) e la ''strada Garottola'' (attuale via Mameli). Vennero anche abbattute le porte della città e nel [[1911]] venne steso il Piano di Ampliamento.<ref>C.Magni, G.Paciarotti - Busto Arsizio, Ambiente, Storia, Società - pag.43.</ref>
 
Il primo piano studiato per risanare la situazione del centro storico di Busto Arsizio risale al [[1940]], quando la popolazione aveva superato ormai le 40.000 unità. Il progetto prevedeva l'apertura di una grande arteria fra piazza Manzoni e l'allora viale della Gloria, seguendo un tracciato est-ovest lungo le piazze Manzoni, Santa Maria, San Giovanni e Garibaldi.<ref>Rogora, Bellotti, Ferrario. Sommario di storia bustese. Pagina 356.</ref> A causa dello scoppio della [[seconda guerra mondiale]], il progetto non fu mai completamente attuato; tuttavia nel [[1953]], in via Milano cominciarono i lavori per la costruzione di nuovi edifici e l'allargamento della strada.
 
Alcune delle idee alla base del piano di recupero del 1940 furono inoltre riprese nel [[1963]],<ref>Rogora, Bellotti, Ferrario. Sommario di storia bustese. Pagina 359.</ref> alla presentazione di quello nuovo, che prevedeva la demolizione di quasi tutto il vecchio tessuto urbano, più o meno degradato, nell'intera area del centro storico. Fu aperto il corso Europa ed in via Milano continuò l'opera di rinnovamento già iniziata. Nuovi palazzi sorsero un po' ovunque: gli unici edifici che si sarebbero dovuti salvare erano solo quelli di un certo valore storico o artistico. Nel [[1967]], però, il [[Ministero dei Lavori Pubblici]], resosi conto che era in corso una vera e propria opera di cancellazione della storia bustese, bloccò i lavori.<ref>Rogora, Bellotti, Ferrario. Sommario di storia bustese. Pagina 359.</ref> Dopo quella data iniziò un lungo periodo di immobilismo. La situazione si è sbloccata nei primi anni del nuovo millennio, quando è iniziata una fase di demolizione delle aree industriali dismesse che sorgevano intorno al perimetro del centro storico, soprattutto nella zona sud-ovest. In queste aree sono sorte nuove zone residenziali.
 
Nel [[1977]] venne approvato il nuovo Piano Regolatore. Tra i punti importanti vi sono la previsione della zona industriale a Sacconago e della zona grossistica nei pressi del raccordo autostradale, la salvaguardia generalizzata delle aree industriali centrali dall'eccessiva edificazione, l'obbligo per le nuove costruzioni di portici al piano terreno, la previsione di piani (mai attuati) per i centri storici di Borsano e Sacconago e l'uso del quinto arco dello svincolo dei cosiddetti "cinque ponti" per uno svincolo verso il quartiere di sant'Anna.<ref>Rogora, Bellotti, Ferrario. Sommario di storia bustese, pp. 267-268.</ref>
 
Nel [[1992]] arrivò la variante del Piano Regolatore,<ref>[http://prg.bustoarsizio.org/nta_pdf/NTA_del_PRG_var_errori_16_10_07.pdf Variante del P.R.G. (1992)]</ref> la quale confermò l'impianto precedente, con qualche previsione in più di terziario. Venne estesa inoltre la possibilità di sopralzare le abitazioni. Per quanto riguarda la cosiddetta "tangenziale interna detta secante", originariamente prevista in trincea tra il centro ed il quartiere di Madonna Regina, si pensa ad una strada a raso più ridotta, per non isolare il quartiere.
 
Con la legge regionale 12/2005<ref>[http://www.bosettiegatti.it/info/norme/lombardia/2005_012.htm Legge 12/2005 della Lombardia]</ref> viene abolito lo strumento del piano regolatore e istituito quello del piano di governo del territorio, articolato in tre atti: documento di piano, piano dei servizi e piano delle regole.
 
=== Quartieri ===
I [[quartieri]] di Busto Arsizio sono 13: Sant'Anna, San Michele, San Giovanni, Sant'Edoardo, Madonna Regina, Redentore, Beata Giuliana, San Giuseppe, Santi Apostoli, Frati, Santa Croce, [[Borsano]] e [[Sacconago]].
 
Storicamente sono sempre state presente le due ben distinte comunità di San Michele e San Giovanni, oltre che gli ex-comuni autonomi di Borsano e Sacconago e all'insediamento per lo meno medievale di [[Cascina Brughetto (Busto Arsizio)|Cascina Brughetto]].
 
=== La Provincia di Busto Arsizio o del Seprio ===
Nel corso degli ultimi 10 anni si sono susseguiti vari progetti di legge per l'istituzione di una provincia con capoluogo a Busto Arsizio che riunisse i territori limitrofi. Le ultime due proposte sono entrambe del 2006.
 
Il [[28 aprile]] [[2006]] il deputato dell'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]] [[Luca Volontè]] ha presentato un progetto di legge<ref>[http://fr.camera.it/_dati/lavori/stampati/pdf/15PDL0004030.pdf Progetto di Legge per la creazione della Provincia di Busto Arsizio]</ref> che prevede l'istituzione della provincia di Busto Arsizio, con lo scopo di superare l'attuale suddivisione del territorio dell'[[Altomilanese]] in due province i cui confini attuali in alcuni casi tagliano a metà dei rioni.<ref>[http://www.stefanoquaglia.it/marleg/archivio/pagine/confine_mi_va.htm Confine tra le due attuali province]</ref>
 
Pochi giorni dopo, il [[9 maggio]] [[2006]] è stato avanzato dal senatore [[Antonio Tomassini]] un progetto di legge<ref>[http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Ddlpres&leg=15&id=00208829&offset=434&length=9893&parse=no Progetto di Legge per la creazione della Provincia del Seprio]</ref> che prevede l'istituzione della Provincia del [[Seprio]], con capoluogo a Busto Arsizio. La provincia comprenderebbe i comuni della zona meridionale della [[Provincia di Varese]] e quelli della zona nord-ovest della [[Provincia di Milano]].
 
I comuni appartenenti alla nuova provincia sarebbero: Busto Arsizio, [[Arconate]], [[Arsago Seprio]], [[Buscate]], [[Busto Garolfo]], [[Cairate]], [[Canegrate]], [[Cardano al Campo]], [[Caronno Pertusella]], [[Casorate Sempione]], [[Cassano Magnago]], [[Castano Primo]], [[Castellanza]], [[Castelseprio]], [[Cerro Maggiore]], [[Cislago]], [[Dairago]], [[Fagnano Olona]], [[Ferno]], [[Gallarate]], [[Gerenzano]], [[Gorla Maggiore]], [[Gorla Minore]], [[Gornate Olona]], [[Legnano]], [[Lonate Pozzolo]], [[Magnago]], [[Marnate]], [[Nerviano]], [[Nosate]], [[Olgiate Olona]], [[Origgio]], [[Parabiago]], [[Rescaldina]], [[Samarate]], [[San Giorgio su Legnano]], [[San Vittore Olona]], [[Saronno]], [[Solbiate Olona]], [[Somma Lombardo]], [[Turbigo]], [[Uboldo]], [[Vanzaghello]], [[Villa Cortese]], [[Vizzola Ticino]].
 
== Economia ==
 
=== Agricoltura ===
[[Immagine:20081224CascinaBurattana(3).JPG|120px|thumb|right|Cascina Burattana]]
Il suolo di Busto Arsizio non è mai stato particolarmente favorevole all'agricoltura.<ref>[http://books.google.it/books?id=cnvns86N6YsC&pg=PA12&lpg=PA12&dq=Busto+Arsizio+suolo+agricoltura+favorevole&source=web&ots=J79cHkYT6B&sig=L05Og5UGijRe_zKoBXDW8r0sRqA&hl=it&sa=X&oi=book_result&resnum=7&ct=result Suolo di Busto Arsizio]</ref> Per questo gli abitanti del luogo, fin dalle origini, dovettero affiancarvi altre attività, come la concia delle pelli nell'[[Alto Medioevo]]. Ciò nonostante il settore primario rimase quello predominante fino almeno al [[XVI secolo]].<ref>AA.VV.. ''Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio''. Freeman editrice. Busto Arsizio (1997), pp.7-12.</ref> I raccolti più importanti erano quelli di cereali e [[vino]].
 
In città è nata un'associazione, "Arte Agricola Bustese", che ha lo scopo di promuovere l'[[agricoltura biodinamica]].<ref>L'agricoltura biodinamica nasce dallo sviluppo degli impulsi dati da [[Rudolf Steiner]], fondatore dell'[[antroposofia]], per una nuova agricoltura che si basi sul potenziamento della fertilità del terreno.</ref> Una delle ultime realtà del patrimonio agricolo comunale è la ''Cascina Burattana'', angolo verde situato a nord del quartiere di [[Borsano]].
 
=== Allevamento ===
[[Immagine:Bombyx mori Cocon 02.jpg|120px|thumb|right|Un bozzolo]]
L'allevamento del [[baco da seta]] (i bigàti) fu praticato nell'[[Alto Milanese]] da tempo immemorabile. Fino all'avvento delle prime fibre artificiali (anni trenta del XX secolo) che portò al crollo del prezzo della [[seta]] sul mercato, l'Alto Milanese era la capitale della [[bachicoltura]] italiana, una delle prime al mondo. Si tratta di una tradizione secolare, che risale alla fine del Medioevo, e che era praticata in modo massivo nelle famiglie bustesi. Tale attività fu una di quelle che contribuirono a trasformare Busto Arsizio nella «Manchester d'Italia»,<ref>AA.VV.. ''Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio''. Freeman editrice. Busto Arsizio (1997). Pagina 12.</ref> ossia in uno dei più importanti centri per la produzione tessile. Proprio a supporto della bachicultura, a Busto Arsizio, nei cortili delle case, veniva coltivato il [[gelso]], indispensabile nutrimento dei bachi da seta.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2002/maggio/12/Busto_Arsizio_Manchester_co_5_0205121984.shtml Busto Arsizio Manchester]</ref>
 
=== Artigianato ===
Già nel [[XVI]] secolo Busto Arsizio era rinomata per la produzione del [[fustagno]], un tessuto robusto e resistente, che ha le sue origini nel [[Basso Medioevo]].<ref>[http://www.vareseturismo.altervista.org/bustoarsizio.html Fustagno]</ref>
 
=== Industria ===
[[Immagine:20080106Ciminiere1.jpg|200px|thumb|right|Due delle "cento" ciminiere di Busto Arsizio.]]
Busto Arsizio è stata per anni uno dei più importanti centri tessili d'Italia, tanto da essere conosciuta anche all'estero.<ref name=IeS>[http://www.itinerariesapori.it/itinerario_sempione_saronnese/busto_arsizio.htm]</ref> Già agli inizi dell'800 vi troviamo la ditta "[[Cristoforo Benigno Crespi|Benigno Crespi]]", appartenente ad una famiglia di lunga tradizione bustocca, soprannominata dei "Tengitt". Furono proprio Benigno Crespi e suo figlio Silvio che vollero costruire [[Crespi d'Adda]], un villaggio operario dominato dal castello del padrone, che simboleggiava l'autorità e benevolenza verso gli operai e le loro famiglie.<ref>[http://www.villaggiocrespi.it/crespidadda/valore.html Villaggio Crespi]</ref>
 
Nel [[1995]], il villaggio industriale di Crespi d'Adda, fu accolto da parte del Comitato per il Patrimonio Mondiale dell'[[Unesco]] nella Lista del Patrimonio Mondiale Protetto in quanto "Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa".<ref>[http://www.villaggiocrespi.it/CONOSCERE/Valore.htm Villaggio Crespi]</ref>
 
In città si ebbe formazione di un ceto di imprenditori che avviò le prime manifatture tessili. Contemporaneamente si creò la figura dell'operaio-contadino che trovava impiego in tali manifatture senza però mai trascurare completamente le attività agricole. Con il passare del tempo l'Altomilanese si apprestava a diventare un motore pulsante dell'economia lombarda ed un'area di eccellenza dell'industria manifatturiera nazionale. Busto Arsizio iniziò ad essere chiamata "la Manchester d'Italia" o "la città delle 100 ciminiere".<ref>[http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=47281 Cento Ciminiere]</ref>
 
Nel [[1917]] gli imprenditori dell'[[bustese (territorio)|area bustese]] diedero vita alla Federazione Industriale dell'Alto Milanese.<ref>[http://www.univa.va.it/web_v3/areesito.nsf/dcb3587bc422dbf2c1257132004a0b80/a20a1b1efcfdbd0ac1257132005595da?OpenDocument Unione degli Industriali]</ref> Dopo la pausa corporativa del [[ventennio fascista]] (prima della seconda guerra mondiale contava la presenza di 65 industrie<ref>[http://www.itinerariesapori.it/itinerario_sempione_saronnese/busto_arsizio.htm Itinerari e Sapori]</ref>), gli imprenditori di Busto Arsizio si unirono nell'Unione Bustese degli Industriali nel [[1949]].
 
Nel [[1951]] fu creata, sul confine sud della città, la cosiddetta "Mostra del Tessile". Fu opera degli uomini più conosciuti e avveduti della città: il banchiere Benigno Airoldi, gli industriali Antonio Tognella, Carlo Schapira, Enrico Candiani, il sindaco [[Giovanni Rossini]], i parlamentari [[Cipriano Facchinetti]], Morelli, Tosi.
 
Se negli anni Cinquanta del [[XX secolo]], per quanto riguarda il settore tessile, Busto Arsizio era prevalentemente una scuola di taglio e cucito orientata alla produzione, al giorno d'oggi invece l'orientamento è quello dello sviluppo tecnico.<ref>[http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=2394 Una scuola che misura l'economia del territorio]</ref>
 
L'industria bustocca si è comunque molto diversificata, anche a causa della crisi che ha investito il settore tessile. La città ha saputo far fronte al declino del tessile in due modi: incentivando altri campi del settore secondario (l'[[industria meccanica]], la lavorazione della plastica e l'[[edilizia]]) e sviluppando costantemente il settore commerciale e del terziario.<ref name=IeS/>
 
=== Servizi ===
Anche per quanto riguarda il settore terziario, si hanno illustri esempi di eccellenza già nei secoli passati. Basti pensare che l'Antico Salumificio Bustese esportava in America già alla fine dell'Ottocento,<ref>[http://www.univa.va.it/Varesefocus/VF.nsf/309cefbb99de4ca9c125697c00393e33/dd2c142ec8bf838dc125710100501112?OpenDocument Unione degli Industriali]</ref> oppure che in quegli stessi anni [[Enrico dell'Acqua]], pioniere dell’esportazione cotoniera in Italia e soprannominato "il principe mercante" da [[Luigi Einaudi]], aveva già creato una immensa rete di commercio soprattutto con l'America latina.<ref>Luca Colombo. ''L'impero del cotone''. Pianezza editore. Busto Arsizio(1999).</ref>
 
Al giorno d’oggi il terziario bilancia in numero di addetti l'attività manifatturiera, da sempre vocazione del comune di Busto Arsizio.<ref name=PS/> Secondo gli ultimi dati disponibile relativamente al tessuto economico della città<ref>Imprese attive iscritte al Registro Imprese nel 2005,</ref> complessivamente le imprese sono 7.342. Per quanto riguarda la ripartizione per settore, commercio (1.846 imprese) e attività immobiliari (1.800 imprese) ricoprono il maggior numero di imprese attive. Le attività manifatturiere contano 1.255 imprese attive.
 
==Infrastrutture e trasporti==
Per quanto riguarda le attività del [[trasporto di merci]], la città di Busto è importante anche per la presenza di una [[dogana]] e di un [[Terminal Hupac di Busto Arsizio]] destinato al [[trasporto intermodale]].
 
===Strade===
La città di Busto Arsizio è collegata tramite una fitta rete di strade di diversa categoria a tutti i paesi limitrofi ed ai principali centri del nord-ovest della Lombardia e del nord-est del Piemonte. Per quanto riguarda le autostrade, [[21 settembre]] del [[1924]] venne inaugurato il primo tratto di quella che diverrà l'[[Autostrada dei Laghi]] e che sarà la prima [[autostrada]] a [[pedaggio]] realizzata in Italia e la seconda nel mondo, dopo l'[[AVUS]] di [[Berlino]] (progettata nel [[1909]] ed aperta al traffico nel [[1921]]). Con questo nome si indica, oltre al tratto originario, che oggi costituisce la A8, anche la A9, per [[Como]], raggiungibile da Busto Arsizio anche tramite la SS527 [[Bustese]]. La città è collegata anche alla A4 tramite la [[Strada Statale 336 dell'Aeroporto della Malpensa|Superstrada dell'Aeroporto della Malpensa]], che ha il suo inizio proprio a Busto Arsizio e termina a [[Boffalora]]. Tale statale collega la città anche alla [[Aeroporto di Milano-Malpensa|Malpensa]], già Aeroporto Città di Busto Arsizio.
 
====Strade statali e provinciali====
*La [[Immagine:Strada Statale 33 Italia.svg|45px]] [[Strada Statale 33 del Sempione|del Sempione]] collega Busto Arsizio con [[Milano]].
*La [[Immagine:Strada Statale 341 Italia.svg|45px]] [[Strada Statale 341 Gallaratese|Gallaratese]] collega Busto Arsizio con [[Varese]].
*La [[Immagine:Strada Statale 341 Italia.svg|45px]] [[Strada Statale 341 Gallaratese|Gallaratese]] collega Busto Arsizio con [[Novara]].
*La [[Immagine:700px-Strada Statale 527 Italia.svg.png|45px]] [[Bustese]] collega Busto Arsizio con [[Monza]] in una direzione ed [[Oleggio]] nell'altra.
 
====Superstrade====
*[[Immagine:Strada Statale 336 Italia.svg|45px]] '''[[Strada Statale 336 dell'Aeroporto della Malpensa|dell'Aeroporto della Malpensa]]''': uscire a Busto Arsizio-Solbiate Olona, oppure a Busto Arsizio-Cassano Magnago, oppure a Busto Arsizio Nord-Gallarate.
 
====Autostrade====
*Dall'autostrada [[Immagine: Autostrada A8 Italia.svg|23px]] ([[Milano]]-[[Varese]]), uscita Busto Arsizio.
*Dall'autostrada [[Immagine: Autostrada A26 Italia.svg|23px]] ([[Genova]]-[[Gravellona Toce]]), proseguire sul raccordo A8/26, poi sulla A8; quindi uscire a Busto Arsizio.
*Dall'autostrada [[Immagine: Autostrada A9 Italia.svg|23px]] ([[Milano]]-[[Como]]), uscire al casello di [[Saronno]], quindi proseguire sulla [[Strada Statale 527 Bustese]].
*Dall'autostrada [[Immagine: Autostrada A4 Italia.svg|23px]] ([[Torino]]-[[Trieste]]), uscire al casello di [[Boffalora]].
 
===Trasporto pubblico cittadino===
Con la concessione alla ditta Locatelli di Milano dell'esercizio di due linee urbane per il collegamento dei due poli ferroviari ([[Stazione di Busto Arsizio|Ferrovie dello Stato]] e [[Stazione di Busto Arsizio Nord|Ferrovie Nord Milano]]) con le zone centrali di Busto Arsizio, ha inizio la storia del trasporto pubblico cittadino su strada. Dal [[1972]], i trasporti di pubblica utilità all'interno della città sono gestiti dall'Agesp trasporti s.p.a.. Busto Arsizio è anche collegata tramite autolinee dell'[[Atinom]] a [[Busto Garolfo]] e della [[Stie]] a [[Castellanza]], [[Legnano]], [[Milano]], [[Fagnano Olona]], [[Solbiate Olona]], [[Olgiate Olona]] e [[Gallarate]].<br>
Le autolinee suburbane con i Comuni limitrofi sono:
 
* Linea '''H601''' Busto Arsizio / [[Legnano]] - [[Tradate]] '''gestore [[Ferrovie Nord Milano Autoservizi|FNM Autoservizi]]'''
* Linea '''H603''' Busto Arsizio - [[Olgiate Olona]] - [[Solbiate Olona]] - [[Fagnano Olona]] '''gestore [[STIE]]'''
* Linea '''H609''' [[Milano]] [[Cadorna MM|Cadorna]] {{BoxArrotondato|[[Linea M1 (Metropolitana di Milano)|M1]]|#FFFFFF|#E20A16|#E20A16|0ex}} {{BoxArrotondato|[[Linea M2 (Metropolitana di Milano)|M2]]|#FFFFFF|#3f9f3f|#3f9f3f|0ex}} - [[Milano]] [[Molino Dorino MM|Molino Dorino]] {{BoxArrotondato|[[Linea M1 (Metropolitana di Milano)|M1]]|#FFFFFF|#E20A16|#E20A16|0ex}} - [[Pero]] - [[Rho]] - [[Nerviano]] - [[Legnano]] - [[Castellanza]] - Busto Arsizio - [[Gallarate]] '''gestore [[STIE]]'''
* Linea '''H609a''' ''Celere Via Autostrada A8'' [[Milano]] [[Cadorna MM|Cadorna]] {{BoxArrotondato|[[Linea M1 (Metropolitana di Milano)|M1]]|#FFFFFF|#E20A16|#E20A16|0ex}} {{BoxArrotondato|[[Linea M2 (Metropolitana di Milano)|M2]]|#FFFFFF|#3f9f3f|#3f9f3f|0ex}} - [[Legnano]] - Busto Arsizio - [[Gallarate]] '''gestore [[STIE]]'''
* Linea '''H625''' Busto Arsizio - [[Dairago]] - [[Busto Garolfo]] '''gestore [[ATINOM]]
 
===Trasporto ferroviario===
[[Immagine:Busto_Arsizio_Stazione_RFI_Fascio_binari_2007.jpg|right|thumb|250px|Binari della linea delle Ferrovie dello Stato.]]
{{vedi anche|Stazioni ferroviarie di Busto Arsizio}}
La città di Busto Arsizio è attraversata da due linee ferroviarie con due [[stazione ferroviaria|stazioni]] ferroviarie ben distinte:
* la [[Stazione di Busto Arsizio|Stazione delle ferrovie dello Stato]], di proprietà di [[Rete ferroviaria italiana]], lungo la ferrovia [[ferrovia Domodossola-Milano|Milano - Domodossola - Sempione]];
* la [[Stazione di Busto Arsizio Nord|Stazione delle Ferrovie Nord Milano]], di proprietà di [[FerrovieNord]], lungo la [[ferrovia Milano-Saronno-Novara]] e la [[ferrovia Busto Arsizio-Malpensa Aeroporto]].
 
La Stazione delle ferrovie dello Stato è interessata dal transito e dalla fermata della '''[[Servizio ferroviario suburbano di Milano|Linea]]'''[[Immagine:Linee S di Milano.svg|17px]] {{BoxArrotondato|[[Linea S5 (sistema ferroviario suburbano di Milano)|S5]]|White|#ffa500|Black}} (Pioltello - Gallarate/Varese)
 
===Trasporto aereo===
L'attuale aeroporto di [[Aeroporto di Milano-Malpensa|Malpensa]], già '''Aeroporto Città di Busto Arsizio''', fu costruito su iniziativa degli imprenditori bustocchi e bustesi, che a tal fine diedero vita alla [[Società Aeroporto di Busto]]. L'aeroporto dista una decina di km dal centro cittadino. A circa 40 km da Busto Arsizio si trova anche l'aeroporto di [[Aeroporto di Milano-Linate|Linate]].
 
== Amministrazione ==
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco= Gianluigi Farioli <!--scrivere qui il NOME DEL SINDACO, inserire prima il nome e poi il cognome SENZA titoli-->
|partito= [[Popolo della Libertà]]
|DataElezione= 30/05/2006 <!--DATA DI ELEZIONE, usare il formato GG/MM/AAAA-->
|TelefonoComune= 0331 390111 <!--TELEFONO DEL CENTRALINO, usare il formato 02 12345678 cioè prefisso spazio numero telefonico-->
|EmailComune= info@comune.bustoarsizio.va.it <!--E-MAIL del comune-->
}}
 
{{Nota|right
|titolo=[[Consiglio Comunale dei Ragazzi]]
|larghezza=40%
|contenuto=
 
Il [[Consiglio Comunale dei Ragazzi]] ha il compito di deliberare in via consultiva nelle seguenti materie: politica ambientale, sport, tempo libero, giochi, rapporti con l’[[associazionismo]], cultura e spettacolo, pubblica istruzione, assistenza ai giovani e agli anziani, rapporti con l’[[UNICEF]].
}}
 
===Elenco dei sindaci di Busto Arsizio===
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1850]]
|[[1853]]
|[[Carlo Tosi|Dott. Carlo Tosi]]
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1853]]
|
|[[Cesare Rossi]]
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1856]]
|[[1863]]
|[[Pasquale Pozzi]]
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1863]]
|[[1868]]
|[[Carlo Crespi|Ing Carlo Crespi]] (detto Cordafina)
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1868]]
|[[1872]]
|[[Carlo Tosi|Dott. Carlo Tosi]]
|
|[[Sindaco]]
|<ref>Eletto sindaco per la seconda volta</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1872]]
|[[1873]]
|Cav. Luigi Krumm
|
|[[Assessore anziano]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1873]]
|[[1875]]
|Avv. Angelo Ballarati
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1875]]
|[[1884]]
|Comm. Giuseppe Lualdi
|
|
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1884]]
|
|Orsino Orsini
|
|[[Commissario]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1884]]
|
|Angelo Gambero
|
|[[Sindaco f.f.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1884]]
|[[1885]]
|Avv. Ernesto Travelli
|
|[[Sindaco f.f.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1885]]
|[[1889]]
|Paolo Crespi Porro
|
|[[Sindaco f.f.]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Leopoldo Candiani
|
|
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|
|
|Ercole Marinoni
|
|
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1890]]
|[[1895]]
|Cav. Attilio Ballarati
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1896]]
|[[1902]]
|Avv. Pietro Tosi
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1903]]
|[[1904]]
|[[Cesare Rossi|Comm. Avv. Cesare Rossi]]
|
|
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1906]]
|[[1907]]
|[[Giuseppe Rossi|Comm. Avv. Giuseppe Rossi]]
|
|
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1909]]
|[[1914]]
|Avv. Pietro Tosi
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1914]]
|[[1923]]
|[[Carlo Azimonti|Cav. Carlo Azimonti]]
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[Sindaco]]
|<ref>Era il più giovane sindaco d'[[Italia]], essendo nato nel [[1888]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1924]]
|[[1930]]
|Comm. Ottorino Maderna
|
|[[Podestà]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1931]]
|[[1 settembre]] [[1943]]
|Comm. Dott. Ercole Lualdi
|
|[[Podestà]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2 settembre]] [[1943]]
|[[25 aprile]] [[1945]]
|[[Carlo Azimonti|Avv. Carlo Azimonti]]
|
|[[Commissario prefettizio]]
|<ref>Destituito dal [[prefetto]] per alcuni mesi a partire dal [[17 novembre]] [[1943]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[26 aprile]] [[1945]]
|[[1946]]
|Avv. Camillo Tosi
|
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1946]]
|[[1947]]
|[[Mario Grampa|Sen Mario Grampa]]
|[[Partito Socialista Italiano]]
|[[Sindaco]]
|<ref>Eletto senatore nel [[1955]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1947]]
|[[1961]]
|Comm. Giovanni Rossini
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1961]]
|[[1970]]
|Rag. Gian Pietro Rossi
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|<ref>Eletto senatore nel [[1976]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1970]]
|[[1972]]
|Dott. Giuseppe Castiglioni
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1972]]
|[[1974]]
|Dott. Giorgio Ughetto Haraszthy
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1974]]
|[[1975]]
|Gian Luigi Baratelli
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1975]]
|[[1976]]
|Rag. Gian Pietro Rossi
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1976]]
|
|Rag. Ascanio Besnati
|[[Partito Repubblicano Italiano]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1976]]
|[[1977]]
|Rag. Felice Pozzi
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1977]]
|[[1979]]
|Avv. Giancarlo Tovaglieri
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1979]]
|[[1985]]
|Angelo Borri (il "sindaco buono"<ref>{{cita web|http://www.bustocco.com/borri.htm|Angelo Borri: tifoso e sindaco|19/01/2009}}</ref>)
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1988]]
|On. Gian Pietro Rossi
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1988]]
|[[1990]]
|Dott. Luigi Caccia (detto Gigetto)
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1990]]
|[[1993]]
|On. Gian Pietro Rossi
|[[Democrazia Cristiana]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1993]]
|
|Dott. Umberto Calandrella
|
|[[Commissario straordinario]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|Dicembre [[1993]]
|[[25 maggio]] [[2002]]
|Prof. Gianfranco Tosi
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[26 maggio]] [[2002]]
|[[30 gennaio]] [[2006]]
|Ing. Luigi Enrico Rosa
|[[Lega Nord]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1 febbraio]] [[2006]]
|[[29 maggio]] [[2006]]
|Paolo Guglielman
|
|[[Commissario prefettizio]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1 febbraio]] [[2006]]
|''In carica''
|Dott. Gianluigi Farioli (detto Gigi)
|[[Forza Italia]]/[[Popolo della Libertà]]
|[[Sindaco]]
|
}}<br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br><br>
 
===Gemellaggi===
{{Gemellaggio|Italia|Domodossola}}
{{Gemellaggio|Francia|Epinay-sur-Seine}}
 
== Sport ==
Le società sportive di Busto Arsizio sono attualmente 43: G.S. Beata Giuliana, U.C. Bustese Olonia, G. B. S. Anna, C.S.O. Borsanese, G.S. San Marco Calcio, Pro Patria Bustese Atletica Mondo, U.S. Acli Borsanese, G. B. Borsanese, International Skating, [[Hockey Club Busto Arsizio|Hockey Club B.A.]], [[Pro Patria Calcio|Pro Patria Bustese Sportiva]], Pallacanestro Busto Arsizio, A.D.S. Centro Sportivo Busto A., Pro Patria Palla al Cesto, [[Futura Volley Busto Arsizio|Futura Volley-Yamamay]], Pro Patria Judo, Club Amici dello Sport-C.A.S., Club Twirling Sacconago, A.S.D. New Project, Bu Do Kan, Pool Bustese, G.S. Antoniana, U.S. Ardor calcio, U.S. oratorio San Filippo, P.G.S. Amicizia, Polisportiva Rekord, G.S.C. Borsano, P.G.S. S.I.C., A.S.D. Atletica San Marco, Pro Patria Pallavolo, Centro Studi Karate, Pro Patria Calcio Amatori, P.G.S. Primavera, Ardor Basket, Polisportiva P.A.D., S.C. Antoniana calcio, Polisportiva San Marco, Bustese 92, Fukyu Karate Club, Accademia Bustese Pattinaggio, A.R.C. Busto A. 1991, Busto Rugby, Tiro a Segno Nazionale sezione di Busto Arsizio.
 
===Atletica leggera===
[[Immagine: Pista di atletica leggera di Sacconago.jpg|180px|right|thumb|La pista di atletica leggera di Sacconago, luogo di allenamento della [[Pro Patria Bustese Atletica Mondo]]]]
A Busto Arsizio si sono tenute alcune prove dei campionati italiani di [[atletica leggera]], con i seguenti risultati:
*[[1922]]: "20.000 metri": vittoria di Ettore Blasi (1h 10' 19")
*[[1999]]: "Mezza maratona maschile": vittoria di [[Giuliano Battocletti]] (1h 02' 20")
La società locale di [[atletica leggera]] è la Pro Patria Bustese Atletica Mondo. Società di [[Podismo]] amatoriale sono l'Atletica San Marco, l'A.R.C. Busto e la P&C PodismoECazzeggio.
 
[[Assunta Legnante]] ha raggiunto i 19.04 metri con un lancio il [[24 settembre]] [[2006]] alla Finale Oro dei Campionati italiani di società di getto del peso tenutasi a Busto Arsizio.
 
===Calcio===
[[Immagine:20081224Speroni(2)m.JPG|400px|right|thumb|Stadio Speroni]]
La squadra più prestigiosa della città è la "[[Pro Patria Calcio|Pro Patria et Libertate]]", che milita dalla stagione 2002-03 nel campionato di [[Serie C1]] (Lega Pro Prima Divisione)<ref>[http://www.radionews.it/home/default.asp?id_pannello=2&id_news=25218 Pro Patria in prima divisione]</ref> ed il cui campo di gioco è quello dello [[Stadio Speroni]]. La Pro Patria vanta 16 campionati in [[Serie A]] dei quali 12 a girone unico, l'ultimo dei quali nella stagione 1955-56. Il miglior piazzamento nella massima divisione nazionale fu l'ottavo posto conquistato nel campionato 1947-48. La stagione 1965-66 fu l'ultima in [[Serie B]].
 
Lo stadio della Pro Patria è il Carlo Speroni. Costruito ed inaugurato nel [[1927]] per la prima promozione della squadra in Serie A, ha subito varie ristrutturazioni ed ampliamenti, l'ultima delle quali nel luglio [[2007]].
 
===Ciclismo===
Busto Arsizio è stata due volte sede di tappa al [[Giro d'Italia]]:
* 17 maggio [[1985]], prima tappa, con vittoria dello [[Svizzera|svizzero]] [[Urs Freuler]].
* 8 giugno [[2001]], diciannovesima tappa, con vittoria di [[Mario Cipollini]].
Per alcuni anni vi si tenne anche la "[[Coppa Città di Busto Arsizio]]" (poi "G.P. Busto Arsizio"), fra i cui vincitori figurano [[Tranquillo Scudellaro]] ([[1954]]) e [[Rino Benedetti]] ([[1958]]), quinto l'anno precedente. In tutto si ebbero 19 edizioni.
Dal 2007 si corre agli inizi di marzo il "Trofeo città di Busto Arsizio", gara riservata però alla categoria juniores ed organizzata dall'U.C. Bustese Olonia.
 
===Hockey===
La squadra cittadina è l'[[Hockey Club Busto Arsizio]], che partecipa al campionato maschile di serie B.
 
===Nuoto e Pallanuoto===
Nel dicembre [[1997]], dalla fusione delle attività agonistiche di Bustese Nuoto e Busto Pallanuoto, è nata [[Busto Nuoto A.S.]]. La squadra della città è campione invernale di nuoto sincronizzato nel [[2007]].
 
===Pallacanestro===
Per quanto riguarda la [[pallacanestro]], la [[Pallacanestro Busto Arsizio Ass. Dil.]] è la principale squadra della città e attualmente milità in serie C2 dopo essere stata promossa perfino in B1. La storia della pallacanestro bustese è legata alla figura di Peppino Vidali.
 
===Pallavolo===
[[Immagine:20080106PalaPiantanida2.jpg|thumb|right|180px|[[PalaYamamay]], uno dei tre palazzetti dello sport di Busto Arsizio]]La squadra locale di pallavolo femminile è la [[Futura Volley Busto Arsizio|Yamamay Busto Arsizio]], attualmente in [[Serie A femminile FIPAV 2007-2008|Serie A1]].
A Busto Arsizio è stata disputata il [[3 giugno]] [[2005]], al [[PalaYamamay]], una partita di [[World League di pallavolo|World League]] tra le nazionali di [[Italia]] e [[Cuba]], vinta da Cuba col punteggio di 1-3.
 
===Rugby===
Fondata nel [[2008]] per iniziativa di alcuni cittadini con il supporto di studenti e giocatori di rugby della LIUC, [[Università Carlo Cattaneo]], è la Busto Rugby. Scopo dell'associazione è la promozione di questo sport tra i ragazzi di età compresa tra 6 e 11 anni ([[Minirugby]]) attraverso allenamenti bisettimanali e la partecipazione a concentramenti con altre squadre.
 
===Scherma===
La società schermistica di Busto Arsizio è la [[Pro Patria et Libertate (Scherma)|Pro Patria et Libertate]].
 
===Scautismo===
[[Immagine:20081224MacelloCivico(2).JPG|thumb|right|180px|Ex Macello Civico (arch. Crespi Balbi) ora sede del ''Busto 3'']]
A Busto Arsizio sono attualmente presenti 3 gruppi di [[Scautismo|scout]]:
* ''Busto Arsizio 1'' (in via Pozzi);
* ''Busto Arsizio 3'' (in via Pepe, presso l'ex Macello Civico);
* ''Busto Arsizio 5'' (in via Lega Lombarda, presso la sede del [[PIME]]).
 
===Tiro a Segno===
La ''Società Mandamentale di Tiro a Segno'' di Busto Arsizio (ora ''Sezione di Tiro a Segno Nazionale''), viene fondata il [[23 dicembre]] [[1883]]. Trent'anni dopo la sua fondazione, il [[28 giugno]] [[1914]], Sua Altezza Reale [[Vittorio Emanuele di Savoia]] conte di [[Torino]], inaugurerà un nuovo campo di tiro destinato oltre che hai cittadini di Busto Arsizio e zone limitrofi, anche all'addestramento dei militari della più vicina e nota Caserma "S.Ten. Ugo Mara" di [[Solbiate Olona]]. Attualmente l'organizzazione di tiro a segno, assolve senza fini di lucro, in ambito territoriale, i compiti istituzionali e sportivi dell'Unione Italiana Tiro a Segno.
 
La Sezione istituzionalmente esplica:
*l'attività di addestramento prevista dalle vigenti disposizioni legislative e che si concretizza nello svolgimento di corsi di lezioni regolamentari di tiro a segno per coloro che prestano servizio armato presso enti pubblici o privati e per coloro che sono obbligati ad iscriversi e frequentare una Sezione di Tiro a Segno Nazionale ai fini della richiesta di una licenza di porto d'armi, nonché per tutti coloro che vi sono obbligati per legge;
*l'attività dello sport del Tiro a Segno, organizzando manifestazioni sportive e curando la preparazione tecnica dei suoi iscritti, al fine di ottenere l'affiliazione all'UITS per praticare l'attività agonistica;
*l'attività promozionale, propagandando lo sport del tiro a segno anche con lo svolgimento, per i ragazzi, di attività ludiche con l'uso di attrezzi sportivi ad aria compressa, autorizzate dall'Unione Italiana Tiro a Segno.
 
== Galleria fotografica ==
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Immagine:20080828Redentore1.jpg|Chiesa del Santissimo Redentore.
Immagine:100 0208.jpg|Piazza Santa Maria: fiori e piante davanti alla chiesa.
Immagine:20071226Judi.jpg|Villa Judi.
Immagine:20071226SGregorio 1m.JPG|Chiesa di San Gregorio.
Immagine:20071226VillaLeone.jpg|Villa Leone.
Immagine:20071226Gambini2.jpg|Villino Dircea Gambini.
Immagine:20071226Castiglioni 2.jpg|Palazzina Castiglioni.
Immagine:20071226ParcoLiberty.jpg|Parco al Liberty.
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==Note==
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==Bibliografia==
* {{cita libro|nome=C.|cognome= Magni|autori= G. Pacciarotti|titolo=Busto Arsizio - Ambiente storia società|editore=Freeman editrice|città=Busto Arsizio|anno=1977}}
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Sommario di vita bustese dalle origini ai tempi nostri|editore=L.V.G. editrice|città=Azzate|anno=1981}}
* {{cita libro|autore=Giampiero Magugliani|titolo=Busto Arsizio. Storia di una città attraverso le sue vie e le sue piazze|editore=Pianezza s.r.l.|città=Busto Arsizio|anno=1985}}
* {{cita libro|autore=Amici del Liceo|titolo=Vita bustese. Rassegna di vita bustese, documenti ed immagini 1920-1940|editore=Bramante editrice.|città=Busto Arsizio|anno=1989}}
* {{cita libro|nome=Francesco|cognome= Bertolli|autori=Umberto Colombo|titolo=La peste del 1630 a Busto Arsizio|editore=Bramante editrice|città=Busto Arsizio|anno=1990}}
* {{cita libro|autore=Bertolli-Pacciarotti-Spada|titolo=Chiese minori a Busto Arsizio: San Gregorio e Beata Vergine delle Grazie (Sant'Anna)|editore=Libreria della Basilica|città=Busto Arsizio|anno=1991}}
* {{cita libro|autore=Ferrario Mezzadri-Langè-Spiriti|titolo=Il Palazzo Marliani Cicogna in Busto Arsizio|editore=Arti Grafiche Baratelli|città=Busto Arsizio|anno=1992}}
* {{cita libro|autore=Maurizio Sbicego|titolo=Busto città amata - testi storici di Franco Bertolli e Augusto Spada|editore=Macchione Editore|città=Azzate (Varese)|anno=1996}}
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Museo del Tessile e della Tradizione Industriale di Busto Arsizio|editore=Freeman editrice|città=Busto Arsizio|anno=1997}}
* {{cita libro|autore=Daniela Maffioli|titolo=La Capitolare di Busto Arsizio attraverso la storia e alcuni suoi codici (XII-XV secolo)|editore=Mariani Artigrafiche s.r.l.|città=Olgiate Olona|anno=1998}}
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=La Basilica di San Giovanni Battista a Busto nell'opera di Francesco Maria Ricchino|editore=Freeman editrice|città=Busto Arsizio|anno=2001}}
* {{cita libro|autore=Giuseppe Tettamanti|titolo=Zibaldone Cronaca Altri Scritti|editore=Edizioni de "la Provvidenza"|città=Busto Arsizio|anno=2001}}
* {{cita libro|autore=Elisabetta Palmisano|titolo=Il Settecento a Busto Arsizio|editore=Freeman editrice|città=Busto Arsizio|anno=2002}}
* {{cita libro|autore=Gian Franco Ferrario|titolo=Busto Arsizio. Emozioni Liberty|editore=Macchione editore|città=Busto Arsizio|anno=2002}}
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Molini Marzoli Massari. Un recupero di eccellenza. La Tecnocity di Busto Arsizio|editore=Macchione editore|città=Busto Arsizio|anno=2002}}
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Busto Arsizio, anno 1604 e dintorni|editore=Edizioni de "la Provvidenza"|città=Busto Arsizio|anno=2004}}
* {{cita libro|autore=Augusto Spada|titolo=Conoscere la città di/Getting to know the city of Busto Arsizio|editore=Freeman editrice|città=Busto Arsizio|anno=2004}}
 
==Voci correlate==
* [[Aeroporto di Milano-Malpensa]]
* [[Alto Milanese]]
* [[Borsano]]
* [[Bustese (territorio)]]
* [[Busto Arsizio Film Festival]]
* [[Contea di Busto Arsizio]]
* [[Dialetto bustocco]]
* [[Province italiane in progetto]]
* [[Sacconago]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Busto Arsizio
|q}}
 
==Collegamenti esterni==
*{{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Lombardia/Provincia_di_Varese/Localit%c3%a0/Busto_Arsizio/}}
* [http://www.bustoarsizio.org/ Sito web istituzionale]
 
{{Provincia di Varese}}
{{Pievi milanesi}}
{{Pieve di Olgiate Olona-Busto Arsizio}}
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{{vetrina|22|gennaio|2009|Wikipedia:Vetrina/Segnalazioni/Busto Arsizio}}
 
[[Categoria:Busto Arsizio| ]]
[[Categoria:Comuni della provincia di Varese]]
[[Categoria:Comuni della Lombardia]]
[[Categoria:Comuni italiani]]
 
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