Rogo di Primavalle e Michail Efimovič Katukov: differenze tra le pagine

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{{Infobox militare
{{Incidente
|Nome = Michail Efimovič Katukov
|titolo= Rogo di Primavalle
|Immagine =Marshal of Tank Troops Mikhail Katukov.jpg
|immagine=Fratelli-mattei1.jpg
|Didascalia =
|didascalia= i fratelli Mattei, vittime del rogo
|Soprannome =
|nazione=ITA
|Data_di_nascita = 17 settembre [[1900]]
|luogo= [[Primavalle]], [[Roma]]
|Nato_a = Bolscoe Uvarovo (Distretto di Mosca)
|data= 16 aprile [[1973]]
|Data_di_morte = 8 giugno [[1976]]
|obiettivo= La casa del dirigente missino Mario Mattei
|Morto_a = [[Mosca (Russia)|Mosca]]
|ora=
|Cause_della_morte =
|ora-inizio=
|Luogo_di_sepoltura =
|ora-fine=
|Etnia =
|tipologia= [[Incendio|Incendio doloso]]
|vittimeReligione = 2
|Nazione_servita ={{simbolo|Flag of the Soviet Union (1923-1955).svg|21}} [[Unione Sovietica]]
|feriti=
|Forza_armata = {{simbolo|Red Army flag.svg|21}} [[Armata Rossa]]
|esecutori= Achille Lollo, Marino Clavo, Manlio Grillo
|Arma =
|sospetti=
|Corpo = Truppe corazzate
|motivazione= Violenza politica
|Specialità =
|Unità =
|Reparto=
|Anni_di_servizio = [[1919]] - [[1976]]
|Grado = [[Gradi dell'Armata Rossa nella seconda guerra mondiale|Maresciallo delle Truppe corazzate]]
|Ferite =
|Comandanti =
|Guerre = [[Guerra civile russa]]<br />[[Seconda guerra mondiale]]
|Campagne = [[Fronte orientale (1941-1945)|Fronte orientale]]
|Battaglie = [[Operazione Barbarossa]]<br />[[Battaglia di Dubno]]<br />[[Battaglia di Mčensk]]<br />[[Battaglia di Mosca]]<br />[[Operazione Blu]]<br />[[Operazione Marte|Battaglia di Ržev-Syčëvka]]<br />[[Battaglia di Kursk]]<br />[[Quarta battaglia di Char'kov]]<br />[[Battaglia del Dniepr]]<br />[[Offensiva Proskurov-Cernovitsij]]<br />[[Offensiva Lvov-Sandomierz]]<br />[[Offensiva sovietica gennaio-aprile 1945|Vistola-Oder]]<br />[[Battaglia di Berlino]]
|Comandante_di =
|Decorazioni = [[Eroe dell'Unione Sovietica|Eroe dell'Unione Sovietica (2)]]<br />[[Ordine di Lenin|Ordine di Lenin (3)]]<br />[[Ordine della Bandiera Rossa]]<br />
|Studi_militari =
|Pubblicazioni =
|Frase_celebre =
|Altro_lavoro =
|Altro_campo =
|Altro =
|Note =
|Ref =
}}
{{Bio
Il '''rogo di Primavalle''' è stato un atto delittuoso compiuto da alcuni aderenti al movimento extraparlamentare di estrema sinistra [[Potere Operaio]] nel [[quartiere]] popolare di [[Primavalle]] a [[Roma]] il 16 aprile [[1973]].<ref name=":2" /> Nell'incendio persero la vita Virgilio e Stefano Mattei rispettivamente di 22 e 8 anni, figli di Mario Mattei, segretario locale del [[Movimento Sociale Italiano]].
|Nome = Michail Efimovič
 
|Cognome = Katukov
Furono condannati a 18 anni di reclusione, per [[incendio]] [[dolo]]so e duplice [[omicidio colposo (ordinamento penale italiano)|omicidio colposo]], oltre che per uso di esplosivo e materiale incendiario - con pena prescritta - tre esponenti dell'organizzazione [[Potere Operaio]], tra cui [[Achille Lollo]], che solo nel [[2005]] ammise di avere realizzato, con altri, un attentato dimostrativo con una bomba artigianale non esplosa rivolto a Mario Mattei, ma sostenne sempre di non aver incendiato la casa con la benzina.<ref name=lollo/> Le effettive dinamiche dell'atto non sono mai state chiarite.<ref name=":1">{{Cita libro|nome=Conti|cognome=Fulvio|titolo=Banana Joe nella Repubblica delle Banane|url=https://books.google.it/books?id=-BX-DAAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|accesso=2016-10-15|data=2016-09-06|editore=Conti Fulvio|lingua=it|ISBN=9788822839398}}</ref>
|Sesso = M
 
|LuogoNascita = Bolscoe Uvarovo
==Il fatto==
|GiornoMeseNascita = 17 settembre
[[File:Rogo di Primavalle.png|upright=1.2|thumb|Lo stabile di via Bernardo da Bibbiena con visibili i segni dell'incendio]]
|AnnoNascita = 1900
Nella notte del 16 aprile [[1973]] tre aderenti di [[Potere Operaio]] partono per minacciare<ref name=":2">{{Cita libro|nome=Luca|cognome=Telese|titolo=Cuori neri|url=https://books.google.it/books?id=xNKk5GOj-9kC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|accesso=2016-10-15|data=2010-10-07|editore=Sperling & Kupfer|lingua=it|ISBN=9788873392958}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Luciano|cognome=Lanna|titolo=Il fascista libertario|url=https://books.google.it/books?id=gx3HqO3Br_wC&pg=PA265&dq=rogo+di+primavalle&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwickcXDxtvPAhWD1xQKHcpGC6UQ6AEIUzAJ#v=onepage&q&f=false|accesso=2016-10-15|data=2011-01-01|editore=Sperling & Kupfer|lingua=it|ISBN=9788820050290}}</ref><ref name=":3">{{Cita libro|nome=Giacomo Di|cognome=Girolamo|titolo=Dormono sulla collina: 1969-2014|url=https://books.google.it/books?id=SU5oBAAAQBAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|accesso=2016-10-15|data=2014-09-04|editore=Il Saggiatore|lingua=it|ISBN=9788865763858}}</ref> Mario Mattei, ex netturbino<ref name=":3" /> e segretario del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]] della sezione ''[[Giarabub]]'' di [[Primavalle]]. Alle tre di notte nel tentativo di dare fuoco alla porta di casa<ref>{{Cita libro|nome=Nicola|cognome=Rao|titolo=La fiamma e la celtica|url=https://books.google.it/books?id=qSIwmPxKJtIC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|accesso=2016-10-15|data=2010-10-07|editore=Sperling & Kupfer|lingua=it|ISBN=9788873392057}}</ref> versarono cinque litri di benzina<ref name=":4">{{Cita libro|nome=Aldo|cognome=Giannuli|titolo=Bombe a inchiostro|url=https://books.google.it/books?id=qTX5tMPFLagC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|accesso=2016-10-15|data=2013-07-05|editore=Bur|lingua=it|ISBN=9788858650585}}</ref> sotto l'ingresso dell'appartamento abitato dalla famiglia composta da Mattei, dalla moglie Anna Maria e sei figli, al terzo piano delle case popolari di via Bernardo da Bibbiena 33.<ref name=":5">{{Cita libro|nome=Flaminia|cognome=Savelli|titolo=I 100 delitti di Roma|url=https://books.google.it/books?id=HAFvBQAAQBAJ&pg=PT196&dq=rogo+di+primavalle&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwickcXDxtvPAhWD1xQKHcpGC6UQ6AEIMTAD#v=onepage&q&f=false|accesso=2016-10-15|data=2014-11-27|editore=Newton Compton Editori|lingua=it|ISBN=9788854173743}}</ref>
|LuogoMorte = Mosca
 
|LuogoMorteLink = Mosca (Russia)
Quella che doveva essere un'azione intimidatoria si tramuta in una tragedia:<ref>{{Cita news|url=http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/video/primavalle-il-rogo/1142/default.aspx|titolo=Primavalle: il rogo - Dalle catacombe al Governo - La Storia siamo noi|accesso=2016-10-15}}</ref> dopo aver versato la benzina sulla porta si verifica uno scoppio<ref name=":4" /> generato da un innesco artigianale che in pochi minuti fece divampare l'incendio in tutto l'appartamento.<ref name=":5" />
|GiornoMeseMorte = 8 giugno
Mario Mattei riuscì a scappare gettandosi dal balcone,<ref name=":5" /> la moglie Anna Maria e i due figli più piccoli, Antonella di 9 anni e Giampaolo di soli 3 anni, riuscirono a fuggire dalla porta principale quando il fuoco cominciò a diffondersi<ref name=":2" />. Lucia di 15 anni grazie al padre si calò nel balconcino del secondo piano e da lì si buttò, presa al volo dal Mattei già a terra nonostante le ustioni sul suo corpo.<ref name=":2" /> Silvia, 19 anni, si gettò dalla veranda della cucina: batté la testa sulla ringhiera del secondo piano, la schiena sul tubo del gas, fu trattenuta per qualche istante dai fili del bucato e quindi finì sul marciapiede del cortile riportando la frattura di due costole e tre vertebre.<ref name=":2" />
|AnnoMorte = 1976
 
|Attività = generale
Gli altri due figli, Virgilio di 22 anni, militante missino nel corpo paramilitare dei [[Volontari Nazionali]]<ref name=":1" />, e il fratellino Stefano di 8 anni morirono bruciati vivi non riuscendo a gettarsi dalla finestra per scampare alle fiamme.<ref name=":2" /><ref name=":5" /> Il dramma avvenne davanti ad una folla che si era radunata nei pressi dell'abitazione, e assistette alla progressiva morte di Virgilio, rimasto appoggiato al davanzale a cercare aiuto,<ref name=":4" /> e di Stefano, scivolato all'indietro dopo che il fratello maggiore che lo teneva con sé perse le forze.<ref name=":1" /> I corpi carbonizzati vennero trovati dai vigili del fuoco vicino alla finestra stretti in un abbraccio.<ref name=":5" />
|Nazionalità = sovietico
 
}}
{{Citazione|Il 16 aprile 1973 arrivai con una troupe poco dopo l'allarme, dato alle quattro del mattino. Vidi il corpo carbonizzato del figlio maggiore di Mattei, Virgilio, ricurvo sul davanzale della finestra come un'orrenda coperta nera. Alle sue spalle c'era il cadavere del fratellino Stefano, dieci anni, bruciato anche lui. Il resto della famiglia s'era salvato, a prezzo di ferite gravi, gettandosi dal terzo piano|[[Bruno Vespa]] nel suo libro "Rai, la grande guerra" rievoca l'orrendo spettacolo del Rogo di Primavalle}}
Comandante tra i più famosi, energici ed esperti delle forze corazzate dell'[[Armata Rossa]] durante la [[seconda guerra mondiale]], sul [[Fronte orientale (1941-1945)|Fronte orientale]], si era già messo in luce prima della guerra al comando di vari unità minori corazzate e quindi prese parte a tutta la "Grande Guerra Patriottica", distinguendosi per la prima volta, alla testa della 4ª Brigata corazzata, nella battaglia di Mčensk, dove inflisse una prima sconfitta alle [[Panzer-Division]]en tedesche, e quindi alla [[battaglia di Mosca|difesa di Mosca]].
 
Gli attentatori lasciarono sul selciato una rivendicazione della loro azione: “Brigata Tanas – guerra di classe – Morte ai fascisti – la sede del MSI – Mattei e Schiavoncino colpiti dalla giustizia proletaria”.
 
Apprezzato dallo stesso [[Stalin]] e considerato la personalità più promettente delle nuove forze meccanizzate sovietiche, passò quindi al comando del 1º Corpo corazzato e poi del 3º Corpo meccanizzato partecipando alle dure battaglie sul fronte di [[Ržev]]. Nel marzo [[1943]] gli venne infine assegnato il comando della 1ª Armata corazzata che avrebbe guidato per oltre due anni ad una serie di grandi vittorie a [[Kursk]], a [[Char'kov]], in [[Ucraina]], in [[Polonia]] e in [[Germania]]. Michail Katukov concluse la guerra, dopo essere avanzato alla testa dei suoi carri armati per migliaia di chilometri verso ovest, a [[Berlino]] partecipando, sempre alla guida della [[1ª Armata corazzata della Guardia (Armata Rossa)|1ª Armata corazzata della Guardia]], alla battaglia finale nella capitale del nemico insieme alle altre armate del potente 1º ''Fronte bielorusso''.
==Le indagini di Potere Operaio==
Il vertice di Potere Operaio ebbe subito l'intuizione sullo svolgimento dei fatti.
[[Valerio Morucci]] in un suo libro ha descritto come il vertice del movimento ebbe conoscenza precisa del fatto.
 
Il generale Katukov viene considerato, insieme a [[Pavel Rybalko]], [[Pavel Rotmistrov]] e [[Dmitrij Leljušenko]], uno dei comandanti di forze corazzate sovietici più abili, intelligenti e capaci emersi dalla seconda guerra mondiale, audace nell'offensiva ma anche tatticamente accorto e prudente, in grado di impiegare con pieno successo le moderne tattiche di "operazioni in profondità" sviluppate dall'Armata Rossa.
Furono interrogati i presunti autori che negarono in maniera non convincente.
Fu incaricato Valerio Morucci di accertare l'effettivo svolgimento.<ref>{{cita libro|cognome=Morucci|nome=Valerio|wkautore=Valerio Morucci|titolo=Ritratto di un terrorista da giovane|editore=Piemme|città= |anno=1999|isbn=978-88-384-4462-3}}</ref>
 
==Biografia==
In "Ritratto di un terrorista da giovane" [[1999]] di Morucci (che in seguito entrerà nelle [[Brigate Rosse]]) lo stesso parla di un "interrogatorio" che tenne all'epoca pistola alla mano onde "esortare" uno dei colpevoli a farsi avanti ed ottenendo un'ammissione di responsabilità da parte di Marino Clavo.
===Gli inizi===
Originario di una povera famiglia contadina residente in un piccolo villaggio a circa 100 [[chilometro|km]] da [[Mosca (Russia)|Mosca]], Mikhail Katukov aveva lavorato ancora giovanissimo come bracciante salariato, quindi a 17 anni come operaio in una fabbrica di [[San Pietroburgo|Pietrogrado]]<ref name="R.N.Armstrong, p. 33">R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 33.</ref>. Nella capitale dell'[[Impero zarista]] il giovane fu coinvolto nel [[Rivoluzione russa|movimento rivoluzionario]] e si arruolò nel marzo [[1919]] nell'[[Armata Rossa]]; durante la [[Guerra civile russa|Guerra Civile]] combatté nei ranghi della 54ª Divisione di cavalleria, una delle formazioni della famosa cavalleria "rossa" che ebbe un ruolo decisivo nella vittoria bolscevica contro le [[Armata Bianca|forze Bianche]]<ref name="R.N.Armstrong, p. 33"/>.
 
Dopo la guerra, Katukov decise di rimanere nell'esercito e intraprese la carriera di ufficiale svolgendo anche compiti di istruzione alla 27ª Divisione fucilieri di stanza a [[Vitebsk]]; a partire dal [[1932]], data di nascita ufficiale delle nuove formazioni meccanizzate dell'Armata Rossa, Katukov passò nei reparti carristi dove sarebbe rimasto per il resto della sua carriera assumendo con il tempo un ruolo di massimo rilievo per prestigio e capacità<ref name="R.N.Armstrong, p. 33"/>. Inizialmente comandante di una compagnia di [[carro armato|carri armati]], divenne quindi comandante di [[battaglione]] e quindi della 5ª e poi della 38ª Brigata corazzata leggera, mentre, all'inizio della [[Fronte orientale (1941-1945)|Grande Guerra Patriottica]] il 22 giugno [[1941]], l'ufficiale, ora con il grado di [[colonnello]], era al comando della 20ª Divisione corazzata, inquadrata nel 9º Corpo meccanizzato guidato dal preparato [[generale di divisione|generale]] [[Konstantin Rokossovskij|Rokossovskij]] e schierato nelle retrovie del settore difensivo ucraino<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 34.</ref>.
==Le indagini della magistratura==
[[File:Bt7 3.jpg|thumb|left|I deboli carri [[BT (carro armato)|BT]] che equipaggiavano i reparti di Katukov all'inizio dell'[[Operazione Barbarossa]].]]
Nell'aprile del 1973 le indagini, affidate al sostituto procuratore [[Domenico Sica]], si indirizzarono subito verso piste collegate all'area della sinistra extraparlamentare e, in particolare, verso gli esponenti del'ala considerata più movimentista di [[Potere Operaio]].<ref>{{Cita web|url=http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2011/01/16/rogo_primavalle_achille_lollo_potere_operaio__stefano_mattei_virgilio_mattei.html|titolo=Dopo 38 anni si riscrive la storia del Rogo di Primavalle|cognome=TG24|nome=Sky|accesso=2016-08-07}}</ref> Il magistrato ordina una serie di perquisizioni e di interrogatori. Vengono messi sotto la lente d'ingrandimento alcuni militanti appartenenti alla sedicente ''Brigata Tanas'', un piccolo gruppo semiclandestino d'azione, interno alla stessa organizzazione di [[Potere Operaio]].<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.ilgiornaleditalia.org/news/primopiano-focus/846107/Primavalle--dopo-40-anni-il.html|titolo=Primavalle: dopo 40 anni il rogo brucia ancora - giornaleditalia|sito=www.ilgiornaleditalia.org|accesso=2016-08-07}}</ref>
Il battesimo del fuoco del colonnello Katukov, alla testa della sua modesta divisione corazzata equipaggiata solo di carri leggeri [[BT (carro armato)|BT-2]] e [[BT (carro armato)|BT-5]], fu particolarmente duro e frustrante; impegnato nel settore di [[Luc'k]] contro le potenti Panzer-Divisionen in avanzata, l'unità di Katukov subì immediatamente pesanti perdite il 24 giugno e dovette ripiegare dopo aver perso la maggior parte dei suoi mezzi. Apprendendo rapidamente da queste dolorose esperienze iniziali, già nei giorni successivi Katukov sospese impossibili velleità di contrattacco e adottò più prudenti tattiche difensive cercando di organizzare imboscate e attacchi di sorpresa per infliggere perdite al nemico<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 34-36.</ref>.
 
Per tutto il mese di luglio 1941 Katukov condusse ripetuti scontri di alleggerimento e ritirate manovrate cercando di mantenere la coesione dei suoi reparti e di rallentare l'avanzata tedesca. La sua abilità difensiva e la sua determinazione vennero notate dai comandi superiori e quindi in agosto il colonnello ricevette la decorazione dell'[[Ordine della Bandiera Rossa]] e venne convocato a Mosca per un colloquio con il Comandante supremo delle Forze meccanizzate e corazzate dell'Armata Rossa (il [[generale di corpo d'armata|tenente generale]] Fëdorenko)<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 37.</ref>. In questa occasione Katukov apprese di essere stato assegnato al comando della 4ª Brigata corazzata, una delle nuove formazioni meccanizzate organizzate frettolosamente dopo il crollo iniziale, piccole di dimensioni ma equipaggiate con carri medi ultimo modello [[T-34]].
Il 18 aprile [[1973]], a fronte degli indizi e riscontri raccolti, vennero spiccati tre mandati di arresto per i presunti responsabili: [[Achille Lollo]], Marino Clavo e Manlio Grillo. Mentre Lollo venne subito catturato quello stesso giorno, gli altri due componenti della Brigata Tanas, Clavo e Grillo, riuscirono a sfuggire all'arresto e si diedero alla latitanza, riparando in Svizzera.<ref name=":0" />
 
Con questo nuovo reparto il colonnello Katukov, dopo un breve periodo di addestramento con i mezzi appena forniti dalle fabbriche di carri di [[Stalingrado]], venne schierato nei primi giorni di ottobre 1941 sul fronte difensivo di Mosca (inquadrato nel 1º Corpo fucilieri della Guardia dell'energico generale [[Dmitrij Leljušenko]]) per contribuire a bloccare le forze corazzate apparentemente inarrestabili della [[Wehrmacht]]<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 38.</ref>.
Il 7 maggio [[1973]], a sole tre settimane dall'attentato, l'inchiesta giudiziaria venne chiusa. Il giudice istruttore Amato formalizzò le accuse nei confronti di Achille Lollo (in carcere), Marino Clavo e Manlio Grillo (ancora latitanti) che vennero accusati di strage.<ref>{{Cita libro|autore=|nome=Luca|cognome=Telese|titolo=Cuori neri|url=https://books.google.com/books?id=HmA2bNlmytwC|accesso=2016-08-07|data=2010-01-01|anno=|editore=Sperling & Kupfer|città=|lingua=it|p=102|pp=|ISBN=9788860616425}}</ref>
 
===Sul fronte di Mosca===
==I tentativi di depistaggio e gli scontri durante le udienze==
Mikhail Katukov ottenne notorietà nazionale e prestigio nell'Armata Rossa per la sua abile conduzione dei carri armati della 4ª Brigata corazzata nella violenta [[battaglia di Mčensk]] del 4-11 ottobre 1941; in questa occasione per la prima volta i mezzi corazzati sovietici, abilmente guidati dal colonnello, riuscirono ad infliggere una chiara sconfitta ai [[panzer]] della [[4. Panzer-Division]], dipendenti dal Gruppo corazzato del famoso generale [[Heinz Guderian|Guderian]]. Katukov e Lejušenko collaborarono con successo e i moderni carri della 4ª Brigata corazzata sorpresero ripetutamente il nemico e impiegarono efficaci tecniche di imboscata e di agguato causando dure perdite alle forze del colonnello [[Heinrich Eberbach]], rallentando l'avanzata da sud dei tedeschi<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 39-43.</ref>.
Fu redatto un opuscolo denominato "Controinchiesta", in cui la responsabilità fu attribuita a una faida interna tra esponenti di destra. Nel libro del "Collettivo Potere Operaio" ''Primavalle: Incendio a porte chiuse''<ref>Giulio Savelli, 1974; la citazione è tratta dal secondo paragrafo di pagina 1.</ref> la nota dell'editore sostiene:
 
Il colonnello Katukov infine dovette ripiegare, ma riuscì a mantenere l'ordine e la combattività dei reparti e si ritirò abilmente verso nord; il 16 ottobre 1941, per i risultati ottenuti venne elogiato e convocato per un colloquio direttamente con [[Stalin]]. L'11 novembre Katukov venne promosso [[generale di divisione|maggior generale]] delle Forze corazzate mentre la valorosa 4ª Brigata corazzata venne ridenominata a titolo onorifico 1ª Brigata corazzata della Guardia, la prima formazione meccanizzata dell'Armata Rossa ad ottenere questo prestigioso riconoscimento; sempre alla testa di questa brigata il generale Katukov venne quindi trasferito a nord-ovest della capitale per partecipare alla drammatica fase finale della [[battaglia di Mosca]]<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 43-44.</ref>.
{{Citazione|La montatura sull'incendio di Primavalle non si presenta come il risultato di un meccanismo di provocazione premeditato a lungo e ad alto livello, tipo «strage di stato», «Primavalle» è piuttosto una trama costruita affannosamente, a «caldo» da polizia e magistratura, un modo di sfruttare un'occasione per trasformare un "banale incidente" o un oscuro episodio - "nato e sviluppatosi nel vermiciaio della sezione fascista del quartiere" - in un'occasione di rilancio degli opposti estremismi in un momento in cui la strage del [[Giovedì nero di Milano|giovedì nero]] con l'uccisione dell'agente Marino - avvenuta a Milano 3 giorni prima - ne aveva vanificato la credibilità.}}
 
A partire dal 14 novembre 1941 il generale Katukov guidò la sua 1ª Brigata corazzata della Guardia in una serie di dure battaglie difensive per contrastare l'avanzata finale dei mezzi corazzati tedeschi a nord-ovest di Mosca; la formazione si distinse soprattutto in abili azioni di retroguardia infliggendo nuove perdite al nemico, e Katukov, dopo aver assunto anche il comando di altre due brigate corazzate, mostrò un impegno infaticabile e grande capacità nella lotta difensiva<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 45-46.</ref>.
Molti gli intellettuali ed i giornali che si schierarono per difendere gli imputati. Tra i più autorevoli quotidiani a prendere queste posizioni ci fu [[Il Messaggero]], il più diffuso [[quotidiano]] di Roma, di proprietà dei fratelli [[Ferdinando Perrone|Ferdinando ]] e [[Alessandro Perrone]], diretto da quest'ultimo, rispettivamente padre e zio di [[Diana Perrone]], la militante di Potere Operaio successivamente coinvolta nelle indagini e deceduta il 9 maggio 2013 a Roma, in seguito a lunga malattia. Diana Perrone dapprima fornì un alibi per Lollo, Clavo e Grillo, per poi, dopo fortissima pressione del padre, ritrattare sostenendo che lei era solo in compagnia del Gaeta e non degli indiziati. Non è mai stato chiarito se la Perrone fosse o meno al corrente delle intenzioni di Lollo e degli altri partecipanti al rogo.
 
Meno esperto di azioni offensive, il generale, ora al comando di un raggruppamento di brigate corazzate assegnato alla 16ª Armata del generale Rokossovskij, mostrò qualche incertezza nella fase offensiva della battaglia di Mosca a partire dal 7 dicembre 1941; i suoi carri, intralciati dalle pessime condizioni climatiche e del terreno, avanzarono faticosamente ed a costo di dure perdite. Tuttavia Katukov ottenne nuovi successi contribuendo alla riconquista degli importanti centri di [[Istra]] e soprattutto [[Volokolamsk]] (19 dicembre 1941). Nei successivi estenuanti combattimenti a ovest di Mosca le brigate di Katukov furono spesso in prima linea, pur senza riuscire ad ottenere un chiaro sfondamento delle linee tedesche<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 46-48.</ref>.
[[Franca Rame]], allora esponente dell'Organizzazione [[Soccorso Rosso Militante]], in una lettera datata 28 aprile 1973 scrive a Lollo ''Ti ho inserito nel Soccorso rosso militante. Riceverai denaro dai compagni, e lettere, così ti sentirai meno solo''<ref>{{Cita|Telese, 2006|pag. 83}}</ref><ref>[http://www.secoloditalia.it/2013/05/e-morta-franca-rame-lattrice-militante-che-scrisse-lettere-di-sostegno-agli-assassini-dei-fratelli-mattei/ È morta Franca Rame, l'attrice “militante” che scrisse lettere di sostegno all'assassino dei fratelli Mattei | Secolo d&#039;Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Nell'aprile [[1942]] il generale venne nuovamente convocato dal generale Fëdorenko che gli annunciò, per il valore e la capacità dimostrata nella battaglia d'inverno, la sua designazione a comandante del nuovo 1º Corpo carri, il primo corpo corazzato creato dall'Armata Rossa nel quadro del rafforzamento delle forze mobili previsto dai piani dello [[Stavka]]. Il corpo venne assegnato al ''Fronte di Brjansk'' a sud di Mosca e a nord-ovest [[Voronež]], ed in questa regione nell'estate 1942 avrebbe partecipato ai difficili scontri contro le forze corazzate tedesche impegnate nella grande [[Operazione Blu]]<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 49.</ref>.
Alla campagna innocentista in favore dei tre indagati contribuirono anche alcuni autorevoli personaggi della sinistra quali il senatore [[Partito Comunista Italiano|comunista]] [[Umberto Terracini]] (già presidente dell'[[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea Costituente]] e uno dei tre firmatari della [[Costituzione italiana]]), il deputato [[Partito Socialista Italiano|socialista]] [[Riccardo Lombardi (politico)|Riccardo Lombardi]] (già membro anch'egli [[Assemblea Costituente della Repubblica Italiana|Assemblea Costituente]] e capo storico della corrente "autonomista" del suo partito), l'[[autore]] e [[attivista]] [[Dario Fo]] (compagno e poi marito della succitata Franca Rame) e lo scrittore [[Alberto Moravia]]<ref>{{Cita news
|autore = Pierluigi Battista
|wkautore = Pierluigi Battista
|url = http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/28/rogo_Primavalle_falo_delle_verita_co_9_080428044.shtml
|titolo = Il rogo di Primavalle falò delle verità
|pubblicazione = [[Corriere della Sera]]
|data = 28 aprile 2008
|p = 28
|accesso = 5 aprile 2017
|urlarchivio = https://web-beta.archive.org/web/20140107092810/http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/28/rogo_Primavalle_falo_delle_verita_co_9_080428044.shtml
|dataarchivio = 7 gennaio 2014
}}</ref>.
 
Dal 28 giugno al 7 luglio 1942 il 1º Corpo carri del generale Katukov sferrò una serie di costosi ed inefficaci contrattacchi sul fianco delle Panzer-Divisionen in avanzata verso Voronež. Impiegata in modo confuso e priva di copertura aerea, la formazione non ottenne alcun risultato e, come le altre unità corazzate sovietiche impegnate nei maldestri tentativi di controffensiva, subì pesanti perdite. Katukov non fu in grado di manovrare con coesione i suoi reparti, ma apprese la dura lezione sottolineando con i comandi superiori i difetti delle tattiche e dei metodi sovietici e le carenze logistiche e di coordinamento presenti nelle nuove formazioni corazzate<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 50-51.</ref>.
== I processi ==
[[File:Achille Lollo 1975.jpg|upright=1.2|thumb|[[Achille Lollo]] durante il processo del [[1975]]]]
===Il primo grado===
Il processo di primo grado, presieduto dal magistrato Giovanni Salemi, iniziò il 24 febbraio [[1975]], a quasi due anni dal rogo con due degli imputati, Manlio Grillo e Marino Clavo, ancora latitanti ed il solo [[Achille Lollo]] in stato di detenzione.
 
Ad agosto 1942 il 1º Corpo carri passò quindi nelle riserve dello Stavka mentre Katukov a settembre rappresentò a Stalin i difetti dei sistemi adottati e le necessarie contromisure da prendere per aumentare l'efficienza operativa delle forze meccanizzate dell'Armata Rossa. Alla fine dell'incontro, Stalin comunicò al generale la sua assegnazione alla testa del 3º Corpo meccanizzato, una nuova e più potente formazione dipendente dalla 22ª Armata del ''Fronte di Kalinin'', nel saliente di [[Ržev]]<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 51-52.</ref>. In questa occasione, Katukov iniziò la sua proficua collaborazione con una serie di capaci ufficiali che lo avrebbero coadiuvato nel suo stato maggiore per il resto della guerra: M. T. Nikitin, M. A. Shalin e soprattutto l'abile ed esperto Nikolaj Popel, già veterano di molte battaglie<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 52-53.</ref>.
Il processo durò più di tre mesi, tra violente manifestazioni dei militanti della [[sinistra extraparlamentare]] che all'esterno del tribunale di Roma, durante le udienze, manifestarono chiedendo il proscioglimento per i tre militanti di Potere Operaio. Il 28 febbraio [[1975]], alla fine della quarta udienza, vi furono scontri tra giovani di destra e di sinistra fuori dal Tribunale, a Piazzale Clodio: lo studente greco [[Mikis Mantakas]], militante del FUAN, venne ucciso a colpi di pistola da estremisti di sinistra nei pressi del [[Palazzo di Giustizia (Roma)|Palazzo di Giustizia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.raistoria.rai.it/articoli/ucciso-lo-studente-mikis-mantakas/12210/default.aspx|titolo=Ucciso lo studente Mikis Mantakas|cognome=Storia|nome=Rai|accesso=2016-08-07}}</ref><ref name=":0" />
 
Nel novembre 1942 Katukov guidò il suo potente 3º Corpo meccanizzato (di cui faceva parte anche la sua vecchia 1ª Brigata corazzata della Guardia) in un nuovo tentativo di offensiva strategica sul fronte di Ržev, l'[[Operazione Marte]]; il corpo meccanizzato, equipaggiato con oltre 200 carri<ref>D.Glantz/J.House, ''La Grande Guerra Patriottica dell'Armata Rossa', p. 207.</ref>, sferrò un difficile attacco lungo la valle della Lučesa ed ottenne uno sfondamento iniziale. Katukov lanciò in profondità i suoi carri e sembrò avere successo, ma le riserve tedesche contrattaccarono e riuscirono ad arginare l'avanzata infliggendo pesanti perdite<ref>D.Glantz/J.House, ''La Grande Guerra Patriottica dell'Armata Rossa', pp. 207-209.</ref>; il generale tuttavia riuscì ad evitare la disfatta e mantenne il controllo della situazione senza farsi accerchiare come accadde al 1º Corpo meccanizzato più a sud, ma l'offensiva si concluse con un nuovo fallimento<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 53-54.</ref>.
La Pubblica Accusa, che aveva rinviato a giudizio Lollo, Grillo e Clavo, chiese la condanna all’ergastolo per strage.
 
A gennaio [[1943]], la carriera del generale Katukov ebbe una svolta decisiva: convocato a Mosca, gli venne assegnato il comando in capo della [[1ª Armata corazzata della Guardia (Armata Rossa)|1ª Armata corazzata]] in corso di costituzione nelle retrovie del fronte di Mosca, di cui era inizialmente previsto lo schieramento nel settore di [[Demjansk]]<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 56.</ref>. La nuova potente formazione costituiva una delle nuove unità organizzate dall'Armata Rossa per effettuare sfondamenti e avanzate strategiche in profondità; il generale, considerato il più esperto e dotato dei nuovi comandanti di unità mobili sovietici, ebbe quindi il comando dell'armata e venne rapidamente dirottato sul fronte di Voronež per rafforzare quel settore attaccato dalla violenta [[Terza battaglia di Char'kov|controffensiva del feldmaresciallo von Manstein]]. In questa regione il generale Katukov e la sua armata corazzata (costituita dal [[11º Corpo carri della Guardia|6º Corpo carri]], dal 3º Corpo meccanizzato e dalla 100ª Brigata corazzata autonoma) avrebbero finalmente iniziato la loro lunga e vittoriosa marcia verso ovest<ref name="R.N.Armstrong, p. 57">R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 57.</ref>.
Il processo in Corte d'Assise si concluse il 15 giugno 1975 con l'assoluzione per insufficienza di prove degli imputati dalle accuse di incendio doloso e [[omicidio colposo]].<ref>{{Cita web|url=http://www.secoloditalia.it/2016/04/43-anni-fa-rogo-primavalle-strage-rimasta-impunita/|titolo=43 anni fa il rogo di Primavalle: una strage rimasta impunita|cognome=Redazione|accesso=2016-08-07}}</ref>
 
===Al comando della 1ª Armata corazzata della Guardia===
===Il secondo grado===
Katukov e la sua 1ª Armata corazzata furono al centro dell'azione durante la durissima [[battaglia di Kursk]] a partire dal 6 luglio; schierato in riserva del ''Fronte di Voronež'' il generale impiegò saggiamente e con prudenza le sue forze corazzate (tre corpi con 631 carri<ref name="R.N.Armstrong, p. 57"/>): cosciente della superiorità dei nuovi carri tedeschi e dubbioso sulla possibilità di grandi contrattacchi manovrati in campo aperto, Katukov consigliò a [[Nikolaj Vatutin|Vatutin]], comandante del Fronte generale, di impiegare i suoi carri da posizioni difensive fisse accuratamente predisposte, per logorare progressivamente le forze corazzate nemiche<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 57-61.</ref>.
In secondo grado, Achille Lollo, Marino Clavo, Manlio Grillo, furono condannati a 18 anni di carcere per [[incendio]] [[dolo]]so, duplice [[omicidio colposo (ordinamento penale italiano)|omicidio colposo]], uso di esplosivo e materiale incendiario.<ref name=presc/>
 
I suoi consigli vennero seguiti dai comandi superiori e alla fine, dopo scontri violenti e dopo aver subito gravi perdite contro i ripetuti e potenti attacchi dei panzer, la 1ª Armata corazzata di Katukov, rinforzata da altri due corpi corazzati, riuscì a fermare l'offensiva nemica, grazie anche all'intervento della 5ª Armata corazzata della Guardia del generale Rotmistrov<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 61-63.</ref>.
Rilasciato in attesa di [[processo (diritto)|processo]] d'appello, Lollo, con l'aiuto economico e strategico dei succitati [[Dario Fo]] e [[Franca Rame]]<ref>{{Cita news|autore = Giuseppe De Lorenzo|titolo = Quando Dario Fo difendeva ​gli assassini del rogo di Primavalle|url = http://www.ilgiornale.it/news/cultura/quando-dario-fo-difendeva-assassini-rogo-primavalle-1318858.html|rivista = [[Il Giornale]]|data = 2016-10-13|accesso = 2016-10-14}}</ref><ref>{{Cita news|autore = Alessandra Danieli|titolo = È morto Dario Fo. Dalla Rsi a Soccorso Rosso: una vita di misteri buffi|url = http://www.secoloditalia.it/2016/10/morto-dario-fo-dalla-rsi-soccorso-rosso-vita-misteri-buffi/|rivista = [[Secolo d'Italia]]|data = 2016-10-13|accesso = 2016-10-14}}</ref>, fuggì in un paese del [[Sud-America]] con il quale riteneva l'[[Italia]] non avesse trattati di [[estradizione]], che invece vi erano, ma in realtà poté restarvi poiché per la legge [[Brasile|brasiliana]] il reato era prescritto a causa del lungo tempo ormai trascorso al momento della domanda di estradizione.
[[Manlio Grillo]] si rifugiò invece in [[Nicaragua]] grazie alla complicità, di cui aveva goduto anche il Lollo, di [[Oreste Scalzone]].
[[Marino Clavo]] risulta tuttora non rintracciabile.
 
Dopo questo successo difensivo, Katukov dovette in pochi giorni riorganizzare le sue forze molto indebolite (scese a 141 carri<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 68.</ref>) per prepararsi all'[[Quarta battaglia di Char'kov|offensiva Belgorod-Char'kov]], che sarebbe stata la prima manovra offensiva coronata da successo delle forze corazzate sovietiche in estate. Dopo frenetici sforzi delle squadre di riparazione e dopo il ritorno di molti equipaggi di carri<ref>J.Erickson, ''The road to Berlin'', p. 117.</ref>, Katukov fu in grado già il 3 agosto 1943 di sferrare il grande attacco con 542 carri armati<ref>D.Glantz, ''From the Don to the Dniepr'', p. 246.</ref>.
===La prescrizione===
La [[pena]] è stata dichiarata estinta dalla [[Corte d'appello (Italia)|Corte d'appello]] di Roma per intervenuta [[prescrizione]], su istanza dell'avvocato Francesco Romeo, difensore di Marino Clavo.
 
In questa occasione il generale impiegò le nuove tattiche di offensiva in profondità con l'intervento dei famosi "Distaccamenti avanzati", alcune brigate corazzate di punta lanciate in avanti isolate per conquistare di sorpresa punti d'appoggio importanti e sgominare le retrovie nemiche in attesa dell'arrivo del grosso dell'armata<ref>D.Glantz, ''From the Don to the Dniepr'', pp. 244-246.</ref>. Queste tattiche sarebbero state costantemente impiegate con successo dal generale Katukov, contrario a grandi attacchi frontali e favorevole invece a improvvise puntate in profondità da parte dei suoi audaci comandanti di brigata tra cui si distinsero i colonnelli I.I.Gusakovskij (44ª Brigata corazzata della Guardia) e I.N.Boiko (64ª Brigata corazzata della Guardia)<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 95.</ref>.
Ciò è stato possibile per il tipo di condanna applicata in secondo grado, come lamentato da [[Ignazio La Russa]].
Anche [[Walter Veltroni]], sindaco di Roma al momento della notizia della prescrizione, emise una dichiarazione assai critica<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/cronaca/primavalle/primavalle/primavalle.html|titolo=Rogo di Primavalle: pena estinta indignazione e polemiche|data=31 maggio 2013|editore=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|citazione=Sdegnato anche il sindaco di Roma Walter Veltroni: "Quello dei fratelli Mattei fu uno dei delitti più efferati della storia del terrorismo italiano. Bruciare due ragazzi in quel modo è qualcosa che non può cadere in prescrizione. I responsabili non possono tornare nella nostra città senza scontare una pena"}}</ref>.
 
L'offensiva Belgorod-Char'kov fu ancora duramente contrastata dalle Panzer-Divisionen tedesche; dopo una audace avanzata in profondità, le brigate di testa di Katukov furono contrattaccate a Bogodukhov e subirono dolorose perdite; il generale si affrettò a rinforzare i suoi reparti isolati e, aiutato anche da altre formazioni corazzate sovietiche, mantenne il terreno conquistato favorendo la manovra che portò alla liberazione di [[Char'kov]] il 23 agosto. Dopo questa aspra offensiva, la 1ª Armata corazzata, ridotta a soli 162 carri armati<ref>J.Erickson, ''The road to Berlin'', p. 122.</ref>, venne finalmente ritirata nelle retrovie e Katukov ricevette ordine di riorganizzare le sue forze e rischierarle di nascosto alla fine di novembre 1943 più a nord per rinforzare la testa di ponte di [[Kiev]]<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 69-70.</ref>.
==Tentativi di riapertura del caso==
Nel [[2005]] ci sono state varie interviste che hanno portato a una riapertura dei fascicoli<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2005/febbraio/04/Piperno_sapevo_verita_sul_rogo_co_9_050204044.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2005/febbraio/04/Piperno_sapevo_verita_sul_rogo_co_9_050204044.shtml|titolo=Piperno: sapevo la verità sul rogo mentii per salvare Potere operaio|data=4 febbraio 2005|editore=[[Corriere della Sera]]}}</ref>.
 
Alla fine di dicembre 1943, il generale Katukov schierò la sua armata corazzata, risalita a 546 carri armati<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 70.</ref>, in rinforzo del ''1º Fronte ucraino'', e partecipò alla nuova offensiva verso [[Žytomyr|Žitomir]] e [[Berdyčiv|Berdičev]]. Nell'aspro clima invernale la nuova offensiva venne ancora intralciata dalle riserve nemiche e i reparti di Katukov si trovarono spesso in difficoltà pur riuscendo ugualmente a portare a termine i loro compiti e liberando Beričev e Kazatin (5 gennaio [[1944]])<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 70-73.</ref>. Alla fine di gennaio 1944 l'offensiva venne nuovamente sospesa ed il generale ricevette ordine di riportare le sue forze più a nord, nella regione di Sepetovka, per costituire una riserva strategica in vista di un grande attacco verso i [[Carpazi]].
*il 10 febbraio il ''[[Corriere della Sera]]'' pubblicò un'intervista ad Achille Lollo in cui questi ammise la colpevolezza propria e degli altri due condannati insieme a lui, aggiungendo che a partecipare all'attentato furono in sei, i tre condannati più altri tre di cui Lollo fece i nomi: Paolo Gaeta, Diana Perrone (figlia dell'editore Ferdinando) e Elisabetta Lecco. Inoltre ammise di aver ricevuto aiuti dall'organizzazione per fuggire<ref name=lollo>{{cita web|url=http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/02_Febbraio/10/primavalle.shtml|titolo=«A Primavalle eravamo in sei»|data=10 febbraio 2005|editore=[[Corriere della Sera]]}}</ref>. Achille Lollo che ha vissuto per anni in Brasile dove si è dichiarato rifugiato politico (status non riconosciuto dalle autorità locali), nel gennaio [[2011]] è ritornato in Italia.
[[File:Marcia nel fango.jpg|thumb|upright=1.3|I carri [[T-34/85]], impiegati da Katukov con successo durante l'[[Offensiva Proskurov-Cernovitsy]].]]
Nella successiva [[Offensiva Proskurov-Cernovitsy]], sferrata dal 4 marzo 1944 dal ''1º Fronte ucraino'' passato al comando diretto del [[maresciallo dell'Unione Sovietica|maresciallo]] [[Georgij Žukov|Žukov]], il generale Katukov e la sua 1ª Armata corazzata, ora scesa a 239 carri armati, giocarono un ruolo di grande importanza<ref>AA.VV., ''L'URSS e la seconda guerra mondiale'',vol. 4, p. 1294.</ref>. Entrato in azione con i suoi carri il 21 marzo, dopo gli iniziali contrattacchi delle riserve corazzate tedesche, il generale riuscì a sfondare in profondità verso Certkov e il fiume [[Dniestr]]. Avanzando anche di notte a fari accesi<ref name="J.House, p. 281">D.Glantz/J.House, ''La Grande Guerra Patriottica dell'Armata Rossa'', p. 281.</ref>, le forze corazzate di Katukov fecero progressi rapidissimi, raggiunsero e superarono il fiume il 24 marzo (reparti della 1ª Brigata corazzata della Guardia), e il distaccamento avanzato del colonnello Boiko (64ª Brigata corazzata della Guardia) occupò [[Černivci|Cernovitsy]] già il 29 marzo, mentre altre formazioni tagliavano le comunicazioni della ''1. Panzerarmee'' tedesca isolata nella [[Battaglia della sacca di Kamenets-Podolskij|sacca di Kaments-Podolskij]]<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 74-76.</ref>.
 
Mentre le forze tedesche trovavano scampo ripiegando verso ovest, le brigate di testa del generale Katukov continuarono ad avanzare verso sud raggiungendo con l'8º Corpo meccanizzato della Guardia i Carpazi entro il 17 aprile 1944<ref name="J.House, p. 281"/>; i reparti dell'11º Corpo carri della Guardia furono invece impegnati a contrastare la ritirata tedesca e a respingere alcuni pericolosi contrattacchi delle riserve nemiche provenienti da ovest (in questa occasione il generale Katukov ebbe a disposizione per la prima volta i nuovi moderni carri [[T-34/85]]<ref>S.J.Zaloga, ''T-34/85'', pp. 8-9.</ref>). Per questa veloce e brillante avanzata la 1ª Armata corazzata ottenne il titolo onorifico "della Guardia".
*il 12 febbraio [[Oreste Scalzone]], a quel tempo dirigente di Potere Operaio, rilasciò sul caso un'intervista a ''[[RaiNews24]]'' in cui dichiarò di aver aiutato due colpevoli a fuggire.
 
===Dalla Vistola all'Oder, a Berlino===
*il 13 febbraio [[Franco Piperno]], all'epoca dei fatti Segretario nazionale di Potere Operaio, in un'intervista su ''[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]'' confermò anch'egli che il vertice di Potere Operaio fu informato di tutto, seppur solo dopo i fatti.
Dopo la pausa primaverile, il generale Katukov, sempre alla guida della 1ª Armata corazzata della Guardia, rientrò in campo nel luglio 1944 nei ranghi del 1º ''Fronte ucraino'' ora passato al comando del maresciallo [[Ivan Konev|Konev]]; in questa occasione il generale riuscì a trasferire in segreto i suoi carri verso nord per oltre 300&nbsp;km, fino alla regione di [[Luc'k]]. La manovra colse di sorpresa il comando tedesco che non individuò fino all'ultimo la presenza dell'armata corazzata nella zona e permise a Katukov di sferrare un potente attacco il 13 luglio 1944<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 77-78.</ref>.
 
Durante l'[[offensiva Lvov-Sandomierz]] la 1ª Armata corazzata della Guardia, ora equipaggiata con 416 carri armati, diede una nuova dimostrazione di abilità e rapidità di manovra. Katukov convinse il maresciallo Konev ad impiegare i suoi carri fin dal primo giorno e quindi in pochi tempo le unità corazzate sovietiche (precedute dai distaccamenti avanzati della 1ª Brigata corazzata della Guardia e della 44ª Brigata corazzata della Guardia) penetrarono in profondità, attraversarono il fiume [[Buh Occidentale|Bug]] (da parte dei carri del colonnello Gusakovskij) respinsero i contrattacchi della [[16. Panzer-Division|16.]] e [[17. Panzer-Division]] e proseguirono in direzione della [[Vistola]]<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 78-79.</ref>.
*Il 17 febbraio anche Manlio Grillo ammise per la prima volta, in un'intervista pubblicata su ''La Repubblica'', la propria responsabilità e che ricevette aiuti dall'organizzazione per fuggire<ref>{{cita web|url=|titolo=Rogo Primavalle, parla Grillo "Lollo mente, eravamo solo in tre"|data=17 febbraio 2005|editore=[[Repubblica.it]]}}<!-- URL NECESSARIO --></ref>.<br>Nell'ottobre del [[2006]] affermerà che la cellula terrorista di cui faceva parte era legata alle [[Brigate Rosse]].
 
Mentre le altre armate corazzate del maresciallo Konev erano impegnate in aspri scontri intorno a [[Leopoli]] (L'vov), le formazioni del generale Katukov (1ª e 44ª Brigata corazzata della Guardia) raggiunsero per prime la Vistola e conquistarono una preziosa testa di ponte a [[Sandomierz]]<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 79.</ref>. Nelle settimane successive Katukov, presto rafforzato da altri reparti corazzati del generale Rybalko, affrontò e respinse i ripetuti tentativi delle riserve tedesche (con la partecipazione anche dai primi carri [[Panzer VI Tiger II]]) di schiacciare la testa di ponte<ref>D.Glantz/J.House, ''La Grande Guerra Patriottica dell'Armata Rossa'', pp. 310-312.</ref>; in settembre dopo aver mantenuto le sue posizioni e aver eseguito la sua missione il generale Katukov e la sua armata corazzata passarono in riserva per riorganizzarsi e riequipagiarsi. Il generale, per la sua abilità e i risultati raggiunti in questa campagna, ottenne il prestigioso riconoscimento di [[Eroe dell'Unione Sovietica]]<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 81.</ref>.
*[[Lanfranco Pace]], a quel tempo dirigente di Potere Operaio a Roma, nega ci siano stati mandanti nell'attentato ed afferma che fu un'iniziativa autonoma<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/cronaca/primavalle/denuncia/denuncia.html|titolo=Rogo di Primavalle, denunciati Piperno, Morucci e Pace|data=11 febbraio 2005|editore=[[Repubblica.it]]}}</ref>.
 
Il 14 gennaio [[1945]] il 1º ''Fronte bielorusso'' del maresciallo Žukov diede il via alla grande offensiva invernale sulla linea della Vistola che, in meno di un mese, avrebbe sbaragliato le difese tedesche e portato le armate sovietiche a 80&nbsp;km da Berlino; il generale Katukov venne assegnato, con la sua veterana 1ª Armata corazzata della Guardia (risalita ora a 752 carri armati), al fronte del maresciallo Žukov, insieme alla 2ª Armata corazzata della Guardia del generale [[Sëmen Bogdanov]] e, fin dal primo giorno, sboccò vittoriosamente con i suoi carri armati dalla testa di ponte di [[Magnuszew]]<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 82.</ref>. In questa offensiva il generale Katukov e i suoi uomini conseguirono i maggiori successi, completando una travolgente avanzata per circa 500&nbsp;km fino alla linea dell'[[Oder]]<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 83.</ref>; in pochissimi giorni le unità di punta dell'[[11º Corpo carri della Guardia]] (44ª Brigata corazzata della Guardia del colonnello Gusakovskij) e dell'8º Corpo meccanizzato della Guardia attraversarono il [[Pilica (fiume)|Pilica]] ghiacciato, respinsero i contrattacchi tedeschi della [[25. Panzer-Division]], e poi avanzarono in profondità sbaragliando tutte le resistenze ed aggirando e isolando i grandi centri di [[Łódź]] e [[Poznań]]<ref>A.Beevor, ''Berlino 1945'', pp. 49-107.</ref>.
==La riapertura: reato di strage==
La vicenda è tornata alla ribalta poiché la [[Procura della Repubblica|procura]] di Roma ha recentemente riaperto il caso avendo assunto nozione di nuovi dettagli (appresi da dichiarazioni degli imputati) che consentirebbero di richiedere la revisione del processo ipotizzandosi ora un [[reato]] di [[strage]]. Paolo Gaeta, Diana Perrone e Elisabetta Lecco sono stati iscritti dalla procura di Roma nel registro degli indagati per strage, reato per il quale non si applica la prescrizione. Lollo, Clavo e Grillo, già processati, condannati (anche se non per strage) e prescritti, non possono più essere imputati per nessun reato, in riferimento all'attentato di Primavalle.<ref name=presc>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2005/01_Gennaio/29/primavalle.shtml Condanne cancellate per il rogo di Primavalle]</ref>
 
Già alla fine del mese di gennaio la 1ª Armata corazzata della Guardia era giunta all'Oder che venne superato a nord di [[Francoforte sull'Oder|Francoforte]]; il generale Katukov sempre al centro dell'azione cambiò per 13 volte il suo quartier generale durante i frenetici giorni dell'avanzata e guidò brillantemente le sue formazioni ottenendo per la seconda volta l'onorificenza di Eroe dell'Unione Sovietica<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 83-85.</ref>. Giunte all'Oder, le formazioni sovietiche si arrestarono soprattutto per difficoltà logistiche e per la rafforzata resistenza nemica, e l'armata di Katukov venne temporaneamente dirottata a nord per contribuire a schiacciare le difese tedesche in [[Pomerania]]. Dopo aver eseguito la variazione di fronte ed aver completato con successo entro marzo la battaglia, il generale Katukov ritornò con i suoi carri sul fronte dell'Oder per prepararsi all'offensiva finale del Fronte bielorusso del maresciallo di Žukov contro la capitale del nemico<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 85-87.</ref>.
Nel [[2005]] la famiglia Mattei ha sporto [[denuncia]] indicando quali [[mandante|mandanti]] dell'[[attentato]] [[Lanfranco Pace]], [[Valerio Morucci]] e [[Franco Piperno]]. Fra le dichiarazioni che questi rilasciarono in quell'anno emergono elementi che fanno sembrare molto probabile che essi sapessero molto e che il depistaggio sia stato voluto.
 
L'ultima battaglia del generale Katukov ebbe inizio il 16 aprile 1945 e si dimostrò costosa e difficile per le sue formazioni corazzate; in questa circostanza l'armata, rafforzata da un terzo corpo mobile, l'11º Corpo carri, disponeva di 709 carri armati, ma le difficoltà del terreno, la solida resistenza tedesca ed alcuni gravi errori tattici del comando del maresciallo Žukov, costrinsero ad un impiego prematuro della formazione corazzata. La grande confusione e la dissipazione di una parte delle sue forze in violenti scontri costarono molte perdite e rallentarono l'avanzata<ref>D.Glantz/J.House, ''La Grande Guerra Patriottica dell'Armata Rossa'', pp. 390-391.</ref>.
Tutti gli organizzatori, esecutori e comprimari della strage finora identificati sono a piede libero e taluni svolgono compiti di rilievo nell'informazione pubblica e della pubblicistica (Pace, Morucci, Piperno, Scalzone, Grillo); altri sono tuttora latitanti all'estero; altri non sono rintracciabili (Clavo).
 
Durante la [[battaglia di Berlino]] la 1ª Armata corazzata della Guardia di Katukov perse 431 carri armati di cui 104 direttamente negli scontri dentro la città<ref>D.Glantz/J.House, ''La Grande Guerra Patriottica dell'Armata Rossa'', p. 391.</ref>; il generale Katukov, brutalmente sollecitato da Žukov a procedere in avanti<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 92.</ref>, riuscì infine il 19 aprile a sbucare in campo aperto ed a accelerare l'avanzata con i suoi distaccamenti di testa, raggiungendo il 21 aprile la periferia orientale di Berlino, preceduto a sud dalla 3ª Armata corazzata della Guardia del fronte del maresciallo Konev<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 93-94.</ref>. Da quel momento le formazioni del generale collaborarono principalmente con i fucilieri della [[8ª Armata della Guardia]] nei violenti combattimenti cittadini, utilizzando la loro potenza di fuoco per sopprimere i nuclei di resistenza. Il 2 maggio 1945 il generale Katukov era sul campo di battaglia al centro di Berlino con i suoi carri giunti a 200 metri dalla [[Cancelleria del Reich]] al momento della resa delle guarnigione tedesca<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p. 94.</ref>.
Lollo, confermando quanto detto dalle perizie, ha confessato che fu un attentato dimostrativo finito male, per errore, e lasciando intendere che qualcuno avrebbe fatto scivolare la benzina nell'appartamento, dopo che i militanti di PotOp scapparono dalla scena del crimine con la tanica rimasta inesplosa davanti alla porta:{{quote|Non volevamo provocare l'incendio, né uccidere. Doveva essere un'azione dimostrativa, come altre che avevamo fatto contro i fascisti a Primavalle. Ma al momento di montare l'innesco, mi si ruppe il preservativo... La Lilli, così si chiamava all'epoca la bomba artigianale, si costruiva con una tanica, un po' di benzina — due o tre litri — e i due preservativi servivano per l'acido solforico, il diserbante e lo zucchero. L'innesco doveva far esplodere i gas della benzina. Se tutto avesse funzionato, avremmo provocato un botto e annerito la porta dell'appartamento. Invece io sbaglio, l'acido mi cola tra le mani e scappiamo, lasciando la tanica inesplosa. Da quel giorno ho il dubbio su cosa sia davvero successo dopo. Non abbiamo mai pensato di far scivolare la benzina sotto la porta per dar fuoco all'appartamento. Mai. Tutte le perizie ci hanno dato ragione, tra l'altro.<ref name=lollo/>}} Ha altresì ribadito che non era sua volontà uccidere nessuno, ma solo spaventare Mattei danneggiando l'ingresso dell'appartamento.<ref name=lollo/>{{quote|Noi non abbiamo incendiato la casa dei Mattei. Ci sono troppe cose strane successe quella notte. Nessuno fece scivolare la benzina sotto la porta. L’innesco non si accese. E poi loro non vennero colti nel sonno, ci stavano aspettando... Non so cosa pensare. Ma non mi sto dichiarando innocente. (…) E se mi avessero dato otto anni invece che sedici, li avrei scontati senza scappare. Avevo fiducia che le indagini ricostruissero i fatti. Invece ho dovuto farlo io, dopo 32 anni.<ref>[http://www.ilgiornaleditalia.org/news/primopiano-focus/846107/Primavalle--dopo-40-anni-il.html Primavalle, dopo 40 anni il rogo brucia ancora]</ref>}}
 
Si concludeva in questo modo la carriera bellica di Michail Katukov, protagonista della maggior parte delle offensive vittoriose dell'Armata Rossa. Per tutta la guerra il generale venne considerato uno degli ufficiali più esperti e capaci delle forze meccanizzate sovietiche. Dotato di prudenza e cautela, in grado di collaborare proficuamente con i suoi collaboratori, in particolare il generale Popel, e con i suoi audaci luogotenenti (come i generali Getman, Dremov e Yuschuk e i colonnelli Gusakovskij e Boiko), Katukov mantenne sempre una fredda lucidità durante le battaglie ed impiegò i suoi carri in modo oculato e ragionato, impiegando secondo le circostanze le moderne tattiche di avanzata in profondità e ottenendo spesso brillanti successi e rapide avanzate<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', pp. 94-95.</ref>.
Nel 2005 venne riaperto ufficialmente il caso, con un procedimento contro Gaeta, Perrone, Lecco (Primavalle-bis), e un'inchiesta contro Pace, Morucci e Piperno (Primavalle-ter). Il processo fu sospeso quando Diana Perrone fu [[interdizione (diritto)|interdetta]] dal tribunale di Roma, a causa della sua patologia neurologica che l'ha portata al decesso, poiché dichiarata «incapace di stare in giudizio»; questo interruppe anche la causa di risarcimento civile.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/01/18/indagata-diana-perrone-evita-la-causa.html E l'indagata Diana Perrone evita la causa di risarcimento]</ref>
===Archiviazione Primavalle-bis===
Nel 2011 la procura archivia, dopo un ennesimo tentativo di riapertura<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/01/13/rogo-primavalle-il-caso-si-riapre-in.html Rogo Primavalle, il caso si riapre in tre sotto accusa per strage]</ref>, il procedimento Primavalle-bis contro Gaeta, Lecco e Perrone<ref name=ter>[http://www.fascinazione.info/2011/01/inchiesta-ter-per-primavalle-un.html Inchiesta ter per Primavalle, un processo che nasce già morto]</ref>, già chiuso nel 2010 per impossibilità di procedere, a causa dell'assenza di trattati per rogatorie internazionali con il Nicaragua e il Brasile (Lollo rientrò solo nel 2011, dopo la prescrizione e l'archiviazione.<ref>[http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/10_ottobre_7/primavalle-archiviata-prima-inchiesta-1703905368471.shtml Rogo Primavalle, archiviata inchiesta «Rogatorie impossibili per Lollo e Grillo»]</ref>)
 
Abile sia nella lotta difensiva che nelle frenetiche offensive in profondità, il generale Katukov uscì vittorioso dalla maggior parte delle battaglie a cui partecipò, grazie alla sua accurata preparazione, alla partecipazione attiva dei suoi ufficiali di stato maggiore e alle sue sagge tattiche operative<ref>R.N.Armstrong, ''Red Army tank commanders'', p.95.</ref>.
===Primavalle-ter===
Dopo la scomparsa della Perrone nel 2013, il processo avrebbe potuto riprendere per tutti gli altri imputati, ma anche il procedimento Primavalle-ter per reato di strage contro Pace, Morucci e Piperno, come mandanti, è stato sospeso, a causa dell'anomalia giuridica delle precedenti condanne per omicidio colposo e incendio; i reati sono infatti prescritti con la fattispecie indicata, quindi è assai improbabile una riapertura con un'accusa diversa e più grave, anche se per altri presunti complici. Non c'è stato tuttora rinvio a giudizio.<ref name=ter/>
 
Dopo la guerra Katukov venne promosso al grado di Maresciallo delle Truppe corazzate, e mantenne fino al 1951 il comando delle forze corazzate del raggruppamento delle forze dell'Armata Rossa schierate in [[Repubblica Democratica Tedesca|Germania orientale]] prima di ritornare a Mosca in veste di ispettore del Ministero della Difesa (1955) e ispettore dell'Esercito (1963).
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia Note==
<references/>
*{{cita libro|cognome=Collettivo Potere Operaio|nome= |titolo=[http://primavalle73.blogspot.com/ Primavalle: Incendio a porte chiuse]|editore=Giulio Savelli|città= |anno=1974}}
*{{cita libro|cognome= |nome= |titolo=Due Vite per L'Italia. L'eccidio dei fratelli Mattei|editore=[[Movimento Sociale Italiano|MSI\DN]]|città=Roma |anno=1975}}
*{{cita libro|cognome=Morucci|nome=Valerio|wkautore=Valerio Morucci|titolo=Ritratto di un terrorista da giovane|editore=[[Edizioni Piemme]] |città= |anno=1999|isbn=978-88-384-4462-3}}
*{{Cita libro|autore=Aldo Giannuli|titolo=Bombe a inchiostro|url=https://books.google.it/books?id=qTX5tMPFLagC&hl=it&source=gbs_navlinks_s|anno=2008|editore=RCS Libri|città=Milano|pp=494|ISBN=9788858650585}}
* {{cita libro|cognome=Telese|nome=Luca|wkautore=Luca Telese|titolo=Cuori neri|editore=Sperling & Kupfer|città=Milano|anno=2010|isbn=9788873392958|cid=Telese, 2010|autore=|p=|pp=824|url=https://books.google.it/books?id=xNKk5GOj-9kC&hl=it&source=gbs_navlinks_s}}
*{{cita libro|cognome=Mattei|nome=Giampaolo|coautori=[[Giommaria Monti]]|titolo=La notte brucia ancora. Primavalle. Il rogo che ha distrutto la mia famiglia|editore=Sperling & Kupfer|città=Milano|anno=2008|isbn=978-88-200-4553-1}}
*{{Cita libro|autore=Flaminia Savelli|titolo=I 100 delitti di Roma|url=https://books.google.it/books?id=HAFvBQAAQBAJ&hl=it&source=gbs_navlinks_s|anno=2014|editore=Newton Compton Editori|città=Roma|pp=512|ISBN=9788854173743}}
 
==Bibliografia==
== Voci correlate ==
* Armstrong R.N. - ''Red Army tank commanders'', Schiffer publishing 1994.
*[[Terrorismo italiano]]
* Beevor A. - ''Berlino 1945'', Rizzoli 2002.
*[[Potere Operaio]]
* Erickson J. - ''The road to Berlin'' , Cassel 1983.
*[[Movimento Sociale Italiano]]
* Glantz D. - ''From the Don to the Dniepr'' , 1991.
*[[Anni di piombo]]
* Glantz D./House J. - ''The battle of Kursk'' , 1999.
*[[Organizzazioni armate di sinistra in Italia]]
* Glantz D./House J. - ''La Grande Guerra Patriottica dell'Armata Rossa'', 2010
* Overy R. - ''Russia in guerra'', il Saggiatore 1999.
* Read A./Fisher D. - ''La caduta di Berlino'',Mondadori 1995.
 
==Voci correlate==
==Collegamenti esterni==
* [[Seconda guerra mondiale]]
[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/pop/schedaVideo.aspx?id=941 Breve intervista ad Anna Valle e [[Ignazio La Russa]] sull'episodio, realizzata da [[La Storia siamo noi]] di [[Giovanni Minoli]]]
* [[Fronte orientale (1941-1945)]]
* [[Offensiva Lvov-Sandomierz]]
* [[Battaglia di Berlino]]
* [[Offensiva sovietica gennaio-aprile 1945]]
 
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