Ospizio Sant'Erasmo e Gianfranco Fini: differenze tra le pagine

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{{Carica pubblica
{{Edificio civile
|nome edificio = OspizioGianfranco Sant'ErasmoFini
|immagine = AnticoGianfranco ospizioFini di Sant'Erasmo (Legnano)2016.jpg
|carica = [[Presidente della Camera dei deputati]]
|didascalia = L'antico ospizio Sant'Erasmo in fase di demolizione (1926)
|mandatoinizio = 30 aprile [[2008]]
|paese = ITA
|mandatofine = 14 marzo [[2013]]
|divamm1 ={{IT-LOM}}
|predecessore = [[Fausto Bertinotti]]
|città = Legnano
|successore = [[Laura Boldrini]]
|cittàlink = <!-- valorizzare tale campo se la città è disambigua -->
|carica2 = [[Ministri degli affari esteri della Repubblica Italiana|Ministro degli affari esteri]]
|indirizzo = corso Sempione 34
|mandatoinizio2 = 18 novembre [[2004]]
|latitudine = 45.595016
|mandatofine2 = 17 maggio [[2006]]
|longitudine = 8.927858
|presidente2 = [[Silvio Berlusconi]]
|stato =
|predecessore2 = [[Franco Frattini]]
|periodo costruzione = Tra il [[XIII secolo|XIII]] ed il [[XIV secolo]]
|successore2 = [[Massimo D'Alema]]
|inaugurazione =
|carica3 = [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri]]
|stato completamento = <!-- di default è "in uso" -->
|mandatoinizio3 = 11 giugno [[2001]]
|demolito = 1926
|mandatofine3 = 17 maggio [[2006]]
|distrutto =
|cotitolare3 = [[Marco Follini]] <br /> [[Giulio Tremonti]]
|ricostruito = 1927
|presidente3 = [[Silvio Berlusconi]]
|stile = [[Architettura medievale|Medioevale]]
|predecessore3 = [[Sergio Mattarella]]
|uso =
|successore3 = [[Massimo D'Alema]]<br/>[[Francesco Rutelli]]
|piani = 2
|carica4 = Presidente di [[Futuro e Libertà per l'Italia]]
|architetto =
|mandatoinizio4 = 13 febbraio [[2011]]
|ingegnere =
|mandatofine4 = 8 maggio [[2013]]
|appaltatore =
|predecessore4 = ''carica istituita''
|costruttore =
|successore4 = [[Roberto Menia]] (coordinatore)
|proprietario =
|carica5 = Presidente di [[Alleanza Nazionale]]
|mandatoinizio5 = 27 gennaio [[1995]]
|mandatofine5 = 11 maggio [[2008]]
|predecessore5 = ''carica istituita''
|successore5 = [[Ignazio La Russa]]
|carica6 = Segretario del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]]
|mandatoinizio6 = 13 dicembre [[1987]]
|mandatofine6 = 14 gennaio [[1990]]
|predecessore6 = [[Giorgio Almirante]]
|successore6 = [[Pino Rauti]]
|mandatoinizio7 = 6 luglio [[1991]]
|mandatofine7 = 27 gennaio [[1995]]
|predecessore7 = [[Pino Rauti]]
|successore7 = ''carica cessata''
|carica8= [[Camera dei deputati|Deputato della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio8= 12 luglio [[1983]]
|mandatofine8= 14 marzo [[2013]]
|legislatura8= [[IX legislatura della Repubblica Italiana|IX]], [[X legislatura della Repubblica Italiana|X]], [[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI]], [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII]], [[XIV legislatura della Repubblica Italiana|XIV]], [[XV legislatura della Repubblica Italiana|XV]], [[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI]]
|gruppo parlamentare8= '''IX, X, XI:'''
- [[Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale]]
 
'''XII, XIII, XIV, XIV:'''
 
- [[Alleanza Nazionale]]
 
'''XVI:'''
 
- [[Popolo della Libertà]] (''Da inizio legislatura all'8/09/2010'')
 
- [[Futuro e Libertà per l'Italia|Futuro e Libertà per il Terzo Polo]] (''Dall'8/09/2010 a fine legislatura'')
|coalizione8='''IX, X, XI:'''
''Nessuna''
 
'''XII:'''
 
[[Polo del Buon Governo]]
 
'''XIII:'''
 
[[Polo delle Libertà]]
 
'''XIV, XV:'''
 
[[Casa delle Libertà]]
 
'''XVI:'''
 
[[Coalizione di centro-destra alle elezioni politiche italiane del 2008|Coalizione di centro-destra del 2008]]
|circoscrizione8= '''IX, X, XI:'''
[[Provincia di Roma|Roma]]-[[Provincia di Viterbo|Viterbo]]-[[Provincia di Latina|Latina]]-[[Provincia di Frosinone|Frosinone]]
 
'''XII, XIII, XIV:'''
 
[[Circoscrizione Lazio 1|Lazio 1]]
 
'''XV, XVI:'''
 
[[Circoscrizione Emilia-Romagna (Camera dei deputati)|Emilia-Romagna]]
|collegio8= '''XII, XIII, XIV:'''
24 ([[Della Vittoria|Roma-Della Vittoria]])
|carica9 = [[Eurodeputato]]
|legislatura9 = [[Membri italiani del Parlamento europeo della III legislatura|III]], [[Membri italiani del Parlamento europeo della IV legislatura|IV]], [[Membri italiani del Parlamento europeo della V legislatura|V]]
|gruppo parlamentare9 = [[Unione per l'Europa delle Nazioni|UEN]]
|coalizione9 =
|circoscrizione9 =
|collegio9 =
|partito = [[Indipendente (politica)|Indipendente]] <small>(dal 2013)</small><br />''In precedenza:''<br />[[Movimento Sociale Italiano|MSI]] <small>(1969-1995)</small><br />[[Alleanza Nazionale|AN]] <small>(1995-2009)</small><br />[[Il Popolo della Libertà|PdL]] <small>(2009-2010)</small><br />[[Futuro e Libertà per l'Italia|FLI]] <small>(2010-2013)</small>
|tendenza = [[Conservatorismo nazionale]]<ref>{{cita news||http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/08/fli-lassemblea-nazionale-accoglie-dimissioni-di-fini/587850/|Fli, Fini dice addio: l’assemblea nazionale accetta le dimissioni|[[Il Fatto Quotidiano]]|8 maggio 2013|23 ottobre 2014}}</ref> <br>[[Conservatorismo liberale]]<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/conservatorismo/<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
|titolo di studio= laurea in pedagogia
|alma mater= [[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]]
|professione= giornalista
||tipo nomina8=
|incarichi8=
|sito8= http://leg16.camera.it/29?shadow_deputato=23480
|incarichi9 = '''Membro'''
* Delegazione per le relazioni con la Bulgaria, la Romania e l'Albania dal 26 luglio 1989 al 14 gennaio 1992
* Commissione politica dal 26 luglio 1989 al 14 gennaio 1992
* Delegazione per le relazioni con la Polonia al 15 gennaio 1992 aal 11 maggio 1992
* Commissione per i problemi economici e monetari e la politica industriale dal 15 gennaio 1992 al 11 maggio 1992 :
* Commissione per gli affari istituzionali dal 21 luglio 1994 al 28 ottobre 1994
* Commissione giuridica e per i diritti dei cittadini dal 28 ottobre 1994 al 15 gennaio 1997 :
* Commissione giuridica e per i diritti dei cittadini dal 16 gennaio 1997 al 19 luglio 1999
* Commissione per l'occupazione e gli affari sociali dal 21 luglio 1999 al 13 settembre 1999 :
* Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la politica dei consumatori dal 13 settembre 1999 al 10.06.2001
* Delegazione alla commissone di cooperazione parlamentare e delegazione per le relazioni con Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Tadgikistan, Turkmenistan e Mongolia dal 30 settembre 1999 al 16 dicembre 1999
* Delegazione per le relazioni con Israele dal 16 dicembre 1999 al 10 giugno 2001
 
'''Membro sostituto'''
* Commissione per il regolamento, la verifica dei poteri e le immunità dal 18 ottobre 1989 al 14 gennaio 1992 :
* Commissione per l'energia, la ricerca e la tecnologia dal 15 gennaio 1992 al 11 maggio 1992
* Commissione per i bilanci dal 14 novembre 1994 al 15 gennaio 1997
* Commissione per lo sviluppo e la cooperazione dal 09 settembre 1999 al 03 ottobre 1999
* Commissione per l'occupazione e gli affari sociali dal 04 ottobre 1999 al 10 giugno 2001
|sito9 = http://www.europarl.europa.eu/meps/it/1007/GIANFRANCO_FINI.html
}}
{{Bio
|Nome = Gianfranco
|Cognome = Fini
|Sesso = M
|LuogoNascita = Bologna
|GiornoMeseNascita = 3 gennaio
|AnnoNascita = 1952
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = politico
|Nazionalità = italiano
}}
L<nowiki>'</nowiki>'''Ospizio Sant'Erasmo''' è un edificio di ricovero di [[Legnano]]. L'ospizio originario, che venne realizzato tra il [[XIII secolo|XIII]] ed il [[XIV secolo]], fu demolito nel 1926. Venne sostituito nel 1927 da un edificio moderno avente la medesima funzione e lo stesso nome<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 232">{{Cita|D'Ilario, 1984|pag. 232}}.</ref>. Sorge a fianco dell'[[Chiesa di Sant'Erasmo (Legnano)|omonima chiesa]].
 
[[Deputato]] dal [[1983]] al [[2013]], nonché [[Presidente della Camera dei deputati|presidente della Camera]] dal [[2008]] al [[2013]], agli esordi era segretario nazionale del [[Fronte della Gioventù (MSI)|Fronte della Gioventù]] e del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]]; poi presidente di [[Alleanza Nazionale]], dalla sua fondazione nel [[1995]] fino al [[2008]] quando ne promosse lo scioglimento in un nuovo partito di [[centrodestra]], poi fondato insieme a [[Silvio Berlusconi]] l'anno successivo col nome di [[Il Popolo della Libertà]]. Nei [[Governo Berlusconi II|governi Berlusconi II]] e [[Governo Berlusconi III|III]] ha ricoperto l'incarico di [[vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|vicepresidente del Consiglio dei ministri]] e di [[Ministero degli Affari Esteri|ministro degli Affari Esteri]].
== Storia ==
=== Le origini ===
[[File:Antico ospizio di Sant'Erasmo (Legnano) (2).jpg|thumb|left|L'antico ospizio Sant'Erasmo]]
L'esistenza dell'ospizio a fianco alla chiesetta di Sant'Erasmo è confermata fin da prima del 1304. Alcuni autori fanno risalire la sua origine a [[Bonvesin de la Riva]]. Su un lascito testamentario del celebre scrittore e poeta lombardo, che è datato 18 agosto 1304, è menzionato il desiderio di Bonvesin de la Riva di lasciare parte delle sue ricchezze ai frati dell'ospizio Sant'Erasmo<ref name="archive">{{cita web|cognome=|nome=|url= http://web.archive.org/web/20070316094739/www.legnano.org/reteciv/martinella/chiese/serasmo.htm|titolo= La storia della chiesa di S. Erasmo è legata all'ospizio di Bonvesin de la Riva |accesso=5 febbraio 2015|editore=legnano.org}}</ref>. Inoltre, sulla sua lapide era riportato che:
 
Dal 13 febbraio [[2011]] all'8 maggio [[2013]], dopo l'abbandono del [[PdL]], divenne presidente del partito politico [[Futuro e Libertà per l'Italia]]. A seguito dell'insuccesso alle [[elezioni politiche italiane del 2013]], che comporta anche la sua esclusione dal [[Parlamento della Repubblica Italiana|parlamento]] nel quale, fino ad allora, aveva rivestito il ruolo di presidente della [[Camera dei deputati|Camera]], rassegna le dimissioni da presidente del partito<ref>{{cita news||http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/08/fli-lassemblea-nazionale-accoglie-dimissioni-di-fini/587850/|Fli, Fini dice addio: l’assemblea nazionale accetta le dimissioni|[[Il Fatto Quotidiano]]|8 maggio 2013|23 ottobre 2014}}</ref> per diventare più tardi presidente dell'associazione culturale Liberadestra<ref>{{cita web|http://www.liberadestra.it/#!Fini-daremo-voce-ai-cittadini-delusi/cyyx/DEEE4CBA-416D-45BC-B0E9-6CAEA9B3C124|Fini: daremo voce ai cittadini delusi|23 ottobre 2014|editore=Associazione culturale Libera Destra|sito=liberadestra.it|data=23 ottobre 2014}}</ref>.
{{quote|[...] Qui giace Bonvesin de la Riva [...] che costruì l'ospizio di Legnano [...]||[...] Hic iacet frater Bonvicinus de Ripa [...] qui construxit hospitale de Legnano. [...]|lingua=la}}
 
== Biografia ==
Altri autori, che invece si basano su un documento conservato presso l'[[Ospedale Maggiore di Milano]], reputano che Bonvesin de la Riva abbia solamente ampliato una struttura già esistente. Secondo questi studiosi, le origini dell'ospizio risalirebbero a Domenico Vismara. I due documenti non chiariscono però in modo definitivo le sue origini anche se, per la maggior parte degli storici, è più plausibile la prima ipotesi menzionata.
=== Origini familiari ===
{{F|politici italiani|aprile 2010}}
Il padre, Argenio Fini ([[Bologna]], [[1923]] - [[Roma]], [[1998]]), detto Sergio, fu volontario della [[Repubblica Sociale Italiana]] nella Divisione di Fanteria ''San Marco'', e più tardi iscritto all'''Associazione nazionale dei combattenti''. Prima dell'ascesa politica del figlio, si dichiarò vicino al [[Partito Socialista Democratico Italiano|Psdi]], ma dopo l'iscrizione di Gianfranco nel [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|Movimento Sociale Italiano]] abbandonò la militanza politica, per gli impegni correlati al suo nuovo lavoro in una compagnia petrolifera: prima presso l'[[Agip]] e poi, per più di quindici anni, in [[Libia]] per conto della [[Royal Dutch Shell|Shell]]. Il nonno paterno, morto nel [[1970]], faceva parte del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], e fu per anni segretario di una sezione provinciale dello stesso.
 
La madre, Erminia Marani ([[Mirabello (Italia)|Mirabello]], [[1926]] - [[Roma]], [[2008]]), era figlia di Antonio Marani ([[Ferrara]], [[1898]] - [[Modena]], [[1977]]), presente assieme a [[Italo Balbo]] alla [[marcia su Roma]], oltre che, alla fine della guerra, tra i più assidui organizzatori delle sezioni e dei circoli dell'allora neonato Movimento Sociale Italiano nell'area emiliana.
L'intitolazione dell'ospizio a [[Erasmo di Formia|Sant'Erasmo]] è invece collegata ad una leggenda popolare<ref name="collegio">{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.collegiodeicapitani.it/index.php?option=com_content&view=article&id=17&Itemid=14|titolo=Contrada Sant'Erasmo|accesso=5 febbraio 2015|editore=collegiodeicapitani.it}}</ref>. Questa leggenda narra che dal monastero legnanese di Santa Caterina, improvvisamente, iniziò a svanire il cibo. Il [[Abate|padre superiore]] decise quindi di istituire un servizio di guardia che tenesse d'occhio le cucine. Il giorno dopo l'istituzione del servizio di guardia, i religiosi videro entrare dalla finestra un [[Corvus corax|corvo]]. Il volatile, dopo aver sottratto del [[pane]] e del [[formaggio]] dalla dispensa, uscì fuori dalla finestra. I religiosi seguirono quindi il corvo fuori dal convento. I frati videro il volatile dirigersi verso un gruppo di anziani radunato intorno ad una tovaglia e dare loro il cibo rubato dalla dispensa. Per rendere grazie a [[Dio (cristianesimo)|Dio]] del [[miracolo]], la congregazione religiosa decise di costruire un ospizio e di dedicare questo nuovo edificio a Sant'Erasmo, dato che nei pressi del luogo dove avvenne il miracolo era situata una piccola [[cappella]] intitolata al Santo<ref name="collegio"/>. Il corvo diventò poi anche il simbolo della [[contrada Sant'Erasmo]]<ref name="collegio"/>.
 
Il nome Gianfranco fu scelto per ricordare un cugino ucciso a vent'anni dai partigiani nei pressi di [[Sasso Marconi]], quando era da poco passato il 25 aprile del [[1945]]. Ha un fratello, Massimo, nato nel [[1956]] (da non confondere con l'[[Massimo Fini|omonimo giornalista e scrittore]]) per anni anch'egli militante del MSI.
=== Dal Medioevo al XIX secolo ===
[[File:Antico ospizio di Sant'Erasmo (Legnano) (3).jpg|thumb|La facciata dell'antico ospizio Sant'Erasmo. Si intravedono gli affreschi eseguiti dai fratelli Lampugnani tra il XIV e il XV secolo]]
Nel [[Medioevo]] i pellegrini che percorrevano la [[via Francigena]] diretti a [[Milano]] avevano tra le soste anche l'ospizio Sant'Erasmo<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 232"/><ref name="archive"/>. Legnano era infatti la quarta stazione dal [[passo del Sempione]] e l'ultima prima di Milano. Da Milano i pellegrini si dirigevano poi a [[Roma]] oppure a [[Venezia]], dove potevano imbarcarsi per la [[Terra santa|Terra Santa]]. L'ospizio Sant'Erasmo aveva quindi funzione di luogo di ricovero, di preghiera e di cura per gli malati, oltre che di ospedale e orfanotrofio per gli abitanti locali<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 232"/>.
 
È laureato in [[pedagogia]] presso l'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"]].<ref name=laurea>{{cita web|http://storia.camera.it/deputato/gianfranco-fini-19520103|Portale storico della Camera dei deputati|editore=[[Camera dei deputati]]|sito=storia.camera.it|accesso=5 ottobre 2014}}</ref>
Nel [[XV secolo]] iniziò la fase di declino dell'ospizio, che fu in parte mitigata dagli interventi dell'arcivescovo [[Gabriele Sforza]] e del nobile locale Baldassar Lampugnani. L'ospizio Sant'Erasmo riuscì comunque a continuare la sua attività anche grazie agli introiti derivanti dalla vendita del "Vino dei colli di Sant'Erasmo". La coltivazione vinicola del quartiere di Sant'Erasmo, un tempo fiorente, entrò poi in crisi a metà del [[XIX secolo]] a causa di alcune malattie della vite<ref name="Agnoletto pag. 70">{{Cita|Agnoletto, 1992|pag. 70}}.</ref> In seguito a queste infezioni, verso la fine del secolo citato, la viticoltura scomparve dall'intero [[Altomilanese]], ed i contadini locali si indirizzarono verso produzione agricola di cereali e all'allevamento di [[bombyx mori|bachi da seta]]<ref name="Agnoletto pag. 70"/>. Nelle altre zone vinicole lombarde il problema fu risolto con l'[[innesto]] di specie di viti immuni alle malattie ([[Vitis labrusca|uva americana]])<ref name="Agnoletto pag. 70"/>.
 
=== Vicende personali ===
Come risulta da documenti conservati presso l'archivio diocesano di Milano, le abitazioni dei contadini che lavoravano per l'ospizio erano situati dietro la struttura, verso i colli di Sant'Erasmo, dove erano presenti anche degli orti. Nella parte anteriore del complesso edilizio, verso la [[Strada statale 33 del Sempione|strada del Sempione]], era invece situata la struttura ricettiva, che era costituita da un edificio a due piani in grado di ospitare fino a dodici degenti. Una testimonianza scritta del 1550 ci riferisce che il complesso religioso era all'epoca circondato dalla campagna<ref name="archive"/>:
Negli [[anni 1980|anni ottanta]] incontra Daniela Di Sotto, allora moglie di Sergio Mariani, amico e dirigente del partito. Mariani tenterà il suicidio poco dopo<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/06_Giugno/17/gianfranco_daniela_ostilita_dei_salotti.shtml Gianfranco e Daniela Ostilità dei salotti], «Dal Corriere», 17 giugno 2007.</ref><ref>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Io-Daniela-e-Gianfranco/1674547&ref=hpsp Io, Daniela e Gianfranco] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20071009215015/http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Io-Daniela-e-Gianfranco/1674547%26ref%3Dhpsp |data=9 ottobre 2007 }}''L'Espresso'', 5/07/2007</ref>. La signora Di Sotto si separa dal marito per unirsi a Fini. Nel [[1985]] nasce Giuliana, la loro unica figlia. Tre anni più tardi si sposa con rito civile. Nel giugno [[2007]], Fini annuncia la separazione dalla moglie.
 
Dopo la separazione, viene resa pubblica la relazione con l'avvocato Elisabetta Tulliani. Dalla relazione sono nate le figlie Carolina (il 2 dicembre 2007)<ref>[http://www.corriere.it/cronache/07_dicembre_02/figlia_fini_d4bc67c4-a0fa-11dc-a70a-0003ba99c53b.shtml Corriere della Sera]</ref> e Martina. Vive a Roma.
{{quote|[...] L'Ospizio Sant'Erasmo è situato fuori del borgo di Legnano, in zona campestre al quarto miglio lungo la strada che porta a Milano; in esso sono ospitati poveri, infermi e vecchi del luogo. In esso si trovano locali che ospitano i poveri e vi è annessa una chiesa [...]||[...] Hospitale Sant'Erasmi extra burgum Legnani, quarta parte miliaris in loco campestri secus viam Mediolanensem in quo hospitantur pauperes et infirmi et senes praecipue praefati loci. In quo sunt loca (locali) pront infra ad hospitandum pauperes et ibi annexa est ecclesiam [...]|lingua=la}}
 
== Carriera politica ==
[[File:Antico ospizio di Sant'Erasmo (Legnano) (4).jpg|thumb|left|Scorcio dell'antico ospizio Sant'Erasmo]]
=== Dall'inizio dell'impegno politico a segretario del FdG ===
Nel 1582 l'ospizio fu visitato da [[Carlo Borromeo]] durante una sua visita pastorale a Legnano. L'ospizio distribuiva cibo ai poveri di Legnano ed era dotato di una [[ruota degli esposti]], ovvero una struttura girevole che permetteva abbandonare, senza essere visti dall'interno, i neonati<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 232"/>. Nel [[XIX secolo]] venne però emanata una legge, chiamata "gran legge degli istituti di carità", che decretò il trasferimento del compito di curare i trovatelli dalle congregazioni religiose ai comuni. Nel [[XVI secolo]] la situazione finanziaria dell'ospizio peggiorò ulteriormente per la riforma delle elemosine e dei fondi da destinare ai poveri effettuata da [[Federico Borromeo]].
Gianfranco Fini frequentò l'[[Liceo delle scienze umane|istituto magistrale]] "Laura Bassi".
Inizialmente non era interessato alla politica, ma nel [[1968]], a sedici anni, si ritrovò coinvolto in alcuni scontri davanti ad un cinema dove un gruppo di militanti di sinistra stava contestando la proiezione di un film favorevole alla [[guerra del Vietnam]], ''[[Berretti verdi (film)|Berretti verdi]]''. Questo episodio lo spinse ad iscriversi alla [[Giovane Italia (associazione studentesca)|Giovane Italia]], come racconterà molti anni dopo in un'intervista:<ref>{{cita web|autore=Alessandra Longo|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/10/09/fini-nel-vietnam-ricorda-berretti-verdi.html|titolo=E Fini nel Vietnam ricorda Berretti verdi|accesso=17 settembre 2009|editore=''La Repubblica''|data= 9 ottobre 2004}}</ref>
 
{{citazione|Non avevo precise opinioni politiche. Mi piaceva [[John Wayne]], tutto qui. Arrivato al cinema, beccai spintoni, sputi, calci, strilli perché gli estremisti rossi non volevano farci entrare. E così per reagire a tanta arroganza andai a curiosare nella sede cittadina della Giovane Italia.|Gianfranco Fini, da un'intervista del 9 ottobre 2004}}
Nel [[XVIII secolo]] la funzione dell'ospizio Sant'Erasmo in parte cambiò: ora l'edificio era una struttura ricettiva che ospitava principalmente anziani indigenti. L'ospizio basava il suo funzionamento sia sulle entrate dovute alle rendite agricole, sia sulle donazioni di privati. In [[età napoleonica|epoca napoleonica]] l'ospizio iniziò ad essere amministrato dalla Congregazione di Carità, cioè da una commissione composta sia da autorità religiose che civili. Venne quindi escluso il Capitolo di San Magno, cioè quell'organismo religioso locale che aveva gestito per secoli la struttura. Con l'[[Risorgimento|Unità d'Italia]] l'ospizio fu ingrandito. Ora, oltre agli introiti dovuti alle rendite proprie e ai lasciti testamentari, l'ospizio riceveva anche fondi comunali.
 
[[File:Giorgio almirante con fini.jpg|thumb|Fini seduto, ad un corso nazionale del Fronte della Gioventù a [[Montesilvano]] nel [[1981]], insieme a [[Giorgio Almirante]], con a destra gli allora dirigenti nazionali del FdG [[Maurizio Gasparri]] e, seduto, [[Almerigo Grilz]]]]
=== La demolizione ===
Nonostante gli introiti, la situazione finanziaria continuò a peggiorare, e questa difficoltà si ripercosse anche sull'edificio che ospitava l'ospizio, che era infatti sempre più decadente. La comunità religiosa che abitava l'ospizio decise quindi di scrivere, verso la fine dell'Ottocento, una lettera alla [[Soprintendenze|Regia Soprintendenza]] di Milano con l'obiettivo di ottenere la tutela dell'immobile e avere, di conseguenza, dei fondi per la ristrutturazione. La Regia Soprintendenza di Milano rispose solo 1904. Nella lettera di risposta fu deciso un sopralluogo per determinare il valore artistico dell'edificio. Dopo attenti studi sul complesso architettonico e sugli [[Affresco|affreschi]] di scuola [[Giotto|giottesca]] che decoravano le pareti, la Soprintendenza decretò, il 15 ottobre 1913, il vincolo storico e artistico per l'ospizio annotando anche le condizioni strutturali dell'edificio, che erano fatiscenti. Le pitture, che erano presenti sulle pareti esterne e che furono eseguite dai fratelli Lampugnani tra il [[XIV secolo|XIV]] e il [[XV secolo]], riproducevano il martirio di [[Erasmo di Formia|sant'Erasmo]]<ref name="Cita|D'Ilario, 1984|pag. 232"/><ref name="archive"/>. La maggior parte di questi affreschi fu perduta, anche se alcune piccole parti sono custodite presso il [[Museo civico Sutermeister|museo civico di Legnano]], all'interno dell'[[ospedale]] della città (la chiesa di Sant'Erasmo è infatti anche sede di cappellania del nosocomio) e all'interno della chiesa di Sant'Erasmo<ref name="archive"/>.
[[File:Ospizio di Sant'Erasmo (Legnano).jpg|right|thumb|Il moderno ospizio Sant'Erasmo in una foto d'epoca]]
Poco dopo la fine della [[prima guerra mondiale]] l'ospizio fu chiuso. I motivi che decisero la chiusura furono due. Il primo era collegato alla consistenza dei lasciti testamentari nei confronti della comunità religiosa che abitava l'edificio. Grazie alle cospicue somme ricevute, i frati sarebbero stati in grado di demolire il vecchio fabbricato e di costruire un nuovo complesso architettonico con la medesima funzione. Il secondo motivo risiedeva nella necessità del comune di Legnano di allargare di due metri la strada del Sempione. Questo progetto avrebbe però dovuto comprendere l'abbattimento del vecchio ospizio medioevale, dato che esso era situato troppo vicino alla strada da ampliare. A dispetto del vincolo della Soprintendenza, la congregazione religiosa e le autorità cittadine decisero di abbattere comunque l'antico complesso. Durante i lavori di demolizione, Ettore Modigliani, direttore della Regia Soprintendenza di Milano, protestò veementemente e scrisse una lettera di denuncia al [[Ministero della pubblica istruzione|Ministero della Pubblica Istruzione]], ma invano. I lavori di demolizione furono eseguiti nel 1926.
 
Iniziò così la sua carriera politica, iscrivendosi nel [[1969]] alla [[Giovane Italia (associazione studentesca)|Giovane Italia]], l'associazione studentesca legata al Movimento Sociale Italiano.
Il nuovo ospizio, che è attivo tuttora, fu inaugurato nel 1927. L'edificio, progettato dall'architetto Carlo Bianchi, è dotato di 50 posti letto per anziani non autosufficienti. La gestione della struttura è affidata all'Ordine della Carità di [[Jeanne-Antide Thouret|Santa Giovanna Antida Thouret]], mentre il vicino ospedale civico fornisce l'assistenza sanitaria.
Tre anni dopo si trasferì con la famiglia a [[Roma]] e nel [[1973]] divenne dirigente della federazione provinciale romana del [[Fronte della Gioventù (MSI)|Fronte della Gioventù]], da poco costituitosi. Nel [[1974]] entrò in Direzione nazionale del FdG.
 
Nell'agosto 1976 assolse agli obblighi di leva, prima a [[Savona]] nell'[[89º Reggimento Fanteria Salerno]] (Caserma Bligny), poi al distretto militare di Roma e quindi al [[ministero della Difesa]]. Nel gennaio 1977 all'XI congresso nazionale del MSI venne eletto nel Comitato centrale.
 
Nel giugno [[1977]] divenne segretario nazionale del Fronte della Gioventù, per volontà del segretario missino [[Giorgio Almirante]]. Al congresso nazionale giovanile era arrivato quarto su sette eletti nella segreteria; fu Almirante a sceglierlo, come prevedeva lo statuto, segretario. Restò segretario del F.d.G. fino al [[1988]].
 
Nel frattempo aveva conseguito la laurea in [[pedagogia]], senza frequentare i corsi:
{{Citazione|Era impossibile per quelli come me. Bastava che uno del collettivo comunista di [[Gianicolense#Monteverde|Monteverde]], il mio quartiere, mi riconoscesse perché mi cacciassero dall'università a calci o a bastonate.|Gianfranco Fini<ref>Citato in [[Bruno Vespa]], ''Storia d'Italia da Mussolini a Berlusconi'', Rai Eri - Mondadori, Milano, 2004, p. 291. ISBN 88-04-53484-2.</ref>}}
 
In quegli anni divenne anche redattore del quotidiano di partito ''[[Secolo d'Italia]]'' e diresse il quindicinale del FdG [[Dissenso (giornale)|Dissenso]]. Allo stipendio da dirigente di partito preferì il tesserino da giornalista professionista.
 
Nel [[1983]] venne eletto per la prima volta alla [[Camera dei deputati]]. Rieletto nel [[1987]], nel settembre dello stesso anno alla festa del partito a [[Mirabello (Italia)|Mirabello]], Almirante lo candidò pubblicamente come suo successore alla segreteria del partito.
 
Secondo un retroscena emerso nel 2009, Almirante avrebbe pensato sin dal [[1980]] a individuare una persona «giovane, non fascista, non nostalgica, che creda, come ormai credo anch'io, in queste istituzioni, in questa [[Costituzione]]. Perché solo così il MSI può avere un futuro».<ref>{{cita web|autore=Daniele Protti|url=http://www.corriere.it/europeo/politica/2009/03/protti-intervista-almirante_e08a8364-07ed-11de-805b-00144f02aabc.shtml|titolo= Almirante: «Non voglio morire da fascista»|accesso= 6 marzo 2009|editore=''[[Corriere della Sera]]''|data= 3 marzo 2009}}</ref>
 
=== Dal MSI-DN ad AN ===
[[File:Congresso di Fiuggi.jpg|thumb|left|Gianfranco Fini durante la chiusura del [[Svolta di Fiuggi|Congresso di Fiuggi]] gennaio 1995]]
Gianfranco Fini, all'epoca segretario del FdG, candidato della corrente almirantiana, sconfigge nel congresso di Sorrento del dicembre [[1987]] l'ala di sinistra e movimentista dell'allora MSI, di [[Pino Rauti]] e [[Beppe Niccolai]], e viene eletto nuovo segretario del partito, dopo Giorgio Almirante che viene a mancare pochi mesi dopo, il 22 maggio [[1988]].
 
Fini rimane alla segreteria nazionale del MSI, fino al gennaio [[1990]] quando al successivo congresso di Rimini viene eletto Rauti, che però l'anno successivo subì una forte sconfitta elettorale alle amministrative e alle regionali in [[Sicilia]].
Il Comitato centrale del partito riporta Fini segretario a partire dal luglio [[1991]], e lo resterà, dopo vari congressi, fino allo scioglimento del MSI avvenuto nel gennaio [[1995]], con la [[svolta di Fiuggi]]: in questa occasione diviene presidente di [[Alleanza Nazionale]] (AN), coronamento di un'iniziativa di Tatarella e Urso nata nel 1993.
 
Nel frattempo, Fini matura una certa esperienza amministrativa, divenendo [[consigliere comunale]] nei comuni di [[Aprilia (Italia)|Aprilia]] (dal giugno al settembre [[1991]]), [[Brescia]] (dal dicembre [[1991]] al maggio [[1992]]) e [[Reggio Calabria]] (dal febbraio all'ottobre [[1993]])<ref>[http://amministratori.interno.it/amministratori/ServletNomeReg3?campo1=889819&campo2=a Ministero dell'Interno - Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
[[File:Gianfranco Fini a Sanremo.jpg|thumb|Gianfranco Fini a [[Sanremo]] nel [[1995]].]]
Nell'autunno del [[1993]], Fini decide di correre per la carica di sindaco di [[Roma]], arrivando al ballottaggio contro [[Francesco Rutelli]]. Per la prima volta un esponente del MSI riceve un largo suffragio. L'imprenditore [[Silvio Berlusconi]], non ancora attivo protagonista della politica italiana, a [[Casalecchio di Reno]] affermò in quella occasione la propria scelta elettorale, asserendo: "Se votassi a Roma, la mia preferenza andrebbe a Fini"<ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=258539 Gianfranco il freddo]</ref>. Fini ricoprirà la carica di consigliere comunale a Roma fino al [[2001]].
 
Ormai la sua ascesa politica è avviata. Dopo le vittoriose [[elezioni politiche italiane del 1994|elezioni politiche del 1994]], anche se Fini non farà personalmente parte del [[Governo Berlusconi I|governo Berlusconi]], per la prima volta nella storia della Repubblica l'esecutivo conterà quattro ministri appartenenti al suo partito, tra cui il vice presidente del Consiglio [[Giuseppe Tatarella|"Pinuccio" Tatarella]].
 
La svolta nel congresso di [[Fiuggi]] (25-29 gennaio [[1995]]) segna una radicale trasformazione del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]] con l'assunzione della carica di Presidente di [[Alleanza Nazionale]], al posto del precedente Coordinatore Adolfo Urso. Rauti, Erra, Staiti e pochi altri vanno via dal partito per fondare il [[Movimento Sociale - Fiamma Tricolore]].
 
Gianfranco Fini è stato rieletto alla [[Camera dei deputati]] nella circoscrizione XV (LAZIO 1), Collegio 24 Roma-Della Vittoria. Era stato eletto deputato anche nelle legislature IX, X, XI, XII, XIII, XIV e XV.
 
=== L'esperienza di governo ===
[[File:Gianfranco Fini 2004.jpg|thumb|upright=0.6|Gianfranco Fini nel [[2004]].]]
Dal [[2001]] al [[2006]] ha ricoperto l'incarico di vicepresidente del Consiglio nel [[Governo Berlusconi III|secondo governo Berlusconi]], del quale è stato anche [[ministero degli Affari Esteri|ministro degli Esteri]] a partire dal novembre [[2004]] al posto di [[Franco Frattini]], dopo che questi era entrato nella [[Commissione europea]]. Nel febbraio del 2002 è stato nominato rappresentante del governo italiano alla Convenzione europea, per la stesura della bozza di costituzione europea.
 
A lui si deve tra l'altro la [[Legge Bossi-Fini]] sulla regolamentazione dell'immigrazione.
 
Nel febbraio [[2006]] fa approvare una modifica al [[Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309|D.P.R. n. 309/1990]] (Testo Unico sugli stupefacenti), la cosiddetta [[Decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309|Legge Fini-Giovanardi]], inserita nel pacchetto sicurezza per i [[XX Giochi olimpici invernali]] svoltisi a [[Torino]] nel [[2006]]. Questa abolisce la distinzione giuridica tra [[droga leggera|droghe leggere]], quali la [[cannabis]], e ''droghe pesanti'', quali [[eroina]] o [[cocaina]] e punisce in base alla quantità di principio attivo contenuto nelle droghe.
 
=== Verso il Popolo della Libertà ===
Gianfranco Fini e il suo partito hanno ritrovato l'unità e la concordia nell'[[estate]] del [[2005]], all'indomani di un'Assemblea Nazionale che gli ha riconfermato la fiducia e ha deliberato lo scioglimento delle correnti interne, proprio in nome dell'unità. In vista delle [[elezioni politiche italiane del 2006]] per la prima volta il suo cognome è comparso nel simbolo elettorale di AN, così come era stato richiesto da alcuni suoi sostenitori.
 
Nell'estate del [[2006]] ha, inoltre, annunciato l'imminente eliminazione della fiamma e della scritta "M.S.I." dal simbolo di [[Alleanza Nazionale]]<ref>Le parole di Fini sul cambio del simbolo sono comunque più volte state respinte dal partito, che vede nella fiamma una sorta di continuità con l'[[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]]; in particolare [[Maurizio Gasparri]] aveva espresso la sua contrarietà verso l'ipotesi di rimozione della fiamma: quest'ultimo in un articolo scritto sul suo sito affermava che il simbolo non sarebbe stato cancellato. Alla fine è intervenuto lo stesso Fini che ha smentito definitivamente un articolo riportato su ''[[L'Espresso]]'' che affermava un'imminente modifica del simbolo.</ref>, ponendo come termine ultimo le elezioni europee del 2009.
Questa dichiarazione segna l'atto conclusivo di un'azione di rinnovamento dell'identità del partito, già avviata nel [[1995]] a [[Fiuggi]], volta a scrollarsi l'eredità del [[fascismo]] e rendendo così Alleanza Nazionale un partito esponente di una destra moderata e moderna, soprattutto in vista di una possibile fusione col partito di [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]].
 
Nel corso della XV legislatura hanno fatto discutere le sue posizioni sul tema della [[fecondazione assistita]], che sono sembrate in contrasto con lo spirito conservatore di An: in particolare, l'annuncio del voto favorevole (tre sì e un no) ai [[referendum]] sulla stessa del giugno [[2005]]. Nel dicembre [[2006]] ha dichiarato la propria apertura a discutere sul tema del riconoscimento dei diritti delle [[Unione civile|coppie di fatto]], comprendendo in esse le unioni omosessuali:
{{citazione|Se ci sono diritti o doveri delle persone che non sono tutelati perché fanno parte di un'unione e non di una famiglia servirà un intervento legislativo per rimuovere la disparità. Naturalmente quando parlo di persone mi riferisco a tutti.|Gianfranco Fini}}
In ogni caso si è detto contrario al disegno di legge presentato dal centrosinistra per regolamentare la materia (i [[DICO (disegno di legge)|DICO]]).
 
A fine gennaio [[2007]] [[Silvio Berlusconi]] dichiarò Fini come suo successore in caso di creazione di un partito unico, incontrando i dissensi della [[Lega Nord|Lega]] e dell'[[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]].
 
Dopo la nascita del nuovo soggetto politico [[Il Popolo della Libertà]] ad opera di [[Silvio Berlusconi]], il quale ha dichiarato di auspicare una nuova legge elettorale alla tedesca (cioè proporzionale con sbarramento), Fini in un primo tempo riferì che AN non vi avrebbe fatto parte, giudicando confuso e superficiale il modo in cui il PdL era nato, e manifestando così un aperto dissenso verso l'alleato della ormai "ex coalizione".
 
Due mesi dopo, tuttavia, la caduta del governo Prodi lo fa riavvicinare a Berlusconi, con cui si accorda per presentare alle imminenti elezioni del 13 e 14 aprile, AN e FI sotto il simbolo del Popolo della Libertà, passo iniziale per la costruzione di un unico soggetto politico di centrodestra. Così egli spiega perché ha scelto di far aderire An al neonato Popolo delle Libertà, dopo le incomprensioni degli ultimi mesi:<ref>Da un'intervista tratta da [http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=78672 RaiNews]</ref>{{citazione|È cambiato il patto politico. Ero e sono contrario a confluire in un partito deciso unilateralmente da Berlusconi, della serie: prendere o lasciare. Così non è: tutto quello che stiamo costruendo e che costruiremo fa parte di un progetto condiviso assieme. Il Popolo della libertà che stiamo proponendo agli italiani non nasce a San Babila, sul predellino o ai gazebo: nascerà nell'urna il 13 e 14 aprile.}}
 
Intesa ratificata all'unanimità all'Assemblea nazionale del suo partito del 15 febbraio [[2008]].
 
=== Presidente della Camera della XVI legislatura ===
[[File:Fini-Quirinale.jpg|thumb|Gianfranco Fini al Quirinale nel 2008]]
Dopo la vittoria elettorale del 14 aprile 2008, il 30 aprile [[2008]] viene eletto Presidente della Camera dei Deputati della XVI legislatura, al quarto scrutinio con 335 voti, su 611 votanti e maggioranza richiesta di 306 voti. Con l'elezione annuncia di lasciare la presidenza di AN, la cui reggenza viene affidata l'11 maggio 2008 ad [[Ignazio La Russa]], nell'attesa del congresso che porterà alla nascita ufficiale del partito del Popolo della Libertà.
 
Nell'occasione, commentando l'omaggio che il presidente [[Giorgio Napolitano]] aveva rivolto pochi giorni prima a tutte le vittime del terrorismo, senza distinzione tra quelle di destra e sinistra, Fini ha sostenuto «la chiusura del dopoguerra», «la fine della frattura della destra con la società», «il superamento della condizione di minorità»:<ref>[http://www.loccidentale.it/articolo/fini+spegne+la+fiamma+ma+scalda+il+cuore+della+destra ''L'Occidentale'', 12 maggio 2008] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111004072224/http://www.loccidentale.it/articolo/fini+spegne+la+fiamma+ma+scalda+il+cuore+della+destra |data=4 ottobre 2011 }}</ref> {{citazione|Si onorano i nostri morti, la nostra politica diventa centrale. È la dimostrazione che abbiamo davvero vinto.|Gianfranco Fini all'Assemblea Nazionale di AN, 11 maggio 2008}}
 
Nel suo discorso di insediamento al vertice di Montecitorio Fini si è richiamato alle [[Anniversario della liberazione d'Italia|festività del 25 aprile]] e del [[Festa del lavoro|1º maggio]] affermando che «celebrare la ritrovata libertà dell'Italia e la centralità del lavoro è un dovere cui nessuno deve sottrarsi». Fini ha inoltre fatto riferimento al superamento degli schemi ideologici del passato, ammonendo che «un'insidia alla nostra libertà e alla democrazia esiste tuttora. Non viene dalle ideologie antidemocratiche del secolo scorso ormai superate, ma dal diffuso e crescente [[relativismo]] culturale». Centrale è stato il passaggio sui temi da affrontare per il nuovo Parlamento, in cui Fini ha detto che «la XVI dovrà essere davvero una legislatura Costituente». Ha quindi reso omaggio al tricolore e agli ex-presidenti della Repubblica [[Francesco Cossiga|Cossiga]] e [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]].
 
Pochi giorni dopo la sua elezione, a proposito del pestaggio a opera di alcuni [[Skin88|naziskin]] a [[Verona]], che portò alla morte del giovane Nicola Tommasoli, e delle bandiere di Israele bruciate da giovani dei centri sociali durante la manifestazione del 1º maggio 2008 a [[Torino]], Fini, pur premettendo che si tratta di "fenomeni non paragonabili”, ha sostenuto, suscitando reazioni polemiche, che ''l'episodio di Torino è molto più grave perché non è la prima volta che frange della sinistra radicale danno vita ad azioni contro Israele che cercano di giustificare con una politica antisionista''.<ref>[http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsID=81366 Rainews24.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Proseguendo sempre più nel suo percorso di revisione dei valori della destra, Fini nel [[2008]] ha ribadito, durante la festa di [[Azione Giovani]] ''Atreju 08'' a [[Roma]], che la destra deve riconoscersi in quei valori «presenti nella Costituzione: la libertà, l'uguaglianza e la giustizia sociale. Valori che hanno guidato e ancora guidano il cammino della destra e che sono valori di ogni democrazia e sono a pieno titolo antifascisti.»<ref>[http://www.corriere.it/politica/08_settembre_13/fini_antifascismo_ccb8bcec-8175-11dd-95db-00144f02aabc.shtml ''Corriere della Sera'', 13/09/2008]</ref>
 
Durante l'esercizio del suo nuovo ruolo di Presidente della Camera ha ammonito il governo per la sua decisione di ricorrere più volte ai voti di fiducia, criticandone l'uso a suo giudizio eccessivo.<ref>[http://pezzedappoggio.ilcannocchiale.it/post/2141321.html ''Il Cannocchiale'', 13/01/2009]: L'ira di Fini: «Una cosa mai vista».</ref> A seguito di alcune sue dichiarazioni, con le quali ha giudicato negativamente la decisione del governo di intervenire per decreto sul caso di [[Eluana Englaro]],<ref>[http://quotidianonet.ilsole24ore.com/cronaca/2009/02/05/149358-eluana_dubbi_napolitano_fini.shtml Quotidiano Net - Cronaca - Eluana, i dubbi di Napolitano e Fini fermano il decreto del governo La Procura acquisisce la cartella clinica<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090918225520/http://quotidianonet.ilsole24ore.com/cronaca/2009/02/05/149358-eluana_dubbi_napolitano_fini.shtml |data=18 settembre 2009 }}</ref> o quando ha sostenuto l'esigenza di difendere la laicità dello Stato, Fini ha ricevuto critiche da parte di esponenti dell'[[Unione di Centro (2008)|UdC]] e del suo stesso partito, ma ottenendo la solidarietà di altri come [[Gianfranco Rotondi]] della [[Democrazia Cristiana per le Autonomie|nuova DC]].<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://it.notizie.yahoo.com/19/20090522/tpl-pdl-rotondi-ingiuste-critiche-a-fini-1204c2b_1.html ''Notizie Yahoo, 22 maggio 2009] |date=settembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> In seguito ha ricevuto parole di elogio anche da parte del [[Partito Radicale (Italia)|radicale]] [[Marco Pannella]], che lo ha ringraziato per la sua imparzialità e il suo senso dello Stato.<ref>[http://tg24.sky.it/tg24/politica/2009/06/26/Pannella_a_Fini_Grazie_per_il_tuo_senso_dello_Stato.html ''Sky tg24'', 26/06/2009]</ref>
 
Presiede la [[Fondazione Farefuturo]]<ref>{{cita web|url=http://www.farefuturofondazione.it/ff/page.asp?Cat=statica&pag=Organigramma&IdMenu2=75&IdMenu=77|titolo=Fondazione Farefuturo - Organigramma|accesso=16 settembre 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110722033458/http://www.farefuturofondazione.it/ff/page.asp?Cat=statica&pag=Organigramma&IdMenu2=75&IdMenu=77|dataarchivio=22 luglio 2011}}</ref>.
 
==== La battaglia contro l'assenteismo parlamentare ====
In qualità di Presidente della Camera Gianfranco Fini si è battuto contro il costume dei parlamentari [[assenteismo|assenteisti]], promuovendo un sistema di voto digitale che impedisca ai deputati presenti in aula di votare anche per conto degli assenti. Giudicando «immorale e censurabile» il comportamento dei cosiddetti "[[Pianista#Altri significati del termine pianista|pianisti]]" (cioè di coloro che votano usando due mani, una per il proprio voto e l'altra per quello di un collega assente), ha stabilito che dal 9 marzo [[2009]] non si voterà più con un semplice pulsante, ma solo con le [[impronta digitale|impronte digitali]].<ref>{{cita web|autore=|url=http://www.corriere.it/politica/09_gennaio_28/fini_dito_voto_camera_5dd5aae8-ed26-11dd-b7f1-00144f02aabc.shtml|titolo= Fini: si voterà solo con le impronte|accesso= 6 marzo 2009|editore=''[[Corriere della Sera]]''|data= 28 gennaio 2009}}</ref> Il nuovo sistema anti-pianisti è stato quindi sperimentato il 4 marzo. Lo stesso Fini si è recato personalmente a farsi prelevare le impronte digitali, anche se egli per prassi non partecipa alle votazioni in quanto Presidente della Camera. Il nuovo sistema da lui introdotto ha incontrato le obiezioni di 19 parlamentari che rifiutano di sottoporsi al rilevamento delle proprie impronte. Fini si è detto tuttavia ottimista sostenendo che si tratta di un gruppo esiguo che non potrà sollevare casi politici tali da ostacolare il nuovo regime di voto.<ref>{{cita web|autore=|url=http://www.corriere.it/politica/09_marzo_04/pianisti_fini_camera_sistema_voto_b7a2918e-08d4-11de-af33-00144f02aabc.shtml|titolo= Debutta il sistema anti-pianisti. Ma ci sono 19 «obiettori»|accesso= 6 marzo 2009|editore=''[[Corriere della Sera]]''|data= 4 marzo 2009}}</ref>
 
===La nascita di ''Futuro e Libertà''===
{{vedi anche|Futuro e Libertà per l'Italia}}
[[File:Gianfranco Fini a Mirabello.JPG|thumb|Gianfranco Fini alla festa Tricolore di [[Mirabello (Italia)|Mirabello]] il 5 settembre [[2010]].]]
Nel luglio [[2009]] si riaccende la tensione con i vertici del partito, a cui Fini contesta la linea sui temi della giustizia e della legalità e accusa di appiattirsi troppo sui temi della [[Lega Nord|Lega]], rinunciando al ruolo di protagonista dell'agenda governativa.<ref>[http://www.libertiamo.it/2009/07/27/il-pdl-non-deve-inseguire-la-lega-ma-dettare-il-passo-del-processo-riformatore/ ''Libertiamo'': «Il Pdl non deve inseguire la Lega, ma dettare il passo del processo riformatore»].</ref>
 
Il 29 luglio [[2010]] un documento votato dalla maggioranza dei componenti dell'ufficio di presidenza del PdL, ad eccezione dei tre esponenti finiani, sfiducia il presidente della Camera<ref>[http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo487543.shtml Pdl, ecco documento "sfiducia" Fini], tgcom.it, 29-07-2010</ref> decretandone, di fatto, l'espulsione dal partito che aveva contribuito a fondare, e sancisce la rottura tra Fini e Berlusconi, che afferma: "I comportamenti di Fini sono incompatibili con i valori del PdL e con i nostri elettori. Viene quindi meno la fiducia anche per il suo ruolo di garante come presidente della Camera"<ref>[http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo487538.shtml Berlusconi: Fini, venuta meno fiducia], tgcom.it, 29-07-2010</ref>.
 
Il giorno seguente annuncia che, essendo stato di fatto espulso dal partito, andrà a creare un nuovo gruppo parlamentare, denominato [[Futuro e Libertà per l'Italia]], al quale aderiscono 34 deputati e 10 senatori uscenti da [[Il Popolo della Libertà]]<ref>[http://tg24.sky.it/tg24/politica/2010/07/30/gianfranco_fini_gruppi_parlamentari_futuro_e_liberta_per_l_italia.html Alla Camera l'annuncio del nuovo gruppo dei finiani] su [[Sky TG 24]]</ref>, così smentendo alcuni ex colonnelli di Alleanza Nazionale, che avevano garantito a Berlusconi che Fini non sarebbe mai stato in grado di costituire gruppi autonomi.
 
Il 5 settembre [[2010]], dopo un'estate di aspre polemiche tra [[Il Popolo della Libertà]] e il gruppo dei finiani, accompagnate da un'accesa campagna di stampa guidata dal [[Il Giornale|Giornale]] di [[Vittorio Feltri]], Fini tiene un lungo intervento nel corso della [[Festa Tricolore]] di [[Mirabello (Italia)|Mirabello]]. Il Presidente della Camera ribadisce il suo sostegno al governo Berlusconi, ma sancisce, di fatto, la fine dell'esperienza rappresentata dal PdL; rivendica quindi il diritto ad esprimere il dissenso suo e del suo gruppo all'interno della maggioranza e l'importanza di non appiattirsi sulla Lega su molte questioni e soprattutto in materia di [[federalismo]]; prende poi apertamente le distanze dalla politica economica del governo in materia di giustizia e di legalità. Infine replica alla campagna dei giornali che si sono scagliati contro la sua famiglia, i cui metodi vengono definiti da Fini da "lapidazione islamica"<ref>{{cita web|autore=|url=http://www.corriere.it/politica/10_settembre_05/mirabello-fini_5441d126-b8f6-11df-aec9-00144f02aabe.shtml|titolo=Fini: «Si va avanti senza ribaltoni con un nuovo patto di legislatura»|accesso=5 settembre 2010|editore=''[[Corriere della Sera]]''|data= 5 settembre 2010}}</ref>.
Il successivo 8 settembre, alla ripresa dei lavori parlamentari, lascia il gruppo parlamentare del PdL e aderisce al gruppo di Futuro e Libertà<ref>{{cita web |url=http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2010/09/08/visualizza_new.html_1785320389.html|titolo=Camera: Fini passa a Gruppo FLI|accesso=8 settembre 2010}}</ref>.
 
Il 7 novembre [[2010]], in occasione della prima convention di [[Futuro e Libertà per l'Italia|Futuro e Libertà]] a [[Bastia Umbra]], ratifica la crisi del governo, chiedendo a [[Silvio Berlusconi]] di rassegnare le dimissioni, annunciando che in caso contrario la delegazione del suo partito lascerà il governo<ref>[http://www.corriere.it/politica/10_novembre_07/discorso-fini_52a92086-ea5f-11df-acba-00144f02aabc.shtml Fini: "Il premier rassegni le dimissioni, se no, noi usciremo dal governo"]</ref><ref>[http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2010/11/07/visualizza_new.html_1703997745.html Premier si dimetta]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/11/07/dirette/fini_fli-8838334/?ref=HREA-1 Non contro ma oltre Pdl. Berlusconi si dimetta e apra la crisi]</ref>.
Il 15 novembre [[2010]] la delegazione finiana abbandona, come da avviso, il governo<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.libero-news.it/news/531606/Fli_lascia_il_governo__Sacconi___E__un_tradimento_.html Fli lascia il governo] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
 
La decisione in dicembre di votare una mozione di sfiducia verso il [[Governo Berlusconi IV|Governo Berlusconi]], poi fallita, provoca il dissenso e la fuoriuscita da FLI da parte di [[Silvano Moffa]], da sempre considerato un fedelissimo di Fini.<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/fini_minaccia_gruppi_autonomi_in_parlamento_la_conta_dei_fedelissimi-3378106/ Fini minaccia gruppi autonomi. In Parlamento la conta dei fedelissimi].</ref><ref>[http://www.corriere.it/politica/speciali/2010/la-fiducia/notizie/15-12-berlusconi-allargamento-udc_4768407c-0822-11e0-b759-00144f02aabc.shtml Berlusconi punta ai «delusi»].</ref>
 
Il 13 febbraio 2011 nel corso dell'assemblea fondativa di Milano, Fini è eletto presidente di Futuro e Libertà.
 
L'anno dopo, in seguito alla caduta del governo avvenuta nel novembre [[2011]], insieme al cosiddetto [[Nuovo Polo per l'Italia|Terzo polo]] di cui FLI è entrato a far parte, Fini si schiera a favore dell'insediamento del nuovo [[governo Monti]], continuando ad appoggiarlo anche in vista delle elezioni 2013, auspicando «una grande lista civica nazionale, una grande lista per l'Italia che chiami a raccolta le energie sane del paese senza personalismi».<ref>''[http://www.corriere.it/politica/12_settembre_30/fini-grande-lista-civica_27d4c5b8-0ae2-11e2-a8fc-5291cd90e2f2.shtml Fini:«Serve grande lista civica per Monti bis»]'', ''Corriere della Sera'', 30 settembre 2012.</ref>
 
=== Dalle elezioni politiche del 2013 ===
Alle [[elezioni politiche italiane del 2013|elezioni politiche]] del 24 e 25 febbraio [[2013]] è capolista di FLI alla [[Camera dei deputati]] in tutte le circoscrizioni, in coalizione con la lista di [[Mario Monti]], [[Scelta Civica]], e con l'[[Unione di Centro (2008)|UdC]].
Il risultato elettorale del suo partito in coalizione, lo 0,47%, non consente l'elezione di alcun deputato. Il 14 marzo [[2013]] cessa dalla carica di Presidente della Camera dei Deputati.
L'8 maggio l'Assemblea nazionale di Futuro e Libertà accetta le dimissioni di Fini presentate all'indomani delle elezioni, e il coordinatore [[Roberto Menia]] resta di fatto alla guida del partito.
 
Pochi mesi dopo pubblica il libro ''Il ventennio. Io, Berlusconi e la destra tradita'' e crea la [[Fondazione (ente)|fondazione]] "Libera destra".
 
Nel novembre [[2015]] si avvicina al nuovo movimento di [[Gianni Alemanno]] "Azione Nazionale".<ref>http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11847748/Rinasce-An--si-chiama-Azione.html</ref>
Nel [[2016]] diviene presidente del "comitato presidenzialismo per il NO al referendum", contro la riforma costituzionale.<ref>{{Cita web |url=http://www.azionenazionale.it/convegno-di-azione-nazionale-roma-marted%C3%AC-12-luglio-ore-19 |titolo={title} |accesso=6 settembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161106182929/http://www.azionenazionale.it/convegno-di-azione-nazionale-roma-marted%C3%AC-12-luglio-ore-19 |dataarchivio=6 novembre 2016 |urlmorto=sì }}</ref>
 
== Evoluzione politica ==
=== Il progressivo ripudio del fascismo ===
{{citazione|Di fronte all'orrore della [[Olocausto|Shoah]], simbolo perenne dell'abisso d'infamia in cui può precipitare l'uomo che disprezza Dio, sale fortissimo il bisogno di tramandare la memoria e far sì che mai più in futuro sia riservato, anche ad un solo essere umano, ciò che il nazismo riservò all'intero popolo ebraico.|Messaggio scritto da Gianfranco Fini sul Libro della Memoria durante la sua visita in [[Israele]], 24 novembre [[2003]]}}
 
Prima della [[Svolta di Fiuggi]] del 1995, numerose erano state le dichiarazioni di appartenenza all'ideologia fascista in qualità di segretario dell'[[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale|MSI]]<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.ilfoglio.org/308/La_conversione_di_Fini.htm ''La "conversione” di Fini''] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}, articolo su ''[[Il Foglio Quotidiano]]''</ref>: «Credo ancora nel fascismo, sì, ci credo» (19 agosto [[1989]]); «Nessuno può chiederci abiure della nostra matrice fascista» (''[[Il Giornale]]'', 5 gennaio [[1990]]); «Mussolini è stato il più grande statista nel secolo. E se vivesse oggi, garantirebbe la libertà degli italiani» (30 settembre [[1992]]); «...chi è vinto dalle armi ma non dalla storia è destinato a gustare il dolce sapore della rivincita... Dopo quasi mezzo secolo, il fascismo è idealmente vivo...» (maggio [[1992]]); «Mussolini è stato il più grande statista del secolo... Ci sono fasi in cui la libertà non è tra i valori preminenti» (giugno [[1994]]).
 
In seguito tuttavia Fini rivede pubblicamente alcune sue posizioni ideologiche, iniziando un percorso che lo vedrà sempre più allontanarsi dagli atteggiamenti della destra estrema. In particolare il 27 gennaio [[1995]], in occasione del primo congresso di Alleanza Nazionale, dichiara: «È giusto chiedere alla destra italiana di affermare senza reticenza che l'[[antifascismo]] fu un momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato».<ref>''[http://www.ilcassetto.it/notizia.php?tid=805 Il Cassetto] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090328184426/http://www.ilcassetto.it/notizia.php?tid=805 |data=28 marzo 2009 }}, Destra Italiana dalla A alla Z''.</ref>
 
Alcuni anni dopo, durante la sua prima visita in veste ufficiale in [[Israele]] nel 2003, ha denunciato gli errori del [[fascismo]] e la tragedia dell'[[Olocausto]], definendo le leggi razziali promosse dal regime fascista come «male assoluto del [[XX secolo]]». Molti organi mediatici hanno riportato la dichiarazione estendendo il concetto di ''male assoluto'' allo stesso fascismo.<ref>{{cita web|autore= |url=http://www.repubblica.it/2003/k/sezioni/politica/finisr/leggi/leggi.html |titolo=Fini in Israele "Il fascismo fu parte del male assoluto" |accesso=24 novembre 2003 |editore=[[Repubblica]] |data=24 novembre 2003}}</ref>.
 
La sua definizione provoca l'ira di molti militanti e l'uscita dal partito di [[Alessandra Mussolini]], che fonda il movimento ''Libertà di Azione'', poi divenuto [[Azione Sociale]].
La dichiarazione ha generato anche l'enorme dissenso di [[Francesco Storace]], che lo ha accusato di rinfocolare odio e di dare ragione agli esponenti di estrema sinistra che hanno negato per anni la tragedia delle [[Massacri delle foibe|foibe]].<ref>{{cita web|autore= |url=http://www.repubblica.it/2008/09/sezioni/politica/alemanno-razziali/fini-13-set/fini-13-set.html |titolo=Fini: "Destra si riconosca nei valori antifascisti" |accesso=24 settembre 2008 |editore=[[Repubblica]] |data=13 settembre 2003}}</ref>
 
=== Posizione sui temi etici ===
[[File:Gianfranco Fini 2004-2.jpg|thumb|Gianfranco Fini nel 2004.]]
In un primo tempo Fini si era proposto come difensore dei valori cattolici, pronunciandosi ad esempio nel febbraio [[1999]] contro la fecondazione eterologa.<ref>{{Cita news|autore=Miriam Mafai|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1999/02/05/la-sinistra-rimpiange-la-stagione-del.html|titolo=E la sinistra rimpiange la stagione del divorzio|pubblicazione=La Repubblica|giorno=05|mese=febbraio|anno=1999}}</ref>
 
In seguito, pur avendo votato in parlamento a favore della [[Procreazione assistita (ordinamento italiano)|legge 40/2004]] sui limiti alla procreazione assistita, annunciò di volerla modificare nel già ricordato referendum del 2005.<ref>[http://www.repubblica.it/2005/f/sezioni/politica/dossifeconda3/fini/fini.html Referendum, Fini contro l'astensione: "Non andare a votare è sbagliato"].</ref> Soprattutto da quando è diventato Presidente della Camera dei Deputati, Fini si è espresso più volte in difesa della [[laicità]] dello Stato, spesso scontrandosi con esponenti del suo partito e con il governo stesso. Ad esempio, in merito alla Legge 40, ha spesso dichiarato il suo dissenso, parlando di "giustizia per le donne" quando la [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Consulta]] ha bocciato parte di questa legge, attirandosi molte critiche da parte di molti esponenti del centrodestra<ref>[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200904articoli/42491girata.asp Fecondazione, Fini: "Si è resa giustizia alle donne"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090405184654/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200904articoli/42491girata.asp |data=5 aprile 2009 }}</ref>. Anche sul tema del [[Dichiarazione anticipata di trattamento|biotestamento]], in particolare sul cosiddetto ''[[Progetto di legge|ddl]] Calabrò'', Fini ha dichiarato che farà il possibile per modificare alla Camera quel testo di legge<ref name="Fini">[http://www.corriere.it/politica/09_agosto_26/fini_festa_pd_camera_654d8850-925c-11de-bb1e-00144f02aabc.shtml Monito di Fini sull'immigrazione: «L'approccio emotivo è miope»]</ref>. Questa forte posizione, di nuovo fortemente critica nei confronti delle posizioni maggioritarie del suo stesso partito, ha causato diverse reazioni, in particolare quelle di [[Maurizio Gasparri]] e [[Gaetano Quagliariello]] (rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del [[Il Popolo della Libertà|PdL]] al Senato durante la [[XVI legislatura della Repubblica Italiana|XVI Legislatura]]), i quali hanno risposto sostenendo di "non accettare da nessuno lezioni di laicità"<ref>[http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/testamento-biologico-2/gasparri-quagliariello/gasparri-quagliariello.html Gasparri e Quagliariello contro Fini: "Non accettiamo lezioni di laicità"]</ref>.
 
Un altro argomento che ha diviso Gianfranco Fini da altri esponenti del suo partito è stata la [[Mifepristone|pillola Ru486]], in merito alla quale il Presidente della Camera ha detto che il giudizio medico debba essere lasciato all'[[Agenzia italiana del farmaco]] e non al Parlamento, come richiesto da molti parlamentari della maggioranza, ''in primis'' Gasparri<ref>[http://www.corriere.it/politica/09_agosto_08/fini_pillola_ru486_9bb77132-8445-11de-bc84-00144f02aabc.shtml Ru486, Fini divide il Pdl: «Cosa c'entra il Parlamento con i farmaci»]</ref>. Fini ha trovato tuttavia sostegno da parte di esponenti della [[Fondazione Farefuturo]], costituita da ex-An. In particolare il segretario della Fondazione, il viceministro [[Adolfo Urso]] ha appoggiato il presidente della camera sulla necessità di rivedere il ddl Calabrò<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.asca.it/news-TESTAMENTO_BIOLOGICO__URSO_(PDL)__CAMERA_HA_DOVERE_DI_MIGLIORARE_DDL-854891-ORA-.html Testamento biologico: Urso (Pdl), camera ha dovere di migliorare ddl] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>.
In proposito Fini ha dichiarato: «Non voglio fare nessuna crociata contro i cattolici, per i quali ho il massimo rispetto, ma chi dice che su queste questioni decide la Chiesa e non il Parlamento per me è un clericale».<ref name="Fini"/> Monsignor [[Salvatore Fisichella (arcivescovo)|Salvatore Fisichella]] ha allora obiettato che «il valore della vita è profondamente laico», pur apprezzando la sincerità con cui Fini ha ammesso di «non avere il dono della fede».<ref>[http://www.corriere.it/politica/09_agosto_27/fisichella_zuccolini_675db3e2-92cd-11de-9adc-00144f02aabc.shtml Fisichella: il Senato ha già scelto, il presidente sia super partes]</ref>
 
=== Sulle unioni civili ===
Nel dicembre 2006, Fini si dichiara a favore di un intervento legislativo per garantire uguali diritti alle coppie di fatto, anche [[omosessualità|omosessuali]]<ref>[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=144690 Fini: "Una legge per coppie di fatto e gay"], ''Il Giornale'', 27 dicembre 2006</ref>, dimostrando così di aver modificato le proprie opinioni rispetto a dichiarazioni del 1998 in cui negava agli omosessuali la possibilità di insegnare nelle scuole e l'equiparazione con le famiglie eterosessuali<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/09/Fini_gay_non_puo_fare_co_0_9804094008.shtml Fini: un gay non può fare il maestro], ''Il Corriere della Sera'', 9 aprile 1998</ref>.
 
=== Sull'immigrazione ===
Nell'ottobre 2003, Fini esprime la proposta di concedere il [[Suffragio universale|diritto di voto]], alle [[elezioni amministrative in Italia|elezioni amministrative]], agli [[immigrazione|immigrati]] regolari: "non avere la nazionalità italiana non può voler dire essere cittadini di serie B". La proposta viene accolta con favore da sinistra, ma assolutamente bloccata dai colleghi di governo della [[Lega Nord]].<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2003/10_Ottobre/07/fini.shtml Fini: diamo il diritto di voto agli immigrati], ''Il Corriere della Sera'', 7 ottobre 2003</ref>.
 
Nel 2005 rilancia senza successo la proposta: «Quella proposta di legge non ce la farà a essere approvata in questa legislatura, ma io la ripresenterò nella prossima<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2005/luglio/07/Fini_ora_rilancero_voto_agli_co_8_050707178.shtml Fini: ora rilancerò il voto agli immigrati], ''Corriere della Sera'', 7 luglio 2005</ref>.
 
Nel maggio 2009 Fini scrive al [[Roberto Maroni|ministro dell'Interno]] criticando la norma sui "presidi-spia" che avrebbe consentito ai medici di denunciare gli immigrati clandestini bisognosi di cure.<ref>[http://blog.panorama.it/italia/2009/05/04/fini-scrive-a-maroni-negativa-la-norma-sui-presidi-spia/ ''Panorama'': Fini scrive a Maroni: negativa la norma sui “presidi-spia”] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090507032844/http://blog.panorama.it/italia/2009/05/04/fini-scrive-a-maroni-negativa-la-norma-sui-presidi-spia/ |date=7 maggio 2009 }}, 4 maggio 2009.</ref> Successivamente, alla festa del [[Partito Democratico (Italia)|PD]] Fini dichiara che il tema dell'immigrazione non va affrontato con un approccio emotivo: «Chi arriva in Italia è una persona. La distinzione tra regolare e clandestino non può essere la cartina al tornasole per orientare una politica», ma «attenzione a non cadere nell'eccesso contrario, nel pensare cioè che tutti coloro che arrivano in Italia abbiano la possibilità di farlo».<ref name="Fini"/>
 
In settembre si dichiara favorevole al principio dello ius soli per il rilascio della [[cittadinanza]] e rilancia la proposta di diritto di voto per gli immigrati regolari alle elezioni amministrative: "una scelta che tende a riavvicinare la cittadinanza sociale a quella politica nonché a fornire nuove opportunità di integrazione ai lavoratori stranieri"<ref>[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200909articoli/46955girata.asp Fini: "Diritto di voto agli immigrati"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090906091412/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200909articoli/46955girata.asp |data=6 settembre 2009 }}, ''La Stampa'', 3 settembre 2009</ref>. L'integrazione, secondo Fini, non dev'essere una procedura burocratica, ma va legata ad alcuni requisiti come saper parlare l'italiano e conoscere la storia e la geografia del Paese.<ref>''MilanoToday''[http://www.milanotoday.it/politica/fini-integrare-i-regolari-non-vuol-dire-avvallare-la-criminalita.html Fini: “Integrare i regolari non vuol dire abbandonare rigore contro la criminalità”].</ref>
{{citazione|Non contesto una politica all'insegna della legalità e del rigore, del controllo delle frontiere: il problema non è il rigore, ma accanto a questo serve un'altra politica altrettanto sentita all'insegna dell'integrazione.|Gianfranco Fini a Chianciano, 12/09/2009<ref>[http://www.rainews24.it/it/news.php?newsid=131699 RaiNews24: «Negare i diritti, un suicidio della ragione»].</ref>}}
 
== Critiche e controversie ==
=== Critiche da destra ===
Le critiche più ricorrenti da destra alla condotta politica di Fini sono legate all'espressione di posizioni molto distanti da quelle tradizionali del suo partito. Queste accuse vengono per lo più da esponenti della [[Destra sociale]], e tra questi il suo "rivale storico" all'interno del MSI-DN [[Pino Rauti]], da sempre animatore dell'ala "di sinistra" di quel partito del quale arrivò a divenire segretario nel [[1990]] per un breve periodo.
 
{{citazione|Gianfranco Fini a Fiuggi non ha deviato di una virgola dalle sue idee di sempre. Fini ha semplicemente ammesso pubblicamente quello che noi abbiamo sempre sostenuto, e cioè che il "fascismo di destra" non è fascismo, e non lo è mai stato.<ref>Il Gazzettino, intervista a Pino Rauti in occasione delle elezioni comunali di Venezia, 13 aprile 2000</ref>}}
 
=== Critiche dagli alleati di centro-destra ===
Ulteriori critiche gli sono venute dalla [[Lega Nord]], riguardo ad alcuni aspetti del federalismo, e da [[Forza Italia (1994)|Forza Italia]], relativamente alla giustizia.
 
Diverse posizioni espresse da Gianfranco Fini come Presidente della Camera sono state contestate dai suoi alleati di centro-destra.<br />In particolare lo scrittore d'area [[Marcello Veneziani]] ha accusato Fini di aver rotto ogni legame con qualsiasi pensiero di destra (sia esso tradizionale, nostalgico, moderno o conservatore) e di rappresentare ormai una destra "astrale" che non ha assolutamente alcuna similitudine con le altre destre europee<ref>{{cita news|url=http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=359582&START=0&2col=|titolo=Veneziani: "Fini? La sua è una destra marziana"|editore=Il Giornale|data=17 giugno 2009}}</ref>. [[Vittorio Feltri]], direttore de ''[[Il Giornale]]'', lo ha accusato di aver "cambiato posizione" più volte in due anni e lo ha invitato a "tornare a destra", attacchi cui ha fatto seguito la presa di distanza di [[Silvio Berlusconi]] da ''Il Giornale''<ref>{{cita news|url=http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=936722|titolo=Duro scontro Fini-Feltri, Berlusconi prende distanze da Giornale|editore=Il Velino|data=7 settembre 2009|urlmorto=sì}}</ref>. Pochi giorni dopo, in seguito ad alcune allusioni di Feltri su un presunto dossier riguardante Alleanza Nazionale, Fini ha denunciato «un attacco intimidatorio di inaudita violenza» nei suoi confronti che risponde a colpi di ricatti personali alle sue proposte politiche,<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/politica/09_settembre_16/fini_carte_dossier_feltri_af340380-a27f-11de-a7b6-00144f02aabc.shtml|titolo=L’ex capo di An e le carte: nulla da temere|editore=''Corriere della Sera''|data=16 settembre 2009}}</ref> e ha dato mandato al suo avvocato, l'on. [[Giulia Bongiorno]], di procedere con azioni legali<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/15/Feltri_dossier_sexy_Fini_annuncia_co_9_090915005.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028145336/http://archiviostorico.corriere.it/2009/settembre/15/Feltri_dossier_sexy_Fini_annuncia_co_9_090915005.shtml|titolo=Feltri: c'è un dossier sexy su An E Fini annuncia azioni legali|editore=''Corriere della Sera''|data=15 settembre 2009|urlmorto=sì|dataarchivio=28 ottobre 2014}}</ref>. [[Umberto Bossi]] lo ha duramente criticato («Chel lì l'è matt»)<ref>[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200909articoli/47058girata.asp Bossi a Fini: "Quello è matto"] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20090910050301/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200909articoli/47058girata.asp |data=10 settembre 2009 }}, ''La Stampa'', 7 settembre 2009</ref> per la sua posizione favorevole alla concessione del diritto di voto agli immigrati regolari.
 
=== Critiche e scontri all'interno del PdL ===
Nell'aprile [[2010]], insieme ad altri deputati e senatori di [[Alleanza Nazionale|An]], Fini firma un testo in cui dissente dalla politica della maggioranza interna al [[Il Popolo della Libertà|PdL]], contestando altresì la politica del [[Governo Berlusconi IV|Governo Berlusconi]], a suo dire lontana dai problemi del Paese, dalle famiglie che si impoveriscono, dai giovani precari, e troppo legata agli interessi della [[Lega Nord]]. Si è avanzata l'ipotesi di formare gruppi parlamentari autonomi rispetto al PdL<ref name=gruppiAutonomi>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/politica/2010/04/15/news/berlusconi-fini_pranzo_sulle_riforme-3369517/|titolo=Fini: "Pronto a creare gruppi autonomi" Incontro e scontro con Berlusconi|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] |giorno=15|mese=04|anno=2010|pagina=|accesso=16 aprile 2010}}</ref>. Alcuni esponenti di provenienza An, tra cui [[Maurizio Gasparri|Gasparri]] e [[Ignazio La Russa|La Russa]], non lo hanno seguito, criticando tale documento e mostrandosi sempre più vicini alle posizioni del premier Berlusconi.
 
Il 22 aprile [[2010]], durante la direzione nazionale del [[Il Popolo della Libertà|PdL]], Fini tiene un discorso in cui ribadisce le sue posizioni critiche sulla politica del Pdl e rivendica il proprio diritto al dissenso, mantenendo al contempo il suo sostegno alla maggioranza di governo. [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] risponde duramente al cofondatore del partito e lo invita a dimettersi dalla carica di presidente della Camera: viene così ufficializzata una frattura tra i due leader e la divisione del partito tra una maggioranza vicina a Berlusconi e una minoranza fedele a Fini<ref>{{cita web | url=http://www.corriere.it/politica/10_aprile_22/direzione-pdl-confronto-berlusconi-fini_e970e194-4de2-11df-b72f-00144f02aabe.shtml| titolo = Berlusconi-Fini, è rottura totale | editore = corriere.it| data = 22 aprile 2010}}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.repubblica.it/politica/2010/04/22/news/fini-berlusconi-3540161| titolo = Pdl, è rottura tra Fini e Berlusconi Il premier: "Se non si allinea è fuori" | editore = Repubblica.it| data = 22 aprile 2010}}</ref>, che crea [[Generazione Italia]].
 
Il 29 luglio 2010, l'ufficio di presidenza del PdL approva un documento che sancisce la definitiva rottura tra Fini e Berlusconi. Il Presidente della Camera è accusato di aver presentato proposte di legge ''che confliggono apertamente con il programma che la maggioranza ha sottoscritto con gli elettori''. Vengono deferiti a [[Probiviri|collegio dei probiviri]] i deputati vicini a Fini: [[Italo Bocchino|Bocchino]], [[Carmelo Briguglio|Briguglio]] e [[Fabio Granata|Granata]].<ref>{{cita web | url = http://www.corriere.it/politica/10_luglio_29/berlusconi-fini-tregua_2c297a44-9ad4-11df-ad9d-00144f02aabe.shtml| titolo = Berlusconi: «Non abbiamo più fiducia nel presidente della Camera»| editore = Corsera.it| data = 29 luglio 2010}}</ref><ref>{{cita web | url = http://www.corriere.it/politica/10_luglio_29/pdl-bozza-documento_45dc4240-9b4d-11df-ad9d-00144f02aabe.shtml| titolo = Pdl: la bozza del documento dell'ufficio di presidenza| editore = Corsera.it| data = 29 luglio 2010}}</ref>
 
Il giorno 30 dello stesso mese, il Presidente della Camera afferma di essere stato di fatto espulso dal partito che ha contribuito a fondare senza possibilità di esprimere le proprie ragioni, e all'invito ingiustificato del Premier Berlusconi a lasciare la Presidenza della Camera ribatte che tale invito rappresenta una ''concezione non proprio liberale della democrazia'',<ref>{{cita web | url = http://www.corriere.it/politica/10_luglio_30/azione-nazionale-nuovo-gruppo-finiani_83cc61f4-9bbe-11df-8a43-00144f02aabe.shtml| titolo = Fini: non mi dimetto, premier illiberale| accesso = | editore = Corsera.it| data = 30 luglio 2010}}</ref> annuncia la costituzione di un nuovo gruppo parlamentare, denominato "''[[Futuro e Libertà per l'Italia]]''", comprendente 34 deputati<ref>{{cita web | url = http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2010/07/30/pop_finiani.shtml| titolo = Camera, tutti gli uomini di Fini| accesso = 9 agosto 2010| editore = Corsera.it| data =}}</ref>. Il 2 agosto al Senato al gruppo si aggiungono dieci senatori.
 
=== La vicenda dell'immobile a Montecarlo ===
Nell'agosto 2010, dopo la nascita del gruppo ''Futuro e Libertà'' e la crescita del dissenso nei confronti della linea di Berlusconi nel PdL, l'ex leader di AN è al centro di un'aspra campagna di stampa, capeggiata proprio dai quotidiani ''[[Il Giornale]]'', ''[[Libero (quotidiano)|Libero]]'' e dal settimanale ''[[Panorama (rivista)|Panorama]]''. Oggetto della campagna è un alloggio di 45&nbsp;m² a [[Monte Carlo]] lasciato in eredità dalla contessa Anna Maria Colleoni ad Alleanza Nazionale nel 1999. Tale alloggio, venduto dal partito nel [[2008]] ad una società ''off shore'' dell'isola Santa Lucia, per la cifra di euro 300.000<ref>[http://www.corriere.it/cronache/10_ottobre_13/casa-montecarlo-valore-congruo_90eca7b6-d6d0-11df-831d-00144f02aabc.shtml Valore giudicato congruo dalle autorità di Montecarlo al passaggio di proprietà avvenuto nel 1999]</ref><ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/10/13/news/casa_an_montecarlo_valore_congruo-8017773/?ref=HREC1-4 Le autorità del Principato di Monaco confermano: Casa An, nel 1999 valore era congruo]</ref><ref>[http://www.corriere.it/politica/10_agosto_03/an-casa-montecarlo-caccia_61fce78e-9ec9-11df-ad0c-00144f02aabe.shtml Ma è stimata molto più di 1 milione nel 2008 secondo il Corriere]</ref>, risulta affittato con regolare contratto all'imprenditore immobiliare Giancarlo Tulliani, fratello minore della compagna del Presidente Fini. Il 30 luglio viene presentata una denuncia da Storace e la Procura di Roma apre un fascicolo sulla vicenda, quale atto dovuto: l'indagine è contro ignoti<ref>[http://www.unita.it/news/italia/102099/casa_a_montecarlo_la_procura_di_roma_apre_un_fascicolo_per_truffa Casa a Montecarlo, la procura di Roma apre un fascicolo per truffa. ] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100808170553/http://www.unita.it/news/italia/102099/casa_a_montecarlo_la_procura_di_roma_apre_un_fascicolo_per_truffa |data=8 agosto 2010 }} Unita.it</ref>.
Con una nota<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/08/08/news/casa_montecarlo_la_nota_del_presidente_della_camera-6155108/ Casa Montecarlo, la nota di Fini. ] Repubblica.it</ref> diffusa dalla Presidenza della Camera e stilata in collaborazione con l'avvocato [[Giulia Bongiorno]], l'8 agosto Fini offre la sua versione dei fatti,<ref>{{cita web | url = http://www.corriere.it/politica/10_agosto_08/fini-csa-montecarlo_22c75e50-a2f7-11df-a1b6-00144f02aabe.shtml| titolo = Fini e l'inchiesta sulla casa di Montecarlo "Niente da nascondere, ecco la mia verità"| accesso = | editore = Corsera.it| data = 8 agosto 2010}}</ref>
ma la campagna di stampa continua con ulteriori smentite e la raccolta di testimonianze.<ref>[http://www.ilgiornale.it/interni/cosi_fini_ha_bluffato_casa_montecarlo/11-09-2010/articolo-id=472793-page=1-comments=1 Così Fini ha bluffato sulla casa di Montecarlo - Interni - Pagina 2 - ilGiornale.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Il 25 settembre [[2010]] Fini dichiarò in un comunicato video: «Se dovesse emergere che l'appartamento di Montecarlo appartiene a Giancarlo Tulliani lascerò la presidenza della Camera». Il 26 ottobre [[2010]] la Procura di [[Roma]] annuncia che non risulta esserci nessuna frode nell'affare, e chiede l'archiviazione delle indagini su Gianfranco Fini.<ref>[http://www.repubblica.it/politica/2010/10/26/news/archivia_casa-8458185/ Casa di Montecarlo, Procura chiede archiviazione] Repubblica.it</ref> Il 27 gennaio [[2011]] il ministro degli Esteri [[Franco Frattini]], rispondendo ad un'interrogazione parlamentare<ref>[http://www.corriere.it/politica/11_gennaio_27/frattini-senato-interrogazione-casa-montecarlo_a9b268a6-2a01-11e0-88f8-00144f02aabc.shtml?fr=correlati Caso Fini-Tulliani, battaglia in Senato]</ref>, si pronuncia in Senato in merito ad alcuni documenti arrivati alla Farnesina dall'isola caraibica di [[Santa Lucia (stato)|Santa Lucia]] dicendo che «il primo ministro di Santa Lucia gli avrebbe certificato l'autenticità del documento» che testimonierebbe come Giancarlo Tulliani sarebbe il proprietario di una società che deterrebbe il bene, ma forti dubbi sono emersi successivamente sull'autenticità di questo documento caraibico<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2011/settembre/02/Brasile_Panama_affaire_Montecarlo_storia_co_9_110902008.shtml Brasile, Panama e l'affaire Montecarlo La storia del direttore-faccendiere<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, anche in relazione al particolare attivismo intorno a tutta la vicenda del faccendiere [[Valter Lavitola]], legato proprio a [[Silvio Berlusconi]]. In seguito la Procura dichiarerà che il contenuto della carta proveniente da Santa Lucia appare del tutto irrilevante ai fini delle indagini, confermando quindi la richiesta di archiviazione.<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.corriere.it/cronache/11_gennaio_28/casa-montecarlo-procura-conferma-archiviazione-carte-irrilevanti_10b9e626-2aea-11e0-adec-00144f02aabc.shtml|titolo=«Irrilevanti le carte di Santa Lucia» Bossi su Fini: «Abbassare i toni»|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=28|mese=gennaio|anno=2011}}</ref>
La richiesta è accolta dal presidente dei Gip del Tribunale di Roma che dispone l'archiviazione dell'inchiesta dato che nella vicenda non è ravvisabile alcun reato.<ref>{{Cita news|autore=Redazione online|url=http://www.corriere.it/politica/11_marzo_14/fini-gip-archivia-casa-montecarlo_86f7f6e0-4e38-11e0-992a-dbfddd704513.shtml|titolo=Casa di Montecarlo, il gip archivia l'inchiesta su Fini e Pontone|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=14|mese=marzo|anno=2011}}</ref><ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.repubblica.it/politica/2011/03/14/news/montecarlo_fini-13591655|titolo=Casa An, il Gip archivia l'inchiesta}}</ref>.
Nel 2015 l'immobile di Montecarlo è stato poi rivenduto dalla società proprietaria a un imprenditore svizzero a 1,3 milioni di euro, dopo essere stato messo in vendita alla cifra di un 1,6 milioni di euro.<ref>http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/contessa-cognato-plusvalenza-si-chiude-caso-famigerato-113173.htm</ref>
In base ad una inchiesta della procura di Roma, il cognato di Fini avrebbe ricevuto i soldi necessari per l'acquisto della casa di Montecarlo da Rudolf Baetsen, un collaboratore del discusso imprenditore del gioco d'azzardo Francesco Corallo, facendoli transitare per dei conti offshore. Per questo motivo è indagato dalla procura di Roma
<ref>http://www.ilgiornale.it/news/cronache/soldi-nero-e-casa-montecarlo-indagati-cognato-e-suocero-fini-1342204.html</ref>
Gianfranco Fini è attualmente indagato dalla procura di Roma per riciclaggio.
<ref>http://www.repubblica.it/cronaca/2017/02/14/news/gianfranco_fini_indagato_per_riciclaggio-158274549/</ref>
 
Il 22 gennaio [[2018]] il procuratore aggiunto Michele Prestipino e il sostituto procuratore Barbara Sargenti chiedono il rinvio a giudizio di Fini <ref>[http://www.lastampa.it/2018/01/22/italia/cronache/chiesto-processo-per-lex-presidente-della-camera-gianfranco-fini-e-per-i-tulliani-6Z9HfZxU2GiVdSxELO1QXO/pagina.html La Stampa, 22/01/2018, Chiesto il processo per l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini e per i Tulliani]</ref> che viene accolto il 16 luglio seguente; insieme a lui andranno a processo Elisabetta Tulliani con il fratello e il padre oltre a Corallo.
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=AUT Honour for Services to the Republic of Austria - 2nd Class BAR.png
|nome_onorificenza=Gran Decorazione d'Onore in Oro con Fascia dell'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca
|collegamento_onorificenza=Ordine al Merito della Repubblica Austriaca
|motivazione=
|luogo=[[Austria]]
|data=[[2002]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=UK Order St-Michael St-George ribbon.svg
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce Onorario dell'Ordine di San Michele e San Giorgio
|collegamento_onorificenza=Ordine di San Michele e San Giorgio
|motivazione=
|luogo=[[Regno Unito]]
|data=[[2005]]
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order_Pius_Ribbon_1kl.png
|nome_onorificenza=Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Piano
|collegamento_onorificenza=Ordine Piano
|motivazione=
|luogo=[[Città del Vaticano]], 11 luglio [[2005]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2005/novembre/21/Ciampi_Berlusconi_Casini_Letta_Ecco_co_9_051121027.shtml Corriere della sera 21 novembre 2005]</ref><ref> [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/2006/gennaio%202006.pdf ''Acta Apostolicae Sedis. Commentarium officiale'', Città del Vaticano, n.1, 6 gennaio 2006, p.89].</ref>
|data=
}}
 
== Opere ==
* ''Un'Italia civile'', intervista a cura di [[Marcello Staglieno (giornalista)|Marcello Staglieno]], Firenze, [[Ponte alle Grazie]], 1999. ISBN 88-7928-473-8
* ''L'Europa che verrà. Il destino del continente e il ruolo dell'Italia'', a cura di [[Carlo Fusi]], Roma, [[Fazi Editore]], 2003. ISBN 88-8112-484-X
* ''Progetto per l'Italia'', Roma, Secolo d'Italia, 2009.
* ''Il Futuro della Libertà. Consigli non richiesti ai nati nel 1989'', Milano, [[RCS MediaGroup|Rizzoli]], 2009. ISBN 88-17-03735-4
* ''L'Italia che vorrei'', [[Rubbettino Editore]], 2011. ISBN 88-4982-923-X
* ''Il ventennio. Io, Berlusconi e la destra tradita'', [[Rizzoli Editore]], 2013.
 
== Note ==
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== Bibliografia ==
* Goffredo Locatelli, Daniele Martini, ''Duce addio. La biografia di Gianfranco Fini''. 1994. ISBN 88-304-1265-1
* {{cita libro | cognome= D'Ilario| nome= Giorgio |coautori = Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri| titolo= Profilo storico della città di Legnano| editore= Edizioni Landoni| città= | anno= 1984 |isbn= no}}
* Corrado De Cesare. ''Il fascista del Duemila. Le radici del camerata Gianfranco Fini''. [[Kaos edizioni]], 1995. ISBN 88-7953-046-1
* {{cita libro | cognome= Agnoletto| nome= Attilio | titolo= San Giorgio su Legnano - storia, società, ambiente| editore= | città= | anno= 1992 | isbn= no|cid=Agnoletto, 1992}}
* [[Gian Antonio Stella]]. "''Gianfranco Fini, una faina senza zavorra''", in ''Tribù. Foto di gruppo con Cavaliere''. Milano, Mondadori, 2001. ISBN 88-04-49736-X
* Federico Guiglia, Para Enrico. ''Gianfranco Fini. Cronaca di un leader''. 2002. ISBN 88-7166-629-1
* Stefano Marsiglia, Collettivo Malatempora. ''Fini. Una storia nera''. 2004. ISBN 88-8425-040-4
*Luca Negri, ''Doppifini. L'uomo che ha detto tutto e il contrario di tutto'', Vallecchi, 2010 ISBN 9788884272126
 
== Voci correlate ==
* [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]]
* [[Chiesa di Sant'Erasmo (Legnano)]]
* [[ContradaAlleanza Sant'ErasmoNazionale]]
* [[Casa delle Libertà]]
* [[Il Popolo della Libertà]]
* [[Governo Berlusconi II]]
* [[Governo Berlusconi III]]
* [[Governo Berlusconi IV]]
* [[Elezione del Presidente della Camera del 2008]]
* [[Futuro e Libertà per l'Italia]]
* [[Con Monti per l'Italia]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|n=Categoria:Gianfranco Fini|s=Autore:Gianfranco Fini|commons=Category:Gianfranco Fini}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://storia.camera.it/presidenti/fini-gianfranco Scheda completa] a cura della [[Camera dei deputati]]
* {{cita web|cognome=|nome=|url= http://www.fondazionesanterasmo.it/storia.htm|titolo= Fondazione di Sant'Erasmo - Storia |accesso=5 febbraio 2015|editore=fondazionesanterasmo.it}}
* {{Camera.it|23480|9}}
* {{cita web|cognome=D'Ilario|nome=Giorgio |url= http://web.archive.org/web/20070316094739/www.legnano.org/reteciv/martinella/chiese/serasmo.htm|titolo= La storia della chiesa di S. Erasmo è legata all'ospizio di Bonvesin de la Riva - "La Martinella" n°6|accesso=5 febbraio 2015|editore=legnano.org}}
* {{Camera.it|23480|10}}
* {{Camera.it|23480|11}}
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{{Box successione
{{Legnano}}
|tipologia = incarico parlamentare
{{Portale|Altomilanese|Architettura|Medioevo}}
|carica = [[Presidenti della Camera dei deputati|Presidente della Camera dei deputati]]
|immagine = Logo della Camera dei deputati.svg
|periodo = 30 aprile [[2008]] - 14 marzo [[2013]]
|precedente = [[Fausto Bertinotti]]
|successivo = [[Laura Boldrini]]
|
}}
{{Box successione
|carica = [[Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 11 giugno [[2001]] - 17 maggio [[2006]]
|precedente = ''nessuno''
|successivo = [[Massimo D'Alema]]<br />[[Francesco Rutelli]]
}}
{{Box successione
|carica = [[Ministri degli affari esteri della Repubblica Italiana|Ministro degli affari esteri della Repubblica Italiana]]
|immagine = Italy-Emblem.svg
|periodo = 18 novembre [[2004]] - 17 maggio [[2006]]
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}}
{{Box successione
|tipologia = incarico di partito
|carica = Presidente di [[Alleanza Nazionale]]
|immagine = Alleanza Nazionale.svg
|periodo = 27 gennaio [[1995]] - 11 maggio [[2008]]
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|successivo = [[Ignazio La Russa]] (reggente)
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{{Box successione
|tipologia = incarico di partito
|carica = Presidente di [[Futuro e Libertà per l'Italia]]
|immagine = Futuro e Libertà logo.png
|periodo = 13 febbraio [[2011]] - 7 maggio [[2013]]
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}}
{{Box successione
|tipologia = incarico di partito
|carica = Segretario del [[Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]]
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|periodo = 14 dicembre [[1987]] - 14 gennaio [[1990]]
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{{Presidenti della Camera dei deputati}}
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[[Unione per l'Europa delle Nazioni|UEN]]
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{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:OspedaliPolitici delladel cittàMovimento metropolitanaSociale diItaliano-Destra MilanoNazionale]]
[[Categoria:ArchitetturePolitici di LegnanoAlleanza scomparseNazionale]]
[[Categoria:Politici del Popolo della Libertà]]
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[[Categoria:Studenti della Sapienza - Università di Roma]]