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==Biografia==
Studia matematica e fisica all'[[Università del Wisconsin-Madison]] e arte all'[[Università della California, Davis]]. La formazione scientifica si rivela fondamentale nel suo approccio analitico allo studio del linguaggio e delle sue potenzialità. Altrettanto rilevante è lo studio della filosofia, in particolare la lettura del filosofo austriaco [[Wittgenstein]]. Lo studio delle dottrine linguistiche si riflette nelle sue opere al neon come ''Raw War'' (1970) o ''Run From Fear-Run From Rear'' (1972)<ref>{{Cita web|url=https://mcachicago.org/Collection/Items/1972/Bruce-Nauman-Run-From-Fear-Fun-From-Rear-1972?locale=en|titolo=Bruce Nauman, Run from Fear, Fun from Rear, 1972|sito=MCA|lingua=en|accesso=2018-12-06}}</ref>, così come in tante altre, tutte contraddistinte da un'ironia sprezzante.<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/2003/g/rubriche/lessicoenuvole/15-giugn/15-giugn.html|titolo=I giochi di Nauman - Lessico e nuvole - Repubblica.it|sito=www.repubblica.it|accesso=2018-12-06}}</ref>
Sin da giovane coltiva l'hobby per la musica imparando a suonare basso e chitarra. Questa passione lo porta ad approfondire la teoria musicale rimanendo affascinato dalla figura di [[Arnold Schoenberg]]. Dopo le prime sperimentazioni in pittura, dal 1965 inizia a dedicarsi alla scultura e a sondare le potenzialità del corpo umano, attraverso la [[performance art]], e del linguaggio mediante l'uso dei neon. Sono note le collaborazioni cinematografiche con i registi sperimentali [[William Alland|William Allan]] e Robert Nelson, che lo portano a concepire alcune delle sue maggiori performance come veri e propri film, come ''Art Make-Up'', del 1968.
Al 1966 risale la prima mostra personale a Los Angeles, presso la Nicholas Wilder Gallery. Nel 1968 avvia una lunga e proficua collaborazione con la galleria d'arte di [[Leo Castelli]] a New York e la Konrad Fischer di Düsseldorf. Nello stesso anno partecipa a [[Documenta 4]] a Kassel. Nel 1970 partecipa alla decima edizione della Biennale di Tokyo. ▼
Nel 1972, il [[Los Angeles County Museum of Art]] e il Whitney Museum of American Art organizzano la sua prima mostra in un museo, tra gli Stati Uniti e l'Europa. L'ampia risonanza da parte del pubblico lo porta a rallentare la produzione in favore di ricerche più mirate. Il testo diventa l'oggetto attorno a cui ruotano le nuove realizzazioni
▲Al 1966 risale la prima mostra personale a Los Angeles, presso la Nicholas Wilder Gallery. Nel 1968 avvia una lunga e proficua collaborazione con la galleria d'arte di [[Leo Castelli]] a New York e la Konrad Fischer di Düsseldorf. Nello stesso anno partecipa a [[Documenta 4]] a Kassel.
▲Nel 1972, il [[Los Angeles County Museum of Art]] e il Whitney Museum of American Art organizzano la sua prima mostra in un museo, tra gli Stati Uniti e l'Europa. L'ampia risonanza da parte del pubblico lo porta a rallentare la produzione in favore di ricerche più mirate. Il testo diventa l'oggetto attorno a cui ruotano le nuove realizzazioni, caratterizzate da un senso di rabbia e frustrazione.
Nel 1980 si trasferisce nel [[Nuovo Messico]].
== Opere ==
==== Eleven color photographs
Si tratta di una serie di fotografie realizzate tra il 1966 e il 1967 e pubblicate nel 1970. Rappresentano una documentazione della vita dell'artista nel suo studio: appena laureato, vive grazie ai proventi dell'insegnamento e nel tempo libero a sua disposizione può dedicarsi alla sperimentazione. Inizia a fotografare gesti, situazioni ed attività quotidiane, che, pur nella loro banalità, diventano oggetto di indagine - riflessione e soggetto artistico.
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==== A rose has no teeth (1966) ====
==== Art Make
==== The True Artist Helps the World by Revealing Mystic Truths (1967) ====
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==== Walk with Contrapposto (1968) ====
==== Henry Moore bound to fail, back view (1967-1970) ====
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==== Untitled (1970) ====
Perfomance proposta per la prima volta alla Biennale di Tokyo. Fornisce a due performer precise istruzioni circa l’allestimento e la messa in scena. I due protagonisti
==== Raw War (1970) ====
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==== Body Pressure (1974) ====
La performance consiste in un elenco di istruzioni fornite dall'artista
'''South American Triangle (1981)'''
È la prima della serie dedicata alle sculture politiche ''Sedie Sospese''. La sedia è il medium della tortura e in quanto tale diventa essa stessa vittima del supplizio. Le sedie sospese
==== One Hundred Live and Die (1984) ====
Quattro colonne di neon contenenti parole che mettono in relazione la vita e la morte mediante diverse azioni, emozioni e colori.La sequenza di luci e tonalità differenti rappresenta l'esperienza umana. Le frasi si accendono e si spengono in modo alternato e ripetitivo fino al culmine dell'illuminazione quando l’intero brano si accende creando una sinfonia visiva.
==== Good Boy Bad Boy (1985) ====
==== World Peace (1996) ====
Cinque persone, ognuna in un ambiente diverso, vengono proiettate su degli schermi all'interno di una stanza, ognuno in una parete diversa. Gli attori ripetono strofe basate sulla variazione di verbi legati alla struttura della comunicazione (''to talk, to listen''). Come suggerisce il titolo dell'opera, il tema è incentrato sulla pace nel mondo. Secondo
==== Setting a Good Corner (1999) ====
==== Mapping the Studio I (2001) ====
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* Nel 1966 la Nicholas Wilder Gallery di Los Angeles tiene la prima mostra personale di sculture in vetroresina dell'artista.
* All'inizio del 1972 Jane Livingston, presso il Los Angeles County Museum of Art
* Nel 1981
* La retrospettiva organizzata dal Walker Art Center di Minneapolis attraversa America ed Europa
* Nel 1997 il Kunstmuseum Wolfsburg promuove una retrospettiva che raggiunge il Centre Georges Pompidou di Parigi, la Hayward Gallery di Londra e il Nykytaiteen Museo di Helsinki.
* Le sue mostre più recenti si sono tenute presso Dia Art Foundation (2002), [[Deutsche Guggenheim]], [[Tate Modern]] (2004), Scottsdale Museum of Contemporary Art (2005), Tate Liverpool (2006), [[Milwaukee Art Museum]] (2006), Berkeley Art Museum and Pacific Film Archive (2007) e Hamburger Bahnhof (2010), [[Fondation Cartier pour l’art contemporain]] e Gagosian Gallery (2015), in diverse occasioni a Punta della Dogana (2009-2018) e a [[Palazzo Grassi]] (2006-2013).
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* Nel [[1999]] riceve il [[Leone d'oro]] della [[Esposizione internazionale d'arte di Venezia|Biennale di Venezia]].
* Dagli [[Anni 1990|anni novanta]] viene classificato primo o fra i primi nel [[Kunstkompass]].<ref>{{de}}[http://www.artfacts.net/index.php?lang=2&living=1&pageType=ranking¶graph=4 Kunstkompass 2017].</ref>
<br />
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
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* ''Bruce Nauman,'' catalogo della mostra a cura di Laurence Sillars, Napoli (MADRE, Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina, 7 ottobre 2006 - 8 gennaio 2007).
* Kraynak Janet a cura di, ''Please pay attention please: le parole di Bruce Nauman'', Milano, Postmedia books, 2004.
*Johnson Elizabeth, ''The body of the text: Bruce Nauman’s instructions'' in ''Sculputure Journal'' 24-3, 2015.
*https://www.tate.org.uk/art/artists/bruce-nauman-1691<br /> <br />
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