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Sin da giovane coltiva l'hobby per la musica imparando a suonare basso e chitarra. Questa passione lo porta ad approfondire la teoria musicale rimanendo affascinato dalla figura di [[Arnold Schoenberg]]. Dopo le prime sperimentazioni in pittura, dal 1965 inizia a dedicarsi alla scultura e a sondare le potenzialità del corpo umano, attraverso la [[performance art]], e del linguaggio mediante l'uso dei neon. Sono note le collaborazioni cinematografiche con i registi sperimentali [[William Alland|William Allan]] e Robert Nelson, che lo portano a concepire alcune delle sue maggiori performance come veri e propri film, come ''Art Make-Up'', del 1968.
Al 1966 risale la prima mostra personale a Los Angeles, presso la Nicholas Wilder Gallery. Nel 1968 avvia una lunga e proficua collaborazione con la galleria d'arte di [[Leo Castelli]] a New York e la Konrad Fischer di Düsseldorf. Nello stesso anno partecipa a [[Documenta 4]] a Kassel. Nel 1970 partecipa alla decima edizione della Biennale di Tokyo. ▼
Durante gli anni sessanta insegna al [[San Francisco Art Institute]] (1966-1968).
Nel 1972, il [[Los Angeles County Museum of Art]] e il Whitney Museum of American Art organizzano la sua prima mostra in un museo, tra gli Stati Uniti e l'Europa. L'ampia risonanza da parte del pubblico lo porta a rallentare la produzione in favore di ricerche più mirate. Il testo diventa l'oggetto attorno a cui ruotano le nuove realizzazioni , caratterizzatefinalizzata daad unevidenziare sensotematiche diassociaee rabbiaa disturbi psicologici e frustrazionefisici. Questa riflessione sulla condizione umana è in parte influenzata dalla lettura di [[Samuel Beckett]]. ▼
▲Al 1966 risale la prima mostra personale a Los Angeles, presso la Nicholas Wilder Gallery. Nel 1968 avvia una lunga e proficua collaborazione con la galleria d'arte di [[Leo Castelli]] a New York e la Konrad Fischer di Düsseldorf. Nello stesso anno partecipa a [[Documenta 4]] a Kassel.
Nel 1970 partecipa alla decima edizione della Biennale di Tokyo.
▲Nel 1972, il [[Los Angeles County Museum of Art]] e il Whitney Museum of American Art organizzano la sua prima mostra in un museo, tra gli Stati Uniti e l'Europa. L'ampia risonanza da parte del pubblico lo porta a rallentare la produzione in favore di ricerche più mirate. Il testo diventa l'oggetto attorno a cui ruotano le nuove realizzazioni, caratterizzate da un senso di rabbia e frustrazione.
L'evoluzione verso direzioni più concettuali è finalizzata ad evidenziare tematiche associate a disturbi psicologici e fisici. Questa riflessione sulla condizione umana è in parte influenzata dalla lettura di [[Samuel Beckett]].
Nel 1980 si trasferisce nel [[Nuovo Messico]].
Nel 1993 riceve il [[premio Wolf per le arti]] (Israele) per il lavoro come scultore e per il suo contributo all'arte del XX secolo.
Nel [[1999]] riceve il [[Leone d'oro]] della [[Esposizione internazionale d'arte di Venezia|Biennale di Venezia]].
Dagli [[Anni 1990|anni novanta]] viene classificato primo o fra i primi nel [[Kunstkompass]].<ref>{{de}}[http://www.artfacts.net/index.php?lang=2&living=1&pageType=ranking¶graph=4 Kunstkompass 2017].</ref>
== Opere ==
L'opera consiste in una placchetta di piombo con incise le parole del titolo e rappresenta una delle sue prime sperimentazioni nel campo dei giochi linguistici.
==== Art Make - Up: No.1 White, No.2 Pink, No.3 Green, No.4 Black (1968) ====
ÈArt Make - Up: No.1 White, No.2 Pink, No.3 Green, No.4 Black del 1968, è un video composto da quattro scene di dieci minuti ciascuna. Nauman, a torso nudo, è inquadrato a mezzo busto. Immerge le dita nel trucco e lo spalma su viso e corpo fino ad esserne completamente coperto. La prima scena è dedicata al bianco, poi si passa al rosa, al verde e infine al nero, sovrapponendo ciascuno strato. Alla fine osserva il risultato del suo lavoro fissando l’obiettivo come fosse davanti ad uno specchio a dimostrazione di come l’artista possa diventare un’opera d’arte.<ref>{{Cita web|url=https://www.moma.org/learn/moma_learning/bruce-nauman-art-make-up-no-1-white-no-2-pink-no-3-green-no-4-black-1967-1968/|titolo=MoMA {{!}} Bruce Nauman. Art Make-Up: No. 1 White, No. 2 Pink, No. 3 Green, No. 4 Black. 1967-1968|sito=www.moma.org|accesso=2018-12-06}}</ref> I video, secondo le intenzioni iniziali, dovevano essere riprodotti contemporaneamente sulle quattro pareti di una stanza, ma questo tipo di installazione non è mai stata realizzata per quest'opera. Questo metodo è sviluppato in film e video - installazioni successive.
==== The True Artist Helps the World by Revealing Mystic Truths (1967) ====
==== Untitled (1970) ====
Perfomance proposta per la prima volta alla Biennale di Tokyo. Fornisce a due performer precise istruzioni circa l’allestimento e la messa in scena. I due protagonisti tengonohanno le braccia tese sopra lela lorotesta teste mentree si tengono leper manimano; e ruotano su un’unica linea al diisieme sopra di un quadrato sezionato a raggiera. Non esistono riprese o fotogrammi a testimonianza dell’esecuzione, rimane solo il progetto. Nel 2009 viene messa in scena durante la mostra ''Topological Gardens'' per la cinquantatreesima [[Biennale di Venezia]] grazie al contributo del [[Philadelphia Museum of Art]].<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=VernissageTV|titolo=Bruce Nauman US Pavilion at 53rd Venice Biennale 2009|accesso=2018-12-06|url=https://www.youtube.com/watch?v=6xZskccr_Q0}}</ref>
==== Raw War (1970) ====
==== Body Pressure (1974) ====
La performance consiste in un elenco di istruzioni fornite dall'artista e si concretizza in opera quando ilal pubblico le esegue. Lo spettatore appiattendosi contro un muro può sperimentare le sensazioni derivateche gli derivano. Si tratta di un'indagine sia fisica che psicologica sulla consapevolezza del proprio corpo. Non basta l'introspezione per conoscere se stessi, è necessario sperimentare i limiti fisici. Nel 2005 in occasione della performance ''Seven Easy Pieces'' tenutasi al [[Solomon R. Guggenheim Museum|Guggenheim]] di New York , [[Marina Abramović]] ripropone la performance.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Magnificent Weasel|titolo=Marina Abramovic Seven Easy Pieces (2007)|accesso=2018-12-06|url=https://www.youtube.com/watch?v=kQb_u7IkJzg}}</ref>
'''South American Triangle (1981)'''
È la prima della serie dedicata alle sculture politiche ''Sedie Sospese''. La sedia è il medium della tortura e in quanto tale diventa essa stessa vittima del supplizio. Le sedie sospese di Nauman hanno lo scopo di denunciare i regimi totalitari. Nel 1981 il messaggio era indirizzato ai governi del Sud America e del Sud Africa.<ref>{{Cita web|url=https://www.saatchigallery.com/artists/artpages/bruce_nauman_13.htm|titolo=Bruce Nauman - South America Triangle - Contemporary Art|sito=www.saatchigallery.com|accesso=2018-12-06}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.theartstory.org/artist-nauman-bruce.htm|titolo=Bruce Nauman Most Important Art {{!}} TheArtStory|sito=The Art Story|accesso=2018-12-06}}</ref>
==== One Hundred Live and Die (1984) ====
Quattro colonne di neon contenenti parole che mettono in relazione la vita e la morte mediante diverse azioni, emozioni e colori.La sequenza di luci e tonalità differenti rappresenta l'esperienza umana. Le frasi si accendono e si spengono in modo alternato e ripetitivo fino al culmine dell'illuminazione quando l’intero brano si accende creando una sinfonia visiva. Quest’effetto testimonia il suo grande interesse per il gioco combinato di parole ed elementi sociali così come per le relazioni tra i colori.<ref name=":0" />
==== Good Boy Bad Boy (1985) ====
ÈSi tratta di una video-installazione in cui gli attori ripetono 25 strofe cambiando, di volta in volta, pronomi e verbi, espressione tonale e velocità, così da rapportarsi l'una all'altra in modi sempre nuovi.<ref>{{Cita web|url=http://ubu.com/film/nauman_gooda.html|titolo=UbuWeb Film & Video: Bruce Nauman - Good Boy Bad Boy A (1985)|sito=ubu.com|accesso=2018-12-06}}</ref>
==== World Peace (1996) ====
Cinque persone, ognuna in un ambiente diverso, vengono proiettate su degli schermi all'interno di una stanza, ognuno in una parete diversa. Gli attori ripetono strofe basate sulla variazione di verbi legati alla struttura della comunicazione (''to talk, to listen''). Come suggerisce il titolo dell'opera, il tema è incentrato sulla pace nel mondo. Secondo Naumanl'attore, se tutti noi parlassimo e ci ascoltassimo a vicenda potremmo capirci e risolvere gran parte dei conflitti raggiungendo l'agognata pace. Tuttavia, persistendo nel voler far valere le proprie ragioni, spesso in modo egoistico, tutte le parole si accavallano creando un effetto caotico e disgregante.<ref>{{Cita web|url=http://www.museum-brandhorst.de/en/exhibitions/bruce-nauman.html|titolo=Museum Brandhorst {{!}} München: Exhibitions|sito=www.museum-brandhorst.de|accesso=2018-12-06}}</ref>
==== Setting a Good Corner (1999) ====
VideoL'opera è un video in cui sono riprese scene di vita quotidiana dell'artista nella sua proprietà ''Las Madres Ranch'' in New Mexico.
==== Mapping the Studio I (2001) ====
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