Guglielmo Ferrero e Discussioni utente:Chokri seghaier: differenze tra le pagine

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{{Bio
|Nome = Guglielmo
|Cognome = Ferrero
|Sesso = M
|LuogoNascita = Portici
|GiornoMeseNascita = 21 luglio
|AnnoNascita = 1871
|LuogoMorte = Mont-Pèlerin
|LuogoMorteLink = Vevey
|GiornoMeseMorte = 3 agosto
|AnnoMorte = 1942
|Epoca = 1800
|Epoca2 = 1900
|Attività = storico
|Attività2 = scrittore
|Nazionalità = italiano
|Immagine = Guglielmo Ferrero.jpg
|DimImmagine = 170
}}
 
{| style="width:100%; background:transparent; font-size:90%"
== Biografia ==
| style="background:#e0f0ff; border:1px solid silver; -moz-border-radius-topleft:12px; -webkit-border-top-left-radius:12px; border-top-left-radius:12px; width:20%; height:30px" | &nbsp;&nbsp; [[File:Help-browser.svg|18px|link=Aiuto:Benvenuto]] [[Aiuto:Benvenuto|Benvenuto]]
[[File:Lombroso.JPG|thumb|left|upright=0.6|Cesare Lombroso]]
| style="background:#6495ed; color:white; padding:0.5em 0.5em 0.5em 1em; font-size:140%; border:1px solid silver; -moz-border-radius-topright:12px; -webkit-border-top-right-radius:12px; border-top-right-radius:12px; width:80%" | '''Benvenuto/a su Wikipedia, <span style="color:white"><nowiki></nowiki>Chokri seghaier</span>!'''
Nato a Portici, presso [[Napoli]], dalla famiglia di origine piemontese di Vincenzo Ferrero, ingegnere delle Ferrovie, e di Candida Ceppi, studiò [[giurisprudenza]] dapprima all'[[Università di Pisa]] e poi - trasferitosi nel [[1889]] a [[Torino]], dove conobbe e frequentò [[Cesare Lombroso]] - all'[[Università di Torino|Università del capoluogo piemontese]], dove fece esperienza politica nel campo del [[radicalismo]] repubblicano e si laureò nel [[1891]] con la tesi ''I simboli. In rapporto alla storia e filosofia del diritto, alla psicologia e alla sociologia'', pubblicata in volume nel [[1893]]. Questo stesso anno conseguiva anche la laurea in [[Lettere e filosofia (facoltà universitaria)|lettere]] all'[[Università di Bologna]].
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| style="background:#e0e6ff; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Nuvola apps ksig-vector.svg|18px|link=Aiuto:Guida essenziale]] [[Aiuto:Guida essenziale|Guida essenziale]]
| rowspan="8" style="background:#fffff0; border:1px solid silver; -moz-border-radius-bottomright:12px; -webkit-border-bottom-right-radius:12px; border-bottom-right-radius:12px; padding:0.5em 1em;" |<div style="font-size:105%">Con i tuoi interessi e le tue conoscenze puoi far crescere il [[Wikipedia:LIBERA|sapere libero]] e l'enciclopedia. Scrivi nuove voci o amplia quelle già esistenti: '''il tuo contributo è prezioso'''!<br />
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Se '''contribuisci a Wikipedia su commissione''' si applicano '''[[Wikipedia:Avvertenze sulla contribuzione su commissione#Le nostre condizioni d'uso|condizioni d'uso particolari]]'''.
L'influsso del Lombroso, del quale condivideva l'approccio [[positivismo|positivistico]] alle scienze, comportò un suo cauto avvicinamento al [[socialismo]] - del quale comunque non fu mai seguace - alla collaborazione alla « [[Critica sociale]] » di [[Filippo Turati]] e a studi di [[sociologia]] e di [[Criminologia|antropologia criminale]]: nel [[1893]] pubblicava ''La donna delinquente'', scritto con il Lombroso, nel [[1894]] il ''Mondo criminale italiano'', scritto con [[Augusto Guido Bianchi]] e [[Scipio Sighele]], e con ques'ultimo, nel [[1896]], le ''Cronache criminali italiane''.
 
Ricorda di '''non copiare testi né immagini da libri o siti internet poiché <u>NON è consentito inserire materiale protetto da [[Wikipedia:Copyright|copyright]]</u>''' (nel caso sia tu l'autore/autrice, devi seguire [[Wikipedia:Copyright#Se concedi l'uso del materiale presente sul tuo sito o su altre fonti|l'apposita procedura]]), e di scrivere seguendo un '''[[Wikipedia:Punto di vista neutrale|punto di vista neutrale]]''', citando le '''[[WP:FONTI|fonti]]''' utilizzate.
Alla fine del [[1893]] Ferrero era intanto partito per [[Londra]], soggiornandovi alcuni mesi ed entrando in contatto con esponenti del [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]]. Tornato a Torino nel [[1894]], fu coinvolto nella repressione del movimento socialista ordinata dal governo di [[Francesco Crispi]] e rinviato a processo per «attività sovversiva» il 14 novembre insieme con [[Oddino Morgari]], [[Claudio Treves]] e altri. Solo nell'estate del [[1895]] si ebbe la sentenza, che gli imponeva il soggiorno obbligato di due mesi ad [[Oulx]]. Nel frattempo, Ferrero e Treves avevano avuto il permesso di partire per l'Europa settentrionale, visitando [[Berlino]], dove conobbero il dirigente socialista [[Adolf Braun]], la moglie del quale, Bertha, sarà la traduttrice in tedesco e in inglese delle opere del Ferrero. Passarono poi in [[Svezia]] e in [[Russia]], dove conobbero [[Lev Tolstoi|Tolstoi]]. Risultato di queste esperienze, giudiziarie e di viaggio, furono l'opuscolo anti-crispino ''Il fenomeno Crispi e la reazione'', del 1895, e ''L'Europa giovane. Studi e viaggi nei paesi del Nord'', pubblicato nel [[1897]].
 
<div align="center" style="font-size:130%">Buon lavoro e buon divertimento da parte di tutti i wikipediani!</div>
[[File:Ernesto Teodoro Moneta.jpg|thumb|upright=0.6|Ernesto Teodoro Moneta]]
Il giudizio di Ferrero su Crispi fu durissimo e fu ribadito in tutta la sua vita: «inimicò l'Italia e la Francia, rovinò l'antica economia del regno liberale, a base agricola, precipitandola nelle avventure del protezionismo industriale: lanciò l'Italia nella grande politica degli armamenti a oltranza, degli allarmi continui, delle rivendicazioni generalizzate». Crispi cercò di « mantenersi al potere sfruttando la paura della rivoluzione e il prestigio delle conquiste, l'una e l'altra immaginarie. Col pretesto di piccole sommosse scoppiate in Sicilia e nell'Italia centrale [...] proclamò che la rivoluzione sociale era imminente e in gran fretta montò una macchina di repressione sul ben noto modello: legge marziale, bavaglio alla stampa, dispersione e persecuzione dei socialisti, attentati più o meno autentici, regime poliziesco, deportazione amministrativa ».<ref name="G. Ferrero, Pouvoir, 1942">G. Ferrero, ''Pouvoir'', 1942.</ref>
 
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Del resto, Ferrero denunciava il malessere generale della politica italiana: il trasformismo dei parlamentari e l'indifferenza della popolazione. Nel [[1897]], in un clima reso aspro dal fallimento dell'impresa coloniale di [[Abissinia]] e dai pericoli di involuzione autoritaria, Ferrero, convinto che occorresse « modernizzare il paese, industrializzarlo, organizzarlo, democratizzarlo, risvegliare nelle classi medie e popolari lo spirito civico [...] dargli un regime parlamentare serio, in cui partiti ben organizzati si disputassero il potere »,<ref name="G. Ferrero, Pouvoir, 1942"/> divenne collaboratore del quotidiano « [[Il Secolo (quotidiano)|Il Secolo]] » di [[Milano]], diretto dall'amico [[Ernesto Teodoro Moneta]], organo di grande tiratura del pur piccolo [[Partito Radicale Italiano]].
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|titolo = Altre informazioni
Ne ''L'Europa giovane'' Ferrero, secondo un'ottica politica radicale-democratica e una sociologia di ascendenza [[Herbert Spencer|spenceriana]], rilevava come nei paesi latini come l'Italia la società fosse « governata da classi che non rappresentano il lavoro produttivo » ed esprimesse un governo « ladrone e mecenate a un tempo, spogliatore ed elemosiniere », predominando uno Stato autoritario e cesarista, che si presentava alle plebi agricole essenzialmente nella forma del « gendarme e del pubblicano »,<ref>G. Ferrero, ''L'Europa giovane'', 1897, p. 418.</ref> mentre nelle società del Nord-Europa, dove era in pieno sviluppo il moderno capitalismo industriale, nemico delle aristocrazie, « tutti gli uomini, anche i più umili, sono collaboratori dell'universo lavoro comune e quindi elementi necessari del tutto », perché prevale una « giustizia proficua e viva nei rapporti fra gli uomini ».<ref>G. Ferrero, ''L'Europa giovane'', cit., p. 424.</ref>
}}
 
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=== ''Grandezza e decadenza di Roma'' ===
*[[Portale:Progetti|Visualizza l'elenco]] dei '''[[Wikipedia:Progetto|progetti collaborativi]]''' riguardanti specifiche aree tematiche dell'enciclopedia: puoi partecipare liberamente a quelli di tuo interesse o chiedere suggerimenti.
[[File:Gina Lombroso 1892.jpg|thumb|left|upright=0.6|Gina Lombroso]]
*Identificati nelle [[Aiuto:Pagina di discussione|pagine di discussione]]: '''[[Aiuto:Firma|firma]] i tuoi interventi''' con il tasto che vedi nell'immagine.
Sia ne ''L'Europa giovane'' che in un ciclo di conferenze tenute nel [[1898]], Ferrero credette che il militarismo fosse una pratica politica volta al tramonto presso le nazioni moderne ed evolute, proprio quando la Repubblica americana sottraeva le ultime colonie alla decadente Spagna, l'Inghilterra era impegnata nel conflitto boero e l'Europa tutta, con la Francia e la Germania di [[Guglielmo II di Germania|Guglielmo II]] in testa, si preparava a un grande e decisivo conflitto. In ogni caso, egli già pensava a individuare nella storia passata i segni dai quali « si possa riconoscere se un popolo ascende o decade », cercando di trarre una legge generale sullo sviluppo e la decadenza dei popoli. Di qui il progetto di una storia di Roma antica, la ''Grandezza e decadenza di Roma'', che per altro a suo dire divenne, nella sua elaborazione, opera di compiuta storiografia: « la storia di Roma, di mezzo e strumento ad una ricerca filosofica, divenne opera d'arte e fine a sé stessa ».<ref>G. Ferrero, ''La vecchia Europa e la nuova'', 1918, pp. 14 e ss.</ref>.
*Una volta consultata la Guida essenziale, prova ad ampliare le tue conoscenze sul funzionamento di Wikipedia con il '''[[Aiuto:Tour guidato|Tour guidato]]'''.
 
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I cinque volumi dell'opera furono pubblicati dal [[1901]] - anno del suo matrimonio con [[Gina Lombroso|Gina]] ([[1872]]-[[1944]]), la figlia dell'antropologo Cesare - al [[1907]], e sono incentrati sulla crisi della Repubblica romana che portò al potere [[Giulio Cesare]] e poi l'imperatore [[Augusto]]. La fluidità della narrazione assicurò all'opera un clamoroso successo di pubblico, anche all'estero, dove fu presto tradotta e ammirata,<ref>La traduzione francese si arricchì nel 1908 di un sesto volume.</ref> ma fu stroncata dagli accademici italiani. Lontano sia dagli impianti storici che privilegiavano le vicende politico-militari sia dalla storiografia critica e filologica, e attento piuttosto alle vicende delle classi in lotta, egli costruì una storia sociale e prese a modello il [[Theodor Mommsen|Mommsen]], rovesciando però le conclusioni della ''Römische Geschichte''.
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In Ferrero, Cesare non è più il perfetto statista disegnato da Mommsen, anzi: « Cesare non fu un grande uomo di stato, ma il più gran demagogo della storia. Egli personificò tutte le forze rivoluzionarie, splendide e orrende, dell'era mercantile in lotta con le tradizioni della vecchia società agricola [...] Allorché egli s'illuse di poter sovrapporre la volontà sua e il suo pensiero a tutte le correnti intellettuali e sociali del tempo, dominandole, egli scontentò tutti e fu travolto ».<ref>G. Ferrero, ''Grandezza e decadenza di Roma'', II, 1904, pp. 514-515.</ref> Al contrario del mediocre e opportunista Augusto dello storico tedesco, la ricerca di Ferrero ha « conchiuso in modo diverso dalla tradizione soprattutto in due punti molto importanti. Io considero come una leggenda, che non ha fondamento alcuno nei documenti, l'affermazione tante volte ripetuta che Augusto fu l'esecutore dei disegni di Cesare [...] le condizioni dell'Italia e dell'Impero mutarono talmente, che Augusto ebbe un compito del tutto diverso da quello che spettò a Cesare. Un altro grande errore, che ha travisata tutta la storia della prima parte dell'Impero, giudico poi l'altra idea, comunemente accettata, che Augusto sia il fondatore della monarchia a Roma. Egli fu invece l'autore dì una restaurazione repubblicana, vera e non formale ».<ref>G. Ferrero, ''Grandezza e decadenza di Roma'', III, 1906, p. VIII.</ref>
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|titolo = Serve aiuto?
L'opera fu premiata dall'[[Académie Française]] con il « prix Langlois ». Nel [[1906]], a [[Ginevra]], Ferrero tenne conferenze e al [[Collège de France]] di [[Parigi]] un corso di lezioni sulla storia di Roma. Nella capitale francese conobbe Emilio Mitre, il proprietario del popolare quotidiano argentino « La Nación », al quale egli collaborava, che invitò i coniugi Ferrero e il figlio [[Leo Ferrero|Leo]] ([[1903]]-[[1933]]) a [[Buenos Aires]]. Qui stettero nell'estate del [[1907]] e passarono poi a [[Rio de Janeiro]], invitati dal governo brasiliano.
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Se hai bisogno di aiuto, chiedi allo [[Aiuto:Sportello informazioni|sportello informazioni]] (e non dimenticare che la risposta ti verrà data in quella stessa pagina). Se avessi bisogno di un aiuto ''continuativo'', puoi [[Progetto:Coordinamento/Accoglienza/Nuovi_arrivati|richiedere di farti affidare un "tutor"]].
[[File:Famiglia Ferrero 1921.jpg|thumb|upright=0.7|La famiglia Ferrero nel 1921]]
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Tornato a Torino in novembre, ricevette l'invito del presidente statunitense [[Theodore Roosevelt]]. Nel [[1908]] tenne così lezioni e conferenze negli [[Stati Uniti]], riassunte nei due libri ''Characters and events of Roman history'', del [[1909]], e ''Ancient Rome and modern America'' del [[1914]]. A tanti successi, che favorivano anche l'immagine della cultura italiana all'estero, corrispose il progetto del governo italiano di assegnargli nel [[1910]] una cattedra di nuova istituzione, quella di [[filosofia della storia]] presso l'[[Sapienza - Università di Roma|Università di Roma]]. Tutte le maggiori autorità della scienza storica italiana, per ostilità al Ferrero, insorsero contro la proposta che fu dibattuta in [[Senato]] e infine respinta.
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Nel [[1913]] usciva il nuovo libro ''Fra i due mondi'', nel quale Ferrero teorizzava l'esistenza di due storiche civiltà tra loro contrastanti, la civiltà europea erede del mondo classico e ormai al tramonto, che egli definiva ''qualitativa'', e all'opposto, la moderna civiltà industriale, o ''quantitativa'', realizzata e trionfante nel Nuovo mondo. Nel [[1915]] si dichiarò favorevole all'intervento in guerra ma si avvide presto di aver commesso un errore.
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Nel [[1916]] Ferrero e la famiglia - nel 1909 era nata la figlia Nina ([[1909]]-[[1987]]) - si trasferirono a [[Firenze]], inquilini della casa di viale Machiavelli del musicista [[Alberto Franchetti]]. Qui vi diresse la « Rivista delle nazioni latine » e « France-Italie ». Divenuto più conservatore in politica, ne ''La tragedia della pace'' guardò con timore ai mutati equilibri che la fine della guerra e la scomparsa dei tre grandi imperi aveva prodotto in Europa, e disapprovò le umilianti condizioni imposte alla Germania dal [[trattato di Versailles (1919)|trattato di Versailles]].
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page=Aiuto:Sportello_informazioni
=== L'antifascismo ===
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[[File:Benedetto Croce.jpg|thumb|left|upright=0.6|Benedetto Croce]]
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Del fascismo fu risoluto avversario. Aderì all<nowiki>'</nowiki>''Associazione proporzionalistica'' contro le riforme costituzionali e della legge elettorale, e all<nowiki>'</nowiki>''Associazione per il controllo democratico'', entrambe volute da [[Filippo Turati|Turati]]. Sostenne l<nowiki>'</nowiki>''Unione nazionale'' di [[Giovanni Amendola]], contribuì alla stesura di ''Giacomo Matteotti nel I anniversario del suo martirio'' e firmò il ''[[Manifesto degli intellettuali antifascisti]]'' di [[Benedetto Croce]]<ref>Piero Treves, ''Dizionario biografico degli italiani'', vol. 47, 1997.</ref>.
buttonlabel=Domanda allo Sportello informazioni
 
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Minacciato di confino e sottoposto a stretta vigilanza della polizia, gli fu tolto il passaporto. Sfrattata dalla casa fiorentina, la famiglia Ferrero si ritirò nella villa dell'Ulivello, in [[Strada in Chianti]], acquistata nel [[1917]]. Finita la collaborazione con « Il Secolo », trasformato in un quotidiano filo-fascista, nel suo forzato isolamento Ferrero continuò a collaborare con la stampa estera, come il quotidiano « La Dépêche de Toulouse », la rivista « L'Illustration » e l'inglese « Illustrated London News », e iniziò a scrivere romanzi, ambientati nell'Italia umbertina e nel Corno d'Africa delle imprese coloniali, della serie ''La terza Roma'': il primo di essi, ''Le due verità'', fu pubblicato nel [[1926]], ''La rivolta del figlio'' nel [[1927]], ''Sudore e sangue'' nel [[1930]].
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Gli amici stranieri si adoperarono per far espatriare i Ferrero: i due figli Leo e Nina lasciarono l'Italia per [[Parigi]] nel [[1928]] e i due coniugi per [[Ginevra]] nel febbraio del [[1930]], grazie all'intervento personale del [[Alberto I del Belgio|re del Belgio]] - che era appena divenuto suocero del principe [[Umberto II d'Italia|Umberto di Savoia]] - presso [[Mussolini]]. L'[[Università di Ginevra|Università]] e l'[[Graduate Institute of International and Development Studies|Institut universitaire de hautes études internationales]] di Ginevra affidarono a Ferrero la cattedra di Storia contemporanea. Grande fu successo dei suoi corsi, ai quali assisteva, insieme con gli studenti, un folto pubblico attratto dalla fama del professore italiano.
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<div style="font-size:95%">[[file:Flag of the United Kingdom.svg|20px]] Hello and welcome to the Italian Wikipedia! We appreciate your contributions. If your Italian skills are not good enough, that’s no problem. We have an [[Wikipedia:Ambasciata|embassy]] where you can inquire for further information in your native language or you can contact directly [[Wikipedia:Babel/It-0|a user in your language]]. We hope you enjoy your time here!</div>
Il figlio Leo, giovane scrittore, morì in un incidente stradale nel [[Nuovo Messico]] nel [[1933]] e le sue spoglie furono traslate a Ginevra. Il padre curò la pubblicazione degli scritti del figlio, pubblicò nel [[1936]] a [[Lugano]] il proprio romanzo ''Liberazione'', l'ultimo della serie ''La terza Roma'' e vietato in Italia, e si dedicò ai suoi studi storici, ora dedicati al tema della legittimità del potere politico. Ne sono frutto l<nowiki>'</nowiki>''Aventure. Bonaparte en Italie'', del 1936, la ''Reconstruction. Talleyrand à Vienne'', del [[1940]], e infine ''Pouvoir''<ref>Sul sottotitolo (i “geni invisibili” della città) v. Giampiero Buonomo, ''Titolo V e "forme di governo": il caso Abruzzo (dopo la Calabria)'', in Diritto e Giustizia on-line: 25/9/2003.</ref>, pubblicato a [[New York]] nel [[1942]], pochi mesi prima della morte, che lo colse improvvisamente nella sua residenza presso [[Vevey]]. Fu sepolto accanto al figlio nel cimitero di [[Plainpalais]], a Ginevra, dove due anni dopo lo raggiunsero le spoglie della moglie Gina.
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| style="background:#e5e0ff; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Crystal Clear app ktip.svg|18px|link=Aiuto:Tour guidato]] [[Aiuto:Tour guidato|Tour guidato]]
La figlia Nina sposò il diplomatico e giornalista jugoslavo Bogdan Raditsa, autore dei ''Colloqui con Guglielmo Ferrero'', pubblicati a Lugano nel [[1939]]. Nina Ferrero visse in Italia e negli Stati Uniti, insegnando francese e inglese alla Fairleigh Dickinson University di Madison, nel [[New Jersey]], e fu membro della International League for Human Rights di New York. Morì il 4 settembre [[1987]] nella villa paterna di Strada in Chianti.<ref>''The New York Times'', 8 settembre 1987, [http://www.nytimes.com/1987/09/08/obituaries/nina-raditsa.html ''Nina Raditsa'']</ref>
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| style="background:#ffe0f1; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Accessories-text-editor.svg|18px|link=Wikipedia:Raccomandazioni e linee guida]] [[Wikipedia:Raccomandazioni e linee guida|Raccomandazioni e linee guida]]
== Prima edizione delle opere ==
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* ''I simboli. In rapporto alla storia e filosofia del diritto, alla psicologia e alla sociologia'', Torino, Fratelli Bocca, 1893
| style="background:#ffe5e0; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Copyright-problem.svg|18px|link=Wikipedia:Copyright]] [[Wikipedia:Copyright|Copyright]]
* ''La donna delinquente, la prostituta e la donna normale'', con Cesare Lombroso, Torino-Roma, Roux e C., 1893
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* ''Mondo criminale italiano'', con Augusto Guido Bianchi e Scipio Sighele, Milano, Omodei Zorini, 1894
| style="background:#ffefe0; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Crystal Clear app ksirtet.svg|18px|link=Portale:Progetti]] [[Portale:Progetti|Progetti tematici]]
* ''Il fenomeno Crispi e la reazione'', Torino, Camillo Olivetti, 1895
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* ''Cronache criminali italiane'', con Scipio Sighele, Milano, Fratelli Treves, 1896
| style="background:#fff8dc; border:1px solid silver; -moz-border-radius-bottomleft:12px; -webkit-border-bottom-left-radius:12px; border-bottom-left-radius:12px; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Nuvola apps bookcase.svg|18px|link=Aiuto:Glossario]] [[Aiuto:Glossario|Glossario]]
* ''L'Europa giovane. Studi e viaggi nei paesi del Nord'', Milano, Fratelli Treves, 1897
|}Naturalmente un benvenuto anche da parte mia! Se avessi bisogno di qualcosa non esitare a contattarmi.
* ''Il militarismo. Dieci conferenze'', Milano, Fratelli Treves, 1898
<span style="color:#002020">[[Utente:Klaudio|Kla]]</span>[[Discussioni utente:Klaudio|<span style= "color:#ffb000;">udio</span>]] 21:30, 22 dic 2018 (CET)
* ''Le grandi ingiustizie della giustizia. La costituzione di parte civile nel processo Murri'', Milano, Renzo Streglio, 1900
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* ''Grandezza e decadenza di Roma'', 5 voll, Milano, Fratelli Treves, 1901-1907 (trad. francese: Grandeur et décadence de Rome, 6 voll., Paris, Plon, 1902-1908)
* ''Giulio Cesare'', Milano, Fratelli Treves, 1902
* ''La monarchia italiana e la situazione presente'', Roma, Divenire sociale, 1905
* ''Characters and events of Roman history from Caesar to Nero'', New York, G. P. Putnam's Sons, 1909
* ''Roma nella cultura moderna'', Milano, Fratelli Treves, 1910
* ''In memoria di Cesare Lombroso'', Milano, Fratelli Treves, 1910
* ''Fra i due mondi'', Milano, Fratelli Treves, 1913
* ''Ancient Rome and modern America. A comparative study of morals and manners'', New York, G. P. Putnam's Sons, 1914
* ''La guerra europea. Studi e discorsi'', Milano, Ravà e C., 1915
* ''Le origini della guerra presente'', Milano, Ravà e C., 1915
* ''Le génie latin et le monde moderne'', Paris, Bernard Grasset, 1917
* ''La vecchia Europa e la nuova''. Saggi e discorsi, Milano, Fratelli Treves, 1918
* ''Memorie e confessioni di un sovrano deposto'', Milano, Fratelli Treves, 1920
* ''Roma antica'', con Corrado Barbagallo, 3 voll., Firenze, Le Monnier, 1921-1922
* ''La tragedia della pace. Da Versailles alla Ruhr'', Milano, Athena, 1923
* ''La torre di Babele'', Torino-Genova, Problemi moderni, 1923
* ''Da Fiume a Roma. Storia di quattro anni'', Milano, Athena, 1923
* ''La palingenesi di Roma. Da Livio a Machiavelli'', con Leo Ferrero, Milano, Corbaccio, 1924
* ''Le donne dei Cesari'', Milano, Athena, 1925
* ''La democrazia in Italia. Studi e precisioni'', Milano, Edizioni della Rassegna internazionale, 1925
* ''Discorsi ai sordi'', Milano, Corbaccio, 1925
* ''La rovina della città antica'', Milano, Athena, 1926
* ''Entre le passé et l'avenir'', Paris, Editions du Sagittaire, 1926
* ''La terza Roma. Le due verità'', Milano, Mondadori, 1926
* ''La terza Roma. La rivolta del figlio'', Milano, Mondadori, 1927
* ''La terza Roma. Sudore e sangue'', Milano Mondadori, 1930
* ''La fin des aventures. Guerre et paix'', Paris, Rieder, 1931
* ''La terza Roma. Liberazione'', Lugano, Nuove Edizioni Capolago, 1936
* ''Aventure. Bonaparte en Italie. 1796-1797'', Paris, Plon, 1936
* ''Reconstruction. Talleyrand à Vienne. 1814-1815'', Paris, Plon, 1936
* ''Nouvelle histoire romaine'', Paris, Hachette, 1936
* ''Pouvoir: les génies invisibles de la cité'', New York, Brentano, 1942
 
=== Edizioni moderne e traduzioni italiane ===
* {{Cita libro|titolo=I simboli. In rapporto alla storia e filosofia del diritto, alla psicologia e alla sociologia|altri=a cura di B. Lauretano|edizione=Collana Guglielmo Ferrero|città=Napoli|editore=Edizioni Scientifiche Italiane|anno=1995|isbn=978-88-8114-131-9}}
* {{Cita libro|titolo=Avventura. Bonaparte in Italia (1796-1797)|altri=trad. G. Alessandroni|edizione=Collana Storica|editore=Corbaccio|città=Milano|anno=1996|isbn=978-88-7972-229-2}}
* {{Cita libro|titolo=La vecchia Italia e la nuova|altri=a cura di [[Lorella Cedroni]]|edizione=Collana Guglielmo Ferrero|città=Napoli|editore=Edizioni Scientifiche Italiane|anno=1997|isbn=978-88-8114-132-6}}
* {{Cita libro|titolo=Ricostruzione. Talleyrand a Vienna (1814-1815)|altri=Con una nota introduttiva di [[Sergio Romano]], traduzione di P. Carrara Lombroso|edizione=Collan Storica|editore=Corbaccio|città=Milano|anno=1999|isbn=978-88-7972-276-6}}
* {{Cita libro|titolo=La democrazia in Italia. Studi e precisioni|altri=Introduzione di Carlo Mongardini|edizione=Collana I problemi della democrazia|città=Soveria Mannelli|editore=Rubbettino|anno=2000|isbn=978-88-7284-356-7}}
* {{Cita libro|titolo=La vecchia Europa e la nuova. Una rilettura della modernità|altri=a cura di D. Pacelli|edizione=Collana Guglielmo Ferrero n.3|città=Napoli|editore=Edizioni Scientifiche Italiane|anno=2003|isbn=978-88-495-0646-4}}
* {{Cita libro|titolo=Da Fiume a Roma. 1919-23: Storia di quattro anni. L'invenzione del fascismo|altri=a cura di P. Flecchia|edizione=Collana Eretica|editore=Stampa Alternativa|città=|anno=2003|isbn=978-88-7226-749-3}}
* {{Cita libro|titolo=Potere. I geni invisibili della città|altri=a cura di Luciano Pellicani|edizione=Collana I viaggi n.6|città=Lungro|editore=Marco Editore|anno=2005|isbn=978-88-88897-49-3}}
* {{Cita libro|titolo=La donna delinquente, la prostituta e la donna normale|città=Milano, et al.|anno=2009|isbn=978-88-6463-005-2}}
* {{Cita libro|titolo=Le due rivoluzioni francesi|altri=A cura e introduzione di Alessandro Orsini|edizione=Collana Universale n.10|editore=Rubbettino|città=Soveria Mannelli|anno=2013|isbn=978-88-498-3247-1}}
* {{Cita libro|titolo=Grandezza e decadenza di Roma|edizione=Collana Le Navi|editore=Castelvecchi|città=Roma|anno=2016|isbn=978-88-694-4334-3}} (in pubblicazione)
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Corrado Barbagallo, ''L'opera storica di Guglielmo Ferrero e i suoi critici'', Milano, Fratelli Treves, 1911
*Bogdan Raditsa, ''Colloqui con Guglielmo Ferrero'', Lugano, Nuove Edizioni Capolago, 1939
*Leo Ferrero, ''Diario di un privilegiato sotto il fascismo'' (1946), a cura di A. Macchi, Bagno a Ripoli, Passigli, 1993 ISBN 978-88-368-0207-4
*Giuseppe Sorgi, ''Potere tra paura e legittimità. Saggio su Guglielmo Ferrero'', Milano, Giuffrè, 1983
*Lorella Cedroni, ''I tempi e le opere di Guglielmo Ferrero. Saggio di bibliografia internazionale'', Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1993 ISBN 978-88-7104-762-1
*''La vecchia Italia e la nuova'', a cura di Lorella Cedroni, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 1997 ISBN 978-88-8114-132-6
*''Nuovi studi su Guglielmo Ferrero'', Atti del convegno ''Rivoluzione, bonapartismo e restaurazione in G. Ferrero'', Forlì 21–22 novembre 1997, e delle Giornate di studi del gruppo di ricerca CNR su ''Storia, società e politica in G. Ferrero'', 27–28 gennaio 1998, a cura di Lorella Cedroni, Roma, Aracne Editrice, 1998 ISBN 88-7999-218-X
*Lorella Cedroni, ''Guglielmo Ferrero. Una biografia intellettuale'', Roma, Aracne Editrice, 2006 ISBN 978-88-548-0854-6
*Luca Fezzi, ''Matthias Gelzer, Guglielmo Ferrero e Gaetano Mosca'', Quaderni di Storia 76 (2012), 155-164.
 
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL47/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_Vol47_019076.xml|titolo=P. Treves, ''Guglielmo Ferrero'' in «Dizionario biografico degli Italiani»}}
*{{cita web|http://www.liberliber.it/libri/f/ferrero/index.php|Liberliber: biografia e opere}}
* {{cita web|url=http://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:J_rw7l8RbTsJ:www.cg06.fr/document/%3Ff%3Ddecouvrir-les-am/fr/rr187-montesquieugalli.pdf+ferrero+grandezza+decadenza&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESjPCNlq98k92EhGo4eh1Eb-SJb3Z-eJjTGoQarQ_qdmjG1sziaHCi1Ihck0kZ9xndIBmrVKX5HsTCYZ3cPtPJeVZ9CuZDUvUfIVJEwEQSdqugmLXSjMmUT8BOPDUBr_YdS30BtT&sig=AHIEtbSakLaqpbDZnlrrV2fkE3gwuMGG0w|titolo=S. B. Galli, ''Le fonti francesi del pensiero politico di G. Ferrero''}}
* {{cita web|url=http://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:LK1aIqPkVPsJ:www.aracneeditrice.it/pdf/218.pdf+La+vecchia+Italia+e+la+nuova,+a+cura+di+L.+Cedroni,+Napoli,+Edizioni+Scientifiche+Italiane&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESjpokHs3fnioK4vGeLYY62kI1ijMPTOQKtz_pEetycGYbGJUM3GNdibLm0wI7gC1LE2x_VWW4x4H0zjy_Qg7YfgI7icf2R3FxqPjkNiNBPwGliOdt9pFIt7mOLwd8tC_1NBACx5&sig=AHIEtbR4mHAr6YvbwvnDN8xEUQ5A9XPY9A|titolo=Atti del convegno ''Nuovi studi su Guglielmo Ferrero'', estratto}}
* {{cita web|http://www.polyarchy.org/basta/documenti/ferrero.1942.html|G. Ferrero, ''Potere'', estratto}}
* {{cita web|url=http://www.archive.org/search.php?query=creator%3A%22Ferrero%2C+Guglielmo%2C+1871-1942%22|titolo=G. Ferrero, ''Opere'' (on-line)}}
 
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