Navigli (Milano) e Massimo (famiglia): differenze tra le pagine

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{{Casata
[[File:Navigli XX secolo.png|thumb|right|Navigli del Milanese e del Pavese nel XX secolo]]
|cognome = Massimo
|stemma = Coat of arms of the House of Massimo.svg
|motto = Cunctando Restituit
|blasonatura = <div align=justify>''Partito; nel primo fasciato d'azzurro e d'argento alla banda d'oro attraversante (Staglia o Astalli); nel secondo d'argento al palo fascia d'azzurro, uscente dalla partizione, carico sul palo di sette scudetti del campo, sulla fascia di due scudetti eguali posti nel verso della pezza (Citarei), la fascia accompagnata da due leoni di rosso, coronati d'argento (Massimo)''<ref>Giannino Tiziani,''Famiglie e stemmi cornetani dalla schedatura di beni artistici di Tarquinia'', 2003, p.13.</ref>. ''Cimiero: un leone d'oro. Sostegni: due leoni d'oro affrontati.''<ref>Amayden, p. 202</ref></div>
|stato = {{PON}}<br />{{simbolo|Flag of Italy (1861-1946) crowned.svg}} [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]<br />{{ITA}}
|titoli = [[Principe]] di [[Arsoli]], [[Principe]] di [[Roccasecca dei Volsci]]<br />[[Duca]] di [[Rignano Flaminio|Rignano]]<br />[[Marchese]] di [[Calcata]]<br />[[Barone]] di [[Pisterzo]]
|fondatore = [[Leone Massimo, morto nel 1012]]
|attualecapo = Don Ferdinando (*[[1940]])
|datafondazione = (''[[IX secolo]]'')
|etnia = [[Italia]]na
|ramicadetti = Massimo d'Aracoeli<br /><small>''[[XVI secolo]] - [[1907]]''</small><br />[[Lancellotti (famiglia)]] (già Massimo)<br /><small>''dal [[1852]]''</small>
}}
I '''Massimo''' sono una storica [[famiglia]] [[principe]]sca di [[Roma]], ancora fiorente.
 
== Discendenza leggendaria ==
I '''Navigli<ref>La parola naviglio deriva dal latino ''navigium'', imbarcazione, indicando quindi, ''strictu senso'', un canale navigabile, ma in Lombardia e nel Milanese in particolare la distinzione non è mai stata rigida, probabilmente per il fatto che tutti i canali del sistema ebbero, fino dall'origine, sia la funzione irrigatoria sia quella di navigazione, così che nella pratica locale naviglio e canale sono diventati sinonimi.</ref> di Milano''' sono un sistema di canali irrigui e navigabili, con baricentro la città lombarda di [[Milano]], che metteva in comunicazione il [[lago Maggiore]], quello di [[Lago di Como|Como]] e il basso [[Ticino (fiume)|Ticino]] aprendo al [[capoluogo]] [[Lombardia|lombardo]] le vie della [[Svizzera]] e dell'Europa nordoccidentale, dei [[Canton Grigioni|Grigioni]] e dell'Europa nordorientale e, infine, quella del [[Po]] verso il mare.
Le origini della famiglia restano oscure e leggendarie.
 
Una mitica tradizione fa risalire l'origine della famiglia Massimo alla ''[[Gens Fabia]]'' dell'[[antica Roma]] la quale con [[Quinto Fabio Massimo Rulliano|Quinto Fabio Rulliano]] avrebbe aggiunto nel [[IV secolo a.C.]] per [[senatoconsulto]] della [[repubblica romana]] il ''[[Onomastica romana#Cognomen|cognomen]]'' «''Maximi''». La leggenda sarebbe stata diffusa da [[Onofrio Panvinio]] (1529-1568) nel suo "De gente Maxima" del [[1556]] (Cod. Vat. 6168 pag. 166) pubblicato da [[Angelo Mai]] nel [[1843]] nel tomo IX dello "Spicilegium romanum"<ref name = Ceccarius>[[Ceccarius]], ''I Massimo'', Roma: Istituto di studi romani, 1954</ref>. Secondo il Panvinio a questa famiglia sarebbero appartenuti due [[papa|papi]] santi, [[Papa Anastasio I|Anastasio I]] e [[Papa Pasquale I|Pasquale I]]. La leggenda ebbe una certa fortuna per cui la famiglia Massimo è considerata da alcuni, fra cui [[Vittorio Spreti]], la più antica d'Europa<ref>Vittorio Spreti, ''Enciclopedia storico-nobiliare italiana: famiglie nobili e titolate viventi riconosciute dal R. Governo d'Italia, compresi: città, comunità, mense vescovili, abazie, parrocchie ed enti nobili e titolati riconosciuti, promossa e diretta dal marchese Vittorio Spreti'', Milano: Enciclopedia storico-nobiliare italiana, 1931; Rist. anast. Bologna: Forni, stampa 1969, Vol. IV, p. 478 ([http://books.google.it/books?ei=xxKRTNh41Jk40d2xhQ0&ct=result&id=AygbAAAAYAAJ&dq=Famiglia+principesca+romana+considerata+la+pi%C3%B9+antica+d%27Europa&q=secondo+una+secolare+tradizione#search_anchor Google libri]; URL consultato il 15 settembre 2010).</ref><ref>{{cita web|url= http://www.iltempo.it/spettacoli/2009/08/30/1064031-gloriosi_principi_massimo_dinastia_antica_europa.shtml|titolo= Il tempo|3= 15 settembre 2010|urlmorto= sì|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20121110134342/http://www.iltempo.it/spettacoli/2009/08/30/1064031-gloriosi_principi_massimo_dinastia_antica_europa.shtml|dataarchivio= 10 novembre 2012}}</ref>. A [[Napoleone Bonaparte]] che chiedeva notizie sulla veridicità di tale discendenza, [[Francesco Camillo VII Massimo]], plenipotenziario di [[papa Pio VI]], rispondeva: «''Je ne saurais en effet le prouver, c'est un bruit qui ne court que depuis douze cents ans dans notre famille''»<ref name = Ceccarius/> (in realtà non potrei provarlo, è una diceria che si racconta nella nostra famiglia solo da una dozzina di secoli).<ref>Amayden, p. 204</ref>
== Descrizione ==
[[File:Concesa Martesana2.JPG|thumb|Il Naviglio della Martesana a [[Concesa]]]]
 
Col regime regolare delle acque dei navigli si irrigarono e resero produttive vastissime aree, collegandosi con l'opera di bonifica iniziata dai monaci delle abbazie a sud della città già nel X secolo. La costruzione dell'intero sistema è durata dal XII al XIX secolo. La [[Cerchia dei Navigli]] (anche conosciuta come ''Naviglio Interno'', ''Fossa Interna'' o ''Cerchia Interna'') rappresentava la "cerniera" cittadina che consentiva il funzionamento del sistema nel suo complesso.
 
I navigli che fanno parte del sistema dei Navigli milanesi sono:
* [[Naviglio Grande]]
* [[Naviglio Pavese]]
* [[Naviglio della Martesana]]
* [[Naviglio di Paderno]]
* [[Naviglio di Bereguardo]]
* [[Cerchia dei Navigli]] (non più esistente)
* [[Naviglio di San Marco]] (non più esistente)
* [[Naviglio Vallone]] (non più esistente)
 
Mentre gli specchi d'acqua artificiali sono:
* [[Darsena (Milano)|Darsena di Porta Ticinese]]
* [[Laghetto di San Marco]] (non più esistente)
* [[Laghetto di Santo Stefano]] (non più esistente)
 
== Storia ==
[[File:Palazzo Massimo alle Colonne.jpg|thumb|sinistra|[[Palazzo Massimo alle Colonne]]]]
{{vedi anche|Idrografia di Milano}}
[[File:3045 - Catania - Cattedrale - Tomba di Innocenzo Massimo + 1633 - Foto Giovanni Dall'Orto, 4-July 2008.jpg|thumb|Stemma dei Massimo sulla tomba del cardinale [[Innocenzo Massimo|Innocenzo]] nel [[duomo di Catania]]]]
Il più antico personaggio di cui si ha notizia sarebbe vissuto nel [[X secolo]]: una [[lapide]] del [[1012]] nella [[basilica dei Santi Bonifacio e Alessio]] sull'[[Aventino]] ricorda un Leone Massimo. Tuttavia il primo a essersi fregiato del nome di famiglia «de Maximis», come segno di appartenenza all'aristocrazia [[roma]]na, sembra sia stato [[Massimo di Lello di Cecco]], titolare di un banco di pegni nella prima metà del [[XV secolo]], definito nei documenti dell'epoca «Maximus Lelli Cecchi»; suo padre [[Lello Massimo|Lello]] (morto nel [[1420]]) gestiva una spezieria nel [[Sant'Eustachio (rione di Roma)|rione Sant'Eustachio]] e fu [[Conservatore di Roma]] nel [[1418]], mentre il nonno Cecco, che sottoscrisse nel [[1349]] gli statuti dell'arte della lana, fu probabilmente il principale artefice della fortuna economica della famiglia<ref>Anna Modigliani, [http://www.treccani.it/enciclopedia/massimo-massimo_%28Dizionario-Biografico%29/ MASSIMO, Massimo (Massimo di Lello di Cecco)]. In: ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Roma: Istituto dell'Enciclopedia italiana, Vol. LXXII, 2009</ref>. Tra il [[XIV secolo|XIV]] e il [[XV secolo]] i Massimo possedevano un ingente patrimonio derivante da attività commerciali e professionali e ciò permise alla famiglia di stringere alleanze matrimoniali con alcune casate aristocratiche romane (i [[Santacroce (famiglia)|Santacroce]], i Mazzatosta, i Planca, gli Spannocchi, i [[Mattei (famiglia)|Mattei]], i [[Cesarini (famiglia)|Cesarini]], i Mancini, i [[Colonna (famiglia)|Colonna]], ecc.)<ref>Ivana Ait, ''Tra scienza e mercato. Gli speziali a Roma nel tardo Medioevo'', Roma: Istituto Nazionale di Studi Romani, 1996, p. 20 e pp. 55-66, ISBN 8873111009</ref><ref>Anna Modigliani, ''Mercati, botteghe e spazi di commercio a Roma tra Medioevo ed età moderna'', Roma: Roma nel Rinascimento, 1998, ISBN 8885913180)</ref>. Se il titolo di [[Nobile (aristocrazia)|nobile]] della famiglia risale al [[XIV secolo]], quello di [[marchese|marchesi]] al [[1544]], quello di [[principe|principi]] al [[1826]] e quello di [[duca|duchi]] al [[1828]].
[[File:Massimo Castle (Arsoli).jpg|thumb|left|[[Arsoli]]: il castello dei principi Massimo]]
[[File:Arme Famiglia Massimo.jpg|upright=0.7|thumb|L'arme dei Massimo]]
 
Nel [[XVI secolo]] la famiglia si divise in due rami: il primo, quello dei signori (poi principi di [[Arsoli]]) detti "delle Colonne", residente nel [[palazzo Massimo alle Colonne]], ancora esistente; il secondo, quello dei marchesi di [[Ortona dei Marsi|Ortona]] poi duchi di [[Rignano Flaminio|Rignano]] detti "di Aracoeli" ora estinto nella linea maschile con Emilio, nel [[1907]].<ref>Mario Tosi, ''La società romana : dalla feudalità al patriziato: 1816-1853'', Roma: Edizioni di Storia e Letteratura, 1968, pp. 68-70 ([http://books.google.it/books?id=ZNrIcZ6sV7QC&pg=PA68 Google libri])</ref>. Nel [[palazzo Massimo alle Colonne]] una lapide ricorda come sia stata la sede della prima stamperia di Roma ad opera di [[Conrad di Schweinheim]] e di [[Arnold Pannartz]] coadiuvati dai fratelli [[Pietro Massimo|Pietro]] e [[Francesco Massimo]] figli di [[Massimo di Lello di Cecco]]; in realtà l'edificio adibito a stamperia doveva essere situato in una casa che i due fratelli possedevano nelle immediate adiacenze di [[Campo de' Fiori]], lungo la via Mercatoria<ref>A. Modigliani, «[http://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-massimo_%28Dizionario-Biografico%29/ MASSIMO, Pietro]». In: ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Roma: Istituto dell'Enciclopedia italiana, Vol. LXXII, 2009</ref>. Dal [[XVI secolo]] in poi tutti i primogeniti maschi della famiglia Massimo sottoscrissero gli atti pubblici non col proprio nome di battesimo, ma con quello di «Camillo», in ricordo di Camillo Massimo ([[1577]]-[[1640]]), primo istitutore del [[Diritto di maggiorasco|fedecommesso di primogenitura]]<ref>Maura Piccialuti Caprioli, ''L'immortalità dei beni: fedecommessi e primogeniture a Roma nei secoli XVII e XVIII'', Roma: Viella, 1999, ISBN 88-85669-99-9</ref>.
===La deviazione del Seveso e il collegamento con il mare===
{{vedi anche|Seveso (fiume)|Vettabbia}}
[[Immagine:MILAN-Navigli.JPG|thumb|left|L'[[idrografia di Milano]]]]
 
I Massimo strinsero rapporti di parentela con esponenti di alcune famiglie reali europee: Cristina di Sassonia (sposò nel [[1796]] [[Massimiliano Camillo VIII Massimo, I principe di Arsoli]]); Beatrice di Borbone-Spagna (figlia del [[carlismo|pretendente carlista]] [[Carlo Maria Isidoro di Borbone-Spagna|infante Carlo]], fu la moglie nel [[1827]] di Fabrizio); [[Maria Adelaide di Savoia-Genova]] (figlia del [[duca]] [[Tommaso di Savoia-Genova]], fratello della [[Margherita di Savoia|regina Margherita]], nel [[1935]] si unì in matrimonio con Leone).<ref>Ceccarius, p. 20</ref>
La città di Milano sorge al centro della fascia delle [[Risorgiva|risorgive]] tra Ticino e [[Adda]]<ref>La fascia delle risorgive accompagna tutta l'alta pianura padana da ovest a est</ref><ref>[http://www.hyperfvg.org/fvg/linea_risorgive.html La fascia delle risorgive<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> in un'area ricchissima d'acque che defluiscono tutte a sudest. È stata fondata, secondo [[Tito Livio]],<ref>Storia di Roma dalla fondazione</ref> da [[Belloveso]], principe dei Biturgi, durante il regno di [[Tarquinio Prisco]], nel [[590 a.C.]] in un luogo pianeggiante e asciutto adatto alle grandi adunate di preghiera (medelhen, santuario):<ref>Oggi questa ''sovrapposizione'' celtica agli [[Insubri]] precedentemente stanziati è messa in dubbio da diversi storici</ref> gli unici corsi d'acqua riferibili all'area dei pochi ritrovamenti archeologici del periodo sono il [[Nirone (torrente)|Nirone]], che ha le sue sorgenti nella parte nordorientale dell'attuale città (piazzale Firenze) e il Rile de Crosa o [[Mollia (fiume)|Mollia]] (o Molia) che raccoglieva alcune rogge provenienti da nord.<ref>San Mamete, Maderno, San Momaso e fontanile Moro</ref><ref>Questi riferimenti, come i successivi riguardanti la Milano romana, sono tratti dalla "Ricostruzione idrografica dell'area milanese" fatta nel [[1911]] dall'ingegnere Felice Poggi, progettista della rete idrica e di quella fognaria della città</ref>
[[File:Navigli di Milano la Vettabbia nel 1880.jpg|thumb|La Vettabbia in via Calatafimi a Milano nel 1880. Costruita dagli antichi Romani, secondo la ''Chronica Mediolanensis'' era navigabile fino al Lambro e da questo, via Po, si raggiungeva il mare.]]
 
La stirpe è rappresentata dal capofamiglia don Ferdinando ([[1940]]), principe di [[Arsoli]], coniugato con Maresti Savona, dalla quale ha avuto Ascanio ([[1978]]), e da don Stefano ([[1955]]), principe di [[Roccasecca dei Volsci]], erede del Principe Vittorio Emanuele e dell'attrice inglese [[Dawn Addams]] ([[1930]]-[[1985]]), coniugato con Atalanta Foxwell, dalla quale ha avuto Valerio ([[1973]]), Cesare e Tancredi.<ref>Cafà, p. 160</ref>
Nel [[222 a.C.]] i Romani conquistavano Milano e la città si allargava accrescendo il proprio fabbisogno idrico. Il primigenio insediamento [[celti]]co che [[Fondazione di Milano|diede origine a Milano]], fu in seguito, da un punto di vista [[Topografia|topografico]], sovrapposto e sostituito da quello romano; quest'ultimo, il cui nome viene tramandato dagli storici [[Civiltà romana|Romani]] come ''Mediolanium'' o ''[[Mediolanum]]'', fu poi a sua volta rimpiazzato da quello medievale. Il centro urbano di Milano è costantemente cresciuto a macchia d'olio, fino ai tempi moderni, attorno al primo nucleo celtico.
 
Le residenze dei Massimo sono state: il [[palazzo Massimo alle Terme]] (ora Museo Nazionale), il [[palazzo Massimo alle Colonne]], il Palazzo di Pirro, il palazzo di Aracoeli, la [[villa Massimo]], sulla [[Nomentana]], la villa Massimo alle terme (buttata giù durante il fascismo) e il castello di [[Arsoli]] ([[secolo X]], acquistato nel [[1574]] da Fabrizio su suggerimento di [[san Filippo Neri]]). Il luogo di sepoltura si trova nella cappella gentilizia di Santa Maria Annunziata in [[Basilica di San Lorenzo in Damaso|San Lorenzo in Damaso]], a Roma.<ref>Amayden, p. 203</ref>
Il [[Seveso (fiume)|Seveso]] era il fiume che transitava più vicino alle mura di ''Mediolanum'' e ancora in epoca repubblicana veniva in parte deviato verso la città.<ref>Una seconda deviazione sarà operata più o oriente in età imperiale per alimentare direttamente le [[Terme Erculee]]</ref> Per scaricare le sue acque esauste venne costruito il primo canale artificiale milanese, la [[Vettabbia]] che sfocia nel [[Lambro]] a Melegnano. Il fossato [[mura romane di Milano]] era alimentato a est dal [[Seveso (fiume)|Seveso]] e a ovest dal Nirone e dal Mollia: percorreva le vie Montenapoleone, Durini, Verziere, delle Ore, Pecorara, Da Cernobbio, Maddalena, Cornaggia, Stampa attraversava via Circo, costeggiava via Cappuccio, via Nirone, corso Magenta, via San Giovanni sul Muro, largo Cairoli, via Cusani, Dell'Orso, Monte di Pietà, per defluire nella Vettabbia fra Porta Lodovica e Porta Ticinese.
 
==Successione dei titoli==
Giunto nei pressi dell'attuale via Larga, a causa di una depressione naturale, il Seveso formava un ampio bacino (ne sarebbero, tra l'altro, testimoni antichi toponimi come via ''Poslaghetto'' e via ''Pantano''): qui vi sarebbe stato il "porto di Milano" in comunicazione, tramite la Vettabbia appunto, con il Lambro, il Po e quindi il mare. Di questo collegamento fa menzione nell'XI secolo [[Landolfo Seniore]] nella sua ''Historia Mediolanensis'', mentre una "patente" di [[Liutprando]] re dei Longobardi ([[690]]-[[740]]) parla di un porto tra Lambro e Po. Ancora a favore della tesi, due ritrovamenti, uno in piazza Fontana e l'altro in via Larga, di un lungo manufatto romano (un pavimento litico su palafitte) che appare come una banchina portuale. Il materiale, costituito da lastre in [[serizzo]] di due metri e mezzo e pali di rovere, è conservato al Civico Museo di Storia naturale.<ref>[http://www.comune.milano.it/museostorianaturale/ Siloteca Cormio]</ref>
===Massimo (delle Colonne)===
====Signori di Arsoli (1574)====
*Fabrizio Camillo (1536-1633), I signore di Arsoli
*Pietro (1574-1655), II signore di Arsoli
*Fabrizio Camillo IV (1606-1693), III signore di Arsoli
 
====Marchesi e Principi di Roccasecca (1686)====
In origine, come già accennato, il Seveso non raggiungeva Milano, ma si dirigeva verso sud lambendo a oriente il capoluogo lombardo e seguendo il percorso della moderna Vettabbia, canale navigabile che scorre nell'alveo originario del Seveso quasi fino alla sua antica foce, che era nel [[Lambro]] a [[Melegnano]]: nell'ultimo tratto è il [[Cavo Redefossi]], che riceve le acque della Vettabbia a [[San Giuliano Milanese]] e che poco dopo scarica la sua portata nel Lambro a Melegnano, a seguire l'ultimo tratto dell'antico letto del Seveso fino alla sua foce originaria<ref name="foce">{{cita web|url=http://www.arpalombardia.it/sites/DocumentCenter/Documents/Stato%20delle%20acque%20superficiali%20-%202012/Rapporto_annuale_acque_superficiali_LAMBRO_OLONA_2012.pdf|titolo=Stato delle acque superficiali - Bacino dei fiumi Lambro e Olona|accesso=14 dicembre 2017}}</ref>.
*Fabrizio Camillo IV (1606-1693), I marchese di Roccasecca
*Giovanni Battista Camillo V (1659-1711), II marchese di Roccasecca
*Filippo Camillo VI (1684-1735), III marchese di Roccasecca
*[[Francesco Camillo VII Massimo|Francesco Camillo VII]] (1730-1801), IV marchese di Roccasecca
*[[Massimiliano Camillo VIII Massimo, I principe di Arsoli|Massimiliano Camillo VIII]] (1770-1840), V marchese di Roccasecca
*Vittorio Emanuele (1911-1983), principe di Roccasecca
*Stefano (1955-), principe di Roccasecca
 
====Principi di Arsoli (1826)====
===La deviazione dell'Olona===
*[[Massimiliano Camillo VIII Massimo, I principe di Arsoli|Massimiliano Camillo VIII]] (1770-1840), I principe di Arsoli
{{vedi anche|Olona}}
*[[Vittorio Emanuele Camillo IX Massimo|Vittorio Emanuele Camillo IX]] (1803-1873), II principe di Arsoli
[[File:Mappa dintorni Milano.jpg|thumb|Una mappa di Milano del XVII secolo: si vedono il percorso dell'Olona da Lampugnano alla Maddalena, le mura, le cascine e i mulini, mentre non esiste ancora la Darsena<ref>Giovanni Battista Clarini, Carta dei dintorni di Milano per il raggio di 5 miglia di braccia milanesi di 22,568 l'uno, 1600 ca. ristampa del 1682, particolare.</ref>]]
*Carlo Alberto Camillo X (1836-1921), III principe di Arsoli
*Francesco Camillo XI (1865-1943), IV principe di Arsoli
*Leone (1896-1979), V principe di Arsoli
*Filippo (1938-2008), VI principe di Arsoli
*Ferdinando (1940-), VII principe di Arsoli
 
===[[Lancellotti (famiglia)|Lancellotti]]===
Fino dall'antichità, all'altezza della Maddalena, odierno quartiere di [[Milano]], l'[[Olona]] prendeva la strada della città: in epoca romana per entrare nella [[Vettabbia]] con l'obiettivo di aumentarne la portata [[Irrigazione|irrigua]] poi, dal XII secolo, nel [[fossato]] difensivo attorno alle [[mura medievali di Milano]] con lo scopo di rifornirlo d'acqua<ref name="vecchia-milano">{{cita web|url=http://vecchiamilano.wordpress.com/2011/04/21/l%E2%80%99olona-il-fiume-di-milano/|titolo=L'Olona, il fiume di Milano|accesso=11 agosto 2014}}</ref> e successivamente (1603) nella [[Darsena di Porta Ticinese]]<ref>{{cita web|url=http://vecchiamilano.wordpress.com/2010/05/07/la-darsena/|titolo=La Darsena - Vecchia Milano|accesso=11 agosto 2014}}</ref> con l'obiettivo di mantenervi costante il livello dell'acqua<ref name="darsena-corriere">{{cita web|url=http://milano.corriere.it/cronaca/cards/darsena-simbolo-rinascita/periodo-spagnolo.shtml|titolo=Darsena, simbolo di rinascita|accesso=25 dicembre 2017}}</ref>. In origine l'Olona, giunto a [[Lucernate]], frazione di [[Rho]], percorreva il suo alveo naturale verso sud attraversando la moderna [[Settimo Milanese]] e passando a diversi chilometri da Milano per poi percorrere l'alveo del moderno [[Olona (meridionale)|Olona inferiore o meridionale]] e sfociare nel [[Po]] a [[San Zenone al Po|San Zenone]].
====Principi di Lauro e di Marzano (1852)====
Giuseppina Massimo, sorella del principe [[Vittorio Emanuele Camillo IX Massimo]], aveva sposato Ottavio [[Lancellotti (famiglia)|Lancellotti]] (si veda [[Lancellotti (famiglia)|famiglia Lancellotti]]), morto nel 1852 senza eredi e pertanto ella, sopravvissutagli, ottenne il permesso di trasmettere il cognome, il titolo e le proprietà del marito a suo nipote Filippo, figlio cadetto di [[Vittorio Emanuele Camillo IX Massimo|Vittorio Emanuele Camillo IX]].
 
*Filippo (1843-1915), I principe [[Lancellotti (famiglia)|Lancellotti]]
Con il passare dei secoli la popolazione di Milano divenne molto numerosa, e il modesto regime idrico di Seveso e Merlata non era più sufficiente a coprire il fabbisogno d'acqua della popolazione. Gli [[antichi Romani]] decisero così di deviare il fiume [[Olona]], che scorreva nelle campagne ad ovest di Milano. L'Olona fu deviato verso Milano anche per un altro motivo: avere un corso d'acqua che costeggiasse interamente la ''[[Via Mediolanum-Verbannus]]'', antica [[Strade romane|strada romana]] che congiungeva ''[[Mediolanum]]'' (la moderna [[Milano]]) con il ''Verbannus Lacus'' (il Lago Verbano, ovvero il [[Lago Maggiore]]<ref name="Cita|Autori vari|p. 14">{{Cita|Autori vari|p. 14}}.</ref>). Parte del tracciato della ''Via Mediolanum-Verbannus'', che venne utilizzato anche nel [[Medioevo]] e nei secoli seguenti, fu ripreso da [[Napoleone Bonaparte]] per realizzare la [[Strada statale 33 del Sempione|strada statale del Sempione]]<ref name="Cita|Autori vari|p. 15">{{Cita|Autori vari|p. 15}}.</ref><ref name="Cita|D'Ilario|p. 83">{{Cita|D'Ilario|p. 83}}.</ref>.
*Giuseppe (1866-1945), II principe Lancellotti
*Filippo (1892-1970), III principe Lancellotti
*Pietro (1934 - ), IV principe Lancellotti
 
===Massimo Cerchia dei Navigli d'Aracoeli===
*Tiberio (m. 1588), fratello di Fabrizio Camillo, I signore di Arsoli
{{vedi anche|Cerchia dei Navigli}}
*Angelo (m. 1624)
[[File:Via Santa Sofia a Milano (fine anni 1920).jpg|thumb|La Cerchia dei Navigli in via Santa Sofia e il ponte di corso di Porta Romana con la statua di [[San Giovanni Nepomuceno]] in un'immagine della fine degli anni venti del XX secolo]]
*Massimo (m. 1652)
[[File:Navigli interni Milano da via Senato a Fatebenefratelli01.jpg|thumb|Un barcone carico di bobine di carta per il ''[[Corriere della Sera]]'' entra in via Fatebenefratelli, lungo la Cerchia dei Navigli]]
*Angelo Maurizio (? - ?)
*Francesco (1635-1707)
 
====Marchesi di Ortona====
Realizzata come fossato difensivo delle [[mura medievali di Milano]] a partire dal 1156 e trasformato in Naviglio nella sua parte sud-est tra il 1387 e il 1496 grazie ai lavori di canalizzazione e ampliamento voluti dai [[Visconti]] e dagli [[Sforza]], la [[Cerchia dei Navigli]] (anche conosciuta come ''Naviglio Interno'', ''Fossa Interna'' o ''Cerchia Interna'') era il raccordo del sistema dei Navigli di Milano. L'unica parte della Cerchia dei Navigli che rimase semplice fossato non navigabile fu quella verso il [[Castello Sforzesco]], ovvero il tratto situato a nord-ovest: la sua funzione restò infatti quella di portare acqua al fossato del castello. I due rami della Cerchia dei Navigli che si dirigevano verso il Castello Sforzesco erano chiamati ''Naviglio di San Gerolamo'' (quello che scendeva dal vertice meridionale della fortificazione lungo via Carducci) e ''Naviglio Morto'' (quello che scendeva dal suo vertice settentrionale lungo via Pontaccio).
*Francesco (1635-1707), I marchese di Ortona
*Angelo (1679-1755), II marchese di Ortona
*Angelo Tiberio (1737-1810), III marchese di Ortona, figlio del fratello del precedente
*Francesco (1773-1844), IV marchese di Ortona
 
====Marchesi di Calcata, duchi di Rignano e Calcata====
La Cerchia dei Navigli, nel complesso, era un anello d'acqua che racchiudeva il [[centro storico]] medievale di Milano, da cui il nome. Come immissario la Cerchia dei Navigli aveva il [[laghetto di San Marco]], che era originato dal [[Naviglio di San Marco]] (ovvero dall'ultimo tratto del [[Naviglio della Martesana]], che cambiava nome in Naviglio di San Marco dopo la [[Conca dell'Incoronata]]), mentre come emissari aveva il [[Naviglio Vallone]], che poi confluiva nella [[Darsena di Porta Ticinese]], e un [[scolmatore|canale scolmatore]] che scaricava l'eventuale portata in eccesso della Cerchia dei Navigli nella [[Vettabbia]].
*Francesco (1773-1844), I marchese di Calcata (1803), I duca di Rignano (1820), I duca di Rignano e Calcata (1828)
*Mario (1808-1873), II duca di Rignano e Calcata
*Emilio (1835-1907), III duca di Rignano e Calcata
La casata si estinse in linea maschile. Maria,<ref>Maria Massimo possedeva la [[villa Massimo Colonna]], a Roma, che fu distrutta dopo la sua morte, per far posto al novecentesco palazzo dell'[[INA Assitalia]], in via Sallustiana.</ref> figlia di Emilio, portò il titolo di duca di Rignano e Calcata al marito [[Prospero Colonna (di Paliano)|Prospero Colonna]]. Si veda [[Colonna (famiglia)|famiglia Colonna]].
 
===Ursenbeck - Massimo===
Il tracciato della Cerchia dei Navigli corrispondeva alle attuali vie Fatebenefratelli, Senato, San Damiano, Visconti di Modrone, Francesco Sforza, Santa Sofia, Molino delle Armi, De Amicis, Carducci, piazza Castello e via Pontaccio. È stato completamente interrata in ottemperanza al [[Piano Beruto]], primo [[piano regolatore]] di Milano, a partire dal 16 marzo [[1929]] con i lavori che si sono conclusi nel'anno successivo. È in corso un progetto che ha l'obiettivo di ripristinare l'antico canale navigabile (quindi solamente solo la parte sud-est dello storico canale milanese) lungo la Cerchia dei Navigli stradale.
*Alessandro (m. 1683), figlio di Massimo Massimo d'Aracoeli (m. 1652)
*Francesco Ferdinando (m. 1728), conte di Ursenbeck, adottato da suo zio assunse il cognome di Ursenbeck - Massimo
*Francesco Antonio (? - ?), conte di Ursenbeck
*Francesco Saverio (m. 1838), conte di Ursenbeck
 
== Altre personalità della famiglia Massimo ==
===Navigli alla metà del XII secolo===
* [[Massimo di Lello di Cecco]] (1395 circa – 1465)
Durante le [[invasioni barbariche del V secolo]], che portarono alla [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], il complesso intrico di canali e rogge costruite per la [[Bonifica agraria|bonifica]] e l'irrigazione attorno alla città decadde, con i campi coltivati tra Milano e Pavia che lasciarono il posto alla boscaglia e alla [[palude]].
* [[Giacomo di Lello di Cecco]] (1400 circa - dopo il 1464)
* [[Pietro Massimo]] (1420 circa – 1489)
* [[Innocenzo Massimo]] (1581 – 1633), arcivescovo
* [[Camillo Massimo|Carlo Camillo II Massimo]] (1620 – 1677), cardinale
* [[Francesco Saverio Massimo]] (1806-1848), cardinale
* [[Massimiliano Massimo]] (1849 – 1911), gesuita ed educatore
 
== Galleria d'immagini ==
Furono i [[Monachesimo|monaci]] dell'[[abbazia di Chiaravalle]] e quelli dell'[[abbazia di Morimondo]], appartenenti all'[[ordine cistercense]], [[ordine religioso]] che venne fondato solo pochi decenni prima in [[Francia]] e che favorì in tutta [[Europa]] la ripresa dell'agricoltura e delle attività manifatturiere, a riportare, nel [[XII secolo]], nella bassa pianura milanese, le coltivazioni nonché a introdurre i prati a [[marcita]], a reintrodurre l'allevamento, a ripristinare il funzionamento della rete di canali e rogge e a far rinascere le attività artigianali della lavorazione della lana<ref>''Delle antichità Longobardico-Milanesi'', dei Monaci della Congregazione Cistercense di Lombardia, Dissertazione terzadecima,''Sulla cultura delle campagne, e sull'irrigazione de' prati promossa ed estesa dai Monaci di Chiaravalle''. Milano, MDCCXCII. Da Google Libri</ref>. I documenti conservati nei due monasteri citati sono particolarmente ricchi per quel che riguarda i diritti d'acqua, gli acquisti di fondi e l'apertura di [[Mulino ad acqua|mulini ad acqua]].
 
Nel 1152 fu costruito per scopi militari tra [[Abbiategrasso]] e [[Landriano]] un nuovo canale artificiale deviando una parte delle acque del Ticino con il precipuo obiettivo di scoraggiare le incursioni dei pavesi, alleati di [[Federico Barbarossa]], [[imperatore del Sacro Romano Impero]] e nemico di Milano. Il [[Canale Ticinello]], questo il suo nome, ha resistito nei secoli e una sua parte è giunta sino a noi.
 
Quattro anni più tardi, nel 1156, sempre per difendersi da Federico Barbarossa, Milano si dotò di nuove mura in legno, che vennero circondate da un ampio fossato allagato dalle acque del [[Seveso (fiume)|Seveso]] e del [[Merlata]]. Questo fu il secondo sistema di [[mura di Milano]], che sono conosciute come ''cinta dei terraggi'' e che in parte inglobavano i resti del primo sistema difensivo della città, le [[mura romane di Milano]]. Da questo fossato, grazie a lavori di ampliamento effettuati nei secoli successivi terminata la sua funzione militare, ebbe origine la [[Cerchia dei Navigli]].
 
Come conseguenza della [[Assedio di Milano (1162)|distruzione di Milano del 1162]], che fu opera di Federico Barbarossa, verso il 1171 si iniziarono i lavori per un più efficace sistema difensivo, questa volta in muratura e dotato di un fossato allagato dalle acque dell'[[Olona]], che in questa occasione subì la seconda deviazione della sua storia. Contestualmente vennero realizzate le [[porte di Milano]].
 
Nel 1272 parte del Canale Ticinello, quello compreso tra Abbiategrasso a Landriano, fu reso navigabile e divenne il [[Naviglio Grande]]: venne anche prolungato fino ai margini di Milano. Il Naviglio Grande terminava nei pressi della [[basilica di Sant'Eustorgio]], allora fuori dalla [[Porta Ticinese (medievale)|Porta Ticinese medievale]]. Il Naviglio Grande fu di fondamentale importanza per lo sviluppo dei commerci, del benessere e della potenza economica e militare di Milano, che dopo la vittoria su Federico Barbarossa nella [[battaglia di Legnano]] (29 maggio 1176) vide accrescere costantemente la propria egemonia, supremazia che portò poi alla nascita della [[Signoria di Milano]].
 
===Navigli nel XIII secolo===
[[File:Navigli di Milano Laghetto Santo Stefano001.jpg|thumb|left|Il laghetto di Santo Stefano, accanto alla Ca' Granda]]
[[File:Navigli di Milano Naviglio Grande a Gaggiano01.jpg|thumb|Il Naviglio Grande a [[Gaggiano]]]]
All'inizio del XIII secolo vennero derivate anche le acque dell'Adda nel [[canale della Muzza]] per scopi irrigui. L'opera lunga e complessa, che non toccava minimamente gli interessi milanesi, risultò di grande importanza per Lodi e il Lodigiano. In questa epoca si diffuse fra i proprietari residenti in pianura la consuetudine di lasciar scorrere nei propri terreni le "altrui acque" utilizzandole anche per far muovere le ruote idrauliche (mulini, torcitoi e altri opifici). Oltre alle funzioni irrigue in questo periodo sul [[Naviglio Grande]] si intensificarono quelle di navigazione, prima a tratti e poi sull'intero percorso: nel [[1211]] il canale (ora noto come ''Navigium de Gozano'') era giunto a Milano, precisamente a Sant'Eustorgio vicino a Porta Ticinese, e nel [[1272]], dopo i lavori ordinati da Beno de' Gozzadini, reso completamente navigabile.<ref>[[Naviglio Grande|Il linciaggio del podestà]]</ref>
 
Risale al [[1386]] la posa della prima pietra del Duomo al quale [[Gian Galeazzo Visconti]] aveva destinato i marmi ricavati dalle cave di Candoglia sul Toce, quasi al suo sbocco nel Lago Maggiore. La pietra e gli altri materiali da costruzione giungevano a Milano per [[via d'acqua]], ma ancora lontani dalla destinazione.<ref>[[Naviglio Grande|I "privilegi della Fabbrica del Duomo]]</ref>
Si scavò un approdo (il [[laghetto di Santo Stefano]]) il più vicino possibile al cantiere, lungo la fossa resa navigabile e a questa si collegò il naviglio. Si poneva però il problema del superamento del dislivello fra i due corsi d'acqua; si ricorse dapprima a un meccanismo complesso, lento e costoso che con la temporanea costruzione di una diga a valle dei barconi transitati, impedisse il regolare il deflusso e alzasse il livello del bacino a monte, sospendendo nel frattempo ogni emissione d'acqua a scopi irrigui, suscitando però problemi e rimostranze. Furono due ingegneri della Fabbrica del Duomo, [[Filippino degli Organi]] e [[Aristotele Fioravanti]], a risolvere il problema mettendo a punto una [[Chiusa (ingegneria)|conca permanente]], la prima in Europa<ref name="viarenna">{{cita web|http://www.turismo.milano.it/wps/portal/tur/it/arteecultura/architetturaemonumenti/monumenti/conca_viarenna|Sistema Navigli: La Conca di Viarenna e il Naviglio Vallone}}</ref>, la [[Conca di Viarenna]], costruita nel [[1438]].
In precedenza ([[1359]]) era stato costruito il Navigliaccio, aperto a spese pubbliche, per irrigare il parco del [[Castello di Pavia]] di [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]] e un altro ''aqueducto'' portava le acque dell'Adda al castello di Porta Giovia a Milano per bagnare un altrettanto grandioso giardino.<ref>[[Naviglio Pavese|Prima il Navigliaccio e Bereguardo]]</ref>
 
===Navigli nell'anno 1457===
[[File:Navigli di Milano Via Conca del Naviglio001.jpg|thumb|left|La conca di Viarenna, la prima realizzata in Europa, fotografata nel 1890]]
[[File:Navigli di Milano Naviglio Bereguardo13.jpg|thumb|Una delle 12 conche del naviglio di Bereguardo, non più navigato dal 1820.]]
Dopo la caduta dei Visconti e la breve parentesi della [[Repubblica Ambrosiana]], saliva al trono ducale [[Francesco Sforza]]. Fu lui ad ordinare nel 1457 la costruzione del [[Naviglio della Martesana]] (già decretata nel [[1443]] da [[Filippo Maria Visconti]], ma mai intrapresa) e il completamento di [[Naviglio di Bereguardo|quello di Bereguardo]] (iniziato nel [[1420]]). Il disegno era ambizioso, collegare l'Adda a Milano e, tramite la cerchia dei Navigli della città, l'Adda al Ticino: la Martesana fu il primo canale programmato in funzione della navigazione e dell'irrigazione progettato dall'architetto idraulico Bertola da Novate. Allo stesso architetto venne anche commissionata la direzione dei lavori di Bereguardo<ref>I carichi più impegnativi che dovevano risalire il dislivello erano quelli di sale, di cui Milano si approvvigionava in Adriatico</ref> anch'esso studiato, oltre che per l'irrigazione delle campagne, per permettere la navigazione. Le difficoltà di superare il dislivello fra il terrazzo ed il fiume impedirono, però, il completamento fino alla riva del Ticino.
 
In questo periodo di grandi realizzazioni idrauliche giunse a Milano [[Leonardo da Vinci]], dove perfezionò la tecnica ed impiegò per primo, nella lettura e nello studio dei corsi d'acqua, la [[Prospettiva aerea|prospettiva a volo d'uccello]].
 
{|class="wikitable sortable" style="float:right; text-align:right; margin-left:1em;"
|+ [[Conca di navigazione|Conche di navigazione]] lungo i Navigli di Milano
!Conca<ref>I dati, validi sino alla copertura, sono desunti da ''Notizie naturali e civili su la Lombardia'' di [[Carlo Cattaneo]], Milano, 1844.</ref>!! Distanza km<br />dall'[[incile]]!! Salto in metri
|-
| align="left"| [[Tombone di San Marco]] ||align="center"| 0,000 || align="center"| 0,000
|-
| align="left"| [[Conca dell'Incoronata|Dell'Incoronata]] ||align="center"| 0,068 || align="center"| 1,300
|-
| align="left"| Grande di San Marco ||align="center"| 0,704 || align="center"| 1,703
|-
| align="left"| Del Ponte Marcellino ||align="center"| 0,167 || align="center"| 0,409
|-
| align="left"| Di Porta Orientale ||align="center"| 0,310 || align="center"| 0,749
|-
| align="left"| [[Conca di Viarenna|Di Viarenna]] ||align="center"| 3,254 || align="center"| 1,483
|-
| align="left"|'''Totale''' ||align="center"| '''5,090''' || align="center"| ---
|-
| align="left"|Totale salti ||align="center"| --- ||align="center"| 5,834
|-
| align="left"|Discesa fondo ||align="center"| --- ||align="center"| 2,116
|-
| align="left"|Dislivello totale ||align="center"| --- ||align="center"| 7,950
|-
| align="left"|'''Ramo Vercellino''' ||align="center"| 1,195 ||align="center"| 0,055
|}
 
Sotto il regno del duca [[Lodovico il Moro]] fu realizzato nel [[1496]] il collegamento tra la Martesana e la fossa interna, quando Leonardo da Vinci era ancora a corte, ma non fece in tempo a elaborare progetti per realizzare un canale che, superando le rapide dell'Adda, consentisse il congiungimento diretto con il Lario. Li compilò e li consegnò nel [[1518]] a re [[Francesco I di Francia|Francesco I]] che nel [[1500]], sconfitto il Moro, si era impadronito del ducato. Erano troppo arditi per l'epoca e ci vollero quasi due secoli per aprire il [[Naviglio di Paderno]] e più di due per collegare Milano a Pavia.
 
=== La Darsena di Porta Ticinese ===
{{vedi anche|Darsena (Milano)}}
[[File:Darsena di Milano (inizio XX secolo).jpg|thumb|left|La Darsena di Milano all'inizio del XX secolo]]
 
La [[Darsena di Milano]] è un [[Lago artificiale|bacino acqueo artificiale]] situato nei pressi di [[Porta Ticinese]] che è stato utilizzato per l'[[ormeggio]], il [[rimessaggio]] delle [[imbarcazioni]] che navigavano i Navigli milanesi. La Darsena fu voluta e realizzata nel 1603, come trasformazione in un vero e proprio porto del preesistente [[laghetto di Sant'Eustorgio]]<ref name="milanoalquadrato"/>, dal [[Governatore di Milano|governatore spagnolo]] [[Pedro Enríquez de Acevedo]] conte di [[Fuentes de Valdepero|Fuentes]]. La Darsena fu costruita a ridosso delle [[mura spagnole di Milano]], costruite dal 1548 al 1562 e poi demolite all'inizio del XX secolo, assecondandone il perimetro del vertice sudoccidentale, da cui la caratteristica forma allungata e ricurva del bacino acqueo<ref name="milanoneltempo">{{cita web|url=http://www.milanoneltempo.it/darsena.html|titolo=La Darsena|accesso=19 dicembre 2017}}</ref>.
 
Un tempo serviva anche come zona di scarico per le merci trasportate da queste imbarcazioni: nel 1953 la Darsena di Porta Ticinese era al tredicesimo posto nella classifica dei porti nazionali per ricevimento merci<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://navigli24.it/darsena-di-milano-foto-storiche/|titolo=Darsena, viaggio nel tempo alla riscoperta del porto di Milano|accesso=13 ottobre 2017|editore=navigli24.it}}</ref>, poi la sua funzione è cambiata, con la trasformazione da scalo merci a luogo turistico. La Darsena di Porta Ticinese, che ha come immissario il [[Naviglio Grande]] e come emissario il [[Naviglio Pavese]], ha una superficie di 17,5 km² e una profondità massima di 1,5 m.
 
===Navigli nel XVIII e nel XIX secolo===
[[File:LainateCanaleVilloresi.JPG|thumb|left|Il canale Villoresi a Lainate]]
 
Per la realizzazione del [[Naviglio di Paderno]], Francesco I donò alla città diecimila ducati. I tentativi furono numerosi e non riusciti: particolarmente drammatico quello dell'architetto, idraulico e pittore [[Giuseppe Meda]], conclusosi con la morte del progettista ([[1591]]) che aveva immaginato una conca (il ''castello d'acqua'') con un salto di ben 18 metri.<ref>[http://books.google.it/books?id=4VoFNFT_5EAC&lpg=PA561&ots=QhOYrVOcub&dq=castello%20d'acqua%20giuseppe%20meda&pg=PA561 Milano Di Giuseppe De Finetti, Giovanni Cislaghi, Mara De Benedetti, Piergiorgio Marabelli]</ref>. Il Naviglio di Paderno sarà reso navigabile soltanto nel [[1777]] e [[Naviglio Pavese|quello Pavese]] nel [[1819]].
 
Il canale della Muzza, nella sua secolare evoluzione, fu il protagonista prima della bonifica di terre altrimenti paludose e non coltivabili e poi della loro irrigazione.
 
Il [[Canale Villoresi]], penultimo in ordine di tempo corsi d'acqua artificiale nel territorio milanese, seguito dal Canale Industriale, ha cambiato e resa più redditizia l'intera agricoltura dell'Alto Milanese. Il suo incile alla [[diga del Panperduto]] a [[Somma Lombardo]], sul Ticino, ha cambiato quello del Naviglio Grande che ora nasce praticamente dal Canale Industriale che esce con il Villoresi dal Panperduto e alimenta tre centrali idroelettriche e raffredda la [[centrale termoelettrica di Turbigo]]<ref>[http://www.etvilloresi.it/portal-villoresi/upload/ent3/1/panperduto%2028%204.pdf Microsoft PowerPoint - panperduto sito.ppt<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
== Evoluzione storica dei Navigli lombardi ==
Di seguito una breve storia dell'evoluzione del sistema dei navigli milanesi descritta da cartine. In blu sono indicati i canali irrigui, in giallo i navigli costruiti durante il periodo storico oggetto dell'immagine ed in rosso i navigli preesistenti.
<gallery>
File:PalazzoMassimoALaTerme.JPG|[[Palazzo Massimo alle Terme]]
File:Navigli XII sec.png|Navigli alla metà del XII secolo
File:Campitelli - palazzo Massimo di Rignano da araceli - Immagine 014.jpg|Il palazzo Massimo di Aracoeli
File:Navigli XIII secolo.png|Navigli nel XIII secolo
File:Haupthaus Villa Massimo.jpg|[[Villa Massimo]] sulla [[Nomentana]]
File:Navigli anno 1457.png|Navigli nell'anno 1457
File:Arsoli 01.jpg|Il castello Massimo di [[Arsoli]]
File:Navigli XVIII secolo.png|Navigli nel XVIII e XIX secolo
File:Franz Xaver Massimo.jpg|Il cardinale [[Francesco Saverio Massimo]]
File:Navigli XX secolo.png|Navigli del Milanese e del Pavese nel XX secolo
</gallery>
 
==I navigli nell'arte==
<gallery>
Artgate Fondazione Cariplo - Cascella, Lungo il Naviglio.jpg|[[Michele Cascella]], ''[[Lungo il Naviglio]]'' (1929), [[Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo]]
Artgate_Fondazione_Cariplo_-_Cattaneo,_Interno_della_chiesa_di_Sant'Ambrogio.jpg|[[Achille Cattaneo]], ''[[Interno della chiesa di Sant'Ambrogio]]'', (1925), Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo
File:Artgate Fondazione Cariplo - Cattaneo, Il Naviglio.jpg|Achille Cattaneo, ''[[Il Naviglio]]'', (1925), Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo
File:Artgate Fondazione Cariplo - Cattaneo, Il tombone di San Marco.jpg|Achille Cattaneo, ''[[Il tombone di San Marco]]'' (1920-30 circa), Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo
File:Artgate Fondazione Cariplo - Cattaneo, Veduta dei Navigli.jpg|Achille Cattaneo, ''[[Veduta dei Navigli]]'' (1920-30 circa), Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo
File:Artgate Fondazione Cariplo - Cattaneo, L'alzaia del Naviglio Grande a Milano.jpg|Achille Cattaneo, ''[[L'alzaia del Naviglio Grande a Milano]]'' (1920-30 circa), Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo
File:Artgate Fondazione Cariplo - Cattaneo, Il Naviglio a Porta Ticinese.jpg|Achille Cattaneo, ''[[Il Naviglio a Porta Ticinese]]'' (1920-30 circa), Collezioni d'arte della Fondazione Cariplo
File:Artgate Fondazione Cariplo - Della Foglia Mario, Naviglio.jpg|''Naviglio'' (Mario Della Foglia)
File:Artgate Fondazione Cariplo - Ziveri Umberto, Naviglio.jpg|''Naviglio'' (Umberto Zivieri)
File:Artgate Fondazione Cariplo - Gola Emilio, Lavandaie sul Naviglio.jpg|''Lavandaie sul Naviglio'' ([[Emilio Gola]])
File:Artgate Fondazione Cariplo - Karpoff Ivan, Naviglio d'inverno.jpg|''Naviglio d'inverno'' ([[Ivan Karpov]])
File:Artgate Fondazione Cariplo - Canella Giuseppe, Veduta del canale Naviglio preso sul ponte di S. Marco in Milano.jpg|''Veduta del canale Naviglio preso sul ponte di S. Marco in Milano'' ([[Giuseppe Canella]])
File:Artgate Fondazione Cariplo - Bozzi Carlo, La conca di Porta Venezia; mattino d'estate.jpg|''La conca di Porta Venezia; mattino d'estate'' ([[Carlo Bozzi (critico d'arte)|Carlo Bozzi]])
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<references/>
 
== Bibliografia ==
* Teodoro Amayden, ''La storia delle famiglie romane'', Forni, Bologna 1914.
* Il sistema dei navigli milanesi e pavesi, Regione Lombardia, a cura del settore coordinamento per il territorio.
* Valeria Cafà, ''Palazzo Massimo alle Colonne di Baldassarre Peruzzi: storia di una famiglia romana e del suo palazzo in rione Parione'', Marsilio, Venezia 2007.
* {{cita pubblicazione |quotes= |autore =Autori vari |anno=2014 |mese= |titolo=Di città in città – Insediamenti, strade e vie d'acqua da Milano alla Svizzera lungo la Mediolanum-Verbannus |rivista=|editore = Soprintendenza Archeologia della Lombardia |volume= |numero= |pagine= |id= |url= http://www.archeologica.lombardia.beniculturali.it/getFile.php?id=239|lingua= |accesso=16 gennaio 2017 |abstract= |cid=Autori vari}}
* Ceccarius, ''I Massimo'', Istituto di Studi Romani, Roma 1954.
* Giuseppe Bruschetti, ''Istoria dei progetti e delle opere per la navigazione interna del Milanese'', 1824 (da Google libri)
* Giovanni Battista Crollalanza, ''Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti'', editore Dir. del Giornale Araldico, 1886.
* Carlo Cattaneo, Notizie naturali e civili su la Lombardia, coi tipi di Giuseppe Bernardoni di Giovanni, Milano, 1844 (da Google libri)
* Claudio Rendina, ''Le grandi famiglie di Roma'', Newton Compton, Roma 1982.
* Pierino Boselli, "Toponimi lombardi", Sugarco Edizioni, Milano 1977
* Vittorio Spreti, ''Enciclopedia storico-nobiliare italiana'', Arnaldo Forni, Bologna 1928.
* T.Celona-G. Beltrame, ''I Navigli milanesi, storia e prospettive'', Milano, Pizzi editore, 1982.
*Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-nuova serie (periodico) 25esima edizione 2015-2019 (Collegio Araldico Romano) Gallelli-editore
* Giorgio Bocca e Enzo Pifferi, ''Il Duomo, Milano Anno Domini 1386'', Editrice E.P.I., Como, 1986
*il Calendario d'Oro-nuova serie (tutte le edizioni) Gallelli-editore.
* ''Enciclopedia di Milano'' Franco Maria Ricci Editore, Milano 1997
*il Calendario Reale -nuova serie (tutte le edizioni) Gallelli-editore.
* Roberta Cordani (a cura di), ''I Navigli, da Milano lungo i canali'', Edizioni Celip, Milano, 2002
*Libro d'Oro della Nobiltà Italiana -serie aggiornata Consulta Araldica del regno d'Italia (tutte le edizioni) Gallelli-editore.
* Roberta Cordani (a cura di), ''Milano, il volto di una città perduta'', Edizioni Celip, Milano, 2004
*Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana -serie aggiornata Consulta Araldica del Regno d'Italia, (tutte le edizioni) Gallelli-editore.
* Vittore e Claudio Buzzi, ''Le vie di Milano'', Ulrico Hoepli editore, Milano, 2005
*Calendario Pontificio (tutte le edizioni) Gallelli-editore.
* {{cita libro | cognome= D'Ilario| nome= Giorgio |coautori = Egidio Gianazza, [[Augusto Marinoni]], Marco Turri| titolo= Profilo storico della città di Legnano| editore= Edizioni Landoni| città= | anno= 1984 |sbn= IT\ICCU\RAV\0221175|cid=D'Ilario}}
*Libro d'Oro della Nobiltà Pontificia (tutte le edizioni) Gallelli-editore.
* Francesco Ogliari, "Il naviglio che non c'è più", Edizioni Selecta, Pavia, 2009
* http://www.amicideinavigli.it/notiziario/notizie_aprile%202010.pdf
* ''Navigli 1800-1900 Milan Yesterday'', Meravigli edizioni, Milano, 2011
* Edo Bricchetti - Giuseppe Codara, ''Navigli del Milanese ieri e oggi'', Meravigli edizioni, Milano, 2017
 
== Voci correlate ==
* [[Idrografia di MilanoArsoli]]
* Palazzo di Pirro
* [[Palazzo Massimo alle Colonne]]
* [[Pietro Massimo]]
* [[Villa Massimo]]
* [[Dispense della prima serie delle Famiglie celebri italiane]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Navigli di Milano|preposizione=sui}}
{{Portale|Roma|storia di famiglia}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.naviglilive.it|Iniziative culturali sui Navigli - P.A.N. Associazione per i Navigli Belli da Vivere}}
* {{cita web|http://www.navigli.net/storia.htm|Navigli.net - Storia dei Navigli}}
* {{cita web|http://www.amicideinavigli.it/|Associazione "Amici dei Navigli" - pagine di approfondimento sulla storia}}
* {{cita web|http://www.naviglilombardi.it/|Navigli lombardi}}
* {{cita web|http://www.nord2000.it/navigli.htm|Immagini sui navigli}}
* {{cita web|http://www.digitalcage.com/mi/navigli.html|I navigli com'erano: fotografie e dipinti}}
* {{cita web|http://www.riaprireinavigli.it/|Associazione "Riaprire i Navigli"}}
* {{cita web|https://it-it.facebook.com/pages/Ridateci-la-Darsena/364448480320163|COLLEGAMENTO DISCUSSIONE PUBBLICA NUOVA DARSENA MILANO}}
 
{{Idrografia di Milano}}
{{Portale|ingegneria|milano}}
 
[[Categoria:ListeMassimo| di geografia]]
[[Categoria:Navigli di Milano| ]]