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Il '''veganismo''' è un movimento filosofico [[animalista]] avente come scopo l'eliminazione di ogni maltrattamento e di ogni uccisione, operati dall'uomo per qualsivoglia scopo, di qualunque essere vivente appartenente al regno animale. Gli aderenti a tale movimento vedono come unico mezzo sicuro per riuscirci la scelta radicale di abbandonare nell'economia il ricorso all'utilizzo, diretto e indiretto, di risorse animali per qualunque fine, eliminando in tal modo ogni causa che potrebbe provocare la sofferenza animale. In alternativa viene proposto uno stile di vita e un modello di società basati su risorse non provenienti dal mondo animale<ref>{{Cita web|url=http://dizionaripiu.zanichelli.it/parola-del-giorno/2016/04/04/vegano__veganismo__vegan/|titolo=''Veganismo, Dizionario Zanichelli''}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=veganesimo|titolo=''Veganesimo, Dizionario Garzanti'}}</ref>.
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[[File:Frutta3.jpg|miniatura|''[[Vertumno (Arcimboldo)|Vertumno]]'', di [[Giuseppe Arcimboldo]], ''Ritratto dell'imperatore Rodolfo II'', [[1590]].]]
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== Etimologia ==
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[[File:Vegan.jpg|thumb|left|Un marchio Vegan]]
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La parola veganismo è la trasposizione nella lingua italiana della parola ''veganism'' nella [[lingua inglese]], derivante dal termine ''vegan,'' nome che assunsero gli aderenti alla prima associazione vegana, fondata in Inghilterra nel 1944.
 
Già dagli inizi del [[XX secolo]] l'abitudine al consumo di prodotti lattiero-caseari era stata oggetto di forti dibattiti all'interno del movimento [[vegetarianismo|vegetariano]]. Nell'agosto del 1944 Elsie Shrigley e [[Donald Watson]], due membri della [[Vegetarian Society]], pensarono che fosse necessario formare un coordinamento di "vegetariani non consumatori di latticini", nonostante l'opposizione di eminenti vegetariani che rifiutavano l'idea di un vegetarianismo completamente privo di prodotti animali. Nel novembre dello stesso anno Watson organizzò a Londra una riunione di sei "vegetariani non consumatori di latticini", in cui venne deciso di costituire una nuova società, la Vegan Society, di cui Watson stesso fu eletto presidente, e di adottare come definizione il termine ''vegan'', contrazione di ''vegetarian''<ref>{{cita web |autore= The Vegan Society |url=https://www.vegansociety.com/about-us/history |titolo=About us |citazione=As early as 1909 the ethics of consuming dairy products were hotly debated within the vegetarian movement. In August 1944, Elsie Shrigley and Donald Watson (a conscientious objector later to be acclaimed as the Vegan Society's Founder) agreed the desirability of coordinating 'non-dairy vegetarians'; despite opposition from prominent vegetarians unwilling to even consider adopting a diet free of all animal products. In November, Donald organised a London meeting of six like-minded 'non-dairy vegetarians' at which it was decided to form a new society and adopt a new name to describe themselves - vegan derived from VEGetariAN. }}</ref>.
 
In una intervista del [[2004]] Donald Watson affermò:
{{Citazione|Invitai i miei primi lettori a suggerire un termine più conciso per sostituire ''non-dairy vegetarian'' (vegetariani non consumatori di latticini). Ho ricevuto alcuni suggerimenti piuttosto bizzarri, come ''dairyban'', ''vitan'', ''benevore'', ''sanivore'', ''beaumangeur'', ecc. Optai per il termine ''vegan'', contenente le prime tre e le ultime due lettere di ''vegetarian'' – l'inizio e la fine del vegetarianismo<ref>
Vegetarians in Paradise, ''[http://www.vegparadise.com/24carrot610.html intervista a Donald Watson]'': "I invited my early readers to suggest a more concise word to replace "non-dairy vegetarian." Some bizarre suggestions were made like "dairyban, vitan, benevore, sanivore, beaumangeur", et cetera. I settled for my own word, "vegan", containing the first three and last two letters of "vegetarian" -- "the beginning and end of vegetarian.".</ref>.}}
Sebbene la paternità del neologismo "vegan" venga solitamente attribuita a [[Donald Watson]] o ad uno sforzo combinato di Donald Watson e di sua moglie Dorothy, Watson riconosce come fonti dell'idea G.A. Henderson e sua moglie Fay K. Henderson, anch'essi membri fondatori nel 1944 della Vegan Society, i quali avevano suggerito per l'associazione il nome "Allvega" e come titolo del magazine dell'associazione "Allvegan". Da questi suggerimenti Watson avrebbe preso dunque ispirazione per il termine "vegan". La parola "vega" era inoltre già in uso nei circoli vegetariani da un po' di tempo. Fin dal 1934, uno dei più noti ristoranti vegetariani di Londra si chiamava "Vega". Tutti i vegetariani di quegli anni, inclusi i coniugi Henderson, erano a conoscenza di questo ristorante, che sembra pertanto essere la prima fonte d'ispirazione del termine<ref>{{Cita web|url=http://www.vegansociety.com/sites/default/files/uploads/Ripened%20by%20human%20determination.pdf|titolo=Ripened by human determination. 70 years of The Vegan Society}}</ref>.[[File:Gary Francione 2 cropped.jpg|thumb|[[Gary L. Francione]], filosofo ed attivista per i [[diritti degli animali]]]]
 
== Ideologia vegana ==
Nel linguaggio corrente il veganismo viene talvolta inteso come una forma di dieta a base vegetale<ref name=":2" />. Si tratta di una definizione limitativa ed erronea, perché quella alimentare è solo una delle dimensioni in cui si manifesta lo stile di vita vegano. Il termine corretto per riferirsi alla sola pratica alimentare a base esclusivamente vegetale è ''vegetalismo''<ref name="RefA" />. La dieta vegetaliana può essere adottata anche al di fuori del veganismo per motivazioni terapeutiche, igieniste, religiose o spirituali<ref name="RefA" />, e pur essendo un aspetto fondamentale dello stile di vita vegano, non lo esaurisce. Quest'ultimo, come illustra anche la definizione delle ''Vegan Society''<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.vegansociety.com/go-vegan/definition-veganism|titolo=Definition of veganism|pubblicazione=The Vegan Society|accesso=2017-05-01}}</ref>, è uno stile di vita che evita lo sfruttamento degli animali in ogni ambito: non solo quello dell'alimentazione, ma anche dell'abbigliamento (per es. evitando capi in pelle), del tempo libero (per es. evitando spettacoli in cui vengono utilizzati animali) ecc.
 
Il veganismo è dettato da principi etici di rispetto per la vita animale e basato sul pensiero [[antispecismo|antispecista]] e su una particolare visione [[Nonviolenza|non-violenta]] della vita, come esemplificato nella posizione di [[Gary L. Francione]] e altri filosofi. Il veganismo può essere considerato la prassi della teoria antispecista e comporta il rifiuto di dedicarsi, partecipare e sostenere attività che implicano la loro uccisione o sfruttamento<ref name="Why Vegan">{{cita web |autore=The vegan Society |url=http://www.vegansociety.com/become-a-vegan/why.aspx |titolo=Why Vegan? |citazione=A vegan is someone who tries to live without exploiting animals, for the benefit of animals, people and the planet. Vegans eat a plant-based diet, with nothing coming from animals - no meat, milk, eggs or honey, for example. A vegan lifestyle also avoids leather, wool, silk and other animal products for clothing or any other purpose.}}</ref>.
 
Con un Memorandum nel 1979 la Vegan Society definì il veganismo come:
{{Citazione|Una filosofia e un modo di vivere che esclude, ai limiti del possibile e praticabile, ogni forma di sfruttamento e crudeltà verso animali, per scopo alimentare, per il vestiario, come per qualunque altro scopo; per estensione, promuove lo sviluppo e l'uso di alternative che non prevedono l'utilizzo di animali, per il beneficio degli umani, degli animali e dell'ambiente. In termini di dieta denota la pratica di astenersi dal consumare prodotti derivati completamente o parzialmente da animali<ref name="vegansociety.com">{{cita web |autore= The Vegan Society |url=https://www.vegansociety.com/about-us/history |titolo=About us |citazione=A philosophy and way of living which seeks to exclude—as far as is possible and practicable—all forms of exploitation of, and cruelty to, animals for food, clothing or any other purpose; and by extension, promotes the development and use of animal-free alternatives for the benefit of humans, animals and the environment. In dietary terms it denotes the practice of dispensing with all products derived wholly or partly from animals }}</ref>}}
 
I limiti umani del possibile e del praticabile, che vincolano l'agire dei vegani, creano uno scarto tra il fine teorico di raggiungere l'utopia di una società umana non interferente in alcun modo con il regno animale (impossibile da realizzare in quanto anche un'esistenza limitata all'essenziale per la sopravvivenza causa, ad esempio, la morte di una moltitudine di insetti con il semplice atto del camminare), e il fine pratico di portare al minimo possibile questa interferenza (derivante dal realistico riconoscimento che la semplice esistenza di un essere umano implica l'interferenza con altri animali).
 
Il veganismo contemporaneo si propone anche come possibile soluzione ad altre problematiche correlate, di natura morale<ref>{{Cita web|url=http://www.saicosamangi.info/animali/|titolo=''Dalla fabbrica alla forchetta. Sai cosa mangi?-Scelta etica''}}</ref>, ambientale<ref>{{Cita web|url=http://www.saicosamangi.info/ambiente/|titolo=''Dalla fabbrica alla forchetta. Sai cosa mangi?-Scelta ecologica''}}</ref>, sociale<ref>{{Cita web|url=http://www.saicosamangi.info/sociale/|titolo=''Dalla fabbrica alla forchetta. Sai cosa mangi?-Scelta sociale''}}</ref>, economica<ref>{{Cita web|url=http://www.saicosamangi.info/economia/|titolo=''Dalla fabbrica alla forchetta. Sai cosa mangi?-Scelta economica''}}</ref> e sanitaria<ref>{{Cita web|url=http://www.saicosamangi.info/salute/|titolo=''Dalla fabbrica alla forchetta. Sai cosa mangi?-Scelta salutistica''}}</ref>
 
== Pratica e stile di vita ==
[[File:Cattle Feedlot near Rocky Ford, CO IMG 5651-2.jpg|upright=1.4|thumb|left|Per un vegano evitare il sostegno all'industria zootecnica e della pesca è particolarmente importante]]
I vegani differiscono tra loro in funzione del pragmatismo con cui si adattano alla vita reale. La maggior parte di coloro che si definisce vegano segue principalmente la sola dieta vegetale (vegetaliani, o "dietary vegans"). Meno numerosi sono i vegani che modificano il proprio comportamento anche in altri ambiti di consumo<ref>{{Cita web|url=https://www.ipsos-mori.com/researchpublications/researcharchive/3836/Vegan-Society-Poll.aspx|titolo=Ipsos MORI {{!}} Poll {{!}} Vegan Society Poll|sito=www.ipsos-mori.com|lingua=en|accesso=2017-04-27}}</ref>, come per esempio scegliendo capi di abbigliamento in fibre vegetali sintetiche e artificiali o acquistando esclusivamente prodotti vegan, i quali possono anche essere mediamente molto più costosi degli equivalenti non vegani<ref name="giornalettismo" />. Sebbene il grado di adesione possa variare da un individuo all'altro, considerando anche che uno stile di vita rigorosamente vegano è inoltre complesso poiché i derivati di origine animale possono nascondersi nei prodotti più impensati, si ritiene che non sarebbe necessario che tutta la popolazione aderisca al veganismo e adegui ogni comportamento ai più rigidi dettami del veganismo per produrre un cambiamento nell'economia e nella società in chiave vegan, ma basti il raggiungimento di una certa "massa critica".
 
Sebbene non vi siano criteri fissi e prestabiliti a cui tutti i vegani debbano incondizionatamente aderire, nella pratica quotidiana si distinguono una serie di abitudini e scelte diffuse e riconosciute da tutta la comunità vegana. In particolare molta importanza viene data alla scelta in campo alimentare, optando per una dieta basata rigidamente su prodotti esclusivamente vegetali, detta anche "dieta vegana" o, come si è detto, vegetaliana. Un vegano pertanto rifiuta il consumo di ogni tipo di carne (compresa la carne degli animali marini, ovvero pesce, crostacei e molluschi), latte e derivati, uova, miele e altri prodotti delle api<ref>{{en}} Vegan Society (UK). [http://veganfuture.wordpress.com/2010/10/11/honey-aint-so-sweet-for-the-bees/ ''Honey - Ain't so sweet for the bees'']. Vegansociety.com: "Vegans use no bee products, preferring to forgo the doubtful benefits and well known risks [such as infant botulism] of substances stolen from bees."
</ref><ref>{{cita web|lingua=en|autore=Noah Lewis |url=http://www.vegetus.org/honey/honey.htm |titolo=Why Honey is Not Vegan |editore=Vegetus.org |data= |accesso=20 febbraio 2010}}
</ref>, anche quando presenti in forma di ingredienti in altri alimenti, come prodotti da forno preparati con strutto, pasta all'uovo o brodo di carne. Il vegano pone anche attenzione nella scelta delle bevande, che spesso possono contenere derivati di origine animale<ref>{{Cita web|url=http://www.barnivore.com/|titolo=Barnivore: your vegan wine, beer, and liquor guide|sito=www.barnivore.com|lingua=en|accesso=2017-04-27}}</ref>. Per un vegano evitare il consumo di cibi animali significa non sostenere l'industria zootecnica e della pesca, in particolare gli [[allevamenti intensivi]], in quanto tali industrie causano lo sfruttamento, la sofferenza e l'uccisione di un numero di animali molto elevato. A tal riguardo stime della FAO (2007), quantificano che in tutto il mondo ogni anno verrebbero uccisi, per fini alimentari, circa 56 miliardi di animali, esclusi pesci ed altri animali marini<ref name="animali uccisi">[http://kids.fao.org/glipha/ GLiPHA] , [http://www.abolitionistapproach.com/media/pdf/2007-glipha-stats.pdf statistiche del 2007]
</ref>.
 
Un vegano inoltre indossa solo capi in [[Fibra tessile|fibre]] vegetali ([[Canapa (tessile)|canapa]], [[Lino (fibra)|lino]], [[Tessuto di cotone|cotone]], etc.), fibre artificiali ([[Acrilico (fibra)|acrilico]], [[rayon]], [[viscosa]], etc.) e fibre sintetiche ([[nylon]], [[pile]], [[poliestere]], etc.) evitando l'acquisto di capi con parti di origine animale (pelliccia, pelle, lana, seta e imbottiture in piuma)<ref>{{Cita web|url=http://www.agireoraedizioni.org/materiali/opuscolo_abbigliamento_low.pdf|titolo=''Vestire
Vegan''}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.vegfacile.info/vestire-vegan.html|titolo=''Vegfacile - Come mi vesto? L'abbigliamento vegan''}}</ref>; usa cosmetici (make-up e prodotti per l'igiene personale) e prodotti per la pulizia della casa, presenti in commercio con marchio o certificazione vegan<ref>{{Cita web|url=https://www.eticanimalista.org/certificazione-vegan-vs-marchio-vegan-2|titolo=''EticAnimalista - Certificazione vegan VS marchio vegan''}}</ref>, che garantiscono che non siano stati testati su animali e che siano privi di ingredienti di origine animale; in generale evita l'acquisto di altre merci con parti animali (come divani in pelle, tappeti in pelliccia, ornamenti in avorio, oggetti in osso, pennelli in pelo animale, ecc.) e dei farmaci contenenti eccipienti animali<ref>{{Cita web|url=http://www.tuttogreen.it/farmacie-vegetariane-vegane|titolo=''Farmacie per vegetariani e vegani: in arrivo le prime farmacie vegetariane vegane specializzate (gli antibiotici, per esempio, contengono il lattosio come eccipiente, mentre la propoli è derivata dalle api)''}}</ref>.
 
Si tratta quindi di un complesso di norme che influenzano le abitudini e le scelte d'acquisto quotidiane e che, benché rappresentino consuetudini consolidate presso la comunità vegana, vengono perseguite con la dovuta flessibilità riconosciuta dai singoli soggetti nei limiti del possibile e del praticabile in relazione alle proprie esigenze, alle proprie possibilità e alla propria realtà di vita<ref name="giornalettismo">{{Cita web|url=http://www.giornalettismo.com/archives/2146954/cosa-mangiano-i-vegani-dieta-vegana/|titolo=''Cosa mangiano i vegani? ("ognuno è libero di scegliere secondo le proprio possibilità, i prodotti vegani sono in media più costosi rispetto a quelli che utilizzano elementi animali, in quanto più rari."''}}</ref>.
 
Tra i vegani sono fonte di opinioni molto discordi quei prodotti derivati di origine animale meno noti (e in alcuni casi indicati sotto forma di sigle alfanumeriche) presenti in quantità spesso irrilevanti in alcuni prodotti o usati sotto forma di additivi alimentari: è il caso, ad esempio, della L-cisteina<ref>
Vegan Society, ''[http://www.vegansociety.com/lifestyle/food/hidden-ingredients.aspx Hidden ingredients: what to watch out for]'': "L-Cysteine (E920): this additive can be vegan or non-vegan and is sometimes made from hair or feathers"
</ref>
(identificata anche con la sigla E920), della glicerina animale<ref>
The Vegetarian Resource Group Blog, ''[http://www.vrg.org/blog/2012/09/24/glycerol-and-mono-and-diglyceride-updates-mostly-vegetable-derived/ Glycerol and Mono- and Diglyceride Updates: Mostly Vegetable-Derived]'': "Animal fats (e.g., beef tallow) or vegetable oils are the common starting materials for glycerin formation."
</ref>
(E422) o dei fosfati animali<ref>
Food-info, ''[http://www.food-info.net/uk/e/e542.htm 542 Edible bone phosphate]'': "Origin: Produced from animal bones."
</ref>
(E542). Ancora più controverso è il caso di quei prodotti che, pur non contenendo derivati di origine animale, ne implicano però l'uso durante il processo di produzione, come ad esempio alcuni tipi di zucchero raffinato che sarebbero lavorati con carbone animale, usato per la decolorazione dello zucchero e per rimuovere impurità e minerali<ref>
Vegan Outreach, ''[http://www.veganoutreach.org/guide/qa.html#isrefinedsugarvegan Frequently Asked Questions: Is refined sugar vegan?]'': "Refined sugars do not contain any animal products, and so by an ingredients-based definition of vegan, refined sugar is vegan. However, some refined sugar is processed with animal bone char. The charcoal is used to remove color, impurities, and minerals from sugar. The charcoal is not 'in' the sugar, but is used in the process as as a filter. Thus by a process-based definition of vegan, refined sugar may not be considered vegan."
</ref>.
 
Questa attenzione alla presenza di quantità irrilevanti di derivati di origine animale o al loro separato uso durante il processo di lavorazione non è scevra da alcune considerazioni problematiche che porterebbero a escludere l'acquisto di tutta una vasta gamma di prodotti alimentari e merci di altro genere. L'uso di sostanze di origine animale è così diffuso nella produzione industriale moderna che la pratica di un veganismo "puro" è praticamente impossibile. Sostanze di derivazione animale si possono trovare in articoli insospettabili, come palle da tennis, carta da parati e bande adesive<ref>Melanie Joy, ''Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche'', [[Edizioni Sonda]], 2012, pag. 108: "Così gli animali vendono comprati e venduti, mangiati e indossati - e i loro corpi utilizzati in una così ampia gamma di prodotti che è praticamente impossibile non conformarsi al sistema. Prodotti di derivazione animale si possono trovare in articoli insospettabili come palle da tennis, carta da parati, bande adesive e pellicola."</ref>.
 
Un'artista olandese, Christien Meindertsma, afferma di avere individuato 185 prodotti di uso comune contenenti parti di maiale, tra cui proiettili, pellicola fotografica, freni, porcellana e sigarette<ref>
FLOCKS, ''[http://www.christienmeindertsma.com/index.php?/books/pig-05049/ PIG 05049]'': "Christien Meindertsma has spent three years researching all the products made from a single pig. Amongst some of the more unexpected results were: Ammunition, medicine, photo paper, heart valves, brakes, chewing gum, porcelain, cosmetics, cigarettes, conditioner and even bio diesel."
</ref><ref>kottke.org, ''[http://kottke.org/09/09/one-pig-185-different-products One pig, 185 different products]'': "05049 was an actual pig, raised and slaughtered on a commercial farm in the Netherlands. Rotterdam designer Christien Meindertsma was shocked to discover that she could document 185 products contributed to by the animal.</ref>.
 
Anche tutti gli oggetti in [[acciaio]] sarebbero da evitare, poiché i sostenitori del veganismo ritengono che la sua produzione avvenga con l'uso di grassi animali<ref>
Vegan Outreach, ''[http://www.veganoutreach.org/guide/qa.html#isrefinedsugarvegan Frequently Asked Questions: Is refined sugar vegan?]'': "However, if one accepts a process-based definition of vegan, then many other familiar products would also not be considered vegan. For instance, steel and vulcanized rubber are produced using animal fats"
</ref>.
 
Inoltre, secondo i vegani l'origine animale di alcune sostanze ambigue o il coinvolgimento di derivati di origine animale nelle fasi di produzione non sarebbe sempre facilmente accertabile. Ad esempio, spesso la coltivazione agricola prevede l'impiego di concimi di origine animale (prodotti con sangue, feci, ossa, lana, corna, ecc.). Per tali motivi, generalmente nella comunità vegana quest'uso delle sostanze di origine animale riceve scarsa attenzione nella prassi quotidiana e si ritiene più pratico, oltre che più efficace per la causa della liberazione animale, concentrare la propria attenzione solo su quelle sostanze di origine animale più evidenti (carni, latte e latticini, uova e prodotti delle api)<ref>Ad esempio, questa è la posizione di Vegan Outreach: Vegan Outreach, ''[http://www.veganoutreach.org/guide/qa.html#whataresomehiddenanimalingredients Frequently Asked Questions: What are some hidden animal ingredients?]'': "In general, we recommend that vegans concentrate their attention on the most obvious animal ingredients, instead of getting bogged down by reading lists for every possible animal-derived ingredient. Our experience has been that many vegans burn out because they are worn down by the details, missing the true meaning of veganism."</ref>.
 
Oltre alle scelte di consumo quotidiano, un vegano evita inoltre la pratica, la partecipazione e il sostegno ad attività come la sperimentazione sugli animali, caccia e pesca, spettacoli con animali come la corrida, il combattimento di galli, il circo con animali o il rodeo, l'impiego di animali in competizioni sportive (corse di cavalli, corse di cani, [[sleddog]], ecc.), manifestazioni folcloristiche con uso di animali, zoo, acquari e strutture simili che detengono animali, commercio degli animali da compagnia e altre attività simili.
 
== Il vegetalismo e i vegetaliani ==
{{vedi anche|Diete vegetariane}}
{{disclaimer|medico}}
[[File:Foods.jpg|300|thumb|left|[[Cereali]], [[legumi]], [[verdura]] e [[frutta]] sono la base della dieta vegana]]
Il vegetalismo denota il comportamento alimentare di chi si nutre solo ed esclusivamente di vegetali<ref name="RefA">Treccani.it, [http://www.treccani.it/vocabolario/vegetalismo/ Vegetalismo]: Concezione dell'alimentazione umana derivata dal vegetarianismo, di cui rappresenta la forma più radicale, che esclude l'uso di ogni alimento di provenienza animale (perciò anche uova, miele, latte e prodotti caseari) e consente solo quello di alimenti vegetali.</ref>.
In passato il vegetalismo era dettato unicamente da principi religiosi, come nel [[Giainismo]], e praticato solo nelle aree interessate a tali dottrine, come in India, ma nel corso degli ultimi decenni è maturato un interesse verso il vegetalismo anche nei paesi più ricchi, e si sono aggiunte anche ragioni di altra natura.
Una delle ragioni è, naturalmente, quella dei vegani e cioè il veganismo. Molti altri però si alimentano di soli vegetali per ragioni diverse dal veganismo, più o meno combinate tra loro, e pur non essendo vegani vengono identificati, o si dichiarano loro stessi, vegani<ref>{{Cita web|url=http://www.veganhome.it/diventare-vegan/|titolo=''Diventare Vegan ("La scelta vegan è dunque puramente etica e si estende a ogni settore, non solo a quello alimentare."''}}</ref>. Alcune persone, per esempio, per non causare la morte diretta e indiretta degli animali, come fanno i vegani, ma per il solo scopo alimentare umano, come fanno i vegetariani, scelgono di nutrirsi di soli vegetali. Adottando la stessa dieta dei vegani, quella solo vegetale, e lo stesso comportamento dei vegetariani, quello solo alimentare umano, non sono ne vegani ne vegetariani e possono essere meglio definiti come vegetaliani, o vegetalisti, etici. A questa scelta intermedia giungono i vegetariani che acquistano la consapevolezza che la produzione di latte e di uova non evita agli animali produttori un destino di macellazione<ref>{{Cita web|url=http://www.veganhome.it/diventare-vegan/|titolo=''Diventare Vegan ("latte e latticini, uova e miele - perché anche per ottenere questi prodotti gli animali vengono uccisi."''}}</ref> e i vegani che decidono di concentrare tutti i propri sforzi laddove si concentra anche il maltrattamento degli animali e cioè l'industria alimentare animale<ref>{{Cita web|url=http://www.veganhome.it/diventare-vegan/|titolo=''Diventare Vegan ("per quanto riguarda l'aspetto alimentare di questa scelta, dato che è questo il settore più importante, quello in cui il maggior numero di animali trovano la morte."''}}</ref>. Altri soggetti invece scelgono di alimentarsi di soli vegetali per una ragione esclusivamente salutistica, perché credono fideisticamente di poter curare e prevenire alcune malattie o che, per assicurare il migliore stato di salute, l'alimentazione naturale umana debba prevedere solo cibi vegetali, e non avendo alcun interesse per l'attenzione agli animali anche loro non sono ne vegani ne vegetariani, e anche loro possono essere meglio definiti come vegetaliani, o vegetalisti, salutistici<ref>{{Cita web|url=http://www.veganhome.it/diventare-vegan/|titolo=''Diventare Vegan ("una scelta meramente alimentare, non mossa da ragioni di rispetto per gli animali, ma unicamente da motivazioni ecologiste e salutiste, possiamo definirla semplicemente come scelta di una dieta 100% vegetale."''}}</ref>. In particolare, negli anni più recenti si può osservare una crescente diffusione della dieta vegana presso i paesi più ricchi. Ad esempio, negli USA, circa il 2-3% della popolazione adulta (con una stima che va da due-tre milioni di persone a sei milioni di persone) segue in modo regolare una dieta vegana<ref>
C. Stahler, ''[http://www.vrg.org/journal/vj2011issue4/vj2011issue4poll.php How Often Do Americans Eat Vegetarian Meals? And How Many Adults in the U.S. Are Vegan?]'' The Vegetarian Resource Group: "Approximately 5 percent of the country say that they never eat meat, fish, seafood, or poultry, which makes them vegetarian. Approximately half of these vegetarians are also vegan; that is, they also don't eat dairy or eggs. ... If we use a past low figure of 2 percent and the higher figure of 5 percent from this survey, we estimate that there may be 5-12 million adults in the United States who never consume meat, fish, or poultry." (2008)
</ref>,
e circa l'1% dei bambini e degli adolescenti tra gli 8 e i 18 anni è vegetaliano<ref name="How many youth are vegetarian?">
C. Stahler, ''[http://www.vrg.org/journal/vj2005issue4/vj2005issue4youth.htm How many youth are vegetarian?]'' The Vegetarian Resource Group (v. tabella ''Dietary Habits of 8- to 18-Year-Olds in the United States in 2005'') (2005)
</ref>.
Altri paesi occidentali presentano percentuali diverse, ad esempio l'Italia ha una presenza di vegetaliani che nelle rilevazioni fluttua tra l'1,1%<ref>
Eurispes, ''[http://www.eurispes.eu/content/rapporto-italia-2013-25a-edizione Il Rapporto Italia 2013]''"Il 6% degli italiani ha fatto la scelta di diventare vegetariano (4,9%) o vegano (1,1%)."
</ref> e il 3%<ref>{{Cita web|url=http://www.eurispes.eu/content/eurispes-rapporto-italia-2017-tavola-gli-italiani-amano-il-made-italy-741-e-i-prodotti-di|titolo=Eurispes, Rapporto Italia 2017. A tavola gli italiani amano il made in Italy (74,1%) e i prodotti di stagione (80,4%) {{!}} Eurispes|sito=www.eurispes.eu|accesso=2017-04-27}}</ref>. Tuttavia, le rilevazioni sui vegani possono essere complesse da eseguire e da interpretare a causa della varietà dei comportamenti e delle motivazioni che possono ricadere sotto questa etichetta<ref name=":2">{{Cita web|url=http://netnologia.it/2017/04/06/statistiche-vegani-italia/|titolo=L'importanza di chiamarsi Vegan (il problema delle stime statistiche sui vegani)|sito=Netnologia|data=2017-04-06|accesso=2017-04-27}}</ref>.
 
Frequentemente i vegetaliani attuali riferiscono motivazioni etiche di rispetto per la vita animale e, in misura minore, vengono addotte anche ragioni salutistiche ed ecologiste. Tali motivazioni non sono tutte necessariamente adottate insieme, e anche se due o più possono coesistere negli stessi soggetti, solitamente una prevale sulle altre. Alla diffusione delle ragioni salutistiche hanno contribuito una serie di fattori. Già da diversi decenni, la [[Problemi di salute associati al consumo di carne|correlazione tra il consumo di carni]] – in particolare di [[carni rosse]] e [[carni conservate]] – e il possibile rischio di patologie croniche<ref>
Sinha R. et al., ''[http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19307518 Meat intake and mortality: a prospective study of over half a million people]'': "Red and processed meat intakes were associated with modest increases in total mortality, cancer mortality, and cardiovascular disease mortality."
</ref><ref>
World Cancer Research Fund, American Institute for Cancer Research, ''Food, Nutrition, Physical Activity, and the Prevention of Cancer: a Global Perspective'': "The evidence that red meat is a cause of colorectal cancer is convincing. The evidence that processed meat is a cause of colorectal cancer is also convincing." ([http://www.dietandcancerreport.org/cancer_resource_center/downloads/chapters/chapter_12.pdf capitolo 12], pag. 382)
</ref>,
la diffusione di malattie virali presso gli animali allevati (causa di [[zoonosi]] alimentare) e le preoccupazioni per il crescente uso di antibiotici e altri farmaci negli allevamenti<ref>
Worldwatch Institute, ''[http://blogs.worldwatch.org/nourishingtheplanet/antibiotic-overuse-in-animal-agriculture/ Antibiotic Overuse in Animal Agriculture]'': "An estimated 70 percent of all antibiotics used in the United States are for livestock, not humans."
</ref>
(che potrebbero accumularsi nelle carni), da una parte, e i possibili benefici associati a diete ricche di cibi vegetali<ref>
National Health and Medical Research Council, ''[http://www.nhmrc.gov.au/_files_nhmrc/publications/attachments/n55_australian_dietary_guidelines_0.pdf Australian Dietary Guidelines]'': "The health benefits of consuming diets high in vegetables, including legumes/beans, and fruit have been reported for decades and are consistently recognised in international dietary guidelines." (pag. 36)
</ref><ref>
WHO, ''[http://www.who.int/dietphysicalactivity/fruit/en/ Promoting fruit and vegetable consumption around the world]'': "Fruit and vegetables are important components of a healthy diet, and their sufficient daily consumption could help prevent major diseases, such as cardiovascular diseases and certain cancers."
</ref><ref>
Center for Disease Control and Prevention, ''[http://www.cdc.gov/nutrition/everyone/fruitsvegetables/index.html Fruits and Vegetables]'': "Healthy diets rich in fruits and vegetables may reduce the risk of cancer and other chronic diseases. Fruits and vegetables also provide essential vitamins and minerals, fiber, and other substances that are important for good health. Most fruits and vegetables are naturally low in fat and calories and are filling."
</ref><ref>
World Cancer Research Fund, American Institute for Cancer Research, ''Food, Nutrition, Physical Activity and the Prevention of Cancer: a Global Perspective'', chapter 12: Public health goals and personal recommendations. Versione riassunta: ''[http://www.dietandcancerreport.org/cancer_resource_center/downloads/summary/english.pdf Food, Nutrition, Physical Activity and the Prevention of Cancer: a Global Perspective - Summary]'', RECOMMENDATION 4: "Higher consumption of several plant foods probably protects against cancers of various sites. What is meant by ‘plant-based' is diets that give more emphasis to those plant foods that are high in nutrients, high in dietary fibre (and so in non-starch polysaccharides), and low in energy density."
</ref><ref>
The American Journal of Clinical Nutrition, ''[http://ajcn.nutrition.org/content/89/5/1627S.full Health effects of vegan diets]'' (review): "According to the evidence criteria of the World Health Organization and Food and Agriculture Organization (WHO/FAO), cancer risk reduction associated with a high intake of fruit and vegetables was assessed as probable or possible, risk of CVD reduction as convincing, whereas lower risk of osteoporosis was assessed as probable. The evidence for a risk-reducing effect of consuming whole grains was assessed as possible for colorectal cancer and probable for type 2 diabetes and CVD. The evidence for a risk-reducing effect of consuming nuts was assessed as probable for CVD."
</ref><ref>
''[http://qjmed.oxfordjournals.org/content/92/9/531.long Vegetarian diet: panacea for modern lifestyle diseases?]'' (review): "Soy-bean-protein diet, legumes, nuts and soluble fibre significantly decrease total cholesterol, low-density lipoprotein cholesterol and triglycerides. Diets rich in fibre and complex carbohydrate, and restricted in fat, improve control of blood glucose concentration, lower insulin requirement and aid in weight control in diabetic patients. An inverse association has been reported between nut, fruit, vegetable and fibre consumption, and the risk of coronary heart disease. ... An inverse association between fruit and vegetable consumption and stroke has been suggested. Consumption of fruits and vegetables, especially spinach and collard green, was associated with a lower risk of age-related ocular macular degeneration. There is an inverse association between dietary fibre intake and incidence of colon and breast cancer as well as prevalence of colonic diverticula and gallstones."
</ref>,
insieme con l'opinione che la carne rappresenti un alimento opzionale per la dieta umana<ref>
Proceedings of the Nutrition Society, ''Meat or wheat for the next millennium? A Debate Pro veg]'' ([http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=795552 abstract]): "In conclusion, meat is an optional rather than an essential constituent of human diets." (dall'articolo completo)
</ref>,
dall'altra, hanno determinato nei paesi ricchi una crescente diffusione della dieta latto-ovo-vegetariana. Più recentemente, i rischi derivanti da un'eccessiva assunzione di grassi saturi e colesterolo, di cui sono ricchi latte, latticini e uova, la correlazione del consumo di uova e prodotti lattiero-caseari con alcuni tipi di cancro<ref>
The American Journal of Clinical Nutrition, ''[http://ajcn.nutrition.org/content/89/5/1627S.full Health effects of vegan diets]'' (review): "In addition, the use of eggs was recently shown to be associated with a higher risk of pancreatic cancer [...] a high childhood dairy intake has been associated with an elevated risk of colorectal cancer in adulthood [...] the use of dairy was associated with an increased risk of prostate cancer"
</ref>
e la vasta diffusione dell'intolleranza al lattosio, hanno ulteriormente spostato l'attenzione verso la dieta vegana. Infine, sempre negli anni recenti, il vegetalismo ha cominciato a diffondersi anche come una scelta ecologica a seguito di valutazioni dell'impatto ambientale connesso al settore dell'allevamento<ref name=":0">Food and Agriculture Organization of the United Nations'', [http://meteo.lcd.lu/globalwarming/FAO/livestocks_long_shadow.pdf Livestock's Long Shadow]'': "The livestock sector emerges as one of the top two or three most significant contributors to the most serious environmental problems, at every scale from local to global."
</ref> e per il rischio pandemico connesso alla possibilità di sviluppare, attraverso gli allevamenti intensivi, un patogeno letale resistente agli antibiotici<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/29/report-allarme-batteri-resistenti-agli-antibiotici-dagli-allevamenti-intensivi-arrivano-in-tavola/2778153/|titolo=''Report, allarme batteri resistenti agli antibiotici: dagli allevamenti intensivi arrivano in tavola''}}</ref> definito "batterio dell'apocalisse"<ref>{{Cita web|url=http://www.ilgiornale.it/news/cronache/batterio-dellapocalisse-ha-contagiato-donna-1264470.html|titolo=''Il batterio "dell'apocalisse"''}}</ref>. Il 1º novembre si festeggia il World Vegan Day (giornata vegana mondiale) per celebrare la fondazione della prima ''vegan society'', e l'intero mese di novembre è stato scelto come World Vegan Month (mese vegano mondiale)<ref>
World Vegan Month website, ''[http://www.worldveganmonth.net/about/ About]'': "The month starts with World Vegan Day on 1 November to celebrate the founding of the world's first Vegan Society on that day in November 1944"
</ref>.
 
=== Le diete vegetaliane ===
Le diete vegetaliane sono dei modelli nutrizionali che escludono dall'[[alimentazione umana|alimentazione]] la [[carne]] di qualsiasi [[animale]] e tutti i [[Alimento#Prodotti di origine animale|prodotti di origine animale]]. Oltre alla dieta vegana, basata su cereali legumi verdura frutta e semi, sono diete vegetaliane anche altre diete che, sebbene differiscano sostanzialmente dalla dieta vegana sia nei principi alimentari sia nel tipo di alimenti consumati, non comprendono il consumo di alcun ingrediente di origine animale. Fra di esse vi sono quelle praticate, ad esempio, nel crudismo vegetaliano, nel [[fruttarismo]] o nell'[[ehretismo]].
 
[[File:CATTLE cropped.jpg|upright=1.4|thumb|Secondo la [[FAO]] il settore dell'allevamento è uno dei principali fattori di impatto ambientale globale<ref name=":0"/>]]
=== Influenza della dieta sull'ambiente ===
{{vedi anche|Impatto ambientale dell'industria dei cibi animali}}
Nella seconda metà del Novecento il consumo globale di carne è aumentato di cinque volte, passando da 45 milioni di tonnellate all'anno nel 1950 a 233 milioni nel 2000<ref name="it's not personal">
Worldwatch Institute, ''[http://www.worldwatch.org/system/files/EP174A.pdf Meat - Now, it's not personal!]'' ''World Watch magazine'', July/August 2004, pag. 12: "To begin with, per-capita meat consumption has more than doubled in the past half-century, even as global population has continued to increase. As a result, the overall demand for meat has increased five-fold."
</ref><ref name="Meno proteine animali per l'umanità">
''Meno proteine animali per l'umanità'', ''Le Scienze'', aprile 2006: "Dal 1950 al 2000 la popolazione mondiale è passata da 2,7 a oltre 6 miliardi di persone e la produzione di carne da 45 a 233 miliardi di chilogrammi all'anno."
</ref>.
Il notevole incremento del consumo di carne e dei cibi animali in generale ha determinato una crescita improvvisa della produzione zootecnica e, conseguentemente, un considerevole aumento del numero di animali allevati<ref>
Nel 2007, secondo stime della FAO, sono stati macellati 56 miliardi di animali, esclusi i prodotti ittici (fonte: [http://kids.fao.org/glipha/ GLiPHA], [http://www.abolitionistapproach.com/media/pdf/2007-glipha-stats.pdf statistiche del 2007]).
</ref>,
che secondo i dati FAO e del World Watch Institute è incompatibile con i ritmi naturali terrestri, visto l'impatto sulla vita terrestre stessa, e ha inciso profondamente sull'equilibrio ambientale. Nel 2006 la FAO ha pubblicato ''Livestock's Long Shadow'', un report scientifico in cui viene approfonditamente valutato l'impatto globale del settore zootecnico sull'ambiente. Recentemente si è misurato l'impatto del settore della produzione di cibo da animali che raggiunge il 51% dell'emissione di diossido di carbonio<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|autore = Robert Goodland and Jeff Anhang|url = http://www.worldwatch.org/node/6294|titolo = Livestock and Climate Change|accesso = |editore = WorldWatch Institute|data = }}</ref>.
 
=== Vegetalismo, veganismo e religione ===
[[File:Sthanakvasi_monks.jpg|thumb|left|Monaci giainisti della setta degli Svetambara con mascherina e scopetto]]
Una dieta basata soltanto su vegetali è stata adottata nel [[Giainismo]], un movimento religioso indiano fondato all'incirca nel VI secolo a.C. che contempla un approccio alimentare rigorosamente vegetaliano. I giainisti sono una minoranza religiosa indiana che professano un'etica di rispetto per ogni forma di vita, animale o vegetale, basata sul principio dell'''[[ahimsa]]'' o non-violenza. I giainisti reputano che tutti gli esseri viventi siano dotati di anima e pertanto prestano la massima attenzione a non provocare violenza, in un senso molto ampio, e morte agli altri animali. In questa concezione di vita è prevista una forma estrema di vegetalismo, in cui sono esclusi anche diversi tipi di vegetali, e altre norme di comportamento, fino ad arrivare in alcuni casi all'osservazione di pratiche estreme. Ad esempio, nella setta degli [[Svetambara]], gli adepti si coprono la bocca con un "fazzoletto per impedire che gli insetti possano entrarvi", e portano con sé uno scopetto per spazzolare lo spazio in cui intendono sedersi, in modo da "evitare di schiacciare inavvertitamente degli insetti"<ref>
[http://mb-soft.com/believe/txn/jain.htm Jainism]: "In keeping with the doctrine of nonviolence, they carry the Jainist reverence for animal life to its most extreme lengths; the yati of the Svetambara sect, for example, wears a cloth over his mouth to prevent insects from flying into it and carries a brush to sweep the place on which he is about to sit, to remove any living creature from danger."
</ref>.
 
Da una prospettiva di [[Sociologia della religione|Sociologia delle Religioni]] è possibile intravedere nel veganismo contemporaneo alcuni tratti caratteristici delle cosiddette "religioni implicite"<ref>{{Cita web|url=http://www.blackwellreference.com/public/tocnode?id=g9780631181392_chunk_g978063118139210_ss1-17|titolo=Implicit Religion : A New Dictionary of Religions : Blackwell Reference Online|sito=www.blackwellreference.com|accesso=2017-04-27}}</ref>, in particolare qualora esso sia oggetto di un investimento personale che coinvolga profondamente e ampiamente l'identità personale. L'attenzione scrupolosa ed eticamente connotata per il rispetto e la salvaguardia della vita animale può allora assumere aspetti ritualistici e quasi sacrali<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Nicola|cognome=Righetti|titolo=La sacralità della natura e il caso vegano (Spirito e Materia, Cap. 14, pp. 423-476)|lingua=en|accesso=2017-04-27|url=https://www.academia.edu/28725450/La_sacralit%C3%A0_della_natura_e_il_caso_vegano_Spirito_e_Materia_Cap._14_pp._423-476_}}</ref>. La dimensione religiosa del veganismo emerge anche dalla sua forte carica idealistica, che traspare nel desiderio e nel tentativo di cambiare il mondo, l'economia e la società ad immagine dei valori cui il movimento aderisce<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Nicola|cognome=Righetti|titolo=La sacralità della natura e il caso vegano (Spirito e Materia, Cap. 14, pp. 423-476)|lingua=en|accesso=2017-04-27|url=https://www.academia.edu/28725450/La_sacralit%C3%A0_della_natura_e_il_caso_vegano_Spirito_e_Materia_Cap._14_pp._423-476_}}</ref>. Nonostante la sua lontananza dalla tradizionale idea di fenomeno religioso, il veganismo lascia dunque trasparire una sorta di “enfasi protoreligiosa”<ref>[http://www.unipd.it/ilbo/ateo-credente-vegano Ateo o credente? Vegano]</ref>. Lo stesso si può dire, più in generale, per quanto riguarda i movimenti animalisti, che possono talvolta assolvere funzioni tipiche delle religioni<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Wesley V.|cognome=Jamison|data=2000-11-01|titolo=Every Sparrow That Falls: Understanding Animal Rights Activism as Functional Religion|rivista=Society &amp; Animals|volume=8|numero=3|pp=305–330|accesso=2017-04-27|doi=10.1163/156853000511140|url=http://booksandjournals.brillonline.com/content/journals/10.1163/156853000511140|nome2=Caspar|cognome2=Wenk|nome3=James V.|cognome3=Parker}}</ref>. Uno studio che ha indagato la rappresentazione del veganismo sulla stampa italiana, ha osservato come la connotazione religiosa del veganismo, dipinta come "integralista", possa talvolta assumere funzioni stigmatizzanti nel discorso pubblico relativo a questo stile di vita<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Nicola|cognome=Righetti|data=2016-01-01|titolo=L’inchiostro digitale è vegano? La rappresentazione del veganismo sulla stampa|rivista=Cambio. Rivista sulle Trasformazioni Sociali|volume=6|numero=11|pp=181–194|lingua=it|accesso=2017-04-27|doi=10.13128/cambio-18792|url=http://www.fupress.net/index.php/cambio/article/view/18792}}</ref>.
 
==Rischi per la salute==
{{vedi anche|Diete vegetariane|Vitamina B12 (diete vegetariane)|Complementarità proteica}}
{{disclaimer|medico}}
Escludere la carne e, in generale, i prodotti di derivazione animale, significa eliminare dalla dieta i prodotti alimentari più ricchi di proteine. L’organismo umano però ha due vincoli legati alle proteine che non possono essere violati, ovvero il fabbisogno di [[amminoacidi essenziali]]<ref>{{Cita web|url=http://www.albanesi.it/alimentazione/aminoacidi_essenziali.htm|titolo=''Amminoacidi essenziali''}}</ref> giornaliero e il [[fabbisogno proteico]] totale giornaliero<ref>{{Cita web|url=http://www.lanutrizione.it/html/cnt/it/proteine.asp|titolo=''La nutrizione - Proteine e Amminoacidi''}}</ref>. Ogni parte dei vegetali contiene proteine ma queste si concentrano in quantità significative solo nei semi, e inoltre solo pochissimi vegetali, tra questi la quinoa, hanno tutti gli amminoacidi essenziali e nelle giuste proporzioni. Pertanto la dieta vegana deve comprendere non solo una quantità giornaliera adeguata di legumi, cereali e noci, per soddisfare il fabbisogno proteico, ma anche la loro co-assunzione, per soddisfare pure la corretta copertura di tutti gli amminoacidi essenziali.
 
La dieta vegana, se non applicata adeguatamente e generalmente seguita da un nutrizionista, può portare a deficit o riduzione nell'assorbimento di nutrienti essenziali, tra cui acidi grassi, minerali e vitamine, con particolare riguardo verso la vitamina B<sub>12</sub>. Come evidenziato da uno studio retrospettivo del 2013, che analizzava i dati di ulteriori 18 studi scientifici, la carenza di vitamina B<sub>12</sub> tra i vegani è alquanto diffusa in ogni fascia di età, gruppo sociale e luogo di residenza<ref>Roman Pawlak, et al., "How prevalent is vitamin B(12) deficiency among vegetarians?", ''Nutrition Reviews'', 71(2), February 2013, pp.&nbsp;110–117. {{doi|10.1111/nure.12001}} PMID 23356638</ref><ref name=PawlakMay2014>Roman Pawlak, et al., "The prevalence of cobalamin deficiency among vegetarians assessed by serum vitamin B<sub>12</sub>: a review of literature," ''European Journal of Clinical Nutrition'', 68(5), May 2014, pp.&nbsp;541–548. {{doi|10.1038/ejcn.2014.46}} PMID 24667752</ref>, per cui sono consigliate la regolare integrazione<ref name=Mangels2006>{{cita libro|autore=Debra Wasserman |autore2=Reed Mangels |titolo=Simply Vegan: Quick Vegetarian Meals |url=https://books.google.com/books?id=VSEy_HJ_w7QC&pg=PA171 |anno=2006 |editore=The Vegetarian Resource Group |isbn=978-0-931411-30-4 |p=171 |urlcapitolo=http://www.vrg.org/nutrition/b12.htm |capitolo=Vitamin B12 in the Vegan Diet |lingua=en}}</ref><ref>{{cita pubblicazione |autore=C. W. Wong, |url=http://www.hkmj.org/system/files/hkmj144383.pdf |titolo=Vitamin B<sub>12</sub> deficiency in the elderly: is it worth screening? |rivista=Hong Kong Medical Journal |numero=21(2) |data=aprile 201 |pp=155–164 |doi=10.12809/hkmj144383 |PMID=25756278 |lingua=rn |formato=pdf}}</ref> e gli esami clinici periodici per monitorare i livelli della vitamina B<sub>12</sub> nel sangue<ref>{{Cita web|url=http://www.valorinormali.com/sangue/vitamina-b12/|titolo=''Interpretazione degli esami del sangue e delle urine - Vitamina B12 alta, bassa e valori normali''}}</ref>. Molti vegani ritengono che alcuni integratori alimentari vegetali, come la [[spirulina]], siano utili non solo per compensare deficit di minerali ma anche della vitamina B<sub>12</sub>. In realtà l'apporto della vitamina è in forma molecolare non biologicamente utile. Pertanto le uniche fonti affidabili di vitamina B<sub>12</sub> sono gli integratori farmaceutici ricavati da biosintesi industriale.
 
Anche le altre carenze di nutrienti, particolarmente rischiose soprattutto nel periodo pediatrico, possono portare potenzialmente a malnutrizione<ref>{{cita web |url=http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2016/3/30/GENITORI-VEGANI-Non-dare-carne-e-uova-ai-bambini-fa-male-Il-dibattito-dopo-il-caso-di-Firenze-Pomeriggio-5-oggi-30-marzo-2016-/691904/ |titolo=Non dare carne e uova ai bambini fa male - Il dibattito dopo il caso di Firenze pomeriggio |editore=Il Sudssidiario.Net |data=30 marzo 2016}}</ref>, oltre a maggiori rischi alla salute per talune patologie<ref>{{cita pubblicazione |url=http://journals.plos.org/plosone/article/file?id=10.1371/journal.pone.0088278&type=printable |autore=Nathalie T. Burkert |autore2=Johanna Muckenhuber |autore3=Franziska Großscha |titolo=Nutrition and Health – The Association between Eating Behavior and Various Health Parameters: A Matched Sample Study |rivista=PlosOne |data=7 febbraio 2014 |doi=10.1371/journal.pone.0088278 |lingua=en }}</ref>. Il maggiore tasso di patologie croniche, su base infiammatoria, è dovuto in gran parte all'alto livello basale di [[acido arachidonico]] tipico di una dieta vegana<ref>{{cita pubblicazione |url=http://mbe.oxfordjournals.org/content/early/2016/03/09/molbev.msw049.full.pdf+html |autore=Kumar S.D. Kothapalli |autore2=Kaixiong Ye |autore3=Maithili S. Gadgil |titolo=Positive selection on a regulatory insertion-deletion polymorphism in FADS2 influences apparent endogenous synthesis of arachidonic acid |rivista=Molecular Biology and Evolution |editore=Oxford University Press |data=29 marzo 2016 |doi= 10.1093/molbev/msw049 |lingua=en }}</ref>, i cui [[Metabolita|metaboliti]] sono dotati di attività proinfiammatoria a causa principalmente dell'intensificazione della produzione delle [[Prostaglandina|prostaglandine]], ossia i mediatori primari determinanti l’ampiezza e la durata della reazione infiammatoria<ref>{{cita web |url=http://www.sunhope.it/wp-content/uploads/2015/04/ac-arachidonico-e-prostaglandine.pdf |titolo=Acido arachidonico e prostaglandine |editore=Sunhope - Seconda Università degli Studi di Napoli |data=23 aprile 2015 |formato=pdf}}</ref>.
 
== Limiti e prospettive del veganismo ==
[[File:CVPP 2.jpg|thumb|Manifestanti in corteo sfilano al Chicago Veggie Pride Parade del 2012]]
L'utopia vegana di un mondo in cui l'umanità non interferisce in alcun modo con il regno animale presenta dei vincoli pratici che ne consentono l'attuabilità concreta fino a dei limiti teorici invalicabili. Il primo in assoluto è costituito dal fatto che, mentre è possibile ottenere dei fertilizzanti per i campi coltivati dal compostaggio di soli scarti vegetali<ref>{{Cita web|url=http://www.gmag.it/generale/i-fertilizzanti-organici-di-origine-vegetale/|titolo=''I fertilizzanti organici di origine vegetale''}}</ref>, non è invece possibile coltivare senza il contrasto agli invertebrati infestanti attraverso i [[Pesticida|pesticidi]] o altri metodi alternativi<ref>{{Cita web|url=http://www.ivgamma.it/index.php?option=com_content&view=article&id=79:criteri&catid=92:produzione-materia-prima/|titolo=''Difesa delle colture''}}</ref>. Così pure la rinuncia ai cibi ricavati da animali nutriti a pascolo su campi non coltivabili può essere compensata solo sottraendo aree alla natura per destinarle all'agricoltura<ref>{{Cita web|url=http://www.federfauna.org/newss.php?id=7969|titolo=''"Archer ha evidenziato cio' che e' ovvio, ma di cui la gente spesso non si accorge: mentre la maggior parte dei bovini macellati si nutrono al pascolo di vegetazione perlopiu' spontanea, la produzione di grano, riso e legumi richiede l'eliminazione di tale vegetazione autoctona... Quindi, visto che dal pascolo non si ottengono vegetali che l'uomo possa consumare, per ottenere piu' vegetali consumabili dall'uomo e' necessario distruggere nuova vegetazione spontanea", tratto da I vegetariani uccidono piu' animali di chi mangia carne''}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/p%C3%A0scolo.html|titolo=''"Pascolo: Prato naturale in cui le erbe non crescono abbastanza per giustificare l'onere della falciatura, per cui si utilizzano direttamente sul posto, facendole brucare dagli animali pascolanti", tratto da Enciclopedia online De Agostini''}}</ref>.
 
Il rifiuto della sofferenza animale, dovuto alle tecniche di [[allevamento intensivo]], trova poi poca giustificazione quando si tratta dell'allevamento di animali per i quali è proprio la possibilità di sperimentare la sofferenza ad essere dubbia (come nel caso dell'allevamento industriale dei mitili). L'inesistenza di un criterio assoluto, per ogni specie animale, che consenta con estrema certezza di discriminare gli animali in [[Essere senziente|senzienti]] e non senzienti<ref>{{Cita web|url=http://www.animal-ethics.org/quali-sono-esseri-coscienti/|titolo=''Quali sono gli esseri coscienti?''}}</ref> lascia il problema irrisolto. Così pure l'ideale di non interferire con il mondo animale per dar vita a forme di sfruttamento si scontra con la necessità dell'impiego di animali per fini etici di utilità sociale (cani guida, cani da valanga, etc.). Infine la [[sperimentazione animale]] per lo sviluppo e la commercializzazione di farmaci crea un collo di bottiglia dal quale ogni persona che si ammala ed ha bisogno di cure deve passare<ref>{{Cita web|url=http://www.veganzetta.org/i-farmaci-vegan-non-esistono/|titolo=''I farmaci vegan non esistono''}}</ref>.
 
Aderire al veganismo dovrebbe comportare la sostituzione degli animali di affezione carnivori (pesci, cani, gatti, etc.) con animali di affezione erbivori (conigli, criceti, scoiattoli, etc.). Per il cane sono stati sviluppati e commercializzati dei prodotti vegani specifici, che si basano sul presupposto che il cane sia un animale onnivoro e la conseguente possibilità di trovare degli alimenti vegetali sostitutivi della carne<ref>{{Cita web|url=http://www.veganhome.it/articoli/cani-gatti-vegan/|titolo=''Nutrire gli animali d'affezione''}}</ref>. Questo però è contro l'evidenza che mostra come i cani allo stato selvatico e in natura sono carnivori<ref>{{Cita web|url=http://www.focus.it/ambiente/animali/chi-sono-e-come-vivono-i-cani-randagi/|titolo=''Cani randagi: l'esercito degli infidi''}}</ref>. I vegani in ambito alimentare non possono consumare il miele e gli altri prodotti di alveare come la pappa reale, il propoli ed anche lo stesso polline, sebbene quest'ultimo derivi dai vegetali. Il divieto esiste per evitare lo sfruttamento e il maltrattamento delle api<ref>{{Cita web|url=http://www.vegfacile.info/domande-vegan/domanda-miele-vegan.html|titolo=''Il miele è da considerarsi un alimento vegan o no?''}}</ref>. Tuttavia ogni persona, per la sua semplice esistenza, è responsabile della morte di un numero elevato di invertebrati anche per il solo atto di mangiare<ref>{{Cita web|url=http://www.focus.it/scienza/salute/quanti-insetti-mangiamo-con-il-cibo|titolo=''Quanti insetti mangiamo con il cibo?''}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://news.nationalgeographic.com/news/2004/04/0416_040416_eatingcicadas.html|titolo=''"Ad esempio, il cioccolato può avere fino a 60 frammenti di insetti per 100 grammi, la salsa di pomodoro può contenere 30 uova di mosca per 100 grammi e il burro di arachidi può avere 30 frammenti di insetti per 100 grammi (3,5 once), secondo la FDA.", tratto da National Geographic News - Bugs as Food: Humans Bite Back''}}</ref> o di spostarsi<ref>{{Cita web|url=http://www.focus.it/ambiente/animali/quanti-insetti-si-spiaccicano-ogni-giorno-su-auto-e-treni|titolo=''Quanti insetti si spiaccicano ogni giorno sulle automobili?''}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/motori/attualita/2011/07/28/news/motori_insetti_schiacciati-19694662/|titolo=''Altro che spray e veleni
il vero insetticida è l'auto''}}</ref>.
 
In futuro la ricerca scientifica per la produzione industriale di [[Carne sintetica|carne artificiale]] destinata all'alimentazione umana potrebbe trovare una soluzione alternativa all'allevamento degli animali, affrancando l'umanità dal loro utilizzo almeno per l'alimentazione, e risolvendo così i problemi etici collegati<ref>{{Cita web|url=http://www.corriere.it/scienze/13_agosto_05/hamburger-carne-sintetica-staminali_cc274bb0-fdb0-11e2-a2a4-b405456a2122.shtml?refresh_ce-cp/|titolo=''Il primo hamburger di carne sintetica ricavata da staminali di mucca''}}</ref>. Nonostante solo una esigua percentuale di persone della popolazione aderisca al veganismo alimentare in maniera stretta e continuativa<ref>{{Cita web|url=http://eurispes.eu/content/comunicato-stampa-rapporto-italia-2014/|titolo=''Il popolo dei vegetariani e dei vegani, tra sensibilità animalista e cura della salute. Il 6,5% degli intervistati è vegetariano, lo 0,6% vegano''}}</ref>, la crescente diffusione in commercio di [[Agricoltura biologica|prodotti biologici]]<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/economia/rapporti/osserva-italia/conad/2016/09/07/news/confcommercio_coldiretti-147320803/|titolo=''Coldiretti, il biologico spinge la ripresa dei consumi''}}</ref>, a [[Chilometro zero|kilometro zero]]<ref>{{Cita web|url=http://www.associazioneacu.org/aumentano-consumi-prodotti-bio-senza-glutine-ogm-free-km-zero/|titolo=''Aumentano i consumi di prodotti a Km zero''}}</ref>, [[Commercio equo e solidale|equosolidali]]<ref>{{Cita web|url=http://www.interris.it/2015/06/12/62333/cronache/terzo/commercio-equosolidale-in-italia-cresce-del-18-il-consumo-dei-prodotti-fairtrade.html/|titolo=''Commercio Equosolidale: in Italia cresce del 18% il consumo dei prodotti “Fairtrade”''}}</ref>, cruelty-free<ref>{{Cita web|url=http://www.ansa.it/lifestyle/notizie/passioni/animali/2016/02/15/cruel-free-cresce-lallevamento-etico-e-conquista-i-consumatori-consapevoli_50b1c115-008d-45ec-9faa-84f98202a967.html|titolo=''Cruelty free, cresce l'allevamento etico e conquista i consumatori consapevoli''}}</ref>, e il calo nei consumi di carne<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2016/05/05/news/addio_carne_mai_cosi_poca_sulle_tavole_degli_italiani-139124817/|titolo=''Addio carne, mai così poca sulle tavole degli italiani negli ultimi 15 anni''}}</ref>, sono avvenuti per l'aumento dell'attenzione generale ai temi della salute dell'ecologia e dell'etica, ovvero le stesse motivazioni sottese dalla filosofia vegana.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro| Luciana | Baroni | VegPyramid| | [[Edizioni Sonda]] | }}
* {{cita libro| Emanuela | Barbero | La cucina etica| | [[Edizioni Sonda]] | | coautori=Alessandro Cattelan; Annalaura Sagramora}}
* {{cita libro|Stefano|Momentè|Il veganismo: una scelta di vita per gli animali, la salute e l'ambiente|2011|Xenia|Milano}} ISBN 978-88-7273-731-6.
* {{cita libro| Stefano | Momentè | Il vegan in cucina| 2002| [[Macro Edizioni]] | }} ISBN 88-7507-394-5.
* {{cita libro| | Dora Gireco | Guida al vivere vegan| [[Edizioni Sonda]] | | coautori=Laura mencherini}}
* Dora Grieco, Adriano Fragano, Roberto Politi, ''Vegan per principianti: vivere senza crudeltà'', Firenze, Terra Nuova Edizioni, 2014. ISBN/EAN 9788866810520.
 
== Voci correlate ==
{{Div col|cols=4}}
* [[Complementarità proteica]]
* [[Crudismo]]
* [[Crudismo vegano]]
* [[Cucina vegana]]
* [[Cucina vegetariana]]
* [[Dieta mediterranea]]
* [[Diete vegane]]
* [[Diete vegetariane]]
* [[Fruttarismo]]
* [[Igienismo]]
* [[Macrobiotica]]
* [[Paleodieta]]
* [[Pescetarianismo]]
* [[Semivegetarianismo]]
* [[Vegetarianismo]]
* [[Vitamina B12 (diete vegetariane)]]
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Thesaurus BNCF}}
* {{Cita web|http://www.assovegan.it/|AssoVegan, Associazione Vegani Italiani Onlus}}
* {{Cita web|http://www.viverevegan.org/|Progetto Vivere Vegan Onlus}}
* {{Cita web|http://www.associazionevegani.it/|Avi, Associazione Vegani Italiani}}
* {{Cita web|http://www.veganitalia.com/|Vegan Italia, Per una corretta informazione sul Veganismo}}
 
{{Vegetarianismo}}
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[[Categoria:Vegetarianismo]]