Salerno e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2018 dicembre 25: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
BotCancellazioni (discussione | contributi)
Bot: aggiornamento pagina di servizio giornaliera per i conteggi del 25 dicembre 2018
 
Riga 1:
{{Conteggio cancellazioni}}
{{Avvisounicode}}
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Start|15:40, 25 dic 2018 (CET)}}
{{Nd}}
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 1 |voce = Raffaele Durante |turno = |tipo = votazione |data = 2018 dicembre 25 |multipla = |argomenti = biografie, economia |temperatura = 0 }}
{{Divisione amministrativa
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 2 |voce = Lista di paesi per veicoli pro capite |turno = |tipo = votazione |data = 2018 dicembre 25 |multipla = |argomenti = trasporti, economia |temperatura = 57 }}
| Nome=Salerno
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 3 |voce = Via Romea Padana |turno = |tipo = semplificata |data = 2018 dicembre 25 |multipla = |argomenti = Antica Roma |temperatura = 12 }}
| Panorama=SalernoCanalone.jpg
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Stop}}
| Didascalia=
| Bandiera=Flag of Salerno.svg
| Voce bandiera=
| Stemma=Salerno-Stemma.png
| Voce stemma=Stemma di Salerno
| Stato=ITA
| Grado amministrativo=3
| Divisione amm grado 1=Campania
| Divisione amm grado 2=Salerno
| Amministratore locale= [[Vincenzo Napoli (politico)|Vincenzo Napoli]]
| Partito= [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
| Data elezione=23-1-2015
| Data istituzione=
| Altitudine=2
| Superficie=59.85
| Note superficie=
| Abitanti=134857
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html Dato Istat] - Popolazione residente al 28 febbraio 2017.
|Aggiornamento abitanti=28-2-2017
| Sottodivisioni=Vedi [[#Circoscrizioni|elenco]]
| Divisioni confinanti=[[Baronissi]], [[Castiglione del Genovesi]], [[Cava de' Tirreni]], [[Giffoni Valle Piana]], [[Pellezzano]], [[Pontecagnano Faiano]], [[San Cipriano Picentino]], [[San Mango Piemonte]], [[Vietri sul Mare]]
| Codice postale= da 84121 a 84135<ref name=review>{{cita web|url=http://www.comuni-italiani.it/065/116/index.html|titolo=Salerno (SA) - Italia: Informazioni - Codici|data=27 maggio 2013}}</ref><br /><small>84100 (ex CAP non valido)</small><ref name=review />
| Zona sismica=2
| Gradi giorno=994
| Nome abitanti=salernitani
| Patrono=[[Matteo apostolo ed evangelista|san Matteo]]
| Festivo=21 settembre
| PIL=
| PIL procapite=
| Motto= {{maiuscoletto|Hippocratica Civitas}}<br />''Città d'Ippocrate''
| Mappa=Salerno pos SA.gif
| Didascalia mappa=Posizione del comune di Salerno all'interno dell'omonima provincia
| Diffusività=
}}
 
'''Salerno''' ({{IPA|/saˈlɛrno/}},<ref>{{cita web|url=http://www.dipionline.it/dizionario/|titolo=DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana|accesso=16 marzo 2013}}</ref><ref>{{DOP|id=9449}}</ref> {{Link audio|It-Salerno.ogg|<small>ascolta</small>}}; ''Saliërnë'' in dialetto salernitano, {{IPA|/sɑˈljərnə/}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:134857}} abitanti, [[capoluogo]] dell'[[provincia di Salerno|omonima provincia]] in [[Campania]], secondo comune della regione per numero di abitanti e [[Comuni italiani per popolazione|ventinovesimo a livello nazionale]].
 
Durante il [[Medioevo]], la città ha vissuto, sotto la dominazione [[longobardi|longobarda]], una delle fasi storiche più rilevanti, essendo stata la capitale del [[Principato di Salerno]], territorio che gradualmente arrivò a comprendere gran parte del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] continentale italiano.
 
A Salerno ha avuto sede la [[Scuola Medica Salernitana]], che fu la prima e più importante istituzione [[Medicina|medica]] d'[[Europa]] all'inizio del [[Medioevo]] e come tale è considerata da molti un'antesignana delle moderne [[università]].<ref>{{cita web|url=http://www.britannica.com/EBchecked/topic/618194/university|titolo=University|editore=[[Enciclopedia Britannica]]|accesso=24 aprile 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15458581|titolo=The "schola medica salernitana": the forerunner of the modern university medical schools|pubblicazione=[[PubMed]]|accesso=24 aprile 2013}}</ref><ref>[http://www.aic2012.unisa.it/ateneocitta L'Ateneo e la città<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Dal [[1968]] la città è sede dell'[[Università degli studi di Salerno]],<ref name=autogenerato1>[http://www.repubblica.it/2006/06/speciale/altri/2006guidacensis/salerno/salerno.html Speciale Maturitŕ 2006 - Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> dislocata dal [[1988]], sotto forma di [[campus]], nei limitrofi comuni di [[Fisciano]] e [[Baronissi]].
 
Dal febbraio all'agosto del [[1944]] Salerno fu [[Salerno Capitale|sede del governo italiano]],<ref>{{cita news|autore=[[Silvio Bertoldi]]|url=http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/15/Salerno_1944_dal_Togliatti_co_0_9311156491.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1993/novembre/15/Salerno_1944_dal_Togliatti_co_0_9311156491.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo=Salerno 1944. dal re a Togliatti|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=15 novembre 1993|accesso=4 novembre 2013}}</ref> ospitando i governi [[Governo Badoglio I|Badoglio I]], [[Governo Badoglio II|Badoglio II]] e [[Governo Bonomi II|Bonomi II]] che portarono alla [[Svolta di Salerno]].
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
[[File:Salerno panorama.jpg|thumb|left|upright=3.2| La costa di Salerno e sullo sfondo il Monte Stella.]]
La città sorge sull'[[Golfo di Salerno|omonimo golfo]] del [[mar Tirreno]], tra la [[costiera amalfitana]] (a ovest) e la [[piana del Sele]] (a sud est), nel punto in cui la [[valle dell'Irno]] si apre verso il mare.
 
Dal punto di vista orografico il territorio comunale è molto variegato, infatti si va dal livello del mare fino ad arrivare ai 953 metri del [[Monte Stella (Salerno)|Monte Stella]]. L'abitato si sviluppa lungo la costa e si estende verso l'interno fino alle colline retrostanti.
 
La città è attraversata dal fiume [[Irno]], che fino alla metà del [[XX secolo|secolo scorso]] ne segnava il confine orientale e da cui, probabilmente, deriva il suo nome.
Altro corso d'acqua che scorre nel territorio comunale è il [[Picentino (fiume)|fiume Picentino]], che ad oriente di Salerno separa la città stessa dalla confinante [[Pontecagnano Faiano]]. Nella città è presente anche un piccolo lago, il Lago di Brignano.
* [[Classificazione sismica]]: zona 2 (rischio medio)
 
=== Clima ===
{{Vedi anche|Stazione meteorologica di Salerno Centro|Stazione meteorologica di Salerno Pontecagnano Faiano}}
[[File:Salerno-PanoramaMazzoDellaSignora-v2.jpg|upright=2.3|thumb|Salerno, sullo sfondo la [[costiera amalfitana]] e i [[monti Lattari]]]]
Il clima è tipicamente [[clima mediterraneo|mediterraneo]], con inverni miti e umidi ed estati moderatamente calde.
 
La conformazione orografica del territorio fa sì che la città sia spesso interessata dai venti. Le correnti provenienti da sud sud-ovest si scontrano con la barriera naturale dei [[monti Lattari]] che le convoglia nella [[valle dell'Irno]]; viceversa le correnti provenienti da nord si incanalano nella valle dell'Irno che funge da imbuto facendo convergere i venti sulla città. Il primo fenomeno genera venti di una certa intensità, soprattutto nel periodo tra estate e inverno; il secondo fenomeno è frequente durante l'inverno in coincidenza delle irruzioni d'aria fredda provenienti dai [[Balcani]]. Nella stagione invernale, le nevicate in città sono sporadiche. Episodi nevosi con accumulo in tempi recenti sono due: uno durante gli ultimi due giorni del 2014 (30 e 31 dicembre) e un altro all'Epifania del 2017 (6 e 7 gennaio). Le frazioni collinari, a motivo della loro maggiore altitudine rispetto al nucleo urbano cittadino, possono talvolta essere interessate da brinate o gelate.
 
Nella seguente tabella sono riportate le medie delle temperature su dati climatici di [[Stazione meteorologica di Salerno Centro|Salerno Centro]] e delle precipitazioni su dati climatici di [[Stazione meteorologica di Salerno Pontecagnano Faiano|Salerno Aeroporto]].
 
{{ClimaAnnuale
| nome = SALERNO
<!-- Temperature massime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmax01 = 13.6
| tempmax02 = 14.4
| tempmax03 = 17.3
| tempmax04 = 20.4
| tempmax05 = 24.6
| tempmax06 = 28.7
| tempmax07 = 31.6
| tempmax08 = 31.7
| tempmax09 = 28.5
| tempmax10 = 24.1
| tempmax11 = 18.8
| tempmax12 = 15.3
<!-- Temperature minime mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in °C), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| tempmin01 = 7.3
| tempmin02 = 7.6
| tempmin03 = 9.2
| tempmin04 = 12.0
| tempmin05 = 15.3
| tempmin06 = 18.9
| tempmin07 = 21.1
| tempmin08 = 21.2
| tempmin09 = 19.0
| tempmin10 = 15.9
| tempmin11 = 11.7
| tempmin12 = 9.3
<!-- Piovosità totali mensili (numero anche con cifre decimali, misurato in mm), da gennaio (01) a dicembre (12) -->
| pioggia01 = 151.5
| pioggia02 = 112.3
| pioggia03 = 91.1
| pioggia04 = 80.7
| pioggia05 = 51.9
| pioggia06 = 38.2
| pioggia07 = 28.6
| pioggia08 = 34.8
| pioggia09 = 84.3
| pioggia10 = 127.2
| pioggia11 = 151.9
| pioggia12 = 155.0
}}
 
* [[Classificazione climatica dei comuni italiani|Classificazione climatica]]: zona C, 994 GR/G
 
== Origini del nome ==
Varie sono le ipotesi succedutesi nel corso dei secoli riguardo l'etimologia del nome Salerno. Fu [[Erchemperto]], storico longobardo, a fornire, nella sua [[Historia Langobardorum Beneventanorum]], la prima spiegazione: ''"è chiamata Salerno dal mare, che le è vicino e che è detto anche ‘sale', e dal fiume [[Irno|Lirino]]: due nomi in uno."'' Nell'''Antica topografia istorica del regno di Napoli'', l'abate Domenico Romanelli cita altre ipotesi secondo le quali il nome deriverebbe:
* da ''Salem'', pronipote di [[Noè]];
* dai due fiumi ''Sale'' (l'attuale Canalone) ed ''Erno'' (o ''Irno'') che attraversano la città;
* dal sostantivo ''salum'', cioè il mare che la cinge a sud.
[[Strabone]] la descrisse "''paullo supra mare situm''".<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=t3MKAAAAIAAJ&pg=PA612&lpg=PA612&dq=etimologia+del+nome+salerno&source=bl&ots=4cZRnQVW0d&sig=Wz65tFPr_vr_rKmlitjPjmNb1Ow&hl=it&sa=X&ved=0CFIQ6AEwCGoVChMIrNr9wJPJyAIVxe0UCh15EguQ#v=onepage&q=etimologia%20del%20nome%20salerno&f=false?|titolo=L'etimologia di Salerno nel volume dell'abate Romanelli|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
 
== Storia ==
{{Vedi anche|Storia di Salerno}}
 
=== Età antica ===
[[File:Roman fruscione.JPG|thumb|left|Resti delle terme romane a palazzo Fruscione]] Il primo insediamento documentato sul territorio Salernitano risale al [[VI secolo a.C.]]; si tratta di un centro [[osci|osco]]-[[etruschi|etrusco]] che sorgeva sul fiume [[Irno]] poco lontano dalla costa in un punto strategico per le vie di comunicazione dell'epoca. Nel [[V secolo a.C.]], con la ritirata degli Etruschi dall'Italia meridionale, lo stesso insediamento venne occupato dai [[Sanniti]]. In circostanze non note tale insediamento venne abbandonato attorno al [[280 a.C.]]
 
Con la ''lex Atinia de coloniis quinque deducendis'', del [[197 a.C.]], erano state poste le basi per la romanizzazione della fascia tirrenica della Magna Grecia. Furono, quindi, fondate cinque colonie marittime di cittadini romani, a Vulturum, Liternum, Puteoli, ad Castrum Salerni ed a Beneventum. Nel [[199 a.C.]] Scipione fece inviare a Salerno, città già di una certa importanza, trecento cittadini romani per fondarvi la colonia marittima, nello stesso periodo in cui vi istituirono il ''portorium'', trasformando lo scalo marittimo della città in dogana di Stato. I salernitani parteciparono, quali alleati di [[Roma]], alla [[Seconda guerra punica]] e furono ricordati da [[Publio Cornelio Scipione|Scipione L'Africano]] quali "''pugnaci guerrieri lanciatori di giavellotti''". Dopo la [[Battaglia di Canne]] furono un valido presidio contro i Picentini, schieratisi dalla parte di Annibale. La città si espanse e durante l'impero di [[Diocleziano]] divenne il centro amministrativo della [[Regio III Lucania et Bruttii|provincia della Lucania e del Bruzio]].
 
Salerno era attraversata dalla [[Via Capua-Regium|via Popilia]] (l'attuale via Tasso), che la collegava con [[Pompei]], [[Napoli|Neapolis]] e con la [[Lucania]]. Il foro era sito nell'attuale piazza Abate Conforti ed era attraversato dalla stessa via Popilia, che in questo tratto corrispondeva al decumano massimo della città, mentre il cardo massimo seguiva il tracciato dell'attuale via Canali. Sono attestate anche notizie di un anfiteatro, grazie ad un'iscrizione sepolcrale dedicata ad Acerrio Firmio Leonzio, ricordato come organizzatore di uno spettacolo teatrale.
<ref>{{cita web|url=http://www.salernoturismo.it/1875/Origini-di-Salerno|titolo=Storia antica di Salerno|accesso=17 ottobre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/salerno_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)/|titolo=Storia antica di Salerno nell'Enciclopedia Treccani|accesso=17 ottobre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://cir.campania.beniculturali.it/salerno/www-sa/percorsi/il-centro-storico-di-salerno/|titolo=Storia antica di Salerno sul sito dei Beni Culturali|accesso=17 ottobre 2015|urlmorto=sì}}</ref>
 
=== Età medievale ===
{{Vedi anche|Principato di Salerno|Chronicon Salernitanum}}
[[File:Salerno particolare quadriportico.jpg|thumb|Particolare degli intarsi policromatici del quadriportico del Duomo |248x248px]]
[[File:Forma urbis Salerno.jpg|thumb|La "''Imago Urbis''" di Salerno con il Castello e la cortina di mura nel periodo Aragonese|248x248px]]
Con la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]], la città fu annessa al dominio bizantino fino al [[646]] quando cadde in mano [[longobardi|longobarda]] e divenne parte del [[ducato di Benevento]]. Nel [[774]] il principe [[Arechi II]] vi trasferì la corte e nell'[[839]] il [[principato di Salerno]] divenne autonomo da Benevento acquisendo i territori del [[Principato di Capua]], la [[Calabria]] e la [[Puglia]] fino a [[Taranto]].
 
Sotto il principato di [[Arechi II]], Salerno conobbe un periodo di rinascita sia dal punto di vista culturale che urbanistico. Sul modello di quanto fatto a [[Benevento]], infatti, fece costruire un palazzo con annessa cappella e fortificò il sistema difensivo, sfruttando le mura dell'antica fondazione romana. La preoccupazione di un'aggressione franca contro il ducato meridionale fu, secondo [[Erchemperto]], il motivo che portò [[Arechi II]] a scegliere un luogo già fortificato con sbocco verso il mare.<ref>{{cita web|url=http://www.storiadigitale.it/book/e-medievale/langobardia-minor/salerno-longobarda|titolo=Storia longobarda di Salerno|accesso=17 ottobre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150715002704/http://www.storiadigitale.it/book/e-medievale/langobardia-minor/salerno-longobarda|dataarchivio=15 luglio 2015}}</ref>
[[File:Konstancie Salerno.jpg|thumb|left|Costanza di Sicilia a Salerno]]
La realtà della città era caratterizzata da un ambiente multiculturale; il principato era difatti uno Stato cuscinetto tra il [[papato]] e l'[[Sacro Romano Impero|impero]], da una parte, e l'oriente [[bizantino]] e il mondo [[islam]]ico dall'altra. Questo quadro politico contribuiva tuttavia anche ad una certa instabilità. Dal punto di vista commerciale, anche per tramite della vicinissima e potente [[Amalfi]], la città era collegata alle più remote coste del mediterraneo.
 
In questo contesto sorse intorno al [[IX secolo]] la [[Scuola Medica Salernitana]] che la tradizione vuole fondata da quattro maestri: un arabo, un ebreo, un latino ed un greco. La scuola fu la prima istituzione per l'insegnamento della medicina nel mondo occidentale e godette di enorme prestigio per tutto il [[Medioevo]]. La città era una meta obbligata per chi volesse apprendere l'arte medica o farsi curare dai suoi celebri dottori. Questa fama valse a Salerno il titolo di ''Hippocratica civitas'', titolo di cui ancora la città si fregia nel suo stemma.
 
Lo sviluppo della città fu proseguito dagli immediati successori di [[Arechi II]]: Grimoaldo I e Grimoaldo II. Dopo varie successioni ed alterne vicende la città visse il periodo più florido della sua storia, che concise con il governo della sesta dinastia iniziato nel [[983]]. ''Opulenta Salernum'' fu la dizione coniata sulle [[Monetazione di Salerno|monete]] per testimoniarne lo splendore. Con [[Gisulfo II di Salerno]] termina il principato longobardo, con la detronizzazione avvenuta nel [[1077]] per mano del cognato [[Roberto il Guiscardo]] ma Salerno continuò ad essere capitale dei domini [[normanni]] ovvero del [[Elenco dei conti e duchi di Puglia e Calabria|ducato di Puglia e Calabria]] (titolo in precedenza assegnato a [[Melfi]]), che comprendeva tutta l'Italia meridionale. Nella fase di transizione giocò un ruolo importante [[Alfano di Salerno|Alfano I]], che fece da mediatore tra longobardi e normanni e fece costruire il [[Cattedrale di Salerno|duomo]] in [[Architettura arabo-normanna|stile ''arabo-normanno'']], con l'assenso e il contributo economico del Guiscardo.<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/profilo.htm|titolo=La storia di Salerno a cura del prof. Vincenzo de Simone|accesso=17/10/"015}}</ref>
[[File:SALERNOcapitaleDucatoPugliaCalabria.jpg|thumb|right|Salerno capitale del Ducato normanno di Puglia e Calabria]]
 
Del resto nel [[1077]] con i normanni la capitale del [[Ducato di Puglia]], unito al [[Ducato di Calabria]], divenne Salerno. Questo ducato detto di Puglia e Calabria, che comprendeva gran parte del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] continentale, fu annesso nel [[1130]] al [[Regno di Sicilia]] da [[Ruggero II di Sicilia|Ruggero II]].
 
Nel [[1127]] Salerno perse la sua nomina ufficiale di capitale dei possedimenti normanni (sostituita da Palermo), ma con l'avvento degli [[Angioini]] la sua posizione si rinsaldò. Nel [[1272]] venne elevata da [[Carlo I d'Angiò]] al rango di capitale di un principato autonomo riservato all'erede al trono [[Carlo II di Napoli]] e durante questo periodo vi fu un rilancio dal punto di vista artistico e culturale.<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/salerno_(Enciclopedia-dell'-Arte-Medievale)/|titolo=Storia Medievale di Salerno nell'Enciclopedia Treccani|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
 
=== Età moderna ===
[[File:ViewPacichelliofSalerno.jpg|thumb|left|Salerno nella veduta Pacichelli di inizio [[XVIII secolo|'700]]]]
Nel [[1419]] per necessità finanziarie Giovanna II cedette in feudo la città ai [[Colonna (famiglia)|Colonna]], per poi passare agli [[Orsini]] ed infine ai [[Sanseverino (famiglia)|Sanseverino]], una potente famiglia feudale che ebbe molta influenza sulle sorti del [[Regno di Napoli]] per gran parte del [[Rinascimento]]. Sotto i Sanseverino la città conobbe decenni di intensa vita culturale: [[Masuccio Salernitano]] fu segretario del primo principe della dinastia, [[Bernardo Tasso]] fu fido consigliere di Ferrante e la scuola medica ebbe nuovo impulso e splendore, grazie alla presenza di illustri personaggi quali [[Scipione Capece]], [[Agostino Nifo]] e i fratelli Martelli. Con la caduta di [[Ferrante Sanseverino]], nel [[1578]] la città fu data in feudo dal re a Nicola Grimaldi e solo nel [[1590]] riuscì a riscattarsi con il pagamento di una somma di denaro. La rivoluzione contro i [[Viceré di Napoli|governanti spagnoli]] nel [[1647]], ebbe ripercussioni anche a Salerno. Sul modello di quanto accaduto a [[Napoli]] con [[Masaniello]], vi fu un moto popolare guidato dal pescivendolo [[Ippolito di Pastina]]. Negli anni successivi la città fu colpita da diversi eventi drammatici che ridussero considerevolmente la popolazione della città: nel [[1656]] vi fu un'epidemia di peste e il 5 giugno [[1688]] subì un violento terremoto, seguito da una nuova scossa nel [[1694]].
 
Occorsero decenni perché le sorti di Salerno si risollevassero da questi eventi funesti. Ai primi del [[Settecento]] la città era ridotta ad un piccolo abitato di poche migliaia di abitanti e solo nella seconda metà del [[XVIII secolo|settecento]], con l'arrivo dell'Illuminismo, vi fu un periodo di parziale rinascita. Nel [[1799]] la città aderì alla [[Repubblica Napoletana (1799)|Repubblica Napoletana]] [[Ferdinando Ruggi d'Aragona|con i fratelli Ruggi d'Aragona]], che istituirono un governo provvisorio e furono a capo del dipartimento del Sele.<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/salerno_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=Storia di Salerno in età moderna|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
 
=== Età contemporanea ===
{{Vedi anche|Operazione Avalanche|Salerno Capitale}}
[[File:Manifatture meridionali.jpg|thumb|left|L'area industriale di Fratte nell'800]]
Nella prima metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], durante il regno borbonico, nacquero a Salerno le prime industrie, per lo più a capitale straniero (svizzero in particolare). Salerno diede appoggio a [[Garibaldi]] nel [[1860]] con nove salernitani che erano nei "Mille" e furono numerose le affiliazioni alle società segrete, come la [[Carboneria]].<ref>{{cita web|url=http://lacittadisalerno.gelocal.it/dettaglio/prima-della-tempesta-la-primavera-del-1860/2958832|titolo=Prima della tempesta La primavera del 1860|pubblicazione=[[La Città]]|accesso=24 aprile 2013|urlmorto=sì}}</ref>
 
Nel [[1861]], anno dell'unificazione, Salerno era la terza provincia italiana per valore aggiunto pro capite: nel [[1877]] risultavano sul territorio 21 fabbriche tessili con circa 10.000 operai, e Salerno venne soprannominata "''la [[Manchester]] delle [[Regno delle Due Sicilie|Due Sicilie]]''".<ref>{{cita web|url=http://www.librinlinea.it/titolo/le-industrie-tessili-nel-regno-delle-due-sicilie-schioppa-umberto/BVE0203158|titolo=Le industrie nel Regno delle Due Sicilie|accesso=25 maggio 2013}}</ref> [[File:The British Army in Italy 1943 NA6802.jpg|thumb|Carri [[M4 Sherman]] attraversano Salerno nel [[1943]]]]Per dare un termine di paragone, si pensi che nello stesso periodo a [[Torino]] lavoravano in questo settore solo 4.000 operai. Dopo l'unità avvenne il tracollo di numerose industrie, tra le quali le cartiere un tempo fiorenti.
 
Nel settembre del [[1943]], durante la [[seconda guerra mondiale]], la città (e la costa del suo golfo, fino ad Agropoli) fu teatro del cosiddetto ''[[Sbarco a Salerno|sbarco di Salerno]]'': con questa operazione gli [[alleati della seconda guerra mondiale|alleati]] accedevano alla costa tirrenica della penisola italiana ed aprivano la strada per avanzare verso [[Roma]]. Nel periodo che seguì lo sbarco (dal febbraio [[1944]]) la città ospitò i primi governi dell'Italia post-fascista e la famiglia reale in fuga, divenendo di fatto ''[[Salerno Capitale|Capitale d'Italia]]'' fino alla liberazione di Roma (inizio giugno [[1944]]). In questo frangente si ebbe la cosiddetta [[Svolta di Salerno]], con cui gli [[Antifascismo|antifascisti]], la [[monarchia]] e [[Pietro Badoglio|Badoglio]] trovarono un compromesso per un governo di unità nazionale.
 
Nel [[1954]] la città fu colpita da una forte [[Alluvione di Salerno del 25 ottobre 1954|alluvione]] che causò centinaia di morti e ne [[1980]] risentì anche del [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto]] che colpì l'Irpinia.
 
Il 7 gennaio [[2012]], nel consueto appuntamento della [[Festa del Tricolore]] a [[Reggio nell'Emilia]], la città di Salerno ha ricevuto, durante le manifestazioni conclusive del centocinquantenario dell'unità nazionale, una copia del [[Bandiera d'Italia|primo tricolore]] a ricordo del ruolo di capitale svolto dalla città al termine dell'ultimo conflitto mondiale.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=3069&prov=76&stile=7|titolo=Primo Tricolore alla città di Salerno|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
 
=== Simboli ===
{{Vedi anche|Stemma di Salerno}}
[[File:Salerno-Stemma.png|200px|left|Stemma della città]]
[[File:Salerno-Gonfalone.png|150px|right|Gonfalone della città]]
Lo stemma ed il gonfalone del comune di Salerno sono costituiti da uno scudo sannita troncato. Nella parte alta è presente [[Matteo apostolo ed evangelista|San Matteo]] in campo azzurro, sormontato da una corona murata; l'evangelista regge con la mano destra una penna d'oca e con la sinistra il [[vangelo]]. Nella parte bassa lo stemma è fasciato d'oro e di rosso.
 
Lo stemma ha la seguente [[blasonatura]] ufficiale:<ref name="stemma">{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda.aspx?scheda=4373&stile=7&parent=3912&ti=5|titolo=Stemma Comune di Salerno|accesso=26 maggio 2013}}</ref>
 
{{citazione|''Troncato: nel primo d'azzurro alla mezza figura di S.Matteo al naturale; barbuto e canuto, aureolato, sormontato da corona murata, uscente dalla partizione, drappeggiato di rosso e di verde, poggiante la mano sinistra sull'orlo superiore delle pagine aperte del Libro del Vangelo, tenente con la destra una penna d'oca; nel secondo fasciato d'oro e di rosso. Ornamenti esteriori da Città.}}
 
La descrizione del [[gonfalone]] è la seguente:<ref name="stemma" />
 
{{citazione|''Drappo troncato d'azzurro e di rosso, l'azzurro caricato della figura di S.Matteo descritta nello stemma; il rosso caricato di tre fasce d'oro accompagnato in punta dalla sigla “S.P.Q.S.” in oro. Le parti di metallo saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto azzurro con bullette dorate poste a spirale, e cimata da un'aquila caricata in petto di uno scudetto di rosso alla croce d'argento.}}
 
La scelta di utilizzare San Matteo nel simbolo della città probabilmente risale al [[1544]]: il 27 giugno di quell'anno il pirata [[Khair-ad-Din]], detto il ''Barbarossa'', cercò di attaccare Salerno che chiese protezione al santo patrono. Una tempesta ricacciò la flotta del Barbarossa e distrusse le sue navi, da allora la cittadinanza decise di inserire il santo nello stemma.
La corona murata sulla testa di San Matteo è segno del [[Città dell'Italia|titolo di Città]] di cui Salerno si può fregiare per ''antico diritto''.
 
I colori rosso e oro sono verosimilmente i colori della [[Corona d'Aragona]]. In realtà in principio le fasce erano rosso e argento e si riferivano alle insegne di [[Ungheria]] che furono donate dal re [[Carlo II d'Angiò]], principe di Salerno, alla città. Il re infatti aveva sposato [[Maria Arpad d'Ungheria|Maria]], figlia del re [[Stefano V d'Ungheria]].
 
Nel [[1996]] si decise di aggiungere allo stemma la scritta ''HIPPOCRATICA CIVITAS'', ovvero "''Città di [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]]"'', antico attributo della città in riferimento alla [[Scuola Medica Salernitana]], per secoli vanto della cittadinanza.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda.aspx?scheda=4373&stile=7&parent=3912&ti=5|titolo=Scritta Hippocratica Civitas|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
 
Nel novembre [[2011]] lo stemma istituzionale della città viene ritoccato dal designer [[Massimo Vignelli]]: è stata mantenuta inalterata la forma grafica del [[1996]] ma l'insegna viene cinta dai due rami di quercia e di ulivo e dalla dicitura del comune formando, così, una figura circolare.
 
Nello stesso periodo [[Massimo Vignelli|Vignelli]] disegna anche il [[Salerno#Turismo|''brand Salerno'']]: un logo per la promozione turistica della città, per la pubblicizzazione dei servizi, dei prodotti e degli eventi non strettamente istituzionali<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=3012&prov=76&stile=7|titolo=Logo di Vignelli novembre 2011|accesso=1º maggio 2013}}</ref>.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine= Corona di città.svg
|nome_onorificenza= Titolo di Città
|collegamento_onorificenza= Città dell'Italia
|motivazione=Antico diritto<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda.aspx?scheda=4373&stile=7&parent=3912&ti=5|titolo=Storia dello stemma cittadino sul sito del Comune|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
|luogo=[[1861]]
}}Confermato successivamente con [[Decreto del presidente della Repubblica|decreto del Presidente della Repubblica]] 23 giugno [[1949]].
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
{{Vedi anche|Centro storico di Salerno}}
=== Architetture religiose ===
{{Vedi anche|Chiese di Salerno}}
[[File:Cattedrale di Salerno (9696860040).jpg|thumb|L'atrio e la facciata interno del Duomo con il campanile in stile arabo-normanno]]
 
La maggior parte delle chiese di valore artistico-architettonico sono situate nel [[centro storico di Salerno|centro storico]]. Molte di esse hanno origine alto-medioevale e sono sorte come parte degli antichi monasteri a cui erano annesse. Lo stile predominante è il [[barocco]] che si è sovrapposto alle antiche architetture medioevali, comunque visibili e ben documentate in molti edifici.
Il più importante edificio religioso cristiano cattolico della città è la [[Cattedrale di Salerno]], edificata nell'[[XI secolo]] per volere di [[Roberto il Guiscardo]] e del vescovo [[Alfano I]] probabilmente sul sito di un precedente edificio religioso pagano. Più volte rimaneggiata, come sul finire del [[XVII secolo]] ad opera del [[Ferdinando Sanfelice|Sanfelice]] e del [[Arcangelo Guglielmelli|Guglielmelli]], nella pianta ricalca l'[[Abbazia di Montecassino]], di cui Alfano era assiduo frequentatore, e l'[[antica basilica di San Pietro in Vaticano]]. Molto interessante, dal punto di vista architettonico ed artistico, è il [[campanile]] in stile ''[[Architettura arabo-normanna|arabo normanno]]'', alto 52 metri e commissionato nel [[XII secolo]] dall'arcivescovo ''Guglielmo da Ravenna''.<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/cattedrale.htm|titolo=Storia della Cattadrale|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
 
Di epoca longobarda sono, invece, le chiese di [[Chiesa di Sant'Andrea de Lavina|Sant'Andrea de Lavina]], edificata in onore del proprio patrono dagli [[amalfi]]tani deportati in città da [[Sicardo di Benevento|Sicardo]], e di [[Chiesa di Santa Maria de Lama|Santa Maria de Lama]], riaperta al pubblico nel [[1996]] e costruita su una precedente costruzione di epoca romana e che conserva le uniche tracce di [[Arte longobarda|pittura longobarda]] ancora esistenti in città.<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/santandreadelavina.htm|titolo=Storia della Chiesa di Sant'Andrea de Lavina|accesso=17 ottobre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/santamariadelama.htm|titolo=Storia della Chiesa di Santa Maria de Lama|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
Molto importante dal punto di vista storico e archeologico, per via delle numerosissime stratificazioni, è la [[Complesso archeologico di San Pietro a Corte|Chiesa di S.Pietro a Corte]] connessa, nell'impianto longobardo, al palazzo di [[Arechi II]].<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/sanpietroacorte.htm|titolo=Storia della Chiesa di San Pietro a Corte|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
[[File:Paz frusc.JPG|thumb|left|La [[chiesa di San Pietro a Corte]]]]
Da ricordare è anche la [[Chiesa del Santissimo Crocifisso (Salerno)|Chiesa del Santissimo Crocifisso]] del [[XIII secolo]], ad impianto basilicale, e un tempo collegata al [[Chiesa di San Benedetto (Salerno)|monastero di San Benedetto]], di epoca longobarda e in stile romanico.<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/crocifisso.htm|titolo=Storia della Chiesa del Santissimo Crocefisso|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
La [[Chiesa del Monte dei Morti]] e la [[Chiesa di San Filippo Neri (Salerno)|Chiesa di San Filippo Neri]], entrambe [[XVI secolo|cinquecentesche]], sono caratterizzate dalla pianta ottagonale, insolita in città.<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/sansebastiano.htm|titolo=Storia della Chiesa del Monte dei Morti|accesso=17 ottobre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/sanfilipponeri.htm|titolo=Storia della Chiesa di San Filippo Neri|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
Importante dal punto di vista artistico è la [[Chiesa di San Giorgio (Salerno)|Chiesa di San Giorgio]], degli inizi del [[XVIII secolo|'700]] comunemente definita "la più bella chiesa barocca" della città, custodente le reliquie delle sante martiri salernitane [[Storie di Santa Tecla, Archelaa e Susanna|Santa Tecla, Archelaa e Susanna]] e con quadri di [[Andrea Sabatini]].<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/sangiorgio.htm|titolo=Storia della Chiesa di San Giorgio|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
 
La [[Chiesa della Santissima Annunziata (Salerno)|Chiesa dell'Annunziata]] fu, invece, costruita nel [[1627]] a sostituzione di un precedente edificio di culto [[XV secolo|quattrocentesco]] andato distrutto per un terremoto. Spicca per il pregevole campanile progettato da [[Ferdinando Sanfelice]].<ref>{{cita web|url=http://digilander.libero.it/salernostoria/annunziatamaggiore.htm|titolo=Storia della Chiesa della Santissima Annunziata Maggiore|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
[[File:Chiesa sacra famiglia portoghesi.jpg|thumb|La chiesa della Sacra Famiglia di Paolo Portoghesi]]
Tra le chiese di più recente costruzione, sono da ricordare la [[Chiesa del Sacro Cuore (Salerno)|Chiesa del Sacro Cuore]], costruita ad inizio [[XX secolo|'900]] in piazza Vittorio Veneto e la [[Chiesa della Sacra Famiglia (Salerno)|Chiesa della Sacra Famiglia]] costruita nel rione Fratte nel [[1971]], su progetto di [[Paolo Portoghesi]], e che fu il primo edificio di culto realizzato interamente in cemento armato all'indomani della riforma liturgica del [[Concilio Vaticano II]].<ref>{{cita web|url=http://arcansalerno.com/visitsalerno/Arte/Architettura_Sacra/Chiese_e_Cappelle/Chiesa_del_Sacro_Cuore_di_Ges%C3%B9.html|titolo=Storia della Chiesa del Sacro Cuore|accesso=17 ottobre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.italianways.com/la-sacra-famiglia-di-salerno/|titolo=Storia della Chiesa della Sacra Famiglia|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
 
La parte alta del centro storico cittadino, inoltre, è ricca di numerosi conventi dismessi, per lo più di epoca longobarda o medievale, rimaneggiati nel corso dei secoli, costruiti lungo pendii riccamente irrigati per la presenza di numerosi ruscelli. Tra questi vanno ricordati, anche per la funzione pubblica che ora rivestono, il [[Convento di San Nicola della Palma]], finito di restaurare nel [[2013]] e ospitante l’''EBRI (Istituto Europeo di Ricerche Biomediche)'', costruito su un precedente impianto termale ad ipocausto di epoca bizantina, e il [[Convento di San Lorenzo (Salerno)|Convento di San Lorenzo]], risalente al [[X secolo]] e sito in via [[Salvatore De Renzi|De Renzi]], che ospita la sede dell'Archivio Storico Comunale.
 
=== Architetture civili ===
{{Vedi anche|Palazzi di Salerno}}
[[File:PalazzoFruscione.JPG|thumb|left|Palazzo Fruscione con la vicina cappella Palatina]]
 
Il [[Centro storico di Salerno|centro storico]] della città è costituito in gran parte dagli antichi edifici, rimaneggiati ed ampliati più volte nel corso dei secoli, della città longobarda e normanna con il suo dedalo di vicoli, le chiese ed i palazzi nobiliari. La parte alta del centro storico è caratterizzata dalla presenza di numerosi conventi, risalenti soprattutto al [[X secolo|X]] e [[XI secolo]], e da imponenti palazzi gentilizi come [[Palazzo San Massimo]] del principe [[Guaiferio di Salerno|Guaiferio]]. L'intero centro storico è stato gradualmente recuperato a partire dagli [[anni 1990|anni novanta]] ed è fulcro della vivace vita cittadina grazie anche alle caratteristiche botteghe ed i locali che lo animano fino a tarda notte.
Interessante, in quanto testimonia il più antico utilizzo dell'[[arco ogivale]] nel medioevo, è l'[[Acquedotto medievale di Salerno|acquedotto longobardo]], eretto nel [[IX secolo]] per rifornire i monasteri di San Benedetto e Piantanova.
 
[[File:Giardino e chiesa ex Seminario Regionale Salerno.jpg|thumb|right|Uno dei giardini dell'[[ex seminario regionale Pio XI]]]]
Nel centro storico sono numerosi i [[Palazzi di Salerno|palazzi gentilizi]] di origine [[Normanni|normanna]], come [[Palazzo Fruscione]], o fortemente rimaneggiati o innalzati nel [[XVI secolo|'500]] e [[XVII secolo|'600]], come [[Palazzo Pinto di Salerno|Palazzo Pinto]], dai bei cortili interni e dalle stanze affrescate. Il principale teatro della città è il [[Teatro Verdi (Salerno)|Teatro Municipale Giuseppe Verdi]], inaugurato nel [[1872]] e restaurato nel [[1994]]. Fu costruito su progetto dell'ingegnere Antonino D'Amora e dell'architetto Giuseppe Menichini basandosi sulle proporzioni del [[Teatro San Carlo (Napoli)|Teatro San Carlo]] di [[Napoli]]. Notevole è il [[sipario]] realizzato da [[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]] e definito, all'epoca, ''"il più bello esistente in Italia"''. Sotto la direzione artistica di [[Daniel Oren]], dal [[2007]], si è affermato nel panorama lirico nazionale come teatro d'eccellenza, rendendosi protagonista di lusinghiere critiche ed importanti eventi.
 
[[File:Panoramica stazione marittima salerno.jpg|thumb|La stazione marittima]]
[[File:Palazzo di giustizia salerno.jpg|thumb|left|La nuova Cittadella di Chipperfield]]
In città sono presenti notevoli palazzi pubblici e residenziali edificati nel primo quarto del [[XX secolo|Novecento]] in stile [[Liberty]] e caratterizzati da un forte [[Eclettismo (arte)|eclettismo storicistico]].
Gli esempi più interessanti si possono ammirare nella stecca di edifici che costeggia il Lungomare Trieste ([[Palazzo Edilizia]], [[Palazzo Natella]], [[Palazzo della Camera di Commercio (Salerno)|Palazzo della Camera di Commercio]]), nella zona del porto ([[Palazzo Barone]]), in prossimità della Stazione ferroviaria ([[Palazzo D'Alessandro]]), nonché nei palazzi di via Sabatini e di via Benedetto Croce. Molto importanti e imponenti, dal punto di vista architettonico, sono anche i palazzi pubblici realizzati durante il ventennio fascista e che costituiscono esempi interessanti della cosiddetta ''architettura di stato'' del regime, quali il [[Palazzo di Giustizia (Salerno)|Palazzo di Giustizia]], il [[Palazzo delle Poste (Salerno)|Palazzo delle Poste]], il [[Liceo ginnasio Torquato Tasso (Salerno)|Liceo ginnasio Torquato Tasso]], la [[Palazzo della Prefettura (Salerno)|Prefettura]] e il [[Palazzo di Città di Salerno|Palazzo di Città]] con l'annesso cinema teatro Augusteo progettati dall'architetto [[Camillo Guerra (ingegnere)|Camillo Guerra]], il [[Mercato del pesce di Salerno|Mercato del pesce]] e l'[[Casa del Balilla (Salerno)|ex Casa del Balilla]] realizzati nella zona centrale della città. Nella zona collinare e in quella orientale, invece, si trovano l'Ex seminario regionale Pio XI, l'[[Ex Sanatorio Antitubercolare]] e il [[Villaggio marino-sanatoriale di Salerno|Villaggio marino-sanatoriale]].
 
Di recente costruzione sono altre opere realizzate in seguito all'organizzazione di concorsi internazionali di idee, vinti da alcuni degli architetti più conosciuti del [[XXI secolo]], tra cui la [[Stazione marittima di Salerno|Stazione marittima]] di [[Zaha Hadid]], [[Piazza della Libertà (Salerno)|Piazza della Libertà]] di [[Ricardo Bofill]], la [[Cittadella Giudiziaria]] di [[David Chipperfield]], Eden Park di [[Massimiliano Fuksas]] e il [[Marina d'Arechi]] di [[Santiago Calatrava]].
 
=== Architetture militari ===
{{vedi anche|Castello di Arechi|Forte La Carnale}}
[[File:Castello.Arechi.JPG|thumb|left|[[Castello di Arechi]]]]
Simbolo della città è il [[castello di Arechi]], costruito in età tardo romana o bizantina, che divenne il cardine del [[Mura di Salerno|sistema difensivo triangolare]] della città con il principe longobardo [[Arechi II]], da cui prende il nome, che trasferì la corte del [[Ducato di Benevento|Principato di Benevento]] a Salerno. Successivamente ampliato e fortificato, il maniero non fu mai espugnato. Ospita un museo, delle attività ricettive e congressuali ed è punto di snodo per percorsi naturalistici e sentieri attrezzati. Poco distante dal castello, inoltre, è visitabile la [[Bastiglia (Salerno)|Bastiglia]], torre di avvistamento a pianta circolare fatta erigere da [[Gisulfo II di Salerno|Gisulfo II]] per difendersi dall'imminente assedio della città da parte di [[Roberto il Guiscardo]].<ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=&provincia=&comune=&src=&ID=4|titolo=Il Castello Arechi|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
[[File:Torre Dei ladri.jpg|thumb|La torre dei Ladri nel centro storico]]
L'altro forte simbolo della città è la [[Forte La Carnale|Carnale]], torre cavallaria realizzata nel [[1569]] su un promontorio (da cui il forte prende il nome) originariamente collegato al [[colle Bellara]]. La Carnale fungeva anche da torre di avvistamento, in relazione con le altre torri di vedetta della [[costiera amalfitana]] e [[costiera cilentana|cilentana]], contro le incursioni saracene. Sotto i Borbone fu utilizzata come deposito di armi e, durante la [[seconda guerra mondiale]], fu rinforzata e presieduta per la vicinanza con lo snodo ferroviario.
 
Tra le torri di avvistamento di quel periodo presenti in città, va ricordata la [[Torre Angellara]], lungo il litorale orientale della città.
Nel rione ''Madonna delle Grazie'', è presente la ''Torre dei Ladri'' di epoca longobarda e originariamente inglobata all'interno del muro di cinta occidentale. L'origine del nome, secondo la tradizione popolare, sarebbe da ricercare o nell'usanza di esporre sulla torre, a difesa della Porta Nocerina, i corpi dei ladri condannati a morte o nell'utilizzo dei suoi sotterranei da parte dei ladri come nascondiglio. Altra torre longobarda della città, nel rione ''Municipio'', è la ''Torre di [[Guaiferio di Salerno|Guaiferio]]''. Esiste poi la ''Torre del Cetrangolo'' (dal nome dell'arancio amaro di cui esisteva una coltivazione nell'area), che si trova nel punto in cui la murazione longobarda intersecava le mura romane, nel quartiere dell'Orto Magno. Lungo le pendici del monte Bonadies, poi, sono ancora visibili lunghi tratti delle mura che, partendo dal vertice costituito dal castello, cingevano la città da ambo i lati. Altre sezioni delle [[Mura di Salerno|mura]] longobarde della città, inoltre, sono ancora presenti in alcune parti del centro storico.
 
=== Altro ===
==== Statue e obelischi ====
[[File:Giovanni Amendola statua.JPG|thumb|left|Statua a Giovanni Amendola]]
Nella [[Villa comunale di Salerno|villa comunale]] si trova quella dedicata al patriota [[Giovanni Nicotera]], membro della spedizione dei trecento a Sapri e in seguito Deputato e Ministro del [[Regno d'Italia]]. L'opera fu realizzata nel [[1897]] dallo scultore [[Alfonso Balzico]] per richiesta del comitato per le onoranze agli eroi di [[Sapri]]. Durante la [[Prima guerra mondiale|guerra mondiale]] la statua fu fusa per realizzare proiettili ma, negli [[anni 1960|anni sessanta]], ne fu ricollocata un'altra realizzata da Corrado Patroni. La nuova statua rappresenta [[Giovanni Nicotera]] colto nell'atto di strappare la propria condanna a morte. Sempre nella [[Villa comunale di Salerno|villa comunale]] si trova la statua di [[Carlo Pisacane]], opera in marmo raffigurante il patriota italiano, protagonista della spedizione dei trecento. Il monumento fu realizzato dallo scultore [[Gennaro Calì]] nel [[1864]].
All'altezza di [[Palazzo Santoro]] invece si trova ''Il Monumento ai Martiri Politici della Regione Salernitana MCMXI'', conosciuto anche con il nome di ''Statua della Libertà''. L'opera è di [[Gaetano Chiaromonte]] e fu inaugurata nel [[1912]] nello spazio in cui vennero innalzati alla forca[[File:Giovanni Nicotera statua.JPG|thumb|Statua a Giovanni Nicotera nella villa comunale]] i patrioti salernitani. Il monumento è costituito da una colonna posta su un piedistallo di pietra davanti alla quale si trova una donna seminuda colta nell'atto di liberarsi dalle catene. Da organi di stampa diocesani la statua fu duramente criticata in quanto considerata troppo scandalosa e ne fu richiesta la rimozione. Nel [[2012]] è stato festeggiato il centenario della statua con una serie di incontri e manifestazioni.
Sempre di Chiaromonte sono tre altorilievi in bronzo raffiguranti: [[Roberto il Guiscardo]], ''L'entrata a Salerno di [[Papa Gregorio VII]]'' e la ''Fertilità della terra'', destinati alla facciata del [[Palazzo di Città (Salerno)|Palazzo di Città]] e posti all'ingresso del Salone dei Marmi. Sempre di Chiaromonte, nella [[Villa comunale di Salerno|villa comunale]], il busto in bronzo di [[Giovanni Cuomo]], Ministro dell'Istruzione nel [[1944]] e la statua raffigurante [[Giovanni Amendola]] posto davanti al [[Palazzo di Giustizia (Salerno)|tribunale cittadino]].
In piazza [[Vittorio Veneto]] invece si trova il ''Monumento ai Caduti in Provincia di Salerno nella Grande Guerra'', costituito da un blocco di pietra ai cui lati si trovano due figure maschili e dei bassorilievi realizzati nel marmo bianco del basamento. Sulla sommità fu posta la statua della Vittoria Alata, ovvero una donna brandente una spada ricurva colta in un movimento plastico. La statua fu inaugurata nel [[1923]] da [[Vittorio Emanuele III]] ma solo due anni dopo la Vittoria Alata fu fusa da [[Benito Mussolini]] per la fabbricazione di proiettili. Un altro monumento ai caduti è quello posto sul [[Lungomare Trieste]], realizzato dall'ingegnere Arnaldo Prete ed inaugurato nel [[1977]]. Alla fine del Lungomare Trieste è posta la statua di [[Errico De Marinis]], politico socialista italiano.
In Piazza della Concordia si trova il ''Monumento al Marinaio'' progettato da Antonio Berti e inaugurato nel [[1963]]. È costituito da un obelisco di quasi venti metri che poggia su un piedistallo di marmo a forma di stella, sormontato dalla statua della Madonna in bronzo dorato.
In piazza [[Flavio Gioia]] invece si trova, sulla Porta Nova, la statua di San Matteo.
 
==== Fontane ====
[[File:Fontana Del Tenna.jpg|thumb|left|La fontana del Tenna]]
A Salerno sono presenti anche diverse fontane, alcune contemporanee e altre più antiche situate nelle corti dei palazzi del centro storico o nei vari rioni.
[[File:Fontana Dei pesci.jpg|thumb|La [[fontana dei pesci]], attribuita al [[Luigi Vanvitelli|Vanvitelli]]]]
Nel quadriportico del [[Conservatorio Ave Gratia Plena Minor]] ritroviamo una fontana caratterizzata d una vasca ottagonale che fu creata in sostituzione dell'antico pozzo a servizio della struttura mentre all'esterno la fontana dell'[[Chiesa dell'Annunziatella|Annunziatella]] caratterizzata da un loggiato con tetto a cupola.
Di grande importanza è la Fontana del Nettuno, che si trova nel cortile del [[Palazzo Ruggi d'Aragona]], posta in una nicchia semicircolare in stile [[Rococò]] e caratterizzata dalle rappresentazioni scenografiche di [[Nettuno (divinità)|Nettuno]], un cavallo, un fanciullo ed una sirena avvolti dalle onde marine e scolpiti in pietra ed arenaria. Nelle piazze dei rioni ritroviamo la [[Fontana dei pesci]] (conosciuta anche con il nome di Fontana del Campo poiché si trova in Piazza Sedile del Campo) disegnata da [[Luigi Vanvitelli]], la Fontana del Tenna in piazza Abate Conforti, poggiata su tre gradini e costituita da una vasca ottagonale su cui sono disposti in modo simmetrico quattro pesci dalla cui bocca fuoriesce l'acqua. Di autori ignoti sono invece la fontana delle Fornelle, situata in piazza Matteo d'Aiello, che si presenta come una vasca di forma ovale posta su un gradino e caratterizzata da due zampilli che fuoriescono da due brocche di ferro poste su blocchi di pietra, la saliera di don Peppino Bellotti, costituita da una vasca circolare con al centro una coppa marmorea con inciso il simbolo del Comune e la fontana di largo Montone, dalla grande monumentalità, posta a ridosso di una parete rivestita di mattoncini rossi e abbellita con sei lesene. La più importante è senza dubbio la [[Fontana del Tullio]], realizzata nel [[1790]] lungo la strada che collegava Salerno a [[Napoli]], posizionata nella villa comunale.
Tra le fontane contemporanee ritroviamo quella con pianta ottagonale disegnata da [[Riccardo Dalisi]], posta in piazza Flavio Gioia e chiamata ''dei delfini'' per via dei due delfini posti al centro della stessa che sorreggono un piatto di metallo da cui zampilla l'acqua.<ref>{{cita web|url=http://www.musifocus.it/romeomariopepe/pub/articoli/safontane/safontane.htm|titolo=Le fontane di Salerno|accesso=17 ottobre 2015|urlmorto=sì}}</ref>
 
==== Acquedotti ====
{{vedi anche|Acquedotto medievale di Salerno}}
[[File:Ponte diavoli Salerno.jpg|thumb|Il ''Ponte dei Diavoli'']]
A Salerno è presente un [[Acquedotto medievale di Salerno|acquedotto]] [[Medioevo|medievale]], eretto dai [[Longobardi]] nel [[IX secolo]], per approvvigionare il [[Chiesa di San Benedetto (Salerno)|monastero di San Benedetto]] e, tramite un passaggio sotterraneo, il [[Palazzo Pernigotti|convento della Piantanova]].
È costituito da due rami, uno proveniente da nord e uno da est, che si congiungono in via Arce e proseguono a sud verso il [[Chiesa di San Benedetto (Salerno)|monastero]]. Poggia su delle [[Arco ogivale|arcate ogivali]], probabile uno dei primi utilizzi di questo tipo di arco.
Un tratto dell'acquedotto è stato popolarmente battezzato "Ponte del Diavolo", in quanto una leggenda popolare narra che il ponte sia stato costruito "con aiuto di demoni", da [[Pietro Barliario]]; la superstizione riteneva anche che avventurarsi sotto le arcate all'alba o al tramonto avrebbe portato all'incontro con costoro. Ancora un'altra leggenda narra che sotto l'acquedotto, in una notte di tempesta, si siano incontrati i quattro fondatori della [[Scuola Medica Salernitana]].<ref>{{cita web|url=http://www.salernoinweb.it/News/Salerno/3370-La-storia-dell'-%22Arco-dei-Diavoli%22-di-Salerno|titolo=La storia dell'arco dei Diavoli|accesso=17 ottobre 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304102153/http://www.salernoinweb.it/News/Salerno/3370-La-storia-dell'-%22Arco-dei-Diavoli%22-di-Salerno|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>
 
Al [[2009]] invece risale la scoperta di un acquedotto nel vallone del Cernicchiara: si tratta di tre strutture ad archi, che probabilmente portavano l'acqua dalle pendici del Monte Bonadies a conventi, siti nei rioni alti della città.<ref>{{cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/cronaca/2010/15-novembre-2010/acquedotto-medievale-vallone-cernicchiara--1804171917882.shtml|titolo=Un acquedotto medievale nel vallone del Cernicchiara|accesso=19 giugno 2013}}</ref>
 
=== Siti archeologici ===
[[File:Area Archeologica di Fratte.jpg|thumb|left|Il parco archeologico di Fratte]]
Sul territorio cittadino sono presenti alcuni interessanti siti archeologici. Uno dei più importanti, perché affonda le radici nelle origini dei primi insediamenti abitativi del territorio, è l'[[Area archeologica etrusco-sannitica di Fratte|area archeologica etrusco-sannitica]] del rione [[Fratte (Salerno)|Fratte]]. Consisteva, con tutta probabilità, in un piccolo e fiorente centro commerciale fondato attorno al [[VI secolo a.C.]] da gruppi di [[Etruschi]] provenienti dalla vicina ''Amina'' (odierna [[Pontecagnano Faiano]]). L'insediamento, probabilmente da identificarsi con ''Irna'', fu distrutto dai romani nell'ambito delle [[guerre sannitiche]]. I reperti rinvenuti nelle campagne di scavo e nella necropoli sono esposti al [[Museo archeologico provinciale (Salerno)|museo archeologico provinciale]].
[[File:San pietro A Corte.jpg|thumb|Gli scavi nel complesso di San Pietro a Corte]]
L'altro importantissimo sito archeologico della città, perché pluristratificato e strettamente connesso al periodo di maggiore fioritura della città di Salerno, è il [[Chiesa di San Pietro a Corte (Salerno)|complesso archeologico di San Pietro a Corte]]. L'edificato ha origine intorno al [[I secolo d.C.]], in età medio imperiale, come [[Terme romane|impianto termale]]. L'area del [[frigidarium]] fu poi utilizzata in età paleocristiana, intorno al [[V secolo]] come cimitero con annessa ''ecclesia''. Quando [[Arechi II]] spostò la corte del principato di Benevento a Salerno, su quel sito costruì la sua reggia e la cappella palatina. È per questo che il sito di S.Pietro a Corte è una testimonianza importantissima della storia longobarda, in quanto costituisce l'unica testimonianza di architettura palaziale longobarda.<ref>{{cita web|url=http://www.youtube.com/watch?v=dZlGuw3TDQA |titolo=Video di Salerno longobarda, con immagini di San Pietro a Corte|accesso=1º maggio 2013}}</ref> Nel corso dei secoli fu, poi, utilizzato per altri scopi. In epoca [[Normanni|normanna]] e [[Hohenstaufen|sveva]] ospitò riunioni dell'assemblea cittadina e del Collegio della [[scuola medica salernitana]]. Nel [[XVI secolo|XVI]] e [[XVIII secolo]] furono fatti importanti interventi di ristrutturazione della chiesa superiore e del suo accesso.
 
In località San Leonardo, nel periodo [[1985]]-[[1989]] sono iniziate campagne di scavo (poi proseguite in anni più recenti) per portare alla luce una villa romana il cui impianto originario risale alla fine del [[II secolo a.C.]] e l'inizio del [[I secolo a.C.|I secolo]]. Anche nel [[Centro storico di Salerno|centro storico]], in occasione di scavi mirati o in seguito a rinvenimenti fortuiti sono state rinvenute stratificazioni romane, al di sotto del livello medievale longobardo o normanno. È il caso della ''domus'' romana di Vicolo della Neve, o dei recenti ritrovamenti, connessi al vicinissimo sito di S.Pietro a Corte, nell'ambito del restauro di [[Palazzo Fruscione]] o, ancora, della [[Chiesa della Santissima Annunziata (Salerno)|Chiesa dell'Annunziata]] o del [[Convento di San Nicola della Palma]]. Anche il palazzo arcivescovile presenta, al pian terreno, evidenti tracce di un preesistente [[Tempio di Pomona di Salerno|tempio pagano]], probabilmente dedicato a [[Pomona (divinità)|Pomona]].
 
=== Aree naturali ===
{{Vedi anche|Parchi di Salerno}}
[[File:Salerno S. Liberatore view.jpg|thumb|left|upright=2.7|Panorama di Salerno dal [[monte San Liberatore]]]]
In città sono presenti parchi urbani, aree verdi e numerosi giardini che adornano i vari quartieri.
 
Senza dubbio è il [[Lungomare Trieste]] la passeggiata verde più cara ai salernitani: progettato nel [[1948]], fu definito dagli [[Inglesi]] negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] il ''più bel lungomare del Mediterraneo''. Si sviluppa lungo 1,3&nbsp;km e ospita diverse specie arboree tra cui [[platani]], [[Arecaceae|palme]] ed [[oleandri]].
La [[Villa comunale di Salerno|villa comunale]] fu, invece, progettata nel [[1874]] e realizzata intorno all'antica [[Fontana del Tullio|fontana di Don Tullio]]. Restaurata nel [[1997]] conserva alberi secolari, palme e essenze rare, oltre a numerosi monumenti storici.<ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=&provincia=&comune=&src=&ID=3|titolo=La Villa Comunale|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
Il [[Giardino della Minerva]], risalente al [[XII secolo]] e restaurato e recuperato nel [[2001]], è l'[[orto botanico]] più antico d'Europa, creato da [[Matteo Silvatico]] come luogo di insegnamento e coltivazione delle essenze medicinali utili alla [[Scuola Medica Salernitana]]. Era inserito, anticamente, nel più ampio complesso degli [[Orti cinti di Salerno|orti cinti]] che dominavano la parte alta della città alle pendici del monte Bonadies.<ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=&provincia=&comune=&src=&ID=41|titolo=Il Giardino della Minerva|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
Altro parco storico è quello che sorge nella [[Villa Carrara|villa dei Conti Carrara]], restaurata nel [[1996]] con la salvaguardia degli alberi secolari e il riutilizzo, per fini sociali e culturali, della villa gentilizia di fine [[XIX secolo|Ottocento]].
[[File:Parco mercatello.jpg|thumb|Una delle aree del parco del Mercatello]]
Tra i parchi di più recente concezione, spicca per dimensione (circa 10 [[Ettaro|ettari]]) il [[Parco del Mercatello]], realizzato nel [[1998]] e inaugurato da [[Oscar Luigi Scalfaro]], all'interno sono presenti numerose fontane scenografiche e una serra. Di buone dimensioni anche il Parco Pinocchio, frutto di una riqualificazione delle abbandonate Terme Campione, e il connesso [[Parco urbano dell'Irno|Parco dell'Irno]], inaugurato nel [[2010]], che ospita due pregevoli esempi di archeologia industriale: gli ottocenteschi mulino e fornace per la produzione di mattoni della SALID, all'interno dei quali ora sorgono un teatro stabile e si tengono mostre e attività culturali.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=2337&prov=76&stile=7|titolo=Scheda Parco dell'Irno|accesso=1º maggio 2013}}</ref>
Nella zona orientale della città, i parchi di maggiore rilievo sono la Villa Ciro Bracciante,<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=2336&prov=76&stile=7|titolo=Scheda Villa Ciro Bracciante|accesso=1º maggio 2013}}</ref> i Giardini Mariele Ventre, i Giardini della [[Forte La Carnale|Carnale]], riqualificati nel [[2010]] con suggestivi giochi di luce sulla parete rocciosa e sostituzione totale delle palme ivi presenti con essenze caducifoglie,<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=2361&prov=76&stile=7|titolo=Scheda Giardini del Forte La Carnale|accesso=1º maggio 2013}}</ref> il Parco Arbostella, il Parco del Galiziano, caratterizzato da percorsi in pendenza e il Parco Buongiorno, in cui è presente anche un'area di sgambamento per i cani. Da ricordare, invece, nei quartieri alti della città il [[Parco del Seminario]].
 
Oltre i numerosi parchi di vario tipo e le aree verdi, in città sono presenti alcune aree naturali frequentate per passeggiate naturalistiche. Il [[colle Bellara]] o ''Masso della Signora'' è una collina situata nella zona orientale della città con vaste aree boschive, da cui si può godere di un'eccezionale vista sulla città; sulla sua sommità si trovano alcune antenne radiotelevisive. Il [[Monte San Liberatore]], invece, al confine con i comuni di [[Vietri sul Mare]] e [[Cava de' Tirreni]], è sito dal lato opposto della città. Sulla cima, da cui si domina Salerno, è presente un antico [[eremo]] del [[X secolo]], ampliato più volte nel corso del tempo.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Salerno}}
 
* [[Comuni italiani per popolazione]]
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 1º gennaio [[2017]] a Salerno risultano residenti 5.520 cittadini stranieri ovvero il 4 per cento della popolazione. Le nazionalità più numerose sono:<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2016/index_e.html}}</ref>
 
* [[Ucraina]], 1.391
* [[Romania]], 807
* [[Filippine]], 603
* [[Georgia]], 285
* [[Polonia]], 238
* [[Bangladesh]], 225
* [[Sri Lanka]], 196
* [[Senegal]], 166
* [[Federazione Russa]], 150
* [[Bulgaria]], 127
 
=== Lingue e dialetti ===
 
L'idioma della città è il vernacolo salernitano. Tale idioma non è un dialetto, in quanto rappresenta una semplice variazione diatopica del napoletano standard e da quest'ultimo si differenzia solo per piccole peculiarità.
 
=== Religione ===
==== Chiesa Cattolica ====
{{Vedi anche|Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno}}
La maggioranza della popolazione è di religione [[Cristianesimo|cristiana]], principalmente [[Chiesa cattolica|cattolica]];<ref>{{cita web|url=http://www.diocesisalerno.it/|titolo=Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno|accesso=1º maggio 2013}}</ref> il territorio comunale fa parte dell'Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno, è suddiviso in due [[forania|foranie]], Salerno ovest e Salerno est, che a loro volta comprendono quaranta [[parrocchie]]<ref>[http://www.diocesisalerno.it/parrocchie-2/ Sito ufficiale dell'arcidiocesi]</ref>.
==== Chiese Protestanti ====
Altra confessione cristiana presente è quella [[protestantesimo|protestante]].
 
Vi sono sei comunità di area [[evangelicalismo|evangelicale]] fra cui una aderente alle [[Assemblee di Dio in Italia|ADI]], una dei [[Chiesa dei Fratelli|Fratelli]], una [[Chiesa apostolica in Italia|Apostolica]], due indipendenti ed una di lingua cinese<ref>[http://www.evangelici.net/indirizzi/chiese.php]</ref><ref>[http://www.cecn.it/CN/indirizzi.htm]</ref>.
Di area prettamente protestante vi è una chiesa [[Metodismo|Metodista]]<ref>[http://www.metodistisalerno.it/]</ref>.
==== Altri culti ====
Per quanto riguarda gli altri culti in città vi è la presenza dell'assemblea spirituale locale [[Bahá'í]] ed una moschea [[islam]]ica<ref>[http://www.bahai.it/comunita-sul-territorio Elenco comunità Baha'i] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160316074451/http://www.bahai.it/comunita-sul-territorio |data=16 marzo 2016 }}</ref><ref>{{cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/cronaca/15_marzo_13/apre-prima-moschea-salerno-l-autorizzazione-comune-fc16058a-c94e-11e4-a4ea-0e0d3bff98a0.shtml|titolo=Apre mosche a Salerno}}</ref>.
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
[[File:Archivio di Stato Salerno.jpg|thumb|L'Archivio di Stato]]
Diverse sono le associazioni e le fondazioni operanti in città, oltre gli enti e le istituzioni pubbliche che rivestono, indubbiamente, una notevole importanza culturale e sociale. Spicca ovviamente l'[[Ospedali Riuniti San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona|Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona]] (oggi divenuto polo universitario) che affonda le proprie radici nel [[XII secolo]], nel periodo di massimo splendore della [[scuola medica salernitana]]. L'ospedale, come rivela il nome completo, nasce dall'aggregazione dell'antico ''Ospedale di San Biagio e San Giovanni di Dio'', fondato da [[Matteo d'Aiello]] nel [[1183]] a seguito di una donazione al figlio [[Niccolò d'Aiello|Niccolò]], vescovo della città, e dell'ospedale fondato nel [[1870]] dal [[marchese]] [[Ruggi d'Aragona (famiglia)|Ruggi d'Aragona]].
 
L'[[Archivio di Stato di Salerno]], invece, fu fondato nel [[1934]] ed è ospitato in un antico palazzo medievale appartenuto ai della Porta e ai Guarna e precedentemente sede della ''Regia Udienza''. Custodisce un patrimonio di oltre 100.000 volumi di documentazione cartacea, più di mille pergamene (tra cui alcuni rarissimi diplomi di laurea della scuola medica) e una biblioteca di circa ventiquattromila volumi, nonché un'importante collezione numismatica, con esemplari della [[Monetazione di Salerno|locale zecca]].
 
La [[Società salernitana di storia patria]], fondata da [[Paolo Emilio Bilotti]] nel [[1920]] si occupa di tramandare, approfondire, divulgare e studiare il patrimonio storico artistico locale, preoccupandosi della pubblicazione periodica della Rassegna storica salernitana.
Tra le fondazioni cittadine di maggiore importanza, per la propria attività culturale, vanno ricordate la Fondazione Scuola Medica Salernitana, che si occupa della gestione del [[giardino della Minerva]] e del [[Museo Roberto Papi]], la Fondazione Salerno Contemporanea, che gestisce il [[Parco urbano dell'Irno|teatro Antonio Ghirelli]], la Fondazione [[Filiberto Menna]] e l'Associazione Parco della Memoria della Campania, che ha contribuito all'apertura del [[Museo dello sbarco e Salerno Capitale]].
 
Di grande rilievo sono anche le associazioni legate agli sport acquatici, in modo particolare la vela ed il canottaggio. Da ricordare il Circolo Canottieri Irno, con oltre 100 anni di attività, la Lega Navale sede di numerosi ormeggi navali, il Club Velico Salernitano e la Compagnia della Vela, nata nel [[2013]], che svolge le sue attività nel lussuoso porto di [[Marina d'Arechi]].
 
=== Qualità della vita ===
{| class="wikitable"
|-
! Anno
! Comuni Ricicloni ([[Legambiente]])
! Ecosistema Urbano ([[Legambiente]])
! Qualità della Vita ([[Il Sole 24 ORE]])
|-
| [[2008]]
|
| 64°<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/EU2008_0000001280.pdf|titolo=Ecosistema Urbano 2008|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
| 90°<small>-3</small><ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/speciali/qv_2008/qv_2008_province/qv_2008_province_settori_classifica_finale.shtml?refresh_ce=1|titolo=Qualità della Vita 2008|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
|-
| [[2009]]
| 1º <small>Capoluogo del Sud</small><ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/comuniRicicloni2009_0000001124.pdf|titolo=Comuni ricicloni 2009|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
| 34°<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/ecosistema-urbano-2010-scatta-la-foto-delle-citt%C3%A0-italiane|titolo=Ecosistema Urbano 2009|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
| 95°<small>-5</small><ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2009/qvita_2009_settori_classifica_finale.shtml|titolo=Qualità della Vita 2009|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
|-
| [[2010]]
| 1º <small>Capoluogo del Sud</small>
| 19°<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/ecosistema-urbano-2010-scatta-la-foto-delle-citt%C3%A0-italiane|titolo=Ecosistema Urbano 2010|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
| 95°<small>0</small><ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2010/home.shtml|titolo=Qualità della Vita 2010|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
|-
| [[2011]]
| 1° <small>Capoluogo del Sud</small>
| 37°<ref>{{cita news|url=http://www.salernotoday.it/economia/rapporto-ecosistema-urbano-salerno-differenziata.html|titolo=Ecosistema Urbano 2011|pubblicazione=Salerno Today|accesso=18 ottobre 2011}}</ref>
| 95°<small>0</small><ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2011/home.shtml|titolo=Qualità della Vita 2011|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
|-
| [[2012]]
| 1° <small>Capoluogo del Sud</small>
| 58°<ref>{{cita web|url=http://www.zerottonove.it/ecosistema-urbano-salerno-perde-posizioni/|titolo=Ecosistema Urbano 2012|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
| 97°<small>-2</small><ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2012/home.shtml|titolo=Qualità della Vita 2012|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
|-
| [[2013]]
|1° <small>Capoluogo del Sud</small>
| 18°<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/contenuti/comunicati/la-debacle-delle-citta-ecco-la-foto-di-ecosistema-urbano-2013|titolo=Ecosistema Urbano 2013|accesso=29 ottobre 2013}}</ref>
| 93°<small>+4</small><ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2013/home.shtml|titolo=Qualità della Vita 2013|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
|-
| [[2014]]
|1° <small>Capoluogo del Sud</small>
|50°<ref>{{cita web|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2014.pdf|titolo=Ecosistema Urbano 2014|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
| 93°<small>0</small><ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2014/11/qualita-vita-pagella-2014.pdf|titolo=Qualità della Vita 2014|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
|}
 
Negli ultimi decenni Salerno è stata toccata solo parzialmente dalla [[crisi dei rifiuti in Campania]], attestando un buon ciclo integrato nello smaltimento dei rifiuti sia nel capoluogo che in molte realtà della provincia. La città inoltre ha ricevuto diversi riconoscimenti per i grandi risultati ottenuti per la raccolta differenziata, la qualità della vita e le energie rinnovabili. Anche il professor [[Paul Connett]], ideatore della strategia [[Rifiuti Zero]], in visita a Salerno ed ai suoi impianti nel dicembre [[2011]], ha riconosciuto la città come un modello nella gestione dei rifiuti.<ref>{{cita news|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/cronaca/2011/8-dicembre-2011/connett-rifiuti-salerno-modello-giusto-1902468074276.shtml|titolo=Connet: rifiuti? Salerno modello giusto|pubblicazione= Corriere del Mezzogiorno|accesso=8 dicembre 2011}}</ref>
Nel marzo [[2010]], viene reso noto che Salerno è stata scelta dal [[Ministero dell'Ambiente]] per partecipare all'[[Expo 2010]] di [[Shanghai]] per i grandi interventi in tema ambientale, di clima e di energia rinnovabile, all'interno del progetto Italian Urban Best Practices. Partecipa all'Expo anche nell'ambito de ''L'Italia degli Innovatori'', grazie al suo sistema informatico multicanale SIMEL.<ref>{{cita news|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/economia/2010/23-marzo-2010/salerno-vola-expo-2010-shangaie-le-italian-urban-beste-practices--1602702239053.shtml|titolo=Salerno vola all'Expo 2010 di Shangai. È tra le «Italian Urban Best Practices»|pubblicazione=Corriere del Mezzogiorno|accesso=23 marzo 2010}}</ref>
 
Nel dicembre [[2010]] il comune è stato premiato dal Consorzio Italiano Compostatori nell'ambito della VI edizione dei ''Comuni Ricicloni'' di Legambiente, per la costruzione dell'impianto di compostaggio. Nel [[2013]] la città riceve il Green Award del CoReVe (Consorzio Recupero Vetro) per la raccolta differenziata del vetro di qualità.<ref>{{cita web|url=http://www.salernonotizie.it/notizia.asp?ID=43786|titolo=Premio Green Award del CoReVe|accesso=14 maggio 2013}}</ref>
 
== Cultura ==
=== Istruzione ===
==== Archivi e biblioteche ====
[[File:Archivio Storico Salerno.jpg|thumb|La sede della biblioteca e dell'archivio storico comunale]]
Numerose sono le biblioteche pubbliche della città di Salerno e gli archivi, importanti per la propria funzione culturale e documentaria. Su tutte spiccano, per la quantità e l'importanza dei volumi conservati, la Biblioteca dell'[[Archivio di Stato di Salerno]] e la Biblioteca Diocesana di Salerno. La [[Biblioteca Provinciale di Salerno|biblioteca Provinciale]] fu, invece, la prima del genere in Italia, istituita nel [[1843]] con deliberazione del Consiglio Provinciale di Salerno, ratificata nel [[1844]] da [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]].<ref>{{cita web|url=http://www.bibliotecaprovincialedisalerno.com/biblioteca.html|titolo=storia della biblioteca provinciale di Salerno|accesso=25 maggio 2013}}</ref> Dal punto di vista della documentazione storica e archeologica spiccano la Biblioteca della Soprintendenza per i beni archeologici per le provincie di Salerno, Avellino e Benevento e la Biblioteca della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etno-antropologico per le province di Salerno e Avellino e l'Archivio storico comunale. Specializzata nella documentaristica musicale è, invece, la Biblioteca del [[Palazzo del Conservatorio musicale (Salerno)|Conservatorio statale di musica]] "[[Giuseppe Martucci]]".
Di più recente istituzione sono la Biblioteca di educazione alla pace e all'intercultura "Teresa Barra", la Biblioteca [[Filiberto Menna]], la Biblioteca Multiculturale e l'Archivio storico della botanica Salernitana, collegato alla storia della scuola medica e al [[Giardino della Minerva]].
 
==== Università ====
{{vedi anche|Università degli Studi di Salerno}}
[[File:Università Salerno.jpg|thumb|left|Parte del campus universitario]]
L'Ateneo salernitano, situato nel territorio comunale di [[Fisciano]] e [[Baronissi]] è organizzato sotto forma di campus. È la terza università del Mezzogiorno peninsulare per dimensioni ed utenza, vantando ben {{formatnum:1200000}} m² di estensione.
 
L'Università è costituita da circa 40.000 studenti, provenienti prevalentemente da [[Campania]], [[Basilicata]] e [[Calabria]].
 
Le facoltà presenti a Fisciano sono Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Ingegneria, Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature Straniere, Scienze della Formazione, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali e Scienze Politiche e sociali. La [[Facoltà di medicina|Facoltà di Medicina e Chirurgia]] è stata localizzata nei pressi dell'uscita di [[Baronissi]] nord-[[Lancusi]] del [[Raccordo autostradale 2]], nel territorio comunale di [[Baronissi]].
 
Dopo la laurea è possibile proseguire gli studi iscrivendosi a corsi di perfezionamento, a Master di primo o secondo livello, ad una scuola di specializzazione o ad un corso di Dottorato di ricerca.
 
L'università ha diversi impianti sportivi (campi di calcio, campi da tennis, campi di basket, una piscina ed una palestra), un teatro di ateneo che promuove manifestazioni di carattere culturale ed artistico con attori e personaggi di fama nazionale. È attiva l'[[orchestra Jazz dell'Università di Salerno]], gruppi corali e di danza; dal 2003 si svolge il Festival Internazionale dei Gruppi Universitari.[[Università degli Studi di Salerno#cite note-4|[4]]] Inoltre l'Università organizza costantemente serate a tema, concerti e mega aperitivi.
 
Nel maggio [[2010]] è stato anche inaugurato un asilo nido per professori e alunni, il secondo del genere in Italia dopo quello di [[Università degli Studi di Parma|Parma]]. Dall'anno accademico 2009/2010 sono entrate in funzione anche le residenze universitarie all'interno del campus di Fisciano. Esse sono dei piccoli appartamenti monolocali o miniappartamenti per nucleo familiare messi a disposizione di studenti e docenti fuori sede, constano di 282 unità abitative (210 in stanza singola e 72 posti letto in 24 mini appartamenti) di cui 11 monolocali attrezzati per studenti disabili. Durante il periodo estivo le residenze funzionano anche come albergo. Dal 2014 nel campus è stata completata la realizzazione di ulteriori 240 posti letto, di cui 116 singoli e 124 in minialloggi. Inoltre, nell'area di Sava del comune di Baronissi è stato edificato con fondi dell'A.DI.S.U. un complesso immobiliare su tre livelli che ospita complessivamente 86 posti letto di cui 10 per portatori di handicap.
 
Dall'anno accademico [[2001]]/[[2002|02]] il convento di Santa Maria della Porta e S.Domenico, situato nel centro storico di Salerno, è sede del corso di laurea in Scienze del Servizio Sociale istituito dall'[[Università degli Studi Suor Orsola Benincasa]].
 
=== Tradizione medica ===
{{vedi anche|Scuola medica salernitana}}
{{citazione|Sono altre quattro le città preminenti, [[Parigi]] nelle scienze, Salerno nelle medicine, [[Bologna]] nella legge, [[Orléans]] nelle arti attoriali|[[Tommaso d'Aquino]]}}
[[File:MattheusSilvaticiBotanicGarden.jpg|thumb|upright=1.4|Matteo Silvatico con i suoi allievi, da una miniatura dell’''Opus Pandectarum'']]
 
Salerno ha alle proprie spalle una forte tradizione medica che affonda le proprie radici nella [[scuola medica salernitana]], la più antica istituzione di questo genere fondata tra il [[IX secolo|IX]] e [[X secolo]] se non in un periodo precedente (si pensa vi possano essere legami più antichi con la [[scuola eleatica]] di [[Parmenide]] e [[Zenone di Elea|Zenone]] della vicina [[Elea-Velia]]). La dottrina della scuola si basa sulla tradizione medica greco-latina ed in modo particolare sulla [[Teoria umorale|teoria dei quattro umori]] elaborata da [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]], non senza subire influenze dalla tradizione araba (a cui, tra l'altro, si deve gran parte delle traduzioni dei testi greci) ed ebrea, come testimoniato dalla leggenda sulla fondazione della ''Schola'' salernitana. In breve tempo Salerno divenne tappa obbligatoria tanto degli aspiranti medici che dovevano completare i propri studi quanto di pazienti illustri, come [[Adalberone di Laon]], o dei reduci dalle Crociate. Nacque così il [[Regimen Sanitatis Salernitanum]] poema didattico di circa 300 versi in latino, raccolti e commentati nel XIII secolo dal Maestro di [[Montpellier]] [[Arnaldo da Villanova]], che assunsero la forma di aforismi e vennero tradotti in tutte le lingue del mondo. La scuola salernitana, considerata l'antesignana delle moderne università in quanto vi si insegnavano anche la [[teologia]], la [[filosofia]] e la [[legge]], assume un'importanza epocale nella storia dell'insegnamento in quanto, per la prima volta dopo secoli, la cultura e la sua trasmissione usciva dai monasteri e apriva le porte anche a numerose donne, le cosiddette ''[[mulieres salernitanae]]'' quali [[Trotula de Ruggero]] o [[Abella Salernitana]] che iniziarono a trattare di argomenti medici riguardanti la sfera della femminilità. L'importanza della scuola continuò a crescere fino alla nascita dell'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]] quando nel [[1231]] [[Federico II di Svevia|Federico II]], con le [[Costituzioni di Melfi]], arrogava allo studio salernitano l'esclusivo diritto di concedere i diplomi di medicina; tuttavia la scuola iniziò progressivamente a decadere dal [[XV secolo]] fino a quando, nel [[1811]] la scuola fu soppressa da [[Gioacchino Murat]]. Di fondamentale importanza fu l'opera di [[Salvatore De Renzi]] che nel [[XIX secolo]] pubblicò la ''Collectio Salernitana'', una serie di documenti inediti e trattati di medicina appartenenti alla scuola medica salernitana, monumento di gloria alla celebre scuola di Salerno sottratta, così, all'indegno anonimato delle biblioteche e degli archivi della dotta Europa. La medicina ritorna in auge a Salerno con la nascita della Facoltà di Medicina nel [[2006]] e con la trasformazione dell'[[Ospedali Riuniti San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona|ospedale San Leonardo]] in azienda universitaria-ospedaliera. Nel [[2012]], invece, viene aggiunto un altro importante tassello in memoria dell'antica scuola: è infatti fondato l'EBRI (Istituto Europeo per le Ricerche Biomediche), volto allo scopo di trovare nuove cure per i disturbi alimentari e per la celiachia, i cui laboratori, finanziati dall'Università del Maryland, hanno sede nel maestoso [[Convento di San Nicola della Palma|convento di San Nicola]] luogo dove probabilmente la scuola mosse i suoi primi passi.
 
=== Musei ===
{{Vedi anche|Musei di Salerno}}
[[File:Andreadasalerno.jpg|thumb|left| La ''Natività'' di [[Cesare da Sesto]], Museo Diocesano]]
[[File:Testa di Apollo.jpg|thumb|La testa di Apollo esposta al [[Museo Archeologico Provinciale (Salerno)|Museo Archeologico Provinciale]]]]
Il più antico museo della città è il [[Museo Archeologico Provinciale (Salerno)|Museo archeologico provinciale]], istituito nel [[1927]] e restaurato nel [[2013]], dal [[1964]] ospitato a Palazzo Durazzo, anche detto Castelnovo Reale, dimora storica della regina [[Margherita di Durazzo|Margherita]]. Nel museo sono raccolti numerosi reperti di epoca [[sanniti]]ca, [[Etruschi|etrusca]] e [[Roma (città antica)|romana]] ritrovati in provincia o nella stessa città di Salerno, in particolare nell'[[Area archeologica etrusco-sannitica di Fratte|area archeologica di Fratte]]. Tra i pezzi più belli è esposta una testa di [[Apollo]], attribuita a ''Pasiteles'', rinvenuta nel [[1930]] dopo essersi impigliata nelle reti di alcuni pescatori nelle acque antistanti la città.<ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=&provincia=&comune=&src=&ID=7|titolo=Il Museo Archeologico Provinciale|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
 
Il museo più interessante e ricco della città è il [[Museo diocesano di Salerno|Museo diocesano]], sito nell'ex seminario arcivescovile, che espone opere che vanno dal [[XII secolo|XII]] al [[XVIII secolo]]. Particolarmente importante è la sezione di arte sacra del Medioevo tra cui si segnalano gli [[avori Salernitani]], tra i maggiori complessi unitari di avori medioevali, e l’''exultet'' ([[codice miniato]]). Tra i dipinti sono presenti opere di [[Francesco Solimena]], [[Andrea Sabatini]], [[Luca Giordano]] e [[Cesare da Sesto]].<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/06/16/splende-salerno-con-suoi-avori.html|titolo=Splende Salerno con i suoi avori|accesso=17 ottobre 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=&provincia=&comune=&src=&ID=30|titolo=Il Museo Diocesano|accesso=17 ottobre 2015}}</ref>
 
La [[Pinacoteca Provinciale (Salerno)|Pinacoteca provinciale]], che ha sede in un [[Palazzo Pinto di Salerno|palazzo gentilizio del '600]], a sua volta raccoglie opere che vanno dal [[Rinascimento]] al [[Futurismo]]: sono presenti quadri di [[Andrea Sabatini]], [[Francesco Solimena]], [[Battistello Caracciolo|Giovanni Battista Caracciolo]], [[Carlo Rosa (pittore)|Carlo Rosa]], [[Luca Giordano]]. Nella pinacoteca trova anche spazio una sezione dedicata agli artisti stranieri che sono stati attratti dai colori e dai paesaggi della [[provincia di Salerno]].
 
Collegato all'illustre storia e tradizione della [[scuola medica salernitana]] è il [[Museo virtuale della scuola medica salernitana]], situato nella [[Chiesa di San Gregorio (Salerno)|Chiesa di San Gregorio]] dell'[[XI secolo]], e completamente ristrutturato e riorganizzato nel [[2009]].<ref>{{cita web|url=http://ambientesa.beniculturali.it/BAP/?q=luoghi&luogo=&provincia=&comune=&src=&ID=39|titolo=Il Museo della Scuola Medica Salernitana|accesso=17 ottobre 2015}}</ref> Costituisce una notevole esposizione di antichi strumenti medici e di riproduzioni interattive dei famosi codici medievali della città, dei suoi trattati medici conservati in biblioteche di tutto il mondo e moderne esposizioni multimediali della storia della medicina e della Scuola Salernitana.<ref>{{cita web|url=http://www.museovirtualescuolamedicasalernitana.beniculturali.it/it/|titolo=Museo virtuale della scuola medica salernitana, sito ufficiale|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
Il [[Museo Roberto Papi]], invece, sito nello storico Palazzo Galdieri, espone una collezione di attrezzi e strumenti medico-chirurgici databili tra il [[XVII secolo|XVII]] e il [[XX secolo]] donati alla città di Salerno dalla famiglia del collezionista Roberto Papi, prematuramente scomparso.<ref>{{cita web|url=http://www.fondazionescuolamedicasalernitana.org/index.php?option=com_content&task=view&id=124&Itemid=168|titolo=Museo Roberto Papi, Fondazione Scuola Medica Salernitana|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
 
[[File:Museo dello sbarco.JPG|thumb|L'esposizione esterna del Museo dello Sbarco]]
[[File:Salerno-Arechi Castle-Inside.jpg|thumb|left|Ceramiche del [[Castello di Arechi|castello]]]]
 
Nel [[castello di Arechi]] sono presenti un ''Museo archeologico'' che custodisce maioliche e ceramiche risalenti ad un periodo compreso tra il [[XII secolo|XII]] e [[XV secolo]] rinvenute all'interno del maniero, oltre ad oggetti vitrei, monete ed armi, ed un ''Museo multimediale'', attivo dal [[2009]] che offre, con percorsi video, ricostruzioni storiche e sociali.<ref>{{cita web|url=http://www.ilcastellodiarechi.it/default.php?mcat=azi&codpadre=castello&cod=archeologico|titolo=Museo archeologico del castello|accesso=25 maggio 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilcastellodiarechi.it/default.php?mcat=azi&codpadre=castello&cod=multimediale|titolo=Museo multimediale del castello|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
 
Il [[Museo dello sbarco e Salerno Capitale]] ha sede nei locali dell'Istituto Gallotta in via Generale Clark. I reperti esposti, provenienti dalla collezione dell'associazione ''Parco della memoria della Campania'', sono circa 200, tra video inediti dello sbarco, fotografie, medaglie, divise dell'esercito nazista ed americano, oggettistica, armi, un carro armato M4 Sherman, una Jeep willys ed un vagone ferroviario piombato proveniente dal [[campo di concentramento di Auschwitz]].
Il ''Museo Città Creativa'' sorge in magazzini terranei ora convertiti in luogo di esposizione per mostre ed eventi ad Ogliara. Sono visitabili nei dintorni anche le antiche fornaci dell'Ottocento, fra cui alcune ancora attive.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda.aspx?scheda=4465&stile=7&parent=3912&ti=43|titolo=Museo Città Creativa|accesso=26 maggio 2013}}</ref>
 
Il ''Museo della Ceramica "Alfonso Tafuri"'', invece, nato per iniziativa privata di un collezionista, contiene una ricca raccolta di "riggiole" (mattonelle) del Settecento napoletano e dell'Ottocento vietrese, oltre a vari utensili da lavoro del [[XIII secolo]].
 
Il [[Complesso monumentale di Santa Sofia (Salerno)|Centro espositivo e complesso monumentale di Santa Sofia]] è un ex convento del [[X secolo]] dedicato a Santa Sofia. Restaurato, è diventato uno spazio multimediale per mostre ed eventi. Ha ospitato mostre di [[Joan Miró|Mirò]], [[Pablo Picasso|Picasso]], [[Caravaggio]], [[Andy Warhol|Warhol]] e [[Pierluigi Nervi]]. Mentre l’''Archivio di architettura contemporanea'', inaugurato nel [[2010]] nella sede provvisoria di via Port'Elina (verrà poi ospitato nel costruendo Crescent), raccoglie una rassegna fotografica, di plastici e rendering delle grandi opere di architettura contemporanea in costruzione o ultimate nella città ed ospita numerose mostre e manifestazioni.
 
=== Letteratura ===
{{citazione|Un altro disegno nacque la sera dalle finestre di Salerno ed esso mi risparmierà ogni descrizione di una terra deliziosa e fertilissima. Chi non sarebbe stato disposto a studiare in questa cittadina nel tempo in cui vi fioriva una università?|[[Wolfgang Goethe]]}}
 
{{citazione|Salerno, rima d'inverno,<br />o dolcissimo inverno.<br />Salerno, rima d'eterno.|[[Alfonso Gatto]], ''Salerno, rima d'inverno''}}
[[File:Alfonso Gatto.gif|thumb|left| Alfonso Gatto]]
Salerno, seppur in maniera minore rispetto ad altre realtà italiane, ha dato i natali a diversi letterati che, nel corso dei secoli, si sono affermati in tutto il mondo. In realtà già [[Orazio]] nella quindicesima [[Epistole (Orazio)|epistola]] del primo libro della raccolta, chiedeva informazioni per un soggiorno a Salerno e a [[Elea-Velia|Velia]]. I primi autori salernitani tuttavia sono quelli appartenenti alla [[scuola medica salernitana]], tra cui sono da ricordare [[Trotula de Ruggero]], [[Matteo Plateario]], [[Ruggero Frugardi]] e [[Matteo Silvatico]] con le proprie opere a carattere medico ed informativo. Tra il [[1500|'500]] e il [[1600|'600]], invece, spiccano le figure di [[Vincenzo Braca]], il cui nome è associato al [[genere letterario]] della cosiddetta [[farsa cavaiola]], di cui egli è praticamente l'unico esponente, e di [[Masuccio Salernitano]], esponente della cosiddetta [[Novella|novella spicciolata]] ed autore del [[Il Novellino|Novellino]], e [[Niccola Maria Salerno]] autore di una raccolta di ''Rime''. Senza dubbio però, il nome più importante della produzione letteraria salernitana è stato [[Alfonso Gatto]], uno dei maggiori esponenti dell'[[ermetismo (letteratura)|ermetismo]] in Italia.
 
La città di Salerno e la sua storia, soprattutto nel periodo di massimo splendore longobardo e normanno, hanno ispirato ed incuriosito molti scrittori italiani e non, che hanno ambientato alcune opere proprio nella città campana. Ad esempio il primo e il decimo racconto della quarta giornata del ''[[Decameron]]'' di [[Boccaccio]] (''Tancredi e Ghismunda'' e ''Mazzeo della Montagna''), sono ambientati a Salerno.<ref>{{cita news|url=http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca/2013/02/15/news/quando-la-costiera-strego-anche-boccaccio-1.6543423|titolo=Quando la Costiera stregò anche Boccaccio|pubblicazione=La Città|accesso=15 marzo 2013}}</ref>
Anche una tragedia di [[Ugo Foscolo]], la ''[[Ricciarda (Foscolo)|Ricciarda]]'', è ambientata in città, nel [[castello di Arechi]].
E ancora, il poeta [[Umberto Saba]], compì la leva a Salerno tra l'aprile [[1907]] e il settembre [[1908]]: da questa esperienza nascerà l'opera ''Versi militari''. [[Gabriele D'Annunzio]], poi, in ''Merope'', quarto libro delle ''[[Laudi]]'', parla approfonditamente di diversi momenti della storia di Salerno e della vicina [[Amalfi]], nel periodo della grandezza longobarda e normanna.<ref>{{cita news|url=http://lacittadisalerno.gelocal.it/cronaca/2013/01/04/news/salerno-e-amalfi-nei-versi-di-d-annunzio-1.6297218|titolo=Salerno e Amalfi nei versi di D'Annunzio|pubblicazione=La Città|accesso=4 gennaio 2013}}</ref>
 
Nel racconto ''La pesca miracolosa'' del 5 maggio [[1932]], [[Ungaretti]] narra del ritrovamento della testa di Apollo, conservata nel [[Museo Archeologico Provinciale (Salerno)|museo archeologico provinciale]] della città, e della sua visita al museo stesso.<ref>{{cita web|url=http://www.cilentocultura.it/cultura/ungaret.htm|titolo=Ungaretti e la testa di Apollo|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
[[Esilio|Esule]] dalla propria patria occupata dal [[Comunismo|regime comunista]], lo [[scrittore]] [[Ungheria|ungherese]] [[Sándor Márai]] visse a Salerno dal [[1968]] al [[1980]]. A lui è stato dedicato nel [[2006]] sul lungomare un busto bronzeo (trafugato alla fine del [[2008]]).<ref>{{Cita web|url=http://lacittadisalerno.gelocal.it/dettaglio/rubato-il-busto-di-sandor-marai-sul-lungomare-di-salerno/1569327|titolo=Rubato il busto di Sandor Marai sul lungomare di Salerno|pubblicazione=La Città|accesso=25 maggio 2013|urlmorto=sì}}</ref>
 
Inoltre la famosa tragedia di [[William Shakespeare]] ''[[Romeo e Giulietta]]'' è stata ispirata in maniera indiretta dalla novella ''[[Mariotto e Ganozza]]'' di [[Masuccio Salernitano]].<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.wisegeek.com/what-are-the-origins-of-shakespeares-romeo-and-juliet.htm|titolo=What Are the Origins of Shakespeare's "Romeo and Juliet"?|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
[[Bernardo Tasso]], padre del più famoso [[Torquato Tasso|Torquato]], fu segretario e letterato alla corte del [[Principi di Salerno|Principe di Salerno]] [[Ferrante Sanseverino]] dal [[1532]]. Per questo motivo si è a lungo creduto che il figlio Torquato fosse nato in città e sono a lui intitolati i due più antichi e importanti licei classici della città.
 
=== Media ===
==== Stampa ====
In città si trovano anche diverse redazioni giornalistiche tra cui [[la Città]], Il Roma Cronache, Il Corriere del Mezzogiorno (edizione di Salerno), il Mattino (edizione di Salerno), Metropolis e il Guiscardo.
 
==== Radio ====
A Salerno hanno sede diverse emittenti radiofoniche locali tra cui ricordiamo Radio Bussola 24, Radio MPA, Bellissima FM, Radio Salerno City, Radio Onda Libera, Salerno FM Radio.
==== Televisione ====
Per quanto riguarda la televisione, [[Telecolore]] è una delle più vecchie emittenti televisive locali ancora in attività in Italia. Nacque, infatti, nel dicembre [[1976]], a pochi mesi dalla prima storica tv del capoluogo, [[Telesalerno Uno]]. Altre emittenti televisive, sono [[LiraTv]], Telediocesi Salerno, TV Oggi Salerno, TELELASER e Quarta Rete.
=== Teatro ===
{{vedi anche|Teatro Giovanni Pacini|Teatro Verdi (Salerno)}}
 
[[File:Teatro municipale Giuseppe verdi salerno.jpg|thumb|Facciata laterale dell'entrata del Teatro Verdi]]
Nel [[1700]] il teatro a Salerno era considerato un luogo di corruzione e di scandalo, quindi non favorito dalla Chiesa. Tuttavia, nel [[1807]], grazie ad un decreto promulgato da [[Giuseppe Bonaparte]] che prevedeva una riduzione dei conventi del suo regno, diverse chiese e monasteri divennero proprietà della corona. Così in alcuni di questi luoghi iniziarono a nascere dei teatri come ad esempio il Teatro di Sant'Agostino, nei pressi dell'omonimo palazzo, il Teatro di San Matteo, stabilitosi nel convento di San Benedetto che fu chiuso nel [[1845]] e il Teatro La Flora, nei pressi di Porta Catena, che ebbe una produzione piuttosto copiosa.
 
Il principale teatro cittadino è il [[Teatro Verdi (Salerno)|Teatro Municipale Giuseppe Verdi]]. Altri teatri stabili sono il Teatro delle Arti, il Cinema Teatro Augusteo, il Cinema Teatro San Demetrio, il Teatro Genovesi, il Teatro Bis, il Nuovo Teatro Diana, il Teatro del Giullare, il Teatro La Mennola, il Teatro Nuovo, il Teatro Il Ridotto, il Teatro San Genesio, il Teatro Arbostella e il [[Parco urbano dell'Irno|Teatro Ghirelli]].
 
=== Cinema ===
{{vedi anche|Festival del Cinema di Salerno}}
Dal [[1946]] si tiene a Salerno annualmente il [[Festival del Cinema di Salerno]], il primo del dopoguerra e caratterizzato dalla proiezione in concorso di film a "Passo Ridotto". Nel [[2007]] e nel [[2008]] la città ha anche ospitato il festival di animazione televisiva [[Cartoons on the Bay]] organizzato dal [[1995]] da [[RAI]], [[Rai Fiction]] e [[Rai Cinema]] e nelle edizioni precedenti con sede ad [[Amalfi]] e [[Positano]], prima di essere spostato a [[Rapallo]].
In città sono presenti diversi cinema tra cui i più importanti e frequentati sono il Cinema Apollo, il Cinema Teatro San Demetrio, il Cinema Teatro Augusteo, il Cinema Teatro delle Arti e il Cinema multisala The Space.
Un altro importante festival cinematografico è il "Salerno in CortoCircuito" organizzato dal 2010 dall'associazione "Rete dei Giovani per Salerno"; tale rassegna, che si svolge ad inizio estate, è incentrata sui cortometraggi a sfondo sociale. Le prime edizioni furono organizzate nella sede del Centro La Tenda, nei pressi di Piazza XXIV Maggio, successivamente, dal 2014 vengono organizzate nel locale "Eco Bistrot", situato sul Lungomare Colombo, Pastena.
Tra i vincitori del "Salerno in CortoCircuito" figura anche il regista [[Sydney Sibilia]], noto per [[Smetto quando voglio]], [[Smetto quando voglio - Masterclass]] e [[Smetto quando voglio - Ad honorem]].
 
Salerno è stata la ___location di vari film tra cui:
 
* ''[[Due imbroglioni e... mezzo! (film)|Due imbroglioni e... mezzo!]]'' con [[Claudio Bisio]] e [[Sabrina Ferilli]]
* ''[[Sulla mia pelle (film)|Sulla mia pelle]]'' di [[Valerio Jalongo]]
* ''Ars Diaboli'' di Gianluca Dell'Osso
* ''[[Le quattro giornate di Napoli]]'' di [[Nanni Loy]]
* ''18 anni tra una settimana'' con [[Kim Rossi Stuart]]
* ''[[11 metri]]'' di Francesco del Grosso
* ''[[Babbo Natale non viene da Nord]]'' di [[Maurizio Casagrande]]
 
=== Cucina ===
La cucina a Salerno è un punto forte dell'intera città, differenziandosi per la sua semplicità e genuinità, offrendo molto spesso prodotti locali provenienti dal territorio.
 
I piatti tradizionali sono molto semplici e si basano sui sapori dei prodotti di mare e di terra che fanno da ingredienti. Tra le pietanze più note vi sono: la milza ripiena, cucinata e servita soprattutto durante la festa patronale di San Matteo il 21 settembre; la [[mozzarella di bufala campana]] DOP con la sua famosa "zizzona di Battipaglia" dell'omonima località; Il fior di latte di Tramonti ({{citazione necessaria|apprezzato dalla regina d’Italia}}, [[Margherita di Savoia]], nel 1889, {{citazione necessaria|ha reso celebre l’[[pizza Margherita|omonima pizza]]}}); gli spaghetti con la tipica [[Colatura di alici di Cetara|colatura di alici del borgo marinaro di Cetara]]; i ceci di Cicerale (legume antichissimo, {{citazione necessaria|coltivato da oltre 1000 anni}} a Cicerale, nella terra dei ceci); il [[pomodoro di San Marzano dell'agro sarnese-nocerino]] DOP (da anni apprezzato in tutto il mondo per le sue caratteristiche); il mallone di Bracigliano (piatto povero ottenuto con scarto delle rape, caccialepre, rosolaccio, carboncello e pane raffermo); il sciusciello di Pellezzano (pane locale imbottito con sugna, pepe e pancetta, o nella variante di pancetta e formaggio filato); il mascuotto di Bracigliano (pane di grano tostato preparato dai fornai locali secondo la tradizionale ricetta locale); le alici in piattella alla salernitana (antico piatto povero della tradizione salernitana con alici piccole cucinate in poco olio).
 
Per quanto riguarda la pasticceria, il dolce salernitano per eccellenza è la "''scazzetta del Cardinale",'' un pasticcino di [[pan di Spagna]] farcito di [[crema pasticcera]] e fragoline di bosco, ricoperto da una rossa glassa alla fragola che lo fa assomigliare al berretto di un cardinale. Il dolce ricotta e pera di Minori (mitica torta di ricotta e pere caramellate). Altri dolci sono: "''o cazunciell'' di castagnaccio" (calzoncello), formato da due dischetti di pasta frolla con al centro crema di cioccolata e castagne aromatizzata con canditi, liquore e polvere di cacao; la sfogliatella Santa Rosa (la sfogliatella nasce nel XVIII secolo nel Conservatorio Santa Rosa da Lima, a Conca dei Marini); la delizia al limone Costa d’Amalfi (dolce tipico in tutta la costiera amalfitana); la crespella di Giffoni (uno dei dolci più antichi e più buoni dell’area picentina).
 
=== Eventi ===
{{organizzare|La sezione parla di feste popolari religiose ed eventi. Le manifestazioni tradizionali vanno inserite nella sezione [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Tradizioni e folclore|Tradizioni e folclore]], il resto è da ristrutturare evidenziando la rilevanza con fonti terze autorevoli, come da [[Wikipedia:Modello di voce/Centro abitato#Eventi]].}}
 
Vari sono gli eventi che animano, o hanno animato, la città di Salerno nel corso dell'anno:
* La più importante festività a Salerno ricorre il '''21 settembre''' ed è la Festa di San Matteo, apostolo ed evangelista, patrono della città. In quest'occasione la statua d'argento del santo attraversa il centro cittadino in una processione molto sentita dalla popolazione. Attrattiva della festa è la tradizionale “remata di S. Matteo” che si svolge la mattina del 21 nello specchio d’acqua antistante il Lungomare Trieste, e a cui partecipano i sei equipaggi composti dalle “paranze” che nella processione trasportano i Santi. In occasione delle celebrazioni si ingaggiano complessi bandistici di fama nazionale e internazionale che si esibiscono in genere a Piazza Amendola. Per antica usanza, la festa ha termine dopo lo splendido spettacolo di fuochi pirotecnici di mezzanotte, sparati da un pontone a mare di fronte il lungomare. Il classico colpo finale pone ufficialmente fine ai festeggiamenti in onore del Santo Patrono.
[[File:Fieradelcrocifissosalerno.JPG|thumb|left|Un momento della [[Fiera del crocifisso ritrovato]] del [[2013]] a piazza Portanova]]
* Il già citato [[Festival del Cinema di Salerno]] è giunto nel [[2015]] alla 69ª edizione.
* Il ''Linea D'Ombra - Festival Culture Giovani'' è una manifestazione che si svolge con cadenza annuale dal [[1995]], nato come una costola del [[Giffoni Film Festival]], presenta eventi legati alla creatività contemporanea.
* La ''[[Fiera del crocifisso ritrovato|Fiera del crocifisso]]'' riprende in chiave moderna la "''Fiera di San Matteo''" che fu istituita nel Medioevo da [[Manfredi di Svevia]] e richiamava mercanti da tutto il centro-sud. La manifestazione prevede spettacoli, rievocazioni storiche e costituisce una vetrina per l'artigianato locale ed è considerata una delle più importanti manifestazioni di rievocazione storica di tutta Italia.<ref>{{Cita web|url =http://www.fieracrocifissosalerno.it/|titolo=Fiera del Crocefisso Ritrovato|accesso=18 ottobre 2015}}</ref>
* '''Luci d'Artista'''
[[File:Mito nello ferrigno.jpg|thumb|''Il Mito'' di Nello Ferrigno, installazione per Luci d'Artista]]
''[[Luci d'artista]]'' è un evento che si svolge dal [[2006]] nel periodo compreso tra inizio novembre e fine gennaio, risultando il maggior attrattore turistico per la città in autunno e inverno. Sul modello di quanto fatto a [[Torino]], nelle strade principali della città e nella [[villa comunale di Salerno|villa comunale]] vengono installate luci di particolare effetto scenografico ed opere luminose di artisti locali e non. Nel corso delle edizioni, nei 27&nbsp;km lineari di superficie coperta dalle installazioni, sono state posizionate le opere di Domenico Luca Pannoli, Nello Ferrigno, Enrica Borghi, Eduardo Giannattasio, Luigi Stoisa, Francesco Casorati, Rebecca Horn, Chiara Dynys e Giulio Paolini.
 
Il monumentale [[Presepe di sabbia]] che viene realizzato da famosi scultori internazionali è un altro degli importanti eventi che da dicembre attirano grandi folle da tutta Italia per il natale salernitano. Nel 2016 la natività di sabbia ha attirato oltre 52000 spettatori<ref>{{Cita news|url=http://www.radioalfa.fm/luci-dartista-salerno-bilancio-positivo-tutti-numeri/|titolo=Luci d'Artista a Salerno, bilancio positivo. Ecco tutti i numeri|pubblicazione=Radio Alfa|data=13 febbraio 2017|accesso=9 maggio 2017}}</ref>. Completano l'evento l'albero di 25 metri posizionato in piazza Portanova e il mercatino natalizio allestito nelle piazze del centro storico e sul lungomare Trieste.
* '''Festival Salerno Letteratura'''
Il ''Festival Salerno Letteratura'' è una manifestazione culturale nata nel [[2013]] che si tiene ogni anno nell'ultima settimana di giugno. Durante il festival si assiste a diversi incontri con autori, reading, performance teatrali e musicali, concerti e mostre. Evento culminante della manifestazione è il Premio Salerno Libro d'Europa. È stato definito il festival letterario più importante del Sud Italia,<ref>{{Cita news|autore = Carlotta Lombardo|titolo = Salerno, sette giorni tra i libri|pubblicazione = Corriere della Sera - Dove|data = 19 giugno 2014|url = http://viaggi.corriere.it/viaggi/provati-da-dove/salerno-sette-giorni-libri-83aeeff8-f794-11e3-8b47-5fd177f63c37/}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/arte_e_cultura/2013/25-maggio-2013/salerno-carica-scrittori--2221314727258.shtml?refresh_ce-cp|titolo = Salerno, la carica degli scrittori|accesso = 14 ottobre 2015|sito = Corriere del Mezzogiorno}}</ref> e ha stabilito collaborazioni con altre manifestazioni letterarie di importanza nazionale.<ref>{{Cita web|url = http://www.pordenonelegge.it/salastampa/345-Angeli-a-Salerno|titolo = Angeli a Salerno {{!}} pordenonelegge.it|accesso = 16 ottobre 2015|sito = pordenonelegge.it}}</ref><ref>{{Cita web|url = http://www.positanonews.it/articolo/143939/festival-salerno-letteratura-de-masi-polo-con-universita|titolo = Positano News - Festival Salerno Letteratura , De Masi "Polo con Università"|accesso = 16 ottobre 2015|sito = Positanonews}}</ref> {{CN|Nel 2014 il festival è giunto a 12000 presenze.}} Gli eventi si svolgono nel centro storico cittadino, spesso in luoghi abitualmente chiusi al pubblico.
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
 
Nel 1887, in conseguenza della necessità di risanare alcuni rioni del vecchio centro urbano, si pose il problema di ampliare la città lungo la fascia litoranea. Il problema di un nuovo sviluppo edilizio, particolarmente avvertito sin dalla fine del secolo scorso, con i primi anni del novecento tese ad acquistare nuova fisionomia e nuove dimensioni. Lo stesso anno l'ingegnere [[Enrico Amaturo]]<ref>Paola Giannattasio, Modello di trasformazione urbana: Salerno Versus Smart City, Gangemi Editore, [https://books.google.it/books?id=DB-3i8I_dpUC&pg=PA57&lpg pag. 57], ISBN 978-88-492-7513-1</ref> consegnò all'amministrazione comunale uno studio di bonifica per i due rioni ''Fornello'' e ''San Giovaniello'', nel tentativo di dare una risposta allo sviluppo demografico di quegli anni. Il piano venne approvato definitivamente solo nel [[1922]] risultando come il primo strumento urbanistico che darà avvio alla storia urbana 'moderna' della città<ref>Paola Giannattasio, Modello di trasformazione urbana, ''ibid.''</ref>.
[[File:Panoramica Salerno fine Ottocento.jpg|left|thumb|upright=2.3|Panoramica di fine '800 di Salerno]]
Contemporaneamente, per effetto di un considerevole aumento demografico, che porta la città dai 27.000 abitanti del [[1871]] ai 54.000 del [[1921]] e ai 70.000 del [[1932]], il centro urbano inizia ad assumere ruoli e funzione diverse rispetto al circostante territorio provinciale. Le trasformazioni introdotte con il piano Donzelli-Cavaccini da un lato risposero all'esigenza di espansione della città, mentre dall'altro comportarono un'ulteriore accentuazione della bipolarità centro antico-città nuova. Da questa ipotesi si passa ad un "concreto progetto di risanamento", in linea con la politica del regime fascista. Il podestà Manlio Serio perciò affidò la redazione di un nuovo piano regolatore all'architetto romano [[Alberto Calza Bini]]. Il piano, che prevedeva molte demolizioni per una strategia di diradamento, fu approvato nel [[1937]] ma a causa di molti reclami non fu mai attuato. Nel [[1953]] si affidò un nuovo incarico all'architetto [[Plinio Marconi]]. Alla fine del periodo del boom economico, nel [[1980]], il capoluogo contava 161.000 abitanti: in pratica aveva raddoppiato la sua popolazione.
 
Vista la conformazione del territorio, principalmente collinare, questo sviluppo così repentino non poteva non segnare definitivamente la connotazione dei luoghi: da piccolo ed ameno centro costiero Salerno diventava una tipica città del boom economico in versione ''obliqua''. Causa principale dell'inizio del boom edilizio fu la grave alluvione del 1954; dopo il conseguente abbattimento degli edifici pericolanti e anche dopo una serie di smembramenti incontrollati, iniziarono ad essere costruiti quegli edifici che hanno irrimediabilmente cambiato l'immagine della città che diventa città nel senso moderno del termine. La mancanza di un vero piano regolatore e le speculazioni edilizie fecero il resto: i pochi spazi fruibili nelle zone centrali furono letteralmente tappezzati da palazzi dai 6 agli 8 piani, mentre la città continuava ad espandersi a nord e a sud-est senza nessuna pianificazione degli schemi viari. Sorsero in questo modo i quartieri del Carmine, verso la valle dell'Irno, e di [[Torrione (Salerno)|Torrione]], [[Pastena (Salerno)|Pastena]] e [[Mercatello (Salerno)|Mercatello]], verso la piana del [[Sele]]. Fu soltanto con il Piano Marconi, nel 1965, che la città poté regolare il proprio sviluppo.
[[File:Grand hotel Salerno.jpg|thumb|Il Grand Hotel, realizzato nel [[2007]] in luogo del cementificio]]
A partire dalla fine degli [[anni 1980|anni ' 80]] si è cercato di dare alla città un'identità urbanistica, di porre rimedio all'assenza di una programmazione architettonica ed anche al problema della viabilità. Con questo intento si diede l'incarico all'[[urbanista]] catalano [[Oriol Bohigas]] di redigere un nuovo piano regolatore.<ref>{{cita web|url=http://www.architettiroma.it/archivio.aspx?id=3721|titolo=Il nuovo piano regolatore, Bohigas disegna la "grande Salerno"|accesso=25 maggio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070529202242/http://www.architettiroma.it/archivio.aspx?id=3721|dataarchivio=29 maggio 2007}}</ref>
L'agglomerato urbano di Salerno conta all'incirca 400.000 persone che ogni giorno si muovono da e per Salerno dai comuni limitrofi per usufruire dei servizi che la città offre. È da considerare anche che, il caro-fitti e le poche licenze edilizie concesse dal comune di Salerno dagli anni '90 ad oggi, ha fatto sì che molti salernitani si spostassero nell'hinterland, dove in vari comuni ([[Baronissi]], [[Fisciano]], [[Pontecagnano Faiano]]) si registrano migliaia di cittadini salernitani emigrati in provincia.
 
Dopo un lunghissimo iter burocratico, il nuovo piano fu consegnato nel [[2003]] ed approvato nel [[2006]]. Nell'ottica del nuovo piano regolatore il mare è la principale risorsa della città nonché il cardine su cui ruota la sua identità. Sotto questo aspetto si è lavorato nel corso degli anni per liberare la costa da manufatti inutilizzati e fatiscenti e arricchendo il litorale con nuovi approdi turistici, nuove piazze e nuove strutture ricettive. Tuttavia, questo risulta piuttosto un insieme di varianti al precedente piano regolatore, che hanno consentito di edificare nuove volumetrie nelle aree ancora libere dell'abitato, lasciando invece la periferia ed i rioni collinari abbandonati, prevedendo un aumento dei vani abitabili nonostante il decremento demografico della città.
 
Tuttavia, durante la lunga redazione del piano regolatore, l'amministrazione comunale ha dato il via ad una serie di opere il cui fondamento ideologico alla base è lo stesso del citato piano; ad esempio in quest'ottica sono stati creati alcuni parchi urbani (il [[parco del Mercatello]], il parco Pinocchio, il [[Parco urbano dell'Irno]], il [[Parco del Seminario]]) e nuovi edifici polifunzionali al posto di impianti industriali abbandonati posti in pieno centro. È stato inoltre parzialmente recuperato il [[centro storico di Salerno|centro storico]] e sono state riconvertite e restituite alla città alcune importanti strutture, tra cui il [[Complesso monumentale di Santa Sofia (Salerno)|complesso di Santa Sofia]], [[Palazzo Fruscione]], il [[Convento di San Lorenzo (Salerno)|Convento di San Lorenzo]], il [[Convento di San Nicola della Palma]], l'[[Conservatorio Ave Gratia Plena Minor|ostello della gioventù]] e l'ex seminario.<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1490632|titolo=Recupero centro storico|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
Infine la [[servizio ferroviario metropolitano di Salerno|metropolitana]] e l'arteria stradale detta ''[[Lungoirno]]'', entrambi progetti volti a migliorare la mobilità cittadina.
[[File:Panoramica stazione marittima salerno.jpg|thumb|left|La stazione marittima]]
A partire dagli [[anni 1990|anni novanta]] sono stati organizzati concorsi internazionali di idee per la realizzazione di alcune opere necessarie allo sviluppo della nuova città immaginata da Bohigas. Nel [[1999]] furono organizzati i concorsi per la realizzazione della [[Cittadella Giudiziaria]], che vide vincere il progetto dell'inglese [[David Chipperfield]]<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1069193|titolo=Scheda Cittadella Giudiziaria|accesso=25 maggio 2013}}</ref> e per la [[Stazione marittima di Salerno|Stazione Marittima]] per cui fu scelto il progetto di [[Zaha Hadid]].<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1067317|titolo=Scheda Stazione Marittima|accesso=25 maggio 2013}}</ref> Altri architetti legati alla città sono [[Tobia Scarpa]] con PalaSalerno, [[Santiago Calatrava]] con il porto Marina d'Arechi,<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1213273|titolo=Scheda Marina d'Arechi|accesso=25 maggio 2013}}</ref> [[Massimo Pica Ciamarra]] con Porta Ovest,<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1369323|titolo=Scheda Porta Ovest|accesso=25 maggio 2013}}</ref> Manuel Ruisanchez per il ripascimento e la riqualificazione del litorale cittadino,<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1521961|titolo=Scheda riqualificazione litorale|accesso=25 maggio 2013}}</ref> [[Ricardo Bofill]] con Piazza della Libertà e il Crescent,<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=830430|titolo=Scheda Piazza della Libertà|accesso=25 maggio 2013}}</ref> [[Massimiliano Fuksas]] con l'Eden Park,<ref>{{cita web|url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1068547|titolo=Scheda Eden Park|accesso=25 maggio 2013}}</ref> e lo studio inglese [[Arup]] con il Trincerone Est<ref>{{cita web| url=http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1448253|titolo=Scheda Trincerone est|accesso=25 maggio 2013}}</ref>. Esistono, inoltre, proposte progettuali non ancora realizzate avanzate da alcuni imprenditori, per un complesso residenziale a Mercatello a firma di [[Jean Nouvel]], un centro polifunzionale in un'ex cava abbandonata ideato da [[Dominique Perrault]], il recupero dell'ex scalo merci (Dante Benini) ed un nuovo parco in una vecchia cava (Maria Abouck).
 
=== Suddivisioni amministrative ===
[[File:Quarters of Salerno.png|thumb|I quartieri di Salerno: I. Centro II. Carmine-Fratte III. Frazioni Alte IV. Gelsi Rossi-Irno-Calcedonia-Sala Abbagnano V. Torrione-Pastena-Mercatello-Mariconda VI. Arbostella-Zona Industriale-Fuorni]]
==== Circoscrizioni ====
Il territorio del Comune di Salerno è articolato in quattro circoscrizioni:<ref>{{Cita web|url = http://www.comune.salerno.it/client/scheda.aspx?scheda=4899&stile=7&ti=60|titolo=Circoscrizioni|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
* Centro ([[Centro storico di Salerno|Centro Storico]], Carmine, Carmine Alto, Canalone);
* Irno ([[Fratte (Salerno)|Fratte]], Rione Petrosino, Calcedonia, Gelsi Rossi, [[Torrione (Salerno)|Torrione]], Torrione Alto, Sala Abbagnano, Brignano Inferiore, Brignano Superiore, Matierno, Pastorano, Cappelle);
* Rioni Collinari (Croce, [[Ogliara]], [[Rufoli]], Sordina, Giovi, Casa Manzo, Casa Roma, S.Angelo di Ogliara);
* Oriente ([[Pastena (Salerno)|Pastena]], Santa Margherita, Quartiere Italia, Quartiere Europa, [[Mercatello (Salerno)|Mercatello]], [[Mariconda]], Sant'Eustachio, Parco Arbostella, San Leonardo, Fuorni, Ostaglio).
 
== Economia ==
L'economia della città si basa fondamentalmente su commercio e [[Settore terziario|terziario]]. Il settore industriale è presente con aziende di medie e piccole dimensioni nei settori alimentare, della meccanica, della chimica e grafico-cartario.
 
=== Industria ===
Rimangono molto attive le aziende legate alla tradizionale industria ceramica ed alimentare ([[Antonio Amato]] e [[Caffè Motta]]). Numerose, poi, le aziende metalmeccaniche ([[Ilvaform]] del gruppo [[Ilva]], le [[Fonderie Pisano]] e i [[Fonditori di Salerno]] tra tutte), della meccanica ([[Magaldi industrie]], Ascensori Paravia del [[Otis Elevator Company|Gruppo Otis]]), della meccanica di precisione, dell'elettronica, del vetro, della chimica ([[Sol (azienda)|SOL]]), del settore smalti e vernici, della plastica ([[Gruppo Ravago]]) e del settore grafico-cartario ([[Arti grafiche Boccia]]). In città ha sede un grande cementificio, appartenente al gruppo [[Italcementi]], dai primi anni del XX secolo.
Inoltre, nel [[1928]], è stata fondata a Salerno la [[Centrale del latte di Salerno]] appartenente al gruppo [[Newlat]].
 
=== Turismo ===
 
Tra le potenziali risorse della città, il turismo è sicuramente quella più rilevante, in virtù della sua vicinanza alla famosa [[costiera amalfitana]] e ad altri importanti siti turistici grazie anche all'attracco di numerose navi da crociera nella stazione marittima di Salerno; nel corso degli ultimi anni la ricettività alberghiera è infatti cresciuta, mentre il recupero del centro storico ha contribuito al proliferare di botteghe artigiane, locali e ristoranti.
 
Le attrattive che offre la città sono principalmente di carattere paesaggistico (il [[Lungomare Trieste]], il [[Centro storico di Salerno|suo centro storico]], il solarium di Santa Teresa, il [[Giardino della Minerva]], il [[Castello di Arechi]] con la sua vista sul [[golfo di Salerno|golfo]]) e di interesse storico e artistico-culturale (la [[Cattedrale di Salerno]] in stile arabo-normanno, il [[Museo Archeologico Provinciale (Salerno)|Museo Archeologico Provinciale di Salerno]], il [[Museo diocesano di Salerno]], lo stesso [[Castello di Arechi]] e l'ultimo arrivato il [[Museo dello sbarco e Salerno Capitale]]). Nel periodo invernale, dal [[2006]], un attrattore turistico è la mostra en plein air delle [[luci d'artista]] e le famosissime bancarelle natalizie tipiche della città.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Salerno è collegata a [[Napoli]] tramite l'[[autostrada A3 (Italia)|autostrada A3]] e a [[Reggio Calabria]] tramite la [[autostrada A2 (Italia)|A2]]; inoltre, tramite il raccordo autostradale [[Raccordo autostradale 2|RA02]] Salerno-Avellino, si possono raggiungere le autostrade [[Autostrada A30 (Italia)|A30]] e [[Autostrada A16 (Italia)|A16]]. La città è attraversata dalla [[Strada statale 18 Tirrena Inferiore|SS 18 Tirrena Inferiore]] e parte del percorso costituisce la [[Tangenziale di Salerno|tangenziale cittadina]].
 
Le strade regionali e provinciali che attraversano il territorio comunale sono:
* [[Strada statale 88 dei Due Principati|Strada Regionale 88/b]] ''Bivio SP 222-Bivio SP 219-Baronissi-Bivio SP 26''.
* Strada Provinciale 25/a ''SP 25(Km 0+900)-Malche-Giffoni Valle Piana''.
* Strada Provinciale 27 ''Fratte-Pellezzano-Baronissi''.
* Strada Provinciale 129/b Pellezzano-''Croce di Cava-Castello Arechi-Salerno(A3)''.
* Strada Provinciale 193 ''Cupa Siglia-Innesto SS 18-Innesto SP 25 per Giffoni V.P.''.
* Strada Provinciale 212 ''Innesto SP 333-Altimari-Giovi''.
* Strada Provinciale 227 ''Tora di Filetta-Bivio Altimari-Ostaglio''.
* Strada Provinciale 331 ''Via Staglio (tra Cupa Farano e la SP 25)''.
* Strada Provinciale 332 ''Cupa San Martino (tra la SS 18 e la SP 25)''.
* Strada Provinciale 333 ''S.Mango Piemonte-Bivio Altimari''.
* Strada Provinciale 417 ''Aversana''.
 
=== Ferrovie ===
[[File:Salerno railway station.jpg|thumb|La stazione centrale]]
La città presenta quattro stazioni ferroviarie, di cui tre a servizio del trasporto regionale. La [[stazione di Salerno]] è luogo di transito di tutte le categorie di treni, sia lungo la linea [[Ferrovia Tirrenica Meridionale|per Reggio Calabria]] sia lungo la linea [[ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto|Battipaglia-Potenza-Metaponto]].
 
Le linee ferroviarie che interessano la città sono:
* [[Ferrovia Napoli-Salerno|Napoli-Salerno]]
* [[Ferrovia Salerno-Mercato San Severino|Salerno-Mercato San Severino]]
* [[linea a monte del Vesuvio|Napoli-Salerno (LMV)]]
* [[Stazione di Salerno|Salerno]]-[[Stazione di Nocera Inferiore|Nocera Inferiore]] via [[Stazione di Cava de' Tirreni|Cava de' Tirreni]] (una volta parte della vecchia tratta Napoli-Salerno)
* [[Ferrovia Salerno-Reggio Calabria|Salerno-Reggio Calabria]]
* [[Ferrovia Battipaglia-Potenza-Metaponto|Salerno-Taranto]]
A Salerno è inoltre attivo un [[Servizio ferroviario metropolitano di Salerno|servizio ferroviario metropolitano]].
Sono inoltre presenti altre stazioni ferroviarie destinate al traffico regionale e metropolitano:
* la [[stazione di Duomo-Via Vernieri]] è posta sulla linea per [[Stazione di Napoli Campi Flegrei|Napoli Campi Flegrei]];
* Le stazioni di [[Stazione di Salerno Irno|Salerno Irno]], [[Stazione di Fratte|Fratte]] e [[Stazione di Fratte Villa Comunale|Fratte Villa Comunale]] sono invece poste sulla [[Circumsalernitana]], ovvero sulla linea per [[Ferrovia Salerno-Mercato San Severino|Mercato San Severino]]
* Le stazioni di [[Stazione di Torrione|Torrione]], [[Stazione di Pastena|Pastena]], [[Stazione di Mercatello|Mercatello]], [[Stazione di Arbostella|Arbostella]] e [[Stazione di Arechi|Arechi]] sono poste sulla [[Servizio ferroviario metropolitano di Salerno|metropolitana]] la quale costeggia la linea [[Ferrovia Tirrenica Meridionale|per Reggio Calabria]].
 
=== Porti ===
[[File:Attivitàportualesalerno.JPG|thumb|Il porto di Salerno]]
 
Il [[porto di Salerno]] è uno dei più attivi del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]. Esso movimenta circa 13 milioni di tonnellate di merci e circa 600.000 passeggeri all'anno.<ref>[http://www.porto.salerno.it/index.php?option=com_content&task=view&id=685&Itemid=21 Autorità Portuale di Salerno - Traffici Commerciali 2009-2013<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Il trasporto merci per via marittima è costituito fondamentalmente da navi portacontainer e navi del tipo [[Roll-on/Roll-off]], le cui principali tratte sono da e per [[Malta]], [[Tunisi]], [[Cagliari]], [[Palermo]], [[Messina]], [[Termini Imerese]] e [[Valencia]]. Nell'ambito di questo tipo di traffico si collocano anche i servizi passeggeri rientranti nel circuito delle [[Autostrade del Mare]].<ref>{{cita web|url=http://www.ramspa.it|titolo=Rete Autostrade Mediterranee S.p.A|accesso=25 maggio 2013}}</ref> È inoltre un'importante base di pescherecci adibiti alla pesca del tonno nel Mediterraneo, mentre il settore delle crociere è in forte sviluppo; la costruzione della [[Stazione marittima di Salerno|stazione marittima]] avrà l'importante finalità di offrire e coordinare una serie di servizi collegati alla crescita del traffico crocieristico.
 
=== Aeroporti ===
L'[[Aeroporto di Salerno-Costa d'Amalfi]], è situato nel territorio dei comuni di [[Bellizzi]] e [[Pontecagnano Faiano]], e dista circa 12&nbsp;km dalla città.
 
=== Mobilità urbana ===
 
Il trasporto pubblico urbano è costituito dalla rete di autobus esercita dalla società [[BusItalia Campania]], che serve Salerno e gran parte dei paesi circostanti la sua area urbana. In aggiunta ai mezzi BusItalia vi sono gli autobus della [[Sita Sud|SITA]] che svolgono regolare servizio di trasporto, locale e a lunga percorrenza, nella provincia di Salerno e in tutta la Campania. Sia SITA che BusItalia Campania fanno parte del consorzio [[UnicoCampania]], formato da 13 aziende di trasporto pubblico su strada e su ferro, che, tramite delle tariffe unificate, serve tutta la regione.
 
È inoltre attivo un servizio di bike sharing elettrico denominato ''Bicincentro''.
 
Fra il [[1912]] e il [[1937]] fu attiva una rete tranviaria urbana gestita dalla società Tranvie Elettriche della Provincia di Salerno (TEPS) e realizzata a partire dalla preesistente [[tranvia Salerno-Pompei]], dotata di apposite diramazioni per Fratte ed il porto.
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Sindaci di Salerno}}
Il sindaco di Salerno è [[Vincenzo Napoli (politico)|Vincenzo Napoli]], eletto il 6 giugno [[2016]] con il 70% delle preferenze.
 
La sede del municipio è nel [[Palazzo di Città (Salerno)|palazzo di Città]], sito tra Via Roma e il [[Lungomare Trieste]].
 
=== Gemellaggi ===
Salerno è gemellata con:
* {{Gemellaggio|Giappone|Tōno|1984}}<ref>{{cita news|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=3163&prov=76&stile=7|titolo=Gemellaggio Salerno-Tono|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
* {{Gemellaggio|Francia|Rouen|2003}}<ref>{{cita news|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/03/03/salerno-rouen-unite-da-linea-ombra.html|titolo=Gemellaggio Salerno-Rouen|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
 
Oltre che a queste due cittadine, Salerno è legata da un gemellaggio di tipo culturale a:
 
* {{Gemellaggio|Francia|Montpellier|2008}}<ref>{{cita web|url=http://www.informazione.campania.it/portale/modules.php?name=News&file=print&sid=43251|titolo=Salerno - Domani importante gemellaggio medico-specialistico|accesso=8 luglio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150924034850/http://www.informazione.campania.it/portale/modules.php?name=News&file=print&sid=43251|dataarchivio=24 settembre 2015}}</ref>
* {{Gemellaggio|Stati Uniti|Baltimora|2008}}<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/12/16/la-presentazione-in-occasione-del-gemellaggio-baltimora-salerno.html|titolo=Gemellaggio Baltimora-Salerno|accesso=11 agosto 2011}}</ref>
* {{Gemellaggio|Bulgaria|Pazardžik|2011}}<ref>{{cita web|url=http://www.comune.salerno.it/client/scheda_news.aspx?news=2933&stile=7&prov=4410|titolo=Gemellaggio interculturale Salerno-Pazardzhik|accesso=25 maggio 2013}}</ref>
* {{Gemellaggio|Italia|Legnago|2011}}<ref>{{cita web|url=http://www.larena.it/stories/Home/272704_la_lega_sbarca_al_sud_scambio_con_salerno/|titolo=Gemellaggio culturale Salerno-Legnago|accesso=31 maggio 2013}}</ref>
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Le competenze in materia di difesa del suolo sono delegate dalla Campania all'[[Autorità di bacino regionale Destra Sele]].
 
Per quel che riguarda la gestione dell'irrigazione e del miglioramento fondiario, l'ente competente, unicamente per 2.032 ettari, è il [[Consorzio di bonifica in Destra del fiume Sele]].
 
== Sport ==
{{vedi anche|Sport a Salerno}}
Salerno ha alle sue spalle una forte tradizione sportiva, che si esprime in differenti discipline.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* AA. VV. ''Storia di Salerno'' (3 vol.) a cura di G. Cacciatore, I. Gallo, A. Placanica. Sellino Editore 2000.
* Acocella N. ''Il Can. Giuseppe Paesano storico della Chiesa di Salerno: nel centenario della morte: 1863-1963'', 1963
* Acocella N. ''Il Patrono di Salerno e le sue Reliquie'', 1959
* Acocella N. ''La figura e l'opera di Alfano I di Salerno (sec. XI)'', 1958-1959
* Acocella N. ''La Traslazione di san Matteo'', 1954
* Acocella N. ''Salerno medioevale e altri saggi'', a cura di A. Sparano, 1971
* Balducci A. ''Il Seminario Arcivescovile di Salerno'', 1962
* Balducci A. ''L'altare maggiore del duomo di Salerno'', 1953
* Balducci A. ''L'Archivio diocesano di Salerno'', 1959-1960
* Barbato R. ''Brigatisti e polizia. Salerno, 26 agosto 1982'', 1992
* Bascetta A. ''Cuttrera S. Il bombardamento di Salerno nel 1498'', 2012
* Bascetta A. Del Bufalo B. ''Salerno nel 1755. Il catasto onciario salernitano, da Pellezzano a Ponte Cagnano Faiano'', 2008
* Bellizia L. ''Le monete della zecca di Salerno'', 1992
* Bergamo G. ''Il Duomo di Salerno'', 1972
* Bergamo G. ''Il Palazzo Arcivescovile di Salerno, cenni storici ed esame clinico dei reperti'', 1971
* Bergamo G. ''Parrocchia del SS. Crocefisso nella Chiesa di Santa Maria della Pietà in Salerno'', 1977
* Bergamo G. ''Ricostruzione delle Chiese della Città di Salerno e del suo Comune'', 1973
* Bergman P. R. ''The Salerno ivories: Ars sacra from medieval Amalfi'', 1980
* Bignardi M. ''Arte a Salerno (1850-1930)'', 1990
* Bignardi M. ''Urbanistica fascista a Salerno: "risanamenti" and "trasformazioni" 1925-1935'', 1981
* Blumenson M. ''Salerno to Cassino, 1969''; altra edizione 1993
* Bologna F. (a cura) ''Avori medievali a Salerno'', 2009
* Bonani V. (a cura) ''Gli incunaboli della Biblioteca provinciale di Salerno: catalogo della mostra'', 2002
* Bonetti C. (a cura) ''Romualdo Guarna, Chronicon'', 2001
* Bonfanti G. ''Dalla svolta di Salerno al 18 aprile 1948'', 1979
* Cagiati M. ''La zecca di Salerno'', 1917
* Cannella D. ''Conventi salernitani'', 1996
* Canonico V. ''Andrea Sabatini da Salerno'', 1915
* Cantalupo P. ''Un trattatello medievale salernitano sull'alimentazione: il De flore dietarum'', 1992
* Capone A. ''Il dottor Cristoforo Capone e la Chiesa della S. Famiglia in Pontefratte di Salerno'', 1936
* Capone A. ''Il Duomo di Salerno'', 1927-1929
* Capone P.-Galliani P. ''Salerno: un progetto di paesaggio'', 2001
* Capparoni P. ''Il "Tractatus de pulsibus," di Alfano I arcivescovo di Salerno'', 1936
* Capparoni P. ''Magistri salernitani nondum cogniti'', 1924
* Cappelletti L.-Molle A. ''Pietro da Salerno († 1105): monaco benedettino e vescovo di Anagni'', 2006
* Capriolo G. ''Registri notarili di area salernitana (sec. XV)'', 2009
* Crisci, Generoso. ''Salerno sacra:ricerca storica''. Edizioni della Curia arcivescovile. Salerno 1962.
* Crisci, Generoso. ''Salerno sacra'', II edizione postuma (3 vol.) a cura di V. de Simone, G. Rescigno, F. Manzione, D. De Mattia. Edizioni Gutenberg 2001.
* D'Episcopo, Francesco. ''Salerno. Sulla scia di Alfonso Gatto. Masuccio e l'Ottocento salernitano''. Editrice Il Sapere. Ancona 2004.
* De Renzi, Salvatore. ''Storia documentata della Scuola Medica di Salerno''. Tipografie Gaetano Nobile. Napoli 1857.
* Di Martino, Maristella. ''Le Ricette di Salerno. La cultura gastronomica della città''. Editore Il Raggio di Luna. Salerno 2006.
* Errico, Ernesto. ''Cinquant'anni fa a Salerno''. Ripostes Editore. Salerno 2004.
* Felici, Maria. ''Palazzi nobiliari a Salerno''. Edizioni La Veglia. Salerno 1996.
* Ferraiolo, Marco. ''Storia di un anno di anni fa - Racconti di vita salernitana degli anni 60-70''. Edizioni Ripostes. Salerno 2005
* Fonzo, Erminio, [https://www.academia.edu/19031256/Partiti_ed_elezioni_in_provincia_di_Salerno_nella_crisi_dello_Stato_liberale_1919-1923_ ''Partiti ed elezioni in provincia di Salerno nella crisi dello Stato liberale (1919-1923)] in Rassegna storica lucana, nn. 49-50, 2011, pp.&nbsp;43–113.
* Fonzo, Erminio, [https://www.academia.edu/5034492/Il_fascismo_conformista._Le_origini_del_regime_nella_provincia_di_Salerno_1920-1926_ ''Il fascismo conformista. Le origini del regime nella provincia di Salerno (1920-1926)], Edizioni del Paguro, Mercato San Severino (SA), 2011.
* Giordano, Gaetano. ''Il Profeta della Grande Salerno. Cento anni di storia meridionale nei ricordi di Alfonso Menna''. Avagliano Editore. Salerno 1999.
* Iannizzaro, Vincenzo. ''Salerno. La Cinta Muraria dai Romani agli Spagnoli''. Editore Elea Press. Salerno 1999.
* Iovino, Giorgia. ''Riqualificazione urbana e sviluppo locale a Salerno. Attori, strumenti e risorse di una città in trasformazione''. Edizioni Scientifiche Italiane. Napoli 2002.
* Mazzetti, Massimo. ''Salerno Capitale d'Italia''. Edizioni del Paguro. Salerno 2000.
* Musi, Aurelio. ''Salerno moderna''. Editore Avagliano. Salerno 1999.
* Rescigno, Giuseppe. ''Salerno nel Settecento'' (2 vol.). Edizioni Plectica 2005.
* Roma, Adelia. ''I giardini di Salerno''. Editore Elea Press. Salerno 1997.
* Seton-Watson, Christopher. ''Italy from Liberalism to Fascism, 1870-1925''. John Murray Publishers. Londra 1967.
 
== Voci correlate ==
* [[Storia di Salerno]]
* [[Principato di Salerno]]
* [[Principi di Salerno]]
* [[Monetazione di Salerno]]
* [[Scuola Medica Salernitana]]
* [[Langobardia Minor]]
* [[Longobardi]]
* [[Normanni]]
* [[Unione Sportiva Salernitana 1919]]
* [[Sbarco a Salerno]]
* [[Salerno Capitale]]
* [[Giardino della Minerva]]
* [[Centro storico di Salerno]]
* [[Rufoli]]
* [[Ogliara]]
* [[Fratte (Salerno)]]
* [[Mercatello (Salerno)]]
* [[Mariconda]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Salerno|q|wikt=Salerno|n=Categoria:Salerno|voy}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Treccani|salerno}}
* {{cita web|http://www.comune.salerno.it/|Sito del Comune di Salerno}}
 
{{Comuni della Valle dell'Irno}}
{{Comuni della provincia di Salerno}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Città romane della Regio I Latium et Campania}}
{{Via Capua-Regium}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Salerno}}
 
[[Categoria:Salerno| ]]