Anisakis e Bunjamin Šabani: differenze tra le pagine

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{{S|calciatori macedoni}}
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{{Sportivo
{{Tassobox
|Nome = Bunjamin Shabani
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|statocons=
|Sesso = M
|immagine=[[Immagine:Anisakids.jpg|230px]]
|CodiceNazione = {{MKD}}<br />{{ALB}}
|didascalia=''Anisakis'' sp. nell'intestino di ''[[Clupea harengus]]''
|Disciplina = Calcio
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|dominioRuolo = [[EukaryotaCentrocampista]]
|Squadra = {{Calcio Shirak Giumri}}
|regno=[[Animalia]]
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{{Carriera sportivo
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|2006-2007|{{Calcio Baskimi|G}}|? (?)
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|2009-2010|{{Calcio Oulun Palloseura|G}}|? (?)
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|2012-2014|{{Calcio Skendija|G}}|44 (2)
|classe=[[Secernentea]]
|2014-2015|{{Calcio Partizani Tirana|G}}|19 (0)
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|Aggiornato = 3 novembre 2018
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|genere='''Anisakis'''
{{Bio
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|Nome = Bunjamin
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|Cognome = Shabani
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|Sesso = M
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
|LuogoNascita = Kumanovo
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|GiornoMeseNascita = 30 gennaio
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|AnnoNascita = 1991
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<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE -->
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|Attività = calciatore
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|Nazionalità = macedone
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|PostNazionalità = , [[centrocampista]] dello {{Calcio Shirak Giumri|NB}}
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|suddivisione_testo=
}}
 
== Carriera ==
'''Anisakis''' è un [[Genere (tassonomia)|genere]] di [[Nematoda|nematodi]] [[parassita|parassiti]] di diversi animali marini.
=== Club ===
 
Il 1º luglio [[2014]] firma un contratto biennale con gli albanesi del {{Calcio Partizani Tirana|NB}}.
== Ciclo biologico ==
 
[[Immagine:Anisakiasis 01 (Versione Italiana).png|thumb|250|left|Il ciclo vitale e infettivo del parassita.]]
Questi parassiti si trovano, allo stadio adulto, nell'addome dei [[mammiferi marini]] ([[balena|balene]], [[foca|foche]], [[delfino|delfini]]), più precisamente nello stomaco, e sono visibili a occhio nudo. Nei pesci sono presenti all'interno delle carni, prevalentemente nella parte inferiore, dove assumono una colorazione biancastra.
 
Le specie di anisakis svolgono il loro ciclo biologico in ambiente marino. Le uova vengono rilasciate in acqua attraverso le feci dei mammiferi marini e si sviluppano vari stadi larvali. Subito dopo la schiusa vengono ingeriti dai primi ospiti intermedi, di solito i piccoli [[crostacei]] che costituiscono il [[Euphausiacea|krill]]. Il krill a sua volta viene ingerito dal secondo ospite intermedio, o paratenico (cioè in cui il parassita non può svilupparsi e crescere), che è il pesce. A questo punto si sviluppa l'ultimo stadio larvale che può passare direttamente al suo ospite definitivo (mammiferi marini) per il completamento del suo ciclo biologico, oppure può trovarsi accidentalmente in un altro ospite, definito per questo ''accidentale'' (nel quale il parassita non evolve a successivi stadi di sviluppo), che può essere l'uomo se quest'ultimo si ciba di pesce crudo o poco cotto che contenga al suo interno la larva di ''Anisakis''.
 
== Descrizione ==
Questi nematodi, visibili a occhio nudo, misurano dai 1 ai 3&nbsp;cm, vanno dal colore bianco al rosato, sono sottili e tendono a presentarsi arrotolati su se stessi.
 
== Implicazioni sanitarie ==
Le larve di anisakis possono costituire un rischio per la salute umana in due modi:
*parassitosi causata da ingestione di pesci crudi contenenti le larve;
*reazione allergica ai prodotti chimici liberati dalle larve nei pesci ospiti. Tale reazione può avvenire in persone sensibili anche a causa di prodotti in cui l'anisakis è stato inattivato da adeguati trattamenti con alte o basse temperature.
 
=== Anisakidosi ===
 
La gravità della malattia che apportano dipende sia dalla quantità di parassiti ingeriti sia dalla sensibilità individuale del consumatore.
I sintomi vanno da semplici disturbi gastro enterici (dolori addominali, [[vomito]], [[diarrea]]) alla possibile perforazione intestinale e dello [[stomaco]].
 
=== Reazioni allergiche ===
 
Le sostanze biochimiche secrete dalle larve all'interno dei pesci che le ospitano possono causare delle reazioni anafilattiche in individui sensibili.
 
I prodotti ittici più a rischio sono:
 
*[[Lepidopus caudatus|pesce sciabola]]
*[[Coryphaena hippurus|lampuga]]
*[[Xiphias gladius|pesce spada]]
*[[Thunnus thynnus|tonno]]
*[[Sardina pilchardus|sardine]]
*[[Clupea harengus|aringhe]]
*[[Engraulis encrasicolus|acciughe]]
*[[Merluccius merluccius|nasello]]
*[[Gadus morhua|merluzzo]]
*[[Lophius piscatorius|rana pescatrice]]
*[[Scomber scombrus|sgombro]]
 
Oltre a questi prodotti possono essere colpiti molti altri prodotti ittici. In tutti i casi, anche per i prodotti non elencati, è necessario attuare delle norme preventive per evitare la trasmissione dell' ''Anisakis''.
 
=== Prevenzione ===
Per prevenire la trasmissione dell'infezione bisogna sia provvedere all'eviscerazione del pesce nel più breve tempo possibile dopo la pesca sia alla eliminazione del parassita con metodi basati sull'esposizione ad alte temperature o, al contrario, molto basse:
*il trattamento specifico con basse temperature avviene in stabilimenti autorizzati alla produzione di prodotti ittici che possono essere consumati crudi. La normativa di riferimento è il Regolamento CE N. 853/2004 <ref>http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2004:139:0055:0205:IT:PDF</ref> ed ha subito successive modifiche. Questo Regolamento è applicato secondo procedure specifiche e complesse. Il trattamento specifico a basse temperature avviene nell'ambito di un piano di autocontrollo. Per esempio le industrie alimentari in Europa attualmente hanno adottato nel loro piano di autocontrollo un trattamento per l'inattivazione dell'anisakis che consiste nel portare la temperatura dei prodotti ittici a meno 20°C in tutta la loro massa per almeno 7 giorni. La durata del trattamento a basse temperature dipende da vari fattori. Non tutti i prodotti ittici possono essere consumati crudi dopo trattamento a basse temperature.
*esposizione ad alte temperature: il parassita muore in seguito all'esposizione a temperature sufficientemente elevate per un tempo adeguato.Per esempio, se i prodotti ittici sono portati ad una temperatura di 70 C in tutta la loro massa, la durata del trattamento deve essere sufficientemente lunga da inattivare l'anisakis. La scelta delle temperature e dei tempi di applicazione dipende anche dalla individuazione di altri possibili agenti infettivi in causa.
Considerando che esistono microrganismi resistenti al congelamento (anche per mesi), un'adeguata cottura è il sistema di preparazione sicuramente migliore anche rispetto al trattamento con basse temperature per inattivare l'anisakis in stabilimenti autorizzati specificamente a questo scopo. Il metodo di preparazione più sicuro dal punto di vista microbiologico è un'adeguata cottura del prodotto in tutta la sua massa dopo trattamento a basse temperature.
Fa parte delle misure preventive il controllo visivo di alcuni tipi di prodotti ittici. L'applicazione di questa norma preventiva non esclude che si applichino le altre.
Ha rilevanza dal punto di vista preventivo la modalità dell'eviscerazione ma anche della refrigerazione, preparazione e conservazione dei prodotti.
Queste misure sono necessarie esclusivamente per fronteggiare i rischi dovuti alla presenza dell'anisakis.
 
=== Trattamento ===
In alcuni casi l'infezione si risolve solo con un trattamento sintomatico.<ref>Nakaji K (2009). "Enteric anisakiasis which improved with conservative treatment". Intern. Med. 48 (7): 573. doi:10.2169/internalmedicine.48.1905. PMID 19336962</ref> In qualche caso l'infezione può portare a una ostruzione dell'[[intestino tenue]], che potrebbe richiedere l'intervento chirurgico,<ref>Sugita S, Sasaki A, Shiraishi N, Kitano S (April 2008). "Laparoscopic treatment for a case of ileal anisakiasis". Surg Laparosc Endosc Percutan Tech 18 (2): 216–8. doi:10.1097/SLE.0b013e318166145c. PMID 18427347</ref> benché siano riportati casi di successo di un trattamento con solo [[albendazolo]], senza chirurgia. È anche possibile un'emergenza medica come la perforazione intestinale.<ref>Pacios, Enrique; Arias‐diaz, Javier; Zuloaga, Jaime; Gonzalez‐armengol, Juan; Villarroel, Pedro; Balibrea, Jose L. (2005). "Albendazole for the Treatment of Anisakiasis Ileus". Clinical Infectious Diseases 41 (12): 1825. doi:10.1086/498309. PMID 16288416</ref>
 
== Bibliografia ==
* Pina M. Fratamico, Arun K. Bhunia, James L. Smith, ''[http://books.google.it/books?id=-HNavPPs-JoC&dq=anisakidosis&q=anisakis#v=snippet&q=anisakis&f=false Foodborne pathogens: microbiology and molecular biology]'', Horizon Scientific Press, 2005 ISBN 1-904455-00-X
 
== Note ==
<references/>
 
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