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{{NN|sovrani|giugno 2009}}
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{{Monarca
Ciao '''{{PAGENAME}}''', un benvenuto su [[Wikipedia]], l'enciclopedia a contenuto libero!
|nome = Desiderio
|titolo = [[Re d'Italia]]
|stemma = Corona ferrea monza (heraldry).svg
|immagine = Tremisse di Re Desiderio, Dominio Longobardo.jpg
|legenda = [[Tremisse]] di Desiderio
|inizio regno = [[756]]
|fine regno = [[774]]
|incoronazione = [[757]]
|investitura =
|nome completo = ''Desiderius'' (in [[lingua latina|latino]])
|altrititoli = ''Rex Langobardorum''<br />''Rex totius Italiae''
|data di nascita =
|luogo di nascita = [[Brescia]]
|data di morte =
|luogo di morte = [[Liegi]] (?)
|sepoltura =
|predecessore = [[Astolfo (re)|Astolfo]]
|erede = [[Adelchi (principe)|Adelchi]]
|successore = [[Carlo Magno]]
|titolo1 = [[Duchi di Spoleto|Duca di Spoleto]]
|inizio regno1 = [[758]]
|fine regno1 = [[759]]
|predecessore1 = [[Alboino di Spoleto|Alboino]]
|successore1 = [[Gisulfo di Spoleto|Gisulfo]]
|consorte = [[Ansa (regina)|Ansa]]
|figli = [[Adelchi (principe)|Adelchi]]<br />[[Ermengarda (moglie di Carlo Magno)|Ermengarda]]<br />[[Gerberga (Carlomanno I)|Gerberga]]<br />[[Adelperga]]<br />[[Liutperga]]<br />[[Anselperga]]
|casa reale =
|dinastia =
|motto reale =
|padre =
|madre =
}}
{{Bio
|Nome = Desiderio
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = noto anche come '''Daufer''', '''Dauferius''', e '''Desiderius''', in [[lingua latina|latino]]
|Sesso = M
|LuogoNascita = Brescia
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita =
|LuogoMorte = Liegi?
|LuogoMorteLink = Liegi
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = post [[774]]
|Attività =
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = fu [[re dei Longobardi]] e [[re d'Italia]] dal [[756]] al [[774]]
}}
 
== L'ascesa al trono ==
Per iniziare la tua collaborazione, ricorda quali sono i [[Wikipedia:Cinque pilastri|'''cinque pilastri''']] di Wikipedia, dai un'occhiata alla '''[[Aiuto:Guida essenziale|guida essenziale]]''' o alla [[Aiuto:Aiuto|pagina di aiuto]] e soprattutto impara '''[[Aiuto:Cosa mettere su Wikipedia|cosa mettere]]''' e '''[[Aiuto:Cosa non mettere su Wikipedia|cosa non mettere]]''' su Wikipedia. Ricorda che:
Originario di [[Brescia]], fu creato da [[Astolfo (re longobardo)|Astolfo]] [[Ducato di Tuscia|duca di Tuscia]]. Alla morte di Astolfo aspirò al trono longobardo in opposizione al fratello e predecessore del defunto, [[Rachis]], che aveva abbandonato il [[Abbazia di Montecassino|monastero di Montecassino]] dove si era ritirato ed era ritornato a [[Pavia]], occupando il palazzo regio. Rachis raccolse inizialmente vasti consensi nell'[[Italia settentrionale]], mentre tutti gli oppositori del casato [[Ducato del Friuli|friulano]] di Rachis e Astolfo sostennero Desiderio, che si guadagnò anche l'appoggio di [[papa Stefano II]] e del re dei [[Franchi]], [[Pipino il Breve]], grazie alla promessa di rispettare le condizioni di pace accettate da Astolfo dopo la sua sconfitta e di ritirarsi dai territori [[Impero bizantino|bizantini]] occupati da [[Liutprando]] (alcune città dell'[[Esarcato d'Italia|Esarcato]] e della [[Pentapoli bizantina|Pentapoli]]). Il papa esercitò pressioni dirette sul "re monaco", che si mostrava esitante ed era ulteriormente indebolito dalla defezione di quanti, tra i suoi sostenitori, temevano un nuovo intervento franco. Nel marzo del [[757]] Rachis rientrò in monastero, spianando la strada all'incoronazione di Desiderio.
* <span style="color: #FF0000">'''non è consentito inserire materiale protetto da [[aiuto:copyright|copyright]]'''</span>. Se desideri inserire un '''tuo''' testo già pubblicato altrove, inviaci prima una comunicazione nel modo indicato [[Aiuto:Copyright#Se concedi l'uso del materiale presente sul tuo sito o su altre fonti|qui]]. Se invece desideri caricare un'immagine leggi prima la pagina [[Aiuto:Copyright immagini]].
* le voci devono essere in lingua italiana e rispettare un [[Aiuto:NPOV|punto di vista neutrale]].
Per qualsiasi problema puoi chiedere: allo [[Aiuto:Sportello informazioni|sportello Informazioni]], a un [[Wikipedia:Amministratori#Amministratori_di_it.wiki|amministratore]], in [[Wikipedia:Canale IRC|chat]] [irc://irc.eu.freenode.net/wikipedia-it] o a un qualsiasi [[Wikipedia:wikipediani|utente]] che vedi collegato consultando le [[speciale:recentchanges|ultime modifiche]].
 
Fin dall'inizio cercò di consolidare il potere del [[Regno longobardo|regno]], in opposizione ai duchi di [[Ducato di Spoleto|Spoleto]] e di [[Ducato di Benevento|Benevento]], e di arginare l'influenza dei [[Franchi]] sul papato. I due ducati si appoggiarono allora, per riconquistare la propria autonomia, al papato. Spoleto, nominò un nuovo duca, [[Alboino di Spoleto|Alboino]], sostenuto dal papa e dai Franchi; a Benevento il nuovo reggente Giovanni si schierò, in nome dell'ancora minorenne duca [[Liutprando di Benevento|Liutprando]], anch'egli appoggiato dal papato e dai Franchi.
[[Immagine:Per_firmare.PNG|right|220px|Per firmare i tuoi commenti (non le voci) usa il tasto indicato]]
 
== Il regno ==
Per firmare i tuoi interventi nelle [[Aiuto:Pagina di discussione|pagine di discussione]] usa il tasto che vedi indicato nell'immagine a destra e consulta la pagina [[Aiuto:Uso della firma]].
=== La politica espansionistica ===
Alla morte di [[papa Stefano II]] (aprile [[757]]), Desiderio non mantenne le promesse fatte, sfruttando un momento turbolento nella vita della [[Chiesa cattolica|Chiesa]] (la successione al soglio del fratello di Stefano, [[papa Paolo I]], fu aspramente contrastata). Non soltanto non consegnò a [[Roma]] i territori conquistati da [[Liutprando]], ma nel [[758]] si assicurò l'appoggio diplomatico dell'[[Impero bizantino]] per estendere nuovamente i suoi domini.
 
Attraverso la [[Pentapoli bizantina|Pentapoli]] penetrò nel [[Ducato di Spoleto]] e imprigionò il duca [[Alboino di Spoleto|Alboino]]; proseguì verso [[Benevento]], da dove cacciò [[Liutprando di Benevento|Liutprando]] e il reggente Giovanni, insediando come duca il proprio genero [[Arechi II|Arechi]]. Nel [[759]] nominò un nuovo duca di Spoleto, che fino a quell'anno aveva amministrato direttamente (come già [[Astolfo (re longobardo)|Astolfo]]): [[Gisulfo di Spoleto|Gisulfo]]. In questo modo ripristinò il controllo regio, gravemente compromesso durante gli ultimi anni del regno di Astolfo, sull'intera [[Italia]] longobarda. L'opera di rafforzamento del potere regio di Desiderio culminò, nel [[759]], con l'associazione al trono del figlio [[Adelchi (principe)|Adelchi]].
Buon lavoro e buon divertimento da parte di tutti i [[Wikipedia:wikipediani|wikipediani]]!
<div align="right">'''[[Wikipedia:Babel/It-0|Not Italian?]]'''</div>
</div>
<br>
Naturalmente un benvenuto anche da parte mia! Se avessi bisogno di qualcosa non esitare a contattarmi. --[[Utente:Fabexplosive|Fabexplosive]] <small>[[Discussioni utente:Fabexplosive|<span style="color: blue">L'admin col botto</span>]]</small>16:41, 24 giugno 2007 (UTC).
 
Anche la rete dei monasteri italiani divenne strumento di dominio. Nel [[753]] con sua moglie [[Ansa (regina)|Ansa]] fondò a [[Brescia]], la sua città natale, il [[Monastero di Santa Giulia|monastero di San Salvatore]], dotato di un'eccezionale ricchezza e affidato come badessa alla figlia Anselperga. Alla giurisdizione di San Salvatore sottomise un'intera rete di complessi monastici tra [[Lombardia]], [[Emilia]] e [[Toscana]], creando una federazione da lui direttamente controllata. Un altro monastero da lui fondato in terra bresciana fu la [[Badia leonense]], terminata di costruire nel [[758]] e guidata da monaci [[Benedettini]] giunti alla Badia situata a [[Leno]] direttamente dal [[monastero di Montecassino]] creato da [[Benedetto da Norcia]] nel [[529]].
== File senza licenza ==
Grazie per aver caricato [[:File:Termon.jpg]]. Ho notato però che nella [[Aiuto:Pagina di descrizione|pagina di descrizione]] del file non hai specificato la licenza d'uso richiamandola con un [[Aiuto:Schema dei template/Immagini|template di licenza]] come richiesto dalla [[Wikipedia:Immagini|politica sulle immagini di Wikipedia]]. Tieni presente che i file senza chiare informazioni sulla loro provenienza e sullo status del copyright saranno cancellate entro una settimana dal momento della segnalazione. Se hai caricato altri file, per favore controllali per assicurarti di aver fornito sufficienti informazioni. Per maggiori informazioni, vedi [[Aiuto:Copyright immagini]] o visita le [[Utente:Filnik/FAQ|FAQ]]. <u>Questo è un messaggio automatico di [[Utente:Nikbot|Nikbot]]</u>. --[[Utente:Filnik|Filnik]] 23:30, 4 mag 2009 (CEST)
 
Gli attriti con la [[Chiesa cattolica|Chiesa]] furono appianati solo nel [[763]], grazie ad appositi accordi. Memore del precedente di [[Astolfo (re longobardo)|Astolfo]], ritenne di poter evitare nuovi interventi dei [[Franchi]] a sostegno del papato attraverso una politica di piccole concessioni al pontefice. Nel [[757]] consegnò al Papa [[Ferrara]], [[Faenza]] e alcuni possedimenti nella [[Pentapoli bizantina|Pentapoli]], ma conservò la maggior parte dei territori a suo tempo promessi a [[papa Stefano II]]. In quel momento, tuttavia, [[Pipino il Breve]] era costretto da problemi interni al suo regno a non impegnarsi nuovamente in [[Italia]], così [[papa Paolo I]] sottoscrisse un accordo che accettava la situazione che si era venuta a creare. A suggello dell'intesa, Desiderio si recò a [[Roma]], pregò sulla [[Tomba di Pietro]] e garantì i diritti del papa; Paolo, in cambio, avvertì Pipino che Desiderio era il suo difensore contro le pressioni dei [[Impero bizantino|bizantini]].
:Ciao, ho notato che anche [[:File:Termoncel 3.jpg]] ha dei problemi riguardo la licenza. Sei invitato pertanto a sistemare tu stesso la licenza, aiutandoti leggendo [[Aiuto:Copyright immagini]] o le [[Utente:Filnik/FAQ|FAQ]]. <u>Questo è un messaggio automatico di [[Utente:Nikbot|Nikbot]].</u> --[[Utente:Filnik|Filnik]] 00:30, 5 mag 2009 (CEST)
 
Desiderio intervenne attivamente negli scontri per la successione di [[papa Paolo I]], morto nel giugno del [[767]]. Dal [[Ducato di Spoleto]] inviò un esercito a [[Roma]], guidato dal prete Valdiperto, che il 31 luglio riuscì a far elevare al soglio il cappellano [[Antipapa Filippo|Filippo]] che tuttavia rinunciò il giorno stesso. Divenne così papa, contro la volontà di Desiderio, [[papa Stefano III|Stefano III]], il candidato della curia romana guidata dal [[primicerio]] Cristoforo.<ref>Claudio Rendina, ''I papi'', Roma, Ed. Newton Compton, 1990. pp. 231-232</ref>
 
=== La politica dinastica ===
==Richiesta di riassegnazione==
Desiderio dopo la morte di [[Pipino il Breve]] nel [[768]] riuscì ad imparentarsi con uno dei figli, [[Carlo Magno]], dandogli in sposa la figlia, di cui non conosciamo il nome; il nome Desiderata che le è stato attribuito in passato è il frutto di un errore di lettura di un manoscritto, mentre il Manzoni inventò per lei il nome [[Ermengarda (moglie di Carlo Magno)|Ermengarda]].<ref>Nel [[769]] [[Carlomanno I|Carlomanno]], fratello di [[Carlo Magno]], sposò [[Gerberga (Carlomanno I)|Gerberga]], una nobile franca, che alcuni storici accreditano come figlia di Desiderio per il fatto che, nel [[772]], dopo che i figli avuti da Carlomanno erano stati spodestati da Carlo Magno, trovò rifugio alla corte del re Desiderio e poi, dopo la vittoria dei Franchi, nel [[773]], si rifugiò nella fortezza di Verona assieme ad [[Adelchi (principe)|Adelchi]], che pare che messo sotto assedio dai Franchi, avesse consegnato Gerberga e i due figli a Carlo, che chiuse i due bimbi in convento, mentre di Gerberga non si hanno più notizie.</ref> In questo modo riuscì a interferire con la politica interna del regno [[Franchi|franco]], in crisi per una contrapposizione tra i due fratelli che si sarebbe conclusa soltanto nel [[771]], con la morte di Carlomanno. Questa politica di alleanze matrimoniali, destinata a fallire, trovava fin dall'inizio l'opposizione del [[papa Stefano III]], che si opponeva al matrimonio della cosiddetta Ermengarda con Carlo Magno<ref>John N.D. Kelly, ''Gran Dizionario Illustrato dei Papi'', Casale Monferrato (AL), Edizioni Piemme S.p.A., 1989, ISBN 88-384-1326-6. p. 261</ref> in quanto l'alleanza tra franchi e longobardi gli avrebbe impedito di utilizzare gli uni o gli altri a seconda del suo vantaggio.
Nel [[769]] Desiderio, con la scusa di un pellegrinaggio a Roma, entrò nei territori della Chiesa accompagnato da un esercito. Accampatosi nei pressi di [[Basilica di San Pietro in Vaticano|San Pietro]], appoggiò il partito longobardo capeggiato da [[Paolo Afiarta]] e condannò a morte il capo del partito opposto, il primicerio Cristoforo, pare con la tacita approvazione di [[papa Stefano III]] che si era visto abbandonato dal suo antico sostenitore.<ref>Claudio Rendina, ''I papi'', Roma, Ed. Newton Compton, 1990. pp. 232-233</ref> Grazie anche alle divisioni interne del regno dei [[Franchi]], Desiderio riuscì così ad assurgere a un ruolo di primo piano nella politica europea del tempo ma, in reazione alla sua politica aggressiva, Carlo Magno, rimasto unico re dei Franchi, ripudiò Ermengarda; e questo fu il colpo definitivo che mandò a monte la sua politica di alleanze dinastiche.
 
=== La guerra contro i Franchi ===
Ciao, Cattani. È stata fatta una [[Wikipedia:Cambiare il nome utente/Riassegnazione|richiesta di riassegnazione del tuo nome utente]], poiché non hai fatto nessuna modifica ed un altro utente vorrebbe utilizzarlo per contribuire. '''Hai sette giorni per obiettare''' e far decadere la richiesta di riassegnazione.
Nel gennaio del [[772]] morì [[papa Stefano III]], cui succedette [[Papa Adriano I|Adriano I]], che si sbarazzò del capo del partito filo-longobardo, [[Paolo Afiarta]], e appoggiò quello di Cristoforo, cui doveva la sua elezione. Desiderio colse il pericolo di una nuova alleanza tra il papa e i [[Franchi]] e tentò di sventarla per via diplomatica. Adriano rimase però irremovibile nella sua richiesta di completa esecuzione degli accordi precedenti, con la cessione al papato di tutti i territori che reclamava; Desiderio passò quindi all'offensiva, tornando a invadere l'[[Esarcato d'Italia|Esarcato]], riconquistando [[Faenza]], [[Ferrara]] e [[Comacchio]] e minacciando [[Ravenna]]. La pressione militare mirava a convincere il papa a conferire l'unzione regale ai figli di [[Carlomanno (Pipino III)|Carlomanno]], che avrebbe spezzato il legame tra Adriano e [[Carlo Magno]] e creato disordini nel regno franco. Adriano non solo non si piegò, ma procedette all'eliminazione dei capi del partito longobardo a [[Roma]].
 
Alla fine del [[772]], Desiderio intensificò la pressione militare occupando [[Senigallia]], [[Jesi]] e [[Gubbio]], entrando nel [[Ducato romano]] e minacciando la stessa [[Roma]]. Adriano scomunicò il re longobardo e chiese l'aiuto di Carlo Magno. Il re franco era all'epoca impegnato nelle guerre contro i [[Sassoni]], ma si risolse comunque a rispondere all'appello perché non poteva permettere che fosse appannato il suo prestigio come protettore del papato. Nella primavera del [[773]] Carlo radunò il proprio esercito presso [[Ginevra]] e lo ripartì in due tronconi: uno avrebbe disceso la [[Valle d'Aosta]], difesa da [[Adelchi (principe)|Adelchi]], l'altro, condotto dallo stesso Carlo, avrebbe seguito la tradizionale via attraverso il [[Moncenisio]]. Là, alle [[Chiuse longobarde|Chiuse]] presso [[Susa (Italia)|Susa]], Desiderio riuscì a frenare i [[Franchi]], ma il fronte presidiato da Adelchi cedette sotto l'urto dell'esercito guidato dallo zio di Carlo, [[Bernardo (figlio di Carlo Martello)|Bernardo]].
Se hai indicato un indirizzo e-mail valido per questo account, dovresti ricevere questo messaggio anche per posta elettronica.
 
Colte dal panico, le schiere longobarde si ritirarono disordinatamente in [[Val Padana]]. Adelchi con i figli di [[Carlomanno (Pipino III)|Carlomanno]] si rinserrò a [[Verona]], Desiderio e la moglie si chiusero invece nella capitale, [[Pavia]], mentre i contingenti provenienti dai vari ducati fecero ritorno alle proprie sedi. I Longobardi non erano stati compatti nell'opporsi all'attacco franco; già prima della battaglia diversi non avevano appoggiato Desiderio, alcuni spingendosi fino al tradimento e alla fuga nel regno franco, e dopo la sconfitta del re le spinte centrifughe si intensificarono. I notabili spoletini scesero a [[Roma]], si fecero rasare secondo l'uso romano e chiesero al [[papa Adriano I]] la nomina di un nuovo duca; il pontefice scelse [[Ildebrando di Spoleto|Ildebrando]], che riprese il controllo del [[Ducato di Spoleto|Ducato]] e lo consegnò a [[Ducato romano|San Pietro]]. Analogamente, si sottomisero a Roma anche i Longobardi di [[Fermo]], [[Osimo]] e [[Ancona]].
<span style="color: green;">'''Se non obietti a essere rinominato'''</span> in modo che un altro utente possa usare il nome ''Cattani'', per piacere fai il login e modifica questa pagina scrivendo che sei d'accordo. Se vuoi, puoi indicare il nuovo nome utente che ti piacerebbe avere; se non specifichi nulla, verrai rinominato d'ufficio in ''Cattani_(riassegnato)''.
 
Carlo Magno continuò la sua campagna in [[Italia]], conquistando altre città e riuscendo a far prigionieri i figli di Carlomanno, ma Pavia continuava a resistere. Soltanto all'inizio del [[774]] la città, stremata, cadde. Desiderio fu mandato assieme alla moglie Ansa in [[Francia]], e imprigionati in un monastero, a [[Liegi]] o forse a [[Corbie]]; Adelchi riparò a [[Bisanzio]], mentre Carlo Magno si proclamò ''rex Francorum et Langobardorum''.
<span style="color: orange;">'''Se non fai nulla'''</span>, la richiesta verrà soddisfatta entro sette giorni, e sarai rinominato d'ufficio in ''Cattani_(riassegnato)''. Potrai comunque chiedere di [[Wikipedia:Cambiare il nome utente|cambiarlo]] con un altro di tua scelta in qualsiasi momento.
 
== Matrimonio e discendenza ==
<span style="color: crimson;">'''Se non sei d'accordo a essere rinominato'''</span>, per piacere fai il login e modifica questa pagina scrivendo NO.
Desiderio sposò [[Ansa (regina)|Ansa]] (o Ansia) dalla quale ebbe :
* [[Ermengarda (moglie di Carlo Magno)|Ermengarda]]<ref>Il nome della prima figlia di Desiderio e sposa di Carlo Magno non è sicuro: indicato dagli storici con Desiderata e poi dal cronista del [[IX secolo]], Andrea da Bergamo, con Berterada, venne "inventato" da [[Alessandro Manzoni]] in Ermengarda.</ref> andata sposa nel [[768]] a [[Carlo Magno]] e da questi ripudiata tre anni dopo;
* [[Adelchi (principe)|Adalgiso (o Adelchi)]], associato al [[re d'Italia|trono]] dal [[759]] al [[774]] dal padre Desiderio, fu sconfitto da Carlo Magno nel [[774]] e si rifugiò a [[Bisanzio]];
* [[Liutberga]], andata sposa a [[Tassilone III di Baviera]];
* [[Anselperga]], badessa del [[Monastero di Santa Giulia|monastero di San Salvatore]];
* [[Gerberga (Carlomanno I)|Gerberga]], andata forse sposa a [[Carlomanno I]], fratello di Carlo Magno;
* [[Adelperga]], che andò sposa ad [[Arechi II]], [[duca di Benevento]].
 
== Influenze nella cultura ==
'''Nota bene: ''questo non ti impedisce di contribuire''''', né ti farà perdere alcun dato; tutte le tue preferenze, gli osservati speciali ed ogni altra impostazione saranno trasferiti al nuovo nome utente se ''Cattani'' sarà riassegnato.
* Desiderio appare nei romanzi del [[Ciclo carolingio]], personaggio delle canzoni che narrano le imprese del re [[Franchi|franco]] nella campagna contro i Longobardi.
* Appare come personaggio anche nella tragedia ''[[Adelchi (Manzoni)|Adelchi]]'' di [[Alessandro Manzoni]]; in essa il re viene caratterizzato da ardore vendicativo, in contrapposizione con la superiore sensibilità del figlio [[Adelchi (principe)|Adelchi]].
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* [[Jörg Jarnut]], ''Storia dei Longobardi'', Torino, Einaudi, 2002. ISBN 88-464-4085-4
* Sergio Rovagnati, ''I Longobardi'', Milano, Xenia, 2003. ISBN 88-7273-484-3
* Franca d'Amico Sinatti, ''Il mistero del silenzio, il ritorno di un re longobardo'', Rimini, Rafaelli Editore, 2005. ISBN 88-89642-02-5
 
== Altri progetti ==
Grazie per la tua attenzione,
{{interprogetto|commons=Category:Desiderius}}
[[Speciale:Contributi/85.172.131.106|85.172.131.106]] ([[User talk:85.172.131.106|msg]]) 02:35, 4 feb 2010 (CET)
== [[:File:Mappa_termoncello.jpg]] ==
{| style="padding: 0.25em 0.5em; border-collapse: collapse; border: 1px solid #aaa; background: #fbfbfb; margin: 0 10%;"
| colspan=2 class="toccolours" style="clear:both; background:#f28500; margin-bottom: 0.5em; border:0px; font-size:18px;font-style:italic;" | [[File:Emblem-important-yellow.svg|32px]] Per favore leggi con attenzione.
|-
| class="toccolours" style="clear:both; margin-bottom: 0.5em; border:0px;" | [[file:Arrows-orphan.svg|right|100px]]Ciao {{PAGENAME}}!
 
==Collegamenti esterni==
Grazie per aver caricato '''[[:File:Mappa_termoncello.jpg]]''', ogni contributo è ben accetto. Purtroppo però, l'immagine sarà presto cancellata perché non rispetta i requisiti previsti dalla ''[[Wikipedia:EDP per it.wiki|Exemption Doctrine Policy]]'' per le immagini coperte da copyright in quanto '''è orfana''', ovvero [[Speciale:PuntanoQui/{{FULLPAGENAME}}|priva]] di [[Aiuto:Wikilink|collegamenti]] da altre voci.
* {{Collegamenti esterni}}
{{Box successione|tipologia = regnante|carica=[[Re dei Longobardi]]|immagine=Corona ferrea.png|periodo = [[756]] - [[774]]|precedente = [[Astolfo (re longobardo)|Astolfo]]|successivo = [[Carlo Magno]]}}
 
{{Box successione|tipologia = regnante|immagine=Crown of Italy.svg|carica=[[Re d'Italia]]|periodo = [[756]] - [[774]]|precedente = [[Astolfo (re longobardo)|Astolfo]]|successivo = [[Carlo Magno]]}}
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