Cronaca degli anni passati e Occupazione delle terre incolte in Sicilia: differenze tra le pagine

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{{F|storia|settembre 2008}}
 
{{Opera d'arte
Il '''Manoscritto Nestoriano''' è la più antica cronaca russa (in antico russo: Повѣсти времѧньных лѣт, ''Pověsti vremęnĭnykh lět'', in [[lingua russa]]: Повесть временных лет, ''Povest<nowiki>'</nowiki> vremennych let'', ossia i ''Racconti degli anni passati'', talvolta conosciuta anche come ''Cronaca di Nestor'').
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|titolo=Occupazione delle terre incolte in Sicilia
|artista= [[Renato Guttuso]]
|artista2=
|data = [[1949]]
|opera = dipinto
|tecnica = [[pittura a olio|olio]] su tavola
|altezza=
|larghezza=
|città= Dresda
|ubicazione= Gemaldegalerie
}}
 
'''''Occupazione delle terre incolte in Sicilia''''' è un dipinto del 1949 eseguito da [[Renato Guttuso]].
L'opera è la storia del [[Rus' di Kiev]], il più antico stato Rus', dal [[850]] al [[1110]] e si suppone sia stata scritta intorno al [[1116]]. La ''Cronaca'' è una fonte primaria di informazioni sulla storia del periodo ed è fondamentale per la storia della [[Russia]], della [[Bielorussia]], dell'[[Ucraina]] e della [[Polonia]].
 
L'opera, che fu esposta alla Biennale di Venezia, si trova oggi alla [[Gemaldegalerie]] di Dresda.
Per lungo tempo la stesura fu attribuita a un [[monachesimo|monaco]] di nome [[Nestor di Pečerska|Nestor]] e perciò nella [[storiografia]] russa è conosciuta come "Cronaca di Nestor" o, appunto, "Manoscritto Nestoriano" .
Attualmente si ritiene che la "Cronaca" sia un collage di molti frammenti di cronache e che l'attribuzione a Nestor sia legata al suo ruolo di estensore di parte del materiale e di raccolta degli altri contributi. Altri frammenti sono attribuiti a tale [[Silvestro di Kiev]], che fu [[egumeno]] (priore) del [[convento di San Michele]] nel villaggio di [[Vydubyči]] (vicino a [[Kiev]]), durante il regno di [[Vladimir II di Kiev|Vladimir II Monomaco]].
 
[[Categoria:Dipinti di Renato Guttuso]].
L'originale del [[manoscritto]] è purtroppo andato perduto e la copia più antica ha sicuramente subito integrazioni posteriori, così che è molto difficile stabilire l'esatto contenuto del testo originale e da quante mani sia stato scritto.
 
Numerosi studiosi hanno tentato di ricostruire il testo originale basandosi sulle copie posteriori e su annotazioni provenienti da altre cronache.
 
La Cronaca è giunta a noi attraverso numerosi manoscritti sfortunatamente non contemporanei ad essa, il più antico dei quali, detto [[Manoscritto Lavrentivano|Lavrentivano]], risale al [[XIV secolo]] ([[1377]]).
 
Tale copia deve il suo nome al monaco Lavrentij, che ne fece la copia su ordine di [[Dmitri Kostantinovič]], [[principe di Suzdal]]. Il manoscritto comprende molto aggiunte provenienti da cronache contemporanee come da quelle di [[Volinia]] e di [[Velikij Novgorod]].
 
La "Cronaca", come molte altre cronache coeve, inizia con la narrazione del Diluvio. Il compilatore mostra di conoscere a fondo gli storici bizantini; egli fa uso specialmente di [[Giovanni Malalas]] e di [[Giorgio Hamartolus]].
 
L'estensore della "Cronaca" ebbe anche sicuramente la possibilità di consultare altre cronache, in lingua slava, oggi perdute. Molte leggende sono mescolate alla storia nella "Cronaca Nestoriana", il loro stile è talvolta così poetico da far pensare che si tratti di parti tratte da [[bylina]] (poemi epici in lingua slava) andati perduti.
 
La parte più antica è ricca di queste leggende in mezzo alle quali sono collocati fatti storici come l'arrivo dei tre fratelli [[variaghi]] ([[Rurik]], [[Sineus]], [[Truvor]] ), la fondazione di [[Kiev]], l'assassinio di [[Askold e Dir]], la morte di [[Oleg di Kiev|Oleg]], ucciso da un serpente nascosto nello scheletro del suo cavallo e la vendetta perseguita da [[Ol'ga di Kiev|Ol'ga]], moglie di [[Igor' di Kiev|Igor']] sui [[drevliani]] che avevano ucciso suo marito.
 
Il resoconto dell'opera dei santi [[Cirillo e Metodio]] tra i popoli slavi è di grande interesse ed a Nestore dobbiamo anche la narrazione di come [[Vladimir I di Kiev|Vladimir il Santo]] soppresse a [[Kiev]] la fede in [[Perun]] e negli altri dei di origine slava.
 
Come testimone oculare il cronista descrive solo i regni di [[Vsevolod di Kiev|Vsevolod]] e [[Sviatopolk I di Kiev|Sviatolpolk]] ([[1078]] – [[1112]]), ma afferma di aver raccolto molte informazioni dalle labbra di uomini anziani, due dei quali furono Giurata Rogovič di [[Novgorod]], conoscitore del nord della [[Ruthenia]], della [[Petchora]] e di altri luoghi, e di Jan, un uomo che morì all'età di novant'anni nel [[1106]] ed era figlio di Vistata, il voivoda di Yaroslavl, e nipote di [[Ostromir|Ostromir il Posadnik]] per il quale la cronaca era stata scritta.
 
La lingua della Cronaca, come si ricava dal più antico manoscritto appena menzionato, è [[paleo-slava]] con molti russismi.
 
[[categoria:Rus' di Kiev]]
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{{portale|letteratura|Russia|storia}}
 
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[[be-x-old:Аповесьць мінулых часоў]]
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