Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e Chiesa di San Michele Arcangelo (Rezzoaglio): differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Delehaye (discussione | contributi)
 
 
Riga 1:
{{Edificio religioso
{{nd|la milizia e polizia segreta di Haiti|[[Milice de Volontaires de la Sécurité Nationale]]|MVSN}}
|Nome = Chiesa di San Michele Arcangelo
{{Infobox unità militare
|Immagine = Rezzoaglio-chiesa san michele-facciata3.jpg
|Categoria= gendarmeria
|Larghezza =
|Nome= Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale
|Didascalia =
|Immagine=Fascist Eagle.svg
|SiglaStato = ITA
|Didascalia=
|AttivaRegione = [[1923]] - [[1943Liguria]]
|Città = [[Rezzoaglio]]
|Nazione= {{ITA 1861-1946}}
|Religione = [[Chiesa cattolica romana|Cattolica]]
|Alleanza=
|DedicatoA = [[Michele Arcangelo]]
|Servizio= [[Gendarmeria]], [[esercito]]
|AnnoConsacr = [[1930]]
|Tipo=
|Architetto =
|Ruolo= [[polizia politica]], gendarmeria
|InizioCostr = ante [[XVI secolo]]
|Descrizione_ruolo=
|StileArchitett =
|Dimensione=
|FineCostr = [[1929]]
|Struttura_di_comando=
|Demolizione =
|Reparti_dipendenti=
|Sito = [http://www.pmap.it/parrocchiemap/consultazione/parrocchie/mappa.jsp?icsc=3520015]
|Descrizione_reparti_dipendenti=
|Guarnigione=
|Descrizione_guarnigione=
|Equipaggiamento=
|Descrizione_equipaggiamento=
|Soprannome=Camicie Nere
|Patrono=
|Motto=
|Colori= Nero
|Descrizione_colori=
|Marcia=
|Mascotte=
|Battaglie=
|Anniversari=
|Decorazioni= 20 [[Ordine militare di Savoia|ordini militari di Savoia]]<br />90 [[Medaglia d'oro al valor militare|medaglie d'oro]]<br />1.232 [[Medaglia d'argento al valor militare|medaglie d'argento]]<br />2.421 [[Medaglia di bronzo al valor militare|medaglie di bronzo]].
|Onori_di_battaglia=
<!-- Comandanti -->
|Comandante_corrente=
|Descrizione_comandante_corrente=
|Capo_cerimoniale=
|Descrizione_capo_cerimoniale=
|Colonel_in_Chief=
|Descrizione_Colonel_in_Chief=
|Comandanti_degni_di_nota= [[Asclepia Gandolfo]]
[[Attilio Teruzzi]]
<!-- Simboli -->
|Simbolo=
|Descrizione_simbolo=
|Simbolo2=
|Descrizione_simbolo2=
<!-- Varie ed eventuali -->
|Titolo_vario=
|Descrizione_vario=
|Testo_vario1=
}}
La '''chiesa di [[Arcangelo Michele|San Michele Arcangelo]]''' è un [[Chiesa (architettura)|luogo di culto]] [[Chiesa cattolica|cattolico]] situato nel comune di [[Rezzoaglio]], nella [[città metropolitana di Genova]]. La chiesa è sede della parrocchia omonima ed [[arciprete|arcipretura]] del vicariato di [[Bobbio]], [[Val Trebbia|Alta Val Trebbia]], Aveto e Oltre Penice della [[diocesi di Piacenza-Bobbio]]<ref>[http://www.pmap.it/parrocchiemap/ricerca_pm.jsp?diocesi=Piacenza+-+Bobbio&tiporicerca=tipo_libera&lay=elenco&denominazione=rezzoaglio ParrocchieMap.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
== Cenni storici e descrizione ==
La '''milizia volontaria per la sicurezza nazionale''' (in acronimo '''MVSN''' spesso genericamente identificata con la locuzione '''camicie nere''' a causa delle camicie di colore nero adottate quale parte della [[divisa]], come spesso indicato anche nella [[storiografia]] non italiana) fu un corpo di [[polizia]] civile ad ordinamento militare, dell'[[Italia fascista]].
[[File:Rezzoaglio-chiesa san michele-navata centrale2.jpg|thumb|left|La navata centrale]]
In alcuni documenti, tra cui il primo datato al 1303, viene citato quello che alcuni storici presuppongono possa essere stato uno dei primi edifici di culto della zona. Il documento riporta testualmente ''S. Michaelis de Insula Vallis Avanti'', ma più che la progenitrice dell'odierna parrocchiale di San Michele in Rezzoaglio, il testo potrebbe riferirsi ad una chiesetta edificata nell'attuale abitato di Isola o Isolarotonda, termine da cui proprio deriverebbe dall'originario toponimo ''Insula''.
 
Parrocchia dal 1523, fu in questo periodo che la chiesa subì la costruzione della nuova navata centrale e ancora nel 1575 per una rovina della stessa; nel 1720 le venne allungata un'arcata. Nel 1739 un incendio distrusse la canonica e tutti i documenti parrocchiali andarono perduti. L'ultima grande trasformazione dell'edificio risale al 1929 con l'attuale conversione nello stile [[barocco]]. La chiesa venne consacrata il 1º settembre del 1930.
La sua fondazione avvenne per decreto legge il 28 dicembre [[1922]] (convertito in legge il 16 gennaio 1923), nemmeno due settimane dopo essere stata proposta durante una riunione informale dei massimi dirigenti fascisti (quella che sarebbe diventata il [[Gran consiglio del fascismo]]). Inizialmente pensata come milizia ad uso esclusivo del [[Partito Nazionale Fascista]] (PNF)<ref>Asserisce [[Renzo De Felice]] che ''Mussolini voleva farne sempre più un corpo militare, fascista sì, ma alle dipendenze del governo e non del partito.'' in ''Mussolini il fascista - La conquista del potere'', Einaudi, 1995, pagg. 541 sgg. Il fatto che sia stata istituita per decreto, quindi all'interno del regime di "pieni poteri" per il riordino della Pubblica Amministrazione (Legge 1601 del 3 dicembre 1922), avvalora questa ipotesi.</ref> (rispondeva solo al [[Presidente del Consiglio dei ministri (titolo)|presidente del Consiglio]] ed a lui solo era dovuto il [[giuramento]],<ref>Renzo De Felice, ''Mussolini il fascista - La conquista del potere'' cit., pagg. 431-32.</ref> in contrasto con l'obbligo di giuramento al sovrano), nel tempo con la «costituzionalizzazione» del [[fascismo]] e con un evidente contrasto con l'esercito del [[Regno d'Italia]], perse la sua esclusività nei compiti e finì col mescolarsi quasi del tutto con il [[Regio Esercito]], eccezion fatta per qualche compito puramente formale.
 
L'attiguo e alto campanile in pietra è stato edificato tra il 1769 e il 1825.
== Storia ==
=== Origini e costituzione ===
La Milizia volontaria per la sicurezza nazionale nasceva dall'esigenza del Partito Nazionale Fascista, appena giunto al potere, di irregimentare le [[squadre d'azione]] in una vera e propria milizia riconosciuta dallo Stato. A fronte di ciò, [[Benito Mussolini]] incaricava una commissione di studio, composta da [[Emilio De Bono]], [[Cesare Maria De Vecchi]], [[Aldo Finzi (politico)|Aldo Finzi]], [[Italo Balbo]] ed [[Attilio Teruzzi]], di studiare il problema.
 
Tra le opere scultoree conserva dal 1611 una statua raffigurante ''San Terenziano'' precedentemente custodita nell'omonimo oratorio di Rezzoaglio.
La commissione realizzava un progetto sulla formazione ed organizzazione di un corpo di volontari, inquadrato nell'esercito nazionale mediante regolare reclutamento, in una fascia di età compresa tra 17 e 50 anni analogamente ad altri Stati che godevano di guardie nazionali. Il progetto era approvato con una deliberazione del [[Gran consiglio del fascismo]] il 12 gennaio [[1923]], previa approvazione del [[Consiglio dei ministri]], il 28 dicembre [[1922]]; diveniva legge con il regio decreto n. 31 del 14 gennaio [[1923]]. La Milizia riceveva così il suo crisma di legalità e veniva alla luce in data 1º febbraio [[1923]], quale «Guardia armata della rivoluzione», «al servizio di Dio e della Patria».
 
== Dipendenze ==
La MVSN era sottoposta alla [[Presidenza del Consiglio dei ministri]] e, per legge, concorreva a mantenere sul territorio italiano l'ordine pubblico ed a difendere gli interessi nazionali. In caso di mobilitazione, il regio decreto n. 31/1923 ne prevedeva l'assorbimento da parte del [[Regio Esercito]] e della [[Regia Marina]]. Per finanziare la cassa di previdenza della Milizia il 23 ottobre del 1923 fu emessa una apposita serie di [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (francobolli)|francobolli]] con sovrapprezzo.
Dalla parrocchia di Rezzoaglio dipende l'oratorio di San Lorenzo a [[Villa Cella]].
 
Il regio decreto n. 1292 del 4 agosto [[1924]] faceva assurgere la MVSN a forza armata dello Stato, con dipendenza dal Ministero della Guerra, dal Regio Esercito e dalla Regia Marina (per la specialità artiglieria marittima) in merito ai reparti d'istruzione ed all'impiego bellico. Il citato decreto sanciva all'art. 1 che «La MVSN fa parte delle Forze Armate dello Stato. I suoi componenti prestano giuramento di fedeltà al Re e sono soggetti alle stesse disposizioni disciplinari e penali di quelli appartenenti al Regio Esercito». Con riferimento a quest'ultimo inciso, taluni appartenenti al PNF definivano il provvedimento normativo come «l'evirazione della Milizia».
 
[[File:Tessera MVSN.jpg|thumb|left|Tessera M.V.S.N.]]
 
=== La caduta del fascismo ===
[[File:Battaglione Mussolini.jpg|thumb|Militi dei [[battaglioni M]] della M.V.S.N.]]
Alla caduta del [[regime fascista]], il 25 luglio 1943, nonostante qualche reazione isolata da parte di singoli plotoni, la maggioranza dei reparti della M.V.S.N. rimaneva in attesa di ordini da parte del Comando generale. Lo stesso [[Battaglioni M|battaglione M]] di [[Como]], in marcia su [[Roma]], veniva fermato poco lontano dalla capitale in seguito ad un ordine impartito dal capo di s.m. della Milizia, generale [[Enzo Emilio Galbiati|Galbiati]]. La Divisione M riceveva l'ordine tra il 25 ed il 26 luglio 1943 di continuare l'attività di addestramento. Tale reparto si era peraltro messo in contatto con il comando della [[3. Panzergrenadier-Division|3. Divisione Panzergrenadier]], onde coordinare un'eventuale reazione armata, ma la cosa era rimasta lettera morta. Di lì a poco il generale Galbiati usciva di scena, lasciando l'incarico di capo di s.m. al generale del Regio Esercito [[Conticelli]].
Il generale [[Pietro Badoglio]] dava quindi l'ordine alla Milizia di rimuovere i fasci dal bavero della giubba e di sostituirli con le [[Stellette militari|stellette]]. Veniva nominato quale comandante generale il generale [[Quirino Armellini]], che prendeva il posto di Benito Mussolini. La stessa sorte subivano tutti i comandanti delle Milizie speciali, rimpiazzati con alti ufficiali del Regio Esercito o dell'Arma dei Carabinieri. Le legioni d'assalto di Camicie Nere aggregate alle divisioni del Regio Esercito furono brevemente rinominate come unità "legionarie" e successivamente iniziarono ad essere assorbite come terzo Reggimento di fanteria divisionale (trasformazione ancora in corso nella maggioranza delle divisioni al momento dell'Armistizio).
 
=== Epilogo ===
Con l'[[armistizio di Cassibile]], del 4 settembre [[1943]] reso noto l'8 dello stesso mese, la Milizia non si dissolse nello sbandamento generale delle Forze Armate italiane. I reparti schierati a nord della penisola, in [[Francia]] e nei [[Balcani]] aderirono in gran parte alla [[Repubblica Sociale Italiana]]. I reparti della MVSN passati alla RSI furono assorbiti dalla [[Guardia Nazionale Repubblicana]] e dall'esercito della RSI.
 
Il 6 dicembre [[1943]] il generale Badoglio stabiliva lo scioglimento definitivo della Milizia, con il Regio Decreto Legge 6 dicembre 1943 n. 16-B<ref>Art. 1 comma 1 R.D.L. 6 dicembre 1943 n. 16-B</ref>, disponendo il passaggio del personale in servizio nei ruoli della forza armata in cui prestava servizio al momento, con il grado ricoperto nella forza armata di provenienza.<ref>Art. 2 comma 1 R.D.L. 6 dicembre 1943 n. 16-B</ref>
 
{{cn|Alla fine della seconda guerra mondiale, la MVSN annoverava più di 14.000 caduti. Vantava nel proprio medagliere: 20 [[Ordine militare di Savoia|Ordini militari di Savoia]], 90 Medaglie d'oro, 1.232 d'argento e 2.421 di bronzo.}}
 
== Organizzazione ==
L'organizzazione della Milizia si articolava su un comando generale (il comandante generale era Mussolini, con il grado di Primo caporale d'onore; alle sue dipendenze il capo di stato maggiore, preposto a reggere il comando generale), il quale era sovraordinato a delle "Zone Camicie Nere", suddivise in gruppi e quindi in 111 legioni, di romana memoria.
 
Ogni legione si componeva di tre coorti, a loro volta formate da tre centurie; ogni centuria era formata da tre manipoli ed ogni manipolo da tre squadre. Dopo alcune modifiche sostanziali all'ordinamento, susseguitesi tra [[1929]] ed il [[1935]], nel [[1939]] si tornava alla struttura di partenza.
 
Per quanto concerne gli ufficiali, vi erano quelli in servizio permanente effettivo, quelli inclusi nei cosiddetti quadri (non abitualmente in servizio, ma richiamabili) e quelli compresi nella riserva. Il sistema prevedeva la possibilità per gli ufficiali generali e superiori, nonché per i centurioni, di transitare a domanda, dalle altre Forze Armate alla Milizia. Il Comando generale, delegato per legge, provvedeva alla nomina degli ufficiali.
 
[[File:Reparti della MVSN in piazza Siena a Roma in occasione del decennale della Marcia su Roma.jpg|thumb|Reparti della MVSN in piazza Siena a [[Roma]] passati in rivista dal Duce in occasione del decennale della [[Marcia su Roma]] 1933]]
Il servizio svolto dai miliziani della MVSN fino al grado di caposquadra (che corrisponde grosso modo a quello di sergente) non era di carattere continuativo, ma si basava su delle chiamate periodiche, in genere in vista di particolari eventi o per ragioni addestrative. La mobilitazione generale era di esclusiva competenza di Mussolini. Con l'arruolamento, diveniva obbligatoria l'iscrizione al Partito Nazionale Fascista e l'adozione del [[saluto romano]]. L'organizzazione di tale corpo, oltre ad avere una propria progressione di carriera (succedeva ad esempio che il gerarca [[Achille Starace]] fosse contemporaneamente generale della Milizia e colonnello del Regio Esercito), non poteva prescindere da una propria struttura amministrativa e sanitaria; idem per quanto concerne i cappellani militari.
 
* Squadra (Squadra) = comandata da un Capo Squadra (Sergente)
* Manipolo (Plotone) = comandata da un Capo Manipolo (Tenente)
* Centuria (Compagnia) = comandata da un Centurione (Capitano)
* Coorte (Battaglione) = comandata da un Seniore (Maggiore)
* Legione (Reggimento) = comandata da un Console (Colonnello)
* Gruppo di Legioni (Brigata) = comandate da un Console Generale (Generale di Brigata)
 
=== Organizzazioni giovanili della Milizia ===
* [[Milizia ruolo Opera nazionale balilla]]
* [[Milizia ruolo Fasci giovanili di combattimento]]
* [[Milizia ruolo Gioventù italiana del littorio]]
* [[Milizia Universitaria]]
 
=== Le specialità della Milizia ordinaria ===
In seno alla Milizia ordinaria erano altresì presenti:
[[File:Mussolini decora Camicie Nere.jpg|thumb|Mussolini decora militi verosimilmente appartenenti a [[Battaglioni M]]]]
 
* [[Milizia Coloniale]]
* [[Milizia Confinaria]] - compiti di polizia di frontiera in concorso con i [[Carabinieri]] e la [[Guardia di Finanza]]
* [[Milizia Artiglieria Contraerea]]
* [[Milizia Marittima di Artiglieria]]
* [[Milizia Fascista Albanese]]
* [[Corpo medico della MVSN|Milizia ruolo medico]]
* [[Assistenza spirituale della milizia - ruolo cappellani]]
 
=== Le Milizie speciali ===
A fianco della Milizia ''strictu sensu'' erano presenti le seguenti Milizie speciali:
* [[Milizia Ferroviaria]] - con compiti di vigilanza sul demanio ferroviario.
* [[Milizia Forestale]] - per la tutela del patrimonio boschivo.
* [[Milizia portuaria]] - compiti di vigilanza sul demanio portuale e marittimo.
* [[Milizia Postelegrafonica]] - compiti di servizio postale e polizia amministrativa.
* [[Milizia della Strada]] - in linea generale con compiti di [[polizia stradale]].
* [[Moschettieri del Duce]] - guardia d'onore del Duce a [[palazzo Venezia]].
 
=== Reparto stampa della Milizia ===
Anche la Milizia era dotata di un Ufficio centrale stampa e propaganda con sede presso il comando generale della Milizia. Del comando di questo ufficio fu incaricato il luogotenente generale [[Auro d'Alba]] che la strutturò in quattro sezioni:
* Ufficio stampa interna ed estera;
* Ufficio propaganda;
* Ufficio storico;
* Gabinetto cine-fotografico.
L'Ufficio stampa provvedeva alla regolare pubblicazione del quindicinale ''Foglio d'Ordini'' che funzionava da notiziario divulgativo sull'attività della Milizia e del periodico settimanale ''Milizia Fascista''. Vennero create anche delle biblioteche di legioni che erano sotto il diretto controllo dell'Ufficio stampa e propaganda. L'Ufficio storico provvide alla compilazione degli albi d'oro dei caduti e dei decorati, con 367 nominativi il primo volume e con 333 nominativi il secondo volume. Il gabinetto cine-fotografico comprendeva una biblioteca, una emeroteca e una fototeca.
 
== L'impiego bellico ==
 
Il primo scenario operativo della Milizia può essere considerato quello libico, nel settembre del 1923. Qui tre legioni prendevano parte agli scontri di [[Beni Ulid]], [[El Regima]], [[El Zuetina]] e [[Got el Sass]]. Il buon rendimento profuso dai reparti convinceva il governo a costituire due legioni stanziali sulla cosiddetta quarta sponda: una a [[Tripoli]] e l'altra a [[Bengasi]]. La I legione della Milizia coloniale, reclutata in Sardegna, diede invece pessimo rendimento. Innanzi tutto era stata reclutata all'esterno del partito fascista, vista la scarsità di fascisti nell'isola, ed anzi era servita come mezzo propagandistico per aggregare intorno al nascente regime delle simpatie. Per ottenere un buon numero di reclute tra i numerosi reduci della prima guerra mondiale senza impiego era stata promessa una paga di 17 lire al giorno (contro le 7 dei militari), ottenendo quindi un buon numero di adesioni; poi l'unità era stata portata in Africa Settentrionale dopo un troppo breve periodo di addestramento e, al momento del primo incontro con il nemico, constatato che la paga percepita era di sole 7 lire e non 17 come promesso, si era ammutinata. Gli ufficiali avevano completamente perso il polso della situazione e solo l'intervento delle unità del Regio Esercito volse a ripristinare una parvenza di ordine. La legione venne quindi ripartita in centurie presso altri reparti, e reimbarcata verso la Sardegna poco dopo, dove venne sciolta in maniera ingloriosa.<ref>{{Cita libro|autore = Emilio Lussu|titolo = Marcia su Roma e dintorni|anno = prima ed. Parigi 1930, ed. italian di riferimento 1975|editore = Giluo Enaudi|città = Torino}}</ref>
 
Dopo aver giurato fedeltà a [[Vittorio Emanuele III]], il 28 ottobre [[1924]], la Milizia si occupava prevalentemente della formazione militare delle giovani schiere e partecipava ad alcune operazioni di soccorso a favore di popolazioni colpite da calamità naturali ([[Valtellina]], [[1926]]). Nel [[1928]] lo Stato Maggiore dava impulso al processo di inquadramento della M.V.S.N. nelle grandi unità del Regio Esercito, mentre nel [[1934]] si rafforzava l'integrazione col predetto attraverso delle esercitazioni congiunte.
[[File:MVSN in Africa.jpg|thumb|Una Legione dell'MVSN schierata in [[Africa Orientale]].]]
 
=== Guerra d'Etiopia 1935-1936 ===
Il battesimo del fuoco giungeva nel 1935, durante la [[guerra d'Etiopia]], dove la Milizia arrivava a dislocare sette divisioni e due gruppi di battaglioni, più alcuni reparti minori. La chiamata alle armi in occasione delle operazioni nel [[Corno d'Africa]], iniziate il 3 ottobre del 1935, coinvolgeva circa 5.611 ufficiali e 162.390 [[camicie nere]] (secondo altre fonti circa 3.751 ufficiali e 112.000 militi). La campagna militare si concludeva sette mesi dopo con l'entrata ad [[Addis Abeba]] delle truppe italiane e con circa 1.290 caduti per la Milizia. Parte dei militi che avevano partecipato al conflitto rientravano quindi in [[Italia]], altri invece rimanevano in loco con compiti di polizia coloniale.
 
=== Guerra di Spagna 1936-1939 ===
Nel [[1936]] con l'inizio della [[guerra civile spagnola]], si costituiva il [[Corpo truppe volontarie italiane]], inviato in appoggio alle forze del generale [[Francisco Franco]]. Di tale contingente, circa 20.000 unità erano militi inquadrati su tre divisioni ([[1ª Divisione CC.NN. "Dio lo Vuole"|"Dio lo vuole!"]], [[2ª Divisione CC.NN. "Fiamme Nere"|"Fiamme Nere"]] e [[3ª Divisione CC.NN. "Penne Nere"|"Penne Nere"]]), che nel [[1937]] saranno ridotte a due divisioni e successivamente ad una, a cui se ne affiancherà un'altra fornita dal Regio Esercito ([[4ª Divisione fanteria "Littorio"]]). Nel [[1938]] anche l'ultima divisione della Milizia veniva smobilitata; permanevano invece sul territorio spagnolo alcune unità minori di camicie nere. I volontari della Milizia furono protagonisti nella conquista di [[Malaga]] e [[Bilbao]] ed ancora nelle battaglie dell'[[Ebro]] e di [[Santander (Spagna)|Santander]], nonché a [[Guadalajara (Spagna)|Guadalajara]], [[Tortosa]] e Levante, per poi entrare a [[Madrid]] assieme ai nazionalisti di [[Francisco Franco]]. La guerra civile spagnola si concludeva il 1º aprile [[1939]]; la Milizia annoverava tra i suoi caduti circa 3.298 persone.
 
=== Spedizione in Albania ===
{{vedi anche|Occupazione italiana dell'Albania (1939-1943)}}
Nel 1939 sei battaglioni della Milizia partecipavano all'[[Occupazione italiana dell'Albania (1939-1943)|Occupazione italiana del Regno di Albania]]. Nello stesso anno era costituita l'[[Milizia Fascista Albanese|omologa milizia albanese]], retta da ufficiali italiani ed albanesi, che in seguito sarà impiegata sul fronte greco.
 
=== La MVSN nella seconda guerra mondiale 1940-1943 ===
{{vedi anche|Battaglioni M}}
All'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno [[1940]], venivano mobilitati circa 220 battaglioni (seguiti poi da altri 81 battaglioni costieri, 51 territoriali e 29 compagnie costiere) della MVSN, nelle varie specialità, ed impiegati su tutti i fronti inquadrati in quattro [[Divisione (unità militare)|divisioni]]: la [[1ª Divisione CC.NN. "23 marzo"]], la [[2ª Divisione CC.NN. "28 ottobre"]], la [[3ª Divisione CC.NN. "21 aprile"]] e la [[4ª Divisione CC.NN. "3 gennaio"]].Tutte le 4 grandi unità al momento della dichiarazione di guerra erano stanziate in Africa Settentrionale. La 1ª la 2ª e la 4ª presero parte alla prima fase della guerra in Libia mentre la 3ª venne smenbrata e i suoi reparti servirono per completare le altre 3 grandi unità.
 
Di tale novero, circa 85.000 uomini erano in forza alla Milizia Artiglieria Contro Aerei, inquadrati in 22 legioni. La [[MILMART|Milizia Artiglieria Marittima]], subordinata alla [[Regia Marina]], si articolava invece su 10 legioni; gli organici erano di eterogenea provenienza: in genere ufficiali artiglieri in congedo ed individui esenti dagli obblighi militari.
 
In base alla struttura organizzativa prebellica, la Milizia doveva mobilitare una Legione d'assalto da aggregare a ciascuna [[Divisioni del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale#Divisioni fanteria ordinarie|divisione di fanteria ordinaria]] del Regio Esercito (quindi escluse le [[Divisioni del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale#Divisioni di fanteria motorizzata|divisioni motorizzate]], [[Divisioni del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale#Divisioni di fanteria autotrasportabile|autotrasportabili]] ed [[Divisioni del Regio Esercito nella seconda guerra mondiale#Divisioni alpine|alpine]]). Ciascuna legione d'assalto era costituita da 2 battaglioni d'assalto (mobilitati ciascuno da una diversa legione territoriale) e da una compagnia mitraglieri. A causa del numero insufficiente di battaglioni d'assalto disponibili per carenze di organico, addestrative e di equipaggiamenti all'inizio della guerra la maggioranza delle divisioni di fanteria del Regio Esercito avevano tuttavia un solo battaglione di Camicie Nere, ed alle volte neppure quello, mancanza che venne comunque colmata nel corso del conflitto.
 
La Milizia mobilitò inoltre quattro divisioni composte interamente da Camicie Nere (eccetto artiglierie e servizi, forniti dal Regio Esercito) per la [[Libia]], ma una di queste venne sbandata prima dell'inizio delle operazioni per rinforzare le altre tre. Successivamente la Milizia mobilitò diversi raggruppamenti (Grecia, Russia, Difesa del Territorio Nazionale), unità circa equivalenti ad una brigata di fanteria ed utilizzate prevalentemente come elementi della riserva di corpo d'armata o di armata.
 
Nell'ottobre [[1941]] nacquero anche i [[Battaglioni M]], reparti d'elite formati dai battaglioni d'assalto e da montagna della Milizia che si erano particolarmente distinti in combattimento.
 
Nell'estate [[1942]] per la progettata invasione di [[Malta]], ([[Operazione C3]]) fu creato un raggruppamento speciale da sbarco di Camicie nere con i seguenti reparti: XLII Battaglione CC.NN. da sbarco "Vicenza", XLIII Battaglione CC.NN. da sbarco "Belluno", L Battaglione CC.NN. da sbarco "Treviso", LX Battaglione CC.NN. da sbarco "Pola". Si addestrarono in Corsica, ma l'operazione fu bloccata nel novembre 1942.
 
==== Grecia ====
{{vedi anche|campagna italiana di Grecia}}
Dall'ottobre 1940 alla fine della campagna di Grecia nell'aprile del 1941, la M.V.S.N. impiegò in combattimento ben 56 battaglioni.
Le perdite subite furono ingentissime se si considera che ben 27 battaglioni andarono persi e fra questi 7 vennero sciolti perché ridotti agli estremi.
Alla fine della tremenda campagna i battaglioni che maggiormente si erano distinti vennero trasformati in [[battaglioni M]] che da allora costituirono il fior fiore dei reparti combattenti della M.V.S.N. Loro distintivo di onore erano le "M" rosse nella grafia di Mussolini traversate da fascetti dorati, indossate sulle mostrine nere. Nel loro inno essi si definiscono "battaglioni della morte creati per la vita"
 
I primi battaglioni a trasformarsi in "M" furono i battaglioni del raggruppamento del generale [[Enzo Emilio Galbiati|Galbiati]] e i 2 della Legione Leonessa che inquadrava militi provenienti dalle zone del bresciano. Successivamente il settore balcanico assorbirà lo sforzo di circa 144 battaglioni in compiti di guarnigione tra il 1941 ed il [[1943]].
 
==== Nordafrica ====
{{vedi anche|campagna del Nordafrica}}
In Nordafrica, le tre divisioni di camicie nere presenti subivano nel dicembre 1940 l'offensiva delle forze inglesi, che giungevano ad occupare la [[Cirenaica]]. Nell'ambito dell'operazione sopra citata tutte e tre furono distrutte in combattimento e non più ricostituite.
Il X Battaglione d'Assalto "M" venne trasferito in Tunisia nel febbraio 1943 ed assegnato sulla linea difensiva del Mareth fino alla resa delle forze dell'Asse in Africa avvenuta nel maggio dello stesso anno.
 
==== Africa Orientale Italiana ====
{{vedi anche|Campagna dell'Africa Orientale Italiana}}
In Africa Orientale le forze della MVSN (circa trenta battaglioni), inquadrate nelle [[Forze armate dell'Africa Orientale Italiana]], presero parte a tutte le fasi della campagna, dall'invasione italiana della [[Somalia britannica]], alla [[battaglia di Cheren]] alla ([[battaglia di Gondar]] nel novembre del 1941). Alla data del 10 giugno del 1940 giorno della dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna, alla difesa dell Africa Orientale Italiana erano preposti complessivamente 255.950 uomini, di cui 26.643 appartenevano alla M.V.S.N.
 
==== Fronte orientale ====
{{vedi anche|reparti italiani al fronte orientale}}
Undici battaglioni della Milizia parteciparono ai combattimenti sul fronte russo all'interno del [[CSIR]] prima e dell'[[ARMIR]] dopo. Le offensive sovietiche condotte sul fronte orientale nel corso del 1942 vedevano la distruzione di gran parte di questo contingente (rimanevano sul campo circa il 90% dei comandanti di battaglione, il 70% degli ufficiali ed il 55% dei militi).
 
==== Difesa del Territorio nazionale ====
Nell'estate stesso anno, alcuni battaglioni d'assalto e costieri della M.V.S.N. partecipavano alla difesa delle coste siciliane dallo sbarco alleato.
 
Nel maggio del 1943 nasceva la [[1ª Divisione corazzata CC.NN. "M"]], composta da circa 5.700 uomini e costituita su una ossatura di veterani del fronte greco e russo integrati da giovani volontari. In base ad un accordo diretto tra il Comando generale della Milizia e le [[SS]], i tedeschi fornirono il materiale pesante, ossia 36 mezzi corazzati (carri armati [[Panzer IV]] modello 'G' e [[Panzer III]] modello 'N' e cannoni d'assalto [[StuG III]]) e 18 cannoni [[8,8 cm FlaK#8.2C8 cm FlaK 36|Flak 36]] da 88&nbsp;mm). Dopo la caduta del fascismo ([[25 luglio 1943]]) la divisione passò sotto il controllo del Regio Esercito, venne epurata dai suoi elementi più marcatamente fascisti e fu ribattezzata [[136ª Divisione corazzata "Centauro II"]]. Dopo l'[[armistizio dell'8 settembre 1943]] venne disarmata dai tedeschi che si riappropriarono dei suoi equipaggiamenti pesanti.
 
== Le divisioni ==
* [[1ª Divisione CC.NN. "Dio lo Vuole"]]
* [[2ª Divisione CC.NN. "Fiamme Nere"]]
* [[3ª Divisione CC.NN. "Penne Nere"]]
* [[1ª Divisione CC.NN. "23 marzo"]]
* [[2ª Divisione CC.NN. "28 ottobre"]]
* [[3ª Divisione CC.NN. "21 aprile"]]
* [[4ª Divisione CC.NN. "3 gennaio"]]
* [[5ª Divisione CC.NN. "1º febbraio"]]
* [[6ª Divisione CC.NN. "Tevere"]]
* [[7ª Divisione CC.NN. "Cirene"]]
* [[1ª Divisione corazzata CC.NN. "M"]]
 
== Comandanti generali della Milizia ==
* [[Emilio De Bono]] (1º febbraio 1923-31 ottobre 1924)
* [[Italo Balbo]] (fino al 21 novembre 1924)
* [[Cesare Maria De Vecchi]] (fino al 10 luglio 1925)
* [[Asclepia Gandolfo]] (1º dicembre 1924 - 31 agosto 1925)
* [[Maurizio Ferrante Gonzaga]] (12 settembre 1925 - 9 ottobre 1926)
* [[Benito Mussolini]] (dal 12 ottobre 1926)
 
== Capi di stato maggiore della Milizia ==
* [[Francesco Sacco]] (1º febbraio 1923 - 1º dicembre 1924)
* [[Enrico Bazan]] (1º dicembre 1924 - 23 dicembre 1928)
* [[Attilio Teruzzi]] (1929 - 1935)
* [[Luigi Russo (politico)|Luigi Russo]] (3 ottobre 1935 - 3 novembre 1939)
* [[Achille Starace]] (- 16 maggio 1941)
* [[Enzo Emilio Galbiati]] (25 maggio 1941 - 26 luglio 1943)
* [[Renzo Montagna]] ad interim (17 settembre 1943 - 18 settembre 1943)
* [[Renato Ricci]] 18 settembre 1943 - fino alla costituzione della [[Guardia Nazionale Repubblicana|GNR]] l'8 dicembre 1943)
 
== Uniforme, equipaggiamento e distintivi ==
I militari erano responsabili della custodia dell'uniforme, del tutto identica a quella del Regio Esercito. Gli elementi distintivi erano il [[Fez (abbigliamento)|fez]] nero, la [[camicie nere|camicia nera]] con cravatta nera, le [[mostrina|fiamme]] nere a due punte sul bavero in luogo delle [[mostrina|mostrine]] ed i [[Fascio littorio|fasci littori]] al posto delle [[Stellette militari|stellette]]<ref>[http://www.regioesercito.it/uniformi/unimilizia35.htm Regolamento uniformi MVSN 1935.]</ref>. L'armamento in dotazione, custodito presso le armerie delle caserme della MVSN, era distribuito ai miliziani al momento della chiamata e riconsegnato al termine della stessa.
<gallery>
File:Mostrina battaglioni CCNN.jpg|Mostrina dei battaglioni CC.NN.
File:Mostrina battaglioni M.jpg|Mostrina dei [[battaglioni M]]
File:Mostrina artiglieria MVSN.jpg|Mostrina dei reparti di artiglieria della Milizia
File:Mostrina automobilisti MVSN.jpg|Mostrina degli auto-mobilisti della Milizia
File:Mostrina servizio amministrativo MVSN.jpg|Mostrina del servizio amministrativo della Milizia
File:Med mvsn.PNG|Mostrina del [[Corpo medico della MVSN]] (1º tipo)
File:Med mvsn2.PNG|Mostrina del Corpo medico della MVSN (2º tipo)
</gallery>
 
== Corrispondenza tra i gradi ==
{| class="wikitable"
|- bgcolor="EFEFEF"
!width=| [[Regio Esercito]]
!width=| MVSN<br><small>Allegato A - Art. n° 8<br>R.D. n° 832 dell'8 marzo [[1923]]<br>G.U.R.d'I. n° 98 del 26 aprile [[1923]]</small>
!width=| MVSN<br><small>R.D.L. n° 967 del 15 marzo [[1923]]<br>G.U.R.d'I. n° 112 del 14 maggio [[1923]]</small>
!width=| MVSN<br><small>Art. n° ...<br>R.D. n° ... del ... [[19...]]<br>G.U.R.d'I. n° ... del ... [[19...]]</small>
! Distintivo<br><small>Allegato B - Art. n° 11<br>R.D. n. 832 dell'8 marzo [[1923]]<br>G.U.R.d'I. n° 98 del 26 aprile [[1923]]</small>
! Distintivo<br><small>Art. n° ...<br>R.D. n° ... del ... [[19...]]<br>G.U.R.d'I. n° ... del ... [[19...]]</small>
|-
! Ufficiali Generali
|-
|[[Primo Maresciallo dell'Impero]]
|
|
| Primo Caporale d'onore
|
|
|-
| [[generale di gruppo d'Armate]]<br>[[Maresciallo d'Italia]]
|
|
| caporale d'onore
|
|
|-
| [[generale d'armata]]
|
| primo comandante generale
| comandante generale
| <small>1 aquila romana d'oro con sottopostovi trasversalmente il fascio littorio e sormontata da 3 stellette d'oro, il tutto ricamato su un rettangolo (3,5 cm x 7,5 cm) di tesseto d'argento circondato da trecciola in oro</small>
| [[File:MVSN-Comandante generale.jpg|90px]]
|-
| [[generale di corpo d'armata]]
| comandante generale
| comandante generale
| luogotenente generale capo di Stato Maggiore
| <small>1 aquila romana d'oro con sottopostovi trasversalmente il fascio littorio e sormontata da 3 stellette d'oro, il tutto ricamato su un rettangolo (3,5 cm x 7,5 cm) di tesseto d'argento circondato da trecciola in oro</small>
| [[File:MVSN-Luogotenente generale capo di manipolo.jpg|90px]]
|-
| [[generale di divisione]]
| ispettore generale di zona
| luogotenente generale
| luogotenente generale
| <small>1 aquila romana d'oro con sottopostovi trasversalmente il fascio littorio e sormontata da 2 stellette d'oro, il tutto ricamato su un rettangolo (3,5 cm x 7,5 cm) di tesseto d'argento circondato da trecciola in oro</small>
| [[File:MVSN-Luogotenente generale.jpg|90px]]
|-
| [[generale di brigata]]
| console generale
| console generale
| console generale
| <small>1 aquila romana d'oro con sottopostovi trasversalmente il fascio littorio e sormontata da 1 stelletta d'oro, il tutto ricamato su un rettangolo (3,5 cm x 7,5 cm) di tesseto d'argento circondato da trecciola in oro</small>
| [[File:MVSN-Console generale.jpg|90px]]
|-
! Ufficiali Superiori
|-
| [[colonnello]]
| console
| console
| console
| <small>1 fascio littorio ricamato in oro in campo rosso sormontato da 1 stella d'oro, l'intero distintivo contenuto in un rettangolo (3 cm x 7 cm) circondato da trecciola in oro</small>
| [[File:Fascist Rank Consul 2.jpg|90px]]
|-
| [[tenente colonnello]]
|
|
| primo seniore
|
| [[File:Fascist Rank First Senior 2.jpg|90px]]
|-
| [[maggiore]]
| seniore
| seniore
| seniore
| <small>1 galloncino orizzontale d'oro alto 2 cm e 1 galloncino orizzontale d'oro alto 5 mm, lunghi 12 cm, il secondo sovrapposto al primo parallelemente alla distanza di 5 mm l'uno dall'altro</small>
| [[File:Fascist Rank Senior 2.jpg|90px]]
|-
! Ufficiali Inferiori
|-
| [[capitano]]
| [[centurione]]
| [[centurione]]
| [[centurione]]
| <small>3 galloncini orizzontali di argento alti 5 mm e lunghi 12 cm disposti parallelemente alla distanza di 5 mm l'uno dall'altro</small>
| [[File:Fascist Rank Centurion 2.jpg|90px]]
|-
! Ufficili Inferiori - Subalterni
|-
| [[tenente]]
| capo manipolo
| capo manipolo
| capo manipolo
| <small>2 galloncini orizzontali di argento alti 5 mm e lunghi 12 cm disposti parallelemente alla distanza di 5 mm l'uno dall'altro</small>
| [[File:Fascist Rank First Chief Maniple 2.jpg|90px]]
|-
| [[sottotenente]]
|
|
| sotto capo manipolo
|
| [[File:Fascist Rank Second Chief Maniple 2.jpg|90px]]
|-
! Sottufficiali - Ruolo Marescialli
|-
| [[maresciallo maggiore]]
|
|
| primo aiutante
|
| [[File:MSVN-Primo aiutante.png|90px]]
|-
| [[maresciallo capo]]
|
|
| aiutante capo
|
| [[File:MSVN-Aiutante capo.png|90px]]
|-
| [[maresciallo ordinario]]
|
|
| [[aiutante]]
|
| [[File:MSVN-Aiutante.png|90px]]
|-
! Sottufficiali - Ruolo Sergenti
|-
| [[sergente maggiore]]
|
| capo squadra<ref>solo per i Reparti della MSVN dislocati nelle Colonie: Art. n° 1 del R.D.L. n° 3110 del 13 dicembre [[1923]] (G.U.R.d'I. n° del [[1923]])</ref>
| primo capo squadra
|
| [[File:MSVN-Primo capo squadra.jpg|90px]]
|-
| [[sergente]]
| capo squadra
| capo squadra
| capo squadra
| <small>1 galloncino orizzontale di argento alto 5 mm e lungo 12 cm</small>
| [[File:MSVN-Capo squadra.jpg|90px]]
|-
| [[sergente]]
|
| vice capo squadra<ref>solo per i Reparti della MSVN dislocati nelle Colonie: Art. n° 1 del R.D.L. n° 3110 del 13 dicembre [[1923]] (G.U.R.d'I. n° del [[1923]])</ref>
|
| <small>1 galloncino orizzontale in panno rosso alto 5 mm e lungo 12 cm</small><ref>solo per i Reparti della MSVN dislocati nelle Colonie: Art. n° 1 del R.D.L. n° 3110 del 13 dicembre [[1923]] (G.U.R.d'I. n° del [[1923]])</ref>
|
|-
! Graduati
|-
| [[caporale maggiore]]
|
|
| vice capo squadra
|
| [[File:MSVN-Vice capo squadra.jpg|90px]]
|-
| [[caporale]]
|
| [[caporale]] onorario
| camicia nera scelta
| <small>Sulla manica sinistra della giubba o della camicia, al di sopra del gomito, il corrispondente distintivo di grado in uso nell'Esercito ma ricamanto in seta rossa, e dentro l'angolo il fascio littorio ricamato in oro</small>
| [[File:MSVN-Camicia nera scelta.jpg|90px]]
|-
! Truppa
|-
| [[appuntato]]
|
|
| [[camicia nera]]
|
| [[File:RC-Carabiniere.png|90px]]
|-
| [[soldato]]
| [[camicia nera]]
| [[camicia nera]]
| legionario
|
| [[File:RC-Carabiniere.png|90px]]
|}
 
[[File:Bandiera Capo MSVN.gif|thumb|Bandiera di rappresentanza per il capo di stato maggiore della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale]]
 
== Note ==
<references />
 
== BibliografiaVoci correlate ==
* [[Rezzoaglio]]
* Vittorio Vernè, ''La milizia volontaria per la sicurezza nazionale'', La Poligrafica nazionale, 1925.
* [[Chiesa (architettura)]]
* Vittorio Vernè, ''La difesa contro aerei: nozioni elementari per le Camicie nere'', C. Ferrari, 1927.
* [[Diocesi di Piacenza-Bobbio]]
* Vittorio Vernè, ''Le camicie nere in Libia'', Provveditorato generale dello Stato libreria, 1927.
* Alessandro Melchiori, ''Milizia Fascista'', Soc. An. Tipografica Luzzanti, 1929.
* Vittorio Vernè, ''Milizia volontaria sicurezza nazionale: storia, organizzazione, compiti, impiego'', Tipografia Zaccaria, 1932.
* Vittorio Vernè, ''M. V. S. N: Organizzazione, compiti, impiego'', Zaccaria, 1934.
* [[Alessandro Tarabini]], ''La milizia volontaria per la sicurezza Nazionale nella educazione guerriera della nazione'', Pavia, Tip. Succ. F.lli Fusi, 1935.
* Alberto Tailetti, ''Milizia, Torino'', Paravia, 1938.
* [[Attilio Teruzzi]], ''La Milizia delle Camicie Nere'', Milano, Mondadori, 1939.
* Luigi Salvatorelli, Giovanni Mira. ''Storia d'Italia nel periodo fascista''. Milano, Einaudi, 1964.
* Renzo De Felice, ''Intervista sul fascismo'', (a cura di Michael A. Ledeen). Bari, Laterza, 1975.
* Lucas-G. De Vecchi, ''Storia delle unità combattenti della M.V.S.N. 1923-1943''. Roma, Giovanni Volpe Editore, 1976.
* Indro Montanelli, ''L'Italia in camicia nera''. Milano, Rizzoli, 1976.
* Ricciotti Lazzero, ''Il Partito Nazionale Fascista''. Milano, Rizzoli, 1985.
* Lucio Ceva, ''Storia delle Forze Armate in Italia''. Torino, UTET Libreria, 1999.
* [[Emilio Gentile]], ''[[Fascismo. Storia e interpretazione]]'', 2002.
* Alberto Politi, ''I legionari di Imperia : storia della 33. legione M.V.S.N. gen. Asclepia Gandolfo 1925-1943'', Pinerolo, Novantico, 2002.
* Carlo Rastrelli, ''Un esercito in camicia nera'', Storia Militare n.129 giugno 2004.
* Giorgio Vecchiato, ''[[Con romana volontà]]''. Marsilio, 2005.
* Bruno Chionetti, ''Ritratti della MVSN: legionari della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale a Savona'', Marvia Ed., 2008.
* Filippo Lombardi, Alberto Galazzetti, ''Studio bibliografico sulla milizia volontaria per la sicurezza nazionale: 735 voci bibliografiche su un esercito dimenticato'', Marvia Ed., 2009.
* Pietro Cappellari, ''La Guardia della Rivoluzione. La Milizia fascista nel 1943: crisi militare - 25 luglio - 8 settembre - Repubblica Sociale'', Herald Editore, Roma 2012.
 
== VociAltri correlateprogetti ==
{{interprogetto|commons=Category:San Michele Arcangelo (Rezzoaglio)}}
* [[Battaglioni M]]
* [[Corpo di polizia repubblicana]]
* [[Fascismo]]
* [[Guardia nazionale repubblicana]]
* [[Polizia politica]]
* [[Repubblica Sociale Italiana]]
* [[Repressione del dissenso nell'Italia fascista]]
* [[Società italiana durante il fascismo]]
* [[Storia dell'Italia fascista]]
* [[Squadrismo]]
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.diocesipiacenzabobbio.org/|Sito della diocesi di Piacenza-Bobbio}}
* [http://niehorster.orbat.com/019_italy/40_organ/ccnn_legions.htm][[Le]] Legioni della MVSN
* {{cita web|http://www.valdaveto.net/documento_594.html|Approfondimenti e fonti sul sito Valdaveto.net}}
* ''[http://www.97legione.siena.it/1926_Ordinamento_Toscana.html Ordinamento della M.V.S.N.]''[http://www.97legione.siena.it/1926_Ordinamento_Toscana.html da 97legione.siena.it]
* [http://www.regioesercito.it/milizia/mvsnrd.htm ''Documenti sulla Milizia - I Regi Decreti'' da regioesercito.it]
* [http://www.regioesercito.it/uniformi/unimilizia35.htm Regolamento uniformi MVSN 1935. ''Regolamento sull'uniforme (1935)'' da regioercito.it]
 
{{Aveto Graveglia Sturla}}
{{Milizia}}
{{portale|architettura|cattolicesimo|Liguria}}
{{Colonialismo italiano}}
{{Portale|fascismo|italia|seconda guerra mondiale|Storia d'Italia}}
 
[[Categoria:ForzeChiese armatedi dellaRezzoaglio|Michele seconda guerra mondialeArcangelo]]
[[Categoria:MiliziaChiese Volontariadedicate pera lasan SicurezzaMichele NazionaleArcangelo| Rezzoaglio]]
[[Categoria:Fascismo]]