La Repubblica (quotidiano) e Italmodel Ferrovie: differenze tra le pagine

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{{Testata giornalistica
|nome = laI RepubblicaTreni
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|prezzo = 1,00 € (venerdì e sabato 1,50 €)
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|paese = {{ITA}}
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|genere = rivista ferroviaria
*Affari&Finanza
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*Metropoli
|fondatore = Erminio Mascherpa
*D - La repubblica delle Donne
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}}
'''''la Repubblica''''' è un [[quotidiano]] [[Italia|italiano]], con sede a [[Roma]], appartenente al [[Gruppo Editoriale L'Espresso]].
 
'''''i Treni''''' (fino al 1993 '''''i Treni Oggi'''''<ref>cfr. ''I Treni Oggi'' n. 138 (giugno 1993) con ''I Treni'' n. 139 (luglio-agosto 1993)</ref>) è una [[rivista]] italiana di attualità e storia delle [[Ferrovia|ferrovie]] e di [[modellismo ferroviario]].
È il secondo quotidiano d'[[Italia]] per diffusione, dopo il ''[[Corriere della Sera]]'' di [[Milano]], con 462.262 copie di diffusione media<ref>Dati Ads-Accertamento diffusione stampa - media mobile giugno 2010|[http://www.primaonline.it/2010/09/27/83984/diffusione-dei-quotidiani-giugno-2010/].</ref>.
 
Pubblicata dalla società cooperativa Editrice Trasporti su Rotaie (ETR), esce con cadenza mensile.
 
== Storia ==
La rivista venne fondata nel 1980 da un gruppo di soci riuniti nella cooperativa ETR, proseguendo l'esperienza del periodico ''[[Italmodel Ferrovie]]'', fondato da [[Italo Briano]] e pubblicato dal 1951 al 1979<ref>Pietro Ferrari, ''Dieci anni di cooperativa ETR'', in "I Treni Oggi" n. 100 (gennaio 1990), pp. 16-17</ref>.
=== Fondazione ===
''la Repubblica'' nasce ad opera di [[Eugenio Scalfari]], già direttore del [[settimanale]] ''[[L'espresso]]''. L'editore [[Carlo Caracciolo]] (proprietario del settimanale) e la [[Mondadori]] investono 2 miliardi e 300 milioni di lire (metà per ciascuno) e il punto di pareggio è calcolato a 150.000 copie<ref>''La stampa italiana nell'età della tv'', a cura di [[Valerio Castronovo]] e [[Nicola Tranfaglia]], Laterza, Roma-Bari, 1994, pag. 8.</ref>. Quattro stanze in via Po 12 costituiscono la sede.
 
Scalfari ha chiamato con sé alcuni colleghi fidati: [[Gianni Rocca]], caporedattore centrale, poi [[Giorgio Bocca]], [[Sandro Viola]], [[Mario Pirani]], [[Miriam Mafai]], [[Barbara Spinelli]], [[Natalia Aspesi]] e [[Giuseppe Turani]]. Le vignette satiriche sono affidate alla matita di [[Giorgio Forattini]].
 
=== Primi anni di vita ===
Il quotidiano esce per la prima volta in edicola il [[14 gennaio]] [[1976]]. Si presenta al pubblico con un formato più piccolo degli altri; mancano lo sport e buona parte della cronaca. Vuole essere un "secondo giornale", con le sole notizie importanti a livello nazionale, per un pubblico che ha già letto i fatti del giorno sull'abituale quotidiano cittadino. È composto di 20 pagine ed esce dal martedì alla domenica. Al posto della [[Terza pagina]] tradizionale, la cultura è collocata nel paginone centrale. <br/>
All'inizio ''Repubblica'' è un giornale molto scritto. Quando, dopo una prima fase, la griglia ha raggiunto un'impostazione standard, la pagina inizia ad essere movimentata con l'aggiunta di illustrazioni, fotografie e disegni. Il grafico Franco Bevilacqua inventa i blocchi prefigurati: l'articolo si compone di testo e fotografie insieme (per esempio, un articolo con due foto "misura" 60 righe, uno con una foto "misura" 40 righe).
 
Durante i primi due anni di vita il quotidiano crea il proprio pubblico, ondeggiando tra la sinistra extraparlamentare e il PCI<ref>''La stampa italiana nell'età della tv'', a cura di [[Valerio Castronovo]] e [[Nicola Tranfaglia]], Laterza, Roma-Bari, 1994, pag. 9.</ref>. Nel [[1977]] Scalfari coglie la novità rappresentata dal movimento giovanile nelle università; "Repubblica" lo aggancia e comincia a crescere. Il punto di forza del quotidiano sono i commenti, sempre incisivi e schierati: anche le cronache hanno un taglio politico. Alla schiera dei redattori intanto si aggiunge [[Giampaolo Pansa]], proveniente dal ''[[Corriere della Sera]]'', che affianca Rocca e Pirani nel ruolo di vicedirettore.
 
Nel [[1978]] appare l'inserto ''Satyricon'': è il primo inserto di un giornale italiano dedicato interamente alla satira <ref>Fu una vera palestra: con Satyricon nacquero [[Emilio Giannelli|Giannelli]], [[Riccardo Mannelli]], [[Vauro]], [[Sergio Staino]], [[Ellekappa]].</ref>. All'inizio dell'anno la vendita media è di 114.000 copie. Durante i 55 giorni del [[Caso Moro|sequestro Moro]] ''la Repubblica'' appoggia incondizionatamente la linea della fermezza mentre segue con attenzione nettamente critica la scelta "trattativista" del [[Partito Socialista Italiano (1892-1994)|PSI]] di [[Bettino Craxi]]<ref>''La stampa italiana nell'età della tv'', a cura di [[Valerio Castronovo]] e [[Nicola Tranfaglia]], Laterza, Roma-Bari, 1994, pag. 9.</ref>. Il posizionamento si rivela vincente e a fine anno il quotidiano arriva a toccare le 140.000 copie. Nel [[1979]], con una tiratura media di 180.000 copie, raggiunge il pareggio di bilancio. La foliazione del giornale aumenta: le pagine vengono portate da 20 a 24. Il giornale decide per la prima volta di parlare anche di sport; a dirigere la redazione sportiva viene chiamato [[Gianni Brera]]. Nel 1979-80 appare la nota rubrica a disegni «Tutti da Fulvia sabato sera», di Pericoli e Pirella.
 
Nel [[1980]] il terrorismo colpisce da vicino ''la Repubblica''. Il [[7 maggio]] il cronista Guido Passalacqua viene gambizzato dallo stesso gruppo che il 28 uccide [[Walter Tobagi]].<br/>
Nel [[1981]] uno scandalo travolge il ''[[Corriere della Sera]]'', il cui direttore [[Franco Di Bella]] risulta essere iscritto alla [[P2]]. Ciò consente a ''Repubblica'' di aumentare il numero dei lettori e di strappare al ''Corriere'' alcune firme prestigiose, tra cui quelle di [[Enzo Biagi]] e [[Alberto Ronchey]]. Scalfari intravede l'opportunità di portare il suo giornale ai primi posti e lancia nuove iniziative per allargare la base dei lettori. Porta la foliazione a 40 pagine, per dare più spazio alla cronaca varia, agli spettacoli e allo sport. Il suo quotidiano diventa un "giornale omnibus" (un giornale per tutti i tipi di lettori).
 
Per quanto riguarda la linea politica, il giornale appoggia come sempre la sinistra riformista, cambiano invece i termini del confronto con i partiti al governo: da una parte permane l'opposizione alla politica di [[Bettino Craxi]], mentre si registra una maggiore apertura verso [[Ciriaco De Mita]], principale esponente della sinistra DC<ref name=autogenerato1>''La stampa italiana nell'età della tv'', a cura di [[Valerio Castronovo]] e [[Nicola Tranfaglia]], Laterza, Roma-Bari, 1994, pag. 28.</ref>. I risultati non si fanno attendere: nel [[1985]] "Repubblica" vende in media 372.940 copie: circa 150 mila in più della media del [[1981]]<ref name=autogenerato1 />.
 
Nel [[1986]] il giornale compie i suoi primi dieci anni. Per festeggiare il compleanno esce l'opera ''Dieci anni 1976/1985'': 10 fascicoli in carta patinata, uno per ogni anno, con la riproduzione di molti articoli originali. Il lancio dell'iniziativa editoriale avviene con uno spot che ha un buon successo: all'inizio si vede un giovane universitario che acquista il quotidiano in un'edicola. Lo stesso giovane, dieci anni dopo, è diventato un uomo. Stringe in mano lo stesso giornale, ma nel frattempo ha fatto carriera ed è diventato il manager di una grande azienda. Nello stesso anno viene introdotto l'inserto settimanale [[finanza|finanziario]] ''Affari & finanza'', diretto da [[Giuseppe Turani]]. Il ''[[Corriere della Sera]]'' è sempre più vicino; in alcune occasioni (dicembre 1986) "Repubblica" riesce anche a superare il rivale.
 
Nel [[1987]] "la Repubblica" lancia un gioco a premi: si chiama ''Portfolio'', ed è in pratica una lotteria che si basa sulla [[Borsa valori|Borsa]]. I lettori sono quindi invogliati a comprare il giornale tutti i giorni per controllare i valori delle azioni. Il gioco si rivela molto più redditizio dei supplementi, che aumentano le vendite solo per uno-due giorni alla settimana. Il quotidiano romano guadagna in 3 mesi quasi 200 mila copie, sfiorando le 700 mila di vendita media<ref>''La stampa italiana nell'età della tv'', a cura di [[Valerio Castronovo]] e [[Nicola Tranfaglia]], Laterza, Roma-Bari, 1994, pag. 37.</ref>. La Repubblica è il primo quotidiano italiano.
 
Il ''Corriere'' non sta a guardare e risponde colpo su colpo, offrendo un rotocalco in omaggio al sabato. La risposta de la Repubblica è ''[[Il Venerdì]]'', il cui primo numero esce il [[16 ottobre]] [[1987]] nello stesso giorno in cui già esce Affari & Finanza. La corazzata di via Solferino riprenderà il primato faticosamente solo due anni più tardi.
 
=== La "guerra di Segrate" ===
Nel [[1989]], convinti che per la crescita del gruppo occorresse un più solido sostegno finanziario, [[Carlo Caracciolo]] ed Eugenio Scalfari (principali azionisti del [[Gruppo Editoriale L'Espresso]]) vendono tutte le loro quote a [[Carlo De Benedetti]]. Questi, già importante azionista della [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]], porta il Gruppo Espresso in dote alla casa editrice milanese, di cui punta a diventare azionista di maggioranza acquistando i pacchetti in mano agli eredi di Arnoldo Mondadori. Gli sbarra la strada [[Silvio Berlusconi]], aprendo quella che passerà alla storia come la "guerra di Segrate" (il paese alle porte di Milano dove ha sede la Mondadori). <br/>
Tra Berlusconi, nuovo ''patron'' della Mondadori, e De Benedetti, nasce un contenzioso giudiziario che si conclude, dopo oltre due anni di battaglie finanziarie e legali, nel [[1991]] con la separazione fra il settore libri e periodici (che va al gruppo [[Fininvest]]) e quello di ''Repubblica'' ed ''Espresso'', che va a costituire il [[Gruppo Editoriale L'Espresso]], di cui la CIR di [[Carlo De Benedetti]] è azionista di maggioranza.<br/>
La controversa operazione fu al centro di una causa giudiziaria che vedeva come protagonista Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari: tale causa divenne nota sui principali organi d'informazione col nome di «[[Lodo Mondadori]]». Con sentenza del Tribunale Civile di Milano del [[3 ottobre]] [[2009]] viene statuito che la [[Fininvest]] di Berlusconi deve risarcire alla CIR di Carlo de Benedetti la complessiva somma di circa 750 milioni di euro per il danno patrimoniale conseguente alla "perdita di opportunità" per il giudizio imparziale connesso al succitato Lodo <ref>http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Sentenza-lodo-Mondadori-dalla-Fininvest-750-mln-di-euro-di-risarcimento-alla-Cir_3839039762.html</ref>. Il pagamento del risarcimento viene in seguito sospeso fino alla fine del processo d'appello, venendo comunque garantito da una [[fidejussione]] bancaria <ref>http://borsaitaliana.it.reuters.com/article/businessNews/idITMIE62809B20100309</ref>.
 
Negli anni successivi nuove iniziative editoriali arricchiscono l'offerta informativa del quotidiano. La ''Repubblica'', che dalla nascita non era mai uscita di lunedì, acquisisce per 50 milioni di lire il marchio del ''Lunedì di Repubblica'', rivista satirica, primo giornale vero/falso edito da [[Vincenzo Sparagna]], l'autore di ''[[Frigidaire (rivista)|Frigidaire]]''<ref>Il [[Gruppo editoriale L'Espresso]], in un primo momento, aveva denunciato per plagio Sparagna, ma perse la causa perché il tribunale riconobbe la legittimità del ''Lunedì di Repubblica'' come "testata originale".</ref>. Il lancio avviene il [[10 gennaio]] [[1994]]: in questo periodo il quotidiano si attesta su una tiratura media di 660.000 copie. Il [[1995]], oltre ad esser l'anno dell'introduzione dei due supplementi ''Musica! rock & altro'' e ''Salute'', è anche l'anno della rivoluzione grafica: viene infatti introdotto il colore nella prima pagina e nelle inserzioni pubblicitarie.
 
=== ''La Repubblica'' dopo Scalfari ===
 
Nell'aprile [[1996]] la direzione del quotidiano passa di mano: [[Eugenio Scalfari]] dopo vent'anni lascia il timone all'attuale direttore [[Ezio Mauro]] (che firma il giornale dal [[6 maggio]]), pur continuando a rimanere una firma importante all'interno del giornale. Nello stesso anno viene lanciato come inserto il settimanale femminile "D".
 
Il [[5 aprile]] 1996 viene aperto il sito ''http://www.repubblica.interbusiness.it'' <ref>Realizzato in collaborazione con Digital e Interbusiness (l'allora divisione internet di Telecom Italia</ref>, versione on-line sperimentale del quotidiano, lanciata in occasione delle elezioni politiche del [[21 aprile]] successivo.
 
L'esordio di Mauro alla direzione del quotidiano è caratterizzato da una clamorosa topica: il [[30 maggio]] [[1996]] viene infatti annunciata e commentata la vittoria di [[Shimon Peres]] alle elezioni israeliane, quando ancora lo spoglio non era terminato. Alla fine risulterà vincitore [[Benjamin Netanyahu]].<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/05/30/nel-nome-di-rabin.html Nel nome di Rabin]</ref>
 
Nell'agosto del 1996 ha inizio la sperimentazione ''Repubblica lavori in corso'' con l'obiettivo di collaudare l'organizzazione, i servizi, e gli strumenti redazionali per la realizzazione di una edizione on-line. In questa fase coordinano il progetto giornalistico Vittorio Zambardino, Gualtiero Pierce ed Ernesto Assante, il progetto tecnico viene coordinato da Alessandro Canepa.
 
Il [[14 gennaio]] [[1997]] viene lanciata l<nowiki>'</nowiki>'''edizione on-line''' del quotidiano ''Repubblica.it'' poi affermatosi come principale sito d'informazione italiano con oltre 10 milioni e 600 mila utenti unici<ref>Report censuario di Nielsen Netratings ottobre 2007.</ref>.
 
Nel [[2004]], attraverso un processo graduale, il quotidiano inserisce il colore in tutte le pagine. La decisione smuove tutto il mercato dei quotidiani italiani, spingendo la concorrenza ad adottare delle contromosse. In breve anche gli altri maggiori quotidiani passeranno alle pagine a colori.
 
Il [[19 settembre]] [[2007]] il quotidiano si rinnova ancora, questa volta dal punto di vista grafico e dell'impaginazione. ''la Repubblica'' si sdoppia in due giornali: uno dedicato alle notizie e un altro (denominato "R2") contenente approfondimenti e inchieste sui principali temi dell'attualità.
 
Il quotidiano può essere considerato vicino allo schieramento politico del centrosinistra anche se nel corso degli anni non ha mai risparmiato critiche ai suoi rappresentanti politici e ai partiti che lo compongono, riguardo sia alla questione morale sia alla frammentazione e disunione delle forze politiche.
 
Sin dalla sua "discesa in campo" il giornale segue una linea piuttosto critica nei confronti di [[Silvio Berlusconi]], criticando in special modo il suo [[conflitto d'interessi]] come imprenditore e politico. A fine agosto del 2009 Berlusconi ha fatto causa alla testata <ref>{{cita web|http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200908articoli/46749girata.asp|Berlusconi fa causa a repubblica|editore= La stampa|accesso=28-08-2009}}</ref> in seguito alla pubblicazione di dieci domande a lui rivolte, molte delle quali inerenti allo scandalo escort a lui direttamente collegato.
 
All'inizio del [[2010]] il quotidiano si è riavvicinato nelle vendite allo "storico" concorrente ''[[Corriere della Sera]]'': dalle -80.000 copie del marzo 2009 il divario è sceso a -30.000 nel marzo 2010 <ref>{{Cita news|autore=Claudio Plazzotta|url=http://www.selpress.com/treccani/immagini/200410C/2010042028125.pdf|titolo=''Corsera'' tallonato da ''Repubblica''|pubblicazione=[[Italia Oggi]]|giorno=20|mese=04|anno=2010|pagina=8|accesso=20-4-2010}}</ref>.
 
== Rubriche ==
 
*''L'amaca'': [[Michele Serra]] commenta un fatto del giorno.
 
*''Bonsai'': rubrica quotidiana a cura di [[Sebastiano Messina]] che commenta con ironia i recenti avvenimenti in ambito politico.
 
*''Carta canta'': su Repubblica.it [[Marco Travaglio]] mette a confronto dichiarazioni vecchie e nuove di personaggi politici, mostrandone le incongruenze.
 
*''La Notte dei Gufi'': rubrica dell'inserto del lunedì che usa l'alta finanza, l'economia e la bassa politica per staccionare le nuove frontiere della poesia on the road, libera e scalza.
 
*''Scalfari risponde'': rubrica del venerdì nella pagina dedicata alla posta dove il fondatore di Repubblica [[Eugenio Scalfari]] rispondeva ai lettori. La rubrica è stata chiusa nel 2006.
 
== Edizioni locali ==
 
''La Repubblica'' pubblica in dieci diverse località italiane una edizione locale: a [[Bari]], [[Bologna]], [[Firenze]], [[Genova]], [[Milano]], [[Napoli]], [[Palermo]], [[Parma]], [[Roma]] e [[Torino]].
 
== Inserti e supplementi ==
 
* Nel [[novembre]] del [[2004]] esordisce "La Domenica di Repubblica", ovvero 20 pagine, in uscita ogni domenica, dedicate agli approfondamenti sull'attualità, agli spettacoli, agli stili di vita, al tempo libero. "La Domenica di Repubblica" si ispira alle edizioni domenicali dei principali quotidiani anglosassoni, arricchite da numerosi inserti sui temi più svariati.
*"'L'Almanacco dei libri"': esce dal 2004 ogni sabato con 8 pagine di recensioni e classifiche.
* "'[[XL (rivista)|xL]]"': mensile dedicato ai giovani, esordisce nell'[[agosto]] [[2005]].
* "'Velvet"' (dal [[novembre]] [[2006]]): altro mensile glamour dedicato alla moda.
* '"Diario di Repubblica"': bisettimanale (martedì e venerdì) di 4 pagine all'interno del giornale, in cui vengono approfonditi importanti temi del nostro tempo analizzando una parola chiave. Alla fine dell'anno le pagine del "Diario" vengono raccolte e pubblicate in un volume rilegato in vendita in abbinamento con il quotidiano.
* "'Album di Repubblica"', inserto speciale del quotidiano.
* '"Dcasa'", supplemento mensile di "D - La Repubblica delle donne" dedicato alla casa.
*"'Metropoli"', settimanale in uscita la domenica a 10 centesimi.
*L'inserto locale ligure è lo storico quotidiano [[socialista]] genovese ''[[Il Lavoro]]''.
*Nasce nell'ottobre 2009 "R2 Cult", in uscita il sabato al posto del normale "R2", "Almalacco dei Libri", R2 Spettacoli", un inserto di 16 pagine che unisce cultura, tecnologia spettacolo e tempo libero.
 
== Iniziative editoriali ==
* "'L'Atlante di Repubblica"': volume, ad uscita di solito annuale, in cui vengono raccolti i migliori articoli di Repubblica su un argomento particolare.
* '"Le Guide di Repubblica"': manuali in cui spesso vengono affrontati argomenti di arte cultura e scienza;
*"'La Repubblica Auto'": bimestrale dedicato al mondo dei motori.
 
== Direttori ==
* Erminio Mascherpa (1980-2003<ref>Erminio Mascherpa, ''L'addio del Direttore'', in "I Treni" n. 254 (dicembre 2003), p. 5</ref>)
*dal [[1976]] al [[1996]]: [[Eugenio Scalfari]]
* Vittorio Cervigni (dal 2004<ref>Vittorio Cervigni, ''La via giusta'', in "I Treni" n. 255 (gennaio 2004), p. 4</ref>)
*dal [[1996]] ad oggi: [[Ezio Mauro]]
 
== Firme attualiCollaboratori ==
Tra i suoi collaboratori si citano, oltre al direttore [[Erminio Mascherpa]], [[Bruno Bonazzelli]], [[Piero Muscolino]] e altri studiosi, tra cui Vittorio Mario Cortese del [[Politecnico di Torino]] e Pietro Ferrari del [[Politecnico di Milano]] e i dirigenti delle [[Ferrovie dello Stato]] Fabio Cherubini e Renzo Pocaterra. Tra gli autori che vantano una significativa produzione pubblicistica compaiono Adriano Betti Carboncini, Gian Guido Turchi e, tra i [[Modellismo ferroviario|fermodellisti]], Giuseppe Mutolo<ref>Tali nomi compaiono sistematicamente negli indici per autore del periodico: [http://www.etreditrice.eu/indexitreni.php].</ref>.
{{Div col|5}}
*[[Natalia Aspesi]]
*[[Emanuela Audisio]]
*[[Corrado Augias]]
*[[Giorgio Bocca]]
*[[Tito Boeri]]
*[[Carlo Bonini]]
*[[Filippo Ceccarelli]]
*[[Pietro Citati]]
*[[Pino Corrias]]
*[[Gianni Clerici]]
*[[Leonardo Coen]]
*[[Franco Cordero]]
*[[Maurizio Crosetti]]
*[[Umberto Galimberti]]
*[[Alberto D'Argenio]]
*[[Giuseppe D'Avanzo]]
*[[Ilvo Diamanti]]
*[[Antonio Dipollina]]
*[[Massimo Giannini]]
*[[Renzo Guolo]]
*[[Alessandra Longo]]
*[[Gad Lerner]]
*[[Miriam Mafai]]
*[[Curzio Maltese]]
*[[Paolo Mauri]]
*[[Daniele Mastrogiacomo]]
*[[Francesco Merlo]]
*[[Sebastiano Messina]]
*[[Gianni Mura]]
*[[Joaquín Navarro-Valls]]
*[[Marino Niola]]
*[[Piero Ottone]]
*[[Alessandro Penati]]
*[[Mario Perniola]]
*[[Carlo Petrini (gastronomo)|Carlo Petrini]]
*[[Mario Pirani]]
*[[Franco Quadri]]
*[[Adriano Prosperi]]
*[[Federico Rampini]]
*[[Guido Rampoldi]]
*[[Maurizio Ricci]]
*[[Massimo Riva (giornalista)|Massimo Riva]]
*[[Stefano Rodotà]]
*[[Gabriele Romagnoli]]
*[[Paolo Rumiz]]
*[[Chiara Saraceno]]
*[[Roberto Saviano]]
*[[Eugenio Scalfari]]
*[[Aldo Schiavone]]
*[[Michele Serra]]
*[[Adriano Sofri]]
*[[Luigi Spaventa]]
*[[Alberto Statera]]
*[[Giuseppe Turani]]
*[[Nadia Urbinati]]
*[[Giovanni Valentini (giornalista)|Giovanni Valentini]]
*[[Bernardo Valli]]
*[[Sandro Viola]]
*[[Orazio La Rocca]]
*[[Giancarlo Zizola]]
*[[Vittorio Zucconi]]
{{Div col end}}
 
Diversi collaboratori dei primi anni della rivista, tra cui Giovanni Cornolò, Emilio Ganzerla, Angelo Nascimbene, Sergio Pautasso e Aldo Riccardi, diedero successivamente vita ad altre iniziative editoriali, tra cui le riviste ''[[Mondo ferroviario]]'' e ''[[Tutto treno]]'', con le filiazioni di quest'ultima (''[[Tutto treno tema]]'', ''[[Tutto treno & storia]]'' e ''[[Tutto treno modellismo]]'')<ref>Tali autori compaiono sistematicamente negli indici per autori del periodico: [http://www.etreditrice.eu/indexitreni.php].</ref>.
==Firme del passato==
<div style="-moz-column-count:3; column-count:3;">
*[[Guido Almansi]]
*[[Alberto Arbasino]]
*[[Gianni Baget Bozzo]]
*[[Gianni Brera]]
*[[Mario Calabresi]]
*[[Furio Colombo]]
*[[Concita De Gregorio]]
*[[Giorgio Dell'Arti]]
*[[Enrico Filippini]]
*[[Paolo Filo della Torre]]
*[[Mino Fuccillo]]
*[[Alfredo Giuliani]]
*[[Enzo Golino]]
*[[Paolo Guzzanti]]
*[[Giampaolo Pansa]]
*[[Antonio Polito]]
*[[Beniamino Placido]]
*[[Carla Ravaioli]]
*[[Gianni Rocca]]
*[[Enzo Siciliano]]
*[[Tiziano Terzani]]
</div>
 
=== Vignettisti ===
*[[Francesco Tullio Altan]]
*[[Massimo Bucchi]]
*[[Ellekappa]]
*[[Giorgio Forattini]] (fino al 1999)
*[[Giannelli]]
*[[Franco Bevilacqua]]
--- Disegnatori---
*[[Franco Bevilacqua]]
*[[Giorgio Fasan]]
*[[Massimo Bucchi]]
*[[Roberto Micheli]]
*[[Moimir Jezek]]
 
== Diffusione ==
<small>La diffusione di un quotidiano si ottiene, secondo i criteri dell'ADS, dalla somma di: Totale Pagata + Totale Gratuita + Diffusione estero + Vendite in blocco.</small>
{| {{Prettytable|text-align=right}}
|-style="background:lightblue"
! Anno
! Media mobile
|-
| 2009 || 481.001
|-
| 2008 || 518.907
|-
| 2007 || 580.966
|-
| 2006 || 588.275
|-
| 2005 || 587.268
|-
| 2004 || 586.419
|-
| 2003 || 581.102
|-
| 2002 || 579.269
|-
| 2001 || 574.717
|-
| 2000 || 566.811
|-
| 1999 || 562.494
|-
| 1998 || 562.857
|-
| 1997 || 594.213
|-
| 1996 || 575.447
|}
 
Dati [[Accertamenti Diffusione Stampa|Ads]] - Accertamenti Diffusione Stampa
 
== Note ==
<references />
 
== BibliografiaAltri progetti ==
{{interprogetto}}
*''La stampa italiana nell'età della tv'' a cura di [[Valerio Castronovo]] e [[Nicola Tranfaglia]], Laterza, Roma-Bari, 1994. ISBN 88-420-4509-8.
 
== Voci correlate ==
*[[Il Venerdì]]
*[[XL]]
*[[Gruppo Editoriale L'Espresso]]
*[[Carlo De Benedetti]]
*[[CIR (azienda)|CIR (Compagnie Industriali Riunite)]]
 
== Collegamenti esterni ==
*[ {{cita web|http://www.repubblicaetreditrice.it eu/|Sito ufficiale] della cooperativa ETR}}
*[http://m.repubblica.it/ Sito ufficiale - Versione per [[smartphone]]]
*[http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=256 La Repubblica 1976-2006] la Storia Siamo Noi, ''Rai educational'', interviste e testimonianze
 
{{L'espresso}}
{{Stampa Italiana}}
{{Portale|Editoria}}
 
{{portale|editoria|modellismo|trasporti}}
[[Categoria:Gruppo Editoriale L'Espresso]]
[[Categoria:Quotidiani italiani|Repubblica]]
 
[[Categoria:Riviste italiane]]
[[ar:لا ريبوبليكا]]
[[Categoria:Riviste di trasporti]]
[[ca:La Repubblica]]
[[Categoria:Riviste di modellismo]]
[[da:La Repubblica]]
[[Categoria:Mensili italiani]]
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