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|abitanti = 5.147
|anno = ottobre 2006
|densita = 117,8
|frazioni = Favazzina, Melia, Solano Superiore
|comuniLimitrofi = [[Bagnara Calabra]], [[Fiumara (RC)|Fiumara]], [[Roccaforte del Greco]], [[San Roberto (RC)|San Roberto]], [[Sant'Eufemia d'Aspromonte]], [[Santo Stefano in Aspromonte]], [[Sinopoli]], [[Villa San Giovanni]]
|cap = 89058
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|fiscale = I537
|nomeAbitanti = scillesi (in [[dialetto reggino]] ''scigghijtàni'')
|patrono = [[San Rocco]]
|festivo = [[16 agosto]]
|sito = http://scilla.asmenet.it
}} <!-- fine della tabella - per la compilazione vedi -> Aiuto:Comune -->
'''Scilla''' (anticamente ''u Scigghiju'' in [[dialetto reggino]]) è un [[comune]] di 5.147 abitanti della [[provincia di Reggio Calabria]]. Importante località turistica e balneare poco a nord di [[Reggio Calabria|Reggio]], ''Scilla'' costituisce uno tra i borghi più belli e caratteristici d'[[Italia]],meta di artisti in ogni epoca e di ogni nazionalità ed è una frequentatissima meta estiva.
[[Immagine:Scilla139.jpg|300px|thumb|left|Veduta da ''piazza San Rocco'' del ''[[Castello Ruffo di Scilla|Castello Ruffo]]'' con la ''Chiesa arcipretale'' e ''[[Marina Grande (Scilla)|Marina Grande]]''.]]
[[Immagine:Scilla (RC) - la chjanalèa e il castello.jpg|300px|thumb|left|Il quartiere di pescatori di ''Chianalea'' con il ''[[Castello Ruffo di Scilla|Castello Ruffo]]'']]
 
== Geografia ==
''Scilla'' è situato sull'omonima punta che sorge 22 km a nord del [[Reggio Calabria|capoluogo]]: il ''Promontorio Scillèo'' proteso sullo [[Stretto di Messina]], che anticamente veniva infatti denominato ''"Stretto di Scilla"''.
 
== Storia ==
Le origini sono certamente antichissime, confuse tra mitologia, storia, leggenda e poetiche immagini alimentate per millenni dalla suggestività dell'ambiente naturale.
 
=== Origine del nome ===
''Scilla'' veniva anticamente chiamato in [[greco antico]] ''Skylla'' o ''Skyllaion'', in [[lingua latina|latino]] ''Scylla'', dunque il nome di ''Scilla'' potrebbe probabilmente significare ''"scoglio"''.
[[Immagine:Statua di San Rocco di Scilla.jpg|thumb|right|300px|La statua di San Rocco al momento dell'uscita dalla chiesa per la processione. Scilla, [[22 agosto]] [[2007]].]]
=== Mitologia ===
{{Vedi anche|Scilla (mitologia)}}
[[Pausania]] (grammatico di [[Cesarea]]), racconta che ''Scilla'' fu figlia di [[Niso]], re di [[Megara]]. Ella facilitò a [[Minos]] perfidamente la presa di terre soggette alla maestà paterna. Il vincitore poi, non solo rifiutò di sposarla, ma l'abbandonò alle onde del mare, che ne portarono il corpo, di greca mirabile fattura, ai piedi del promontorio a cui fu dato il nome della vaga infelice fanciulla:
{{quote|esso si trova a 12 miglia da Messina, lungo la costa bruzia.|}}
 
Secondo [[Palifato]], [[Polibio]] e [[Strabone]] il primo nucleo abitato di ''Scilla'' risalirebbe ai tempi della guerra di [[Troia (Asia Minore)|Troia]]. In questa remota epoca si è soliti riconoscere nella penisola italica ondate di migrazioni di popolazioni [[penisola iberica|ibero]]-[[liguri]] provenienti dal mare e dirette verso sud. Si ritiene dunque che tali popolazioni potrebbero aver fondato qualche villaggio lungo i terrazzamenti più bassi del crinale [[Aspromonte|aspromontano]] sud-occidentale, degradante verso lo Stretto. Trattandosi di popoli di pescatori, presumibilmente elessero come area d’insediamento il sito adiacente la rupe centrale di ''Scilla'', dove la presenza dei numerosissimi scogli agevolava la pratica della pesca, consentendo al tempo stesso la costruzione delle rudimentali capanne.
 
Tale ipotesi è in parte avvalorata dallo stesso Omero allorquando, nel descrivere [[Crataia]] come madre di ''Scilla'', lascia intendere l’esistenza di uno stretto legame tra questa e la nascita del mito del ''Monstruum Scylaeum'', da intendersi sorto ancora alla prima frequentazione umana del tratto di mare antistante l’odierna cittadina. Dal momento che Crataia è da più parti identificata con il vicino torrente Favazzina, ancora ai tempi del Barrio chiamato ''fiume dei pesci'' <ref>''"De antiquitate et situ Calabriae"'', citato da [[Sertorio Quattromano]]</ref>, se ne potrebbe dedurre che gruppi di popoli dediti alla pesca, giunti via mare lungo la bassa costa tirrenica, inizialmente siano approdati alla foce di questo fiume, dove era agevole praticare l’attività, e successivamente si siano spostati più a sud, trasferendo la propria residenza presso la costa scillese, più ricca di pesci.
 
=== Prime notizie, età magnogreca ===
{{Vedi anche|Storia di Reggio Calabria|Anassila|Castello Ruffo di Scilla#Età magnogreca e romana}}
In mancanza di precedenti testimonianze attendibili circa le epoche più remote, si è propensi a far risalire la prima fortificazione di Scilla agli inizi del [[V secolo a.C.]], allorquando durante la tirannide di [[Anassilao]] la città di Reggio raggiunse una notevole importanza, che le permise di ostacolare per oltre due secoli l'ascesa di potenze rivali.
 
Strabone racconta che nel [[493 a.C.]] il tiranno di Reggio, [[Anassila|Anassila il giovane]], per porre fine alle reiterate razzie perpetrate dai [[pirati]] tirreni a danno dei commerci aperti dalla città con le colonie tirreniche, avesse mosso contro di loro con un forte esercito, sconfiggendo e scacciando i pirati da queste terre. Per i Tirreni gli innumerevoli scogli e l’alta rocca caratterizzanti la costa scillese costituivano un rifugio naturale ideale, luogo inaccessibile da cui dirigere redditizie scorrerie lungo le coste, nascondiglio sicuro per il bottino e baluardo di difesa contro eventuali controffensive nemiche.
 
Presumibilmente sorsero quindi contrasti e lotte tra i primi marinai e pescatori che avevano occupato la zona e i pirati Tirreni, alla cui bellicosità forse si deve attribuire la causa dell’arretramento dal mare dei pescatori, ostacolati dai pirati nella pratica su cui basavano il proprio sostentamento. Ciò spiegherebbe il trasferimento di residenza verso la zona alta di Scilla - l'attuale quartiere di San Giorgio - attuato da queste genti marinare, che si trasformano in agricoltori e cacciatori e mantengono poi attive le nuove pratiche fino all’età moderna.
 
Espertissimi nella navigazione, i Tirreni avevano dominato a lungo da incontrastati padroni le rotte del [[Mediterraneo]], esercitando il proprio predominio soprattutto nello Stretto, grazie al presidio posto sulla rupe scillese, all'imboccatura del canale, presumibilmente fortificato. Più tardi però questi vennero sconfitti dai reggini, vittoria questa che segna un momento significativo nella storia di ''Scilla'', considerata da Anassila un importante avamposto di controllo sulle rotte marittime. Mentre si assicura il dominio sul territorio circostante inglobando una nuova sezione del ''[[Chersoneso reggino]]'', al tempo stesso Anassila ha cura di realizzare una ''"stazione delle navi"'' a [[Punta Pacì]], ordinando la costruzione di un porto dotato di un agguerrito presidio militare.
 
L’opera di fortificazione dell’alto scoglio fu portata a termine dai successivi tiranni reggini, spesso impegnati in scontri con i pirati che combattono avvalendosi del porto fortificato appositamente costruito a [[Monacena]], verso Punta Pacì, in un luogo inaccessibile dal lato opposto allo scoglio. Baluardo della sicurezza dei reggini, la fortificazione di ''Scilla'' dotata di approdo è di fondamentale importanza agli effetti del felice esito della guerra contro la pirateria, consentendo ai tiranni di Reggio di opporre per lungo tempo una valida resistenza contro gli attacchi di nuovi nemici e contro i continui tentativi di rivalsa dei Tirreni sconfitti.
 
Agli inizi del [[III secolo a.C.]], dopo la presa di Reggio ad opera del tiranno di [[Siracusa]] [[Dionisio I]], che nel [[386 a.C.]] aveva distrutto la flotta navale della città di stanza a [[Lipari]] e nel porto di Scilla, I pirati tirreni tornarono ad essere audaci e si reinsediarono sul promontorio scillese, dove ripresero a dedicarsi alla pirateria avvalendosi del preesistente porto fortificato fino a quando, nel [[344 a.C.]], il prode [[Timoleonte|Timoleonte di Corinto]] riuscì a sconfiggerli definitivamente.
 
Per quanto riguarda la successiva storia della fortificazione dell'imponente scoglio di Scilla, si ha testimonianza di come essa coincida con la storia delle vicende che hanno caratterizzato il reggino all’indomani della tirannide siracusana.
 
In tarda età magnogreca lo scoglio scillese è una fortezza, conosciuta come ''Oppidum Scyllaeum'', successivamente potenziata nelle sue strutture militari durante l'[[antica Roma|età romana]], allorquando porto ed ''oppidum'' costituiscono un funzionale ed efficiente sistema di difesa per i nuovi dominatori del Mediterraneo.
 
=== Epoca romana ===
Alla fine del [[II secolo a.C.]], durante le guerre condotte dai Romani contro i [[Storia di Taranto|Tarantini]] sostenuti da [[Pirro]], e in particolare durante la [[prima guerra punica|prima]] e la [[seconda guerra punica]], i [[Cartaginesi]] che avevano stretto alleanza con i [[Bretti]] e circolavano liberamente lungo le coste reggine, furono fermati nella loro ascesa proprio grazie alla strenua resistenza opposta loro dalla fortificata città di Scilla, alleata di Roma.
 
L’importanza della Scilla latina cominciò a decadere all’indomani della conquista romana delle terre siciliane quando, dopo Reggio e Siracusa, Messina assurse al ruolo di nuovo caposaldo per il controllo dello Stretto.
 
Pur tuttavia Scilla, posta all’imbocco settentrionale del canale, continuò a costituire un’importante tappa d’approdo lungo la costa tirrenica continentale, tant’è che nel [[73 a.C.]], durante la guerra condotta dai romani contro gli schiavi, la cittadina sembra essere stata prescelta da [[Spartaco]], a capo dei ribelli, per accamparsi in attesa di poter attraversare lo Stretto.
 
La fuga in Sicilia, progettata dagli schiavi ribelli con il ricorso a zattere costruite col legno di [[castagno]] estratto dai boschi scillesi, non ebbe tuttavia alcun esito a causa della presenza lungo lo Stretto delle minacciose navi [[pompei]]ane.
 
Successivamente il tratto di mare antistante la cittadina fu teatro degli avvenimenti che segnarono l’ultimo scontro tra [[Pompeo]] e l'annata dei [[Triunviri]], conclusosi nel [[42 a.C.]] con la disfatta del primo.
 
In quel frangente il porto di Scilla offrì opportuno rifugio alle navi di [[Ottaviano]] pressate dalla flotta di Pompeo, allorquando il futuro Augusto, nel tentativo di rimandare lo scontro finale ad un momento a lui più propizio, colse l’importanza strategica di Scilla e, una volta liberatosi definitivamente dei rivali, decretò l’ulteriore fortificazione del suo porto.
 
=== Era cristiana ===
Dopo Ottaviano non sembra che la fortificazione scillese abbia conosciuto nuovi rimaneggiamenti, sebbene la cittadina continui a detenere l’importante ruolo di centro marittimo locale, come testimonia [[san Gerolamo]] quando, approdato nel [[385]] a Scilla durante il suo viaggio verso [[Gerusalemme]], ci ha lasciato testimonianza nel III libro delle sue opere, circa la grande esperienza dei marinai scillesi, capaci di fornirgli consigli assai utili per il buon proseguimento della navigazione.
 
Lo stato di abbandono in cui sembra trovarsi la fortezza di Scilla in tarda età romana, presumibilmente, dipende dal localizzarsi la stessa al di fuori degli itinerari terrestri percorsi dai barbari, durante le loro invasioni nel sud della penisola.
 
Costoro, infatti, nel loro “calare” a sud, utilizzano i tracciati viari romani rimasti agibili in quell’epoca di decadenza. Scilla, che non era allacciata alla [[via Popilia]], unica [[strada consolare]] esistente lungo la costa tirrenica, rimane dunque estranea ai fatti essenziali del tempo.
Difatti la Via Consolare Popilia, nel tratto più meridionale del suo percorso non bordeggiava la costa, bensì risaliva verso l’interno passando per Solano e, superate le [[Grotte di Tremusa]], raggiungeva la “statio” ai Piani della Melia, dirigendosi poi verso [[Cannitello]], «ad Fretum», senza ripiegare verso Scilla.
 
=== Età bizantina ===
Ai primi [[monaci basiliani]] gli storici attribuiscono la fondazione del [[Monastero]] e della chiesa di [[San Pancrazio]], tra l’[[VIII secolo|VIII]] e il [[IX secolo]] d.C., fortificati per volontà della stessa [[Bisanzio]], che aveva affidato ai Padri il compito di difesa delle coste dello Stretto.
 
=== Era moderna e contemporanea ===
{{S sezione}}
 
== Ritrovamenti archeologici ==
Tracce dei resti dell’antico porto, oggi scomparse a causa delle violente tempeste e delle fortissime correnti marine, furono rinvenute ancora nel [[XVIII secolo]] a seguito delle ricerche in tal senso effettuate dallo studioso locale [[Rocco Bovì]].
 
== Stemma cittadino ==
Lo stemma comunale raffigura una [[sirena (mitologia)|sirena]] [[corona (copricapo)|coronata]] con due code tenute insieme con le mani, e reca la dicitura latina "''Scyllæ Civitas''" (i cittadini di Scilla). Lo stemma non è racchiuso nel tradizionale "scudetto", tipico di gran parte dei comuni italiani.
 
== Ripartizioni cittadine e comunali ==
===Quartieri===
'''San Giorgio:''' nel centro vero e proprio denominato "San Giorgio" hanno sede il palazzo comunale e la chiesa di [[San Rocco]], patrono di Scilla.
 
'''Jeracari:''' è l'espansione più recente del centro abitato, si è formata circa trent'anni fa ed è costituita prevalentemente da cooperative, inoltre vi si trova il Campo sportivo comunale. Il quartiere è separato dal centro storico da una piccola zona disabitata e dal cimitero.Un tempo ricca di viti. Ora invece è pieni di condomini.
 
'''[[Marina Grande (Scilla)|Marina Grande]]:''' è la zona della spiaggia, delimitata, a sud e a nord, da due imponenti costoni di roccia e separata dal centro da una scogliera a strapiombo. Un'altra attrattiva di Marina Grande è la chiesa [[XVI secolo|cinquecentesca]] dello Spirito Santo, dove si trova il dipinto di [[Francesco Celebrano]] ''La discesa dello Spirito Santo'' ([[1799]])
{{Vedi anche|Marina Grande (Scilla)}}
 
'''Chianalea:''' (''a Chjanalèa'') ossia ''Piana delle [[Galea|Galee]]'', nome di un'antica imbarcazione ovvero sinonimo arcaico di [[pescespada]]. Anch'essa zona costiera situata sul versante settentrionale della scogliera che ospita il castello che la divide da Marina Grande. Chianalea offre solo pochi metri di spiaggia essendo quasi tutta la sua costa costituita da scogli e rocce che rendono pericoloso e difficile entrare in acqua. Tutta Chianalea è percorsa da un'unica strada che la connette da un lato con il porto e dall'altro con la SS18. Elemento piacevole della zona è il grande numero di case costruite quasi tutte a ridosso del mare, che le sono valse il soprannome di "piccola Venezia del Sud" . Si colloca infine a metà tra Marina Grande e Chianalea il già menzionato porto che ospita barche da pesca e, durante il periodo estivo, piccole e medie imbarcazioni da diporto.
 
===Frazioni===
Sono inoltre frazioni del comune di Scilla, separate dai quattro quartieri del capoluogo:
* '''Favazzina''', situata sulla costa tirrenica, a pochissimi chilometri a nord del capoluogo comunale, è una piccola e accogliente stazione balneare.
* '''Melia''', in cui sono fiorenti l'[[agricoltura]] e l'[[allevamento]], è situata a circa 800 m d'altezza, in una posizione ideale per la vicinanza al mare di ''Scilla'' (circa 10 minuti in auto), ed agli stabilimenti montani di [[Gambarie]].
* '''Solano Superiore''', situata alle pendici dell'[[Aspromonte]], è molto apprezzata per la mitezza del clima durante il periodo estivo. È contigua a Solano Inferiore, frazione del comune di [[Bagnara Calabra]]. Apprezzata per la coltivazione delle patate e per l'allevamento dei maiali e delle capre.
 
== Evoluzione demografica ==
{{Demografia/Scilla (RC)}}
 
== Economia ==
[[Immagine:Reggio calabria pesca tradizionale pescespada.jpg|thumb|300px|Pesca tradizionale del [[Pescespada]].]]
Una delle principali attività cui era dedita la popolazione, fino a qualche anno fa, era la pesca che trovava la sua più alta espressione nella "caccia" al pescespada (pesca tradizionale) condotta con il [[lontre]], una speciale barca a remi usata fino agli anni cinquanta, e successivamente con la [[passerella]], una speciale barca a motore con una lunga passerella a prua e una alta antenna centrale, detta ''falere'', che serve per rilevare la presenza del pesce.
 
== Amministrazioni ==
Elenco dei '''Sindaci''' e ''Commissari prefettizi'' del Comune di Scilla dal [[1946]] ad oggi:
*'''Rocco DE MARCO''', marzo 1946, sindaco
*'''Giuseppe D'AMICO''', ottobre 1946, sindaco
*'''Antonio BELLANTONI''', gennaio 1949, sindaco
*''Emanuele COLASURDO'', ''Rocco LO FARO'', novembre 1949, commissario prefettizio, sub commissario
*'''Antonia Assunta PALADINO''', giugno 1952, sindaco
*''Mario MICALE'', luglio 1954, commissario prefettizio
*''Francesco DENTE'', maggio 1955, commissario prefettizio
*'''Pietro PANUCCIO''', maggio 1956, sindaco
*'''Rocco MINASI''', gennaio 1965, sindaco
*'''Pietro PANUCCIO''', giugno 1970, sindaco
*''Rocco SICLARI'', giugno 1976, sindaco f. f.
*''Vincenzo PANZERA'', febbraio 1977, commissario prefettizio
*'''Giuseppe VITA''', luglio 1979, sindaco
*'''Antonio CARDONA''', settembre 1981, sindaco
*'''Giuseppe VITA''', aprile 1983, sindaco
*'''Gaetano CICCONE''', giugno 1983, sindaco
*'''Giuseppe PIRROTTA''', maggio 1986, sindaco
*'''Pasquale CARATOZZOLO''', luglio 1988, sindaco
*'''Pasquale CICCONE''', marzo 1992, sindaco
*'''Bruno BRIGANTI''', novembre 1992, sindaco
*'''Grazia MARTELLO''', giugno 1993, sindaco
*'''Rocco BUETI''', aprile 1997, sindaco
*'''Gaetano CICCONE''', maggio 2001, sindaco
 
== Curiosità ==
* [[San Rocco]] è il patrono della città, mentre titolare della parrocchia arcipretale è ''Maria Santissima Immacolata''.
 
* La dottoressa [[Antonia Paladino]], sindaco di ''Scilla'' negli [[anni 1950|anni '50]] del [[XX secolo]], è stata la prima donna a ricoprire la carica di ''prima cittadina'' in Italia.
==Personalità legate a Scilla==
 
*[[Alba Florio]], poetessa, vincitrice di diversi e importanti premi letterari.
*[[Antonio Imbesi]], docente universitario presso l'Università di Messina, diede il nome "Scilla" ad un'erba da lui catalogata.
*[[Vincenzo Paladino]], ordinario di Letteratura italiana presso la facoltà di Lettere dell' Università di Messina, curatore dell<nowiki>'</nowiki>''opera di [[Corrado Alvaro]]'' ed affermato critico letterario.
*[[Carmine Pirrotta]], pittore e scultore
*[[Raffaele Piria]], scienziato e chimico di fama internazionale.
*[[Luigi Gullì]], musicista
*[[Giuseppe Zagari]], medico e scienziato era considerato una delle piu grandi figure della clinica medica italiana.
*[[Giovanni Minasi]], storico
*[[Apollodoro]], medico greco che scrisse "De Vemis".
*[[Giuseppe Marino (pittore)|Giuseppe Marino]], pittore
*[[Pino Romanò]], pittore
*[[Clara De Franco]], poetessa e scrittrice
*[[Mario Benedetto]], pittore e incisore
*[[Mariano Bovi]], incisore
 
== Voci correlate ==
* [[Castello Ruffo di Scilla]]
* [[Pescespada]]
* [[Scilla (mitologia)]]
* [[Marina Grande (Scilla)|Marina Grande]]
* [[Stretto di Messina]]
* [[San Rocco]]
* [[Villa San Giovanni]]
 
==Collegamenti esterni==
* [http://www.scillaweb.com/ ''Scillaweb.com''];
* [http://scillachiese.blogspot.com/ ''Scillachiese.blogspot.com'' Sito-blog sulle chiese e il culto cattolico a Scilla].
 
== Note ==
<references />
 
{{NavProvinciaReggioCalabria}}
{{Provincia di Reggio Calabria}}
[[Categoria:Comuni della provincia di Reggio Calabria]]
[[Categoria:Comuni della Calabria]]
{{Comuni del Parco Nazionale dell'Aspromonte}}
[[Categoria:Comuni italiani]]
[[Categoria:Scilla| ]]
 
 
[[de:Scilla (Kalabrien)]]
[[en:Scilla, Italy]]
[[eo:Scilla]]
[[es:Scilla (Italia)]]
[[fr:Scilla (Italie)]]
[[he:שילה (איטליה)]]
[[ja:シッラ]]
[[nap:Scilla (RC)]]
[[nl:Scilla]]
[[pl:Scilla]]
[[pt:Scilla]]
[[scn:U Scigghiu (RC)]]
[[vo:Scilla]]