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{{Bio
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|Nome = Costas
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|Cognome = Simitis
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|PostCognome = (Κωνσταντίνος Σημίτης)
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|Sesso = M
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 6 |voce = Ludovica Martino |turno = |tipo = semplificata |data = 2019 gennaio 6 |multipla = |argomenti = televisione |temperatura = 47 }}
|LuogoNascita = Pireo
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|GiornoMeseNascita = 23 giugno
|AnnoNascita = 1936
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = politico
|Nazionalità = greco
|Immagine = Konstantinos Simitis.jpg
|PostNazionalità = . È stato 1° ministro di Grecia e leader del [[PaSoK]] dal [[22 gennaio]] [[1996]] al [[10 marzo]] [[2004]].
}}
== Biografia ==
Suo padre [[Georgios Simitis]] era un professore cui era stata assegnata la cattedra di di Economia e Commercio all'Università di Atene. Sua madre era Fani Christopoulou. Ha studiado giurisprudenza all'Università di [[Marburg]] in [[Germania]] e scienze economiche alla [[London School of Economics]]. È sposato con Daphne Arkadiou e ha due figlie, Fiona e Marilena. Suo fratello [[Spiros Simitis]] è un eminente [[giurista]] che vive in [[Germania]]. La sua residenza ufficiale è nel quartiere Kolonaki nel centro di [[Atene]].
 
=== Attività politica prima del 1981 ===
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In 1965 he returned to Greece and was one of the founders of the "[[Alexandros Papanastasiou]]" political research group . In 1967, after the military coup of [[April 21]], this group was transformed into [[Democratic Defense]], an organization opposed to the [[Regime of the Colonels|military regime]]. Simitis escaped abroad after planting bombs in the streets of Athens (in later years he acknowledged his activities on Greek MEGA TV channel) in order to avoid being jailed and became a member of the [[Panhellenic Liberation Movement]] (PAK), led by [[Andreas Papandreou]]. He also took up a position as university lecturer in [[Germany]]. He returned to Athens in 1974 and was one of the co-founders of PAK's successor, the [[Panhellenic Socialist Movement|PASOK]]. In 1977 he took up a lecturer's post at the [[Panteion University]].
--->
=== Incarichi ministeriali ===
<!---
Simitis was not a candidate for the Greek Parliament in the [[Greek legislative election, 1981|1981 elections]], but he was appointed Minister of Agriculture in the first PASOK government of that year. Following the [[Greek legislative election, 1985|1985 elections]] and his election as a deputy to the Parliament, he became Minister of National Economy; he undertook an unpopular stabilization program, trying to curb inflation and reduce deficits, but resigned his post in 1987 because he felt that his policies were being undermined. In 1993 he took over the Ministry of Commerce and Industry, but in 1995 he again resigned from the ministry and the party's Executive Bureau following a public rebuke he received by [[Prime Minister of Greece|Prime Minister]] [[Andreas Papandreou|Papandreou]].
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=== Ragioniere e funambolo ===
Il [[18 gennaio]] [[1996]], [[Andreas Papandreou]] si dimise da 1° ministro per motivi di salute. Il suo [[Movimento socialista panellenico|partito]] scelse come successore {{PAGENAME}} preferendolo ad [[Akis Tsochatzopoulos]] e [[Gerasimos Arsenis]]. [[Andreas Papandreou|Papandreou]] mantenne la carica di presidente del [[Movimento socialista panellenico|partito]] ma morì il [[23 giugno]] dello stesso anno. Ancora una volta il [[Movimento socialista panellenico|partito socialista]] si riunì in congresso per decidere sulla successione e ancora una volta la scelta cadde su {{PAGENAME}}
 
Le elezioni politiche si tennero il [[22 settembre]] e furono vinte dal [[Movimento socialista panellenico|partito socialista]], ragion per cui {{PAGENAME}} fu riconfermato nel suo incarico. Sebbene molto apprezzato in ambito europeo, il 1° ministro era guardato in patria come un [[tecnocrate]] privo del [[carisma]] del suo predecessore. I suoi denigratori coniarono per lui un nomignolo dispregiativo "il ragionieruncolo" (''logistakis in [[greco]]''), termine con cui si voleva porre in evidenza la sua abilità, quasi funambolica, nel far quadrare i conti ma anche la sua inettitudine in campo più prettamente politico, come dimostrato durante la crisi di [[Imia/Kardak|Imia]] con la vicina [[Turchia]] e nella vicenda della cattura di [[Abdullah Ocalan]]. Ancora, quando egli annunciò il [[7 gennaio]] [[2004]] la sua decisione di non volersi ricandidare all'appuntamento elettorale del [[7 marzo]], i suoi denigratori lo accusarono di vigliaccheria. Secondo la loro opinione egli voleva evitare la frustrazione di una sconfitta essendo oramai scontato che il suo [[Movimento socialista panellenico|partito]] non avrebbe vinto. Dimenticavano però che la sua permanenza alla presidenza del consiglio era stata la più duratura di tutte la storia della [[Grecia moderna]].
Fatto sta che il congresso del [[Movimento socialista panellenico|partito socialista]] da lui stesso indetto per l'[[8 febbraio]] non lo riconfermò nella carica di presidente del partito. Fu infatti sostituito con [[George Papandreou|Giorgio Papandreou]] che allora ricopriva la carica di ministro degli esteri. Nonostante il cambio di consegne il [[Movimento socialista panellenico|partito socialista]] perse le elezioni del marzo successivo in linea con le previsioni dei sondaggi precedenti.
 
=== Politica economica ===
{{PAGENAME}} si discostò molto dalla linea politica del suo [[Andreas Papandreou|predecessore]] e non esitò a prendere misure antipopolari per poter onorare gli accordi sottoscritti il [[19 giugno]] dell'anno [[2000]] che prevedevano l'ingresso della Grecia nella [[Zona euro|zona dell'Euro]]. La sua politica economica si basava sullo [[slogan]] '''"Eksynchronismos"''', termine che in italiano può essere reso come "modernizzazione". Vennero avviate importanti riforme in tema di contratti lavorativi e di regime fiscale. Fu varato un imponente programma di lavori pubblici in vista dei giochi della [[XXVIII Olimpiade]] che si svolsero ad [[Atene]] nell'agosto del [[2004]]. Alcune delle grandi opere portate a termine durante il governo Simitis furono il [[ponte Rio-Antirion]] che unisce le due sponde del canale di Corinto poco fuori la città di [[Patrasso]], il nuovo aeroporto di [[Atene]] dedicato ad [[Eleftherios Venizelos]], la [[metropolitana|metro]] di [[Atene]] e la [[via Egnatia]], una moderna autostrada che va dal porto di [[Igoumenitsa]] ai confini turchi e che prende il nome dall'antica strada consolare romana.
 
====Falsificazione dei dati macroeconomici====
Durante il governo Simitis l'inflazione rallentò dal 15% al 3%. Anche il debito pubblico decrebbe considerevolmente mentre il [[PIL]] aumentò ad un tasso del 4% cento annuo. È vero che questi dati strabilianti furono messi in discussione dal successivo governo di [[Costas Karamanlis]] che dimostrò ampiamente come essi fossero stati falsificati a bella posta per permettere al paese di poter entrare nella [[Zona euro|zona dell'Euro]]. Nel [[2006]] [[Eurostat]] stabilì che il deficit pubblico greco dell'anno 2003 ammontava al 6,1%, più del doppio della percentuale presentata a suo tempo dal governo Simitis.
 
====La vicenda dei cantieri navali====
Del resto Simitis non era nuovo a falsificazioni di bilancio: al tempo in cui era ministro dell'industria del III governo [[Andreas Papandreou|Papandreou]] (''[[1993]]-[[1996]]'') fu accusato di aver falsificato i bilanci dei cantieri navali "Skaramangàs" per poterne meglio permettere la privatizzazione. La società statale fu poi acquista dall'armatore di origine greca [[Costantino Peratikos]] che, una volta accertato che i conti della compagnia non erano poi così rosei si rifiutò di pagare gli stipendi dei dipendenti e denunciò il ministro di frode e raggiro nei suoi confronti. La vicenda ebbe larga eco sulla stampa e la tv greca e si concluse con le dimissioni di Simitis da ministro mentre l'incauto acquirente fu freddato su una strada del [[Pireo]] dalla organizzazione terroristica [[Organizzazione Rivoluzionaria 17 Novembre|"17 novembre"]] in data [[28 maggio]] [[1997]]
 
==== Il [[crack]] della borsa valori di Atene ====
La [[corruzione]], da sempre piaga endemica della pubblica amministrazione così come della vita sociale greca, non fece passi indietro durante il governo Simitis come dimostrato dal [[crack]] della [[Borsa valori di Atene]] del [[1999]]. Ne derivò uno scandalo in cui furono implicati la stesso Simitis e il suo ministro delle finanze [[Giannis Papantoniou]], rei, agli occhi dell'opinione pubblica, di avere indotto i piccoli risparmiatori a investire in azioni quotate alla [[Borsa valori di Atene|borsa di Atene]] con le loro dichiarazioni mendaci sull'andamento trionfale dell'economia nazionale. Non era una novità che la [[Borsa valori di Atene]] difetti di organi di controllo che permettono a esponenti più o meno noti dei grandi gruppi finanziari del paese di portare avanti pratiche di [[Insider trading]] ai danni dei piccoli risparmiatori. Tutto questo veniva denunciato sulle pagine dei maggiori [[quotidiani greci]] ma Simitis preferì ignorare le critiche limitandosi ad imputare responsabilità ai piccoli risparmiatori: "Che stiano più attenti" - rispose laconicamente <ref>Fonte: [http://news.kathimerini.gr/4dcgi/_w_articles_columns_895593_23/04/2003_61294 Articolo del quotidiano "Kathimerini", pubblicato in data 23/05/2003].</ref>.
 
====Lo scandalo dei fondi neri al partito socialista====
Il [[20 giugno]] [[2008]] vennero alla luce rivelazioni che la società tedesca [[Siemens AG]] aveva passato al [[PaSoK]] la somma di 1,000,000 di vecchi marchi (circa 420,000 €) nel periodo [[1994]]-[[2000]]. Le somme furono percepite da due membri del [[Movimento Socialista Panellenico|partito]]: [[Thodoros Tsouchatos]], all'epoca consigliere personale di Simitis e [[Tasos Mantelis]]. La stampa rivelava anche che circa 50 milioni di € erano stati depositati dalla [[Siemens AG|società tedesca]] su vari conti correnti in [[Svizzera]] facenti capo a imprenditori greci o a prestanomi dei due indagati <ref>Fonte: [http://www.enet.gr/online/online_text/c=110,id=6355424 Articolo del quotidiano "[[Eleftherotypia]], pubblicato in data 22/06/2008].</ref>.
. Le somme sborsate dalle [[Siemens AG]] dovevano intendersi come tangenti dovute in cambio della sua partecipazione al programma di grandi opere pubbliche elaborato dal governo Simitis in vista della [[XXVIII Olimpiade|XXVIII edizione]] dei [[giochi olimpici]] <!---
 
 
=== Interior issues ===
In 1996, the appointment of the PASOK-leaning "[[To Vima]]" newspaper editor, Stavros Psycharis, as administrator of [[Mount Athos]] was particularly criticised by the opposition [http://archive.enet.gr/1996/11/19/on-line/keimena/politiko/pol6.htm]. In 2000, Simitis was embroiled in a dispute with the Archbishop of the influential Greek Orthodox Church, [[Christodoulos]], when the Greek government sought to remove the "Religion" field from the national ID cards carried by Greek citizens, after a decision of the Greek Commission for the Protection of Citizens' Private Data. Christodoulos opposed the decision, claiming that it had been "put forward by neo-intellectuals who want to attack us like rabid dogs and tear at our flesh". [http://www.guardian.co.uk/international/story/0,,223516,00.html] He organised two demonstrations in [[Athens]] and [[Thessaloniki]], alongside a majority of bishops of the Church of Greece. The attitude of Simitis arose few supporters within his party, further fewer among other opposition parties. The [[Kostas Karamanlis|then-opposition leader]] signed a petition, organized by [[Church of Greece]], calling for a referendum on the matter. However, the inclusion of religious beliefs on ID cards, even on a voluntary basis, as the Church had asked, was subsequently deemed unconstitutional by Greek courts and the issue has been sidelined.
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=== Politica estera ===
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{{Expand-section|date=June 2008}}
While PASOK traditionalists disliked his move away from more orthodox norms of [[Democratic socialism]], and also his relative moderation on issues such as the [[Cyprus dispute]] and the [[Macedonia naming dispute]], his supporters saw both of these as positive elements of the ''eksynchronismos'' movement that Simitis was seen as spearheading.
 
During January-June 2003, Simitis, as Greek Prime Minister, exercised the presidency of the [[European Council]].
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==Note==
{{references}}
 
{{Box successione
|carica = [[Primi Ministri della Grecia|Primo Ministro della Grecia]]
|immagine= Flag of Greece.svg
|periodo = [[1996]] - [[2004]]
|precedente = [[Andreas Papandreou]]
|successivo = [[Costas Karamanlis]]
}}
 
{{Box successione
|carica = [[Presidente del Consiglio dell'Unione europea]]
|immagine= Flag of Europe.svg
|periodo = gennaio - giugno [[2003]]
|precedente = [[Anders Fogh Rasmussen]]
|successivo = [[Silvio Berlusconi]]
}}
 
[[Categoria:Biografie|Simitis, Costas]]
[[Categoria:Politici greci|Simitis, Costas]]
[[Categoria:Primi Ministri della Grecia|Simitis, Costas]]
[[bg:Костас Симитис]]
[[de:Konstantinos Simitis]]
[[el:Κωνσταντίνος Σημίτης]]
[[en:Costas Simitis]]
[[es:Costas Simitis]]
[[et:Kóstas Simítis]]
[[fi:Kostas Simitis]]
[[fr:Costas Simitis]]
[[lt:Kostas Simitis]]
[[lv:Kostass Simitiss]]
[[mr:कॉस्टास सिमिटिस]]
[[pl:Kostas Simitis]]
[[pt:Kostas Simitis]]
[[zh:科斯塔斯·西米蒂斯]]