[[Immagine:Laurentius de Voltolina 001.jpg|thumb|Immagine di una scuola risalente al [[XIV secolo]].]]
{{Avvisounicode}}
Come [[sostantivo]], (la) '''scolastica''' definisce un periodo culturale e indica il pensiero logico-filosofico [[Medioevo|medievale]] dell'Occidente latino; ciò perché fu sviluppato e insegnato con un metodo particolare, detto appunto "scolastico"<ref>''scholasticus'' era detto, nel medioevo, chi insegnava in una scuola (abazia o università)</ref>.
{{Personaggio
|medium = letteratura
|universo = [[Arda (Tolkien)|Arda]]
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|sottotipo = <!-- alter ego (cancella questa riga in tutti gli altri casi) -->
|lingua originale = inglese
|autore = [[John Ronald Reuel Tolkien]]
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|soprannome = Il Grigio Pellegrino, Il Cavaliere Bianco, Custode di [[Narya]]
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|alterego = Mithrandir, Olórin, Tharkûn, Incánus
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|editore = [[Allen & Unwin]]
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|sesso = M
|data di nascita = Creato da [[Eru Ilúvatar]] prima dell'inizio del tempo
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|razza = [[Ainur]]<ref name=gandalf/>
|etnia = [[Maiar]] di [[Manwë]] e [[Varda Elentári|Varda]]
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*[[magia]]
*[[combattimento]]
|parenti = <!-- *primo parente
*secondo parente
*... -->
|attore = [[Ian McKellen]]
|attore nota =
|doppiatore = [[John Huston]]
|doppiatore nota = (versione animata de ''[[The Hobbit (film 1977)|Lo Hobbit]]'' del 1977)
|doppiatore 2 = [[William Squire]]
|doppiatore 2 nota = (versione animata de ''[[Il Signore degli Anelli (film 1978)|Il Signore degli Anelli]]'' del 1978)
|doppiatore italiano = [[Gianni Musy]]
|doppiatore italiano nota = (''[[Il Signore degli Anelli (trilogia)|Il Signore degli Anelli]]'' di [[Peter Jackson]] e alcuni videogiochi)
|doppiatore italiano 2 = [[Gigi Proietti]]
|doppiatore italiano 2 nota = (''[[Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato]]'' di [[Peter Jackson]])
|doppiatore italiano 3 = [[Emilio Cigoli]]
|doppiatore italiano 3 nota = (versione animata de ''[[Il Signore degli Anelli (film 1978)|Il Signore degli Anelli]]'' del 1978)
|doppiatore italiano 4 = [[Antonio Paiola]]
|doppiatore italiano 4 nota = (videogiochi)
|immagine = Gandalf_film.png
|didascalia = <small>[[Ian McKellen]] interpreta Gandalf il Grigio nell'[[Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato|adattamento cinematografico]] de ''Lo Hobbit'' di [[Peter Jackson]]</small>
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|posizione template = <!--da solo (default) | testa | corpo | coda -->
|incipit = sì
}} è un personaggio di [[Arda (Tolkien)|Arda]], l'[[universo immaginario]] [[fantasy]] creato dallo scrittore inglese [[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R. Tolkien]]. Compare con un ruolo da protagonista nei romanzi ''[[Lo Hobbit]]'' e ''[[Il Signore degli Anelli]]'', oltre che ne ''[[Il Silmarillion]]'' e nei ''[[Racconti incompiuti]]''.
==Origini e suddivisione in periodi==
All'interno del ''corpus'' dello scrittore, Gandalf si distingue come uno dei membri del [[Bianco Consiglio]], l'alto comando dei Popoli Liberi nella [[Terra di Mezzo]], del quale diventa successivamente capo e guida a seguito del tradimento di [[Saruman]]. Il ruolo di Gandalf ne ''[[Lo Hobbit]]'' e ''[[Il Signore degli Anelli]]'' è quello di guida per i protagonisti, [[Bilbo Baggins|Bilbo]] e [[Frodo Baggins]] rispettivamente. Ne ''Il Signore degli Anelli'', oltre ad essere uno dei principali baluardi della resistenza contro l'[[Oscuro Signore]] [[Sauron]], Gandalf è anche il capo della ''[[Compagnia dell'Anello (personaggi)|Compagnia dell'Anello]]''.<ref name=references1/>
Dal greco ''scholastikos'' (che significa letteralmente "educato in una scuola", "istruito"), la filosofia scolastica cercava di conciliare la fede [[Cristianesimo|cristiana]] con un sistema di [[ragione|pensiero razionale]], specialmente quello della [[filosofia greca]]. Il "periodo scolastico" si riferisce soprattutto al medio e [[Basso Medioevo]] in Occidente, quando il [[Cristianesimo]] conobbe una rinascita intellettuale e fu sfidato dal pensiero razionale dell'[[Islam]].
Cronologicamente, esso copre il periodo che va dall'[[VIII secolo]] al [[Rinascimento]]. Si suddivide in:
Nelle altre opere, Gandalf viene citato nei ''Racconti Incompiuti'', nei quali vengono aggiunti dettagli sulla sua origine e alcuni fatti antecedenti la trama de ''Il Signore degli Anelli''.<ref name="UnfTalesIndex">{{Cita | J.R.R Tolkien, ''Racconti Incompiuti''| pp. 574|Racconti incompiuti}}</ref> Ne ''Il Silmarillion'', invece, vengono aggiunti dettagli sulle dinamiche del Bianco Consiglio durante la storia de ''Il Signore degli Anelli'' e ''Lo Hobbit''.<ref>{{Cita | J.R.R Tolkien, ''Il Silmarillion''| pp. 358 e seguenti|Il Silmarillion}}</ref>
* Epoca pre-scolastica (dall'[[VIII secolo]] al [[IX secolo]]) con la fondazione della ''scola Palatina'' diretta prima da [[Alcuino di York]] e in seguito da [[Giovanni Scoto Eriugena]];
* Alta Scolastica (dall'[[X secolo]] al [[XII secolo]]) la cui figura di spicco fu [[Anselmo d'Aosta]], a cui seguirono altri come [[Pietro Abelardo]];
* Bassa Scolastica, ossia il periodo d'oro coincidente con il [[XIII secolo]], grazie alla diffusione del pensiero di [[Alberto Magno]] e [[Tommaso d'Aquino]], a cui si contrappone specularmente quello di [[Bonaventura da Bagnoregio|Bonaventura]];
* Tarda Scolastica, collocabile dopo [[Duns Scoto]], il cui principale esponente fu [[Guglielmo di Ockham]].
La scolastica ebbe origine dall'istituzione delle ''scholae'', ossia di un sistema scolastico-educativo diffuso in tutta Europa che garantiva una sostanziale uniformità di insegnamento. Esso fu il primo, e forse unico, sistema scolastico organizzato su vasta scala della storia dell'Occidente. Era stato [[Carlo Magno]] a volerlo, il quale, dando avvio alla "[[rinascita carolingia]]", aveva fondato ad [[Aquisgrana]] la ''[[Schola palatina (Aquisgrana)|Schola palatina]]'', per favorire l'istruzione delle genti e la diffusione del sapere allo scopo di dare unità e compattezza al [[Sacro Romano Impero]]. A tal fine si era servito dei monaci [[Ordine di San Benedetto|benedettini]], i quali avevano salvaguardato la cultura dei classici tramite la ricopiatura dei testi antichi, non solo di quelli religiosi ma anche scientifici e letterari: le loro abbazie divennero così i centri del nuovo sapere medievale.
== Ispirazione ==
[[File:Odin disguised as a Traveller.jpg|left|thumb|140px|''Odino il Vagabondo'', del [[1914]].]]Nella sua biografia su [[Tolkien]], [[Humphrey Carpenter]] descrive un dettaglio importantissimo riguardo un viaggio dell'autore in [[Svizzera]] nell'estate del [[1911]] nel quale avrebbe preso l'ispirazione del personaggio dopo aver acquistato una cartolina intitolata ''Der Berggeist'':<ref name=references>{{cita web |autore= Beatrice Manganelli|url= http://www.fantasymagazine.it/notizie/3119/der-berggeist-gandalf-in-vendita/ |titolo= Der Berggeist: Gandalf in vendita |accesso= 11-05-2012|formato=|lingua={{It}}|editore=|anno=2005|mese=luglio|urlarchivio=|dataarchivio=|id=|citazione= }}</ref>
Gli insegnamenti erano divisi in due rami:
{{quote|Prima di tornare in [[Inghilterra]], Tolkien acquistò alcune cartoline illustrate, tra cui la riproduzione di un quadro di un artista tedesco, [[Josef Madlener]]. Il suo titolo è ''Der Berggeist'' (''Lo spirito della montagna'') e raffigura un vecchio con una lunga barba bianca seduto su una roccia sotto un pino, con indosso un cappello rotondo a tesa larga e un lungo mantello. [...] Tolkien conservò questa cartolina con ogni cura, e molto tempo dopo scrisse, sul frontespizio della cartellina in cui la conservava, "Ispirazione di Gandalf"}}
*l'arte del [[trivio]] (ovvero il complesso delle materie ''letterarie'');
*l'arte del [[quadrivio]] (il complesso delle materie ''scientifiche'').
Preposto all'insegnamento di queste arti cosiddette "[[arti liberali|liberali]]" era anticamente lo ''Scholasticus'', a cui in seguito si affiancò un ''[[Magister artium]]'', di grado superiore, esperto in [[teologia]]. Le lezioni si svolgevano dapprima nei [[monastero|monasteri]], poi progressivamente nelle [[scuola cattedrale|scuole annesse alle cattedrali]], e infine nelle [[università]].
Il dipinto originale è stato poi aggiudicato presso [[Sotheby's]] a [[Londra]] il [[12 luglio]] [[2005]] per £ 84.000.<ref>{{cita web|url = http://www.sothebys.com/it/catalogues/ecatalogue.html/2005/english-literature-history-l05407#/r=/it/ecat.fhtml.L05407.html+r.m=/it/ecat.lot.L05407.html/423/ |titolo= Prezzo all'asta di De Derggeist presso Sothesby's, Londra|accesso=17-05-2012}}</ref> Madlener aveva ceduto il dipinto al proprietario precedente negli [[Anni 1940|anni quaranta]], affermando che le montagne sullo sfondo erano le [[Torri del Vajolet]], sulle [[Dolomiti]].<ref name="zimmerman">{{cita libro|nome=Manfred|cognome=Zimmerman|titolo=The Origin of Gandalf and Josef Madlener|=editore=Mythlore 34|anno=1983}}</ref>
==Caratteristiche e metodi==
Per quanto riguarda l'origine del nome, "Gandolf" appare in un romanzo fantasy di [[William Morris]] del 1892, ''[[La fonte ai confini del mondo]]''. Il libro di Morris descrive un "viaggio magico" che coinvolge [[elfo|elfi]], nani e umani in un'ambientazione pseudo-[[medioevo|medievale]] che sono conosciute per aver ispirato profondamente Tolkien.<ref>{{cita libro|autore=Hammond and Scull|titolo=The J. R. R. Tolkien Companion and Guide|editore=Houghton Mifflin|pagine = 816 |anno=2006}}</ref>
[[File:Saint Thomas Aquinas.jpg|thumb|[[Tommaso d'Aquino]]]]
In una lettera del 1946, Tolkien afferma di aver concepito Gandalf come un ''"Vagabondo odinico"''.<ref>"Odinic Wanderer". {{Cita|Lettere|no. 107}}</ref> Altri autori hanno paragonato Gandalf al dio nordico [[Odino]] nella sua forma di Vagabondo, un vecchio uomo con un occhio solo, una lunga barba bianca, un ampio cappello bianco stropicciato, e un bastone.<ref>{{Cita libro |cognome=Burns |nome=Marjorie |titolo= Perilous Realms: Celtic and Norse in Tolkien's Middle-earth |anno=2005 |editore=University of Toronto Press |id=ISBN 0-8020-3806-9 |pagine=97}}</ref> Secondo altri critici,<ref>"Gandalf shares many attributes with previous Merlin figures, but he is by no means a carbon copy of previous exemplars." {{cita pubblicazione
| quotes = | autore = Frank P. Riga | coautori = | data = | anno = 2008 | mese = settembre | titolo = Gandalf and Merlin: J.R.R. Tolkien's Adoption and Transformation of a Literary Tradition. | rivista = MythLore | numero = | pagine = | lingua = inglese | accesso = | abstract = | cid =
}}</ref> Gandalf presenta alcune somiglianze con [[Mago Merlino|Merlino]], personaggio centrale delle [[Re Artù|leggende arturiane]].
Il carattere fondamentale della filosofia scolastica consisteva nell'illustrare e difendere le verità di fede con l'uso della [[ragione]], verso la quale si nutriva un atteggiamento positivo. A tal fine, essa privilegiò la sistematizzazione del sapere già esistente rispetto all'elaborazione di nuove conoscenze.
==Biografia==
===Valinor e arrivo nella Terra di Mezzo===
Gandalf appartiene all'ordine degli [[Istari]] o Stregoni, spiriti della stessa essenza dei [[Valar]], ma dotati di poteri minori<ref name=gandalf>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Il Ritorno del Re''| Appendice B - "Il calcolo degli anni", pp. 1295-1296-1298|Il Signore degli Anelli}}.</ref>. In uno scritto, riportato nei ''[[Racconti incompiuti]]'', Tolkien dice che molti a [[Gondor]] ritenevano che egli non fosse altro che l'ultima incarnazione di [[Manwë]], il Capo dei Valar, prima del suo definitivo ritiro sul [[Taniquetil]] prima della [[Dagor Dagorath]].<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''|p. 523|Racconti incompiuti}}.</ref>
L'intento degli scolastici era quello di sviluppare un sapere armonico, integrando la [[rivelazione#Cristianesimo|rivelazione cristiana]] con i sistemi filosofici del mondo greco-ellenistico, convinti della loro compatibilità, e anzi vedendo nel sapere dei classici, in particolare dei grandi pensatori come [[Socrate]], [[Platone]], [[Aristotele]], [[Plotino]], una via in grado di elevare all'accettazione dei [[dogma|dogmi]] cattolici.
Gli Istari, incarnati in corpi di [[Uomini (Tolkien)|Uomini]], vennero inviati dai Valar per contrastare la malvagità proveniente da Est.<ref name= IstariGandalf > {{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''| pp. 519-520|Racconti incompiuti}}.</ref><ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''| p. 514|Racconti incompiuti}}.</ref> Egli dimorava nel giardino di Irmo a [[Valinor]].<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''| pp. 525|Racconti incompiuti}}.</ref> È considerato il più saggio del suo ordine sia dai Valar quanto dagli altri tre Istari inviati nella [[Terra di Mezzo]], che videro invece cupidigia e brama di potere in [[Saruman]]. Gandalf fa il suo arrivo nella [[Terra di Mezzo]] all'inizio dell'XI secolo della [[Terza Era]], ultimo tra tutti gli Istari,<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''| pp. 526|Racconti incompiuti}}.</ref> per aiutare e sostenere coloro che si opponessero a [[Sauron]]. Egli venne scelto espressamente da [[Manwë]], ma Gandalf in un primo momento rifiutò, non ritenendosi all'altezza del compito.<ref name= IstariGandalf /> Manwë e [[Varda Elentári|Varda]], a riprova della considerazione che avevano per lui, gli ingiunsero di partire, «non come terzo»<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''| pp. 519|Racconti incompiuti}}.</ref> (due [[Istari]] erano già stati scelti). Gandalf è considerato il "Nemico di Sauron", e con lui condivide la razza (sono entrambi [[Maiar]]), con la differenza che lo spirito di Gandalf è incarnato, con tutte le conseguenze che essa implica (come paura, dolore, stanchezza, fame e sete), inoltre gli era fatto divieto di opporre il proprio al suo potere e di cercare di dominare [[Elfi (Tolkien)|Elfi]] e uomini con la forza o con la paura.<ref name= IstariGandalf />
Al suo arrivo [[Círdan]] il Carpentiere, «che vedeva più lontano di chiunque altro sulla Terra di Mezzo», aveva riconosciuto in lui il più possente fra quelli che arrivarono, nonostante fosse più minuto e apparentemente il più vecchio, e gli aveva donato uno dei tre Anelli degli Elfi, [[Narya]], l<nowiki>'</nowiki>''Anello di Fuoco'' dal colore rosso, con queste parole:<ref name=gandalf/>
L'utilizzo della [[ragione]], che essi vedevano sapientemente esercitata nei testi greci, veniva messo in rapporto con la [[fede]] non allo scopo di dimostrarne i fondamenti, quanto piuttosto per contrastare le tesi eretiche e cercare di convertire gli atei.
''{{quote|Grandi fatiche e pericoli ti aspettano, e, per tema che il tuo compito si riveli troppo grande e gravoso, prendi questo Anello per tuo aiuto e conforto
[...] Io ritengo che in giorni a venire dovrà essere in mani più degne delle mie, che lo tengano per accendere tutti i cuori al coraggio.''}}
Dallo studio dei testi greci nasce il problema degli universali (cioè del ''[[logos]]'', della forma) che viene sviluppato in modi differenti per tutta la scolastica.
Fu colui che riportò l'[[Elessar]] da [[Valinor]], per poi donarlo a [[Galadriel]]. In seguito viaggiò per molto tempo nella Terra di Mezzo imparando ciò che aveva dimenticato incarnandosi in un corpo e portando speranza in mezzo alla gente.
*''forma ante rem:'' l'essenza è prima della realtà (o della materia) come ritenevano [[Platone]] e [[Agostino d'Ippona]];
*''forma in re:'' l'essenza al di fuori della materia non ha alcun senso, come insegnava [[Aristotele]];
*''forma post rem:'' la "cosiddetta" essenza non è che un nome, ovvero una convenzione che deduciamo dall'analisi delle caratteristiche di una serie.
[[Tommaso d'Aquino|Tommaso]], sulla scorta di [[Anicio Manlio Torquato Severino Boezio|Boezio]], riteneva che gli universali esistessero sia ''ante rem'' come [[Idea]] nella mente di [[Dio]], sia ''in re'' come forma delle varie realtà, sia ''post rem'' come concetto formulato nella mente dell'uomo.
===''Lo Hobbit''===
{{vedi anche|Lo Hobbit}}
Ne ''[[Lo Hobbit]]'', Gandalf aiuta la compagnia dei Nani di [[Thorin Scudodiquercia]] a recuperare il tesoro all'interno della [[Montagna Solitaria]] di [[Erebor]], infestata da un drago, [[Smaug]]. Della compagnia organizzata da Gandalf fa parte anche [[Bilbo Baggins|Bilbo]] nel ruolo di scassinatore.<ref name=gandalf3>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lo Hobbit''| Capitolo 1 - "Una riunione inaspettata", pp. 24-25|Lo Hobbit}}.</ref> Durante il viaggio lo stregone funge da guida ed esploratore: al ritorno di una di queste esplorazioni salva i Nani e Bilbo da tre [[Troll (Tolkien)|Troll]], facendoli litigare e dando tempo al sole di sorgere e di tramutarli in pietra. In questa occasione, inoltre, dopo essere riuscito a scoprire la caverna dei Vagabondi, si impossessa di una delle loro spade elfiche, [[Glamdring]].<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lo Hobbit''| Capitolo 2 - "Abbacchio arrosto", p. 43|Lo Hobbit}}.</ref>
A Tommaso, sostanzialmente fautore di un indirizzo filosofico [[realismo (filosofia)|realista]], si contrapposero i sostenitori del [[nominalismo]], secondo cui l'universale era solamente un ''flatus vocis'',<ref>Locuzione latina usata da [[Anselmo d'Aosta]] nel XII secolo per definire il nominalismo estremo di [[Roscellino di Compiègne]].</ref> cioè appunto un nome e nient'altro.
Successivamente, il gruppo viene attaccato dai Goblin, e Gandalf è l'unico, tramite la sua magia, a non essere catturato. Proprio lui poco dopo salva i nani e lo hobbit dalle grinfie del Re dei Goblin, uccidendolo.<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lo Hobbit''| Capitolo 4 - "In salita e in discesa", p. 60|Lo Hobbit}}</ref> Fuggito dalle caverne insieme ai nani e a Bilbo, viene inseguito da Orchi e Lupi Mannari, per poi essere salvato dal Signore delle Aquile; egli infatti aveva un debito di riconoscenza con lo stregone, dato che egli una volta gli aveva curato una ferita.<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lo Hobbit''| Capitolo 6 - "Dalla padella alla brace", p. 94|Lo Hobbit}}.</ref>
Poiché del resto la scolastica si sviluppò in varie ''scholae'' europee e quindi in realtà diverse, era inevitabile che in ogni ''schola'', avendo esse differenti esigenze e finalità, i pensieri e i metodi acquistassero caratteristiche diverse. Vi erano quindi ''scholae'' più vive e attive dove spesso si accendevano contrasti tra gli intellettuali più conservatori e i maestri d'arte, i più innovativi.
Dopo aver raggiunto la Casa di [[Beorn]] ed essersi ripreso dalla fatica del viaggio, Gandalf abbandona il gruppo temporaneamente per sbrigare altre faccende.<ref name=alloggi>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lo Hobbit''| Capitolo 7 - "Strani alloggi", p. 114|Lo Hobbit}}.</ref> Nelle Appendici de ''Il Signore degli Anelli'' viene rivelato che la sua assenza è giustificata dal fatto che lo stregone si rechi al [[Bianco Consiglio]] per decidere se attaccare [[Dol Guldur]], fortezza di [[Sauron]].<ref name=gandalf/> Successivamente, Gandalf, dopo l'attacco inferto a Sauron, ricompare in occasione della [[Battaglia dei Cinque Eserciti]].<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lo Hobbit''| Capitolo 17 - "... e scoppia il temporale", p. 310|Lo Hobbit}}.</ref>
Gli scolastici svilupparono in tal modo un peculiare metodo di indagine speculativa, noto come ''[[quaestio]]'',<ref>La ''questione'', più che una domanda, era un modo di procedere logicamente a partire da un'aporia o una contraddizione all'interno di un argomento. Secondo B. Geyer «la forma caratteristica in cui la Scolastica pensa ed espone ciò che pensa è la ''[[quaestio]]''», che è per lui «il prodotto più caratteristico del [[Filosofia medievale|pensiero medioevale]]» (B. Geyer, ''Der Begriff der scholastischen Theologie'', Schroeder, Bonn 1926, pag. 113).</ref> basato sul commento e la discussione dei testi all'interno delle prime [[università]]. I vari dibattiti, tuttavia, dovevano seguire delle regole e dei riferimenti precisi, tra i quali vi era in particolare la [[logica matematica|logica formale]] di [[Aristotele]].<ref>«La certezza della retta comprensione e di un accordo genuino con l'insieme si ottiene grazie ad una "[[quaestio|messa in questione]]" di ogni singola affermazione in concorrenza con affermazioni alternative direttamente e formalmente contraddittorie (''propositiones dubitabiles'') e una soluzione di tali "dilemmi" attraverso una discussione basata sulle regole della [[dialettica]]» (M. De Rijk, ''La philosophie au moyen âge'', E.J. Brill, Leiden 1985, pag. 98).</ref> Valevano poi le ''[[autorità|auctoritas]]'', che erano rappresentate dagli scritti dei Padri della Chiesa (filosofia [[patristica]]), dai [[Bibbia|testi sacri]], e da scritti della tradizione cristiana.
===''La cerca di Erebor''===
{{vedi anche|Racconti incompiuti}}
''[[La Cerca di Erebor]]''<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''|parte terza, capitolo III, p. 425 e ss.|Racconti incompiuti}}.</ref> costituisce un racconto in prima persona di Gandalf ai fatti accaduti nella prima parte de ''Lo Hobbit''. In questo racconto si narra di come Gandalf sia penetrato a [[Dol Guldur]], trovando il delirante [[Thrain II]], il quale lo prega di dare al figlio [[Thorin Scudodiquercia]] una mappa della città di [[Erebor]] e una chiave. In seguito Gandalf concepisce l'idea di proporre l'hobbit [[Bilbo Baggins]] come "scassinatore" per i Nani, intuendo che fosse necessario per loro riconquistare il loro regno perduto a discapito del drago [[Smaug]]. Gandalf racconta intuisce l'utilità nella storia degli [[Hobbit]] e di [[Bilbo Baggins|Bilbo]] nello specifico e casualmente incontra [[Thorin II]]: i fili della ragnatela si uniscono nella sua mente. Gandalf inoltre narra di come sia stato difficile superare la diffidenza iniziale di Thorin verso Bilbo, il quale lo riteneva un essere "molle come il fango della Contea, e stupido."<ref>{{Cita| J.R.R. Tolkien, ''|p. 430|Racconti incompiuti}}.</ref>
Affidarsi all'interpretazione fornita in precedenza dalle ''auctoritates'' equivaleva, in sostanza, alla decisione di affidarsi a una voce ufficiale e decisa dai concili, per cui esisteva l'auctoritas in campo medico ([[Galeno]]), quella in campo metafisico ([[Aristotele]]) e quella in campo astronomico ([[Claudio Tolomeo|Tolomeo]]).
===''Il Signore degli Anelli''===
{{vedi anche|Il Signore degli Anelli}}
All'inizio de ''[[Il Signore degli Anelli]]'', ambientato circa sessant'anni dopo il termine de ''Lo Hobbit'' Gandalf consiglia a Bilbo di lasciare in eredità al nipote [[Frodo Baggins|Frodo]] l'anello magico trovato nella precedente avventura con i Nani.<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''La Compagnia dell'Anello''| Capitolo I (libro I) - "Una festa lungo attesa", pp. 61-62|Il Signore degli Anelli}}.</ref> Riparte quindi dalla Contea per sincerarsi della natura dell'Anello e, una volta confermata tale ipotesi, ritornerà a Casa Baggins, informando Frodo, che decide di lasciare la Contea.<ref name=anello>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''La Compagnia dell'Anello''| Capitolo II (libro I) - "L'ombra del passato", pp. 96-97|Il Signore degli Anelli}}.</ref> Mentre gli Hobbit si recano a Brea, Gandalf decide, sotto consiglio di [[Radagast]], di partire verso [[Isengard]], residenza di [[Saruman]],<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''La Compagnia dell'Anello''| Capitolo II (libro II) - "Il Consiglio di Elrond", p. 325|Il Signore degli Anelli}}.</ref> ignaro del fatto che Saruman abbia deciso di tradire gli altri stregoni, volendo il potere dell'Anello per sé.<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''La Compagnia dell'Anello''| Capitolo II (libro II) - "Il Consiglio di Elrond", pp. 327-328|Il Signore degli Anelli}}.</ref> Nasce uno scontro, da cui Gandalf esce sconfitto e viene imprigionato nella torre di [[Orthanc]].<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''La Compagnia dell'Anello''| Capitolo II (libro II) - "Il Consiglio di Elrond", p. 329|Il Signore degli Anelli}}.</ref>
Come già aveva fatto notare [[Giovanni Scoto Eriugena]], però, non era la ragione a fondarsi sull'autorità, ma l'autorità a fondarsi sulla ragione: gli Scolastici così mantennero sempre una forte coscienza critica verso le fonti del loro sapere.<ref>«La vera autorità, in effetti, non contraddice la retta ragione, così come la retta ragione non contraddice la vera autorità; è dunque fuori di dubbio che entrambe promanano da un'unica fonte, e cioè dalla sapienza divina» ([[Giovanni Scoto Eriugena]], ''De divisione naturae'').</ref> Sarà il declino della fiducia nella ragione, a partire da autori come [[Guglielmo di Ockham]], che porterà alla fine della Scolastica e dello stesso [[Medioevo]].
Fuggito da Isengard mediante l'aiuto di [[Gwaihir]], il Signore delle Aquile,<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''La Compagnia dell'Anello''| Capitolo II (libro II) - "Il Consiglio di Elrond", pp. 330-331|Il Signore degli Anelli}}.</ref> raggiunge Frodo a Gran Burrone e diventa membro della [[Compagnia dell'Anello (personaggi)|Compagnia dell'Anello]], nove viandanti inviati alla distruzione dell'Anello, prendendone il comando. Gandalf tenta di condurre la Compagnia attraverso il passo di [[Caradhras]] ma non riesce a varcarlo a causa di una tempesta di neve. Li guida allora attraverso le miniere di [[Moria (Tolkien)|Moria]], ma durante il viaggio cade in un abisso nel combattimento contro il [[Flagello di Durin]], un [[Balrog]].<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''La Compagnia dell'Anello''| Capitolo V (libro II) - "Il ponte di Khazad-Dûm", pp. 411-412|Il Signore degli Anelli}}.</ref>
===La Scolastica e la scienza===
Sconfitto il demone, Gandalf morì: fu però rimandato dalla morte, purificato, prendendo il posto di Saruman come ''Stregone Bianco'' e divenendo una fiamma radiante (comunque ancora velata se non in momenti di estrema necessità).<ref name=cavalierebianco>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Le due torri''| Capitolo V (libro III) - "Il Cavaliere Bianco", p. 603|Il Signore degli Anelli}}.</ref> A spiegazione del cambiamento in seguito ebbe a dire:
{{quote|Sono molto mutato da quei tempi e non sono più impastoiato dai gravami della Terra di Mezzo com'ero allora<ref name=cavalierebianco/>}}
[[File:Roger-bacon-statue.jpg|thumb|[[Ruggero Bacone|R. Bacone]]]]
Gandalf si manifesta nuovamente presso la foresta di [[Fangorn]] dove incontra [[Aragorn]], [[Gimli]] e [[Legolas]] sulle tracce degli Hobbit [[Meriadoc Brandibuck|Merry]] e [[Peregrino Tuc|Pipino]], rapiti dagli orchi. La missione del ''nuovo'' Gandalf è quella di guidare gli uomini nella loro grande battaglia contro [[Sauron]], la battaglia per la libertà della [[Terra di Mezzo]]. Egli organizza la difesa di [[Rohan (Tolkien)|Rohan]] liberando re [[Théoden]] dal maligno di [[Grima Vermilinguo]], al servizio di Saruman.<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Le due torri''| Capitolo VI (libro III) - "Il re del Palazzo d'Oro", p. 627|Il Signore degli Anelli}}.</ref>
Gandalf in seguito raduna gli uomini dispersi di [[Erkenbrand]] facendoli arrivare in tempo per la fase finale della battaglia del [[Fosso di Helm]]; dopo la battaglia, si reca poi ad Orthanc, dove parla con Saruman respingendo un'ultima offerta di unirsi a lui come alleato.
La filosofia scolastica era particolarmente incentrata sullo studio del dogma religioso cristiano, ma non solo. Gli scolastici diedero infatti un forte impulso anche allo sviluppo della [[scienza]].
Dopo la scoperta dei piani di Sauron Gandalf si reca a [[Minas Tirith]], capitale del regno di [[Gondor]]. Qui Gandalf incontra l'ostilità di [[Denethor II]], il Sovrintendente, su cui riesce tuttavia ad avere la meglio, impedendogli di uccidere il proprio figlio [[Faramir]]. Durante la grande [[battaglia dei Campi del Pelennor]], lo stregone bianco dirige la difesa della città. Respinto l'assalto di Sauron e vinta la battaglia, Gandalf trasferisce il comando della guerra ad Aragorn, ora a tutti gli effetti re di Gondor e principale nemico dell'Oscuro signore. Il felice esito della missione di Frodo al [[Monte Fato]] e la distruzione dell'Anello, costituiscono il trionfo della sapienza e della saggezza di Gandalf. Con la fine di Sauron, viene anche meno la missione dello stregone nella Terra di Mezzo. Egli dunque parte, con gli ultimi elfi e con i portatori dell'Anello (Bilbo e Frodo) verso [[Valinor]].<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Il Ritorno del Re''| Capitolo IX (libro VI) - "I rifugi oscuri", pp. 1224-1225|Il Signore degli Anelli}}.</ref>
Nel XII-XIII secolo, nell'ambito degli studi teologici che si tenevano nelle prime Università europee come [[Bologna]], [[Parigi]], [[Oxford]], si svilupparono diverse ricerche sulla [[natura]], ovvero sul creato considerato opera di [[Dio]], che avrebbero dovuto portare all'intelligibilità dell'opera di Dio creatore. Per i filosofi scolastici della natura la creazione era come un libro aperto che andava letto e compreso, un libro contenente leggi naturali la cui transitorietà era riconducibile a regole immutabili inscritte da Dio al momento della creazione. Tali studiosi pensavano che conoscere quelle leggi avrebbe consentito di elevare l'intelligenza umana e di avvicinarla sempre più a Dio. In quest'ambito valevano come ''auctoritas'' anche filosofi dell'epoca greca e persino pensatori di origine [[islamismo|islamica]].<ref>Ubaldo Nicola, ''Atlante illustrato di filosofia'', Demetra, 2000, pag. 206.</ref>
Fu al tempo di re [[Eldarion]], il quale dovette lottare contro nuove trame (come narrato in ''[[The New Shadow]]'', l'abbozzo pubblicato nella ''[[The History of Middle-earth]]''), che coloro che erano i più stretti seguaci del sovrano (denominatosi "i Fedeli" come i [[Signori di Andunië]] e coloro che amavano gli [[Elfi (Tolkien)|Eldar]] e i [[Valar]] a [[Númenor]]), cominciarono a credere, erroneamente, che Olórin-Gandalf fosse in realtà un'identità nascosta di Manwë.<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''|p. 523|Racconti incompiuti}}</ref>
Due furono in particolare le scuole di pensiero, attestate peraltro su posizioni alquanto distanti tra di loro, che elaborarono ognuna un proprio [[metodo scientifico]]: quella di Parigi, facente capo ad [[Alberto Magno]], seguito dal suo discepolo [[Tommaso d'Aquino]], e quella di Oxford, dove fu attivo [[Ruggero Bacone]].<ref>James A. Weisheipl, ''Alberto Magno e le Scienze'', pag. 6, trad. it. di Alberto Strumia, Bologna, ESD, 1994.</ref> Costoro, pur restando fedeli al metodo aristotelico, si occuparono di [[filosofia della natura]] basandosi sulle osservazioni degli eventi e contestando alcuni elementi anti-scientifici del [[pensiero greco]]. Tommaso in particolare, noto per aver riformulato in chiave nuova la concezione aristotelica della [[verità]] come [[Adaequatio rei et intellectus|corrispondenza]] dell'[[intelletto]] alla [[realtà]],<ref>Il logico e matematico [[Alfred Tarski]] ha posto la concezione aristotelico-tomista dell'''adequatio rei et intellectus'' a fondamento della moderna concezione semantica della verità (cfr. ''Enciclopedia Treccani'' alla voce "Alfred Tarski"). «La concezione della verità come corrispondenza (''adaequatio'') oltre che da Tommaso d'Aquino è condivisa da tutti coloro che hanno una concezione [[realismo (filosofia)|realistica]] della [[conoscenza]], sia nella versione platonica (Platone, Agostino, Popper), sia in quella aristotelica (Aristotele, Tommaso d'Aquino, Tarski), oppure una concezione fenomenistica (Kant)» (cit. da [[Battista Mondin]], ''Manuale di filosofia sistematica: Cosmologia. Epistemologia'', vol. I, pag. 263, Bologna, ESD, 1999).</ref> sviluppò il concetto di ''[[analogia entis|analogia]]'' e di ''[[astrazione (filosofia)|astrazione]]'', il cui utilizzo è rintracciabile tuttora in più recenti scoperte scientifiche.<ref>F. Bertelè, A. Olmi, A. Salucci, A. Strumia, ''Scienza, analogia, astrazione. Tommaso d'Aquino e le scienze della complessità'', Padova, Il Poligrafo, 1999.</ref>
== Descrizione ==
=== Aspetto fisico ===
[[File:Glamdring-no-bg.png|thumb|110px|Rappresentazione artistica di Glamdring, spada usata da Gandalf]]
La prima descrizione del personaggio avviene ne ''[[Lo Hobbit]]'':<ref name=DescrizioneGandalf > {{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lo Hobbit''| Capitolo I - "Una riunione inaspettata", p. 13|Lo Hobbit}}.</ref>
{{quote|Tutto quello che l'ignaro Bilbo vide quel mattino era un vecchio con un bastone. Aveva un alto cappello blu a punta, un lungo mantello grigio, una sciarpa argentea sulla quale la lunga barba bianca ricadeva fin sotto la vita, e immensi stivali neri.|Prima descrizione di Gandalf il Grigio, [[J.R.R. Tolkien]], ''[[Lo Hobbit]]''.}}
Oltre alla scienza, il metodo scolastico venne applicato anche agli studi di [[diritto]], almeno a partire da [[Raniero Arsendi]] in avanti, operante nella scuola di Bologna.<ref>''Treccani'' alla voce "[http://www.treccani.it/enciclopedia/raniero-arsendi_%28Dizionario-Biografico%29/ Raniero Arsendi]".</ref>
Gandalf è un vecchio vestito di [[grigio]], con un grande [[cappello]] blu a punta e capelli lunghi e bianchi, così come la barba.<ref name=DescrizioneGandalf /> Caratteristica particolare del suo aspetto sono le [[sopracciglia]] particolarmente folte e lunghe che spuntano dall'orlo del suo cappello.<ref name=DescrizioneGandalf />
==Sviluppi successivi==
Dalle prime bozze fino alla pubblicazione della prima edizione de ''Lo Hobbit'' Gandalf è descritto come un "piccolo vecchio uomo" (''little old man''), diverso da un nano, ma non ancora della statura umana che gli sarebbe poi stata attribuita all'interno de ''Il Signore degli Anelli''. In quest'ultima opera, non è tanto alto da essere più basso di [[Elrond]]<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''La Compagnia dell'Anello''| Capitolo I (libro II) - "Molti incontri", p. 290|Il Signore degli Anelli}}.</ref> e degli altri stregoni.<ref name=saggio>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''| p. 515|Racconti incompiuti}}.</ref>
{{vedi anche|Scolasticismo protestante|Neoscolastica}}
Dopo il periodo d'oro, la scolastica conobbe un periodo di lenta decadenza, a causa della perdita dell'unità teologica dei Cristiani dopo la fine del [[Medioevo]].
Il suo tipico vestiario, oltre al cappello a punta, presenta una sciarpa argentata, stivali neri e un bastone magico<ref name=DescrizioneGandalf />. L'aspetto è in netta contrapposizione con quello degli altri [[Istari]] o degli altri membri del [[Bianco Consiglio]] che vestono, invece, con vesti bianche e pregiate. Gandalf è, quindi, un tipo che non bada troppo al suo aspetto; è uomo trasandato, dall'aspetto molto trascurato e disordinato, ma con dei tratti rassicuranti e un'espressione principalmente pacifica.
Il termine "scolastico" assunse da allora una connotazione a volte negativa. Per l'abitudine di affidarsi a un sistema già collaudato per giustificare le proprie tesi, ogni filosofia, anche moderna o contemporanea, che utilizzi e si appoggi su una teoria filosofica già esistente, accordando la propria fede con la razionalità e l'investigazione filosofica, viene perciò definita scolastica.
L'aspetto di Gandalf muta dopo la sua "rinascita" come ''Gandalf il Bianco'', a riflettere il nuovo ruolo assunto dal personaggio nella trama.<ref name=cavalierebianco/>
Si ebbero tuttavia alcuni periodi di rinascita, durante il XIV e il XVI secolo in [[Spagna]], soprattutto nelle università di [[Salamanca]] e [[Valladolid]], personaggi di spicco, tra gli altri i [[Ordine dei Frati Predicatori|domenicani]] [[Francisco de Vitoria]] e [[Bartolomé de Las Casas]], nonché [[Juan Ginés de Sepúlveda]] e il [[Compagnia di Gesù|gesuita]] [[Francisco Suárez]]. Tanto che si può parlare di [[Seconda Scolastica]], soprattutto con riferimento alla [[Scuola di Salamanca]]. La [[Seconda Scolastica]] ha influenzato largamente, attraverso le dispute teologico-giuridiche l'Inquisizione cattolica nel Nuovo Mondo, in virtù del fatto che molti teologi formatisi in Madrepatria andavano a far esperienza nei tribunali d'Oltreoceano finendo con l'arricchire in maniera acuta e penetrante le cause loro sottoposte e giungendo a gettare le fondamenta di quello che sarà l'Empirismo e l'Illuminismo, soprattutto dal punto di vista della salvaguardia dei diritti umani degli indios.<ref>Laureano Robles (a cura di), ''E la filosofia scoprì l'America. Incontro scontro tra filosofia europea e culture precolombiane'', Milano, Jaca Book, 2003.</ref><ref>{{Cita web|url=https://selendichter.wordpress.com/2016/08/19/linquisizione-contro-gli-indios-il-contributo-della-seconda-scolastica-nella-disputa-sulla-natura-giuridica-degli-indios-e-sistematizzazione-dei-crimines-teologi-giuristi-missionari-ed-in/|titolo=L’inquisizione contro gli indios. Il contributo della Seconda Scolastica nella disputa sulla natura giuridica degli indios e sistematizzazione dei crimines: teologi, giuristi, missionari ed inquisitori. Profili generali|autore=selenedichter Giovanni Di Rubba|sito=Giovanni dichter Di Rubba|data=2016-08-19|accesso=2017-02-03}}</ref>
{{quote|La sua capigliatura al sole era candida come la neve, e la sua veste bianca e splendente; gli occhi sotto le folte sopracciglia erano luminosi, penentranti come raggi di sole; in mano aveva lo strumento del potere.|Gandalf il Bianco, [[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R.Tolkien]], ''[[Il Signore degli Anelli]]''.<ref name=cavalierebianco/>}}
Contemporaneamente si può parlare anche di [[scolasticismo protestante]], come di un metodo di pensiero sviluppatosi nelle prime fasi del [[protestantesimo]], che si consolidò durante il XVII secolo, diventando particolarmente diffuso nella creazione di sistemi teologici protestanti come il [[calvinismo]]. Benché i maggiori Riformatori protestanti attaccassero la scolastica medioevale per sostenere la completa adesione alle sole [[Bibbia|Sacre Scritture]], si dimostrò impossibile purgare la teologia da metodi e atteggiamenti scolastici, o evitare conflitti che non implicassero complicati [[teologia|ragionamenti teologici]] ed [[ermeneutica biblica|interpretazioni bibliche]].
===Aspetti caratteriali===
Durante la sua prima apparizione, [[Bilbo Baggins]] descrive Gandalf come uno stregone che ha «l'abitudine di metter tutto sottosopra».<ref name=CarattereGandalf > {{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lo Hobbit''| Capitolo I - "Una riunione inaspettata", p. 14|Lo Hobbit}}.</ref> Tale affermazione è giustificata dalle abitudini dello stregone di stravolgere le pacifiche vite degli Hobbit, in particolar modo dei giovani, i quali sono invogliati da Gandalf stesso per «partire per l'Ignoto in cerca di pazze avventure».<ref name=CarattereGandalf /> Nel progredire de ''Lo Hobbit'', si nota come Gandalf non sia solo un semplice stregone, ma una guida per i protagonisti e, soprattutto, una persona dotata di intelligenza, saggezza, spontaneità e semplicità d'animo. Tale caratteristiche spingono le persone che gli stanno intorno a riporre facilmente fiducia in lui. Specialmente Bilbo e Frodo, nel corso dei romanzi, si affidano a Gandalf nelle scelte da compiere: Frodo, ad esempio, decide di scegliere la strada di [[Moria (Tolkien)|Moria]] proposta da Gandalf, non curandosi dei pericoli che riserba il percorso.<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''La Compagnia dell'Anello''| Capitolo IV (libro II) - "Un viaggio nell'oscurità", pp. 372-373|Il Signore degli Anelli}}.</ref> Inoltre, proprio per le sue abilità come guida e per la sua esperienza, verrà scelto da Elrond come guida della [[Compagnia dell'Anello (personaggi)|Compagnia dell'Anello]] durante il viaggio verso [[Mordor]].<ref name=references1>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''La Compagnia dell'Anello''| Capitolo III (libro II) - "L'Anello va a Sud", p. 347|Il Signore degli Anelli}}.</ref>
In seguito, nel XIX secolo, con l'[[enciclica]] ''[[Aeterni Patris]]'' del [[1879]], [[papa Leone XIII]] promosse negli ambienti [[chiesa cattolica|cattolici]] un movimento di ritorno alla filosofia scolastica, che venne detto perciò ''neoscolastico''.<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/leo_xiii/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_04081879_aeterni-patris_it.html Il testo dell'enciclica ''Aeterni Patris''].</ref> I maggiori pensatori neoscolastici furono [[Jacques Maritain]] ed [[Étienne Gilson]], i quali si proposero di rivalutare la [[metafisica]] difendendola dai giudizi negativi del [[positivismo]] allora imperante. D'altro lato, combatterono le istanze [[idealismo|idealistiche]] eccessivamente incentrate sul [[soggetto (filosofia)|soggetto]] proprie delle filosofie di [[Cartesio]] e di [[Immanuel Kant|Kant]], in favore di una rivalutazione del [[realismo (filosofia)|realismo]].
In una lettera del [[1954]], Tolkien si riferisce a Gandalf come un "Angelo incarnato".<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lettere''| no. 156|Lettere}}.</ref>, e successivamente nel [[1965]] e nel [[1971]], come un essere angelico.<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lettere''| no. 268|Lettere}}.</ref><ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lettere''| no. 325|Lettere}}.</ref>
Gandalf viene descritto da Cirdan il Costruttore di Navi come "lo spirito più grande ed il più saggio"<ref name=saggio/>, mentre [[Galadriel]] rivela che avrebbe preferito Gandalf come capo del [[Bianco Consiglio]] piuttosto che Saruman.<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''La Compagnia dell'Anello''| Capitolo VII (libro II) - "Lo specchio di Galadriel", p. 442|Il Signore degli Anelli}}.</ref> Nonostante la sua posizione, Saruman non era considerato il più saggio fra gli Istari e i membri del consiglio, i quali gli preferivano il Grigio Pellegrino. Tale paragone portò Saruman a provare gelosia nel confronti di Gandalf. Infatti, «Saruman ben presto divenne geloso di Gandalf, e la rivalità alla fine si trasformò in odio».<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''| p. 463|Racconti incompiuti}}.</ref>
Nel [[XX secolo|Novecento]] infine, da alcune parti venne riconosciuto alla scolastica un ruolo positivo e fondamentale per aver contribuito a costruire l'ossatura culturale dell'Europa. Lo scrittore tedesco [[Hermann Hesse]], ad esempio, manifestava grande ammirazione per il modo in cui l'istruzione medievale veniva organizzata e gestita armoniosamente all'interno della scolastica. Nel suo romanzo intitolato ''[[Il giuoco delle perle di vetro]]'' egli immaginò un sistema di studi, denominato “Castalia” e da lui collocato in un ipotetico futuro, che ricalcava quello della scolastica dei secoli d'oro: in esso si svolgeva la vita e l'educazione dei giovani destinati a preservare e coltivare armonicamente il sapere e lo spirito delle culture del passato.<ref>''Il gioco delle perle di vetro'' (1943) di H. Hesse, scrittore tedesco ispirato all'ascetismo e cresciuto in un ambiente religioso [[pietismo|pietista]].</ref>
Ne ''[[Lo Hobbit]]'', Bilbo, durante il suo incontro con lo stregone, lo descrive pieno di passatempi e di abitudini: la fabbricazione dei [[fuochi d'artificio]],<ref name=CarattereGandalf /> la [[narrazione]] di splendide storie ai giovani [[Hobbit]].<ref name=CarattereGandalf /> Inoltre amava compiere piccole magie di fuoco per gli hobbit, ma mai con intenti di vanteria o di esibizionismo.<ref name="carg">«A volte operava prodigi, amando segnatamente la bellezza del fuoco; ma siffatte meraviglie le compiva per lo più per allegria e per gioia, e non desiderava che nessuno lo facesse oggetto di timore riverenziale e ne accettasse il parere per paura.» {{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''| p. 516|Racconti incompiuti}}.</ref> Come la razza [[Hobbit]], a cui è molto affezionato, Gandalf ama fumare l'[[Erba pipa (Tolkien)|erba pipa]]. Gandalf non ha fissa dimora, ma si sposta continuamente: per le sue vesti e i suoi lunghi viaggi viene dunque chiamato ''Gandalf il Grigio'' e ''Il Grigio Pellegrino''. Viene inoltre descritto come un individuo non interessato né alle ricchezze né ad avere una schiera di seguaci. Sempre riguardo al suo carattere, nei ''[[Racconti incompiuti]]'' si legge:<ref name="carg" />
==Filosofi scolastici==
{{quote|[Gandalf] sempre andava di qua e di là per le Terre Occidentali, da [[Gondor]] a [[Angmar]], dal [[Lindon]] al [[Lórien]], facendo amicizia con tutte le genti in tempi di bisogno. Cordiale e sollecito era il suo spirito [...] la sua gioia, e la sua subita collera, erano velate di panni grigi come la cenere, sicché soltanto coloro che lo conoscevano scorgevano la fiamma che era in lui. Gaio, egli poteva essere, e gentile con il giovane e con il semplice, eppure a volte pronto ad aspre parole e a rimbrottare la stoltezza; ma non era orgoglioso, e non ambiva né a potere né a lodi, sicché ovunque era benvoluto da tutti coloro che non fossero essi stessi superbi.}}
Gandalf, pur essendo un essere cosiddetto "angelico" (un [[Maiar]]), è soggetto alle debolezze degli esseri umani. Ne ''Il Signore degli Anelli'', infatti, Gandalf dimostra la sua preoccupazione esplicitando che il suo potere non potrebbe aiutarlo a difendersi dall'[[Unico Anello]] e, quindi, dal desiderio di averlo.<ref name=anello/> Per questo, quando Frodo offrirà l'anello allo stregone, quest'ultimo lo rifiuterà immediatamente:<ref name=anello/> «Non tentarmi Frodo! Non oso prenderlo, nemmeno per tenerlo al sicuro. Capiscimi, Frodo: userei questo Anello per il desiderio di fare del bene, ma attraverso me eserciterebbe un potere troppo grande e terribile da immaginare!».<ref>La tentazione di Gandalf appare solamente all'interno della [[Il Signore degli Anelli (trilogia)|trilogia cinematografica]] di [[Peter Jackson]], nella prima parte de ''La Compagnia dell'§Anello''.</ref> Tolkien, in una lettera a Michael Straight, l'editore di [[New Republic]], scrisse che, nonostante Gandalf sia un essere superiore, presenta comunque alcune debolezze umane: «[questi stregoni sono] anche... coinvolti nel pericolo dell'incarnazione: la possibilità della "caduta", del peccato, se vuoi».<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Lettere''| no. p. 37|Lettere}}.</ref>
*Prescolastica ([[500]]-[[1000]])
=== Nomi ===
** [[Severino Boezio]]<ref>La discussa collocazione di Boezio tra i precursori della scolastica è dovuta alla sua notevole influenza sul dibattito filosofico medioevale, cfr. in proposito: Battista Mondin, ''La prima Scolastica: Boezio, Cassiodoro, Scoto Eriugena'', in ''Euntes Docete'', 44 (1991), pp. 5-30.</ref>
[[File:Emblema Gandalf.svg|thumb|left|150px|thumb|La [[Cirth]] numero 19, rappresentante la lettera "G", usato come emblema da Gandalf]]
** [[Cassiodoro]]<ref>Discussa anche la collocazione di Cassiodoro fra gli scolastici; cfr. nota 12.</ref>
Nel primo manoscritto de ''[[Lo Hobbit]]'', Tolkien diede il nome Gandalf ad un re che aveva commissionato delle spade a dei Nani, denominando invece lo stregone "Bladorthin".<ref>{{Cita | John D. Rateliff, ''The History of The Hobbit, Part One: Mr. Baggins'' | p. 11|History}}.</ref> Tolkien nel 1937, non soddisfatto del nome, ridiede il nome Gandalf allo stregone.<ref>''The Return of the Shadow'', p. 452.</ref> Il nome Bladorthin sopravvisse poi solo in un'isolata citazione all'interno de ''Lo Hobbit''.{{citazione necessaria}}
** [[Alcuino di York]]
** [[Rabano Mauro]]
** [[Gotescalco]]
** [[Giovanni Scoto Eriugena]]
* Alta scolastica (circa [[1000]]-[[1200]]):
** [[Berengario di Tours]]
** [[Pier Damiani]]
** [[Anselmo d'Aosta]]
** [[Roscellino di Compiègne]]
** [[Bernardo di Chartres]]
** [[Teodorico di Chartres]]
** [[Guglielmo di Champeaux]]
** [[Gilberto Porretano]]
** [[Pietro Abelardo]]
** [[Guglielmo di Conches]]
** [[Adelardo di Bath]]
** [[Bernardo di Chiaravalle]]
** [[Ugo di San Vittore]]
** [[Pietro Lombardo (teologo)|Pietro Lombardo]]
** [[Giovanni di Salisbury]]
** [[Alano di Lilla]]
** [[Guglielmo d'Auxerre]]
** [[Bernardo Silvestre]]
** [[Bernardo di Moëlan]]
*Bassa scolastica ([[1200]]-[[1300]], ''Secolo d'Oro''):
** [[Roberto Grossatesta]]
** [[Alessandro di Hales]]
** [[Alberto Magno]]
** [[Ruggero Bacone]]
** [[Bonaventura da Bagnoregio]]
** [[Tommaso d'Aquino]]
** [[Sigieri da Brabante]]
** [[Boezio di Dacia]]
** [[Duns Scoto]]
*Tarda scolastica ([[1300]]-circa [[1500]]):
** [[Marsilio da Padova]]
** [[Guglielmo di Ockham]]
** [[Giovanni Buridano]]
** [[Nicola d'Oresme]]
** [[Antonino Pierozzi]]
*Scolastica barocca (circa [[1500]]-[[1650]]):
** [[Marcantonio Zimara]]
** [[John Mair]]
** [[Tommaso De Vio]]
** [[Francisco de Vitoria]]
** [[Bartolomé de Las Casas]]
** [[Melchor Cano]]
** [[Luis de Molina]]
** [[Francisco Suárez]]
** [[Roberto Bellarmino]]
** [[Giovanni di San Tommaso]]
*Neo-Scolastica (dal [[1879]], enciclica ''Aeterni Patris'' di [[Papa Leone XIII]])
** [[Desiré Mercier]] (1851 - 1926)
** [[Antonin-Dalmace Sertillanges]] (1863 - 1948)
** [[Jacques Maritain]] (1882 - 1973)
** [[Étienne Gilson]] (1884 - 1978)
** [[Francesco Olgiati]] (1886 - 1962)
** [[Gustavo Bontadini]] (1903 - 1990)
** [[Sofia Vanni Rovighi]] (1908 - 1990)
** [[Cornelio Fabro]] (1911 - 1995)
==Note==
Durante la stesura de ''Lo Hobbit'' nei primi [[anni 1930|anni trenta]] Tolkien diede il nome ''Gandalf'' al leader dei [[Nani (Tolkien)|Nani]], il personaggio poi chiamato [[Thorin Scudodiquercia]]. Il nome deriva, come tutti i nomi di Nani all'interno de ''lo Hobbit'', dal "Catalogo dei Nani" della ''[[Völuspá]]''.<ref>{{cita libro|cognome=Solopova|nome= Elizabeth|anno =2009|titolo= Languages, Myths and History: An Introduction to the Linguistic and Literary Background of J.R.R. Tolkien's Fiction|editore= New York City: North Landing Books|=pagina 20 |isbn= 0-9816607-1-1}}</ref> L'antico nome [[Lingua norrena|norreno]] ''Gandalfr'' incorpora le parole ''gandr'', "bacchetta", "bastone" o (specialmente nelle parole composte) "magico", e ''álfr'' "[[elfo]]". Il nome Gandalf si trova inoltre in almeno un altro mito nordico, l'[[Heimskringla]], che descrive brevemente [[Gandalf Alfgeirsson]], un leggendario re nordico della Norvegia Orientale, rivale di [[Halfdan il Nero]].<ref>"The same autumn he went with an army to Vingulmark against King Gandalf. They had many battles, and sometimes one, sometimes the other gained the victory; but at last they agreed that Halfdan should have half of Vingulmark, as his father Gudrod had had it before", "Halfdan the Black Saga (Ch. 1. Halfdan Fights Gandalf and Sigtryg)" in Snorri Sturluson, ''Heimskringla: A History of the Norse Kings'', e Samuel Laing (Norroena Society, London, 1907), testo elettronico basato sull'originale presso The Online Medieval and Classical Library (http://omacl.org/Heimskringla/).</ref>
<references/>
==Bibliografia==
All'interno delle opere, Gandalf (pronuncia: {{IPA|/ˈɡandalf/}}), più precisamente ''Gandalf il Grigio'' (''Gandalf the Grey''), è il nome usato dagli [[uomini (Tolkien)|uomini]] nel nord della [[Terra di Mezzo]]. Gandalf, in [[Ovestron]], significa "elfo col bastone" (''elf with the staff''),<ref name="UnfTalesIndex" /> seguendo l'etimologia norrena del nome. Infatti gli abitanti della Terra di Mezzo confondevano facilmente Gandalf per un uomo o per un [[elfi (Tolkien)|elfo]], sebbene non appartenesse a nessuna di queste specie. Più avanti nella storia muta il suo nome in ''Gandalf il Bianco'' (''Gandalf the White''). Egli non è più ''Gandalf il Grigio'', bensì ''Gandalf il Bianco'', indicando appunto come Gandalf prenda il posto di Saruman nella gerarchia degli [[Istari]]. Il cambiamento di colore simboleggia questo cambiamento - come egli stesso afferma - ''Saruman come sarebbe dovuto essere''.<ref name=cavalierebianco/>
* Francesco Calcagno, ''Philosophia scholastica'', M. D'Auria, 1938
* Fabio Cioffi, ''I libri di dialogos: autori, test, problemi, verifiche. La filosofia cristiana e medievale'', Mondadori, 2001 ISBN 8842452092
* Alessandro Ghisalberti, ''Dalla prima alla seconda scolastica. Paradigmi e percorsi storiografici'', ESD, 2000 ISBN 887094414X
* Paolo Grossi (a cura di), ''La seconda Scolastica nella formazione del diritto privato moderno. Incontro di studio. Firenze, 16-19 ottobre 1972. Atti'', Milano, A. Giuffrè, 1973
* Anneliese Maier, ''Zwei Untersuchungen zur nach scholastichen Philosophie'', Storia e Letteratura, 1968 ISBN 8884988675
* Anneliese Maier, ''Studien zur Naturphilosophie der Spätscholastik'', Storia e Letteratura, 1955 ISBN 8884988292
* [[Battista Mondin]], ''[http://books.google.it/books?id=9VGX1bsCPP8C&printsec=frontcover&source=gbs_navlinks_s#v=onepage&q&f=false Storia della teologia: Epoca scolastica]'', vol. II, Bologna, ESD, 1996
* Daniel D. Novotný, [https://www.academia.edu/3648364/_In_Defense_of_Baroque_Scholasticism_Studia_Neoaristotelica_ "In defense of Baroque scholasticism"],''Studia Neoaristotelica'' 6 (2009), 209–233.
* Maurizio Pancaldi, Mario Trombino, ''Philosophica 2: Dall'ellenismo alla scolastica'', Marietti, 2007 ISBN 8839301569
* Erwin Panofsky, ''Architettura gotica e filosofia scolastica'', traduzione di F. Starace, Abscondita editore, 2010 ISBN 8884162335
* [[Marzio Pieri]], ''Rosmini e la sillogistica scolastica'', Zara editore, 1983
* [[Riccardo Quinto]], ''Scholastica. Storia di un concetto'', Padova, Il Poligrafo, 2001
* Oreste Sagramola, ''Lezioni di storia della filosofia medioevale. Dalle origini al cristianesimo. Da S. Agostino alla crisi della scolastica'', Vecchiarelli editore, 2008 ISBN 8882472175
* Oreste Sagramola, ''Temi e problemi della filosofia medioevale. L'esistenza di Dio nel pensiero medievale'', Vecchiarelli editore, 2009 ISBN 8882472485
* Rolf Schönberger, ''[http://books.google.it/books?id=2-5KEawi7YMC&printsec=frontcover&source=gbs_navlinks_s#v=onepage&q&f=false La scolastica medievale. Cenni per una definizione]'', Milano, Vita e Pensiero, 1997 ISBN 8834339851
* Francesco V. Tommasi, ''Philosophia transcendentalis. La questione antepredicativa e l'analogia tra la Scolastica e Kant'', Olschki editore, 2009 ISBN 8822258428
* Carl R. Trueman, R. Scott Clark, ''Protestant Scholasticism'', Paternoster Press, 1998
==Voci correlate==
A seconda del popolo e dell'epoca, Gandalf è chiamato con vari nomi:<ref name= NomiGandalf />
*[[Filosofia medievale]]
*[[Scolasticismo protestante]]
*[[Teologia cristiana]]
==Altri progetti==
{{quote|Molti i nomi che ho nelle diverse terre. Mithrandir sono per gli Elfi, Tharkûn per i Nani; Olòrin ero da giovane nell'ormai obliato Ovest, nel Sud Incànus, nel Nord Gandalf; nell'Est non vado mai.}}
{{Interprogetto|q=Scolastica|commons=Category:Scholasticism|wikt=scolastica|q_preposizione=sulla|q_etichetta=Scolastica|wikt_etichetta=scolastica|commons_preposizione=sullo|commons_etichetta=scolasticismo}}
''Olórin''<ref name="Olorin Two Towers">{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Le due torri''| Capitolo V (libro IV) - "La finestra che si affaccia a occidente", p. 810|Il Signore degli Anelli}}.</ref> (pronuncia: {{IPA|/oˈlɔːrin/}}) è il nome usato a [[Valinor]].<ref>{{Cita | J.R.R Tolkien, ''Il Silmarillion''| pp. 30-31|Il Silmarillion}}.</ref> In [[Quenya]] significa "colui che suggerisce sogni", dove "sogno" è da intendersi, secondo le parole dell'autore, come "chiara visione dentro la mente". L'[[etimologia]] risale infatti alla radice ''Olo-s'' che significa "visione, [[immaginazione|fantasia]], [[sogno]]". Su note sparse, riportate nei ''Racconti incompiuti''<ref name="noteTolkienOlorin">{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''| pp. 522 e seguenti|Racconti incompiuti}}.</ref> viene affermato che Olòrin dimorava nel [[Lórien]] a [[Valinor]], dove s'aggirava invisibile tra gli elfi, oppure con le sembianze di uno di essi, i quali ignoravano l'origine delle belle visioni e suggerimenti di saggezza che metteva nei loro cuori.<ref name= GandalfIrmo >«Egli, nei cuori che gli prestavano ascolto evocava pensieri di belle cose che mai erano state fatte ma che potevano esserlo per l'arricchimento di Arda.» {{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''| p. 525|Racconti incompiuti}}.</ref> Come commento alle stesse note, [[Christopher Tolkien]], curatore del libro, fa notare la presenza della stessa radice nei nomi ''Olofantur'', vero nome di [[Irmo|Lorien il Vala]], (padrone dei sogni e delle visioni, mutato successivamente in [[Irmo]]), e ''Olòre Malle'', il "Sentiero dei Sogni".<ref name="noteTolkienOlorin" />
''Mithrandir'' (pronuncia: {{IPA|/miθrˈandir/}}) è il nome [[Sindarin]], usato dagli [[Elfi]] e dagli uomini di [[Gondor]]. Significa "Grigio Pellegrino" o "Grigio Viandante".<ref name= NomiGandalf > {{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''| pp. 525-526|Racconti incompiuti}}.</ref>
''Incánus'' (pronuncia: {{IPA|/inˈkaːnus/}}) è il nome usato "al sud". La [[Lingua (linguistica)|lingua]] e il [[significato]] del nome sono sconosciuti, Tolkien stesso era indeciso fra più interpretazioni. In una nota del [[1966]]<ref name="incanus">{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Racconti incompiuti''| p. 528-530|Racconti incompiuti}}.</ref> Tolkien suggerisce che si tratti di un adattamento Quenya di una parola della lingua degli [[Haradrim]], che significa "Spia del Nord" (''Inkā + nūs(h)''). Ma in un'altra nota scritta l'anno successivo Tolkien ritiene improbabile che Gandalf sia stato nell'[[Harad]], e che il nome sia stato coniato a Gondor in tempi antichi. Il nome deriverebbe quindi dagli elementi ''in(id)-'', "mente", e ''kan-'', "governante". Ai tempi in cui ''Il Signore degli Anelli'' venne scritto, sembra che Tolkien si fosse ispirato esclusivamente alla parola [[lingua latina|latina]] ''incānus'' che significa "canuto, che incanutisce".<ref name= NomiGandalf /><ref name="incanus" />
''Tharkûn'' (pronuncia: {{IPA|/ˈtʰarkun/}}) è il nome usato da Gandalf presso i [[Nani (Tolkien)|Nani]]. La traduzione proposta nei ''Racconti perduti'' è "Uomo-bastone" (''Staff-man'').<ref name= NomiGandalf /> In ''Guide to the Names in The Lord of the Rings''<ref>''Guida ai nomi de Il Signore degli Anelli'', opera di riferimento scritta da Tolkien per la traduzione delle sue opere in lingue diverse dall'inglese.</ref>, si fa a riferimento a ''Tharkûn'' come nome utilizzato dai Nani nella loro lingua, il [[Khuzdul]], mentre ''Gandalf'', dal medesimo significato, sarebbe stato usato per riferirsi a lui nel linguaggio di tutti i giorni.
Oltre ai nomi principali, a Gandalf nelle opere tolkieniane sono stati attribuiti diversi appellativi usati occasionalmente, o in circostanze particolari. "Mantogrigio" o "Cappagrigia" (''Greyhame''), dagli abitanti di [[Rohan (Tolkien)|Rohan]], "Il Cavaliere Bianco" (''The White Rider''), in onore del suo cavallo, [[Ombromanto]], oppure semplicemente "Stregone", dagli Orchi.
Menzione merita "Corvotempesta" (''Stormcrow''), nome datogli da Re [[Théoden]], su incitazione di [[Grima Vermilinguo]], per la presunta abitudine di preannunciare delle sventure col suo arrivo.<ref>{{Cita | J.R.R. Tolkien, ''Le due torri''| Capitolo VI (libro III) - "Il re del Palazzo d'Oro", p. 625|Il Signore degli Anelli}}.</ref>
==Adattamenti==
[[File:Ian McKellen.jpg|thumb|Ian McKellen alla prima del film ''[[Il Ritorno del Re (film)|Il Ritorno del Re]]'' a [[Wellington]], [[Nuova Zelanda]]]]
Gandalf è apparso in molti adattamenti cinematografici e radiofonici de ''[[Il Signore degli Anelli]]''. Il primo adattamento è quello prodotto dalla [[BBC Radio]] nel [[1956]], in cui Gandalf era doppiato da Norman Shelley, che però non riscosse il successo sperato; persino Tolkien rimase deluso dell'opera<ref>{{Cita | Jim Smith; Matthews, J. Clive, ''The Lord of the Rings : the films, the books, the radio series''| pp. 15–16| The films, the books, the radio series}}.</ref>.
[[John Huston]] ha doppiato Gandalf nei due film animati prodotti da Rankin/Bass ''[[Lo Hobbit (film 1977)|Lo Hobbit]]'' e ''[[Il ritorno del Re (film 1980)|Il ritorno del Re]]''. Nella [[Il Signore degli Anelli (film 1978)|versione a cartoni del 1978]] invece Gandalf è doppiato da William Squire. Heron Carvic ha doppiato Gandalf nell'adattamento radio della [[BBC]] ''The Hobbit'' (1968), mentre Sir Michael Hordern, invece, ha doppiato Gandalf nell'adattamento radio ''The Lord of the Rings'' (1981), sempre della BBC.
Nella [[Il Signore degli Anelli (trilogia)|trilogia]] diretta da [[Peter Jackson]], il ruolo di Gandalf è interpretato da [[Ian McKellen]] con la voce italiana dello storico attore e doppiatore [[Gianni Musy]]. McKellen ha dichiarato di aver recitato ispirandosi al modo di parlare di Tolkien stesso (come fece lo scrittore per la parlata di [[Barbalbero]], si dice ispirata a [[C.S. Lewis]]). Per il ruolo venne considerato [[Sean Connery]], il quale rifiutò la parte perché non intendeva stare diciotto mesi in [[Nuova Zelanda]] e anche perché lui stesso affermò di non essere mai riuscito a capire i romanzi di [[John Ronald Reuel Tolkien|J.R.R. Tolkien]]<ref name="DigitalSpy Connery">{{Cita web |url=http://www.digitalspy.co.uk/movies/news/a23120/idiots-force-connery-to-quit-acting.html |titolo='Idiots' force Connery to quit acting |data=1º agosto 2005 |autore=Daniel Saney |opera=[[Digital Spy]] |accesso=12 maggio 2012|lingua=en}}</ref>. McKellen ha doppiato, successivamente, Gandalf nel videogioco ''[[Il Signore degli Anelli: La Terza Era]]''<ref>{{Cita web | titolo = 2000's | editore = Ian McKellen | url = http://www.mckellen.com/cinema/index0.htm | accesso=25 aprile 2008|lingua=en}}</ref>.
McKellen ha confermato il suo ritorno nell'adattamento cinematografico de ''[[Lo Hobbit]]'', diretto sempre da [[Peter Jackson]], che sarà diviso in due film: ''[[Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato]]'' e ''Lo Hobbit - Andata e ritorno''<ref>{{Cita web|cognome=Rottenberg |nome=Josh |url=http://insidemovies.ew.com/2011/01/10/the-hobbit-scoop-ian-mckellan-and-andy-serkis-on-board/ |titolo=Hobbit' scoop: Ian McKellen and Andy Serkis on board |editore=Insidemovies.ew.com |data=10 gennaio 2011 |accesso=18 luglio 2011|lingua=en}}</ref>. Il 30 luglio 2012, però, il regista Peter Jackson ha confermato la sua intenzione di girare un terzo film<ref name=THR30712>{{cita web|cognome=Zakarin Jordan |data=30-07-2012|url=http://www.hollywoodreporter.com/news/third-hobbit-film-confirmed-355817 |titolo=Third 'Hobbit' Film Confirmed |editore=Hollywood Reporter |accesso=26 agosto 2012|lingua=en}}</ref> che uscirà nell'estate 2014<ref>{{en}}[http://www.wetanz.com/peter-jackson-s-filmed-adaptation-of-the-hobbit-to-be-a-trilogy/ "Peter Jackson's Filmed Adaptation of the Hobbit To Be a Trilogy"] ''WetaNZ.com''.</ref>. Ian McKellen, insieme a [[Martin Freeman]] interprete di [[Bilbo Baggins|Bilbo]], è attualmente in trattative per riprendere il ruolo di Gandalf anche in quest'ultima pellicola<ref name="latimes07242012">{{cita web|cognome=B. Fritz, S. Zeitchik and N. Sperling|titolo=Third 'Hobbit' movie may be coming from Peter Jackson|url=http://www.latimes.com/entertainment/envelope/cotown/la-et-ct-hobbit-third-movie-jackson-20120724,0,2208206.story|editore=Los Angeles Times|accesso=26 agosto 2012|data=24 luglio 2012|lingua=en}}</ref>. A causa del decesso di Musy, il direttore del doppiaggio italiano, [[Francesco Vairano]], ha scelto il noto attore e doppiatore [[Gigi Proietti]] come nuova voce per il personaggio.
Nel videogioco [[Guardians of Middle-Earth]] Gandalf ha come aspetto quello di Stregone Grigio.
==Critiche e cultura popolare==
Il nome Gandalf è usato occasionalmente per indicare un saggio mentore. Ad esempio, il politico britannico Oliver Letwin è stato chiamato ''"il Gandalf del processo"'' per il suo lavoro svolto al [[Partito Conservatore (Regno Unito)|Partito Conservatore]] sotto [[David Cameron]].<ref>{{Cita news |titolo=Profiles of men trying to negotiate a Tory-Lib Dem deal |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/politics/election_2010/8672065.stm |pubblicazione=[[BBC News]] |___location=London| data=10 maggio 2010 |accesso=10 maggio 2010|lingua=en}}</ref>
Il personaggio di [[Albus Silente]] è stato paragonato a Gandalf, con il quale condivide non solo l'aspetto ma anche la saggezza e le virtù.<ref name="GandalfMerlinoKenobi">{{Cita|David Colbert|pp.181-182|lingua=en}}.</ref><ref>{{Cita web|data=24 novembre 2007|autore=Sue|titolo=Gandalf vs Dumbledore: Ian McKellen Talks Wizards|url=http://www.the-leaky-cauldron.org/2007/11/24/gandalf-vs-dumbledore-ian-mckellan-talks-wizards|opera=The Leaky Cauldron|lingua=en}}</ref>
[[Mary Hoffman]] ha elogiato Gandalf, ritenendolo uno dei suoi personaggi immaginari preferiti.<ref name="Independent 100">{{Cita web |url=http://www.independent.co.uk/arts-entertainment/books/features/the-100-favourite-fictional-characters-as-chosen-by-100-literary-luminaries-526971.html |titolo=The 100 favourite fictional characters... as chosen by 100 literary luminaries |data=3 marzo 2005 |opera=[[The Independent]] |accesso=2 febbraio 2011|lingua=en}}</ref> [[Ian McKellen]] ha ricevuto molti consensi positivi per la sua interpretazione di Gandalf nella trilogia di Peter Jackson. In particolare, McKellen ha ricevuto uno [[Screen Actors Guild Award]] e un [[Saturn Award]] per il miglior attore non protagonista, e una nomination al [[Premio Oscar]] nella medesima categoria per il film ''[[Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello]]''. Inoltre, la rivista [[Empire (rivista)|Empire]] l'ha classificato al 28º posto nella classifica dei personaggi cinematografici più grandi di tutti i tempi.<ref>{{Cita web|url=http://www.empireonline.com/100-greatest-movie-characters/default.asp?c=28|titolo=The 100 Greatest Movies of All Time: 28. Gandalf|editore=''Empire''|accesso=4 dicembre 2010|lingua=en}}</ref>
Il personaggio di Gandalf è stato parodiato in alcuni sketch e serie animate. Nella serie ''[[I Griffin]]'' (Family Guy) nell'episodio ''Petergeist'' c'è una scena in cui il vecchio Herbert combatte contro un albero gigante e animato che stava catturando [[Chris Griffin|Chris]] e dice la celebre frase "You shall not pass!" (in italiano "Tu non puoi passare!"), chiaro riferimento allo scontro tra Gandalf e il [[Balrog]].<ref>{{cita web|url=http://www.funtrivia.com/en/subtopics/Petergeist-231113.html|titolo= Family Guy- Season 4 |accesso=1º gennaio 2012|lingua=en}}</ref> In un episodio della sitcom ''[[Friends]]'', Ross e Chandler parlano ad un amico di università chiamato "Gandalf".<ref>''Friends'', ''The One Where They're Going to Party!''. Stagione 4, episodio 9. Originariamente in onda l'[[11 dicembre]] [[1997]].</ref> Nell'episodio ''Two Birds of a Feather'' of ''[[Magnum, P.I.]]'' c'è una scena ambientata nella [[guerra in Vietnam]] in cui Magnum e i suoi amici utilizzano il nome in codice "Frodo" durante il tentativo di contattare "Gandalf" per ottenere supporto aereo.<ref>{{cita web|url= http://magnum-mania.com/Episodes/Season3/Two_Birds_of_a_Feather.html|titolo= Two Birds of a Feather |accesso=1º gennaio 2012|lingua=en}}</ref>
== Note ==
{{references|2}}
==Bibliografia==
; Critiche
* {{Cita libro
| cognome = Smith
| nome = Jim
|coautori = Matthews, J. Clive
| titolo = The Lord of the Rings : the films, the books, the radio series
| lingua = inglese
| editore = Virgin books
|anno=2004
| id=ISBN 0-7535-0874-5 }}
* {{Cita libro
| cognome = D. Rateliff
| nome = John
| titolo = The History of the Hobbit, Part 1: Mr. Baggins
| lingua = inglese
| editore = Houghton Mifflin Harcourt
|data= 2007
| id=ISBN 978-0618968473
| cid = History}}
;Biografia dell'autore
* {{Cita libro
| cognome = Carpenter
| nome = Humphrey
| titolo = J.R.R. Tolkien — A Biography
| lingua = inglese
| editore = HarperCollins
| città = London
| anno = 2002
| id=ISBN 0007132840 }}
* {{Cita libro
| cognome = Carpenter
| nome = Humphrey (ed.)
| titolo = The Letters of J.R.R. Tolkien
| lingua = inglese
| editore = HarperCollins
|data=1981, 2006
| id=ISBN 0-261-10265-6
| cid = Lettere}}
;Opere
* {{Cita libro
| cognome = Tolkien
| nome = J.R.R.
| titolo = Lo Hobbit
| editore = Adelphi
|data= 1989
| id= ISBN 978-88-459-0688-4
| cid = Lo Hobbit
}}
* {{Cita libro
| cognome = Tolkien
| nome = J.R.R.
| titolo = Il Signore degli Anelli
| editore = Bompiani
|data= 2000
| id= ISBN 978-88-452-9005-0
| cid = Il Signore degli Anelli
}}
* {{Cita libro
| cognome = Tolkien
| nome = J.R.R.
| titolo = Racconti incompiuti
| editore = Bompiani
|data= 2008
| id=ISBN 978-88-452-9131-9
| cid = Racconti incompiuti
}}
* {{Cita libro
| cognome = Tolkien
| nome = J.R.R.
| titolo = Il Silmarillion
| editore = Bompiani
|data= 2009
| id=ISBN 978-88-452-5654-7
| cid = Il Silmarillion
}}
==Collegamenti esterni==
<br>
* {{fr}}[http://scholasticon.ish-lyon.cnrs.fr/index_fr.php Scholasticon] Risorse in linea per lo studio della Scolastica moderna (1500-1800) di Jacob Schmutz
{{ainur}}
* {{EI|nome=Scolastica|nomeurl=scolastica|autore=Francesco Pelster|anno=1936|accesso=23 luglio 2018}}
{{Lo Hobbit}}
* {{Britannica}}
{{Compagnia dell'Anello}}
{{Il Signore degli Anelli}}
{{Portale|Tolkien}}
{{Voce di qualità|valutazione=Wikipedia:Voci di qualità/Segnalazioni/Gandalf|arg=letteratura e linguistica|arg2=argomenti e personaggi|giorno=26|mese=maggio|anno=2012}}
{{Scuole di pensiero economico}}
[[Categoria:Maiar]]
{{Controllo di autorità}}
[[Categoria:Personaggi de Lo Hobbit]]
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[[Categoria:Personaggi de Il Signore degli Anelli]]
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