Dinastia flavia e Scolastica (filosofia): differenze tra le pagine

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[[Immagine:Laurentius de Voltolina 001.jpg|thumb|Immagine di una scuola risalente al [[XIV secolo]].]]
{{Monarca
Come [[sostantivo]], (la) '''scolastica''' definisce un periodo culturale e indica il pensiero logico-filosofico [[Medioevo|medievale]] dell'Occidente latino; ciò perché fu sviluppato e insegnato con un metodo particolare, detto appunto "scolastico"<ref>''scholasticus'' era detto, nel medioevo, chi insegnava in una scuola (abazia o università)</ref>.
| nome =Dinastia flavia
| titolo =dal [[69]] al [[96]]
| immagine =Flavian family tree.png|300px
| legenda =Albero genealogico dei Flavi
| principato =[[69]]–[[96]]
| predecessore =[[Anno dei quattro imperatori]]
| successore =[[Imperatori adottivi]]
|}}
 
==Origini e suddivisione in periodi==
La '''dinastia flavia''' fu la seconda dinastia imperiale romana, che detenne il potere dal [[69]] al [[96]]. I ''Flavii Vespasiani'' erano una famiglia della classe media, d'origine modesta, giunta poi all'[[ordine equestre]] grazie alla militanza fedele nell'esercito, che giunse al potere quando [[Tito Flavio Vespasiano]], generale degli eserciti d'oriente, prese il potere durante l'[[Anno dei quattro imperatori]].
Dal greco ''scholastikos'' (che significa letteralmente "educato in una scuola", "istruito"), la filosofia scolastica cercava di conciliare la fede [[Cristianesimo|cristiana]] con un sistema di [[ragione|pensiero razionale]], specialmente quello della [[filosofia greca]]. Il "periodo scolastico" si riferisce soprattutto al medio e [[Basso Medioevo]] in Occidente, quando il [[Cristianesimo]] conobbe una rinascita intellettuale e fu sfidato dal pensiero razionale dell'[[Islam]].
 
Cronologicamente, esso copre il periodo che va dall'[[VIII secolo]] al [[Rinascimento]]. Si suddivide in:
== Imperatori del periodo (69-96) ==
* Epoca pre-scolastica (dall'[[VIII secolo]] al [[IX secolo]]) con la fondazione della ''scola Palatina'' diretta prima da [[Alcuino di York]] e in seguito da [[Giovanni Scoto Eriugena]];
{{Campagnabox Guerre Flavi}}
* Alta Scolastica (dall'[[X secolo]] al [[XII secolo]]) la cui figura di spicco fu [[Anselmo d'Aosta]], a cui seguirono altri come [[Pietro Abelardo]];
{{Vedi anche|Albero genealogico dei Flavi|Monetazione dei Flavi|Arte flavia}}
* Bassa Scolastica, ossia il periodo d'oro coincidente con il [[XIII secolo]], grazie alla diffusione del pensiero di [[Alberto Magno]] e [[Tommaso d'Aquino]], a cui si contrappone specularmente quello di [[Bonaventura da Bagnoregio|Bonaventura]];
* Tarda Scolastica, collocabile dopo [[Duns Scoto]], il cui principale esponente fu [[Guglielmo di Ockham]].
 
La scolastica ebbe origine dall'istituzione delle ''scholae'', ossia di un sistema scolastico-educativo diffuso in tutta Europa che garantiva una sostanziale uniformità di insegnamento. Esso fu il primo, e forse unico, sistema scolastico organizzato su vasta scala della storia dell'Occidente. Era stato [[Carlo Magno]] a volerlo, il quale, dando avvio alla "[[rinascita carolingia]]", aveva fondato ad [[Aquisgrana]] la ''[[Schola palatina (Aquisgrana)|Schola palatina]]'', per favorire l'istruzione delle genti e la diffusione del sapere allo scopo di dare unità e compattezza al [[Sacro Romano Impero]]. A tal fine si era servito dei monaci [[Ordine di San Benedetto|benedettini]], i quali avevano salvaguardato la cultura dei classici tramite la ricopiatura dei testi antichi, non solo di quelli religiosi ma anche scientifici e letterari: le loro abbazie divennero così i centri del nuovo sapere medievale.
<timeline>
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Gli insegnamenti erano divisi in due rami:
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*l'arte del [[trivio]] (ovvero il complesso delle materie ''letterarie'');
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*l'arte del [[quadrivio]] (il complesso delle materie ''scientifiche'').
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Preposto all'insegnamento di queste arti cosiddette "[[arti liberali|liberali]]" era anticamente lo ''Scholasticus'', a cui in seguito si affiancò un ''[[Magister artium]]'', di grado superiore, esperto in [[teologia]]. Le lezioni si svolgevano dapprima nei [[monastero|monasteri]], poi progressivamente nelle [[scuola cattedrale|scuole annesse alle cattedrali]], e infine nelle [[università]].
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==Caratteristiche e metodi==
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[[File:Saint Thomas Aquinas.jpg|thumb|[[Tommaso d'Aquino]]]]
from:69 till:79 color:purple text:[[Vespasiano]]
from:79 till:81 color:yellow text:[[Tito (imperatore romano)|Tito]]
from:81 till:96 color:green text:[[Domiziano]]
 
Il carattere fondamentale della filosofia scolastica consisteva nell'illustrare e difendere le verità di fede con l'uso della [[ragione]], verso la quale si nutriva un atteggiamento positivo. A tal fine, essa privilegiò la sistematizzazione del sapere già esistente rispetto all'elaborazione di nuove conoscenze.
</timeline>
 
L'intento degli scolastici era quello di sviluppare un sapere armonico, integrando la [[rivelazione#Cristianesimo|rivelazione cristiana]] con i sistemi filosofici del mondo greco-ellenistico, convinti della loro compatibilità, e anzi vedendo nel sapere dei classici, in particolare dei grandi pensatori come [[Socrate]], [[Platone]], [[Aristotele]], [[Plotino]], una via in grado di elevare all'accettazione dei [[dogma|dogmi]] cattolici.
=== Vespasiano (69 - 79) ===
[[File:Vespasianus02 pushkin.jpg|thumb|left|upright=0.7|Ritratto di Vespasiano]]
{{vedi anche|Tito Flavio Vespasiano}}
 
L'utilizzo della [[ragione]], che essi vedevano sapientemente esercitata nei testi greci, veniva messo in rapporto con la [[fede]] non allo scopo di dimostrarne i fondamenti, quanto piuttosto per contrastare le tesi eretiche e cercare di convertire gli atei.
morgan fa la cacca del potere di [[Vitellio]] da parte delle legioni orientali, Vespasiano, inviato da [[Nerone]] a reprimere la rivolta degli [[ebrei]] in [[Palestina]], venne scelto da esse come nuovo candidato. Lasciato il figlio [[Tito (imperatore)|Tito]] in [[Giudea]], egli si recò in [[Egitto]] aspettando prudentemente a recarsi a Roma finché generali a lui fedeli sconfissero Vitellio nella pianura padana ([[Battaglia di Cremona]] del [[69]]) e finché non ricevette manifestazioni di pubblica obbedienza da parte del Senato e da ogni area dell'Impero. Nella capitale stazionò intanto il figlio secondogenito [[Domiziano]], come reggente, finché non venne raggiunto dal padre nell'estate del [[70]].
 
Dallo studio dei testi greci nasce il problema degli universali (cioè del ''[[logos]]'', della forma) che viene sviluppato in modi differenti per tutta la scolastica.
Ristabilita dunque la calma Vespasiano, il primo principe dell'ordine equestre, poté dedicarsi a ristabilire al più presto l'ordine, riconducendo le varie istituzioni alle loro competenze originarie frenando sia le richieste dei generali, sia l'indebolimento del Senato. Per riuscirci fece approvare la ''[[lex de imperio Vespasiani]]'', dove chiariva le prerogative della sua carica, dell'utilizzo del titolo di ''[[Cesare (titolo)|Cesare]]'' e indirizzava verso una natura ereditaria la dignità imperiale. Nella sua riforma egli escluse ogni riferimento al modello monarchico ellenistico, anche se di fatto si riservò un potere assoluto.
*''forma ante rem:'' l'essenza è prima della realtà (o della materia) come ritenevano [[Platone]] e [[Agostino d'Ippona]];
*''forma in re:'' l'essenza al di fuori della materia non ha alcun senso, come insegnava [[Aristotele]];
*''forma post rem:'' la "cosiddetta" essenza non è che un nome, ovvero una convenzione che deduciamo dall'analisi delle caratteristiche di una serie.
 
[[Tommaso d'Aquino|Tommaso]], sulla scorta di [[Anicio Manlio Torquato Severino Boezio|Boezio]], riteneva che gli universali esistessero sia ''ante rem'' come [[Idea]] nella mente di [[Dio]], sia ''in re'' come forma delle varie realtà, sia ''post rem'' come concetto formulato nella mente dell'uomo.
Per facilitare il passaggio di potere ai suoi due figli egli li tenne sempre in prima linea nel governo. Tito continuò l'incarico in Giudea, debellando la ribellione ebraica nel [[70]] ([[assedio di Gerusalemme (70)|distruzione di Gerusalemme]]) e dedicandosi negli anni successivi alla repressione degli ultimi focolai ([[assedio di Masada]]). Quando tornò a Roma Tito ricevette il [[trionfo]], ottenne i poteri di [[tribuno della plebe|tribuno]] e ricoprì, col padre, la carica di [[censore]], oltre ad essere più volte [[Console (storia romana)|console]] e [[prefetto del pretorio]] (cioè capo dei [[pretoriani]]). La censura di Vespasiano e Tito permise loro di intervenire sulla composizione del Senato. Vespasiano favorì l'accesso alla carica senatoria di numerosi esponenti non italici (soprattutto ispanici e galli), favorendo così la romanizzazione delle province.
 
A Tommaso, sostanzialmente fautore di un indirizzo filosofico [[realismo (filosofia)|realista]], si contrapposero i sostenitori del [[nominalismo]], secondo cui l'universale era solamente un ''flatus vocis'',<ref>Locuzione latina usata da [[Anselmo d'Aosta]] nel XII secolo per definire il nominalismo estremo di [[Roscellino di Compiègne]].</ref> cioè appunto un nome e nient'altro.
In campo economico, dopo il disastroso [[anno dei quattro imperatori]], fu costretto a attuare una politica di rigore con misure anche impopolari, quali l'introduzione di nuove tasse. Grazie alle nuove entrate venne intrapresa una notevole stagione edilizia nella capitale e nelle province. Questo portò nuovo benessere a tutto l'Impero.
 
Poiché del resto la scolastica si sviluppò in varie ''scholae'' europee e quindi in realtà diverse, era inevitabile che in ogni ''schola'', avendo esse differenti esigenze e finalità, i pensieri e i metodi acquistassero caratteristiche diverse. Vi erano quindi ''scholae'' più vive e attive dove spesso si accendevano contrasti tra gli intellettuali più conservatori e i maestri d'arte, i più innovativi.
Dal punto di vista militare Vespasiano cercò di consolidare e estendere i confini, soprattutto nelle zone più strategiche, come la [[Britannia]] e la zona tra [[Reno]] e [[Danubio]] (circa l'attuale [[Foresta Nera]]).
 
Gli scolastici svilupparono in tal modo un peculiare metodo di indagine speculativa, noto come ''[[quaestio]]'',<ref>La ''questione'', più che una domanda, era un modo di procedere logicamente a partire da un'aporia o una contraddizione all'interno di un argomento. Secondo B. Geyer «la forma caratteristica in cui la Scolastica pensa ed espone ciò che pensa è la ''[[quaestio]]''», che è per lui «il prodotto più caratteristico del [[Filosofia medievale|pensiero medioevale]]» (B. Geyer, ''Der Begriff der scholastischen Theologie'', Schroeder, Bonn 1926, pag. 113).</ref> basato sul commento e la discussione dei testi all'interno delle prime [[università]]. I vari dibattiti, tuttavia, dovevano seguire delle regole e dei riferimenti precisi, tra i quali vi era in particolare la [[logica matematica|logica formale]] di [[Aristotele]].<ref>«La certezza della retta comprensione e di un accordo genuino con l'insieme si ottiene grazie ad una "[[quaestio|messa in questione]]" di ogni singola affermazione in concorrenza con affermazioni alternative direttamente e formalmente contraddittorie (''propositiones dubitabiles'') e una soluzione di tali "dilemmi" attraverso una discussione basata sulle regole della [[dialettica]]» (M. De Rijk, ''La philosophie au moyen âge'', E.J. Brill, Leiden 1985, pag. 98).</ref> Valevano poi le ''[[autorità|auctoritas]]'', che erano rappresentate dagli scritti dei Padri della Chiesa (filosofia [[patristica]]), dai [[Bibbia|testi sacri]], e da scritti della tradizione cristiana.
Vespasiano attribuì il potere ereditario a entrambi i suoi figli, informando il [[Senato romano]] che sarebbe stato uno di loro a succedergli al potere.
 
Affidarsi all'interpretazione fornita in precedenza dalle ''auctoritates'' equivaleva, in sostanza, alla decisione di affidarsi a una voce ufficiale e decisa dai concili, per cui esisteva l'auctoritas in campo medico ([[Galeno]]), quella in campo metafisico ([[Aristotele]]) e quella in campo astronomico ([[Claudio Tolomeo|Tolomeo]]).
Vespasiano fu dunque fautore di un ristabilimento economico e sociale in tutto l'Impero che godette, grazie al suo governo, di una [[pax romana|pax]] che rimarrà proverbiale. Di fatto per questo fu uno degli imperatori più amati della storia romana.
 
Come già aveva fatto notare [[Giovanni Scoto Eriugena]], però, non era la ragione a fondarsi sull'autorità, ma l'autorità a fondarsi sulla ragione: gli Scolastici così mantennero sempre una forte coscienza critica verso le fonti del loro sapere.<ref>«La vera autorità, in effetti, non contraddice la retta ragione, così come la retta ragione non contraddice la vera autorità; è dunque fuori di dubbio che entrambe promanano da un'unica fonte, e cioè dalla sapienza divina» ([[Giovanni Scoto Eriugena]], ''De divisione naturae'').</ref> Sarà il declino della fiducia nella ragione, a partire da autori come [[Guglielmo di Ockham]], che porterà alla fine della Scolastica e dello stesso [[Medioevo]].
{| class="wikitable"
|- valign="top"
 
===La Scolastica e la scienza===
!width=20%|Titolatura imperiale
!width=20%|Numero di volte
!width=60%|Datazione evento
 
[[File:Roger-bacon-statue.jpg|thumb|[[Ruggero Bacone|R. Bacone]]]]
|- valign="top"
|[[Tribunicia potestas]] (accettata formalmente in epoca tarda)<ref name="SvetonioVesp12">Svetonio, ''Vita di Vespasiano'', 12.</ref>
|10 volte:<ref name="CIL6,40448">{{CIL|6|40448}}.</ref>
|la prima volta (I) il 1º luglio del [[69]]<ref>Svetonio, ''Vita di Vespasiano'', 6.</ref> e poi rinnovatagli ogni anno, alla stessa data.
|-
|[[Console romano|Consolato]]
|9 volte:<ref name="SvetonioVesp8">Svetonio, ''Vita di Vespasiano'', 8.</ref>
|nel [[51]] (I),<ref name="TPSulp17">TPSulp 17.</ref> [[70]] (II),<ref>{{AE|1955|198}}.</ref> [[71]] (III),<ref name="AE1934,261"/><ref>{{CIL|10|4734}}.</ref> [[72]] (IV),<ref name="AE1934,261"/><ref name="CIL11,3605">{{CIL|11|3605}}.</ref> [[74]] (V),<ref name="AE1934,171"/><ref>{{CIL|7|1204}}.</ref> [[75]] (VI), [[76]] (VII),<ref name="ILAlg1,3885">I(nscripriones) L(atinae) Alg-1, 3885; RIB-2-1, 2404,34 e 35.</ref> [[77]] (VIII)<ref name="CIL8,8"/><ref>{{AE|1963|11}}.</ref> e [[79]] (IX).<ref>{{AE|1975|554}}.</ref>
|-
|''[[Salutatio imperatoria]]''
|20 volte:<ref name="CIL6,40448"/><ref name="AE1983,586">{{AE|1983|586}}; {{CIL|11|5166}}.</ref>
|I (al momento della assunzione del potere imperiale) nel [[69]], (II-III-IV<ref>CIL, II, 14-02-01, 897.</ref>-V<ref>{{AE|1978|92}}.</ref>) nel [[70]], (VI<ref>{{CIL|16|16}}.</ref>-VII-VIII<ref name="AE1934,261">{{AE|1934|261}}.</ref>) [[71]], (IX-X<ref name="AE1934,171"/><ref name="CIL11,3605"/>) [[72]],<ref name="AE1934,171">{{AE|1934|171}}.</ref> (XI) dopo luglio del [[73]],<ref>{{CIL|11|2957}}.</ref> (XII-XIII<ref>{{CIL|13|9082}}.</ref>-XIV<ref>{{CIL|13|8046}} e {{AE|1968|446}}.</ref>) [[74]], (XV-XVI<ref name="ILAlg1,3885"/>-XVII<ref>{{CIL|8|10116}}.</ref>-XVIII<ref>{{AE|1999|1023}}.</ref>) [[76]], (XIX) [[77]]<ref name="CIL8,8">{{CIL|8|8}}, {{CIL|16|23}}, {{CIL|2|4814}}, {{CIL|10|3829}} e {{CIL|16|158}}.</ref> e (XX) [[78]].<ref name="CIL6,40448"/><ref name="AE1983,586"/>
|-
|Altri titoli
|2 volte:
|''[[Pater Patriae]]'' (in epoca tarda<ref name="SvetonioVesp12"/>) e ''[[Pontifex Maximus]]'' nel [[70]].
|}
 
La filosofia scolastica era particolarmente incentrata sullo studio del dogma religioso cristiano, ma non solo. Gli scolastici diedero infatti un forte impulso anche allo sviluppo della [[scienza]].
=== Tito (79 - 81) ===
[[File:Tito, testa in marmo da Pantelleria.jpg|thumb|upright=0.7|[[Tito (imperatore romano)|Tito]], figlio primogenito di [[Vespasiano]], secondo membro della dinastia.]]
{{vedi anche|Tito (imperatore romano)}}
 
Nel XII-XIII secolo, nell'ambito degli studi teologici che si tenevano nelle prime Università europee come [[Bologna]], [[Parigi]], [[Oxford]], si svilupparono diverse ricerche sulla [[natura]], ovvero sul creato considerato opera di [[Dio]], che avrebbero dovuto portare all'intelligibilità dell'opera di Dio creatore. Per i filosofi scolastici della natura la creazione era come un libro aperto che andava letto e compreso, un libro contenente leggi naturali la cui transitorietà era riconducibile a regole immutabili inscritte da Dio al momento della creazione. Tali studiosi pensavano che conoscere quelle leggi avrebbe consentito di elevare l'intelligenza umana e di avvicinarla sempre più a Dio. In quest'ambito valevano come ''auctoritas'' anche filosofi dell'epoca greca e persino pensatori di origine [[islamismo|islamica]].<ref>Ubaldo Nicola, ''Atlante illustrato di filosofia'', Demetra, 2000, pag. 206.</ref>
Tito, figlio maggiore di Vespasiano, governò per appena due anni, per cui il suo operato non lasciò tracce significative, se non quella di aver condotto a termine la [[prima guerra giudaica]] con l'assedio alla città di Gerusalemme, quando il padre era ormai unico imperatore a Roma. Per questi successi si meritò la costruzione di un [[arco di Tito|arco di trionfo]] nel [[Foro romano]].
 
Due furono in particolare le scuole di pensiero, attestate peraltro su posizioni alquanto distanti tra di loro, che elaborarono ognuna un proprio [[metodo scientifico]]: quella di Parigi, facente capo ad [[Alberto Magno]], seguito dal suo discepolo [[Tommaso d'Aquino]], e quella di Oxford, dove fu attivo [[Ruggero Bacone]].<ref>James A. Weisheipl, ''Alberto Magno e le Scienze'', pag. 6, trad. it. di Alberto Strumia, Bologna, ESD, 1994.</ref> Costoro, pur restando fedeli al metodo aristotelico, si occuparono di [[filosofia della natura]] basandosi sulle osservazioni degli eventi e contestando alcuni elementi anti-scientifici del [[pensiero greco]]. Tommaso in particolare, noto per aver riformulato in chiave nuova la concezione aristotelica della [[verità]] come [[Adaequatio rei et intellectus|corrispondenza]] dell'[[intelletto]] alla [[realtà]],<ref>Il logico e matematico [[Alfred Tarski]] ha posto la concezione aristotelico-tomista dell'''adequatio rei et intellectus'' a fondamento della moderna concezione semantica della verità (cfr. ''Enciclopedia Treccani'' alla voce "Alfred Tarski"). «La concezione della verità come corrispondenza (''adaequatio'') oltre che da Tommaso d'Aquino è condivisa da tutti coloro che hanno una concezione [[realismo (filosofia)|realistica]] della [[conoscenza]], sia nella versione platonica (Platone, Agostino, Popper), sia in quella aristotelica (Aristotele, Tommaso d'Aquino, Tarski), oppure una concezione fenomenistica (Kant)» (cit. da [[Battista Mondin]], ''Manuale di filosofia sistematica: Cosmologia. Epistemologia'', vol. I, pag. 263, Bologna, ESD, 1999).</ref> sviluppò il concetto di ''[[analogia entis|analogia]]'' e di ''[[astrazione (filosofia)|astrazione]]'', il cui utilizzo è rintracciabile tuttora in più recenti scoperte scientifiche.<ref>F. Bertelè, A. Olmi, A. Salucci, A. Strumia, ''Scienza, analogia, astrazione. Tommaso d'Aquino e le scienze della complessità'', Padova, Il Poligrafo, 1999.</ref>
Sebbene lodato dagli storici dell'epoca, ciò non deve trarre in inganno, in quanto era usanza comune accompagnare da lodi l'avvento del nuovo imperatore, riservandosi magari le critiche per l'operato successivo. Spontaneo fu comunque il consenso popolare nei suoi confronti, anche in occasione di calamità naturali come l'[[Vesuvio#L'eruzione del 79|eruzione del Vesuvio]] del [[79]], che distrusse [[Pompei]] e [[Ercolano]]. L'interessamento e l'intervento immediato dell'imperatore suscitò verso di lui le simpatie degli strati sociali più umili. Visse ancora di riflesso alla grande popolarità del padre. Inaugurò, infine, il [[Colosseo]], costruzione iniziata durante il governo di suo padre Vespasiano, nell'anno [[80]].
 
Oltre alla scienza, il metodo scolastico venne applicato anche agli studi di [[diritto]], almeno a partire da [[Raniero Arsendi]] in avanti, operante nella scuola di Bologna.<ref>''Treccani'' alla voce "[http://www.treccani.it/enciclopedia/raniero-arsendi_%28Dizionario-Biografico%29/ Raniero Arsendi]".</ref>
{| class="wikitable"
|- valign="top"
 
==Sviluppi successivi==
!width=20%|Titolatura imperiale
{{vedi anche|Scolasticismo protestante|Neoscolastica}}
!width=20%|Numero di volte
!width=60%|Datazione evento
 
Dopo il periodo d'oro, la scolastica conobbe un periodo di lenta decadenza, a causa della perdita dell'unità teologica dei Cristiani dopo la fine del [[Medioevo]].
|- valign="top"
|[[Tribunicia potestas]]
|11 volte:<ref name="CIL3,6732">{{CIL|3|6732}}.</ref>
|la prima volta (I) il 1º luglio del [[71]] e poi rinnovata ogni anno.
|-
|[[Console romano|Consolato]]
|8 volte (designato per la nona volta?<ref name="CIL3,6732"/>):
|nel [[70]] (I), [[72]] (II), [[74]] (III),<ref>{{CIL|7|1204}}.</ref> [[75]] (IV), [[76]] (V),<ref>RIB-2-1, 2404,34 e 35.</ref> [[77]] (VI),<ref name="CIL8,8">{{CIL|8|8}}, {{AE|1951|206}} e {{AE|1963|11}}.</ref> [[79]] (VII)<ref name="CIL16,24">{{CIL|16|24}}.</ref><ref name="AE1957,169"/> e [[80]] (VIII).<ref name="CIL3,6732"/>
|-
|''[[Salutatio imperatoria]]''
|18 volte:<ref name="CIL3,6732"/>
|I nel [[70]], (II) nel [[71]], (III-IV) [[72]], (V) [[73]], (VI-VIII) [[74]], (IX-XII) [[76]], (XIII) [[77]],<ref name="CIL8,8"/> (XIV) [[78]],<ref name="CIL16,24"/> (XV) dopo giugno del [[79]]<ref name="AE1957,169">{{AE|1957|169}}.</ref> e (XVI-XVII-XVIII<ref name="CIL3,6732"/>) [[81]].
|-
|Altri titoli
|2 volte:
|''[[Pater Patriae]]'' e ''[[Pontifex Maximus]]'' dal giugno del [[79]].<ref name="CIL16,24"/>
|}
 
Il termine "scolastico" assunse da allora una connotazione a volte negativa. Per l'abitudine di affidarsi a un sistema già collaudato per giustificare le proprie tesi, ogni filosofia, anche moderna o contemporanea, che utilizzi e si appoggi su una teoria filosofica già esistente, accordando la propria fede con la razionalità e l'investigazione filosofica, viene perciò definita scolastica.
=== Domiziano (81 - 96) ===
[[File:Bust Domitian Musei Capitolini MC1156.jpg|thumb|left|upright=0.7|Busto di Domiziano]]
{{vedi anche|Domiziano}}
 
Si ebbero tuttavia alcuni periodi di rinascita, durante il XIV e il XVI secolo in [[Spagna]], soprattutto nelle università di [[Salamanca]] e [[Valladolid]], personaggi di spicco, tra gli altri i [[Ordine dei Frati Predicatori|domenicani]] [[Francisco de Vitoria]] e [[Bartolomé de Las Casas]], nonché [[Juan Ginés de Sepúlveda]] e il [[Compagnia di Gesù|gesuita]] [[Francisco Suárez]]. Tanto che si può parlare di [[Seconda Scolastica]], soprattutto con riferimento alla [[Scuola di Salamanca]]. La [[Seconda Scolastica]] ha influenzato largamente, attraverso le dispute teologico-giuridiche l'Inquisizione cattolica nel Nuovo Mondo, in virtù del fatto che molti teologi formatisi in Madrepatria andavano a far esperienza nei tribunali d'Oltreoceano finendo con l'arricchire in maniera acuta e penetrante le cause loro sottoposte e giungendo a gettare le fondamenta di quello che sarà l'Empirismo e l'Illuminismo, soprattutto dal punto di vista della salvaguardia dei diritti umani degli indios.<ref>Laureano Robles (a cura di), ''E la filosofia scoprì l'America. Incontro scontro tra filosofia europea e culture precolombiane'', Milano, Jaca Book, 2003.</ref><ref>{{Cita web|url=https://selendichter.wordpress.com/2016/08/19/linquisizione-contro-gli-indios-il-contributo-della-seconda-scolastica-nella-disputa-sulla-natura-giuridica-degli-indios-e-sistematizzazione-dei-crimines-teologi-giuristi-missionari-ed-in/|titolo=L’inquisizione contro gli indios. Il contributo della Seconda Scolastica nella disputa sulla natura giuridica degli indios e sistematizzazione dei crimines: teologi, giuristi, missionari ed inquisitori. Profili generali|autore=selenedichter Giovanni Di Rubba|sito=Giovanni dichter Di Rubba|data=2016-08-19|accesso=2017-02-03}}</ref>
Dopo la prematura scomparsa di Tito salì al potere suo fratello minore Domiziano, che seguì le orme del padre in politica estera intraprendendo alcune campagne militari tese a rafforzare i confini: fece a tale scopo costruire una serie di fortini collegati tra loro nella regione del [[Reno]], presidiati stabilmente da contingenti di ''[[ausiliares]]''; nell'area danubiana stanziò stabilmente guarnigioni di [[Legionario romano|legionari]], dall'attuale [[Austria]] fino quasi al [[Mar Nero]].
 
Contemporaneamente si può parlare anche di [[scolasticismo protestante]], come di un metodo di pensiero sviluppatosi nelle prime fasi del [[protestantesimo]], che si consolidò durante il XVII secolo, diventando particolarmente diffuso nella creazione di sistemi teologici protestanti come il [[calvinismo]]. Benché i maggiori Riformatori protestanti attaccassero la scolastica medioevale per sostenere la completa adesione alle sole [[Bibbia|Sacre Scritture]], si dimostrò impossibile purgare la teologia da metodi e atteggiamenti scolastici, o evitare conflitti che non implicassero complicati [[teologia|ragionamenti teologici]] ed [[ermeneutica biblica|interpretazioni bibliche]].
In politica interna invece Domiziano si distanziò notevolmente dal tracciato paterno, instaurando di fatto una [[monarchia assoluta]] di stampo [[autocrazia|autocratico]]. Domiziano accettò con piacere forme di [[servilismo]] dei senatori, come l'adulazione ostentata e il titolo di "Dominus ac deus"(signore e dio). [[Domiziano]] si rese estremamente impopolare per le sue tendenze autocratiche, che spezzarono quell'illusione, creata da [[Augusto (imperatore romano)|Augusto]], che l'[[imperatore]] fosse solo un ''primus inter pares'', cioè il ''primo fra uguali''.
 
In seguito, nel XIX secolo, con l'[[enciclica]] ''[[Aeterni Patris]]'' del [[1879]], [[papa Leone XIII]] promosse negli ambienti [[chiesa cattolica|cattolici]] un movimento di ritorno alla filosofia scolastica, che venne detto perciò ''neoscolastico''.<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/leo_xiii/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_04081879_aeterni-patris_it.html Il testo dell'enciclica ''Aeterni Patris''].</ref> I maggiori pensatori neoscolastici furono [[Jacques Maritain]] ed [[Étienne Gilson]], i quali si proposero di rivalutare la [[metafisica]] difendendola dai giudizi negativi del [[positivismo]] allora imperante. D'altro lato, combatterono le istanze [[idealismo|idealistiche]] eccessivamente incentrate sul [[soggetto (filosofia)|soggetto]] proprie delle filosofie di [[Cartesio]] e di [[Immanuel Kant|Kant]], in favore di una rivalutazione del [[realismo (filosofia)|realismo]].
Quale [[censore]] a vita espulse dal Senato a più riprese gli elementi a lui sfavorevoli, determinando una forte situazione di attrito. Ai tentativi di congiura scoperti rispose sempre con fermezza, emettendo numerose condanne a morte che colpirono anche personaggi in vista dell'aristocrazia. Ciò non fece che accelerare i tentativi del Senato di sopprimerlo, individuando infine un [[liberto]] che aveva accesso alla sua corte come esecutore materiale e l'anziano senatore [[Marco Cocceio Nerva]] quale suo successore.
 
Nel [[XX secolo|Novecento]] infine, da alcune parti venne riconosciuto alla scolastica un ruolo positivo e fondamentale per aver contribuito a costruire l'ossatura culturale dell'Europa. Lo scrittore tedesco [[Hermann Hesse]], ad esempio, manifestava grande ammirazione per il modo in cui l'istruzione medievale veniva organizzata e gestita armoniosamente all'interno della scolastica. Nel suo romanzo intitolato ''[[Il giuoco delle perle di vetro]]'' egli immaginò un sistema di studi, denominato “Castalia” e da lui collocato in un ipotetico futuro, che ricalcava quello della scolastica dei secoli d'oro: in esso si svolgeva la vita e l'educazione dei giovani destinati a preservare e coltivare armonicamente il sapere e lo spirito delle culture del passato.<ref>''Il gioco delle perle di vetro'' (1943) di H. Hesse, scrittore tedesco ispirato all'ascetismo e cresciuto in un ambiente religioso [[pietismo|pietista]].</ref>
Con la morte di Domiziano ([[96]]) ebbe fine la dinastia flavia. Al pari dell'ultimo esponente della [[dinastia giulio-claudia]], [[Nerone]], anche a Domiziano venne inflitta la ''[[damnatio memoriae]]'', che ordinò la distruzione di ogni immagine, iscrizione o dedica che lo potesse ricordare ai posteri.
 
==Filosofi scolastici==
{| class="wikitable"
|- valign="top"
 
*Prescolastica ([[500]]-[[1000]])
!width=20%|Titolatura imperiale
** [[Severino Boezio]]<ref>La discussa collocazione di Boezio tra i precursori della scolastica è dovuta alla sua notevole influenza sul dibattito filosofico medioevale, cfr. in proposito: Battista Mondin, ''La prima Scolastica: Boezio, Cassiodoro, Scoto Eriugena'', in ''Euntes Docete'', 44 (1991), pp. 5-30.</ref>
!width=20%|Numero di volte
** [[Cassiodoro]]<ref>Discussa anche la collocazione di Cassiodoro fra gli scolastici; cfr. nota 12.</ref>
!width=60%|Datazione evento
** [[Alcuino di York]]
** [[Rabano Mauro]]
** [[Gotescalco]]
** [[Giovanni Scoto Eriugena]]
* Alta scolastica (circa [[1000]]-[[1200]]):
** [[Berengario di Tours]]
** [[Pier Damiani]]
** [[Anselmo d'Aosta]]
** [[Roscellino di Compiègne]]
** [[Bernardo di Chartres]]
** [[Teodorico di Chartres]]
** [[Guglielmo di Champeaux]]
** [[Gilberto Porretano]]
** [[Pietro Abelardo]]
** [[Guglielmo di Conches]]
** [[Adelardo di Bath]]
** [[Bernardo di Chiaravalle]]
** [[Ugo di San Vittore]]
** [[Pietro Lombardo (teologo)|Pietro Lombardo]]
** [[Giovanni di Salisbury]]
** [[Alano di Lilla]]
** [[Guglielmo d'Auxerre]]
** [[Bernardo Silvestre]]
** [[Bernardo di Moëlan]]
*Bassa scolastica ([[1200]]-[[1300]], ''Secolo d'Oro''):
** [[Roberto Grossatesta]]
** [[Alessandro di Hales]]
** [[Alberto Magno]]
** [[Ruggero Bacone]]
** [[Bonaventura da Bagnoregio]]
** [[Tommaso d'Aquino]]
** [[Sigieri da Brabante]]
** [[Boezio di Dacia]]
** [[Duns Scoto]]
*Tarda scolastica ([[1300]]-circa [[1500]]):
** [[Marsilio da Padova]]
** [[Guglielmo di Ockham]]
** [[Giovanni Buridano]]
** [[Nicola d'Oresme]]
** [[Antonino Pierozzi]]
*Scolastica barocca (circa [[1500]]-[[1650]]):
** [[Marcantonio Zimara]]
** [[John Mair]]
** [[Tommaso De Vio]]
** [[Francisco de Vitoria]]
** [[Bartolomé de Las Casas]]
** [[Melchor Cano]]
** [[Luis de Molina]]
** [[Francisco Suárez]]
** [[Roberto Bellarmino]]
** [[Giovanni di San Tommaso]]
*Neo-Scolastica (dal [[1879]], enciclica ''Aeterni Patris'' di [[Papa Leone XIII]])
** [[Desiré Mercier]] (1851 - 1926)
** [[Antonin-Dalmace Sertillanges]] (1863 - 1948)
** [[Jacques Maritain]] (1882 - 1973)
** [[Étienne Gilson]] (1884 - 1978)
** [[Francesco Olgiati]] (1886 - 1962)
** [[Gustavo Bontadini]] (1903 - 1990)
** [[Sofia Vanni Rovighi]] (1908 - 1990)
** [[Cornelio Fabro]] (1911 - 1995)
 
==Note==
|- valign="top"
<references/>
|[[Tribunicia potestas]]
|16 volte:
|la prima volta (I) il 14 settembre dell'[[81]].
|-
|[[Console romano|Consolato]]
|17 volte:
|nel [[71]], [[73]], [[75]], [[76]], [[77]], [[79]],<ref>{{CIL|3|6993}}: questa iscrizione del 79 recita: «''Imp Caesar Vespasianus Aug pontif max trib pot VIIII, imp XIIX, p p cos IIX, desig VIIII. Imp T Caesar, Aug f cos VI, desig V[II]. Domitianus Caesar, Aug f, cos V, desig VI [...]''»</ref> [[80]], [[82]], [[83]], [[84]], [[85]], [[86]], [[87]], [[88]], [[90]], [[92]]<ref>{{CIL|3|859}}.</ref> e [[95]].
|-
|''[[Salutatio imperatoria]]''
|23 volte:
|I (al momento della assunzione del potere imperiale), la seconda (II) nell'[[82]], (III-V) [[83]], (VI-VII) [[84]], (VIII-XI) [[85]], (XII-XIV) [[86]], (XV-XVII) [[88]], (XVIII-XXI) [[89]], (XXII-XXIII) [[92]].
|-
|[[Cognomina ex virtute|Titoli vittoriosi]]
|1 volta:
|''[[Germanicus]]'' nell'[[83]].<ref>[[Roman Imperial Coinage]], ''Domitianus'', II, 127.</ref><ref name="DomizianoSvetonioGermanicus">[[Svetonio]], ''Domiziano'', 13.</ref>
|-
|Altri titoli
|2 volte:
|''[[Pater Patriae]]'' e ''[[Pontifex Maximus]]'' al momento della assunzione del potere imperiale nel settembre dell'[[81]].
|}
 
== Note Bibliografia==
* Francesco Calcagno, ''Philosophia scholastica'', M. D'Auria, 1938
{{references|2}}
* Fabio Cioffi, ''I libri di dialogos: autori, test, problemi, verifiche. La filosofia cristiana e medievale'', Mondadori, 2001 ISBN 8842452092
* Alessandro Ghisalberti, ''Dalla prima alla seconda scolastica. Paradigmi e percorsi storiografici'', ESD, 2000 ISBN 887094414X
* Paolo Grossi (a cura di), ''La seconda Scolastica nella formazione del diritto privato moderno. Incontro di studio. Firenze, 16-19 ottobre 1972. Atti'', Milano, A. Giuffrè, 1973
* Anneliese Maier, ''Zwei Untersuchungen zur nach scholastichen Philosophie'', Storia e Letteratura, 1968 ISBN 8884988675
* Anneliese Maier, ''Studien zur Naturphilosophie der Spätscholastik'', Storia e Letteratura, 1955 ISBN 8884988292
* [[Battista Mondin]], ''[http://books.google.it/books?id=9VGX1bsCPP8C&printsec=frontcover&source=gbs_navlinks_s#v=onepage&q&f=false Storia della teologia: Epoca scolastica]'', vol. II, Bologna, ESD, 1996
* Daniel D. Novotný, [https://www.academia.edu/3648364/_In_Defense_of_Baroque_Scholasticism_Studia_Neoaristotelica_ "In defense of Baroque scholasticism"],''Studia Neoaristotelica'' 6 (2009), 209–233.
* Maurizio Pancaldi, Mario Trombino, ''Philosophica 2: Dall'ellenismo alla scolastica'', Marietti, 2007 ISBN 8839301569
* Erwin Panofsky, ''Architettura gotica e filosofia scolastica'', traduzione di F. Starace, Abscondita editore, 2010 ISBN 8884162335
* [[Marzio Pieri]], ''Rosmini e la sillogistica scolastica'', Zara editore, 1983
* [[Riccardo Quinto]], ''Scholastica. Storia di un concetto'', Padova, Il Poligrafo, 2001
* Oreste Sagramola, ''Lezioni di storia della filosofia medioevale. Dalle origini al cristianesimo. Da S. Agostino alla crisi della scolastica'', Vecchiarelli editore, 2008 ISBN 8882472175
* Oreste Sagramola, ''Temi e problemi della filosofia medioevale. L'esistenza di Dio nel pensiero medievale'', Vecchiarelli editore, 2009 ISBN 8882472485
* Rolf Schönberger, ''[http://books.google.it/books?id=2-5KEawi7YMC&printsec=frontcover&source=gbs_navlinks_s#v=onepage&q&f=false La scolastica medievale. Cenni per una definizione]'', Milano, Vita e Pensiero, 1997 ISBN 8834339851
* Francesco V. Tommasi, ''Philosophia transcendentalis. La questione antepredicativa e l'analogia tra la Scolastica e Kant'', Olschki editore, 2009 ISBN 8822258428
* Carl R. Trueman, R. Scott Clark, ''Protestant Scholasticism'', Paternoster Press, 1998
 
==Voci Bibliografia correlate==
*[[Filosofia medievale]]
;Fonti antiche:
*[[Scolasticismo protestante]]
* {{Bibliografia|Aurelio Vittore, ''De Caesaribus''|[[Aurelio Vittore]], ''De Caesaribus'' (Testo in latino disponibile [http://www.thelatinlibrary.com/victor.caes.html qui].}}
*[[Teologia cristiana]]
* {{Bibliografia|Aurelio Vittore, ''De viris illustribus Urbis Romae''|[[Aurelio Vittore]] (attr.), ''De viris illustribus Urbis Romae'' (Testo in latino disponibile [http://www.thelatinlibrary.com/victor.ill.html qui].}}
* {{Bibliografia|Cassio Dione Cocceiano|[[Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Historia Romana]]''. (Versione in inglese disponibile [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/home.html qui]).}}
* [[Eutropio]], [[Wikisource:la:Breviarium historiae romanae|''Breviarium historiae romanae'' (testo latino), VII-X]] [[File:Wikisource-logo.svg|15px]].
* [[Sesto Giulio Frontino|Frontino]], [[Wikisource:la:Strategemata|''Strategemata'' (testo latino)]] [[File:Wikisource-logo.svg|15px]].
* {{Bibliografia|Giuseppe Flavio|[[Giuseppe Flavio]], [[Guerra giudaica (Flavio Giuseppe)|Guerra giudaica]]. (Versione in inglese disponibile [[wikisource:en:The War of the Jews|qui]]). [[File:Wikisource-logo.svg|15px]]}}
* [[Marziale]], ''Epigrammi''
* [[Plinio il Giovane]],
:* [[Wikisource:la:Epistularum Libri Decem (Gaius Plinius Caecilius Secundus)|''Epistularum Libri Decem'' (testo latino)]] [[File:Wikisource-logo.svg|15px]];
:* [[Wikisource:la:Panegyricus|''Panegyricus'' (testo latino)]] [[File:Wikisource-logo.svg|15px]].
* [[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]], [[Wikisource:la:Naturalis Historia|''Naturalis Historia'' (testo latino)]] [[File:Wikisource-logo.svg|15px]].
* {{Bibliografia|Strabone|[[Strabone]], ''[[wikisource:el:Γεωγραφία|Geografia (testo greco)]]'' (Γεωγραφικά). [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] (Versione in inglese disponibile [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Strabo/home.html qui]).}}
* {{Bibliografia|Svetonio|[[Svetonio]], [[Wikisource:la:De vita Caesarum libri VIII|''De vita Caesarum libri VIII'' (testo latino)]]. [[File:Wikisource-logo.svg|15px]]}}
* [[Tacito]].
:* [[Wikisource:la:Ab excessu divi Augusti (Annales)|''Annales'' (testo latino)]] [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] (Versione in inglese disponibile [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Tacitus/home.html?tw_p=twt qui]);
:* {{Bibliografia|Tacito, Historiae|[[Wikisource:la:Historiae (Tacitus)|''Historiae'' (testo latino)]] [[File:Wikisource-logo.svg|15px]] (Versione in inglese disponibile [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Tacitus/home.html qui])}}
:* [[Wikisource:la:De vita et moribus Iulii Agricolae|''De vita et moribus Iulii Agricolae'' (testo latino)]] [[File:Wikisource-logo.svg|15px]];
:* [[Wikisource:la:De origine et situ Germanorum (Germania)|''De origine et situ Germanorum'' (testo latino)]] [[File:Wikisource-logo.svg|15px]].
 
==Altri progetti==
;Fonti storiografiche moderne:
{{Interprogetto|q=Scolastica|commons=Category:Scholasticism|wikt=scolastica|q_preposizione=sulla|q_etichetta=Scolastica|wikt_etichetta=scolastica|commons_preposizione=sullo|commons_etichetta=scolasticismo}}
* AA. VV., ''Divus Vespasianus: il bimillenario dei Flavi'', a cura di F. Coarelli, Napoli, Electa, 2009 ISBN 978-88-370-7069-4
* [[Albino Garzetti]], ''L'Impero da Tiberio agli Antonini'', Bologna, Cappelli, 1960
* Stéphane Gsell, ''Essai sur le règne de l'empereur Domitien'', Paris, Thorin & Fils, 1894; Roma, «L'Erma» di Bretschneider, 1967 ISBN 88-7062-294-0
* Michael Grant, ''Gli imperatori romani'', Roma, Newton Compton, 2008 ISBN 978-88-8289-400-9
* Brian W. Jones, ''The emperor Domitian'', London & New York, Routledge, 1992 ISBN 0-415-10195-6
* Barbara Levick, ''Vespasian'', London & New York, Routledge, 1999 ISBN 0-415-16618-7
* [[Santo Mazzarino]], ''L'Impero romano'', Roma-Bari, Laterza, 1973
* Pietro Nelli, ''Monete Romane Impero Domiziano'', Roma, Lulu, 2011 ISBN 978-1-4475-1821-1
* Pietro Nelli, ''L'imperatore dalle umili origini. Titus Flavius Vespasianus'', Roma, Lulu, 2010 ISBN 978-1-4092-9010-0
* Mario Pani, ''Il principato dai Flavi ad Adriano'', in AA. VV., ''Storia di Roma'', II, 2, Torino, Einaudi, 1990; ''Storia Einaudi dei Greci e dei Romani'', vol. 16, Milano, Il Sole 24 Ore, 2008
* Pat Southern, ''Domitian tragic tyrant'', London & New York, Routledge, 1997 ISBN 0-415-16525-3
 
==Collegamenti esterni==
== Altri progetti ==
* {{fr}}[http://scholasticon.ish-lyon.cnrs.fr/index_fr.php Scholasticon] Risorse in linea per lo studio della Scolastica moderna (1500-1800) di Jacob Schmutz
{{Interprogetto|commons=Category:Flavian dynasty}}
* {{EI|nome=Scolastica|nomeurl=scolastica|autore=Francesco Pelster|anno=1936|accesso=23 luglio 2018}}
* {{Britannica}}
 
{{Scuole di pensiero economico}}
{{Storia romana}}
{{Controllo di autorità}}
{{Imperatori romani}}
{{Portale|Antica RomaCattolicesimo|Filosofia|medioevo}}
 
[[Categoria:Dinastia flaviaScolastica| ]]
[[Categoria:Storia del cristianesimo]]
{{Link VdQ|en}}
[[Categoria:Teologia cristiana]]