Ferdinando I di Napoli e Clown (film): differenze tra le pagine

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{{S|film horror}}
{{Nota disambigua|il sovrano del [[Regno delle Due Sicilie]] che regnò dal 1816 al 1825|[[Ferdinando I delle Due Sicilie]]}}
{{citazione|Nessun bambino è al sicuro|Tagline del film}}
{{Nota disambigua|altri personaggi con questo nome|[[Ferdinando d'Aragona (disambigua)]]}}
{{MonarcaFilm
|titolo italiano = Clown
| nome =Ferdinando I
|immagine = Clown (film 2014) poster.jpg
| titolo =Re di Napoli
|didascalia = Poster di proiezione teatrale
| immagine =Ferdinando I Napoli.JPG
|titolo originale = Clown
| legenda =Ferdinando I di Napoli<br/>[[Parigi]], [[Museo del Louvre]]
|lingua originale = inglese
| regno =[[1458]] - [[1494]]
|paese = [[Stati Uniti d'America]]
| altrititoli =
|paese 2 = [[Canada]]
| nome completo =
|titolo alfabetico = Clown
| predecessore =[[Alfonso I di Napoli|Alfonso I]]
|anno uscita = [[2014]]
| successore =[[Alfonso II di Napoli|Alfonso II]]
|durata = 102 min
| consorte =I: [[Isabella di Clermont|Isabella di Taranto]]; <br>II: [[Giovanna di Trastamara (1455-1517)|Giovanna d'Aragona]]
|aspect ratio =
| figli =I: [[Alfonso II di Napoli|Alfonso]]; [[Eleonora d'Aragona (1450-1493)|Eleonora]]; [[Federico I di Napoli|Federico]]; [[Giovanni d'Aragona (1456-1485)|Giovanni]]; [[Beatrice d'Aragona|Beatrice]]; Francesco; <br>II: [[Giovanna d'Aragona (1478-1518)|Giovanna]]; Carlo; altri illegittimi
|genere = Horror
| casa reale =[[Trastámara]]
|genere 2 = Drammatico
| padre =[[Alfonso I di Napoli]]
|genere 3 = Grottesco
| madre =[[Gueraldona Carlino]]
|regista = [[Jon Watts]]
| data di nascita =2 giugno [[1424]]
|sceneggiatore = [[Eli Roth]], [[Jon Watts]], [[Christopher D. Ford]]
| luogo di nascita=[[Valencia]]
|produttore = [[Mac Cappuccino]], [[Cody Ryder]], [[Eli Roth]], [[Brian Oliver]]
| data di morte =28 gennaio [[1494]]
|produttore esecutivo = [[Harvey Weinstein]], [[Bob Weinstein]], [[James Holt]], [[Robert Menzies]], [[Helen Cappuccino]], [[Andrew Cappuccino]]
| luogo di morte =[[Napoli]]
|casa produzione = Cross Creek Pictures, PS 260, Vertebra Films, Zed Filmworks
}}
|casa distribuzione italiana = [[M2 Pictures]]
{{Bio
|attori = *[[Andy Powers]]: Kent McCoy
|Nome = Ferdinando
*[[Laura Allen]]: Meg McCoy
|Cognome = d'Aragona
*[[Peter Stormare]]: Herbert Karlsson
|PostCognomeVirgola = ramo di Napoli, meglio conosciuto come '''Ferrante I''' e detto anche '''Don Ferrando''' e '''Don Ferrante'''<ref>G. Benvenuti ''Le Repubbliche Marinare. Amalfi, Pisa, Genova, Venezia'' Newton & Compton editori, Roma 1989.</ref>
*Elizabeth Whitmere: Denise
|ForzaOrdinamento = Ferdinando 01 di Napoli
*[[Christian Distefano]]: Jack McCoy
|Sesso = M
*[[Chuck Shamata]]: Walt
|LuogoNascita = Valencia
*[[Eli Roth]]: Frowny il Clown
|GiornoMeseNascita = 2 giugno
*[[Claudia Jur]]: Parente spaventata
|AnnoNascita = 1424
*[[Jodi Larratt]]: Mamma di un bambino
|LuogoMorte = Napoli
*[[Matthew Stefiuk]]: Detective
|GiornoMeseMorte = 28 gennaio
*[[Allen Altman]]: ER Doctor
|AnnoMorte = 1494
*[[Robert Reynolds (attore)|Robert Reynolds]]: Dr. Martin Karlsson
|Attività = sovrano
*[[Caeden Lawrence]]: Titolare del negozio di ferramenta
|Epoca = 1400
*[[Abigail Lieff]]: Cameriere
|Categorie = no
*[[Jocelyn Deighton]]: Infermiera
|FineIncipit = era l'unico figlio maschio, illegittimo, di [[Alfonso V di Aragona|Alfonso I di Napoli]], fu [[Sovrani di Napoli e Sicilia|re di Napoli]] dal [[1458]] al [[1494]]. La madre, Gueraldona Carlino, era una donna probabilmente di origine napoletana che nel dicembre del 1423 aveva accompagnato Alfonso al suo ritorno in Spagna, dove poi sposò un tale Gaspar Reverdit di Barcellona
*[[Jeff Lefebvre]]: Costume Shop Customer
*[[Jen Julien]]: Parente alla festa di compleanno di Jack
*[[Lucas Kelly]]: Colton
*[[Michael Riendeau]]: Robbie
|doppiatori italiani = *[[Gianluca Crisafi]]: Kent
*[[Laura Lenghi]]: Meg
*[[Massimo Lodolo]]: Herbert Karlsson
*[[Maura Ragazzoni]]: Denise
*[[Giulio Bartolomei]]: Jack
*[[Gianni Giuliano]]: Walt
|fotografo = [[Matthew Santo]]
|montatore = [[Robert Ryang]]
|effetti speciali =
|musicista = [[Matthew Veligdan]]
|scenografo = [[Lisa Soper]]
|costumista = [[Sue Fijalkowska]]
|truccatore =
|sfondo =
|Budget = $ 1,5 milioni
}}
 
'''Clown''' è un film horror soprannaturale americano del 2014 diretto da Jon Watts, prodotto da Mac Cappuccino, Eli Roth e Cody Ryder, e scritto da Christopher D. Ford e Jon Watts. Il film vede protagoniste Laura Allen, Andy Powers e Peter Stormare. Gli effetti visivi per il mostro dei clown sono stati fatti da Alterian, Inc. e Tony Gardner. La fotografia principale è iniziata nel novembre 2012, ad Ottawa. Il film è uscito in Italia il 13 novembre 2014 ed è stato distribuito nel Regno Unito il 2 marzo 2015 e negli Stati Uniti il ​​17 giugno 2016 da Dimension Films.<ref>{{cita web|editore=Silenzio in Sala|url=https://www.silenzioinsala.com/4097/clown/curiosita-citazioni|titolo=Clown - Curiosità e citazioni|accesso=19-04-2017}}</ref>
== Biografia ==
=== L'eredità paterna ===
Nell'intento di assicurare un buon futuro al figlio illegittimo, [[Alfonso I di Napoli|suo padre Alfonso]] lo aveva chiamato a Napoli. Su disposizione del [[Alfonso I di Napoli|re]], il 26 luglio [[1438]], il governatore de Corella, il [[Papa Callisto III|vescovo Borja]] ed il giovane Ferdinando, con il suo seguito di giovani gentiluomini catalani, salparono da Barcellona per l'Italia. Il proposito di Alfonso era di preparare il suo unico figlio, anche se illegittimo, per il ruolo di erede del regno che stava conquistando.
L'intera compagnia, il 19 agosto sbarcò a [[Gaeta]], dove Ferdinando si ricongiunse con il padre, che conosceva appena. Fra padre e figlio si sviluppò presto un forte legame affettivo, poiché Alfonso apprezzava l'acuta intelligenza ed il coraggio del giovane, mentre Ferdinando mostrava una reverente venerazione per il suo genitore. Alfonso, il 9 settembre del [[1438]], creò Ferdinando cavaliere sul campo di [[Maddaloni]] dove, [[Renato d'Angiò|Renato d'Angiò-Valois]] sfidato a battaglia, non si era presentato.
Successivamente, Ferdinando, a seguito della morte dello zio Pedro, nell'aprile 1439 fu nominato luogotenente generale del regno.
 
== Trama ==
Il 17 febbraio [[1440]] il re Alfonso, per autorità propria, legittimò e dichiarò suo erede al trono di Napoli il figlio naturale Ferdinando e successivamente, nel gennaio [[1441]], si assicurò l'approvazione del parlamento dei baroni del regno che aveva convocato a [[Benevento]]. Il re Alfonso sempre preoccupato per la successione, il 3 marzo [[1443]] nel monastero di S. Liguoro, conferì a Ferdinando il titolo di [[Duca di Calabria]] ed ottenne, a seguito di una petizione da lui manovrata, che il Parlamento dei baroni allora riunito proclamasse il proprio figlio erede legittimo al trono. Il riconoscimento dei diritti di successione di Ferdinando furono suggellati dalla bolla emanata dal [[Papa Eugenio IV]] nel luglio [[1444]] ed in seguito confermati nel [[1451]] da [[Papa Niccolò V|Niccolò V]].<ref name="test1">Massimo Buchicchio, ''La guerra tra Aragonesi e Angioini nel Regno di Napoli. La Battaglia di Sarno''. Cava de' Tirreni, 2009.</ref>
Kent, agente immobiliare, è un affettuoso marito e padre di famiglia che per il [[compleanno]] di suo figlio Jack organizza una festa chiamando un [[clown]] per farlo divertire assieme ai suoi amici. All'ultimo momento, però, il clown, a causa di un disguido dell'agenzia noleggiatrice, va a un'altra festa e quella di Jack rischia di andare a rotoli. Trovandosi proprio in quel momento ancora al lavoro ed avvertito della situazione per [[telefono]] dalla moglie, Kent inizia a pensare a come porre rimedio al problema, sino a quando, nella cantina dell'abitazione dove si trova e della quale sta curando la vendita, trova un vecchio [[Costume (abito)|costume]] da clown. Decide perciò che sarà lui a far divertire Jack e i suoi amici, così, dopo essersi vestito e truccato, torna a casa, dove improvvisa uno spettacolino molto apprezzato dai bambini.
 
Quella stessa sera, a festa finita, Kent, stremato, si addormenta sul divano con il costume ancora addosso. Il mattino seguente, dovendo recarsi al lavoro per un appuntamento importante, si accorge che non riesce più a toglierlo. A mano a mano che le ore passano, avverte che il vestito, la parrucca e il naso rosso stanno lentamente e progressivamente aderendo alla sua [[pelle]]. Ben presto, anche la moglie Meg se ne rende conto e la sera successiva, cercando di aiutarlo nel togliere proprio il naso, lo ferisce quando l'oggetto, dopo svariati tentativi, si stacca portandosi via assieme una fetta spessa di pelle. Successivamente, Kent inizia a mostrare strani comportamenti e malesseri, come aumento dell'appetito e sanguinamenti dalla bocca.
Ferdinando nel [[1444]] si sposò con l'ereditiera [[Isabella di Clermont|Isabella di Taranto]], figlia di [[Tristano di Chiaromonte]] e [[Caterina Orsini Del Balzo]], erede designata del principe [[Giovanni Antonio Orsini Del Balzo]] di [[Principato di Taranto|Taranto]], suo zio materno, che non aveva figli. Isabella era anche nipote della regina [[Maria d'Enghien]], che avendo sposato [[Ladislao I d'Angiò]] era stata pertanto regina di Napoli, di Sicilia e del [[Regno di Gerusalemme]] dal [[1406]] al [[1414]].
 
Volendo cercare di comprendere cosa gli sta succedendo, riesce a rintracciare l'ultima persona entrata in contatto con il costume, un certo Sig. Karlsson. Questi gli confida di conoscere bene il costume, essendone stato non solo l'ultimo proprietario, ma avendone anche subìto gli effetti strazianti dopo averlo indossato. Karlsson gli rivela infatti che quel costume è in realtà la pelle di un antico [[demone]] islandese ormai dimenticato: il "Cloyne", che, ogni [[inverno]], scendendo dalle montagne verso i villaggi, attirava a sé cinque bambini (uno per ogni mese più freddo dell'anno) per poi divorarseli. L'unico modo per disfarsi della sua possessione senza uccidere nessuno è la morte per decapitazione, così, dopo averlo sedato con del the, l'anziano signore tenta di tagliare la testa a Kent, invano, in quanto questi riesce a risvegliarsi appena in tempo e a fuggire.
Così come stabilito dal padre, Ferdinando gli succedette sul trono di Napoli nel [[1458]], all'età di 35 anni; ma [[Papa Callisto III]] Borgia mal disposto nei suoi confronti, con bolla del 12 luglio, dichiarò vacante il trono di Napoli non riconoscendo la successione di Ferrante perché, a suo dire, egli non era figlio né legittimo, né naturale di Alfonso V d'Aragona, ma figlio di un servitore moro. Il pontefice morì nell'agosto del [[1458]] senza però essere riuscito ad esaudire il suo proposito; il suo successore, [[papa Pio II]], invece, riconobbe come legittimo sovrano Ferdinando il quale fu incoronato solennemente il 4 febbraio [[1459]] nella [[Concattedrale di Santa Maria Maggiore (Barletta)|Cattedrale di Barletta]].<ref name="test1" />
 
Nello stesso tempo abbattuto e spaventato dalle parole di Karlsson, Kent decide di allontanarsi dalla famiglia onde evitare di far del male al figlio e alla moglie, che scopre essere incinta. Va a rifugiarsi perciò in un motel dove tenta il suicidio più volte e dove, una sera, uccide, per errore, un bambino che si era presentato nella sua stanza, attirato dal suo aspetto grottesco. Nel frattempo, anche la moglie inizia ad impegnarsi per comprendere cosa stia accadendo al marito e per cercare di combattere contro il demone che sta dominando il corpo di Kent. Dopo essere riuscita a mettersi in contatto con Karlsson, ricoverato all'[[ospedale]] dopo essere rimasto ferito nella colluttazione con Kent, gli offre la sua alleanza, sebbene l'intento di lei è di liberare il marito, mentre quello di lui è di decapitarlo per bloccare il Cloyne.
Malgrado questo, il rivale [[Giovanni II di Lorena|Giovanni d'Angiò]], approfittando del malcontento dei baroni napoletani, decise di tentare la riconquista del trono dei suoi antenati, perduto dal padre, ed invase Napoli.
 
Recatasi poi nell'ex abitazione di Karlsson in cerca di qualcosa che le possa tornare utile, Meg, grazie alla visione di un filmino trovato in cantina, scopre che Karlsson, anni prima, era riuscito a liberarsi dal dominio del costume offrendo al demone le vite di cinque bambini. Nella realizzazione di ciò era stato aiutato dal fratello Martin, medico in una clinica oncologica infantile, che aveva scelto le vittime tra i malati terminali. Dopo di allora, il costume era stato conservato in cantina fino al ritrovamento da parte di Kent.
=== La guerra angioino-aragonese (1460-1464) ===
Ferdinando fu inizialmente sconfitto dagli Angioini e dai baroni ribelli nella battaglia di [[Sarno]] il 7 luglio [[1460]]. In tale occasione fu salvato dall'intervento di genti d'arme, "provisionati" e "coscritti", della [[Cava de' Tirreni|Città della Cava]] capeggiati dai capitani Giosuè e Marino Longo: questi, giunti in località Foce di Sarno, discesero dal monte ed attaccarono gli Angioini che, sorpresi e non potendo determinare l'entità dell'attacco, furono costretti ad arretrare concedendo a re Ferdinando la possibilità di aprirsi per la via di [[Nola]] la fuga verso Napoli. Fortunatamente per lui quella battaglia non ebbe esito decisivo, anzi il sovrano ottenne ulteriori aiuti dal duca di Milano [[Francesco Sforza]] condotti dal fratello [[Alessandro Sforza]] e dal nipote [[Roberto di San Severino]] conte di Caiazzo, dal [[papa Pio II]] e del condottiero [[Albania|albanese]] [[Giorgio Castriota Scanderbeg]], debitore al re della protezione avuta in passato da Alfonso.<ref name="test1" />
 
Riuscita a riportare a casa il marito, Meg lo incatena in cantina, onde evitare che faccia del male. Ma avendo ormai preso il sopravvento su Kent, il demone corrompe Jack a liberarlo un [[pomeriggio]] che il bambino torna a casa solo da [[scuola]], dopodiché si reca ad uccidere un compagno di scuola del figlio che lo prendeva in giro. Poco dopo, rientrata a casa, la donna, accorgendosi della fuga di Kent, decide di portare Jack da suo padre, ritenendo la casa del genitore un posto sicuro. Dopo aver fatto fare le valigie al bambino, viene sorpresa in casa da Karlsson che, fuggito dall'ospedale, le dice che devono trovare ed uccidere il demone al più presto. I due si recano perciò nella [[sala giochi]] cittadina, affollata di bambini, per cercarlo. Dopo aver perlustrato la zona e non aver trovato nessuna traccia di lui, scatta l'allarme fuga del locale. In una delle attrazioni viene infatti trovato sventrato un bambino. Nel panico generale, Meg riesce a trovare Kent, sporco di [[sangue]] ed ormai completamente trasformato, ma quando prova a parlargli, è il demone a prendere il sopravvento: egli le dice infatti di portargli in sacrificio un ultimo bambino pena la morte di Jack.
Le sorti della guerra si capovolsero a favore di Ferdinando I il 18 agosto [[1462]] in Puglia con la battaglia di [[Troia (Italia)|Troia]], dove il re Ferrante ed Alessandro Sforza inflissero una definitiva sconfitta ai loro avversari. Dopo la battaglia la schiera dei nemici di Ferdinando andò costantemente disgregandosi. Nel settembre [[1463]], il principe di Rossano, assediato in [[Sessa Cilento|Sessa]] fu costretto a capitolare mentre a [[Giovanni d'Angiò]] fu concesso di rifugiarsi sull'[[isola d'Ischia]]. Il 16 novembre, la morte di [[Giovanni Antonio Orsini Del Balzo]] [[principe di Taranto]] privò il fronte angioino del suo più influente capo e finanziatore. Con la morte del principe di Taranto si realizzava il disegno originario di Alfonso V d'Aragona di fare di Taranto il Principato-cardine nelle mani sue e dei suoi eredi. Il feudo pugliese fu ereditato da sua moglie Isabella e divenne un punto di forza fondamentale per le risorse di Ferrante.<ref name="test1" />
 
Meg, dapprima sconcertata, sembra poi cedere al ricatto e, offerto un passaggio ad una ragazzina che si trovava in sala giochi e che era sola al momento dell'allarme, la porta sul luogo dell'appuntamento stabilito con il demone per il sacrificio. All'ultimo momento, però, recede al patto, così il demone si reca a casa sua alla ricerca di Jack. Prevedendo la cosa e nonostante avesse pregato il padre di tenere lontano il bambino dall'abitazione, Meg si reca sul posto. Qui, infatti, trova il bambino assieme al padre, ma mentre sta parlando con quest'ultimo, il demone lo sorprende alle spalle e lo uccide sotto gli occhi inorriditi della [[donna]]. Ne nasce poi una lotta senza esclusione di colpi, dove Meg combatte con il marito per salvare se stessa (anche perché, essendo incinta, il demone è attratto dal suo grembo) e, soprattutto, il figlio Jack. Alla fine, Meg riesce a incatenare il mostro e a staccargli la testa con l'aiuto di una catena.
Rimaneva da conquistare l'isola d'Ischia, ultimo baluardo angioino, che era difesa dai fratelli Carlo e Giovanni Toreglia; questi con otto galee infestavano il golfo di Napoli al punto tale che re Ferrante chiese l'intervento di suo zio [[Giovanni II d'Aragona]] che gli mandò aiuti navali. Nella primavera del [[1464]], Giovanni d'Angiò, vistosi ormai isolato e sconfitto, ripartì con due galee per la Provenza.<ref name="test1" />
 
Morto Kent, la [[polizia]] giunge sul posto per svolgere le indagini. Mentre un medico sta portando via il cadavere nelle celle mortuarie, si notano gli effetti personali del morto, fra i quali il costume, tornato pulito e perfettamente intatto, dentro ad una scatola in attesa di venire analizzato.
=== Ventennio di prosperità ===
==Produzione ==
{{Aragona di Napoli (1441-1503)}}
[[File:Eli Roth 2007.jpg | miniatura | [[Eli Roth]] era il produttore del film e ha avuto un breve cameo come Frowny the Clown]]
La fine della ribellione dei baroni fu seguita da venti anni di pace interna che consentì al re Ferrante di rinforzare lo Stato e di accrescerne la ricchezza.
Nel novembre 2010, Jon Watts e Christopher D. Ford hanno caricato su YouTube un finto trailer che annunciava che Eli Roth avrebbe prodotto il film; Roth non era coinvolto al momento. Roth ha parlato del film, dicendo: "Ho amato quanto fossero spacconi, pubblicando un trailer che diceva: "Dal Maestro dell'orrore, Eli Roth". Alcune persone pensavano che avessi fatto il film, o che fosse un altro falso trailer di Grindhouse... Mi sono davvero sentito questi ragazzi meritarsi un colpo, e che la gente è veramente fuori di testa dai pagliacci cattivi. The Fly, dove questo ragazzo può sentirsi cambiare, oscurarsi solo per trovare il sangue su tutto il suo costume da clown. Sei comprensivo verso un mostro fino a quando il mostro non prende il sopravvento. "
La confisca delle terre dei baroni ribelli, trasformò il rapporto di forza tra la Corona e la nobiltà del regno. Ferrante fu generoso con chi era stato leale alla sua causa, mentre eliminò coloro che gli furono ostili.
Il re Ferrante non apportò modifiche all'apparato statale del regno di Napoli lasciando la burocrazia e le procedure amministrative così come le aveva impostate il padre Alfonso.
Il re Ferrante, sempre diffidente verso i baroni, spinse i suoi sudditi a maggiore vigore economico, con l'introduzione di nuove misure che di fatto consentivano, a tutta la popolazione del regno, di godere di maggiore libertà nella vita quotidiana. Con una legge del 1466, consentì ai coltivatori di disporre liberamente dei propri prodotti, svincolandoli dall'obbligo di dover vendere le derrate al signore locale al prezzo da lui fissato.
Le città demaniali acquisirono sempre maggiore importanza mentre imponeva maggiori controlli sul potere baronale. Nel regno, gli ebrei protetti dal re Ferrante svolgevano una notevole attività artigiana e commerciale. Per le libertà comunali fu un momento importante.
Il re stesso concesse statuti alle città demaniali e ratificò quelli concessi dai baroni, favorendo la crescita di un'aristocrazia urbana come contrappeso alla nobiltà feudale.<ref name="test1" />
 
La fotografia principale è iniziata nel novembre 2012 a Ottawa . Roth è stato produttore e Watts ha diretto il film basandosi su una sceneggiatura scritta insieme a Ford.
Nel ventennio di pace interna al regno, la numerosa famiglia fu utilizzata da Ferdinando I per consolidare la dinastia con una serie di alleanze matrimoniali. Nel 1465, Alfonso, primogenito di Ferrante, sposò Ippolita Maria Sforza. Il Ducato di Bari fu assegnato prima a Maria Sforza e dopo la sua morte, a Ludovico il Moro. La principessa Eleonora, figlia di Ferrante, andò in sposa ad Ercole d'Este. Dopo la morte della moglie Isabella di Chiaromonte, Ferrante conservò il legame con la Spagna sposando, il 14 settembre 1477, la cugina Giovanna, sorella di Ferdinando il Cattolico.
 
=== La Congiura dei baroni ===
Le alleanze di Ferrante poggiavano principalmente sugli [[Sforza]] di [[Milano]] e gli [[Estensi]] di [[Modena]] e [[Ferrara]].
Nel [[1480]] le truppe [[Impero ottomano|ottomane]], sotto il comando di [[Maometto II]], occuparono [[Otranto]], massacrando la maggior parte della popolazione. L'anno successivo la città fu riconquistata dal figlio di Ferrante, [[Alfonso II di Napoli|Alfonso]], duca di [[Calabria]]. Il suo governo oppressivo portò nel [[1485]] a un tentativo di rivolta (la ''[[congiura dei baroni]]'') da parte dei nobili, capeggiati da [[Francesco Coppola]], Conte di [[Sarno]], e [[Antonello Sanseverino]], Principe di [[Salerno]], appoggiati dal [[papa Innocenzo VIII]]. L'insurrezione fu stroncata e molti nobili, ingannati con la promessa di Ferdinando di un'amnistia generale, furono in seguito brutalmente assassinati per sua precisa volontà.
 
=== La fine del suo regno ===
[[File:Ferrante I of Naples.jpg|thumb|upright|Ferdinando I di Napoli]]
Nel [[1486]] partecipò alla guerra per il [[ducato di Milano]], in appoggio agli Sforza<ref>tale evento segna la conclusione dell'''Istoria del regno di Napoli'' in venti libri di [[Angelo di Costanzo]]</ref>. Incoraggiato da [[Ludovico il Moro|Ludovico Sforza]] di Milano, nel [[1493]] il [[re di Francia]] [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII]], erede dei pretendenti angioini di Napoli, si preparava ad invadere l'Italia per la conquista del Regno e Ferdinando comprese di essere di fronte al più grande pericolo che avesse mai affrontato. Con un istinto quasi profetico mise in guardia i principi italiani rispetto alla calamità che stava per abbattersi su di loro, ma le trattative col [[papa Alessandro VI]] e con Ludovico il Moro fallirono e Ferdinando morì prima di vedere il suo regno invaso.
 
Ferdinando ebbe in dono un grande coraggio e una notevole abilità politica. Remunerò generosamente chi era stato leale alla sua causa, mentre fu severo, vendicativo e crudele verso i suoi nemici. Completamente italianizzato, continuò tuttavia l'opera edilizia [[Alfonso I di Napoli|paterna]] verso la città di [[Napoli]]. A lui si deve un primo ampliamento della cinta delle mura, al quale fece seguito un secondo nel [[1499]]. Dei suoi tempi sono il bellissimo [[Palazzo Como]], ora sede del Museo Filangieri (costruito fra il [[1464]] e il [[1490]]), il [[Palazzo Diomede Carafa]] ([[1470]]), la facciata del [[Palazzo Sanseverino]], ora della [[Chiesa del Gesù Nuovo]] ([[1470]]), nonché la [[Porta Capuana]].
 
Ferdinando morì il 28 gennaio del [[1494]]. Sul trono gli succedette il figlio [[Alfonso II di Napoli]], che a sua volta abdicherà molto presto in favore del proprio figlio [[Ferdinando II di Napoli|Ferdinando II]] (detto ''Ferrantino'') a causa dell'invasione tanto temuta da Ferrante di [[Carlo VIII di Francia]], che nel [[1494]] calò in [[Italia]]. Ma la mossa non sortì gli effetti sperati. La stirpe [[Aragonesi|aragonese]] era ormai pericolosamente vacillante e l'imminente arrivo del sovrano francese spinse molti nobili napoletani a schierarsi dalla parte dell'invasore, agevolando la futura caduta dei reali dal trono.
 
[[Ferdinando II di Napoli|Ferrandino]], morì precocemente senza eredi nel [[1496]], all'età di 28 anni. Il trono fu affidato a [[Federico I di Napoli]], che era figlio di Ferrante e di sua moglie, [[Isabella di Taranto]]; fratello di [[Alfonso II di Napoli|Alfonso II]] e fu [[Sovrani di Napoli e Sicilia|Re di Napoli]] dal [[1496]] al [[1503]]. Al momento della salita al trono di Federico, non si erano ancora spente le rivendicazioni francesi alla corona di Napoli. A queste si aggiunsero le nuove aspirazioni di [[Ferdinando II d'Aragona|Ferdinando il Cattolico]] cugino di Federico. Il regno fu invaso e conquistato con le armi nel [[1504]] da Ferdinando il Cattolico che pose definitivamente fine alla dinastia di Alfonso V d'Aragona sul trono di Napoli.
 
== Matrimoni e figli ==
[[File:Maestro del senofonte hamilton, trionfo di re ferdinando d'aragona, berlino kupferstichkabinett, senofonte, ciropedia, inv. 78c 24 f 1v.jpg|thumb|''Trionfo di Ferdinando d'Aragona'', [[Kupferstichkabinett]] inv. 78c 24 f, Berlino.]]
Ferdinando si sposò due volte.
 
* Nel 1444 sposò [[Isabella di Chiaromonte]], figlia di Tristano conte di [[Copertino]] e Caterina Orsini. Morì nel 1465. Ebbero sei figli:
** [[Alfonso II di Napoli|Alfonso]] (4 novembre [[1448]] – 18 dicembre [[1495]]);
** [[Eleonora d'Aragona (1450-1493)|Eleonora]] (22 giugno [[1450]] – 11 ottobre [[1493]]). Fu moglie di [[Ercole I d'Este]] duca di [[Ferrara]] e madre di [[Isabella d'Este (marchesa di Mantova)|Isabella]] e [[Beatrice d'Este]], quest'ultima moglie di [[Ludovico il Moro]];
** [[Federico I di Napoli|Federico]] (19 aprile [[1452]] – 9 novembre [[1504]]);
** [[Giovanni d'Aragona (1456-1485)|Giovanni]] (25 giugno [[1456]] – 17 ottobre [[1485]]). Abate accomandatario [[Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni|Abbazia SS. Trinità di Cava]], Arcivescovo di Taranto, Patti, Cosenza, Erszetgorm, Salerno e Cardinale;
** [[Beatrice d'Aragona|Beatrice]] di Napoli (14 settembre o 16 novembre [[1457]] – 23 settembre [[1508]]). [[Regina d'Ungheria]] in quanto moglie di [[Mattia Corvino]] e di [[Ladislao II di Boemia|Ladislao II di Boemia e Ungheria]];
** [[Francesco di Napoli|Francesco]] (16 dicembre [[1461]] – 26 ottobre [[1486]]), Duca di Sant'Angelo.
 
* Il 14 settembre 1476 sposò in seconde nozze [[Giovanna di Trastamara (1455-1517)|Giovanna d'Aragona]] ([[1454]] – 9 gennaio [[1517]]). Figlia di [[Giovanni II di Aragona|Giovanni II d'Aragona]] e Giovanna Enrìquez. Ebbero due figli:
** [[Giovanna d'Aragona (1478-1518)|Giovanna]] ([[1478]] – 27 agosto [[1518]]). Regina di Napoli in quanto consorte del nipote [[Ferdinando II di Napoli]];
** Carlo di Napoli ([[1480]] – [[1486]]).
 
Ferdinando ebbe inoltre un gran numero di figli illegittimi:
 
* Dalla [[Concubinato|concubina]] [[Diana Guardato]]:
** Ferdinando, Duca di [[Montalto]], padre di [[Giovanna d'Aragona (1502-1575)|Giovanna]], duchessa di Paliano;
** Maria, moglie di [[Antonio Todeschini Piccolomini]] duca di [[Amalfi]] (nipote di [[papa Pio II]] e fratello di [[papa Pio III]]);
** [[Giovanna d'Aragona (1455-1501)|Giovanna]], moglie di [[Leonardo della Rovere]], [[ducato di Sora|duca di Arce e Sora]] (nipote di [[papa Sisto IV]] e fratello di [[papa Giulio II]]).
 
* Dalla concubina [[Eulalia Ravignano]]:
** Maria d'Aragona, moglie di [[Gian Giordano Orsini]].
 
* Dalla concubina [[Giovanna Caracciolo]]:
** Ferdinando d'Aragona, Conte di [[Arsena]];
** [[Enrico d'Aragona]], Marchese di [[Gerace]];
** [[Alfonso d'Aragona]], Principe della [[Galilea]], poi [[Vescovo]] di [[diocesi di Chieti|Chieti]];
** Cesare d'Aragona, Marchese di [[Santa Agata]];
** Leonora d'Aragona.
* Lucrezia d'Aragona, incerto se figlia di Giovanna Caracciolo o di Eulalia Ravignano, moglie di [[Onorato III]] Principe di [[Altamura]].
 
==Onorificenze<ref>[http://www.antiquesatoz.com/sgfleece/knights1.htm Chevaliers de la Toison D'Or]</ref>==
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Garter UK ribbon.png
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine della Giarrettiera
|collegamento_onorificenza=Ordine della Giarrettiera
|motivazione=
|luogo=
}}
{{Onorificenze
|immagine=Order of the Golden Fleece Rib.gif
|nome_onorificenza=Cavaliere dell'Ordine del Toson d'Oro
|collegamento_onorificenza=Toson d'Oro
|motivazione=
|luogo=
}}
 
== Ascendenza ==
<center>
{| class="wikitable"
|-
|-
| rowspan="16" align="center"| '''Ferdinando I di Napoli'''
| rowspan="8" align="center"| '''Padre:'''<br />[[Alfonso V d'Aragona]]
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno paterno:'''<br />[[Ferdinando I di Aragona]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Giovanni I di Castiglia]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Enrico II di Castiglia]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Giovanna Manuele]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br />[[Eleonora d'Aragona e Sicilia|Eleonora d'Aragona]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Pietro IV di Aragona]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Eleonora di Sicilia]]
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna paterna:'''<br /> [[Eleonora d'Alburquerque]]
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno paterno:'''<br />[[Sancho d'Alburquerque|Sancho Alfonso d'Alburquerque]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Alfonso XI di Castiglia]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Eleonora di Guzmán]]
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna paterna:'''<br /> [[Beatrice del Portogallo (1347-1381)|Beatrice del Portogallo]]
| align="center"| '''Trisnonno paterno:'''<br />[[Pietro I del Portogallo]]
|-
| align="center"| '''Trisnonna paterna:'''<br />[[Inés de Castro]]
|-
| rowspan="8" align="center"| '''Madre:'''<br />Giraldona Carlino
| rowspan="4" align="center"| '''Nonno materno:'''<br /> Enrico Carlino
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br /> ?
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br /> ?
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br /> ?
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br /> ?
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br /> ?
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br /> ?
|-
| rowspan="4" align="center"| '''Nonna materna:'''<br /> Isabella Carlino
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonno materno:'''<br /> ?
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br /> ?
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br /> ?
|-
| rowspan="2" align="center"| '''Bisnonna materna:'''<br /> ?
| align="center"| '''Trisnonno materno:'''<br /> ?
|-
| align="center"| '''Trisnonna materna:'''<br /> ?
|}
</center>
 
== Numismatica ==
<gallery>
Immagine:Armellino.jpg|Moneta napoletana (Armellino) di Ferdinando I
Immagine:Cavallo (moneta)1.jpg|Cavallo (moneta napoletana) di Ferdinando I
Immagine:Coronato 1458.jpg|[[Coronato]] napoletano di Ferdinando I, del 1458
Immagine:Coronato 1462.jpg|Coronato napoletano di Ferdinando I, del 1462
Immagine:Coronato 1488.jpg|Coronato napoletano di Ferdinando I, del 1488
</gallery>
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Alan Ryder, [http://www.treccani.it/enciclopedia/ferdinando-i-d-aragona-re-di-napoli_%28Dizionario-Biografico%29/ «FERDINANDO I (Ferrante) d'Aragona, re di Napoli»]. In: ''[[Dizionario biografico degli italiani]]'', Vol. XLVI, Roma: [[Istituto della Enciclopedia italiana Treccani]], 1996.
* [[Giovanni Pontano|Jovianus Pontanus]], ''De bello Neapolitano''. Napoli, 1509.
* [[Giovanni Antonio Summonte]], ''Historia della città e Regno di Napoli''. Napoli 1601.
* [[Ernesto Pontieri]], ''Per la storia di Ferrante I d'Aragona re di Napoli'', Napoli 1947 (2ª ed. Napoli 1969)
* Emilio Nunziante, ''I primi anni di Ferdinando d'Aragona e l'invasione di G. d'Angio: 1458-1464'', Napoli 1898.
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Category:Ferdinand I of Naples}}
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica = [[Sovrani di Napoli e Sicilia|Re di Napoli]]
|periodo = [[1458]]-[[1494]]
|precedente = [[Alfonso I di Napoli|Alfonso I]]
|successivo = [[Alfonso II di Napoli|Alfonso II]]
|immagine = Coat of Arms of Ferdinand I of Naples.svg
}}
 
== Collegamenti esterni ==
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