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'''Natan''' (in [[lingua ebraica|ebraico]] נתן), '''Natam''', o '''Nathan''', è un personaggio [[bibbia|biblico]], terzogenito dei quattro figli nati a [[Gerusalemme]] dal [[Regno Unito di Israele|re d'Israele]] [[Davide]] e da [[Betsabea]]; omonimo del profeta [[Natan]], era fratello minore di [[Salomone]]. Nathan significa «Dio ha dato», quindi «dono».<ref>Giovanni Preziosi, ''Chi sono, quanti sono, come si chiamano gli Ebrei in Italia'', Roma, ARIA editrice, 1938, ristampa a cura di P. Piani, Libreria Naturalistica, 2004, pag. 64.</ref>
{{Bio
|Nome = Emma
|Cognome = Buzzacchi
|PostCognomeVirgola = meglio conosciuta come '''Mimì Quilici Buzzacchi'''
|Sesso = F
|LuogoNascita = Medole
|GiornoMeseNascita = 28 agosto
|AnnoNascita = 1903
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 16 giugno
|AnnoMorte = 1990
|Epoca = 1900
|Attività = pittrice
|Nazionalità = italiana
|Immagine =
}}
Nathan è menzionato come figlio di David in ''[[Libri di Samuele|II Samuele]]'' {{passo biblico|2Sa|5,14}}, e ''[[Primo libro delle Cronache|I Cronache]]'' {{passo biblico|1Cr|3,5}} e {{passo biblico|1Cr|14,4}}. Si fa cenno alla sua stirpe in ''[[Libro di Zaccaria|Zaccaria]]'' {{passo biblico|Zac|12,12}}.
==Biografia==
[[File:Mimì Quilici Buzzacchi, Il nonno garibaldino, 1961, olio su tavola.jpg|thumb|right||Mimì Quilici Buzzacchi, ''Il nonno garibaldino'', 1961]]
Appartenente ad una famiglia della colta borghesia [[medole]]se e nipote del [[I Mille|medico garibaldino]] [[Giovanni Buzzacchi]], Mimì si trasferisce nella [[provincia di Ferrara]] nel [[1920]] e nel [[Ferrara|capoluogo]] dal [[1929]], in seguito alle nozze con il [[giornalista]] [[Nello Quilici]], dal quale avrà i figli [[Folco Quilici|Folco]] e [[Vieri Quilici|Vieri]].
Nel [[Nuovo Testamento]], la [[genealogia di Gesù]] secondo il [[Vangelo di Luca]] risale a [[Davide]] attraverso la discendenza di Nathan,<ref>{{passo biblico2|Luca|3,23-31}}.</ref> mentre secondo il [[Vangelo di Matteo]] la suddetta linea di sangue passa attraverso [[Salomone]].<ref>{{passo biblico2|Matteo|1,6-16}}.</ref>
Rimasta vedova a causa del celebre incidente aereo di [[Tobruk]], nel quale il marito perì con tutto l'equipaggio di [[Italo Balbo]], si trasferì a [[Roma]] nel [[1945]].
L'esoterista austriaco [[Rudolf Steiner]] ha spiegato questa diversa genealogia presente nei due vangeli con l'effettiva esistenza di due bambini [[Gesù]], uno dei quali, quello salomonico, omaggiato dai [[Re Magi]] come rappresentante della linea regale di Davide, superati i [[ritrovamento di Gesù al Tempio|dodici anni]] sarebbe morto facendo confluire il suo spirito nel Gesù nathanico, infondendovi la propria sapienza.<ref>[[Rudolf Steiner]], ''[https://www.liberopensare.com/images/PDF/Rudolf%20Steiner%20-%20il%20vangelo%20di%20giovanni%20e%20i%20sinottici_h.pdf Il fanciullo Gesù betlemita e quello nazareno]'', seconda conferenza a Stoccolma del gennaio 1910.</ref>
Pittrice autodidatta, iniziò ad esporre giovanissima in alcune mostre collettive di livello regionale, riscuotendo un largo successo che la porterà ad essere invitata alla [[Biennale di Venezia]] del [[1928]], ove esporrà ininterrottamente fino al [[1950]].
==Note==
<references/>
{{portale|bibbia|cristianesimo}}
Nel 1931 viene invitata alla I [[Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma]], con un quadro ad olio. A questa rassegna verrà poi costantemente invitata sino alla VIII edizione del [[1959]]. A [[Milano]] tiene la sua prima mostra personale alla [[Casa degli Artisti]] con la presentazione di [[Carlo Socrate]].
[[Categoria:Davide]]
[[Categoria: Pittori legatiNati a MantovaGerusalemme]] ▼
Durante gli anni Trenta cura la veste editoriale della “[[Rivista di Ferrara]]”, componendone con tecnica d'incisione le stesse copertine e frequenta il pittore [[Achille Funi]], che dal ’34 al ’38 è impegnato ad affrescare la [[Sala dell’Arengo]] al [[Palazzo Comunale di Ferrara]].
[[Categoria:Personaggi biblici]]
Nel [[1938]] inizia il lavoro preparatorio degli affreschi per la Cappella del [[Villaggio Corradini]] in [[Libia]], con soggetto <em>La glorificazione delle sante Felicita e Perpetua. </em>Degli affreschi originali, oggi andati perduti, restano un’ ampia documentazione fotografica e un bozzetto conservato presso la collezione [[Wolfsoniana|Wolfson]] di Genova. L'anno successivo<strong> </strong>[[Giuseppe Ravegnani]] presenta la sua personale <em>[[Mostra d’Arte Coloniale]] </em>a [[Genova]], in cui sono esposte numerose pitture ad olio e xilografie di soggetto libico. Lo stesso anno partecipa alla I edizione del [[Premio Bergamo]] e alla III<strong> </strong>Quadriennale di Roma con la xilografia <em>Leptis Magna – Foro Nuovo Severiano, </em>opera pubblicata nella cartella di dieci grandi xilografie <em>Italia Antica e Nuova, </em>con la presentazione di [[Ugo Ojetti]].
Dopo il trasferimento a Roma del dopoguerra, alla fine degli anni Cinquanta<strong> </strong>ritorna nelle [[Valli di Comacchio]], dove inizia ad eseguire il ciclo dei quadri di [[Spina]]. Nel [[1960]] si tiene al [[Chiostrino di San Romano]] a Ferrara, con la presentazione di [[Giorgio Bassani]], la mostra dedicata a <em>Le Valli di Comacchio.</em>
Nel [[1966]] viene pubblicato il volume <em>Paesaggi come vita, </em>contenente 29 disegni (dal [[1923]] al [[1965]]) e la presentazione di [[Cesare Zavattini]]. Lo stesso anno compie una crociera attorno al continente africano, con approdi e soste che le consentono di produrre numerose opere grafiche, che verranno poi esposte alla mostra “Periplo africano” alla Libreria-[[Galleria Paesi Nuovi]] di [[Roma]] con la presentazione di [[Licisco Magagnato]].
A [[Milano]], nel [[1967]], l’associazione milanese “[[Amici del Po]]” organizza un viaggio sul fiume da [[Piacenza]] a [[Ferrara]], imbarcando molti artisti, fra i quali lei stessa, a bordo di un <em>“gran zatterone, cosi si potè disegnare in lungo e in largocosteggiando le sponde del gran fiume per tutta una giornata”. </em>Il viaggio si conclude con il IV Premio Nazionale di Pittura <em>[[Il nostro Po]], </em>comprendente prima una mostra al [[Castello Estense]] di [[Ferrara,]] poi una a [[Milano]] nel [[Palazzo del Turismo]].
Nel [[1972]]<strong> </strong>è invitata ad esporre una selezione della sua produzione tra anni Cinquanta-Settanta al [[Centro Attività Visive]] del [[Palazzo dei Diamanti]] di [[Ferrara]] con presentazione di [[Licisco Magagnato]]. Nel [[1976]] a [[Roma]] allestisce una mostra antologica a [[Palazzo Braschi]], intitolata al tema a lei caro <em>Quadri del Tevere,</em> dove viene presentata una vasta rassegna di tele e studi che comprende lavori a partire dagli anni Cinquanta.
Negli anni Ottanta si tiene a [[Roma]] una retrospettiva dell’intera opera grafica, <em>Sessant’anni di Xilografa 1921-1981. </em>Nel [[1981]] <em>t</em>orna a [[Ferrara]] per una mostra che ha per soggetto il Castello, dove espone una ventina di quadri eseguiti tutti nell’atelier di Roma. Nel 1982 [[Giorgio Bassani]] presenzia alla personale che si tiene a Parigi all’Istituto di Cultura Italiano dal titolo <em>Paysage du Delta du Po. </em>Nel [[1987]] viene allestita l’ultima mostra antologica dal titolo <em>Paesaggi miei </em>al [[Palazzo Bellini]] di [[Comacchio]].
==Bibliografia==
*[[Rachele Farina]], ''Dizionario biografico delle donne lombarde: 568-1968'', [[Baldini Castoldi Dalai Editore]], [[Milano]], [[1995]]
*{{cita libro|||Mimì Quilici Buzzacchi|1999|Ferrara|curatore=Civiche Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea}}
== Voci correlate ==
*[[Civica raccolta d'arte]], [[Medole]]
{{Portale|biografie|pittura}}
▲[[Categoria:Pittori legati a Mantova]]
[[Categoria:Pittori legati a Ferrara]]
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