Trionfo di Bacco e Arianna e Tallio: differenze tra le pagine

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{{elemento chimico
{{nota disambigua|il componimento poetico di Lorenzo de' Medici|[[Il trionfo di Bacco e Arianna (poesia)]]}}
|Nome = tallio
{{Opera d'arte
|Serie_chimica = [[metalli del blocco p]]
|immagine= Rome Palazzo Farnese ceiling Carracci frescos 04.jpg
|Nucleoni =
|grandezza immagine=400px
|Precedente = [[Mercurio (elemento chimico)|mercurio]]
|titolo= Trionfo di Bacco e Arianna
|Successivo = [[piombo]]
|artista= Annibale Carracci
|artista2Simbolo = Tl
|Numero_atomico = 81
|data = [[1597]]-[[1600]]
|Gruppo = [[Gruppo del boro|13 (IIIA)]]
|opera = dipinto
|Periodo = [[elementi del periodo 6|6]]
|tecnica= [[affresco]]
|Blocco = [[Elementi del blocco p|p]]
|città= [[Roma]]
|Densità = 11 850 kg/m³
|ubicazione= [[Palazzo Farnese (Roma)|Palazzo Farnese]]
|Durezza = 1,2
|Aspetto = Thallium-croprotated.jpg
|Didascalia = Metallo bianco argenteo
|Spettro =
|Peso_atomico = {{M|204,3833||amu}}
|Raggio_atomico = {{M|190 (156)|p|m}}
|Raggio_covalente = 148 pm
|Raggio_di_van_der_Waals = 196 pm
|Configurazione_elettronica =
<nowiki>[</nowiki>[[Xeno|Xe]]<nowiki>]</nowiki>4f<sup>14</sup>5d<sup>10</sup>6s<sup>2</sup>6p<sup>1</sup>
|Elettroni = 2, 8, 18, 32, 18, 3
|Numero_di_ossidazione = 3, '''1''' (debolmente [[base (chimica)|basico]])
|Struttura_cristallina = [[Sistema esagonale|esagonale]]
|Stato = [[solido]]
|Fusione = {{M|577||K}} {{M|(304||°C}})
|Ebollizione = 1&nbsp;746 K (1&nbsp;473&nbsp;°C)
|Volume_molare = {{M|1,722|e=−5||m3}}/[[Mole|mol]]
|Calore_di_fusione = {{M|164,1|k|J/mol}}
|Calore_di_evaporazione = 4,142 kJ/mol
|Tensione_di_vapore = {{M|5,3|e=−6||Pa}} a 577&nbsp;K
|Velocità_del_suono = {{M|818||m/s}} a 298,15&nbsp;K
|Numero_CAS = 7440-28-0
|Elettronegatività = 1,62
|Calore_specifico = 129 J/(kg·K)
|Conducibilità_elettrica = {{Exp|6,17|6}}/m·[[Ohm|Ω]]
|Conducibilità_termica = 46,1 W/(m·K)
|Energia_1a_ionizzazione = 589,4 kJ/mol
|Energia_2a_ionizzazione = 1&nbsp;971 kJ/mol
|Energia_3a_ionizzazione = 2&nbsp;878 kJ/mol
|Isotopo_1 = <sup>203</sup>Tl
|NA_1 = 29,524%
|TD_1 = Tl è stabile con 122 neutroni
|Isotopo_2 = <sup>204</sup>Tl
|NA_2 = sintetico
|TD_2 = 3,77 anni
|DM_2 = [[decadimento beta|β<sup>−</sup>]]<br />[[cattura elettronica|ε]]
|DE_2 = 0,761<br />0,347
|DP_2 = [[Piombo|<sup>204</sup>Pb]]<br />[[Mercurio (elemento chimico)|<sup>204</sup>Hg]]
|Isotopo_3 = <sup>205</sup>Tl
|NA_3 = '''70,476%'''
|TD_3 = Tl è stabile con 124 [[neutroni]]
}}
Il '''tallio''' è l'[[elemento chimico]] di [[numero atomico]] 81. Il suo simbolo è '''Tl''' e il suo [[termine spettroscopico]] è <sup>2</sup>P<sub>1/2</sub>. È un [[metalli del blocco p|metallo del blocco p]] grigio e malleabile; somiglia allo [[Stagno (elemento chimico)|stagno]], ma scurisce per ossidazione quando è esposto all'[[aria]]. Il tallio venne scoperto indipendentemente nel 1861 dai chimici [[William Crookes]] e [[Claude-Auguste Lamy]] in residui della produzione di [[acido solforico]].
 
Entrambi utilizzarono il metodo, allora sviluppato da poco, della [[Spettroscopia di emissione atomica#Fiamma|spettroscopia di fiamma]], in cui il tallio produce una notevole riga spettrale di colore verde. Il termine "tallio", dal [[lingua greca antica|greco]] θαλλός (''"thallós"''), che significa "germoglio verde o ramoscello", è stato coniato da Crookes. Nel 1862 venne isolato sia da Lamy grazie all'[[elettrolisi]], sia da Crookes per precipitazione e fusione della polvere risultante. Crookes lo esibì alla mostra internazionale che si aprì il 1º maggio di quell'anno<ref>[http://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=hvd.32044103134011;view=1up;seq=7 The Mining and Smelting Magazine] Ed. Henry Curwen Salmon Vol iv July Dec 1963,p 87.</ref> sotto forma di polvere, precipitato dallo [[zinco]].
Il '''''Trionfo di Bacco e Arianna''''' è il riquadro in cui culmina la decorazione ad [[affresco]] della volta della Galleria di [[Palazzo Farnese (Roma)|Palazzo Farnese]], a Roma, dedicata alla celebrazione degli '''''Amori degli Dèi'''''.
 
Il tallio tende a [[ossidazione|ossidarsi]] a +3 e +1 come sale ionico. Lo stato +3 assomiglia a quello degli altri elementi del gruppo 13 ([[boro]], [[alluminio]], [[Gallio (elemento chimico)|gallio]], [[indio]]). Invece lo stato +1, che è molto frequente, ricorda la chimica di [[metalli alcalini]] e gli ioni del tallio(I) si trovano per lo più nei minerali a base di [[potassio]].
Gli affreschi della Galleria Farnese, realizzati da [[Annibale Carracci]] con l'aiuto di suo fratello [[Agostino Carracci]] sono uno dei testi fondativi della [[pittura barocca]] italiana<ref>
{{cita|Montanari, 2012| pp. 37-47.}}</ref>.
 
Tuttavia commercialmente il tallio non viene ottenuto dai minerali di potassio, ma come sottoprodotto dalla raffinazione di metalli pesanti. Circa il 60-70% della produzione di tallio viene utilizzato nell'industria elettronica, mentre il restante è destinato all'industria farmaceutica e alla produzione di [[vetro]]. Trova impiego anche nei rivelatori di [[Radiazione infrarossa|luce infrarossa]]. Il [[radioisotopo]] tallio-201 viene utilizzato in piccole quantità come [[Tracciante (chimica)|radiotracciante]] non tossico negli esami di [[imaging biomedico]] in [[medicina nucleare]], in particolare nella [[scintigrafia miocardica]].
== Descrizione e stile ==
[[File:6329 - Naples - Pan and Daphne.jpg|left|upright=0.7|thumb|''[[Pan]] e Dafni'', Museo archeologico, Napoli (proveniente dalla [[Collezione Farnese]])]]
Eseguito tra il [[1597]] e il [[1600]]<ref name= MDC > La data di conclusione degli affreschi, benché sulla volta compaia la sigla '''MDC''' (1600), è stata messa in dubbio dopo il ritrovamento di un ''Avviso'' (un tipo di pubblicazione del tempo che è una sorta di antesignano dei giornali quotidiani) del giugno 1601 che dava notizia del disvelamento degli stessi alla presenza di Pietro Aldobrandini. Questa circostanza, oltre a mettere in dubbio la data di ultimazione della decorazione della volta, ha messo in discussione anche la sua finalità celebrativa del matrimonio tra il Farnese e la Aldobrandini (avvenuto il 7 maggio 1600), apparendo incongruo che il ciclo fosse stato portato a termine ben un anno dopo l’evento che avrebbe dovuto commemorare. Spiegazione alternativa di quest’''Avviso'', formulata dalla studiosa Silvia Ginzburg (2000), che fa salve le precedenti ipotesi sui tempi di completamento dell’opera e sulla sua natura di [[epitalamio]], è che esso dia notizia di una cerimonia ufficiale di presentazione della decorazione, ferma restando la sua già avvenuta ultimazione entro il maggio del 1600.</ref> da [[Annibale Carracci]], il ''Trionfo di Bacco e Arianna'' rappresenta un corteo nuziale, con i due sposi - il dio [[Bacco]] e la mortale [[Arianna (mitologia)|Arianna]] - seduti su due carri, uno dei quali è dorato e trainato da due tigri, l'altro argentato trainato da due arieti. I carri, avanzano accompagnati da figure danzanti - [[putto|eroti]], [[menadi]], [[satiro|satiri]], [[Pan]], il [[Sileno]] - che recano strumenti musicali, stoviglie e ceste con le cibarie, secondo la tipica iconografia del[[tiaso|'' tiaso'' dionisiaco]].
 
I sali di tallio solubili, molti dei quali sono quasi insapori, sono altamente tossici e sono stati storicamente utilizzati in [[Rodenticida|topicidi]] e insetticidi, ma vista la loro tossicità non selettiva in molti paesi l'uso di questi composti è stato vietato o limitato. In particolare l'[[avvelenamento da tallio]] si manifesta con la perdita dei capelli. A causa della sua popolarità storica come "arma del delitto", il tallio ha acquisito, insieme con l'[[arsenico]], notorietà come "veleno dell'avvelenatore" e "polvere dell'eredità"<ref>{{Cita libro|titolo= The Boron Elements: Boron, Aluminum, Gallium, Indium, Thallium|p= 14|nome=Heather|cognome= Hasan|data= 2009| isbn = 978-1-4358-5333-1|editore= Rosen Publishing Group}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.pressreader.com/italy/oggi/20171012/282492888918205|sito=PressReader.com|titolo=Un veleno subdolo, tre vittime: è rebus|autore=Andrea Greco|data=12 ottobre 2017|accesso=16 dicembre 2017}}</ref>.
La struttura complessiva di tutta la Galleria, di cui fa parte il dipinto, riprende, per alcuni aspetti, sia la ''[[Volta della Cappella Sistina]]'' di [[Michelangelo]]<ref>{{cita|Montanari, 2012| p. 19.}} </ref> sia la ''[[Loggia di Psiche]]'', della [[Villa Farnesina|villa]] sul Tevere di [[Agostino Chigi]], affrescata da [[Raffaello]] e dalla sua scuola.
 
== Storia ==
Le figure nude manifestano una conoscenza approfondita della statuaria classica, di cui lo stesso Palazzo Farnese, sede allora della celeberrima [[Collezione Farnese|omonima collezione]], ospitava esempi di estremo rilievo.
Il termine ''tallio'' deriva dal [[Lingua greca antica|greco]] '''θαλλός''' (''thallos'')'','' cioè "germoglio verde". Il nome è dovuto alle linee di emissione nello [[Spettro atomico|spettro]], di un colore verde acceso<ref>{{Cita pubblicazione| doi = 10.1021/ed009p2078|titolo= The discovery of the elements. XIII. Supplementary note on the discovery of thallium|anno= 1932|cognome1= Weeks|nome1= Mary Elvira|wkautore1=Mary Elvira Weeks|rivista= Journal of Chemical Education|volume= 9|numero= 12|p= 2078|bibcode = 1932JChEd...9.2078W }}</ref>.
 
Dopo la pubblicazione di un miglior metodo da adottare per condurre una spettroscopia di fiamma elaborato da [[Robert Wilhelm Bunsen|Robert Bunsen]] e [[Gustav Robert Kirchhoff|Gustav Kirchhoff]]<ref>{{Cita pubblicazione|titolo= Chemische Analyse durch Spectralbeobachtungen|pp= 337–381|autore= G. Kirchhoff, R. Bunsen|doi = 10.1002/andp.18611890702|rivista= [[Annalen der Physik und Chemie]]|volume= 189|numero= 7|anno= 1861|bibcode=1861AnP...189..337K}}</ref> e a seguito della scoperta del [[Cesio (elemento chimico)|cesio]] e del [[rubidio]] negli anni 1859-1860, la spettroscopia di fiamma è diventata un metodo approvato per determinare la composizione dei minerali e dei prodotti chimici. [[William Crookes]] e [[Claude-Auguste Lamy]] incominciarono fin da subito a utilizzare il nuovo metodo. Crookes lo adoperò per fare determinazioni spettroscopiche per il [[tellurio]] su composti del [[selenio]] depositatisi nella camera principale di un impianto di produzione di [[acido solforico]], vicino a [[Abberode|Tilkerode]], nelle montagne [[Harz]]. Qualche anno prima aveva ottenuto i campioni per la sua ricerca sul cianuro di selenio grazie ad [[August Wilhelm von Hofmann|August Hofmann]].
Molteplici, infatti, sono le statue farnesiane citate negli affreschi della Galleria, tra le quali, nel ''Trionfo di Bacco e Arianna'', quella di Pan e Dafni (ora nel [[Museo archeologico]] di Napoli). Il Pan che nell’affresco regge le briglie del mulo ingroppato dal Sileno (sulla destra del riquadro) è, in effetti, una derivazione di questa statua.
 
Nel 1862 Crookes fu in grado di isolare piccole quantità del nuovo elemento e determinare le proprietà di alcuni composti<ref name="DeKosky">{{Cita pubblicazione|titolo= Spectroscopy and the Elements in the Late Nineteenth Century: The Work of Sir William Crookes|nome= Robert K.|cognome= DeKosky|rivista= The British Journal for the History of Science|volume= 6|numero= 4|anno= 1973|pp= 400–423|jstor = 4025503|doi = 10.1017/S0007087400012553}}</ref>. Claude Auguste Lamy utilizzò uno spettrometro che era simile a quello di Crookes per determinare la composizione di una sostanza contenente selenio, depositatasi durante la produzione di acido solforico dalla pirite. Notò anche la nuova linea verde nello spettro di emissione e concluse che si trovava davanti a un nuovo elemento. Lamy aveva ricevuto questo materiale dallo stabilimento di acido solforico del suo amico Fréd Kuhlmann e questo sottoprodotto era disponibile in grandi quantità. Lamy incominciò quindi a isolare il nuovo elemento da quella fonte<ref>{{Cita pubblicazione|titolo= De l'existence d'un nouveau métal, le thallium|rivista= Comptes Rendus|anno= 1862|nome= Claude-Auguste|cognome= Lamy|volume= 54 |pp= 1255–1262|url= http://gallica2.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k30115.image.r=Comptes+Rendus+Hebdomadaires.f1254.langFR}}</ref>. Il fatto che Lamy fosse in grado di lavorare ampie quantità di tallio gli permise di determinare le proprietà di diversi composti e in aggiunta di preparare un piccolo lingotto di tallio metallico rifondendo il minerale che aveva ottenuto per elettrolisi dei sali di tallio.
Allo stesso tempo, le figure della Galleria, oltre che un omaggio all'''antico'', sono il frutto delle riflessioni del Carracci sui grandi del tardo [[Rinascimento romano]], su tutti il [[Michelangelo Buonarroti|Buonarroti]]. Le forme, infatti, sono ampie e monumentali, piene di vigore, ben proporzionate ed armoniose.
 
Poiché entrambi gli scienziati scoprirono il tallio indipendentemente e gran parte del lavoro, soprattutto l'isolamento del tallio metallico, fu fatto da Lamy, Crookes cercò di garantire la sua priorità sul lavoro. Lamy si aggiudicò una medaglia all'Esposizione Internazionale di Londra del 1862: ''per la scoperta di una nuova e abbondante fonte di tallio'' e, dopo pesanti proteste, anche Crookes ricevette una medaglia: ''tallio, per la scoperta del nuovo elemento''. La polemica tra i due scienziati continuò per tutto il biennio 1862-1863, per poi andare scemando e concludersi dopo l'elezione di Crookes a membro della [[Royal Society]], avvenuta nel giugno del 1863<ref name="James">{{Cita pubblicazione|titolo=Of 'Medals and Muddles' the Context of the Discovery of Thallium: William Crookes's Early|nome= Frank A. J. L.|cognome= James|rivista=Notes and Records of the Royal Society of London|volume= 39|numero= 1|anno= 1984|pp= 65–90|jstor = 531576|doi =10.1098/rsnr.1984.0005}}</ref><ref name="Murder">{{Cita libro|titolo= The Elements of Murder: A History of Poison|capitolo= Thallium|nome= John|cognome=Emsley|editore= Oxford University Press|anno= 2006|isbn = 978-0-19-280600-0|url= http://books.google.com/?id=BACSR7TXWhoC|pp= 326–327}}</ref>.
 
Il tallio è stato un tempo molto adoperato nei veleni per roditori. Dopo diversi incidenti l'uso come veleno è stato vietato negli Stati Uniti mediante l'Ordine Esecutivo Presidenziale (''President Executive Order'') nº {{formatnum:11643}} del febbraio 1972. Negli anni successivi molti altri Paesi ne hanno vietato l'uso<ref name="USGS1972">{{Cita libro|titolo= Minerals yearbook metals, minerals, and fuels |anno= 1972 |capitolo= Thallium |p= 1358 |editore= United States Geological Survey |url= http://digicoll.library.wisc.edu/cgi-bin/EcoNatRes/EcoNatRes-idx?type=goto&id=EcoNatRes.MinYB1972v1&page=1358&isize=XL|volume= 1 |autore= Staff of the Nonferrous Metals Division }}</ref>.
{{Clear}}
 
== Caratteristiche chimiche e fisiche ==
== Il contesto e il significato allegorico ==
[[File:MetamorfosisJoand'Aragó.jpg|left|upright=0.7|thumb| [[Le Metamorfosi (Ovidio)|Le Metamorfosi]] di [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]], manoscritto miniato del XV secolo, scuola italiana, Biblioteca Nazionale di Francia, Parigi. Il poema di Ovidio è la principale fonte di ispirazione degli affreschi della Galleria Farnese]]
La volta della Galleria Farnese fu affrescata, su commissione di [[Odoardo Farnese (cardinale)|Odoardo Farnese]], forse per celebrare, con funzione [[epitalamio|epitalamica]], le nozze tra suo fratello [[Ranuccio I Farnese|Ranuccio]] (duca di Parma e Piacenza con il titolo di Ranuccio I) e [[Margherita Aldobrandini]], nipote del [[papa Clemente VIII]], celebrate il 7 maggio del 1600<ref name= MDC />.
 
È un metallo tenero e malleabile che può essere tagliato anche da un coltello. Esposto all'aria, la sua superficie lucente si ossida assumendo una tinta grigio-bluastra simile a quella del [[piombo]]. Col prolungarsi dell'esposizione si forma sulla superficie del metallo uno strato di ossido. In presenza di [[acqua]] si forma invece uno strato di [[idrossido]] di tallio. Il suo stato di ossidazione più stabile è il tallio(I), ma sono noti numerosi composti e composti di coordinazione di tallio(III).
Il tema della decorazione è quello degli ''Amori degli Dèi'', ma il significato allegorico del ciclo della Galleria non è ancora del tutto svelato. In esso probabilmente si cela la descrizione dell’antagonismo tra l’amore sensuale e quello spirituale, sfaccettature inscindibili di un rapporto coniugale.
 
== Applicazioni ==
Nella scena del ''Trionfo di Bacco e Arianna'' l'antagonismo tra le due forme d'amore trova la sua sintesi finale e nello stesso ''tiaso'' compaiono sia la ''Venere Celeste'' (Arianna) - simbolo dell'amore spirituale - sia la ''Venere Terrena'' (la figura femminile seminuda, in basso a destra nel riquadro) - simbolo dell'amore sensuale.
 
Il [[solfato di tallio]](I), inodore e insapore, è usato come [[veleno]] per i [[Mus musculus|topi]] e per le [[Formicidae|formiche]]. In molte nazioni è stato vietato per via della sua pericolosità. Tra gli altri usi del tallio si annoverano:
Nella figura di ''Arianna/Venere Celeste'' potrebbe essere colto, inoltre, un intento celebrativo verso Margherita Aldobrandini: lo si potrebbe dedurre dalla sua incoronazione con un diadema di stelle, che allurebbe, su un duplice registro, sia al mito della formazione della [[Corona Boreale|Costellazione di Arianna]], ma anche, in ipotesi alle ''stelle'' che compaiono nello [http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/19/Coa_fam_ITA_aldobrandini.jpg stemma familiare] degli [[Aldobrandini]].
 
* il [[solfuro di tallio]](I) è usato nelle [[Fotorivelatore|fotocellule]] poiché la sua [[Conduttività elettrica|conducibilità elettrica]] cambia con l'esposizione alla luce infrarossa;
Le storie della Galleria rimandano sia a fonti classiche – in particolare alle [[Le metamorfosi (Ovidio)|Metamorfosi]] di [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]] – sia, probabilmente, ad alcuni componimenti contemporanei.
* i cristalli di [[bromuro di tallio|bromuro]](I) e [[ioduro di tallio]](I) sono usati per produrre parti ottiche per luce infrarossa;
* l'[[ossido di tallio]] è stato usato per produrre [[vetro|vetri]] ad alto [[indice di rifrazione]];
* insieme con lo [[zolfo]], il [[selenio]] e l'[[arsenico]] trova impiego nella realizzazione di vetri ad alta densità e basso [[punto di fusione]] {{M|(125-150||°C}})
* produzione di materiali [[semiconduttore|semiconduttori]];
* produzione come drogante di cristalli scintillatori NaI(Tl) per rivelazione di [[Raggi X|radiazioni X]] e [[Raggi gamma|radiazione gamma]];
* produzione di liquidi a elevata [[densità]] per la separazione dei minerali;
* trattamento della [[Tricofizia|tricofitosi]] e altre infezioni della [[pelle]], benché sia un uso estremamente limitato data l'elevata tossicità del tallio;
* emettitore di luce verde per lampade ad [[lampada ad alogenuri metallici|alogenuri metallici]];
* <sup>201</sup>Tl, radioattivo, è usato a fini diagnostici in [[medicina nucleare]], particolarmente nei test sotto sforzo per pazienti affetti da disturbi [[Circolazione coronarica|coronarici]].
 
Il tallio è inoltre coinvolto nelle ricerche per lo sviluppo di materiali superconduttori ad alta temperatura per applicazioni quali la [[risonanza magnetica nucleare]], la propulsione magnetica, la generazione e la trasmissione di [[corrente elettrica]].
A quest’ultimo proposito, in particolare, è stata avanzata l’ipotesi che la decorazione della Galleria possa essere connessa anche ad un testo di Melchiorre Zoppio (1544 – 1634), cofondatore dell’Accademia dei Gelati, dal titolo ''La Montagna Circea'' (1600)<ref name= circea > Silvia Ginzburg Carignani, ''Annibale Carracci a Roma'', Roma, 2000, pp. 135-150.</ref>.
 
== Disponibilità ==
Si tratta di un componimento elegiaco, a sua volta riferibile alle Metamorfosi ovidiane, esplicitamente dedicato alla celebrazione delle nozze Farnese-Aldobrandini ed incentrato, per l’appunto, sul concetto che la felicità coniugale è garantita dall’armonia tra amore dei sensi e amore dello spirito<ref name= circea />.
 
Benché il tallio sia piuttosto abbondante nella [[crosta terrestre]], con una [[concentrazione]] stimata di circa 0,7&nbsp;[[parti per milione|ppm]], è quasi sempre associato a sali di [[potassio]] in [[argilla|argille]], [[fango|fanghi]] e [[granito|graniti]] che ne rendono l'estrazione e la purificazione economicamente svantaggiosa. La principale fonte commerciale di tallio è rappresentata dalle sue tracce presenti nei [[zolfo|solfuri]] minerali del [[rame]], del [[piombo]] e dello [[zinco]].
Potrebbe avvalorare quest’ipotesi la circostanza che [[Agostino Carracci]], fratello di Annibale e con questi partecipe alla campagna decorativa della Galleria, fu anch’egli accademico dei Gelati. Ed invero, che all’ideazione iconologica del ciclo della Farnese possa aver preso parte lo stesso Agostino – dei tre [[Carracci]] il più erudito – è un’ipotesi pur essa formulata<ref>Diane De Grazia, ''L'altro Carracci della Galleria Farnese: Agostino come inventore''. In ''Les Carrache et les décors profanes: Actes du Colloque organisé par l'ecole française de Rome 2-4 Octobre 1986'', Roma, 1988, pp. 110-111.</ref>, quantunque allo stato attuale degli studi si ignori chi effettivamente sia l’ideatore del celebre ciclo di affreschi.
 
Il tallio si estrae dalla [[Crookesite|crooksite]], dalla [[hutchinsonite]] e dalla [[lorándite]]. È contenuto anche nella [[pirite]] e si ricava come sottoprodotto della produzione di acido solforico quando il minerale viene arrostito. Un altro metodo per ottenerlo è la fusione di minerali ricchi di zinco e piombo.
Occorre evidenziare, tuttavia, che quella della lotta e poi concordia tra moti dei sensi e afflati spirituali non è l’unica lettura proposta del significato degli ''Amori degli Dèi''. Altra interpretazione - che non dà credito nemmeno alla funzione epitalamica del ciclo - fa leva soprattutto sull'esplicita carica erotica che caratterizzerebbe le storie della volta della Galleria che sono, quindi, viste essenzialmente come una decisa celebrazione delle gioie dell’eros<ref>Roberto Zapperi, ''Eros e controriforma. Preistoria della galleria Farnese'', Torino, 1994.</ref>.
 
Esistono in natura minerali di tallio in cui una percentuale di tallio oscillante tra il 16% e il 60% è associata ad altri elementi quali l'[[antimonio]], l'[[arsenico]], il rame, il piombo e l'[[argento]], ma sono rari e pertanto non rappresentano la principale fonte di produzione di questo elemento.
Si ritiene di trovar conferma di questa chiave interpretativa nella circostanza che le storie inscenate sulle pareti dell’ambiente (di qualche anno successive a quelle della volta) hanno un tono assai più morigerato. Per questa lettura, gli affreschi delle pareti sarebbero sostanzialmente un correttivo moralizzante delle storie della volta, forse giudicate troppo audaci<ref>Charles Dempsey, ''Annibale Carrache au Palais Farnèse'', Ecole francaise de Rome, Roma, 1981, p. 294.</ref>.
 
Anche i noduli di [[manganese]] che si trovano sul [[Fondale marino|fondale oceanico]] contengono tallio, ma la loro estrazione non è economicamente conveniente ed è di enorme impatto sull'ambiente marino.
== Precedenti figurativi e fonti iconografiche ==
Oltre ai rimandi di carattere compositivo agli affreschi michelangioleschi della volta sistina e a quelli raffaelleschi della Villa Chigi, sul piano strettamente iconografico il riquadro del ''Trionfo di Bacco e Arianna'' è debitore dei dipinti di [[Tiziano]] raffiguranti ''[[Bacco e Arianna]]'' e il ''[[Baccanale degli Andrii]]'', realizzati per i ''[[Camerini d'alabastro]]'' di [[Alfonso I d'Este]], duca di Ferrara<ref name="GINZfontigalleria">Silvia Ginzburg Carignani, ''Annibale Carracci a Roma'', Roma, 2000, p. 83.</ref>. Opere entrate a far parte delle collezioni del cardinale [[Pietro Aldobrandini]], fratello di Margherita, dopo la devoluzione di Ferrara, nel 1598, allo stato pontificio e per questa ragione verosimilmente accessibili ad Annibale Carracci. Al servizio del cardinale Aldobrandini, infatti,
[[File:Dosso Dossi 018.jpg|left|thumb|[[Dosso Dossi]], ''Trionfo di Bacco'', 1513-1514, Chhatrapati Shivaji Maharaj Vastu Sangrahalaya, [[Mumbai]]|178x178px]]
operò [[Giovanni Battista Agucchi]], sodale e sostenitore di Annibale, così come lo stesso Pietro Aldobrandini ebbe rapporti di committenza con il Carracci.
 
== Isotopi ==
Alle tele tizianesche, secondo alcuni autori, potrebbe essere aggiunto, come ulteriore, possibile, riferimento utilizzato da Annibale Carracci, il ''Trionfo di Bacco'' di [[Dosso Dossi]]<ref name= GINZfontigalleria />, anch'esso parte del ciclo estense ed attualmente custodito nel Chhatrapati Shivaji Maharaj Vastu Sangrahalaya di Mumbai (museo originariamente denominato Prince of Wales Museum of Western India).
 
Esistono 25 [[isotopo|isotopi]] del tallio, le cui [[Peso atomico|masse atomiche]] vanno da 184 a {{M|210||u}}. Di essi, solo <sup>203</sup>Tl e <sup>205</sup>Tl sono stabili; <sup>204</sup>Tl è l'[[isotopo radioattivo]] con [[Emivita (fisica)|tempo di dimezzamento]] più lungo, pari a 3,78 anni.
Altro rilevante precedente figurativo, individuato come possibile fonte di influenza per gli affreschi carracceschi per i Farnese, è costituito dalla decorazione della ''Loggia Orsini'' a Roma, realizzata dal [[Cavalier d'Arpino]] tra il 1583 e il 1589, la cui ideazione iconografica è attribuita a [[Torquato Tasso]].
Ciclo anch’esso dedicato ad un’occasione nuziale, cioè il matrimonio tra [[Virginio Orsini]] e Flavia Peretti, e relativo al tema dell’''Amor Omnia Vincit''.
[[File:Sarcophage 01.JPG|thumb|''Bacco e Arianna'', rilievo in marmo del fronte di un sarcofago romano, III secolo d.C., [[Museo del Louvre]], Parigi. Annibale Carracci utilizzò come fonte iconografica per il suo ''Trionfo'' anche gli antichi rilievi sepolcrali con scene dionisiache]]
Non mancano, infine, riferimenti a fonti antiche. Tra le quali, si segnala l’evidente ripersa di un rilievo sepolcrale in marmo<ref>[http://www.britishmuseum.org/research/collection_online/collection_object_details/collection_image_gallery.aspx?partid=1&assetid=975819&objectid=1655882 Scheda del rilievo sul sito del British Museum di Londra]</ref>, di epoca romana, parimenti raffigurante il corteo nuziale di Bacco e Arianna (ora il reperto è custodito presso il [[British Museum]] di Londra, ma ai tempi della decorazione della Galleria Farnese era ancora a Roma, dove fu disegnato da vari artisti come [[Jacopo Ripanda]] e [[Amico Aspertini]]). La figura del [[Sileno]] ebbro sul dorso di un mulo, che compare nell’affresco del Carracci, è, infatti, una citazione letterale della stessa figura scolpita sul rilievo del British<ref> Federico Rausa, ''L'Idea del bello, viaggio per Roma nel Seicento con Giovan Pietro Bellori. Catalogo della mostra Roma 2002'' (due volumi), Roma, 2002, p. 243 (Vol. II).</ref>.
 
== Precauzioni e tossicità ==
Con ogni probabilità il progetto iniziale di Annibale Carracci, per il riquadro centrale della volta, era diverso da quello poi effettivamente portato a compimento.
{{vedi anche|Avvelenamento da tallio}}
{{EtichettaUE
|simbolo1=molto tossico
|simbolo2=nocivo
|avvertenza=pericolo
|frasiR=26/28-33-53
|frasiS=1/2-13-28-45-61
|frasiH={{FrasiH|330|300|373|413}}<ref>scheda del tallio su {{Cita web|http://gestis-en.itrust.de|IFA-GESTIS}}</ref>
|consigliP={{ConsigliP|260|264|284|310}}<ref>Sigma Aldrich; rev. del 24 luglio 2010</ref>
}}
 
Il tallio e i suoi composti sono molto tossici, vanno pertanto maneggiati con estrema cura. La sua tossicità deriva dalla sua capacità di sostituirsi ai [[Catione|cationi]] dei [[metalli alcalini]] presenti nell'organismo, principalmente [[sodio]] e [[potassio]]. Questa sostituzione altera molti dei normali processi cellulari. Tra gli effetti dell'avvelenamento da tallio rientrano la perdita dei [[capelli]] e il danneggiamento dei [[nervo|nervi]] periferici. Il tallio è anche un sospetto [[cancerogeno]]. Proprio a causa della sua tossicità l'uso di sali di tallio come topicida è stato bandito in molte nazioni.
Infatti, in un celebre (e bellissimo) disegno preparatorio<ref>[http://sammlungenonline.albertina.at Scheda del disegno sul sito dell’Albertina di Vienna (inserire nella maschera il n. di inventraio 23370)] </ref>, ora custodito presso l’[[Albertina (Vienna)|Albertina]] di Vienna, si osserva che l’idea originaria era quella di un ''Trionfo di Bacco'', piuttosto che il corteo nuziale di Bacco ed Arianna.
 
Il contatto con la pelle è pericoloso e, per evitare danni da inalazione, la fusione del tallio deve essere condotta in ambienti sufficientemente ventilati. La concentrazione massima permessa di esposizione a lungo termine ([[Threshold Limit Value|TLV-TWA]]) ai sali di tallio non deve superare gli 0,1&nbsp;mg/m³.
Arianna, infatti, nel disegno dell’Albertina, compare come ''Arianna dormiente'' (in basso a sinistra): si fa quindi riferimento ad un momento diverso del [[Arianna (mitologia)|mito]]. Cioè, quello in cui [[Teseo]], approfittando per l’appunto del sonno di Arianna, fugge da lei. Subito dopo sopraggiunge Bacco/Dioniso che alla vista della giovane donna se ne invaghisce profondamente.
 
== Inquinamento dovuto al tallio ==
Se si accetta la tesi della celebrazione nuziale, si può ipotizzare che il progetto compositivo sia mutato allorché i propositi matrimoniali di Ranuccio e Margherita furono perfezionati e quindi si decise di dare alla decorazione della Galleria, e in special modo al suo riquadro principale, funzione celebrativa di queste nozze.
Secondo l'[[Agenzia per la protezione dell'ambiente|Agenzia per la Protezione dell'Ambiente]] del governo statunitense (''Environment Protection Agency''), tra le fonti [[Antropico|antropiche]] di inquinamento da tallio vi sono le emissioni gassose dei [[cemento|cementifici]], delle centrali a carbone e delle fogne per metalli (condotti sotterranei per drenare acqua o materiale di scarto). La principale causa delle concentrazioni elevate di tallio nell'acqua è la [[lisciviazione]] del tallio a seguito di operazioni di trattamento del minerale.
 
== Note ==
== Tecnica di realizzazione ==
<references/>
[[File:Annibale Carracci Cartone del Trionfo di Bacco e Arianna (Sileno).jpg|left|thumb|upright=0.7|Annibale Carracci, parte del cartone dell'affresco del ''Trionfo'' con il gruppo del Sileno, [[Galleria nazionale delle Marche]], Urbino]]
Le storie della volta Farnese, ivi compresa quella del ''Trionfo di Bacco e Arianna'', furono realizzate ad affresco con non poche rifiniture ''a secco''.
 
== Bibliografia ==
Le vicende degli dèi sono ambientate in ''quadri riportati'', creando l’illusione che la scene dipinte siano state stese su tele poi applicate al muro, quasi a dar vita ad un'immaginaria [[quadreria]], ed anche per questo aspetto Annibale Carracci si è rifatto a Michelangelo e Raffaello che utilizzarono lo stesso accorgimento illusionistico, rispettivamente, nella Sistina e nella [[Villa Farnesina|Farnesina]].
* {{cita libro | nome= Francesco | cognome= Borgese | titolo= Gli elementi della tavola periodica. Rinvenimento, proprietà, usi. Prontuario chimico, fisico, geologico | editore= CISU | città= Roma | anno= 1993 | isbn= 88-7975-077-1 | url= http://books.google.it/books?id=9uNyAAAACAAJ}}
* {{cita libro | autore= R. Barbucci | autore2= A. Sabatini | autore3= P. Dapporto | titolo= Tavola periodica e proprietà degli elementi | editore= Edizioni V. Morelli | città= Firenze | anno= 1998 | cid= Tavola periodica e proprietà degli elementi | url= http://www.idelsongnocchi.it/online/vmchk/chimica/tavola-periodica-degli-elementi-iupac.html | urlmorto= sì | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20101022060832/http://www.idelsongnocchi.it/online/vmchk/chimica/tavola-periodica-degli-elementi-iupac.html | dataarchivio= 22 ottobre 2010 }}
* {{Cita libro|autore=R. Bertani|autore2=D.A. Clemente|autore3=G. Depaoli|autore4=P. Di Bernardo|autore5=M. Gleria|autore6=B. Longato|autore7=U. Mazzi|autore8=G.A. Rizzi|autore9=G. Sotgiu|autore10=M. Vidali|titolo=Chimica generale ed inorganica|edizione=3|editore=CEA Edizioni|anno=2010|ISBN=978-88-08-18462-7}}
 
== Altri progetti ==
Ulteriore ripresa dai due maestri del Rinascimento romano, sta nell’ utilizzo di una tecnica di stesura del colore, su ampia parte della volta, ''puntinata'', che esalta gli effetti chiaroscurali<ref>Silvia Ginzburg Carignani, ''Annibale Carracci a Roma'', Roma, 2000, p. 35.</ref>. Per la definizione dei chiaroscuri, inoltre, Annibale si avvalse anche di fitti tratteggi che marcano le zone più in ombra, tecnica che verosimilmente mutuò dalla pratica incisoria, di cui è stato tra i principali maestri del suo tempo.
{{Interprogetto|commons=Thallium|wikt=tallio|wikt_etichetta=tallio}}
 
== Collegamenti esterni ==
Il ciclo fu progettato con cura da Annibale (e, in parte, da suo fratello Agostino), come dimostra l’amplissimo numero di disegni preparatori conservatisi.
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|http://periodic.lanl.gov/elements/81.html|Thallium|lingua=en|editore=[[Los Alamos National Laboratory]]}}
* {{Cita web|http://www.parascope.com/mx/articles/castroreport.htm|CIA Inspector General's Report on Plots to Assassinate Castro|lingua=en}}
* {{Cita web|http://www.webelements.com/webelements/elements/text/Tl/index.html|Thallium|lingua=en|sito=WebElements.com}}
* {{Cita web|http://environmentalchemistry.com/yogi/periodic/Tl.html|Thallium|lingua=en|sito=EnvironmentalChemistry.com}}
 
{{Elementi chimici}}
La stesura del colore sui muri fu preceduta dall’applicazione di un disegno guida con la tecnica dello ''[[spolvero]]'', mediante l'utilizzo di [[Cartone (arte)|cartoni]].
{{Controllo di autorità}}
 
{{Portale|chimica}}
Proprio del riquadro del ''Trionfo'' ci è giunto, parzialmente, l'unico cartone superstite, tra quelli di mano di Annibale<ref>I soli altri cartoni pervenutici dell’impresa della Galleria sono quelli relativi alle scene eseguite da Agostino Carracci (autore anche dei cartoni). Si tratta delle scene di ''Aurora e Cefalo'' e di ''Glauco e Scilla'' (o secondo altra interpretazione di ''Venere condotta sul mare ad una cerimonia nuziale''), entrambi presso la National Gallery londinese.</ref>: è quello relativo al gruppo del ''Sileno ebbro'' che incede a dorso di mulo (è conservato presso la [[Galleria nazionale delle Marche]]).
 
La meticolosità con la quale Annibale progettò gli affreschi della Galleria Farnese, testimoniata proprio dal rilevantissimo numero di disegni preparatori realizzati a tal fine, è un ulteriore aspetto del recupero della grande tradizione rinascimentale italiana (e segnatamente, per questo riguardo, di quella tosco-romana) che ne caratterizzò l‘approccio alla pittura e dimostra, viceversa, il suo rifiuto per la ''prestezza'' esecutiva che il tardomanierismo raccomandava.
 
== Fonti ==
* [[Giovanni Battista Agucchi]], ''Trattato della pittura'', 1646.
* [[Giovanni Pietro Bellori]], ''Vite de' pittori, scultori e architetti moderni'', 1672.
 
== Bibliografia essenziale ==
* {{Cita libro | nome=Tomaso |cognome= Montanari| anno=2012| titolo= Il Barocco| editore= Einaudi, Torino| isbn=978-88-06-20341-2| cid= Montanari, 2012 }}
* {{Cita libro | nome= Silvia|cognome=Ginzburg Carignani| anno=2000| titolo=Annibale Carracci a Roma| editore= Donzelli, Roma}}
* {{Cita libro | nome= Roberto |cognome=Zapperi| anno=1988| titolo= Annibale Carracci| editore= Einaudi, Torino }}
* {{Cita libro | nome= |cognome= | anno=1987| titolo=Gli amori degli dei: nuove indagini sulla Galleria Farnese| curatore= Giuliano Briganti, André Chastel, Roberto Zapperi| editore= Edizioni dell'Elefante, Roma}}
* {{Cita libro | nome= Donald|cognome= Posner| anno=1971| titolo= Annibale Carracci: A Study in the reform of Italian Painting around 1590 | editore= Phaidon Press, Londra}}
* {{Cita libro | nome=Denis |cognome= Mahon | anno=1947| titolo= Studies in Seicento Art and Theory| editore= The Warburg Institute University of London, Londra}}
 
== Note ==
<references />
 
== Voci correlate ==
* [[Annibale Carracci]]
* [[Palazzo Farnese (Roma)]]
* [[Bacco]]
* [[Arianna (mitologia)]]
* [[Tiaso]]
* [[Pittura barocca]]
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.ambafrance-it.org/Galleria-dei-Carracci Scheda e galleria fotografica della Galleria Farnese sul sito dell’Ambasciata di Francia in Italia (che ha sede in Palazzo Farnese)]
 
[[Categoria:DipintiElementi di Annibale Carraccichimici]]
[[Categoria:Dipinti su BaccoMetalli]]
[[Categoria:Dipinti a Roma]]