Bellinzona e 'Ndrina Pesce: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
 
Etichette: Modifica da mobile Modifica da web per mobile
 
Riga 1:
{{Organizzazione criminale
{{Comune svizzero
|nome = Famiglia Pesce
|nomecomune = Bellinzona
|immagine =
|nomestemma = Snake-coat of arms.svg
|didascalia =
|panorama = Tre Castelli.jpg
|nomi alternativi =
|nomecantone = Ticino
|area di origine = [[Rosarno]], [[Calabria]]
|siglacantone = TI
|aree di influenza = [[Rosarno]], [[San Ferdinando]], [[Piana di Gioia Tauro]], [[Molise]], [[Basilicata]], [[Nord Italia]], Estero
|nomedistretto = [[Distretto di Bellinzona|Bellinzona]]
|inizio = anni '50
|nomecircolo = Bellinzona
|fine =
|lingua = [[lingua italiana|Italiano]]
|boss =
|latitudine_d = 46.2
|sottogruppo1 =
|longitudine_d = 9.016667
|sottogruppo2 =
|altitudine = 238
|sottogruppo3 =
|superficie = 19,84
|alleato1 = [['Ndrina Piromalli|Piromalli]], [['Ndrina Mancuso|Mancuso]], [['Ndrina Bellocco|Bellocco]], Sabatino, Pantano
|popolazione = 17.690
|rivale1 =
|annocensimento = [[2010]]
|attività1 = [[traffico di droga]], [[riciclaggio di denaro]], [[traffico di armi]], [[estorsione]], [[usura]], [[racket]], [[contrabbando]], [[contraffazione]], [[ricettazione]], [[furto]], [[rapina]], [[frode]], [[truffa]], [[evasione fiscale]], [[appalto pubblico]], [[gioco d'azzardo]], [[gestione dei rifiuti]], [[corruzione]], [[omicidio]], infiltrazioni nella [[pubblica amministrazione]]
|densita = 892
|collaboratore1 =
|frazionicomune = Daro<ref>{{DSS|I3317|Daro}}</ref>, [[Carasso (Bellinzona)|Carasso]]<ref>{{DSS|I3314|Carasso}}</ref>, Galbisio, [[Ravecchia]]<ref name="DSS|I3319|Ravecchia">{{DSS|I3319|Ravecchia}}</ref>, Artore
|collaboratore2 =
|comunilimitrofi = [[Arbedo-Castione]], [[Giubiasco]], [[Gorduno]], [[Monte Carasso]], [[Pianezzo]], [[Sant'Antonio (Svizzera)|Sant'Antonio]]
|collaboratore3 =
|cap = 6500
|collaboratore4 =
|prefisso = 091
|collaboratore5 =
|comunenumero = 5002
|collaboratore6 =
|nomeabitanti = bellinzonesi
|sito = http://www.bellinzona.ch/
|nomemappa = Karte Gemeinde Bellinzona.png
}}
{{UNESCO
|tipoBene = patrimonio
|nome = I tre castelli e la cinta muraria di Bellinzona
|nomeInglese = Three Castles, Defensive Wall and Ramparts of the Market-Town of Bellinzone
|immagine = Castelli.JPG
|anno = 2000
|tipologia = Culturali
|pericolo=
|criterio = (iv)
|link = 884
|stato = Svizzera
}}
'''Bellinzona'''<ref>{{DSS|I2031|Bellinzona}}</ref>, [[città]] [[Capitale (città)|capitale]] del [[Canton Ticino]] e [[capoluogo]] del [[Distretto di Bellinzona|distretto omonimo]]<ref>{{DSS|I8540-1-2|Distretto di Bellinzona}}</ref> di 17.690 [[abitante|abitanti]], è un [[Comuni della Svizzera|comune]]<ref>{{DSS|I10261|Comune}}</ref> del [[Canton Ticino]], sul fiume [[Ticino]]<ref>[http://ivs-gis.admin.ch/ivs2b.php# Inventario delle vie di comunicazione: Bellinzona]</ref>.
 
{{quote|... Ciccio, tu la devi smettere... tu pensa che io ho la possibilità di fare venire la fine del mondo. Io - aggiunge Pesce - in ogni paese ho fatto un favore, in ogni paese... uno in ogni paese ce l'ho... sai che faccio venire la fine del mondo... non c'è niente per nessuno| Antonino Pesce dal carcere a suo figlio Francesco in merito ai rapporti interni con la cosca<ref>{{cita news|url =http://www.nuovacosenza.com/cs/10/aprile/28/arresti30pesce.html|titolo = Operazione interforze contro il clan Pesce a Rosarno|pubblicazione = Nuova Cosenza|accesso = 8 ottobre 2010}}</ref>}}
È un punto di passaggio importante, infatti da qui partono le strade verso i [[Valico alpino|passi alpini]] del [[Passo del San Gottardo|San Gottardo]]<ref>{{DSS|I7466|Passo del San Gottardo}}</ref>, del [[Passo del Lucomagno|Lucomagno]]<ref>{{DSS|I8812|Passo del Lucomagno}}</ref>, del [[Passo del San Bernardino|San Bernardino]] e della [[Passo della Novena|Novena]]<ref>{{DSS|I8803|Passo della Novena}}</ref>.
 
La 'ndrina dei '''Pesce''' è tra le più potenti cosche della 'ndrangheta, con un esercito di affiliati inquadrati in 30 «locali» e in una miriade di ‘ndrine, con interessi che si estendono da [[Reggio Calabria]] a [[Milano]]. La [['ndrina]] ha la propria base operativa a [[Rosarno]], in [[provincia di Reggio Calabria]]. Il clan è coinvolto in tutti i traffici dell'area di [[Gioia Tauro]]. Dal [[Porto di Gioia Tauro|porto]] alla droga, dalle estorsioni al controllo dei mercati agricoli."<ref>perlacalabria.wordpress.com</ref>
Il nome ''Bellinzona'' deriva dal nome latino ''Bilitiō'' (accusativo ''Bilitiōnem''). L'idea errata che il nome derivi dalla locuzione "zona bellica" è un esempio di [[etimologia popolare]].
Insieme alla cosca dei [[Bellocco]] costituiscono il "[[locale ('ndrangheta)|locale]]" di 'ndrangheta cittadino.
Hanno sancito un'alleanza per il controllo del territorio della piana di Gioia Tauro insieme ai [[Piromalli ('ndrina)|Piromalli]], i [[Mancuso ('ndrina)|Mancuso]] e ai [[Molè ('ndrina)|Molè]]<ref name = "autogenerato1">{{cita news|url = http://www.nuovacosenza.com/cs/06/gennaio/pescebellocco1.html|titolo = Cronaca. Un cartello della 'Ndrangheta gestiva il traffico della coca nel nord Italia|pubblicazione = Nuova Cosenza|accesso = 8 ottobre 2010}}</ref>. I Sabatino sono una loro cosca satellite.
Al nord sono attivi a [[Milano]], specialmente nel quartiere di [[Quarto Oggiaro]], mentre nel [[2015]] sono stati trovati anche ad [[Aosta]]<ref>{{cita news|url =http://archiviostorico.corriere.it/2006/gennaio/20/Droga_presi_boss_dello_spaccio_co_7_060120007.shtml|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20100311060437/http://archiviostorico.corriere.it/2006/gennaio/20/Droga_presi_boss_dello_spaccio_co_7_060120007.shtml|titolo =Droga, presi i boss dello spaccio: 54 arresti|pubblicazione =Corriere.it|accesso =8 ottobre 2010|urlmorto =sì|dataarchivio =11 marzo 2010}}</ref>.
All'estero, insieme ai Bellocco hanno collegamenti con la criminalità, austriaca, greca, libanese, tedesca e francese<ref name = "autogenerato2">{{cita libro | cognome = Gratteri| nome = Nicola| titolo = [[Fratelli di sangue (saggio)|Fratelli di sangue]]| editore = Luigi Pellegrini Editore| città = | anno = 2007 | isbn = 88-8101-373-8}}</ref>.
Hanno partecipato, dettando legge, alla guerra di mafia avvenuta nella [[provincia di Catanzaro]], [[Provincia di Crotone|Crotone]] e nella [[Sibaritide]] Cosentina<ref name = "autogenerato2" />. Sono i fondatori dei [[Basilischi]], la quinta mafia nata a [[Potenza (Italia)|Potenza]]<ref>melitoonline.it</ref>.
 
== Storia ==
=== MedioevoAnni '80 - Delitto Valarioti ===
La città viene nominata, per la prima volta, in un noto passo di [[Gregorio di Tours]] che descrive la calata, nel [[590]] d. C., dei [[Franchi]]<ref>{{DSS|I8249|Impero dei Franchi}}</ref> in discesa dal [[Lucomagno]] in guerra contro i [[Longobardi]]<ref>{{DSS|I8029|Regno dei longobardi}}</ref> asserragliati nella [[fortezza]] di Bellinzona. Gregorio precisamente, dopo avere nominato [[Milano]], nel descrivere il luogo dove fu ucciso il combattente franco [[Olone]] scrisse:
 
La 'ndrina dei Pesce è stata accusata di aver ucciso nel [[1980]] il dirigente comunista [[Giuseppe Valarioti]] perché questi si opponeva allo strapotere della 'ndrangheta e ai suoi collegamenti politico-istituzionali-imprenditoriali, per tali accuse ci fu un primo processo indiziario a carico di Giuseppe Pesce ([[1923]]) che si concluse con un'assoluzione sia in primo che in secondo grado, successivamente il pentito Pino Scriva con le sue dichiarazioni fece luce sul delitto chiamando in causa la 'ndrina dei Pesce e quella dei [['Ndrina Piromalli|Piromalli]] ma le sue parole non vennero credute e il tutto si concluse con un'[[archiviazione]].
{{Quote|''Olo autem dux ad Bilitionem huius urbis castrum, in campis situm Caninis, inportunae accedens, iaculo sub papilla sauciatus, cecidit et mortuus est''}}
Gregorio qualificava quindi Bellinzona come una [[fortezza]] appartenente alla città di [[Sant'Ambrogio]]. Il [[2 aprile]] [[726]] da [[Pavia]] re [[Liutprando]] donò al convento di [[San Pietro in Ciel d'Oro]] di Pavia i suoi possedimenti a Bellinzona, [[Blenio (comune)|Blenio]], [[Leventina]], [[Vallemaggia]] e [[Gambarogno]] con le relative [[parrocchia|parrocchie]]<ref>Motta, 1991, 33.</ref>. Il re [[Ugo di Provenza]] il 12 marzo [[929]] da [[Pavia]] riconobbe le donazioni fatte dai suoi predecessori a favore del convento pavese di [[San Pietro in Ciel d'Oro]] e gli cedette la cappella di Santa Maria detta Primasca presso Bellinzona; il [[25 marzo]] [[1002]] il re d'Italia [[Arduino d'Ivrea]] confermò al vescovo di Como il possesso del castello di Bellinzona con la porta che sempre serviva al pubblico passaggio<ref>Motta, 1991, 12, 26, 29.</ref>. Il [[2 aprile]] da [[Roma]] l'imperatore [[Corrado II]] donò al convento di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia le due Corti di [[Magliaso]] e Calvadi, la [[cappella (architettura)|cappella]] di [[Maria (madre di Gesù)|Santa Maria]] detta Primasca nei pressi di Bellinzona e le sue proprietà immobili in Blenio e [[Leventina]]<ref>Motta, 1991, 33.</ref>. Il [[12 giugno]] [[1004]] il re d'Italia [[Enrico II del Sacro Romano Impero|Enrico II]] confermò alla [[diocesi di Como]], retta la vescovo Everardo, il castello di Bellinzona con la porta che serviva da passaggio pubblico<ref>Motta, 1991, 52.</ref>.
 
=== Anni '90 - Scioglimento del consiglio comunale di Rosarno ===
Il [[13 marzo]] [[1200]] Amizio da [[Carate]], [[giudice]] designato da Guglielmo [[vescovo]] di [[Como]], sentenziò nella causa insorta tra i canonici della [[collegiata]] di Bellinzona, patrocinati dall'[[arciprete]] Ermanno, contro i signori Rotello e compagni di [[Locarno]] a motivo della vendita fatta da quest'ultimi ad infimi prezzi di alcuni stabili a Locarno, di proprietà dei canonici. Il [[15 febbraio]] [[1241]] [[Federico II]] incarica della difesa del borgo Masnerio de Burgo<ref>Motta, 1991, 18, 26.</ref>.
 
Nel [[1992]] viene sciolto per la prima volta il civico consesso rosarnese per infiltrazioni mafiose, dalle indagini compiute dalla commissione d'accesso agli atti (inviata dal Prefetto di Reggio Calabria) presso il comune di Rosarno emergono diversi elementi di criticità, in particolare si acclara che la 'ndrina dei Pesce ha inquinato la [[Pubblica Amministrazione]], grazie ai collegamenti (parentali, amicali) con amministratori locali e dipendenti comunali, al fine di gestire appalti pubblici, finanziamenti pubblici, autorizzazioni, concessioni e quindi predominio sul territorio<ref>{{Cita web |url=http://www.autonomiecalabria.it/lac/wp-content/uploads/2011/06/rosarno1.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=28 novembre 2018 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121125120047/http://www.autonomiecalabria.it/lac/wp-content/uploads/2011/06/rosarno1.pdf |dataarchivio=25 novembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>.
Durante il [[Medioevo]] Bellinzona viene a lungo contesa tra [[Como]] e [[Milano]], per poi entrare stabilmente nell'orbita milanese a partire dal [[XV secolo]]. Risalgono a quest'epoca i tre stupendi [[castello|castelli]], simbolo stesso della città. L'[[8 marzo]] [[1490]] Giovanni de Tabernis, dottore in entrambe le leggi, scrisse all'[[abate]] di [[Disentis]] assicurandolo della validità dei suoi reclami sugli inquilini della casa di proprietà del convento di Bellinzona, chiedendo autorizzazione legale, redatta da un notaio, per procedere ulteriormente, e una cauzione nel caso che lo Statuto bellinzonese l'esigesse ad uno straniero<ref>Motta, 1991, 24.</ref>.
 
=== Anni 2000 - L'arresto di Salvatore Pesce e il traffico di droga internazionale ===
=== Evo moderno ===
Il [[14 aprile]] [[1500]], in seguito alle complesse vicende politico-militari del [[Ducato di Milano]] conquistato dalle truppe del re di [[Francia]] [[Luigi XII]], Bellinzona e i villaggi di Isone e Medeglia si consegnano spontaneamente agli [[Svizzera|svizzeri]]. Il [[29 luglio]] [[1506]] la Dieta elvetica decretò l'invio di soldati per la difesa dei castelli di Bellinzona<ref>Motta, 1991, 65.</ref>. Il [[17 febbraio]] [[1755]] i bellinzonesi si lagnarono delle decisioni dell'ultimo sindacato dei sindacatori confederati<ref>Motta, 1991, 19.</ref>.
 
* Il 19 gennaio [[2006]] vengono arrestate 54 persone affiliate ai Pesce e ai Bellocco dalla squadra mobile di Milano e dal Servizio centrale operativo (Sco) della Direzione centrale anticrimine per narcotraffico in tutta Italia, specialmente a [[Milano]], [[Treviso]], [[Sondrio]], [[Como]], [[Brescia]], [[Bergamo]], [[Reggio Calabria]] e [[Napoli]] per traffico di droga. L'indagine era cominciata nel [[2002]], la cocaina veniva importata da [[Colombia]], [[Brasile]], [[Spagna]] e [[Paesi Bassi]], l'eroina dai [[Balcani]] e l'[[LSD]] dai Paesi Bassi<ref>{{cita news|url = http://www.mediterraneonline.it/2010/07/27/rosarno-rc-operazione-pettirosso-lo-stato-intensifica-la-lotta-alla-mafia-ma-il-potente-clan-dei-bellocco-poteva-contare-su-una-ventina-di-bunker-di-cui-quattordici-scoperti-dai-carabinieri/|titolo = Rosarno (rc), operazione “Pettirosso, lo Stato intensifica la lotta alla mafia, ma il potente clan dei Bellocco, poteva contare su una ventina di bunker di cui quattordici scoperti dai Carabinieri|pubblicazione = Mediterraneo online|accesso = 6 ottobre 2010|urlmorto = sì|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100729100258/http://www.mediterraneonline.it/2010/07/27/rosarno-rc-operazione-pettirosso-lo-stato-intensifica-la-lotta-alla-mafia-ma-il-potente-clan-dei-bellocco-poteva-contare-su-una-ventina-di-bunker-di-cui-quattordici-scoperti-dai-carabinieri/|dataarchivio = 29 luglio 2010}}</ref>.
Il commissario di Bellinzona il [[27 gennaio]] [[1560]] vieta, sotto la penale di 25 [[corona (moneta)|corone]], il taglio di legna e lo spacco delle pietre del letto del torrente Dragonato; il [[9 giugno]] [[1616]] il Sindacato elvetico decretò che per ogni [[pinta (unità di misura)|pinta]] di [[vino]] venduta dagli osti a Bellinzona sarà dato un [[angster]] (moneta) all'autorità per far fronte alla costosa manutenzione dei tre castelli; il 3 febbraio [[1667]] i tre Cantoni sovrani bandiscono un mercato quindicinale<ref>Motta, 1991, 12, 16, 36, 52.</ref>. Il [[20 maggio]] [[1569]] le vertenze tra Bellinzona e Locarno a causa della strada da Bellinzona al [[Verbano]], la pesca ed i confini tra la contea e [[Magadino]] furono appianate<ref>Motta, 1991, 45.</ref>. Il [[17 agosto]] [[1651]] i tre Cantoni sovrani Uri, Svitto e Unterwalden promulgarono l'ordine di non lasciare girovagare individui per le piazze di Bellinzona durante le prediche dei padri [[Gesuiti]]<ref>Motta, 1991, 70.</ref>.
* Il 30 novembre [[2006]] viene arrestato in bunker dai carabinieri '''Salvatore Pesce''', capobastone<ref name="autogenerato1" />.
* Il 2 febbraio [[2008]] viene trovato un bunker nell'abitazione di un affiliato dei Pesce, durante un'operazione della squadra mobile di Reggio Calabria e del commissariato di Gioia Tauro.
* Il 22 dicembre [[2009]] i carabinieri di [[Reggio Calabria]] arrestano 26 persone per un traffico di merci contraffatte ad opera delle famiglie Pesce e [[Molè ('ndrina)|Molè]] che agevolavano ditte cinesi tramite il pagamento di una tangente per fare arrivare la merce al [[porto di Gioia Tauro]]<ref>{{cita news|url = http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/ndragheta-1/operazione-22dic/operazione-22dic.html |titolo = 'Ndrangheta, 26 arresti per il porto di Gioia Tauro|pubblicazione = Repubblica.it|accesso = 8 ottobre 2010}}</ref>.
 
=== EvoAnni contemporaneo2010 ===
==== Le operazioni Crimine e All Inside, la collaborazione di Giuseppina Pesce ====
Il [[2010]] (28 aprile) si apre con l'operazione ''All inside'', in cui vengono eseguite dai carabinieri 40 fermi nei confronti di esponenti dei Pesce per associazione a delinquere mafiosa, estorsione e narcotraffico. Sono stati sequestrati beni del valore di 10 milioni di euro<ref>{{cita news |url = http://www.antimafiaduemila.com/content/view/27790/48/ |titolo = 'Ndrangheta, operazione a Rosarno: 40 fermi |pubblicazione = Antimafia duemila |accesso = 8 ottobre 2010 |urlmorto = sì }}</ref><ref>{{cita news|url = http://www.nuovacosenza.com/cs/10/aprile/28/clanpesce.html |titolo = Operazione interforze contro il clan Pesce e Rosarno |pubblicazione = Nuova Cosenza}}</ref>.
 
Nello stesso in tutta la Calabria scatta l'[[Operazione Crimine-Infinito|operazione Crimine]] che colpisce anche i Pesce.
La città rimarrà controllata come [[baliaggio]] (una specie di [[Colonia (insediamento)|colonia]]) fino alla fine del [[XVIII secolo|Settecento]], quando l'intervento di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] e una serie di rivolgimenti interni portano alla nascita del [[Cantone di Bellinzona]] prima ([[1798]]) e, poi, nel [[1803]] dell'unico [[Cantone Ticino]], di cui Bellinzona è capitale. Il [[1º maggio]] [[1799]] a Bellinzona si organizzò una distribuzione di viveri ai rivoltosi della Leventina, il cui Congresso aveva dichiarato guerra alla Francia ed ai suoi alleati; il 2 maggio il corpo di truppa leventinese si presentò alle porte di Bellinzona, emise un proclama ed entrò in città<ref>Motta, 1991, 39, 41.</ref>. Il [[3 agosto]] [[1801]] la Dieta cantonale, radunatasi per la prima volta a Bellinzona, scelse la città a capoluogo stabile, lasciando a [[Lugano]] il [[ginnasio]] e a turno alle tre città di Bellinzona, Locarno e Lugano i tribunali<ref>Motta, 1991, 67.</ref>. Dopo il [[1815]] il ruolo di capitale sarà attribuito invece a turno anche a [[Locarno]] e [[Lugano]]. Soltanto nel [[1878]] Bellinzona diventa defintivamente sede del governo cantonale ticinese. Il [[4 gennaio]] [[1859]] la città ospita la sede della Banca Cantonale Ticinese<ref>Motta, 1991, 7.</ref>, poi miseramente fallita nel [[1914]] a seguito di ripetute malversazioni.
Dall'operazione il comune di Rosarno risulta essere il paese con la più alta densità criminale d'Italia, una sorta di Mecca 'ndranghetista.<ref name=":0">{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2016/12/01/news/_ndrangheta_catturato_il_boss_marcello_pesce-153194854/?ref=HREC1-2|titolo='Ndrangheta, catturato il latitante Marcello Pesce: era noto come 'U Ballerinu'|pubblicazione=Repubblica.it|data=2016-12-01|accesso=2016-12-01}}</ref>
 
{{quote|''A Rosarno''<ref name=":0" /> ''ci sono 15 mila abitanti e da alcune intercettazioni ambientali abbiamo scoperto che ci sono almeno 250 affiliati e se ne affacciano non meno di 7 ogni settimana. Se a questi aggiungiamo parenti, amici o conoscenti, significa che la 'ndrangheta controlla la vita dei cittadini con un 'metodo quasi democratico', senza usare la violenza, perché ha la maggioranza. Mentre Cosa nostra è solo siciliana, la 'ndrangheta è mondiale e in un paesino come Rosarno vanno a presentarsi gli affiliati per chiedere consigli e il rispetto delle regole. Parlo di 'ndranghetisti che arrivano dal resto dell'Italia ma anche dalla Germania e dalla Svizzera che vogliono dirimere delle divergenze o controversie.''|''Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Roma già procuratore di Reggio Calabria''<ref>[http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/21:30-21:30/4116884 'Ndrangheta: Pignatone, a Rosarno controlla la vita con 'metodo democratico' | Palermo la Repubblica.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>}}
Nel [[1907]] i comuni di '''Carasso''', '''Daro''' e '''Ravecchia''' si aggregano a quello di Bellinzona.
 
== [[Demografia]] ==
{{Ripartizione linguistica
|fonte = http://www.bfs.admin.ch/bfs/portal/it/index/regionen/regionalportraets/gemeindesuche.html Ritratti comunali dell'Ufficio federale di statistica 2000
|it =87,4
|de =3,6
|sh =2,5
}}
 
==Cultura e informazione==
I suoi tre castelli, le sue fortificazioni e la sua cinta muraria sono stati iscritti nel [[2000]] nella lista del [[patrimonio dell'umanità]] stilata dall'[[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]]. I tre castelli sono [[Castelgrande (castello)|Castelgrande]], il Castello di [[Montebello (castello)|Montebello]] e il Castello di [[Sasso Corbaro]].
[[File:Castelgrande.JPG|thumb|left|280px|''Castelgrande'' a Bellinzona]]
 
La città possiede un [[Teatro Sociale (Bellinzona)|Teatro]], posto in piazza Governo, edificato tra il [[1846]] e il [[1847]] su disegno del [[Giacomo Moraglia|Moraglia]]<ref name="DSS|I19902|Giacomo Moraglia">{{DSS|I19902|Giacomo Moraglia}}</ref>, uno dei maggiori architetti [[neoclassico|neoclassici]] lombardi della prima metà del [[XIX secolo]] e recentemente [[restauro|restaurato]].
 
Presso la Villa dei Cedri, in piazza San Biagio nel [[quartiere]] di Ravecchia<ref name="DSS|I3319|Ravecchia"/>, è presente un ''Museo di arte moderna'' con un ampio [[Giardino|parco]].
Nel viale Stefano Franscini n. 30ª hanno sede l'[[Archivio storico del Canton Ticino]] (ASTI) e il centro di [[dialettologia]] e di [[etnografia]].
 
Bellinzona è anche rinomata per il suo [[carnevale]], vecchio di 150 anni, chiamato ''Rabadan''. Esso attira ogni anno migliaia di persone da tutto il cantone, dalla Svizzera interna e da oltre confine; la città resta nelle mani del Re per ben sei giorni di festa. La tradizione indica nel [[1862]] la nascita del carnevale bellinzonese, ma il termine Rabadan (dal piemontese "baccano, fracasso", ma anche "uomo mal ridotto") è comparso solo nel [[1874]]. Sempre a Bellinzona, nel [[1958]], è stata fondata la prima [[Guggenmusik]] ticinese: i Ciod Stonaa. Una Guggen è una banda musicale che si esibisce durante il carnevale e i cui musicisti (spesso improvvisati) sono in maschera. Si tratta di una [[tradizione]] ripresa dal sud della [[Germania]] e dalla Svizzera di lingua tedesca.
 
A Bellinzona hanno sede alcune scuole superiori quali:
*la Scuola Superiore Specializzata di Tecnica (SSST),
*la Scuola Superiore di Informatica di Gestione [http://www.ssig.ch] SSIG e
*la Scuola Superiore Alberghiera e Turismo [http://www.ssat.ch],
*il [[liceo]] cantonale [http://www.liceobellinzona.ch], la Scuola cantonale di commercio.
 
In città si stampa il quotidiano [[La Regione]]<ref>{{DSS|I43030|La Regione}}</ref>, secondo per diffusione nel Canton Ticino solo al [[Corriere del Ticino]]<ref>{{DSS|I24771|Corriere del Ticino}}</ref>.
 
===Istituzioni===
*Il Corpo civici [[pompieri]] del comune di Bellinzona è il più longevo del Cantone Ticino; è stato fondato nel [[1829]].
*La Civica filarmonica di Bellinzona [http://civicabellinzona.altervista.org], fondata nel lontano [[1785]], è uno dei complessi bandistici più antichi della Svizzera.
 
==Personalità legate a Bellinzona==
*I membri della famiglia Sacchi (de Sacho)<ref>{{DSS|I23545|Famiglia Sacchi (de Sacho)}}</ref>.
*I membri della famiglia Della Porta<ref>{{DSS|I23512|Della Porta (famiglia)}}</ref>.
*I membri della famiglia Paganini<ref>{{DSS|I23539|Paganini (Famiglia)}}</ref>.
*I membri della famiglia Rusconi<ref>{{DSS|I39354|Famiglia Rusconi}}</ref>
*I membri della famiglia Sacco (von Sax, von Hohensax)<ref>{{DSS|I19541|Famiglia Sacco (von Sax, von Hohensax)}}</ref>, appartenenti all'alta nobiltà retica, signori della [[Mesolcina]], della [[Valle Calanca]] e delle valli del [[Reno]] alpino, fecero erigere il [[castello di Mesocco]], si espansero fino a conquistare Bellinzona e la valle di [[Blenio (comune)|Blenio]], vendettero la Mesolcina al maresciallo [[Gian Giacomo Trivulzio]].
*Zanolo Rusca<ref>{{DSS|I15428|Zanolo Rusca}}</ref>, menbro del Consiglio del borgo, inviato a Milano come deputato, fece erigere la chiesa di San Giovanni al Dragonato e nei pressi fondò l'ospedale e il convento degli eremiti agostiniani.
*Giovanni Andrea Rusconi<ref>{{DSS|I15418|Giovanni Andrea Rusconi}}</ref>, presidente del Consiglio del borgo, luogotenente del balivo, cavaliere dell'[[Ordine dello Speron d'Oro]].
*Giovanni Battista Rusconi<ref>{{DSS|I15419|Giovanni Battista Rusconi}}</ref>, membro del Consiglio del borgo, capitano generale delle milizie del baliaggio di Bellinzona, deputato presso i cantoni sovrani.
*Rodolfo Rusconi<ref>{{DSS|I6953|Rodolfo Rusconi}}</ref>, avvocato, presidente del tribunale d'appello, deputato al Gran Consiglio, Consigliere di Stato.
*Maurus von Roll<ref>{{DSS|I25733|Maurus von Roll}}</ref>, insegnante nel collegio dei gesuiti di Bellinzona, poi abate di [[Einsiedeln]].
*Bernardino Ruginelli<ref>{{DSS|I46224|Bernardino Ruginelli}}</ref>, braccio destro di [[San Carlo Borromeo]], nobilitato da papa [[Pio IV]], cavaliere dello Speron d'oro.
*Filippo Rusconi<ref>{{DSS|I3538|Filippo Rusconi}}</ref>, avvocato e notaio, esponente del partito liberale radicale, deputato al Gran Consiglio, Consigliere di Stato, presidente del consiglio d'amministrazione della Banca ticinese, tenete colonnelo dell'esecito svizzero.
*Carlo Sacchi<ref>{{DSS|I6927|Carlo Sacchi}}</ref>, luogotenente del balivo di Bellinzona, presidente del governo provvisorio, membro del Gran Consiglio e del Piccolo Consiglio.
*Giacomo Antonio Sacchi<ref>{{DSS|I44674|Giacomo Antonio Sacchi}}</ref>, avvocato, cancelliere del baliaggio di Bellinzona, prefetto del cantone di Bellinzona, deputato al Gran Consiglio, membro del tribunale amministrativo.
*[[John Ruskin]]<ref>{{DSS|I41467|John Ruskin}}</ref>, scrittore, disegnatore, pittore, innamorato della Svizzera, ritrasse paesaggi ticinesi e il borgo di Bellinzona e dintorni.
*Luigi Colombi<ref>{{DSS|I6973|Luigi Colombi}}</ref>, dottore in legge, nominato segretario del Tribunale federale ([[1875]]-[[1890]]), di cui fu poi giudice supplente ([[1895]]-[[1900]]), tra il [[1894]] e il [[1896]] membro della commissione per il primo progetto di Codice penale svizzero; in precedenza aveva presieduto il congresso internazionale di Lugano per il miglioramento del sistema penitenziario; di vastissima cultura giuridica, si distinse e fu apprezzato per i suoi numerosissimi lavori di elaborazione e di traduzione di Codici, commentari, leggi, regolamenti. Consigliere di Stato radicale (1890-[[1905]]), diresse i Dipartimenti di giustizia, polizia e militare; deputato al Gran Consiglio (1905-[[1927]]) e municipale di Bellinzona ([[1909]]-[[1919]]).
*Emilio Colombi<ref>{{DSS||Emilio Colombi}}</ref>, fratello di Luigi, dal [[1885]] fu corrispondente da [[Parigi]] per Il Dovere; rientrato nel [[1887]] in Ticino lavorò per il giornale radicale La Riforma e prese parte alla rivoluzione del [[1890]]; nel [[1907]] si stabilì a [[Berna]]: corrispondente parlamentare, pubblicò i suoi articoli su diversi quotidiani di tendenza liberale; all'inizio della [[prima guerra mondiale]] il Comando italiano gli affidò il lavoro di spoglio della stampa tedesca; accusato per questa sua attività di spionaggio per i servizi informativi stranieri, si trasferì a [[Milano]]; dal [[1919]] fu addetto stampa presso la Legazione italiana a Berna; nel periodo [[1920]]-[[1930]] divenne il maggior collaboratore della rivista L' Adula, e l'ispiratore politico dell'intero gruppo; iscritto dal [[1925]] al Fascio di Berna e tornato nel [[1928]] in Ticino, si batté dietro le quinte per il trionfo del [[fascismo]].
*Plinio Colombi<ref>{{DSS|I22190|Plinio Colombi}}</ref>, pittore, influenzato da [[Arnold Böcklin]] e soprattutto da [[Ferdinand Hodler]], si specializzò nel paesaggio montano e invernale, trovando ispirazione in soggetti delle Alpi bernesi; il suo naturalismo luminoso, rarefatto e lineare, per molti aspetti decorativo, lo portò naturalmente a misurarsi con le tecniche della stampa e del cartellone pubblicitario.
*Carlo Colombi<ref>{{DSS||Carlo Colombi}}</ref>, figlio di Luigi, nel [[1906]] si diploma in ingegneria meccanica presso la scuola di ingegneria dell'[[Università di Losanna]], lavorò presso la Brown, Boveri & Co a [[Baden]] (1906-[[1914]]); in seguito si dedicò all'insegnamento e alla ricerca presso il [[Politecnico Federale di Losanna]] quale professore straordinario (1914-[[1945]]) e ordinario (1945-[[1955]]); la sua attività scientifica si rivolse soprattutto allo studio della [[termodinamica]] teorica e delle macchine a vapore e a gas; fu autore di numerosi contributi sulla produzione di energia meccanica e di calore.
*Emilio Agostinetti<ref>{{DSS|I6139|Emilio Agostinetti}}</ref>, dirigente [[socialista]], [[deputato]] al [[Gran Consiglio (Svizzera)|Gran Consiglio]] [[Canton Ticino|ticinese]] e la Consiglio nazionale.
*Ernesto Bruni<ref>{{DSS|I3496|Ernesto Bruni}}</ref>, ispettore scolastico.
*Germano Bruni<ref>{{DSS|I3497|Germano Bruni}}</ref>, deputato e Consigliere nazionale.
*Curzio Curti, dottore in diritto, municipale di Bellinzona, deputato al Gran Consiglio, Consigliere di Stato.
*[[Giuseppe Rensi]]<ref>{{DSS|I10150|Giuseppe Rensi}}</ref>, filosofo e uomo politico, soggiornò in città e ricevette la cittadinanza nel [[1903]].
*Carlo Salvioni<ref>{{DSS|I10144|Carlo Salvioni}}</ref>, nato a Lugano da famiglia di origine lombarda ([[Erba (Italia)|Erba]]), studioso di [[etimologia]], [[linguistica]] storica e [[dialettologia]] italiana e romanza, lasciò studi fondamentali in particolare sui dialetti svizzeroitaliani (per esempio Lingua e dialetti della Svizzera italiana, [[1907]]), nel 1907 fondò il Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana, collaborò al periodico di cultura L'Adula<ref>{{DSS|I24590|L'Adula}}</ref> ([[1912]]), propugnò l'italianità del Canton Ticino e del Grigioni italiano e romancio.
*Rinaldo Simen<ref>{{DSS|I3539|Rinaldo Simen}}</ref>, giornalista e uomo politico, fondò Il ''Carabiniere ticinese'' ([[1873]]-[[1874]]), il ''Tempo'' (1874-[[1877]]) e infine ''Il Dovere'' ([[1878]]), che divenne l'organo della riscossa liberale; fondò la Società cantonale ticinese di ginnastica ([[1869]]), fu membro del Governo provvisorio ([[1890]]) e della Costituente cantonale del [[1892]], deputato al [[Consiglio degli Stati]] ([[1893]]-[[1910]]) e al Gran Consiglio ticinese ([[1905]]-1910), Consigliere di Stato (1893-1905), diresse il Dipartimento dell'educazione e dell'agricoltura. Sepolto nel cimitero di [[Minusio]].
*Sergio Salvioni<ref>{{DSS|I33740|Sergio Salvioni}}</ref>, dottore in diritto, avvocato e notaio a [[Locarno]], esponente dell'ala radicale del [[Partito Liberale Radicale (Svizzera)|partito liberale radicale]] ticinese, amministratore dell'Azienda elettrica ticinese.
*[[Marco Giampaolo]], allenatore di calcio.
*Grant Benson, deejay di origine britannica (Watford 31 marzo [[1963]]) lavora ora in [[Italia]] per diverse emittenti [[Radio (mass media)|radiofoniche]].
*Giovanni Mariotti<ref>{{DSS|I6930|Giovanni Mariotti}}</ref>, sindaco, membro del Gran Consiglio e del Consiglio di Stato [[Canton Ticino|ticinesi]].
*[[Giorgio Orelli]], poeta di fama internazionale e critico letterario, già docente alla scuola cantonale di commercio.
*Plinio Grossi, scrittore, giornalista televisivo, escursionista, cultore di memorie storiche bellinzonesi e ticinesi, pubblicista.
 
==Monumenti e luoghi d'interesse==
===Architettura religiosa===
{{Vedi anche|Chiesa collegiata dei Santi Pietro e Stefano|Chiesa di San Rocco (Bellinzona)|Chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista|Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Bellinzona)|Chiesa di San Biagio (Ravecchia)}}
[[File:PiazzaCollegiataInverno.jpg|thumb|right|350px|Vista invernale della Collegiata dei Santi Pietro e Stefano vista dall'alto di Castelgrande]]
====Il centro storico====
*La ''[[Chiesa (architettura)|chiesa]] [[collegiata]] dei Santi Pietro e Stefano''
*L<nowiki>'</nowiki>''[[Oratorio (architettura)|Oratorio]] di Santa Marta''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A218 Oratorio di Santa Marta - Inventario dei beni culturali]</ref> sul fianco nord della collegiata, edificio rettangolare orientato (ora in disuso) fatto costruire nel [[secolo XVII]] dall'omonima confraternita e trasformato nel secolo successivo: Restauri nel [[1961]] (esterno) e negli anni [[1966]]-[[1968]] (interno) diretti a Mario Campi (nato nel [[1937]]) e Franco Pessina (nato nel [[1933]]). In facciata: loggia in origine con quattro arcate; all'interno l'[[aula (chiesa)|aula]] è ornata di ''affreschi illusionistici'' del [[1762]] di Giuseppe e Ignazio Baroffio; la centro ella [[volta (architettura)|volta]] sta il dipinto col ''Trionfo di Santa Marta'', di Giovanni Battista Ronchelli; alle pareti le tredici lunette perimetrali contengono ''Storie di Santa Marta'' della seconda metà del XVII secolo; l<nowiki>'</nowiki>''altare in marmi policromi'' è del [[1763]] con ''statua della Santa titolare'' in legno dorato e dipinto del XVII secolo.
*In Vicolo della Motta l<nowiki>'</nowiki>''Oratorio del Corpus Domini''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A215 Oratorio del Corpus Domini - Inventario dei beni culturali]</ref> (ora in disuso), dietro la Collegiata, è una semplice costruzione rettangolare ricavata da una casa privata di proprietà già di Bartolomeo Rusca, acquistata nel [[1584]] dalla [[Confraternita (Chiesa cattolica)|Confraternita]] del Corpus Domini; la facciata principale ha una scala d'accesso in marmo del [[1794]]; sopra il portale: tracce di un ''affresco'' con l<nowiki>'</nowiki>''Adorazione del [[Santissimo Sacramento]]'', tra ampi tendaggi illusionistici del secolo XVII. All'interno l'aula è coperta con volta a botte lunettata, è ornata di ''stucchi'' di Domenico Pacciorini degli anni [[1639]]-[[1640]], tra cui spiccano le belle figure dell<nowiki>'</nowiki>''[[Annunciazione]]'' nella lunetta terminale. L'elegante ''altare barocco'' in marmi policromi degli anni [[1769]]-[[1773]] è di Paolo Bottinelli, con [[pala (arte)|pala]] raffigurante l<nowiki>'</nowiki>''[[Incoronazione della Vergine]]'' di Salvatore Pozzi, del [[1643]]. Nei riquadri della volta: [[olio su tela|tele]] con la ''Benedizione di [[Giacobbe]]'' del [[1639]], il ''Trionfo dell'[[Eucarestia]]'', del [[1638]] e ''[[Melchisedech]]'' della prima metà del secolo XVII. Nella lunetta della controfacciata: tela dell<nowiki>'</nowiki>''[[Ultima Cena]]'', pure di Salvatore Pozzi, del 1638; nelle sei lunette laterali: tele con le ''Storie del ciclo del Santissimo Sacramento'', del primo ventennio del XVII secolo con il ''Miracolo della mula'', del [[1641]], il ''Sacrificio non accetto'', la ''Comunione indegna'', la ''Cena in Emmaus'', la ''Messa di San Gregorio'' e il ''Miracolo del ponte''.
*In Piazza Indipendenza la ''Chiesa di [[San Rocco]]''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A221 Chiesa di San Rocco - Inventario dei beni culturali]</ref> (ora in disuso), fondata nel [[1330]] da Jacopo Cattaneo con il titolo di Santa Maria del Ponte e ricostruita in seguito alla distruzione quasi totale avvenuta nel [[1478]] per far posto al [[rivellino]] di Porta Camminata. Dal [[1583]] è sede della Confraternita di San Rocco. La scuola di San Rocco è una sala quadrangolare costruita nell'ultimo ventennio del secolo XVI sopra la sagrestia. La volta a padiglione è ornata da un cornicione con ''mascheroni in stucco'' coevi di un maestro locale e di ''affreschi'' molto ritoccati, con il ''[[Redentore]]'' e gli ''[[Evangelisti]]''; gli stalli sono in legno scolpito e intagliato della prima metà del secolo XVII. L'altare ligneo con tela di ''San Rocco'' della fine del XVI secolo.
*Nel viale Franscini al n. 1 la ''Chiesa evangelica''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A238 Chiesa evangelica - Inventario dei beni culturali]</ref> e l'annessa casa parrocchiale, costruzioni con elementi neoromanici erette nel [[1899]] su progetto di Paul Reber.
 
====Il quartiere di San Giovanni====
*Nel quartiere di San Giovanni prima zona d'espansione urbana del borgo sviluppatosi nel tardo XIX secolo la ''[[Chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista]]'' è un'imponente costruzione di [[stile neoclassico]], edificata negli anni [[1760]]-[[1762]] su progetto di [[Matteo Pisoni]]<ref>{{DSS|I19889|Gaetano Matteo Pisoni}}</ref> di [[Ascona]] per i canonici [[agostiniani]], accanto alloro nuovo convento sorto nel 1760 e demolito nel [[1968]].
 
====Quartiere di Bellinzona nord====
*A Bellinzona nord la ''Chiesa conventuale del Sacro Cuore''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A222 Chiesa del Sacro Cuore - Inventario dei beni culturali]</ref> è un edificio a navata unica con sobria facciata preceduta da portico a tre archi, ornato con i ''simboli dei quattro evangelisti'' scolpiti da [[Remo Rossi]]<ref>{{DSS|I226|Remo Rossi}}</ref>; presenta cappelle laterali e coro quadrangolare; sul fianco est è addossato il corpo a '''L''' del ''convento''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A223 Convento del Sacro Cuore - Inventario dei beni culturali]</ref> . La sua realizzazione è opera dei fratelli [[Rino Tami]]<ref>{{DSS|I27433|Rino Tami}}</ref> e Carlo Tami, in granito all'esterno e in mattoni all'interno; la chiesa è un'interessante reinterpretazione dell'[[architettura romanica]] in chiave moderna. All'interno sono conservati un ''[[crocifisso]] in legno'' del [[secolo XV]] e ''affreschi'' con la ''[[Via Crucis]]'' di [[Guido Gonzato]]<ref>{{DSS|I44615|Guido Gonzato}}</ref>, del [[1939]], caratterizzati all'ampio disegno e dalla stesura sintetica del colore.
 
====Carasso====
{{Vedi anche|Chiesa di Sant'Andrea (Carasso)}}
*La [[Chiesa di Sant'Andrea (Carasso)|Chiesa di Sant'Andrea]] è una costruzione a navata unica con coro semicircolare affiancato da un robusto campanile, eretta nella prima metà del XVI secolo in sostituzione dell'antica parrocchiale [[romanico|romanica]] (citata nel [[1285]]), che sorgeva in località Corte Sotto.
 
====Il sobborgo di Ravecchia====
*Nell'antico sobborgo di Ravecchia la ''[[Chiesa di San Biagio (Ravecchia)|chiesa parrocchiale di San Biagio]]'' conserva un'importante ''serie di affreschi tardo[[Medioevo|medievali]]'' dei [[secolo XIV|secoli XIV]]-[[secolo XV|XV]], documentata nel [[1237]].
*La [[Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Bellinzona)|chiesa cimiteriale di Santa Maria delle Grazie]].
*In via Guasta sul prospetto nord di una casa antica è conservato il dipinto murale con la ''[[Madonna col Bambino]] tre i Santi [[Rocco]] e [[Sebastiano]]''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19521 Casa antica: affresco della Madonna col Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano - Inventario dei beni culturali]</ref>.
*Il [[cimitero]] situato di fronte a Santa Maria delle Grazie<ref name="Martinoli, Palma 2009">Martinoli, Palma, Pedrini-Stanga, 2009.</ref>. Costruito nel [[1836]] e più volte ampliato; lungo il lato est conserva le tombe più antiche; i viali sono costeggiati da notevoli monumenti funerari; si segnalano in particolare il monumento marmoreo a Celestino Stoffel ([[1822]]-[[1890]]) eseguito da Antonio Soldini nel [[1891]]; il monumento funerario della famiglia Salvioni con la figura in bronzo ''Silenzio'' di [[Giuseppe Foglia]]<ref>{{DSS|I44208|Giuseppe Foglia}}</ref> degli anni 1923-[[1924]] circa, come pure opere del primo [[novecento]] di [[Fiorenzo Abbondio]]<ref>{{DSS|I23482|Fiorenzo Abbondio}}</ref>, [[Giovanni Genucchi]], Apollonio Pessina e [[Remo Rossi]]. Il [[crematorio]] dei nuovi locali del [[1971]] sono opere di [[Alberto Camenzind]] e Bruno Brocchi (nato nel [[1927]])<ref name="Martinoli, Palma 2009"/>.
*In via Sasso Corbaro l<nowiki>'</nowiki>''Oratorio della Madonna della Neve''<ref>Gilardoni, 1955, 139-142.</ref> (in disuso), è situato nella valle del torrente Dragonato, ai piedi del castello di Sasso Corbaro, vi si accede tramite un suggestivo sagrato affiancato da sei [[cappella (architettura)|cappelle]] della [[Via Crucis]] decorate negli anni [[1960|'60]] del secolo XX. L'originaria cappella forse posteriore al [[1583]] fu trasformata in un'aula rettangolare con coro poligonale e campanile sul fianco destro nel [[1686]] (data incisa sul portale). Verso il [[1750]] fu aggiunta la navatella destra contenente l'altare di [[Sant'Antonio da Padova]]. Nella facciata barocca, più larga delle navate, si apre un portico a tre arcate sormontato da una [[nicchia]] affrescata con la ''[[Deposizione di Gesù|Deposizione]]'', del XVIII secolo; la ''decorazione pittorica'' del terzo quarto del XIX secolo è ispirata a modelli lombardi d'epoca tardogotica-[[rinascimentale]]. La navata principale è coperta con [[volta a crociera]], il coro con falsa cupola [[ellissi|ellittica]], è ornato di ''affreschi illusionistici'' del XVIII secolo, ritoccati nel [[1932]]; nella cupola: ''[[Incoronazione della Vergine]]''; sulle pareti di fondo: ''Incontro in Emmaus'', ''un monaco orante'' e ''[[Santa Maria Maddalena]]''; nelle lunette: ''angeli con gli strumenti della [[Passione di Gesù]]''; sulla volta: ''[[Madonna col Bambino]]''. L'ancóna dell'[[altare maggiore]] è decorata sul recto dall'affresco della ''[[Pietà (arte)|Pietà]] fra San [[Giovanni Evangelista]] e la Maddalena'', e sul verso, ''[[Cristo]] nell'orto del [[Getsemani]]'', della fine XVII-inizio secolo XVIII. Le tele alle pareti raffigurano ''[[Erodiade]] con la testa di San Giovanni Battista'' e ''[[Giuditta]] con il capo di [[Oloferne]]'', del secolo XVII.
 
====Daro====
{{Vedi anche|Chiesa dei Santi Pietro martire e Quirico}}
*La ''[[chiesa (architettura)|chiesa]] [[parrocchiale]] dei Santi [[Pietro martire]], [[Quirico e Giulitta]]'' è un interessante complesso monumentale formato dalla chiesa menzionata giä nel [[1173]], dalla [[canonica]] eretta nel [[1775]] e decorata a graffito nel [[1929]], e dal piccolo [[sagrato]] cui si accede tramite un [[portale]].
 
====Artore====
*La ''Chiesa di [[San Sebastiano]]'' è un edificio d'origine romanica di cui rimane solo la piccola abside orientata; fu trasformato e ampliato a più riprese. Nel corso della radicale ristrutturazione del [[1858]] fu aggiunto sul lato nord l'attuale coro semicircolare. Il campanile sorge sul fianco ovest della navata: Restauri negli anni [[1988]] (interno) e [[1996]]-[[1997]] (esterno). Sulla facciata principale: ''[[mosaico]]'', del 1996, raffigurante il ''Santo titolare''. Nell'abside primitiva si conserva un ''frammento d'affresco'' con la figura del ''[[Crocifisso]]'', della fine del XV secolo. All'interno l'aula è coperta da volte a crociera e a botte. Sulla volta del coro: ''dipinti murali'' del [[1934]] con gli ''[[Evangelisti]]'', di Pompeo Maino ([[1883]]-[[1944]]). Sulla parete di fondo: ancóna in stucco del [[1858]] contenente una ''statua lignea'' della ''Madonna col Bambino''. L'[[altare maggiore]] coevo è in marmi policromi, il nuovo altare fu posato nel [[1996]]; nelle nicchie laterali del coro: statue del ''[[Sacro Cuore]]'' e di ''[[San Giovanni Bosco]]''. Ai lati dell'[[arco trionfale]]: due altari in [[stucco]], pure del 1858, con statue lignee policrome dei Santi ''Sebastiano'' e ''[[Maria Maddalena]]''. Nel [[1955]] la chiesa conservava ancora un olio su tela con la ''Visione di [[San Giovanni Evangelista]]'', opera di un pittore manierista del principio del XVI secolo<ref>Gilardoni, 1955, 146.</ref>.
*Addossata alla murata del castello di Sasso Corbaro sta l'antica ''cappella di [[Santa Barbara]]''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A10382 Cappella di Santa Barbara - Inventario dei beni culturali]</ref> , santa eponima del castello.
====Prada====
 
Nel [[nucleo abitato]] montano con ruderi di edifici rustici in parte risalenti al [[Medioevo]] l<nowiki>'</nowiki>''Oratorio di [[San Girolamo]]'' è una modesta costruzione d'origine medievale rimaneggiata nei secoli XV-XVI con un coro coperto con volta abotte lunettata e massiccio campanile del [[1816]] addossato al fianco destro della navata. Restauro negli anni 1981-1994, nel corso del quale gli ''affreschi seicenteschi'' della facciata furono sostituiti da un ''dipinto murale'' di fra' [[Roberto Pasotti]] raffigurante i ''Santi Girolamo e Rocco''. Il coro è ornato di ''dipinti murali seicenteschi'', molto ritoccati, con i ''Santi [[Carlo Borromeo]], [[Francesco d'Assisi]], Girolamo, Rocco e angeli''; sull'[[arco trionfale]] vi è l<nowiki>'</nowiki>''[[Annunciazione]]''. L'altare reca la [[pala (arte)|pala]] seicentesca della ''[[Madonna col Bambino]] fra i Santi Girolamo e Rocco''; alle pareti: [[olio su tela|tele]] con ''San Francesco d'Assisi'' del secolo XVIII e ''[[San Luigi Gonzaga]]'' del [[1850]].
 
===Architettura civile===
====Il centro storico====
[[File:PiazzaCollegiata.JPG|thumb|right|300px|Vista estiva della Collegiata dei Santi Pietro e Stefano e del centro storico dall'alto del Castelgrande]]
*In via Nosetto n. 1 l<nowiki>'</nowiki>''Antica casa dell'[[arciprete]] Chicherio'' è un palazzo con cortile interno eretto negli anni [[1722]]-[[1725]] dall'arciprete Carlo Francesco Chicherio ad opera di Domenico Perini. La facciata principale è arricchita di ''quattro balconcini'' con belle ringhiere in [[ferro battuto]] [[rococò]]<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19551 Balconcino rococò - Inventario dei beni culturali]</ref> al primo piano e dalla ''decorazione pittorica'' con ornamenti neo[[barocco|barocchi]] eseguiti da Emanuele Riva e forse da Luigi Faini, nel [[1903]] circa, ispirandosi ad un decoro preesistente, rifatta: nelle nicchie: [[busto (scultura)|busti]] di ''[[Galileo Galilei]], [[Torquato Tasso]], [[Dante Alighieri]], [[Francesco Petrarca]], [[Ludovico Ariosto]] e [[Alessandro Volta]]''. Sulla fronte verso via Motta: busti dipinti di ''[[Galileo Ferraris]], [[Samuel Morse]] e [[Thomas Edison]]''<ref>Galizia, Pedrini-Stanga, Angehrn, 2009.</ref>. All'interno si conserva un ''soffitto ligneo dipinto'' del [[secolo XVIII]];
*al n. 2 l<nowiki>'</nowiki>''Antica Casa Bruni'', edificio del XVIII secolo, con facciata arricchita da ''cinque balconcini barocchi in [[ferro battuto]]''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19572 Balconcino barocco - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19573 Balconcino barocco - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19574 Balconcino barocco - Inventario dei beni culturali]</ref>; il cortile interno conserva un lato loggiato con ''colonne''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA495333 Colonna - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA49535 Colonna - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA49536 Colonna - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA49537, </ref>, ornate con ''notevoli capitelli''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA49011 Capitello - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA49528 Capitello - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA49530 Capitello - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA49531 Capitello - Inventario dei beni culturali]</ref>. Ristrutturazioni negli anni [[1928]], [[1953]] e [[1981]]. Notevole la ''decorazione pittorica'' della facciata in stile baroccheggiante con innesti [[liberty]] di Emenuele Riva e Luigi Faini degli anni [[1902]]-1903, rifatta; fascia sottogronda con medaglioni contenenti i ritratti di ''[[Michelangelo]], [[Borromini]], [[Domenico Fontana]] [[Giocondo Albertolli]], [[Leonardo da Vinci]], [[Luigi Canonica]], [[Vincenzo Vela]], [[Antonio Ciseri]] e [[Raffaello]]''. All'interno si trova un ''soffitto ligneo dipinto'' del secolo XVIII;
*al n. 3 il palazzo della ''Società Bancaria Ticinese'' costruito nel [[1960]] da Augusto Jäggli ([[1911]]-[[1999]]) l'edificio si caratterizza per la liscia facciata in [[vetro]], disegnata da sottili telai delle finestre e forata da un inserto in diagonale con l'ingresso (parzialmente modificato) intervento di qualità nel tessuto del centro storico;
*ancora in via Nosetto la ''casa Morelli'' presenta un antico ''portico''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=PAi10397.1 Casa Morelli: portico - Inventario dei beni culturali]</ref>;
*contiguo è pure notevole l'edificio plurifunzionale con bel ''portico''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=PAi1183.1 Edificio plurifunzionale: portico - Inventario dei beni culturali]</ref>.
*al n. 5 l'Antica Casa Gabuzzi, [[Settecento|settecentesca]] ai cui piani superiori si conservano un balconcino e ''due veroncini con ringhiere in [[ferro battuto]]''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19523 Casa Gabuzzi: balcone - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19524 Casa Gabuzzi: balcone - Inventario dei beni culturali]</ref>. Dell'antico cortile interno, ora adibito a passaggio con spazi commerciali, rimane un'unica fronte loggiata;
*al n. 7 l<nowiki>'</nowiki>''Antica Casa Carlo Chicherio'' caratteristico esempio di palazzo signorile del XVIII secolo con ''ampia facciata''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=PAe10394.1 Casa Carlo Chicherio: facciata - Inventario dei beni culturali]</ref> ed elegante ''portale [[rococò]]''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A10394 Casa Carlo Chicherio: portale - Inventario dei beni culturali]</ref>, due balconcini con ringhiere in ferro battuto e finestre coronate da ''decorazioni in [[stucco]]''. Nell'atrio: statua dell<nowiki>'</nowiki>''[[Ecce Homo]]'' sopra una targa recante lo ''[[stemma]] Chicherio'' del [[1773]]. Sale e saloni del piano nobile sono ornati di ''stucchi'' dei secoli XVIII e [[secolo XIX|XIX]]; la facciata principale, risalente alla prima metà del secolo XVIII fu trasformata nel [[secolo XX]], è dotata di un ''balcone e due veroncini settecenteschi'' con eleganti ringhiere in ferro battuto;
*Nei pressi la ''antica casa Ghiringhelli'' conserva ''tre notevoli capitelli''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19585 Casa Ghiringhelli: capitello - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19586 Casa Ghiringhelli: capitello - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19587 Casa Ghiringhelli: capitello - Inventario dei beni culturali]</ref>.
*Anche l<nowiki>'</nowiki>''antica casa Leopoldo Chicherio'' presenta un ''balcone rococò''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA7936 Casa Leopoldo Chicherio: balcone - Inventario dei beni culturali]</ref> e un terrazzino coevo all'ultimo piano.
*al n. 11 la ''Casa Zur Burg'', sulla facciata laterale reca tracce di un ''affresco'' raffigurante ''[[Guglielmo Tell]] che uccide Gessler'' eseguito da Luigi Faini nel [[1895]];
*al n. 12 l'edificio della ''Banca dello Stato'' è una ricostruzione di uno precedente con facciate improntate ad uno [[stile neoclassico]] semplificato, realizzate da Mario Chiattone ([[1891]]-[[1957]]) negli anni [[1928]]-[[1930]]; ristrutturazione interna di [[Mario Botta]] negli anni [[1984]]-[[1985]].
*La via Codeborgo è forse la più antica contrada bellinzonese, vi sorgeva la Porta di Codeborgo, ricostruita nel [[1824]] e demolita nel [[1857]];
*al n. 1 la ''casa d'abitazione'' reca un ''portale in [[granito]]'' del [[secolo XVI]], situato nell'androne rimodernato, ornato con lo ''stemma dei Soncini''''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA15355 Edificio plurifunzionale: portale con lo stemma dei Soncini - Inventario dei beni culturali]</ref>;
*al n. 3 l'edificio plurifunzionale conserva in facciata un ''portale in granito con lo stemma dei Zezio''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA15353 Edificio plurifunzionale: portale con lo stemma dei Zezio - Inventario dei beni culturali]</ref>.
*al n. 4 la ''Casa d'abitazione'' con spazi commerciali ha un ''bel portale''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA15354Casa dei benedettini: portale- Inventario dei beni culturali]</ref> con dei pochi elementi rimasti del collegio e della residenza dei [[Benedettini]] di [[Einsiedeln]], presenti a Bellinzona dal [[1675]] al [[1852]], che fecero rinnovare l'edificio e la chiesa adiacente nel [[1782]];
*tra i nn 6 e 10, viale Stazione; tra i nn. 1 e 3 la ''Galleria Benedettini'', l'odierno passaggio con spazi commerciali risulta dalla demolizione, avvenuta nel [[1893]], della facciata e della parte finale del [[coro (architettura)|coro]] della ''chiesa di Santa Maria del Pianto o dello Spasimo dell'Addolorata'', eretta verso il [[1510]] e trasformata in [[stile barocco]] dai benedettini di Einsiedeln nel [[1782]]. Il campanile del [[1761]] fu demolito nel [[1927]]. Rimangono la [[navata]] coperta con [[volta a botte lunettata]] e il [[coro (architettura)|coro]] quadrato con [[cupola]] aperta a lucernario;
*al n. 12 l'ex ''panetteria Peverelli'', degna di nota per l'esuberante ''decorazione plastica'' in cemento in stile liberty che corona l'ingresso, eseguita nel [[1905]].
*In via Magoria n. 11 l<nowiki>'</nowiki>''Antica Casa Magoria'' una delle residenze signorili più interessanti del [[XVIII secolo|Settecento]] bellinzonese, con un cortile esterno in origine chiuso da un muro; le due ali dell'edificio racchiudono un elegante corpo scala, che si apre al primo piano con due arcate sorrette da colonne con ''capitelli di recupero del secolo XV'', di cui ''uno recante lo stemma dei Pusterla''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA15350 Casa Magoria: capitello con stemma dei Pusterla - Inventario dei beni culturali]</ref>. Al pianterreno: ''camino con lo stemma dei Magoria-Molo''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA15351 Casa Magoria: camino con stemma dei Magoria-Molo - Inventario dei beni culturali]</ref>, della metà del XVI secolo.
*Pure in via Magoria un'antica casa conserva ''colonne e due capitelli notevoli''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA49574 Casa in via Magoria: colonne e due capitelli - Inventario dei beni culturali]</ref>.
*In via Nosetto n. 1 la ''Casa Rossa'', palazzo eretto nel [[1864]] dall'ingegnere lombardo Lodovico manzi quale abitazione e spezieria di Tranquillo Venzi; dell'edificio originale si conserva unicamente la facciata con la pregevole ''decorazione in [[terracotta]]''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=PAe10393.1 Casa Rossa: capitello con stemma dei Pusterla - Inventario dei beni culturali]</ref> eseguita da Andrea Boni, ispirandosi a modelli milanesi [[neogotico|neogotici]] e neo[[Rinascimento|rinascimentali]];
*al n. 6 l<nowiki>'</nowiki>''Antica Casa Rusconi'', dell'edificio originario rimangono tre colonne del portico con ''capitelli del XV secolo'' e il ''portale [[bugnato]] tardorinascimentale'' coronato dallo ''stemma dei Rusconi''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA15352 Casa Rusconi: portale - Inventario dei beni culturali]</ref>.
 
La Piazza Nosetto è l'antico centro del borgo, lo spazio a pianta triangolare è circondato da edifici con portici fra cui, di particolare pregio, quelli situati sul lato nord;
*al n. 2 la ''casa d'abitazione'' con spazi commerciali il cui portico conserva ''colonne e capitelli [[XV secolo|quattrocenteschi]]''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=PAi1165.1 Casa con portico - Inventario dei beni culturali]</ref> appartenenti a due case ricostruite verso la fine el XVIII secolo; la decorazione pittorica e a [[tecnica del graffito|graffito]] (rifatta) è di Emanuele Riva;
*al n. 4 l<nowiki>'</nowiki>''Antica Casa Bruni'' è un palazzo ricostruito nel XVIII secolo incorporando due case medievali di cui rimangono le antiche colonne del portico con un capitello medievale e quattro capitelli dell'inizio del XVI secolo. L'ultimo piano è scandito da ''balconcini con ringhiere in ferro battuto'' del XVIII secolo;
*al n. 5 il ''Palazzo Comunale'', realizzato negli anni [[1921]]-[[1926]] da Enea Tallone (direzione dei lavori: Rocco Bonzanigo e Giuseppe Weith) sul posto dell'antico municipio risalente almeno al XXIV secolo, più volte trasformato, di cui reintegra alcune vestigia. La costruzione di forme neomedievali ispirate al modello del [[broletto]], presenta una pianta quadrangolare con corte interna attorniata da portici e logge ad archi ed è caratterizzato dalla slanciata torre campanaria. Costruito in granito di [[Osogna]] con profili in [[calcare]] di [[Arbedo-Castione|Castione]], esprime il gusto per i materiali locali e le tecniche artigianali tradizionali anche nell'arredo e nella ricca decorazione interna delle sale municipale e patriziale. Le lunette sovrastanti le logge rappresentano vedute di ricostruzioni storiche di Bellinzona dal XV al XIX secolo, eseguite a graffito da Baldo Carugo ([[1903]]-[[1930]]) con la collaborazione di Giuseppe Weith. Nello scalone: ''[[vetrata|vetrate]]'' realizzate da Emilio Mariotti su disegno di Augusto Sartori nel [[1928]]. Nel loggiato del secondo piano: ''frammenti di affreschi'' raffiguranti ''[[putto|putti]] danzanti'', ''medaglioni con ritratti di imperatori e [[centauro|centauri]]''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19483 Palazzo Comunale: frammenti di affreschi - Inventario dei beni culturali]</ref>, recuperati dall'antico municipio. Notevoli anche il ''rilievo in [[bronzo]] Ave Maria'' del [[1898]] di [[Giuseppe Chiattone]] ([[1863]]-[[1954]])<ref>{{DSS|I22185|Giuseppe Chiattone}}</ref>, e il ''busto marmoreo di [[Giovanni Jauch]]''<ref>{{DSS|I3515|Giovanni Jauch}}</ref>, sindaco al [[1865]] al [[1877]], di [[Vincenzo Vela]].
 
In via Camminata sorgeva la ''Porta Camminata'' (o porta Lugano) demolita nel [[1857]];
*al n. 1 la ''Casa d'abitazione'' (ora Banca Migros) ha il ''portale in pietra di Castione con lo stemma dei Molo''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA7931 Casa d'abitazione: portale con lo stemma dei Molo - Inventario dei beni culturali]</ref>, della prima metà del XVI secolo; la facciata reca un ''fregio dipinto'' in stile tardogotico e ''decorazioni a graffito'' (rifatte) degli anni [[1920]]-[[1930]];
*al n. 2 la ''Casa Beltrametti d'abitazione con spazi commerciali con grande ''portale in granito del XVI secolo'' sovrastato dallo ''stemma scolpito dei Chicherio'' del XVIII secolo<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA7932) Casa Beltrametti: portale con lo stemma dei Chicherio - Inventario dei beni culturali]</ref>;
*al n. 8 l'ex ''Albergo dell'Angelo'', edificio residenziale e commerciale adibito ad albergo dal [[1836]] fino al [[1887]], ampliato nel [[1860]] circa, dopo la demolizione di Porta Camminata, di cui sopravvive un pilastro sull'angolo della costruzione. Verso Piazza Indipendenza presenta una facciata neoclassica, sul prospetto est conserva un ''balcone con ringhiera in ferro battuto''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA7937 Antico albergo dell'Angelo: balcone - Inventario dei beni culturali]</ref>.
 
In via Teatro sorgeva la ''Porta Nuova'' (o porta Locarno), demolita nel [[1846]] con un tratto di cinta muraria per consentire l'erezione del Teatro Sociale;
*al n. 4/via G.M. Bonzanigo n. 4 la ''Casa Salvioni'' è un sobrio edificio trasformato nel [[1850]] circa; la ''facciata neoclassica'' presenta architetture e motivi ornamentali dipinti da Luigi Faini nel [[1900]] circa, ridipinti da Federico Cassina, nel [[1919]] da Domingo Saporiti ([[1893]]-[[1966]])<ref>[http://www.vezia.ch/comune/albo/saporiti.htm Domingo Saporiti]</ref> e Mario Bernasconi nel [[1929]]; all'interno nel vano scale conserva un ''capitello con lo stemma dei Rusca''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19580 Casa Salvioni: capitello con stemma dei Rusca - Inventario dei beni culturali]</ref> e un ''soffitto ligneo tardogotico'' ornato con ''intagli [[stile gotico|gotici]] a traforo'' e recante gli stemmi del XV secolo dei Rusca, dei Pusterla e dei Muggiasca<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19581 Casa Salvioni: soffitto con stemma dei Rusca, Pusterla e Muggiasca - Inventario dei beni culturali]</ref> in un locale a sinistra delle scale.
*al n. 9 la ''Casa Cusa'' è un palazzo bipartito risalente ai secoli XVI-XVII e ristrutturato a più riprese nei secoli successivi; nel portico è incorporato un ''capitello scolpito'' con lo ''stemma dei Cusa''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA7929 Casa Cusa: capitello con lo stemma dei Cusa - Inventario dei beni culturali]</ref> dell'inizio del XVI secolo. La facciata della parte est presenta delle ''decorazioni in rilievo'' e incise in stile liberty, del [[1905]] circa. La facciata della parte ovest è ornata con ''dipinti murali'' di Emanuele Riva del [[1909]]. Una sala del primo piano è coperta da un ligneo [[soffitto a cassettoni]] dei secoli XV-XVI.
*In via Nosetto la ''Casa Borsa'' conserva all'interno un caratteristico antico ''portico''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=PAi10399.1 Casa Borsa: portico - Inventario dei beni culturali]</ref>.
*In vicolo Muggiasca ai nn. 2-4 l<nowiki>'</nowiki>''Antica Casa Muggiasca'', costruzione d'origine medievale rimaneggiata a più riprese, di cui si conserva un portale ad arco acuto. Nel cortile interno: piccolo portico cinquecentesco con ''colonne''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19575 Casa Muggiasca: colonna - Inventario dei beni culturali]</ref> e ''capitelli del XV secolo''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19576 Casa Muggiasca: capitello - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19577 Casa Muggiasca: capitello - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19578 Casa Muggiasca: capitello - Inventario dei beni culturali]</ref>, tra cui un ''capitello recante lo stemma familiare''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19579 Casa Muggiasca: capitello con stemma - Inventario dei beni culturali]</ref>; fontana con mascherone del [[1869]] circa.
 
La Piazza Governo ottocentesca è definita dal Palazzo del Governo cantonale e dal Teatro Sociale; gli architetti Mario Chiattone e Agostino Cavadini sistemarono il giardino dotato di fontana con foca in pietra di Castione del [[1945]] scolpita da Remo Rossi;
*al n. 6 il ''Palazzo del Governo'' sorto negli anni [[1738]]-[[1743]] quale convento delle [[Orsoline]], soppresso nel [[1848]] ed entro il [[1851]] trasformato in palazzo governativo a tre ali, poi chiuso sul quarto lato dall'ala neoclassica contenente la sala del Gran Consiglio. Subì lavori di ristrutturazione nel [[1869]] (Carlo Fraschina) e nel [[1880]] (Francesco Bianchini). Nel [[1889]] fu demolita l'antica chiesa conventuale di Santa Maria di Loreto, ove fu edificata negli anni [[1921]]-[[1922]] l'ala ovest da [[Giuseppe Bordonzotti]]. Numerose successive modifiche negli anni: nel 1922 trasformazione del cortile interno e della facciata prospiciente la piazza; [[1928]], [[1940]]-[[1944]], [[1958]]-[[1960]] demolizione dello scalone d'onore e costruzione del nuovo corpo sud, [[1966]] chiusura delle arcate sul lato ovest del cortile, [[1967]]-[[1968]], [[1971]]. Nella sla del Gran Consiglio ristrutturata nel [[2003]]: soffitto ornato di un ''dipinto illusionistico a tempera'' neobarocco con raffigurazioni allegoriche del [[1899]], di Adelchi Maina di [[Caslano]]<ref>[http://www.ti.ch/can/seggc/comunicazioni/GC/odg-mes/5091.htm Restauro del palazzo del Governo]</ref>. Nel corridoio antistante. ''busti in marmo'' di uomini politici ticinesi e di [[Vincenzo Vela]], opere scultoree del medesimo, di Luigi Vassalli, di Apollonio Pessina e di Fiorenzo Abbondio, della seconda metà del XIX secolo-prima metà del XX secolo. Nel corridoio sovrastante la scala principale: ''busto-ritratto del generale [[Guillaume-Henri Dufour]]''<ref>{{DSS|I3862|Guillaume Henri Dufour}}</ref> di Vincenzo Vela, del 1848, e [[olio su tela|tela]] con la ''Rigenerazione del Canton Ticino'' del [[1805]] di [[Antonio Baroffio]]<ref>{{DSS|I47801|Antonio Baroffio (Bruni)}}</ref> (circa [[1762]]-post [[1825]]). Nell'ala sud: ''dipinto murale'' di [[Serge Brignoni]]<ref>{{DSS|I22172|Serge Brignoni}}</ref>, del [[1958]].
*Il nuovo ''Palazzo del Governo'', collegato al precedente,è un vasto complesso amministrativo realizzato da Ferdinando Bernasconi junior e Augusto Guidini junior nel [[1950]]; i prospetti sono caratterizzati dalla fitta trama modulare che scandisce il ritmo delle aperture. Nel corpo delle scale sono conservati ''notevoli dipinti'' raffiguranti ''scene di vita ticinese'' di Rosetta Leins, [[Pietro Salati]], [[Giuseppe Bolzani]], [[Ugo Cleis]] e [[Felice Filippini]]<ref>{{DSS|I10182|Felice Filippini}}</ref>;
*al n. 11 il ''Teatro Sociale''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A224 Il Teatro Sociale - Inventario dei beni culturali]</ref>, tra le più significative testimonianze dell'architettura tardoneoclassica nel Canton Ticino e uno dei rari esmpi di teatro all'italiana esistenti in Svizzera, costruito nel [[1847]] a Giovanni Rocco von Mentlen su progetto dell'architetto milanese [[Giacomo Moraglia]]<ref name="DSS|I19902|Giacomo Moraglia"/> per la Società del teatro sull'area ottenuta dalla demolizione di Porta Locarno e di un tratto di cinta muraria. Successivi interventi i restauro,tra cui il rifacimento dell'atrio su disegno di Enea Tallone nel [[1919]]. Fu trasformato in sala cinematografica nel [[1951]] poi chiusa nel [[1971]]; negli anni [[1990]]-[[1997]] subì un radicale restauro a cura di Giancarlo Durisch (nato nel [[1935]]) e Pia Durisch Nolli volto a ripristinare la concezione del Moraglia, mentre il settore scenico è stato interamente riprogettato. La sobria facciata, la cui semplice e ordinata disposizione egli elementi risponde ai principi neoclassici di bellezza legata alle buone proporzioni, alla simmetria centrale e all'uso parsimonioso degli ornati. Dall'atrio, con le decorazione del 1919, si accede alla platea con pianta a ferro di cavallo, cinta da due ordini di palchi e al loggione, secondo la tradizione del teatro all'italiana, in cui predominano lasala e il palcoscenico, mentre i ridotti occupano un'area limitata.
*In Piazza Governo una casa borghese presenta una facciata con ''balconcini con ringhiere in ferro battuto''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA7935 Casa borghese. balcone - Inventario dei beni culturali]</ref>.
*In via Orico n. 5 la ''Casa Sacchi''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A226 Casa Sacchi - Inventario dei beni culturali]</ref> già Molo, edificio del XVII secolo che conserva la tipica struttura dei palazzi gentilizi fuori mura. Le tre ali racchiudono un cortile porticato e loggiato su due lati, delimitato verso la strada da un muro con [[balaustra]]. Il cancello tardobarocco del secolo XVIII è in ferro battuto Nel corso dei restauri degli anni [[1975]]-[[1976]] furono rimosse le ''decorazioni pittoriche'' neorinascimentali;
*al n. 9 il ''Palazzo Sacchi''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A225 Palazzo Sacchi - Inventario dei beni culturali]</ref>, restaurato negli anni [[1973]]-1975, è una costruzione signorile settecentesca a tre ali che limitano un cortile trapezoidale su cui si apre un portico sorretto da colonne binate. Uno scalone dà accesso al giardino retrostante. La fronte severa verso la strada è arricchita da tre balconcini con eleganti ringhiere in ferro battuto, del terzo quarto del XVIII secolo. Nell'ala nord: scalone con ''balaustra rococò'', illuminato da una lanterna che sovrasta la cupola. Al piano nobile: grande salone la cui volta era ornata con un ''affresco settecentesco'' di [[Giuseppe Antonio Felice Orelli]] raffigurante gli ''[[Olimpi|Dei dell'Olimpo]]'', parzialmente conservato nel Museo civico e archeologico di Locarno.
*Nella Salita al Castelgrande n. 14 l'ex grotto Eden (casa d'abitazione) inaugurato nel [[1898]], fu trasformato in residenza da Giuseppe Weith e per Giuseppe Carugo e riccamente decorato, anche internamente dal figlio Baldo nel [[1923]].
*In Piazza Indipenenza l<nowiki>'</nowiki>''[[obelisco]]'' eretto nel [[1903]] in occasione del 1º centenario dell'entrata del Canton Ticino nella Confederazione elvetica, concepito da Hermann Neukomm e dallo scultore Natale Albisetti, autore dei ''quattro rilievi allegorici'' in bronzo che ornano il basamento. Sulla piazza si affacciano edifici classicheggianti in parte ricavati da trasformazioni di case di campagna originariamente situate ai margini delle mura cittadine;
*al n. 2 la ''Casa Cusa'', è un edificio sorto negli anni [[1810]]-[[1820]], trasformato su progetto di Augusto Fogliardi nel [[1918]]; la facciata (ridipinta) è riccamente decorata con motivi ornamentali e ritratti di ''[[Leonardo da Vinci]], [[Tiziano]], [[Raffaello]] e [[Michelangelo]]''.
*In via Nocca n. 4 l'ex ''Istituto Santa Maria'' (ora Ostello Montebello) è un imponente edificio con risalti turriti e facciata articolata a semicolonne, scaturito alla trasformazione di una casa colonica nel [[1850]] circa; il suo aspetto attuale è riconducibile alla ristrutturazione realizzata negli anni 1905-[[1907]] su progetto di August Hardegger.
 
====Quartieri a sud e a ovest====
*In via Lugano al n. 3 il ''Palazzo Grassi & Co''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A241 Il palazzo Grassi & Co - Inventario dei beni culturali]</ref> con tipografia e uffici, costruzione neorinascimentale realizzata dal capomastro Tommaso Boldini e dall'impresa Bernardoni negli anni 1921-[[1923]];
*al n. 5 la ''Villa Stoffel (ex Curti)''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A242 Villa Stoffel (ex Curti) - Inventario dei beni culturali]</ref>, residenza signorile neorinascimentale all'interno di un parco cintato, accessibile da un bel cancello, edificata da Maurizio Conti per il banchiere Giuseppe Stoffel nel [[1898]]; parzialmente trasformata;
*al n. 6 sorge il complesso delle ''Scuole Sud''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A244 Le Scuole Sud - Inventario dei beni culturali]</ref>.
*al n. 9 ''Villino ex Bobbià''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A243 Villino ex Bobbià - Inventario dei beni culturali]</ref> progettato nel [[1906]] da Maurizio Conti per Celeste Stoffel figlio di Giuseppe, all'interno di un giardini; inconsueta costruzione eretta su un basamento ad archi ribassati e caratterizzata da opulente decorazioni in cemento e da una bella veranda liberty;
*al n. 10 ''Villa Amalia'', un volume cubico coronato da un frontone, degli anni [[1830]]-[[1840]], con facciate recanti decorazioni pittoriche del [[1900]] circa. Bel cancello in ferro forse disegnato da Maurizio Conti nel [[1894]];
*al n. 12 ''Villa Fogliardi'' (ora Ente ticinese del Turismo), residenza turrita con decorazioni pittoriche di gusto liberty (rifatte), realizzata su progetto di Augusto Fogliardi a uso proprio nel [[1916]].
 
In via Ghiringhelli si allineano ville [[eclettismo|eclettiche]] o in stile regionale ticinese del primo Novecento con giardini;
*al n. 7 il ''Villino G. Salvioni'' costruito nel [[1927]] da Adolfo Brunel, presenta elementi architettonici in stile rinascimentale fiorentino e ''decorazioni pittoriche'' ridipinte;
*al n. 10 ''Villino'' con bella decorazione a motivi vegetali e geometrici eseguiti a graffito da Domingo Saporiti ([[1893]]-[[1966]])<ref>[http://www.vezia.ch/comune/albo/saporiti.htm Domingo Saporiti]</ref> nel [[1934]];
*al n. 21 la ''Villa Vera'' (ora Villa Elzi), è una residenza turrita edificata nel [[1930]] da un imprenditore formatosi alla scuola di Enea Tallone.
*In via Nizzola al n. 1 ''Edificio amministrativo e residenziale, opera di Mario Botta degli anni [[1989]]-[[1991]]; al corpo delle abitazioni segue linearmente quello principale destinato agli uffici, contraddistinto dalla fitta scansione delle finestre a [[feritoia]] e collegato a via Lugano da una passerella.
*al n. 11 la ''Villa'' residenza eclettica con torre angolare e giardino, edificata da Enea Tallone per l'industriale Cornelio Bonetti nel [[1918]].
*In viale Franscini al n 3 il ''Pretorio''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A240 Il Pretorio - Inventario dei beni culturali]</ref> inuagurato nel [[1895]], fu ampliato e trasformato in forme eclettiche da [[Ferdinando Bernasconi]]<ref>{{DSS|I19825|Ferdinando Bernasconi}}</ref>;
*al n. 7 l'ex ''Scuola cantonale di commercio'' (ora [[scuola media]])<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A239 Scuola media - Inventario dei beni culturali]</ref>, fu edificata negli anni [[1894]]-[[1895]] dall'imprenditore edile Emilio Donati; la costruzione originariamente a ferro di cavallo fu chiusa da un'ala negli anni [[1900]]-[[1910]] e presenta una facciata neorinascimentale; subì trasformazioni nel 1923; nell'aula magna: dipinto murale raffigurante ''Le attività umane'' di Giuseppe Bolzani, del [[1952]];
*al n. 25 la ''Scuola di arti e mestieri'' reca in facciata i ''due mosaici'' di Alberto Salvioni del [[1953]];
*al n. 30a il ''Palazzo Franscini'', edificato negli anni [[1995]]-[[1997]] da Luca Ortelli; il complesso ospita istituti di cultura e di ricerca del Canton Ticino e si articola in un volume principale con corte centrale coperta e due corpi allungati uniti da una volta d'ingresso. Kust am Bau: all'esterno intervento sulla scalinata di François Duplain e Yves Tauvel; nella corte interna: ''Eclissi II'', opera murale di Mariapia Borgnini e Daniele Gabarino.
*In via Gaggini al n. 3 ''Edificio amministrativo Swisscom'', realizzato da Mario Botta negli anni [[1988]]-[[1999]], si presenta come un quadrilatero con una grande corte circolare aperta verso nord e con le sue vaste proporzioni domina il tessuto edilizio minuto del quartiere periferico.
*In via Salvioni al n. 1 ''Villa'', una costruzione in stile regionale ticinese con murastura in granito a vista, tetto a falde e pergola in legno con montanti in granito, realizzata da Enea Tallone per Germano ed Elisa Bonetti-Bonzanigo negli anni [[1930]]-[[1931]];
*al n. 14 l'ex ''Fabbrica di prodotti chimici'' (ora edificio amministrativo), edificata nel [[ü1912]] da Enea Tallone per i fratelli Giovanni Battista e Cornelio Bonetti, presenta una pianta ad ''U'' e un cortile coperto da una struttura in ferro.
*In via Emilio Motta n. 5 la ''Villa Bonetti''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A305 Villa Bonetti - Inventario dei beni culturali]</ref>, sontuosa residenza eretta dall'architetto Enea Tallone per Giovanni Battista Bonetti nel [[1913]], all'interno di un parco con folta e variata vegetazione, accessibile da un imponente cancello. Caratterizzato da una volumetria mossa da scale esterne, logge, balcone e veranda, l'edificio turrito con tetto a falde fortemente aggettanti presenta una muratura policroma in mattoni con motivi ornamentali color verde ed articolazioni in granito.
*In via Jauch al n. 1 la ''Banca popolare Ticinese'' (ora Banca Raiffeisen)<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A228 Banca Raiffeisen - Inventario dei beni culturali]</ref> è un edificio in granito locale ispirato nelle forme allo Heimatstil d'oltralpe, realizzato a Arnold Huber nel biennio [[1904]]-[[1905]]; le vetrate liberty sono di Gaetano Ponzio e Giuseppe Schwarz.
 
====Zona a nord del centro storico====
[[File:Bellinzona Piazza del Sole.jpg|thumb|300px|right|Il "pettine" di Vacchini]]
 
La Piazza del sole un tempo era destinata a parcheggio (fino al Novecento inoltrato vi sorgeva un piccolo quartiere) è stata ridisegnata da [[Livio Vacchini]] negli anni [[1981]]-[[1998]], quale grande quadrato in cui sono incastonate lastre di granito marcato agli angoli da massicci corpi d'accesso all'autosilo sottostante e marcato ai piedi della rupe di Castelgrande da una fila di lastre trapezoidali verticali a pettine.
*In piazza Rinaldo Simen, il ''Monumento a Rinaldo Simen'' è tra i monumenti più importanti del Novecento ticinese per qualità artistica e originalità iconografica, realizzato da Giuseppe Foglia negli anni 1921-1923, presenta una struttura in granito con al centro la testa di bronzo dell'uomo politico e ai due lati ''due bassorilievi'' raffiguranti un contadino e una contadina intenti alla semina;
*al n. 7 l<nowiki>'</nowiki>''Edificio residenziale e commerciale'' con forme attuali riconducibili alla radicale trasformazione attuata da Maurizio Conti nel 1907; opulente ''decorazioni pittoriche'' neobarocche di Emanuele Riva del 1908 (ridipinte).
*In via Pellandini al n. 1 ''Casa plurifamiliare'', una palazzina ispirata allo stile dei palazzi comunali del [[XIV secolo|Trecento]], progettata nel 1925 da Adolfo Brunel per suo fratello Antonio, fotografo. Sopra l'ingresso: lunetta con bassorilievo raffigurante un'allegoria della fotografia, forse di Pietro Bianchi.
 
Il viale Stazione tracciato negli anni [[1873]]-[[1875]] da Giovanni Ferri, richiese l'abbattimento di un tratto di mura borghigiane; collega la stazione con piazza Collegiata;
*ai nn. 2-6 il ''palazzo residenziale e commerciale'' con parte centrale coronata da frontone, è un edificio imponente tardoneoclassico sorto negli anni 1876-1877 su commissione di un gruppo azionario; negli anni 1883-1908 fu trasformato nell'Hotel Schweizerhof et de la Poste;
*al n. 11 il ''Palazzo residenziale e commerciale realizzato da Adolfo Brunel e Giuseppe Bordonzotti nel 1910 in seguito ad un concorso indetto dal commerciante Giovanni Odoni nel 1908, è un interessante esempio di architettura eclettica da boulevard metropolitano con torre angolare coronata da una cupola;
*al n. 15 il ''Palazzo postale'' (edificio amministrativo della Posta) è un imponente palazzo tardostoricistico edificato da Arnoldo Brenni negli anni 1924-1927;
*ai nn. 21-25 ''Complesso residenziale e commerciale'', formato di due palazzi collegati da un arco rampante che reca il nome del proprietario, il commerciante Dionigi Resinelli e la data del 1910. Autori dell'edificio eclettico in cemento armato con ricco apparato decorativo in stile liberty sono Paolo Zanini e Secondo Antognini;
*al n. 24 la ''Posta centrale'', realizzata da Angelo Bianchi, Aurelio Galfetti e Renzo Molina negli anni 1977-1985, previa demolizione di Villa Messico. Il vasto complesso su pianta a '''H''' e facciate rivestite in marmo si articola in un settore aperto al pubblico con il monumentale e arioso atrio degli sportelli concluso da un a copertura a botte (parzialmente trasformata), un corpo con locali amministrativi e di smistamento e un terzo settore destinato alla distribuzione ferroviaria. Nel piazzale: ''fontana mobile in granito e acciaio'' del 1985, opera di Pierino Selmoni (nato nel 1927) di [[Chiasso]];
*al n. 26 il ''palazzo Ginevrina'' (ora Banca Popolare di Sondrio)<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A8645 Banca Popolare di Sondrio - Inventario dei beni culturali]</ref> è un edificio realizzato da Enea Tallone e Sivio Soldati per la compagnia assicurativa "Ginevrina" negli anni 1920-1923, presenta facciate rivestite di granito e articolate da [[lesena|lesene]] [[ordine ionico|ioniche]];
*al n. 31 la ''Casa del popolo'', sorta nel 1908 su progetto di Ettore Rusconi per Maria de Agostini quale Gran Bazar de Agostini; l'edificio fu poi adibito ad albergo e dal 1911 a Casa del Popolo, fu ampliato negli anni 1929-1930 e ristrutturato. In facciata le lesene sono concluse da ''teste femminili liberty'';
*al n. 35 l<nowiki>'</nowiki>''Albergo Internazionale'', è un imponente edificio progettato da Giovanni Gualzata per i fratelli Antognini, inaugurato nel 1909.
*Sul piazzale Stazione la ''Stazione FFS'' è un edificio progettato da Adolf Göller e realizzato negli anni 1874-1876 dal suo successore Gustav Mossdorf; subí diversi ampliamenti successivi; la ''statua dell'Elvezia'' fu realizzata da Remo Rossi nel [[1943]] quale monumento dedicato al consigliere federale [[Giuseppe Motta]]<ref>{{DSS|I3524|Giuseppe Motta}}</ref> da erigersi a [[Berna]], dove non fu mai collocata, perciò venne collocata di fronte alla stazione nel [[1957]].
 
====Quartiere del Portone====
 
Rione compatto a nord della collina di Castelgrande costituito perlopiù da villini e case plurifamigliari (in parte conservati), serviti dalla rete viaria tracciata negli anni 1900-1905;
*in viale Portone al n. 4 l<nowiki>'</nowiki>''Edificio della Società Impresari Costruttori'' è un sobrio parallelepipedo con due facciate ritmate dalla struttura delle solette e dei tamponamenti vetrati; opera di Augusto Jäggli del 1964, risanato a cura di Franco e Paolo Moro nel [[2003]];
*al n. 8 l'ex ''Fabbrica di carrozze Cesare Del Biaggio'', progettata da Maurizio Conti nel 1904, si compone di un corpo aggiunto nel 1909; al pianterreno aperture profilate in [[laterizio]]; il complesso costituisce un buon esempio di architettura industriale d'inizio Novecento.
*In via Mirasole n. 4la ''Casa Al Portone'' è un'abitazione plurifamigliare su pianta a '''H''' realizzata da Aurelio Galfetti negli anni 1984-1985;
*al n. 20 il ''Bagno Pubblico'', tra le più importanti realizzazioni architettoniche ticinesi del [[secondo dopoguerra]], è un'infrastruttura sportiva edificata negli anni 1967-1970 da Aurelio Galfetti, Flora Ruchat Roncati e Ivo Trümpy; una lunga passerella collega la città con l'argine del fiume Ticino e funge da asse generatore delle attrezzature e da percorso pedonale, consentendo l'accesso a spogliatoi, cabine e servizi, collocati a livello intermedio, e quindi alle piscine, disposte in un grande prato verde.
 
In via Vela si allineano notevoli abitazioni degli anni 1920-1930, in parte ornate di decorazioni pittoriche;
*al n. 3 il ''Villino'', abitazione progettata ad uso proprio da Alfredo Nodari nel 1930 e costruita dall'impresa di suo padre Guglielmo, che realizzò diverse case nel quartiere; il volume cubico articolato a lesene, presenta finestre incorniciate da ornamenti in cemento, ''decorazioni pittoriche in stile liberty'' e la recinzione del giardino con bassorilievo raffigurante ''[[putto|putti]] e ghirlande'';
*al n. 6 il ''Palazzo Fabrizia'' (ora Istituto di ricerca biomedica), realizzato da [[Luigi Snozzi]] e Livio Vacchini negli anni 1963-1965, l'edificio è definito da una struttura in acciaio, vetrata, con gli spazi organizzati intorno ad una corte interna percorsa da ballatoi;
*al n. 19 il ''Villino'', reca una notevole ''fascia sottogronda con motivi floreali'' dipinti e la decorazione a graffito degli anni 1920-1930.
 
In via Lavizzari n. 1 il ''Grottino ticinese'', progettato nel 1927 da Enea Tallone in occasione del Tiro federale del 1929, l'edificio in granito a vista mostra elementi tipici dell'architettura rurale come il tetto a capanna, le scale esterne, i camini, i soffitti rustici; servì da modello per lo stile regionale ticinese;
*al n. 28 la ''Scuola media (ex ginnasio)''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A249 La scuola media (ex ginnasio)- Inventario dei beni culturali]</ref>, innovativo centro scolastico di Alberto Camenzind degli anni 1956-1958, si sviluppa organicamente in senso longitudinale con spazi diversificati coperti da tetti a falde e illuminati da finestre a nastro e lucernari; rimaneggiato.
*In via Vincenzo D'Alberti al n. 2 le ''Abitazioni Bianco e Nero'', costruite negli anni 1986-1987 da Aurelio Galfetti; le due case plurifamigliari riprendono la volumetria delle costruzioni circostanti, adottando forme e materiali attuali: grandi aperture, tetti a terrazza e facciate in [[calcestruzzo armato]] a vista rigate da intagli in pietra;
*al n. 7 i ''Magazzini comunali'' degli anni 1900-1905 presentano facciate ornate con raffinati ed elaborati ''motivi ornamentali a graffito'' con sfondi policromi.
*In via Campo Marzio si conservano villini del primo Novecento con pregevoli ''decorazioni pittoriche'';
*al n. 3 la ''Villa'' è una costruzione eclettica con risalto turrito centrale, edificata per il macellaio Francesco Carmine nel 1908.
 
====Il quartiere di San Giovanni====
 
Prima zona d'espansione urbana sviluppatasi nel tardo XIX secolo fra l'omonima chiesa, la stazione e l'area delle officine FFS, costituita principalmente da villette e palazzine con giardini cintati;
*in via Guisan n. 7 le ''[[Scuole elementari]] Nord''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A248 Scuole elementari Nord - Inventario dei beni culturali]</ref>, una costruzione classicheggiante realizzata da Maurizio Conti in seguito ad un concorso indetto nel 1906; più volte ampliata.
*In piazzale Antognini il ''Monumento ai ferrovieri'' periti nello scontro ferroviario avvenuto nella sottostazione di San Paolo ad Arbedo nel [[1924]]; ''altorilievo'' in bronzo di Giuseppe Chiattone degli anni [[1926]]-[[1927]].
*In via Cancelliere Molo al n. 11 la ''Ca' da sass'' realizzata nel [[1928]] da Enea Tallone per il banchiere Adolfo Rossi; la villa con muratura in granito si ispira all'architettura rurale.
*In via Di Sacco ai nn. 7-9 i ''Villini'' progettati nel 1909 da Emilio Kronauer, impiegato alle Officine FFS presentano una combinazione di Heimatstil, liberty ed elementi dell'architettura industriale;
*al n. 11 la ''Palazzina'', una costruzione in cemento armato progettata nel 1909 da Maurizio Conti per Secondo Antognini, presenta elementi architettonici liberty e un 'interessante fascia sottogronda dipinta imitando un rivestimento in [[maiolica]] con motivi floreali (rifatta).
*Viale Officina tracciato nel [[1884]] qui sorsero inizialmente le case per gli impiegati elle ferrovie, in parte sostituite da nuove costruzioni;
*al n. 5 l'e ''Scuola per bambini di lingua tedesca'' (ora Scuola cantonale per cure infermieristiche), figli degli impiegati della [[Ferrovia del Gottardo]], costruita nel [[1885]] su progetto di Fritz Frei in forme classicheggianti, poi rialzata; dal [[1931]] fu destinata a scuole diverse;
*al n. 18 le ''Officine principali delle FFS'', edificate negli anni [[1886]]-[[1890]] dallo studio d'ingegneria Imfeld di [[Zurigo]], furono ampliate a più riprese fino ad occupare una vasta area a nord del quartiere di San Giovanni; degno di nota è l'imponente edificio per il montaggio delle locomotive, del [[1919]].
 
====Bellinzona nord====
*In via San Gottardo al n. 64 la ''Casa plutifamiliare'', eretta da Roberto Bianconi e Walter Ruprecht negli anni [[1971]]-[[1972]]; al parallelepipedo del volume principale sono stati «aggiunti» la pensilina, il corpo scale cilindrico a nord e il corpo semicilindrico delle terrazze a sud progettati come elementi autonomi con proprio valore formale; Interessante anche la distribuzione degli spazi nei tre appartamenti dove un muro in diagonale divide le zone giorno e notte.
*In via Giuseppe Motta al n. 1 la ''Palestra della sezione locale della Società federale di ginnastica'', progettata da Emilio Forni nel [[1921]], presenta un corpo centrale illuminato da ampi finestroni e due ali laterali.
*Lo ''Stadio comunale'' realizzato negli anni [[1946]]-[[1947]] da Hans Beyeler e Raffaello Tallone con tribune in cemento armato;
*ai nn. 6-24, ''Rettifilo di cinque coppie di case unifamiliari'' con giardini, edificate per gli impiegati delle FFS negli anni 1920-1925.
*In via Motto d'Arbino al n. 9 la ''Casa unifamigliare'', costruita da [[Franco Ponti]] e [[Peppo Brivio]] per il fratello di Franco negli anni 1950-1953 presenta l'organizzazione degli spazi determinata da una lastra verticale in muratura di pietra che attravera tutto l'edificio e incrocia la lastra orizzontale del tetto.
*In via Brunari il ''Centro tennistico'', prima tappa di un nuovo centro sportivo pensato in relazione al bagno pubblico l'infrastruttura sportiva, edificata nel [[1985]] da Aurelio Galfetti, è contraddistinta dalla lunga «parete praticabile» contenente i ristorante, i locali tecnici, gli spogliatoi e le docce; una cinta di alberi delimita l'area con gli otto campi da tennis.
*In via Vallone ai nn. 17-25 le ''Case d'appartamenti'' realizzate da Roberto Bianconi e da Walter Ruprecht nel [[1972]], si qualificano per l'organizzazione egli spazi negli appartamenti e per le facciate; quella a nord con finestre a nastro, quella a sud ritmata dai volumi in aggetto dei balconi.
 
====Carasso====
*In via Birreria l'ex ''birreria Bonzanigo_Jauch (ora depositi comunali ecentro di raccolta rifiuti), fondata nel [[1878]] da Giovanni Bonzanigo e suo figlio Giovanni Bonzanigo-Jauch, più volte ampliata, il corpo principale, con articolazioni di granito e laterizi del [[1900]], è stato parzialmente demolito. Ancora intatta è la ''casa padronale'' situata a monte della strada.
*In via Galbisio al n. 23 la ''Casa Patriziale'', un [[parallelepipedo]] disposto ortogonalmente alla strada, edificato negli anni [[1968]]-[[1970]] da [[Luigi Snozzi]] e [[Livio Vacchini]]; a pianterreno si trova la sala multiuso, vetrata sui quattro lati, ai piani superiori 12 appartamenti impostati su pianta libera, con il nucleo centrale bagno-cucina e pareti metalliche smontabili. Nel corso dei lavori di costruzione sono stati rinvenuti i resti di un'abitazione d'epoca altomedievale del [[VIII secolo]].
 
====Daro====
*In Salita Mariotti al n. 2 la ''Villa Mariotti'' (Ora Casa di riposo per anziani delle suore agostiniane di [[Poschiavo]]), residenza signorile con torre angolare ed elementi neorinascimentali dell'inizio del XX secolo.
*In via Artore al n. 6 la ''Villa'' è una costruzione in stile regionale ticinese con elementi ispirati al vicino castello di Montebello; sulla facciata ovest ''affresco'' raffigurante la ''[[Maria (madre di Gesù)|Madonna]]'' di [[Augusto Sartori]]<ref>{{DSS|I44625|Augusto Sartori}}</ref> ([[1880]]-[[1957]]).
 
====Ravecchia====
*In via Federico Pedotti al n. 1 la ''Villa plurifamiliare'' è una costruzione eclettica realizzata nel 1905 da Maurizio Conti che vi sistemò la propria abitazione e lo studio d'architettura;
*al n. 6 la ''Villa Gloria'', residenza dalla volumetria mossa, edificata su progetto di Ettore Rusconi nel 1906, ha ''notevoli decorazioni in cemento'', ''motivi floreali'' dipinti e ringhiere liberty;
*al n. 9 la ''Villa dei Cedri''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A246 Villa dei Cedri - Inventario dei beni culturali]</ref>, sorta nel [[1860]] circa fu acquistata nel [[1906]] dall'imprenditore Dionigi Resinelli; alla costruzione tardoneoclassica nel [[1930]] circa fu aggiunto un corpo a nord con [[loggia (architettura)|loggia]] in stile [[Andrea Palladio|palladiano]] e torretta belvedere su incarico di A. Stoffel; circondata da un vasto parco, dal [[1985]] ospita il Museo d'arte della città di Bellinzona.
*In via San Biagio, al margine sud del sagrato della chiesa di San Biagio, spicca la volumetria del ''Palazzo Casagrande''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A245 Palazzo Casagrande - Inventario dei beni culturali]</ref>.
*Accanto alla linea ferroviaria stanno ''quattro colonne e capitelli del primo convento degli [[Agostiniani]]''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A20706 Ex Convento degli Agostiniani: colonna - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A20707 Ex Convento degli Agostiniani: colonna - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A20708 Ex Convento degli Agostiniani: colonna - Inventario dei beni culturali]</ref>, <ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A20709 Ex Convento degli Agostiniani: colonna - Inventario dei beni culturali]</ref>; le colonne della metà del XV secolo appartenevano forse al chiostro dell'antico convento degli Agostiniani distrutto dal torrente Dragonato nel [[1768]]. Il complesso sorgeva nell'area dell'antico ospedale di San Giovanni attestato nel [[1387]] e comprendeva la chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista sorta negli anni [[1420]]-[[1440]]. Negli anni [[1760|'60]] e [[1770|'70]] del XVIII secolo furono eretti il nuovo convento e la chiesa attigua (ora in via Guisan).
*In via Ravecchia la ''Villa Losanna''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A247 Villa Losanna - Inventario dei beni culturali]</ref> residenza signorile in stile barocco francese edificata all'interno di un parco per l'avvocato luigi colombi Hofer nel 1900 circa;
*In via Caratti/via Maggini/via Bruni, ''gruppo di tre case'' realizzato da Peppo Brivio e Franco Ponti nel [[1950]] e costituito da una casa unifamiliare e due case plurifamiliari.
*In via Ospedale al n. 3 la ''Casa unifamiliare'', edificio costruito da Paolo Mariotta nel [[1937]] circa fonde le istanze della modernità con elementi dell'architettura regionale e della casa mediterranea;
*al n. 4 l<nowiki>'</nowiki>''Istituto von Mentlen'' fondato nel [[1911]] da Valeria von Mentlen in piazza Indipendenza come istituto per bambini, si trasferí poi nella nuova sede realizzata da Maurizio Conti in forme classicheggianti nel biennio 1926-1927, poi rinnovato;
*al n. 10 ''Villa Elia'' edificata su progetto del capomastro Giuseppe Weith ad uso proprio nel 1907. Notevole soprattutto l'originale decorazione pittorica e a graffito neorinascimentale, eseguita su disegno dello stesso Weith che concepí numerose altre decorazioni di edifici bellinzonesi, in gran parte rifatte. Pregevole [[meridiana]] arricchita da dodici segni [[zodiaco|zodiacali]] e inserita in una cornice architettonica.
*L<nowiki>'</nowiki>''Ospedale San Giovanni''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A261 L'Ospedale di San Giovanni - Inventario dei beni culturali]</ref> è un volume allungato con struttura in cemento armato e facciata sud-ovest percorsa da balconi sovrapposti, realizzato da Augusto Jàggli e bruno Brunoni nel [[1940]]. Più volte ampliato e trasformato, in parte dallo stesso Jàggli; le ultime aggiunte sono di Claudio Pellegrini (nato nel [[1938]]).
*In via Sasso Corbaro al n. 5 la "Casa Rotalinti" costruita nel biennio 1960-1961 da Aurelio Galfetti, la residenza unifamigliare è accessibile dall'alto, a livello della strada mediante una passerella che collega l'autorimessa al corpo principale; il parallelepipedo rigorosamente geometrico in calcestruzzo a vista rivela il recupero storico della poetica di [[Le Corbusier]], segnando una svolta nel panorama architettonico ticinese del periodo.
 
===Architettura militare===
{{Vedi anche|Castelgrande (castello)|Montebello (castello)|Sasso Corbaro}}
I castelli con le ''mura cittadine''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A20083 Le mmura cittadine - Inventario dei beni culturali]</ref> e l'imponente ''murata''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=A19254 La mmurata - Inventario dei beni culturali]</ref> che sbarrava l'intera valle del fiume [[Ticino (fiume)|Ticino]], formavano un sistema difensivo difficilmente espugnabile. Dal [[2000]] fa parte del patrimonio mondiale dell'[[UNESCO]]. Questa importanza strategica venne meno dopo la conquista dei [[Confederazione elvetica|Confederati]]. Il complesso, le cui origini risalgono a un nucleo tardoantico ([[IV secolo]]) situato sul dosso di Castelgrande, è sostanzialmente il risultato dell'attività edilizia promossa dai duchi di Milano nel XV secolo. nel corso degli importanti lavori di ristrutturazione attuati dagli [[Sforza]] intorno agli anni [[1475]]-[[1480]], le mura cittadine, consistenti in due linee separate nord e sud, furono sopraelevate e munite di [[caditoia (castello)|caditoie]] e di merli ghibellini. Tali ampliamenti, che interessarono anche Castelgrande e il castello di Montebello, furono diretti da diversi architetti ed ingegneri militari, tra cui Benedetto Ferrini da [[Firenze]], Francesco da [[Mantova]], Matteo da [[Como]], Gabriele Ghiringhelli e Giorgio da [[Carona (Svizzera)|Carona]].
[[File:Picswiss TI-21-33.jpg|thumb|300px|right|Aurelio Galfetti: ristrutturazione di Castelgrande]]
Negli anni [[1487]]-[[1489]] fu ricostruita anche la murata eretta forse dai [[Visconti]] dopo la [[Battaglia di Arbedo]] nel [[1422]]. Del lungo muro di sbarramento, ripristinato e dotato i una passerella in viale Portone negli anni [[1974]]-[[1992]], rimangono due tratti merlati che racchiudono un camminamento con copertura a volta, due torri e un corpo quadrangolare collegato con Castelgrande. Verso il [[1900]] i castelli, le mura cittadine e la murata versavano in serie condizioni di degrado. All'inizio el [[XX secolo]] e soprattutto nel periodo [[1920]]-[[1950]] furono intrapresi lavori di consolidamento e ricostruzione<ref>Gilardoni, 1955, 31-36.</ref>.
*Il "Castelgrande", detto anche castello vecchio dal XIV-V secolo, castello d'[[Uri]] dal [[1506]], castello di [[San Michele]] dal [[1818]] (ora Museo Storico-archeologico)<ref>AA.VV., 2007, 22-23.</ref>. Nel museo civico sono conservati l<nowiki>'</nowiki>''ara romana''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19538 Museo archeologico: ara romana - Inventario dei beni culturali]</ref> rinvenuta a [[Carasso]]<ref>Gilardoni, 1955, 41.</ref>, il ''capitello con lo stemma dei Porta''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA19535 Museo archeologico: capitello con lo stemma dei Porta - Inventario dei beni culturali]</ref>, l<nowiki>'</nowiki>''insegna dell'antico albergo della Cervia''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA7930 Museo archeologico: insegna dell'antico albergo della Cervia - Inventario dei beni culturali]</ref>, il dipinto murale con ''[[Sant'Anna]] che allatta [[Maria Bambina]]''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA49581 Museo archeologico: Affresco con Sant'Anna che allatta Maria Bambina - Inventario dei beni culturali]</ref>, gli ''statuti manoscritti della confraternita di Santa Maria''<ref>[http://www.ti.ch/dt/dstm/SST/UffPMS/Temi/Ibc/consultazione/Scheda.asp?TUT_KEY_DENOGGETTO=OA49567 Museo archeologico: Affresco con Sant'Anna che allatta Maria Bambina - Inventario dei beni culturali]</ref>.
*Il "Castello di Montebello", detto anche castello piccolo, nuovo o di mezzo nei secoli XIV e XV, castello di [[Svitto]] dal [[1506]], castello di [[San Martino]] dal 1818, (ora Museo archeologico).
[[File:Bellinzona Stadtmauer.JPG|rigth|thumb|300px|Beccatelli in pietra sostengono il [[cammino di ronda]] sulla murata della città]].
*Il "Castello di Sasso Corbaro", detto anche castello di Cima, castello di [[Unterwalden]] dal 1506, castello di [[Santa Barbara]] dal 1818, è un compatto fortilizio situato su uno sperone roccioso a sud-est della città, nel punto più alto del rilievo roccioso su cui sorgono le fortificazioni bellinzonesi.
*La porta nella torre d'angolo di Piazza Indipendenza fu aperta nel [[1925]]; sopra vi fu murato uno ''stemma in marmo dei Visconti'' del XV secolo; la porzione di murata adiacente fu recuperata e ricostruita a cura di Giuseppe Weith nel [[1939]] dopo l'incendio che distrusse il vecchio palazzo delle dogane nel [[1935]]. il ''Monumento ai militi'' è addossato alla cinta muraria: l'altorilievo centrale fu realizzato nel [[1920]] da Apollonio Pessina quale monumento ai caduti della [[prima guerra mondiale]] e collocato in Piazza Governo; nel [[1948]] fu trasformato dallo scultore in un [[trittico]] dedicato ai caduti delle due guerre mondiali e trasferito nell'attuale collocazione.
 
===Altro===
*Il Palazzo del governo cantonale conserva un [[olio su tela]] raffigurante un ''Suonatore di viola da gamba'' di [[Pier Francesco Mola]].
 
== Amministrazione comunale ==
{{ComuniAmministrazione|NomeSindaco=Brenno Martignoni
|DataElezione= 18/05/2008
|EmailComune= cancelleria@bellinzona.ch
}}
 
"Secondo il Pubblico Ministero della Dda di Reggio Calabria Alessandra Cerreti&nbsp;, «''in Calabria essere un Pesce è come in Sicilia essere un Riina o un Provenzano''». A sostegno di ciò, la Cerreti ha raccontato un aneddoto riguardante il primo periodo della collaborazione di Giusy Pesce, l'ex Procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone avrebbe infatti detto alla sua sostituta:
== Il [[patriziato (Svizzera)|patriziato]] ==
{{quote|se riesci a far parlare una Pesce vuol dire che siamo riusciti a fare a Reggio Calabria in tre anni quello che a Palermo abbiamo fatto in trenta''». La Cerreti ha altresì affermato come «''i Pesce non sono una semplice cosca di 'ndrangheta, ma la cosca egemone nella Provincia di Reggio Calabria, ciò è dimostrato nel processo Crimine nel quale è emerso come Pesce Vincenzo abbia imposto la scelta del Capo Crimine minacciando una secessione''|Giuseppe Pignatone<ref>altra-colloboratrice-di-giustizia-dopo-giusy-pesce-nella-piana-ad-affermalo-il-pm-cerreti in [[zmedia.it]]</ref>}}
 
Nel [[2011]] grazie alla collaborazione di Giuseppina Pesce ([[1980]]), nipote del boss Antonino si è riusciti a portare a termine l'operazione ''All Clean''<ref>{{cita news|url = http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/19/trinchella-ndrangheta-pesce/231300/ |titolo = ‘Ndrangheta: il coraggio di Giuseppina, testimone contro tutta la sua famiglia |pubblicazione = fattoquotidiano.it |data = 19-05-2012 |accesso = 02-12-2016}}</ref> e nonostante le pressioni psicologiche su di lei e sui propri figli da parte dei familiari, : il marito Rocco Palaia, il suocero Gaetano Palaia, i cognati Angela Palaia e Angelo Ietto, i cognati Gianluca e Giovanni Palaia, la madre Angela Ferraro e la sorella Marina Pesce in carcere dal 4 ottobre 2011<ref>{{cita news|url = http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/10/22/news/cosi-volevano-mettere-a-tacere-la-pentita-1.185114 |titolo =Così la "famiglia" voleva mettere a tacere Giuseppina Pesce, figlia del boss |pubblicazione = http://espresso.repubblica.it/ |data = 22-10-2014 |accesso = 02-12-2016}}</ref>.
Il [[comune patriziale]]<ref>{{DSS|I26443|Patriziato}}</ref> comprende tutte le famiglie anticamente originarie del luogo che amministrano i beni indivisi della comunità quali i boschi, i pascoli, i monti, gli [[malga|alpi]]<ref>[http://www4.ti.ch/fileadmin/CAN/SegCdS/annuario/Annuario4.pdf Annuario del Canton Ticino]</ref> e sono responsabili per la manutenzione dei manufatti, delle strade, dei ponti, dei sentieri, delle sorgenti, degli acquedotti e delle fontane.
 
Il 21 aprile [[2011]] i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, del [[Guardia di Finanza#GICO|GICO]] e del [[Guardia di Finanza#SCICO|SCICO]], in collaborazione con i Carabinieri reggini e su provvedimenti emessi dal Tribunale di Reggio Calabria, sequestrano beni per oltre 190 milioni di euro (comprese due squadre di calcio del campionato dilettanti serie D calabrese), azione che secondo la nota emessa dalla GdF "ha completamente annientato la potenza economica della pericolosa consorteria 'ndranghetistica dei Pesce di Rosarno (RC)".<ref>{{cita web |url = http://www.asca.it/regioni-_NDRANGHETA___CITTANOVA_INTERPIANA__E__SAPRI__SQUADRE_CALCIO_SEQUESTRATE-600996-calabria-4.html |titolo = 'NDRANGHETA: 'CITTANOVA INTERPIANA' E 'SAPRI' SQUADRE CALCIO SEQUESTRATE |autore = [[Askanews|Asca]] |data = 21 aprile 2011 |accesso = 22 aprile 2011 |urlmorto = sì }}</ref><ref>{{cita web |url = http://www.mediterraneonline.it/2011/04/21/operazione-all-clean-scacco-matto-alla-cosca-pesce-di-rosarno-190-milioni-di-beni-sequestrati/ |titolo = Operazione “All Clean”, scacco matto alla cosca Pesce di Rosarno. 190 milioni di beni sequestrati |autore = Luigi Palamara |data = 21 aprile 2011 |accesso = 22 aprile 2011 |urlmorto = sì |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110426222431/http://www.mediterraneonline.it/2011/04/21/operazione-all-clean-scacco-matto-alla-cosca-pesce-di-rosarno-190-milioni-di-beni-sequestrati/ |dataarchivio = 26 aprile 2011 }}</ref>
Dalla seconda metà del [[secolo XX]] vi possono far parte anche i figli di una patrizia sposata con un non patrizio e le mogli patrizie sposate con un non patrizio<ref>[http://www.svbk.ch/kanton/ticino/tessin.htm Patriziati affiliati all'ALPA]</ref>.
 
Il 5 maggio [[2011]] vengono sequestrati beni immobili tra [[Milano]], [[Como]] e [[Vibo Valentia]] del valore di 12 milioni di euro alla cosca Pesce come prosecuzione dell'operazione ''All Clean''<ref>{{cita news |url = http://www.antimafiaduemila.com/content/view/34089/48/ |titolo = 'Ndrangheta: sequestrati beni per 12 milioni a cosca Pesce |pubblicazione = Antimafia Duemila |urlmorto = sì }}</ref>.
Ufficio patriziale:
*Presidente: Bruna Borsa
*Vicepresidente: Luisetta Bon­zanigo
*Membri: Barbara Tatti-Bellotti, Franco Ghiringhelli e Graziano Lavizzari
*Supplenti: Silvano Tognacca, Riccardo Schlee
*Segretario contabile: Carlo Chicherio
 
Il 14 luglio [[2011]] Riprende un terzo filone dell'operazione Crimine e vengono arrestate oltre 40 persone in questa operazione internazionale dei Carabinieri ('''Crimine 3'''). Le persone sono accusate di traffico di droga internazionale e associazione mafiosa e sono state arrestate per lo più in Italia, alcune in Spagna, nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti. Il traffico veniva gestito insieme al [[Cartello del Golfo]] e ai cartelli colombiani, per la 'ndrangheta c'erano presunti affiliati agli [[Ierinò]], [['Ndrina Commisso|Commisso]], Coluccio, [['Ndrina Aquino|Aquino]] e Pesce<ref>{{cita news|url = http://www.corriere.it/cronache/11_luglio_14/ndrangheta-40arresti_b3a8c43c-ade0-11e0-9787-0699da0a075e.shtml |titolo = 'Ndrangheta, maxioperazione internazionale: oltre quaranta arresti |pubblicazione = Corriere.it}}</ref><ref>{{cita news|url = http://www.repubblica.it/cronaca/2011/07/14/news/operazione_internazionale_contro_la_ndrangheta_decine_in_manette_sequestrati_quintali_di_cocaina-19096407/ |titolo = Operazione internazionale contro la 'ndrangheta Decine in manette, sequestrati quintali di cocaina |pubblicazione = Repubblica.it}}</ref><ref>{{cita news|url = http://www.nuovacosenza.com/cs/11/luglio/14/crimine3.html |titolo = Operazione Crimine 3: 40 arresti in Italia e all'estero |pubblicazione = Repubblica.it}}</ref>.
===Patriziato di Ravecchia===
Il 9 agosto [[2011]] viene arrestato Francesco Pesce<ref>{{cita news|url = http://www.corriere.it/inchieste/dentro-bunker-perfetto-ecco-do-ve-stato-catturato-boss-ciccio-pesce/120292aa-b23c-11e1-9647-65f4b2add31d.shtml |titolo = Dentro il bunker perfetto: ecco dov'è stato catturato il boss Ciccio Pesce|pubblicazione = Corriere.it}}</ref>.
La frazione comunale è sede del locale patriziato.
 
Il 23 novembre [[2011]] si conclude l'operazione ''All Inside II'' che porta all'arresto di 24 persone, anche grazie alla pentita Giuseppina Pesce figlia del Boss Salvatore Pesce, grazie a lei si è venuti a conoscenza dell'assetto criminale della città di Rosarno<ref>{{cita news|url = http://www.antimafiaduemila.com/content/view/31770/78/ |titolo = 'Ndrangheta: nel clan Pesce pentita figlia del boss |pubblicazione = CN24}}</ref><ref>{{cita news|url = http://www.cn24.tv/news/15164/operazione-all-inside-24-arresti-nel-reggino-colpo-al-clan-pesce-di-rosarno.html |titolo = Operazione “All Inside”: 24 arresti nel reggino, colpo al clan Pesce di Rosarno |pubblicazione = CN24}}</ref>.
===Patriziato di Daro===
 
==== Le ultime operazioni ====
La frazione comunale è sede del locale patriziato<ref>[http://www.patriziato-di-daro.ch/ Patriziato di Daro]</ref>.
 
* Il 9 febbraio [[2012]] la dda di Reggio Calabria porta a termine l<nowiki>'operazione ''</nowiki>'''''califfo<nowiki>''</nowiki>''''' contro presunti capi e gregari del clan Pesce di Rosarno con l'accusa di [[Associazione di tipo mafioso]] inoltre si fa luce anche sul suicidio della collaboratrice di giustizia Maria concetta Cacciola<ref>{{cita news|url = http://www.newz.it/2012/02/09/ndrangheta-operazione-califfo-dettagli-nomi-e-foto-dei-fermati-e-degli-arrestati/133648/ |titolo = 'Ndrangheta. Operazione Califfo; dettagli nomi e foto dei fermati e degli arrestati|pubblicazione = Newzit}}</ref>.
Ufficio patriziale 2009/2013:
* Il 17 aprile [[2012]] vengono arrestati Salvatore Francesco Prenestì e il nipote Giuseppe, accusati di favoreggiamento. Assieme a loro altre cinque persone, considerate affiliati e prestanome del clan. Incastrati dalle registrazioni delle telecamere di sorveglianza dello stesso Francesco Pesce<ref>{{cita news|url = http://www.repubblica.it/cronaca/2012/04/18/news/clan_pesce_arresti-33495428/?ref=HREC1-1 |titolo = Traditi dalle telecamere del capo in manette i "soldati" del clan Pesce|pubblicazione = Repubblica.it}}</ref><ref>{{cita news|url = http://www.corriere.it/cronache/12_aprile_18/calabria-operazione-pesce-ndrangheta-macri_66fb04e0-891f-11e1-a8e9-f84c50c7f614.shtml |titolo = 'Ndrangheta, il boss tradito dal superenalotto|pubblicazione = Corriere.it}}</ref>.
*Presidente: Felice Zanetti
* Il 23 luglio [[2012]] Rosa Stagnitti, concorrente della [[Grande Fratello (quinta edizione)]], è indagata per favoreggiamento aggravato ‘dalle modalità mafiose' nei confronti di presunti affiliati alla cosca Pesce<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/23/ndrangheta-ex-concorrente-del-grande-fratello-indagata-per-favoreggiamento/303366/ ‘Ndrangheta, ex concorrente del Grande Fratello indagata per favoreggiamento – Il Fatto Quotidiano]</ref>.
*Segretario: Ian Rossi-Pedruzzi<ref>[http://blog.patriziato-di-daro.ch Blog Patriziato di Daro]</ref>.
* Il 24 novembre [[2012]] si viene a conoscenza di un principio di [[faida]] tra i [[Bellocco]] e i Pesce per il predominio sul locale di [[Rosarno]]<ref>{{cita news|url = http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_novembre_24/ndrangheta-scalata-call-center-bellocco-rosarno-cernusco-pesce-blue-call-2112858286156.shtml|titolo = Le cosche infiltrate nei call center «Ora l'azienda sarà gestita dallo Stato»|pubblicazione = Corriere.it}}</ref>
* Il 2 febbraio [[2013]] viene arrestato a [[Catanzaro]] Domenico Leotta, braccio destro del capo cosca Francesco Pesce, latitante da tre anni. È imputato nel processo All inside ed anche accusato da Giuseppina Pesce di aver partecipato all'omicidio di tre donne avvenuto a [[Genova]] il 18 marzo del [[1994]]<ref>{{cita news|url = http://www.repubblica.it/cronaca/2013/02/02/news/ndrangheta_arrestato_boss_leotta-51758454/|titolo = 'Ndrangheta, arrestato il boss Domenico Leotta {{sic|E'}} accusato di aver ucciso tre donne 18 anni fa|pubblicazione = Repubblica.it}}</ref>
* Il 15 maggio [[2013]] Giuseppe Pesce si costituisce ai Carabinieri di [[Rosarno]]<ref>{{cita news|url = http://www.lastampa.it/2013/05/15/ndrangheta-si-costituisce-capocosca-giuseppe-pesce-bndmBzywiGtgfyb5QMjgOP/pagina.html|titolo = ++ `NDRANGHETA: SI COSTITUISCE CAPOCOSCA GIUSEPPE PESCE ++|pubblicazione = Lastampa.it}}</ref>.
* Il 22 giugno [[2013]] durante l'operazione '''Hybris''' vengono arrestate ad [[Aosta]] tre presunti affiliati dei Pesce residenti a [[Saint-Marcel (Italia)|Saint-Marcel]] accusati di danneggiamento, estorsione, rapina commessi col metodo mafioso<ref>{{cita news|url = http://www.strill.it/index.php?option=com_content&view=article&id=168283:aosta-arrestati-esponenti-del-clan-pesce-di-rosarno&catid=1:ultime&Itemid=291|titolo = Aosta, arrestati esponenti del clan Pesce: violenze, minacce ed estorsione, erano i 'Calabria Boys'|pubblicazione = Strill.it}}</ref>.
* Il 14 ottobre [[2014]] i Carabinieri del Comando Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro e della Stazione Carabinieri di [[San Ferdinando (Italia)|San Ferdinando]], a conclusione di complessa attività di indagine coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, eseguivano numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere contro appartenenti alle cosche di ndrangheta "Bellocco-Cimato" e "Pesce-Pantano" operanti nel centro abitato di San Ferdinando (RC). Tra i reati contestati, oltre all'associazione mafiosa, verranno accertati l'opprimente attività estorsiva contro commercianti della zona, il traffico di sostanze stupefacenti e l'infiltrazione mafiosa nell'ambito del Comune di San Ferdinando. Tra gli altri verranno tratti in arresto il Sindaco, il Vice Sindaco e un ex consigliere di minoranza della locale amministrazione comunale che il 30 ottobre 2014 verrà sciolta per infiltrazione mafiosa. Particolare scalpore fecero le gravi minacce di morte rivolte al Comandante della Stazione Carabinieri di San Ferdinando ed alla sua famiglia.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.pianainforma.it/cronaca/san-ferdinando-operazione-eclissi-i-nomi-degli-arrestati|titolo = Operazione Eclissi San Ferdinando (RC)|accesso = |data = }}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.cn24tv.it/news/98665/operazione-eclissi-clan-bellocco-26-arresti-ai-domiciliari-anche-il-sindaco-di-san-ferdinando.html|titolo = Operazione Eclissi San Ferdinando (RC)|accesso = |data = }}</ref><ref>{{Cita web|autore =|url =http://www.notizialibera.it/operazione-eclissi-minaccie-al-comandante-della-stazione/|titolo =Operazione Eclissi Minacce al Comandante della Stazione|accesso =|data =|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20160729200109/http://www.notizialibera.it/operazione-eclissi-minaccie-al-comandante-della-stazione/#|dataarchivio =29 luglio 2016|urlmorto =sì}}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.elezioni.calabria.it/sciolto-per-mafia-il-comune-di-san-ferdinando|titolo = Sciolto per Mafia il Comune di San Ferdinando (RC)|accesso = |data = }}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.corrieredellacalabria.it/index.php/cronaca/item/26316-san-ferdinando,-sotto-tutela-il-maresciallo-vadal%C3%A0/26316-san-ferdinando,-sotto-tutela-il-maresciallo-vadal%C3%A0|titolo = Sotto tutela il Mar. VADALA' Comandante della Stazione Carabinieri di San Ferdinando (RC)|accesso = |data = }}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-10-22/maresciallo-cc-resta-piana-gioia-rischio-vita-210445.shtml?uuid=|titolo = Minacce al Mar. VADALA' Comandante della Stazione Carabinieri di San Ferdinando (RC)|accesso = |data = }}</ref>
* Il 17 giugno [[2015]] si conclude un'operazione della [[Direzione distrettuale antimafia|Dda]] di Reggio Calabria e del [[Gruppo d'investigazione sulla criminalità organizzata|Gico]] di Catanzaro con il contributo della [[Drug Enforcement Administration|DEA]] statunitense e della [[Guardia Civil]] spagnola che blocca un traffico internazionale di droga tra gli [['Ndrina Alvaro|Alvaro]], i Pesce e i Coluccio-[['Ndrina Aquino|Aquino]] insieme ad un comandante delle [[FARC]] colombiane. L'organizzazione aveva basi in [[Brasile]], [[Argentina]], [[Repubblica Dominicana]], [[Colombia]], [[Spagna]] e [[Montenegro]]. Durante l'operazione è stato sequestrato un carico di cocaina presente nell'imbarcazione Pandora Lys al largo di [[Viana do Castelo]] tra Spagna e [[Portogallo]]<ref>{{cita news| url = http://www.repubblica.it/cronaca/2015/06/17/news/ndrangheta_cocaina-117027546/?ref=HREC1-2| titolo = 'Ndrangheta, sgominato traffico di cocaina: coinvolto anche capo delle Farc|pubblicazione = repubblica.it |data = 17 giugno 2015 |accesso = 5 luglio 2015}}</ref>.
*Il 3 agosto [[2016]] si conclude l'operazione '''Vulcano''' nei confronti di 12 presunti esponenti delle famiglie [['Ndrina Piromalli|Piromalli]], [['Ndrina Molè|Molè]], [['Ndrina Alvaro|Alvaro]] e Pesce accusati di traffico internazionale di droga<ref>{{cita news| url =http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/03/ndrangheta-continua-loperazione-vulcano-gdf-arresta-15-persone-per-traffico-internazionale-cocaina/549532/ |titolo = ‘Ndrangheta, continua l’operazione Vulcano: Gdf arresta 15 persone per traffico internazionale di cocaina | pubblicazione = ilfattoquotidiano.it|data = 03-08-2016|accesso = 29-01-2017}}</ref>.
*Il 1º dicembre [[2016]] a [[Rosarno]] viene arrestato Marcello Pesce, latitante dal [[2010]], quando non fu catturato con l'operazione ''All inside''<ref name="ilfattoquotidiano.it">{{cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/01/ndrangheta-chi-e-marcello-pesce-il-latitante-arrestato-che-parla-le-lingue-ed-e-appassionato-di-proust-e-sartre/3229974/|titolo=‘Ndrangheta, chi è Marcello Pesce. Il latitante arrestato che parla le lingue ed è appassionato di Proust e Sartre|pubblicazione=fattoquotidiano.it|data=02 dicembre 2016|accesso=02 dicembre 2016}}</ref><ref>{{cita news| url = http://www.repubblica.it/cronaca/2016/12/01/news/_ndrangheta_catturato_il_boss_marcello_pesce-153194854/| titolo = 'Ndrangheta, catturato il latitante Marcello Pesce: era noto come 'U Ballerinu' |pubblicazione = repubblica.it |data = 02 dicembre 2016 |accesso = 02 dicembre 2016}}</ref><ref>{{cita news| url = http://www.lastampa.it/2016/12/01/italia/cronache/chi-marcello-pesce-il-boss-lettore-della-ndrangheta-arrestato-a-rosarno-kSc0YxzJfEnSYDqUBugfWN/pagina.html | titolo = Chi è Marcello Pesce, il “boss lettore” della ’ndrangheta arrestato a Rosarno |pubblicazione = stampa.it |data = 02 dicembre 2016 |accesso = 02 dicembre 2016}}</ref><ref>{{cita news| url =http://www.corriere.it/cronache/16_dicembre_01/ndrangheta-arrestato-rosarno-boss-marcello-pesce-6f4b58c0-b78c-11e6-a82f-f4dafb547583.shtml | titolo = Esplora il significato del termine: ‘Ndrangheta: arrestato a Rosarno «U ballerinu» |pubblicazione = corriere.it |data = 02 dicembre 2016 |accesso = 02 dicembre 2016}}</ref>.
*Il 29 gennaio [[2017]] a [[Rosarno]] viene arrestato Antonino Pesce di 34 anni, ricercato dal luglio [[2016]], accusato di traffico di droga, e presunto nuovo capo cosca<ref>{{cita news| url = http://www.repubblica.it/cronaca/2017/01/29/news/_ndrangheta_catturato_il_latitante_pesce_era_capo_del_clan_che_importava_la_cocaina-157127905/ |titolo = 'Ndrangheta, catturato il latitante Pesce: era capo del clan che importava la cocaina | pubblicazione = repubblica.it |data = 29-01-2017|accesso = 29-01-2017}}</ref><ref>{{cita news| url = http://www.ansa.it/calabria/notizie/2017/01/29/arrestato-latitante-antonino-pesce_e70154a1-6642-4ca9-9f95-b9c51aaa44fe.html |titolo = 'Ndrangheta: arrestato il boss latitante Antonino Pesce | pubblicazione = ansa.it |data = 29-01-2017|accesso = 29-01-2017}}</ref><ref>{{cita news| url = http://www.corriere.it/cronache/17_gennaio_29/ndrangheta-arrestato-gioia-tauro-latitante-antonino-pesce-38eaacec-e5fc-11e6-84c1-08780d9999f1.shtml |titolo = Ndrangheta, arrestato a Gioia Tauro il latitante Antonino Pesce | pubblicazione = corriere.it|data = 29-01-2017|accesso = 29-01-2017}}</ref><ref>{{cita news| url = http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/29/ndrangheta-arrestato-il-latitante-antonio-pesce-ai-carabinieri-vi-e-arrivata-la-chiamata/3347971/ |titolo = ‘Ndrangheta, arrestato il latitante Antonino Pesce. Ai carabinieri: “Vi è arrivata la chiamata?” | pubblicazione = ilfattoquotidiano.it|data = 29-01-2017|accesso = 29-01-2017}}</ref>.
*Il 4 aprile [[2017]] si conclude l'operazione '''Recherche''' che porta all'arresto di 11 persone ree di aver gestito la latitanza di Marcello Pesce, arrestato a dicembre 2016<ref>{{cita news| url = http://www.repubblica.it/cronaca/2017/04/04/news/_ndrangheta_11_arresti_in_calabria_per_sostegno_latitanza_boss_marcello_pesce-162149806/ |titolo = Ndrangheta, 11 arresti in Calabria: gestivano la latitanza e gli affari del boss |pubblicazione = repubblica.it |data = 04-04-2017|accesso = 25-05-2017}}</ref>.
*Il 10 marzo [[2018]] viene arrestato a [[Rosarno]], l'ultimo latitante del clan, Antonino Pesce di 26 anni, ricercato da un anno per associazione mafiosa dopo essere sfuggito alla cattura nella precedente operazione delle forze dell'ordine<ref>{{cita news| url = http://www.ansa.it/calabria/notizie/2018/03/10/ndrangheta-arrestato-da-polizia-latitante-cosca-pesce_01fc58f7-beec-409c-9177-628dbd2d0592.html |titolo = 'Ndrangheta: arrestato da Polizia latitante cosca Pesce |pubblicazione = ansa.it |data = 10-03-2018|accesso = 11-03-2018}}</ref><ref>{{cita news| url = http://www.repubblica.it/cronaca/2018/03/10/news/ndrangheta_arrestato_antonino_pesce-190921999/ |titolo = 'Ndrangheta, arrestato Antonino Pesce |pubblicazione = repubblica.it |data = 10-03-2018|accesso = 11-03-2018}}</ref><ref>{{cita news| url = https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/03/10/ndrangheta-arrestato-lultimo-latitante-della-cosca-pesce-26-anni-ma-gia-considerato-un-reggente/4216753/ |titolo = ‘Ndrangheta, arrestato l’ultimo latitante della cosca Pesce: 26 anni ma già considerato un reggente |pubblicazione = ilfattoquotidiano.it |data = 10-03-2018|accesso = 11-03-2018}}</ref><ref>{{cita news| url = http://www.corriere.it/cronache/18_marzo_10/ndrangheta-arrestato-antonio-pesce-latitante-stato-fermato-rosarno-28caa62e-244d-11e8-b2c3-299181c36e1d.shtml |titolo = 'Ndrangheta, arrestato Antonio Pesce Il latitante è stato fermato a Rosarno |pubblicazione = corriere.it |data = 10-03-2018|accesso = 11-03-2018}}</ref>
*Il 16 aprile [[2018]] le forze dell'ordine arrestano aPonte Vecchio di Gioia Tauro Vincenzo Di Marte, latitante da giugno [[2015]] accusato di traffico di stupefacenti per i Pesce e gli Alvaro come riscontrato nell'operazione Santa Fè<ref>{{cita news| url = https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/04/15/ndrangheta-arrestato-latitante-pericoloso-della-cosca-pesce-il-blitz-dei-cacciatori-e-larresto-del-narcotrafficante/4293929/ |titolo = ‘Ndrangheta, preso latitante “pericoloso” della cosca Pesce. Il blitz dei Cacciatori e la cattura del narcotrafficante |pubblicazione = ilfattoquotidiano.it |data = 16 aprile 2018|accesso = 16 aprile 2018}}</ref>.
 
*Il 14 novembre [[2018]] si conclude l'operazione '''Galassia''' della Guardia di Finanza, della DIA, della polizia e dei carabinieri in cui il presunto membro dei Pesce-Bellocco Antonio Zungri, alcuni membri dei [['Ndrina Tegano|Tegano]] e forse dei Piromalli insieme a camorristi e a criminali pugliesi (clan Capriati e Parisi) si erano inseriti illegalmente nella rete commerciale delle società di scommesse online Planetwin365, "Betaland","Enjoybet" e "Planetwin"<ref>{{cita news| url = https://www.repubblica.it/cronaca/2018/11/14/news/le_mani_di_mafia_e_ndrangheta_sul_gioco_on_line_68_arresti_sequestri_per_un_miliardo_di_euro-211602210/ |titolo = Le mani di mafia e 'ndrangheta sul gioco online: 68 arresti, sequestri per un miliardo di euro |pubblicazione = repubblica.it |data = 14 novembre 2018|accesso = 19 novembre 2018}}</ref><ref>{{cita news| url = http://www.lametino.it/Cronaca/operazione-galassia-il-ghota-della-ndrangheta-nel-businesse-delle-scommesse.html |titolo = Operazione Galassia: "il 'ghota' della 'ndrangheta nel business delle scommesse" |pubblicazione = illametino.it |data = 14 novembre 2018|accesso = 19 novembre 2018}}</ref>
==Sport==
*La squadra di [[pallavolo]] femminile milita nella serie A nazionale
*La squadra di Calcio - l'[[AC Bellinzona]] - milita nel campionato di [[Super League svizzera|Super League]] (Serie A Svizzera).
*La squadra di Rugby, [http://www.rugbyclubticino.ch Rugby Club Ticino]
*La squadra di Ciclismo, il [http://www.vcbellinzona.ch Velo Club Bellinzona]
*La Società di Nuoto, [http://www.snbellinzona.ch www.snbellinzona.ch]
*La società di Ginnastica Federale [http://www.sfgbellinzona.ch/]
*Il Gruppo Atletico Bellinzona [http://www.gab-bellinzona.ch/]
*La società di Hockey su ghiaccio milita nella 1.Lega Svizzera (Serie C) [http://www.hockeygdt.ch/home.htm]
*La società di Pallacanestro femminile milita nel campionato di serie B nazionale [http://www.bellinzonabasket.ch]
*La società di Tiro con l'Arco (ARBE, ARcieri del BEllinzonese) [http://www.arcieri-bellinzonese.ch]
*La società di Tennis, il Tennis Club Bellinzona (www.tcbellinzona.ch)
*La società di Unihockey, Ticino Unihockey Bellinzona (www.tiuh.ch)
 
== Esponenti di spicco ==
==Note==
{{references|3}}
 
* '''Giuseppe Pesce''' ([[1923]] - [[1992]]), ex capobastone storico, detto "unghia (deceduto).
==Bibliografia==
* '''Antonino Pesce''' ([[1953]]), mammasantissima della Piana di Gioia Tauro, detto "u testuni", attuale capobastone della 'ndrina rosarnese, detenuto nel carcere di Secondigliano.
*Johann Rudolf Rahn, ''I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino'', Tipo-Litografia di C. Salvioni, Bellinzona 1894, 16-58.
* '''Francesco Pesce''' ([[1978]]), (figlio di Antonino) detto "ciccio testuni", arrestato il 9 agosto [[2011]]<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-08-09/colpo-ndrangheta-arrestato-boss-223311.shtml Colpo alla Ndrangheta Arrestato il boss Francesco Pesce - Il Sole 24 ORE]</ref>.
*Giovanni Sarinelli, ''La Diocesi di Lugano. Guida del clero'', La Buona Stampa, Lugano 1931, 222-223.
* '''Giuseppe Pesce''' ([[1954]]-[[2010]]), (fratello di Antonino), detto "pecora".(deceduto)
*[[Virgilio Gilardoni]], ''Inventario delle cose d'arte e di antichità'', Edizioni dello Stato. Bellinzona 1955.
* '''[[Vincenzo Pesce]]''' ([[1959]]), (fratello di Antonino), detto "u pacciu", detenuto dal 2010
*Virgilio Gilardoni, ''Il Romanico. Arte e monumenti della Lombardia prealpina'', Istituto grafico Casagrande, Bellinzona 1967, 17, 19, 20, 26, 28-29, 36, 200, 204-205, 207, 259, 266, 368, 370, 372, 375, 396, 471, 474, 494, 512, 576, 578.
* '''Salvatore Pesce''' ([[1961]]), (fratello di Antonino), detto "u babbu", detenuto.
*Bernhard Anderes, ''Guida d'Arte della Svizzera Italiana'', Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 3-22, 26-28, 33-34, 48, 83, 107, 118, 129, 149, 254, 259.
* '''Marcello Pesce''' ([[1964]]), (figlio di Rocco Pesce e cugino di Antonino), detto "u ballerinu", arrestato il 1º dicembre [[2016]] dopo 6 anni di latitanza.<ref name=":0" /><ref name="ilfattoquotidiano.it" />
*[[Emilio Motta]], ''[[Effemeridi]] ticinesi'', ristampa Edizioni Metà Luna, Giubiasco 1991.
* '''Giuseppe Pesce''' ([[1980]]) (fratello di Francesco e figlio di Antonino), presunto capobastone, costituitosi il 15 maggio [[2013]] dopo 3 anni di latitanza.
*Franco Chiesa, ''La zecca di Bellinzona'', Istituto grafico Casagrande, Bellinzona 1991.
*'''Antonino Pesce''' ([[1982]]) attuale capo-cosca, ricercato dall'operazione Vulcano conclusasi nel luglio [[2016]] ed arrestato il 29 gennaio [[2017]]<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/cronaca/2017/01/29/news/_ndrangheta_catturato_il_latitante_pesce_era_capo_del_clan_che_importava_la_cocaina-157127905/|titolo='Ndrangheta, catturato il latitante Pesce: era capo del clan che importava la cocaina|pubblicazione=|data=29-01-2017|accesso=29-01-2017}}</ref>
*Flavio Maggi, ''Patriziati e patrizi ticinesi'', Pramo Edizioni, Viganello 1997.
*AA.VV., ''Guida d'arte della Svizzera italiana'', Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 11, 12, 14, 17, 18, 19-39, 41, 42, 43, 52, 54, 55, 58, 59, 72, 65, 66, 82, 87, 134, 144, 152, 178, 184, 274, 295, 300, 302, 384, 491, carta 20.
*AA.VV., ''Giù le mani dalle Officine'', Fontana Print, Pregassona-Salvioni, Bellinzona, 2008.
*Gabriele Rossi, ''Giù le mani dall'Officina!. Traces de grève à Bellinzone'', in Vues d'archives, "Cahiers d'histoire du mouvement ouvrier", n° 24, Association pour l'étude de l'histoire du mouvement ouvrier (AEHMO) e Éditions d'en bas, Lausanne 2008.
*Anna Lisa Galizia, Lucia Pedrini-Stanga, Noemi Angehrn, ''Sculture nello spazio pubblico a Bellinzona'' (Guide storico-artistiche della Svizzera), Società di storia dell'arte in Svizzera, Berna 2009.
*Simona Martinoli, Cristina Palma, Lucia Pedrini-Stanga, ''Il cimitero di Bellinzona'', (Guide storico-artistiche della Svizzera), Società di storia dell'arte in Svizeera, Berna 2009.
 
== I rapporti con altre organizzazioni criminali ==
==Voci correlate==
'''Casalesi'''
*[[Comuni del Canton Ticino]]
*[[Stazione di Bellinzona]]
*[[Comuni dell'Italia geografica non in Italia]]
 
«Per gli investigatori delle Dda salernitana e reggina ottimi rapporti intercorrerebbero tra i Casalesi e la cosca Pesce/Bellocco di Rosarno, visto che negli ultimi anni Salerno starebbe gradualmente sostituendo i moli del porto calabrese di Gioia Tauro, come scalo privilegiato delle partite di coca dei boss della Locride e della Piana; qui la guardia di Finanza nel 2004 aveva intercettato oltre 500 chili di coca nascosta in travi di marmo, destinata ai Mancuso, Pesce/Bellocco e Piromalli. E se negli anni '70 era Raffaele Cutolo il contatto tra 'Ndrine e Camorra, negli anni ‘90 i Casalesi soppiantarono Don Raffae'. Sconfitto Cutolo, fu proprio il boss dei Casalesi, [[Francesco Schiavone]] detto “Sandokan”, a capire che coi calabresi si facevano affari d'oro, che servivano come intermediatori coi colombiani. Dalla cattura di Sandokan l'eredità operativa, anche nei contatti con le 'Ndrine, è toccata ad Antonio Iovine da san Cipriano d'Aversa, latitante dal 1997 e uno dei killer più feroci dei Casalesi, che decise come spartire “u businissi” in Cilento con le 'Ndrine. Territorio che ha cementato l'alleanza più pericolosa d'Italia: nel gergo degli investigatori calabresi l'autostrada A3 Salerno-Reggio è diventata la “Casal di Principe–Rosarno».<ref>[http://www.unita.it/italia/un-patto-tra-casalesi-e-039-ndrine-ammazzate-il-sindaco-vassallo-1.159944 Un patto tra Casalesi e 'Ndrine ammazzate il sindaco Vassallo - Italia - l'Unità - notizie online lavoro, recensioni, cinema, musica<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20150402110930/http://www.unita.it/italia/un-patto-tra-casalesi-e-039-ndrine-ammazzate-il-sindaco-vassallo-1.159944 |data=2 aprile 2015 }}</ref>
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Bellinzona}}
 
== Collegamenti esterniNote ==
<references />
* [http://www.ti.ch/can/comuni/pagine/politica.asp?ID_comune=102&Comune=Bellinzona Sito ufficiale del comune di Bellinzona]
* [http://www.ti.ch/DFE/USTAT/DATI_COMUNI/0_pagine/default.asp?numero=5002 Ufficio di statistica del Canton Ticino]
* [http://www3.ti.ch/elezioni/Comunali2008/RisultatiMUComune.php?File=102_00_4 Elezioni comunali 2008]
* [http://www.ti.ch/generale/dirittipolitici/elezioni/gdp_2009/risultati/liste_risultato_circolo.asp?modulo=Bellinzona&def= Elezione del giudice di pace 2009]
* [http://www.bellinzonaunesco.ch/castelliunesco/it/ I castelli di Bellinzona]
* [http://www.swissinfo.ch/ita/unesco I siti dell'Unesco in Svizzera - Dossier speciale swissinfo]
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Svizzera/Ticino/Bellinzonese/Località/Bellinzona/}}
* [http://www.bellinzonachannel.ch/ Bellinzona Channel la Piazza virtuale della Turrita]
 
== Voci correlate ==
{{Bellinzona}}
{{Patrimoni Unesco|Svizzera}}
{{portale|geografia|patrimoni dell'umanità|Ticino}}
 
* [[Ndrina]]
[[Categoria:Comuni del distretto di Bellinzona]]
* [[Ndrangheta]]
[[Categoria:Capitali dei Cantoni svizzeri]]
* [[Bellocco]]
[[Categoria:Città della Svizzera]]
* [[Società di Rosarno]]
[[Categoria:Patrimoni dell'umanità in Svizzera]]
* [[Mandamento tirrenico]]
[[Categoria:Bellinzona]]
 
{{Link FA|he'Ndrine}}
 
[[Categoria:'Ndrine|Pesce]]
[[bg:Белиндзона]]
[[ca:Bellinzona]]
[[cs:Bellinzona]]
[[da:Bellinzona]]
[[de:Bellinzona]]
[[en:Bellinzona]]
[[eo:Belinzono]]
[[es:Bellinzona]]
[[eu:Bellinzona]]
[[fi:Bellinzona]]
[[fr:Bellinzona]]
[[frp:Belinzona]]
[[gl:Bellinzona]]
[[he:בלינצונה]]
[[hr:Bellinzona]]
[[hu:Bellinzona]]
[[id:Bellinzona]]
[[ja:ベッリンツォーナ]]
[[ko:벨린초나]]
[[la:Bilitio]]
[[lmo:Belinzona]]
[[lt:Belincona]]
[[nl:Bellinzona (gemeente)]]
[[no:Bellinzona]]
[[pl:Bellinzona]]
[[pms:Belinzòna]]
[[pt:Bellinzona]]
[[rm:Bellinzona]]
[[ro:Bellinzona]]
[[ru:Беллинцона]]
[[scn:Bellinzona]]
[[simple:Bellinzona]]
[[sl:Bellinzona]]
[[sq:Belinkona]]
[[sr:Белинцона]]
[[sv:Bellinzona]]
[[uk:Беллінцона]]
[[vec:Belanzona]]
[[vo:Bellinzona]]
[[war:Bellinzona]]
[[zh:貝林佐納]]
[[zh-min-nan:Bellinzona]]