Treviso e Therfield: differenze tra le pagine

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{{S|centri abitati dell'Inghilterra}}
{{Nota disambigua}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = TrevisoTherfield
|Nome ufficiale =
|Panorama = PiazzaSt deiMary, SignoriTherfield, eHerts Palazzo- deigeograph.org.uk Trecento- 370506.jpg
|Didascalia =
|Didascalia = Il cuore della città: [[Piazza dei Signori (Treviso)|piazza dei Signori]] con il [[palazzo dei Trecento]] sulla destra; in secondo piano il palazzo del Podestà con la [[Torre Civica di Treviso|torre civica]].
|Bandiera = Treviso-Gonfalone.png
|Voce bandieraStemma =
|Stato = ENG
|Stemma = Treviso-Stemma.svg
|Grado amministrativo = 4
|Voce stemma =
|Divisione amm grado 1 = Est
|Stato = ITA
|Divisione amm grado 2 = Hertfordshire
|Grado amministrativo = 3
|Divisione amm grado 13 = VenetoNorth Hertfordshire
|Amministratore locale =
|Divisione amm grado 2 = Treviso
|Partito =
|Amministratore locale = [[Mario Conte (politico)|Mario Conte]]
|Data elezione =
|Partito = [[Lega Nord]]
|Data elezione = 13-6-2018
|Data istituzione =
|Data soppressione =
|Latitudine gradi = 45
|Latitudine minutidecimale = 40
|Longitudine decimale =
|Latitudine secondi = 20
|Altitudine =
|Latitudine NS = N
|Superficie =
|Longitudine gradi = 12
|Note superficie =
|Longitudine minuti = 14
|Abitanti = 556
|Longitudine secondi = 32
|Note abitanti =
|Longitudine EW = E
|Aggiornamento abitanti =2011
|Altitudine =
|Sottodivisioni =
|Abitanti = 85136
|Divisioni confinanti =
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2017gen/index.html] - Popolazione residente al 31 marzo 2018.
|Lingue =
|Aggiornamento abitanti = 31-03-2018
|Codice postale =
|Sottodivisioni = Vedi [[#Frazioni e suddivisioni amministrative|elenco]]
|Codice statistico =
|Divisioni confinanti = [[Carbonera]], [[Casier]], [[Paese (Italia)|Paese]], [[Ponzano Veneto]], [[Preganziol]], [[Quinto di Treviso]], [[Silea]], [[Villorba]], [[Zero Branco]]
|ZonaCodice sismicacatastale = 3
|Gradi giornoTarga =
|Nome abitanti = trevigiani, trevisani
|Patrono = [[Liberale d'Altino|san Liberale]]
|Festivo = 27 aprile
|PILMappa =
|PILDidascalia procapitemappa =
|Sito =
|Soprannome = "Urbs Picta" (Città Dipinta)
|Mappa = Map of comune of Treviso (province of Treviso, region Veneto, Italy).svg
|Didascalia mappa = Il territorio comunale nella provincia di Treviso.
|Sito = www.comune.treviso.it
}}
'''Therfield''' è un villaggio e [[Parrocchie civili dell'Inghilterra|parrocchia civile]] dell'[[Inghilterra]], appartenente alla [[Contee inglesi|contea]] dell'[[Hertfordshire]].
 
'''Treviso''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|/tre'vizo/}}, {{audio|It-Treviso.ogg}}) è un [[Comune (Italia)|comune italiano]] di 85 136 abitanti, capoluogo dell'[[provincia di Treviso|omonima provincia]] in [[Veneto]].
 
Il comune è il quinto della regione per popolazione ma la sua [[area urbana]] conta circa 200.000 abitanti<ref>{{cita testo |autore=Giancarlo Corò e Riccardo Dalla Torre|titolo=Spazio metropolitano: per rilanciare la competitività del nord Est|data=2015|editore=[[Marsilio Editori]]|città=Venezia}}</ref>. La città dista circa 30&nbsp;km dal capoluogo regionale, [[Venezia]].
 
== Geografia fisica ==
[[File:Treviso, Lungosile Mattei.jpg|sinistra|miniatura|Il Lungosile Mattei in città]]
 
{{citazione|e dove Sile e Cagnan s'accompagna|[[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'', ''Paradiso'', IX, v. 49|}}
 
=== Territorio ===
La città sorge sulla bassa [[Pianura veneto-friulana|pianura veneta]], in una zona ricca di risorse idriche: numerose sono le [[risorgiva|sorgenti risorgive]], localmente dette ''fontanassi''. Entro lo stesso territorio comunale nascono numerosi fiumi di risorgiva dei quali il più importante è il [[Botteniga]]. Quest'ultimo, dopo aver ricevuto le acque di [[Pegorile]] e [[Piavesella di Nervesa|Piavesella]], oltrepassa le [[Mura di Treviso|mura]] all'altezza del [[Ponte de Pria]] e si divide poi nei diversi rami, detti ''cagnani'' ([[Cagnan Grande]], [[Canale dei Buranelli|Buranelli]], [[Cagnan della Roggia|Roggia]]), che tanto caratterizzano il centro storico. Un altro, più modesto corso d'acqua risorgiva, nasce all'interno della cinta muraria, il Cantarane (0,447&nbsp;km, in gran parte interrato). Corso d'acqua principale è comunque il [[Sile]], il fiume di risorgiva più lungo d'Italia e d'Europa, che dopo aver lambito le [[Mura di Treviso|mura meridionali]], riceve le acque dei ''cagnani'' del Botteniga. Altri fiumi rilevanti, tutti affluenti del Sile, sono lo [[Storga]], il [[Limbraga]] (da sinistra) e il [[Dosson (fiume)|Dosson]] (da destra).
 
La città poggia su un terreno composto di materiali fini e limoso-sabbiosi. La distribuzione dei vari livelli stratigrafici è molto irregolare a causa delle frequenti divagazioni e variazioni di corso subite dai fiumi durante l'ultima era geologica.
 
L'altitudine minima è di 6 [[metri sul livello del mare|m s.l.m.]] e si riscontra all'estremità sudorientale del territorio comunale, in località Sant'Antonino; di contro, il punto di massima, 31 [[metri sul livello del mare|m s.l.m.]], corrisponde all'estremità nordoccidentale, nei pressi di Santa Bona. Il municipio, [[Ca' Sugana]], si trova invece a 15 [[metri sul livello del mare|m s.l.m.]]
 
Per quanto riguarda il [[Classificazione sismica|rischio sismico]], Treviso è classificata nella zona 3, ovvero a bassa sismicità.
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Stazione meteorologica di Treviso Sant'Angelo|Stazione meteorologica di Treviso Istrana}}
Il clima di Treviso è di tipo subcontinentale, presentando caratteristiche analoghe a quanto riscontrato in generale nella pianura Padano-Veneta, pur con le dovute e molteplici variazioni microclimatiche a seconda delle zone. Gli inverni sono moderatamente freddi e le estati calde ed afose. La media delle temperature minime nel trimestre invernale è inferiore allo zero, con frequenti gelate, specie nei periodi di stabilità atmosferica con cielo sereno. In tali situazioni, e soprattutto dopo avvezioni di masse d' aria gelida le temperature minime possono scendere di diversi gradi al di sotto dello zero. Non mancano gli episodi nebbiosi, talvolta persistenti per tutto il giorno, segnatamente nelle aree a sud del Centro Storico.
 
La neve a Treviso non è certo un fenomeno raro, dato che di solito si presenta, con o senza accumulo nella maggior parte delle stagioni invernali, anche se la pianura trevigiana è solitamente meno nevosa rispetto ad altre aree della pianura Veneta, come ad esempio il Vicentino dove per questioni orografiche lo strato al suolo di aria fredda nelle fasi perturbate tende a resistere più a lungo. Le estati sono calde ed afose, con un evidente fenomeno di "isola di calore" che specie in certi periodi affligge il Centro Storico. Durante le fasi caratterizzate dalla presenza dell' Anticiclone Subtropicale, che negli ultimi 15 anni si presentano praticamente ad ogni stagione estiva, durante le ore notturne il caldo nell' area all' interno delle Mura può essere consistente e determinare valori di temperatura superiori anche di 4-5 gradi rispetto alle zone periferiche. Durante l' estate le fasi calde possono essere bruscamente interrotte da infiltrazioni di aria fresca che spesso causano fenomeni anche violenti, con grandinate e downburst. Le [[precipitazioni]] medie annue superano i 900&nbsp;mm e i valori massimi si riscontrano in [[autunno]] ed in primavera.
 
== Origini del nome ==
La prima menzione di Treviso, seppur indiretta, compare nel III libro della ''[[Naturalis historia]]'' di [[Plinio il Vecchio]] in cui è citato il «''Fluvius Silis ex montibus Tarvisanis''». Bisognerà aspettare il ''[[De vita sancti Martini]]'' di [[Venanzio Fortunato]] per avere una prima citazione del toponimo «''Tarvisus''», seguito, poco dopo, dall'[[Anonimo Ravennate]] con «''Trabision''». Numerosi sono poi i riferimenti nell'''[[Historia Langobardorum]]'' di [[Paolo Diacono]]: «''Tribicium seu Tarbision''», «''apud Tarvisium''» ecc.
 
L'ipotesi più probabile è che ''Tarvisium'', scomponibile in ''Tarv-is-ium'', sia di origine [[lingua celtica|celtica]]: si riconoscono infatti ''tarvos'' "toro" e la formante ''-is-'' tipica dei toponimi gallici<ref name=dizionario>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 2006 | UTET | Torino |p= 788}}</ref>.
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Treviso}}
 
=== Le origini e l'epoca romana ===
[[File:MosaicoViaCanoniche.JPG|alt=|thumb|upright=0.8|Mosaici del [[IV secolo]] in via Canoniche]]
Villaggio [[paleoveneti|paleoveneto]] sorto in epoca pre-romana su tre alture poste nei pressi di un'ansa del [[Sile]], in un territorio ricchissimo di risorse idriche, l'antica ''Tarvisium'' divenne [[Municipio (storia romana)|municipio]] all'indomani della sottomissione della [[Gallia Cisalpina]] da parte dei Romani<ref>Adriano Augusto Michieli, Storia di Treviso, pp.19-31.</ref>. La vicinanza ad alcune importanti arterie, come la strada [[Via Postumia|Postumia]], e le stesse vie d'acqua, ne fecero sin dai tempi più antichi un vivace centro commerciale della ''[[Regio X Venetia et Histria|Venetia et Histria]]''<ref>Adriano Augusto Michieli, Storia di Treviso, pp. 37-43.</ref><ref>Storia di Treviso, 1, a cura di Ernesto Brunetta, Tarvisium e Acelum nella Transpadana di Ezio Buchi, pp. 191-272</ref>.
 
=== L'età barbarica e l'alto Medioevo ===
La decadenza del tardo periodo romano dal 284 al 476 si fece sentire anche a Treviso benché, all'indomani della [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] e durante il [[Regno ostrogoto|regno]] di [[Teodorico il Grande|Teodorico]], la città fosse ancora un centro annonario di prim'ordine<ref>Adriano Augusto Michieli, Storia di Treviso, pp. 49-50.</ref>. Contesa nel corso del [[VI secolo]] tra [[Ostrogoti]] e [[Bizantini]], secondo la tradizione la città diede i natali a [[Totila]], glorioso capo militare germanico che vinse i Bizantini proprio alle porte di Treviso<ref>Adriano Augusto Michieli, Storia di Treviso, p. 51.</ref>.
 
Conquistata dai [[Longobardi]], fu eretta a [[Ducato di Treviso|sede]] di uno dei trentasei [[Ducati longobardi|ducati]] del [[Regno longobardo|regno]] e venne dotata di un'importantissima zecca<ref>Adriano Augusto Michieli, Storia di Treviso, pp. 53-57.</ref><ref name="Treviso, 2 pp. 3-35">Storia di Treviso, 2, a cura di Ernesto Brunetta, Dall'età longobarda al Secolo X di Stefano Gasparri, pp. 3-35.</ref>. Quest'ultima continuò a fiorire anche sotto i [[Carolingi]] (sotto i quali il locale vescovo ebbe il titolo di conte), e ancora sotto la [[Serenissima]] vi si coniava il [[bagattino]]<ref>Adriano Augusto Michiel, Storia di Treviso, pp. 59-62.</ref>.
 
=== L'età comunale ===
Fu tuttavia con la rinascita dell'Anno Mille che Treviso, datasi statuti comunali e vinto l'imperatore [[Federico Barbarossa]] accanto alle città delle leghe [[Lega Veronese|Veronese]] e [[Lega Lombarda|Lombarda]], conobbe un notevole sviluppo, ampliandosi nelle dimensioni ed arricchendosi di monumenti e palazzi, che le valsero il soprannome di ''urbs picta''. Il vivere trevigiano divenne sinonimo di vita gaudente e la città si animava di feste e celebrazioni, quali quella del ''Castello d'Amore''. Citata da [[Dante Alighieri]] che vi trascorse parte del suo esilio e da [[Fazio degli Uberti]] nel suo [[Dittamondo]], la città crebbe ulteriormente in ricchezza e fasto per tutto il XII e XIII secolo dotandosi di una delle prime Università ([[1321]]) e contendendo alle limitrofe [[Padova]] e [[Verona]] il ruolo di città principe di quella che, al tempo, veniva chiamata [[Marca Trivigiana]] intendendo con l'espressione buona parte dell'attuale [[Veneto]]<ref>Adriano Augusto Michiel, Storia di Treviso, pp. 73-103.</ref>.
 
=== Dalla Signoria alla Repubblica Veneta ===
In modo analogo alle principali città del Nord Italia, anche Treviso assistette alla crisi del governo comunale ed il successivo passaggio alla signoria. Bisogna tener conto, comunque, che sin dagli inizi il potere era di fatto in mano ad una ristretta oligarchia aristocratica, tra cui spiccavano alcune famiglie quali i [[Tempesta (famiglia)|Tempesta]].
 
La prima casata ad impossessarsi di Treviso fu quella degli [[Ezzelini]], che signoreggiarono tra il [[1237]] ed il [[1260]] con le figure di [[Ezzelino III da Romano|Ezzelino III]] e [[Alberico da Romano|Alberico]]. La città fu quindi preda di nuove lotte intestine tra i [[Guelfi]] filopapali ed i [[Ghibellini]], sostenitori di un riavvicinamento all'[[Impero]], tanto che solo nel [[1283]], a seguito della vittoria dei primi, si assistette ad una decisa ripresa economica e culturale che durera' fino al [[1312]]<ref>Adriano Augusto Michieli, Storia di Treviso, pp. 105-112.</ref>.
 
Della tormentata situazione politica trevigiana di inizio '300, dominata dai [[Collalto]] e dai [[Da Camino]], si interesso' anche [[Dante Alighieri]], il quale dedico' a Treviso il celebre verso n. 47 del canto IX del Paradiso: " e dove Sile e Cagnan s'accompagna / tal signoreggia e va con la testa alta, / che gia' per lui carpir si fa la ragna ". Con queste parole Dante allude a [[Rizzardo II da Camino]], subentrato nel 1306 al padre [[Gherardo III da Camino|Gherardo da Camino]] nella carica di capitano generale di Treviso, e ritenuto di atteggiamento borioso dal sommo poeta. Quest'ultimo verra' assassinato nel 1312 mentre giocava a scacchi in veranda<ref>La Divina commedia, Paradiso a cura di [[Vittorio Sermonti]], Edizioni Scolastiche Bruno Mondador, 2001, pag. 130</ref>.
 
Segui' per la Marca un periodo di guerre e saccheggi che iniziarono nel [[1329]] e continuarono fino al [[1388]]<ref>Adriano Augusto Michieli, Storia di Treviso, pp. 113-148</ref>.
La città venne infatti occupata per circa un decennio anche dagli [[Scaligeri]] ([[1329]]-[[1339]]), e nel [[1339]] si diede spontaneamente alla [[Serenissima]], andandone a costituire il primo possedimento in [[Domini di Terraferma|terraferma]].
Treviso fu tuttavia coinvolta nelle guerre per il primato sulla penisola italiana: la città fu quindi retta per un breve periodo dal [[Sovrano d'Austria|duca d'Austria]] tra il [[1381]] ed il [[1384]] per passare, nel [[1384]] e fino al [[1388]], ai [[da Carrara]].
 
Solo da allora la città tornò definitivamente alla Repubblica di Venezia<ref>Adriano Augusto Michieli, Storia di Treviso, pp. 299-318</ref>.
[[File:MuraTreviso2.JPG|sinistra|miniatura|Tratto delle [[Mura di Treviso|Mura]] cittadine]]
 
=== Il periodo veneziano ===
Finalmente sotto Venezia, Treviso poté godere di un lungo periodo di stabilità e relativo benessere, salvo la parentesi della [[Guerra della Lega di Cambrai]], che vide la costruzione delle attuali [[Mura di Treviso|fortificazioni]] ([[1509]]), e l'assedio imperiale e francese, tolto nel [[1511]]<ref>Storia di Treviso, 3, a cura di Ernesto Brunetta, Treviso in età Moderna: i percorsi di una crisi, pp. 3-128.</ref>. Il territorio trevigiano fu tra le province venete quello più direttamente controllato dalla Serenissima (insieme al Padovano): fu l'unico territorio in cui non vennero mai creati dei vicariati, estromettendo così la consorteria nobiliare cittadina dal controllo diretto del territorio. Al loro posto vennero create una serie di podesterie affidate a rettori veneziani.
 
=== Il periodo postunitario e le due guerre ===
Il 21 ottobre [[1866]], nelle Province Venete si tenne il [[Plebiscito del Veneto del 1866|plebiscito di annessione]] al [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]: a Treviso prevalsero nettamente i "sì" (i "no" [[Risultati del plebiscito del Veneto del 1866#Provincia di Treviso|furono soltanto due]]).
 
Nel corso dell'[[Secolo XIX|Ottocento]], {{Senza fonte|si installarono in città famiglie della borghesia imprenditoriale, di origine «foresta»| nessuna fonte, informazione generica}}che diedero il primo impulso alle industrie locali e al processo di [[inurbamento]] della popolazione contadina. Alla fine del secolo la povertà nelle campagne era dilagante: la [[pellagra]] era all'ordine del giorno e molti ne soffrivano fino ad ammalarsi di mente (la cosiddetta "follia pellagrosa" che causava allucinazioni e deliri); proprio per far fronte a queste difficoltà venne costruito a Treviso il nuovo ospedale psichiatrico provinciale, il [[Ex ospedale psichiatrico Sant'Artemio|Sant'Artemio]]<ref>V. su questo: L. Tosi - R. Frattini - P. Bruttocao (2004) ''S. Artemio: storia e storie del manicomio di Treviso'', CRAL ULSS n° 9 - Provincia di Treviso.</ref>.
A causa di questa difficile situazione economica molti proletari cercarono fortuna altrove, in particolare in [[Brasile]]<ref>Storia di Treviso, 4, a cura di Ernesto Brunetta, La società trevigiana tra Ottocento e Novecento: le classi dirigenti di Livio Vanzetto, pp. 68-99</ref><ref>Storia di Treviso, 4, a cura di Ernesto Brunetta, La società trevigiana tra Ottocento e Novecento: le classi popolari di Ernesto Brunetta, pp. 107-183</ref>.
 
Durante la [[prima guerra mondiale]], Treviso, «città di retrovia», subì diversi bombardamenti aerei da parte degli austriaci. A causa della [[ritirata di Caporetto]], la provincia risultò tagliata in due e migliaia di profughi trevigiani furono evacuati e sparsi in tutta la penisola. A partire dal 1916, come sistema difensivo della città, venne costruito un [[Campo trincerato di Treviso|campo trincerato]]. La ricostruzione e gli ambiziosi progetti urbanistici avviati in seguito, durante il [[Storia dell'Italia fascista|ventennio]], cambiarono in parte l'aspetto della città.
 
Nei primi anni dopo la [[marcia su Roma]], il potere locale restò in mano a personale prefascista. I movimenti cattolici ([[leghe bianche]] e [[cooperative]]), in precedenza molto forti, furono sciolti. Nel [[1938]] [[Benito Mussolini]] visitò la città.
 
I primi anni della [[seconda guerra mondiale]] furono determinanti per lo sviluppo a Treviso, nodo ferroviario molto importante verso l'est, del [[settore terziario]]: proprio per questo, il 7 aprile [[1944]], la città fu pesantemente bombardata dall'aviazione statunitense ([[Bombardamento di Treviso]]).
Il 29 aprile [[1945]] entrarono in Treviso le prime truppe alleate, accolte dai [[partigiani]] che, dopo l'[[8 settembre 1943]], operarono in clandestinità anche nel trevigiano.
[[File:CaSugana2.JPG|thumb|Palazzo [[Ca' Sugana]], municipio di Treviso]]
 
=== Età repubblicana ===
Dopo la [[caduta della Repubblica Sociale Italiana]], la Chiesa tornava ad essere l'interlocutrice e la moderatrice della società trevigiana.
Durante i primi anni di governo della [[Democrazia Cristiana]] furono ricostruiti i più importanti edifici storici distrutti dal bombardamento, venne inoltre migliorata la viabilità e costruiti numerosi alloggi per i senzatetto<ref>Adriano Augusto Michieli, storia di Treviso, pp. 336-340.</ref>.
 
Negli [[anni 1980|anni ottanta]] e [[anni 1990|novanta]], nella provincia di Treviso, grazie alle sue fabbriche, spesso di piccole dimensioni, scoppiò il boom economico che la portò, in pochissimi anni, da zona economica depressa a una delle realtà economicamente più vivaci dell'Italia.
In quegli anni un nuovo soggetto politico appare nella scena veneta, la [[Lega Nord]]: nel [[1994]], dopo anni di amministrazione democristiana, viene eletto sindaco [[Giancarlo Gentilini]], soprannominato "lo Sceriffo".
 
Negli [[anni 2000|anni duemila]] nuove problematiche si affacciano nella società trevigiana: la microcriminalità, la sicurezza sociale, il precariato, l'inquinamento da [[polveri sottili]] nel periodo invernale, la speculazione edilizia.
Nel 2013, dopo essere stata amministrata dalla Lega Nord per circa vent'anni, la città ha eletto per la prima volta una giunta di centro-sinistra, scegliendo come sindaco l'avvocato [[Giovanni Manildo]] ([[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]]).
 
Alle elezioni comunali del giugno 2018 la città torna ad essere amministrata dalla Lega Nord, eleggendo Mario Conte nuovo sindaco.
 
=== Simboli ===
[[File:Treviso-Stemma.svg|thumb|Stemma della città di Treviso]]
Nell'articolo 6 dello Statuto Comunale così è descritto lo [[stemma]] comunale:
{{citazione|Scudo di rosso alla croce d'argento accantonata in capo da due stelle del secondo, di otto raggi, circondato da due rami di quercia e d'alloro, annodati da un nastro dai colori nazionali.}}
 
Nell'[[araldica]] civica italiana, la [[croce araldica|croce]] è tipica delle città aderenti al [[Guelfi e ghibellini|partito guelfo]]; il [[metallo (araldica)|metallo]] argento è di gusto francese perché furono i crociati Francesi ad adottare la croce argentata per distinguersi; le [[stella (araldica)|stelle]] sembrano senza significato se non quello di semplice ornamento di gusto araldico medievale<ref>{{cita libro|cognome= Falco Moretti |nome= Mary |titolo=Stemmi di Comuni e province Venete |editore= Edizioni in Castello |città= Venezia |anno= 1985}}</ref>.
 
Il [[vessillo]] è costituito da una bandiera bianca e azzurra con lo stemma comunale al centro.
 
Treviso ha pure un proprio [[Sigillo di Treviso|sigillo]] di forma ovale nel quale è rappresentata una città turrita e riportate le scritte "''Tarvisium''" e "''Monti, musoni, ponto, dominorque Naoni''". Il [[verso leonino]] rimanda agli antichi domini della città, che avevano come confini le [[Prealpi Bellunesi]], il fiume [[Musone (Veneto)|Muson]], il mare della [[Laguna Veneta]] e il fiume [[Noncello]].
 
=== Onorificenze ===
La città di Treviso è una delle [[città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione]]: è stata infatti insignita della [[Medaglia d'Oro al Valor Militare|medaglia d'oro]] il 13 aprile [[1948]] per i sacrifici sofferti dalle popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]] con la seguente motivazione:
{{Onorificenze
|immagine = Valor militare gold medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia d'oro al valor militare
|collegamento_onorificenza = valor militare
|motivazione = Fiera delle sue tradizioni di libertà che già ne fecero centro attivissimo del Risorgimento Nazionale; supremo baluardo della Patria sulle rive del Piave nella guerra 1915 - 1918; sollevò dalle sventure dell'8 settembre 1943 la fiaccola della resistenza; eccitò alla lotta contro il tedesco invasore; organizzò le prime schiere armate della pianura e della montagna; fu per tutto il periodo della dominazione straniera, l'anima di una resistenza indomabile di popolo e di brigate partigiane, spiegando energie combattive e capacità direttive in tutta la regione veneta. Dilaniata nelle carni dei suoi figli caduti davanti ai plotoni d'esecuzione nemici; distrutta nei suoi edifici; bagnata nelle sue piazze dal sangue di vittime innocenti, lasciò alla storia d'Italia 248 caduti e 144 feriti partigiani; 10.261 internati e deportati politici; 1600 uccisi e 350 feriti per bombardamenti e il ricordo delle epiche gesta della sua insurrezione, allorché il popolo, accorso tra le rovine di 3783 case distrutte, combatté al fianco dei partigiani, unito a loro in un unico slancio di fede e di libertà<ref>[http://www.quirinale.it/onorificenze/DettaglioDecorato.asp?idprogressivo=18877&iddecorato=18424 Le Onorificenze<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
|luogo = Settembre 1943 - aprile 1945
}}
{{Onorificenze
| immagine = Corona di città.svg
| nome_onorificenza = Titolo di Città
| collegamento_onorificenza = Titolo di città
| motivazione = In quanto facente parte delle 9 Città Regie della Venezia, costituite con Patente I.R. nel [[1815]] nel [[Regno Lombardo-Veneto]]
| luogo = Vienna, 7 aprile [[1815]] - l'[[Sovrani d'Austria|Imperatore d'Austria]] [[Francesco II d'Asburgo-Lorena|Francesco I]]
}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:TrevisoStreet.jpg|miniatura|Via [[Calmaggiore]], cuore della Città]]
 
=== Architetture religiose ===
{{Vedi anche|Chiese di Treviso}}
La città di Treviso, legata a una lunga tradizione religiosa e monastica che l'ha interessata per lunghi secoli, conserva molte architetture religiose: dentro le mura sorgono le chiese più antiche e i monasteri superstiti; nei quartieri più moderni, sviluppatisi nel Novecento, sorgono le relative chiese parrocchiali, esempi di architettura religiosa moderna e contemporanea.
* [[Duomo di Treviso|Cattedrale di San Pietro (Duomo)]], principale [[luogo di culto]] di Treviso, sede della [[diocesi di Treviso|diocesi omonima]], è consacrato a [[san Pietro Apostolo]]. Le sue origini risalgono all'[[età paleocristiana]] ([[VI secolo]]), mentre l'edificio attuale fu costruito verso il 1770 in stile [[neoclassico]] da [[Andrea Memmo]] e [[Giannantonio Selva]], seguendo il progetto dell'architetto castellano [[Giordano Riccati]]. Al suo interno, nella cripta, sono custodite le reliquie di [[Liberale d'Altino|San Liberale]], patrono della città. In [[piazza del Duomo (Treviso)|piazza del Duomo]] si trovano anche la [[Chiesa di San Giovanni Battista (Treviso)|chiesa di San Giovanni Battista]], oggi utilizzata come [[battistero]], e l'[[Episcopio (Treviso)|episcopio]], residenza dell'arcivescovo.[[File:Duomo (Treviso) - Interior - Annunciation chapel or Malchiostro.jpg|sinistra|thumb|Cappella Malchiostro con la Pala del [[Tiziano]], all'interno del [[Duomo di Treviso|Duomo]]]][[File:Facciata del duomo.jpg|miniatura|Il [[Duomo di Treviso|Duomo]] di San Pietro Apostolo]]
[[File:Chiesa Convento San Francesco Treviso.jpg|thumb|La [[Chiesa di San Francesco (Treviso)|Chiesa di San Francesco]]|sinistra]]
* [[Chiesa di San Francesco (Treviso)|Chiesa di San Francesco]], un gruppo di frati francescani, inviati da [[Francesco d'Assisi|Francesco]] stesso, giunse a Treviso nel [[1216]] e prese sede nella zona oltre il Cagnan Grande, presso un oratorio dedicato alla Madonna. La comunità divenne presto numerosa tanto che nel [[1231]] cominciarono i lavori di costruzione di una nuova chiesa e del convento, ultimati nel [[1270]]. Nel [[1806]], a seguito della soppressione napoleonica, gli edifici furono adibiti a scopi militari, finché nel [[1928]] non vennero restaurati e riaperti al culto. L'architettura è di transizione tra il [[architettura romanica in Italia|romanico]] e il primo [[gotico italiano|gotico]]. L'interno ha un'unica navata e cinque cappelle laterali. All'interno si possono vedere le tombe di un figlio di [[Dante Alighieri]] e della figlia di [[Francesco Petrarca]].
[[File:San-Nicolò-Treviso-20050528-004.jpg|thumb|Le absidi del [[Chiesa di San Nicolò (Treviso)|Tempio di San Nicolò]] |alt=]]
* [[Chiesa di San Nicolò (Treviso)|Tempio di San Nicolò]], costruito all'inizio del [[XIV secolo]] dai [[Domenicani]] grazie ai 70.000 fiorini lasciati dal papa trevigiano [[papa Benedetto XI|Benedetto XI]], è la chiesa più grande della città, superando anche il Duomo. Nel complesso conventuale annesso, oggi sede del Seminario vescovile, è conservato un importante ciclo di affreschi di [[Tomaso da Modena]]. Degne di nota sono le raffigurazioni di Ugo di Saint-Cher e Nicolò di Rouen, ritenute le prime opere pittoriche a riportare rispettivamente degli [[occhiali]] e una [[lente d'ingrandimento]].
*
* [[Chiesa di San Martino Urbano]], dell'antica cappella (la prima citazione è del [[790]]) rimane oggi solo il campanile: il sacro edificio fu infatti distrutto durante il [[bombardamento di Treviso|bombardamento del 1944]]. L'attuale chiesa fu realizzata dall'architetto Angelo Tramontini, iniziata nel [[1960]] e consacrata il 5 dicembre [[1970]] dal vescovo [[Antonio Mistrorigo]]<ref>{{cita libro | cognome= Pavan | nome= Camillo | titolo= I paesi e la città in riva al Sile. Un secolo di storia del fiume in 142 cartoline | editore= | città= Treviso | anno= 1991 | p= 60}}</ref>.
*La [[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Treviso)|Basilica di Santa Maria Maggiore]] è un luogo di culto cattolico situato nel centro storico di Treviso, sede parrocchiale. La nascita della chiesa di Santa Maria Maggiore risale, secondo la tradizione, ai primissimi tempi dell'[[evangelizzazione]] del territorio trevigiano compiuta da [[Prosdocimo di Padova|san Prosdocimo]], [[Diocesi di Padova|protovescovo di Padova]] e discepolo dell'[[Pietro apostolo|apostolo Pietro]].[[File:4266TrevisoSMariaMaggiore.JPG|miniatura|Facciata della [[Chiesa di Santa Maria Maggiore (Treviso)|Basilica di Santa Maria Maggiore]] ]]
*Fresco di restauro, terminato nel 2015, il [[Tempietto del Beato Enrico]] in Via Canova è nuovamente accessibile al pubblico<ref>[http://www.oggitreviso.it/tempio-del-beato-enrico-restituito-alla-città-di-treviso-112863]</ref>.
 
==== Altre chiese ====
* [[Chiesa di Sant'Agostino (Treviso)|Chiesa di Sant'Agostino]];
* [[Chiesa di San Giovanni Battista (Treviso)|Chiesa di San Giovanni Battista]];
* [[Chiesa di Santa Maria Maddalena (Treviso)|chiesa di Santa Maria Maddalena]];
* [[Chiesa di San Leonardo (Treviso)|chiesa di San Leonardo]];
* [[Chiesa di Sant'Agnese (Treviso)|chiesa di Sant'Agnese]];
* [[Chiesa di Santo Stefano (Treviso)|Chiesa di Santo Stefano]];
* [[Chiesa di San Vito (Treviso)|Chiesa di San Vito]];
* [[Chiesa di Sant'Angelo (Treviso)|Chiesa di Sant'Angelo]], nel quartiere di Sant'Angelo;
* [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Treviso)|Chiesa di Sant'Ambrogio]], nel quartiere di Sant'Ambrogio;
 
==== Chiese sconsacrate ====
* ex [[Chiesa di Santa Caterina (Treviso)|chiesa e convento di Santa Caterina]], ora sede dei Musei Civici;
* ex [[Chiesa di Santa Croce (Treviso)|chiesa di Santa Croce]];
* ex [[Chiesa di Santa Margherita (Treviso)|chiesa di Santa Margherita]];
 
==== Le Canoniche ====
[[File:CanonicheTreviso10.JPG|thumb|Veduta: a sinistra le Canoniche Vecchie, a destra le Canoniche Nuove.]]
Il complesso delle '''Canoniche''' della Cattedrale sorge a sud-est del [[Duomo di Treviso]]. Le Canoniche Vecchie ospitano attualmente il [[Museo diocesano (Treviso)|Museo Diocesano di Arte Sacra]], nelle Canoniche Nuove trova posto la [[Biblioteca capitolare di Treviso]].
 
Il complesso degli edifici di cui fanno parte le Canoniche Vecchie e Nuove è tra i più antichi della città e si trova in un'area in cui, si tramanda, sorgeva il teatro della ''Tarvisium'' romana. Numerosi sono i reperti rinvenuti: la testimonianza più importante è certo la [[Pavimento musivo|pavimentazione musiva]] del [[IV secolo]] visibile in via Canoniche.
 
=== Architetture civili ===
[[File:Palazzo dei Trecento.jpg|thumb|[[Piazza dei Signori (Treviso)|Piazza dei Signori]] e [[Palazzo dei Trecento]], sede del consiglio comunale cittadino]]
* [[Piazza dei Signori (Treviso)|Piazza dei Signori]] e [[Palazzo dei Trecento]], la piazza costituisce il cuore della città e suo centro culturale, storico e sociale. A est della piazza si trova il Palazzo dei Trecento o della Ragione, costruzione nel [[XII secolo]], già sede del [[Consiglio dei Trecento|Maggior Consiglio]]. Una ''cicatrice'' sulle pareti esterne del palazzo ricorda gli importanti danni subiti nel [[1944]], durante il [[bombardamento di Treviso]]. A nord sorgono invece il Palazzo del Podestà (fine [[XV secolo]], facciata rimaneggiata a più riprese fino al [[XIX secolo]]) e la caratteristica [[Torre Civica di Treviso|Torre Civica]], che con 48 metri di altezza è la più alta tra le [[Torri di Treviso|torri]] della città. Poco distante dal palazzo, all'inizio di [[via Calmaggiore]], era collocata un tempo la [[Fontana delle tette]], poi rimossa ed attualmente conservata sotto la loggia del Palazzo dei Trecento.
* Monte di Pietà e Cappella dei Rettori, l'antica sede del [[Palazzo del Monte di Pietà (Treviso)|Monte di Pietà]] si trova nell'omonima piazza, dietro al Palazzo del Podestà. Già sede del [[XIV secolo|trecentesco]] [[Monte dei Pegni]], il palazzo fu ricostruito nel [[1462]], anno in cui i [[Francescani]] proposero l'istituzione del Monte di Pietà, che venne ufficialmente fondata nel [[1496]] grazie all'interessamento del vescovo [[Nicolò Franco (vescovo)|Nicolò Franco]]. All'inizio del [[XVI secolo]] l'edificio fu ingrandito, andando ad inglobare l'odierna chiesa di Santa Lucia e, successivamente ([[1561]]), la chiesa di San Vito. Gli ultimi interventi si ebbero nel [[XVIII secolo|Settecento]], sicché attualmente il palazzo e le due chiese si presentano come un unico complesso con tanto di porticato in comune. A partire dall'inizio del [[XIX secolo]], l'istituzione incominciò ad essere malvista dalle autorità francesi prima e austriache poi. Per le pesanti imposte, il Monte di Pietà abbandonò il progetto di ulteriori ampliamenti e, anzi, ridusse notevolmente la sua attività, tant'è che, nel [[1822]], veniva convertito in [[cassa di risparmio]] (la futura [[Cassamarca]]). All'interno si trova la cappella dei Rettori, pregevole ambiente che conserva affreschi del [[Ludovico Fiumicelli|Fiumicelli]], tele del [[Pozzoserrato]] e [[Cuoio|cuoi]] di [[Cordova]]. Il tema delle decorazioni alludono al soccorso e all'indulgenza. Dal dicembre [[2004]] il Monte di Pietà è stato acquistato dalla [[Fondazione Cassamarca]]. Attualmente ospita uffici di [[UniCredit]] e alcuni esercizi pubblici<ref>[http://www.trevisoinfo.it/palmontedipieta.htm#storia Informazioni da trevisoinfo.it]</ref><ref>[http://www.fondazionecassamarca.it/wps/wcm/connect/fondazione+cassamarca/Italiano/Fondazione/Patrimonio+immobiliare/Immobili+di+proprieta/Monte+di+pieta Informazioni dalla ''Fondazione Cassamarca'']</ref>.
[[File:La Loggia dei Cavalieri.jpg|thumb|La [[Loggia dei Cavalieri]]]]
* [[Loggia dei Cavalieri]], simbolo del potere politico assunto da nobili e cavalieri nel periodo del [[Storia di Treviso#Periodo comunale|Libero Comune]], la Loggia dei Cavalieri è un esempio di romanico trevigiano con influssi dell'eleganza bizantina. Fu costruita sotto la podesteria di Giacomo da Perugia ([[1276]]) come luogo di convegni, conversazioni, giochi.
* Le [[Torri di Treviso]] risalgono, nel loro impianto generale, al [[medioevo]].
* [[Monumento ai caduti (Treviso)|Monumento ai caduti di tutte le guerre]], denominato "Gloria" costituisce un simbolo importante della storia di Treviso. Sorge in Piazza della Vittoria nel centro storico di Treviso, è stato inaugurato nel 1931 alla presenza del [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Re]] ed è stato voluto per rendere onore al sacrificio della città nell'ultima fase della [[Prima guerra mondiale|Grande Guerra]].
* Piazza Rinaldi, deve il proprio nome ai tre palazzi che vi si affacciano, nei secoli residenze della famiglia Rinaldi. Il più antico risale al duecento, quando la famiglia, sfuggita al [[Federico Barbarossa|Barbarossa]], era appena giunta a Treviso. Il secondo palazzo, decorato con curiosi archi ogivali inflessi in una loggia al primo piano, è di epoca quattrocentesca. Il terzo e ultimo palazzo fu costruito nel [[XVIII secolo]]. Nella piazza vi era una "stazione di posta". All'inizio del [[XX secolo|Novecento]] divenne luogo di mercato e di incontro.
A partire dall'anno 2016 Piazza Rinaldi, oggetto di un restyling con la piantumazione di tre alberi di quercia, è divenuta pedonale.
* Ponte de Pria, (''ponte di pietra'') è un ponte addossato alle mura, nel luogo in cui il [[Botteniga]] entra in città e si divide nei diversi ''cagnani''. Qui vi sono delle chiuse, ideate da [[fra' Giocondo]] per inondare i dintorni di Treviso a scopo difensivo.
*Quartiere Latino, presso la confluenza tra [[Sile]] e [[Cagnan|Cagnan Grande]], realizzato dall'architetto [[Paolo Portoghesi]] restaurando l'ex [[Ex ospedale civile di San Leonardo|ospedale di Santa Maria dei Battuti]] (altrimenti detto di San Leonardo), ospita assieme all'ex Distretto Militare il polo universitario cittadino.
[[File:PiazzaSanLeonardo1.JPG|thumb|[[Ca' Spineda]].]]
* [[Villaggio Eden]], la costruzione di questo villaggio operaio è stata voluta, all'inizio del Novecento, dall'industriale [[Graziano Appiani]] con l'intenzione di realizzare un progetto urbanistico e sociale a favore dei moltissimi lavoratori che si trasferivano in città dalle campagne e dai paesi vicini per lavorare nella sua azienda, la ''Fabbrica laterizi e fornaci Sistema Privilegiato della Ditta Appiani & C.'' L'ambizioso progetto, finalizzato a dare concreta applicazione alle idee dell'economista e sociologo [[Giuseppe Toniolo]], si concretizzò in diverse decine di unità abitative per i dipendenti dell'Appiani, nell'[[Teatro Eden|Eden Teatro]], in un caffè ristoratore, una stand per il tiro al piccione e uno spaccio-distilleria. Recentemente in quella zona è sorta l'Area Appiani dell'architetto ticinese [[Mario Botta]] ispirata ai borghi medievali italiani.[[File:River Sile in Treviso.JPG|miniatura|Riviera Garibaldi, vista dell'ex-ospedale e del ponte dell'Università]]
[[File:4255TrevisoPalazzoDolfin.JPG|miniatura|[[Palazzo Dolfin (Treviso)|Palazzo Dolfin]]]]
[[File:Area Appiani, Mario Botta, Treviso.jpg|thumb|Piazza delle Istituzioni - "area Appiani", progetto di [[Mario Botta]]]]
 
==== Palazzi di Treviso ====
* [[Ca' dei Carraresi]];
* [[Ca' da Noal]];
* [[Ca' da Robegan]];
* [[Ca' Sugana]], Palazzo Municipale;
* [[Ca' Spineda]];
* [[Ca' dei Ricchi]];
* [[Palazzo Rinaldi]];
* [[Palazzo Hesperia]];
* [[Palazzo dei Filodrammatici]];
* [[Palazzo Caotorta]];
* [[Episcopio (Treviso)|Episcopio]];
* [[Palazzo dei Trecento]];
* Palazzo del Podestà, sede della [[Prefettura (Italia)|Prefettura]];
* [[Palazzo Pretorio]];
* [[Palazzo Dolfin (Treviso)|Palazzo Dolfin]];
* [[Palazzo Scotti]];
* [[Ex ospedale civile di San Leonardo|Palazzo dell'Università - Ex ospedale civile]];
* [[Palazzo Bomben]];
* [[Palazzo del Tribunale (Treviso)|Palazzo del Tribunale]];
* [[Palazzo Bortolan]], o dell'Umanesimo Latino;
* [[Palazzo Onigo]].
 
=== Architetture militari ===
Il centro storico è ancora parzialmente racchiuso dalla [[Mura di Treviso|cinta muraria]] costruita nel [[1509]] in vista della guerra della [[Repubblica di Venezia]] contro la [[lega di Cambrai]]. Oltre alla costruzione di imponenti mura bastionate e la deviazione di parte del fiume [[Botteniga]], il progetto del frate [[Giovanni Giocondo]], cui il [[Consiglio dei Dieci]] aveva affidato le opere di fortificazione, comportò anche l'abbattimento di diversi edifici, tra i quali parte dell'antico santuario di [[chiesa di Santa Maria Maggiore (Treviso)|Santa Maria Maggiore]]<ref>{{cita libro|Giovanni|Netto|Guida di Treviso. La città, la storia, la cultura e l'arte|2000|LINT Editoriale Associati|Ronchi dei Legionari| capitolo=Itinerario V. La città medievale - 2}}</ref>.
[[File:Porta Santi Quaranta.jpg|miniatura|[[Porta Santi Quaranta]]]]
Alle tre porte monumentali di seguito citate si aggiunsero, nella seconda metà del [[XX secolo]], numerosi varchi.
[[File:PortaSanTomaso3.JPG|thumb|[[Porta San Tomaso]]]]
* [[Porta San Tommaso]], la più maestosa delle tre porte, fu eretta nel [[1518]] dal podestà Paolo Nani (doveva infatti chiamarsi "porta Nana" ed è sovrastata da una statua raffigurante [[San Paolo]]) su progetto, forse, di [[Guglielmo dei Grigi|Guglielmo Bergamasco]]. Il nome rimanda a una vicina chiesa dedicata a [[San Tommaso di Canterbury]], oggi distrutta. Interamente rivestita da elementi decorativi in [[pietra d'Istria]], riprende lo schema degli [[arco trionfale|archi trionfali]] classici.
* [[Porta Santi Quaranta]], garantiva l'accesso da Ovest, è intitolata ai [[Quaranta martiri di Sebaste]], soldati cristiani che, durante la persecuzione di [[Licinio]] in [[Armenia]], si rifiutarono di onorare degli idoli e furono per questo puniti con l'assideramento e il rogo. In periodo risorgimentale la porta assunse il nome di Porta Cavour (la strada che dalla Porta va verso [[Piazza dei Signori (Treviso)|piazza dei Signori]], si chiama tuttora "Borgo Cavour"), per poi tornare all'originaria denominazione. La costruzione è a pianta quadrata e la facciata, in pietra d'Istria, con tre archi di cui quello centrale più ampio sopra il quale spicca il leone marciano.
* [[Porta Altinia]], il nome della porta, che si rivolge a levante è legato alla città romana di [[Altinum|Altino]], dalla quale si poteva giungere attraverso l'attuale [[strada provinciale|provinciale]] "Jesolana". Fu realizzata nel [[1514]] accanto a una precedente porta medievale di cui sussistono le [[volta (architettura)|volte]]. Il suo aspetto, con mattoni a vista e poche decorazioni in pietra, è decisamente più sobrio rispetto alle altre due porte. La parte superiore è sagomata a mo' di torrione con ampi finestroni sulle facciate interna ed esterna, mentre i fronti laterali presentano ancora i fori delle cannoniere.
[[File:Kriegerdenkmal1.jpg|miniatura|Il Monumento ai Caduti, "Gloria" di Arturo Stagliano, in Piazza della Vittoria]]
 
==== Canali ====
Talvolta chiamata "la piccola Venezia", Treviso è bagnata da diversi canali, tutti originati dalla divisione in rami (detti "''cagnani''") del [[Botteniga]]. Il fiume entra in città passando sotto il "Ponte de Pria" (Ponte di Pietra) in corrispondenza del quale vi sono delle chiuse, ideate e fatte costruire da [[Giovanni Giocondo|Fra' Giocondo]]. Altri due rami del Botteniga costeggiano le mura cittadine per immettersi poi, come i "''cagnani''", nel fiume [[Sile]] che lambisce il lato sud del centro storico.
 
Il [[Canale dei Buranelli|Cagnan Medio o canale dei Buranelli]], è una delle più pittoresche diramazioni del Botteniga che caratterizzano il centro storico. Il toponimo si riferisce ad uno dei ponti che attraversa il corso d'acqua, detto appunto ponte dei Buranelli, nei pressi del quale si trova tuttora un edificio cinquecentesco un tempo dimora e magazzino di commercianti provenienti dall'isola lagunare veneziana di [[Burano]].
 
Altro corso d'acqua pittoresco è il Canale della Roggia, da cui deriva il nome dell'omonima via (Via Roggia), che percorre l'ala ovest del centro storico, passa nelle vicinanze di Piazza Duomo e successivamente di Piazza Borsa, per poi confluire nel Sile all'altezza di Riviera Santa Margherita.<gallery>
File:Treviso-canale03.jpg|Il [[Cagnan della Roggia]] o Siletto
File:PescheriaTreviso1.JPG|Cagnan Grando all'altezza della [[Isola della Pescheria|Pescheria]]
File:Molino sul Sile.JPG|Molino sul Cagnan Grando
File:Sile a San Martino.JPG|Le chiuse del Sile al ponte San Martino
File:4292TrevisoCanaleBuranelli.JPG|Il [[canale dei Buranelli]] in centro storico
File:Treviso - Il canale dei Buranelli.jpg|Scorcio del centro storico della città
File:Sile-Treviso-20050528-013.jpg|Riviera Santa Margherita
File:Treviso, Isola della Pescheria.jpg|L'Isola della Pescheria sul [[Cagnan Grande]]
File:4273TrevisoMulino.JPG|Il Mulino della Pescheria
</gallery>'''Fontane'''
 
Già nel [[XIV secolo]] il poeta fiorentino [[Fazio degli Uberti]], nel suo Dittamondo, cantava "''le chiare fontane''" di Treviso ed il "''piacer d'amor che quivi è fino''". L'[[Luigi Bailo|Abate Bailo]], nella propria guida della città del [[1872]], loda la purezza delle acque di Treviso, al punto da scrivere: "''quest'acque meritano che il forestier le gusti, né si dirà di conoscere Treviso, se non si sono gustate le sue acque''"<ref>Luigi Bailo, ''Guida della città di Treviso'', 1872; ''Sorgenti e fontane''</ref>.
 
Le trentatré fontane tutt'oggi presenti all'interno delle mura vennero installate, ad esclusione delle fontane di piazza S. Vito e piazza S. Leonardo e della particolare fontana delle Tette, per motivi di utilizzo domestico. Il rapporto con gli abitanti della via o della piazza era quotidiano e cadenzato dagli eventi legati allo svolgersi della giornata (pranzo, cena, pulizie...).<gallery>
File:FontanaDelleTette1.JPG|[[Fontana delle Tette]]
File:Quartiere Latino.JPG|[[Fontana dell'Ospedale di Santa Maria dei Battuti]]
File:Treviso - Fountain 2.jpg|[[Fontana dell'Ospedale di Santa Maria dei Battuti]]
File:PiazzaSanLeonardo2.JPG|[[Fontana di Piazza San Leonardo]]
File:PiazzaSanVito1.JPG|[[Fontana di Piazza San Vito]]
</gallery>Tra le fontane della città si possono ricordare:
* [[fontana delle Tette]];
* [[fontana di piazza San Leonardo]];
* [[fontana di piazza San Vito]];
* [[fontana dell'Ospedale di Santa Maria dei Battuti]];
* [[fontana di piazza Pola]];
* [[fontana di vicolo Pola]].
 
==== Ville venete ====
[[File:Treviso - Villa Manfrin detta Margherita - Foto di Paolo Steffan.jpg|thumb|Facciata di Villa Manfrin detta "Margherita"]]
Le numerose [[ville venete]] schedate dall'[[IRVV]] nel comune di Treviso coprono un ampio arco temporale, dal [[XVII secolo|XVII]] al [[XIX secolo]]. Particolarmente interessanti sono [[Ca' Zenobio|Ca' Zenobio Alverà Ceccotto]] a Santa Bona e [[Villa Manfrin detta Margherita]] a Sant'Artemio.
 
{{vedi anche|Ville di Treviso}}
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Treviso}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune erano {{formatnum:11779}}, ovvero il {{formatnum:13.9%}} della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2017/index.html|editore=ISTAT|titolo=Bilancio demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2017 per sesso e cittadinanza|accesso=27 luglio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170806142909/http://www.demo.istat.it/bil2016/index.html#|dataarchivio=6 agosto 2017|urlmorto=sì}}</ref>:
 
# [[Romania]] {{formatnum:1440}}
# [[Kosovo]] {{formatnum:1217}}
# [[Cina]] {{formatnum:937}}
# [[Moldavia]] {{formatnum:853}}
# [[Nigeria]] {{formatnum:700}}
# [[Bangladesh]] {{formatnum:674}}
# [[Albania]] {{formatnum:643}}
# [[Ucraina]] {{formatnum:566}}
# [[Marocco]] {{formatnum:469}}
# [[Sri Lanka]] {{formatnum:362}}
 
=== Lingue e dialetti ===
Il dialetto in uso a Treviso e dintorni è un [[lingua veneta|veneto]] con un'impostazione molto simile a quello [[dialetto veneziano|veneziano]]. Le differenze riguardano anzitutto la resa di ''ŏ'' [[lingua latina|latino]] in sillaba libera, che è pronunciato /ɔ/ e non /o/ ("fuoco" è ''fògo'' e non ''fógo'') e nell'evoluzione del suffisso latino -''ĕllus'' che è -''èl'' ("fratello" è ''fradèl'' e non ''fradèo''). La tipicità più evidente è però data dall'[[intonazione (linguistica)|intonazione]], in particolare nelle interrogative in cui si ha l'allungamento dell'ultima [[sillaba]] anche se atona (''qua?'' e ''maja?'' sono pronunciati /'kwaa/ e /'majaa/)<ref>{{cita libro | autore= Alberto Zamboni | curatore= Manlio Cortelazzo | titolo= Guida ai dialetti veneti | editore= CLEUP | città= Padova | anno= 1979 |capitolo= Le caratteristiche essenziali dei dialetti veneti | p= 36 }}</ref><ref>{{cita libro | autore= Luciano Canepari | curatore= Manlio Cortellazzo | titolo= Guida ai dialetti veneti | editore= CLEUP | città= Padova | anno= 1979 |capitolo= I suoni dialettali e il problema della loro trascrizione | p= 77 }}</ref>.
 
Prima della conquista della Serenissima, che diede inizio alla penetrazione culturale veneziana in terraferma, a Treviso si parlava una forma di [[dialetto veneto settentrionale|veneto settentrionale]] affine ai dialetti attualmente in uso nella pedemontana e nel Bellunese<ref>{{cita libro | autore= Gianna Marcato | curatore= Gianna Marcato, Flavia Ursini | titolo= Dialetti veneti. Grammatica e storia | editore= Unipress | città= Padova | anno= 1998 |capitolo= Dialetto, storia, oralità | pp= 14-15 }}</ref>.
 
=== Religione ===
{{Vedi anche|Chiese di Treviso|Parrocchie della diocesi di Treviso}}
La prima confessione religiosa a Treviso è quella [[Chiesa cattolica|cattolica]]. La città è [[Diocesi di Treviso|sede vescovile]] e il territorio comunale è suddiviso in 27 parrocchie comprese nel vicariato urbano.
 
Tra le altre comunità religiose spiccano quella [[musulmana]] e varie confessioni [[Cristianesimo|cristiane]] non cattoliche.
 
=== Qualità della vita ===
<div align="center">
{| class="wikitable"
|- style="background:lightblue"
! Anno
! Qualità della Vita<br />([[Sole 24 Ore]])
! Qualità della Vita<br />([[Italia Oggi]])
! Rapporto Ecosistema Urbano<br />([[Legambiente]])<ref name=qua>Al fine di «sottolineare l'attualità editoriale della ricerca» dal 2003 Legambiente ha preferito nominare il dossier con l'anno in cui viene pubblicato anziché con l'anno dei dati raccolti. Per praticità, qui sono stati riportati i dati relativi all'anno di ricerca e non all'anno di pubblicazione, pertanto i dati 2002 sono quelli riportati nel rapporto 2003, i dati 2003 sono quelli del rapporto 2004 e via dicendo.</ref>
|-
| [[2002]]
| 25°
|
| 62º
|-
| [[2003]]
| 19° <small>(+6)</small>
|
| 69º <small>(-7)</small>
|-
| [[2004]]
| 15° <small>(+1)</small>
| 1°
| 26º <small>(+43)</small>
|-
| [[2005]]
| 26° <small>(-11)</small>
| 16° <small>(-15)</small>
| 53° <small>(-27)</small>
|-
| [[2006]]
| 26° <small>(+0)</small>
|
| 47° <small>(+6)</small>
|-
| [[2007]]
| 29° <small>(-3)</small>
|
| 68° <small>(-21)</small>
|-
| [[2008]]
| 33° <small>(-4)</small>
| 36°
| 78° <small>(-10)</small>
|-
| [[2009]]
| 26° <small>(+7)</small>
| 36° <small>(+0)</small>
| 52° <small>(+26)</small>
|-
| [[2010]]
| 38° <small>(-12)</small>
| 19° <small>(+17)</small>
| 30º <small>(su 43 città "medie")</small>
|-
| [[2011]]
| 17° <small>(+21)</small>
| 10° <small>(+9)</small>
| 27º <small>(su 44 città "medie")</small>
|-
| [[2012]]
| 22° <small>(-5)</small>
| 9° <small>(+1)</small>
|
|-
| [[2013]]
| 26° <small>(-4)</small>
|
|
|}
</div>
Da luglio 2014 si attua su tutto il territorio comunale la [[raccolta differenziata porta a porta]]. Tra i comuni capoluogo di provincia italiani, Treviso è la prima città dove si applica la tariffa puntuale (cioè si paga in base alla quantità di rifiuti prodotti)<ref>{{Cita web|autore = |url = |titolo = Marca riciclona|accesso = http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2014/07/10/news/marca-riciclona-la-regina-d-italia-borso-seconda-brilla-carbonera-1.9576359|editore = la Tribuna di Treviso|data = 10 luglio 2014}}</ref> e la prima per percentuale di rifiuti avviati a recupero (l'85,6% del totale nel 2016)<ref>{{Cita web|autore = |url = |titolo = Comuni Ricicloni|accesso = http://www.ricicloni.it/dossier|editore = Legambiente}}</ref>
 
Inoltre negli anni 2016 e 2017 l'amministrazione comunale ha portato avanti un progetto di graduale pedonalizzazione del centro storico di Treviso. Sono divenute interamente pedonali e precluse al passaggio delle automobili [[Piazza Rinaldi]] e [[Piazza Santa Maria dei Battuti]].
 
== Cultura ==
[[File:LiceoCanova1.JPG|thumb|Sede principale del Liceo "A. Canova"]]
 
=== Istruzione ===
[[File:4228TrevisoIstitutoTecnicoRiccati.JPG|miniatura|L'istituto tecnico "Riccati - Luzzatti"]]
 
==== Scuole ====
Nel comune sono presenti numerose istituzioni prescolastiche, istituzioni scolastiche di primo e secondo grado, inferiore e superiore. Di una certa rilevanza per la città sono il [[liceo ginnasio statale Antonio Canova]], il quale vanta anche un indirizzo linguistico, il liceo scientifico statale Leonardo da Vinci, il [[Liceo statale Duca degli Abruzzi|liceo pluriindirizzo]] "[http://www.ducadegliabruzzitreviso.it/ Duca degli Abruzzi]" oltre al [[Collegio Vescovile Pio X|Collegio vescovile Pio X]], che ospita un liceo scientifico, un liceo classico, e un liceo linguistico. Quest'ultimo vanta inoltre l'unica scuola interamente in inglese della città (Pio X International).
Infine è presente anche il Liceo artistico statale di Treviso<ref>Nella città è presente inoltre l'istituto Canossiano "Madonna del Grappa" dove è prendente un liceo scientifico sportivo.[https://www.liceoartisticotreviso.it]</ref>.
 
==== Biblioteche ====
La [[Biblioteca comunale di Treviso|Biblioteche comunale]] ha cinque sedi, delle quali tre si trovano nel centro storico<ref>Cfr. il sito [http://www.bibliotecatreviso.it/ bibliotecatreviso.it].</ref>. Sono presenti inoltre alcune fondazioni private come il centro documentazione della Fondazione Benetton Studi e Ricerche con annessa la biblioteca,<ref>Cfr. il sito della Fondazione Benetton {{collegamento interrotto|1=[http://www.fbsr.it/fbsr.php/centro_documentazione/_2991 fbsr.it] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}.</ref> a [[Palazzo Caotorta]], la [[Biblioteca Capitolare di Treviso|Biblioteca Capitolare]]<ref>Cfr. il sito [http://www.capitolaretv.it/presenti.asp.htm capitolaretv.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130501120234/http://www.capitolaretv.it/presenti.asp.htm |data=1º maggio 2013 }}.</ref> e la [[Seminario vescovile di Treviso|Biblioteca del Seminario]].<ref>Cfr. il sito della Diocesi [http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/V3_S2EW_CONSULTAZIONE.mostra_pagina?id_pagina=34005&rifi=guest&rifp=guest webdiocesi.chiesacattolica.it].</ref><ref>[http://www.bibliotechetrevigiane.it/template.aspx?pagina=biblioteca_elenco Elenco delle biblioteche della provincia di Treviso] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081025110945/http://www.bibliotechetrevigiane.it/template.aspx?pagina=biblioteca_elenco |data=25 ottobre 2008 }}</ref> Anche il Liceo Canova dispone di un'interessante biblioteca al piano terra della sua sede principale, in Via San Teonisto.
[[File:Riviera Garibaldi.JPG|miniatura|Il polo universitario della città]]
 
==== Università ====
Già nel [[1231]] la città era alla ricerca di un medico che fosse in grado di tenere un corso a Treviso, è invece del [[1269]] la nomina del canonico Florio de' Dovari da [[Cremona]], probabilmente il primo professore di diritto.
Nel [[1313]]-[[1314]] si ha notizia che il Comune garantiva la presenza di due docenti di diritto, un ordinario ed uno straordinario, un terzo doveva insegnare diritto canonico ed il quarto medicina.
 
Benché dunque la città potesse vantare un proprio ateneo in periodo medievale, solo di recente le [[Università di Padova]], [[Università Ca' Foscari|"Ca' Foscari"]] e lo [[IUAV]] di [[Venezia]] hanno qui stabilito proprie sedi distaccate, dando nuovamente a Treviso dignità di "città universitaria".
 
Le lezioni si svolgono presso l'[[Ex ospedale civile di San Leonardo|ex Ospedale dei Battuti]] e l'ex Distretto Militare.
 
==== Musei ====
Oltre a diversi musei, la città offre importanti spazi espositivi quali [[Palazzo dei Trecento]], sede del Consiglio comunale<ref>Il Presidente [[Antonio Segni|Segni]] inaugura la mostra “''Cima da Conegliano''”, 26 agosto - 11 novembre 1962 {{collegamento interrotto|1=[http://www2.regione.veneto.it/cultura/fondi-fotografici/images/tv_26_09_b.jpg] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref>, [[Ca' dei Carraresi]], di proprietà di [[Fondazione Cassamarca]]<ref>Cfr. il sito [http://www.marcadoc.it/musei/casacarraresi.htm marcadoc.it], frequentemente aggiornato con riferimenti alle mostre temporanee ospitate negli spazi di Ca' dei Carraresi.</ref>, e [[palazzo Bomben]], sede della [[Fondazione Benetton Studi e Ricerche]]<ref>Cfr. il sito della Fondazione Benetton [http://www.fbsr.it/fbsr.php/spazi_bomben/spazi_Bomben_2885 fbsr.it]</ref>.
[[File:SantaCaterina4.jpg|thumb|Il complesso museale di Santa Caterina]]
*[[Musei civici di Treviso|Musei Civici]], inaugurati nel [[1879]] con il nome di Museo Trivigiano, si articolano oggi in tre sedi: il [[Museo civico Luigi Bailo|Museo Bailo]], riaperto nell'autunno [[2015]] dopo un restauro iniziato nel [[2003]], intitolato al fondatore e primo conservatore [[Luigi Bailo]]; il [[complesso di Santa Caterina]]; il [[complesso di Ca' da Noal|complesso di Ca' da Noal, Casa Robegan e Casa Karwath]], acquisito nel [[1935]] dal comune<ref>{{Cita web|url=http://www.museicivicitreviso.it/|titolo=Musei Civici di Treviso|accesso=20 giugno 2017}}</ref>. Le varie sezioni conservano reperti ritrovati nella città stessa o nei dintorni, datati dal [[II millennio a.C.]] all'[[Alto Medioevo]], opere d'arte dal [[Rinascimento]] al [[XX secolo|Novecento]] ([[Giovanni Bellini]], [[Paris Bordon]], [[Lorenzo Lotto]], [[Tiziano Vecellio|Tiziano]], [[Rosalba Carriera]], [[Giambattista Tiepolo|Giambattista]] e [[Giandomenico Tiepolo]], [[Francesco Guardi]], [[Pietro Longhi]], [[Medoro Coghetto]], [[Sante Cancian]], [[Guglielmo Ciardi]], [[Arturo Martini]], [[Francesco Podesti]], [[Gino Rossi (pittore)|Gino Rossi]]).[[File:CaDeiCarraresi2.JPG|thumb|Complesso museale di [[Ca' dei Carraresi]]]]
* [[Museo nazionale Collezione Salce]], inaugurato nel [[2017]], raccoglie la collezione di manifesti di [[Ferdinando Salce|Nando Salce]], donati allo stato alla sua morte nel [[1962]], e oggi conservati presso il [[Chiesa di Santa Margherita (Treviso)|Complesso di Santa Margherita]], mentre la sede museale è il [[Chiesa di San Gaetano (Treviso)|Complesso di San Gaetano]], che espone a rotazione i materiali grafici in mostre temporanee<ref>{{Cita web|url=http://www.collezionesalce.beniculturali.it|titolo=Museo nazionale Collezione Salce|accesso=20 giugno 2017}}</ref>.
* [[Museo Etnografico Provinciale]], inaugurato nel [[2002]] e allestito nel complesso architettonico rurale delle Case Piavone, il cui nucleo originale risale alla fine del [[XVII secolo|Seicento]], si trova all'interno del [[Parco dello Storga|Parco naturale]] del fiume [[Storga]], alla periferia Nord di Treviso. I vari edifici, restaurati e trasformati in struttura polifunzionale, sono sede inoltre del [[Gruppo Folcloristico Trevigiano]], dedicato parimenti alla salvaguardia e alla promozione della cultura locale<ref>{{Cita web|url=http://museo.provincia.treviso.it|titolo=Museo Etnografico Provinciale|accesso=20 giugno 2017}}</ref>.
* [[Museo diocesano (Treviso)|Museo Diocesano]], inaugurato nel [[1988]], il museo è ospitato nell'edificio comunemente detto le [[Canoniche (Treviso)|Canoniche Vecchie]] ([[XII secolo]]), antica sede dei canonici della [[Duomo di Treviso|cattedrale di San Pietro apostolo]]<ref>{{Cita web|url=http://www3.diocesitv.it/treviso/s2magazine/index1.jsp?idPagina=6530|titolo=Museo Diocesano di Treviso|accesso=20 giugno 2017}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.amei.biz/musei/museo-diocesano-di-arte-sacra-di-treviso|titolo=Associazione Musei Ecclesiastici Italiani|accesso=20 giugno 2017}}</ref>.
* [[Musei del Seminario vescovile di Treviso|Musei del Seminario vescovile]], nel soppresso convento [[Ordine domenicano|domenicano]] annesso alla [[Chiesa di San Nicolò (Treviso)|Chiesa di San Nicolò]], sede dal [[1840]] del [[Seminario di Treviso|Seminario vescovile]], sono ospitate le collezioni del Museo zoologico intitolato a Giuseppe Scarpa, dottore in scienze naturali che donò nel [[1914]] la propria [[Collezione Giuseppe Scarpa|collezione di animali]], e il Museo etnografico degli Indios Venezuelani ([[Piaroa]], [[Makiritare]], Panare, [[Warao (popolo)|Warao]] e [[Motilon]]), nato grazie all'apporto del sacerdote Dino Grossa<ref>Cfr. la [http://www.marcadoc.com/musei/ lista dei musei] della provincia di Treviso sul sito marcadoc.com.</ref><ref>Giannantonio Zanata, Francesco Mezzavilla, Giuseppe Benetton ''{{collegamento interrotto|1=[http://www.msn.ve.it/supplementi/suppl/uploaded/05%20suppl62%20Zanata%20et%20al.pdf Le collezioni di vertebrati di Giuseppe Scarpa presso il Seminario vescovile di Treviso] |date=gennaio 2018 |bot=InternetArchiveBot }}''.</ref><ref>Laura Laurencich Minelli, Michele Colella, Carolina Orsini, ''[http://www2.diocesitv.it/capitolaretreviso/files/Fcampagn/CATCAMPAGNERVOL2.pdf Collezione precolombiana Campagner] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130922094947/http://www2.diocesitv.it/capitolaretreviso/files/Fcampagn/CATCAMPAGNERVOL2.pdf |data=22 settembre 2013 }}'', dal sito della Biblioteca Capitolare di Treviso.</ref>.<gallery perrow="4">
File:BailoTreviso2.jpg|[[Museo civico Luigi Bailo]]
File:CaDaNoal3.JPG|[[Ca' da Noal]]
File:CaDaRobegan1.JPG|[[Ca' da Robegan]]
File:SeminarioTreviso1.JPG|Musei del Seminario Vescovile
</gallery>
 
=== Media ===
I quotidiani storici cittadini sono ''[[La Tribuna di Treviso]]'' e l'edizione locale de ''[[Il Gazzettino]]''. Anche il ''[[Corriere della Sera]]'', da alcuni anni pubblica un'edizione locale: il ''[[Corriere del Veneto]]'', edizione Treviso-[[Belluno]].
 
Recentemente si sono diffusi anche nuovi quotidiani on line, come [[Treviso Today]] e [[Oggi Treviso]]
 
Tra le emittenti [[Radio (mass media)|radiofoniche]] locali si possono ricordare le stazioni del gruppo di Roberto Zanella con sede in [[Castelfranco Veneto]] (radio Birikina, radio BellaeMonella, radio Piterpan, Radio Marilù, radio Sorriso e Radio Gelosa).
È presente anche Erreci radio Conegliano, [[Radio Veneto Uno]], Radio Asolo international e [[Radio Voce della Speranza|Rvs]].
 
In provincia di Treviso ha sede l'[[emittente televisiva]] [[Antenna Tre Nordest]] e l'[[emittente televisiva]] [[Rete Veneta]] (redazione di Treviso).
 
=== Cinema e Teatri ===
{{vedi anche|Teatri di Treviso}}
[[File:Facciata Teatro Comunale.jpg|miniatura|Facciata del [[Teatro comunale Mario Del Monaco|Teatro comunale "Mario Del Monaco"]] ]]
[[File:Teatro Comunale "Mario Del Monaco" di Treviso - Sala teatrale..jpg|miniatura|L'interno del [[Teatro comunale Mario Del Monaco|teatro]]|280x280px]]
In città furono operanti, oltre agli storici teatri Santa Margherita, [[Teatro Onigo|Onigo]] e Dolfin, il teatro Sociale (ex Ariston)<ref>''[http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2012/03/20/news/ariston-70-box-garage-all-ex-teatro-1.3704644 riston, 70 box garage all'ex teatro]'', [[la Tribuna di Treviso]], 20 marzo 2012.</ref>, il cinema Hesperia di piazza Crispi<ref>''[http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2011/08/31/news/hesperia-restyling-dopo-8-anni-1.1103020 Hesperia, restyling dopo 8 anni]'', [[la Tribuna di Treviso]], 31 agosto 2011.</ref>, nel quale presero avvio, nel 1945, le proiezioni del primo [[Cine Club]] italiano, quello di Treviso appunto, il cinema Astra, già teatro Ruberti di via Carlo Alberto<ref>''[http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2012/11/15/news/ex-cinema-astra-parte-il-gran-recupero-1.6035912 Ex cinema Astra, parte il gran recupero]'', [[la Tribuna di Treviso]], 15 novembre 2012.</ref>, l'Edison, l'antico teatro Garibaldi, situato tra vicolo Rialto e vicolo XX Settembre<ref>''[http://www2.regione.veneto.it/videoinf/giornale/newgiornale/69/cinema.htm Le sale cinematografiche lasciano i centri storici per le periferie] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100331184520/http://www2.regione.veneto.it/videoinf/giornale/newgiornale/69/cinema.htm |data=31 marzo 2010 }}'', dal sito regione.veneto.it.</ref>, il cinema teatro Embassy situato nei pressi di Largo Porta Altinia ed il cinema multisala Corso, unico cinema attualmente attivo nel centro della città. Al di fuori delle mura incontriamo il cinema Edera che dedica la sua attività soprattutto alla proiezione di film d'essai.
 
Teatri in attività:
* [[Teatro comunale Mario Del Monaco]];
* [[Teatro Eden]];
* [[Teatro delle Voci]], ex La Perla;
* [[Teatro Sant'Anna]], gestito dal [[Gruppo Alcuni]];
* [[Teatro del Pane]];
* Cinema-teatro Embassy;
* Multisala Corso.
 
=== Musica ===
Anche grazie alla richiesta dei nobili veneziani che trascorrevano il periodo di villeggiatura nei dintorni di Treviso, a partire dalla fine del XVII secolo aprirono in città alcuni teatri d'opera. Rimane a tutt'oggi il Teatro Comunale, dal [[2011]] intitolato al tenore [[Mario Del Monaco]]. La sala attuale, fatta ricostruire sulle ceneri dell'antico teatro Onigo dalla società dei palchettisti, fu inaugurata nel [[1869]]. Il teatro, rilevato dal Comune nel 1930, è stato sede per molti anni di un rinomato "Autunno musicale". Le opere più rappresentate furono quelle degli autori italiani del XIX e XX secolo, ma anche gli autori russi e francesi ottennero buona accoglienza (a Treviso si ebbe, in particolare, la seconda italiana di ''[[Boris Godunov (opera)|Boris Godunov]]'' dopo la prima della [[Teatro alla Scala|Scala]]). Tra gli artisti che calcarono le scene del Teatro Comunale si possono ricordare [[Enrico Caruso]], che ha cantato a Treviso la sua prima ''[[Tosca (opera)|Tosca]]'' (1900), [[Toti Dal Monte]], [[Mario Del Monaco]], [[Katia Ricciarelli]], la quale si esibì qui per la prima volta nel ''[[Trovatore]]'' (1970) ed in ''[[Otello]]'' (1971).<ref>Harold Rosenthal, John Warrack, ''Dizionario enciclopedico dell'opera lirica'', edizione italiana a cura di Luciano Alberti, 1991; voce ''Treviso''.</ref>
 
Concesso in gestione ad un ente strumentale di [[Fondazione Cassamarca]], il Teatro Comunale “Mario Del Monaco” ospita, oltre alla rinnovata stagione sinfonica e lirica, un importante concorso per cantanti d'opera dedicato al soprano Toti Dal Monte (fra i vincitori: Garbis Boyagian, [[Ghena Dimitrova]], [[Ferruccio Furlanetto]], [[Simone Alaimo]]).
 
Il Teatro Del Monaco ospita anche il concerto di capodanno, ogni 1 gennaio, che rappresenta un appuntamento musicale molto seguito dai trevigiani e che registra sempre il tutto esaurito.
 
In città si svolge inoltre uno dei maggiori festival nazionali dedicati alla musica antica per [[Organo (strumento musicale)|organo]], il "Festival Organistico Internazionale".<ref>Cfr. il sito [http://www.organidimarca.it/index.php?pag=organi&lang=ita organidimarca.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121103171740/http://www.organidimarca.it/index.php?pag=organi&lang=ita |data=3 novembre 2012 }}.</ref> e il "Festival chitarristico Internazionale delle due città Treviso - Roma", importante manifestazione che si svolge in contemporanea anche a [[Roma]], da cui il nome.<ref>[http://www.musikrooms.com/?page_id=23 musikrooms.com].</ref>
Da molti anni nella prima settimana di luglio si tiene il "Festival musicale Suoni di Marca", con concerti e stand gastronomici nella cornice delle mura cittadine.<ref>[http://www.suonidimarca.it/ suonidimarca.it]</ref>
 
L'associazione Treviso Ricerca Arte, con sede a Cà Dei Ricchi, dal 2014 ospita una rassegna di musica Jazz dal nome ''TRAcce di Jazz''.<ref>[http://www.trevisoricercaarte.org/index.php?option=com_content&view=article&id=391:tracce-di-jazz&catid=38:incontri]</ref>. La rassegna ha stretto collaborazioni con il jazz festival della città [[Treviso Suona Jazz]]<ref>[http://www.oggitreviso.it/magia-del-jazz-conquista-città-163513]</ref>.
 
La città è sede di numerosi cori polifonici e popolari (tra cui il [[coro Stella Alpina]]) e di alcune bande (Banda musicale "Domenico Visentin", nata nel [[1963]]). Nel 2012 Treviso ha ospitato il 7° [[Festival della coralità veneta]].
 
Treviso ha dato i natali a [[Giuliano Carmignola]] uno dei più famosi violinisti in attività, [[Andrea Vettoretti]], chitarrista classico di fama internazionale, e [[Francesco Artusato]], chitarrista di fama internazionale noto per essere membro dei gruppi [[All Shall Perish]] e [[Devil You Know]].
 
=== Cucina ===
{{vedi anche|cucina trevigiana}}
[[File:Tiramisu Fanes.jpg|thumb|upright=0.8|[[Tiramisù]], tipico dolce trevigiano]]
[[File:Radicchio Rosso di Treviso tardivo.jpg|miniatura|Il [[Radicchio Rosso di Treviso]]]]
Andando con ordine, il più tipico degli antipasti è la [[soppressa]], [[insaccato]] morbido tagliato a fette spesse, di solito accompagnata da [[polenta]] e radicchio.
Tra i primi si possono menzionare i "''risi''" (con i fegatini o accompagnati da verdure di stagione come asparagi, radicchio, piselli o "''bisi''"...) e le minestre (in particolare il semplice brodo di cappone con i tortellini, la zuppa di fagioli e la ''[[sopa coada]]'').
Quanto ai secondi spiccano le carni con le piume: la faraona arrosto con "''pevarada''" (una salsa di fegatini e pasta d'acciughe), il bollito di gallina, l'oca (spesso condita con il sedano), l'anatra allo spiedo e il cappone in umido. Non manca il pesce di acqua dolce ed in particolare l'anguilla, "''bisatto''" in dialetto, fritta oppure in umido con polenta, i gamberi di acqua dolce, la trota e lo [[stoccafisso]] (a Treviso e nel Triveneto chiamato comunemente "baccalà").
Anche le verdure, in particolare il famoso [[radicchio Rosso di Treviso]],<ref>[http://www.coldiretti.it/aree/ambiente/mangiosano/Disciplinari%20IGP/Disciplinare%20Radicchio%20Rosso%20di%20Treviso.htm Disciplinare di produzione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121105114111/http://www.coldiretti.it/aree/ambiente/mangiosano/Disciplinari%20IGP/Disciplinare%20Radicchio%20Rosso%20di%20Treviso.htm |data=5 novembre 2012 }} dal sito di [[Coldiretti]].</ref> sono spesso protagoniste della tavola trevigiana.
Benché la provincia sia ricca di formaggi ([[Montasio]], [[Asiago (formaggio)|Asiago]], [[Taleggio (formaggio)|Taleggio]], [[Morlacco (formaggio)|Morlacco]]), il più tipico è forse la morbida [[casatella trevigiana]], un formaggio fresco a [[denominazione di origine protetta]] preparato con latte di mucca pastorizzato.
Tra la frutta più coltivata in provincia vi sono il [[marrone di Combai]], la ciliegia, specie dei [[colli Asolani]], e l'uva.
Il dolce più caratteristico è sicuramente il [[Tiramisù]], secondo la tradizione preparato per la prima volta nel ristorante “Alle Beccherie”.<ref>[http://www.tiramesu.it/ Tiramisù - il Tiramesù by LOLI Roberto Linguanotto<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>Vin Veneto: rivista trimestrale di vino, grappa, gastronomia e varia umanita del Veneto", Treviso, 1981, n. 01 anno VIII.</ref> Si possono poi ricordare la "''torta fregolotta''" e i dolci stagionali quali le frittelle, i [[Chiacchiere|crostoli]] e le [[Castagnole (dolce)|castagnole]] carnevalizi, la pasquale "''fugassa con le mandorle''", le [[Dolci dei morti#Biscotti|Favette dei Morti]].
 
Il vino bianco più famoso è certamente il [[Prosecco (vino)|Prosecco]], al quale si possono affiancare il [[Tai (vino)|Tocai]], il [[Piave verduzzo|Verduzzo]], il [[Pinot]] bianco e grigio e lo [[Chardonnay]] per quanto riguarda i bianchi e i rossi [[Cabernet]], il [[Merlot]], il [[Pinot nero]] e il [[Raboso]].<ref>[http://www.cantinedimarca.it/ cantinedimarca.it].</ref>
 
=== Eventi ===
Tra i numerosi festival organizzati all'interno della città sono citati: l'[[Home Festival]] che costituisce il festival musicale più grande d'Italia, i Suoni di Marca e il Treviso Comic Book Festival. La città ha ospitato inoltre le [[Adunata nazionale degli alpini|Adunate nazionali degli alpini]] del 1967, del 1994, e quella del 2017<ref>{{Cita web|url=http://www.difesa.it/Primo_Piano/Pagine/Adunata-Nazionale-degli-Alpini.aspx|titolo=90ª Adunata Nazionale degli Alpini|sito=www.difesa.it|accesso=17 agosto 2017}}</ref>.
 
Negli ultimi anni hanno acquisito sempre crescente popolarita' le iniziative della sezione cittadina del [[Fondo Ambiente Italiano]], soprattutto in occasione delle Giornate di Primavera che si tengono nel mese di Marzo e per la [[Fai Marathon]] che si tiene in autunno.
 
Dal 2015, inoltre, Treviso ospita un festival jazz denominato [[Treviso Suona jazz]]. La manifestazione dura sette giorni e si tiene in genere alla fine del mese di maggio. Il Festival si caratterizza per la collaborazione con alcuni Conservatori di musica Veneti, e ha portato in città artisti jazz come [[Enrico Pieranunzi]], [[Steve Kuhn]], [[Logan Richardson]], [[Marco Tamburini]], [[Mauro Ottolini]], [[Francesco Bearzatti]], [[Roberto Gatto]].
 
== Geografia antropica ==
=== Urbanistica ===
{{vedi anche|Urbanistica di Treviso}}
[[File:Treviso-Map.svg|thumb|Mappa del Centro Storico]]
Il centro storico della città, tutt'oggi racchiuso dalle [[Mura di Treviso|mura rinascimentali]], mantiene in buona parte il tipico impianto urbanistico [[Medioevo|medioevale]], caratterizzato da strade strette e dall'andamento irregolare.
 
Scavi archeologici hanno permesso di identificare in questa direttrice l'antico [[cardo (urbanistica)|cardo]] massimo della ''Tarvisium'' romana<ref>Adriano Augusto Michieli, ''Storia di Treviso'', p. 35.</ref>.
Si ritiene che il [[decumano]] sia, invece, da identificare nell'attuale via Martiri della Libertà; il punto di incrocio, e probabile sede del [[Forum (luogo)|foro]], corrisponde dunque all'attuale piazza Carducci, nei pressi della [[loggia dei Cavalieri]], ([[Stradario di Treviso]]).
 
=== Frazioni e suddivisioni amministrative ===
Al comune di Treviso non appartengono ufficialmente delle [[frazione geografica|frazioni]], ma attorno al centro storico gravitano vari quartieri e sobborghi che spesso prendono il nome dalla parrocchia presente. Prima della legge n. 42/2010, che ha soppresso le [[Circoscrizione di decentramento comunale|circoscrizioni]] nei comuni con meno di 250 mila abitanti, il territorio comunale era così suddiviso:
* circ. A "Centro storico" - centro storico, Santi Quaranta, Oltrecagnan, Fra' Giocondo;
* circ. B "Est" - [[Sant'Ambrogio di Fiera|Fiera]], Selvana, [[Santa Maria del Rovere]];
* circ. C "Nord" - [[Monigo]], San Liberale, San Paolo, Santa Bona, [[San Pelaio]];
* circ. D "Ovest" - [[Canizzano]], [[Sant'Angelo (Treviso)|Sant'Angelo]], [[San Giuseppe (Treviso)|San Giuseppe]];
* circ. E "Sud" - [[San Lazzaro (Treviso)|San Lazzaro]], [[San Zeno (Treviso)|San Zeno]], [[Sant'Antonino (Treviso)|Sant'Antonino]].
 
Si contano, in aggiunta, numerose località minori delle quali citiamo il Chiodo (cinta extramuraria a nord), [[Sant'Artemio (Treviso)|Sant'Artemio]], Villapendola (un'isola tra il Sile e il Sil Morto, di fronte a Fiera), la [[Ghirada]] (la cosiddetta "città dello sport", a sud di San Lazzaro) e parte dell'abitato di [[Frescada]] (''"Frescada Vecchia"'').
 
=== Variazioni ===
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1920 aggregazione della frazione [[Monigo]] staccata dal comune di [[Paese (Italia)|Paese]] (Censimento 1911: pop. res. 1333)<ref>Fonte: ISTAT - Unità amministrative, variazioni territoriali e di nome dal 1861 al 2000 - ISBN 88-458-0574-3</ref>.
 
== Economia ==
=== Agricoltura ===
{{...|centri abitati}}
 
=== Artigianato ===
{{...|centri abitati}}
A Treviso sono diffuse e rinomate le produzioni [[artigianato|artigianali]] di [[ceramica|ceramiche]] e di [[porcellana|porcellane]], oltre alla lavorazione della [[paglia]] e del [[vimini]].<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=1 | p=18}}</ref>
 
=== Industria ===
{{...|centri abitati}}
 
=== Servizi ===
{{...|centri abitati}}
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
{{vedi anche|Stradario di Treviso|strade provinciali della provincia di Treviso}}
 
==== Autostrade ====
* Treviso è toccata ad est dall'[[Autostrada A27 (Italia)|Autostrada A27]] Venezia ([[Mestre]])-Belluno, con uscite Treviso Sud e Treviso Nord;
* La città è servita anche dall'[[Autostrada A4 (Italia)|Autostrada A4]] Torino-Milano-Venezia-Trieste ([[Passante di Mestre]]), tramite l'uscita di Preganziol, situata a circa nove chilometri a sud della città.
[[File:Circonvallazione treviso.JPG|miniatura|Tratto della [[Tangenziale di Treviso]]]]
 
==== Strade statali ====
* La [[Strada statale 13 Pontebbana]] collega Treviso verso nord con [[Conegliano]], [[Sacile]], [[Pordenone]], [[Udine]] e terminando a [[Tarvisio]];
* La [[Strada statale 13 Pontebbana]] a sud prende il nome di [[Terraglio|Strada statale 13 Terraglio]] che collega Treviso con [[Mestre]] e [[Venezia]] passando per [[Mogliano Veneto]];
* La [[Strada statale 53 Postumia]] collega Treviso a [[Vicenza]] e [[Portogruaro]], passando per [[Castelfranco Veneto]], [[Cittadella (Italia)|Cittadella]] e [[Oderzo]]. Nel tratto da sud-est a sud-ovest della città la strada diventa la [[Tangenziale di Treviso]], a due corsie per senso di marcia.
 
==== Strade Regionali ====
* La [[Strada statale 348 Feltrina|Strada regionale 348 Feltrina]], collega Treviso a [[Feltre]] passando per [[Montebelluna]];
* La [[Strada statale 515 Noalese|Strada regionale 515 Noalese]], collega Treviso a [[Padova]] passando per [[Noale]];
* La strada regionale 89 "Treviso Mare" che collega la città di Treviso con la nota località marittima di [[Jesolo]] e le vicine [[San Donà di Piave]] ed [[Eraclea]].
[[File:Treviso FS.JPG|miniatura|Facciata della [[stazione di Treviso Centrale]] in piazzale Duca d'Aosta]]
 
=== Ferrovie ===
La [[stazione di Treviso Centrale|stazione ferroviaria di Treviso Centrale]], è una delle stazioni più importanti della Regione ed è attraversata da sei linee ferroviarie:
* La [[Ferrovia Venezia-Udine|linea ferroviaria Venezia-Udine]] è la linea principale: oltre a collegare Treviso con [[Venezia]] e [[Udine]], alcuni treni proseguono per [[Trieste]] e altri per [[Milano]] e [[Verona]] o per [[Roma]], [[Bologna]], [[Firenze]], via [[Mestre]].
* La [[Ferrovia Montebelluna-Treviso|linea ferroviaria Montebelluna-Treviso]] collega Treviso con [[Montebelluna]]; alcuni treni proseguono per [[Stazione di Feltre|Feltre]], collegando quindi Treviso con la [[Val Belluna]].
* La [[Ferrovia Vicenza-Treviso|linea ferroviaria Vicenza-Treviso]] collega Treviso con [[Vicenza]] passando per [[Castelfranco Veneto]]; altri treni, a Castelfranco, si inseriscono sulla [[Ferrovia Trento-Venezia|linea della Valsugana]] collegando direttamente Treviso con [[Stazione di Padova|Padova]] e [[Bassano del Grappa]].
* La [[Ferrovia Treviso-Portogruaro|linea ferroviaria Treviso-Portogruaro]] collega Treviso con [[Portogruaro]] passando per [[Oderzo]] e [[Motta di Livenza]].
* La linea ferroviaria Treviso - [[Belluno]], passando per [[Montebelluna]] e [[Feltre]].
* La linea ferroviaria Treviso-[[Padova]], passando per [[Castelfranco Veneto]] e [[Camposampiero]].
Sono stati soppressi, invece, i collegamenti diretti tra Treviso e [[Stazione di Vittorio Veneto|Vittorio Veneto]], [[Stazione di Ponte nelle Alpi-Polpet|Ponte nelle Alpi]] e [[Stazione di Calalzo-Pieve di Cadore-Cortina|Calalzo]]: i passeggeri che intendono recarsi da Treviso alle Prealpi vittoriesi o alle montagne del [[Cadore]] devono necessariamente cambiare a [[Stazione di Conegliano|Conegliano]].
 
=== Aeroporti ===
[[File:Aeroporto di Treviso A Canova.jpg|miniatura|Esterno dell'[[Aeroporto di Treviso-Sant'Angelo]] ''Antonio Canova'']]
La città è servita dall'[[Aeroporto di Treviso-Sant'Angelo]], intitolato ad [[Antonio Canova]] e posto a circa 5&nbsp;km dal centro, che insieme all'[[Aeroporto di Venezia-Tessera]] costituisce il terzo polo aeroportuale d'[[Italia]], serve le principali città italiane ed europee nel 2017 ha superato per la prima volta i 3 milioni di passeggeri. A circa 10&nbsp;km a ovest di Treviso si trova l'[[Aeroporto di Treviso-Istrana|Aeroporto Militare di Treviso-Istrana]], sede del [[51º Stormo]] dell'[[Aeronautica Militare (Italia)|aeronautica militare italiana]].
 
=== Mobilità urbana ===
I servizi di autolinee urbani e extraurbani sono svolti a cura della società [[Mobilità di Marca]]<ref>[http://www.mobilitadimarca.it/azienda Mobilità di Marca - sito aziendale]</ref>. Il centro storico e tutto il territorio comunale sono serviti da 13 linee urbane [[Mobilità di Marca|MOM]], servizio svolto in passato dall'azienda cittadina [[ACTT]]. Treviso dispone di un'autostazione, centro del trasporto extraurbano della provincia, dalla quale si diramano le linee [[Mobilità di Marca|MOM]] dirette verso tutti gli abitati della provincia ed estese anche verso altre località al di fuori della [[Provincia di Treviso]].
[[File:Autobus BredaMenarinibus Avancity MOM - Mobilità di Marca 9 San Paolo.jpg|miniatura|Autobus cittadino]]
Fra il [[1910]] e il [[1938]] operò la [[rete tranviaria di Treviso]], costituita da tre linee urbane a trazione elettrica e integrata rispetto a [[Rete tranviaria di Mestre (1891-1938)|quella di Mestre]], rappresentando sin dall'origine il prolungamento urbano della tranvia extraurbana Mestre-Treviso. Tali impianti in seguito furono sostituiti da una [[Rete filoviaria di Venezia Mestre|rete filoviaria]].
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Podestà di Treviso|Sindaci di Treviso}}
L'attuale amministrazione comunale è guidata dal sindaco Mario Conte, della [[Lega Nord|Lega]].
[[File:Il Sile a Treviso.jpg|thumb|Il [[Sile]] al Ponte di San Martino]]
 
=== Gemellaggi ===
* {{Gemellaggio|Francia|Orléans|1965}}
* {{Gemellaggio|Romania|Timișoara|2003}}
* {{Gemellaggio|USA|Sarasota|2007}}
* {{Gemellaggio|Francia|Caen|2010}}
* {{Gemellaggio|Brasile|Curitiba}}
* {{Gemellaggio|Argentina|Neuquén}}
 
== Sport ==
;Calcio:Nel comune ha sede la società [[Associazione Calcio Dilettanti Treviso]], militante nel campionato di Eccellenza, erede del Football Club Treviso, fondato nel 1909.
 
;Ciclismo: A Treviso ha sede l'azienda [[Pinarello]] che produce [[bicicletta da corsa|biciclette da corsa]]. Nel 1999 la città ha ospitato in condivisione con [[Verona]] la prova a cronometro dei mondiali su strada. È stata inoltre, più volte, arrivo di tappa del [[Giro d'Italia]].
 
;Ginnastica artistica: La [[Società Ginnastica Artistica Gymnasium]] è una società, con sede a [[Villorba]], ma fondata a Treviso.
 
;Pallacanestro: In città ci sono due società di pallacanestro.
La prima è la [[Pallacanestro Treviso]], fondata nel 1954, vincitrice di cinque [[Serie A (pallacanestro maschile)|scudetti]] e numerosi titoli nazionali e internazionali. Attualmente milita in C Silver.
Il [[Treviso Basket]] fondato nel 2012, è la squadra locale nata dopo l'addio alla serie A del Gruppo Benetton. Codice Fip differente, non ha nessun legame con la Pallacanestro Treviso. Attualmente milita in Serie A2.
 
;Pallavolo: Il [[Volley Treviso]], fondato nel 1987, vanta nove [[Campionato italiano di pallavolo maschile|scudetti]], quattro [[CEV Champions League (pallavolo maschile)|coppe dei campioni]], e numerosi altri titoli nazionali ed europei. Con l'uscita di scena della famiglia Benetton, nel 2012 la società è ripartita dal campionato di [[Serie B2 (pallavolo maschile)|Serie B2]].
 
;Rugby: Il [[Benetton Rugby Treviso]], nato nel [[1932]] come Associazione Sportiva Rugby Treviso e legato alla famiglia Benetton dal 1978, è una delle società più rappresentative del [[rugby a 15|rugby]] italiano, ha conquistato quindici scudetti, che ne fanno la seconda squadra più premiata d'Italia.
La sezione femminile è costituita dalla società [[Red Panthers]], vincitrice di quattordici scudetti.
 
;Scherma: Hanno sede in città il Circolo Scherma Treviso, e l'associazione Lame della Marca Trevigiana.
 
;Sport acquatici: Treviso vanta una lunga tradizione, in [[canottaggio|campo remiero]] con la presenza di tre società, storica fu la vittoria nel [[due con]] alle [[olimpiadi di Città del Messico]] del [[1968]]. In campo natatorio, in particolare nel [[nuoto pinnato]], è presente la società Nuoto Pinnato Tarvisium, fondata nel 1978, organizzatrice di numerose edizioni dei Campionati Italiani e un Campionato Europeo per club.<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.nptarvisum.it Nuoto Pinnato Tarvisium] |date=aprile 2018 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> Nel 1986 è stato disputato nel fiume [[Sile]], il primo Campionato Italiano Master di questo sport.
 
;Tiro a Segno: Sport praticato dal 1868, a livello nazionale e Olimpico, Treviso ha vinto cinque scudetti consecutivi dal 1985 al 1989.: Tra gli atleti della società, meritano di essere citati Luigi Adami, che ha partecipato alle Olimpiadi di Londra del 1948 (e che ricoprirà la carica di Presidente sezionale negli anni '70) e Paolo Barbisan, più volte paralimpico.
: Molti tiratori trevigiani hanno inoltre rappresentato l'Italia in competizioni internazionali, tra i quali si ricordano Luciano Berizzi, Mario Bruniera, i fratelli Marica e Ivano Gobbo e Caterina Padovan.
=== Impianti sportivi ===
Tra gli impianti sportivi, vanno citati [[stadio Comunale di Monigo]], in cui si giocano le partite di rugby, e lo [[stadio Omobono Tenni]], per il calcio, il complesso del poligono Comunale del Tiro a Segno di via Fonderia. A questi si aggiungono il complesso della [[Ghirada]], vera e propria cittadella sportiva in cui hanno sede numerose strutture.
 
== Note ==
{{Note strette}}
 
== Bibliografia ==
{{vedi anche|Bibliografia su Treviso}}
 
== Voci correlate ==
{{Colonne}}
'''Storia'''
* [[Ducato di Treviso]]
* [[Totila]]
* [[Assedio di Treviso]]
* [[Bombardamento di Treviso]]
* [[Campo di concentramento di Monigo]]
* [[Carta di Treviso]]
* [[Monumento ai caduti (Treviso)]]
{{Colonne spezza}}
'''Geografia e ambiente:'''
* [[Marca trevigiana]]
* [[Sile]]
 
'''Religione'''
* [[Papa Benedetto XI]]
* [[San Liberale]]
* [[Arrigo da Bolzano]]
 
{{Colonne spezza}}
'''Società e cultura:'''
* [[Giovanni Comisso]]
* [[Arturo Martini]]
* [[Signore & signori]]
* [[Mercati di Treviso]]
 
'''Cucina:'''
* [[Tiramisù]]
* [[Radicchio Rosso di Treviso]]
 
{{Colonne fine}}
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Category:Treviso|wikt=Treviso|voy}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.comune.treviso.it/|Comune di Treviso}}
* {{cita web|http://www.diocesitv.it/|Diocesi di Treviso}}
* [https://web.archive.org/web/20071111174526/http://www.bookmarca.it/ Bookmarca] Portale a cura della biblioteca comunale di Treviso sui siti web riguardanti Treviso e il territorio della provincia di Treviso
* {{cita web|url=http://www.toscanaoggi.it/news.asp?IDNews=6458&IDCategoria=206|titolo=Rapporto Caritas/Migrantes|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://www.trevisoinfo.it/storiaindice.htm|Storia di Treviso}}
 
==Collegamenti esterni==
{{Parco naturale regionale del Fiume Sile}}
*{{collegamenti esterni}}
{{Frazioni di Treviso}}
*{{cita web|https://www.hertfordshire.gov.uk/home.aspx|lingua=en|Sito web dell'Hertfordshire}}
{{Comuni della provincia di Treviso}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Stati italiani dal 1077 al 1156}}
 
{{portale|Regno Unito}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Treviso}}
 
[[Categoria:Treviso|Parrocchie civili dell'Hertfordshire]]