Manihot esculenta e Therfield: differenze tra le pagine

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{{S|centri abitati dell'Inghilterra}}
{{Tassobox
{{Divisione amministrativa
|colore=lightgreen
|Nome = Therfield
|nome=Manioca
|Nome ufficiale =
|immagine=[[File:Koeh-090.jpg|160px]]
|Panorama = St Mary, Therfield, Herts - geograph.org.uk - 370506.jpg
|didascalia= ''[[Manihot esculenta]]''
|Didascalia =
<!-- CLASSIFICAZIONE -->
|Bandiera =
|regno=[[Plantae]]
|Stemma =
|divisione=[[Magnoliophyta]]
|Stato = ENG
|classe=[[Magnoliopsida]]
|Grado amministrativo = 4
|ordine=[[Euphorbiales]]
|Divisione amm grado 1 = Est
|famiglia=[[Euphorbiaceae]]
|Divisione amm grado 2 = Hertfordshire
|genere='''Manihot'''
|Divisione amm grado 3 = North Hertfordshire
|specie='''M. esculenta'''
|Amministratore locale =
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE -->
|Partito =
|binome=Manihot esculenta
|Data elezione =
|biautore=[[Heinrich Johann Nepomuk von Crantz|Crantz]]
|Data istituzione =
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|Data soppressione =
|Latitudine decimale =
|Longitudine decimale =
|Altitudine =
|Superficie =
|Note superficie =
|Abitanti = 556
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|Aggiornamento abitanti =2011
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|Nome abitanti =
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|Didascalia mappa =
|Sito =
}}
'''Therfield''' è un villaggio e [[Parrocchie civili dell'Inghilterra|parrocchia civile]] dell'[[Inghilterra]], appartenente alla [[Contee inglesi|contea]] dell'[[Hertfordshire]].
La '''manioca''' ('''''Manihot esculenta''''' [[Heinrich Johann Nepomuk von Crantz|Crantz]]), anche nota come '''cassava'''/'''casava''' o '''yuca''' (da non confondere però con la [[yucca]], una pianta succulenta dell'America centrale), è una pianta della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] delle [[Euphorbiaceae]] originaria del [[Sudamerica]] e dell'[[Africa subsahariana]]. Ha una [[radice]] a [[tubero]] commestibile, e per questo motivo è coltivata in gran parte delle regioni [[tropico|tropicali]] e subtropicali del mondo. La radice di manioca è in effetti la terza<ref>Phillips, T. P. (1983). An overview of cassava consumption and production. In Cassava Toxicity and Thyroid;
Proceedings of a Workshop, Ottawa, 1982 (International Development Research Centre Monograph 207e). pp.
83-88 [F. Delange and R. Ahluwalia. editors]. Ottawa. Canada: International Development Research Centre. </ref> più importante fonte di [[carboidrati]] nell'alimentazione umana mondiale nei Paesi tropicali, assieme all'[[igname]] e all'[[Artocarpus|albero del pane]], ed è una delle principali fonti di cibo per molte popolazioni [[africa]]ne.<ref>Claude Fauquet e Denis Fargette, ''African Cassava Mosaic Virus:
Etiology, Epidemiology, and Control''. In «Plant Disease» 74 (6), [[1990]], pp. 404-11. Consultabile online [http://www.apsnet.org/pd/PDFS/1990/PlantDisease74n06_404.pdf]</ref> La radice viene preparata e cucinata in moltissimi diversi modi; tra l'altro, se ne ricava una [[fecola di patate|fecola]] nota come [[tapioca]]. Tutte le varietà moderne di ''M. esculenta'' sono prodotto dell'[[addomesticamento]] e della [[selezione artificiale]] da parte dell'uomo.
 
== Descrizione ==
La radice di manioca è lunga e si assottiglia a una estremità, come una [[carota]]; contiene una polpa dura, bianca o giallastra, racchiusa in una scorza spessa pochi millimetri, ruvida e marrone. Le varietà di manioca coltivate per la commercializzazione possono essere lunghe fino a 80 cm, con un [[diametro]] di circa 5 centimetri. Un cordone legnoso corre lungo l'asse del tubero.
 
== Coltivazione ==
=== Tecnica ===
La manioca viene raccolta a mano, sollevando la parte inferiore del gambo e tirando per estrarre la radice dal terreno. Dopo aver rimosso la radice, i gambi vengono tagliati in pezzi e ripiantati nel terreno prima della [[stagione delle piogge|stagione umida]].
 
=== Storia e impatto economico ===
[[File:2005cassava.PNG|thumb|right|350px|Produzione di manioca nel 2005]]
Si ritiene che la manioca moderna derivi dalla [[sottospecie]] ''flabellifolia'', proveniente dal [[Brasile]] centro-occidentale. In quest'area la manioca viene coltivata probabilmente da non meno di 10.000 anni.<ref>Kenneth M. Olsen e Barbara A. Schaal, ''Evidence on the Origin of Cassava: Phylogeography of Manihot esculenta''. In «Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (PNAS)», 96 (10), [[1999]], pp. 5587-5590.</ref> Il ritrovamento di [[polline]] nel [[sito archeologico]] di [[San Andrés]] dimostra la presenza della manioca nel [[Golfo del Messico]] 6.600 anni fa.<ref>Kevin Pope, Mary E. D. Pohl, John G. Jones, David L. Lentz, Christopher von Nagy, Francisco J. Vega e Irvy R. Quitmyer, ''Origin and Environmental Setting of Ancient Agriculture in the Lowlands of Mesoamerica''. In «Science» 292 (5520), [[2001]], pp. 1370-1373. Consultabile online [http://www.sciencemag.org/cgi/content/full/292/5520/1370]</ref> La più antica prova certa di coltivazione della manioca è stata trovata nel sito [[Maya]] di [[Joya de Ceren]], in [[El Salvador|Salvador]], e risale a 1.400 anni fa.<ref>''CU-Boulder Archaeology Team Discovers First Ancient Manioc Fields In Americas'', [[University of Colorado at Boulder]] [[2007]]. Consultabile online [http://www.colorado.edu/news/releases/2007/305.html]</ref>
 
A motivo delle sue proprietà nutrizionali, la manioca divenne una delle coltivazioni principali di diverse popolazioni del [[Sudamerica]] settentrionale e dell'[[America Centrale]]. L'importanza della yuca (manioca) presso questi popoli è testimoniata dalle numerose rappresentazioni artistiche di questa pianta nell'arte precolombiana.<ref>Katherine Berrin e Larco Museum, ''The Spirit of Ancient Peru: Treasures from the Museo Arqueológico Rafael Larco Herrera''. Thames and Hudson, New York [[1997]].</ref> I colonizzatori [[Spagna|spagnoli]] e [[Portogallo|portoghesi]] nelle Americhe mantennero la produzione di manioca nei territori conquistati.
 
Oggi la produzione di manioca è ancora largamente diffusa (si stimano circa 184 milioni di tonnellate di radici di manioca prodotte nel [[2002]]); il continente dove la si produce in misura maggiore è l'[[Africa]] (99,1 milioni di tonnellate nel 2002), seguita dall'[[Asia]] (51,5 milioni di tonnellate) e da [[America Latina]] e [[Caraibi]] (33,2 milioni di tonnellate). Il primo produttore mondiale è la [[Nigeria]].
 
== Usi ==
=== Impiego alimentare ===
==== Proprietà nutrizionali ====
[[File:Manihot esculenta dsc07325.jpg|rightt|thumb|Radici di manioca]]
La radice di manioca è commestibile, e costituisce una fonte di alimentazione importantissima per molti paesi del [[Sud del mondo]]. La manioca è una delle coltivazioni che forniscono la massima quantità di [[caloria|calorie]] per metro quadro al giorno; questa quantità è forse inferiore solo a quella ottenuta attraverso la coltivazione della [[canna da zucchero]]. Le radici di cassava sono ricche di [[amido]], [[calcio (metallo)|calcio]] (50 mg/100 g), [[fosforo]] (40 mg/100 g) e [[vitamina C]] (25 mg/100 g). Contengono tuttavia scarsissime quantità di [[proteina|proteine]] e altri nutrienti.
 
Le varietà di manioca sono classificate in "dolci" o "amare"; la polpa della radice di manioca dolce può essere mangiata cruda, mentre quella della manioca amara è tossica, e deve essere elaborata. Anche le foglie crude delle manioca sono tossiche, ma diventano commestibili per esempio dopo una lunga bollitura.<ref>E. M. Aregheore e O. O. Agunbiade, ''The Toxic Effects of Cassava (Manihot esculenta grantz) Diets on Humans: A Review''. In «Vet. Hum. Toxicol.» [[1991]] (33), pp. 274-275.</ref><ref>W. L. B. White, D. I. Arias-Garzon, J. M. McMahon J. M. e R. T. Sayre R. T., ''Cyanogenesis in Cassava: The Role of Hydroxynitrile Lyase in Root Cyanide Production''. In «Plant Physiol.» 1998 (116), pp. 1219-1225.</ref> La tecnica tradizionale africana per rimuovere le tossine (cianoglicosidi) dalla radice di manioca consiste nel pelarla, tenerla immersa in acqua a [[fermentazione|fermentare]] per 3 giorni, e poi essiccarla o cuocerla.
 
==== Preparazione ====
[[File:PeeledCassava.jpg|right|thumb|Radice di manioca pelata]]
La radice di manioca può essere cucinata in una grande varietà di modi, molti dei quali identici a quelli impiegati per le [[patata|patate]]. La si può mangiare bollita, eventualmente schiacciata in forma di [[purea di patate|puré]]; dopo la bollitura o la [[cottura a vapore]] può essere affettata o ridotta in piccoli pezzi e fritta come le [[patate fritte|patatine]] o arrostita come le patate al forno.
 
La manioca può essere anche pestata per ottenere una [[fecola di patate|fecola]] o [[farina]] insapore nota come [[tapioca]], simile al [[sago]], che ha diversi impieghi; la si può utilizzare per creare un dolce simile al [[budino]] di [[Riso (alimento)|riso]], o per realizzare alimenti simili al pane e altri derivati della farina di [[grano]]. Per questo motivo, la tapioca (o farina di manioca) compare fra gli ingredienti di molti prodotti [[dietetici]] pensati per le persone affette da [[celiachia]] o altre forme di intolleranza al [[glutine]]. Dalla polpa della radice di manioca, schiacciata e fatta fermentare, si possono ottenere anche bevande alcoliche.
 
==== Piatti tradizionali ====
;Caraibi
In diversi paesi dei [[Caraibi]] con la [[tapioca]] si produce un alimento simile al [[pane]], chiamato ''[[casabe]]'' a [[Santo Domingo]] e [[Porto Rico]]; ad [[Haiti]] lo si mangia con [[burro di arachidi]] o [[latte]], in Porto Rico con [[olio]] e [[aceto]]. La farina di manioca viene usata anche per fare alcune varianti locali della ''[[empanada]]'': due esempi sono la ''[[catibía]]'' dominicana e le ''[[pasteles]]'' portoricane, ripiene di manzo, pollo o maiale (un piatto tipicamente [[natale|natalizio]]). In [[Giamaica]] con la tapioca si realizza il tradizionale ''[[bammy]]'', un tortino fritto originariamente tipico dell'etnia [[arawak]]. Altre ricette caraibiche a base di tapioca sono la ''[[moussa]]'' (o ''musa'') haitiana (fatta con tapioca bollita), il ''[[sancocho]]'' dominicano (un bollito misto di verdure) e le ''arepitas de yuca'' dominicane (fettine di radice di manioca fritte).
 
;America Centrale
In [[El Salvador]], [[Costa Rica]] e altri paesi dell'America centrale la manioca (chiamata ''yuca'') viene usata per preparare [[zuppa|zuppe]], bollita o fritta. Fra i piatti tipici salvadoregni a base di manioca si possono citare la ''yuca frita con chicharrón'' (manioca fritta nell'olio servita con una salsa chiamata ''[[curtido]]'' e carne di maiale o sardine) e il ''pan con pavo'', un panino fatto con farina di manioca, di forma simile a una [[baguette]], farcito con carne di [[tacchino]] marinata. In Costa Rica sono molto diffusi panini di manioca con carne di maiale e [[lime]]. A [[Panamá]] si mangia un panzerotto fritto di farina di manioca ripieno di carne speziata, che prende il nome di ''[[carimanola]]''. In [[Nicaragua]] la manioca si usa in almeno tre ricette tradizionali: il ''[[vigoron]]'', i ''[[buñuelos]]'' e il ''[[vaho]]''.
 
;Sudamerica
In [[Bolivia]] la manioca (anche qui chiamata ''yuca'') si mangia in moltissimi modi. Fritta viene spesso accompagnata con una salsa piccante nota come ''[[llajwa]]'', [[formaggio]], o ''[[choclo]]'' ([[mais]] essiccato). I piatti tipici [[brasile|brasiliani]] in cui si impiega la manioca (qui chiamata ''mandioca'', ''macaxeira'' o ''aipim'' a seconda delle zone) sono moltissimi: dalla ''[[vaca atolada]]'' (un bollito di carne e manioca) al ''[[pirão]]'' (pezzetti di pesce cotti nella farina di manioca, ''farinha de mandioca''), al ''[[pão de queijo]]'' (un pane al formaggio); cotta da sola, la farina di manioca viene chiamata ''[[farofa]]'', e costituisce uno degli elementi principali dell'alimentazione quotidiana del brasiliano medio. Sempre in Brasile la manioca bollita viene usata per fare un [[budino]] dolce molto popolare. In [[Colombia]] con la manioca si fa il ''sancocho'' (come a Santo Domingo), un tipo di pane chiamato ''[[pandebono]]'', un panzerotto chiamato ''[[bollo de yuca]]'', servito con [[burro]] e formaggio, e un dessert a base di manioca, [[anice]], [[zucchero]] e [[marmellata]] di [[guava]] detto ''[[enyucado]]''. In [[Ecuador]] la manioca viene mangiata bollita o affettata e fritta (''yuquitos''), e diversi tipi di pane e panzerotto come i ''[[bolitos de yuca]]'' (in genere ripieni di formaggio). La popolazione [[quechua]] del [[Rio delle Amazzoni]] dalla manioca ricava una bevanda fermentata chiamata ''[[chicha]]''. Nel [[Paraguay]] la manioca si mangia a tutti i pasti, in genere bollita o nella forma di ''[[chipa]]'' (un pane al formaggio che si prepara nelle festività). Nel [[Venezuela]] si trova lo stesso pane di manioca di Santo Domingo, il ''casabe''; qui viene però solitamente cotto più a lungo, fino a raggiungere la consistenza dei [[cracker]], eccetto quando lo si usa per fare panini (come il ''[[naiboa]]'').
 
;Africa
[[File:Dried manioc.jpg|thumb|right|Manioca essiccata in vendita ([[Abong-Mbang]], [[Camerun]])]]
In [[Nigeria]], [[Sierra Leone]] e altri paesi dell'[[Africa occidentale]], la cassava viene solitamente pelata, schiacciata, lasciata fermentare, fritta e quindi messa a bollire in acqua, fino a formare una pastella spessa; questa ricetta prende il nome di ''[[garri]]'' o ''eba''. In alcuni paesi (per esempio nella [[Guyana]]) il succo della manioca amara viene bollito fino a fargli raggiungere la viscosità di uno [[sciroppo]] e poi insaporito con [[spezie]]; la salsa che se ne ottiene, nota come ''[[cassareep]]'', serve come base per la preparazione di diverse salse e condimenti. In Sierra Leone vengono usate come alimento anche le foglie della pianta; vengono lavate ripetutamente per renderle meno amare, e poi pestate insieme all'[[olio di palma]] per realizzare una salsa. In [[Africa centrale]] la manioca viene generalmente bollita e poi pestata in una sorta di puré o [[porridge]] chiamato ''[[fufu]]'' o ''cuscus''<ref>Da non confondere con il [[couscous]] nordafricano.</ref>, che viene talvolta poi ulteriormente elaborato (per esempio mischiato a spezie e poi cotto); viene anche cucinata alla griglia dopo essere stata marinata per alcuni giorni in acqua salata. Nell'Africa [[swahili]], dove la manioca è nota come ''mihogo'', la si fa soprattutto fritta a pezzetti, talvolta con un salsa chiamata [[pilipili]], ottenuta dalla cottura di peperoncini piccanti in [[olio di palma]]. Nelle campagne si prepara un porridge di manioca, che viene chiamato ''[[ugali]]'' in [[Tanzania]], ''nshima'' in [[Zambia]] e ''mwanga'' dai [[Kikuyu]] del [[Kenya]]. In [[Repubblica Centrafricana]] esiste una grande varietà di ricette basate sulla manioca, che viene usata anche per fare pane e [[biscotto|biscotti]]. Anche in questa zona dell'Africa si mangiano anche le foglie della pianta, dopo averle bollite a lungo per eliminarne le proprietà tossiche; il sapore di questo piatto, chiamato ''[[gozo]]'' nella [[lingua sango]], è simile a quello degli [[spinaci]].
 
;Asia
In [[India]] la manioca si mangia spesso con piatti al [[curry]], insieme a pesce o carne; due esempi sono il ''[[kappayum meenum]]'' (letteralmente "manioca con pesce") e il ''[[kappa biriyani]]'' ("manioca con carne"), molto popolari nello stato di [[Kerala]]. In [[Indonesia]] la manioca si chiama ''singkong'' e viene bollita, fritta o cotta al forno; fermentandola e mischiandola con lo zucchero si ottiene una [[bevanda alcolica]] di colore verde chiamata ''[[es tape]]''. A [[Giava]] si mangia un piatto a base di radice di manioca essiccata chiamato ''[[gaplek]]'', ma anche le foglie della pianta sono usate in molte ricette: per esempio nel ''[[gulai daun singkong]]'' (foglie di manioca in [[latte di cocco]]), nell<nowiki>'</nowiki>''[[urap]]'' (un'insalata mista) e nel ''[[buntil]]'' (un involtino vegetariano). Nelle [[Filippine]] la manioca viene bollita con lo zucchero e usata per fare torte e altri dolci.
 
=== Altri usi ===
La manioca ha applicazioni nella medicina tradizionale di alcuni dei paesi in cui è coltivata. Le radici delle varianti amare sono usate per trattare la [[diarrea]] e la [[malaria]]. Le foglie possono essere impiegate come [[analgesico|analgesici]] e per ridurre l'[[ipertensione]]. I [[cuba]]ni impiegano la cassava nel trattamento dei sintomi della [[sindrome del colon irritabile]].
 
In moltissimi paesi (per esempio [[Thailandia]], [[Cina]], [[Nigeria]] e [[Brasile]]) gli scarti della manioca sono usati come foraggio per gli animali da [[allevamento]]. In [[Repubblica Centrafricana]] la manioca viene anche utilizzata per realizzare una sorta di [[vernice]] utilizzata per imbiancare le pareti esterni degli edifici. In diversi paesi sono stati avviati progetti di ricerca per valutare i possibili impieghi della manioca per la produzione di [[biocarburante]].
 
== Avversità ==
In [[Africa]], i principali nemici delle coltivazioni di manioca sono trazionalmente la [[Pseudococcidae|cocciniglia]] ''[[Phenacoccus manihoti]]'' e l'[[Acarina|acaro]] ''[[Mononychellus tanajoa]]'', che fino agli [[anni 1970|anni settanta]]-[[anni 1980|ottanta]] erano responsabili dell'80% delle perdite di piante; importanti progressi nella lotta a questi infestanti sono stati raggiunti negli ultimi decenni dal [[Biological Control Centre for Africa]].
 
Il [[virus del mosaico della manioca]] è un virus simile a [[Virus del Mosaico del Tabacco|quello del tabacco]], e trasmesso da alcune specie di insetti. Negli [[anni 1980|anni ottanta]] ha cominciato a diffondersi a partire dall'[[Uganda]] una [[mutazione]] del virus che è risultata essere ancora più dannosa; oggi questa mutazione affligge le coltivazioni di Uganda, [[Ruanda]], [[Burundi]], [[Repubblica Democratica del Congo]] e [[Repubblica del Congo]]<ref>{{cita news | lingua=it | autore=Claudio Magliulo | url=http://www.ilmanifesto.it/archivi/terra-terra/nocache/1/pezzo/4c0916fdc19c2/ | titolo=La peste della cassava | pubblicazione=Il manifesto | giorno=04 | mese=giugno | anno=2010 | accesso=05-06-2010 }}</ref><ref>[http://www.stltoday.com/stltoday/news/stories.nsf/sciencemedicine/story/0E96D8B196362C0A8625723F0022D403?OpenDocument]</ref>.
 
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==
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==Collegamenti esterni==
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[[Categoria:Flora dell'America meridionale]]
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[[Categoria:Parrocchie civili dell'Hertfordshire]]
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[[zh:木薯]]
[[zh-min-nan:Chhiū-chî]]