Il buono, il brutto, il cattivo e Categoria:Chiesa di San Pietro martire (Napoli): differenze tra le pagine

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[[Categoria:Chiese di Napoli|Pietro Martire]]
{{Film
[[Categoria:Chiese dedicate a san Pietro martire|Napoli]]
|titoloitaliano= Il buono, il brutto, il cattivo
[[Categoria:Architetture barocche di Napoli]]
|titoloalfabetico= buono, il brutto, il cattivo, Il
|immagine= il buono il brutto il cattivo.png
|linguaoriginale= [[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua italiana|italiano]]
|paese= [[Italia]]
|paese2= [[Spagna]]
|paese3= [[Germania Ovest]]
|annouscita= [[1966]]
|durata = 174 min
|ratio= 2,35:1
|genere = Western
|genere2 = Avventura
|genere3 = Guerra
|regista= [[Sergio Leone]]
|soggetto= Sergio Leone, [[Luciano Vincenzoni]]
|sceneggiatore= Sergio Leone, Luciano Vincenzoni, [[Age & Scarpelli]], [[Sergio Donati]] (non menzionato nei titoli di testa)
|produttore= [[Alberto Grimaldi]]
|casaproduzione= PEA (Produzioni Europee Associate), Arturo González Producciones Cinematográficas, S.A, Constantin Film Produktion GmbH
|distribuzioneitalia= PEA (Produzioni Europee Associate)
|attori=
*[[Clint Eastwood]]: il Biondo
*[[Eli Wallach]]: Tuco Ramírez
*[[Lee Van Cleef]]: Sentenza
*[[Mario Brega]]: caporale Wallace
*[[Aldo Giuffré]]: capitano nordista
*[[Luigi Pistilli]]: Pablo Ramírez
*[[Rada Rassimov]]: María
*[[Al Mulock]]: cacciatore di taglie con un braccio
*[[Frank Braña]]: cacciatore di taglie
*[[Saturno Cerra]]: cacciatore di taglie
*[[Antonio Casas]]: Stevens
*[[John Bartha]]: sceriffo
*[[Enzo Petito]]: proprietario dell'emporio
*[[Livio Lorenzon]]: Baker
*[[Víctor Israel]]: sergente sudista
*[[Antonio Casale]]: Jackson/Bill Carson
*[[Claudio Scarchilli]]: uomo di Tuco
*[[Angelo Novi]]: monaco
*[[Antonio Palombi]]: vecchio sergente
*[[José Terrón]]: Tomas "Shorty" Larsen
|doppiatoriitaliani =
*[[Enrico Maria Salerno]]: il biondo
*[[Carlo Romano]]: Tuco Ramírez
*[[Emilio Cigoli]]: Sentenza
*[[Renato Turi]]: caporale Wallace
*[[Pino Locchi]]: capitano nordista e Jackson/Bill Carson
*[[Nando Gazzolo]]: Pablo Ramírez
*[[Glauco Onorato]]: cacciatore di taglie
*[[Rita Savagnone]]: María
*[[Lauro Gazzolo]]: proprietario dell'emporio
*[[Mario Pisu]]: Baker
*[[Luigi Pavese]]: Stevens
*[[Gianfranco Bellini]]: monaco
|fotografo= [[Tonino Delli Colli]]
|montatore= [[Eugenio Alabiso]], [[Nino Baragli]]
|effettispeciali= [[Eros Bacciucchi]], [[Giovanni Corridori]]
|musicista= [[Ennio Morricone]]
|scenografo= [[Carlo Simi]], [[Carlo Leva]]
|costumista= [[Carlo Simi]]
|truccatore= [[Rino Carboni]], Guerino Todero (parrucchiere)
|premi=
|titol
|nomefonico= [[Elio Pacella]], [[Vittorio De Sisti]]
}}
{{citazione|Vedi, il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi.|[[Clint Eastwood]]/Il Biondo a [[Eli Wallach]]/Tuco}}
'''''Il buono, il brutto, il cattivo''''' è un [[film]] del [[1966]] diretto da [[Sergio Leone]].
 
Tra i più celebri [[Western#Film western|western]] della [[storia del cinema]], è considerato la quintessenza del fortunato genere [[Western all'italiana|spaghetti western]].<ref name= Cinema >{{cita web|url=http://www.cinemaitaliano.info/notizia.php?id=00820.html|titolo=Il cinema di Sergio Leone in DVD|accesso=7 settembre 2007}}</ref> Girato sulla scia del successo di ''[[Per un pugno di dollari]]'' e ''[[Per qualche dollaro in più]]'', il film completa la [[trilogia del dollaro]] leoniana. Il regista, per sfuggire ancora una volta al rischio di ripetersi, aumenta di nuovo il numero dei protagonisti, da due a tre, collocando la trama nel contesto storico della [[guerra di secessione americana]].
 
Il titolo, nato per caso, rispecchia il pensiero di Leone. Nei tre protagonisti, ognuno per la propria parte autobiografico, coesistono bellezza e bruttezza, umanità e ferocia: il regista demistifica tutti questi concetti e al contempo, in una dichiarata denuncia della follia della [[guerra]], demistifica la stessa [[Storia degli Stati Uniti d'America]], mostrandone il lato violento e brutale, appannato dalla tradizione mitizzante dell'[[Western|epopea western]].
 
Leone ripropone il ''cliché'' dell'[[uomo senza nome]] interpretato da [[Clint Eastwood]], ma lo rende più ambiguo, a metà strada tra il [[cacciatore di taglie]] e il [[Banditismo|bandito]]. Affiancano Eastwood, nella parte dei protagonisti, [[Lee Van Cleef]] (anch'egli reduce da ''Per qualche dollaro in più'', qui però in un ruolo molto diverso) ed [[Eli Wallach]]. Si segnala anche la partecipazione di [[Aldo Giuffré]] nelle vesti di un capitano dell'[[Union Army|esercito unionista]]. A spiccare è tuttavia il personaggio di [[Il buono, il brutto, il cattivo#Tuco (Eli Wallach)|Tuco]], tanto perché approfondito nel suo vissuto e nella sua dimensione interiore, quanto perché fornito di un lato umoristico caratterizzato magistralmente dal talento comico di Wallach.
 
La scena del cosiddetto "''triello''" (uno [[stallo alla messicana]]) nel finale del film è rimasta esemplare sia per la [[ripresa]], sia per il [[montaggio]], sia per l'uso sapiente della [[colonna sonora]] di [[Ennio Morricone]] (traccia ''Il triello''), che la sottolinea in modo esclusivo, aggiungendovi tensione e potenza evocativa.
 
Il film all'inizio divise la critica, ma fu un enorme successo di pubblico. La sua popolarità perdura inalterata e l'ha reso ormai un classico citatissimo nel cinema, nella musica e nei fumetti. Utenti e lettori di siti e riviste specializzati, ma anche importanti cineasti come [[Quentin Tarantino]], lo considerano tra le migliori pellicole di tutti i tempi.
 
== Trama ==
[[1862]]. Negli [[Stati Confederati d'America]] infuria la guerra di secessione tra la Confederazione sudista e l'Unione nordista. Il bandito Tuco Ramírez (il brutto), braccato dai cacciatori di taglie per omicidio, è catturato da uno di essi (il buono) e consegnato alla giustizia. Durante l'esecuzione della condanna a morte, lo sconosciuto e misericordioso cacciatore di taglie (che prima lo aveva catturato) riappare armato di fucile, spara e recide il cappio che stringe il collo di Tuco, liberandolo e mettendolo in salvo dall'impiccagione, intascando la taglia per aver preso il bandito. I due uomini si accordano per ripetere il trucco, così da intascare la taglia e dividerne i dollari in parti uguali. Non dura a lungo, poiché il cacciatore di taglie, il Biondo (così Tuco chiama il compare), rompe il patto e abbandona il socio nel deserto, appiedato e legato.
 
Un terzo uomo ha assistito alla beffa delle impiccagioni fallite. È il sergente unionista Sentenza, che dà la caccia a un certo Jackson. Questi è un soldato confederato che è riuscito a sottrarre al suo reggimento una cassa di duecentomila dollari e a nasconderla chissà dove. Nel frattempo Jackson ha cambiato nome e si fa chiamare Bill Carson, mentre Baker e Stevens sono stati entrambi uccisi con le proprie famiglie dallo spietato Sentenza.
 
Tuco intanto, sopravvissuto al deserto, si riarma, ruba un cavallo e ritrova tre suoi vecchi amici, con i quali vuole uccidere il Biondo traditore. In seguito Tuco trova il Biondo in un albergo mentre dal paese si ritira un battaglione di confederati. Il Biondo si accorge della trappola e uccide i tre compari di Tuco, ma il bandito lo prende alle spalle e cerca di costringerlo a impiccarsi. Proprio in quel mentre un colpo di cannone della guerra distrugge l'albergo e il Biondo riesce a fuggire. Dopo un nuovo inseguimento, finalmente Tuco lo rintraccia ed inizia ad attuare una brutta vendetta contro di lui: conduce l'uomo attraverso il deserto lasciandolo senz'acqua e senza cappello, col proposito di farlo morire lentamente sotto il sole cocente.
 
Proprio quando il Biondo sta per soccombere per il caldo e Tuco si decide a freddarlo con la rivoltella, sopraggiunge una diligenza senza cocchiere. Tuco arresta i cavalli e si accorge che la diligenza è carica di soldati confederati morti, uccisi da Sentenza prima dell'inizio del film. Comincia allora a depredarli dei loro averi, ma uno di loro dà segni di vita, dice di chiamarsi proprio Bill Carson, chiede acqua e promette in cambio duecentomila dollari nascosti in una tomba. Tuco riesce a farsi indicare il nome del cimitero del denaro. Mentre però si allontana per prendere una borraccia, il Biondo si avvicina e Carson gli rivela il nome della tomba, morendo subito dopo. Ora Tuco, che non sa il nome della tomba, è costretto a soccorrere e dissetare il Biondo, se vuole impadronirsi del denaro, e ad essere suo amico. Impossessatosi della diligenza e di un'uniforme per essere coperto dall'esercito sudista, il bandito raggiunge un convento cattolico retto da suo fratello, il frate Pablo Ramírez. I frati salvano il Biondo medicandolo, mentre Tuco ha un aspro diverbio con il fratello e apprende da lui della morte dei genitori.
 
Lasciato il convento, Tuco e il Biondo vengono catturati da dei nordisti mandati da Sentenza, che li conducono in un campo di prigionia dell'Unione. Nel campo comanda Sentenza, non rispettando le volontà pacifiche e di non schiavitù dell'Unione, e uccidendo molte persone oltre a farle torturare dal suo secondo, il caporale Wallace. Il buon capitano, che crede nello spirito di giustizia e governo sociale del nuovo presidente [[Abraham Lincoln]] dell'Unione, non è altro che un burattino nelle mani di Sentenza, anche se vorrebbe smascherarlo e farlo arrestare. Sentenza riconosce il Biondo e Tuco, che aveva visto di sfuggita. Accortosi che Tuco ha preso la giacca di Bill Carson per fingersi lui, Sentenza lo sottopone alla tortura di Wallace per conoscere il luogo in cui è nascosto il denaro. Tuco, massacrato dal caporale, rivela il nome del cimitero e viene condotto via da Wallace in un treno di prigionieri. Sentenza pensa che non sarà altrettanto facile far dire al Biondo il nome sulla tomba. Decide così di proporgli un accordo e di dividere i duecentomila dollari.
 
Il Biondo non si fida ma non può che accettare l'offerta di Sentenza, per non essere ucciso da Wallace. Insieme ad altri uomini, i due rivali raggiungono un paese vicino, devastato dal fuoco incrociato degli eserciti sudista e nordista. Qui il Biondo ritrova Tuco, che nel frattempo è riuscito a saltare dal treno per prigionieri e a uccidere Wallace, e gli chiede aiuto per combattere gli uomini di Sentenza. Tuco e il Biondo affrontano gli scagnozzi di Sentenza, vincendo il duello per legittima difesa, anche contro il pistolero d'inizio film, nemico di Tuco, mentre Sentenza, rimasto solo, si allontana e promette vendetta.
 
Sulla strada per il cimitero, Tuco e il Biondo si trovano di fronte un ostacolo: è il ponte di Langstone, un sito considerato strategico dai sudisti e perciò al centro di una dura battaglia. Catturati dai nordisti, i due dichiarano falsamente di volersi arruolare, per non avere guai, e il capitano allora diventa grande amico loro, invitando Tuco a diventare soldato se un giorno vorrà; il capitano confessa che sogna di far saltare il ponte, rischiando anche l'arresto pur di risparmiare le vite dei soldati, ma non ne ha il coraggio. Tuco e il Biondo, affezionatisi a lui, decidono di accontentarlo, prima che muoia per una ferita. Nel corso della pericolosa operazione, si svelano a vicenda la propria parte di segreto sui dollari. Entrambi ora sanno che il cimitero è quello di Sad Hill e il nome sulla tomba quello di Arch Stanton.
[[File:Mexican standoff.png|thumb|left|upright=1.4|La celeberrima scena del triello]]Il ponte esplode grazie a loro, gli eserciti si ritirano, favorendo l'avanzata dell'Unione e dando gioia al capitano, che in quel momento muore. Inoltre Tuco e il Biondo possono finalmente guadare il fiume e raggiungere Sad Hill. Mentre il Biondo si attarda a confortare un soldato morente, Tuco corre avanti per impossessarsi del denaro, giungendo nel cimitero di Sad Hill. Il Biondo lo raggiunge e gli dice di scavare nella tomba di Stanton, per dividersi i dollari, ma sopraggiunge Sentenza che minaccia entrambi con pistola affinché scavino tutti e due e consegnino a lui tutto il bottino. Il Biondo allora rivela che nella tomba in realtà c'è solo lo scheletro di Stanton, avendo mentito poiché non si fidava di nessuno dei due. Il nome sulla tomba giusta viene scritto da lui su una pietra e, per i duecentomila dollari, i tre si affrontano in un [[Stallo alla messicana|triello]], considerato legale con armi pari, nello spiazzo centrale del cimitero.
 
Nel triello il Biondo uccide Sentenza. Tuco invece, la cui pistola è stata scaricata nottetempo dal socio per non essere tradito, si trova di nuovo costretto a scavare. La vera tomba è senza nome: è quella accanto alla tomba di Stanton, secondo le indicazioni di Bill Carson. Quando finalmente il bottino viene alla luce, Tuco si accorge che il Biondo gli ha preparato una beffa: lo costringe a impiccarsi falsamente ad un albero, affinché Ramirez lasci partire il cacciatore di taglie senza derubarlo. Legato con mani dietro la schiena, con la corda al collo e in equilibrio precario su una croce di legno, Tuco piange, strepita e implora il Biondo, che si allontana a cavallo con metà del denaro, lasciando gli altri centomila dollari al socio, come d'accordo. Il Biondo lo salva nel solito modo, sparando alla corda e lasciandolo vivo con i soldi; ora Tuco è legato e impreca contro il Biondo.
 
== Produzione ==
 
=== Genesi ===
Dopo il successo di ''Per un pugno di dollari'' e ''Per qualche dollaro in più'', i [[Dirigente|dirigenti]] della [[United Artists]] contattarono lo [[Sceneggiatura|sceneggiatore]] dei film, [[Luciano Vincenzoni]], per acquistare i diritti delle precedenti pellicole e del prossimo western. Lui, il [[Produttore cinematografico|produttore]] [[Alberto Grimaldi]] e Sergio Leone non avevano un progetto, difatti Leone non aveva intenzione di fare un altro western; anche attirato dall'enorme somma di denaro (che gli avrebbe permesso di vivere di rendita per il resto della vita) accettò la proposta, senza alcuna idea in lavorazione. Per sua fortuna, Vincenzoni propose l'idea di un "''film su tre manigoldi che cercano dei tesori al tempo della Guerra Civile americana.''"<ref name="Frayling" /> Lo studio accettò, ma voleva conoscere il costo del film: Vincenzoni e Grimaldi trovarono un accordo con la United Artists per 1 milione di dollari di budget, più il 50% degli incassi dei botteghini al di fuori dell'Italia. Il budget totale sarà all'incirca di 1,3 milioni di dollari, una cifra stratosferica se si pensa alle precarie condizioni che Leone aveva affrontato solo due anni prima.<ref name="Frayling" /><ref name="curiositàIMDb">{{cita web|http://www.imdb.com/title/tt0060196/trivia|Curiosità di ''Il buono, il brutto, il cattivo''|accesso=30 ottobre 2013|lingua=en}}</ref>
 
Esistono tre diverse versioni dei fatti. Luciano Vincenzoni li riporta così: {{citazione|Telefonai a [[Parigi]], al vicepresidente della United Artists, il mio amico Ilya Lopert, che venne a Roma con tutto lo staff. Li portai al Supercinema, fortunatamente era un giorno in cui avevano rotto la cassa. C'erano tremila persone. Videro il film in un tripudio di risate e di applausi e vollero andare subito al Grand Hotel a firmare il contratto. Pagarono come minimo garantito una cifra che era tre volte superiore alle più rosee previsioni del produttore. Come usano gli americani, la prima cosa che dissero quando firmarono il contratto fu: "Adesso crosscollateralizziamo, compensiamo profitti e perdite con il prossimo film; qual è il prossimo?" Non avevamo un progetto. Col tacito assenso di Leone e Grimaldi, cominciai a inventare. "Un film su tre mascalzoni che corrono dietro a un tesoro attraversando la guerra civile, un po' nello spirito della ''Grande Guerra'', che voi avete distribuito in America". E quelli subito: "Lo compriamo: quanto costa?", senza che ci fosse un soggetto scritto, solo sulle parole. Io quindi mi rivolsi a Leone e chiesi: "Quanto?". Leone disse: "''Cosa'', quanto?". Gli dissi: "Il film che gli ho appena venduto". Onestamente, era un miracolo, senza una storia, solo facendo un po' di scena. Grimaldi e Leone mi chiesero: "Cosa gli hai detto?". Io dissi: "Una storia sulla guerra civile con tre attori; ditemi la cifra". Grimaldi disse: "Beh, che ne dici di ottocentomila dollari?". Io risposi: "Facciamo un milione". Mi volsi verso Lopert e dissi: "Un milione di dollari". Lui mi rispose: "Affare fatto".<ref name= Montpellier >{{cita pubblicazione |cognome=AA |nome=VV |anno=1987 |mese=settembre|titolo=Cinéma Méditerranéen Montpellier |rivista=Montpellier : Federation des Oeuvres Laiques de l'Herault |numero=9 }}</ref><ref name= "Cenk" >Intervista condotta da Cenk Kiral a Luciano Vincenzoni, datata aprile-maggio [[1998]]</ref>}}
Secondo quanto ricorda Sergio Donati, però, le trattative con la United Artists furono diverse: {{citazione|Grimaldi era pronto a vendere i diritti di ''Per qualche dollaro in più'' negli Stati Uniti e in [[Canada]]. E esattamente in quello stesso periodo Luciano Vincenzoni collaborava con Ilya Lopert ed era un ottimo amico di Arnold e David Picker della United Artists. Erano a Roma. Lui convinse Lopert a portare quelli della UA a una grande proiezione di ''Per qualche dollaro in più''...e Luciano riuscì davvero a vendere il film alla United Artists e ci guadagnò il 10 per cento di tutti i profitti e anche una percentuale su quello successivo, ''Il buono, il brutto, il cattivo''".<ref name="Frayling" />}}
La versione dei fatti di Sergio Leone è ancora diversa. Egli infatti sostiene che l'idea di fondo del film sia unicamente sua, rimarcando che il film era stato concepito come il naturale prosieguo dei due precedenti western: {{citazione|Non sentivo più tutta quella pressione per offrire al pubblico un diverso tipo di film. Ora potevo fare esattamente il film che volevo... fu mentre riflettevo sulla storia di ''Per qualche dollaro in più'', e su ciò che la faceva funzionare, sulle diverse motivazioni di Van Cleef e di Eastwood, che trovai il nucleo del terzo film... Da sempre pensavo che il ''buono'', il ''cattivo'' e il ''violento'' non esistessero in senso assoluto e totalizzante. Mi sembrava interessante demistificare questi aggettivi nell'ambientazione di un western. Un assassino può fare mostra di un sublime altruismo, mentre un buono è capace di uccidere con assoluta indifferenza. Una persona in apparenza bruttissima, quando la conosciamo meglio, può rivelarsi più valida di quanto sembra - e capace di tenerezza... Incisa nella memoria avevo una vecchia canzone romana, una canzone che mi sembrava piena di buon senso comune: ''È morto un [[cardinale]] che ha fatto bene e male. Il mal l'ha fatto bene e il ben l'ha fatto male''. In sostanza era questa la morale che mi interessava mettere nel film".<ref name= "Simsolo" >{{cita libro|nome= Nöel|cognome= Simsolo|titolo= Conversations avec Sergio Leone|anno= 1987|editore= Stock|città= Parigi|isbn= 2-234-02049-2}}</ref><ref name= "Lambert" >{{cita libro|nome= Cristopher|cognome= Lambert|titolo= Les Bons, les sales, les mechants et les propres de Sergio Leone|anno= 1976|editore= Solar|città= Parigi|lingua=fr|isbn= 978-2-263-00051-5}}</ref>}}
 
=== Sceneggiatura ===
[[File:Sergio Leone.jpg|thumb|Il regista Sergio Leone durante le riprese di un altro suo film, ''[[C'era una volta in America]]'']]
 
Mentre Sergio Leone sviluppava tutte le sue idee in una sceneggiatura vera e propria, Vincenzoni raccomandò di lavorare con un team di scrittura sceneggiati composto da [[Age & Scarpelli|Agenore Incrocci e Furio Scarpelli]], amministrati dallo stesso Leone e da [[Sergio Donati]]. Leone, a questo proposito, disse: "Il contributo dei due sceneggiatori era un disastro. Erano battute e nient'altro. Non potei usare nemmeno una delle cose scritte da loro. Fu la peggiore delusione della mia vita. Mi toccò riprendere in mano il [[copione]] con alcuni ''negri'' (si riferisce a Sergio Donati)".<ref name="Frayling" /> Donati concorda, aggiungendo: "Nella versione finale del copione non è rimasto praticamente nulla che abbiano scritto loro. Avevano scritto solo la prima parte. Una riga appena. Erano lontanissimi dallo stile di Leone. Da parte sua, quella di tirarli dentro era stata una scelta tipica. Aveva bisogno di provare qualcosa di nuovo. E fu una sofferenza. Più che un western, Age e Scarpelli avevano scritto una specie di commedia ambientata nel West."<ref name="Frayling" /> Lo stesso Furio Scarpelli descrisse come ''fatale'' il suo incontro con Leone.<ref name="Giusti" /><ref name= Codelli >Intervista di Lorenzo Condelli con Age & Scarpelli, di maggio [[1977]]</ref> Vincenzoni dichiarò di aver scritto la sceneggiatura in undici giorni,<ref name="Cenk" /><ref name="Magnifici" /> ma ben presto lasciò il progetto in quanto i rapporti con Leone andavano deteriorandosi: si dedicò dunque a due western con registi diversi, ''[[Il mercenario]]'' (1968) di [[Sergio Corbucci]] e ''[[Da uomo a uomo]]'' (1967) di Giulio Petroni.<ref name="Giusti" />
I tre personaggi principali contengono tutti elementi [[Autobiografia|autobiografici]] del regista. In un'intervista, disse: {{citazione|Nel mio mondo, sono gli [[Anarchia|anarchici]] i personaggi più veri. Li conosco meglio perché le mie idee sono più vicine alle loro. Io sono fatto di tutti e tre. Sentenza non ha [[anima]], è un [[professione|professionista]] nel più banale senso del termine. Come un [[robot]]. Non è questo il caso degli altri due personaggi. Considerando il lato metodico e cauto del mio carattere, sono simile al Biondo: ma la mia profonda [[simpatia]] andrà sempre dalla parte di Tuco... sa essere toccante con tutta quella tenerezza e umanità ferita. Ma Tuco è anche una creatura tutto istinto, un bastardo, un [[vagabondo]].<ref name="Frayling" />}}
 
Il film dunque si basava su tre ruoli, [[arlecchino]], [[picaro]] e [[cattivo]]. Leone fu inoltre molto attratto dalle idee che scaturivano nella realizzazione del film: {{citazione|Ciò che mi interessava era da un lato demistificare gli aggettivi, dall'altra mostrare l'assurdità della guerra... la Guerra Civile nella quale i personaggi si imbattono, dal mio punto di vista, è inutile, stupida: non è portata avanti per una giusta causa. La frase chiave del film è quella di un personaggio (il Biondo) che commenta la battaglia del ponte: "Mai visto morire tanta gente... tanto male". Faccio vedere un campo di concentramento nordista... ma in parte stavo pensando ai campi nazisti, con le loro orchestre di ebrei.<ref name="Simsolo" /><ref name="Lambert" /><ref name= Cinema69 >Intervista di Cinéma 69 a Sergio Leone, datata novembre [[1969]]</ref>}}
 
Egli raccontò inoltre una vecchia storia a proposito della guerra: {{citazione|Volevo mostrare l'imbecillità umana in un film picaresco insieme alla realtà della guerra. Lessi da qualche parte che {{TA|120 000}} persone morirono nei campi sudisti come [[Prigione di Andersonville|Andersonville]], ma da nessuna parte venivano citati gli stermini dei campi di prigionia nordisti. Si sente sempre parlare del comportamento vergognoso dei perdenti, mai dei vincitori. Così decisi di mostrare lo sterminio in un campo nordista. Agli americani questo non piacque... la guerra civile americana è un soggetto quasi tabù, perché la sua realtà è folle e incredibile. Ma la vera storia degli Stati Uniti è stata costruita su una violenza che né la letteratura né il cinema avevano mai mostrato come si deve. Personalmente tendo sempre a contrastare la versione ufficiale degli eventi - senza dubbio questo si deve al fatto che sono cresciuto sotto il fascismo. Ho visto in prima persona come si possa manipolare la storia, per cui metto sempre in dubbio quello che viene divulgato. Per me è diventato un riflesso incondizionato.<ref name="Frayling" />}}
 
Il campo di prigionia dove vengono portati il Biondo e Tuco è basato proprio sui bassorilievi d'acciaio di [[Prigione di Andersonville|Andersonville]] realizzati nell'agosto del [[1864]], quando erano presenti circa {{TA|35 000}} prigionieri.<ref name="curiositàIMDb"/> In aggiunta a ciò, alcune scene esterne del film furono influenzate dall'archivio fotografico di [[Mathew B. Brady]].<ref name="Frayling" />
 
Van Cleef ricordò, a questo proposito: {{citazione|Il campo di prigionia che Sergio aveva costruito non era niente di che - solo poche case e un sacco di steccati. Ed era sovraffollato, ma ti dava l'impressione che durante la guerra civile dovesse essere proprio così. Era come alcune immagini che avevo visto di Andersonville... proprio come una fotografia di Brady.<ref name="Frayling" />}}
 
Riguardo l'ambientazione del film, Sergio Leone disse:{{citazione|Gli autori americani dipendono troppo da altri sceneggiatori e non approfondiscono a sufficienza la loro stessa storia. Nel preparare ''Il buono, il brutto, il cattivo'' scoprii che, durante la guerra civile, in Texas c'era stata una sola battaglia, il cui vero obiettivo era la proprietà delle miniere d'oro del Texas. Lo scopo della battaglia era di impedire al Nord (o al Sud) di mettere per primo le mani sull'oro. Così, mentre ero a Washington, cercai di trovare ulteriore documentazione su questo avvenimento. Il bibliotecario, lì alla [[Biblioteca del Congresso]], la più grossa biblioteca del mondo, mi disse: "Credo che si sbagli. Il Texas, dice, signore? Deve esserci un errore. In America nessuno ha mai combattuto una battaglia per le miniere d'oro, e in ogni caso la guerra civile non è mai arrivata al Texas. Torni fra due o tre giorni e le farò qualche controllo. Ma sono sicurissimo che si sbaglia". Beh, ritornai dopo due o tre giorni, e questo tizio mi guardò come se avesse visto un fantasma. "Ho qui otto libri", disse, "e tutti fanno riferimento a questo particolare avvenimento. Come diavolo faceva ''lei'' a saperlo? Lei legge solo l'italiano, perciò come ha fatto a scoprirlo? ''Adesso'' capisco perché voi italiani fate film così straordinari. Sono vent'anni che sono qui, e non c'è stato un solo regista americano che si sia mai preoccupato di venire a informarsi sulla storia del West". Beh, adesso ho anch'io una biblioteca enorme - a Washington, per otto dollari, ti fotocopiano un libro intero!<ref name="Frayling" />}}
Il regista non esitò a inserire elementi personali a proposito della guerra: la percezione del Biondo e di Tuco riguardo alla guerra è la stessa percezione del regista, e gli sguardi dei due protagonisti nel campo di battaglia sintetizzano ciò che il regista voleva trasmettere. Inoltre, tramite degli espedienti, evidenzia i contrasti nelle scene di guerra, criticando e al tempo stesso [[Satira|satirizzando]] la [[Guerra di secessione americana|guerra civile]]: Tuco e il Biondo sono infatti tra i pochissimi che non indossano abiti militari durante la battaglia per il ponte e che nel marasma generale della guerra dimostrano umanità.
 
Il titolo iniziale del film era ''I due magnifici straccioni'', ma fu cambiato appena prima di iniziare a girare il film, quando Vincenzoni ebbe in sogno il titolo ''Il buono, il brutto, il cattivo'', che piacque subito a Leone.<ref name="Frayling" />
 
=== Cast ===
==== Il Biondo (Clint Eastwood) ====
[[File:Il biondo.png|thumb|upright=1.4|[[Clint Eastwood]] nel ruolo del "[[Uomo senza nome|Biondo]]"]]
Il buono, l'[[Uomo senza nome]], un flemmatico, arrogante [[cacciatore di taglie]] che compete con Tuco e Sentenza alla ricerca dell'oro sotterrato nel bel mezzo della guerra civile americana. Il Biondo e Tuco sono amici-nemici: Tuco conosce il nome del [[cimitero]] dove è nascosto l'oro, ma il Biondo conosce il nome della tomba dove è sotterrato. Ciò li costringe a lavorare insieme aiutandosi a vicenda. Nonostante questa avida ricerca, la [[pietà (sentimento)|pietà]] del Biondo verso i soldati morti nella caotica carneficina della [[guerra]] è evidente. "Non ho mai visto tanta gente morire, tanto male" afferma, salvo subito dopo cercare cinicamente di strappare il nome del cimitero a Tuco. Clint Eastwood incarna quello che è forse il personaggio maggiormente riuscito di Sergio Leone: alto, laconico, un micidiale pistolero curato nei minimi dettagli. Molto importante è inoltre la presenza del [[sigaro]], uno dei simboli di questo film: [[Clint Eastwood]] ne ha in bocca uno praticamente sempre e l'accende ripetutamente.
 
Leone introduce un personaggio a metà tra il classico cacciatore di taglie e il [[Banditismo|bandito]], ispirandosi ai grandi classici come le [[tragedia greca|tragedie greche]] e le opere di [[William Shakespeare|Shakespeare]]. Inoltre per sua stessa ammissione il personaggio di Clint Eastwood risente molto dello stile di grandi autori latini come [[Tito Maccio Plauto|Plauto]] e [[Publio Terenzio Afro|Terenzio]].<ref name= "Carmilla" >{{cita web|http://www.carmillaonline.com/archives/2004/07/000892.html|Intervista a Sergio Leone|accesso=30 ottobre 2013}}</ref> Sergio Donati disse di lui: {{citazione|Dei tre, Clint Eastwood è senz'altro quello che più somiglia ai propri personaggi: chiuso, taciturno, ironico. Diventa umano solo davanti a un piatto di [[spaghetti]]: eccetto [[Bud Spencer]] non ho più visto un altro attore capace come lui di farsene regolarmente tre doppie porzioni. Ma lui non ingrassa, maledetto.<ref name= "Donati2" >{{cita web|http://www.mclink.it/personal/MC8574/attori.html#CLINT|Storie di attori, Sergio Donati|accesso=30 ottobre 2013}}</ref>}} ''[[Gli uomini della prateria|Rawhide]]'' si concluse nel [[1965]] e a questo punto nessuno dei [[Cinema italiano|film italiani]] di Clint Eastwood è uscito in [[Stati Uniti d'America|America]]. Quando Leone gli offrì un ruolo nel suo prossimo film, quella era l'unica offerta che l'attore aveva ricevuto, ma lui non era ancora convinto: riteneva infatti che il ruolo di Tuco fosse più importante del suo, e quindi voleva ridimensionarlo.<ref name="Frayling" /> Leone cercò di convincerlo: "Ci mancò poco che non facesse la parte del Biondo. Dopo aver letto il copione trovò in effetti che il ruolo di Tuco fosse troppo importante, che fosse il migliore dei due ruoli. Tentai dunque di ragionarci: "Il film è più lungo degli altri due. Non puoi essere tutto solo. Tuco è necessario per la storia, e resterà come ho voluto che fosse. Devi capire che è il comprimario... e il momento in cui appari tu, è ''la star'' che fa la sua apparizione."<ref name="Frayling" />
 
Eastwood però non fu convinto, dunque Leone, insieme con la [[Matrimonio|moglie]], dovette andare in [[California]] per tentare una mediazione. La moglie del regista, Carla, ricorda perfettamente: "Clint Eastwood con sua moglie Maggie venne al nostro albergo... io spiegai che il fatto che avesse al suo fianco altri due grandi attori non avrebbe potuto che rafforzare la sua statura. A volte anche una grande star che interpreta un ruolo più piccolo insieme ad altri grandi attori può trarre vantaggio dalla situazione. A volte fare un passo indietro voleva dire farne due avanti."<ref name="Frayling" /> Mentre le due mogli parlavano, Eastwood e Leone si scontrarono duramente e il loro rapporto iniziò a incrinarsi. Leone disse: "Se interpreta la parte ne sarò felicissimo. Ma se non lo fa - beh, visto che sono stato io a inventarlo - domani dovrò inventarne un altro come lui."<ref name="Frayling" /> Dopo due [[Giorno|giorni]] di trattative l'attore accettò di fare il film e volle essere pagato {{TA|250 000}} dollari più il 10% dei profitti dei [[Botteghino|botteghini]] in tutti i territori occidentali,<ref name="Magnifici" /> un accordo che non trovò contento Leone.
Nel film il personaggio di Clint Eastwood viene chiamato con il suo soprannome, ''il Biondo'', in quanto nessuno conosce il suo vero nome. Nella sceneggiatura del film, comunque, ci si riferisce a lui con il nome di ''Joe''.
 
==== Tuco (Eli Wallach) ====
[[File:Il brutto.png|thumb|upright=1.4|[[Eli Wallach]] interpreta Tuco]]
Il brutto, Tuco Benedicto Pacifico Juan María Ramírez, è un comico, goffo, loquace bandito ricercato dalle [[autorità]] per rapina a mano armata in banca e omicidio. Tuco riesce a scoprire il nome del cimitero dove è sepolto l'oro, ma non conosce il nome della tomba: solo il Biondo lo sa. Questo stato di cose obbliga i due a diventare compagni di viaggio. Leone, a proposito della scelta di Wallach, disse: "Tuco rappresenta, come più tardi Cheyenne, tutte le contraddizioni dell'America, e in parte anche le mie. Avrebbe voluto interpretarlo [[Gian Maria Volonté]], ma non mi sembrava una scelta giusta. Sarebbe diventato un personaggio nevrotico, e io invece avevo bisogno di un attore dal naturale talento comico. Così scelsi [[Eli Wallach]], di solito impegnato in parti drammatiche. Wallach aveva in sé qualcosa di [[Charlie Chaplin|chapliniano]], qualcosa che evidentemente molti non hanno mai capito. E per Tuco fu perfetto."<ref name="Giusti" />
 
Alla fine, dunque, Leone scelse [[Eli Wallach]] basandosi sul suo ruolo nel film ''[[La conquista del West (film 1962)|La conquista del West]]'' ([[1962]]). In particolare, Leone fu molto colpito dall'interpretazione nella famosa scena ''La ferrovia''.<ref name= "Frayling" >{{cita libro|nome= Cristopher|cognome= Frayling|titolo= Sergio Leone: Something To Do With Death|anno= 2000|editore= Faber & Faber|lingua=en|isbn= 0-571-16438-2}}</ref> Il regista a questo proposito dirà a [[Oreste De Fornari]], nella sua [[biografia]]: {{citazione|Eli Wallach l'ho preso per un gesto che fa nella ''Conquista del West'', quando scende dal treno e parla con Peppard. Vede il bambino, figlio di Peppard, si volta di scatto e gli spara con le dita facendogli una pernacchia. Da quello ho capito che era un attore comico di estrazione chapliniana, un [[Ebrei|ebreo]] [[Napoli|napoletano]]: si poteva fare tutto con lui. Infatti ci siamo molto divertiti a stare insieme.<ref name= Oreste >{{cita libro|nome= Oreste|cognome= De Fornari|titolo= Tutti i film di Sergio Leone|anno= 1985|editore= Ubulibri|città= Milano|isbn= 88-7748-037-8}}</ref>}}
 
I due si incontrarono a [[Los Angeles]], ma l'attore fu scettico a interpretare di nuovo quel tipo di personaggio: dopo però che gli fu mostrata la sequenza di apertura di ''[[Per qualche dollaro in più]]'', disse: "Per quando mi vuoi?"<ref name="Frayling" /> I due andarono d'amore e d'accordo, condividendo lo stesso bizzarro senso dell'[[umorismo]]. Leone permise a Wallach di effettuare dei cambi al suo [[Personaggio immaginario|personaggio]] in termini di messa in scena e riguardo alle sue gestualità ricorrenti; l'abbigliamento di Tuco è stato infatti scelto da Wallach stesso.<ref name="Frayling" /> Fu l'attore, inoltre, a proporre il ricorrente segno della croce del personaggio Tuco.<ref name="Frayling" /><ref name="Giusti" /> Eli Wallach ricorda con poche parole il suo lavoro con Van Cleef: "Il ricordo principale del mio lavoro con Van Cleef è che era da poco divenuto l'orgoglioso possessore di una Mercedes nuova".<ref name="Frayling" /> Di tutt'altra entità è stato invece il rapporto con Eastwood: "Ero molto grato a Clint, tirò fuori idee e particolari che resero il mio personaggio ancora migliore... sul set non parlava granché, ma era un osservatore molto acuto. Disse che questo era il suo terzo film in Italia e che sarebbe tornato negli Stati Uniti per mettere a fuoco la sua carriera lì, e fece proprio così".<ref name="Frayling" /> Sia Eastwood che Van Cleef capirono che il personaggio di Tuco stava molto a cuore al regista, difatti Leone e Wallach divennero ottimi amici anche al di fuori del [[set (cinema)|set]]. Van Cleef osservò: {{citazione|Tuco è l'unico dei tre del quale il pubblico conosce il retroscena. Incontriamo suo fratello, capiamo da dove viene e perché è diventato un bandito. Ma il personaggio di Clint e il mio rimangono misteriosi... era chiaro che il pubblico avrebbe preferito il personaggio di Wallach.<ref name="Frayling" />}}
 
==== Sentenza (Lee Van Cleef) ====
[[File:Il cattivo.png|thumb|upright=1.4|[[Lee Van Cleef]] interpreta Sentenza]]
Il cattivo, uno spietato [[sicario]] chiamato Sentenza. Quando il Biondo e Tuco vengono catturati mentre erano camuffati da soldati confederati, Sentenza è il sergente dell'Unione che li interroga e che tortura Tuco, scoprendo il nome del cimitero dove è sepolto l'oro, ma non la tomba. Egli forma dunque una fugace alleanza con il Biondo, ma i due ex compagni si coalizzano contro di lui appena possono. L'espressione cupa e sempre pensierosa, gli [[Occhio|occhi]] socchiusi rendono Sentenza lo [[stereotipo]] ideale del [[cattivo]]. Originariamente Leone per il ruolo di Sentenza aveva pensato a [[Charles Bronson]], che però stava già interpretando ''[[Quella sporca dozzina]]'' ([[1967]])<ref name="curiositàIMDb"/>. Leone pensò quindi di lavorare di nuovo con Lee Van Cleef: {{citazione|Sapevo che Van Cleef aveva già interpretato un ruolo romantico in ''Per qualche dollaro in più''. L'idea di fargli interpretare un personaggio che fosse l'opposto di quello mi intrigava.<ref name="Frayling" />}} Lee Van Cleef ricordava: "Sul primo film non potevo trattare, visto che non riuscivo nemmeno a pagare il conto del [[telefono]]. Feci il film, pagai il conto del telefono ed esattamente un anno dopo, il 12 aprile del 1966, fui chiamato di nuovo per fare ''Il buono, il brutto, il cattivo''. E insieme a questo, feci anche ''[[La resa dei conti (film 1966)|La resa dei conti]]''. Ma ora, invece di fare ''seventeen thousand dollars'', ne stavo facendo ''a hundred'' e qualcosa, merito di Leone, non mio."<ref name="Giusti" /> L'attore aveva paura dei cavalli e non sapeva montare. Donati disse: "Gli dettero un morellino docile e ammaestrato come una bestia da [[circo (spettacolo)|circo]] (se ci fate caso, in altre scene lo monta anche Wallach, altro stracittadino negato per la [[Finimenti#Selle|sella]]). Ma per farlo salire in groppa ci voleva una sedia (giuro) e un uomo che reggesse l'[[Animalia|animale]]. E dopo anche scendere, ovviamente, era analoga tragedia."<ref name="Donati2" />
Diversamente dalla maggior parte dei personaggi da lui interpretati, Lee Van Cleef era un uomo molto mite. Donati ancora rivela un aneddoto: "[Ne ''Il buono, il brutto, il cattivo''] doveva prendere a schiaffi una prostituta, e non riusciva neanche a far finta. L'attrice, che era Rada Rassimov, gli diceva «Ma dai, non ti preoccupare anche se ti scappa una sberla vera, non m'importa, picchiami...» Lui spiegava arrossendo che proprio non gli riusciva di alzare le mani su una donna, era più forte di lui."<ref name="Donati2" /> Anche in questo film Lee Van Cleef indossa [[Lente a contatto|lenti a contatto]] colorate: difatti dalla nascita ha un occhio di colore verde e l'altro di colore blu: questa caratteristica veniva camuffata in tutti i suoi film, ma ne ''Il buono, il brutto, il cattivo'' è possibile notare la sfumatura di colore diversa grazie ai frequenti primi piani a opera di Leone.<ref name="WeirdNJ">{{cita libro|cognome=Sceurman|nome=Mark|coautori=Mark Moran|titolo=Weird NJ|editore=Barnes and Noble Books|anno=2004|città=New York|lingua=en|isbn=0-7607-3979-X}}</ref>
 
==== Altri personaggi ====
[[File:Aldo_Giuffr%C3%A8.png|thumb|upright=1.4|Aldo Giuffré interpreta il capitano nordista]]
* '''[[Aldo Giuffré]]''' (capitano nordista alcolizzato): un ufficiale dell'esercito unionista che diventa amico di Biondo e Tuco, specialmente di quest'ultimo, nel quale vede una possibile carriera militare, perché riconosce in lui lo "spirito" combattente, che altro non è che l'odore dell'alcol. L'alcol infatti è, secondo il comandante, l'arma vincente di tutte le guerre. Dice infatti: "Chi possiede più bottiglie per ubriacare i soldati, quello vince". Capisce benissimo che il sanguinoso [[assedio]] dei suoi uomini è impiegato in un futile motivo, e sogna di distruggere il ponte - un sogno che si avvererà grazie ai suoi nuovi amici. Ferito gravemente nella battaglia del ponte Langstone, muore con un'espressione di viva soddisfazione subito dopo aver ricevuto notizia della distruzione del ponte.
* '''[[Mario Brega]]''' (caporale Wallace): una guardia assassina che lavora per Sentenza e tortura Tuco per sapere dove è situato il tesoro. Sentenza consegna Tuco a Wallace per poter riscuotere la taglia; Tuco, comunque, uccide Wallace buttandolo da un treno in movimento. Un [[macellaio]] divenuto attore, l'imponente Brega era onnipresente nei film di Leone e negli spaghetti-western in generale.
* '''[[Antonio Casale]]''' (Bill Carson/Jackson): il morente Bill Carson, anche conosciuto come Jackson, rappresenta uno dei punti cardine della storia: condivide il segreto dell'oro con Tuco, dicendogli il nome del cimitero dove è nascosto, ma solo al Biondo rivela il nome della tomba. Casale apparirà successivamente nel film di Leone ''[[Giù la testa]]''.
* '''[[Luigi Pistilli]]''' (padre Pablo Ramírez): il fratello di Tuco, un prete cattolico. Disprezza il fratello per essere diventato un bandito, ma fondamentalmente gli vuole bene. Pistilli è un veterano di molti spaghetti-western, nei quali interpreta solitamente un ''cattivo'' (come nel film di Leone ''Per qualche dollaro in più'').
* '''[[Antonio Casas]]''' (Stevens): il contadino coinvolto nell'affare tra Baker e Bill Carson. Viene ucciso insieme alla sua famiglia da Sentenza dopo che gli rivela informazioni sulla nuova identità di Jackson e sull'oro. Casas era un popolare [[calciatore]] [[Spagna|spagnolo]] divenuto attore che è apparso in oltre 170 tra [[Programma televisivo|show TV]] e film in tutta la sua carriera.
* '''[[Livio Lorenzon]]''' (Baker): il soldato confederato coinvolto nell'affare dell'oro assieme a Stevens e Carson. Manda Sentenza a uccidere Stevens e ricavare informazioni e, dopo averle ricevute, viene ucciso da Sentenza su commissione dello stesso Stevens.
* '''[[Rada Rassimov]]''' (Marìa): una [[Prostituzione|prostituta]] picchiata da Sentenza. Conosce Bill Carson, ma non è coinvolta nei suoi affari.
* '''[[Al Mulock]]''' (cacciatore di taglie senza un braccio): ferito da Tuco nella sequenza iniziale del film, perde il [[arto superiore|braccio]] destro. Impara quindi a sparare con la mano rimasta e cerca disperatamente vendetta; trovato Tuco, cincischia troppo e si fa uccidere. Mulock fu un attore [[Canada|canadese]] che apparirà successivamente in ''[[C'era una volta il West]]'' come uno dei tre pistoleri all'inizio del film. Si [[Suicidio|suicidò]] durante le riprese, lanciandosi dalla finestra di un hotel con indosso il costume di scena.
* '''[[Antonio Molino Rojo|Molino Rojo]]''' (capitano del campo di prigionia): il buon [[capitano]] nordista presente al campo di prigionia, con una [[gamba]] in [[cancrena]]. Non condivide i metodi di Sentenza e più volte gli ripete di essere meno brutale con i prigionieri, senza però essere ascoltato. Il suo obiettivo dichiarato è quello di raccogliere prove sufficienti per mandare davanti alla corte marziale quanti disonorano l'uniforme facendo mercanzia dei beni di proprietà dei prigionieri.
 
=== Regia ===
Il film fu realizzato con l'approvazione del regime [[Franchismo|franchista]] e l'assistenza tecnica dell'[[esercito]] spagnolo. Il cast includeva inoltre 1500 soldati locali.<ref name="curiositàIMDb"/> Nel [[1973]] Eastwood ricordava: {{citazione|In Spagna non gliene importa nulla di ciò che fai. Gli importerebbe se stessi facendo una storia sugli spagnoli o sulla Spagna. In quel caso ti starebbero col fiato sul collo, ma era curioso il fatto che a loro non importava che tu stessi facendo un western che dovrebbe essere ambientato a ovest del [[Mississippi (fiume)|Mississippi]] o in [[Messico]], o meglio, non meno di quanto gli importasse la storia del film.<ref name="Frayling" />}}
 
Sul set del film Leone viene affiancato da un giovane [[Giancarlo Santi]], che ricoprirà il ruolo di aiuto regista. Santi, intervistato al Festival di Torella dei Lombardi nel 2006, disse:{{citazione|Sergio voleva conoscermi e aveva i pezzi della pellicola di ''Per qualche dollaro in più'' quando l'ho incontrato in moviola. Abbiamo simpatizzato subito, mi ha chiamato per il progetto e scaraventato in Spagna dal marzo all'agosto '66, il periodo più bello della mia vita. ''Il buono, il brutto, il cattivo'' si lasciò alle spalle le storie limitate dei primi due western, aveva maggior respiro epico, etico e storico. Imparai anche come si gestisce un budget, perché Leone era un grande imprenditore.<ref name="Giusti" />}}
 
Per la prima volta Tonino Delli Colli fu il direttore della fotografia di un film di Sergio Leone. A proposito della loro collaborazione, Delli Colli disse: "C'è stato un punto di partenza, un principio estetico: in un western non si possono mettere tanti colori. Abbiamo tenuto le tinte smorzate: [[nero]], [[marrone]], bianco corda, dato che le costruzioni erano in legno e che i colori del paesaggio erano piuttosto vivi."<ref name="Giusti" /> Eli Wallach ricorda che Leone si ispirava, riguardo alla luce e alle ombre, a [[Jan Vermeer|Vermeer]] e [[Rembrandt]].<ref name="Giusti" />
 
Mentre le riprese del film procedevano senza particolari intoppi, la notizia che il nuovo western di Sergio Leone era in produzione fece subito il giro del mondo. Il regista però si poneva in netto contrasto rispetto alle regolette della coproduzione fra Italia e Spagna del film, e si schierò apertamente contro di esse durante un'intervista per ''[[Il Messaggero]]'' datata 24 maggio 1966. Leone disse: "Sì, adesso posso fare quello che voglio. Ho firmato un contratto favoloso con la United Artists. Sono padrone di scegliere quello che voglio, soggetti, attori, tutto. Mi danno quello che voglio, mi danno. Solamente i signori burocrati del cinema italiano cercano di mettermi i bastoni fra le ruote. Loro fanno i film a tavolino col bilancino del farmacista. Quattro attori e mezzo italiani, due virgola cinque spagnoli, uno statunitense. No, gli ho detto, voi i film me li dovete far fare come voglio io, oppure me ne vado in America o in Francia, dove mi aspettano a braccia aperte!"<ref name="Giusti" />
 
Durante le riprese del film, comunque, vi furono diversi episodi di rilievo; Wallach fu quasi [[Veleno|avvelenato]] quando accidentalmente bevve da una [[bottiglia]] di [[acido]] lasciata da un tecnico vicino alla sua bottiglia di [[Carbonato di sodio|soda]]: egli menzionò questo fatto nella sua [[autobiografia]] e si lamentò affermando che nonostante Leone fosse un brillante [[regista]], era completamente noncurante sulle misure di [[sicurezza]] degli attori durante le scene pericolose.<ref name="Eli" >{{cita libro|nome= Eli|cognome=Wallach|wkautore=Eli Wallach|titolo=The Good, the Bad, and Me: In My Anecdotage|anno=2006|editore=Harcourt Trade Publishers|lingua=en|isbn=0-15-603169-8}}</ref> L'attore fu in pericolo in un'altra scena, nella quale stava per essere impiccato dopo che fu sparato un colpo di pistola e il cavallo sotto di lui stava per scappare dalla [[paura]]. Mentre la corda intorno al collo di Wallach si ruppe, il cavallo si imbizzarrì e corse per circa un miglio con l'attore ancora su di esso e le sue mani legate sul dorso.<ref name="Frayling" /> La terza volta nella quale Wallach rischiò la vita fu durante la scena nella quale lui e Brega dovevano saltare dal treno in movimento. Il salto andò bene, ma la vita di Wallach fu in pericolo quando il suo personaggio doveva rompere la [[Catena (meccanica)|catena]] che lo legava all'altro personaggio, ormai morto. Tuco mise il corpo di Wallace sui [[Binario ferroviario|binari]], facendo passare il treno sulla catena rompendola. Wallach, e presumibilmente tutto il cast, non si era accorto dei gradini di [[metallo]] che sporgevano di circa 30 [[Centimetro|cm]] da ogni [[Carro merci|vagone]]: se l'attore si fosse alzato dalla sua posizione al momento sbagliato, uno dei gradini sporgenti l'avrebbe [[Decapitazione|decapitato]].<ref name="Frayling" /> Successivamente Leone chiese a Wallach di rifare la scena, ma quest'ultimo disse che non l'avrebbe mai più fatta in vita sua.<ref name="Eli" />
 
Il film è stato girato in Spagna, facendo uso di numerose [[___location]]. Tra i sopralluoghi e le riprese passarono diverse [[Settimana|settimane]], e sorse un problema nel sito scelto per le riprese della "scena del ponte". Alla prima ispezione, l'acqua nel fiume (il Rìo Arlanza, un [[torrente]] che "interpreta" il [[Rio Grande (fiume Stati Uniti d'America)|Rio Grande]]) era alta circa 1,20 [[Metro|m]], perfetta per le necessità del film. All'arrivo della troupe, il fiume però si era sgonfiato, diventando un rigagnolo di soli 20&nbsp;cm. Per ovviare al problema più a [[valle]] della zona delle riprese venne costruita una [[diga]] temporanea, grazie anche all'aiuto di una compagnia di genieri dell'esercito spagnolo, riportando l'acqua al livello richiesto.
 
Il ponte nel film dovette però essere costruito ben due volte. Leone voleva un ponte vero, pietra e [[legno]], perfettamente transitabile. Ci vollero circa 15 giorni per costruirlo la prima volta, ma quando lo si dovette far [[Esplosione|esplodere]] iniziarono i problemi. [[Sergio Donati]] ricorda: {{citazione|Il miglior "artificiere" del cinema allora era Baciucchi, a "living legend": ma non aveva mai avuto a che fare con un botto di quelle dimensioni. Mise una trentina di cariche di [[Trinitrotoluene|tritolo]], ma ogni volta l'esplosione delle prime mandava a puttane il resto dei contatti elettrici, così il ponte non saltava tutto in una volta come voleva Sergio.<ref name= "Donati" >{{cita web|http://www.mclink.it/personal/MC8574/storiefilm.html|Storie di film, Sergio Donati|accesso=30 ottobre 2013}}</ref>}} Per ovviare a questo problema si dovette dunque chiedere aiuto ai genieri dell'esercito spagnolo. Raggiunse dunque la troupe una vera e propria squadra di specialisti comandati da un capitano dell'esercito. Furono sistemate tutte le [[Esplosivo|cariche]], e le [[Macchina da presa|macchine da presa]] furono poste a diversi angoli del ponte. Durante il conto alla rovescia, al "meno dieci" il capitano dell'esercito confuse una [[parola]] detta da un tecnico delle [[Macchina da presa|cineprese]] con il segnale di far esplodere il ponte. Si riuscì dunque a riprendere solo alcuni passaggi del crollo. [[File:Ponte Leone.png|thumb|upright=1.4|La scena dell'esplosione del ponte]] Eli Wallach ricorda così l'accaduto: "C'erano tre postazioni di macchina, una molto vicina, e un'altra molto lontana. L'uomo che aveva sistemato gli esplosivi per questa scena era un capitano dell'esercito spagnolo. Il responsabile degli effetti speciali gli aveva detto che averlo sul set ad aiutare la troupe era un grande onore, e quindi l'onore di premere il pulsante per far saltare il ponte spettava a lui. Il capitano disse "No, non voglio farlo io", ma quello degli effetti speciali rispose "Ma sì, basta che ascolti e quando io dico ''Vaya!'' schiacci il pulsante". Mentre si svolgeva questa scena uno degli assistenti disse al responsabile degli effetti speciali "Vuoi che vada a mettere una delle macchine piccole laggiù?" e lui rispose "Sì, vai, benissimo". Il capitano sentì la parola ''vai'' e premette il pulsante. Leone era furioso. "Adesso lo ammazzo" diceva. "Lo licenzio seduta stante... è licenziato!". Disse questo al capitano, e la risposta fu "Ricostruirò io il ponte, ma non fucili quest'uomo."<ref name="Magnifici">Sergio Leone - C'era una volta il Cinema - Radio 24 - I magnifici</ref>
 
Sergio Donati racconta ancora: "Il ponte fu completamente ricostruito in una notte e la mattina seguente fu fatto saltare in aria di nuovo, questa volta con tutte le macchine da presa in funzione. Però il primo botto era il migliore, tant'è vero che tutte le [[Inquadratura|inquadrature]] della ricaduta macerie montate nel film sono prese dai "tagli" del primo errore."<ref name="Donati" /> I problemi con la scena del ponte non finirono qui: sia Eastwood sia Wallach rischiarono di essere travolti dall'esplosione. Eastwood osservò: "Se io e Wallach ci fossimo trovati nel punto stabilito da Leone, con tutta probabilità ora non sarei qui a raccontarvelo."<ref name= "Clint" >{{Cita libro|nome=Richard|cognome=Schickel|wkautore=Richard Schickel|titolo=Clint Eastwood - L'uomo dalla cravatta di cuoio - La biografia ufficiale|anno=1999|editore=Sperling & Kupfer Editori|città=Milano|isbn=88-200-2831-X}}</ref> Fu proprio Eastwood che insistette per adottare una posizione più sicura, in tutta tranquillità. Nonostante ciò, solo per un caso fortuito non venne colpito da un grosso frammento di pietra, proiettato dall'esplosione a meno di un metro dalla sua testa, come si può chiaramente notare rivedendo la sequenza. Anche qui emerge la scarsa sicurezza adottata da Leone nei suoi film, tanto da indurre Eastwood a consigliare a Wallach di "non fidarsi mai di nessuno in un film italiano."<ref name="Clint" /> Molti [[Critica cinematografica|critici]] avvertono echi [[Buster Keaton|keatoniani]] in questa scena e Leone non smentisce di aver preso ispirazione dal film ''[[Come vinsi la guerra]]'' del [[1927]].<ref name="Carmilla" />
 
La preparazione del ''triello'' finale e del cimitero ha richiesto una cura maniacale e un grande impegno da parte di [[Scenografo|scenografi]] italiani e spagnoli, coordinati dall'allora aiuto scenografo [[Carlo Leva]]. Leone, in una giornata di pausa dalle riprese, andò a vedere come procedevano i lavori e impressionato dalla precisione del lavoro di Leva, gli ricordò che nella scena finale si sarebbero dovute vedere delle [[Osso|ossa]] nella [[bara]] e che pretendeva ossa vere. Dopo un primo fallimento con una ricerca tra i [[Medico|medici]] e le autorità locali, Leva venne a sapere da un decoratore che a [[Madrid]] una donna affittava lo scheletro della madre, che in vita era stata attrice e aveva lasciato disposizione di usare il suo corpo per "recitare anche dopo la morte". In [[Autovettura|auto]], si recò a Madrid dove ritirò lo [[scheletro (anatomia umana)|scheletro]] perfettamente conservato, esattamente quello che compare nella bara. Sempre nella scena del cimitero, Leone per ottenere un genuino effetto di stupore in Eli Wallach mentre questo corre tra le tombe, lasciò libero un cane facendolo correre attraverso il set.<ref name="curiositàIMDb"/> Riguardo alla scena del cimitero, lo scenografo e costumista Carlo Leva ricorda:
{{citazione|Per ''Il buono, il brutto, il cattivo'' Carlo Simi mi disse di cercare un posto adatto dove girare la scena finale, ambientata in un cimitero di guerra, e ovviamente di prepararla secondo un [[bozzetto]] che avevo disegnato in precedenza. Eravamo in Spagna. Nei pressi di [[Burgos (Spagna)|Burgos]] scoprii un breve [[altopiano]] messo a [[pascolo]] per il [[bestiame]] di un paesino. Parlai con il [[Sindaco]]. Lo convinsi a spostare la [[Branco|mandria]] e a lasciarci utilizzare l'altopiano per le riprese, con la promessa di "restituirlo" com'era quando l'avevo visto. Con l'aiuto dei soldati del genio Spagnolo e una [[ruspa]] preparai il terreno per ospitare 8000 tombe, fatte della stessa terra del posto, mista a [[paglia]] e [[segatura (materiale)|segatura]]. E i tumuli li costruimmo a uno a uno utilizzando una bara vuota come fanno i [[Bambino|bambini]] con le formine sulla [[spiaggia]]. La scena l'han vista tutti, Sergio Leone fu entusiasta del nostro "macabro lavoro".<ref name= Leva >{{cita web|http://www.comune-bergamasco.it/pagina%20di%20carlo.htm|Chi è Carlo Leva|accesso=4 agosto 2007}}</ref>}}
La sequenza del triello sarà poi destinata a rimanere famosa nella storia del cinema: Sergio Leone sa esaltarla con una fotografia sempre nuova, con primi piani, con dettagli con le riprese degli occhi e con un [[montaggio]] sempre più veloce che farà scuola per i futuri grandi cineasti. Ma forse nulla sarebbe stata questa sequenza senza la straordinaria, esaltante e solenne [[colonna sonora]] firmata da un grande [[musicista]]: Ennio Morricone. [[George Lucas]] stesso ha dichiarato di aver preso ispirazione dai primi piani tipicamente leoniani durante le riprese di ''[[Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith]]'', in particolare, nel duello finale tra [[Dart Fener|Anakin Skywalker]] e [[Obi-Wan Kenobi]].<ref name="DVDStarWars">Affermazioni presenti nel commento audio del [[DVD]] di ''Star Wars: Episodio III - La Vendetta dei Sith'' [2005]</ref> Inoltre questa sequenza ancora oggi viene studiata all'università del cinema di [[Los Angeles]], [[fotogramma]] per fotogramma, come mirabile esempio di montaggio.<ref name="Carmilla"/> In aggiunta a ciò, diverse scene del film sono state utilizzate per uno studio sulle funzioni superiori del cervello umano pubblicato il 12 marzo [[2004]] sulla prestigiosa rivista ''[[Science]]''.<ref name = sciencemag>{{cita web|cognome=Hasson|nome=Uri|coautori=Yuval Nir; Ifat Levy; Galit Fuhrmann; Rafael Malach|http://www.sciencemag.org/cgi/content/full/303/5664/1634|Intersubject Synchronization of Cortical Activity During Natural Vision| accesso=24 agosto 2007|lingua=en}}</ref>
 
Riguardo alle scene finali del film, Leone disse:{{clear|left}}
{{citazione|Volevo un cimitero che potesse evocare un antico circo. Non ne esisteva nemmeno uno. Così mi rivolsi al responsabile spagnolo degli effetti pirotecnici che si era occupato della costruzione e della distruzione del ponte. Mi prestò 250 soldati, e questi costruirono il tipo di cimitero di cui avevo bisogno, con diecimila tombe. Quegli uomini lavorarono per due giorni pieni, e fu fatto tutto. Da parte mia non si trattava di un capriccio, l'idea dell'arena era cruciale, con una morbosa strizzatina d'occhio, perché i testimoni di questo spettacolo erano tutti morti. Insistetti perché la musica esprimesse la risata dei cadaveri all'interno delle tombe. I primi tre primi piani degli attori ci presero tutta la giornata: volevo che lo spettatore avesse l'impressione di guardare un balletto. La musica diede un certo lirismo a tutte queste immagini, così la scena divenne una questione di coreografia quanto di suspense.<ref name="Magnifici" />}}
 
L'ossessione del regista per i dettagli, aspetto per altro già noto fin dai suoi primissimi lavori, assunse quasi una connotazione leggendaria.<ref name="Frayling" /> Luca Morsella, figlio di Fulvio Morsella, ricordò così un avvenimento:{{citazione|Un giorno stavano girando una scena e il direttore di produzione Fernando Cinquini era molto contento perché avevano fatto tutto nei tempi stabiliti. Poi Sergio gli disse: "Non ho fatto il dettaglio dello sperone"; Fernando rispose: "Va beh, non preoccuparti di un'inezia come lo sperone - lo giriamo quando ci pare". Alla fine venne il giorno in cui sul piano di lavorazione del direttore di produzione c'era scritto: "Dettaglio dello sperone", così lui andò da Sergio e disse: "Vogliamo farlo adesso?". E Sergio disse: "Beh, sai che mi servono trecento comparse, diligenze, cavalli, carabine e tutto il resto". Perché, sì, era il ''dettaglio dello sperone'', ma sullo sfondo lui voleva vedere tutta la vita della città, con gente che camminava e cavalli che passavano. Da quel momento in poi diventò una leggenda ricorrente del mondo del cinema. Ogni volta che un regista dice: "Mi manca solo un dettaglio" bisogna assicurarsi che non sia come il ''dettaglio dello sperone''.<ref name="Frayling" />}}
 
== Colonna sonora ==
[[File:Morricone at United Nations HQ.jpg|upright=1.2|thumb|Il compositore della colonna sonora del film, [[Ennio Morricone]]]]
La colonna sonora del film fu composta da [[Ennio Morricone]], frequente collaboratore di Leone (del quale fu anche compagno di classe in terza [[Scuola primaria|elementare]]<ref name = andreaconti>{{cita web|cognome=Minà|nome=Gianni|wkautore=Gianni Minà|http://www.andreaconti.it/morricon.html|Una vita da maestro|accesso=30 ottobre 2013}}</ref><ref name = repubblica>{{cita web|cognome=Giuliani|nome=Gaia|http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/spettacoli_e_cultura/morricone-scala/morricone-scala/morricone-scala.html|Gli spaghetti western alla Scala. A Morricone la bacchetta da direttore|accesso=30 ottobre 2013}}</ref>), le cui caratteristiche composizioni, contenenti spari, fischi (di [[Alessandro Alessandroni]]) e [[jodel]], contribuiscono a ricreare l'atmosfera che caratterizza il film. Il motivo principale, assomigliante all'ululato del [[Canis latrans|coyote]], è una melodia composta da due [[Nota musicale|note]], divenuta molto famosa. Essa viene utilizzata per i tre personaggi principali del film, con un differente strumento usato per ognuno: [[Flauto traverso#La famiglia dei flauti traversi|flauto soprano]] per il Biondo, l'[[Ocarina|arghilofono]] del maestro [[Italo Cammarota]] per Sentenza e la voce umana per Tuco. Questo motivo si ripropone durante tutto il film, senza però mai annoiare né risultare scontato: Leone e Morricone la ripropongono solo nei momenti appropriati, rendendo memorabili le scene.<ref name = "SoundtrackNet">{{cita web|cognome=Torikian|nome=Messrob|url=http://www.soundtrack.net/albums/database/?id=3475|titolo=The Good, the Bad and the Ugly|accesso=30 ottobre 2013|editore=SoundtrackNet|lingua=en}}
</ref><ref name = "Music from">{{cita web|cognome=Mansell|nome=John|titolo=The Good, the Bad and the Ugly|editore=Music from the Movies|url=http://www.musicfromthemovies.com/review.asp?ID=1643|accesso=4 agosto 2007}}</ref><ref name = "McDonald">{{cita web|cognome=McDonald|nome=Steven|titolo=The Good, the Bad and the Ugly > Overview|editore=All Music Guide|url=http://www.allmusic.com/album/r84071|accesso=30 ottobre 2013|lingua=en}}</ref><ref name = "Times">{{cita web|cognome=Edwards|nome=Mark|titolo=The good, the brave and the brilliant|editore=The Times|url=http://entertainment.timesonline.co.uk/tol/arts_and_entertainment/music/article1580081.ece| accesso=4 agosto 2007|lingua=en}}</ref>
Il tema, ricorda Morricone, era stato realizzato in modo molto bizzarro:{{citazione|Quando dirigo il pezzo in concerto, gli ululati di coyote che danno il ritmo ai titoli del film sono realizzati di solito col clarinetto. Ma nella versione originale adottai soluzioni molto più inventive. Due voci maschili cantavano sovrapponendosi l'una con l'altra, una gridando A e l'altra E. Gli AAAH ed EEEH dovevano essere eloquenti, per imitare l'ululato dell'animale ed evocare la ferocia del selvaggio West.<ref name="Frayling" />}}
{{clear|right}}
 
Sergio Leone ricordò che una parte delle musiche di Ennio Morricone fu scritta prima dell'inizio delle riprese: per problemi di budget questo non era stato possibile nei film precedenti. Secondo il regista questo era un grande passo avanti:{{citazione|Ne ''Il buono, il brutto, il cattivo'', ogni personaggio aveva un suo tema musicale. Era anche una sorta di strumento musicale che interpretava la mia scrittura. In questo senso, giocavo molto con armonie e contrappunti... Mettevo in scena la carta stradale di tre esseri che costituivano un amalgama di tutti i difetti umani... Avevo bisogno di diversi crescendo e momenti spettacolari capaci di conquistare l'attenzione e che tuttavia si accordassero con lo spirito generale della storia. Per cui la musica assunse un'importanza centrale. Doveva essere complessa, con umorismo e lirismo, tragedia e barocco. La musica diventava anche un elemento della storia. Era il caso della sequenza del campo di concentramento. Un'orchestra di prigionieri deve suonare per soffocare le urla dei torturati. In altre parti del film, la musica accompagnava improvvisi cambiamenti di ritmo, come quando la carrozza fantasma appare dal nulla in mezzo al deserto. Volevo anche la musica diventasse a tratti un po' barocca. Non volevo che si limitasse alla ripetizione del temi di ogni personaggio - una sottolineatura. In ogni caso, feci suonare parte della musica sul set. Creava l'atmosfera della scena. Le interpretazioni ne erano decisamente influenzate. A Clint Eastwood questo metodo piaceva molto.<ref name="Frayling" />}}
 
La colonna sonora si combina perfettamente con lo scenario della guerra di secessione americana, con la triste [[Ballata (musica)|ballata]] ''La storia di un soldato'', suonata dai prigionieri sudisti quando Tuco viene torturato da Sentenza.<ref name="Yezbick">{{cita web|cognome=Yezbick|nome=Daniel|anno=2002|url=http://findarticles.com/p/articles/mi_g1epc/is_tov/ai_2419100524 |titolo=The Good, the Bad, and the Ugly|editore=''St. James Encyclopedia of Popular Culture''. Gale Group|lingua=en|accesso=4 agosto 2007}}</ref> Il famoso [[climax (retorica)|climax]] del film, durante la scena del [[cimitero]], viene introdotto dalla memorabile ''Estasi dell'oro'' e il mexican standoff finale viene accompagnato magistralmente da ''Il Triello'': una musica che arriva dritto al [[cuore]], e fa parlare con gli sguardi i protagonisti, nonostante ben 7 minuti senza alcun dialogo. Inoltre l'''Estasi dell'oro'' veniva utilizzata dai [[Ramones]] e viene tuttora utilizzata dai [[Metallica]] come musica introduttiva in ogni concerto live.
 
Il [[Tema (musica)|motivo]] principale del film fu un successo nel [[1968]], assieme alla canzone dei [[The Rolling Stones]] ''Jumpin' Jack Flash''.<ref name="Yezbick"/> L'album contenente la colonna sonora rimase in classifica per più di un anno,<ref name = "Times"/> raggiungendo il n°4 nella classifica di [[Billboard]].<ref name = "All Music 1">{{cita web|titolo=The Good, the Bad and the Ugly charts and awards|editore=All Music Guide|url=http://www.allmusic.com/album/r84071| accesso=4 agosto 2007|lingua=en}}</ref> Sempre il motivo principale fu inoltre un grande successo per [[Hugo Montenegro]], la cui interpretazione del brano raggiunse la seconda posizione nella classifica di Billboard dello stesso anno.<ref name = "All Music 2">{{cita web|titolo=Hugo Montenegro > Charts & Awards|editore=All Music Guide|url=http://www.allmusic.com/artist/p23980|accesso=4 agosto 2007 |lingua=en}}</ref> [[The Clash]] lo utilizzarono come introduzione ai loro concerti nel tour 1981, arrivando sul palco uno alla volta davanti alla folla in attesa della performance ininterrotta dell'album [[Sandinista!]]<ref>{{Cita web|url = http://www2.gibson.com/News-Lifestyle/Features/en-us/Gibson-Moment_-The-Clash-at-Bo.aspx|titolo = Gibson Moment: The Clash at Bond’s International Casino, New York, NY, May 28, 1981|autore = Joe Bosso|data=31 agosto 2007|accesso = 28 dicembre 2013}}</ref> Il brano è stato inoltre utilizzato dalla [[FIAT]] per un suo spot pubblicitario televisivo. In aggiunta a ciò, la Ukulele Orchestra of Great Britain ha eseguito una interpretazione del pezzo in un concerto, registrato nel DVD ''Anarchy in the Ukulele'' del [[2005]].<ref name= Ukulele >{{cita web|url=http://www.ukuleleorchestra.com/main/ItemDisplay.aspx?SessionKey=&ItemID=34|titolo=The Ukulele Orchestra of Great Britain - Anarchy in the Ukulele DVD|accesso=20 gennaio 2008|lingua=en}}</ref>
 
Come il film stesso, anche la colonna sonora è entrata di diritto nella leggenda: fa parte delle 101 colonne sonore selezionate da John Caps<ref>{{cita web|url=http://www.filmsite.org/101filmscores.html|titolo=Essential List of 101 Great Film Score Milestones by John Caps|accesso=6 agosto 2007|lingua=en}}
</ref> ed è una delle 5 colonne sonore scelte da Richard Schickel per il ''TIME''.<ref>{{cita web|cognome=Schickel|nome=Richard|wkautore=Richard Schickel|url=http://www.time.com/time/2005/100movies/0,23220,soundtracks,00.html|titolo=Best Soundtracks by Richard Schickel|accesso=6 agosto 2007|lingua=en}}</ref> L'album contenente la colonna sonora è stato [[Masterizzazione|rimasterizzato]] e pubblicato dalla [[Capitol Records]] nel 2004, con l'aggiunta di dieci pezzi musicali del film. La [[GDM Music]] inoltre ha pubblicato una versione europea nel 2001 contenente altro materiale, fino ad una lunghezza di 59:30 minuti.<ref name="SoundtrackNet"/><ref name="Music from"/>
 
=== Tracce ===
[[File:Almeria 3.jpg|thumb|Set del film.]]
Tutte le musiche sono composte da [[Ennio Morricone]].
 
==== Versione del 1966 ====
# ''Il buono, il brutto, il cattivo'' - 2:38
# ''Il tramonto'' - 1:12
# ''Il forte'' - 2:20
# ''Il deserto'' - 5:11
# ''La carrozza dei fantasmi'' - 2:06
# ''Marcetta'' - 2:49
# ''La storia di un soldato'' - 3:50
# ''Marcetta senza speranza'' - 1:40
# ''Morte di un soldato'' - 3:05
# ''[[L'estasi dell'oro]]'' - 3:22
# ''Il triello'' - 7:14
 
==== Versione del 2004 ====
# ''Il buono, il brutto, il cattivo (The Good, the Bad and the Ugly) (Main Title)'' - 2:42
# ''Il tramonto (The Sundown)'' - 1:15
# ''Sentenza'' - 1:41 *
# ''Fuga a cavallo'' - 1:07 *
# ''Il ponte di corde'' - 1:51 *
# ''Il forte (The Strong)'' - 2:22
# ''Inseguimento'' - 2:25 *
# ''Il deserto (The Desert)'' - 5:17
# ''La carrozza dei fantasmi (The Carriage of the Spirits)'' - 2:09
# ''La missione San Antonio'' - 2:15 *
# ''Padre Ramírez'' - 2:37 *
# ''Marcetta (Marcia)'' - 2:53
# ''La storia di un soldato (The Story of a Soldier)'' - 3:53
# ''Il treno militare'' - 1:25 *
# ''Fine di una spia'' - 1:16 *
# ''Il bandito monco'' - 2:45 *
# ''Due contro cinque'' - 3:46 *
# ''Marcetta senza speranza (Marcia Without Hope)'' - 1:40
# ''Morte di un soldato (The Death of a Soldier)'' - 3:08
# ''L'estasi dell'oro (The Ecstasy of Gold)'' - 3:23
# ''Il triello (The Trio) (Main Title)'' - 7:14
 
* <nowiki>*</nowiki>: tracce inedite
 
=== Musicisti ===
* [[Pierino Munari]]: [[Batteria (strumento musicale)|batteria]]
* [[Franco De Gemini]]: [[armonica a bocca]]
* [[Michele Lacerenza]]: [[tromba]]
* [[Francesco Catania]]: [[tromba]]
* [[Bruno Battisti D'Amario]]: [[chitarra classica]]
* [[Pino Rucher]]: [[chitarra elettrica]]
* [[Alessandro Alessandroni]]: fischio
* [[Nicola Samale]]: flauto soprano
* [[Italo Cammarota]]: arghilofono
* [[Edda Dell'Orso]]: voce
* [[Alide Maria Salvetta]]: voce
* [[Alessandro Alessandroni#I Cantori Moderni di Alessandroni|I ''Cantori Moderni'' di Alessandroni]]: cori
* Franco Cosacchi, [[Gianni Dei|Nino Dei]], Enzo Gioieni, [[Gianna Spagnuolo]]: voci
Orchestra d'[[archi (musica)|archi]] dell'Unione Musicisti di Roma diretta da [[Bruno Nicolai]].
 
== Promozione ==
* ''«For Three Men The Civil War Wasn't Hell. It Was Practice!»''
*: ''«Per tre uomini la guerra civile non fu un inferno. Fu un allenamento!»'';
* ''«A classic western! A classic music theme!»''
*: ''«Un classico del western! Una musica che ha fatto storia!»'';
* ''«First... "A Fistful of Dollars"... Then... "For a Few Dollars More"... This Time the Jackpot's a Cool 200000 Dollars... Five of the West's Fastest Guns Say: Come and Get It!»''
*: ''«Prima... "[[Per un pugno di dollari]]"... poi... "[[Per qualche dollaro in più]]"... questa volta la posta è di 200000 dollari... cinque delle pistole più veloci del west cantano: venite a prenderli!»'';
* ''«Neither Union nor Confederate allegiance hampers the Man With No Name in his pursuit of still more dollars in "The Good, The Bad and The Ugly." As in "A Fistful of Dollars" and "For A Few Dollars More", the Man With No Name once again plays both ends against the middle in search of Civil War bounty»''
*: ''«Né l'Unione e né i Confederati fermeranno l'uomo senza nome nella sua sfrenata ricerca di denaro in "Il buono, il brutto, il cattivo". Così come in "Per un pugno di dollari" e "Per qualche dollaro in più", l'uomo senza nome ancora una volta finirà nel mirino dei cacciatori di taglie della Guerra Civile»''.
 
== Distribuzione ==
=== Data di uscita ===
Di seguito sono riportate le date di uscita del film.<ref>{{cita web|url=http://www.imdb.com/title/tt0060196/releaseinfo|titolo=Date di uscita de Il buono, il brutto, il cattivo|accesso=14 luglio 2011}}</ref>
* [[Italia]]: ''Il buono, il brutto, il cattivo'', 23 dicembre [[1966]]
* [[Germania Ovest]]: ''Zwei glorreiche Halunken'', 15 dicembre [[1967]]
* [[Stati Uniti d'America|U.S.A.]]: ''The Good, the Bad and the Ugly'', 20 dicembre [[1967]]
* [[Giappone]]: ''続・夕陽のガンマン'', 30 dicembre [[1967]]
* [[Finlandia]]: ''Hyvät, pahat ja rumat'', 2 febbraio [[1968]]
* [[Francia]]: ''Le bon, la brute et le truand'', 8 marzo [[1968]]
* [[Svezia]]: ''Den gode, den onde, den fule'', 10 aprile [[1968]]
* [[Hong Kong]]: ''non disponibile'', 13 giugno [[1968]]
* [[Regno Unito]]: ''The Magnificent Rogues'', 22 agosto [[1968]]
* [[Pakistan]]: ''non disponibile'', 22 luglio [[1974]]
* [[Filippine]]: ''non disponibile'', 7 agosto [[1977]] ([[Davao (regione)|Davao]])
* [[Norvegia]]: ''Den gode, den onde og den grusomme'', 8 ottobre [[1982]]
 
=== Doppiaggio ===
Il set era una vera e propria [[Torre di Babele|Babele]]: Leone parlava [[Lingua italiana|italiano]] (e [[Dialetto romanesco|romanesco]]), ma pochissimo [[Lingua inglese|inglese]]; mezza troupe e le comparse parlavano [[Lingua spagnola|spagnolo]]; Wallach non capiva l'italiano e quindi usava il [[Lingua francese|francese]] per comunicare con gli italiani;<ref name="curiositàIMDb"/> anche durante le riprese, gli attori secondari parlavano le loro rispettive [[Lingua (linguistica)|lingue]], per poi essere [[Doppiaggio|doppiati]] in studio. {{clear|left}}
 
I tre protagonisti recitarono in inglese e vennero doppiati in italiano per il [[Anteprima (cultura)|debutto]] del film a [[Roma]].<ref name="curiositàIMDb"/> Per la versione americana del film, le loro voci vennero lasciate, mentre tutto il resto del cast venne doppiato in inglese. Si può notare che nessun dialogo è completamente sincronizzato, poiché Leone raramente (o mai) girava le scene con l'audio sincronizzato. Varie ragioni furono ipotizzate per questo: a Leone spesso piaceva sentire la musica di Morricone durante una scena per ispirare gli attori; a Leone importava inoltre molto più la visuale della scena rispetto ai dialoghi (il suo inglese era molto limitato); a tutto ciò si aggiungevano le limitazioni tecniche del tempo, e sarebbe stato dunque molto difficile registrare perfettamente i dialoghi nelle scene girate da Leone. Tuttavia, senza una ragione ben definita (alcuni affermarono che il film doveva sembrare girato direttamente in inglese, dunque si dovevano sistemare i problemi di sincronizzazione) tutti gli attori vennero ridoppiati. Il doppiaggio fu effettuato a New York tra l'ottobre e il novembre del 1967. La supervisione del doppiaggio fu affidata a Mickey Knox, un attore statunitense amico di Wallach.<ref name="Frayling" /> Knox ricorda:
{{citazione|Sergio aveva una pessima traduzione dall'italiano e, nella maggior parte dei casi, gli attori americani cambiavano le battute mentre doppiavano... io sapevo quello che avrebbero dovuto dire, perché avevo il copione italiano... ma dovevo trovare le battute giuste, non solo per mandare avanti la storia, ma anche perché corrispondessero al movimento delle labbra. Non è una cosa facile da fare. Di fatto, mi ci vollero sei settimane per scrivere quello che chiamano ''il copione col labiale''. Normalmente per un film ce l'avrei fatta fra i sette e i dieci giorni. Ma quello non era un film normale.<ref name="Frayling" />}} Sergio Donati andò a controllare l'operato dei doppiatori, ma con orrore scoprì il direttore del doppiaggio (Knox) modificare i dialoghi vistosamente, per essere sincronizzati con il labiale. Donati, a questo proposito, disse:
{{citazione|A semplificare le cose arrivò pure Clint Eastwood il quale ormai, dopo il terzo film con Leone, stava con lui in un reciproco cordiale rapporto tipo ''senza di me non saresti nessuno, brutto stronzo''. Clint con una faccia da western sbatté il suo "shooting script" sul leggio e disse con la voce gelida e sussurrante che conoscete tutti: «Io ripeto esattamente quello che ho detto sul set». Sapendo benissimo di rovinarci in quanto era tradizione leoniana sconvolgere completamente i dialoghi durante il montaggio.<ref name="Donati" />}} Inoltre, a causa di un errore di traduzione, nei primi [[trailer]] americani del film Sentenza diventa ''il Brutto'' e Tuco ''il Cattivo''.<ref name="curiositàIMDb"/>
 
=== Edizioni home video ===
Nel [[1970]] la [[Cineteca Nazionale]] acquistò la copia integrale del capolavoro di Sergio Leone. Dopo 30 anni, nel [[2000]], la stessa Cineteca ha dato inizio al [[restauro]] della [[Pellicola cinematografica|pellicola]] originale, contenente inoltre 3363 fotogrammi tagliati nel 1966.<ref name="SNCCI">{{cita web|url=http://www.sncci.it/default.asp?content=%2F34%2F42%2F45%2F816%2Farticolo%2Easp%3F|titolo=Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani articolo di Barbara Perversi|accesso=27 agosto 2007}}</ref> Tutte le nuove [[Tecnologia|tecnologie]] sono state utilizzate, dando al film nuova vita, rinnovando i magnifici colori dei [[Paesaggio|paesaggi]] spagnoli e risincronizzando la splendida colonna sonora. I curatori del progetto sono stati [[Tonino Delli Colli]], Enzo Ocone, [[Alberto Grimaldi]] e Aldo Strappini. Il restauro è stato effettuato nei laboratori della prestigiosa [[Scuola nazionale di cinema]] - Cineteca Nazionale e di [[Cinecittà]] in [[Roma]].<ref name="SNCCI"/>
 
Tuttavia con l'avvento del blu-ray disc la pellicola è stata oggetto di ulteriori restauri, operati stavolta dalla Cineteca di Bologna, per assecondare i nuovi standard dell'alta definizione. Nel 2009 il laboratorio bolognese "L'immagine ritrovata" aveva restaurato la versione cinematografica italiana del film partendo da una scansione digitale in 2K dei negativi originali; nel 2014 la pellicola è tornata nuovamente nei laboratori della Cineteca su commissione della MGM e con la collaborazione della Film Foundation di Martin Scorsese.
Il restauro del 2014 si distingue in positivo per l'utilizzo di nuove tecnologie e risorse che hanno arricchito notevolmente il risultato finale: è stata effettuata una nuova scansione digitale, stavolta in 4K, sempre su negativi originali; inoltre i lavori sono stati fatti sulla versione estesa del film, proiettata negli Stati Uniti, che include quasi 5 minuti di scene che non erano comprese nel montaggio cinematografico italiano. La colorimetria invece è stata rifatta prendendo come riferimento copie Technicolor dell'epoca, e consultando il direttore della fotografia Sergio Salvati, che lavorò sul set del film in veste di assistente operatore.
 
Per quanto riguarda il mercato home-video italiano l'edizione disponibile in [[DVD]] e [[Blu-ray Disc]] è quella prodotta da [[01 Distribution]] e distribuita da [[Rai Cinema]], che contiene la versione del 2009. Il restauro del 2014 invece è attualmente disponibile in lingua italiana solo come esclusiva del catalogo Netflix, quindi visionabile in streaming e non su supporto fisico.
 
== Accoglienza ==
Il film spopolò ben presto in tutto il [[mondo]], grazie soprattutto alla fama già consolidata del regista [[Sergio Leone]]. Dal 1966, anno dell'uscita, il film ha incassato più di 25 milioni di dollari.<ref name="boxofficemojo">{{cita web|url=http://boxofficemojo.com/movies/?id=goodbadandugly.htm |titolo=Dati incassi film e altre notizie su boxofficemojo.com|accesso=6 agosto 2007|lingua=en}}</ref> Gli stessi dirigenti della United Artists rimasero esterrefatti vedendo le sale di tutto il mondo gremite come mai nessun western era riuscito a fare.
In Italia, il film arrivò terzo dietro a [[La Bibbia (film 1966)|''La Bibbia'' (1966)]] di [[John Huston]] e ''[[Il dottor Živago (film)|Il dottor Živago]]'' (1966) di [[David Lean]].<ref name="Frayling" /> Benché messo a confronto con capolavori del cinema internazionale, il western di Leone non sfigurò, essendo stato penalizzato dal divieto ai minori di 14 anni.
 
Da allora, il film è rimasto molto amato dal pubblico, che continua a manifestare un elevato gradimento: gli utenti di Box Office Mojo lo insigniscono del grado "A"<ref name="boxofficemojo"/> e inoltre ottiene il 97% nella singolare votazione di Rotten Tomatoes.<ref name=rottentomatoes>{{cita web|http://www.rottentomatoes.com/m/good_the_bad_and_the_ugly/|''Il buono, il brutto il cattivo'' su Rotten Tomatoes|accesso=6 agosto 2007|lingua=en}}</ref> Il film viene inoltre preso molto bene in considerazione nelle varie classifiche dei migliori film di tutti i tempi: gli utenti del ''Mr. Showbiz Web site'' lo classificano all'81º posto;<ref name=filmsite>{{cita web|http://www.filmsite.org/mrshowbz.html|Classifica dei 100 migliori film di tutti i tempi secondo i lettori di Mr. Showbiz|accesso=6 agosto 2007|lingua=en}}</ref> i lettori del giornale ''Empire Magazine'' lo pongono al 41º posto;<ref name=filmsite2>{{cita web|http://www.filmsite.org/empireuk100.html|Classifica dei 100 migliori film di tutti i tempi secondo i lettori di ''Empire Magazine''|accesso=6 agosto 2007|lingua=en}}</ref> si trova al 69º posto nella classifica stilata dai lettori di ''Time Out''.<ref name=filmsite3>{{cita web|http://www.filmsite.org/timeout2C.html|Classifica dei 100 migliori film di tutti i tempi secondo i lettori di ''Time Out''|accesso=6 agosto 2007|lingua=en}}</ref> È inoltre costantemente tra le prime 10 posizioni nella ''IMDb Top 250 movies''; attualmente 9º, è la più alta posizione mai raggiunta per un film western e per una pellicola non americana.<ref name=imdb2>{{cita web|http://www.imdb.com/chart/top?tt0060196|Top 250 movies di IMDb|accesso=6 agosto 2007|lingua=en}}</ref>
 
=== Critica ===
Fin dall'uscita del film la critica fu molto varia, influenzata dal fatto che gli spaghetti-western venivano mal considerati oltre [[oceano]]. [[Roger Ebert]], che successivamente incluse il film nella sua personale lista dei migliori film,<ref>{{cita libro|nome=Roger|cognome=Ebert|wkautore=Roger Ebert|titolo=The Great Movies II|anno=2006|editore=Broadway|lingua=en|isbn=0-7679-1986-6}}</ref> affermò che nella sua prima recensione "descrisse un film da 4 stelle dandogliene solo 3, forse perché si trattava di uno spaghetti-western e quindi non poteva essere considerata arte".<ref name="RogerEbert_2003">{{cita web|cognome=Ebert|nome=Roger|wkautore=Roger Ebert|titolo=The Good, the Bad and the ugly|editore=rogerebert.com|data=3 agosto 2003| url =http://rogerebert.suntimes.com/apps/pbcs.dll/article?AID=%2F20030803%2FREVIEWS08%2F308030301%2F1023|accesso=6 agosto 2007}}</ref> Ebert inoltre evidenziò la caratteristica unica di Leone che permette al pubblico di essere vicino ai personaggi vedendo esattamente ciò che loro vedono.
 
[[Gian Luigi Rondi]], [[giornalista]] de ''[[il Tempo]]'', pur elogiando il film nel complesso, mosse una critica sulla ''lentezza'' del film, difetto considerevole per un western:{{citazione|Bisogna dare atto a Sergio Leone di avere risolto persino delle vere e proprie battaglie con tecnica davvero provveduta e con un impegno, anche figurativo, abbastanza maturo. Manca, però, la tensione. Il racconto, cioè, si dipana a volte in modo troppo lento e troppo statico, con pause eccessive. E questo, per un western, è un difetto considerevole. Anche per un western di tipo satirico.<ref>{{cita web|url=http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=77020|titolo=Critica di Gian Luigi Rondi, ''Il Tempo''|accesso=6 agosto 2007}}</ref>|Gian Luigi Rondi}}
 
Anche [[Tullio Kezich]] per il ''[[Corriere della Sera]]'' criticò la lentezza e monotonia del film, esaltando allo stesso tempo altri aspetti:{{citazione|Ancora una volta dobbiamo segnalare la strana abilità di un regista capace di agganciare il grande pubblico con la descrizione puntigliosa di situazioni sadomasochiste, con l'esasperazione della suspense che precede le innumerevoli sparatone, con la pirotecnica moltiplicazione dei botti e degli scoppi. A questo punto, più che in passato, l'effettistica di Leone si traduce però nelle continue smagliature di un racconto arido e monotono, né la precisa ambientazione storica, che inserisce il consueto intrigo di dollari e di [[sangue]] nel quadro della guerra civile americana, riesce a tonificare lo spettacolo.<ref>{{cita web|cognome=Kezich|nome=Tullio|wkautore=Tullio Kezich|url=http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=56430|titolo=Rassegna stampa - Il buono, il brutto e il cattivo (1966)|accesso=6 agosto 2007}}</ref>|Tullio Kezich}}
 
[[Pietro Bianchi (critico cinematografico)|Pietro Bianchi]] per ''[[Il Giorno]]'' elogiò apertamente il film:{{citazione|Ironia, invenzione, senso dello spettacolo rendono memorabile questo film, situando il suo autore tra gli uomini di cinema più interessanti dell'ultima leva.<ref name= "Giusti" >{{cita libro|nome=Marco|cognome=Giusti|wkautore=Marco Giusti|titolo=Dizionario del Western all'italiana|anno=2007|editore=Arnoldo Mondadori|città= Milano|isbn=978-88-04-57277-0}}</ref>|Pietro Bianchi}}
 
Sulla stessa scia fu il commento di [[Enzo Biagi]] sull'''[[L'Europeo|Europeo]]'':{{citazione|Per fare centro tre volte, come è appunto il caso di Sergio Leone, bisogna essere dotati di vero talento. Non si imbroglia la grande platea, è più facile ingannare certi giovanottoni della critica, che abbondano in citazioni e scarseggiano in idee.<ref name="Giusti" />|Enzo Biagi}}
 
[[Alberto Moravia]] per ''[[L'Espresso]]'' accusò il film di [[bovarismo]] [[Piccola borghesia|piccolo borghese]], criticando tutto il genere western:{{citazione|Il film western italiano è nato non già da un ricordo ancestrale bensì dal bovarismo piccolo borghese dei registi che da ragazzi si erano appassionati al western americano. In altri termini il western di Hollywood nasce da un mito; quello italiano dal mito del mito. Il mito del mito: siamo già nel pastiche, nella maniera.<ref name="Giusti" />|Alberto Moravia}}
 
La critica, oltre che nei riguardi del film, fu molto aspra anche nei confronti di Clint Eastwood: {{citazione|Cristo santo, questo tizio non fa niente, non dice niente... non ha nemmeno un nome! E quel sigaro: lì, fermo, a bruciare.<ref>{{cita libro|cognome=Duncan|nome=Paul|coautori=Douglas Keesey|titolo=Clint Eastwood: Taschens Movie Icons|anno=2006|editore=Taschen America Llc|lingua=en|isbn=978-3-8228-2004-9}}</ref>}}
 
Ma le platee di tutto il mondo furono conquistate da quel personaggio, tanto da indurre Eastwood a controbattere: "La critica è varia, ma il pubblico va con me".<ref>{{cita web|url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,844425,00.html?internalid=atm100 |titolo=The Good, the Bad & the Ugly Recensione del Time|accesso=7 agosto 2007|lingua=en}}</ref>
 
Oggi il film è considerato, dagli addetti ai lavori e da molti critici, un classico. È sicuramente uno dei più popolari e conosciuti western, ed è ritenuto uno dei migliori nel suo genere. Fa parte dei ''[[100 più grandi film secondo il Time|100 migliori film della storia del cinema]]'' del ''[[TIME]]'' realizzata dai critici Richard Corliss e [[Richard Schickel]].<ref>{{cita web|cognome=Schickel|nome=Richard|coautori=Richard Collis|wkautore=Richard Schickel|url=http://www.time.com/time/2005/100movies/0,23220,the_good_the_bad_and_the_ugly,00.html|titolo=Richard Corliss and Richard Schickel, All-Time 100 Movies|accesso=6 agosto 2007|lingua=en}}</ref> È presente nella lista dei ''Migliori 1000 film mai fatti'' stilata dal ''[[The New York Times]]''<ref>{{cita web|url=http://www.nytimes.com/ref/movies/1000best.html|titolo=Peter M. Nichols, The New York Times Guide to the Best 1,000 Movies Ever Made|accesso=6 agosto 2007|lingua=en}}
</ref> e inoltre si posiziona al 46º posto nella classifica stilata da ''Channel4''.<ref>{{cita web|url=http://www.channel4.com/film/newsfeatures/microsites/G/greatest/results/control.jsp?resultspage=41|titolo=The 100 Greatest films by Channel4|accesso=6 agosto 2007|lingua=en}}</ref>
 
Infine [[Quentin Tarantino]], uno dei più affermati registi e sceneggiatori dell'ultimo decennio, considera ''Il buono, il brutto, il cattivo'' il miglior film mai diretto nella storia del cinema.<ref>{{cita web|url= http://www.bfi.org.uk/sightandsound/topten/poll/voter.php?forename=Quentin&surname=Tarantino|titolo=Sight & Sound (2002). How the directors and critics voted. Top Ten Poll 2002. British Film Institute|accesso=6 agosto 2007|lingua=en}}</ref>
 
== Le armi usate ==
[[File:Cartridgebox.jpg|thumb|upright=0.5|Il sistema originale di caricamento ad avancarica della Colt Navy.]]
[[File:Loadseq.jpg|thumb|left|upright=0.6|Sequenza delle azioni per ricaricare una
[[Colt's Manufacturing Company|Colt]] a ripetizione ad [[avancarica]].]]
 
Nel film come in tutti i film di Sergio Leone, vennero usate delle copie prodotte dalla [[Aldo Uberti]], produttore emergente di armi western in replica. Le armi in replica vennero usate per due motivi sostanziali:
 
Il primo motivo consisteva nella difficoltà oggettiva di trovare armi originali, difficoltà accentuata dal costo proibitivo essendo le armi dell'epoca oggetto di collezione e culto da parte di collezionisti americani.
 
La seconda difficoltà nasceva dal fatto che la [[Colt Navy]] <ref>[http://www.vincelewis.net/coltnavy.html 1851 Colt Navy]</ref>, la pistola più usata nel film, era ad avancarica e venne fabbricata a partire dal 1850. A quell'epoca non esistevano ancora le munizioni metalliche come le conosciamo oggi, così come non erano diffuse nel 1862-63, epoca nella quale il film è presumibilmente ambientato.
La stessa pistola originale era ad [[avancarica]].<ref>Jeff Kinard, ''Pistols: An Illustrated History of Their Impact'', ABC-CLIO, 2004, p.71</ref> Questo fatto evidentemente rendeva meno "veloci" e accattivanti le scene di sparatoria che nei fatti sono state il clou delle scene di questo ed altri film di Sergio Leone. Al contrario di Tuco e del Biondo, Sentenza porta un revolver Remington modello 1858, molto ben inquadrato nel "triello" finale. I [[Fucile|fucili]] sono Winchester con caricamento a leva. Quello impugnato dal Biondo nelle scene dove taglia il cappio a Tuco è in realtà la replica di un Winchester modello 1866, modificato per assomigliare ad un fucile Henry. Quest'ultimo fu effettivamente adoperato in piccole quantità anche durante la Guerra Civile. All'epoca delle riprese la ditta Uberti non lo costruiva ancora.
 
== Sequel ==
Sergio Leone non aveva intenzione di girare altri western e con il successivo ''C'era una volta il West'' ha la pretesa di chiudere il genere. Lo sceneggiatore storico di Leone, Luciano Vincenzoni, ha però dichiarato più volte di aver scritto la sceneggiatura di un [[sequel]], ''Il buono, il brutto, il cattivo n. 2'' ambientato circa 20 anni dopo il film originale.<ref name="Giusti" /> La sceneggiatura era comunque in fase embrionale, ma Vincenzoni aveva contattato i personaggi principali. Eli Wallach infatti diede alcuni accenni riguardo alla trama del presunto sequel:{{citazione|Tuco sta ancora cercando quel figlio di puttana. E scopre che il Biondo è stato ucciso. Ma suo nipote è ancora vivo, e sa dove è nascosto il tesoro. Così Tuco decide di inseguirlo.<ref name="Giusti" />|Eli Wallach}}
 
Lo stesso Clint Eastwood, venuto a conoscenza del sequel, si rese disponibile a occuparsi della produzione e a fare da voce narrante per il film, rispettando il futuro del suo vecchio personaggio.<ref name="Giusti" /> Per la regia fu contattato [[Joe Dante]] e Sergio Leone avrebbe dovuto essere il coproduttore del film.<ref name="Giusti" /> Tuttavia, nonostante le premesse, il film non andò in porto, in quanto lo stesso Leone non era affatto d'accordo nel girare un altro western, e non diede il permesso di utilizzare il titolo e i personaggi.<ref name="Giusti" />
 
== Opere derivate ==
[[File:Vado,l'ammazzo e torno i 3 banditi.jpg|upright=1.4|thumbnail|Dal film ''Vado... l'ammazzo e torno'', i tre banditi vestiti come ''Il buono, il brutto e il cattivo'']]
* Il regista [[Giovanni Grimaldi]] realizzò una parodia di questo film nel [[1967]], intitolata ''[[Il bello, il brutto, il cretino]]'': interpretato da [[Franco Franchi]] e [[Ciccio Ingrassia]], ripeteva in chiave comica alcune situazioni del film originale, tra cui il celebre "triello" finale; viene anche imitato, in alcune scene, lo stile di Leone, per esempio le inquadrature lunghe sul primo piano degli attori.
* Anche nel film del 1967 ''[[Due rrringos nel Texas]]'', sempre con Franco e Ciccio, si fa la parodia del film di Leone.
* Il film ''[[Vado... l'ammazzo e torno]]'' di [[Enzo G. Castellari]] è una vera e propria fucina di allusioni al capolavoro di Leone: il titolo stesso del film, ''Vado... l'ammazzo e torno'' è una battuta di Tuco, quando riforma la società con il Biondo. Ma i riferimenti non si esauriscono qui: il film stesso ricalca la trama, con tre uomini alla ricerca di un tesoro nascosto; inoltre, nella scena iniziale del film, quando arrivano i tre banditi in città, sono facilmente riconoscibili dai vestiti e dagli atteggiamenti come il ''Buono'', il ''Brutto'' e il ''Cattivo''.
* Il film sudcoreano ''[[Il buono, il matto, il cattivo]]'' di [[Kim Ji-woon]] è un omaggio al film di Sergio Leone. Difatti i protagonisti sono sempre 3, sono alla ricerca di un tesoro, e alla fine sono coinvolti nel famoso triello.
* altri film hanno titoli simili, spesso frutto di edizioni italiane, e ripresentano alcuni elementi; tra questi l'''action movie'' [[Il buono, il brutto e il morto]] e il film animato [[Il buono, il cattivo e Braccobaldo]] con i personaggi di [[Hanna & Barbera]].
* La copertina principale del numero 176 della serie [[G.I Joe: A Real American Hero]], pubblicata a marzo 2012, mostra 3 personaggi, Snake Eyes, la Baronessa e il Comandante Cobra, indicati come Il Buono, La Cattiva e Il Brutto, con le scritte in italiano nonostante la pubblicazione sia americana.
 
==Curiosità==
* Il regista Leone riutilizza una ___location già presente in ''[[Per qualche dollaro in più]]'': una strada fra gole desertiche dove nel primo film il Monco e il colonnello si incontrano.
* I [[Metallica]] utilizzano la scena dell'arrivo di Tuco al cimitero accompagnata da ''[[L'estasi dell'oro]]'' di Morricone come apertura di tutti i loro concerti da diversi anni.
* Nella versione inglese del film, è presente una scena extra nella quale Tuco, dopo essere stato abbandonato nel deserto dal Biondo, e dopo essersi procurato una pistola, si trova in una grotta nella quale incontra i tre uomini che lo aiuteranno a trovare il biondo.
* Nel quiz di [[Rai 1]] ''[[L'eredità (programma televisivo)|L'eredità]]'' uno dei giochi si chiama ''Il triello'' ed è per questo motivo introdotto dalla colonna sonora del film di Leone.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|nome= Cristopher|cognome= Frayling|titolo= Spaghetti-westerns: cowboys and europeans from Karl May to Sergio Leone|anno= 1981|editore= Routledge & Kegan Paul|città= Londra|lingua=en|isbn= 0-7100-0503-2}}
* {{cita libro|nome=Oreste|cognome=De Fornari|wkautore=Oreste De Fornari|titolo=Tutti i film di Sergio Leone|anno=1985|editore=Ubulibri|città= Milano|isbn=88-7748-037-8}}
* {{cita libro|nome= Nöel|cognome= Simsolo|titolo= Conversations avec Sergio Leone|anno= 1987|editore= Stock|città= Parigi|lingua=fr|isbn= 2-234-02049-2}}
* {{cita libro|nome= Gianni|cognome= Di Claudio|titolo= Directed by Sergio Leone|anno= 1990|editore= Libreria dell'Università Editrice|città= Pescara|isbn= 978-88-86619-01-1}}
* {{cita libro|cognome=Mininni|nome=Francesco|titolo=Sergio Leone|anno=1995|editore=Il Castoro Cinema|isbn=88-8033-418-2}}
* {{Cita libro|nome= Richard|cognome= Schickel|wkautore=Richard Schickel|titolo= Clint Eastwood - L'uomo dalla cravatta di cuoio - La biografia ufficiale|anno= 1999|editore= Sperling & Kupfer Editori|città= Milano|isbn= 88-200-2831-X}}
* {{cita libro|nome= Cristopher|cognome= Frayling|titolo= Sergio Leone: Danzando con la morte|anno= 2002|editore= Il Castoro|città= Milano|isbn= 88-8033-207-4}}
* {{cita libro|cognome=Sceurman|nome=Mark|coautori=Mark Moran|titolo=Weird NJ|editore=Barnes and Noble Books|anno=2004|città=New York|lingua=en|isbn=0-7607-3979-X}}
* {{cita libro|nome= Eli|cognome= Wallach|wkautore= Eli Wallach|titolo= The Good, the Bad, and Me: In My Anecdotage|anno= 2006|editore= Harcourt Trade Publishers|lingua=en|isbn= 0-15-603169-8}}
* {{cita libro|cognome=Duncan|nome=Paul|coautori=Douglas Keesey|titolo=Clint Eastwood: Taschens Movie Icons|anno=2006|editore=Taschen America Llc|lingua=en|isbn=978-3-8228-2004-9}}
* {{cita libro|nome=Roger|cognome=Ebert|wkautore=Roger Ebert|titolo=The Great Movies II|anno=2006|editore=Broadway|lingua=en|isbn=0-7679-1986-6}}
* {{Cita libro|nome=Marco|cognome=Giusti|wkautore=Marco Giusti|titolo=Dizionario del Western all'italiana|anno=2007|editore=Arnoldo Mondadori|città= Milano|isbn=978-88-04-57277-0}}
 
== Voci correlate ==
* [[Trilogia del dollaro]]
* [[Spaghetti-western]]
* [[Uomo senza nome]]
* [[Mexican standoff]]
* [[Sergio Leone]]
* [[Campagna del Nuovo Messico]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|etichetta=''Il buono, il brutto, il cattivo''}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti cinema}}
* {{dopp|film|ilbuonoilbruttoilcattivo}}
* {{cita web|http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/11_febbraio_10/leone-regista-amato-scienziati-tortora_26b457ba-3510-11e0-b824-00144f486ba6.shtml|Il regista più amato dagli scienziati}}
* {{en}} ''[http://www.spaghetti-western.net/index.php/The_good%2C_the_bad_and_the_ugly Il buono, il brutto, il cattivo]'' nello [http://www.spaghetti-western.net Spaghetti Western Database]
* {{cita web|http://www.fistful-of-leone.com|Fistful-of-Leone.com|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.clinteastwood.net|Clint Eastwood.net|lingua=en}}
* {{cita web|http://www.gbu-book.net|Monumentale libro de ''Il buono, il brutto, il cattivo''|lingua=en}}
 
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