Discussione:Coppa del Baltico 1997 e Pompeo di Campello: differenze tra le pagine
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{{Carica pubblica
|nome = Pompeo Di Campello
|immagine = Pompeodicampello.jpg
|didascalia =
|carica = [[Ministri degli affari esteri del Regno d'Italia|Ministro degli affari esteri del Regno d'Italia]]
|mandatoinizio = 12 aprile [[1867]]
|mandatofine = 27 ottobre 1867
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|monarca = [[Vittorio Emanuele II di Savoia]]
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|vicepresidente =
|primoministro = [[Urbano Rattazzi]]
|viceprimoministro =
|vice =
|predecessore = [[Federico Pescetto]]
|successore = [[Luigi Federico Menabrea]]
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}}
{{Bio
|Nome = Pompeo
|Cognome = Di Campello
|Sesso = M
|LuogoNascita = Spoleto
|GiornoMeseNascita = 15 febbraio
|AnnoNascita = 1803
|LuogoMorte = Spoleto
|GiornoMeseMorte = 24 giugno
|AnnoMorte = 1884
|Epoca = 1800
|Attività = politico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = e [[senato del Regno d'Italia|senatore del Regno]]
}}
== Biografia ==
Nativo di [[Spoleto]], e pertanto suddito dello [[Stato Pontificio|Stato pontificio]], si appassionò presto alla poesia e agli studi classici, pubblicando versi e tragedie di amore patrio, ma povere d'arte.
Dopo aver partecipato ai fallimentari [[moti del 1830-1831|moti del 1831]] nell'[[Italia]] centrale (durante la quale fu presidente del governo provvisorio spoletino e poi rappresentante della sua città all'assemblea di [[Bologna]], capitale provvisoria degli insorti), Di Campello ritornò all'attività letteraria.
Quando nel [[1847]] divenne [[papa Pio IX]], ritenuto di sentimenti liberali, il patriota umbro ritornò alla politica attiva, venendo nominato membro della Consulta di [[Stato]] e rappresentando [[Spoleto]] alla [[Camera dei deputati]] quando la [[Costituzione]] fu concessa nel marzo [[1848]]. Quando in aprile anche l'esercito pontificio partì per la [[Prima guerra d'indipendenza italiana|Prima guerra d'Indipendenza]] in soccorso di [[Carlo Alberto di Savoia]] contro l'[[Austria]], Di Campello fu nominato intendente generale dell'esercito. In tale carica, cercò di ammodernare l'armata papale secondo le sue modeste capacità, finché il [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] [[Terenzio Mamiani]] lo nominò, nel giugno [[1848]], [[Ministri della guerra del Regno d'Italia|Ministro della Guerra]] dello [[Stato Pontificio|Stato pontificio]]. Tenne l'incarico anche durante l'invasione austriaca dello Stato pontificio, che portò alla parziale occupazione delle [[Suddivisioni amministrative dello Stato Pontificio in età contemporanea|Legazioni]], finché il 6 agosto, dopo aver emanato un proclama non autorizzato che incitava la popolazione a resistere agli invasori, fu costretto a dimettersi.
Il 16 novembre ritornò al ministero, tentando di riorganizzare le milizie papali, rimanendo in carica anche con l'avvento della [[Repubblica romana]], fino a quando il comitato esecutivo lo mandò a [[Bologna]] per assumere il comando delle truppe che dovevano affrontare gli austriaci. Tuttavia Di Campello chiese e ottenne di essere sostituito, ritirandosi a Spoleto, senza nemmeno partecipare ai lavori dell'Assemblea costituente.
Dopo la caduta della Repubblica nel luglio [[1849]], il patriota umbro tentò di espatriare in [[Toscana]], ma fu arrestato dagli austriaci; liberato per intervento del [[Ministro degli esteri|Ministro degli Esteri]] asburgico, Esterhy, che era suo parente, riparò prima a [[Corfù]] e poi nuovamente in [[Toscana]], da dove però venne espulso. Chiese dunque asilo politico nel [[Regno di Sardegna]], dove fece rappresentare alcune sue opere drammatiche. Successivamente si trasferì qualche anno in [[Francia]] e solo il 17 ottobre [[1860]] rientrò a Spoleto, in veste di commissario regio di [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele II]], con l'incarico di preparare l'annessione del territorio al [[Piemonte]].
Fu nominato senatore del Regno di Sardegna il 20 gennaio [[1861]], due giorni dopo le elezioni per il nuovo [[Parlamento]], che il 17 marzo [[1861]] proclamarono il [[Regno d'Italia]]. Infine, dall'aprile all'ottobre [[1867]], fu Ministro degli Affari Esteri del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] nel [[Governo Rattazzi II]].
Ritiratosi a vita privata, Di Campello morì nella natia Spoleto il 24 giugno [[1884]], a 81 anni.
Le sue opere poetiche sono state giudicate modeste, mentre più fortuna hanno avuto le sue tragedie che furono pubblicate sotto il titolo ''Componimenti drammatici''.<ref>Tre volumi edizioni F. Le Monnier, Firenze 1863</ref> Suoi manoscritti e documenti, compresi nell'''Archivio Campello'', nel [[1977]] sono confluiti nella [[sezione di Archivio di Stato di Spoleto]].<ref name="L'Umbria">{{cita libro | | autore1=Lamberto Gentili|autore2=Luciano Giacché|autore3= Bernardino Ragni|autore4= [[Bruno Toscano]] | |titolo= L’Umbria, Manuali per il Territorio. Spoleto|anno= 1978 |editore= Edindustria | città=Roma|p=415}}</ref>
==Onorificenze==
{{Onorificenze
|immagine = Grande ufficiale SSML Regno BAR.svg
|nome_onorificenza = Grand'ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|collegamento_onorificenza = Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
|motivazione =
}}
{{Onorificenze
|immagine=Grande ufficiale OCI Kingdom BAR.svg
|nome_onorificenza=Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
|collegamento_onorificenza=Ordine della Corona d'Italia
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}}
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*{{Cita libro|autore=Filippo Maria Troiani|titolo=Nobiltà e potere. Pompeo Campello, l’Umbria e Spoleto al tramonto dello stato pontificio|editore=Associazione Amici di Spoleto|anno=2017}}
== Collegamenti esterni ==
* Ulteriori informazioni nella [http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/023abfe89ea8a95dc1256ffc004e7c82/13ca5cde6ec256e1c1257069003186b2?OpenDocument scheda] sul database dell'[http://www.senato.it/relazioni/21617/genpagina.htm Archivio Storico del Senato], [http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/Senatori?OpenPage I Senatori d'Italia].
* {{cita web|http://www.treccani.it/enciclopedia/pompeo-campello_(Dizionario-Biografico)/|Dizionario biografico Treccani}}
{{Box successione|carica=[[Ministri degli affari esteri del Regno d'Italia|Ministro degli Esteri]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]|immagine=Flag of Italy (1861-1946).svg
|periodo = 12 aprile [[1867]] - 27 ottobre [[1867]]
|precedente = [[Federico Pescetto|Federico Pescetto (ad interim)]]
|successivo = [[Luigi Federico Menabrea]]
}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|politica}}
[[Categoria:Deputati dell'Assemblea Costituente della Repubblica Romana]]
[[Categoria:Ministri degli Esteri del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Governo Rattazzi II]]
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