Eubalaena e Wilhelm Hippert: differenze tra le pagine

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{{Infobox militare
{{Tassobox
|Nome = Wilhelm Hippert
|nome=''Eubalaena''
|Immagine = Hippert Fokker.png
|statocons=
|Didascalia = Willi Hippert accanto al suo Fokker D.VIIf della Jasta 74, con la sua caratteristica colorazione a scacchi
|immagine=
|Soprannome = Willi
[[File:Right whale size.svg|230px]]
|Data_di_nascita = sconosciuta
|didascalia=''[[Eubalaena glacialis]]''
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<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
|Data_di_morte = sconosciuta
|dominio= [[Eukaryota]]
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|regno=[[Animalia]]
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<!-- PER LE PIANTE: -->
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|Nazione_servita = {{Bandiera|DEU 1871-1918}} [[Impero tedesco]]
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|Forza_armata = {{simbolo|War Ensign of Germany (1903-1918).svg|22}} [[Deutsches Heer (1871-1919)|Deutsches Heer]]
<!-- PER GLI ALTRI ESSERI VIVENTI: -->
|Arma = [[Esercito]]
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|Corpo = [[Luftstreitkräfte]]
|phylum=[[Chordata]]
|Specialità = [[Aereo da caccia|Caccia]]
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|Unità = [[Feldflieger Abteilung|FFA]] 227, [[Jagdstaffel 39|Jasta 39]], [[Jagdstaffel 74|Jasta 74]]
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|Note =
|genere='''Eubalaena'''
|Ref = dati tratti da ''Above the Lines: The Aces and Fighter Units of the German Air Service, Naval Air Service and Flanders Marine Corps, 1914–1918''<ref name=F3p130>{{Cita|Franks, Bailey, Guest 1993|p. 130}}.</ref>
<small>[[John Edward Gray|Gray]], 1864</small>
}}
|sottogenere=
{{Bio
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|Nome = Wilhelm
|sottospecie=
|Cognome = Hippert
<!-- NOMENCLATURA BINOMIALE: -->
|Sesso = M
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|LuogoNascita =
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<!-- NOMENCLATURA TRINOMIALE: -->
|AnnoNascita = sconosciuta
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<!-- ALTRO: -->
|Epoca = 1900
|sinonimi?=
|Attività = aviatore
|sinonimi=
|Nazionalità = tedesco
|nomicomuni=
|PostNazionalità = , [[Asso dell'aviazione]] della [[Luftstreitkräfte]] durante la [[Prima guerra mondiale]] con 8 abbattimenti accreditati
|suddivisione=[[Areale]] e [[specie]]
|suddivisione_testo=[[File:Eubalaena range map.png|230px]]<br />
*''[[Eubalaena australis]]'' <small>(arancio)</small>
*''[[Eubalaena glacialis]]'' <small>(verde)</small>
*''[[Eubalaena japonica]]'' <small>(blu)</small>
}}
'''''Eubalaena''''' è un [[genere (tassonomia)|genere]] di [[cetacei]] [[Mysticeti|misticeti]] cui appartengono tre [[specie]], note comunemente come balene franche.
 
Talvolta l'intera [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] dei [[Balaenidae|Balenidi]] viene indicata come la famiglia delle balene franche. Anche la [[balena della Groenlandia]], unica specie del genere ''[[Balaena]]'', appartiene a questa famiglia, e viene pertanto considerata anch'essa una balena franca. Comunque, in quest'articolo parleremo solo delle specie di ''Eubalaena''.
 
Le balene franche possono raggiungere una lunghezza di 18 m e pesare fino a 70 [[tonnellata|tonnellate]].<ref name=BBCWhaleLice/> Il loro corpo rotondeggiante è quasi completamente nero e sulla testa presenta caratteristiche [[callosità]] (zone di pelle ruvida). Vengono chiamate «balene franche» poiché i [[caccia alla balena|balenieri]] le ritenevano le balene «giuste» da cacciare, dal momento che galleggiano una volta uccise e spesso nuotano nei pressi della costa, rendendole individuabili perfino da riva. Il loro numero è stato enormemente ridotto a causa dei grandi massacri perpetrati durante i floridi anni dell'industria baleniera. Oggi, invece di cacciarle, le persone spesso [[whale watching|osservano]] questi animali acrobatici per puro piacere.
 
Le tre specie di ''Eubalaena'' vivono in località distinte. Tra queste:
* 300 [[Eubalaena glacialis|balene franche nordatlantiche]] vivono nell'[[Oceano Atlantico|Atlantico settentrionale]];
* 200 [[Eubalaena japonica|balene franche nordpacifiche]] vivono nel [[Oceano Pacifico|Pacifico settentrionale]];
* da {{tutto attaccato|8 000}} a {{tutto attaccato|10 000}} [[Eubalaena australis|balene franche australi]] sono diffuse in tutta la parte meridionale dell'[[emisfero australe]].<ref name=BBCWhaleLice/>
 
== Tassonomia ==
Su come classificare le tre popolazioni di balene franche ''Eubalaena'' le autorità si sono da sempre trovate in disaccordo: infatti, a seconda degli autori, sono state riconosciute una, due o tre specie. Ai tempi della baleneria si riteneva che appartenessero tutte ad una sola specie diffusa in tutto il mondo. In seguito, alcuni fattori morfologici, come piccole differenze nella forma del cranio tra gli animali boreali e australi, indicarono la presenza di almeno due specie - una diffusa esclusivamente nell'emisfero boreale e l'altra diffusa nell'[[Oceano Meridionale]]<ref>{{Cita pubblicazione | autore = J. Müller | anno = 1954 | titolo = Observations of the orbital region of the skull of the Mystacoceti | rivista = Zoologische Mededelingen|volume = 32|pp = 239–290}}</ref>. Tuttavia, non è mai stato osservato nessun gruppo di balene franche nuotare nelle calde acque equatoriali per prendere contatti con le altre (sotto)specie e (in)incrociarsi: il loro spesso strato di grasso isolante rende loro impossibile dissipare il calore corporeo interno in acque tropicali.
 
In anni recenti, grazie ad alcuni studi genetici, si è scoperto che le popolazioni settentrionali e meridionali non si sono incrociate nel corso di un periodo che va dai 3 ai 12 milioni di anni, fatto che conferma la balena franca australe come una specie separata. Più sorprendente, poi, è stato scoprire che sono distinte tra loro anche le popolazioni pacifiche ed atlantiche dell'emisfero boreale e che la specie del Pacifico (nota ora come balena franca nordpacifica) è inoltre più strettamente imparentata con la balena franca australe che con la balena franca nordatlantica. Tuttavia Rice, nella sua classificazione del 1998, continuò a considerare solo due specie<ref>Rice, Dale W. (1998). "Marine mammals of the world: systematics and distribution". Society of Marine Mammalogy Special Publication Number 4: 231pp.</ref>; nel 2000, però, questa classificazione venne messa in discussione da Rosenbaum ed altri<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Rosenbaum, H. C., R. L. Brownell Jr., M. W. Brown, C. Schaeff, V. Portway, B. N. White, S. Malik, L. A. Pastene, N. J. Patenaude, C. S. Baker, M. Goto, P. Best, P. J. Clapham, P. Hamilton, M. Moore, R. Payne, V. Rowntree, C. T. Tynan, J. L. Bannister and R. Desalle | anno = 2000 | titolo = World-wide genetic differentiation of ''Eubalaena'': Questioning the number of right whale species | rivista = Molecular Ecology | volume = 9 | pages 1793–1802 | url = http://www.nefsc.noaa.gov/psb/pubs/rosenbaummolecol.pdf | p= 1793 | doi=10.1046/j.1365-294x.2000.01066.x}}</ref> e da Brownell ed altri (2001)<ref>{{Cita pubblicazione | autore = Brownell, R. L. Jr., P.J. Clapham, T. Miyashita and T. Kasuya | anno = 2001 | titolo = Conservation status of North Pacific right whales | rivista = Journal of Cetacean Research and Management (Special Issue) | volume = 2 | pp = 269–286 }}</ref>. Nel 2005, ''Mammal Species of the World'' riconobbe tre specie, indicando apparentemente una preferenza per quest'ultima suddivisione<ref name=MSW3_Cetacea>Mead, James G. and Robert L. Brownell, Jr (November 16, [[2005]]). in Wilson, D. E., and Reeder, D. M. (eds): [http://www.bucknell.edu/msw3/browse.asp?s=y&id=14300006 ''Mammal Species of the World''], 3rd edition, Johns Hopkins University Press, 723-743. ISBN 0-8018-8221-4.</ref>.
 
=== Teoria delle tre specie di ''Eubalaena'' ===
I [[Cyamidae|pidocchi delle balene]], [[crostacei]] [[Cyamidae|ciamidi]] [[parassitismo|parassiti]] che vivono sulla pelle di questi animali, offrono ulteriori informazioni sulle popolazioni di balene franche ''Eubalaena'' tramite l'analisi del loro pattern genetico. Poiché i pidocchi si riproducono molto più velocemente delle balene, la loro diversità genetica è maggiore. I biologi marini dell'Università dello Utah hanno esaminato i geni di questi pidocchi ed hanno determinato che i loro padroni di casa si sono suddivisi in tre specie 5-6 milioni di anni fa e che queste specie erano tutte ugualmente abbondanti prima degli inizi della baleneria nell'XI secolo<ref>{{Cita pubblicazione |rivista=Molecular Ecology |anno=2005 |volume=14 |pp=3439–3456 |titolo=Population histories of right whales (Cetacea: ''Eubalaena'') inferred from mitochondrial sequence diversities and divergences of their whale lice (Amphipoda: ''Cyamus'') |autore = Kaliszewska, Z. A., J. Seger, S. G. Barco, R. Benegas, P. B. Best, M. W. Brown, R. L. Brownell Jr., A. Carribero, R. Harcourt, A. R. Knowlton, K. Marshalltilas, N. J. Patenaude, M. Rivarola, C. M. Schaeff, M. Sironi, W. A. Smith & T. K. Yamada | doi=10.1111/j.1365-294X.2005.02664.x}}</ref>. Queste comunità si suddivisero per la prima volta dopo la congiunzione del Nordamerica con il Sudamerica. In seguito il calore delle zone equatoriali le suddivise ulteriormente in gruppi settentrionali e meridionali. Jon Seger, il direttore di questi studi, su BBC News disse «Ciò pone fine al lungo dibattito su quante specie di balena franca [''Eubalaena''] esistano. Sono veramente separate tra loro oltre ogni dubbio»<ref name=BBCWhaleLice>Ross, Alison. [http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/4260498.stm "'Whale riders' reveal evolution."] ''BBC News'' (20 September 2005).</ref>.
 
=== Sinonimi e nomi comuni ===
In seguito alla loro familiarità con i balenieri per un certo numero di secoli, alle balene franche sono stati dati molti nomi. Questi nomi vennero applicati alle balene franche di tutto il mondo, riflettendo il fatto che a quei tempi veniva riconosciuta solamente una sola specie. Nel romanzo ''[[Moby-Dick]]'', [[Herman Melville]] scrisse: «Tra i pescatori, la balena regolarmente cacciata per l'olio viene indiscriminatamente chiamata con tutti i nomi seguenti: balena, '''balena della Groenlandia''', '''balena nera''', '''balena grande''', '''balena vera''', balena franca».
 
'''''Halibalaena''''' (Gray, 1873) ed '''''Hunterius''''' (Gray, 1866) sono [[sinonimo (tassonomia)|sinonimi minori]] per indicare il genere ''Eubalaena''. La specie tipo è ''E. australis''.
 
I sinonimi, in ordine di tempo, per le varie specie sono:<ref name=MSW3_Cetacea/>
* per ''E. australis'': ''antarctica'' (Lesson, 1828), ''antipodarum'' (Gray, 1843), ''temminckii'' (Gray, 1864)
* per ''E. glacialis'': ''biscayensis'' (Eschricht, 1860), ''nordcaper'' (Lacepede, 1804)
* per ''E. japonica'': ''sieboldii'' (Gray, 1864)
 
== Biografia==
{{clear}}
Conosciuto con il soprannome di '''Willi''', Wilhelm Hippert fu assegnato come pilota di un'unità biposto al [[Feldflieger Abteilung|FFA]] 227 nel 1917 operando sul fronte francese, accreditandosi una vittoria il 17 marzo 1917 condividendola con il suo osservatore Leutnant Heinrich Klose (che resto ucciso in servizio un mese dopo, il 24 aprile) ai danni di un [[Royal Aircraft Factory F.E.2]] del 20th squadron del Royal Flyng Corps sopra Lomme. In quello stesso anno, Hippert fu trasferito con il grado di Vizefeldwebel alla [[Jagdstaffel 39|Jasta 39]].<ref name=F3p130/>
Il 15 settembre la Jasta 39 fu trasferita sul fronte italiano a sostegno dell'offensiva austro-ungarica, e Hippert divenne un asso durante la [[battaglia di Caporetto]] o dodicesima battaglia dell'Isonzo. il 2 ottobre 1917 Hippert ottenne la sua seconda vittoria abbattendo il Savoia Pomilio SP.3 matricola 4541 della 40ª squadriglia (pilota e osservatore, Ercole Crosetto e di Francesco Ariani) abbattuto sulle falde del Kaval presso Tolmino.<ref name=F3p130/> Dopo altre due vittorie, il 25 ottobre ed il 30 novembre, Hippert divenne un asso l'8 dicembre 1918 ai danni di un [[Sopwith Camel]]. Hippert ottenne un'ulteriore vittoria con la Jasta 39 l'11 gennaio 1918 abbattendo un Sopwith Camel della 45th squadriglia. Il 5 marzo 1918, Hippert fu trasferito sul fronte occidentale in Francia con la Jasta 74, un'unità specializzata nella caccia notturna.<ref name=F3p130/> Nella metà del 1919, fu promosso Offizierstellvertreter. Durante questo periodo, volava con un [[Fokker D.VII]] con il muso dipinto di blu, la fusoliera posteriore dipinta a scacchiera bianco e nera. Sull'ala superiore era dipinta la scritta '''Mimmi'''. Il 7 giugno 1918, Hippert ebbe la settima vittoria ai danni di un [[Dorand AR|Dorand AR2]] sopra [[Beaumont-sur-Vesle]]. Il 22 agosto, egli si accreditò di altre due vittorie, un [[Caudron R.11]] e un [[Breguet 14]].<ref name=F3p130/>
Fu in questo periodo che ricevette la [[Croce di Ferro]] di prima classe.<ref name=F3p130/>
 
== DescrizioneVittorie ==
{| align="center" rules="all" cellspacing="0" cellpadding="4" style="border: 1px solid #999; border-right: 2px solid #999; border-bottom:2px solid #999"
{| style="float:right;"
! Numero !! Data !! Unità !! Avversario !! Località
|-
| align=right| 1 || 17 marzo 1917 || FA(A) 227 || Factory F.E.2 <ref>20th sqdn</ref>||Lomme
|[[File:Eubalaena glacialis smiling.jpg|thumb|Questa foto di balena franca nordatlantica mostra chiaramente le caratteristiche [[callo]]sità e la bocca incurvata.]]
|-
| align=right| 2 || 02 ottobre 1917 || Jasta 39 || Savoia Pomilio <ref>40ª sq</ref>||Tolmino
|[[File:Southern right whale6.jpg|thumb|Una balena franca australe nelle zone di riproduzione della [[Penisola di Valdés]] in [[Patagonia]].]]
|-
| align=right| 3 || 25 ottobre 1917|| Jasta 39 || Sopwith or Hanriot || Dolje
|[[File:Eubalaena japonica drawing.jpg|thumb|Disegno di una balena franca nordpacifica.]]
|-
| align=right| 4 || 30 novembre 1917 || Jasta 39 || SAML <ref>1ª sq</ref> || Cornuda-Nogare
|[[File:Faroe stamp 199 Eubalaena glacialis.jpg|thumb|Una balena franca nordatlantica su un [[francobollo]] [[Isole Faroe|faroese]].]]
|}-
| align=right| 5 || 8 dicembre 1917 || Jasta 39 || Sopwith Camel || Treviso-Pezzar
 
Le balene franche sono facilmente distinguibili dalle altre balene per le [[callosità]] presenti sulla testa, l'ampio dorso privo di [[pinna dorsale]] e la lunga bocca arcuata che inizia al di sopra dell'occhio. Il corpo è di color grigio molto scuro o nero, con alcune macchie bianche sul ventre presenti occasionalmente. Le callosità appaiono bianche, ma non a causa della pigmentazione della pelle, bensì per le grandi colonie di ciamidi o [[Cyamidae|pidocchi delle balene]].
 
Gli adulti misurano 11-18 [[metro|m]] di lunghezza e pesano generalmente 60-80 tonnellate. La maggior parte degli esemplari, comunque, è lunga tra i 13 e i 16 m. Il corpo è estremamente robusto e in alcuni casi presenta una circonferenza pari al 60% della lunghezza totale. Anche la pinna caudale è molto larga (fino al 40% della lunghezza del corpo). Generalmente la specie nordpacifica è quella più grande tra le tre balene franche ''Eubalaena''. Gli esemplari più grossi di questa specie raggiungono infatti le 100 tonnellate.
 
Su ogni lato della bocca le balene franche hanno tra i 200 e i 300 [[fanone|fanoni]]. Questi, lunghi circa 2 m, sono stretti e ricoperti da peli molto sottili. I fanoni permettono alla balena di nutrirsi (vedi oltre il capitolo ''Dieta''). I testicoli della balena franca sono probabilmente quelli più grandi del regno animale, pesando ognuno circa 500 [[chilogrammo|kg]]. Il loro peso, l'1% della massa corporea, è grande perfino tenendo conto delle dimensioni dell'animale. Ciò suggerisce che la [[competizione spermatica]] giochi un ruolo importante nei processi riproduttivi<ref name=ADW>[http://animaldiversity.ummz.umich.edu/site/accounts/information/Eubalaena_glacialis.html Crane, J. and R. Scott. 2002. "''Eubalaena glacialis''" (On-line), Animal Diversity Web. Accessed April 30, 2006]</ref>. Le balene franche emettono un caratteristico soffio a forma di V, dovuto al notevole spazio situato tra i due [[sfiatatoio|sfiatatoi]], posti sulla sommità del capo. Il soffio raggiunge un'altezza di 5 m sulla superficie dell'oceano<ref name=ADW/>.
 
Le femmine raggiungono la maturità sessuale tra i 6 e i 12 anni e si riproducono ogni 3-5 anni. Sia la riproduzione che il parto avvengono nei mesi invernali. Dopo un [[periodo di gestazione]] di 1 anno, nasce un solo piccolo del peso di circa 1,1 [[tonnellata|tonnellate]] di peso e di 4–6 m di lunghezza. Nel primo anno di vita i piccoli crescono molto rapidamente, raddoppiando in genere di lunghezza. Lo svezzamento avviene tra gli otto mesi e l'anno di età, ma quale sia il tasso di crescita negli anni successivi non è stato ancora ben compreso - forse è strettamente dipendente dal fatto che il piccolo rimanga o no in compagnia della madre per un secondo anno<ref name=EOMM>{{Cita libro | cognome = Kenney | nome = Robert D. | curatore = William F. Perrin, Bernd Wursig and J. G. M. Thewissen | titolo = The Encyclopedia of Marine Mammals | anno = 2002 | editore = Academic Press | isbn = 0-12-551340-2 | pagine = 806–813 | capitolo = North Atlantic, North Pacific and Southern Right Whales}}</ref>.
 
Sappiamo molto poco sulla speranza di vita delle balene franche, soprattutto a causa della scarsità degli scienziati che si sono interessati a questo argomento. Tra le poche prove a noi disponibili ricordiamo il caso di una madre di balena franca nordatlantica fotografata con il piccolo nel 1935 e poi ancora fotografata nel 1959, 1980, 1985 e 1992; per giudicare che si trattasse dello stesso animale veniva utilizzata la forma delle callosità. L'ultima volta che è stata fotografata, morta, nel 1995, presentava una ferita sulla testa apparentemente mortale, quasi sicuramente provocata dalla collisione con una nave. È stato stimato che avesse circa 70 anni. Ricerche effettuate sulle [[Balaena mysticetus|balene della Groenlandia]] suggeriscono che il raggiungere questa età sia piuttosto comune per le balene, che spesso la superano notevolmente<ref name=EOMM/><ref name=Katona>{{Cita libro | cognome = Katona| nome = S. K. and S. D. Kraus | curatore = J. R. Twiss and R. R. Reeves | titolo = Conservation and Management of Marine Mammals | anno = 1999 | editore = Smithsonian Press | pagine = 311–331 | capitolo = Efforts to conserve the North Atlantic right whale}}</ref>.
 
[[File:Eubalaena blow.jpg|thumb|left|Il caratteristico soffio a forma di V della balena franca.]]
 
Le balene franche sono nuotatrici lente, dal momento che raggiungono al massimo solamente una velocità di 5 [[nodo (unità di misura)|nodi]] (9&nbsp;km/h), ma sono molto acrobatiche e compiono con frequenza il ''[[breaching]]'' (effettuano, cioè, salti sulla superficie del mare), ''[[lobtailing|tail-slapping]]'' e ''[[lobtailing]]''. Come altri misticeti, questa specie non è gregaria e un [[gruppo sociale|gruppo]] tipico è composto generalmente da solo due esemplari. Sono stati registrati anche gruppi di dodici individui, ma i vari membri non erano molto uniti tra di loro e la loro unione potrebbe essere anche stata solamente transitoria.
 
Gli unici predatori della balena franca sono le [[Orcinus orca|orche]] e gli [[caccia alla balena|esseri umani]]. Quando avverte un pericolo, un gruppo di questi animali si raggruppa in circolo, con le code rivolte all'esterno, per scoraggiare il possibile predatore. Questa strategia non ha però sempre successo e i piccoli vengono occasionalmente separati dalle madri e uccisi.
 
== Dieta ==
La dieta delle balene franche comprende principalmente [[zooplancton]] e minuscoli [[crostacei]], come [[Copepoda|copepodi]], [[krill]] e [[Thecosomata|pteropodi]], sebbene possano nutrirsi anche di altro. Si nutrono «mietendo» in lungo e in largo con la bocca spalancata. Dentro di essa entrano sia l'acqua che le prede, ma solo la prima riesce a fuoriuscire attraverso i fanoni per ritornare all'aperto. Stando così le cose, per permettere ad una balena di nutrirsi, le prede devono essere tanto numerose da suscitare il suo interesse; essere abbastanza grandi da poter permettere ai fanoni di filtrarle; ma anche abbastanza piccole da non avere la velocità per fuggire<ref name=EOMM/>. La «mietitura» può avvenire in superficie, sott'acqua, o perfino nei pressi del fondale dell'oceano, come indica il fango trovato occasionalmente sul corpo di alcune balene<ref name=EOMM/>.
 
== Produzione di suoni ed udito ==
{{Vedi anche|Canto delle balene}}
Rispetto a quelle di altre specie di balene le vocalizzazioni emesse dalle balene franche non sono molto elaborate. Emettono lamenti, schioppi e altri suoni, tutti con una frequenza intorno ai 500 [[Hertz|Hz]]. Lo scopo di questi suoni non è noto, ma è probabile che costituiscano una forma di comunicazione tra i membri di uno stesso gruppo.
 
Da uno studio pubblicato sui [[Royal Society|Proceedings of the Royal Society]] B nel dicembre 2003 apprendiamo che le balene franche boreali rispondano rapidamente a suoni simili a quelli delle [[sirena (segnale)|sirene della polizia]] - suoni dalla [[frequenza]] molto più alta di quelli emessi da questi animali. Non appena udivano questi suoni si spostavano rapidamente verso la superficie. Questa ricerca fu di particolare interesse, poiché è noto che le balene franche boreali ignorano la maggior parte dei suoni, compresi quelli delle imbarcazioni in avvicinamento. I ricercatori ipotizzano che le informazioni raccolte si rivelino utili nel tentativo di ridurre il numero di collisioni navi-balene, ma anche, purtroppo, che servano ad incoraggiare le balene a risalire in superficie per poterle [[caccia alla balena|uccidere]]<ref>[http://www.journals.royalsoc.ac.uk/openurl.asp?genre=article&id=doi:10.1098/rspb.2004.2895 Gaines, C., Hare, M., Beck, S., & Rosenbaum, H. (2005)]. Nuclear markers confirm taxonomic status and relationships among highly endangered and closely related right whale species. ''Proceedings of the Royal Society of London Series B, 272'', 533–542.</ref><ref name=BBC_Sirens>[http://news.bbc.co.uk/1/hi/sci/tech/3256406.stm Northern Right Whales respond to emergency sirens]</ref>.
 
== Baleneria ==
[[File:La Baleine.jpg|thumb|La [[Caccia alla balena|caccia]] effettuata a bordo di piccole imbarcazioni di legno e con [[arpione|arpioni]] a mano era un'impresa rischiosa, anche cacciando le balene "giuste".]]
 
{{Vedi anche|Caccia alla balena}}
Le balene franche vennero chiamate così poiché i [[caccia alla balena|balenieri]] le ritenevano le balene "giuste" da cacciare. Il 40% del peso di una balena franca è costituito da [[lipidi|grasso]], che ha una densità relativamente bassa. Di conseguenza, diversamente da molte altre specie di balene, gli esemplari morti galleggiano. Questa caratteristica, combinata alla loro lentezza, le rendeva facili da catturare perfino da balenieri equipaggiati solamente con imbarcazioni di legno e arpioni a mano.
 
I [[Euskal Herria|Baschi]] furono i primi a cacciare balene franche a scopo commerciale. Ciò avvenne nell'XI secolo nella [[Golfo di Biscaglia|Baia di Biscaglia]]. Le balene vennero cacciate inizialmente per il loro olio ma, in seguito ai miglioramenti tecnologici nella conservazione della carne, questi animali vennero utilizzati anche come fonte di cibo. I balenieri baschi si spinsero fino al [[Canada]] orientale a partire dal 1530<ref name=EOMM/> e alle coste della baia di Todos os Santos (stato di [[Bahia (stato)|Bahia]], in [[Brasile]]) dal 1602. Le ultime spedizioni basche a caccia di balene vennero effettuate prima dell'inizio della Guerra dei Sette Anni (1756-1763). In seguito vennero effettuati alcuni tentativi per riportare in voga questa caccia, tutti falliti. La baleneria sulle coste basche continuò sporadicamente nel corso del XIX secolo.
 
I Baschi vennero rimpiazzati dai balenieri delle nuove colonie americane: i «balenieri yankee». Partendo da [[Nantucket]], nel [[Massachusetts]], e da [[Long Island]], nello stato di [[New York (stato)|New York]], gli americani furono in grado di catturare in annate favorevoli fino a 100 balene franche. A partire dal 1750 la balena franca nordatlantica si estinse da un punto di vista commerciale ed i balenieri yankee si spostarono nell'Atlantico meridionale prima della fine del XVIII secolo. La stazione baleniera brasiliana più meridionale venne fondata nel 1796, a [[Imbituba]]. Nel corso dei cento anni successivi, i balenieri yankee si spinsero nell'Oceano Meridionale e nel Pacifico, dove gli americani furono ben presto raggiunti dalle flotte provenienti da alcune nazioni europee. Gli inizi del XX secolo portarono grandi miglioramenti nell'industrializzazione della baleneria, che crebbe rapidamente. Dal 1937 in poi vi furono, secondo i dati raccolti dai balenieri, 38.000 catture nell'Atlantico meridionale, 39.000 nel Pacifico meridionale, 1300 nell'[[Oceano Indiano]] e 15.000 nel Pacifico settentrionale. Data l'incompletezza di questi dati, si ritiene che questi numeri siano perfino più alti<ref>{{Cita libro | cognome = Tonnessen | nome = J. N. and A. O. Johnsen | anno = 1982 | titolo = The History of Modern Whaling | editore = C. Hurst & Co. | città = United Kingdom | isbn = 0-905838-23-8 }}</ref>.
 
Quando divenne chiaro che i branchi erano stati quasi distrutti, nel 1937 venne emesso un bando globale alla caccia alle balene franche. Il bando venne per la maggior parte rispettato, sebbene alcuni balenieri continuarono a violarlo per alcuni decenni. Le ultime due catture a [[Madera]] avvennero nel 1968. Tra gli anni '40 e quelli '60 i giapponesi, a scopo scientifico, catturarono 23 balene franche nordpacifiche. Al largo delle coste del Brasile la caccia illegale continuò per molti anni e i balenieri di Imbituba smisero di cacciare balene franche solo nel 1973. Da poco è stato scoperto che durante gli anni '50 e '60 l'[[Unione Sovietica]] abbia catturato illegalmente almeno 3212 balene franche australi, nonostante avesse sostenuto per anni di averne uccise solo 4<ref>{{Cita libro | cognome = Reeves | nome = Randall R., Brent S. Stewart, Phillip J. Clapham and James. A Powell | anno = 2002 | titolo = National Audubon Society: Guide to Marine Mammals of the World | editore = Alfred A. Knopf, Inc. | città = United States | isbn = 0-375-41141-0 }}</ref>.
 
== Popolazione e distribuzione attuali ==
{| style="float:right;background: #ccf;width: 25%;margin: 3px; padding: 3px;"
|-
| align=right| 6 || 11 gennaio 1918 || Jasta 39 || Sopwith Camel <ref>B2436,45 sq</ref>|| Cimadolmo
|'''Stime sul numero delle balene'''
|-
| align=right| 7 || 07 giugno 1918 || Jasta 74 || AR2 || Beaumont-sur-Vesle
|-
| align=right| 8 || 22 agosto 1918 || Jasta 74 || Caudron R.11 || Soissons
|-
| align=right| u/c || 22 agosto 1918 || Jasta 74 || Bréguet 14 B.2 ||
|-
|Dal momento che gli oceani sono così vasti, è molto difficile affermare con sicurezza le dimensioni di una popolazione di balene. La stima delle 7000 balene franche australi è stata fatta in seguito ad un congresso della [[Commissione internazionale per la caccia alle balene|IWC]] svoltosi a [[Città del Capo]] nel marzo 1998.
 
I ricercatori hanno utilizzato i dati riguardanti le femmine adulte ottenuti in seguito a tre censimenti (in Argentina, Sudafrica e Australia, svoltisi tutti nel corso degli anni '90) e li hanno estrapolati per farvi includere anche le balene delle aree non comprese, oltre ai maschi e ai piccoli, contati sulla base del rapporto maschio:femmina e adulti:piccoli. Dopo questo lavoro, nel 1999, è stato finalmente espresso che vi siano 7000 animali. Ulteriori informazioni possono essere trovate sull'edizione del maggio 1998 di «Right Whale News» [http://www.graysreef.nos.noaa.gov/rtwh/rwmay98.html disponibile online].
|}
 
==Onorificenze==
Attualmente, le tre specie di ''Eubalaena'' vivono in tre distinte aree del globo: quella nordatlantica nell'[[Oceano Atlantico]] occidentale, quella nordpacifica in una fascia di mare che va dal [[Giappone]] all'[[Alaska]] e quella australe in ogni zona dell'[[Oceano Meridionale]]. Queste balene tollerano solamente le temperature moderate delle acque comprese tra i 20 e i 60 gradi di latitudine. Le acque calde della regione equatoriale costituiscono quindi per loro una barriera, e impediscono che i gruppi boreali e australi si incrocino tra loro. Nonostante la specie australe in particolare debba viaggiare molto in oceano aperto per raggiungere le sue zone di riproduzione, non è considerata una specie [[dominio pelagico|pelagica]]. In generale, preferisce rimanere nei pressi delle [[penisola|penisole]] e delle baie e sulla [[piattaforma continentale]], dal momento che queste aree le offrono una maggior protezione e abbondanza delle sue fonti di cibo preferite.
{{Onorificenze
 
|immagine=Планка железного креста 1 класс.png
[[File:Eubalaena glacialis with calf.jpg|thumb|left|Una femmina di balena franca nordatlantica con il piccolo.]]
|nome_onorificenza=Croce di Ferro di I classe
 
|collegamento_onorificenza=Croce di Ferro
Vi sono circa 400 balene franche nordatlantiche, delle quali quasi tutte vivono nell'Oceano Atlantico nord-occidentale. In primavera, estate e autunno, si nutrono nelle aree al largo delle coste canadesi e di quelle nord-orientali degli USA, in un areale che va da [[New York]] alla [[Nuova Scozia]]. Aree di foraggiamento particolarmente popolari sono la [[Baia di Fundy]] e quella [[Cape Cod|di Cape Cod]]. In inverno, si dirigono a sud, verso la [[Georgia (USA)|Georgia]] e la [[Florida]], per partorire.
|motivazione=
 
}}
In questi ultimi decenni vi sono stati anche avvistamenti in zone situate più a est - l'ultimo, nel 2003, è avvenuto nei pressi dell'[[Islanda]]. È possibile che gli esemplari avvistati siano gli ultimi resti dei virtualmente estinti branchi dell'Atlantico orientale, ma l'analisi dei vecchi resoconti dei balenieri fa pensare soprattutto ad una provenienza occidentale<ref name=EOMM/>. Comunque, alcuni avvistamenti avvengono piuttosto regolarmente in Norvegia, Irlanda, Spagna, Portogallo, Isole Canarie e perfino in Sicilia<ref>{{Cita web | autore = Martin et al. | titolo = Sighting of a right whale (eubalaena glacialis) with calf off s. w. "Portugal | editore = NOAA | anno = 1997 |sito=Marine Mammal Science vol. 13. no. 1 p 139 | url=http://www.blackwell-synergy.com/doi/abs/10.1111/j.1748-7692.1997.tb00617.x?journalCode=mms |meseaccesso=26 ottobre|annoaccesso=2006}}</ref>, e sappiamo con certezza che almeno gli individui avvistati in Norvegia provengono dalla popolazione occidentale<ref>{{Cita web | autore = Jacobsen et al. | titolo = Two-way trans-atlantic migration of a north atlantic right whale (Eubalaena glacialis) | anno = 2004 |sito=Marine Mammal Science vol. 20. no. 1 p 161 | url=http://www.blackwell-synergy.com/doi/abs/10.1111/j.1748-7692.2004.tb01147.x |meseaccesso=26 ottobre 26 |annoaccesso=2006}}</ref>.
{{Onorificenze
 
|immagine=Планка Железного креста 2 класс.png
Sopravvivono solamente circa 200 balene franche nordpacifiche<ref name=BBCWhaleLice/>. Le due specie boreali di balena franca sono perciò le specie più [[specie a rischio|minacciate]] tra tutte le grandi [[Mysticeti|balene]] e due tra gli animali più minacciati del mondo. Sulla base dell'attuale andamento della densità di popolazione, si ritiene che entrambe le specie si estingueranno entro 200 anni<ref name=BBC_Sirens/>. In tempi storici la specie pacifica era diffusa dall'estremità meridionale del Giappone alla [[California]], attraverso lo [[Stretto di Bering]] e le coste del Nordamerica. Oggi, i suoi avvistamenti sono molto rari e avvengono generalmente all'ingresso del [[Mare di Okhotsk]] e nelle zone orientali del [[Mare di Bering]]. Sebbene si ritenga che questa specie, come le altre due, sia migratrice, i suoi movimenti annuali non sono conosciuti.
|nome_onorificenza=Croce di Ferro di II classe
 
|collegamento_onorificenza=Croce di Ferro
Le balene franche australi trascorrono i mesi estivi nutrendosi nelle regioni più meridionali dell'Oceano Meridionale, probabilmente nei pressi dell'[[Antartide]]. In inverno migrano a nord per riprodursi e possono essere avvistate lungo le coste di [[Argentina]], [[Australia]], [[Brasile]], [[Cile]], [[Mozambico]], [[Nuova Zelanda]] e [[Sudafrica]]. La sua popolazione totale è stimata tra i sette e gli ottomila esemplari. Da quando la caccia a questa specie è cessata, si stima che ogni anno i branchi si siano accresciuti del 7%. Sembra che i gruppi sudamericani, sudafricani e australasiani si incrocino molto poco tra loro, se non per niente, poiché l'attaccamento delle madri alle loro zone di foraggiamento e riproduzione è molto stretto. Inoltre, le madri trasmettono questo istinto ai piccoli<ref name=EOMM/>.
|motivazione=
 
}}
In Brasile, tramite identificazione fotografica (utilizzando le caratteristiche callosità sulla testa), gli uomini del Brazilian Right Whale Project, sostenuti dalla [[Petrobras]] (la compagnia petrolifera statale brasiliana) e dall'International Wildlife Coalition, hanno catalogato più di 300 individui. Al largo dello Stato di [[Santa Catarina]] vi sono zone di foraggiamento utilizzate da molte balene franche tra giugno e novembre; è noto che le femmine di questa popolazione partoriscono al largo della [[Patagonia]] argentina.
 
== Conservazione ==
[[File:Eubalaena glacialis dead.jpg|thumb|I resti di una balena franca nordatlantica dopo la collisione con l'[[elica]] di un'imbarcazione.]]
 
La principale causa di morte tra le balene franche nordatlantiche, le quali, migrando a largo della costa orientale degli Stati Uniti e del Canada, attraversano una tra le zone più trafficate dell'oceano, sono le ferite provocate dalle collisioni con le navi<ref>{{Cita web | autore = Vanderlaan & Taggart | titolo = Vessel collisions with whales: the probability of lethal injury based on vessel speed | editore = Mar. Mam. Sci | anno = 2007 | url = http://www.phys.ocean.dal.ca/~taggart/Publications/Vanderlaan_Taggart_MarMamSci-23_2007.pdf | accesso=10 maggio 2008}}</ref>. Tra il 1970 e il 1999 sono morte in questo modo almeno 16 balene; inoltre, dato che non tutte le collisioni vengono registrate, è probabile che questo numero sia ancora più elevato<ref name=EOMM/>. Riconoscendo che questo prezzo da pagare sia troppo elevato per una specie già avviata verso l'estinzione, il governo degli Stati Uniti ha introdotto alcune misure per ostacolarne il declino. Nel 1997 la [[NOAA|National Oceanic and Atmospheric Administration]] ha introdotto l'''Atlantic Large Whale Take Reduction Plan''<ref>{{Cita web | autore = ''Author not specified''|titolo = Atlantic Large Whale Take Reduction Plan|editore = [[NOAA]] | anno = 1997 | url=http://www.nero.noaa.gov/whaletrp/ |sito= NOAA |meseaccesso= 2 maggio |annoaccesso= 2006 }}</ref>. Secondo questo progetto, l'equipaggio di ogni nave che si serve dei porti statunitensi è obbligato a dichiarare ogni avvistamento di queste balene. Questo requisito è stato reso obbligatorio nel luglio 1999.
 
Sebbene nel 2001 gli ambientalisti abbiano dichiarato con gioia le conseguenze positive di questo piano, essi speravano che il governo facesse di più<ref>{{Cita web | autore=''Author not specified'' | titolo=Right whales need extra protection | editore=BBC News | anno=November 28, 2001 |sito=BBC News | url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/science/nature/1681532.stm |meseaccesso=2 maggio |annoaccesso=2006}}</ref>. In particolare chiedevano che le navi che si trovano entro una distanza di 40&nbsp;km dai porti USA, nelle zone transitate dalle balene, fossero obbligate a mantenere una velocità di non più di 12 nodi (22&nbsp;km/h). Il governo degli Stati Uniti, temendo danni eccessivi per il commercio, non ha fatto applicare queste misure. Di conseguenza, nel settembre 2005, i gruppi conservativi Defenders of Wildlife, Humane Society of the United States e Ocean Conservancy hanno chiesto al National Marine Fisheries Service (una sotto-agenzia della NOAA) di «interessarsi alla protezione della criticamente minacciata balena franca nordatlantica, che l'agenzia stessa considera "la più rara tra tutte le specie di grandi balene" e che le agenzie federali sono obbligate a proteggere secondo il Marine Mammal Protection Act e l'Endangered Species Act», e di mettere in pratica misure d'emergenza per proteggere questi animali<ref>{{Cita web | autore = The Southeast United States Right Whale Recovery Plan Implementation Team and the Northeast Implementation Team | titolo = NMFS and Coast Guard Inactions Bring Litigation | editore = NOAA | anno = 2005 |mese=novembre|sito=Right Whale News vol. 12. no. 4 | url=http://www.graysreef.nos.noaa.gov/rtwh/rwnov05.pdf|meseaccesso=2 maggio |annoaccesso=2006}}</ref>. Sia la specie nordatlantica che quella nordpacifica sono classificate come «specie in estinzione minacciate dal commercio» (Appendice I) dalla [[CITES]], mentre secondo la [[IUCN|Lista Rossa della IUCN]] sono «dipendenti dalla conservazioni» e per l'Endangered Species Act degli USA sono minacciate.
 
Il secondo fattore di morbilità e mortalità per le balene franche nordatlantiche è l'intrappolamento nelle reti da pesca. Le balene franche filtrano il plancton tenendo la bocca aperta, fatto che le espone al rischio di rimanere impigliate in ogni fune o rete che si trovano davanti. Generalmente le funi si attorcigliano attorno alla mascella superiore, alle natatoie e alla coda. La maggior parte di loro riesce a fuggire senza gravi danni, ma alcune rimangono gravemente e persistentemente impigliate. Se vengono avvistate, talvolta si riesce a liberarle con successo, ma se ciò non accade, muoiono in modo orrendo dopo qualche mese. Essendo una specie minacciata, lo stato di conservazione delle balene franche suscita particolare attenzione. Tuttavia, altrettanto significativa è l'estrema preoccupazione che suscitano le condizioni degli animali rimasti intrappolati in questo modo.
 
La balena franca australe, classificata come «minacciata» dalla CITES e a «rischio minimo - dipendente dalla conservazione» dalla IUCN, è protetta nelle acque territoriali di tutti i Paesi in cui sono presenti popolazioni riproduttive note (Argentina, Australia, Brasile, Cile, Nuova Zelanda, Sudafrica e Uruguay). In Brasile, allo scopo di proteggere la specie e di promuovere il whale watching, nel 2000 è stata istituita un'Area per la Protezione Ambientale che comprende 1560&nbsp;km² e 130&nbsp;km di costa dello Stato di Santa Catarina<ref>Petrobras, Projeto Baleia Franca. [http://www.baleiafranca.org.br/ More information on Brazilian right whales is available in Portuguese.]</ref>.
 
Il 26 giugno [[2006]], la NOAA ha proposto la ''Strategia per Ridurre gli Scontri delle Balene Franche Nordatlantiche con le Navi''<ref>NOAA. [http://www.nmfs.noaa.gov/pr/shipstrike/ Proposed Strategy to Reduce Ship Strikes to North Atlantic Right Whales.]</ref>. Questa proposta, ostacolata dall'industria navale, prevede di imporre una velocità di 10 nodi (18,5&nbsp;km all'ora) alle navi più lunghe di 20 m che attraversano le rotte seguite dalle balene durante la stagione delle nascite. Comunque, questa proposta non è stata ancora accolta. Secondo la NOAA, 25 delle 71 balene franche morte a partire dal 1970 sono state uccise da scontri con le navi.
 
Nell'area del Banco di Stellwagen è stato impiantato un sistema autogalleggiante (AB) per scoraggiare acusticamente le balene che si avvicinano a Boston; questo sistema, inoltre, è in grado di avvisare i marinai della direzione presa da questi animali tramite il sito [http://listenforwhales.com/ Right Whale Listening Network].
 
== Whale watching ==
[[File:Southern right whale7.jpg|thumb|left|Una balena franca australe si avvicina ai [[whale watching|whale watcher]] nei pressi della [[Penisola di Valdés]], in [[Patagonia]].]]
{{Vedi anche|Whale watching}}
Le balene franche australi hanno fatto di [[Hermanus]], in [[Sudafrica]], uno dei più importanti centri mondiali di [[whale watching]]. Durante i mesi invernali (giugno-ottobre), queste balene si avvicinano così tanto alla costa che i visitatori le possono osservare da alberghi situati in luoghi strategici. In questa città è presente uno strillone che percorre le strade annunciando quando poter vedere i Cetacei. Comunque, le balene franche australi si possono vedere anche in altre zone dei territori invernali.
 
In Brasile, Imbituba, nel [[Santa Catarina]], è stata designata come la Capitale Nazionale della Balena Franca e ogni settembre, quando le madri con i piccoli sono più facilmente avvistabili, vi si festeggia la Settimana delle Balene Franche. La vecchia stazione baleniera è stata riconvertita in un museo che documenta la storia delle balene franche in Brasile. In Argentina, la [[Penisola di Valdés]], in [[Patagonia]], ospita (d'inverno) la più numerosa popolazione riproduttrice di tutta la specie, con oltre 2000 animali catalogati dalla Whale Conservation Institute e dalla Ocean Alliance<ref>[http://www.oceanalliance.org Ocean Alliance website]</ref>.
 
== Note ==
<references/>
{{References|2}}
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|cognome=Franks|nome=Norman|coautori=Frank W. Bailey, Russell Guest|titolo=Above the Lines: The Aces and Fighter Units of the German Air Service, Naval Air Service and Flanders Marine Corps, 1914–1918|editore=Grub Street|città=|anno=1993|lingua=en|ISBN=0-948817-73-9|cid=Franks, Bailey e Guest 1993}}
* ''Collins Gem : Whales and Dolphins'', ISBN 0-00-472273-6.
* {{cita libro|cognome=Franks|nome=Norman|coautori=Greg VanWyngarden|titolo=Albatros Aces of World War|editore=Osprey Publishing|città=|anno=2007|lingua=en|ISBN=1-84603-179-6|cid=Franks e VanWyngarden 2007}}
* Carwardine, Mark. ''Whales, Dolphins and Porpoises'', ISBN 0-7513-2781-6.
* {{cita libro|cognome=Franks|nome=Norman|coautori=Greg VanWyngarden|titolo=Fokker D VII Aces of World War I|editore=Osprey Publishing|città=|anno=2003|lingua=en|ISBN=1-84176-533-3|cid=Franks e VanWyngarden 2003}}
* Congressional Research Service (CRS).[http://digital.library.unt.edu/govdocs/crs/search.tkl?q=%22right+whale%22&search_crit=fulltext&search=Search&date1=Anytime&date2=Anytime&type=form Northern Right Whale]
* {{cita libro|cognome=Franks|nome=Norman|coautori=Greg VanWyngarden|titolo=Fokker D VII Aces of World War 1, Part 2|editore=Osprey Publishing|città=|anno=2004|lingua=en|ISBN=1-84176-729-8|cid=Franks e VanWyngarden 2004}}
 
== Voci correlate ==
* [[CetaceiPrima guerra mondiale]]
* [[BalaenidaeAsso dell'aviazione]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Balaenidae}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|url=http://www.theaerodrome.com/aces/germany/hippert.php|accesso=3aprile 2016|sito=The Aerodrome.com|lingua=en|cid=The Aerodrome.com}}
* [http://www.whoi.edu/page.do?pid=12639 Right whale information from Woods Hole Oceanographic Institution], Woods Hole Oceanographic Institution
* {{cita web|http://www.sfcelticmusic.com/js/RTWHALES/nprightw.htm|Description and sightings of Right Whales}}
* {{cita web|http://www.iucnredlist.org/search/details.php/41712/all|IUCN Red List entry}}
* {{cita web|http://www.earthocean.tv/series/srws_argentina.html|earthOCEAN documentary film about Southern Right Whales of Argentina}}
* {{cita web|http://www.wdcs.org|Whale & Dolphin Conservation Society (WDCS)}}
 
{{Cetacei}}
 
{{Portale|mammiferiaviazione|biografie|Grande Guerra|guerra}}
 
[[Categoria:CetaceiAssi dell'aviazione tedesca della prima guerra mondiale]]
[[Categoria:MegafaunaCroci di Ferro di prima classe]]
[[Categoria:Croci di Ferro di seconda classe]]