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{{Edificio religioso
|NomeEdificio = Abbazia di Sant'Ilario
|Immagine = Wiki Venezia mappa Brenta XV sec.gif
|Didascalia = La [[gronda lagunare]] in una mappa del [[XVI secolo]]; sulla sinistra si può notare Sant'Ilario.
|Larghezza =
|Città = attuale Dogaletto di [[Mira (Italia)|Mira]] ([[provincia di Venezia|VE]])
|Regione = {{IT-VEN}}
|SiglaStato = ITA
|Religione = [[Chiesa cattolica romana|cattolica]]
|Diocesi = attuale [[Patriarcato di Venezia]]
|AnnoConsacr =
|Architetto =
|StileArchitett =
|InizioCostr =
|FineCostr =
|Website =
|Note =
}}
{| style="width:100%; background:transparent; font-size:90%"
L<nowiki>'</nowiki>'''abbazia dei Santi Ilario e Benedetto''' fu un importante [[monastero]] [[Ordine benedettino|benedettino]] collocato ai margini occidentali della [[laguna di Venezia]], tra le attuali [[Malcontenta]] e [[Gambarare]] (località Dogaletto).
| style="background:#e0f0ff; border:1px solid silver; -moz-border-radius-topleft:12px; -webkit-border-top-left-radius:12px; border-top-left-radius:12px; width:20%; height:30px" | [[File:Help-browser.svg|18px|link=Aiuto:Benvenuto]] [[Aiuto:Benvenuto|Benvenuto]]
| style="background:#6495ed; color:white; padding:0.5em 0.5em 0.5em 1em; font-size:140%; border:1px solid silver; -moz-border-radius-topright:12px; -webkit-border-top-right-radius:12px; border-top-right-radius:12px; width:80%" | '''Benvenuto/a su Wikipedia, <span style="color:white"><nowiki></nowiki>Mi0xel</span>!'''
|-
| style="background:#e0e6ff; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Nuvola apps ksig-vector.svg|18px|link=Aiuto:Guida essenziale]] [[Aiuto:Guida essenziale|Guida essenziale]]
| rowspan="8" style="background:#fffff0; border:1px solid silver; -moz-border-radius-bottomright:12px; -webkit-border-bottom-right-radius:12px; border-bottom-right-radius:12px; padding:0.5em 1em;" |<div style="font-size:105%">Con i tuoi interessi e le tue conoscenze puoi far crescere il [[Wikipedia:LIBERA|sapere libero]] e l'enciclopedia. Scrivi nuove voci o amplia quelle già esistenti: '''il tuo contributo è prezioso'''!<br />
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Se '''contribuisci a Wikipedia su commissione''' si applicano '''[[Wikipedia:Avvertenze sulla contribuzione su commissione#Le nostre condizioni d'uso|condizioni d'uso particolari]]'''.
Fiorì tra l'[[IX secolo|IX]] e il [[XIV secolo]] come diretta dipendenza del [[doge (Venezia)|doge]].
Ricorda di '''non copiare testi né immagini da libri o siti internet poiché <u>NON è consentito inserire materiale protetto da [[Wikipedia:Copyright|copyright]]</u>''' (nel caso sia tu l'autore/autrice, devi seguire [[Wikipedia:Copyright#Se concedi l'uso del materiale presente sul tuo sito o su altre fonti|l'apposita procedura]]), e di scrivere seguendo un '''[[Wikipedia:Punto di vista neutrale|punto di vista neutrale]]''', citando le '''[[WP:FONTI|fonti]]''' utilizzate.
==Storia==
Sant'Ilario fu fondata nell'[[819]] dai monaci di [[San Servolo]] (uno dei primi cenacoli lagunari) che si erano insediati presso un'antica [[cappella]] grazie a una concessione del doge [[Angelo Partecipazio]] e di suo figlio [[Giustiniano Partecipazio|Giustiniano]]. L'istituzione veniva a localizzarsi in una zona strategica, posizionandosi tra la terraferma e la Laguna lungo alcune importanti vie d'acqua che collegavano la terraferma al [[Ducato di Venezia|Ducato]]. Il luogo presentava però anche alcuni svantaggi, perché si trovava al confine con i comuni rivali di [[Padova]] e [[Treviso]] ed era esposto alle mire delle locali famiglie feudali<ref name=falsi>
{{cita pubblicazione
| quotes =
| cognome = Sopracasa
| nome = Alessio
| linkautore =
| data =
| anno = 2004
| mese =
| titolo = Sui falsi del monastero veneziano dei Ss. Ilario e Benedetto (secc. IX-XIV)
| rivista = Storia di Venezia - Rivista
| volume =
| numero = II
| pagine = 127-146
| id = {{ISSN|1724-7446}}
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| lingua =
| accesso = 28 aprile 2012
| abstract =
| cid =
}}</ref>.
<div align="center" style="font-size:130%">Buon lavoro e buon divertimento da parte di tutti i wikipediani!</div>
L'abbazia ampliò quindi i propri possedimenti, nelle valli del fiume Brenta (o val D'Agredo) e del fiume [[Tergola]], avvantaggiata dalla prossimità con le grandi vie di comunicazione fluviali e con i territori di [[Padova]] e di [[Treviso]]. Si ritirarono nell'abbazia dopo la loro abdicazione i dogi [[Pietro I Orseolo]] e [[Vitale Candiano]].
<div style="margin:0; padding:0; font-size:105%">
Sotto il dogado di [[Domenico I Contarini|Domenico Contarini]], in un momento di grave tensione con il [[Sacro Romano Impero]], [[Enrico III il Nero|Enrico III]] sottometteva Sant'Ilario e due sue [[curtis|corti]] al [[vescovo di Treviso]]<ref>Le corti si trovavano effettivamente nella [[diocesi di Treviso]] ma il monastero ne riscuoteva le decime; cfr. {{cita web
{{Cassetto inizio
|cognome= Berto
|titolo = Altre informazioni
|nome= Luigi Andrea
}}
|url= http://www.treccani.it/enciclopedia/goteboldo_%28Dizionario-Biografico%29/
[[File:Firma e data.png|thumb|Apponi la firma nei tuoi interventi]]
|titolo= GOTEBOLDO
*[[Portale:Progetti|Visualizza l'elenco]] dei '''[[Wikipedia:Progetto|progetti collaborativi]]''' riguardanti specifiche aree tematiche dell'enciclopedia: puoi partecipare liberamente a quelli di tuo interesse o chiedere suggerimenti.
|accesso= 28 aprile 2012
*Identificati nelle [[Aiuto:Pagina di discussione|pagine di discussione]]: '''[[Aiuto:Firma|firma]] i tuoi interventi''' con il tasto che vedi nell'immagine.
|volume = 58
*Una volta consultata la Guida essenziale, prova ad ampliare le tue conoscenze sul funzionamento di Wikipedia con il '''[[Aiuto:Tour guidato|Tour guidato]]'''.
|opera= Dizionario Biografico degli Italiani
*Hai già un altro account oppure qualcun altro contribuisce dal tuo stesso computer? Leggi [[Wikipedia:Utenze multiple]].
|editore= Treccani
{{-}}
|anno= 2002
{{Cassetto fine}}
}}.</ref>. Il monastero, di fatto, rimase sempre sottoposto al doge, ma restava aperta la questione dei diritti sulle [[decima|decime]] e le corti. Qualche tempo dopo, il [[patriarca di Aquileia]] [[Goteboldo]] sentenziava ancora a favore del vescovo di Treviso e, in risposta, il Contarini decise di appellarsi direttamente all'imperatore. Nel [[1052]], durante un [[placito]] tenuto ad [[Altinum|Altino]], veniva ristabilita la situazione originale riconfermando al monastero privilegi e giurisdizioni, decisione ribadita poco dopo a Domenico Selvo e Bono Dandolo (due personalità legate al doge)<ref name=doge>{{cita web
{{Cassetto inizio
|cognome= Pozza
|titolo = Serve aiuto?
|nome= Marco
}}
|url= http://www.treccani.it/enciclopedia/iacopo-contarini_%28Dizionario-Biografico%29/
Se hai bisogno di aiuto, chiedi allo [[Aiuto:Sportello informazioni|sportello informazioni]] (e non dimenticare che la risposta ti verrà data in quella stessa pagina). Se avessi bisogno di un aiuto ''continuativo'', puoi [[Progetto:Coordinamento/Accoglienza/Nuovi_arrivati|richiedere di farti affidare un "tutor"]].
|titolo= CONTARINI, Domenico
<inputbox>
|accesso= 28 aprile 2012
type=commenttitle
|volume = 28
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|opera= Dizionario Biografico degli Italiani
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|editore= Treccani
editintro=
|anno= 1983
hidden=yes
}}</ref> e, nel successivo dogado di [[Ordelaffo Faliero]], da [[Enrico V di Franconia|Enrico V]]<ref name=falier/>.
page=Aiuto:Sportello_informazioni
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Lo stesso doge Contarini nel [[1064]] favorì ulteriormente il monastero assegnandogli un avvocato per la gestione dei suoi beni<ref name=doge/>. Tale carica fu ricoperta dai membri della famiglia [[Fontaniva (famiglia)|Fontaniva]] (il primo fu Ubertino di Ariprando) e più tardi dai [[Peraga (famiglia)|Peraga]], loro ramo collaterale<ref>{{cita libro|cognome= Pozza |nome= Marco |titolo= I Badoer. Una famiglia veneziana dal X al XIII secolo |editore= Francisci editore |anno= 1982 |città= Abano Terme |pagine= pp. 95-96}}</ref>.
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buttonlabel=Domanda allo Sportello informazioni
Ciononostante i Trevigiani continuarono a rivendicare l'abbazia, talvolta ricorrendo alla violenza: nel [[1107]], per esempio, veniva devastata dal vescovo Gumboldo<ref name=falier>{{cita web
</inputbox>
|cognome= Fees
{{Cassetto fine}}
|nome= Irmgard
</div>
|url= http://www.treccani.it/enciclopedia/ordelaffo-ordelaf-falier_%28Dizionario-Biografico%29/
<div style="border-bottom:1px solid #eee; padding-top:0.17em; padding-bottom:0.5em"></div>
|titolo= FALIER (Faletro, Faledro), Ordelaffo (Ordelaf)
<div style="font-size:95%">[[file:Flag of the United Kingdom.svg|20px]] Hello and welcome to the Italian Wikipedia! We appreciate your contributions. If your Italian skills are not good enough, that’s no problem. We have an [[Wikipedia:Ambasciata|embassy]] where you can inquire for further information in your native language or you can contact directly [[Wikipedia:Babel/It-0|a user in your language]]. We hope you enjoy your time here!</div>
|accesso= 28 aprile 2012
|-
|volume = 44
| style="background:#e5e0ff; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Crystal Clear app ktip.svg|18px|link=Aiuto:Tour guidato]] [[Aiuto:Tour guidato|Tour guidato]]
|opera= Dizionario Biografico degli Italiani
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|editore= Treccani
| style="background:#ffe0f1; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Accessories-text-editor.svg|18px|link=Wikipedia:Raccomandazioni e linee guida]] [[Wikipedia:Raccomandazioni e linee guida|Raccomandazioni e linee guida]]
|anno= 1994
|-
}}</ref>.
| style="background:#ffe5e0; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Copyright-problem.svg|18px|link=Wikipedia:Copyright]] [[Wikipedia:Copyright|Copyright]]
|-
Questa situazione di incertezza spinse il monastero alla compilazione di documenti falsi per avvalorare una situazione patrimoniale non sempre molto chiara<ref name=falsi/>.
| style="background:#ffefe0; border:1px solid silver; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Crystal Clear app ksirtet.svg|18px|link=Portale:Progetti]] [[Portale:Progetti|Progetti tematici]]
|-
Nel [[1143]], durante le ostilità contro Venezia, i padovani deviarono uno dei rami del Brenta, all'altezza dell'attuale [[Fiesso d'Artico]], riformando delle zone acquitrinose e malariche sui terreni già bonificati. A partire da questo momento, la situazione ambientale, ormai compromessa, costrinse i monaci trasferirsi progressivamente presso la [[chiesa di San Gregorio (Venezia)|chiesa di San Gregorio]], a [[Dorsoduro]], che era loro dipendenza sin dal [[989]]. Nel [[1214]] quest'ultima divenne la sede principale della comunità<ref name=SIUSA>{{cita web|url=http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=82&RicProgetto=ev|titolo=Parrocchia di San Gregorio, Venezia|accesso=28 aprile 2012|editore=Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche}}</ref><ref name=falsi/>.
| style="background:#fff8dc; border:1px solid silver; -moz-border-radius-bottomleft:12px; -webkit-border-bottom-left-radius:12px; border-bottom-left-radius:12px; height:30px; padding-left:1em" | [[File:Nuvola apps bookcase.svg|18px|link=Aiuto:Glossario]] [[Aiuto:Glossario|Glossario]]
|}Naturalmente un benvenuto anche da parte mia! Se avessi bisogno di qualcosa non esitare a contattarmi. [[Utente:Rojelio|Rojelio]] <small>[[Discussioni utente:Rojelio|(dimmi tutto)]]</small> 21:03, 21 gen 2019 (CET)
Nel [[1250]] l'abbazia fu occupata da [[Ezzelino III da Romano]].
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La morte degli ultimi rappresentanti maschili dei Peraga, avvenuta verso la metà del [[XIII secolo|Duecento]], provocò lo smembramento dei [[feudi]] di Sant'Ilario che cominciarono ad essere ceduti a terzi. Vennero ricomposti poco dopo da [[Marino Badoer]], marito di Balzanella da Peraga, ultima esponente della casata, che iniziò una lunga trattativa con l'abate: nel [[1257]], infatti, la coppia si trovava nel [[chiesa di San Gregorio (Venezia)|monastero di San Gregorio]] dove Marino giurava fedeltà all'abate Prando che, poco prima, aveva investito Balzanella dei feudi che già erano appartenuti ai suoi antenati. I beni riguardavano in particolare Fiesso Maggiore e Minore (attuale [[Fiesso d'Artico]]), [[Perarolo (Vigonza)|Perarolo]], Fossolovara (attuale [[Stra]]), [[Caselle de' Ruffi|Caselle]], [[Bagnoli (Cadoneghe)|Bagnoli]], [[Pionca]] e [[Mirano]]<ref>{{cita libro|cognome= Pozza |nome= Marco |titolo= I Badoer. Una famiglia veneziana dal X al XIII secolo |editore= Francisci editore |anno= 1982 |città= Abano Terme |pagine= pp. 65-66}}</ref>.
Nel [[1375]] il monastero subì l'occupazione dei [[Carraresi]].
Dopo la [[Guerra di Chioggia]] tra [[Repubblica di Venezia|Venezia]] e [[Repubblica di Genova|Genova]], nel [[1379]], l'abbazia cominciò a decadere e fu invasa dalle acque. I monaci si erano progressivamente trasferiti nel [[chiesa di San Gregorio (Venezia)|monastero di San Gregorio]] a [[Venezia]] già dall'[[XI secolo]]; la sede di Sant'Ilario fu definitivamente abbandonata nel corso del [[XV secolo]].
Nel [[XVII secolo]] dell'abbazia restava unicamente una [[cappella]] nella località di Dogaletto, presso la Malcontenta.
A Sant'Ilario erano sepolti i dogi [[Angelo Partecipazio|Angelo]] e [[Giustiniano Partecipazio]], fondatori del monastero. Vi riposavano anche il doge [[Pietro IV Candiano]] e suo figlio Pietro, uccisi durante una rivolta nel [[976]] e qui sepolti forse perché nella zona si trovavano proprietà della loro [[Candiano (famiglia)|famiglia]]<ref>{{cita web
|cognome= Bertolini
|nome= Margherita Giuliana
|url= http://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-candiano_%28Dizionario-Biografico%29/
|titolo= CANDIANO, Pietro
|accesso= 28 aprile 2012
|volume = 17
|opera= Dizionario Biografico degli Italiani
|editore= Treccani
|anno= 1974
}}.</ref>.
Dal [[1919]] l'intitolazione a sant'Ilario è oggi portata dalla chiesa della Malcontenta, già filiale di [[Gambarare]] e dal [[1924]] [[parrocchia]]le. Nel [[1949]] la stessa è stata dichiarata chiesa abbaziale.
=== Il territorio ===
Il territorio dell'abbazia di Sant'Ilario aveva un'importanza fondamentale dal punto di vista economico, comprendendo numerosi beni sparsi tra la Laguna occidentale e la retrostante terraferma.
Attorno ad essa gravitavano le corti di ''Ceresaria'' e ''Pladano''. A queste si aggiunsero più tardi ''Aureliaco'' (l'odierna [[Oriago]]), ''Tresegoli'' (l'attuale Tresievoli, nei pressi di [[Marano Veneziano]]), e ''Santa Maria di [[Peraga]]'', come risulta nei diplomi a partire dal [[1008]]. Altri beni si contavano a Fossolovara (oggi [[Stra]]), [[Fiesso d'Artico|Fiesso]] e [[Perarolo (Vigonza)|Perarolo]]. L'abbazia possedeva inoltre un porto, da identificare con l'attuale [[Porto Menai]], località a ponente di [[Gambarare]].
Per quanto riguarda i possedimenti in laguna, si ricordano le paludi Cornio e Settemorti e, a [[Venezia]], la [[chiesa di San Gregorio (Venezia)|chiesa di San Gregorio]] presso la quale, nel [[XII secolo]], fu fondato un altro cenacolo. A quest'ultima erano annessi alcune saline e i mulini sul canale Vigano, antico corso d'acqua che scorreva a [[Dorsoduro]].
Sant'Ilario aveva importanza strategica anche dal punto di vista geografico. Il suo territorio rappresentava infatti una sorta di appendice del [[Ducato di Venezia|Ducato]] in terraferma, circondata quasi completamente dalla diocesi di Treviso. In prossimità del complesso, inoltre, si snodavano alcune vie fluviali fondamentali per collegare il [[Padova]]no e il Trevigiano agli scali lagunari. Come già accennato, nel [[1143]] i Padovani deviarono le acque del [[Brenta (fiume)|Brenta]] in un paleoalveo le quali, attraverso l'Una e il Clarino, finirono per sconvolgere tutta l'idrografia della zona. Documenti del [[1174]] e del [[1177]] testimoniano di una lite contro l'abate che aveva cercato di rimediare alla situazione realizzando un [[argine]] che, tuttavia, sbarrava la strada ai naviganti di [[Noventa Padovana|Noventa]] diretti a Venezia (erano costretti a portare le imbarcazioni fuori dall'acqua). In ogni caso, gli effetti della deviazione continuarono inesorabilmente fino alla formazione di un lago alla foce del canale di Vigo e, dall'altra parte, all'interramento di vaste aree lagunari<ref>{{cita libro|coautori= Luigi Lanfranchi, Gian Giacomo Zille |capitolo= Il territorio del Ducato Veneziano dall'VIII al XII secolo |titolo= Storia di Venezia |anno= 1958 |editore= International Centre of Arts and Costume |volume= Vol. 2 |città= Venezia |pagine= pp. 31-32 }}</ref>.
== Note ==
{{references}}
==Collegamenti esterni==
*[http://www.comune.mira.ve.it/comuneMira/public/LaStoria.html Breve storia dell'abbazia] sul sito del comune di Mira.
{{portale|architettura|Cattolicesimo|Veneto|Venezia}}
[[Categoria:Chiese e monasteri scomparsi della Laguna Veneta|Ilario]]
[[Categoria:Abbazie della provincia di Venezia]]
[[Categoria:Chiese dedicate a sant'Ilario di Poitiers]]
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