Attentati dell'11 settembre 2001 e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 gennaio 19: differenze tra le pagine

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|titolo=Attentati dell'11 settembre 2001
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|immagine=National Park Service 9-11 Statue of Liberty and WTC fire.jpg
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|didascalia=Le Torri del [[World Trade Center]] bruciano poco dopo l'impatto del [[volo United Airlines 175]] contro la Torre meridionale, sulla destra. A sinistra la Torre settentrionale colpita precedentemente dal [[volo American Airlines 11]], dalla quale esce ancora fumo.
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|nazione= USA
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|luogo=[[New York]], [[Arlington (Virginia)]]
|data=[[11 settembre]] [[2001]]
|obiettivo=[[World Trade Center]], [[Il Pentagono|Pentagono]], [[Campidoglio (Washington)|Campidoglio]] ([[Washington D.C.]])
|ora-inizio=08:46
|ora-fine=10:28 ([[Tempo coordinato universale|UTC]]-4)
|tipologia= [[attacco suicida]], [[dirottamento aereo]]
|vittime= 2974 (più i 19 terroristi) e 24 dispersi
|feriti= migliaia
|esecutori= [[Dirottatori degli attentati dell'11 settembre 2001|terroristi]] legati ad [[al-Qa'ida]]
|sospetti=
|motivazione= Ostilità di [[al-Qa'ida]] nei confronti degli [[Stati Uniti d'America]], considerati fonte di iniquità e di ingiustizia per tutto il mondo islamico.
}}
 
Gli '''attentati dell'11 settembre 2001''' sono stati quattro [[Attacco suicida|attacchi suicidi]] da parte di [[terrorismo|terroristi]] di [[al-Qa'ida]] contro obiettivi civili e militari nel territorio degli [[Stati Uniti d'America]].
 
La mattina dell'[[11 settembre]] [[2001]], 19 affiliati all'organizzazione terroristica di matrice [[fondamentalismo islamico|islamica]] al-Qāʿida dirottarono quattro voli civili commerciali.<ref name="SecCounc">{{cite web|title=Security Council Condemns, 'In Strongest Terms' Terrorist Attacks on the United States|publisher=United Nations|date=12 settembre 2001|url=http://www.un.org/News/Press/docs/2001/SC7143.doc.htm|accessdate=2006-09-11|quote=Il Consiglio di Sicurezza oggi, a seguito di quelli che ha chiamato ieri "gli orrendi attacchi terroristici" a New York, Washington e in Pennsylvania, ha inequivocabilmente condannato quegli atti ed espresso la propria vicinanza e le proprie condoglianze alle vittime e alle loro famiglie e al popolo e al Governo degli Stati Uniti}}</ref><ref name="CBC">{{cite news | title = Bin Laden claims responsibility for 9/11 | publisher = CBC News | date= 2004-10-29 | url = http://www.cbc.ca/world/story/2004/10/29/binladen_message041029.html
| accessdate = 2006-09-07}}</ref> I dirottatori fecero intenzionalmente schiantare due degli aerei sulle torri 1 e 2 del [[World Trade Center]] di [[New York]], causando poco dopo il collasso di entrambi i grattacieli e conseguenti gravi danni agli edifici vicini. Il terzo aereo di linea fu fatto schiantare dai dirottatori contro il [[Il Pentagono|Pentagono]]. Il quarto aereo, diretto contro il [[Campidoglio (Washington)|Campidoglio]] o la [[Casa Bianca]] a [[Washington]],<ref name="obiettivo_volo_93">Testimonianza resa da [[Ramzi bin al-Shibh]], {{cite web |url=http://govinfo.library.unt.edu/911/report/911Report_Ch7.htm |date= |publisher=The 9/11 Commission |title=The 9/11 Commission Report, Chapter 7 |accessdate=2008-09-15}}</ref> si schiantò in un campo vicino [[Shanksville]], nella [[Contea di Somerset (Pennsylvania)]], dopo che i passeggeri e i membri dell'equipaggio ebbero tentato di riprendere il controllo del velivolo. Oltre ai 19 dirottatori, vi furono 2974 vittime come conseguenza immediata degli attacchi, mentre i dispersi furono 24. La gran parte delle vittime erano civili, appartenenti a 90 diverse nazionalità.
 
Gli attacchi ebbero grandi conseguenze a livello mondiale: gli [[Stati Uniti d'America]] risposero dichiarando la "[[Guerra al terrorismo]]" e lanciando una invasione nell'[[Afghanistan]] controllato dai [[Talebani]], accusati di aver volontariamente ospitato i terroristi. Il parlamento statunitense fece passare lo [[USA PATRIOT Act]] mentre altre nazioni rafforzarono la loro legislazione anti-terroristica, incrementando i poteri di polizia. Le borse rimasero chiuse per quasi una settimana, registrando enormi perdite subito dopo la riapertura, con quelle maggiori fatte registrare dalle compagnie aeree e di assicurazioni. L'economia della [[Lower Manhattan]] si fermò per via della distruzione di uffici del valore di miliardi di dollari.
 
I danni subiti dal Pentagono furono riparati dopo un anno, e un piccolo monumento commemorativo fu costruito sul luogo. La ricostruzione del World Trade Center è invece stata più problematica, a seguito di controversie sorte riguardo ai possibili progetti e sui tempi necessari al loro completamento. La scelta della [[One World Trade Center|Freedom Tower]] per la ricostruzione del sito ha subito ampie critiche, conducendo all'abbandono di alcune parti del progetto originario.
[[File:World Trade Centre Twin Towers New York.jpg|thumb|300px| Le Twin Towers prima dell'attentato]]
 
== Attacchi ==
{{vedi anche|Cronologia degli attentati dell'11 settembre 2001}}
 
Il mattino dell'[[11 settembre]] [[2001]], [[Dirottatori degli attentati dell'11 settembre 2001|diciannove terroristi]] dirottarono quattro aerei di linea passeggeri in viaggio verso la [[California]] dagli aeroporti [[Logan International Airport|Logan]] (di [[Boston]]), [[Washington Dulles International Airport|Washington Dulles]] (di Dulles, ma utilizzato per voli da Washington) e [[Newark Liberty International Airport|Newark]] (in New Jersey ma che serve anche [[New York]]).<ref name="SecCounc" /> I dirottatori condussero due aeroplani, il [[volo American Airlines 11]] e il [[volo United Airlines 175]], a schiantarsi contro le Torri nord e sud del [[World Trade Center]].<ref>{{cite news |first=Terence |last=Neilan |title=2 Planes Crash Into World Trade Center |url=http://www.nytimes.com/2001/09/11/national/11WIRE-PLAN2.html?ex=1209009600&en=b9a731bb213d062c&ei=5070 |publisher=The New York Times |date=2001-09-11 |accessdate=2008-04-23}}</ref> Un altro gruppo di dirottatori condusse il [[volo American Airlines 77]] a schiantarsi contro [[il Pentagono]], mentre un quarto volo, lo [[Volo United Airlines 93|United Airlines 93]], col quale i terroristi intendevano colpire il [[Campidoglio (Washington)|Campidoglio]] o la [[Casa Bianca]] a Washington,<ref name="obiettivo_volo_93" /> precipitò al suolo nei pressi di [[Shanksville]], in [[Pennsylvania]].<ref name="Fox1">{{cite web |url=http://www.foxnews.com/story/0,2933,34184,00.html |date=2001-09-11 |publisher=Fox News |title=Hijacked Planes Used in Coordinated Attacks Upon New York, Washington |accessdate=2008-04-23}}</ref><ref name="Fox2">{{cite web |url=http://www.foxnews.com/story/0,2933,191420,00.html |date=2006-04-13 |publisher=Fox News |title=Flight 93 Hijacker: 'We Have a Bomb on Board' |accessdate=2008-04-23}}</ref>
[[File:UA Flight 175 hits WTC south tower 9-11 edit.jpeg|thumb|300px| Il secondo aereo si schianta contro la Torre Sud]]
Nel corso del dirottamento, alcuni passeggeri e membri dell'equipaggio furono in grado di effettuare chiamate con l'apparecchio radiotelefonico aria-superficie della GTE e con i telefoni cellulari;<ref>{{cite news |url=http://www.post-gazette.com/headlines/20010916phonecallnat3p3.asp |title=The phone line from Flight 93 was still open when a GTE operator heard Todd Beamer say: 'Are you guys ready? Let's roll' |publisher=Pittsburgh Post-Gazette |date-2001-09-16 |author=McKinnon, Jim |accessdate=2008-05-18}}</ref><ref>{{cite news |url=http://archives.cnn.com/2001/US/09/12/family.reacts/index.html |title=Relatives wait for news as rescuers dig |publisher=CNN |date=2001-09-13 |accessdate=2008-05-20}}</ref> affermarono che diversi dirottatori erano a bordo di ciascun aeroplano e che i terroristi avevano preso il controllo dei velivoli usando coltelli e taglierini per uccidere alcuni [[Assistente di volo|assistenti di volo]] e almeno un pilota o un passeggero, tra cui il comandante del volo 11, [[John Ogonowski]];<ref name="911-ch1">{{cite web |url=http://www.9-11commission.gov/report/911Report_Ch1.pdf |title=9/11 Commission Report |chapter=Chapter 1 |date=2004 |publisher=National Commission on Terrorist Attacks Upon the United States |accessdate=2008-05-20}}</ref> la [[Commissione d'indagine sugli attentati dell'11 settembre 2001]] stabilì che due dei dirottatori avevano recentemente acquistato attrezzi multifunzione di marca Leatherman.<ref name=commission>{{cite web| title=National Commission Upon Terrorist Attacks in the United States| url=http://www.9-11commission.gov/archive/hearing7/9-11Commission_Hearing_2004-01-27.htm| publisher=National Commission Upon Terrorist Attacks in the United States| accessdate=2008-01-24| date=2004-01-27}}</ref> Qualche tipo di spray nocivo, come [[gas lacrimogeno]] o [[spray al peperoncino]], sarebbe stato utilizzato sui voli American 11 e United 175 per tenere i passeggeri fuori dalla cabina di prima classe.<ref name="CNN1">{{cite web | last = Ahlers| first = Mike M. | title = 9/11 panel: Hijackers may have had utility knives | publisher= CBS News |date= 27 gennaio 2004| url=http://www.cnn.com/2004/US/01/27/911.commis.knife/ | accessdate = 2006-09-07 }}</ref> Un assistente di volo dell'American Airlines 11, un passeggero del volo 175 e alcuni passeggeri del volo 93 riferirono che i dirottatori avevano delle bombe, ma uno dei passeggeri disse anche di ritenere che si trattasse di ordigni inerti. Nessuna traccia di esplosivi fu trovata sui luoghi degli impatti. Il ''[[Rapporto della Commissione sull'11 settembre]]'' afferma che le bombe erano probabilmente false.<ref name="911-ch1"/>
 
Sul [[volo United Airlines 93]] le registrazioni della [[scatola nera]] hanno rivelato che l'equipaggio e i passeggeri tentarono di sottrarre il controllo dell'aereo ai dirottatori dopo aver saputo, per via telefonica, che altri aerei dirottati erano stati mandati a schiantare contro degli edifici, quella mattina.<ref name="WP93">{{cite news |first=David |last=Snyder |title=Families Hear Flight 93's Final Moments |url=http://www.washingtonpost.com/ac2/wp-dyn/A12262-2002Apr18 |publisher=The Washington Post |date=2002-04-19 |accessdate=2008-04-23}}</ref><ref>{{cite web|url=http://edition.cnn.com/interactive/law/0604/transcript.flight93/index.html|title=Black Box Recordings|publisher=CNN.com|date=2006-04-12|accessdate=2007-03-30}}</ref> Secondo la trascrizione della registrazione, uno dei dirottatori diede l'ordine di [[Virata (volo)|virare]] il velivolo quando fu chiaro che ne avrebbero perso il controllo a causa dei passeggeri.<ref name="Fox93Xscript">{{cite web |title=Text of Flight 93 Recording |publisher=Fox News |date=2006-04-12 |url=http://www.foxnews.com/story/0,2933,191520,00.html |accessdate=2008-04-22}}</ref> Poco dopo, l'aeroplano si schiantò in un campo vicino Stonycreek, nella [[contea di Somerset (Pennsylvania)]], alle ore 10:03:11 [[Eastern Standard Time|ora locale]] (14:03:11 [[Tempo coordinato universale|UTC]]). In una intervista rilasciata al giornalista di ''[[al Jazeera]]'' [[Yosri Foda]], [[Khalid Shaykh Muhammad]], dirigente di al-Qā‘ida, affermò che l'obiettivo del volo 93 era il [[Campidoglio (Washington)|Campidoglio]] di [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]], il cui [[nome in codice]] era «la facoltà di Legge».<ref>{{cite book |author=Fouda, Yosri e Nick Fielding |title=Masterminds of Terror |publisher=Arcade Publishing |date=2004 |pages=pp. 158-159}}</ref>
 
Tre edifici del complesso del World Trade Center collassarono a causa di [[Guasto strutturale|danni strutturali]], quel giorno.<ref name="WPCollapse">{{cite news |first=Bill |last=Miller |title=Report Assesses Trade Center's Collapse |url=http://www.washingtonpost.com/ac2/wp-dyn/A11614-2002Apr30?language=printer |publisher=The Washington Post |date=2002-05-01 |accessdate=2008-04-23}}</ref> La torre meridionale (denominata WTC&nbsp;2) crollò alle 9:59 circa, dopo un incendio di 56 minuti causato dall'impatto del [[volo United Airlines 175]]; la torre settentrionale (WTC&nbsp;1) collassò alle 10:28, dopo un incendio di circa 102 minuti.<ref name="WPCollapse" /> La caduta di WTC&nbsp;1 produsse dei detriti che danneggiarono la vicina [[7 World Trade Center]] (WTC&nbsp;7), la cui integrità strutturale fu ulteriormente compromessa dagli incendi, che portarono al crollo della penthouse est alle 17:20 ora locale di quello stesso giorno; l'intero edificio collassò completamente alle 17:21 ora locale.<ref>{{cite web |year = 2002 |url = http://www.fema.gov/pdf/library/fema403_ch5.pdf | format = PDF | title = World Trade Center Building Performance Study | work = Ch. 5 WTC 7 - section 5.5.4 | publisher = Federal Emergency Management Agency |accessdate = 16-12-2009}}</ref>
[[File:World Trade Center Site After 9-11 Attacks With Original Building Locations.jpg|thumb|350px|Mappa della zona interessata dagli attacchi, sovrapposta ad una immagine di ''[[Ground Zero]]''.]]
 
Il [[National Institute of Standards and Technology]] promosse delle investigazioni sulle cause del collasso dei tre edifici, successivamente allargando le indagini sulle misure per la prevenzione del collasso progressivo, chiedendosi ad esempio se la progettazione aveva previsto la resistenza agli incendi e se era stato effettuato un rafforzamento delle strutture in acciaio. Il rapporto riguardo WTC&nbsp;1 e WTC&nbsp;2 fu terminato nell'ottobre 2005, mentre l'indagine sul WTC&nbsp;7 è stata pubblicata il 21 agosto 2008: il crollo dell'edificio è stato causato dalla dilatazione termica, prodotta dagli incendi incontrollati per ore, dell'acciaio della colonna primaria, la numero 79, il cui cedimento ha dato inizio ad un collasso progressivo delle strutture portanti vicine.<ref name="nist.gov">{{cite web |url=http://www.nist.gov/public_affairs/factsheet/wtc_qa_082108.html |title=Questions and Answers about the NIST WTC 7 Investigation |date=2008-08-21 |accessdate=2008-08-21 |work=[[National Institute of Standards and Technology]] |publisher=[[United States Department of Commerce]]}}</ref>
 
Gli attacchi crearono grande confusione tra le agenzie di notizie e i [[Controllore del traffico aereo|controllori del traffico aereo]] in tutti gli Stati Uniti; a tutto il traffico aereo civile internazionale fu proibito di atterrare su terreno statunitense per tre giorni.<ref>{{cite web |title=Profiles of 9/11 - About 9/11 |url=http://www.biography.com/profiles-of-9-11/about911.jsp |work=[[The Biography Channel]] |publisher=[[A&E Television Networks]] |accessdate=2007-12-12}}</ref> Gli aerei già in volo furono respinti o indirizzati agli aeroporti in [[Canada]] o [[Messico]]. Radio e televisioni diffusero notizie non confermate e spesso contraddittorie per tutto il giorno; una delle ricostruzioni più diffuse raccontava di una [[autobomba]] esplosa nella [[Segretario di Stato degli Stati Uniti|Segreteria di Stato degli Stati Uniti]] a Washington.<ref name=errors2>{{cite web |last=Miller |first=Mark |title=Broadcasting and Cable |url=http://www.broadcastingcable.com/article/CA240241.html |date=2002-08-26 |work=[[Broadcasting & Cable]] |publisher=[[Reed Business Information]] |accessdate=2008-02-15}}</ref>
 
Poco dopo aver annunciato per la prima volta l'incidente del Pentagono, la [[CNN]] e altre emittenti raccontarono anche che un incendio era scoppiato al [[National Mall]] di Washington.<ref>{{cite web |url=http://edition.cnn.com/TRANSCRIPTS/0109/11/bn.03.html |title=CNN.com - Transcripts |accessdate=2008-05-02 |date=2001-09-11 |publisher=CNN}}</ref> Un altro rapporto fu lanciato dalla [[Associated Press]], secondo il quale un [[Boeing 767]] della [[Delta Air Lines]], il volo 1989, era stato dirottato: anche questa notizia si rivelò poi un errore, in quanto si era effettivamente pensato che vi fosse quel pericolo, ma l'aereo rispose ai comandi dei controllori di volo e atterrò a [[Cleveland, Ohio]].<ref name="wkyc">{{cite web | last = O'Mara| first = Michael | title = 9/11: 'Fifth Plane' terror alert at Cleveland Hopkins Airport | publisher= WKYC News |date=2006-09-11| url=http://www.wkyc.com/news/news_fullstory.asp?id=56706 | accessdate = 2007-02-13}}</ref>
 
=== Vittime ===
 
[[File:911 victims.jpg|thumb|left|Raccolta delle foto di quasi tutte le vittime degli attacchi, prova presentata nel processo contro [[Zacarias Moussaoui]].]]
 
Le vittime degli attentati furono 2974, esclusi i diciannove dirottatori: 246 su quattro aeroplani (88 sul volo American Airlines 11,<ref>{{cite web |url=http://www.cnn.com/SPECIALS/2001/memorial/lists/by-___location/page93.html |title=American Airlines Flight 11 |publisher=CNN |accessdate=2006-09-07}}</ref> 59 sul volo United Airlines 175<ref>{{cite web |url=http://www.cnn.com/SPECIALS/2001/memorial/lists/by-___location/page100.html |title=United Airlines Flight 175 |publisher=CNN |accessdate=2006-09-07}}</ref>, 59 sull'American Airlines 77<ref>{{cite web |url=http://www.cnn.com/SPECIALS/2001/memorial/lists/by-___location/page96.html |title=American Airlines Flight 77 |publisher=CNN |accessdate=2006-09-07}}</ref> e 40 sul volo United 93<ref>{{cite news |url=http://www.post-gazette.com/headlines/20011028flt93mainstoryp7.asp |title=Flight 93: Forty lives, one destiny |publisher=Pittsburgh Post-Gazette |date=2001, October 28 |author=Roddy, Dennis B.|accessdate=2006-09-07}}</ref>; non ci fu alcun superstite), 2603 a [[New York]] e 125 al [[Il Pentagono|Pentagono]].<ref name="Chrono">{{cite web |url= http://archives.cnn.com/2001/US/09/11/chronology.attack/index.html | title = September 11: Chronology of terror| publisher = CNN | accessdate = 2006-09-07}}</ref><ref>{{cite news|url=http://www.cnn.com/2006/US/05/16/pentagon.video/index.html|title=First video of Pentagon 9/11 attack released|date=16 maggio 2006|publisher=CNN|accessdate=2006-09-10}}</ref> Altre 24 persone sono ancora elencate tra i dispersi.<ref name="hirschkorn">{{cite news |url=http://www.september11victims.com/september11victims/STATISTIC.asp|title=24 Remain Missing|date=2006, August 12 |publisher=September 11 Victims|accessdate=2006-09-07}}</ref> Tutte le vittime erano [[civile|civili]] a parte 55 militari uccisi al Pentagono.<ref>{{cite news |author=Stone, Andrea |url=http://www.usatoday.com/news/sept11/2002-08-20-pentagon_x.htm |title=Military's aid and comfort ease 9/11 survivors' burden |publisher=USA Today |date=2002-08-20 |accessdate=2008-05-20}}</ref> Furono più di 90 i paesi che persero cittadini negli attacchi al World Trade Center.<ref>{{cite web| last=Walker| first=Carolee| title=Five-Year 9/11 Remembrance Honors Victims from 90 Countries| url=http://www.america.gov/st/washfile-english/2006/September/20060911141954bcreklaw0.9791071.html| publisher=[[United States Department of State]]| date=2006-09-11| accessdate=2008-05-18}}</ref>
 
Il [[National Institute of Standards and Technology|NIST]] ha stimato che circa 17.400 civili erano presenti nel complesso del [[World Trade Center]] al momento degli attacchi, mentre i dati sui turisti elaborati dalla [[Port Authority of New York and New Jersey]] (l'"Autorità portuale di New York e del New Jersey") suggeriscono una presenza media di 14.154 persone sulle Torri Gemelle alle 8:45 del mattino.<ref>{{cite book |author=Averill, Jason D., et al. |url=http://wtc.nist.gov/NISTNCSTAR1-7.pdf |chapter=Occupant Behavior, Egress, and Emergency Communications |title=Final Reports of the Federal Building and Fire Investigation of the World Trade Center Disaster |publisher=National Institute of Standards and Technology (NIST) |date=2005| accessdate=2008-05-20}}</ref><ref>{{cite book |author=Dwyer, Jim e Kevin Flynn |title=102 Minutes |publisher=Times Books |date=2005 |pages=pp. 266}}</ref> La gran parte delle persone al di sotto delle zone di impatto evacuarono in sicurezza gli edifici, come pure 18 persone che si trovavano nella zona di impatto della torre meridionale;<ref>{{cite news |url=http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9F00E6DC153BF935A15756C0A9649C8B63 |title=Last Words at the Trade Center; Fighting to Live as the Towers Die |author=Dwyer, Jim, et al. |publisher=The New York Times |date=2002-05-26 |accessdate=2008-05-19}}</ref> Al contrario, 1366 delle vittime si trovavano nella zona di impatto o nei piani superiori della torre settentrionale;<ref name="NYTFatal">{{cite news |last=Lipton |first=Eric |url=http://www.nytimes.com/2004/07/22/nyregion/22towers.html?ei=5090&en=ccd27da4663af33f&ex=1248235200&partner=rssuserland&pagewanted=print&position= |title=Study Maps the Location of Deaths in the Twin Towers |date=2004-07-22 |publisher=The New York Times |accessdate=2008-04-22}}</ref> secondo il Rapporto della Commissione, centinaia furono le vittime causate dall'impatto, mentre le restanti rimasero intrappolate e morirono a seguito del collasso della torre.<ref name="911-ch9">{{cite web| title=Heroism and Honor| work=National Commission on Terrorist Attacks upon the United States| publisher=U.S. Congress| date=2004-08-21| url=http://www.9-11commission.gov/report/911Report_Ch9.htm| accessdate=2008-05-20}}</ref> Quasi 600 persone furono invece uccise dall'impatto o morirono intrappolate ai piani superiori nella torre meridionale.<ref name="NYTFatal" />
 
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{| class="bordered infobox" width="280px" cellpadding="3" style="font-size:90%;"
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!colspan="3"| Vittime (esclusi i dirottatori)
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!rowspan="3"| New York
| [[World Trade Center]]
| 2603 morti e 24 dispersi<ref name="hirschkorn"/><ref>{{cite news |url=http://www.cnn.com/2006/LAW/04/25/moussaoui.trial/ |title=2006 9/11 Death Toll |date=2006, April 26 |publisher=CNN|accessdate=2006-09-07}}</ref>
|-
| [[Volo American Airlines 11|American 11]]
| 88<ref>{{cite web |url=http://www.cnn.com/SPECIALS/2001/memorial/lists/by-___location/page93.html |title=American Airlines Flight 11 |publisher=CNN |accessdate=2006-09-07}}</ref>
|-
| [[Volo United Airlines 175|United 175]]
| 59<ref>{{cite web |url=http://www.cnn.com/SPECIALS/2001/memorial/lists/by-___location/page100.html |title=United Airlines Flight 175 |publisher=CNN |accessdate=2006-09-07}}</ref>
|-
!rowspan="2"| Arlington
| [[Il Pentagono|Pentagono]]
| 125<ref>{{cite web |url=http://www.cnn.com/SPECIALS/2001/memorial/lists/by-___location/page88.html |title=American Airlines Flight 77 |publisher=CNN |accessdate=2006-09-07}}</ref>
|-
| [[Volo American Airlines 77|American 77]] || 59<ref>{{cite web |url=http://www.cnn.com/SPECIALS/2001/memorial/lists/by-___location/page96.html |title=American Airlines Flight 77 |publisher=CNN |accessdate=2006-09-07}}</ref>
|-
! Shanksville
| [[Volo United Airlines 93|United 93]]
| 40<ref>{{cite news |url=http://www.post-gazette.com/headlines/20011028flt93mainstoryp7.asp |title=Flight 93: Forty lives, one destiny |publisher=Pittsburgh Post-Gazette |date=2001, October 28 |author=Roddy, Dennis B.|accessdate=2006-09-07}}</ref>
|-
!colspan="2"| Totale
| 2974 morti e 24 dispersi
|}
-->
Almeno 200 persone saltarono dalle torri in fiamme e morirono, come raffigurato nella emblematica foto ''[[The Falling Man]]'' ("L'uomo che cade"), precipitando su strade e tetti degli edifici vicini a centinaia di metri più in basso.<ref name="horrificdecision">{{cite news |url=http://www.usatoday.com/news/sept11/2002-09-02-jumper_x.htm |title=Desperation forced a horrific decision |publisher=USATODAY |date=2 settembre 2002 |author=Cauchon, Dennis e Martha Moore|accessdate=2006-09-09}}</ref> Alcune persone che si trovavano nelle torri al di sopra dei punti di impatto salirono fino ai tetti degli edifici sperando di essere salvati dagli elicotteri, ma le porte di accesso ai tetti erano chiuse; inoltre, non vi era alcun piano di salvataggio con elicotteri e, quella mattina dell'11 settembre, il fumo denso e l'elevato calore degli incendi avrebbe impedito agli elicotteri di effettuare manovre di soccorso.<ref>{{cite news |url=http://www.cbsnews.com/stories/2004/05/18/terror/main618174.shtml |title=Poor Info Hindered 9/11 Rescue|publisher=CBS News |date=18 maggio 2004|accessdate=2006-09-11}}</ref>
 
Le vittime tra i soccorritori furono 411. Il [[New York City Fire Department]] (i vigili del fuoco di New York) perse 341 vigili del fuoco e 2 [[paramedico|paramedici]];<ref>{{cite news |author=Denise Grady |coauthors=Andrew C. Revkin |title= THREATS AND RESPONSES: RESCUER'S HEALTH; Lung Ailments May Force 500 Firefighters Off Job |url=http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9C05E1DC1631F933A2575AC0A9649C8B63 |date=2002-09-10 |publisher=The New York Times |accessdate=2008-05-23}}</ref> il [[New York City Police Department]] (la polizia di New York) perse 23 agenti,<ref>{{cite web |title=Post-9/11 report recommends police, fire response changes |url=http://www.usatoday.com/news/nation/2002-08-19-nypd-nyfd-report_x.htm |date=2002-08-19 |work=Associated Press |publisher=USA Today |accessdate=2008-05-23}}</ref> il [[Port Authority of New York and New Jersey Police Department|Port Authority Police Department]] (la polizia portuale) 37.<ref>{{cite web |title=Police back on day-to-day beat after 9/11 nightmare |url=http://archives.cnn.com/2002/US/07/20/wtc.police/index.html |date=2002-07-21 |publisher=CNN |accessdate=2008-05-23}}</ref> I servizi di emergenza medica privata persero altri 8 tecnici e paramedici.<ref>{{cite web |author=Joshi, Pradnya |url=http://www.newsday.com/news/nationworld/nation/ny-nyport084416400sep08,0,6938921.story |title=Port Authority workers to be honored |publisher=Newsday |date=2005-09-08 |accessdate=2008-05-20}}</ref><ref name="National EMS Memorial">{{cite web | title="National EMS Memorial" | url=http://nemsms.org/notices01.htm | title=2001 Notices of Line of Duty Death | publisher = National EMS Memorial Service |accessdate=2007-09-11}}</ref>
 
La [[Cantor Fitzgerald|Cantor Fitzgerald L.P.]], una banca di investimenti i cui uffici si trovavano ai piani 101–105 del WTC&nbsp;1, perse 658 impiegati, più di qualunque altra azienda.<ref>{{cite news |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/5282060.stm?lsf |title=Cantor rebuilds after 9/11 losses |publisher=BBC |date=2006-09-04 |accessdate=2008-05-20}}</ref> La [[Marsh & McLennan Companies|Marsh Inc.]], i cui uffici si trovavano immediatamente sotto quelli della Cantor Fitzgerald ai piani 93–101 (dove avvenne l'impatto del [[volo American Airlines 11|volo 11]]), perse 295 impiegati, mentre 175 furono le vittime tra i dipendenti della [[Aon Corporation]].<ref>{{cite news |url=http://www.investmentnews.com/apps/pbcs.dll/article?AID=/20070911/REG/70911011 |title=Industry honors fallen on 9/11 anniversary |publisher=InvestmentNews |author= Siegel, Aaron |date=2007-09-11 |accessdate=2008-05-20}}</ref> Dopo New York, lo [[Stato degli Stati Uniti d'America|stato]] che ebbe più vittime fu il [[New Jersey]], con la città di [[Hoboken (New Jersey)|Hoboken]] a registrare il maggior numero di morti.<ref name="beveridge">{{cite web |url=http://www.gothamgazette.com/demographics/91102.shtml |title=9/11/01-02: A Demographic Portrait Of The Victims In 10048 |publisher=Gotham Gazette |author=Beveridge, Andrew |accessdate=2008-05-20}}</ref>
 
È stato possibile identificare i resti di sole 1600 delle vittime del World Trade Center; gli uffici medici raccolsero anche «circa 10.000 frammenti di ossa e tessuti non identificati, che non possono essere collegati alla lista dei decessi».<ref name="CBS2">{{cite web| title=Ground Zero Forensic Work Ends| publisher=CBS News| date=2005-02-23| url=http://www.cbsnews.com/stories/2005/02/23/national/main675839.shtml| accessdate=2008-05-20}}</ref> Altri resti di ossa furono trovati ancora nel 2006, mentre gli operai approntavano il [[Deutsche Bank Building]] per la demolizione.
 
La morte per malattie ai polmoni di alcune altre persone è stata fatta risalire alla respirazione delle polveri contenenti centinaia di composti tossici (quali amianto, mercurio, piombo, ecc.) causate dal collasso del World Trade Center. La gravità dell'inquinamento ambientale derivante da tali polveri - che investirono tutta la punta sud dell'isola di Manhattan - fu resa nota al grande pubblico solo a distanza di circa quattro anni dall'evento: sino ad allora le agenzie governative statunitensi avevano sottovalutato o nascosto il rischio ambientale, forse allo scopo di non causare ulteriore panico e di rendere più spediti i soccorsi, lo sgombero delle macerie, il ripristino delle normali attività della città così gravemente ferita<ref>[http://newstandardnews.net/content/index.cfm/items/1402 The NewStandard - Ecological Impact of 9/11 - Ground Zero: The Most Dangerous Workplace by Michelle Chen]</ref><ref>[http://www.nydailynews.com/news/2007/07/19/2007-07-19_shocking_victims_of_911-1.html Daily News, Ground Zero poison blamed in deaths of DA terror expert, fed health monitor, by Juan Gonzalez]</ref><ref>[http://www.cbc.ca/documentaries/toxiclegacy/ CBC-TV, Toxic Legacy: A CLOUD of dust]</ref>.
 
=== Danni ===
[[File:Aerial_view_of_the_Pentagon_during_rescue_operations_post-September_11_attack.JPEG|thumb|[[Il Pentagono]] fu seriamente danneggiato dal fuoco e una sezione dell'edificio collassò.]]
 
Oltre alle Torri gemelle, i due grattacieli da 110 piani, numerosi altri edifici del [[World Trade Center]] furono distrutti o gravemente danneggiati, inclusi il [[7 World Trade Center]], il [[6 World Trade Center]], il [[5 World Trade Center]], il [[4 World Trade Center]], il [[Marriott World Trade Center]] e la [[chiesa greco ortodossa di St Nicholas]].<ref name="wtcstudy">{{cite web |url=http://www.fema.gov/rebuild/mat/wtcstudy.shtm |title=World Trade Center Building Performance Study |date=May 2002 |publisher=FEMA |accessdate=2007-07-12}}</ref> Il [[Deutsche Bank Building]], situato al di là della [[Liberty Street]] rispetto al complesso del World Trade Center, è attualmente in demolizione, in quanto l'ambiente all'interno dell'edificio è tossico e inabitabile.<ref>{{cite web |url=http://www.fema.gov/pdf/library/fema403_ch6.pdf |title=World Trade Center Building Performance Study - Bankers Trust Building |date=May 2002 |publisher=FEMA |accessdate=2007-07-12}}</ref><ref>{{cite web| title=The Deutsche Bank Building at 130 Liberty Street | publisher=Lower Manhattan Construction Command Center| url=http://www.renewnyc.com/plan_des_dev/130Liberty/default.asp | accessdate=2007-07-12}}</ref> La Fiterman Hall del [[Borough of Manhattan Community College]], situato al 30 West Broadway, ricevette gravi ed estesi danni durante gli attacchi e la sua demolizione è stata programmata.<ref>{{cite web| title = Lower Manhattan - Fiterman Hall| publisher = LowerManhattan.info| date= 2007-7| url = http://www.lowermanhattan.info/construction/project_updates/fiterman_hall_39764.aspx | accessdate = 2007-07-10 }}</ref> Altri edifici limitrofi, come il [[90 West Street, New York City|90 West Street]] e il [[Verizon Building]], subirono gravi danni, ma sono stati riparati.<ref name="nyconstruction">{{cite web |url=http://newyork.construction.com/projects/TopProjects04/Verizon.asp |title=Verizon Building Restoration |publisher=New York Construction (McGraw Hill) |accessdate=2007-06-28}}</ref> Gli edifici del [[World Financial Center]], la [[One Liberty Plaza]], il [[Millenium Hilton]], e 90 Church Street riportarono danni moderati.<ref>{{cite web |url=http://www.fema.gov/pdf/library/fema403_ch7.pdf|title=World Trade Center Building Performance Study - Peripheral Buildings |date=May 2002 |publisher=FEMA |accessdate=2007-07-12}}</ref> Anche gli impianti di telecomunicazioni situati sulla torre settentrionale andarono distrutti, incluse le antenne di trasmissione radio e televisive e i ponti radio, ma le stazioni degli organi di informazioni re-instradarono rapidamente i segnali e ripresero le trasmissioni.<ref name="wtcstudy"/><ref>{{cite web| last=Bloomfield| first=Larry| url=http://sysdesignshowcase.broadcastengineering.com/ar/broadcasting_new_york_broadcasters| title=New York broadcasters rebuild| publisher=Broadcast Engineering| date=2001-10-01| accessdate=2008-05-18}}</ref>
 
Nella [[contea di Arlington]], una porzione del Pentagono fu gravemente danneggiata dall'impatto e dal successivo incendio, e una sezione dell'edificio crollò.<ref>{{cite web |url=http://www.fire.nist.gov/bfrlpubs/build03/PDF/b03017.pdf |title=The Pentagon Building Performance Report |publisher=American Society of Civil Engineers (ASCE) |date=January 2003| accessdate=2008-05-20}}</ref>
 
=== Operazioni di salvataggio e soccorso ===
[[File:DN-SD-04-12744.JPEG|thumb|left|Evacuazione di un ferito nell'attacco al [[Il Pentagono|Pentagono]]]]
 
Successivamente agli attacchi alle Torri gemelle, il [[New York City Fire Department]] inviò rapidamente sul sito 200 unità, pari a metà dell'organico del dipartimento, che furono aiutati da numerosi pompieri fuori-servizio e da personale dei pronto soccorso.<ref name="mckinsey-ems">{{cite web |url=http://www.nyc.gov/html/fdny/pdf/mck_report/ems_response.pdf |title=McKinsey Report - Emergency Medical Service response |publisher=FDNY / McKinsey & Company |date=9 agosto 2002 |accessdate=2007-07-12}}</ref><ref name="mckinsey-exec">{{cite web |url=http://www.nyc.gov/html/fdny/pdf/mck_report/executive_summary.pdf |title=FDNY McKinsey Report - Executive Summary |date=August 2002 |publisher=FDNY / McKinsey & Company |accessdate=2007-07-10}}</ref><ref>{{cite web |url=http://www.nyc.gov/html/fdny/pdf/mck_report/x7_fire_apparatus_deployment.pdf |title=Fire Apparatus Deployment on September 11 |publisher=FDNY / McKinsey & Company |date=August 2002 |accessdate=2007-07-10}}</ref> Il [[New York City Police Department]] inviò delle unità speciali dette "Emergency Service Units" e altro personale.<ref name="mckinsey-nypd">{{cite web |url=http://www.nyc.gov/html/fdny/html/mck_report/toc.html |title=McKinsey Report - NYPD |date=19 agosto 2002 |accessdate=2007-07-10}}</ref> Durante i soccorsi, i comandanti dei vigili del fuoco, della polizia e dell'Autorità portuale ebbero difficoltà a condividere le informazioni e a coordinare i loro sforzi,<ref name="mckinsey-ems"/> tanto che vi furono duplicazioni nelle ricerche dei civili dispersi invece che ricerche coordinate.<ref name="alavosius">{{cite journal |title=Unity Of Purpose/Unity Of Effort: Private-Sector Preparedness In Times Of Terror |journal=Disaster Prevention & Management |author=Alavosius, Mark P., et al. |date=2005 |volume=14(5) |pages=pp. 666-680}}</ref>
 
Con la situazione che peggiorava, il dipartimento di polizia, che riceveva informazioni degli elicotteri in volo, fu in grado di diffondere l'ordine di evacuazione che permise a molti dei suoi agenti di allontanarsi prima del crollo degli edifici;<ref name="mckinsey-nypd"/><ref name="alavosius"/> tuttavia, poiché i sistemi di comunicazione radio dei dipartimenti di polizia e di vigili del fuoco erano incompatibili, questa informazione non fu inoltrata ai comandi dei vigili del fuoco. Dopo il collasso della prima torre, i comandanti dei vigili del fuoco trovarono difficoltà a inviare gli ordini di evacuazione ai pompieri all'interno della torre, a causa del malfunzionamento dei sistemi di trasmissione all'interno del World Trade Center. Persino le chiamate al 911 (il servizio di emergenza) non furono correttamente inoltrate.<ref name="mckinsey-exec"/> Una enorme operazione di [[ricerca e salvataggio]] fu lanciata dopo poche ore dagli attacchi; le operazioni cessarono alcuni mesi dopo.<ref>{{cite web |url=http://www.foxnews.com/story/0,2933,53997,00.html |title=Timeline of WTC Recovery |publisher=Fox News |date=2002-05-29 |accessdate=2008-04-22}}</ref>
 
== Attentatori e loro moventi ==
{{vedi anche|Dirottatori degli attentati dell'11 settembre 2001|11 settembre 2001 - Il ventesimo dirottatore}}
[[File:Mohamed Atta.jpg|thumb|[[Mohamed Atta]], responsabile tattico degli attacchi, morto nell'impatto del [[volo American Airlines 11]].]]
 
Gli attacchi dell'11 settembre sono il risultato degli obiettivi dichiarati da [[al-Qa'ida]], così come furono formulati nella ''[[fatwa]]''<ref>L'irritualità di una simile pronuncia di interesse [[Shari'a|giuridico]] è dimostrata dal fatto che - per plurisecolare tradizione islamica - una ''fatwa'' può essere validamente emessa solo da un giurisperito la cui dottrina ed esperienza siano riconosciute dalla maggioritaria opinione dei [[ulema|dotti musulmani]].</ref> emessa da [[Osama bin Laden]], [[Ayman al-Zawahiri]], [[Refa'i Ahmed Taha|Abū Yāsir Rifāʿī Ahmad Tāhā]], [[Mir Hamzah]], e Fazlur Rahman, la quale dichiarava che fosse «dovere di ogni musulmano [...] uccidere gli americani in qualunque luogo».<ref>{{cite web |url=http://cryptome.org/zawahri-wsj.htm |title= Saga of Dr. Zawahri Sheds Light On the Roots of al Qaeda Terror |publisher=[[The Wall Street Journal]] |date=2002-07-02 |accessdate=2008-05-20}}</ref><ref>{{cite web |url=http://www.9-11commission.gov/archive/hearing10/9-11Commission_Hearing_2004-04-13.htm |title=Tenth Public Hearing, Testimony of Louis Freeh| publisher=9/11 Commission| date=2004-04-13| accessdate=2008-05-20}}</ref><ref>{{cite web| title=Jihad Against Jews and Crusaders: World Islamic Front Statement|date=23 febbraio 1998| url = http://www.fas.org/irp/world/para/docs/980223-fatwa.htm| accessdate = 2006-09-08 }}</ref>
 
=== Al-Qa'ida ===
{{Vedi anche|al-Qāʿida}}
L'origine di [[al-Qa'ida]] risale al [[1979]], anno dell'[[invasione sovietica dell'Afghanistan]]; poco dopo l'invasione, [[Osama bin Laden]] si recò in [[Afghanistan]] per collaborare con l'organizzazione dei ''[[mujaheddin]]'' arabi e alla formazione di [[Maktab al-Khidamat]], una formazione il cui scopo era quello di raccogliere fondi e assoldare ''mujaheddin'' stranieri per resistere all'[[Unione Sovietica]]. Nel [[1989]], con il ritiro delle forze sovietiche dal conflitto afghano, il Maktab al-Khidamat si trasformò in una "forza di intervento rapido" del ''[[jihad]]'' contro i governi del mondo islamico.<!-- MANCA FONTE -->
 
Sotto la guida di [[Ayman al-Zawahiri]], bin Laden assunse posizioni più radicali.<ref name="gunaratna-p23">{{cite book |author=Gunaratna, Ronan |title=Inside Al Qaeda |year=2002 |publisher=Berkley Books |pages=pp. 23-33}}</ref> Nel [[1996]], bin Laden promulgò la prima ''[[fatwa]]'',<ref>In realtà la ''fatwa'' era del tutto irrituale sotto il profilo del diritto islamico, dal momento che Bin Laden non aveva alcun titolo per emetterne una, non avendo egli mai compiuto i necessari e certificati studi di "scienze religiose" (tra cui diritto [[islam]]ico, teologia islamica, scienza dei ''[[hadith]]'', esegesi [[Corano|coranica]]) in una struttura riconosciuta d'insegnamento superiore islamico.</ref> con la quale intendeva allontanare i soldati statunitensi dall'[[Arabia Saudita]].<ref>{{cite web |url=http://www.pbs.org/newshour/terrorism/international/fatwa_1996.html |title=Bin Laden's Fatwa (1996) |publisher=PBS |accessdate=2008-05-20}}</ref> In una seconda ''fatwa'' diffusa nel 1998, bin Laden avanzò obiezioni sulla politica estera statunitense nei riguardi di [[Israele]], come pure sulla presenza di truppe statunitensi in Arabia Saudita anche dopo la fine della [[guerra del Golfo]].<ref name="1998FatwaPBS">{{cite web |url=http://www.pbs.org/newshour/terrorism/international/fatwa_1998.html |title=Al Qaeda's 1998 Fatwa |work=[[The NewsHour with Jim Lehrer]] |publisher=[[Public Broadcasting Service]] |accessdate=2008-05-19}}</ref> Bin Laden ha citato testi dell'[[Islam]] per esortare ad azioni di forza contro soldati e civili statunitensi fin quando i problemi sollevati non saranno risolti, notando che «durante tutta la [[storia dei popoli islamici]], gli ''[[ulema]]'' hanno unanimemente affermato che il ''[[jihad]]'' è un dovere individuale se il nemico devasta i paesi musulmani».<ref name="1998FatwaPBS" />
 
=== Organizzazione degli attacchi ===
[[File:Prima, durante e dopo l'attentato del 11 settembre 2001.jpg|thumb|500px|Prima, durante e dopo l'attentato del 11 settembre 2001.]]
L'idea degli attacchi dell'11 settembre fu formulata da [[Khalid Shaykh Muhammad]], che per primo la presentò a [[Osama bin Laden]] nel 1996.<ref>{{cite news |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/south_asia/3128802.stm |title=Suspect 'reveals 9/11 planning' |publisher=BBC News |date=2003-09-22 |accessdate=2008-05-20}}</ref> In quel momento bin Laden e al-Qāʿida vivevano un periodo di transizione, in quanto erano appena tornati in [[Afghanistan]] dal [[Sudan]].<ref name="911-ch5">{{cite book |author=National Commission on Terrorist Attacks Upon the United States |title=9/11 Commission Report |chapter=Chapter 5 |publisher=Government Printing Office |date=2004 |url=http://www.9-11commission.gov/report/911Report_Ch5.htm |accessdate=2008-05-20}}</ref> Gli [[attentati alle ambasciate statunitensi del 1998]] segnarono un punto di svolta, in quanto con essi bin Laden attaccava direttamente gli Stati Uniti.<ref name="911-ch5"/> Alla fine del 1998 o all'inizio del 1999, bin Laden diede il proprio consenso a Mohammed per l'organizzazione dell'attentato.<ref name="911-ch5"/> Una serie di incontri ebbero luogo nella primavera del 1999 tra Khalid Shaykh Muhammad, bin Laden e il suo rappresentante [[Mohammed Atef]]: bin Laden approvò la scelta dei capi dell'azione e garantì il sostegno finanziario;<ref name="911-ch5"/> fu anche coinvolto nella scelta dei partecipanti all'attacco, tanto che fu lui a scegliere [[Mohamed Atta]] come il capo dei dirottatori.<ref>{{cite book |author=Bergen, Peter |title=The Osama bin Laden I Know |publisher=Free Press |year=2006 |pages=p. 283}}</ref> Mohammed fornì il supporto operazionale, selezionando gli obiettivi e organizzando i viaggi per dirottatori<ref name="911-ch5"/> (quasi 27 membri di al-Qāʿida tentarono di entrare negli Stati Uniti d'America per prendere parte agli attacchi dell'11 settembre);<ref name="911-ch1"/> bin Laden modificò alcune decisioni di Mohammed, respingendo alcuni potenziali obiettivi come la [[U.S. Bank Tower]] di [[Los Angeles]].<ref>{{cite book |title=[[The Looming Tower|The Looming Tower: Al-Qaeda and the Road to 9/11]] |author=[[Lawrence Wright|Wright, Lawrence]] |year=2006 |publisher=Knopf |pages=p. 308}}</ref>
 
La ''National Commission on Terrorist Attacks upon the United States'' ("[[Commissione d'indagine sugli attentati dell'11 settembre 2001|Commissione nazionale sugli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti]]") fu formata dal governo degli Stati Uniti ed è comunemente nota come ''9/11 Commission''; il [[22 luglio]] [[2004]] la commissione rilasciò un rapporto nel quale concludeva che gli attacchi erano stati progettati e messi in atto da membri di al-Qāʿida. La commissione affermò che «gli organizzatori dell'attentato dell'11 settembre spesero in totale tra 400.000 e 500.000 dollari per progettare e mettere in atto il loro attacco, ma che la precisa origine dei fondi utilizzati per eseguire gli attacchi è rimasta sconosciuta».<ref>{{cite web| title=9/11 panel: Al Qaeda planned to hijack 10 planes| url=http://www.cnn.com/2004/ALLPOLITICS/06/16/911.commission| publisher=[[CNN]]| date=2004-06-17| accessdate=2008-05-19}}</ref>
 
=== Dirottatori ===
[[File:September 17 2001 Ground Zero 04.jpg|thumb|Gli edifici intorno al [[World Trade Center]] furono gravemente danneggiati dai detriti e dalla caduta delle Torri gemelle.]]
 
Quindici dirottatori provenivano dall'[[Arabia Saudita]], due dagli [[Emirati Arabi Uniti]], uno dall'[[Egitto]] e uno dal [[Libano]].<ref>{{cite news| last=Johnston| first=David| title= TWO YEARS LATER: 9/11 TACTICS; Official Says Qaeda Recruited Saudi Hijackers to Strain Ties| url=http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9803E4DD143BF93AA3575AC0A9659C8B63| date=2003-09-09| publisher=The New York Times| accessdate=2008-05-19}}</ref> In contrasto con il consueto profilo degli attentatori suicidi, i dirottatori erano adulti maturi e ben istruiti, le cui visioni del mondo erano ben formate.<ref>{{cite web| last = Clayton| first = Mark| title = Reading into the mind of a terrorist| publisher = [[Christian Science Monitor]]| date= 2003-10-30 | url = http://www.csmonitor.com/2003/1030/p11s01-legn.html| accessdate = 2007-07-06}}</ref> Dopo alcune ore dagli attacchi, l'[[FBI]] fu in grado di determinare i nomi e, in molti casi, i dettagli personali dei sospetti piloti e dirottatori.<ref>{{cite book |title=[[Against All Enemies|Against All Enemies: Inside America's War on Terrorism]] |last=Clarke |first=Richard A. |year=2004 |publisher=[[Simon & Schuster]] |___location=New York |isbn=0-743-26823-7 |pages=pp. 13-14}}</ref><ref>{{cite web| title = FBI Announces List of 19 Hijackers | publisher = Federal Bureau of Investigation|date=14 settembre 2001| url=http://www.fbi.gov/pressrel/pressrel01/091401hj.htm| accessdate = 2006-09-07}}</ref> Il bagaglio di [[Mohamed Atta]], che non fu trasbordato dal suo volo da [[Portland]] sul volo 11, conteneva documenti che rivelarono l'identità di tutti i 19 dirottatori e altri importanti indizi sui loro piani, sulle loro intenzioni e sui loro precedenti.<ref>{{cite news |author=Dorman, Michael |url=http://www.newsday.com/news/nationworld/nation/ny-uslugg274705186apr17,0,6096142.story?coll=ny-nationalnews-print |title=Unraveling 9-11 was in the bags |publisher=[[Newsday]] |date=2006-04-17 |accessdate=2008-05-20}}</ref> Il giorno degli attacchi, la [[National Security Agency]] intercettò delle comunicazioni che portavano a [[Osama bin Laden]], come avevano fatto i servizi segreti tedeschi.<ref>{{cite news |title=Piece by Piece, The Jigsaw of Terror Revealed |url=http://news.independent.co.uk/world/americas/article218611.ece |publisher=[[The Independent]] |date=2001-09-30 |accessdate=2008-05-20}}</ref><ref>{{cite news |first=John |last=Tagliabue |coauthors=Raymond Bonner |url=http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9A0DE5DA173DF93AA1575AC0A9679C8B63 |title=A NATION CHALLENGED: GERMAN INTELLIGENCE; German Data Led U.S. to Search For More Suicide Hijacker Teams |publisher=The New York Times |date=2001-09-29 |accessdate=2008-05-21}}</ref>
 
Il [[27 settembre]] 2001, l'FBI rese pubbliche le foto dei 19 dirottatori, assieme alle informazioni sulle possibili nazionalità e nomi falsi di molti.<ref>{{cite web |url=http://www.fbi.gov/pressrel/pressrel01/092701hjpic.htm |title=The FBI releases 19 photographs of individuals believed to be the hijackers of the four airliners that crashed on September 11, 01 |work=[[Federal Bureau of Investigation]] |publisher=[[Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti]] |date=2001-09-27 |accessdate=2008-05-20}}</ref> Le indagini dell'FBI sugli attacchi, l'operazione "PENTTBOM", furono le più vaste e complesse nella storia dell'FBI, coinvolgendo più di 7000 agenti speciali.<ref>{{cite web |author=Rolince, Michael E. |url=http://www.fbi.gov/congress/congress03/rolince062403.htm |title=The Inspector General's Report and the September 11th Response |work=Federal Bureau of Investigation |publisher=United States Department of Justice |date=2003-06-24 |accessdate=2008-05-20}}</ref> Il [[Governo federale degli Stati Uniti|governo degli Stati Uniti]] determinò che [[al-Qa'ida]], diretta da Osama bin Laden, era responsabile per gli attacchi, con l'FBI che afferma che «le prove che mettono in relazione al-Qāʿida e bin Laden agli attacchi dell'11 settembre sono chiare e irrefutabili»;<ref>{{cite web |author=Watson, Dale L. |url=http://www.fbi.gov/congress/congress02/watson020602.htm |title=The Terrorist Threat Confronting the United States |work=Federal Bureau of Investigation |publisher=United States Department of Justice |date=2002-02-06 |accessdate=2008-05-20}}</ref> Il [[governo del Regno Unito]] raggiunse la stessa conclusione.<ref>{{cite web |url=http://www.number-10.gov.uk/output/page3682.asp |title=Responsibility for the Terrorist Atrocities in the United States, 11 September 2001 |publisher=[[10 Downing Street]] |date=2001-11-14 |accessdate=2008-05-20}}</ref>
 
La dichiarazione di una [[guerra santa]] contro gli [[Stati Uniti d'America]] e la ''[[fatwa]]'' firmata da [[Osama bin Laden]] e altri nel 1996, in cui si chiedeva l'uccisione di civili statunitensi, sono viste come indizi del suo movente negli attacchi dell'11 settembre da parte degli investigatori.<ref>{{cite book |author=Gunarathna, Rohan |title=Inside Al Qaeda, Global Network of Terror |year=2002 |publisher=Berkley Books |pages=pp. 61-62}}</ref> Inizialmente bin Laden negò il proprio coinvolgimento negli attacchi, per poi ammetterlo.<ref name="cbc-2004">{{cite news |url=http://www.cbc.ca/world/story/2004/10/29/binladen_message041029.html |title=Bin Laden claims responsibility for 9/11 |publisher=CBC News |date=20 ottobre 2004 |accessdate=2007-11-09 |quote=Il ''leader'' di al-Qa'ida Osama bin Laden è apparso in un nuovo messaggio trasmesso da una stazione televisiva araba venerdì notte, per la prima volta rivendicando la responsabilità diretta per gli attacchi del 2001 contro gli Stati Uniti.}}</ref><ref name="ajNov2004">{{cite news |url=http://english.aljazeera.net/English/archive/archive?ArchiveId=7403 |title=Full transcript of bin Ladin's speech |publisher=[[Al Jazeera]] |date=2004-11-02 |accessdate=2008-05-20}}</ref> Il [[16 settembre]] [[2001]], bin Laden negò ogni coinvolgimento negli attacchi leggendo una dichiarazione trasmessa dal canale satellitare del [[Qatar]] ''[[Al Jazeera]]'': «Sottolineo che non ho attuato questo gesto, che sembra essere stato portato avanti da individui con motivazioni proprie»;<ref>{{cite web |title=Pakistan to Demand Taliban Give Up Bin Laden as Iran Seals Afghan Border |url=http://www.foxnews.com/story/0,2933,34440,00.html |publisher=[[Fox News Channel]] |date=2001-09-16 |accessdate=2008-05-20}}</ref> questa smentita fu trasmessa dalle testate giornalistiche statunitensi e mondiali. Nel novembre 2001 forze statunitensi recuperarono una registrazione in una casa distrutta a [[Jalalabad]], in [[Afghanistan]], in cui bin Laden parla a [[Khaled bin 'Awda bin Mohammed al-Harbi|Khaled al-Harbi]]: nella videoregistrazione bin Laden ammette di aver saputo in anticipo degli attacchi.<ref>{{cite news | title = Bin Laden on tape: Attacks 'benefited Islam greatly'| publisher = CNN| date= 14 dicembre 2001| url = http://archives.cnn.com/2001/US/12/13/ret.bin.laden.videotape/| accessdate = 2007-11-09 |quote=Rivelando i dettagli degli attacchi fatali, bin Laden si vanta in arabo di esserne venuto a conoscenza in anticipo e afferma che la distruzione era andata oltre le sue speranze. Afferma che gli attacchi "hanno portato un grande beneficio all'Islam"}}</ref> La registrazione fu trasmessa da varie emittenti giornalistiche a partire dal [[13 dicembre]] 2001; la distorsione delle immagini è stata attribuita ad artefatti causati dalla copia del nastro.<ref>{{cite web |author=Haas, Ed |title=Taking the fat out of the fat bin Laden confession video |date=7 marzo 2007 |publisher=Muckraker Report |url=http://muckrakerreport.com/id372.html |accessdate=2008-05-01 }}</ref> Il [[27 dicembre]] 2001 fu pubblicato un secondo video di bin Laden, in cui affermava che «il terrorismo contro gli Stati Uniti merita di essere lodato perché fu una risposta ad una ingiustizia, avente lo scopo di forzare gli Stati Uniti a interrompere il suo sostegno ad [[Israele]], che uccide la nostra gente», senza però ammettere la responsabilità degli attacchi.<ref>{{cite news | title = Transcript: Bin Laden video excerpts
| publisher = BBC News| date= 27 dicembre 2001| url = http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/middle_east/1729882.stm| accessdate = 2006-09-07}}</ref> Poco prima delle [[elezioni presidenziali statunitensi del 2004]], bin Laden rivendicò pubblicamente con una registrazione video il coinvolgimento di al-Qa'ida negli attacchi agli Stati Uniti, ammettendo il proprio legame diretto con gli attentati; affermò che gli attacchi erano stati portati perché «siamo liberi [...] e vogliamo riottenere libertà per la nostra nazione. Così come voi indebolite la nostra sicurezza noi indeboliamo la vostra».<ref>{{cite web |last=Michael |first=Maggie |url=http://www.signonsandiego.com/news/nation/terror/20041029-1423-binladentape.html |title=Bin Laden, in statement to U.S. people, says he ordered Sept. 11 attacks |work=The Associated Press |publisher=SignOnSanDiego.com |date=2004-10-29 |accessdate=2008-05-02}}</ref> Osama bin Laden afferma di aver personalmente diretto i 19 dirottatori:<ref>{{cite news | title = Al-Jazeera: Bin Laden tape obtained in Pakistan| publisher = MSNBC |date=30 ottobre 2004 | url = http://msnbc.msn.com/id/6363306/| accessdate = 2006-09-07}}</ref> nel video afferma che «concordammo assieme al comandante Muhammad Atta, che Allah abbia pietà di lui, che tutte le operazioni avrebbero dovuto essere completate in 20 minuti, prima che Bush e la sua amministrazione se ne accorgessero».<ref name="ajNov2004" /> Un altro video ottenuto da ''Al Jazeera'' nel settembre 2006 mostra Osama bin Laden con [[Ramzi bin al-Shibh]] (il più delle volte scritto Ramzi Binelshibh) e due dirottatori, [[Hamza al-Ghamdi]] e [[Wail al-Shehri]], mentre preparano gli attacchi.<ref>{{cite news |url=http://www.cbc.ca/world/story/2006/09/07/al-qaeda-tape.html |title=Bin Laden 9/11 planning video aired |publisher=[[CBC News]] |date=2006-09-07 |accessdate=2008-05-20}}</ref>
 
[[File:Khalid Shaikh Mohammed after capture.jpg|thumb|[[Khalid Shaykh Muhammad]] dopo la sua cattura in [[Pakistan]].]]
 
In una intervista del 2002 con il giornalista di ''[[al Jazeera]]'' [[Yosri Foda]], [[Khalid Shaykh Muhammad]] ammise il proprio coinvolgimento nella "operazione del santo Martedì", assieme a [[Ramzi bin al-Shibh]].<ref>{{cite news |url=http://www.guardian.co.uk/international/story/0,3604,906911,00.html |title='We left out nuclear targets, for now' |publisher=The Guardian |date=2003-03-04 |accessdate=2008-05-20}}</ref> Il ''[[Rapporto della Commissione sull'11 settembre]]'' ha determinato che l'animosità di Khalid Shaykh Mohammed, il «principale architetto» degli attacchi dell'11 settembre, verso gli Stati Uniti ebbe origine «non dalla sua esperienza di studente fatta lì, ma piuttosto dalla sua violenta opposizione alla politica estera statunitense in favore di Israele».<ref name="911-ch5">{{cite book |url=http://www.9-11commission.gov/report/911Report_Ch5.htm |chapter=Chapter 5 |title=9/11 Commission Report |author=National Commission on Terrorist Attacks Upon the United States |year=2004}}</ref> Mohammed Atta condivideva le stesse motivazioni di Khalid Shaykh Muhammad. Ralph Bodenstein, un ex-compagno di classe di Atta, lo descrisse come «molto imbevuto, veramente, [di idee] sulla difesa, da parte degli Stati Uniti, di queste politiche israeliane nella regione»<ref>{{cite video |title=Making of the Death Pilots |publisher=MSNBC-TV |date=March 2002}}</ref> [[Abd al-Aziz al-Umari]], dirottatore del volo 11 assieme a Mohamed Atta, affermò nel suo testamento video: «il mio gesto è un messaggio per coloro che mi hanno ascoltato e per coloro che mi hanno visto e, allo stesso tempo, è un messaggio agli infedeli, che lasciate la [[penisola arabica]] sconfitti e che smettiate di dare una mano ai codardi ebrei in Palestina».<ref>{{cite web |url=http://www.guardian.co.uk/september11/oneyearon/story/0,,789253,00.html |title=Al-Qaida tape finally claims responsibility for attacks |publisher=[[The Guardian]] |date=2002-09-10 |accessdate=2007-05-07}}</ref> Khalid Shaykh Muhammad fu arrestato il [[1º marzo]] [[2003]] a [[Rawalpindi]], in [[Pakistan]],<ref>{{cite news |url=http://www.time.com/time/nation/article/0,8599,436061,00.html |title=Khalid Sheikh Mohammed Names Names |publisher=[[Time (magazine)|TIME]] |date=2003-03-24 |accessdate=2008-05-20}}</ref> per poi essere detenuto definitivamente nel [[Guantanamo Bay detainment camp|campo di detenzione di Guantanamo Bay]], a [[Cuba]]. Durante le udienze condotte dagli Stati Uniti nel marzo 2007, che sono state «ampiamente criticate da avvocati e gruppi per i diritti umani in quanto tribunali falsi»,<ref name="sham tribunals">{{cite news |url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/6452573.stm |title= Key 9/11 suspect 'admits guilt' |publisher=BBC News |date=2007-03-15 |accessdate=2008-05-20}}</ref> Muhammad confessò nuovamente la propria responsabilità per gli attacchi: «ero il responsabile dell'operazione dell'11 settembre, dalla A alla Z».<ref name="sham tribunals" /><ref>{{cite news |url=http://english.aljazeera.net/NR/exeres/081B3141-A5FE-48DA-B56D-81FA26B51316.htm |title=September 11 suspect 'confesses' |publisher=Al Jazeera |date=2007-03-15 |accessdate=2008-05-20}}</ref>
 
Nel "Sostituto di testimonianza di [[Khalid Shaykh Muhammad]]" del processo a [[Zakariya Musawi]], cinque persone sono identificate come quelle che conoscevano tutti i dettagli dell'operazione: Osama bin Laden, Khalid Shaykh Muhammad, [[Ramzi bin al-Shibh]], [[Abu Turab al-Urdunni]] e [[Mohammed Atef]].<ref>{{cite web| title=Substitution for Testimony of Khalid Sheik Mohammed| pages=p. 24| url=http://www.vaed.uscourts.gov/notablecases/moussaoui/exhibits/defense/941.pdf| year=2006| work=[[United States District Court for the Eastern District of Virginia]]| publisher=United States Department of Justice| accessdate=2008-05-20}}</ref> Fino al 2008, solo le figure di contorno sono state processate o condannate in relazione agli attacchi; bin Laden non è stato ancora formalmente accusato degli attentati.<ref>{{cite web| last=Clewley| first=Robin | title=How Osama Cracked FBI's Top 10| publisher=[[Wired]]| date=2001-09-27| url=http://www.wired.com/politics/law/news/2001/09/47109| accessdate=2007-07-06}}</ref> Il [[26 settembre]] [[2005]], la ''Audiencia Nacional de España'' (la corte nazionale spagnola), diretta dal giudice [[Baltasar Garzón]], condannò [[Abu Dahdah]] a 27 anni di prigione per [[cospirazione]] riguardo agli attentati dell'11 settembre e in qualità di membro dell'organizzazione terrorisitica al-Qa'ida. Allo stesso tempo, altri 17 membri di al-Qa'ida ricevettero condanne tra i sei e gli undici anni.<ref>{{cite web| url=http://www.theage.com.au/news/world/spain-jails-18-alqaeda-operatives/2005/09/27/1127586828047.html| title=Spain jails 18 al-Qaeda operatives| publisher=[[The Age]]| date=2005-09-27| accessdate=2008-05-19}}</ref><ref>{{cite web| url=http://www.forbes.com/finance/feeds/afx/2005/09/26/afx2243735.html| title=18 jailed in Spanish Al-Qaeda trial| publisher=[[Forbes]]| date=2005-09-26| accessdate=2008-05-19}}</ref> Il [[16 febbraio]] [[2006]], la [[corte suprema]] spagnola ridusse la pena di Abu Dahdah a 12 anni, in quanto considerò non provata la sua partecipazione alla cospirazione.<ref>{{cite web| url=http://spain.usembassy.gov/terrorism2006en.html| title=Country Reports on Terrorism 2006| work=Embassy of the United States in Spain| publisher=United States Department of State| date=2007-10-02| accessdate=2008-05-19}}</ref>
 
=== Moventi ===
[[File:UA93 crash site noborder.jpg|thumb|Il sito dell'impatto del [[volo United Airlines 93]] a [[Shanksville]], [[Pennsylvania]].]]
 
Molte conclusioni della commissione dell'11 settembre sui moventi degli attacchi sono state condivise da altri esperti. L'esperto di anti-terrorismo Richard Clarke ha spiegato, nel suo libro ''Against All Enemies'', che le scelte di politica estera degli Stati Uniti, inclusi «il confronto con Mosca in Afghanistan, l'invio delle forze armate statunitensi nel Golfo persico» e «il rafforzamento di Israele come base per un fianco meridionale contro i sovietici», contribuirono a formare le motivazioni di al-Qāʿida.<ref name="Clarke">{{cite book |last=Clarke |first=Richard |title=Against All Enemies |publisher=Free Press |date=2004 |___location=New York |pages=p. 35 |id=ISBN 0-7432-6024-4 }}</ref> Altri, come il corrispondente dall'estero dell'"Observer'' Jason Burke, sottolineano l'aspetto politico dei moventi, affermando che «bin Laden è un attivista con un'idea molto chiara di ciò che vuole e di come spera di ottenerlo. Questi mezzi possono essere molto distanti dalla normale attività politica [...] ma la sua agenda è fondamentalmente politica».<ref name="Burke">{{cite book |last=Burke |first=Jason |title=Al-Qaeda - The True Story of Radical Islam |publisher=I.B. Tauris |date=2004 |___location=London, New York |pages=pp. 23, 162-163 |id=ISBN 1-85043-666-5}}</ref>
 
Molti studi si sono concentrati anche sull'insieme della strategia di bin Laden per individuare il movente degli attentati. Per esempio, il corrispondente Peter Bergen afferma che gli attacchi erano parte di un piano volto a far incrementare la presenza militare e culturale degli Stati Uniti nel [[Vicino Oriente]], forzando in questo modo i musulmani a confrontarsi con le "malefatte" di un governo non-musulmano e a stabilire governi islamici conservatori nella regione.<ref name="Bergen2">{{cite book |last=Bergen |first=Peter |title=The Osama bin Laden I Know: An Oral History of al Qaeda's Leader |publisher=Free Press |date=2006 |___location=New York |pages=p. 229 |id=ISBN 0-7432-7891-7}}</ref> Michael Scott Doran, corrispondente di ''[[Foreign Affairs (rivista)|Foreign Affairs]]'', enfatizza l'uso "mitico" del termine "spettacolare" nella risposta di bin Laden agli attacchi, spiegando che si trattava di un tentativo di provocare una reazione viscerale nel Vicino Oriente e di assicurarsi che i cittadini musulmani reagissero il più violentemente possibile a un aumento dell'impegno statunitense nella regione.<ref>{{cite book |last=Doran |first=Michael Scott |title=Understanding the War on Terror |publisher=Norton |date=2005 |___location=New York |pages=pp. 72-75 |id=ISBN 0-87609-347-0}}</ref>
 
== Conseguenze ==
[[File:04-Bush.png|thumb|left|Il [[Presidente degli Stati Uniti]], [[George W. Bush|George Bush]], riceve la comunicazione dell'impatto del secondo aereo al [[World Trade Center]] mentre si trova in una classe della Emma E. Booker Elementary School di [[Sarasota]], [[Florida]], l'[[11 settembre]] [[2001]].]]
 
=== Risposta degli Stati Uniti e Guerra al terrorismo ===
{{vedi anche|Guerra al terrorismo}}
 
Gli attacchi dell'11 settembre ebbero un immediato e travolgente effetto sulla popolazione degli Stati Uniti. Molti agenti di polizia e soccorritori di altre parti del paese presero dei permessi dal lavoro per recarsi a New York ad assistere i propri colleghi nel recupero dei corpi dalle macerie delle Torri gemelle.<ref>{{cite news|title=Asthma Rates Up Among Ground Zero Workers |work=Associated Press |publisher=CBS News |date=2007-08-27 |accessdate=2008-05-03}}</ref> Le [[donazione del sangue|donazioni di sangue]] ebbero un incremento nella settimana successiva agli attacchi in tutti gli Stati Uniti.<ref>{{Cite journal| last=Glynn| first=Simone A.| title=Effect of a National Disaster on Blood Supply and Safety: The September 11 Experience| url=http://jama.ama-assn.org/cgi/content/abstract/289/17/2246?maxtoshow=&HITS=10&hits=10&RESULTFORMAT=1&andorexacttitle=and&andorexacttitleabs=and&andorexactfulltext=and&searchid=1119520325357_713&stored_search=&FIRSTINDEX=0&sortspec=relevance&volume=289&firstpage=2246&journalcode=jama | publication-date=2003-05-07| periodical=[[Journal of the American Medical Association]]| publisher=[[American Medical Association]]| volume=289| issue=17| accessdate=2008-05-20}}</ref><ref>{{cite web| title=Red Cross Woes| url=http://www.pbs.org/newshour/bb/business/july-dec01/redcross_12-19.html| date=2001-12-19| accessdate=2008-05-01| publisher=PBS}}</ref> Per la prima volta nella storia, tutti i velivoli civili degli Stati Uniti e di altri paesi (come il Canada), che non effettuavano servizi di emergenza, furono immediatamente fatti atterrare, recando grossi disagi a decine di migliaia di passeggeri in tutto il mondo.<ref name="Commission">{{cite web| title = Wartime| work = National Commission on Terrorists Attacks upon the United States| publisher = U.S. Congress| url = http://www.9-11commission.gov/report/911Report_Ch10.htm| accessdate = 2006-09-08}}</ref> La [[Federal Aviation Administration]] chiuse i cieli statunitensi a tutti i voli internazionali, obbligando gli aerei a dirigersi su aeroporti di altri paesi; il Canada fu uno dei paesi maggiormente toccati da questo fenomeno e lanciò l'''[[Operation Yellow Ribbon]]'' per gestire l'enorme numero di aerei a terra e di passeggeri bloccati negli aeroporti.<ref name='canadaflights'>{{cite news| title=Chronology - Transport Canada responds to September 11 attacks |date=2006-10-10 |publisher=[[Transport Canada]] |url=http://www.tc.gc.ca/majorissues/transportationsecurity/chrono.htm |accessdate=2007-12-15}}</ref>
 
Il consiglio della [[Nato]] dichiarò che gli attacchi agli Stati Uniti erano considerati un attacco a tutti i paesi della Nato e che, in quanto tali, soddisfavano l'Articolo 5 del trattato NATO.<ref>{{cite web| title = Statement by the North Atlantic Council| publisher = NATO|date=15 settembre 2001| url = http://www.nato.int/docu/pr/2001/p01-124e.htm| accessdate = 2006-09-08| quote="Article 5: The Parties agree that an armed attack against one or more of them in Europe or North America shall be considered an attack against them all and consequently they agree that, if such an armed attack occurs, each of them, in exercise of the right of individual or collective self-defence recognised by Article 51 of the Charter of the United Nations, will assist the Party or Parties so attacked by taking forthwith, individually and in concert with the other Parties, such action as it deems necessary, including the use of armed force, to restore and maintain the security of the North Atlantic area. / Any such armed attack and all measures taken as a result thereof shall immediately be reported to the Security Council. Such measures shall be terminated when the Security Council has taken the measures necessary to restore and maintain international peace and security."}}</ref> Subito dopo gli attacchi, l'amministrazione [[George W. Bush|Bush]] dichiarò la "[[Guerra al terrorismo]]", con l'obiettivo dichiarato di portare [[Osama bin Laden]] e [[al-Qa'ida]] davanti alla giustizia e di prevenire la costituzione di altre reti terroristiche. I mezzi previsti per perseguire questi obiettivi includevano sanzioni economiche e interventi militari contro gli stati che avessero dato l'impressione di ospitare terroristi, aumenti dell'attività di sorveglianza su scala globale e condivisione delle informazioni ottenute dai servizi segreti. L'[[invasione statunitense dell'Afghanistan]] (2001) e il rovesciamento del governo dei [[Talebani]] da parte di una coalizione guidata dagli Stati Uniti fu la seconda operazione della guerra effettuata al di fuori dei confini statunitensi in ordine di grandezza, la più vasta tra quelle direttamente collegate al terrorismo.<!-- NON HA FONTI. SERVONO? --> Gli Stati Uniti non furono l'unica nazione ad aumentare la propria preparazione militare: stati come le [[Filippine]] e l'[[Indonesia]] dovevano infatti affrontare le minacce portate dal [[terrorismo islamista]] interno.<ref>{{cite paper| author = C. S. Kuppuswamy| title = Terrorism in Indonesia : Role of the Religious Organisation| publisher = South Asia Analysis Group | date= 2005-11-02| url = http://www.saag.org/%5Cpapers16%5Cpaper1596.html| format = HTML| accessdate =2007-07-06}}</ref><ref>{{Cite book |last=Banlaoi |first=Rommel | contribution=Radical Muslim Terrorism in the Philippines |year=2006 |title=Handbook on Terrorism and Insurgency in Southeast Asia |editor-last=Tan |editor-first=Andrew |place=London |publisher=Edward Elgar Publishing}}</ref> Subito dopo, alcuni esponenti dell'amministrazione statunitense specularono sul coinvolgimento di [[Saddam Hussein]], il presidente [[iraq|iracheno]], con al-Qa'ida.<ref name="IraqSuspect">{{cite news| title=Plans For Iraq Attack Began On 9/11| publisher=CBS News| date=2002-09-04| url=http://www.cbsnews.com/stories/2002/09/04/september11/main520830.shtml| accessdate=2007-01-08}}</ref> Questi sospetti si rivelarono successivamente infondati, ma questa associazione contribuì a far accettare all'[[opinione pubblica]] l'[[guerra d'Iraq|invasione dell'Iraq del 2003]].<ref name="IraqSuspect" />
 
=== Reazioni dell'opinione pubblica statunitense ===
[[File:President George W. Bush address to the nation and joint session of Congress Sept. 20.jpg|thumb|Discorso del presidente Bush davanti ad una seduta congiunta del [[Congresso degli Stati Uniti d'America]], [[20 settembre]] [[2001]].]]
 
A seguito degli attacchi, l'indice di gradimento del presidente Bush salì fino all'86%.<ref>{{cite news|url=http://www.usatoday.com/news/nation/2001/09/16/poll.htm |title=Poll finds a united nation |date=16 settembre 2001 |publisher=USA Today |author=Benedetto, Richard e Patrick O'Driscoll|accessdate=2006-09-08}}</ref> Il [[20 settembre]] [[2001]], il [[Presidente degli Stati Uniti]] parlò alla nazione e ad una seduta congiunta del [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]], esponendo gli eventi del giorno degli attacchi, i successivi nove giorni di sforzi di salvataggio e ricostruzione e la sua risposta agli eventi. Anche il sindaco di New York [[Rudolph Giuliani]] ottenne un notevole gradimento a livello locale e nazionale in virtù del ruolo svolto.<ref>{{cite web| last = Pooley| first = Eric| title = Mayor of the World| work = Time 2001 Person of the Year| publisher = Time| url = http://www.time.com/time/specials/2007/personoftheyear/| accessdate = 2006-09-08 }}</ref> Molti fondi furono immediatamene aperti per assistere finanziariamente i sopravvissuti e le famiglie delle vittime degli attacchi; al termine ultimo per la compensazione delle vittime, l'11 settembre 2003, erano state ricevute 2833 richieste dalle famiglie delle vittime.<ref>{{cite web| last = Barrett
| first = Devlin| title = 9/11 Fund Deadline Passes| publisher =CBS News | date= December 23, 2003| url = http://www.cbsnews.com/stories/2004/01/16/national/main593715.shtml| accessdate = 2006-09-08}}</ref> Subito dopo gli attacchi furono messi in atto i piani di emergenza per l'evacuazione dei governanti e per la [[continuità del governo]] (la serie di atti necessari a garantire la prosecuzione delle funzioni governative in caso di attacco nucleare o simile).<ref name="Commission"/> Il fatto che gli Stati Uniti fossero in una condizione di continuità del governo fu però comunicato al Congresso solo nel febbraio 2002.<ref>{{cite web| title = 'Shadow Government' News To Congress| publisher = CBS News| date= March 2, 2002| url = http://www.cbsnews.com/stories/2002/03/01/attack/main502530.shtml| accessdate = 2006-09-08}}</ref> Il Congresso passò l'''[[Homeland Security Act]]'' del 2002, che istituì il [[Department of Homeland Security]], la maggiore ristrutturazione dell'amministrazione statunitense nella storia contemporanea. Il congresso passò anche lo [[USA PATRIOT Act]], affermando che sarebbe stato utile a individuare e perseguire il terrorismo e altri crimini; i gruppi per le libertà civili hanno però criticato il PATRIOT Act, affermando che permette agli organi di polizia di invadere la vita privata dei cittadini e che elimina il controllo da parte della magistratura della polizia e dai servizi segreti interni.<ref name="ACLUAdv">
{{cite web | url=http://www.aclu.org/safefree/patriot/16745prs20030903.html| title=Uncle Sam Asks: "What The Hell Is Going On Here?", in New ACLU Print and Radio Advertisements| publisher=[[American Civil Liberties Union]]| date=2003-09-03| accessdate=2008-05-20}}</ref><ref>{{cite news| last=Eggen| first=Dan| title=Key Part of Patriot Act Ruled Unconstitutional| url=http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A59626-2004Sep29.html| publisher=[[The Washington Post]]| date=2004-09-30| accessdate=2008-05-18}}</ref><ref>{{cite web |url=http://www.cnn.com/2007/US/law/09/26/patriot.act/index.html |title= Federal judge rules 2 Patriot Act provisions unconstitutional |accessdate=2008-05-19 |date=2007-09-26 |publisher=[[CNN]]}}</ref> L'amministrazione Bush indicò gli attacchi dell'11 settembre per giustificare l'inizio di una operazione segreta della [[National Security Agency]] volta a «intercettare comunicazioni via telefono e e-mail tra gli Stati Uniti e persone all'estero senza mandato».<ref>{{cite web| last = VandeHei| first = Jim| coauthors = Dan Eggen| title = Cheney Cites Justifications For Domestic Eavesdropping| publisher = Washington Post| date= January 5, 2006| url = http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2006/01/04/AR2006010400973.html| accessdate = 2006-09-08}}</ref>
 
Furono riportati numerosi incidenti di molestie e crimini d'odio contro mediorientali e persone "dall'aspetto mediorientale"; furono coinvolti particolarmente [[Sikh]], in quanto gli uomini sikh vestono un turbante, elemento essenziale dello stereotipo del musulmano negli Stati Uniti. Vi furono abusi verbali, attacchi a moschee e altre costruzioni religiose (tra cui un tempio induista) e aggressioni, tra cui un omicidio: [[Balbir Singh Sodhi]], un Sikh, fu ucciso il [[15 settembre]], dopo essere stato scambiato per un musulmano.<ref>{{cite web| title = Hate crime reports up in wake of terrorist attacks| publisher = CNN|date=17 settembre 2001| url = http://archives.cnn.com/2001/US/09/16/gen.hate.crimes/| accessdate = 2006-09-08}}</ref> Le principali organizzazioni statunitensi di musulmani<ref>Tra queste le principali sono: la ''Islamic Society of North America'', la ''American Muslim Alliance'', l'''American Muslim Council'', il ''Council on American-Islamic Relations'', il ''The Islamic Circle of North America'', e la ''Shari'a Scholars Association of North America''.</ref> furono immediate nella condanna degli attacchi e si appellarono affinché «i musulmani statunitensi si facciano avanti con le loro capacità e le loro risorse per aiutare ad alleviare le sofferenze delle persone coinvolte e delle loro famiglie». Oltre a notevoli donazioni di denaro, molte organizzazioni islamiche organizzarono raccolte di sangue e fornirono assistenza medica, cibo e alloggio alle vittime dell'attentato.<ref>{{cite web| last = American Muslim Leaders| title = Muslim Americans Condemn Attack| publisher = ISNA| url = http://www.islamicity.com/articles/Articles.asp?ref=AM0109-335| accessdate = 2006-12-19}}</ref> A seguito degli attacchi, 80.000 [[arabi]] e [[immigrazione negli Stati Uniti|immigrati]] [[mondo islamico|musulmani]] furono registrati e le loro impronte digitali schedate in base all'''Alien Registration Act'' del 1940. Ottomila arabi e musulmani furono interrogati e cinquemila stranieri furono detenuti secondo la ''Joint Congressional Resolution 107-40'', che autorizzava l'uso delle forze armate «per scoraggiare e prevenire atti di terrorismo internazionale contro gli Stati Uniti».<ref>{{cite web| title = Authorization for Use of Military Force| work = Public Law 107-40 [[S. J. RES. 23]]| publisher = U.S. Congress|date=18 settembre 2001| url = http://news.findlaw.com/wp/docs/terrorism/sjres23.es.html| accessdate = 2006-09-08}}</ref>
 
=== Risposta internazionale ===
[[File:WTC-remnant highres.jpg|thumb|upright|Un vigile del fuoco di New York osserva i resti della Torre meridionale.]]
 
Gli attacchi furono condannati da governi di tutto il mondo, e molte nazioni offrirono aiuti e solidarietà.<ref>{{cite web| last=Hertzberg| first=Hendrik| title=Lost love| publisher=[[The New Yorker]]| url=http://www.newyorker.com/archive/2006/09/11/060911ta_talk_hertzberg| date=2006-09-11| accessdate=2008-05-19}}</ref> I governanti della maggior parte dei paesi del [[Medio Oriente]], incluso l'[[Afghanistan]], condannarono gli attacchi. L'[[Iraq]] fece eccezione, in quanto diffuse immediatamente una dichiarazione in cui si affermava che «i ''cowboys'' americani stanno cogliendo il frutto dei loro [[Crimine contro l'umanità|crimini contro l'umanità]]».<ref>{{cite web|title=Attacks draw mixed response in Mideast|url=http://archives.cnn.com/2001/WORLD/europe/09/12/mideast.reaction/index.html|publisher=CNN.com|date=2001-09-12|accessdate=2007-03-30}}</ref> Un'altra eccezione molto evidenziata dai ''[[mass media]]'' furono i festeggiamenti da parte di alcuni [[Palestinesi]].<ref>{{cite web|author=Saleh, Heba|title=Mixed response from Arab World|publisher=BBC News|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/1538861.stm|date=2001-09-11|accessdate=2008-05-04}}</ref> Circa un mese dopo gli attacchi, gli [[Stati Uniti d'America]] guidarono una vasta coalizione nell'[[Invasione statunitense dell'Afghanistan|invasione dell'Afghanistan]], allo scopo di rovesciare il governo dei [[Talebani]], accusati di ospitare [[al-Qa'ida]].<ref>{{cite web |title=U.S. President Bush's speech to United Nations |publisher=CNN |date= 2001-11-10 |url=http://archives.cnn.com/2001/US/11/10/ret.bush.un.transcript/index.html |accessdate=2008-04-14}}</ref> Le autorità del [[Pakistan]] si schierarono nettamente al fianco degli Stati Uniti contro i Talebani e al-Qāʿida: i pakistani misero a disposizione degli Stati Uniti diversi aeroporti militari e basi per gli attacchi contro il governo talebano e arrestarono più di 600 presunti membri di al-Qāʿida, che poi cedettero agli statunitensi.<ref>{{cite web| last = Khan| first = Aamer Ahmed| title = Pakistan and the 'key al-Qaeda' man| publisher = BBC| date=2005-05-04| url = http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/south_asia/4513281.stm| accessdate = 2006-09-08 }}</ref> Diversi paesi - tra cui [[Regno Unito]], [[India]], [[Australia]], [[Francia]], [[Germania]], [[Indonesia]], [[Cina]], [[Canada]], [[Russia]], [[Pakistan]], [[Giordania]], [[Mauritius]], [[Uganda]] e [[Zimbabwe]] - promulgarono legislazioni "antiterroristiche" e congelarono i conti in banca di persone che sospettavano avessero legami con al-Qa'ida.<ref>{{cite web| last=Hamilton| first=Stuart| title=September 11, the Internet, and the effects on information provision in Libraries| work=68th IFLA Council and Conference| date=2002-08-24| url=http://www.ifla.org/IV/ifla68/papers/156-079e.pdf| format=pdf| accessdate=2006-09-08}}</ref><ref>{{cite web|url=http://www.g8.fr/evian/english/navigation/g8_documents/archives_from_previous_summits/kananaskis_summit_-_2002/g8_counter-terrorism_cooperation_since_september_11th_backgrounder.html|title=G8 counter-terrorism cooperation since September 11 backgrounder |accessdate=2006-09-14 |publisher=Site Internet du Sommet du G8 d'Evian}}</ref> I servizi segreti e le forze di polizia di alcuni paesi - tra cui [[Italia]], [[Malesia]], [[Indonesia]] e [[Filippine]] - arrestarono persone che indicavano come sospetti terroristi con lo scopo dichiarato di distruggere le cellule terroristiche in tutto il mondo.<ref>{{cite web| last = Walsh| first = Courtney C| title = Italian police explore Al Qaeda links in cyanide plot| publisher = Christian Science Monitor| date= 2002-03-07| url = http://www.csmonitor.com/2002/0307/p07s02-woeu.html | accessdate =2006-09-08}}</ref><ref>{{cite web| title = SE Asia unites to smash militant cells| publisher = CNN| date= 2002-05-08| url=http://edition.cnn.com/2002/WORLD/asiapcf/southeast/05/07/seasia.terror.pact/| accessdate = 2006-09-08}}</ref>
 
Negli Stati Uniti questi fatti generarono alcune controversie; critici come il [[Bill of Rights Defense Committee]] affermarono che le tradizionali limitazioni sul potere di sorveglianza federale (come il controllo degli assembramenti pubblici del [[COINTELPRO]]) erano stati "smantellati" dallo [[USA PATRIOT Act]].<ref>{{cite web| last = Talanian| first = Nancy| title = A Guide to Provisions of the USA Patriot Act and Federal Executive Orders that threaten civil liberties| publisher = Bill of Rights Defense Committee| date= 2002| url = http://www.bordc.org/resources/repeal.pdf| format = pdf| accessdate = 2006-09-08}}</ref> Organizzazioni per le [[libertà civili]] come la [[American Civil Liberties Union]] e il gruppo di pressione ''Liberty'' affermarono che anche alcune protezioni dei [[diritti civili]] erano state aggirate.<ref>{{cite web|url=http://action.aclu.org/reformthepatriotact/primer.html|title=Reform the Patriot Act -- Do not Expand It!|publisher=[[American Civil Liberties Union]]|accessdate=2006-09-14}}</ref><ref>{{cite web|url=http://www.liberty-human-rights.org.uk/issues/2-terrorism/index.shtml|title=Liberty - Protecting Civil Liberties Promoting Human Rights : Terrorism|publisher=[[Liberty (pressure group)|Liberty]]|accessdate=2006-09-14}}</ref> Gli Stati Uniti aprirono un centro di detenzione a [[Guantanamo Bay]], a [[Cuba]], per detenervi quelli che definirono "combattenti nemici illegittimi". La legittimità di tali detenzioni è stata messa in discussione dall'[[Unione Europea]], dall'[[Organizzazione degli Stati Americani]] e da [[Amnesty International]], tra gli altri.<ref>{{cite web| title=Euro MPs urge Guantanamo closure| url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/5074216.stm| publisher=BBC News| date=2006-06-13| accessdate=2008-05-20}}</ref><ref>{{Cite journal |last=Mendez |first=Juan E. |author-link=Juan E. Méndez|date=2002-03-13 |title=Detainees in Guantanamo Bay, Cuba; Request for Precautionary Measures, Inter-Am. C.H.R. |url=http://www1.umn.edu/humanrts/cases/guantanamo-2003.html |publisher=[[University of Minnesota]] |accessdate=2008-04-14}}</ref><ref>{{cite web|title=USA: Release or fair trials for all remaining Guantánamo detainees|url=http://www.amnesty.org/en/for-media/press-releases/usa-release-or-fair-trials-all-remaining-guant%C3%A1namo-detainees-20080502|publisher=Amnesty International|date=2008-05-02|accessdate=2008-05-04}}</ref>
 
== Indagini ==
[[File:World Trade Center 9-11 Attacks Illustration with Vertical Impact Locations it.svg|thumb|Punti di impatto sulle Torri gemelle.]]
 
=== "9/11 Commission" ===
{{vedi anche|Commissione d'indagine sugli attentati dell'11 settembre 2001}}
 
La [[Commissione d'indagine sugli attentati dell'11 settembre 2001]], anche nota come "9/11 Commission" e diretta dall'ex-governatore del [[New Jersey]] [[Thomas Kean]], fu istituita nel tardo 2002 per preparare una ricostruzione completa dei fatti riguardanti l'attacco, analizzando anche lo stato di preparazione e l'immediata reazione ad essi. Il [[22 luglio]] [[2004]], la ''9/11 Commission'' pubblicò il ''[[Rapporto della Commissione sull'11 settembre]]''. La Commissione e il suo rapporto hanno ricevuto diverse critiche.<ref>{{cite news |first=Richard A. |last=Posner |title=The 9/11 Report: A Dissent |url=http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9C07E6D81E3FF93AA1575BC0A9629C8B63 |publisher=''The New York Times''|date=29 August 2004 |accessdate=2008-04-14}}</ref><ref>{{cite web |url=http://www.cnn.com/2004/ALLPOLITICS/04/23/commission.senators/index.html |title=Republicans amplify criticism of 9/11 commission |accessdate=2008-04-14 |author=Ed Henry |date=26 April 2004 |publisher=CNN.com}}</ref>
 
=== Collasso del World Trade Center ===
Una indagine federale sulle caratteristiche tecniche e di resistenza agli incendi connesse con il collasso delle Torri gemelle e del WTC&nbsp;7 fu condotta dal [[National Institute of Standards and Technology]] (NIST) dello [[United States Department of Commerce]]. Questa indagine aveva il compito di trovare il motivo del collasso degli edifici, il numero di morti e feriti causati, oltre che le procedure collegate alla progettazione e alla gestione del World Trade Center.<ref name="NISTInvest">{{cite web |title=NIST?s World Trade Center Investigation |url=http://www.nist.gov/public_affairs/factsheet/nist_investigation_911.htm |work=National Institute of Standards and Technology |publisher=U.S. Department of Commerce |date=2007-12-14 |accessdate=2008-05-03}}</ref>
 
Il rapporto concluse che il rivestimento anti-incendio delle infrastrutture in [[acciaio]] furono spazzate via dagli impatti degli aerei e che, se questo non fosse accaduto, le torri sarebbero probabilmente rimaste in piedi.<ref name="NISTCollapse">{{cite book |author=National Construction Safety Team |url=http://wtc.nist.gov/NISTNCSTAR1CollapseofTowers.pdf |title=Final Report on the Collapse of the World Trade Center Towers |work=National Institute of Standards and Technology|publisher=United States Department of Commerce |chapter=Executive Summary |date=settembre 2005| accessdate=2008-05-21}}</ref>
 
[[Gene Corley]], direttore dell'indagine originale, commentò che «le torri si comportarono in maniera impressionante. Non furono gli aerei dei terroristi ad abbattere gli edifici; fu l'incendio successivo. Fu dimostrato che era possibile abbattere due terzi delle colonne di una torre e l'edificio sarebbe restato in piedi».<ref name="TerrorProof">{{cite web |title=Building a Terror-Proof Skyscraper: Experts Debate Feasibility, Options |first=Pete |last=Sigmund |url=http://www.constructionequipmentguide.com/story.asp?story=2598&headline=Building%20a%20Terror-Proof%20Skyscraper:%20Experts%20Debate%20Feasibility,%20Options |accessdate=2008-01-24 |date=2002-09-25}}</ref> Il fuoco indebolì le travature di sostegno dei piani, facendole piegare verso il basso, tirando così le colonne in acciaio esterne che si piegarono verso l'interno. Con le colonne portanti danneggiate, le colonne esterne piegate non furono più in grado di sostenere gli edifici, causandone il collasso. Il rapporto afferma inoltre che le trombe delle scale non erano adeguatamente rinforzate per funzionare da via di fuga per le persone al di sopra della zona di impatto.<ref name="NIST">{{cite web | title=Translating WTC Reccomendations Into Model Building Codes | publisher=National Institute of Standards and Technology | url=http://wtc.nist.gov/NIBS_MMC/CodeChangeProposals.htm | accessdate=2008-01-24 | date=2007-10-25}}</ref><ref>{{cite web| title = Reports of the Federal Building and Fire Investigation of the World Trade Center Disaster| publisher = National Institute of Standards and Technology|date=2005-10-25 | url = http://wtc.nist.gov/reports_october05.htm| accessdate = 2006-09-08}}</ref> Questo fu confermato da uno studio indipendente della Purdue University.<ref>{{cite news | title = Simulation finds 9/11 fireproofing key | last = Hermann | first = Steve | publisher = Associated Press | url = http://www.foxnews.com/wires/2007Jun20/0,4670,AttacksSimulation,00.html | accessdate = 2007-10-02}}</ref> I risultati dell'indagine del NIST sul WTC&nbsp;7 sono stati pubblicati il 21 agosto 2008: il crollo dell'edificio è stato causato dalla dilatazione termica prodotta dagli incendi che divamparono incontrollati per ore, e che hanno in particolare interessato l'acciaio della colonna primaria numero 79, il cui cedimento ha dato inizio ad un collasso progressivo delle strutture portanti vicine.<ref name="nist.gov"/>
 
=== Indagine interna della CIA ===
L'Ispettore Generale della CIA condusse una indagine interna sulle prestazioni della CIA prima dell'11 settembre e fu estremamente critico nei confronti dei funzionari anziani della CIA per non aver fatto tutto ciò che era possibile contro il terrorismo, in particolare per non essere riusciti a fermare due dei dirottatori dell'11 settembre, Nawaf al-Hazmi e Khalid al-Mihdhar, al loro ingresso negli Stati Uniti, e per non aver condiviso le informazioni su di loro con l'FBI.<ref>{{cite web |url=http://www.amconmag.com/2005_08_01/article3.html |title=Deep Background |publisher=American Conservative| date=2005-04-01 |accessdate=2007-03-29}}</ref>
 
Nel maggio 2007, senatori appartenenti sia al [[Partito Democratico (Stati Uniti)|Partito Democratico]] che a quello [[Partito Repubblicano (Stati Uniti)|Repubblicano]] hanno sostenuto una proposta di legge che avrebbe reso pubblica un rapporto d'indagine interno alla CIA. Il rapporto investiga sulle responsabilità del personale CIA prima e dopo gli attacchi: completato nel 2005, i suoi dettagli non sono mai stati resi pubblici.<ref>{{cite news |first=Katherine |last=Shrader |title=Senators Want CIA to Release 9/11 Report |url=http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?f=/n/a/2007/05/17/national/w131436D49.DTL |work=[[San Francisco Chronicle]] |publisher=[[Associated Press]] |date=17 May 2007 |accessdate=2008-04-14}}</ref>
 
== Effetti a lungo termine ==
=== Conseguenze economiche ===
[[File:Manhattan on September 12 - Landsat7.jpg|thumb|left|Da [[Manhattan]], il [[12 settembre]] [[2001]], si sollevava un lungo pennacchio di fumo.]]
 
Gli attacchi ebbero un significativo impatto sui mercati finanziari degli Stati Uniti e mondiali. La borsa di New York ([[New York Stock Exchange]], NYSE), l'[[American Stock Exchange]] e il [[NASDAQ]] non aprirono l'[[11 settembre]] e rimasero chiusi fino al [[17 settembre]]. Quando i mercati riaprirono, l'indice [[Dow Jones]] precipitò di 684 punti, pari al 7.1%, fino a 8921, la maggiore flessione mai avuta in un solo giorno.<ref>{{cite web| title=Markets reopen, plunge| last=Barnhart| first=Bill| url=http://www.chicagotribune.com/business/chi-010917markets,1,2882341.story| publisher=Chicago Tribune| date=2001-09-17| accessdate=2008-05-03}}</ref> Alla fine della settimana, l'indice Dow Jones era precipitato a 1369,7 punti (14,3%), la maggiore caduta settimanale della sua storia.<ref name="MarkDec">{{cite news |first=Fernandez |last=Bob |title=U.S. Markets Decline Again |work=KRTBN Knight Ridder Tribune Business News |publisher=The Philadelphia Inquirer |date=2001-09-22 |accessdate=2008-05-02}}</ref> Le azioni statunitensi persero 1.400 miliardi di dollari di valore in quella settimana.<ref name="MarkDec" /> A New York si contarono circa 430.000 posti di lavoro e 2,8 miliardi di dollari di stipendi persi nei tre mesi seguenti agli attacchi; gli effetti economici si concentrarono sui settori economici dell'[[export]] della città.<ref>{{cite journal |author=Dolfman, Michael L., Solidelle F. Wasser |journal=Monthly Labor Review |volume=127 |date=2004 |title=9/11 and the New York City Economy}}</ref> Si stima che la perdita in termini di [[prodotto interno lordo]] sperimentata dall'economia newyorkese negli ultimi tre mesi del 2001 e per tutto il 2002 ammonti a 27,3 miliardi di dollari. Il governo federale concesse immediatamente 11,2 miliardi di dollari al governo cittadino nel settembre 2001 e 10,5 miliardi di dollari all'inizio del 2002, per incentivare lo sviluppo economico e la ricostruzione delle infrastrutture.<ref name="crs-5">{{cite web |author=Makinen, Gail |url=http://www.fas.org/irp/crs/RL31617.pdf |title=The Economic Effects of 9/11: A Retrospective Assessment |pages=p. 5 |date=2002-09-27 |work=Congressional Research Service |publisher=[[Library of Congress]] |accessdate=2008-05-21}}</ref>
 
Gli attacchi ebbero un grosso impatto anche sulle piccole imprese di [[Lower Manhattan]], poste nelle vicinanze del [[World Trade Center]]; circa 18.000 di queste imprese furono distrutte o trasferite dopo gli attacchi. L'agenzia federale che gestisce i fondi per le piccole imprese, la ''Small Business Administration'', fornì dei prestiti mentre il governo federale diede assistenza alle piccole imprese danneggiate dagli attacchi tramite il ''Community Development Block Grants'' e l'''Economic Injury Disaster Loans''.<ref name="crs-5" /> Quasi tre milioni di metri quadri di uffici a Lower Manhattan furono danneggiati o distrutti.<ref>{{cite web| last=Hensell| fisrt=Lesley| title=Tough Times Loom For Manhattan Commercial Market| url=http://realtytimes.com/rtpages/20011214_downtown.htm| publisher=Realty Times| date=2001-12-14| accessdate=2008-05-03}}</ref> Gli studi economici sugli effetti degli attacchi hanno confermato che il loro impatto sul mercato degli uffici di Manhattan e su quello dei lavori da ufficio è stato inferiore a quanto previsto, a causa della necessità di una interazione faccia a faccia nell'ambito dei servizi finanziari.<ref>{{cite web| last = Fuerst| first = Franz| title = Exogenous Shocks and Real Estate Rental Markets: An Event Study of the 9/11 Attacks and their Impact on the New York Office Market | publisher = Russell Sage Foundation|date=7 settembre 2005| url = http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=800006| accessdate = 2007-05-10}}</ref><ref>{{cite web| last = Russell| first = James S.| title = Do skyscrapers still make sense? Revived downtowns and new business models spur tall-building innovation. | publisher = Architectural Record| date= 2004-11-07| url = http://archrecord.construction.com/innovation/2_Features/0411SkyscraperSense.asp| accessdate = 2007-05-10}}</ref>
 
Lo [[spazio aereo]] nordamericano fu chiuso per diversi giorni dopo gli attacchi e i [[Aereo di linea|voli di linea]] sperimentarono un calo dopo la sua riapertura. Gli attacchi causarono un taglio di circa il 20% della capacità di viaggi aerei, esacerbando i problemi delle [[compagnia aerea|compagnie aeree]] statunitensi.<ref>{{cite web| last=Bhadra| first=Dipasis| coauthors=Pamela Texter| title=Airline Networks: An Econometric Framework to Analyze Domestic U.S. Air Travel| publisher=[[Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti]]| date=2004| url=http://www.bts.gov/publications/journal_of_transportation_and_statistics/volume_07_number_01/html/paper_06/| accessdate=2008-05-21}}</ref>
 
=== Effetti sulla salute ===
[[File:September 14 2001 Ground Zero 02.jpg|thumb|upright|Un vigile del fuoco solitario in piedi tra i detriti e il fumo a New York City]]
 
Migliaia di tonnellate di detriti tossici risultanti dal collasso delle Torri gemelle contenevano più di 2500 contaminanti, tra cui alcuni elementi noti per essere cancerogeni.<ref>{{cite news| first=Anita |last=Gates |title=Buildings Rise from Rubble while Health Crumbles |publusher=[[The New York Times]] |date=2006-09-11 |url=http://www.nytimes.com/2006/09/11/arts/television/11dust.html?ref=nyregionspecial3 |accessdate=2008-05-18}}</ref><ref>{{cite news|url=http://www.nytimes.com/imagepages/2006/09/05/nyregion/20060905_HEALTH_GRAPHIC.html |title=What was Found in the Dust |publisher=[[The New York Times]] |date= 2006-11-05|accessdate=2006-09-08}}</ref> Sono testimoniate diversi casi di malattie debilitanti tra coloro che si occuparono dei soccorsi e dei lavori di rimozione delle macerie, malattie ritenute collegate direttamente all'esposizione ai detriti.<ref name="DustDeath">{{cite web | title= New York: 9/11 toxins caused death | publisher= CNN.com| date=2007-05-24 | work= | url=http://www.cnn.com/2007/US/05/24/wtc.dust/index.html | accessdate=2007-07-10}}</ref><ref>{{cite news| url=http://www.nytimes.com/2006/05/13/nyregion/13symptoms.html| title=Tracing Lung Ailments That Rose With 9/11 Dust| last=DePalma| first=Anthony| date=2006-05-13| publisher=The New York Times| accessdate=2008-05-03}}</ref> Alcune di queste conseguenze sanitarie hanno toccato anche alcuni residenti, studenti e impiegati della Lower Manhattan e della vicina [[Chinatown (Manhattan)|Chinatown]].<ref>{{cite web| title=Updated Ground Zero Report Examines Failure of Government to Protect Citizens| publisher=Sierra Club| date=2006| url=http://www.sierraclub.org/groundzero/| accessdate=2008-05-21}}</ref> Molti decessi sono stati collegati alla polvere tossica causata dal collasso del [[World Trade Center]] e i nomi delle vittime saranno incluse nel memoriale del WTC.<ref>{{cite web| last=Smith| first=Stephen| url=http://www.cbsnews.com/stories/2008/04/28/national/main4049362.shtml| title=9/11 "Wall Of Heroes" To Include Sick Cops| publisher=CBS News| date=2008-04-28| accessdate=2008-05-03}}</ref> Esistono alcuni studi scientifici che suggeriscono che l'esposizione a diversi prodotti tossici dispersi nell'aria potrebbe avere effetti negativi sullo sviluppo del feto: per questo motivo, un centro studi per la salute ambientale dei bambini sta studiando i figli delle donne incinte all'epoca degli attacchi e che vivevano o lavoravano in prossimità delle torri del WTC.<ref>{{cite web| title = CCCEH Study of the Effects of 9/11 on Pregnant Women and Newborns| work = World Trade Center Pregnancy Study| publisher = Columbia University| date= 2006| url =http://www.familiesofseptember11.org/docs/CCCEH%20Study%20Intro.pdf|accessdate=2008-04-14}}</ref>
 
Sono tuttora in atto procedimenti legali per il rimborso dei costi delle cure per le malattie connesse agli attacchi. Il 17 ottobre 2006, il giudice federale Alvin Hellerstein annullò il rifiuto della municipalità di New York di pagare i costi dell'assistenza sanitaria ai soccorritori, permettendo così numerosi processi contro l'amministrazione cittadina.<ref>{{cite news| first=Anthony |last=DePalma |title=Many Ground Zero Workers Gain Chance at Lawsuits |publusher=[[The New York Times]] |date=2006-10-18 |url=http://www.nytimes.com/2006/10/18/nyregion/nyregionspecial3/18toxic.html?ref=nyregion |accessdate=2008-05-18}}</ref> Ufficiali governativi sono stati censurati per aver spinto le persone a tornare a Lower Manhattan nelle settimane successive agli attacchi; l'amministratrice della ''[[Environmental Protection Agency]]'' ("Agenzia per la protezione dell'ambiente", EPA) nel periodo immediatamente successivo agli attacchi, Christine Todd Whitman, fu pesantemente criticata per aver affermato scorrettamente che l'area era sicura dal punto di vista ambientale.<ref>{{cite web |first=Larry |last=Neumeister |url=http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?file=/n/a/2006/02/02/national/a142556S81.DTL |title=Judge Slams Ex-EPA Chief Over Sept. 11 |work=Associated Press |publisher=San Francisco Chronicle |date=2006-02-02 |accessdate=2008-05-03}}</ref> Il presidente Bush fu anche criticato per aver interferito con le interpretazioni e i pareri dell'EPA riguardo alla qualità dell'aria successivamente agli attacchi.<ref>{{cite news | last = Heilprin| first = John| title = White House edited EPA's 9/11 reports| publisher = Seattle Post-Intelligencer| date = 2003-06-23| url=http://www.seattlepi.com/national/136350_epa23.html?rand=26878.51| accessdate = 2008-04-12}}</ref> Inoltre, il sindaco Giuliani fu criticato per aver sollecitato il personale del settore finanziario a tornare rapidamente nell'area vasta attorno a [[Wall Street]].<ref>{{cite news| last=Smith| first=Ben| title=RUDY'S BLACK CLOUD. WTC health risks may hurt Prez bid| url=http://www.nydailynews.com/archives/news/2006/09/18/2006-09-18_rudy_s_black_cloud__wtc_heal.html| publisher=[[Daily News (New York)|Daily News]]| date=2006-09-18| accessdate=2008-05-21}}</ref>
 
=== Ricostruzioni ===
Il giorno degli attacchi, Giuliani affermò: «Ricostruiremo. Ne usciremo più forti di prima, politicamente più forti, economicamente più forti. La ''skyline'' tornerà ad essere nuovamente completa».<ref>{{cite news |last=Taylor |first=Tess |url=http://www.architectureweek.com/2001/0926/today.html |title=Rebuilding in New York |date=2001-09-26 |publisher=Architecture Week |issue=68 |accessdate=2008-05-21}}</ref> La rimozione dei detriti terminò ufficialmente nel maggio 2002.<ref>{{cite news| title=Silent Tribute Marks End of Ground Zero Search| url=http://www.foxnews.com/story/0,2933,54002,00.html| publisher=Fox News| date=2002-05-30| accessdate=2008-05-03}}</ref> La [[Lower Manhattan Development Corporation]], incaricata della ricostruzione del sito del [[World Trade Center]], è stata criticata per aver compiuto poco con i notevoli fondi destinati alla ricostruzione.<ref>{{cite web| last = Lubell| first = Sam| coauthors = Charles Linn| title = Power Struggle Heats Up While Development Moves Slowly at Ground Zero| publisher = Architectural Record| date= 2005-12-05| url = http://archrecord.construction.com/news/daily/archives/051205groundzero.asp| accessdate = 2006-09-08}}</ref><ref>{{cite web| last = Buettner| first = Russ| title = Fat cats milked Ground Zero | publisher = Daily News| url = http://www.nydailynews.com/news/index.html/story/371361p-315964c.html| accessdate = 2006-09-08}}</ref> Uno degli edifici completamente distrutti, il [[7 World Trade Center]], ha una nuova [[grattacielo|torre uffici]], completata nel 2006; la [[Freedom Tower]] è attualmente (2011) in costruzione e, al suo completamento, sarà uno degli edifici più alti dell'America settentrionale con una altezza di 541&nbsp;m. Si prevede il completamento di altre tre torri entro il 2012, poste un isolato a oriente rispetto a quelle originali.
 
La sezione danneggiata del Pentagono fu ricostruita e rioccupata entro un anno dagli attacchi.<ref>{{cite news |last=Oglesby |first=Christy |title=Phoenix rises: Pentagon honors 'hard-hat patriots' |url=http://archives.cnn.com/2002/US/09/11/ar911.memorial.pentagon/ |publisher=CNN |date=2002-09-11 |accessdate=2008-06-13}}</ref>
 
==== Monumenti ====
[[File:Wtc-2004-memorial.jpg|thumb|left|Il ''[[Tribute in Light]]'', come appariva da [[Jersey City]] nell'anniversario degli attacchi nel 2004.]]
 
Nei giorni immediatamente successivi agli attacchi, si tennero molte commemorazioni e veglie in tutto il mondo;<ref>{{cite news | title = Honoring the fallen, From New York to Texas, Americans pay respect to the victims of terrorism| publisher = [[The Dallas Morning News]]| date= 2001-09-15}}</ref><ref>{{cite news | last = Ahrens| first = Frank | title = Sorrow's Legions; Washingtonians Gather With Candles, Prayers And a Shared Grief| publisher = [[The Washington Post]]| date= 2001-09-15}}</ref><ref>{{cite web| title = Bush Thanks Canadians for Helping After 9/11| publisher = [[Fox News]]| date= 2004-12-01| url = http://www.foxnews.com/story/0,2933,140098,00.html| accessdate = 2007-07-21 }}</ref> mentre ovunque a ''Ground Zero'' furono affisse immagini delle vittime.<ref name="Sigmund">{{cite web | publisher=Construction Equipment Guide | first=Pete | last=Sigmund | date=2001-09-26 | accessdate=2008-01-24 | title=Crews Assist Rescuers in Massive WTC Search | url=http://www.cegltd.com/story.asp?story=1531&headline=Crews%20Assist%20Rescuers%20in%20Massive%20WTC%20Search}}</ref> Una delle prime commemorazioni fu il ''[[Tribute in Light]]'', una installazione di 88 fari da ricerca posti nelle fondamenta delle Torri che proiettavano due colonne di luce verticalmente verso il cielo.<ref>{{cite web| title = Tribute in light to New York victims| publisher = [[BBC News]]| date= 2002-03-06| url = http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/americas/1857699.stm| accessdate = 2007-07-21 }}</ref> A New York fu istituita una competizione per decidere il progetto di un monumento da erigere sul luogo di ''[[Ground Zero]]''; il progetto vincente, ''[[Reflecting Absence]]'', selezionato nell'agosto 2006, consiste in una coppia di piscine riflettenti sul luogo delle fondamenta delle Torri, circondate da un monumento sotterraneo in cui sono iscritti i nomi delle vittime.<ref>{{cite web| coauthors = [[Associated Press]]| title = WTC Memorial Construction Begins| publisher = [[CBS News]]| date= 2006-03-06| url = http://www.cbsnews.com/stories/2006/03/13/national/main1393070.shtml| accessdate = 2007-07-22}}</ref> I progetti di creazione di un museo sul sito sono stati sospesi dopo che l'[[International Freedom Center]] è stato abbandonato per le critiche delle famiglie delle vittime.<ref>{{cite news| last=Dunlap| first=David| title=Governor Bars Freedom Center at Ground Zero| url=http://www.nytimes.com/2005/09/29/nyregion/29freedom.html| publisher=The New York Times| date=2005-09-25| accessdate=2008-05-21}}</ref>
 
Il [[monumento del Pentagono]] è correntemente in costruzione fuori dall'edificio: si tratta di un parco con 184 panchine (pari ai 125 morti che ci sono stati tra gli occupanti dell'edificio più i 59 del [[volo American Airlines 77|volo AA 77]]) che fronteggiano il Pentagono.<ref name="dwyer-may2007">{{cite news |last=Dwyer |first=Timothy |url=http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/05/25/AR2007052502284.html |title=Pentagon Memorial Progress Is Step Forward for Families |date=2007-05-26 |publisher=The Washington Post |accessdate=2008-05-21}}</ref> Quando il Pentagono fu ricostruito, nel 2001-2002, furono costruiti anche una cappella privata e un monumento interno, posti nel luogo dove il Volo 77 si schiantò nell'edificio.<ref>{{cite web |url=http://www.defenselink.mil/photos/newsphoto.aspx?newsphotoid=4018 |title=DefenseLINK News Photos - Pentagon's America's Heroes Memorial |publisher=Department of Defense |accessdate=2007-07-24}}</ref> Un monumento del Volo 93 da costruire a Shanksville è in fase di progetto: includerà un groviglio di alberi scolpiti che forma un circolo intorno al sito dell'impatto, tagliato dal percorso dell'aereo, mentre delle campane a vento porteranno i nomi delle vittime.<ref>{{cite web| coauthors = [[Associated Press]]| title = Sept. 11 Flight 93 Memorial Design Chosen| publisher = [[Fox News]]| date= 2005-09-08| url = http://www.foxnews.com/story/0,2933,168821,00.html| accessdate = 2007-07-22}}</ref> Un monumento temporaneo si trova a 450&nbsp;m dal sito dell'impatto del Volo 93 a Shanksville.<ref>{{cite web |url=http://www.nps.gov/flni |title=Flight 93 Memorial Project |publisher=Flight 93 Memorial Project / National Park Service |accessdate=2008-04-14}}</ref> Molti altri monumenti permanenti sono in costruzione in tutto il mondo e la loro lista è aggiornata man mano che sono completati.<ref>{{cite web| coauthors = | title = 911 Memorials List| work = List of 911 and World Trade Center Memorials Across U.S. and the World| url = http://911memorials.org/usa/| accessdate = 2006-09-08}}</ref> Oltre a monumenti veri e propri, anche borse di studio e programmi caritatevoli sono stati istituiti dai parenti delle vittime, come pure da altre organizzazioni e privati.<ref>{{cite news| last=Fessenden| first=Ford| title= 9/11; After the World Gave: Where $2 Billion in Kindness Ended Up| url=http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9505E3DB1030F93BA25752C1A9649C8B63| publisher=The New York Times| date=2002-11-18| accessdate=2008-05-21}}</ref>
 
=== Teorie del complotto ===
{{vedi anche|Teorie del complotto sull'attentato al World Trade Center dell'11 settembre 2001|Teorie del complotto sull'attentato al Pentagono dell'11 settembre 2001}}
A seguito degli attacchi, negli Stati Uniti e nel mondo sono stati sollevati diversi dubbi circa il reale svolgimento dei fatti e sono state formulate numerose teorie difformi da quelle comunemente accettate, generalmente configurabili come [[teoria del complotto|teorie del complotto]]<ref>La definizione "teoria del complotto" è considerata dispregiativa da coloro che propongono ricostruzioni dei fatti alternative a quella conosciuta. Cfr. [http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=4122 Il concetto di complotto di Roberto Quaglia]</ref>.
 
Tali dubbi e teorie hanno dato luogo ad innumerevoli dispute e controversie circa la natura, l'origine e i responsabili degli attentati, contestando il contenuto dei resoconti ufficiali circa l'accaduto e suggerendo, tra l'altro, che persone con incarichi di responsabilità negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] fossero a conoscenza del pericolo e che deliberatamente avrebbero deciso di non prevenirli, o che individui estranei ad al-Qāʿida avrebbero partecipato alla pianificazione o all'esecuzione degli attacchi<ref>{{cite news| last=Stillwell| first=Cinnamon| title=The Truth About 9/11 Conspiracy Theories| url=http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?file=/g/a/2006/04/19/cstillwell.DTL&type=printable| publisher=[[San Francisco Chronicle]]| date=2006-04-19| accessdate=2008-05-19}}</ref>. Una delle più diffuse teorie pone in dubbio che gli edifici colpiti a [[New York]] siano crollati per conseguenza del solo impatto degli aerei e degli incendi che ne sono seguiti. Tuttavia, la comunità degli [[ingegneria civile|ingegneri civili]] concorda con la versione che vuole il collasso delle Torri gemelle provocato dagli impatti ad alta velocità degli aviogetti e dai conseguenti incendi, piuttosto che da una [[demolizione controllata]]<ref>{{Cite journal | last=Bazant| first=Zdenek P.| last2=Verdure| first2=Mathieu| publication-date=March 2007| title=Mechanics of Progressive Collapse: Learning from World Trade Center and Building Demolitions| periodical=Journal of Engineering Mechanics| publisher=[[American Society of Civil Engineers]]| volume=133| issue=3| pages=pp. 308-319| url=http://www.civil.northwestern.edu/people/bazant/PDFs/Papers/466.pdf| doi=10.1061/(ASCE)0733-9399(2007)133:3(308)| accessdate=2008-05-20}}</ref> della quale non è mai stata fornita alcuna prova.
 
== Filmografia ==
Decine e decine di film e documentari sono stati girati sugli attentati; i principali sono:
 
* 2002 - ''[[11 settembre 2001 (film)|11 settembre 2001]]'' di undici registi internazionali
* 2004 - ''[[Fahrenheit 9/11]]'' di [[Michael Moore]]
* 2004 - ''[[The Power of Nightmares]]'' di [[Adam Curtis]]
* 2006 - ''[[World Trade Center (film 2006)|World Trade Center]]'' di [[Oliver Stone]]
* 2006 - ''[[United 93]]'' di [[Paul Greengrass]]
* 2007 - ''[[Zeitgeist: the Movie]]'' di [[Peter Joseph]] (analizza l'argomento solo nella seconda parte, sostenendo le teorie complottiste).
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
* [[Noam Chomsky]], ''11 settembre - Le ragioni di chi?'', Marco Tropea Editore, 2001. ISBN 88-438-0362-X
* [[Noam Chomsky]], ''Linguaggio, politica e Riflessioni sul mondo dopo l'11 settembre'', Di Renzo Editore, 2002.
* [[Massimo Polidoro]], [[Piergiorgio Odifreddi]], [[Umberto Eco]], [[James Randi]], [[Paolo Attivissimo]], Michael Shermer, Lorenzo Montali, Francesco Grassi, Andrea Ferrero, Stefano Bagnasco, ''[[11/9 La cospirazione impossibile]]'', Edizioni Piemme, 2007.
* David Dunbar; Brad Reagan; Popular Mechanics, ''11 settembre, i miti da smontare'', Terre di Mezzo Editore, 2007.
* [[Wright Lawrence]], ''Le altissime torri. Come al-Qaeda giunse all'11 settembre'', Adelphi, 2007.
 
== Voci correlate ==
<!-- link inattivo al 13 novembre 2007 *{{en}} [http://sep11.wikipedia.org/wiki/In_Memoriam In Memoriam: September 11, 2001], wikiprogetto nato in risposta all'11 settembre e successivamente affiliato a [[Wikipedia]] -->
* [[Attentati dell'11 marzo 2004 a Madrid]]
* [[Attentati del 7 luglio 2005 a Londra]]
* [[Attentati del 23 luglio 2005 a Sharm el-Sheikh]]
* [[Attentati di Mumbai]]
* [[Commissione d'indagine sugli attentati dell'11 settembre 2001]]
* [[Guerra al terrorismo]]
* [[Al Qaeda|al-Qāʿida]]
* [[World Trade Center (film 2006)]]
* [[11 settembre 2001 (film)]]
* [[Fahrenheit 9/11]]
* [[The Power of Nightmares]]
* [[United 93]]
* [[Q33 NY]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:September 11 attacks|commons_preposizione=sugli|q|q_preposizione=sugli|etichetta=attentati dell'11 settembre 2001}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{en}} [http://911datasets.org/index.php/Main_Page 911Dataset Project: Archivio da più di 2 TB di documenti sull'11 settembre]
* {{en}} [http://www.9-11commission.gov/ ''National Commission on Terrorist Attacks Upon the United States'']
* {{en}} [http://911digitalarchive.org/ ''September 11 Digital Archive: Saving the Histories of September 11, 2001'']
* {{en}} [http://www.september11archive.com/Home.aspx ''September 11, 2001 Newspaper Articles Archive''] - Più di 15.000 articoli di giornale collegati agli attacchi
* [http://11-settembre.blogspot.com 11 SETTEMBRE - Approfondimenti tecnici] - Analisi tecniche sugli attacchi al Pentagono e al World Trade Center di New York
* [http://www.crono911.net/Crono911.zip Crono911.pdf] - Ampio documento di ricostruzione degli eventi dell'11 settembre (formato zip/pdf)
* [http://nuke.crono911.org Crono911 - Capire l'11 settembre] - Ricostruzione completa degli eventi dell'11 settembre, cronologia, documentazione e forum di discussione
* [http://www.gndesign.it/11settembre/ Racconto per immagini] - Sito commemorativo
* {{en}} [http://www.interactivepublishing.net/september/ Archivio delle schermate di 250 siti Internet sull'11 settembre]
* {{en}} [http://www.cnn.com/SPECIALS/2001/trade.center/multimedia.day.html CNN.com] - Raccolta di video dell'attentato, inclusi gli impatti degli aerei
 
{{11 settembre}}
{{Guerra al Terrorismo}}
 
[[Categoria:11 settembre 2001| ]]
[[Categoria:Stragi]]
[[Categoria:Attentati terroristici]]
 
{{Link AdQ|bs}}
{{Link AdQ|eu}}
{{Link AdQ|ml}}
{{Link VdQ|da}}
{{Link VdQ|sr}}
 
[[als:11. September 2001]]
[[ar:أحداث 11 سبتمبر 2001]]
[[az:11 sentyabr terror aktları]]
[[bar:Terroranschläg am 11. September 2001]]
[[be-x-old:Тэрарыстычныя акты 11 верасьня 2001 году]]
[[bg:Атентати от 11 септември 2001 г.]]
[[bn:সেপ্টেম্বর ১১, ২০০১ এর হামলা]]
[[bs:Napadi 11. septembra 2001.]]
[[ca:Atemptats de l'11 de setembre de 2001]]
[[ceb:Mga asdang sa ika-11 sa Septyembre]]
[[chr:ᏚᎵᏍᏗ 11, 2001 ᏗᎦᏘᎸᏍᏗ]]
[[ckb:ھێرشەکانی ١١ی سێپتەمبەر]]
[[cs:Teroristické útoky 11. září 2001]]
[[cy:Ymosodiadau 11 Medi 2001]]
[[da:Terrorangrebet den 11. september 2001]]
[[de:Terroranschläge am 11. September 2001]]
[[el:Επιθέσεις της 11ης Σεπτεμβρίου 2001]]
[[en:September 11 attacks]]
[[eo:11-a de septembro 2001]]
[[es:Atentados del 11 de septiembre de 2001]]
[[et:11. septembri terrorirünnakud]]
[[eu:2001eko irailaren 11ko atentatuak]]
[[fa:حملات ۱۱ سپتامبر]]
[[fi:Syyskuun 11. päivän iskut]]
[[fr:Attentats du 11 septembre 2001]]
[[ga:9/11]]
[[gan:九一一事件]]
[[gl:Ataques do 11 de setembro de 2001]]
[[he:פיגועי 11 בספטמבר]]
[[hi:11 सितंबर 2001 के हमले]]
[[hr:Napadi 11. rujna 2001.]]
[[hu:2001. szeptember 11-ei terrortámadások]]
[[ia:11 de septembre 2001]]
[[id:Serangan 11 September 2001]]
[[io:Atenti ye 11 di septembro 2001]]
[[is:Hryðjuverkin 11. september 2001]]
[[ja:アメリカ同時多発テロ事件]]
[[ka:2001 წლის 11 სექტემბრის ტერორისტული აქტები]]
[[kab:11 ctember 2001]]
[[ko:9·11 테러]]
[[ksh:Anschlääch vam 11. September 2001]]
[[ku:Êrîşên 11'ê îlonê]]
[[la:11 Septembris 2001]]
[[lb:Terroruschléi vum 11. September 2001 an den USA]]
[[li:Aonsleeg vaan 11 september 2001]]
[[lmo:Atentàcc de l'11 de setèmber del 2001]]
[[lt:Rugsėjo 11 d. atakos]]
[[lv:2001. gada 11. septembra uzbrukums ASV]]
[[mk:Терористички напади од 11 септември 2001 година]]
[[ml:സെപ്റ്റംബർ 11ലെ ഭീകരാക്രമണം]]
[[mr:सप्टेंबर ११, २००१ चे दहशतवादी हल्ले]]
[[ms:Serangan 11 September 2001]]
[[nds:Terroranslääg vun’n 11. September]]
[[nl:Aanslagen op 11 september 2001]]
[[no:Terrorangrepet 11. september 2001]]
[[pdc:11. September 2001]]
[[pl:Zamach z 11 września 2001]]
[[pnb:9/11]]
[[pt:Ataques de 11 de setembro de 2001]]
[[rm:Attatgas da terror dals 11 da settember 2001]]
[[ro:Atentatele din 11 septembrie 2001]]
[[ru:Террористические акты 11 сентября 2001 года]]
[[sah:Балаҕан ыйын 11 саба түhүүлэрэ]]
[[sco:11t September attacks]]
[[sh:Napadi 11. septembra 2001.]]
[[si:2001 සැප්තැම්බර් 11 වනදා ප්‍රහාරය]]
[[simple:September 11 attacks]]
[[sk:Útoky z 11. septembra 2001]]
[[sl:Teroristični napadi 11. septembra 2001]]
[[sr:Напади 11. септембра 2001.]]
[[sv:11 september-attackerna]]
[[sw:Shambulio la 11 Septemba 2001]]
[[ta:செப்டம்பர் 11, 2001 தாக்குதல்கள்]]
[[te:సెప్టెంబరు 11, 2001 దాడులు]]
[[th:วินาศกรรม 11 กันยายน พ.ศ. 2544]]
[[tl:Mga pag-atake noong Setyembre 11]]
[[tr:11 Eylül saldırıları]]
[[uk:Терористичний акт 11 вересня 2001 року]]
[[ur:11 ستمبر 2001ء، امریکہ دہشت گردی]]
[[uz:2001-yil 11-sentabr terroristik hurujlari]]
[[vec:Atentati de l'11 setenbre]]
[[vi:Sự kiện 11 tháng 9]]
[[yi:9/11]]
[[yo:Àwọn ìṣẹ̀lẹ̀ ìdánilóró September 11, 2001]]
[[zh:九一一袭击事件]]
[[zh-min-nan:Kiú-it-it Sū-kiāⁿ]]
[[zh-yue:911事件]]