Catalogna e Rugantino (commedia musicale): differenze tra le pagine

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{{Spettacolo teatrale
{{protetta}}
|titolospettacolo = Rugantino
{{nota disambigua|la verdura della famiglia delle cicorie|Catalogna (cicoria)}}
|immagine =
{{Divisione amministrativa
|didascalia =
|Nome = Catalogna
|titolotradotto = Rugantino
|Nome ufficiale = {{ca}} Catalunya<br />{{oc}} Catalonha<br />{{es}} Cataluña
|linguaoriginale = Italiano, romanesco
|Bandiera = Flag of Catalonia.svg
|nomepaese = Italia
|Panorama =E.U-Catalonia.png
|annoproduzione = 1962
|Voce bandiera = Bandiera della Catalogna
|nomecompagnia = Garinei e Giovannini
|Stemma = Coat of Arms of Catalonia.svg
|nomegenere = Commedia musicale
|Voce stemma = Barre d'Aragona
|nomeregista = Garinei e Giovannini
|Stato = ESP
|nomesoggetto = Garinei e Giovannini
|Grado amministrativo = 1
|nomesceneggiatore = Garinei e Giovannini, Festa Campanile e Franciosa
|Capoluogo = {{simbolo|Coat of Arms of Barcelona.svg}} [[Barcellona]]<br /><small>(1&nbsp;602&nbsp;386 ab. / 2014)</small>
|nomeproduttore = Garinei e Giovannini
|Amministratore locale = [[Carles Puigdemont|Carles Puigdemont i Casamajó]]
|nomecoreografo = Dania Krupska (prima edizione) successivamente (1979) Gino Landi
|Partito = [[Partito Democratico Europeo Catalano|PDeCAT]]
|nomeattori = Nino Manfredi, Lea Massari, Bice Valori, Aldo Fabrizi
|Data elezione = [[2016]]
|nomescenografo = Giulio Coltellacci
|Lingue ufficiali = [[Lingua catalana|Catalano]], [[Lingua spagnola|spagnolo]], [[Lingua occitana|occitano]] ([[dialetto aranese]])<ref>«La lingua occitana, denominata aranese in Aran, è la lingua propria di detto territorio ed è ufficiale nella Catalogna» (Statuto di autonomia, art. 6, §5)</ref>
|nomecostumista = Giulio Coltellacci
|Data istituzione = [[1931]] <small>(restaurazione della ''Generalitat'')</small><br />[[1977]] <small>(ritorno della ''Generalitat'' dall'esilio)</small><ref name="ReferenceA">L'ultimo statuto di autonomia, promulgato nel [[2006]], è stato pesantemente ridimensionato, nel [[2010]], dal Tribunale costituzionale spagnolo (sent. n. 31/2010)</ref>
|nometruccatore =
|Istituzione: [[1977]]
|nometecnicoluci =
<ref name="ReferenceA">L'ultimo statuto di autonomia, promulgato nel [[2006]], è stato pesantemente ridimensionato, nel [[2010]], dal Tribunale costituzionale spagnolo (sent. n. 31/2010)</ref>
|nometecnicoaudio =
|Latitudine decimale = 41.388
|nomefotografo =
|Longitudine decimale = 2.17
|Altitudinenomepremi =
|Superficie = 32106.5
|Note superficie =
|Abitanti = 7522596
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = [[2016]]
|Sottodivisioni = [[:Categoria:Province della Catalogna|4]]
|Sottosottodivisioni = [[:categoria:Comuni della comunità della Catalogna|948]]
|Divisioni confinanti = [[Occitania (regione francese)|Occitania]] (FR), [[Aragona]], [[Comunità Valenzana]] (ES), [[Andorra]] (AND)
|Lingue =
|Codice postale =
|Prefisso = +34 97<br />+34 93 <small>([[Provincia di Barcellona|Barcellona]])</small>
|Codice ISO = CT
|Codice statistico =
|Targa =
|Nome abitanti = catalano -a,<br />{{ca}} ''català -na'',<br />{{oc}} ''catalan -na'',<br />{{es}} ''catalán -a''
|Parlamentari = 46 [[Congresso dei Deputati|congressisti]], 7 [[Senato del Regno di Spagna|senatori]]
|Patrono = [[San Giorgio]]
|Inno = [[Els Segadors]]
|Immagine localizzazione = Cataluna in Spain (plus Canarias).svg
|Mappa =
|PIL procapite = 33&nbsp;580 $ (2012)
|PIL = 255 204 milioni di $ (2012)
}}
{{In corso|nazioni}}
La '''Catalogna''' (in [[lingua catalana|catalano]]: ''Catalunya'', {{IPA|/kətəˈɫuɲə/}}; in [[lingua spagnola|spagnolo]]: ''Cataluña'', {{IPA|/kataˈluɲa/}}; in [[lingua occitana|occitano]]: ''Catalonha'', {{IPA|/kataˈluɲɔ/}}) è una [[comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] [[Spagna|spagnola]] situata all'estremità nord-orientale della [[penisola iberica]], tra i [[Pirenei]] e il [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]. Copre un'area di 32&nbsp;114&nbsp;km² e ha una popolazione di 7&nbsp;522&nbsp;596 abitanti. Composta da quattro [[province della Spagna|province]], [[Provincia di Barcellona|Barcellona]], [[Provincia di Girona|Girona]], [[Provincia di Lleida|Lleida]] e [[Provincia di Tarragona|Tarragona]], il suo [[capoluogo]] è la città di [[Barcellona]]. Confina a nord con la [[Francia]] (regione [[Occitania (regione francese)|Occitania]], da cui è separata dalla catena dei [[Pirenei]]) e [[Andorra]], a ovest con l'[[Aragona]], ad est con il [[mar Mediterraneo]], e a sud con la [[Paese Valenciano|Comunità Valenzana]].
 
'''''Rugantino''''' è una [[commedia musicale]] realizzata da [[Pietro Garinei|Garinei]] e [[Sandro Giovannini|Giovannini]] (come appare nei crediti dello spettacolo: «scritta da Garinei & Giovannini, [[Pasquale Festa Campanile]], [[Massimo Franciosa]], collaborazione artistica di [[Luigi Magni]]») e musiche di [[Armando Trovajoli]], rappresentata per la prima volta al [[Teatro Sistina]] di [[Roma]] il 15 dicembre [[1962]], con scene e costumi di [[Giulio Coltellacci]] e coreografie di Dania Krupska, sostituita per la seconda edizione (1979) da [[Gino Landi]], autore della versione coreografica tuttora rappresentata.
Dichiaratasi ''[[nazione]]'' nel preambolo del proprio [[Statuto di Autonomia della Catalogna|statuto di autonomia]]<ref>http://www.parlament.cat/document/cataleg/48089.pdf</ref> (costituzionalmente riconosciuta come ''nazionalità''), la Catalogna esprime rivendicazioni [[indipendentismo catalano|indipendentistiche]], o almeno [[autonomismo|autonomistiche]], derivanti dalle proprie peculiarità linguistiche e culturali. Costituisce, inoltre, il più esteso e popolato dei territori [[lingua catalana|catalanofoni]] noti, anche in virtù di connotazioni politiche, come [[paesi catalani]].
 
Il successo della commedia in Italia spinse l'impresario teatrale statunitense Alexander Cohen a far rappresentare la commedia anche in America: dopo alcune serate a Toronto, fu rappresentata a [[Broadway]] nel febbraio del [[1964]], al teatro Mark Hellinger, dove per tre settimane si registrò il tutto esaurito<ref>[http://www.radio.rai.it/radioscrigno/restauri/1_restauro.cfm?Q_IDRES=79 'Rugantino' alla conquista dell'America] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100116135646/http://www.radio.rai.it/radioscrigno/restauri/1_restauro.cfm?Q_IDRES=79 |data=16 gennaio 2010 }} su Radio Scrigno di RadioRai</ref>.
== Denominazione ==
Il nome "Catalogna", in quanto tale, cominciò a essere utilizzato alla metà del [[XII secolo]] per designare l'insieme di [[contado|contee]] che formavano la [[Marca di Spagna|Marca Ispanica]] e che si erano svincolate, gradualmente, dalla tutela [[Franchi|franca]] fino a divenire sovrane. L'origine della parola "Catalogna" è ancora incerta e aperta a diverse interpretazioni.
 
Il maestro [[Armando Trovajoli]] diresse anche l'[[orchestra]] nella prima edizione.
* Una teoria afferma che essa significhi "terra di castelli", in riferimento ai numerosi [[castello|castelli]] eretti nell'[[Alto Medioevo]].<ref>La stessa ''Generalitat de Catalunya'' sembra avere avvalorato questa seconda ipotesi nel suo [http://www.gencat.cat/catalunya/cat/historia/historia2.htm sito ufficiale]</ref> In particolare, la parola "catalano" si sarebbe sviluppata da ''castlà'' ([[Castellano (storia)|castellano]], il governatore di un castello).<ref>[http://dialnet.unirioja.es/servlet/fichero_articulo?codigo=1342520&orden=0 Etimología de Cataluña]</ref> Secondo questa teoria, i termini "catalano" e "[[castiglia]]no" sarebbero fondamentalmente omologhi.
* Un'altra teoria suggerisce che la parola derivi da ''Gothland'', la "terra dei [[Goti]]", in riferimento alle popolazioni [[Visigoti|visigote]] che si stabilirono in quest'area nell'[[Alto Medioevo]]. Di fatto, i Franchi spesso chiamavano "[[Gotia]]" il territorio catalano (o addirittura tutta la [[Penisola Iberica]]). Addirittura vi fu chi propose di trovare un'etimologia del nome ''Catalogna'' a partire da una falsa parola [[lingua latina|latina]] ''Gothalaunia'', in cui sarebbero riconoscibili i nomi di due delle etnie che si succedettero nella zona, gli [[Alani]] e, appunto, i Goti.
* L'arabista catalano [[Juan Vernet Ginés|Joan Vernet]] identificò come primo possibile testimone del nome della Catalogna il cronista e geografo musulmano [[al-'Udrī]], che nella sua opera ''Tarsi al-akhbār'' parla di ''Qa Talunya'', contrazione di ''Qal'at Talunya'' ("il castello di Talunya", una località situata a metà strada da [[Lleida]] a [[Huesca]], nei pressi dell'attuale [[Monzón (Spagna)|Monzón]]). Secondo questa ipotesi, gli arabi avrebbero designato gli abitanti della Marca Ispanica come «quelli che vivono al di là di Qa Talunya». L'origine araba, forse a partire da un toponimo [[Iberi|ibero]], potrebbe spiegare la mancanza di corrispondenza esatta tra il gentilizio ''català'' e il toponimo ''Catalunya''.<ref>Miquel Coll i Alentorn. ''Textos i Estudis de Cultura Catalana: Història''. Barcelona: Curial, 1992. P. 185.</ref>
* Altre teorie suggeriscono che la parola provenga da un mitico principe [[Alemanni|alemanno]], [[Otgero Cataló]], oppure dalla parola [[Lacetani]], il nome di una tribù che abitava le terre che oggi sono il [[Vallès Occidental]]e e l'[[Vallès Oriental|Orientale]] e il [[Barcelonès]], che per una [[metatesi (linguistica)|metatesi]] abbastanza frequente nelle [[lingue romanze]] si sarebbe evoluta in ''katelani'' e da qui a ''catalans''.<ref>[http://www.racocatala.cat/forums/fil/61606/misteri-de-paraula-catalunya El Misteri de la Paraula Cathalunya]</ref>
 
==Trama==
Il '''[[Principato di Catalogna]]''' è un termine giuridico che apparve soltanto nel [[XIV secolo]] per indicare il territorio soggetto alla giurisdizione delle ''Corts Catalanes'' ("Corti Catalane"), territorio il cui sovrano (in [[lingua latina|latino]] ''princeps'') era il [[re d'Aragona]] del [[Casato di Barcellona]]. Ciononostante, questo territorio non era formalmente un [[Monarchia|regno]], bensì un raggruppamento di contee con delle leggi uniformate dalle ''Corts'', e una entità política equivalente al rango degli altri regni della corona<ref name="ReferenceB">{{es}} José Ángel Sesma Muñoz : ''La Corona de Aragón. Una introducción crítica'', Zaragoza, Colección Mariano de Pano y Ruata, 2000 ISBN 84-95306-80-8</ref>. Per questo motivo, il ''Principatus'' di Catalogna non è in realtà un "[[Principato (diritto)|principato]]" nel senso giuridico del termine, e un titolo personale di "[[principe]] di Catalogna" non è mai esistito. Benché il territorio del ''Principatus'' fosse [[confederazione di Stati|confederato]] sotto la [[Corona d'Aragona]], e questa venne in seguito annessa al [[Regno di Spagna]] (tranne una sua porzione, il territorio conosciuto attualmente come [[Catalogna del Nord]], che venne ceduto alla [[Francia]]), il termine ''Principat'' continua a essere utilizzato anche oggi, informalmente, per designare le quattro [[Province della Spagna|province]] di lingua catalana che costituiscono la "Comunità Autonoma" di Catalogna (Barcellona, [[Girona]], [[Tarragona]] e [[Lleida]]).
 
Nella [[Roma]] papalina del [[XIX secolo]] Rugantino, giovane spaccone, arrogante e avverso a qualsivoglia lavoro, vive di espedienti aiutato dalla fida Eusebia, che lui spaccia per sua sorella.
Il nome ufficiale del governo della Catalogna (formato dal consiglio, dal [[Parlamento della Catalogna|parlamento]] e dal [[Presidente della Generalitat de Catalunya|presidente]]) è ''[[Generalitat de Catalunya]]'' in [[lingua catalana|catalano]].<ref>''Generalidad de Cataluña'' in [[lingua spagnola|spagnolo]], anche se di fatto questa forma è rara e non ufficiale (l'unica terminologia riconosciuta dalla legge è quella in catalano, che pertanto viene utilizzata anche nei testi o nei discorsi in spagnolo).</ref> Alcuni applicano scorrettamente questo nome soltanto al consiglio, come se fosse la stessa cosa del [[gabinetto di governo]]. ''Generalitat de Catalunya'', invece, designa tutto il sistema istituzionale di autogoverno catalano (all'interno dello [[Spagna|Stato spagnolo]] ma non sotto l'autorità diretta del governo centrale di [[Madrid]]).
I due ottengono vitto e alloggio raggirando il ''frescone'' di turno: dapprima un anziano marchese il quale, deceduto, non riserva loro alcun lascito; quindi [[Mastro Titta]], il celebre [[boia]] dello [[Stato Pontificio]], autentico personaggio storico. Mastro Titta è anche proprietario di una locanda che gestisce insieme al figlio, soprannominato ''Bojetto'', dopo l'abbandono da parte della moglie, che non approvava il suo mestiere; egli si prende cura di Rugantino e di Eusebia, ma finisce per innamorarsi di questa, un amore presto ricambiato.
Entra in scena la bella Rosetta, moglie del violento e gelosissimo Gnecco ''Er [[Amatrice|Matriciano]]'', croce e delizia di tutti i giovani romani compreso Rugantino, il quale scommette con alcuni amici di sedurla prima della ''Sera dei Lanternoni''. Il giovane, nonostante umilianti peripezie, riesce nell'intento, ma finisce con l'innamorarsi della ragazza, così da non far menzione dell'impresa, per rispetto, ai suoi compagni; un contegno che presto viene meno a causa del suo carattere spaccone, ferendo così i sentimenti di lei.
 
Durante il Carnevale, Gnecco viene assassinato da un criminale mentre Rugantino è altrove, in compagnia di una nobile. Il protagonista si fa trovare casualmente accanto al cadavere e quindi, onde riscattarsi, si autoaccusa dell'omicidio, il cui movente sarebbe l'amore per Rosetta.
== Catalogna e Paesi catalani ==
Imprigionato e condannato a morte, con Rosetta che si dichiara perdutamente innamorata, sale sul patibolo sostenendo la propria colpevolezza e dimostrando così, nell'affrontare la morte, di essere un vero uomo.
{{Vedi anche|Paesi catalani}}
La vicenda si conclude con Mastro Titta che giustizia un Rugantino finalmente rispettato e ammirato da tutti.
La Catalogna costituisce il nucleo originale e la parte di territorio più importante ed estesa in cui è parlata la [[lingua catalana]]. L'unica zona della Catalogna linguisticamente non catalana è la [[Val d'Aran]], nei [[Pirenei]], a ridosso della frontiera [[Francia|francese]]. In tale territorio (9.000 abitanti circa) viene infatti parlato l'[[aranese]], un [[dialetto]] dell'[[Lingua occitana|occitano]] riconosciuto ufficialmente (e tutelato) dal governo regionale catalano, la [[Generalitat de Catalunya]]. La regione storica della Catalogna comprende anche la Catalogna settentrionale (in catalano: ''Catalunya Nord'': [[Rossiglione (regione)|Rossiglione]], [[Cerdagna]], [[Conflent]], [[Capcir]] e [[Vallespir]]), passata alla [[Francia]] già nel [[1659]] e oggi coincidente con gran parte del [[Dipartimenti francesi|dipartimento]] dei [[Pirenei Orientali]], che ha come capoluogo [[Perpignano]].
 
==Edizioni in Italia==
Le [[Isole Baleari]], [[Andorra]], la [[Comunità Valenzana]] e la [[Frangia d'Aragona]] (in catalano ''Franja de Ponent'' o ''Franja d'Aragó'') condividono la lingua catalana.<ref>Il nome ''Catalogna'' è talvolta usato da alcuni catalanisti radicali per indicare tutta l'area in cui si parla il catalano. In questo caso la Catalogna vera e propria viene chiamata di solito ''il Principato'' (catalano: "el Principat") o ''la Catalogna in senso stretto'' (catalano: "la Catalunya estricta"). Si tratta comunque di usi marginali.</ref> All'insieme di questi territori di lingua e cultura catalana (la Catalogna attuale, il Rossiglione, il Paese Valenciano, le Baleari, la ''Franja de Ponent'' dell'[[Aragona]] e la città di [[Alghero]] in [[Sardegna]]) ci si riferisce spesso con il termine di [[Paesi catalani]] (in catalano: ''Països Catalans''), di cui il ''Principato di Catalogna'' costituisce per popolazione ed estensione l'entità maggiore.
 
===Prima Storia edizione===
La prima edizione del ''Rugantino'' risale al 15 dicembre [[1962]].
[[File:Cortes Catalanas.jpg|thumb|Miniatura all'incirca del [[XV secolo]] delle ''Corti catalane'']]
{{Vedi anche|Storia della Catalogna}}
Abitata fin dal Paleolitico, la Catalogna fu occupata da colonie Greche, Cartaginesi e poi divenne parte dell'Impero romano.
Caduto l'impero romano, la regione fu occupata dai Visigoti e poi divenne territorio dell'[[al-Andalus]], il nome con il quale gli arabi chiamavano la parte della penisola iberica che avevano conquistato.
 
Il cast della prima edizione era formato da:
La Catalogna fu liberata, dopo pochi anni di occupazione, dalle truppe carolinge e fu durante la dominazione carolingia che si sviluppò, grazie all'autonomia di cui godeva la regione, una cultura catalana, sotto l'egemonia della contea di Barcellona.
Attraverso matrimoni, il principato di Catalogna si unificò alla Corona d'Aragona e poi a quella di Castiglia.<ref name="ReferenceB"/>
Con la vittoria di [[Filippo V di Spagna|Filippo V]], nel 1714, nella guerra di successione Spagnola, la Catalogna e tutta la Corona d'Aragona perse una buona parte di potere a vantaggio di un accentramento verso la corona di Castiglia.
 
*Rugantino: [[Nino Manfredi]] (in seguito sostituito da [[Toni Ucci]]);
Nella storia unificata della Spagna, la Catalogna recupera e riperde varie volte vari gradi di autonomia, fino alla salita al potere di Francisco Franco, nel 1939, che arriva persino a dichiarare illegale l'uso delle lingue regionali, tra cui il catalano.
*Mastro Titta: [[Aldo Fabrizi]];
Dopo la morte di Franco, la Catalogna votò favorevolmente per la nuova Costituzione e divenne una delle Comunità Autonome all'interno della Spagna.
*Rosetta: [[Lea Massari]] (in seguito sostituita da [[Ornella Vanoni]]);
*Eusebia: [[Bice Valori]] (in seguito sostituita da [[Gloria Christian]]);
*Gnecco: [[Fausto Tozzi]];
*Don Niccolò Paritelli: [[Toni Ucci]];
*Donna Marta Paritelli: [[Marisa Belli]];
*Bojetto: [[Carlo Delle Piane]];
*Il cavalier Thorwaldsen: [[Roberto Paoletti]];
*il Serenante: [[Lando Fiorini]];
*il Burinello: [[Luciano Bonanni]];
*Scariotto: [[Goffredo Spinedi]];
*Rubastracci: [[Pino Pennese]];
*Strappalenzuola: [[Toni Ventura]];
*Bellachioma: [[Fernando Martino]];
*Il Brigadiere: [[Willy Colombini]];
*L'Innamorato: [[Marcello Serralonga]];
*Assuntina: [[Augusta Desée]];
*Il Cardinal Severini: [[Antonio Acqua]];
*La vecchia dei gatti: [[Silla Silvani]];
*Don Fulgenzio: [[Giorgio Fabretti]].
 
Direzione d'orchestra: [[Armando Trovajoli]]
La forte spinta identitaria dei catalani, tuttavia, non trovò una risposta né durante la transizione democratica, né nei decenni successivi, tanto che ancora oggi è causa di frizioni con il governo centrale.
 
===Seconda Indipendentismo edizione===
La seconda edizione del ''Rugantino'' risale al 18 dicembre [[1978]].
[[File:2012 Catalan independence protest (75).JPG|thumb|Proteste indipendentiste nel 2012]]
Dalla fine del XIX secolo si è organizzato un movimento politico nazionalista catalano, inizialmente rivendicando una semplice autonomia per la regione per poi passare ad una più radicale posizione indipendentista.<ref>Claret, Jaume; Santirso, Manuel (2014). La construcción del catalanismo. Historia de un afán político. Madrid: Los Libros de la Catarata. ISBN 978-84-8319-898-8.</ref>
 
Cast:
Un tentativo di proclamazione della [[Repubblica Catalana]] indipendente ebbe luogo negli [[anni venti]], ma fu prontamente stroncato dal regime di destra condotto dal dittatore spagnolo [[Miguel Primo de Rivera]]. Alla caduta della monarchia nel [[1931]], anche se vi fu un notevole indebolimento del potere centrale le manifestazioni furono pressoché nulle, si osservò infatti un riavvicinamento al governo nazionale. Durante la [[guerra civile spagnola|guerra civile]], la Catalogna sostenne fino allo sfinimento le forze repubblicane, per paura di un altro regime totalitario. La sconfitta fu pesantissima, con un danno economico e sociale: l'insegnamento del catalano fu infatti vietato dal dittatore [[Francisco Franco]].
 
*Rugantino: [[Enrico Montesano]];
Uscita nel [[1975]] dalla dittatura, la Catalogna attuò una politica di forte collaborazione con il governo per poter cogliere ogni occasione di ripresa dopo il franchismo: per oltre trent'anni non si parlò quasi più di indipendenza. Nei primi [[anni 2000]] risorsero alcuni partiti indipendentisti che crebbero sempre di più, arrivando a conquistare la maggioranza relativa nei seggi regionali nel [[2015]]<ref>{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/27/elezioni-catalogna-exit-poll-vittoria-degli-indipendentisti-hanno-maggioranza-assoluta/2073269/|titolo=Elezioni Catalogna 2015, i risultati: vittoria degli Indipendentisti: hanno la maggioranza dei seggi, ma non dei voti - Il Fatto Quotidiano|pubblicazione=Il Fatto Quotidiano|data=2015-09-27|accesso=2017-10-01}}</ref>. Nel novembre del [[2014]] si è poi tenuta una "consultazione non referendaria" sull'indipendenza della Catalogna. A tale consultazione, patrocinata dal governo comunitario catalano, non è stata riconosciuta alcuna validità dal governo centrale spagnolo, forte della [[Costituzione della Spagna|Costituzione]] del [[1978]] che ribadisce l'unità ed indivisibilità della Spagna. Il risultato della consultazione è stato di netta affermazione dell'opzione indipendentista (con l'80% dei voti a favore<ref>{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/10/referendum-catalogna-l802-detto-si-allindipendenza-affluenza-40/1201975/|titolo=Referendum Catalogna, l'80,2% vuole indipendenza. Indagati gli organizzatori|autore=F. Q.|sito=ilfattoquotidiano.it|data=14 novembre 2014|accesso=25 marzo 2015}}</ref>), ma fortemente viziato da una partecipazione al voto inferiore al 35%.
*Rosetta: [[Alida Chelli]];
*Mastro Titta: [[Aldo Fabrizi]];
*Eusebia: [[Bice Valori]];
*Gnecco: [[Glauco Onorato]];
*Don Niccolò Paritelli: [[Cesare Gelli]];
*Donna Marta Paritelli: [[Olimpia Di Nardo]];
*Bojetto: [[Alvaro Vitali]];
*Il cavalier Thorwaldsen: [[Remo Remotti]];
*Il Serenante: [[Aldo Donati (cantante)|Aldo Donati]];
*il Burinello: [[Luciano Bonanni]];
*Scariotto: [[Marcello Stramacci]];
*Rubastracci: [[Paolo di Bella]];
*Strappalenzuola: [[Giorgio De Bortoli]];
*Gurgumella: [[Pino di Bella]];
*Il Brigadiere: Lorenzo Spadoni;
*L'Innamorato: [[Sergio Japino]];
*Il Cardinal Severini: [[Armando Silverini]];
*La vecchia dei gatti: [[Silla Silvani]];
*Don Fulgenzio: [[Luciano Bonanni]].
 
Direzione d'orchestra: [[Elvio Monti]].
Il 1 ottobre [[2017]] si è tenuto un [[Referendum sull'indipendenza della Catalogna del 2017|referendum per l'indipendenza]]. Il referendum era stato preventivamente dichiarato illegale con sentenza unanime dalla Corte Costituzionale spagnola<ref>{{cita news|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2017/09/20/referendum-catalogna-i-no-di-costituzione-e-corte-suprema_43602433-080c-4404-a3e2-5ee857a089f7.html|titolo=Catalogna, i 'no' di Costituzione e Corte Suprema al referendum per l'indipendenza|data=20 settembre 2017|pubblicazione=[[ANSA]]}}</ref> e come tale non è stato riconosciuto dal governo di Madrid, che ha ordinato l'intervento delle forze di polizia per impedirne lo svolgimento<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.repubblica.it/esteri/2017/10/01/news/ore_di_attesa_e_tensione_a_barcellona_i_poliziotti_lasciano_il_porto_verso_i_seggi-177000380/|titolo=Catalogna, il giorno del voto. La polizia nazionale sgombera i seggi, cariche e violenza|pubblicazione=Repubblica.it|data=2017-10-01|accesso=2017-10-01}}</ref>. Con un'affluenza di circa il 41%, il "sì" ha ottenuto oltre il 90% dei voti. <ref>{{Cita web|url=https://www.agi.it/estero/referendum_catalogna_vota_indipendenza-2203677/news/2017-10-01/|titolo=Nel referendum in Catalogna ha vinto il Sì. Che succede ora?|autore=AGI - Agenzia Giornalistica Italia|sito=Agi|lingua=it|accesso=2017-10-02}}</ref>.
 
===Terza edizione===
== Geografia fisica ==
La terza edizione del ''Rugantino'' risale al 22 dicembre [[1998]].
[[File:NASA Satellite Catalonia.jpg|thumb|right|upright=1.3|250px|Immagine della Catalogna dal satellite]]
La Catalogna ha una superficie di circa 32.000&nbsp;km². Confina a nord con [[Andorra]] (per 65,3&nbsp;km) e la [[Francia]] ([[Dipartimenti francesi|dipartimento]] dei [[Pirenei Orientali]]) (per 315&nbsp;km), a ovest con l'[[Aragona]] (per 359,9&nbsp;km), a sud con il [[Comunità Valenzana|Paese Valenzano]] (per 52.9&nbsp;km), mentre a est si affaccia sul [[Mar Mediterraneo]]. La sua posizione geografica ha favorito, fin dai tempi [[Medioevo|medievali]], una relazione stretta e intensa con gli altri paesi mediterranei e allo stesso tempo con l'Europa continentale.
 
Cast:
All'incirca il 28,7% del suolo della Catalogna è dedicato alle [[agricoltura|coltivazioni]]; il 15,7% sono [[prato (agricoltura)|prati]] e [[pascolo|pascoli]], l'1% è occupato da [[fiume|fiumi]], il 43,4% da [[bosco|boschi]], il 6,7% da aree urbane o urbanizzabili, e il 4,6% da altre attività non specificate nelle statistiche ufficiali.<ref>{{cita web|url= http://www15.gencat.net/pres_catalunya_dades/AppPHP/cat/territori.htm#territori|titolo= Quin tipus de territori tenim?|lingua=ca|data=10 luglio 2012}}</ref>
 
*Rugantino: [[Valerio Mastandrea]];
=== Topografia ===
*Mastro Titta: [[Maurizio Mattioli]];
La Catalogna ha una diversità geografica molto marcata, tenendo conto della superficie relativamente piccola del suo territorio. La geografia è condizionata dal litorale mediterraneo, con 580&nbsp;km di costa, e dai grandi rilievi dei [[Pirenei]] a nord. L'[[orografia]] catalana presenta, a grandi tratti, tre unità morfostrutturali generali:<ref>{{cita web|url= http://www.grec.cat/cgibin/heccl2.pgm?USUARI=&SESSIO=&PGMORI=&NDCHEC=0224004|titolo= El Relleu|data=10 luglio 2012}}, dal sito del ''Grup Enciclopèdia Catalana''</ref>
*Rosetta: [[Sabrina Ferilli]];
* i Pirenei: la formazione montagnosa che connette la [[Penisola Iberica]] con il territorio continentale europeo, situato nel nord della Catalogna;
*Eusebia: [[Simona Marchini]];
* il Sistema Mediterraneo Catalano, o ''Serralades Costaneres Catalanes'' ("Catene Costiere Catalane"): una alternanza di rilievi e di pianure parallele alla costa mediterranea;
*Gnecco: [[Massimiliano Pazzaglia]];
* la Depressione Centrale Catalana: una unità strutturale che configura il settore orientale della Valle dell'[[Ebro]].
*Don Niccolò Paritelli: [[Cesare Gelli]];
[[File:Montserrat des del Bages.jpg|thumb|left|Il [[Montserrat (monte)|Montserrat]]]]
*Bojetto: [[Gianluca Ramazzotti]];
[[File:Catmorfo.png|thumb|upright=1.6|250px|Mappa delle diverse unità morfostrutturali della Catalogna:
*Il Cardinal Severini: [[Armando Silverini]];
{| style="background:none;" width="100%"
*Don Fulgenzio: [[Sergio Zecca]];
| align="top" |{{Legenda|#ff3f3f|Pireneo catalano}}
*Scariotto: [[Roberto Ricciuti]];
{{Legenda|#ffa545|''Prepirineus''}}
*Cantastorie: [[Fabrizio Russotto]];
{{Legenda|#fff915|Depressione Centrale}}
*Brigadiere-Don Leopoldo: [[Enzo Storico]].
{{Legenda|#d8c03d|Piccole interruzioni della Depressione Centrale }}
| align="top" |{{Legenda|#917654|''Serralada Transversal''}}
{{Legenda|#487048|''Serralada Prelitoral'' }}
{{Legenda|#679772|''Serralada Litoral'' }}
{{Legenda|#a0d486|Depressione Litoranea, Prelitoranea e altre pianure costiere }}
|}]]
I '''Pirenei catalani''' rappresentano quasi la metà, in longitudine, di tutti i Pirenei, dal momento che si estendono per più di 200&nbsp;km. Tradizionalmente si differenzia dai Pirenei propriamente detti (o ''Pireneu assiale'') il cosiddetto ''Prepirineu'', una formazione montagnosa parallele alle catene principali con altitudini minori, pendii meno ripidi, e una formazione geologica differente. L'elevazione più alta della Catalogna, che si trova al nord della [[comarca]] del [[Pallars Sobirà]], è il [[Picco d'Estats]] con 3.143 m s.l.m., seguito dal [[Puig Cedrós]] (2.914 m) e dal [[Puigmal]] (2.910 m), entrambi sul confine con la Francia. Nel ''Prepirineu'' si possono segnalare diverse catene come la [[serralada del Cadí]] o quella di [[Pedraforca]].
 
===Quarta edizione===
Il '''Sistema Mediterraneo Catalano''' ha la sua base in due catene più o meno parallele alla costa, con un orientamento da nord-est a sud-ovest. Queste due catene sono denominate ''[[Serralada Litoral]]'' e ''[[Serralada Prelitoral]]''. La ''Serralada Litoral'' è di minore estensione e con altitudini minori rispetto alla ''Serralada Prelitoral'' (più verso l'interno della penisola), che conta elevazioni più rilevanti come il [[Massiccio del Montseny]] o il [[Montserrat (monte)|Montserrat]]. Della ''Serralada Litoral'' fa parte il [[Massiccio del Montgrí]], popolarmente conosciuto come ''El bisbe mort'' ("Il vescovo morto", per via del profilo di un [[vescovo]] giacente che può esservi riconosciuto). In questo sistema montuoso si trova una serie di pianure, le maggiori delle quali formano la Depressione Litoranea e la Depressione Prelitoranea. La Depressione Litoranea si situa a est della ''Serralada Prelitoral'', fino alla costa. La Depressione Prelitoranea, al contrario, si situa all'interno, tra le due catene, e costituisce la base delle terre pianeggianti del ''Vallès'' (diviso nelle comarche del [[Vallès Oriental]] e [[Vallès Occidental|Occidental]]) e del [[Penedès]]. Altre pianure maggiori sono la Depressione della [[Selva (comarca)|Selva]] e la Pianura dell'Empordà, rispettivamente nella comarca della Selva e in quelle dell'[[Alt Empordà|Alt]] e [[Baix Empordà]]. Infine, il Sistema include anche la ''Serralada Transversal'' e il ''Subpirineu'',<ref>{{Cita libro|nome = Jordi|cognome = Sacasas i Lluís|titolo = Geografia de Catalunya|editore = Publicacions de L'Abadia de Montserrat|città = Barcelona||isbn = 978-84-8415-915-5}}</ref> che sono formazioni tardive a nord della ''Serralada Prelitoral'' e a contatto con i Pirenei e il ''Prepirineu'', che originano altitudine moderate e, nel caso della prima delle due, [[vulcano|vulcani]] ormai estinti nell'area della [[Garrotxa]].
La quarta edizione del ''Rugantino'' risale al 15 maggio [[2001]].
 
Cast:
La '''Depressione Centrale Catalana''' è una pianura situata tra i Pirenei e la ''Serralada Prelitoral''. Le comarche del sud della [[provincia di Lleida]] e quelle centrali di Barcellona occupano questo territorio. Le terre della Depressione si situano tra i 200 e i 600 m di altitudine. Il suolo pianeggiante e le acque che discendono dai Pirenei hanno fatto sì che il territorio sia fertile per l'agricoltura; numerosi canali per l'irrigazione vi sono stati costruiti.
 
*Rugantino: [[Michele La Ginestra]];
=== Idrografia ===
*Mastro Titta: [[Maurizio Mattioli]];
[[File:Aerea estany de banyoles.png|thumb|Lago di Banyoles, Pla de l'Estany]]
*Rosetta: [[Sabrina Ferilli]];
Quasi la totalità della Catalogna appartiene al [[bacino imbrifero]] mediterraneo. La rete idrografica catalana è formata da due bacini idrografici importanti, quello dell'[[Ebro]] e il sistema di bacini interni della Catalogna, che si riversano tutti nel Mediterraneo. Esiste inoltre il bacino della [[Garonna]] che sbocca nell'[[Oceano Atlantico]], ma che insiste soltanto su un 1,73% del territorio catalano (nella [[Val d'Aran]]).
*Eusebia: [[Simona Marchini]];
*Gnecco: [[Massimiliano Pazzaglia]];
*Don Niccolò Paritelli: [[Cesare Gelli]];
*Bojetto: [[Gianluca Ramazzotti]];
*Il Cardinal Severini: [[Armando Silverini]];
*Don Fulgenzio: [[Sergio Zecca]];
*Brigadiere-Don Leopoldo: [[Enzo Storico]].
 
===Quinta edizione===
La rete idrografica si può dividere in due settori, un versante occidentale o dell'Ebro e un versante orientale formato da corsi d'acqua minori che sboccano nel Mediterraneo lungo il litorale catalano. Il primo ha una portata di 18.700 hm³/anno, il secondo di 2.020 hm³/anno. La differenza è dovuta alla grande portata dell'Ebro, del quale il [[Segre (fiume)|Segre]] è un importante affluente. Tra i fiumi principali della Catalogna si possono citare:
La quinta edizione è del [[2004]].
* [[Fluvià]]
* [[Ter (fiume)|Ter]]
* [[Llobregat]]
* [[Foix]]
* [[Francolí]]
* [[Gaià]]
* Ebro e i suoi affluenti: [[Noguera]], Segre, [[Valira]].
 
Cast:
[[File:Costa Brava1.jpg|thumb|Tossa de Mar, Costa Brava]]
In Catalogna c'è, inoltre, una relativa abbondanza di acque sotterranee, benché esista anche una certa disuguaglianza tra le diverse comarche, considerando la complessa struttura geologica del territorio.
 
*Rugantino: [[Michele La Ginestra]];
Nei Pirenei catalani ci sono molti piccoli [[lago|laghi]], resti dell'[[glaciazioni|era glaciale]]. Il più importante è quello di [[Banyoles]].
*Mastro Titta: [[Maurizio Mattioli]];
*Rosetta: [[Fiorella Ceccacci Rubino]];
*Eusebia: [[Edy Angelillo]];
*Gnecco: [[Massimiliano Pazzaglia]];
*Principe Paritelli: [[Cesare Gelli]];
*Cardinal Severini: [[Armando Silverini]];
*Brigadiere-Principe Paritelli: [[Enzo Storico]];
*Donna Marta Paritelli: [[Silvia Delfino]].
 
Progetto Audio e Fonico: Maurizio Capitini - Ettore Tosoni
La costa catalana è quasi rettilinea, con una lunghezza superiore ai 500&nbsp;km e con pochi accidenti geografici&nbsp;– i più rilevanti sono il [[cap de Creus]] e il golfo di [[Roses]] al nord, e il [[delta fluviale]] dell'Ebro al sud. La ''Serralada Litoral'' si immerge nel mare in due segmenti, uno tra [[Torroella de Montgrí|L'Estartit]] e il centro abitato di [[Blanes]] (la [[Costa Brava]]), e più al sud nella costa del [[Garraf]] (nei pressi di Barcellona).<ref>{{cita web|url=http://es.encarta.msn.com/encyclopedia_761556976_1____4/Catalunya_Catalu%C3%B1a.html#s4|titolo=Catalunya|data=26 novembre 2008|urlmorto=sì}} da [[Encarta]]</ref>
 
===Sesta Clima edizione===
La sesta edizione è del [[2010]], con la regia di [[Enrico Brignano]]
La Catalogna gode di un [[clima mediterraneo]] temperato, tipico della sua latitudine nell'[[emisfero boreale]]. Ciononostante, vista la sua topografia tanto variegata, c'è una certa diversità di climi e alcuni tratti particolari. Le temperature medie annuali oscillano dagli 0&nbsp;°C sui Pirenei fino ai 17&nbsp;°C sulla costa meridionale. Le temperature massime possono arrivare ai 43&nbsp;°C (nelle [[Garrigues (comarca)|Garrigues]]), le minime ai –30&nbsp;°C (sui Pirenei).
 
Cast:
Quanto alle precipitazioni, la Catalogna può dividersi in due regioni:
* la Catalogna "umida", formata dai Pirenei, dal ''Prepirineu'', dal ''Subpirineu'' e da alcune zone montagnose della ''Serralada Prelitoral'', dove la piovosità è superiore ai 700&nbsp;mm annui;
* la Catalogna "arida": il resto del territorio, dove la piovosità è inferiore ai 700&nbsp;mm annui.
 
*Rugantino: [[Enrico Brignano]];
Le piogge si concentrano in primavera e autunno. Nella zona costiera le estati sono secche e ci sono piogge primaverili. Nei Pirenei, le precipitazioni sono abbondanti in maggio e giugno, ma le estati, in generale, sono piuttosto umide.
*Mastro Titta: [[Maurizio Mattioli]];
*Rosetta: [[Emy Bergamo]];
*Eusebia: [[Paola Tiziana Cruciani]];
*Don Niccolò Paritelli: [[Michele Gammino]];
*Donna Marta Paritelli: [[Gabriella Bove]];
*Cardinal Severini / Cav. Thordvaldsen / Conte Bellarmino: [[Mario Scaletta]];
*Gnecco: [[Stefano Ambrogi]];
*Bojetto: [[Andrea Pirolli]];
*Banditore / Gentiluomo [[Armando Silverini]];
*Serenante: [[Andrea Perrozzi]];
 
Scene e costumi originali di [[Giulio Coltellacci]]
Se si considerano insieme temperature e precipitazioni, la Catalogna può essere divisa in tre grandi ambiti climatici:
* uno di [[clima alpino]] (sui Pirenei),
* uno di [[clima oceanico|clima atlantico]] (nel bacino della Garonna),
* e uno di clima mediterraneo (il resto del territorio), nel quale si possono identificare anche delle zone con clima di alta montagna e altre con clima di bassa montagna o collina.
 
Direttore d'orchestra: [[Federico Capranica]]
=== Protezione della natura ===
[[File:Els Encantats.JPG|miniatura|Parco Nazionale di Aigüestortes i Estany de Sant Maurici]]
Nel [[1990]] il governo catalano ha creato il ''Consell de Protecció de la Natura'', un organismo consultivo in materia di protezione della natura e del paesaggio, con il proposito di conoscere, studiare, proteggere e gestire l'ambiente naturale catalano.
 
=== Settima edizione ===
In Catalogna esistono undici parchi naturali: il Parco Naturale dell'Alto Pireneo, le Paludi dell'Empordà, il [[Parco Naturale del Cadí-Moixeró]], il ''Cap de Creus'', ''Els Ports'' (costa di [[Tortosa]] e [[Beseit]]), il Parco Naturale del Montseny, quello del Montserrat, quello del ''Sant Llorenç del Munt'', la ''Serra de Montsant'' e la Zona Vulcanica della Garrotxa. Vi è un parco dello Stato Spagnolo, il ''[[Parco nazionale di Aigüestortes i Estany de Sant Maurici]]'', una riserva naturale, il Delta del [[Llobregat]], e una riserva marina, le [[Isole Medas|Illes Medes]].
La settima edizione è del 2013, con la regia originale di [[Garinei e Giovannini]], messa in scena da [[Enrico Brignano]] come nel 2010.
* Rugantino: [[Enrico Brignano]];
* Mastro Titta: [[Vincenzo Failla]];
* Rosetta: [[Serena Rossi]];
* Eusebia: [[Paola Tiziana Cruciani]];
* Don Niccolò Paritelli: [[Michele Gammino]];
* Donna Marta Paritelli: Valentina Spalletta;
* Cardinal Severini / Cav. Thordvaldsen / Conte Bellarmino: [[Mario Scaletta]];
* Gnecco: [[Simone Mori]];
* Il Burinello: Michele Marra;
* Bojetto: [[Andrea Pirolli]];
* Banditore / Gentiluomo: [[Armando Silverini]];
* Serenante: [[Andrea Perrozzi]];
* Don Fulgenzio: Alessandro Cavalieri;
* Scariotto: Gianluca Bessi;
* Strappalenzola: Marco Rea;
* Rubastracci: Christian Scionte;
* La Signora dei Gatti: Silvana Bosi;
* Pruvio: Alessio Moneta;
* Il Brigadiere: Lucio Dal Maso;
* L'innamorato: Federico Maria Isaia;
* Vegliante/Venditore di lanternoni: Daniele Graziani;
* Donna Letizia: Chiara Barbagallo;
* Barbiere: Pasquale Bertucci;
* Assassino: Pietro D'Elia.
 
Scene e costumi originali di [[Giulio Coltellacci]]
== Economia ==
{{F|economia|maggio 2012|arg2=Spagna}}
{{Aggiornare|argomento=geografia|commento=ci sono nuovi dati economici|argomento2=economia}}
La Catalogna è considerata uno dei "[[quattro motori dell'Europa]]" insieme a [[Baden-Württemberg]], [[Lombardia]] e [[Alvernia-Rodano-Alpi]]. Il [[PIL pro capite]] a prezzi di mercato della Catalogna nel 2009 era di 26.500 €/abitante, superiore a quello della Spagna (22.800 €/abitante).<ref>[http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=nama_r_e2gdp&lang=en Tabella per gli anni 2000-2009] dal sito di [[Eurostat]]. L'agenzia europea di statistica non ha ancora fornito dati ufficiali per gli anni più recenti.</ref><ref>[http://www.fondazionenordest.net/UpLoads/Media/B8_febbraio_2012(2).pdf fondazione nordest]</ref>
 
Direttore d'orchestra: Maurizio Abeni
== Arte ==
=== Architettura ===
[[File:Sagradafamilia-overview.jpg|thumb|Sagrada Familia, Barcelona]]
Dal punto di visto [[arte|artistico]] la Catalogna seguì uno sviluppo diverso da quello della Spagna, visto che scarsa fu la presenza sia dell'arte [[visigoti|visigota]], limitata pressoché alla struttura di [[Terrassa]] ([[V secolo|V]]-[[VII secolo]]), sia di quella [[arte araba|mozarabica]], ristretta a poche [[Chiesa (architettura)|chiese]] a [[pianta (architettura)|pianta]] [[basilica]]le ben rappresentate da quelle di [[Boada]] e [[Olérdola]] ([[X secolo|X]]-[[XI secolo]]).<ref name="M">''Le muse'', De Agostini, Novara, 1965, Vol. III, pag.154-156</ref>
 
=== Ottava edizione ===
La fioritura di una vera e propria arte catalana si ebbe con il movimento pre-[[Arte romanica|romanico]] e romanico, che comunque presentò somiglianze con quello [[Romanico lombardo|lombardo]] e [[Marche|marchigiano]]. La struttura più significativa fu indubbiamente l'[[abbazia]] di [[Ripoll]] ([[1030]]) caratterizzata dalla presenza di cinque [[navata|navate]] e ben sette [[abside|absidi]]. Cinque furono le forme tipiche delle chiese romaniche catalane: quella a "T", quella basilicale con [[colonne]], quella a [[croce]] inscritta, quella con pilastri cruciformi e infine quella a navata unica.
L'ottava edizione è del 2018, con la regia originale di [[Garinei e Giovannini]], messa in scena, dal 20 dicembre 2018, da [[Massimo Romeo Piparo]].
* Rugantino: [[Enrico Montesano]];
*Rosetta: [[Serena Autieri]];
* Mastro Titta: [[Antonello Fassari]];
* Eusebia: [[Edy Angelillo]];
*Don Niccolò Paritelli: Giulio Farnese;
*Donna Marta Paritelli: Brunella Platania;
*Gnecco: Marco Rea;
*Cav. Thordvaldsen: Roberto Attias;
*Bojetto: Alessandro Lanzillotti;
*Cardinal Severini: Tonino Tosto;
*Don Fulgenzio: Gerry Gherardi;
*La gattara: Monica Guazzini;
*Scariotto: Marco Valerio Montesano;
*Serenante: Matteo Montalto;
*Rubastracci: Sandro Billotta;
*Calascione Matteo Di Napoli;
*Gendarmi: Giuseppe Carvutto, Francesco Miniaci.
*
*
*
*
*Direttore di scena: Alessandro Prisca
*Capo Macchinista: Bruno Di Venanzio
*Macchinisti: Mauro Neglia, Amoni Vacca, Luca Izzo
*Attrezzista: Francesca Di Chiera
*Disegno Luci: Umile Vainieri
*Datore Luci: Alessandro Cavicchiolo
*Elettricisti: Giovanni Salvati, Valerio Vecchioni
*Suono: Alfonso Barbiero
*Microfonista: Claudio Ruggiero
*Capo Sarta: Katia Viva
*Sarte: Isaura Bruni, Chiara Adorno
*Trucco e Acconciature: Silvia Brandoni
*
*
*<br />
 
==Canzoni==
La produzione [[gotica]] fu debitrice dell'influenza [[Francia|francese]], anche se si contraddistinse per la ricerca di accorpazione dello spazio interno e della massima fluidità spaziale, come nel caso di [[Santa Maria del Pino]] a [[Barcellona]] ([[XV secolo]]).
 
*''Tirollallero''
=== Arti figurative ===
*''La Morra''
La posizione geografica della Catalogna ha favorito i contatti con i movimenti artistici [[italiani]] e [[Europa settentrionale|nordeuropei]].
*''La berlina''
*''È bello avè 'na donna dentro casa''
*''Ballata di Rugantino''
*''Ommini, bisommini e cazzabbubboli''
*''Saltarello''
*''Sempre boia è''
*''Ciumachella de Trestevere''
*''[[Roma nun fa' la stupida stasera]]''
*''Tira a campà''
*'''Na botta e via''
*'''Carnevale''
*''È l'omo mio''
*'''Stornelli e finale''
 
Dalla seconda edizione, ''Ommini, bisommini e cazzabbubboli'' fu sostituita da ''Anvedi sì che Paciocca''
Le [[decorazione|decorazioni]] visigote sfociarono parzialmente nelle [[pittura|pitture]] del periodo [[carolingio]], come evidenziato, tra gli altri, nel [[battistero]] di [[Tarragona]] ([[IX secolo]]). Importante fu la scuola decorativa romanica, dal gusto dapprima orientaleggiante e poi influenzata dalle scuole lombarde e francesi, degnamente rappresentata dal ciclo di [[affresco|affreschi]] presenti nella chiesa di [[S.Climent]] de [[Tahull]] ([[1123]]).
 
==La critica==
Nei secoli immediatamente successivi, accanto allo sviluppo delle [[miniature]], si diffuse il gusto pittorico [[Siena|senese]], avvertibile già in [[Ferrer Bassa]] ([[1285]]-[[1348]]) e in [[Lorenzo Zaragoza]] aperto anche alle influenze [[Gotico|gotiche]] nordiche. Con [[Jaume Huguet]] ([[1414]]-[[1492]]) si avviò al tramonto la secolare scuola pittorica catalana, proprio nel momento in cui la [[Castiglia]], l'[[Andalusia]] e la Spagna orientale iniziarono a gettare le basi della grande scuola spagnola della seconda metà del [[XVI secolo|Cinquecento]].<ref name="M" />
*[[Renzo Tian]] sul [[Il Messaggero]] di Roma del 16 dicembre [[1962]], " ... Lo spettacolo è la risultanza di un eccezionale dispiegamento di intelligenza, gusto, velocità e dinamismo scenico... È doveroso iniziare le citazioni da Nino Manfredi senza di lui, senza il suo ritorno al palcoscenico, dopo la lunga assenza, Rugantino non sarebbe quello che è sulla scena: un personaggio inesauribile per comunicativa, estro, forza comica... Altro ritorno quello di Lea Massari e quello trionfale di Aldo Fabrizi..."
 
== Letteratura Note==
<references/>
La [[letteratura]] in [[lingua catalana]] ebbe due periodi di fioritura: il primo coincise con la carriera di [[Ramon Llull]] ([[1235]]-[[1315]]) ai tempi della poesia trobadorica. Llull scrisse trattati [[filosofia|filosofici]], di [[misticismo|mistica]], composizione [[elegia]]che e [[romanzo|romanzi]] allegorici.<ref name="U">''Universo, De Agostini, Novara, Vol. III, pag.188''</ref> Il secondo momento rigoglioso corrispose alle opere del cosiddetto [[Petrarca]] catalano, ossia [[Ausiàs March]] ([[1397]]-[[1459]]), che influenzò notevolmente anche il [[Rinascimento]] castigliano. La decadenza politica catalana unita alla espansione della cultura castigliana provocò quasi tre secoli di aridità letteraria, che solo verso la fine del [[Settecento]] venne interrotta dalla rinascenza catalana. Nell'[[Ottocento]] si annoverarono l'''Ode alla Patria'' scritta nel [[1833]] da [[Bonaventura Carles Aribau]] ([[1798]]-[[1862]]) e le liriche di [[Rubió i Ors]] ([[1818]]-[[1899]]) che diedero l'inizio al [[Romanticismo]] catalano.
 
==Altri progetti==
La letteratura catalana moderna si sviluppò sulla scia del [[Naturalismo (letteratura)|naturalismo]] europeo, contribuendo con [[Joan Maragall]] ([[1860]]-[[1911]]) anche al rinnovamento della lingua catalana. Dopo le tendenze [[Simbolismo|simboliste]], [[Parnassianismo|parnassiane]] l'evoluzione della letteratura autonoma catalana subì una brusca frenata a causa della dittatura franchista che proibì l'uso della stessa lingua catalana. Quindi una seconda rinascenza si ebbe solo verso gli anni Sessanta, quando vennero concesse maggiori libertà espressive ai catalani.<ref name="U" />
{{interprogetto|etichetta=''Rugantino''|q_preposizione=da o su}}
 
{{romanesco}}
A partire dagli anni Ottanta del XX secolo, con il ripristino della democrazia, il catalano cominciò a sperimentare un progressivo consolidamento, rafforzato tra l'altro dal modello scolastico voluto dalla ''Generalitat'' (a tutt'oggi, in tutta l'istruzione pubblica, dalla scuola primaria all'università, la lingua veicolare dell'insegnamento è il catalano, anche se - ovviamente - vi è una presenza massiccia anche della disciplina della Lingua Spagnola come materia di studio). La presenza maggioritaria di una popolazione di madrelingua spagnola a Barcellona, tuttavia, effetto delle ondate di immigrazione, rende di fatto impensabile un uso universale del catalano, soprattutto nel capoluogo.
{{portale|musica|roma|teatro}}
 
[[Categoria:Opere teatrali ambientate a Roma]]
== Società ==
[[Categoria:Dialetto romanesco|Rugantino (commedia musicale)]]
=== Tradizioni e folclore ===
[[Categoria:Opere teatrali di autori italiani]]
[[File:3d10 fm de vilafranca.jpg|thumb|[[Castell]], [[Vilafranca del Penedès]]]][[File:Catalan folk costume.jpg|thumb|left|Costume tipico dell'area catalana con il caratteristico berretto rosso]]
[[Categoria:Opere teatrali in italiano]]
I festival e le tradizioni della Catalogna uniscono la società catalana, e aiutano a darle il suo carattere particolare. Tra gli eventi più impressionanti troviamo i ''correfocs'', nei quali i "[[diavolo|diavoli]]" giocano con il [[fuoco]] e con la gente. Questi diavoli non sono l'incarnazione del male; sono vivaci e festosi, ballano al suono dei [[tamburello basco|tamburelli]] e del tradizionale [[oboe]], mentre preparano i loro [[fuoco d'artificio|fuochi d'artificio]].
[[Categoria:Commedie musicali]]
 
[[Categoria:Spettacoli di Garinei e Giovannini]]
Ma forse le più spettacolari delle feste catalane sono quelle dei ''[[Castell|colles castelleres]]'', gruppi di entusiasti che formano impressionanti torri umane (fino a undici strati). Questa è una vecchia tradizione della regione di Tarragona, che si è ora diffusa in molte parti della Catalogna, ed è diventata un vero spettacolo, o sport, che attrae migliaia di catalani. Tra le altre feste importanti citiamo il carnevale di [[Vilanova i la Geltrú]] e il ''Patum'' di [[Berga (Barcellona)|Berga]].
 
Quindi, c'è la musica molto speciale delle "cobles", le bande di fiati che suonano le ''sardanes''. La [[sardana]] è una danza popolare che si balla in cerchio che ha origine nella regione di [[Empordà]] (nella parte nord, tra Pirenei e Mediterraneo), e viene oggi ballata in molte strade e piazze. Chiunque vi si può unire.
 
Come in altri contesti esiste la tradizione di [[Babbo Natale]], in Catalogna è molto popolare la figura di [[Tió de Nadal]], mentre in un angolo riposto del [[presepe]] trova posto il caratteristico ''[[caganer]]''.
 
L'[[inno nazionale]] della Catalogna è "[[Els Segadors]]" (I mietitori).
 
[[Diada Nacional de Catalunya|Festa nazionale]]<ref>Nel suo statuto di autonomia la Catalogna si definisce una ''nazionalità''</ref> è l'11 settembre, data della sconfitta (nel 1714) e resa di [[Barcellona]] all'esercito franco-castigliano di Filippo V di Spagna.
 
== Politica ==
[[File:Parliament of Catalunya.JPG|upright=1.4|left|thumb|Parlamento della Catalogna, [[Parc de la Ciutadella]]]]
La regione gode di un'[[autonomia (politica)|autonomia]] abbastanza estesa nell'ambito dello Stato Spagnolo: per esempio, ha la sua forza di polizia ([[Mossos d'Esquadra]]), che coesiste con la [[Guardia Civil]] e la [[Policia Nacional]], dirette dal governo centrale. L'autonomia della ''nazionalità'' catalana è stata rafforzata con il nuovo [[Statuto (diritto)|Statuto]] approvato in referendum dai Catalani il 18 giugno [[2006]] e entrato in vigore il 9 agosto [[2006]]. Questo nuovo Statuto viene a sostituire quello anteriore in vigore dal [[1979]].
 
Contrariamente alle comunità autonome di [[Navarra]] e [[Paesi Baschi]], però, la Catalogna manca di un sistema fiscale autonomo: il sostentamento economico dell'amministrazione regionale è regolato completamente dal bilancio del governo spagnolo, al quale afferiscono tutte le imposte raccolte nella Comunità Autonoma e che poi ne destina una parte alla ''Generalitat'' catalana.
 
La divisione amministrativa comprende quattro [[province spagnole|province]]: [[Provincia di Barcellona|Barcellona]], [[Provincia di Girona|Girona]], [[Provincia di Lleida|Lleida]], [[Provincia di Tarragona|Tarragona]].
 
Dopo la morte del dittatore [[Francisco Franco]] e la transizione verso un regime democratico, nel [[1980]] salì al potere il leader nazionalista catalano cattolico [[Jordi Pujol]], che con la sua coalizione politica, [[Convergenza e Unione]] (''Convergència i Unió'' o CiU), mantenne il potere per ben ventitré anni.
 
Nonostante il suo retroterra indipendentista e antifascista, tuttavia, Jordi Pujol tese a diventare sempre più conservatore, tanto che arrivò a dare appoggio parlamentare al governo del [[Partito Popolare (Spagna)|Partito Popolare]] di [[José Maria Aznar]] a [[Madrid]]. Molti Catalani si dimostrarono sempre più insoddisfatti del governo di Pujol, in particolare quelli che si riconoscevano nella [[Sinistra Repubblicana di Catalogna]] (''Esquerra Republicana de Catalunya'', ERC). Allo stesso tempo, anche il [[Partit dels Socialistes de Catalunya|Partito Socialista Catalano]] (''Partit dels Socialistes de Catalunya'', PSC-PSOE), basato nella area industriale attorno a [[Barcellona]], si rafforzò.
 
Una particolarità della situazione politica in Catalogna è il fatto che - tra gli anni Cinquanta e gli anni Novanta del XX secolo - il capoluogo Barcellona, attraendo immigrati dall'[[Andalusia]] prima e dall'[[America Latina]] poi, divenne rapidamente una città con maggioranza di lingua spagnola, soprattutto nelle zone abitate dalla classe operaia. Le regioni rurali, invece, così come gran parte della borghesia e degli intellettuali, sono rimasti solidamente di lingua catalana. Il Partito Socialista Catalano divenne così il partito di coloro che non credevano di ricevere benefici dal predominio di una classe media nazionalista catalana su Barcellona.{{citazione necessaria}} La proposta politica socialista, comunque, ha cominciato ad attraversare un momento di crisi anche in Catalogna negli ultimi anni (2010-2012), e ciò ha coinciso con un certo spostamento dei voto degli spagnoli non catalani in Catalogna (ormai anche molti pensionati) verso la Destra nazionalista spagnola e anticatalana del Partito Popolare.{{citazione necessaria}}
 
[[File:Casa generalitat web.jpg|miniatura|320px|[[Palau de la Generalitat de Catalunya|Palazzo della Generalitat de Catalunya]], Barcellona. Sede del governo e della presidenza della Catalogna]]
Alle elezioni regionali tenutesi il 16 novembre [[2003]], nelle quali Jordi Pujol rinunciò a candidarsi, i partiti coalizzati della Sinistra sconfissero CiU per la prima volta, e [[Pasqual Maragall i Mira]] divenne Presidente della [[Generalitat de Catalunya|Generalitat]]. I Socialisti di Maragall, comunque, persero dei seggi: il grande vincitore fu la ERC, fermo sostenitore di una piena indipendenza catalana, e i Verdi. Mentre il PSC mantenne il posto di Presidente della Generalitat (Maragall), l'ERC nominò il "conseller primer" (primo consigliere), Bargalló.
Il governo di Maragall fu quindi una scomoda alleanza tra PSC ed ERC, poiché l'ERC favoriva politiche più di sinistra e il progresso verso l'indipendenza catalana, in contrapposizione con le idee politiche del PSC, il governo cadde con un anno di anticipo per divergenze tra socialisti e repubblicani sulla forma del nuovo Statuto autonomo.
 
Le elezioni si tennero di nuovo a fine [[2006]] (1º novembre). Questo appuntamento vide un'astensione record: poco più del 56% dei catalani si recò alle urne. I risultati premiarono con una lieve crescita CiU, diventato primo partito (31,5%) con 11 seggi in più del PSC; i socialisti a loro volta non riuscirono a invertire il decennale trend negativo che li vedeva perdere l'11% dei voti dal 1999 - in termini assoluti ben 400.000 suffragi. Nelle ore immediatamente successive al voto era [[Artur Mas]], leader del partito vincitore CiU, la persona che tutti accreditavano come nuovo presidente della Generalitat, ma fu [[José Montilla]], capo del PSC, a ottenere l'incarico. Anche se sconfitti i socialisti infatti riuscirono a costruire una nuova alleanza con le forze di sinistra di ERC (in leggera flessione rispetto al 2003) e ICV-EUiA (un partito al contrario in ottima salute). PSC, ERC e ICV-EUiA insieme infatti raccoglievano 70 seggi, e avevano la maggioranza assoluta al ''Parlament'' per tre voti. CiU reagì annunciando il ritiro di ogni appoggio al governo nazionale socialista di Zapatero, e votando contro la fiducia a Montilla insieme ai popolari e al movimento ''Ciutadans-Partit de la Ciutadania''. Il nuovo governo della Generalitat iniziò la sua attività il 25 novembre sulla base della promessa di Montilla di "dare priorità alle politiche sociali rispetto a quelle identitarie".
 
Nel 2010, tuttavia, CiU è ritornata al governo ed è diventato presidente della ''Generalitat'' il suo coordinatore, Artur Mas. Alle successive elezioni del 2015, quasi tutte le forze politiche favorevoli all'indipendentismo formarono una lista unica, [[Junts pel Sí]] (''Insieme per il Sì''), composta da [[Convergenza Democratica di Catalogna|CDC]], [[Sinistra Repubblicana di Catalogna|ERC]], [[Democratici di Catalogna|Demòcrates de Catalunya]] e Movimento delle Sinistre, a cui si affiancò la lista dei separatisti radicali di [[Candidatura di Unità Popolare|CUP]], con l'obiettivo di avviare il processo di indipendenza nel caso la coalizione avesse ottenuto la maggioranza assoluta sia dei seggi che dei voti nella regione. Mentre le due liste insieme riuscirono a ottenere la maggioranza assoluta dei seggi nel Parlamento catalano (72 su 135), non ottennero quella dei votanti, dato che la somma dei voti delle due liste separatiste si fermò al 47,9%.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/27/elezioni-catalogna-exit-poll-vittoria-degli-indipendentisti-hanno-maggioranza-assoluta/2073269/|titolo=Elezioni Catalogna 2015, i risultati: vittoria degli Indipendentisti: hanno la maggioranza dei seggi, ma non dei voti|pubblicazione=[[Il Fatto Quotidiano]]|data=25 settembre 2015|accesso=4 settembre 2017}}</ref> Il nuovo presidente della ''Generalitat'' divenne [[Carles Puigdemont]], che nel 2017, contrariamente a quanto promesso in sede elettorale, annunciò che si sarebbe comunque tenuto un [[Referendum sull'indipendenza della Catalogna del 2017|"referendum vincolante" sull'indipendenza della Catalogna]], fissato per il 1º ottobre 2017, nonostante la netta opposizione del governo nazionale di Madrid che ritiene tale consultazione illegale in quanto non ammessa dalla Costituzione spagnola.<ref>{{Cita news|url=http://www.huffingtonpost.it/2017/06/09/referendum-per-lindipendenza-il-1-ottobre-la-catalogna-sfida-m_a_22133994/|titolo=Referendum per l'indipendenza il 1 ottobre: la Catalogna sfida Madrid|sito=huffingtonpost.it|data=9 giugno 2017|accesso=4 settembre 2017}}</ref> Il 7 settembre 2017 la Corte Costituzionale spagnola ha sospeso il decreto di convocazione del referendum, a seguito della presentazione del ricorso da parte del governo spagnolo.<ref>{{Cita news|url=http://www.repubblica.it/esteri/2017/09/07/news/catalogna_rajoy_chiede_un_immediato_ricorso_di_incostituzionalita_-174842723/|titolo=Catalogna, Consulta sospende decreto referendum. Ma Barcellona approva già la legge di 'rottura'|sito=repubblica.it|data=7 settembre 2017|accesso=8 settembre 2017}}</ref>
 
=== Partiti ===
Elenco dei partiti che fanno o hanno fatto parte del [[Parlamento della Catalogna]]:
* [[Convergenza e Unione]] - Convergència i Unió (CiU) - coalizione in seguito
** [[Convergenza Democratica di Catalogna]] (Convergència Democràtica de Catalunya, CDC)
** [[Unione Democratica di Catalogna]] (Unió Democràtica de Catalunya, UDC)
** [[Partito Democratico Europeo Catalano]] (Partit Demòcrata Europeu Català, PDeCAT)
* [[Sinistra Repubblicana di Catalogna]] (Esquerra Republicana de Catalunya, ERC)
* [[Partito dei Socialisti di Catalogna]] - (Partit dels Socialistes de Catalunya, PSC-PSOE)
* [[Cittadini - Partito della Cittadinanza]] (Ciutadans - Partido de los ciudadanos, C's)
* [[Partito Popolare (Spagna)|Partito Popolare]] (Partit Popular, PP)
* [[Iniziativa per la Catalogna Verdi]] (Iniciativa per Catalunya Verds) e [[Sinistra Unita e Alternativa]] (Esquerra Unida i Alternativa)
* [[Candidatura di Unità Popolare]] (Candidatura d'Unitat Popular)
* [[Solidarietà Catalana per l'Indipendenza]] (Solidaritat Catalana per la Independència)
* [[Podemos (Spagna)|Podemos]] (Catalunya Sì Que Es Pot)
 
== Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO in Catalogna ==
* [[Chiese romaniche catalane della Vall de Boí]], [[La Vall de Boí]]
* [[Monestir de Poblet]], [[Vimbodí]]
* Insieme archeologico di [[Tarragona]], [[Tarragona]]
* [[Parc Guell|Parc Güell]], [[Barcellona]]
* [[Palau Guell|Palau Güell]], Barcellona
* [[Casa Milà]], Barcellona
* [[Palau de la Música Catalana]], Barcellona
* [[Hospital de Sant Pau]], Barcellona
* [[Parco naturale del Montseny]]
 
== Amministrazione ==
=== Gemellaggi ===
* {{Bandiera|MEX}} {{Bandiera|Nuevo León}} [[Nuevo León]], [[Messico]]<ref>{{Cita web|url=http://www.info7.com.mx/a/noticia/56275 |titolo=Firman acuerdo de colaboración gobierno de NL y Cataluña, España &#124; Info7 &#124; Nuevo León |editore=Info7 |accesso=13 settembre 2013}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://info7.mx/a/noticia/56329 |titolo=Firman NL y Cataluña intercambio estratégico &#124; Info7 &#124; Nuevo León |editore=Info7.mx |accesso=13 settembre 2013}}</ref><ref>{{Cita web|autore=José Lebeña Acebo |url=http://www.publimetro.com.mx/noticias/video-nuevo-leon-y-cataluna-tierras-hermanas/mler!BroAapUDlwndo/ |titolo=VIDEO: Nuevo León y Cataluña, ¿tierras hermanas? – Publimetro |editore=Publimetro.com.mx |accesso=13 settembre 2013}}</ref>
* {{Bandiera|USA}} {{Bandiera|California}} [[California]], [[Stati Uniti]]<ref>{{Cita web|url=http://soir.senate.ca.gov/scr71|titolo=Senate Concurrent Resolution No. 71 {{!}} Senate Office of International Relations|sito=soir.senate.ca.gov|accesso=13 settembre 2016}}</ref>
* {{Bandiera|CAN}} {{Bandiera|Quebec}} [[Canada|Quebec]], [[Canada]]
 
== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* [[Giuseppe Meloni]], ''Medioevo catalano. Studi (1966-1985)'', Sassari, EDES, 2012. ISBN 978-88-6025-224-1.
* D. Conversi, ''[http://easyweb.easynet.co.uk/conversi/book.html The Basques, The Catalans and Spain. Alternative Routes to Nationalist Mobilization]'', Londra, Hurst & Co, 1997 (seconda ediz., 2000).
* E. Juniente, ''Catalogne romane'', 1961.
* J. Ricart, ''Ars Hispaniae-Provincia de Barcelona'', Barcellona, 1954.
 
== Voci correlate ==
* [[Lingua catalana]]
* [[Catalani]]
* [[Indipendentismo catalano]]
* [[Protesta per l'autonomia catalana del 2010]]
* [[Manifestazione per l'indipendenza catalana del 2012]]
* [[Cucina catalana]]
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* [http://www.parlament.cat/porteso/estatut/estatut_italia_100506.pdf Statuto di autonomia della Catalogna], in traduzione italiana.
* [http://wiki.vilaweb.cat/index.php/Llistes_de_casos_de_la_B.D.C_segons_ordenaci%C3%B3_temporal_i_classificaci%C3%B3_tipol%C3%B2gica Banca dati di catalanofobia] {{ca}}
 
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