Livorno e Taburno Falanghina: differenze tra le pagine

(Differenze fra le pagine)
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
 
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: aggiungo template {{...}}
 
Riga 1:
{{F|vini|luglio 2013}}
{{Nota disambigua}}
{{Vino
{{Avvisounicode}}
|tipo=DOC
[[File:Livorno Panorama.jpg|thumb|center|720px|Panorama di Livorno da [[Montenero (Livorno)|Montenero]]]]
|nome=Aglianico del Taburno
{{Divisione amministrativa
|data_decreto=29/10/1986
|Nome=Livorno
|note_decreto='' ''
|Nome ufficiale=
|gazzetta_ufficiale=05/06/1987,<br/> n 129
|Panorama=Photocollage livorno.png
|resa_uva=120 [[quintale|q]]
|Didascalia=
|resa_vino=70,0%
|Bandiera=Livorno-Gonfalone.png
|titolo_uva=10,5%
|Stemma=Livorno-Stemma.png
|titolo_vino=11,0%
|Stato=ITA
|estratto_secco=15,0‰
|Grado amministrativo=3
|vitigno=
|Divisione amm grado 1=Toscana
*[[Falanghina]]: 85.0% - 100.0%
|Divisione amm grado 2=Livorno
|Amministratore locale=[[Alessandro Cosimi]]
|Partito=[[Partito Democratico]]
|Data elezione=08/06/2009
|Data istituzione=
|Latitudine gradi=43
|Latitudine minuti=33
|Latitudine secondi=0
|Latitudine NS=N
|Longitudine gradi=10
|Longitudine minuti=19
|Longitudine secondi=0
|Longitudine EW=E
|Altitudine=3
|Superficie=104.79
|Abitanti=156998
|Note abitanti=[http://demo.istat.it/bilmens2012mag/index.html Dato Istat al 31/12/2012]
|Aggiornamento abitanti= 31-12-2012
|Sottodivisioni=[[Castellaccio]], [[Isola di Gorgona|Gorgona]], [[Limoncino (Livorno)|Limoncino]], [[Quercianella]], [[Valle Benedetta]]
|Divisioni confinanti=[[Collesalvetti]], [[Pisa]] (PI), [[Rosignano Marittimo]]
|Codice postale=57121-57128
|Prefisso=[[0586]]
|Fuso orario=+1
|Codice statistico=049009
|Codice catastale=E625
|Targa=LI
|Zona sismica=3s
|Gradi giorno=1408
|Diffusività=alta
|Nome abitanti=livornesi, labronici
|Patrono=[[santa Giulia|santa Giulia da Corsica]]
|Festivo=[[22 maggio]]
|PIL=
|PIL procapite=
|Mappa=Map of comune of Livorno (province of Livorno, region Tuscany, Italy).svg
|Didascalia mappa=Posizione del comune di Livorno all'interno dell'omonima provincia
|Sito=http://www.comune.livorno.it/
}}
 
Il '''Taburno Falanghina''' è un vino [[Denominazione di Origine Controllata|DOC]] la cui produzione è consentita nella [[provincia di Benevento]].
'''Livorno''' (pronuncia: {{IPA|[liˈvorːno]}}) è un [[Comuni d'Italia|comune italiano]] di 156.998 abitanti<ref name="template divisione amministrativa-abitanti"/>, [[capoluogo]] dell'[[provincia di Livorno|omonima provincia]] in [[Toscana]].
 
== Caratteristiche organolettiche ==
Terza<ref name="Comuni toscani per popolazione">[http://www.tuttitalia.it/toscana/19-comuni/popolazione/ Comuni toscani per popolazione]</ref> [[Città d'Italia#Toscana|città]] della regione per popolazione (dopo [[Firenze]] e [[Prato]]), quinta dell'[[Italia Centrale]] e [[Comuni italiani per popolazione|ventiquattresima]] dell'[[Italia]], ospita da sola quasi la metà degli abitanti della propria provincia; con i comuni limitrofi di [[Pisa]] e [[Collesalvetti]] costituisce inoltre un vertice del cosiddetto "triangolo industriale"<ref>''Livorno 1993. Lineamenti per il Nuovo Piano Regolatore Generale. Indirizzi Programmatici dell'Amministrazione e Proposte dei Progettisti'', supplemento a "CN Comune Notizie", n.4, giugno 1993.</ref>, la cui popolazione complessiva ammonta ad oltre 260.000 abitanti.
*'''colore''': paglierino più o meno intenso.
*'''odore''': tipico, caratteristico.
*'''sapore''': asciutto, intenso, caratteristico.
 
== Cenni storici ==
È situata lungo la costa del [[Mar Ligure]]<ref>{{cita web|url=http://www.mareinitaly.it/marligure.php|titolo=Mari d'Italia|accesso=16-10-2008}}</ref> ed è uno dei più importanti [[Porto di Livorno|porti]] italiani, sia come scalo commerciale che turistico, centro industriale di rilevanza nazionale.
{{...|vini}}
 
== Abbinamenti consigliati ==
Tra tutte le città toscane è solitamente ritenuta la più moderna, sebbene nel suo territorio siano presenti diverse testimonianze storiche, artistiche e architettoniche sopravvissute ai massicci bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]].
{{...|vini}}
La città, notevolmente sviluppatasi dalla seconda metà del [[XVI secolo]] per volontà dei [[Medici]] prima e dei [[Asburgo-Lorena (Toscana)|Lorena]] in seguito, fu importante [[Porto franco (economia)|porto franco]] frequentato da numerosi mercanti stranieri, sede di consolati<ref>Ad esempio, Livorno fu la prima sede consolare degli [[Stati Uniti d'America]] nella penisola italiana. Si veda S. Di Giacomo, ''Dall'Atlantico al Mediterraneo: i rapporti commerciali e diplomatici tra gli Stati Uniti e Livorno, 1831-1860'', 2004, p. 99.</ref> e compagnie di navigazione. Ciò contribuì ad affermare, sin dalla fine del Cinquecento, i caratteri di città multietnica e multiculturale per eccellenza, dei quali, caso pressoché unico in Italia, sopravvivono importanti vestigia, quali [[chiese di Livorno|chiese]] e [[cimiteri di Livorno|cimiteri]] nazionali, [[Palazzi di Livorno|palazzi]], [[ville di Livorno|ville]] e opere di pubblica utilità indissolubilmente legate ai nomi delle importanti comunità straniere che frequentarono il porto franco fino alla seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]]. Questa vocazione internazionale portò ad identificare la città come ''Leghorn'' nel [[Regno Unito]] e negli [[Stati Uniti d'America]], ''Livourne'' in [[Francia]], ''Liorna'' in [[Spagna]] ecc., analogamente alle più importanti capitali di stato dell'epoca.<ref>N. Harris, ''Livorno e l'Italia. Due paesi a confronto'', in ''Editori, tipografi e lumi. La stampa a Livorno dal 1644 al 1830'', Livorno 2012, p. 27.</ref>
 
== Produzione==
Tra il XIX secolo e i primi del anni del [[XX secolo|Novecento]], parallelamente all'avvio del processo di industrializzazione, Livorno fu anche una meta turistica di rilevanza internazionale per la presenza di rinomati [[Lungomare di Livorno#Gli stabilimenti balneari|stabilimenti balneari]] e [[Stabilimento termale Acque della Salute|termali]], che conferirono alla città l'appellativo di ''[[Montecatini Terme|Montecatini]] al mare''.<ref>G. Targioni Tozzetti, A. Borsi (a cura di), ''Liburni Civitas'', rist. anast. 1906, San Giovanni in Persiceto (Bologna), Editrice Nuova Fortezza, 1984, p. 136.</ref>
''Provincia, stagione, volume in [[ettolitro|ettolitri]]''
*Benevento (1994/95) 2024,66
*Benevento (1995/96) 2526,19
*Benevento (1996/97) 4231,08
{{Portale|alcolici}}
 
[[Categoria:Vini DOC della provincia di Benevento]]
La città è celebre per ospitare il [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario di Montenero]], intitolato alla Madonna delle Grazie patrona della Toscana,<ref>{{cita web|autore=Comune di Livorno|url=http://www.comune.livorno.it/portaleturismo/index.php?page=default&id=119&lang=it|titolo=Santuario di Montenero|accesso=09-12-2012}}</ref> nonché per aver dato i natali a personalità di prestigio come [[Amedeo Modigliani]], [[Pietro Mascagni]], [[Giovanni Fattori]], [[Carlo Azeglio Ciampi]] e molti altri.
[[Categoria:Vini DOC e DOCG prodotti con uva Falanghina]]
 
Livorno è sede dell'[[Accademia navale|Accademia Navale]], del quartier generale della [[Brigata paracadutisti "Folgore"]] e del [[Gruppo di intervento speciale]]; inoltre è una delle 15 [[Zona marittima|direzioni marittime]] in cui è suddiviso il litorale italiano.
 
== Geografia fisica ==
=== Territorio ===
{{vedi anche|Colline livornesi|Piana di Pisa}}
[[File:Costa livorno.jpg|thumb|right|La costa tra Livorno e [[Quercianella]]]]
[[File:Gazebo livorno neve.jpg|thumb|right|Il Gazebo della Terrazza Mascagni innevato nel dicembre 2010]]
Il comune di Livorno ha una superficie di 104,79&nbsp;km².<ref>P. Innocenti, ''Il turismo in Provincia di Livorno. Dinamica recente e prospettive'', Livorno 2004, p. 12.</ref>
La città si trova a 3 [[Metri sul livello del mare|metri s.l.m.]] (quota in [[Piazza Grande (Livorno)|piazza del Municipio]]). Non vi sono corsi d'acqua rilevanti, a parte alcuni piccoli torrenti ([[Chioma]], [[Rio Ardenza]], [[Rio Cigna]], [[Rio Maggiore (Livorno)|Rio Maggiore]], [[Ugione|Torrente Ugione]]). Il terreno è generalmente pianeggiante, salvo elevarsi a est e a sud, dove inizia il sistema della [[Colline livornesi]] (quota massima 462 metri [[s.l.m.]] presso il [[Poggio Lecceta]]).<ref>''Ibidem''.</ref> Conseguentemente anche la costa, che da Marina di [[Carrara]] a [[Piombino]] è sempre bassa, si alza quasi a picco sul mare, nella zona detta del ''[[Lungomare di Livorno#Il Romito|Romito]]''.
 
Il territorio comunale di Livorno comprende anche l'[[isola di Gorgona]] e le [[Secche della Meloria]] facenti parte del [[Parco nazionale Arcipelago Toscano|Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano]].
L'isola di Gorgona ha una superficie di 220 [[Ettaro|ettari]] e si trova a 37 chilometri dalla costa labronica.
 
Dal punto di vista [[Geologia|geologico]] il territorio livornese ed i suoi dintorni sono caratterizzati da numerosi materiali come le [[Arenaria (roccia)|arenarie]] ed i [[Gabbro|gabbri]]<ref>M. Pozzana (a cura di), ''Livorno, la costruzione di un'immagine. Paesaggi e giardini'', Cinisello Balsamo 2002, p. 128.</ref>. In particolare, le colline alle spalle della città, presentano terre dalla intensa tonalità rossa; più in basso, la [[Pietra panchina|panchina livornese]] è formata da [[calcarenite]] color ocra. La parte settentrionale del comune invece fa parte della [[Piana di Pisa|pianura alluvionale]] dell'[[Arno]].
 
Il comune è classificato, allo stesso modo della maggior parte dei comuni toscani, con grado di [[Sismologia|sismicità]] 9 (categoria 2), con il territorio comunale che è stato anche l'[[epicentro]] di alcuni [[terremoto|terremoti]]. Il [[5 aprile]] [[1646]] l'evento sismico raggiunse la [[magnitudo (geologia)|magnitudo]] 5.17 della [[Scala Richter]] ed il VII grado della [[Scala Mercalli]]; il [[27 gennaio]] [[1742]] il sisma ebbe una magnitudo di 5.15 della Scala Richter ed il VI-VII grado della Scala Mercalli; l'[[8 gennaio]] [[1771]] il terremoto raggiunse la magnitudo 5.03 della Scala Richter ed il VI-VII grado della Scala Mercalli; il [[3 aprile]] [[1814]] si ebbe la magnitudo di 5.22 della Scala Richter ed il VI-VII grado della Scala Mercalli.<ref>{{cita web|url=http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/consultazione/terremoto.php?visualizzazione=svg|titolo=Stucchi et al. (2007). DBMI04, il database delle osservazioni macrosismiche dei terremoti italiani utilizzate per la compilazione del catalogo parametrico CPTI04. Quaderni di Geofisica, INGV|accesso=18-04-2009}}</ref>
 
* [[Classificazione sismica]]: "zona 3S".<ref>{{cita web|url=http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/classificazione.wp|titolo=Classificazione sismica sul sito della Protezione Civile|accesso=03-01-2013}}</ref>
 
=== Clima ===
{{vedi anche|Clima della Toscana|Stazione meteorologica di Livorno Istituto Nautico}}
Il clima della città è di tipo mediterraneo, con [[estate|estati]] mitigate dalla [[brezza]] marina (massima assoluta di +37&nbsp;°C registrata dal Lamma nel [[luglio]] [[1983]]) ed [[inverno|inverni]] non particolarmente freddi (minima storica di -7&nbsp;°C registrata dal Lamma nel [[gennaio]] [[1985]]). Le [[precipitazioni]] sono concentrate principalmente in [[primavera]] (massimo secondario) ed [[autunno]].<ref>{{cita web|url=http://www.lamma.rete.toscana.it/ita/climanew/capoluoghi/livorno.html|titolo=Dati climatologici del Lamma|accesso=18-04-2009}}</ref>
 
{{ClimaAnnuale
|nome= Livorno
| tempmax01 = 11
| tempmax02 = 12
| tempmax03 = 15
| tempmax04 = 17
| tempmax05 = 21
| tempmax06 = 25
| tempmax07 = 29
| tempmax08 = 28
| tempmax09 = 26
| tempmax10 = 21
| tempmax11 = 16
| tempmax12 = 12
| tempmin01 = 6
| tempmin02 = 6
| tempmin03 = 7
| tempmin04 = 10
| tempmin05 = 14
| tempmin06 = 17
| tempmin07 = 21
| tempmin08 = 20
| tempmin09 = 18
| tempmin10 = 13
| tempmin11 = 8
| tempmin12 = 7
| pioggia01 = 59
| pioggia02 = 64
| pioggia03 = 64
| pioggia04 = 69
| pioggia05 = 59
| pioggia06 = 39
| pioggia07 = 15
| pioggia08 = 29
| pioggia09 = 70
| pioggia10 = 90
| pioggia11 = 95
| pioggia12 = 75
}}
 
* [[Classificazione climatica]]: "zona D", 1408 GG
* [[Diffusività atmosferica]]: "alta", Ibimet CNR 2002
<!-- ==== Precipitazioni nevose ====
A Livorno capita raramente di vedere precipitazioni nevose (a malapena 2-3 inverni per decennio), e anche quando accade, la pioggia e la vicinanza del mare intervengono a sciogliere dopo mezza giornata quei pochi fiocchi, sempre che la temperatura non li abbia già ghiacciati.
Tuttavia, nel [[dicembre]] [[2010]], quando tutta la [[Toscana]] venne sommersa dal maltempo e dalla neve, la città labronica non fece eccezione: il [[17 dicembre]] Livorno e dintorni si tinsero completamente di bianco, creando inoltre numerosi disagi alla circolazione (ferrovie e superstrade bloccate per l'intera giornata). NOTA: dal dopoguerra a oggi si ricordano diverse nevicate anche più consistenti: mi sembra un paragrafo parziale, scritto con toni poco enciclopedici. In attesa che qualche meteorologo ci metta le mani... -->
 
== Storia ==
{{vedi anche|Storia di Livorno}}
=== Dalle origini al XVIII secolo ===
[[File:Livorno, Monumento dei quattro mori a Ferdinando II (1626) - Foto Giovanni Dall'Orto, 13-4-2006 13.jpg|200px|thumb|[[Monumento dei Quattro mori|Statua di Ferdinando I]], ritenuto il fondatore della città]]
 
Le origini di Livorno sono ignote e si perdono nelle leggende e nella mitologia, ma certamente il sito era frequentato sin dall'epoca [[Preistoria|preistorica]], come documentato da numerosi reperti archeologici, quali cuspidi di freccia, lamine usate come coltelli, raschiatoi e punteruoli. Nelle campagne intorno alla città furono rinvenuti anche pregevoli oggetti d'epoca [[Civiltà etrusca|etrusca]] e [[Roma Antica|romana]], che andarono ad arricchire le collezioni dei fondi museali cittadini.<ref>P. Vigo, ''Livorno'', Bergamo 1915, p. 15-24.</ref>
Del resto, già nel [[I secolo a.C.]] [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] nella lettera al fratello Quinto («...''ut aut Labrone aut Pisis conscenderet. Tu, mi frater, simul et ille venerit, primam navigationem''...»)<ref>{{cita web|autore=books.google.it|url=http://books.google.it/books?id=5yoTAAAAQAAJ&pg=PA346&lpg=PA346&dq=III.+Id.+April.,+ut+aut+Labrone+aut+Pisis+conscenderet.+Tu,+mi+frater,+simul+et+ille+venerit,+primam+navigationem&source=bl&ots=XEE941I0Vj&sig=O34XwISgxFv87cSi3kA84B1OlxM&hl=it&sa=X&ei=yaMfUMPQIYfysgbwgoHgCw&ved=0CFsQ6AEwBw#v=onepage&q=III.%20Id.%20April.%2C%20ut%20aut%20Labrone%20aut%20Pisis%20conscenderet.%20Tu%2C%20mi%20frater%2C%20simul%20et%20ille%20venerit%2C%20primam%20navigationem&f=false|titolo=''M. Tullii Ciceronis epistolae ad Atticum: ad Quintum fratrem et quae vulgo ad familiares dicuntur''|accesso=06-08-2012}}</ref> cita il nome di Labrone, a testimonianza che il territorio era abitato stabilmente sin dai tempi antichi, come confermano anche alcuni scavi archeologici nella zona nord dell'attuale città portati avanti nei primi anni del [[XXI secolo|Duemila]].
 
Nel [[1017]] il [[toponimo]] ''Livorna'' è attestato per la prima volta con riferimento ad un pugno di case posizionate sulla costa dell'odierno [[Mar Ligure]], in una cala naturale, a pochi chilometri a sud della foce dell'[[Arno]] e di [[Pisa]].<ref>Alcuni sostengono [[904]] (G. Dal Canto, ''Livorno per amore. Storia di Livorno dalle origini ai giorni nostri'', Città di Castello 1996, p. 31), ma studi più approfonditi attestano il documento al 1017 (G. Ciccone, ''Livorno: il misterno del nome'', in "Il Pentagono", XI, novembre 2009, p. 14).</ref>
Il progressivo interramento del vicino [[Porto Pisano]], il grande sistema portuale della [[Storia di Pisa|Repubblica di Pisa]], coincise con l'affermazione del borgo labronico, che fu dotato, tra il [[XIII secolo|XIII]] ed il [[XIV secolo]] di un sistema di fortificazioni e di un maestoso [[faro]], noto col nome di [[Fanale dei Pisani]].
 
Tramontata la Repubblica, Livorno fu venduta dapprima ai [[Signori e Duchi di Milano|Visconti di Milano]], successivamente, nel [[1407]], ai [[Repubblica di Genova|genovesi]] e infine nel [[1421]] ai [[Storia di Firenze|fiorentini]] in cambio di 100.000 fiorini d'oro.
Nel [[XVI secolo]] i [[De' Medici|Medici]], [[Elenco dei Signori di Toscana|signori di Toscana]], contribuirono in maniera determinante allo sviluppo di Livorno e del suo sistema portuale.
[[Bernardo Buontalenti]] fu pertanto incaricato di progettare una nuova città fortificata intorno al nucleo originario dell'abitato labronico, con un imponente sistema di [[Fossato (architettura)|fossati]] e [[baluardo|bastioni]] (si veda la voce [[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]]).
 
Il popolamento della città buontalentiana fu favorito dall'emanazione da parte dei granduchi di Toscana, tra il [[1591]] ed il [[1593]], delle cosiddette "[[Leggi Livornine]]", che richiamarono a Livorno mercanti di ''qualsivoglia natione'', garantendo agli abitanti [[Libertà religiosa|libertà di culto]] e di professione religiosa (seppur con forti limitazioni per i protestanti), nonché l'annullamento di condanne penali (con l'eccezione delle condanne per assassinio e "falsa moneta"). Queste leggi erano dirette soprattutto agli [[Ebreo|ebrei]] scacciati in quel periodo dalla penisola iberica. Arrivarono in molti, negli anni seguenti, soprattutto commercianti, e costituirono una florida ed operosa [[Comunità ebraica di Livorno|comunità ebraica]] di lingua spagnola e portoghese, che sarebbe poi durata per secoli. Gli ebrei vivevano liberi a Livorno, non rinchiusi in un [[ghetto]], come invece avveniva nelle altre città d'Italia fino all'epoca dell'[[Risorgimento|Unità d'Italia]]. Nel tempo la comunità ebraica divenne tra le più importanti d'Italia, come testimoniato dai nomi illustri di molti suoi membri, tra i quali spiccano il pittore [[Amedeo Modigliani]], il filantropo [[Moses Montefiore]] e il rabbino [[Elia Benamozegh]].
Il porto e la città furono anche soggiorno di numerose altre comunità straniere, organizzate in "Nazioni", i cui membri, a differenza degli ebrei, non erano ritenuti sudditi toscani (inglesi, olandesi, francesi, corsi, ragusei, greci, armeni, spagnoli, portoghesi, sardi, svedesi, danesi, austriaci, prussiani ecc.) ed erano rappresentati da propri consoli, disponendo di propri luoghi di culto e di sepoltura.
Dal punto di vista economico, l'istituzione del [[porto franco (economia)|porto franco]] favorì il proliferare di attività commerciali strettamente legate alle intense attività portuali.<ref>V. Marchi, ''Un porto europeo ed intercontinentale in Toscana'', San Giovanni in Persiceto 1984, pp. 77-82.</ref>
 
=== Dal XVIII secolo ai giorni nostri ===
[[File:Livorno Piazza Grande.JPG|thumb|250px|left|[[Piazza Grande (Livorno)|Piazza Grande]] all'inizio del XX secolo]]
[[File:Livorno, Fosso Reale e palazzi ottocenteschi.JPG|thumb|250px|left|Palazzi ottocenteschi situati lungo il [[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]]]]
 
Nel [[XVIII secolo]], la fine della dinastia medicea e l'avvento dei [[Lorena (dinastia)|Lorena]] non ostacolarono l'espansione cittadina, con la formazione di grandi sobborghi suburbani a ridosso delle fortificazioni buontalentiane. Anche dal punto di vista culturale il Settecento portò ad un proliferare delle arti in genere ed in particolare dell'editoria; qui vennero pubblicati ''[[Dei delitti e delle pene]]'' di [[Cesare Beccaria]] (nel [[1764]], in forma anonima) e, nel [[1770]], la terza edizione dell'''[[Encyclopédie]] ou Dictionnaire raisonnè des Sciences, des Arts et des Métiers'' di [[Denis Diderot|Diderot]] e [[Jean Baptiste Le Rond d'Alembert|D'Alembert]], nella stamperia [[Marco Coltellini|Coltellini]] ricavata nel vecchio [[Bagno dei forzati]].<ref>La terza edizione [[XVIII secolo|settecentesca]] dell<nowiki>'</nowiki>''Encyclopédie'' seguiva quella di [[Parigi]] ([[1751]]-[[1772]]) e [[Lucca]] ([[1758]]-[[1776]]). Si veda G. Benucci, ''La terza edizione settecentesca dell'Encyclopédie di Diderot e d'Alambert'', in ''Comune Notizie'', 12-13, ottobre 1994 - marzo 1995, pp. 31-46.</ref>
 
Tra la fine del Settecento e l'inizio dell'[[XIX secolo|Ottocento]] la città subì l'assedio delle truppe francesi, capeggiate da [[Napoleone Bonaparte]], degli Spagnoli e degli Inglesi.
La [[Restaurazione]] e il ritorno al potere dei Lorena con [[Ferdinando III di Toscana|Ferdinando III]] e poi [[Leopoldo II di Toscana|Leopoldo II]], permise la realizzazione di grandi opere pubbliche, come il completamento dell'[[Acquedotto Leopoldino|Acquedotto di Colognole]], mentre le fortificazioni medicee furono in gran parte smantellate per far posto ad eleganti palazzi della borghesia livornese.
 
All'epoca, l'importanza cosmopolita del suo porto si rilevava anche dalle numerose rappresentanze diplomatiche e consolari in città, qualificate da importanti personaggi non estranei alla storia livornese (Grabau per Amburgo, Hannover e Lubecca, Binda per gli Stati Uniti, Inghirami Fei per l'Austria, Rodocanacchi per Russia e Cile, Mac Bean per la Gran Bretagna, Tossizza per la Grecia, Appelius per la Prussia e il Mecklenburgo, Heukensfeldt-Slaghek per i Paesi Bassi, Stub per la Svezia e Norvegia, Pachò per l'Uruguay).
 
I [[Invasione austriaca della Toscana|moti rivoluzionari del 1849]] precedettero di pochi anni la definitiva annessione del [[Granducato di Toscana]] al [[Regno d'Italia]].
Con l'unità d'Italia, nel [[1868]] furono abolite le franchigie doganali di Livorno, che porteranno ad un drastico calo delle attività commerciali e dei traffici marittimi, ma la successiva fondazione del [[Cantiere navale fratelli Orlando|Cantiere navale Orlando]] farà cambiar volto alla città trasformandola rapidamente in un importante centro industriale.<ref>V. Marchi, U. Canessa, ''Duecento anni della Camera di Commercio nella storia di Livorno'', Livorno 2001, volume 2, p. 725.</ref>
Sul finire del medesimo secolo, il prestigio della città, ormai prossima ai 100.000 abitanti, fu sancito dall'istituzione della celebre [[Accademia Navale di Livorno|Accademia Navale]], che andò ad occupare l'area del Lazzaretto di San Jacopo, estendendosi in seguito anche sull'adiacente Lazzaretto di San Leopoldo.
 
Livorno per il suo spirito imprenditoriale moderno che andò sempre più sviluppando nel corso del XIX secolo è stata spesso all'avanguardia rispetto alle altre città italiane nella realizzazione di nuove tecnologie. Si ricorda, al riguardo, che proprio a Livorno fu inaugurata nel [[1844]] una delle prime ferrovie italiane (la [[Ferrovia Leopolda|linea Leopolda]] che collegava la città a [[Pisa]] e [[Firenze]] in poco più di tre ore), nel [[1847]] venne installata con Pisa la prima linea [[Telegrafo|telegrafica]], nel [[1881]] vi arrivò la linea [[Telefono|telefonica]], nel 1888 fu aperta, in [[Stradario di Livorno|via Paolo Emilio Demi]], la centrale elettrica (la quarta in Italia, poi di fatto sostituita dalla [[Centrale termoelettrica Marzocco]], aperta nel [[1907]]), nel [[1889]] i primi lampioni pubblici elettrici, nell'estate del [[1897]] si proiettò uno dei primi spettacoli cinematografici italiani all'"Eden" (attuale [[Terrazza Mascagni]]), nel [[1899]] entrò in funzione presso gli [[Bagno dei forzati|Spedali di Sant'Antonio]] il primo apparecchio a [[raggi X]], nel [[1903]] l'illuminazione pubblica ad incandescenza elettrica ed infine dal [[1906]] la pavimentazione bituminosa per le strade.<ref>L. Bartolotti, ''Livorno dal 1748 al 1958'', Firenze 1977, p. 302.</ref>
 
Gli inizi del [[XX secolo]] portarono ad un fiorire di numerosi progetti architettonici ed urbanistici: dagli eleganti stabilimenti termali e balneari, che avevano fatto di Livorno una delle mete turistiche più ambite sin dalla prima metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], alla nuova stazione ferroviaria della linea Livorno - [[Cecina (Italia)|Cecina]] sino ai piani di risanamento del centro.
Poco prima dell'avvento del [[Fascismo]], Livorno fu teatro della [[I Congresso del Partito Comunista d'Italia|fondazione del Partito Comunista Italiano]] (1921), a seguito della scissione della corrente di [[estrema sinistra]] dal [[Partito Socialista Italiano|PSI]] al suo [[XVII Congresso del Partito Socialista Italiano|XVII Congresso]].
 
[[File:Terrazza dall' hotel palazzo.JPG|thumb|250px|right|La [[Terrazza Mascagni]] vista dall'[[Hotel Palazzo]]]]
 
L'affermazione del [[fascismo]] e l'ascesa politica di [[Costanzo Ciano]] portarono alla realizzazione di grandi opere pubbliche ed industriali (nuovo [[Spedali Riuniti|ospedale]], impianti Stanic, [[Terrazza Mascagni|Terrazza]] del lungomare, ecc.), all'ampliamento dei [[Provincia di Livorno|confini provinciali]] e, al contempo, all'ideazione di massicci piani di sventramento per la città, che mutarono parte dell'antico assetto urbanistico.<ref>Si vedano ad esempio le critiche espresse da Lando Bortolotti, ''Livorno dal 1748 al 1958'', che definisce "cimiteriale" il quartiere costruito alle spalle del [[Duomo di Livorno|Duomo]]. Non sono immuni da critiche neanche le nuove realizzazioni per i quartieri operai, "scadenti per progetto urbanistico, progetto edilizio, materiali ed esecuzione" (''Ibidem'', p. 353).</ref>
 
Lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] e i successivi [[Bombardamenti su Livorno (1940-1945)|bombardamenti alleati]] causarono la distruzione di gran parte della città storica e la morte di numerosi civili: ingenti danni si registrarono anche nelle aree industriali e portuali, che furono tra i principali obiettivi delle incursioni aeree.
La città subì circa novanta incursioni aeree con conseguenti bombardamenti, tra questi quelli più gravi per danni provocati alla popolazione, edifici ed impianti industriali furono: [[28 maggio]] [[1943]] (distruzioni del [[Porto di Livorno|porto industriale]] e Stazione Marittima, area Stanic, quartiere [[Venezia Nuova|Venezia]], aree limitrofe al [[Piazza della Repubblica (Livorno)|Voltone]], fortezze), [[28 giugno]] 1943 (stessi obiettivi e [[Stazione di Livorno Centrale|Stazione]], [[Lungomare di Livorno|lungomare]] ed [[Accademia Navale]]), [[25 luglio]] 1943 (Voltone, quartiere industriale di Torretta), [[14 aprile]] [[1944]] (Stazione e quartiere circostante, linea ferroviaria), [[19 maggio]] 1944 (completa distruzione del centro storico), [[7 giugno]] 1944 (completa distruzione dell'area industriale). La città fu liberata dall'occupazione tedesca dagli americani che vi entrarono tra il [[18 luglio|18]] e il [[19 luglio]] [[1944]].
La ricostruzione postbellica durò molti anni: lo sminamento di alcune zone del centro cittadino terminò solo negli [[anni 1950|anni cinquanta]], mentre la [[XVI secolo|cinquecentesca]] [[Fortezza Nuova]] ospitò baracche di sfollati fino agli [[anni 1960|anni sessanta]].
 
Livorno acquistò il volto di una città moderna e fortemente industrializzata, ma la crisi avviata dal disimpegno della partecipazione pubblica nei grandi centri industriali ha portato negli ultimi anni ad uno spostamento del baricentro economico dall'industria pesante alle piccole e medie imprese e al terziario.
 
=== Simboli ===
:''"Di rosso, alla fortezza torricellata di due, al naturale, la torre di destra [araldica] cimata da una banderuola d'argento svolazzante a sinistra con la legenda FIDES in nero, astata dello stesso; la fortezza movente da un mare d'azzurro ombrato d'argento."''
 
Lo stemma del Comune di Livorno si rifà ad uno più antico mostrante una torre in mezzo al mare e sormontato dalla lettera capitale latina "L". Nel [[1605]] il [[Elenco dei Signori di Toscana|Gran Duca di Toscana]] [[Ferdinando I de' Medici]] concesse lo stemma attuale (riconosciuto poi dal [[Elenco di monarchi italiani|Re d'Italia]] con decreto del [[19 settembre]] [[1929]]); mentre il [[19 marzo]] [[1606]] la elevò al rango di [[città]].
 
La "[[Marina militare romana#Liburna|liburna]]" dei Romani, dalla quale potrebbe derivare il nome della città, era un'imbarcazione ([[brigantino]] o [[feluca (imbarcazione)|feluca]]): alcuni asseriscono che il primitivo stemma della città mostrava detta imbarcazione in luogo della fortezza.
La parola "FIDES" pare una concessione della [[Repubblica Fiorentina]] a ricordo della fedeltà di Livorno contro l'armata che l'assediò nel [[1496]] guidata dall'[[Massimiliano I del Sacro Romano Impero|imperatore Massimiliano]] con [[Venezia]] e [[Genova]] alleate.
 
=== Onorificenze ===
La città di Livorno è la XIXª tra le XXVII [[città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale"]] per le azioni altamente patriottiche compiute dalla città nel periodo del [[Risorgimento]]. Periodo, definito dalla [[Casa Savoia]], compreso tra i [[Risorgimento|moti insurrezionali]] del [[1848]] e la fine della [[prima guerra mondiale]] nel [[1918]].
 
[[File:Moby Prince disaster victims plaque 01.JPG|thumb|200px|Lapide che commera le vittime del [[disastro del Moby Prince]]]]
 
{{Onorificenze
|immagine= Benemerito del Risorgimento BAR.svg
|nome_onorificenza= Medaglia alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale
|collegamento_onorificenza= Città decorate con medaglia d'oro come "benemerite del Risorgimento nazionale"
|motivazione = In ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza nella difesa fatta nelle giornate del 10 ed 11 maggio 1849. La coraggiosa [[Assedio di Livorno|difesa di Livorno]] dall'assalto austriaco del maggio 1849 costituisce l'ultimo episodio di una vicenda rivoluzionaria pressoché ininterrotta che ha caratterizzato l'intero biennio 1848-1849 e che ha fatto di Livorno il centro più importante del movimento democratico e repubblicano. Dopo la sconfitta piemontese di Novara, il 23 marzo 1849, gli Austriaci si spingevano verso sud ed entrarono il 1º maggio a Pisa, dove si prepararono all'assalto della città labronica. Dopo quarantotto ore di combattimenti furiosi, Livorno veniva espugnata.
|luogo = [[11 marzo]] [[1906]]
}}
 
=== Ricorrenze ===
* [[10 aprile]]: anniversario della [[Disastro del Moby Prince|tragedia del Moby Prince]], in cui perirono 140 persone
* [[10 maggio|10]]-[[11 maggio]]: anniversario della resistenza popolare agli occupanti austriaci ([[Assedio di Livorno]])
* [[22 maggio]]: festa patronale di [[Santa Giulia]]
* [[28 maggio]]: anniversario del primo grande bombardamento aereo sulla città - giornata cittadina per la pace
* [[19 luglio]]: anniversario della liberazione della città dall'occupazione nazista
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Cisternone Livorno.jpg|thumb|250px|left|Il [[Cisternone (Livorno)|Cisternone]]]]
 
Dopo le distruzioni subite nel corso della [[seconda guerra mondiale]] e le successive mutilazioni inflitte alla città con la ricostruzione, Livorno ha perso gran parte del suo retaggio storico, anche se resistono vestigia delle sue varie fasi, soprattutto del periodo [[Barocco|tardobarocco]] e [[Neoclassicismo|neoclassico]].
 
Il complesso nel quale è sostanzialmente racchiusa la storia della città è la cinquecentesca [[Fortezza Vecchia]], al cui interno sono ancora individuabili insediamenti risalenti al passaggio dall'[[Età del bronzo]] all'[[Età del ferro]], reperti di epoca [[Civiltà etrusca|etrusca]] e [[Storia romana|romana]],<ref>L. Cauli, G. Messeri, M. Taddei (a cura di), ''Archeologia e Territorio Livornese. Atti II Seminario'', Livorno 2003, p. 42.</ref> nonché consistenti testimonianze del periodo medievale, come il torrione cilindrico e i resti delle [[Mura_di_Livorno#Le_mura_pisane|fortificazioni pisane]]. Nell'area portuale non mancano poi vestigia dell'antico [[Porto Pisano]], un tempo caratterizzato da numerosi torri, come il [[Fanale dei Pisani|Fanale]] e quella, ormai ridotta ad un rudere, della [[Torre Maltarchiata|Maltarchiata]].
In ogni caso, impianti medievali si riscontrano anche nella [[Cappella di Santo Stefano|cappella di Santo Stefano ai Lupi]], nella [[Chiesa di San Martino (Livorno)|chiesa di San Martino]] di [[Salviano]] e nella [[Pieve di Sant'Andrea di Limone|Pieve di Limone]].
 
Il [[XV secolo|Quattrocento]], che segnò l'inizio del dominio fiorentino, coincise con la costruzione della [[Torre del Marzocco]], nella cui architettura è possibile cogliere un riferimento alla [[Torre dei Venti]] di [[Atene]]. Tuttavia, fu solo sul finire del [[XVI secolo]] che il modesto insediamento livornese fu trasformato, per volere dei [[Medici]], in una dinamica città portuale, caratterizzata da un impianto urbanistico regolare, chiuso entro un pentagono fortificato.
Ai primi interventi [[Architettura rinascimentale|tardorinascimentali]], come il [[Palazzo Mediceo]], si affiancarono edifici improntati alla ricerca di un'estrema funzionalità. La fitta maglia viaria si apriva in corrispondeza della centralissima [[piazza Grande (Livorno)|piazza Grande]], la quale ispirò l'architetto [[Inigo Jones]] nella concezione del [[Covent Garden]] di [[Londra]]. A margine della piazza, contornato dai portici speculari del [[Alessandro Pieroni|Pieroni]], fu costruito il [[Duomo di Livorno|duomo]], a navata unica, con soffitto ligneo ornato con tele del [[Domenico Cresti|Possagnano]] e [[Jacopo Chimenti]].
 
La città medicea, disegnata da [[Bernardo Buontalenti]], era caratterizzata da imponenti [[Mura_di_Livorno#Il_potenziamento_delle_fortificazioni_e_le_mura_medicee|fortificazioni]] deliminate da un [[fosso Reale (Livorno)|fosso circondario]]; a nord della città, partendo dalla preesistente Fortezza Vecchia, le mura si estendevano fino alla possente [[Fortezza Nuova]], che costituisce ancora oggi uno dei complessi architettonici di maggior interesse di Livorno.
All'esterno della cortina muraria, dinnanzi al [[Porto di Livorno|porto mediceo]], all'inizio del [[XVII secolo|Seicento]] fu innalzato il ''[[Monumento dei Quattro mori]]'', una notevole opera di [[Giovanni Bandini]] e [[Pietro Tacca]] destinata a omaggiare il granduca [[Ferdinando I de' Medici]].
 
[[File:Chiesa San Ferdinando, Livorno, Gli schiavi liberati.jpg|thumb|200px|''Gli schiavi liberati'', di [[Giovanni Baratta|G. Baratta]], nella [[Chiesa di San Ferdinando (Livorno)|chiesa di San Ferdinando]]]]
 
Al contempo la promulgazione delle [[Leggi Livornine]] favorì il sorgere di numerosi [[chiese di Livorno|luoghi di culto]] e [[cimiteri di Livorno|cimiteri nazionali]]. Durante il periodo mediceo si ricordano, ad esempio, la [[Sinagoga di Livorno|Sinagoga]], tra le maggiori d'Europa, la [[chiesa della Santissima Annunziata (Livorno)|chiesa dei Greci Uniti]], caratterizzata da una notevole [[iconostasi]], la [[chiesa della Madonna (Livorno)|chiesa della Madonna]], con gli altari di quattro gruppi nazionali, nonché quella [[chiesa armena di San Gregorio Illuminatore|armena]], con cupola rivestita in lamine di piombo. Tra i cimiteri merita di essere ricordato il [[Antico Cimitero degli Inglesi|Cimitero degli Inglesi]] di via Verdi, che risulta il più antico cimitero acattolico-protestante d'Italia.
 
In architettura, i semplici modelli architettonici del XVI secolo sopravvissero per tutto il [[XVII secolo|Seicento]]. Solo nel [[XVIII secolo|Settecento]] si affermarono i gusti [[Architettura barocca|tardobarocchi]], riscontrabili nel [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario di Montenero]] e nel quartiere della [[Venezia Nuova]], dove sorsero la chiesa a pianta longitudinale di [[Chiesa di San Ferdinando (Livorno)|San Ferdinando]] (che ospita sculture di [[Giovanni Baratta]]) e quella [[Pianta centrale|centralizzata]] di [[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|Santa Caterina]] (dove in seguito fu collocata una [[Incoronazione della Vergine (Giorgio Vasari)|pala]] del [[Giorgio Vasari|Vasari]]); tra gli edifici residenziali sono da segnalare il [[Palazzo Huigens]] e il vicino [[Palazzo delle Colonne di marmo]], entrambi posti lungo la direttrice della [[via Borra]]. Particolarmente attivo all'inizio del secolo fu l'architetto e scultore [[Giovan Battista Foggini]], artefice non solo di interventi in diverse fabbriche civili, religiose e militari, ma anche autore dello scenografico monumento funebre a ''[[Marco Alessandro del Borro]]'' all'interno del duomo.
 
La politica illuminata dei granduchi di Toscana e il clima di reciproca tolleranza tra le varie comunità nazionali presenti all'interno del porto franco, gettarono le basi per la costruzione della prima chiesa acattolica di tutta la Toscana (la [[chiesa greco-ortodossa della Santissima Trinità]], distrutta),<ref>G. Panessa, ''La Livorno delle Nazioni. I luoghi di preghiera'', Livorno 2006, p. 57.</ref> nonché per l'apertura di importanti librerie, tipografie e prestigiosi [[Teatri storici di Livorno|teatri]]; qui ad esempio fu pubblicata la terza edizione dell'[[Encyclopédie]], mentre numerosi letterati, come [[Tobias Smollett]] o [[Carlo Goldoni]], soggiornarono nelle [[Ville di Livorno|ville]] sorte nelle amene località intorno a Livorno.
 
[[File:Piazza della repubblica 2.JPG|thumb|250px|left|[[Piazza della Repubblica (Livorno)|Piazza della Repubblica]]]]
 
L'[[XIX secolo|Ottocento]] vide l'affermazione del [[Architettura neoclassica|neoclassicismo]]: uno dei primi esempi, in architettura, fu il [[Teatro San Marco]] ([[1806]], con pitture di [[Luigi Ademollo]]), al quale fece seguito una serie di spazi teatrali e arene per spettacoli diurni; tra questi spicca il [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Teatro Goldoni]], dove architettura ed ingegneria si fusero per dar vita ad una caratteristica e funzionale copertura vetrata della sala.
Nella prima metà del medesimo secolo architetti quali [[Alessandro Gherardesca]], [[Luigi de Cambray Digny]], [[Pasquale Poccianti]], [[Gaetano Gherardi]], [[Giuseppe Cappellini]], [[Angiolo della Valle]] e [[Luigi Bettarini]] contribuirono all'edificazione di acquedotti, chiese, palazzi, piazze di stampo neoclassico o [[architettura neorinascimentale|neorinascimentale]], che, nel contesto della cosiddetta ''Livorno polytéchnique'',<ref>A. d'Aniello, ''Livorno, la Val di Cornia e l'Arcipelago'', collana ''I Luoghi della Fede'', Calenzano 2000, p. 52.</ref> mutarono completamente l'aspetto dell'antica città buontalentiana e dei suoi sobborghi. Tra le opere innalzate si ricordano, ad esempio, l'imponente [[Chiesa di Santa Maria del Soccorso (Livorno)|chiesa del Soccorso]], i [[Bagnetti della Puzzolente]], la [[Pia Casa di Lavoro]], il nucleo originario della [[Stazione di Livorno San Marco]], la sistemazione dell'odierna [[Piazza Cavour (Livorno)|piazza Cavour]], il [[Palazzo de Larderel]] e la nuova [[Mura Leopoldine|cinta daziaria]], di [[Alessandro Manetti]] e [[Carlo Reishammer]], che delimitava l'area soggetta a porto franco.
In ogni caso, l'edificio che meglio rappresenta l'Ottocento livornese è il [[Cisternone (Livorno)|Cisternone]], che Pasquale Poccianti completò tra il [[1829]] ed il [[1842]] con chiari riferimenti all'architettura termale romana, al [[Pantheon (Roma)|Pantheon]] e all'architettura rivoluzionaria di [[Étienne-Louis Boullée]] e [[Claude-Nicolas Ledoux]]. Tra le piazze l'intervento di maggior rilievo è la copertura del Fosso Reale con la creazione della piazza dei Granduchi (oggi [[Piazza della Repubblica (Livorno)|piazza della Repubblica]]), dove furono erette le statue dei granduchi lorenesi; tra esse pregevole era il monumento a ''[[Leopoldo II di Toscana|Leopoldo II]]'', di [[Paolo Emilio Demi]], che tuttavia fu danneggiato nel [[1849]] e sostituito con una seconda statua eseguita da [[Emilio Santarelli]] alcuni anni più tardi.
 
[[File:Livorno salone Mercato delle Vettovaglie.jpg|thumb|200px|Interno del [[Mercato delle vettovaglie]]]]
 
Con l'unità d'Italia alcune delle principali piazze della città furono quindi adornate con grandi statue raffiguranti i principali artefici del [[Risorgimento]]: [[Vincenzo Cerri]] realizzò il [[Piazza Cavour (Livorno)|monumento a ''Cavour'']], mentre il più noto [[Augusto Rivalta]] fu incaricato di eseguire la [[Piazza Garibaldi (Livorno)|statua marmorea di ''Garibaldi'']] e il monumento equestre a ''Vittorio Emanuele II'' in [[piazza Grande (Livorno)|piazza Grande]].
Tra le prime architetture di rilievo dopo l'unificazione, occorre ricordare il [[architettura neogotica|neogotico]] [[Tempio della Congregazione Olandese Alemanna]], di fronte al quale, alcuni anni dopo, sorse il grande [[Mercato delle vettovaglie]].
Al [[Lungomare di Livorno#Gli stabilimenti balneari|turismo balnerare]] ottocentesco è invece legata la costruzione dell'[[Hotel Palazzo]] e la costruzione di una serie di infrastrutture per la villeggiatura in cui ancor oggi si avvertono gli echi di una lontana [[Belle époque]].
 
Il [[XX secolo]], aperto con le opere vagamente [[Art Nouveau|Liberty]] di [[Angiolo Badaloni]] (come lo [[Stabilimento termale Acque della Salute]], vicino al quale nel [[1910]] fu inaugurata l'elegante [[Stazione di Livorno Centrale|Stazione Centrale]], pure con influenze floreali) e altri progettisti minori (autori di numerosi villini nei dintorni della città), si indirizzò, negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale, sulla costruzione di strutture eclettiche (ad esempio il [[Via Cairoli|Palazzo della Galleria]] e, per certi versi, anche il nuovo complesso degli [[Spedali Riuniti]]) e di stampo più razionalista (come il [[Palazzo del Governo (Livorno)|Palazzo del Governo]]), ma il faraonico [[Mausoleo di Ciano|Mausoleo della famiglia Ciano]], che avrebbe dovuto dominare Livorno dal colle Monteburrone, non fu mai portato a termine.
 
Gli eventi bellici causarono ingenti danni al centro cittadino; la ricostruzione, ispirata alle proposte urbanistiche presentate già prima della guerra, portò ad un parziale stravolgimento dell'assetto della città e alla costruzione del controverso [[Palazzo Grande]], opera di [[Luigi Vagnetti]].
Nei successivi [[anni 1960|anni sessanta]] si registra la costruzione di due importanti edifici: la nuova [[Sinagoga di Livorno|Sinagoga]] e il [[Grattacielo di piazza Matteotti]], opera rispettivamente di [[Angelo Di Castro]] e di [[Giovanni Michelucci]].
 
=== Architetture religiose ===
==== Cimiteri monumentali ====
{{vedi anche|Cimiteri di Livorno}}
 
;[[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)#Il Famedio|Famedio]]: Ubicato sul colle di [[Montenero (Livorno)|Montenero]], dinnanzi il [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|santuario mariano]], si tratta di una sorta di pantheon dove sono sepolti livornesi illustri quali [[Giovanni Fattori]] e [[Francesco Domenico Guerrazzi]].
 
;[[Cimiteri ebraici di Livorno|Cimiteri ebraici]]: Gli unici giunti fino ai giorni nostri sono il Cimitero degli Ebrei di [[Stradario di Livorno|viale Ippolito Nievo]] (non più utilizzato e semiabbandonato) e quello prossimo al [[Cimitero comunale dei Lupi]], ancora utilizzato.
 
;[[Antico Cimitero degli Inglesi|Cimitero degli Inglesi]] di [[Stradario di Livorno|via Verdi]]: Tra i primi luoghi di sepoltura [[Protestantesimo|protestanti]] in Italia, custodisce la tomba di [[Tobias Smollett]]. Si trova nei pressi della [[Chiesa di San Giorgio (Livorno)|chiesa di San Giorgio]], già luogo di culto della comunità [[Chiesa anglicana|anglicana]]. Intorno al [[1840]] fu sostituito da un secondo [[Nuovo Cimitero degli Inglesi|cimitero]].
 
;[[Cimitero greco-ortodosso]] di [[Stradario di Livorno|via Mastacchi]]: Aperto intorno al [[1840]], ospita al suo interno la cappella della [[Dormizione di Maria]], l'attuale sede delle celebrazioni religiose ortodosse dopo la distruzione della [[XVIII secolo|settecentesca]] [[Chiesa greco-ortodossa della Santissima Trinità|chiesa della Santissima Trinità]]. Qui si trovano le cappelle della famiglia Maurogordato, i cui membri furono proprietari, a Livorno, di una sontuosa [[Villa Maurogordato|villa]] e di un grande [[Palazzo Maurogordato|palazzo]] sul [[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]].
 
;[[Cimitero della Congregazione Olandese Alemanna]]: È adiacente a quello greco-ortodosso e fu realizzato in sostituzione del più antico cimitero [[Protestantesimo|protestante]] detto ''Giardino degli Olandesi''. Qui si trovano le tombe delle famiglie Mayer e Kotzian.
 
==== Luoghi di culto ====
{{vedi anche|Chiese di Livorno}}
 
[[File:Duomo Livorno.JPG|Livorno, Duomo|thumb|right|250px|Il [[Duomo di Livorno]] in [[Piazza Grande (Livorno)|piazza Grande]]]]
[[File:Livorno -Chiesa di Santa Caterina o dei Domenicani-.JPG|thumb|right|250px|La settecentesca [[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|chiesa di Santa Caterina]]]]
[[File:Santuario di montenero 01.JPG|thumb|250px|right|[[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario di Montenero]]]]
[[File:Chiesa di San Jacopo a Livorno.JPG|thumb|250px|right|[[Chiesa di San Jacopo in Acquaviva]]]]
 
;[[Duomo di Livorno|Duomo]]: Dedicato a [[San Francesco]], fu iniziato alla fine del [[XVI secolo|Cinquecento]] su progetto di [[Alessandro Pieroni]]. Successivamente fu ampliato con l'aggiunta di due cappelle laterali. Da segnalare il pregevole soffitto ligneo intagliato, andato perduto nel corso dell'[[seconda guerra mondiale|ultima guerra mondiale]], a seguito della quasi totale distruzione della chiesa.
 
;[[Chiesa di San Ferdinando (Livorno)|Chiesa di San Ferdinando]]: Iniziata nel [[1707]] su progetto di [[Giovan Battista Foggini]], fu conclusa nel [[1716]]; in stile [[Architettura barocca|barocco]], con una facciata incompleta, presenta una pianta a [[croce latina]]. Notevole il gruppo scultoreo conservato presso l'altare e opera di [[Giovanni Baratta]], che rappresenta la liberazione degli schiavi. La chiesa era affidata all'ordine dei [[Trinitari]].
 
;[[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|Chiesa di Santa Caterina]]: Iniziata nel [[1720]] su progetto di [[Giovanni del Fantasia]], fu consacrata nel [[1755]]. A pianta ottagonale, la chiesa è caratterizzata da una grande [[cupola]], alta 63 metri e ridotta all'aspetto di torrione a causa di problemi di natura statica. All'interno si può ammirare un notevole dipinto ad olio del [[Giorgio Vasari|Vasari]].
 
;[[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario di Montenero]]: Il colle di [[Montenero (Livorno)|Montenero]], fin dalla prima metà del [[XIV secolo]] è meta di [[Pellegrinaggio|pellegrinaggi]]. L'attuale santuario risale al [[XVIII secolo]] ed al suo interno sono custoditi un numero rilevante di [[ex voto]]. Sulla piazza antistante, sotto un loggiato, sono situate alcune tombe di livornesi illustri, come [[Francesco Domenico Guerrazzi]] e [[Giovanni Fattori]].
 
;[[Chiesa di San Jacopo in Acquaviva]]: Di origini millenarie, sino al Cinquecento l'eremo di San Jacopo era affidato ai Padri Agostiniani. Nel XVI secolo il complesso fu ceduto alla comunità dei Greci Uniti per poi tornare agli Agostiniani. Modificata profondamente nella seconda metà del Settecento, l'aspetto attuale risale invece alla fine del XIX secolo.
 
;[[Chiesa armena di San Gregorio Illuminatore]]: Fu costruita nei primi anni del [[XVIII secolo|Settecento]]. Danneggiata durante la [[seconda guerra mondiale]], fu abbattuta durante la ricostruzione del centro cittadino. Oggi resta solo la facciata, mentre alcuni resti delle decorazioni interne sono abbandonati nel giardino pubblico di [[Villa Fabbricotti (Livorno)|Villa Fabbricotti]].
 
;[[Chiesa di San Giorgio (Livorno)|Chiesa di San Giorgio già anglicana]]: Sorta come chiesa [[Chiesa anglicana|anglicana]], fu progettata da [[Angiolo della Valle]] e consacrata nel [[1844]]. Di gusto [[Architettura neoclassica|neoclassico]], presenta una facciata ornata da un portico sormontato da un [[frontone]]. Nel [[dopoguerra]] è stata restaurata e consacrata al culto [[Chiesa cattolica|cattolico]].
 
;[[Chiesa della Santissima Annunziata (Livorno)|Chiesa dei Greci Uniti]]: Fu costruita nei primi anni del [[XVII secolo|Seicento]] e intitolata alla Santissima Annunziata. È stata la chiesa nazionale dei greci che prestavano il loro servizio sulle navi dell'[[Ordine di Santo Stefano Papa e Martire|Ordine di Santo Stefano]]. Semidistrutta durante la [[seconda guerra mondiale]], è sopravvissuta pressoché intatta la facciata [[XVIII secolo|settecentesca]]. L'interno, ricostruito, ospita una preziosa [[iconostasi]].
 
;[[Chiesa valdese (Livorno)|Chiesa valdese]]: In stile [[Architettura neogotica|neogotico]], fu costruita intorno alla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] e fu sede, fino ai primi anni del [[XX secolo|Novecento]], della chiesa [[Presbiterianesimo|Presbiteriana]] Scozzese. Al fine di non turbare il clero cattolico, fu imposto al progettista di realizzare un edificio simile ad un palazzo, comprendente anche gli alloggi [[Pastore (religione)|pastorali]].
 
;[[Sinagoga di Livorno|Sinagoga ebraica]]: L'antica [[sinagoga]] [[XVII secolo|seicentesca]], una della più grandi d'Europa, fu gravemente danneggiata nel corso dell'[[seconda guerra mondiale|ultima guerra mondiale]]. Per volontà della [[Comunità ebraica di Livorno|comunità ebraica]] fu deciso di abbattere gli antichi resti e di costruire una nuova sinagoga, inaugurata nel [[1962]] e che nelle sue forme architettoniche richiama la Grande Tenda nella quale veniva custodita l'[[Arca dell'Alleanza]].
 
;[[Tempio della Congregazione Olandese Alemanna]]: Questa chiesa [[Protestantesimo|protestante]], fu costruita in stile [[Architettura neogotica|neogotico]] tra il [[1862]] e il [[1864]] su progetto dell'architetto [[Dario Giacomelli]]. La facciata è ornata da tre [[rosone|rosoni]] e finestre [[Bifora|bifore]], mentre l'interno presenta un'aula a pianta rettangolare aperta da finestre ogivali e una tribuna posta sopra il vestibolo d'ingresso. La chiesa è da anni in stato di completo abbandono.
 
=== Architetture civili ===
==== Acquedotti ====
;[[Acquedotto Leopoldino]]: È un [[acquedotto]] cominciato sul finire del [[XVIII secolo|Settecento]] per alimentare la città. Le condotte, originandosi dalle sorgenti di [[Colognole]], raggiungono Livorno dopo un percorso di diciotto chilometri incastonati tra le sinuose colline che costituiscono il sistema dei [[Colline livornesi|Monti Livornesi]]. È gestito da [[ASA Livorno|ASA]].
 
;[[Cisternone (Livorno)|Cisternone]]: È un monumentale serbatoio ancor oggi funzionante e posto ai margini della città ottocentesca, lungo il [[Stradario di Livorno|viale Carducci]] e a lato del [[Parco Pertini]]. Fu progettato dal [[Pasquale Poccianti|Poccianti]] ed innalzato tra il [[1829]] ed il [[1842]]. È tra i migliori esempi di [[architettura neoclassica]] realizzati in Italia.<ref>R. Middleton, D. Watkin, ''Architettura. Ottocento'', Martellago (Venezia) 2001, p. 291.</ref> Assieme al Cisternone furono costruiti il [[Cisternino di Pian di Rota|Purgatorio di Pian di Rota]] e il [[Cisternino di città]].
 
[[File:Livorno palazzo 11.JPG|thumb|200px|right|[[Palazzo delle Colonne di marmo]]]]
[[File:Livorno Palazzo de Larderel 6.JPG|thumb|200px|right|[[Palazzo de Larderel]]]]
 
==== Palazzi ====
{{vedi anche|Palazzi di Livorno}}
 
;[[Bottini dell'olio]]: Questo antico magazzino per la conservazione dell'olio si trova nel quartiere della [[Venezia Nuova]] e il nucleo originario risale al [[1705]]. Oggi ospita numerose esposizioni, mentre il piano superiore è una sede, assieme ad altri edifici cittadini, della [[Biblioteca Labronica]].
 
;[[Casini d'Ardenza]]: Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] erano un'elegante struttura ricettiva suddivisa in numerosi appartamenti. Il progetto si deve a [[Giuseppe Cappellini]], che per alcuni si ispirò al [[Crescent (architettura)|Crescent]] di [[Bath]].
 
;[[Grattacielo di piazza Matteotti]]: Con i suoi 26 piani (91&nbsp;m di altezza) è l'edificio più alto di Livorno e rappresenta una delle architetture più significative del [[XX secolo|Novecento]]. È stato progettato negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] dal celebre [[Giovanni Michelucci]] su incarico del [[Ministero del Tesoro]]. Sorge a poca distanza dalla [[Villa Fabbricotti (Livorno)|Villa Fabbricotti]].
 
;[[Hotel Palazzo]]: Si tratta di un grande e lussuoso albergo ubicato davanti alla [[Terrazza Mascagni]] e caratterizzato da una imponente facciata sormontata da due caratteristiche torrette. Fu costruito nella seconda metà del [[XIX secolo]] per volontà di Bernardo Fabbricotti, già proprietario dell'[[Villa Fabbricotti (Livorno)|omonima villa]] livornese. Da luglio 2008 è stato aperto nuovamente al pubblico, dopo un lungo periodo di inattività.
 
;[[Palazzo de Larderel]]: È il più sontuoso palazzo cittadino. Ubicato sulla via omonima, fu residenza della importante famiglia [[François Jacques de Larderel|de Larderel]]. In origine era costituito da alcune palazzine isolate che furono unite intorno alla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] dietro ad una monumentale facciata, caratterizzata da un raffinato [[timpano (architettura)|timpano]] riccamente decorato.
 
;[[Palazzo delle Colonne di marmo]]: È uno dei più eleganti palazzi della [[Venezia Nuova]], caratterizzato da numerose decorazioni in marmo. Fu eretto per conto della famiglia Gamberini su disegno attribuito a [[Giovan Battista Foggini]]; successivamente, nei primi anni del [[XX secolo|Novecento]] fu annesso all'adiacento [[Palazzo del Monte di Pietà (Livorno)|Palazzo del Monte di pietà]].
 
;[[Palazzo del Refugio]]: Edificato nel [[Settecento]] nei pressi della [[chiesa di Santa Caterina]], ha ospitato una casa di accoglienza per orfani, per essere sede, dal [[1825]], della Scuola di Architettura Ornato e Agrimensura e, dal [[1871]], di un istituto professionale. Fu danneggiato durante la [[seconda guerra mondiale]] e adibito ad uso d'abitazioni civili.
 
;[[Palazzo Rosciano]]: Il nucleo originario risale alla seconda metà del [[XVII secolo]] ed in seguito allo smantellamento delle vicine fortificazioni fu elevato per quattro piani fuori terra. Oggi è sede dell'[[Autorità portuale]] labronica.
 
==== Stabilimenti termali ====
[[File:Acque della Salute Livorno.jpg|thumb|250px|Il padiglione principale delle [[Stabilimento termale Acque della Salute|Acque della Salute]]]]
[[File:Castello Sonnino.jpg|thumb|250px|right|Il [[Castello Sonnino]]]]
[[File:Primo bagno della stagione.jpg|thumb|250px|right|[[Torre della Meloria]]]]
[[File:Livorno-Fortezzanuova3.JPG|thumb|250px|right|La [[Fortezza Nuova]]]]
[[File:Livorno bastioni della Fortezza Vecchia.JPG|thumb|250px|right|Veduta della [[Fortezza Vecchia]]]]
 
;[[Stabilimento termale Acque della Salute]]: Questo stabilimento è una pregevolissima architettura d'inizio [[XX secolo|Novecento]] che si inserisce a breve distanza dalla [[Stazione di Livorno Centrale|Stazione Centrale]] e a pochi chilometri dai più antichi [[Bagnetti della Puzzolente]]. Svolse la sua attività fino allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]], mentre nel [[1968]] fu danneggiato da un incendio: oggi versa in pessime condizioni di conservazione.
 
==== Teatri ====
{{vedi anche|Teatri storici di Livorno}}
;[[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Teatro Goldoni]]: Edificato tra il [[1843]] ed il [[1847]] su progetto di [[Giuseppe Cappellini]], è il più importante teatro della città, l'unico [[Teatri storici di Livorno|teatro storico]] di Livorno sopravvissuto agli [[seconda guerra mondiale|eventi bellici]] e alla ricostruzione.
 
==== Ville ====
{{vedi anche|Ville di Livorno}}
 
;[[Castello del Boccale]]: Edificio residenziale costruito alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]], ingloba una torre quadrata di epoca precedente. È ubicato sulla costa nei pressi di [[Antignano (Livorno)|Antignano]]. Recentemente restaurato, è stato frazionato in lussuosi appartamenti.
 
;[[Castello Sonnino]]: Fu residenza del Barone [[Sidney Sonnino]] e si erge su un promontorio a picco sul mare a pochi chilometri dalla città, presso la frazione di [[Quercianella]]. Qui, in una grotta della scogliera, fu tumulata la salma dello stesso Sonnino, da sempre particolarmente legato a questi affascinanti luoghi.
 
;[[Villa Fabbricotti (Livorno)|Villa Fabbricotti]]: L'aspetto attuale risale alla seconda metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], quando [[Vincenzo Micheli]], su incarico di Bernardo Fabbricotti, trasformò un edificio preesistente in una sontuosa dimora signorile. È circondata da un grande parco pubblico. In estate ospita un cinema all'aperto.
 
;[[Villa Mimbelli]]: Costruita da [[Vincenzo Micheli]] per Francesco Mimbelli tra il [[1865]] ed il [[1875]], oggi ospita il [[Museo civico Giovanni Fattori]], mentre i vicini granai sono destinati allestimento di mostre temporanee.
 
==== Altre architetture civili ====
;[[Fanale dei Pisani]]: È il faro del [[porto di Livorno]] e fu costruito dalla [[Storia di Pisa|Repubblica di Pisa]] nei primi anni del [[XIV secolo|Trecento]]. Distrutto durante la [[seconda guerra mondiale]], è stato ricostruito fedelmente impiegando anche il materiale recuperato tra le macerie.
 
;[[Mercato delle vettovaglie]]: È un maestoso edificio ubicato lungo il [[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]]. Progettato dall'ingegnere comunale [[Angiolo Badaloni]], fu inaugurato, dopo circa quattro anni di lavoro, nel [[1894]]. All'epoca il mercato labronico costituiva uno dei più grandi mercati coperti d'Europa, tanto che i livornesi lo avevano soprannominato ''il Louvre''.
 
;[[Torre della Meloria]]: È una costruzione [[XVIII secolo|settecentesca]] innalzata a largo della costa labronica, nello specchio di mare che nel [[1284]] fu teatro della celebre [[Battaglia della Meloria|battaglia]] tra genovesi e pisani.
 
=== Architetture militari ===
;[[Mura Leopoldine]]: Rappresentano l'antica cinta daziaria della città e non avevano scopo difensivo. Furono costruite a partire dagli [[anni 1830|anni trenta]] del [[XIX secolo]] su progetto di [[Alessandro Manetti]] e [[Carlo Reishammer]]. Sul finire del medesimo secolo la cinta fu ampliata; demolita nei primi decenni del [[XX secolo|Novecento]], si conservano ancora alcune barriere ([[Porta San Marco (Livorno)|Porta San Marco]], [[Barriera Fiorentina]], [[Barriera Margherita]], ruderi della [[Dogana d'acqua]]) e parte del tracciato, costituito da un elegante muraglione rivestito in pietra.
 
;[[Fortezza Nuova]]: Fu costruita su progetto di [[Bernardo Buontalenti]] e [[Don Giovanni de' Medici]], alla fine del [[XVI secolo|Cinquecento]], per essere poi modificata successivamente per far posto all'accrescimento del quartiere della [[Venezia Nuova]]. Oggi la Fortezza è adibita a spazio verde pubblico oltre che sede di eventi e manifestazioni.
 
;[[Fortezza Vecchia]]: In questo fortilizio si sovrappongono tutti i secoli della storia cittadina, partendo dai primi insediamenti romani, fino ad arrivare alle devastazioni belliche del [[XX secolo|Novecento]]. L'aspetto attuale si deve comunque ad [[Antonio da Sangallo il Vecchio]], che, nei primi anni del [[XVI secolo]], ebbe incarico di trasformare una fortificazione d'origine pisana in una imponente macchina bellica.
 
;[[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]]: È l'antico [[Fossato (architettura)|fossato]] posto a difesa della città [[Medici|medicea]] e modificato nel corso dei secoli, con una sostanziale rettifica intorno al [[1840]] e la creazione di [[Piazza della Repubblica (Livorno)|piazza della Repubblica]]. I lavori del Fosso furono iniziati contestualmente alla fondazione della città [[Bernardo Buontalenti|buontalentiana]], nel [[1577]]. Lungo il fosso si estendevano le mura difensive, di cui oggi restano solo poche tracce.
 
;[[Torre del Marzocco]]: Attribuita dapprima a [[Lorenzo Ghiberti]] e successivamente a [[Leon Battista Alberti]], questa torre, di forma ottagonale, fu edificata nella prima metà del [[XV secolo|Quattrocento]] dai fiorentini padroni del castello di Livorno. È alta ben 54 metri ed è rivestita interamente in marmo. A breve distanza si trovava la storica [[Torre del Magnale]], distrutta nel [[1944]].
 
=== Altro ===
==== Monumenti scultorei ====
{{vedi anche|Monumenti scultorei di Livorno}}
[[File:Livorno, Monumento dei quattro mori a Ferdinando II (1626) - Foto Giovanni Dall'Orto, 13-4-2006 04.jpg|thumb|200px|right|I ''[[Monumento dei Quattro mori|Quattro mori]]'']]
 
;[[Monumento dei Quattro mori|Monumento a ''Ferdinando I'' detto dei ''Quattro mori'']]: È uno dei simboli della città. È composto da un piedistallo sul quale si erge la statua marmorea del granduca [[Ferdinando I de' Medici]] ([[Giovanni Bandini]], [[1595]]) e, alla base, da quattro statue in [[bronzo]] ([[Pietro Tacca]], [[1623]]-[[1626]]) che raffigurano dei pirati in catene. Si innalza in prossimità della [[Fortezza Vecchia]] e avrebbe dovuto essere ornato con due [[Monumenti scultorei di Livorno#XX secolo|fontane con mostri marini]] che oggi si trovano in [[piazza della Santissima Annunziata]] a [[Firenze]].
 
==== Piazze e strade principali ====
{{vedi anche|Stradario di Livorno}}
 
;[[Piazza della Repubblica (Livorno)|Piazza della Repubblica]]: Questa vasta piazza (chiamata dai livornesi il "Voltone") funge da collegamento tra la città pentagonale del [[Bernardo Buontalenti|Buontalenti]] e quelli che furono i sobborghi ottocenteschi della città di Livorno. Fu realizzata intorno al [[1840]] convogliando il [[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]] all'interno di una galleria lunga oltre 200 metri, caratteristica che per alcuni pone la piazza come il ponte più largo d'Europa. Al livello del piano stradale si trovano le statue dei [[granduca|granduchi]] [[Lorena (dinastia)|lorenesi]] ''[[Ferdinando III di Toscana|Ferdinando III]] e di [[Leopoldo II di Toscana|Leopoldo II]]''.
 
;[[Piazza Grande (Livorno)|Piazza Grande]]: Ubicata nel cuore della città pentagonale, in origine era una vasta piazza sulla quale si affacciavano i più importanti edifici della vita cittadina, quali il [[Duomo di Livorno|Duomo]] e il [[Palazzo Comunale (Livorno)|Palazzo Comunale]]. Distrutta durante la [[seconda guerra mondiale]], è stata completamente stravolta durante la successiva ricostruzione.
 
;[[Terrazza Mascagni]]: È il cuore della [[Lungomare di Livorno|passeggiata a mare labronica]] e sorge nell'area un tempo occupata dal Forte dei Cavalleggeri. Si tratta di un belvedere di circa 8.500&nbsp;m² delimitato verso il mare da una sinuosa balaustra composta da 4.100 eleganti colonnine. La sua costruzione è stata effettuata in due tempi: la prima parte, lato sud, fu portata a termine nel [[1928]] dopo tre anni di lavori ed intitolata a [[Costanzo Ciano]]; la seconda parte risale al 1948 quando fu anche modificata l'intestazione della terrazza a [[Pietro Mascagni]].
 
=== Aree naturali ===
;[[Colline livornesi|Parco provinciale dei Monti Livornesi]]: Si estende sulle colline alle spalle della città, interessando anche i comuni limitrofi di [[Collesalvetti]] e [[Rosignano Marittimo]]. Contigua al parco, lungo la costa, si trova la "[[Riserva naturale Calafuria|Riserva naturale di Calafuria]]".
 
;[[Parco nazionale Arcipelago Toscano]]: L'ambito livornese del parco è costituito essenzialmente dall'isola di [[Isola di Gorgona|Gorgona]], compresa nel comune di Livorno e distante 37&nbsp;km dalla costa.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
Livorno, che alla fine del [[XIX secolo]] contava circa 100.000 abitanti ed era l'undicesima città d'Italia e la seconda della Toscana per popolazione<ref>L. Bortolotti, ''cit.'', p. 301.</ref>, negli ultimi decenni, dopo aver oltrepassato la soglia dei 175.000 abitanti, è andata incontro ad un sensibile decremento del numero di abitanti, scendendo sotto le 160.000 unità. Un modesto aumento della popolazione si è registrato a partire dai primi anni del [[XXI secolo|Duemila]]. I risultati definitivi del censimento generale della popolazione Istat relativo all'anno 2011 hanno peraltro confermato questa tendenza.
 
{{Demografia/Livorno}}
 
Attualmente Livorno risulta al ventiquattresimo posto tra i [[comuni italiani per popolazione]] ed è il terzo comune<ref name="Comuni toscani per popolazione"/> della Toscana dopo [[Firenze]] e [[Prato]].
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati Istat, al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 9,869 persone, pari al 6,12% del totale dei residenti<ref>[http://demo.istat.it/str2010/index.html Statistiche demografiche ISTAT<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. In analogia con il dato medio toscano, prevalevano i cittadini dei Paesi dell'[[Europa orientale]]. Di seguito sono riportati i dieci gruppi più consistenti:
{{div col}}
# {{Bandiera|Romania}} [[Romania]]: 1.921
# {{Bandiera|Albania}} [[Albania]]: 1.564
# {{Bandiera|Peru}} [[Peru]]: 861
# {{Bandiera|Ucraina}} [[Ucraina]]: 717
# {{Bandiera|Senegal}} [[Senegal]]: 506
# {{Bandiera|Marocco}} [[Marocco]]: 482
# {{Bandiera|Filippine}} [[Filippine]]: 433
# {{Bandiera|Cina}} [[Cina]]: 375
# {{Bandiera|Moldova}} [[Moldavia]]: 277
# {{Bandiera|Polonia}} [[Polonia]]: 239
{{div col end}}
 
Storicamente, il [[cosmopolitismo]] ha rappresentato una caratteristica importante della società livornese. La [[Leggi Livornine|Costituzione Livornina]] del [[1593]] incoraggiò l'afflusso in città di "Levantini, Ponentini, Spagnuoli, Portoghesi, Greci, Todeschi, ed Italiani, Hebrei, Turchi, Mori, Armeni, Persiani, et altri Stati"<ref>Da G. Panessa, O. Vaccari, ''Livorno. Il primato dell'immagine'', Ospedaletto (Pisa), 1992, p. 58.</ref>, caratterizzando fortemente l'immagine di quella che è stata spesso definita la "Livorno delle Nazioni". Nel corso dei secoli infatti queste leggi, insieme alla crescente importanza del suo porto, conferirono a Livorno le caratteristiche di città multirazziale e multireligiosa, favorendo la costituzione in città di numerose "[[Nazione#Le nationes mercantili e conciliari|Nazioni]]" di mercanti e operatori economici stabilmente residenti. Il termine "Nazioni" ha incluso nel tempo anche le diverse comunità religiose.
 
==== La comunità ebraica ====
[[File:Livorno Sinagoga XIX century .JPG|thumb|250px|right|L'antica [[Sinagoga di Livorno|Sinagoga]]]]
{{Vedi anche|Comunità ebraica di Livorno}}
Nel [[1601]] gli [[Comunità ebraica di Livorno|ebrei]] erano 114; mezzo secolo dopo ammontavano già a 3300 e nel [[1808]] erano quasi 5000, tanto che Johann Caspar, padre del celebre [[Johann Wolfgang von Goethe]], definì Livorno ''il Paradiso degli ebrei''.<ref>G. Panessa, O. Vaccari, ''Livorno. Il primato dell'immagine'', cit., pp. 58-64.</ref> A differenza delle altre comunità, gli ebrei erano riconosciuti sudditi toscani, sia pure con leggi e giurisdizione a parte (legge talmudica), particolarmente tutelati rispetto alle altre comunità. La loro presenza non portò alla formazione di un ghetto separato dal resto della città. La comunità, che oggi si attesta su 700 persone, lasciò segni importanti della propria presenza a partire dalla grande [[Sinagoga di Livorno|Sinagoga]]; disponevano inoltre di numerosi [[Cimiteri ebraici di Livorno|cimiteri]] e istituirono il primo monte di pietà.
 
==== La comunità greca ====
Sul finire del [[XVI secolo]] anche i greci fondarono un primo nucleo nei pressi della [[chiesa di San Jacopo in Acquaviva]]. Erano specializzati nella marineria e tra il [[1601]] ed il [[1606]] costruirono la loro [[Chiesa della Santissima Annunziata (Livorno)|chiesa]] [[Chiesa cattolica greca di rito bizantino|cattolica di rito bizantino]]. Nel [[XVIII secolo|Settecento]] giunsero a Livorno numerosi greci dell'[[Epiro]], che però si differenziarono dai loro connazionali edificando una [[Chiesa greco-ortodossa della Santissima Trinità|chiesa]] di [[Chiesa greco-ortodossa|rito greco-ortodosso]]. Gli ortodossi, circa 200 persone, esclusero dalla comunità tutti coloro che avevano mogli o figli non ortodossi, ma la misura non impedì una lenta integrazione con gli italiani.<ref>G. Panessa, ''La Livorno delle Nazioni. I luoghi della pregheria'', Livorno 2006, pp. 13-24, 57-59.</ref>
 
==== La comunità britannica ====
[[File:Chiesa Valdese già Presbiteriana Scozzese.jpg|thumb|250px|right|[[Chiesa valdese (Livorno)|Chiesa presbiteriana]], ora valdese, e [[Antico Cimitero degli Inglesi|Cimitero inglese]] di via Verdi]]
 
Sin dal [[XVII secolo]], con l'affermazione di Livorno (''Leghorn'', nome col quale viene indicata occasionalmente, ancor oggi, la città in lingua inglese) quale emporio del Mediterraneo, notevole fu l'affluenza britannica. Nel Seicento Livorno era già la principale base commerciale inglese nel Mediterraneo occidentale,<ref>M. Mafrici, ''Rapporti diplomatici e scambi commerciali nel Meediterraneo moderno'', atti del convegno, Università di Salerno, 2004, p. 336.</ref> nonché punto di riferimento per la flotta da guerra, attiva sia in scorta alle navi mercantili che nelle spedizioni contro i [[pirati barbareschi]].<ref>M. Mafrici, cit., p. 338.</ref> Un secolo più tardi, intorno al [[1750]], la comunità contava circa 500 persone che costituivano di fatto una ''British Factory'' dalle molteplici funzioni; la ''British Factory'' in particolare costituiva una sorta di Camera di Commercio del consolato, un gruppo religioso tenuto insieme dalla comune fede protestante, una società di assistenza e beneficenza e molto altro.<ref>M. Mafrici, cit., pp. 343-347.</ref> La comunità era la più numerosa ed attiva dopo quella ebraica, dando un grosso contributo all'economia cittadina. Lo stesso Consiglio di Reggenza fiorentino chiedeva ai consoli britannici consigli e pareri sull'economia marittima della città. La ricchezza dei suoi mercanti è testimoniata dalle numerose e sontuose ville suburbane: è il caso di [[Villa Gower]], situata nella frazione di [[Castellaccio]], di [[Museo di storia naturale del Mediterraneo|Villa Henderson]], [[Villa Dupouy|Villa Jermy]]<ref>G. Panessa, ''La Livorno delle Nazioni. I luoghi della pregheria'', cit. pp. 49-51.</ref>, ed altre. Senza trascurare la presenza di eminenti personalità della cultura britannica del tempo come [[Tobias Smollett]], [[Percy Bysshe Shelley]] e [[George Gordon Byron]]. Nell'[[XIX secolo|Ottocento]] gli inglesi (ma più in generale gli acattolici di varie nazionalità, compresi gli statunitensi) avevano due cimiteri (il vecchio [[Antico Cimitero degli Inglesi|Cimitero inglese di via Verdi]], chiuso ufficialmente alla fine del [[1839]], ed il [[Nuovo Cimitero degli Inglesi|nuovo di via Pera]]) ed una [[Chiesa di San Giorgio (Livorno)|chiesa anglicana]], mentre gli scozzesi innalzarono la loro [[Chiesa valdese (Livorno)|chiesa presbiteriana]] (ora dei [[Valdismo|valdesi]]) e successivamente il Seamen's Institute (scomparso).
 
==== La comunità olandese-alemanna ====
{{vedi anche|Congregazione Olandese Alemanna}}
Al Seicento risale anche il primo statuto della Nazione Olandese-Alemanna, successivamente nota come Congregazione Olandese-Alemanna, i cui membri erano presenti a Livorno soprattutto per il fiorente dinamismo commerciale della città. La comunità era inizialmente cattolica, ma nel tempo la componente [[Protestantesimo|protestante]] aumentò sensibilmente anche per l'ingresso di tedeschi e Svizzeri. Nel [[1832]] la "Nazione Olandese-Alemanna" contava 25 membri, con due soli olandesi, mentre il resto era formato soprattutto da svizzeri e bavaresi. I principali segni della loro presenza sono il [[Cimitero della Congregazione Olandese Alemanna|cimitero di via Mastacchi]], costruito in sostituzione di una precedente area cimiteriale oggi scomparsa, e il [[architettura neogotica|neogotico]] [[Tempio della Congregazione Olandese Alemanna]], oggi in completa rovina.<ref>G. Panessa, M. Del Nista (a cura di), ''La Congregazione Olandese-Alemanna. Intercultura e protestantesimo nella Livorno delle Nazioni'', Livorno 2002.</ref> Ancora oggi vi sono numerosi discendenti dalle famiglie di tale comunità (Mayer, Kotzian, Dalgas, Dieterich, Heusch ed altri).
 
==== La comunità francese ====
[[File:Chiesa della Madonna, Livorno, interno.jpg|thumb|200px|right|La [[Chiesa della Madonna (Livorno)|chiesa della Madonna]], con gli altari delle comunità cattoliche straniere]]
[[File:Chiesa della Santissima Annunziata, Livorno, Interno.jpg|thumb|200px|Iconostasi nell'ex [[chiesa della Santissima Annunziata (Livorno)|chiesa dei Greci Uniti]]]]
Non mancavano poi i francesi, la cui presenza però era meno avvertita in quanto essi erano di religione cattolica. Infatti, il principale punto di riferimento della comunità divenne la [[Chiesa della Madonna (Livorno)|chiesa della Madonna]], dove era presente un altare intitolato a [[Luigi IX di Francia|San Luigi]]. Flussi francesi si ebbero anche all'epoca della [[Rivoluzione francese]]; personalità di spicco fu [[François Jacques de Larderel]], imprenditore originario di [[Vienne (Francia)|Vienne]], che avviò lo sfruttamento industriale dei [[Soffione boracifero|soffioni boraciferi]] delle [[Colline Metallifere]].<ref>G. Panessa, ''La Livorno delle Nazioni. I luoghi della pregheria'', cit., pp. 35-36.</ref>
 
==== La comunità portoghese ====
I portoghesi giunti in città disponevano di un altare nella [[Chiesa della Madonna (Livorno)|chiesa della Madonna]], dove fu posta una statua lignea della ''Madonna'' sottratta ai pirati saraceni (ora collocata presso l'altare maggiore) che in seguito fu però sostituita da quella di ''Sant'[[Antonio di Padova]]''. Da questo altare, ogni [[13 giugno]], ricorrenza di sant'Antonio, i membri della comunità portavano in processione la statua per le vie del centro.<ref>''Ibidem'', pp. 39-40.</ref>
 
==== La comunità armena ====
La maggior parte degli armeni, che nel [[1689]] erano circa 70<ref>G. Panessa, O. Vaccari, ''Livorno. Il primato dell'immagine'', cit., p. 70.</ref> e vestivano con caratteristici turbanti, era cattolica; nel [[1701]] ebbero il permesso di edificare la propria [[Chiesa armena di San Gregorio Illuminatore|chiesa nazionale]], oggi trasformata in un centro interculturale dopo le distruzioni subite nel corso della [[seconda guerra mondiale]]. I resti mortali recuperati nelle tombe della distrutta chiesa furono inumati presso il [[Cimitero della Misericordia (Livorno)|cimitero della Misericordia]].<ref>G. Panessa, ''L'identità armena a Livorno: dal riemergere della memoria al recupero del patrimonio artistico'', in ''Gli armeni a Livorno. L'intercultura di una diaspora'', Livorno 2006, p. 10.</ref>
Disponevano anche di un [[Chiesa armena di San Gregorio Illuminatore#Il Cimitero degli Armeni|cimitero]], del quale non restano più tracce.
 
==== Le comunità maronita e turca ====
Altre presenze importanti furono quelle dei [[Chiesa maronita|maroniti]], che dal [[1888]] ebbero una [[Chiesa di Nostra Signora del Rosario (Livorno)|cappella]] in via Mangini, e dei turchi. I Maroniti e i cattolici orientali di lingua araba, prima di trasferirsi in via Mangini, parteciparono alla costruzione della prima cappella a destra dell'ingresso della [[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|chiesa di Santa Caterina]] dei Domenicani. Era dedicata con l'altare a San Tommaso d'Aquino il cui trionfo fu dipinto in alto. Con approvazione sovrana del [[1755]] fu autorizzata per le loro celebrazioni.
Invece, gli ottomani, catturati durante le battaglie navali, erano detenuti nel [[Bagno dei forzati]]. All'interno del Bagno avevano una stanza adibita a piccola moschea sotto la direzione del loro ministro detto "Coggia". Nel [[1689]] erano 845, avevano diritto ad un vestito nuovo all'anno, "tre pani al giorno con sue minestre", e, in caso di gravi malattie, di essere curati all'ospedale del Bagno. Avevano inoltre una serie di botteghe fuori dal Bagno e potevano vendere l'acqua o prestare la loro attività in qualità di facchini. Successivamente affluirono a Livorno numerosi mercanti ottomani che ebbero l'autorizzazione ad aprire un proprio cimitero all'attuale largo Bellavista, dal [[1780]] circondato da un caratteristico muro merlato e dipinto di rosso, fino alla sua soppressione con la costruzione del nuovo lungomare. La presenza della comunità musulmana è ancora oggi attestata da alcune lapidi sepolcrali sormontate da una mezzaluna nel [[Cimitero comunale dei Lupi]].<ref>G. Panessa, ''La Livorno delle Nazioni. I luoghi della pregheria'', cit., p. 56.</ref>
 
==== La comunità corsa ====
I suoi membri sono presenti in Livorno sin dai primi anni del Seicento. Tuttavia, essendo sudditi di [[Genova]] non potevano essere riconosciuti formalmente come effettiva nazione. La loro presenza è testimoniata dall'erezione dell'altare di San Giovanni Evangelista ([[1630]]) nella [[Chiesa della Madonna (Livorno)|chiesa della Madonna]] con una tela commissionata al Curradi. Nel [[1766]] un loro membro, il capitano Santi Mattei, in occasione della rivolta isolana contro Genova, chiese al governo toscano il riconoscimento ufficiale della nazione corsa, rivendicando la sua funzione di console. Molte famiglie discendono da tale comunità (Lorenzi, Mattei, D'Angelo, Manfredini, Di Santi, Morazzani, Cardi, Franceschi).<ref>''Ibidem'', p. 37.</ref>
 
==== La comunità ragusea ====
I rapporti della [[repubblica di Ragusa]] con Pisa e la Toscana sono antichissimi. Così anche a Livorno si costituisce una propria comunità a tutela dei propri interessi commerciali. Ne è documentato il suo primo console nel [[1517]]. Grazie alla sua neutralità ed alla sua sudditanza dell'[[Impero ottomano]], le sue navi erano esenti dagli attacchi delle varie potenze belligeranti che si contendevano il primato nel Mediterraneo. I Ragusei da Livorno, aprirono nuove rotte commerciali per l'Inghilterra e il Nord America, dando a nolo le proprie navi ai commercianti livornesi, toscani ed ebrei, specie per il commercio con il Levante.<ref>R. Bernardini, ''Prima indagine sui cittadini Ragusei ascritti all'Ordine dei Cavalieri di S. Stefano tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento''; M. Ronchetti Vitaloni, ''La presenza dei Ragusei a Livorno da una fonte inedita: il "Giornale della città e porto di Livorno" di Pietro Bernardo Prato (1764-1807)'', entrambi in "Studi livornesi", vol. III, 1988.</ref> Tra le famiglie legate alla comunità ragusea merita di essere ricordata la famiglia Mimbelli, originaria di [[Sabbioncello (comune)|Sabbioncello]] (oggi Orebic), che nella seconda metà dell'Ottocento fece erigere una [[Villa Mimbelli|villa]] alle porte meridionali della città.<ref>R. Ciorli, ''Livorno. Storia di ville e palazzi'', Ospedaletto (Pisa), 1994, pp. 172-173.</ref>
 
=== Lingue e dialetti ===
A cavallo tra i secoli [[XVIII secolo|XVIII]] e [[XIX secolo|XIX]] gli idiomi parlati a Livorno erano i seguenti: [[lingua latina|latino]] (lingua rituale della [[chiesa cattolica]] romana e in parte ancora lingua di cultura), [[lingua italiana|italiano]], livornese, [[lingua napoletana|napoletano]] e [[lingua siciliana|siciliano]] (parlati dai pescatori), dialetti lombardi ([[dialetto bergamasco|bergamasco]], [[dialetto valtellinese|valtellinese]] e [[dialetto ticinese|ticinese]]: parlati dai membri della Compagnia dei Facchini della Dogana), [[gergo|gerghi]] professionali (pescatori, barcaioli, facchini), [[lingua corsa|corso]], [[lingua francese|francese]], [[lingua portoghese|portoghese]] (parlato sia da cattolici che da ebrei), [[lingua ebraica|ebraico]] (lingua rituale della comunità ebraica), [[lingua giudeo-portoghese|giudeo-portoghese]] e [[lingua giudeo-spagnola|giudeo-spagnolo]], ladino (un giudeo-spagnolo calcato sull'ebraico), [[bagitto]] (il gergo giudeo-livornese), [[lingua franca mediterranea|lingua franca]], [[lingua greca|greco]] (parlato sia dai [[Chiesa ortodossa greca|greci ortodossi]] che dai [[Chiesa cattolica greca di rito bizantino|greci cattolici]]), [[lingua araba|arabo]] (parlato dai [[Chiesa cattolica greco-melchita|cattolici melchiti]], dai [[Chiesa maronita|cristiani maroniti]] e da arabi [[islam|musulmani]]), [[lingua siriaca|siriaco]], [[lingua armena|armeno]], [[lingua russa|russo]], [[lingua inglese|inglese]], [[lingua tedesca|tedesco]], [[lingua olandese|olandese]], [[lingua turca|turco]], [[lingua romena|romeno]].<ref>Fabrizio Franceschini, ''Livorno, la Venezia e la letteratura dialettale'', Pisa, Felici Editore, 2008, pp. 31-44.</ref>
 
Il [[vernacolo]] livornese è fondamentalmente una variante del [[Dialetto toscano|toscano]] nord-occidentale (parlato anche nelle province di [[Pisa]] e [[Lucca]]), ma se ne discosta per certi tratti tipici della pronuncia, i più appariscenti dei quali sono alcune realizzazioni molto aperte delle vocali medie e la /k/ scempia intervocalica che viene completamente omessa (e non soltanto aspirata, come accade nella maggior parte delle parlate toscane), mentre quella doppia rimane tale. Per esempio la frase "la mia casa" è pronunciata in livornese [lami'aːsa], mentre invece la frase "vado a casa" rimane tale perché nella pronuncia livornese, come in italiano, è presente il raddoppiamento fonosintattico [ˌvɔakˈkaːsa]; anche in una frase come "Il cane abbaia" la /k/ conserva la realizzazione occlusiva [k] perché non è intervocalica.<ref>{{cita web|url=http://www.livornotop.com/collabora/B.Ferri/la%20lingua.htm|autore=www.livornotop.com|titolo=Vernacolo livornese|accesso=28-05-2009}}</ref>
 
Del tutto peculiare è anche la frequente interiezione ''[[dé]]'', da non confondere col "deh" esortativo italiano, ormai desueto. Al contrario, il "dé" livornese è praticamente onnipresente, e può assumere un vasto spettro di significati, spesso decodificabili solo mediante l'intonazione. Può assumere il significato di rafforzativo di un concetto, oppure semplicemente di risposta affermativa a domanda retorica. Assieme al "dé" spesso troviamo il termine "boia", che viene usato come esclamazione ("Boiadé").<ref>{{cita web|url=http://knol.google.com/k/federico-zucchelli/il-vernacolo-livornese/1m0wfyobm5sxl/356#|autore=Federico Zucchelli|titolo=Vernacolo livornese, molto più di un dialetto|accesso=28-05-2009}}</ref>
 
Inoltre, il lessico contiene tracce (vocaboli e locuzioni) di alcune delle numerose lingue parlate dalle comunità ospitate da Livorno attraverso i secoli: ad esempio talvolta i piedi vengono detti "le fétte" parafrasando alla buona il vocabolo inglese "feet", tale interpretazione deriva dal periodo della [[seconda guerra mondiale]], in quanto i soldati americani presenti a Livorno utilizzavano l'inglese per parlare con i livornesi, conoscendo solo poche parole di italiano. Ad esempio, per dire "Hai i piedi grandi" si può sentir dire "Ciai dù fètte paiono zattere". E a tal proposito, la grafìa livornese corretta "ci hai" e "ci hanno" sarà sempre "ciai" (pron. ciài) e "cianno" (pron. ciànno), mai "c'hai", che equivale foneticamente a "kai". Altro esempio di storpiatura postbellica rimasta nel livornese è quella dei cartelli con su scritto "no trespassing" (non oltrepassare) ad argine delle zone minate del centro. Ancora ai giorni nostri si usa la locuzione "lèvati da tre passi" per invitare qualcuno ad andare a quel paese o più semplicemente a spostarsi. Qualcuno richiama anche l'espressione angloamericana "Oh, boy", indicante stupore, come origine della livornese "O boia", analoga alla celebre "Boiadé". Dallo spagnolo "rosco" (rotondo) proviene la denominazione delle "roschette", sorta di taralli preparati con acqua, farina, olio (talvolta burro) e sale, chiamate così per via della loro forma circolare. Va anche notata la presenza, in seno alla numerosa presenza ebraica, del [[bagitto]], ormai però relegato ai pochi che ne conservano ricordo. Uno dei vocaboli più usati, ricollegabile a tale matrice, è la parola "gadollo", a indicare persona grassa od obesa.
 
Altra particolarità, stavolta retorica, è l'uso di una forma di ironia che consiste nell'uso di locuzioni iperboliche con una determinata intonazione, per significare l'esatto opposto: ad esempio, "e sei parigino!", per intendere che l'interlocutore è tutt'altro che proveniente da Parigi (città dell'eleganza e del buon gusto per [[antonomasia]]).
 
Grande rappresentanza del [[vernacolo]] livornese viene data anche dal [[Il Vernacoliere|Vernacoliere]], mensile di satira politica/sociale diretto da [[Mario Cardinali]], che include varie rubriche di attualità, vignette, fumetti, posta dei lettori tutte (o quasi) rigorosamente in vernacolo livornese. Il mensile non solo è apprezzato e diffuso a livello locale, ma è seguito da appassionati del genere in tutta Italia.<ref>{{cita web|url=http://www.vernacoliere.com/vernacoliere/index.php|autore=Vernacoliere|titolo=Cos'è il Vernacoliere|accesso=28-05-2009}}</ref>
 
=== Istituzioni, enti e associazioni ===
* [[Società medica di Livorno]]: venne fondata nel [[1825]] dai medici della città e aveva lo scopo di favorire l'avanzamento della medicina e il suo perfezionamento, favorire la pubblica assistenza agli indigenti, praticando la vaccinazione antivaiolosa gratuitamente. Cessò la sua attività dopo il [[1847]].
* [[Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Livorno]]: associazione di volontariato laico di ispirazione cattolica per l'assistenza e filantropia della cittadinanza, fondata nel [[1595]] sotto gli auspici del granduca [[Ferdinando I de' Medici|Ferdinando I]] Medici
* Gruppo di Cultura Scientifica "Diacinto Cestoni": fondato nel [[1947]], il gruppo nasce allo scopo di divulgare la ricerca scientifica della medicina, della fisica, della biologia, delle comunicazioni e dell'arte.
* Associazione di storia, lettere, arti livornesi: fondata nel [[1986]] da alcuni promotori come l'avvocato Giovanni Gelati, il dottor Lodovico Inghirami e l'editore Ugo Bastogi, con lo scopo di divulgare, con incontri e pubblicazioni annuali, una collana di studi sulla città come strumento di cultura per tutti. I numerosi articoli sono stati pubblicati annualmente dallo stesso Bastogi. Dal [[1993]] l'associazione cambia denominazione delle proprie pubblicazioni in "Nuovi studi livornesi", editi da Belforte.
* LaMMA CoMMA-Med, il Centro di Meteorologia Marina e Monitoraggio Ambientale del Mediterraneo del [[Consorzio LaMMA]] inaugurato il [[9 settembre]] [[2003]], che si occupa di [[meteorologia]] marina a supporto del [[trasporto marittimo]] e delle altre attività produttive marittime e delle aree costiere.
 
=== Qualità della vita ===
<center>
{| {{Prettytable}}
|- bgcolor=lightblue
! Anno
! Qualità della Vita ([[Sole 24 Ore]])
! Rapporto Ecosistema Urbano ([[Legambiente]])<ref>{{cita web|autore=Legambiente|url=http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistema_urbano_2011.pdf|titolo=XVIII rapporto Ecosistema Urbano|accesso=30-03-2012}}</ref>
|-
| [[2008]]
| 30ª posizione
| 24ª posizione (+4)
|-
| [[2009]]
| 19ª posizione (+11)<ref>{{cita web|autore=''Sole 24 ORE''|url=http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2009/qvita_2009_settori_classifica_finale.shtml|titolo=Qualità della vita 2009|accesso=30-03-2012}}</ref>
| 12ª posizione (+12)
|-
| [[2010]]
| 20ª posizione (-1)<ref>{{cita web|autore=''Sole 24 ORE''|url=http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2010/home.shtml|titolo=Qualità della vita 2010|accesso=30-03-2012}}</ref>
| 10ª posizione (+2)
|-
|}
</center>
 
== Cultura ==
[[File:Livorno Bottini dell'olio.JPG|thumb|200px|right|[[Bottini dell'olio]]]]
 
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
{{Vedi anche|Biblioteca Labronica}}
Livorno, città di antiche tradizioni nell'ambito della stampa e dell'editoria, ospita una grande biblioteca pubblica in cui sono conservati volumi di notevole importanza, come l'edizione livornese dell<nowiki>'</nowiki>''[[Encyclopédie]]'' e alcuni manoscritti di [[Ugo Foscolo]]; inoltre, presso il fondo [[Pietro Bastogi|Bastogi]], sono conservati 60.000 autografi di personalità di rilievo, quali [[Giacomo Leopardi]] e [[Galileo Galilei]].<ref>{{cita web|autore=Comune di Livorno|url=http://www.comune.livorno.it/_livo/pages.php?id=126&lang=it|titolo=Biblioteca di Villa Fabbricotti|accesso=08-05-2008}}</ref>
La Biblioteca Labronica è suddivisa in diverse sedi:
* [[Villa Fabbricotti (Livorno)|Villa Fabbricotti]];
* [[Bottini dell'olio]];
* Emeroteca;
* Centro documentazione e ricerca visiva Villa Maria;
* Biblioteca dei ragazzi.
 
Sono inoltre presenti biblioteche presso le strutture museali (ad esempio nel [[Museo di storia naturale del Mediterraneo]]), nella sede della fondazione L.E.M. (Livorno Euro Mediterranea), nel [[Chiesa di Sant'Andrea (Livorno)|Seminario Gavi]], in alcune circoscrizioni cittadine (in particolare la Biblioteca Igiene e Sanità pubblica della Circoscrizione IV), nell'[[Archivio di Stato (Italia)|Archivio di Stato]] ed in alcuni istituti scolastici.<ref>{{cita web|autore=Comune di Livorno|url=http://pegaso.comune.livorno.it/desccat.htm#lip|titolo=Informazioni sui cataloghi provinciali|accesso=08-05-2008}}</ref>
 
==== Ricerca ====
A Livorno ha sede il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata "Guido Bacci", un consorzio fondato nel [[1967]] dal Comune di Livorno e dalle Università degli Studi di [[Università di Bologna|Bologna]], [[Università di Firenze|Firenze]], [[Università di Modena|Modena]], [[Università di Pisa|Pisa]], [[Università di Siena|Siena]] e [[Università degli Studi di Torino|Torino]]. Il Centro svolge attività scientifica e di ricerca nel settore delle scienze marine ed [[scienze ambientali|ambientali]].<ref>{{cita web|url=http://www.cibm.it/web/cibm/cibm.asp|titolo=Sito ufficiale|accesso=25-09-2012}}</ref>
 
Dal [[2009]] i locali dello [[Lungomare di Livorno#Gli stabilimenti balnerari|Scoglio della Regina]] ospitano il Centro di Ricerca sulle Tecnologie per il mare e la Robotica Marina, emanazione dei laboratori di [[robotica|robotica avanzata]] e di micro e nanoingegneria della [[Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant'Anna|Scuola Superiore Sant’Anna]] nel [[Polo Sant'Anna Valdera]] di [[Pontedera]]. Questo settore della biorobotica è una nuova area scientifico-tecnologica di cui i ricercatori della Scuola Sant’Anna sono stati fra i fondatori a livello internazionale.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.livorno.it/_cn_online/index.php?id=281&lang=it|titolo=Centro di Ricerca sulle Tecnologie per il Mare e la Robotica Marina Scoglio della Regina, Livorno|accesso=25-09-2012}}</ref>
 
==== Scuole ====
Tra le scuole superiori cittadine si ricorda lo storico [[Liceo Classico Niccolini Guerrazzi]] (successivamente Istituto Statale di Istruzione Superiore "Niccolini-Palli"), in cui hanno insegnato, tra gli altri, il poeta [[Giovanni Pascoli]] ed il Presidente emerito della Repubblica italiana [[Carlo Azeglio Ciampi]].
Per quanto concerne l'istruzione tecnica e professionale, accanto all'Istituto Tecnico Industriale, a quello Tecnico settore Tecnologico e a quello per Industria e Artigianato, da segnalare la presenza di un istituto nautico, che sottolinea la tradizione marinara della città.
 
[[File:Accademia Navale, Livorno.JPG|thumb|right|250px|L'[[Accademia Navale]]]]
 
==== Università ====
La principale istituzione universitaria presente a Livorno è l'[[Accademia Navale]], un ente universitario militare, aperto ad entrambi i sessi, che si occupa della formazione tecnica e della preparazione militare degli Ufficiali della [[Marina Militare]].
I laureati presso l'Accademia Navale, oltre ad avere i medesimi riconoscimenti e sbocchi dei laureati presso i normali atenei, possono avere sbocchi professionali specifici, tra i quali:
 
* impiego a bordo di unità navali militari con incarichi di responsabilità nel settore dei sistemi di combattimento;
* impieghi presso enti e stabilimenti tecnici;
* impieghi presso istituti di formazione;
* impieghi presso enti dell'area operativa delle forze armate.
 
Inoltre l'[[Università di Pisa]] organizza nella sede distaccata di Livorno il corso di laurea triennale in "Economia e legistazione dei sistemi logistici".
 
Livorno possiede infine l'[[Istituto superiore di studi musicali Pietro Mascagni|Istituto Superiore di Studi Musicali "Pietro Mascagni"]], già pareggiato ai Conservatori di Stato ed entrato nel settore dell'[[alta formazione artistica e musicale]] (AFAM) in base alla legge 508 del 1999. L'Istituto rilascia Diplomi Accademici di primo e secondo livello validi in 47 paesi secondo la [[Processo di Bologna|Convenzione di Bologna]], titoli equipollenti a lauree, ovvero Corsi Accademici di I livello di Canto, Composizione, Chitarra, Clarinetto, Contrabbasso, Corno, Fagotto, Flauto, Jazz, Oboe, Pianoforte, Sax, Strumenti a percussione, Tromba, Trombone, Viola, Violino e Violoncello. In via sperimentale sono attivi i Corsi Superiori di II livello per tutte le scuole tranne Trombone. Sono stati attivati a partire dall'a.a. 2009/2010 i corsi di Formazione Musicale di Base che sostituiscono i corsi inferiori del vecchio ordinamento.<ref>{{cita web|autore=Istituto Mascagni|url=http://www.istitutomascagni.it|titolo=Sito ufficiale|accesso=30-03-2012}}</ref>
 
==== Musei e gallerie ====
;[[Museo di storia naturale del Mediterraneo]]: Ubicato in [[Stradario di Livorno|via Roma]], fu fondato nel [[1929]]. Si tratta di un museo ritenuto all'avanguardia sia dal punto di vista del contenuto esposto, che delle strutture.
 
[[File:Giovanni Fattori 006.jpg|thumb|350px|G. Fattori, ''Campagna romana'', [[Museo civico Giovanni Fattori|Museo Civico "G. Fattori"]]]]
 
;[[Museo civico Giovanni Fattori|Museo civico "Giovanni Fattori"]]: Allestito intorno alla metà degli [[Anni 1990|anni novanta]] del [[XX secolo|Novecento]] nella suggestiva cornice di [[Villa Mimbelli]] ([[Stradario di Livorno|via San Jacopo in Acquaviva]]), ospita un'importante raccolta di opere dei [[Macchiaioli]] e dei [[Macchiaioli|Postmacchiaioli]], movimenti che si svilupparono a Livorno ed in altre località della costa labronica.
 
;[[Museo ebraico Yeshivà Marini|Museo ebraico "Yeshivà Marini"]]: Situato in [[Stradario di Livorno|via Micali 21]], oltre ad una collezione di arredi e paramenti sacri del culto ebraico (in gran parte portati qui dalla vecchia [[Sinagoga di Livorno|Sinagoga]] che fu distrutta a seguito dei bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]]), si possono qui trovare raccolte di libri dal [[XVII secolo|XVII]] al [[XX secolo]] ed un [[Hekhàl]] del [[XVI secolo|Cinquecento]] che contiene i rotoli della [[Torah]].
 
;[[Museo diocesano Leonello Barsotti]]: Inaugurato il [[22 dicembre]] [[2008]], occupa alcuni locali attigui al [[Seminario Girolamo Gavi]] e raccoglie suppellettili e opere sacre della [[Diocesi di Livorno]]. In particolare, qui sono collocate due tavole di scuola [[Giotto|giottesca]] collocate in precedenza nella [[chiesa di San Jacopo in Acquaviva]]. Il 22 dicembre [[2009]] è stato ulteriormente ampliato con l'aggiunta di nuove sale espositive.
 
;[[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Museo Mascagnano]]: Raccoglie i cimeli appartenuti al musicista livornese [[Pietro Mascagni]]. Il percorso museale è stato recentemente allestito presso il [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Teatro Goldoni]].
 
;[[Chiesa di Santa Giulia (Livorno)|Museo di Santa Giulia]]: È situato presso l'[[Chiesa di Santa Giulia (Livorno)|omonima chiesa]], in ([[Stradario di Livorno|Largo Duomo]]). Contiene arredi sacri, paramenti liturgici e l'antica tavola di scuola giottesca raffigurante ''[[Santa Giulia]]'' con scene della sua vita e del martirio.
 
;[[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Galleria degli ex voto]]: La galleria occupa un'ala del [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario]] di [[Montenero (Livorno)|Montenero]], in piazza di Montenero 9. Espone una tra le più grandi raccolte di ex voto d'Italia, donati dai primi anni dell'[[XIX secolo|Ottocento]] sino ad oggi.
 
;[[Acquario comunale Diacinto Cestoni]]: L'acquario, situato nei pressi della [[Terrazza Mascagni]], è intitolato al naturalista che tra il [[XVII secolo|XVII]] ed il [[XVIII secolo]] abitò a Livorno. Inaugurato nel [[1937]] e ricostruito nel [[1950]], è stato notevolmente ampliato nel corso del restauro conclusosi nel [[2010]] e, ad oggi, risulta il terzo acquario più grande d'Italia.<ref>{{cita web|autore=www.ansa.it|url=http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/toscana/2010/07/14/visualizza_new.html_1852959000.html|titolo=Acquario di Livorno|accesso=31-07-2010}}</ref>
 
;[[Casa natale di Amedeo Modigliani]]: La casa, situata in [[Stradario di Livorno|via Roma 38]], contiene una ricca documentazione sulla vita artistica e sull'opera del [[Amedeo Modigliani|noto pittore labronico]]. Attualmente è visitabile solo il sabato e la domenica su appuntamento.<ref>"Al numero civico 38, accanto a due orribili saracinesche, la casa di Modì è tristemente chiusa... Trovarsela di fronte, dopo aver imboccato via Roma da piazza Attias, nel centro di Livorno, è un'emozione forte. Ma non è quell'estasi particolare che travolge, come una sindrome da Stendhal, chi innamorato della pittura di Amedeo Modigliani ammira la sua casa natale. Purtroppo i brividi che scuotono il viandante d'arte sono quelli dell'oblio e della delusione". Tratto dal ''Corriere della Sera'', Marco Gasperetti, 6 novembre 2010.</ref><ref>{{cita web|autore=Costa degli Etruschi|url=http://www.costadeglietruschi.it/toscana_mediterranea/dettaglio_evento.asp?keyEvento=13167|titolo=Apertura della casa natale di Amedeo Modigliani|accesso=21-05-2013}}</ref>
 
=== Media ===
{| {{prettytable}}
![[File:Newspaper.svg|60px|center|Quotidiano]]Quotidiani!![[File:Magazine.svg|60px|center|Rivista]]Riviste!![[File:Crystal Clear device tv.png|60px|center|Televisore]]TV!![[File:Radio-icon.png|60px|center|Radio]]Radio!![[File:Nuvola apps krfb.png|60px|center|Web]]Portali
|-
|valign=top|
* [[Il Tirreno]]
* [[La Nazione]]
|valign=top|
* [[Il Vernacoliere]]
* Senza Soste
|valign=top|
* [[Granducato TV]]
* [[TVL Radiotelevisione Libera]]
* [[Teletirrenouno]]
|valign=top|
* [[Radio Flash]]
* [[Radio Rosa Livorno]]
* [[Radiolivorno.tv]]
|valign=top|
* [[QuiLivorno]]
|}
 
==== Teatri e cinema ====
{{vedi anche|Teatri storici di Livorno}}
[[File:Teatro Goldoni, Livorno.jpg|thumb|right|250px|Il [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Teatro Goldoni]]]]
[[File:Teatro S.Marco.JPG|thumb|right|250px|Resti del [[Teatro San Marco]]]]
 
Prima delle distruzioni belliche del [[1943]], Livorno ha ospitato una decina di teatri ed arene, nonché una serie di spazi teatrali minori.<ref>E. Porta, ''Contributi per la "memoria" musicale livornese: fonti inedite presso l'Archivio di Stato'', in ''CN Comune Notizie'', n. 2, marzo 1992, p. 58.</ref>
La [[seconda guerra mondiale]] ha cancellato gran parte di questo patrimonio: infatti, i bombardamenti colpirono inesorabilmente il [[Teatro San Marco]], il Rossini e il Teatro degli Avvalorati, mentre nei decenni successivi fu raso al suolo il grande Politeama.
Oggi, dell'antico patrimonio teatrale resta solo il [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Goldoni]], riportato agli antichi splendori dopo un lungo restauro conclusosi nel [[2004]].
 
Nel secondo dopoguerra furono tuttavia innalzate nuove strutture, come il [[Palazzo Grande|Cinema Teatro Grande]], la Gran Guardia e il [[Cinema Odeon (Livorno)|Cinema Odeon]], delle quali solo la prima risulta ancora in attività, sebbene sia stata riconvertita in una multisala.
 
Elenco dei cinema e dei teatri di Livorno:
 
* [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Teatro Goldoni]]
* [[Palazzo Grande|Multisala Cinema Grande]]
* [[Cinema teatro 4 Mori|Cinema Teatro 4 Mori]]
* [[Teatro delle Commedie]]
* [[Teatro Mascagni (Livorno)|Teatro Mascagni]]
* Multisala The Space Cinema (ex Medusa Multicinema)
* Centro Culturale Teatro Vertigo
* Cinema Teatro Salesiani
* Kino-Dessé
* Teatrofficina Refugio
* Centro Artistico il Grattacielo
* Cral Eni
* Teatro del Porto
 
Cinema storici chiusi a partire dagli anni Duemila:
* [[Teatro La Gran Guardia|Cinema Teatro La Gran Guardia]]
* [[Cinema Odeon (Livorno)|Cinema Odeon]]
* Cinema Metropolitan
* Cinema Aurora
* Cinema Jolly
 
=== Arte ===
[[File:Chiesa Santa Caterina, Livorno, cupola.jpg|thumb|200px|right|[[Cesare Maffei]]: affreschi in [[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|Santa Caterina]]]]
 
==== Livorno e la pittura ====
{{quote|Il [[libeccio]] soffia impetuoso travolgendo tutto ciò che incontra; il mare azzurro in tempesta, gli esili tronchi degli arbusti impotenti davanti a cotanta potenza della natura e là, tra le fredde tonalità che saltano dall'azzurro al giallo chiaro, la tamerice resiste impavida, piegata, quasi spezzata dalle raffiche di vento.|Luca Dal Canto, ''Livorno e la pittura'', [[Corriere di Livorno]] del 2 gennaio 2008}}
Con questa immagine, drammatica, spaventosa per certi versi, ma incredibilmente reale e sublime, Livorno è conosciuta in tutto il mondo attraverso l'opera di uno dei più grandi pittori dell'[[XIX secolo|Ottocento]] italiano: [[Giovanni Fattori]], maestro della corrente “verista” dei [[Macchiaioli]] nata a [[Firenze]] intorno agli [[anni 1860|anni sessanta]] dell'Ottocento e sviluppatasi sulla costa labronica proprio nel periodo in cui nacque un altro livornese, fuggito poi a [[Parigi]], destinato a sconvolgere l'arte europea: [[Amedeo Modigliani]]. Ne ''[[La libecciata]]'' ([[1880]]-[[1885|85]]), ma già ne ''[[La Rotonda dei bagni Palmieri]]'' ([[1866]]), così come in molti altri dipinti macchiaioli, Livorno è ritratta con la sua luce accecante resa visivamente, secondo le teorie della macchia, con un contrasto di macchie di colore e chiaroscuro ottenute attraverso la cosiddetta “tecnica dello specchio nero”.
 
[[File:Giorgio Vasari, Pala, Santa Caterina, Livorno.jpg|thumb|200px|left|[[Incoronazione della Vergine (Vasari)|''Incoronazione della Vergine'']], Giorgio Vasari]]
 
Ma la Livorno artistica non è soltanto Ottocento, [[Macchiaioli]] e Modigliani. Essendo una città [[Porto di Livorno|portuale]], ricca a partire dal [[XVI secolo]] sia di scambi commerciali che culturali, è stata per centinaia di anni il crocevia di opere d'arte e il luogo dove molti artisti, non soltanto labronici, hanno operato chiamati a corte prima dai [[Medici]] e poi dai [[Lorena (dinastia)|Lorena]]. Le più antiche tracce di arte pittorica ancora esistenti appartengono al [[Basso medioevo]] e in particolare agli inizi del [[XIV secolo]], periodo al quale risalgono sia i due santi [[Ordine di Sant'Agostino|agostiniani]] della [[chiesa di San Jacopo in Acquaviva]] (attribuiti, se non a [[Giotto]] stesso, quasi sicuramente alla sua bottega, oggi nel [[Museo diocesano Leonello Barsotti]]), sia la ''Pala di Santa Giulia'' presente in un'antica pieve di Livorno e oggi collocata nella [[Chiesa di Santa Giulia (Livorno)|Confraternita omonima]].
 
Del secolo successivo troviamo invece il ''[[Cristo coronato di spine]]'' del [[Beato Angelico]] (proprietà della parrocchia di [[Chiesa di Santa Maria del Soccorso (Livorno)|Santa Maria del Soccorso]] e oggi esposto nel [[Duomo di Livorno|Duomo]]), la ''Madonna Dantesca'' del [[Maestro della Natività di Castello]] (scuola di [[Filippo Lippi]]), oggi al [[Museo civico Giovanni Fattori]], e la ''Pala con Santa Lucia'' collocata in [[Chiesa di San Giovanni Battista (Livorno)|San Giovanni]].
 
Ma, come detto, è a partire dal finire del [[XVI secolo|Cinquecento]], con la nascita medicea di Livorno città-porto del [[Granducato di Toscana]], che l'arte labronica comincia a muoversi e ad animarsi. Il [[XVII secolo|Seicento]] vede operare importanti pittori fiorentini e toscani come [[Matteo Rosselli]], Domenico Cresti detto [[Passignano|Il Passignano]] (alla cui scuola è attribuito il dipinto della ''Sacra Famiglia'', oggi nella [[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|chiesa di Santa Caterina]], e di parte delle tele sul soffitto del Duomo insieme a [[Jacopo Chimenti]]) e il pisano [[Pietro Ciafferi]], autore con [[Filippo Franchini]] (probabilmente livornese) e il perugino [[Agostino Tassi]] di alcuni degli affreschi che ornavano le facciate dei palazzi dell'attuale [[via Grande]]. Si ricorda anche [[Filippo Maria Galletti]] per i lavori nel [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario di Montenero]].
 
Nel Settecento la Livorno dell'[[Illuminismo]] annovera la presenza non soltanto di molti importanti artisti europei come [[Alessandro Gherardini|Alessandro]] e [[Tommaso Gherardini]] ed il belga [[François Riviere]] attivo nella [[Chiesa armena di San Gregorio Illuminatore|chiesa degli Armeni]], ma anche di alcuni celebri scultori e architetti nati in città o trapiantati a Livorno, tra cui [[Giovanni del Fantasia]] (autore ad esempio della [[chiesa del Luogo Pio]]), [[Giovanni Baratta]] (scultore in varie chiese della città tra cui [[Chiesa di San Ferdinando (Livorno)|San Ferdinando]]), e [[Antonio Corazzi]] (architetto in [[Polonia]], ricordato per alcuni edifici pubblici).
 
Un discorso a parte va fatto per [[Giuseppe Maria Terreni]], nato a Livorno nel [[1739]], celebre pittore attivo principalmente in Toscana e autore di molte vedute di città del Granducato e di alcuni affreschi nel Santuario di Montenero e in altre [[Chiese di Livorno|chiese cittadine]]. Un dipinto a lui attribuito, ''Festa al Santuario di Montenero'' ([[1770]]), si trova oggi alla [[Albright-Knox Art Gallery]] di [[Buffalo]] probabilmente esportato nel Nuovo Mondo attraverso uno dei tanti scambi commerciali che il porto di Livorno intraprendeva tra Sette e Ottocento con gli [[Stati Uniti d'America]].
 
Nella pittura, uno dei principali artisti dell'Ottocento livornese fu [[Enrico Pollastrini]], di cui si ricorda l<nowiki>'</nowiki>''Immacolata Concezione'' nella [[chiesa dei Santi Pietro e Paolo (Livorno)|chiesa dei Santi Pietro e Paolo]]. I nomi citati sono soltanto alcuni dei molti artisti che hanno avuto contatti, diretti o indiretti, con la città labronica e la cui storia serve per dimostrare che l'arte livornese ha una tradizione radicata sin dal Cinquecento ed un'eredità importante che prosegue per tutto il Novecento ([[Gruppo Labronico]]) e va oltre i Macchiaioli, con i [[Macchiaioli|Postmacchiaioli]], tra cui [[Giovanni Bartolena]] e [[Ulvi Liegi]] (quest'ultimo vicino all'espressionismo [[Fauves]]), il [[Divisionismo (pittura)|Divisionismo]] di [[Plinio Nomellini]], e molti altri artisti come [[Renato Natali]] e [[Mario Madiai]] che fanno della luce e dell'ispirazione labronica uno strumento di raffinatezza pittorica.
Grande importanza hanno avuto le avanguardie artistiche, che sorsero numerose nel secondo dopoguerra, tra cui si cita l'[[Eaismo]], ideato da [[Voltolino Fontani]].
Nel dopoguerra si misero in luce artisti come [[Gianfranco Ferroni]], [[Mario Nigro]] e [[Gianfranco Baruchello]].
 
==== Livorno nel cinema ====
[[File:Livorno terrazzamascagni.JPG|thumb|250px|left|L'area dove sorgeva il parco Eden ([[Terrazza Mascagni]])]]
Livorno ha avuto un intenso rapporto con la [[storia del cinema]]; un rapporto fatto di film, studi cinematografici e prime nazionali.
 
La città ha dato tanto alla Settima Arte e viceversa; non è un caso che Livorno fu scelta dai [[Auguste e Louis Lumière|fratelli Lumière]] durante la loro prima tournée transalpina grazie alla sua fama turistica e culturale. Il [[30 giugno]] [[1896]] il biglietto costava 50 centesimi e la coda all'ingresso del parco dell'Eden (attuale [[Terrazza Mascagni]]) sarebbe aumentata giorno dopo giorno; bambini, mamme, letterati, curiosi, politici, tutti in fila per assistere ad una delle magiche proiezioni ancora ignari del potenziale che il Cinema avrebbe acquisito molto velocemente. Livorno viene ammaliata dal futuristico marchingegno che riesce a proiettare immagini in movimento, immagini che nei primi filmati Lumière erano esclusivamente documentaristiche e riprendevano la vita di tutti i giorni.
 
Ai primi decenni del [[XX secolo|Novecento]] risalgono i primi generi cinematografici narrativi e Livorno fu scelta quale sede dell'anteprima del primo film di finzione italiano: ''[[La presa di Roma]]'', di [[Filoteo Alberini]] (1905). Per un evento così importante fu scelta ancora una volta la città labronica perché in quegli anni, dopo l'avvento delle prime sale stabili di proiezione, era all'avanguardia sia per qualità che per numero di sale cinematografiche in Italia: al [[1907]] se ne contavano infatti ben 15 con una media di una sala ogni 7.163 abitanti.<ref>{{cita web|autore=Marco Sisi|url=http://www.geocities.com/Hollywood/Studio/6232/ls1.htmurl=|deadurl=yes|urlarchivio=http://www.webcitation.org/query.php?url=http://www.geocities.com/Hollywood/Studio/6232/ls1.htm}}</ref>
 
[[File:Sorpasso1962.jpg|thumb|right|250px|Scena finale de ''[[Il sorpasso]]'' a [[Lungomare di Livorno#Il Romito|Calafuria]]]]
 
Ma torniamo alla Livorno ___location cinematografica. Una storia che, dopo il filmato che documentava il varo della Corazzata Varese ([[1897]]), cominciò nel [[1926]], quando [[Fred Niblo]] ambientò alcune scene del suo ''[[Ben-Hur (film 1925)|Ben-Hur]]'' alla [[Torre della Meloria|Meloria]] e a largo del [[Porto di Livorno|Molo Novo]]. La città, con il mare, la sua luce, l'alto numero di giorni di sole, era perfetta per i set cinematografici ed inoltre, nella vicina [[Tirrenia]], nel [[1934]] (tre anni prima di [[Cinecittà]]) vennero fondati i primi studi cinematografici italiani detti della [[Pisorno]], rimasti attivi fino al [[1969]] con oltre 150 film all'attivo.
 
Successivamente, nel [[1936]] [[Mervyn LeRoy]] ricostruì lo [[skyline]] di Livorno ad [[Hollywood]] per il film ''[[Avorio nero]]'', così come farà [[Luchino Visconti]] nel [[1957]] per ''[[Le notti bianche (film)|Le notti bianche]]'', pellicola ambientata nei surreali scenari di una suggestiva [[Venezia Nuova]].
Livorno divenne il set per film come ''[[Il pirata sono io]]'' di [[Mario Mattoli]] ([[1940]]), ''[[Tombolo, paradiso nero]]'' di [[Giorgio Ferroni]] ([[1947]]) con [[Aldo Fabrizi]], ''[[Senza pietà (film 1948)|Senza pietà]]'' di [[Alberto Lattuada]] ([[1948]]), ''[[Imbarco a mezzanotte]]'' ([[1952]]) di [[Joseph Losey]]; il [[Lungomare di Livorno|mare labronico]] fu scenario ideale per ''[[Calafuria (film)|Calafuria]]'' ([[1942]]), ''[[Cuori sul mare]]'' ([[1949]]) e ''[[Ragazze al mare]]'' ([[1954]]) di [[Giuliano Biagetti]].
 
Notevoli furono le pellicoli girate a partire dagli [[anni 1960|anni sessanta]], che coincisero con gli anni di [[Castiglioncello]], a sud di Livorno, capitale balneare del cinema italiano, allegro centro estivo dove si ritrovavano i più grandi divi del cinema.
A Livorno vennero girati ''[[Tutti a casa]]'' ([[1960]]), ''[[Il sorpasso]]'' ([[1962]]), ''[[Mare matto]]'' (1962) e molti altri.
Questo intenso rapporto continuò nei decenni successivi con film d'autore come ''[[Viaggio con Anita]]'' di [[Mario Monicelli]] ([[1978]]) e film più commerciali come ad esempio ''[[Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande]]'' ([[1981]]), fino ad arrivare al pluripremiato ''[[Ovosodo]]'' di [[Paolo Virzì]] (che nel [[1997]] vinse il Gran Premio della Giuria alla [[Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia]]), e ai più recenti ''[[L'amore ritrovato]]'' di [[Carlo Mazzacurati]] e ''[[13dici a tavola]]'' di [[Enrico Oldoini]] ([[2004]]). Nel corso del [[2009]], Paolo Virzì tornò nella "sua" Livorno per girare ''[[La prima cosa bella (film)|La prima cosa bella]]'', film che ottiene un grandissimo successo di pubblico e di critica e che viene proposto come candidato italiano agli Oscar 2011, senza poi essere però ammesso.
 
Forse sull'onda del successo de "La prima cosa bella", Livorno e i territori limitrofi tornano ad essere tra il [[2010]] e il [[2011]] una delle ___location preferite dal cinema italiano e non solo; oltre ai molti spot e cortometraggi (tra cui quello ufficiale della Regione Toscana), nel 2010 la città viene scelta infatti prima da [[Fausto Brizzi]] per alcune scene di massa del suo "[[Maschi contro femmine]]", e poi dalla Colorado Film per il tv movie "[[Area Paradiso]]". Il film, realizzato quasi interamente in un casolare tra [[Collesalvetti]] e [[Rosignano Marittimo]], ha visto l'esordio alla regia di [[Diego Abatantuono]], affiancato per l'occasione dal giovane Armando Trivellini.
La fama cinematografica di Livorno arriva però anche all'estero; nel marzo 2011 sbarca infatti alla Terrazza Mascagni una troupe indiana di Tollywood (la rivale della più famosa Bollywood) per girare le scene clou (con tanto di balletti) di "[[Paglu]]" del regista [[Rajiv Kumar]]. Successivamente la città ha fatto da sfondo a "[[I più grandi di tutti]]" di Carlo Virzì, fratello di Paolo.
 
Anche il mondo del doppiaggio cinematografico ha visto la presenza massiccia di livornesi come [[Emilio Cigoli]], considerato uno dei maggiori doppiatori italiani di tutti i tempi, [[Carlo Romano]], e [[Giorgio Capecchi]]. Curiosamente furono tutti e tre presenti, ad esempio, nel doppiaggio del film di [[Sergio Leone]], ''[[Il buono, il brutto e il cattivo]]'' e nel pluripremiato ''[[Ben-Hur (film 1959)|Ben Hur]]''.
 
Segue l'elenco dei film girati, anche solo parzialmente, a Livorno e nei dintorni.
<!--In ordine cronologico crescente-->
{|style="width: 100%; align:top"
|-
|valign=top|
* ''[[Ben-Hur (film 1925)|Ben-Hur]]''
* ''[[Avorio nero]]''
* ''[[Il pirata sono io]]''
* ''[[È sbarcato un marinaio]]''
* ''[[Calafuria (film)|Calafuria]]''
* ''[[Tombolo, paradiso nero]]''
* ''[[Senza pietà (film 1948)|Senza pietà]]''
* ''[[Cuori sul mare]]''
* ''[[Il cielo è rosso (film)|Il cielo è rosso]]''
* ''[[Tragico ritorno (film 1952)|Tragico ritorno]]''
* ''[[Enrico Caruso (film)|Enrico Caruso]]''
* ''[[Imbarco a mezzanotte]]''
* ''[[Pellegrini d'amore]]''
* ''[[Ragazze al mare]]''
* ''[[Il canto dell'emigrante]]''
* ''[[Le notti bianche (film)|Le notti bianche]]''
* ''[[Esterina (film)|Esterina]]''
* ''[[Labbra rosse]]''
* ''[[Tutti a casa]]''
* ''[[Il sorpasso]]''
* ''[[I sequestrati di Altona]]''
* ''[[Mare matto]]''
* ''[[Escalation (film)|Escalation]]''
|valign=top|
* ''[[Senza sapere niente di lei]]''
* ''[[L'assoluto naturale]]''
* ''[[La moglie del prete]]''
* ''[[Giorni d'amore sul filo di una lama]]''
* ''[[Quell'amore particolare]]''
* ''[[Teresa la ladra]]''
* ''[[Il baco da seta]]''
* ''[[Il sergente Rompiglioni diventa... caporale]]''
* ''[[Il vizio di famiglia]]''
* ''[[Oh, mia bella matrigna]]''
* ''[[Sfida sul fondo]]''
* ''[[La regia è finita]]''
* ''[[Per questa notte]]''
* ''[[D'improvviso al terzo piano]]''
* ''[[L'insegnante al mare con tutta la classe]]''
* ''[[La dottoressa ci sta col colonnello]]''
* ''[[Lo chiamavano Bulldozer]]''
* ''[[Viaggio con Anita]]''
* ''[[I giorni cantati]]''
* ''[[Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande]]''
* ''[[Bomber (film 1982)|Bomber]]''
* ''[[Il ritorno di Black Stallion]]''
* ''[[È arrivato mio fratello]]''
|valign=top|
* ''[[Carabinieri si nasce]]''
* ''[[Figlio mio infinitamente caro]]''
* ''[[Good morning Babilonia]]''
* ''[[Mak π 100]]''
* ''[[Un'anima divisa in due]]''
* ''[[Bonus malus]]''
* ''[[La bella vita]]''
* ''[[Ovosodo]]''
* ''[[Baci e abbracci]]''
* ''[[Kiss me Lorena]]''
* ''[[Il talento di Mr. Ripley]]''
* ''[[Senza paura]]''
* ''[[Il diario di Matilde Manzoni]]''
* ''[[B.B. e il cormorano]]''
* ''[[L'amore ritrovato]]''
* ''[[13dici a tavola]]''
* ''[[Una moglie bellissima]]''
* ''[[Non c'è più niente da fare]]''
* ''[[Tre lire primo giorno]]''
* ''[[La prima cosa bella (film)|La prima cosa bella]]''
* ''[[Maschi contro femmine]]''
* ''[[Area Paradiso]]''
* ''[[Paglu]]''
|}
 
==== Livorno e la musica ====
[[File:Livorno -Teatro Goldoni- interno.jpg|thumb|250px|right|Sala del teatro Goldoni]]
 
Livorno ha dato i natali a un gran numero di musicisti, tra cui si ricordano, a solo titolo d'esempio: compositori come [[Pietro Mascagni]], il più importante fra i compositori livornesi, [[Alfredo Soffredini]], [[Sirio Santucci]], [[Rodolfo del Corona]], cantanti lirici come il mezzo soprano [[Celeste Coltellini]], [[Nicola Tacchinardi]], [[Enrico Delle Sedie]], [[Mario Ancona]], [[Galliano Masini]], strumentisti di fama come [[Giuseppe Cambini]], membro del primo quartetto d'archi della storia insieme ai lucchesi [[Luigi Boccherini]] e Filippo Manfredi e l'altro livornese [[Pietro Nardini]], [[Giovanni Francesco Giuliani]], [[Jean Baptiste Stuck]] “Batistin” (1680 - 1755), che introdusse in Francia per primo il violoncello in orchestra al posto della viola da gamba, il pianista [[Antonio Bacchelli]], il direttore di fama internazionale [[Augusto Vianesi]] (v. [[Pellegrini - Vianesi]]), i librettisti [[Ranieri de' Calzabigi]], [[Giovanni De Gamerra]], [[Giovanni Schmidt]], [[Guido Menasci]], [[Giovanni Targioni-Tozzetti (librettista)|Giovanni Targioni Tozzetti]], i critici musicali e musicologi [[Abramo Basevi]] e [[Arnaldo Bonaventura]], il cantautore [[Piero Ciampi]], nonché i cantanti pop [[Nada (cantante)|Nada]], già vincitrice di [[Festival di Sanremo 1971|Sanremo 1971]], e [[Bobo Rondelli]].<ref>Enciclopedia della Musica "Garzantina", Garzanti 1983 - 2003; N. Rolandi, ''Musica e musicisti in Italia'', Livorno 1932; A. Bonaventura, ''Musicisti livornesi'', 1930.</ref>
Inoltre a Livorno trovarono sepoltura [[Giovanni Paolo Schulthesius]], che fu pastore della comunità protestante di Livorno e viene ricordato per gli importanti contributi sulla musica sacra, il tenore [[Roberto Stagno]] e il soprano [[Gemma Bellincioni]].
 
Notevolissima è stata nel passato la presenza della lirica a Livorno "tanto che si poteva parlare di una tradizione esecutiva livornese" soprattutto a cavallo tra i secoli XIX e XX: "tra il 1880 e il 1930" a Livorno si dava "uno spettacolo ogni 5 giorni".<ref>Fulvio Venturi, ''L'Opera Lirica a Livorno'', volume a cura del Circolo Musicale Galliano Masini, 2000.</ref>
 
Vivacissimo è, da sempre, l'ambiente livornese del Jazz.<ref>V. le approfondite ricerche in {{cita libro|autore= Maurizio Mini, [[Andrea Pellegrini]]|titolo= Livorno, dalla 'musica americana' al Jazz - La storia, le storie|editore= Erasmo|città= Livorno|anno= 2013|id= ISBN 978-88-89530-55-9}}, Collana Erasmo Musica - I Quadrati, con prefazione di Stefano Zenni</ref>
Il Jazz si sviluppò precocemente sulla costa toscana grazie ai traffici commerciali e agli intensi rapporti politici, culturali e turistici Toscana - [[Stati Uniti d'America]]
<ref>V. {{cita libro|autore= Paolo Castiglioli, Luigi Donolo, Algerina Neri|titolo= Storia e attualità della presenza degli Stati Uniti a Livorno e in Toscana|editore= ETS|città= Pisa|anno= 2003|id= ISBN 88-8492-101-5}} e {{cita libro|autore= [[Andrea Pellegrini]]|titolo= Il Jazz a Livorno, in Saggi e studi musicali|editore= ETS, Associazione Amici del Mascagni, Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, distribuzione PDE, Sesto Fiorentino|città= Pisa, Livorno|anno= 2009|id= ISBN 978-884672613-1}}</ref>,
di origini antiche: il primo consolato americano in Italia, ad esempio, fu affidato al livornese Filippo Filicchi a Livorno nel [[1794]]. Da allora, scambi di merci ma anche di arte toscana con gli usa portarono scultori, pittori e musicisti di musiche da intrattenimento a entrare in contatto fra loro attraverso le navi e sulle navi stesse e nei porti toscani, liguri e nordamericani.
<ref>V. anche Luca Cerchiari, ''Intorno Al Jazz - musiche transatlantiche fra Africa, Europa e America'', Tascabili Bompiani, Milano 2007.</ref>
Dopo la seconda guerra mondiale, il primo Jazz club di Livorno fu l'“Hot Club” ([[1948]]), ma già nel [[1933]] nella città labronica si era esibita ad esempio l'orchestra jazz del ballerino Harry Fleming, di origini etiopi: proprio a quegli anni risalgono le prime esibizioni di gruppi musicali jazzistici a Livorno.
Nel luglio [[1945]] si esibì in [[Piazza della Vittoria (Livorno)|piazza della Vittoria]] [[Frank Sinatra]] al seguito delle forze armate USA. Il primo evento importante di Jazz moderno a Livorno fu il concerto dei "Jazz at the Philharmonic" di [[Norman Granz]], il [[2 marzo]] [[1954]], con, tra gli altri, [[Oscar Peterson]], [[Ella Fitzgerald]], [[Roy Eldridge]] e [[Benny Carter]].
Dal [[1957]] agli [[anni 1970|anni settanta]] si sono esibiti a Livorno numerosi interpreti della musica Jazz, soprattutto al [[Teatro La Gran Guardia]].
<ref>Bruno Casini e Ernesto De Pascale, ''Anni di musica'', Ass. Toscana Musiche</ref>
Oggi si ha un gran numero di jazzisti livornesi attivi anche a livello internazionale, quali [[Mauro Grossi]], [[Stefano Onorati]], [[Andrea Pellegrini]], [[Tino Tracanna]] e molti altri.
 
Negli [[anni 1960|anni sessanta]] del Novecento, nella scia dei [[The Beatles|Beatles]], uno dei primi complessi Italiani ad aver avuto successo nazionale furono "[[I Satelliti]]", gruppo formatosi a Livorno nel [[1961]]. Numerose esperienze furono condotte in quegli anni anche nel campo del jazz-rock, da gruppi come i Campo di Marte e altri. Il Rock è anch'esso presente da sempre a Livorno con centinaia di gruppi musicali giovanili e professionali.
<ref>V. {{cita libro|autore= Massimo Volpi|titolo= A Livorno negli anni '60 si suonava così|editore= Erasmo|città= Livorno|anno= 2011|id= ISBN 978-8889530-77-1}}</ref>
 
Fondamentale per la vita musicale della città oltre al [[Teatro Carlo Goldoni (Livorno)|Teatro Goldoni]] è l'[[Istituto superiore di studi musicali Pietro Mascagni]], organismo formativo accreditato dalla Regione Toscana, nato come "Scuola musicale Pietro Mascagni" nel [[1953]], prima scuola di musica pubblica nella storia della città. Nel [[1963]] la gestione della scuola passò ad un consorzio tra il Comune e la Provincia di Livorno e nel [[1969]] il "Mascagni" ha assunto la denominazione di "Istituto". Nel [[1978]] è stato pareggiato ai Conservatori di Stato. In seguito è divenuto ente di alta formazione universitaria (AFAM).
 
La musica contemporanea "colta" è presente a Livorno con alcuni interessanti compositori come Marco Lenzi, Carlo Deri, con numerose attivià collegate all'Istituto Mascagni e a centri anche dedicati alla musica elettronica e alla computer music come ''Audiofficine'' e altri.
 
Livorno ha inoltre una banda cittadina (associazione "Banda della Città di Livorno"), numerosissime corali (''Del Corona'', ''Mascagni'', ''Guido Monaco'' ecc.), una decina di scuole di musica come la ''Del Corona'', la ''Scarlatti'', la ''Amadeus'', ''Percorsi Musicali'' e molte altre di varie dimensioni e caratteristiche, a testimoniare la grande vitalità musicale della città di Pietro Mascagni.
 
=== Cucina ===
[[File:Cacciucco.jpg|thumb|250px|right|Il [[cacciucco]]]]
[[File:Torta di ceci.jpg|250px|right|thumb|[[Farinata di ceci|Torta di ceci]]]]
 
La cucina tradizionale di Livorno è stata definita da [[Aldo Santini]] come ''rissosa e popolaresca'' in quanto riflette il carattere originario della popolazione povera della città nei secoli [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo|XVIII]], proveniente da varie parti del Mediterraneo in fuga dalla legge o dalle persecuzioni religiose. La tradizione culinaria cittadina si è mantenuta relativamente intatta fino alla [[seconda guerra mondiale]], ma in seguito, con le mutate condizioni socio-economiche, molti piatti sono scomparsi e molti altri sono stati banalizzati.
 
I piatti principali sono naturalmente a base di [[pesce]] e vedono un uso notevole del [[Solanum lycopersicum|pomodoro]], introdotto a Livorno dagli [[ebrei]] [[sefarditi]]; esempi tipici sono il ''[[baccalà]] alla livornese'', le ''[[triglia|triglie]] alla livornese'' e il ''[[cacciucco]]'', il piatto più famoso della città. Sempre a base di pesce numerosi altri piatti "minori": oltre a vari altri modi di cucinare baccalà, [[stoccafisso]] e triglie, si ricordano piatti a base di ''cee'' (lo stadio larvale delle [[Anguilla anguilla|anguille]]), [[Engraulis encrasicolus|acciughe]], [[Sardina pilchardus|sarde]], [[Thunnus|tonno]], [[Mustelus mustelus|palombo]], [[Bivalvia|bivalvi]], [[Crustacea|crostacei]], [[Cephalopoda|cefalopodi]] e pesci vari.
 
Di derivazione ebraica sono anche molti piatti tradizionali della vecchia cucina livornese, come il ''[[cuscus]]sù'', il ''pollo in galantina'', le ''triglie alla mosaica'', l'''impannata di pesce'', i ''carciofi ripieni'', oltre a dolci come la ''cotognata'', le ''roschette'' (portate dagli ebrei fuggiti dalla Spagna, ai tempi di Ferdinando d'Aragona e di Isabella di Castiglia) e le ''uova filate''.
 
Ancora più caratteristici sono i piatti "poveri", tanto che costituiscono una sorta di sottogenere della cucina livornese, e che un tempo venivano consumati dallo strato più indigente della popolazione. Appartengono a questo sottogenere il ''bordatino'', l<nowiki>'</nowiki>''inno di Garibaldi'', il ''picchiante con le patate'', la ''francesina'', il ''cavolo strascicato'', la ''favetta'', i ''fagioli con le cotenne'', le ''boghe al pomodoro'', gli ''zerri sotto il pesto'', la ''minestra sulla palla'', le ''acciughe alla povera'', la ''salvia fritta'', le ''patate rifatte'' e infine la ''minestra sui discorsi'' e il ''brodo di sassi''<ref>{{Cita news|autore=Sebastiano Vassalli|url=http://archiviostorico.corriere.it/2000/settembre/20/Evviva_slow_food_con_sassi_co_0_00092011210.shtml|titolo=Evviva lo slow food con i sassi da brodo|pubblicazione=Corriere della Sera|giorno=20|mese=9|anno=2000|accesso=06-5-2008}}</ref>, due piatti che si possono classificare come i più "poveri" di tutti.
 
All'estremo opposto si trovavano i piatti della cucina "ricca" dell'aristocrazia mercantile cittadina: il ''ragno alla [[François Jacques de Larderel|Larderel]]'', le ''ostriche alla livornese'', il ''timballo di murena alla Pancaldi'', le ''orate fredde all'[[Ardenza]]'', il ''minestrone alla livornese''.
 
Vi sono però anche piatti che ricorrono a elementi di "terra" (carne e verdure) e che naturalmente risentono della tradizione gastronomica di altre parti della Toscana: la ''[[Farinata di ceci#La torta di ceci|torta di ceci]]'', il ''[[castagnaccio]]'', i ''batuffoli'', ''pasta e ceci'', la ''zuppa di verdure e fagioli'', la ''[[panzanella]]'', i ''carciofi ritti'', l<nowiki>'</nowiki>''agnello in fricassea'', il ''riso con i fagioli rossi'', la ''peperonata'', le ''polpette alla livornese'', la ''ricotta briaa'', il ''[[5 e 5]]'' (un panino con torta di ceci).
 
Fra i dolci si ricordano anche la ''stiacciata alla livornese'', la ''ciambella all'anice'', le ''frittelle di farina dolce'', il ''bollo'', i ''frati'' e i ''chicchi di menta''. Alcuni di questi sono in disuso come ad esempio i "chicchi di menta" o i "panini al ramerino".
 
Molto spesso le specialità gastronomiche erano legate a festività religiose o laiche; infatti ogni piatto o dolce veniva preparato tradizionalmente per una particolare occasione. Ad esempio per le feste di Santa Caterina e di San Nicola veniva offerto il castagnaccio, per San Giuseppe le frittelle dolci di riso, per Santa Giulia le fragole, e dal [[1690]] circa è invalso l'uso della schiacciata di Pasqua. A giugno per la fiera di [[Salviano]] si offrono i baccelli e in settembre, per la festa dalla Madonna, semi salati e lupini.
 
Infine due bevande tipiche, di forte grado alcolico: la ''persiana'' (a base di anice ed estratto di menta, quasi scomparsa) e il ''[[ponce (bevanda)|ponce]]''.<ref>Aldo Santini. ''La cucina livornese''. Padova, Franco Muzio editore, 1988. ISBN 88-7021-397-8.</ref>
Quest'ultimo in particolare si dice sia stato conosciuto tramite la comunità anglosassone ed adattato al gusto locale. A base di caffè caldo viene servito corretto con rhum o limone con largo uso della fantasia popolare fino ad arrivare ad aggiungervi il pepe di Caienna; le numerose varianti conosciute sono al mandarino, corretto, testa di moro, torpedine, frustato, amabile, sottozucchero.
 
=== Persone legate a Livorno ===
{{vedi anche|:Categoria:Personalità legate a Livorno}}
<center>
<gallery>
File:Ciampi_ritratto.jpg|[[Carlo Azeglio Ciampi]]
File:Fattori ritratto.jpg|[[Giovanni Fattori]]
File:Pietro Mascagni 2.jpg|[[Pietro Mascagni]]
File:Amedeo-modigliani-in--Nice-1918.jpg|[[Amedeo Modigliani]]
</gallery>
</center>
 
<!--Per favore, seguire l'ordine alfabetico dei cognomi. Inoltre usare questo elenco per le personalità più celebri o che si sono distinte per particolari attività. Per le altre usufruire della sola categoria.-->
{{div col|3}}
* [[Massimiliano Allegri]] ex-calciatore e allenatore di calcio
* [[Nicola Badaloni (marxista)|Nicola Badaloni]] filosofo e politico
* [[Dario Ballantini]] imitatore e pittore
* [[Stefano Bandecchi]] imprenditore e politico
* [[Giuseppe Bandi]] patriota e giornalista, fondatore de ''[[Il Tirreno|Il Telegrafo]]''
* [[Ilio Barontini]] partigiano e politico
* [[Cesare Bartolena]] pittore
* [[Pietro Bastogi]] politico, finanziere e industriale
* [[Elia Benamozegh]] filosofo ebraico
* [[Alfredo Bini]] produttore cinematografico
* [[Giotto Bizzarrini]] ingegnere e imprenditore automobilistico
* [[Giosuè Borsi]] scrittore
* [[Bernardo Buontalenti]] architetto, progettista della pianta della città
* [[George Gordon Byron]] poeta inglese
* [[Giuseppe Cambini]] compositore e violinista
* [[Alfredo Cappellini]] militare, comandante alla [[Battaglia di Lissa]]
* [[Leonetto Cappiello]] pubblicitario, illustratore e caricaturista
* [[Federico Caprilli]] capitano di cavalleria, ideatore del Sistema di Equitazione Naturale
* [[Giorgio Caproni]] poeta
* [[Silvano Ceccherini]] scrittore
* [[Diacinto Cestoni]] naturalista
* [[Giorgio Chiellini]] calciatore
* [[Carlo Azeglio Ciampi]] economista e politico, già [[Presidente della Repubblica]]
* [[Piero Ciampi]] cantautore
* [[Costanzo Ciano]] ufficiale di marina e uomo politico del regime fascista
* [[Galeazzo Ciano]] diplomatico e uomo politico del regime fascista
* [[Marco Coltellini]] librettista, poeta ed editore di ''[[Dei delitti e delle pene]]'' e dell'''[[Encyclopédie]]''
* [[Antonio Corazzi]] architetto
* [[Paolo Emilio Demi]] scultore
* [[Concita De Gregorio]] giornalista
* [[Serafino De Tivoli]] pittore
* [[Doris Duranti]] attrice
* [[Furio Diaz]] storico e politico
* [[Federigo Enriques]] matematico
* [[Giovanni Fattori]] pittore
* [[Gianluca Favilla]] attore
* [[Voltolino Fontani]] pittore
* [[Angelo Froglia]] pittore e scultore
* [[Oscar Ghiglia (chitarrista)|Oscar Ghiglia]] chitarrista
* [[Vivi Gioi]] attrice
* [[Pietro Gori]] poeta anarchico
* [[Carlo Claudio Camillo Guarmani]] esploratore
* [[Francesco Domenico Guerrazzi]] scrittore e politico
* [[Max Greggio]] scrittore e vignettista
* [[Agostino Kotzian]] imprenditore
* [[Aurelio Lampredi]] ingegnere
* [[François Jacques de Larderel|Francesco Giacomo de Larderel]] imprenditore
* [[Ulvi Liegi]] pittore
* [[Cristiano Lucarelli]] calciatore
* [[Mario Magnozzi]] calciatore e allenatore di calcio
* [[Virgilio Marchi]] scenografo e progettista futurista
* [[Pietro Mascagni]] compositore
* [[Galliano Masini]] tenore
* [[Giovanni Marradi]] poeta
* [[Gustavo Marzi]] schermidore, campione olimpico
* [[Marzio Innocenti]] rugbista
* [[Marco Messeri]] attore e regista
* [[Francesco Mimbelli]] ufficiale di marina
* [[Guglielmo Micheli]] pittore
* [[Paolo Migone]] comico
* [[Amedeo Modigliani]] pittore e scultore
* [[Giuseppe Emanuele Modigliani]] uomo politico
* [[Aldo Montano]] schermidore, campione olimpico
* [[Moses Montefiore]] imprenditore e filantropo
* [[Fabrizio Mori]] ex atleta
* [[Alfredo Müller]] pittore
* [[Nedo Nadi]] schermidore, campione olimpico
* [[Pietro Nardini]] compositore e violinista
* [[Renato Natali]] pittore
* [[Plinio Nomellini]] pittore
* [[Luigi Orlando]] ingegnere e politico
* [[Giovanni Pascoli]] poeta
* [[Armando Picchi]] calciatore e allenatore
* [[Igor Protti]] calciatore
* [[Giulia Quintavalle]] judoka, campionessa olimpica
* [[Giuseppe Ravizza]] inventore della macchina per scrivere
* [[Carlo Romano]] attore e doppiatore
* [[Roberto Rondelli]] cantautore
* [[Paolo Ruffini (attore)|Paolo Ruffini]] conduttore televisivo e attore
* [[Federico Maria Sardelli]] direttore d'orchestra, compositore e disegnatore
* [[Pietro Senn]] imprenditore
* [[Elizabeth Ann Bayley Seton]] prima santa statunitense
* [[Percy Bysshe Shelley]] poeta inglese
* [[Tobias Smollett]] scrittore scozzese sepolto a Livorno
* [[Marco Taradash]] giornalista e politico
* [[Giovanni Targioni-Tozzetti (librettista)|Giovanni Targioni Tozzetti]] librettista
* [[Tullio Terni]] medico e scienziato
* [[Elio Toaff]] rabbino capo di Roma dal [[1951]] al [[2002]]
* [[Angelo Tremamondo]] inventore della scherma sportiva moderna e saggista
* [[Antonio Vinciguerra]] pittore, scultore e disegnatore
* [[Giulio Cesare Vinzio]] pittore
* [[Paolo Virzì]] regista cinematografico
* [[Filippo Volandri]] tennista
* [[Giovanni Zannacchini]] pittore
{{div col end}}
 
=== Eventi ===
Livorno ospita un gran numero di eventi e manifestazioni, alcuni dei quali hanno rilevanza nazionale.
 
L'Associazione culturale "Premio Ciampi" dal 1995 organizza annualmente il [[Premio Ciampi]], un concorso musicale nazionale ispirato alla figura del cantautore labronico [[Piero Ciampi]]; il concorso è riservato principalmente alle nuove generazioni di musicisti, ma in qualità di ospiti vi hanno partecipato artisti quali [[Carmen Consoli]], [[Nada Malanima|Nada]], [[Luciano Ligabue]] ed altri. La cerimonia di premiazione si svolge in ottobre all'interno di un programma di concerti e iniziative culturali della durata di alcuni giorni.
[[File:Effetto Venezia 2009.jpg|thumb|250px|right|[[Venezia Nuova|Effetto Venezia]]]]
 
Dal 2008 al 2010, nel mese di luglio, la città ha ospitato l'[[Italia Wave|Italia Wave Love Festival]], una manifestazione incentrata principalmente sulla musica rock e alla quale hanno partecipato artisti e gruppi musicali di rilevanza anche internazionale come i [[The Chemical Brothers]].
 
Dal 1953 la caratteristica cornice della Rotonda di [[Ardenza]] ospita, nella seconda metà di agosto, il Premio Rotonda, una rassegna pittorica nazionale di arte contemporanea.
 
Sempre in estate, solitamente tra luglio e agosto, si svolge Effetto Venezia, la manifestazione che anima uno dei quartieri più antichi e caratteristici della città, quello della [[Venezia Nuova]], con spettacoli, iniziative culturali e mercatini artigianali che si snodano lungo i canali del rione.
 
Di grande richiamo sono anche gli eventi sportivi legati al Trofeo "Accademia Navale", un punto d'incontro per appassionati di vela che si svolge a Livorno dal [[1981]] (dal [[1984]] con cadenza annuale, nel periodo di aprile-maggio); parallelamente alle regate, alle quali partecipano equipaggi internazionali, la manifestazione è collegata ad una serie di eventi che si tengono nelle aree del [[Porto di Livorno|Porto Mediceo]].
 
Molto sentite sono le gare che vedono contrapporsi le varie [[cantine remiere]] livornesi, ognuna con il proprio [[gozzo (barca)|gozzo]]. Ogni estate si svolgono tre competizioni principali tra i rioni della città: la [[Coppa Risi'atori]] (seconda domenica di giugno, dalla [[Torre della Meloria]] al [[Porto di Livorno|Porto Mediceo]]); la [[Coppa Ilio Barontini]] (ultimo sabato di giugno, a cronometro, in notturna, lungo i [[Fosso Reale (Livorno)|fossi]] della città); il [[Palio Marinaro]] (seconda domenica di luglio, tratto di mare di fronte alla [[Terrazza Mascagni]]).
 
== Geografia antropica ==
[[File:Livorno, Panorama dalla Fortezza Vecchia.jpg|thumb|720px|centre|Panorama del centro e del porto dal cosiddetto Mastio di Matilde]]
 
=== Urbanistica ===
{{vedi anche|Stradario di Livorno}}
[[File:Città pentagonale -Copia del progetto di B.Buontalenti-.jpg|thumb|left|250px|Copia del progetto di [[Bernardo Buontalenti]]]]
[[File:Scali delle ancore dal ponte.JPG|thumb|left|250px|Quartiere della [[Venezia Nuova]]]]
 
L'avvio dello sviluppo urbanistico di Livorno coincise con il piano redatto da [[Bernardo Buontalenti]] nella seconda metà del [[XVI secolo]]: fino ad allora infatti il piccolo borgo labronico era costituito da un pugno di case poste attorno ad una piccola insenatura lungo l'asse viario della [[Stradario di Livorno|via San Giovanni]]; borgo poi fortificato nel [[1392]] con mura di pietra e rafforzate nel [[XVI secolo]] fra tre bastioni angolari.
Il progetto buontalentiano per la nuova città voluta dai [[Medici]] era caratterizzato da una serie di possenti fortificazioni circondate da un [[Fosso Reale (Livorno)|fossato]], che conferiva alla città una forma pentagonale.
In fase realizzativa il disegno fu però mutato dal Cogorano per dare maggiore importanza alla [[Fortezza Nuova]] e con l'inserimento di ulteriori manufatti militari. Al centro dell'abitato fu innalzato il [[Duomo di Livorno|Duomo]], aperto su una vasta piazza d'armi (attuale [[Piazza Grande (Livorno)|piazza Grande]]).
 
All'inizio del [[XVII secolo|Seicento]] le [[Leggi Livornine]] richiamarono in città numerosi mercanti, tanto che, a supporto delle fortune del porto, dal [[1629]] si rese necessario costruire un nuovo quartiere di abitazioni e magazzini posto a nord, nelle aree comprese tra le fortezze Nuova e [[Fortezza Vecchia|Vecchia]]; la zona, attraversata da molti canali e dal fossato difensivo della città pentagonale, assunse pertanto il nome di [[Venezia Nuova]]. Un secondo ampliamento del medesimo quartiere venne messo in atto pochi decenni dopo, intorno al [[XVIII secolo]]; lungo i canali della Venezia, posti in diretta comunicazione col porto, sorsero pertanto numerosi magazzini, ubicati al di sotto del piano stradale.
 
Successivamente, il [[16 dicembre]] [[1776]], il granduca [[Leopoldo II del Sacro Romano Impero|Pietro Leopoldo]] abolì il divieto di costruire nelle immediate vicinanze delle fortificazioni (le cosiddette Spianate). L'iniziativa granducale portò ad uno sviluppo dei quartieri esterni alla città pentagonale con la costituzione dei primi sobborghi extraurbani lungo le direttrici delle strade maggiori (Borgo Reale, l'Origine, Borgo dei Cappuccini, Borgo San Jacopo).
I primi importanti piani per l'assetto urbanistico dei sobborghi risalgono agli [[Anni 1820|anni venti]] dell'[[XIX secolo|Ottocento]], quando [[Luigi de Cambray Digny]] stese i progetti per il quartiere del Casone, nella zona dell'attuale [[Piazza Cavour (Livorno)|piazza Cavour]]. La realizzazione della [[Mura Leopoldine|cinta daziaria]], decisa nel [[1834]], chiuse insieme la città e sobborghi; parallelamente [[Luigi Bettarini]] lavorò allo smantellamento dei [[Bastione|baluardi]] medicei lungo il Fosso Reale e realizzò la grande piazza oggi nota come [[Piazza della Repubblica (Livorno)|piazza della Repubblica]] che insieme alla coeva piazza del Casone, (oggi piazza Cavour), fungevano da cerniera tra la città vecchia e nuova.
Frattanto, intorno alla metà del secolo, lo sviluppo delle attività legate alla villeggiatura e agli stabilimenti balneari diedero avvio alla formazione una elegante [[Lungomare di Livorno|passeggiata a mare]], che dal primo tratto fino a San Jacopo, raggiunse dapprima l'antico borgo di [[Ardenza]] e, successivamente, a fine secolo, [[Antignano (Livorno)|Antignano]].
L'ultimo periodo del granducato lorenese fu caratterizzato anche da un potenziamento delle infrastrutture portuali ed industriali, nelle aree a nord della città (Porto Nuovo, Diga Curvilinea).
 
[[File:Piazza grande duomo.JPG|thumb|250px|[[Piazza Grande (Livorno)|Piazza Grande]]]]
 
All'inizio del [[XX secolo|Novecento]], le precarie condizioni igieniche di alcuni isolati del centro furono motivo del loro abbattimento (quartieri Sant'Antonio, Venezia Nuova, dietro il Duomo) e la successiva edificazione di un nuovo quartiere popolare nei pressi della nuova [[Stazione di Livorno Centrale|Stazione Centrale]].
L'avvento del [[Fascismo]] coincise con l'affermazione industriale della città, mentre nuovi quartieri per gli operai, costituiti da alloggi supereconomici, sorsero nelle aree a ridosso degli stessi stabilimenti industriali (Torretta, Shangay).
Questi infelici modelli urbanistici e architettonici furono ripresi nell'immediato [[dopoguerra]], quando, nell'emergenza dovuta alla carenza di abitazioni, si innalzarono i quartieri delle Sorgenti e Corea.<ref>L. Bortolotti, ''cit.'', pp. 370-376.</ref>
Frattanto il centro storico, duramente colpito dai bombardamenti del [[1943]]-[[1944|44]], fu quasi interamente ricostruito con scarso rispetto per le strutture preesistenti e per gli antichi allineamenti stradali.
 
[[File:La Rosa, Livorno.jpg|thumb|200px|left|Torre del quartiere La Rosa]]
 
In periferia, un primo intervento urbanistico di un certo rilievo, nel quale si osserva un superamento degli schemi di derivazione prebellica, è da ricercare in quello promosso dall'[[INA-Casa]] nel citato quartiere Sorgenti, a margine del primo insediamento precedentemente costruito dal Comune.<ref>F. Cagianelli, D. Matteoni, ''Livorno, la costruzione di un'immagine. Tradizione e modernità nel Novecento'', cit., p. 112.</ref>
 
Un ulteriore miglioramento degli standard edilizi ed urbanistici si concretizzò nel quartiere [[Coteto]], realizzato a partire dal [[1956]] ad opera di un gruppo di progettisti guidati da [[Raffaello Fagnoni]].
Nel [[1958]], malgrado che il [[Piano Regolatore Generale]] elaborato in quegli anni da [[Edoardo Detti]] prevedesse il mantenimento di una fascia verde tra la città e il borgo di Ardenza, sulle anzidette aree fu approvata, su pressione del [[Ministero dei Lavori Pubblici]]<ref>''Ibidem'', p. 116.</ref>, la costruzione del quartiere denominato "La Rosa", la cui progettazione fu coordinata da [[Luigi Moretti (architetto)|Luigi Moretti]]; l'abitato, posto a cavallo della [[via Aurelia]], venne caratterizzato dalla presenza di due torri di tredici piani ciascuna e da lunghi edifici su ''[[Le Corbusier#I cinque punti della nuova architettura|pilotis]]'' disposti lungo le vie laterali.
 
[[File:Torri porta a terra.JPG|thumb|250px|Le cosiddette "torri" di Porta a Terra]]
 
Ancora un piano di espansione, teso a saldare la città alle località suburbane, fu avviato negli [[anni 1970|anni settanta]] del medesimo secolo, quando cominciarono i lavori per l'urbanizzazione delle aree attorno a [[Salviano]].
Più recenti invece i quartieri di La Leccia e La Scopaia, sorti nella fascia situata tra Livorno e le [[Colline livornesi|colline]].
Di fatto, tutti questi ampliamenti hanno saldato definitivamente la città a quelli che un tempo erano i borghi esterni di Ardenza, Antignano, [[Montenero (Livorno)|Montenero]], Salviano e Collinaia.
 
Successivamente, sul finire degli [[anni 1990|novanta]] l'amministrazione comunale ha avviato i lavori per il nuovo comparto di "[[Stradario di Livorno|Porta a Terra]]", una vasta cittadella commerciale che è andata ad inserirsi tra la [[Stazione di Livorno Centrale|Stazione Centrale]] e il [[Modigliani Forum|nuovo palazzetto dello sport]] fino a saturare la zona tra la [[Ferrovia Tirrenica|ferrovia]] e la tangenziale [[Variante Aurelia]]. I cantieri relativi alle principali strutture (centro commerciale, cinema multisala e alcune torri di oltre dieci piani, in una delle quali è situato un albergo) sono stati portati a termine nei primi anni del [[anni 2000|nuovo millennio]]; ciò nonostante il progetto per la realizzazione di un sottopassaggio stradale sulla vicina linea ferroviaria, atto a collegare direttamente Porta a Terra con il [[Stradario di Livorno|viale Carducci]], non ha ancora avuto seguito.
 
Infine, al [[2007]]<ref>Si veda ''I lavori? Sono già cominciati. Demoliti i capannoni dove nascerà il primo edificio'', da ''Il Tirreno'' del 9 novembre 2007.</ref> risale l'avvio della costruzione, nelle aree in parte dismesse dell'ex [[Cantiere navale fratelli Orlando]] (ora [[Cantieri Benetti]]), della "Porta a Mare", un quartiere residenziale e commerciale che sorgerà a margine del nuovo porto turistico.
 
=== I borghi suburbani ===
I borghi suburbani rappresentano gli antichi villaggi sviluppatisi nel tempo all'esterno della città fortificata di Livorno; nel corso del [[XX secolo|Novecento]] questi centri, già parte integrante del territorio comunale labronico, furono definitivamente saldati alla città con la costruzione di nuovi quartieri intermedi (Colline, Coteto, La Rosa, ecc.), ultimo tra tutti quello del cosiddetto "Nuovo Centro" (o quartiere San Martino), un insediamento commerciale e residenziale di prossima realizzazione.<ref>''Livorno 1993. Lineamenti per il Nuovo Piano Regolatore Generale. Indirizzi Programmatici della Amministrazione e Proposte dei Progettisti'', supplemento a ''CN Comune Notizie'', n.4, giugno 1993.</ref>
[[File:Casini d'Ardenza, Livorno.JPG|250px|I [[Casini d'Ardenza]]|thumb|right]]
 
;[[Ardenza]]: Di origini remote, l'abitato si è sviluppato soprattutto nell'[[XIX secolo|Ottocento]], quando fu ampliata la [[Lungomare di Livorno|strada litoranea]] proveniente dal centro di Livorno. Qui sono situati i [[Casini d'Ardenza|Casini]], un palazzo di forme [[Architettura neoclassica|neoclassiche]] la cui costruzione è legata allo sviluppo delle infrastrutture balneari.
;[[Antignano (Livorno)|Antignano]]: Sede di un antico [[Castello di Antignano|fortilizio]] [[medici|mediceo]], il borgo rappresenta il quartiere più meridionale della città, alla quale è legato dall'urbanizzazione avviata tra la fine del [[XIX secolo|XIX]] e l'inizio del [[XX secolo]] lungo la [[Lungomare di Livorno|passeggiata a mare]]. Negli ultimi decenni è divenuto un centro balneare molto frequentato.
;[[Salviano]]: Toponimo d'origine romana, è situato nell'entroterra livornese; nel corso del [[XX secolo]] fu inglobato nella città labronica. Qui si trova una chiesa in cui sono riconoscibili i resti di un'antica pieve [[Romanico|romanica]].
;[[Montenero (Livorno)|Montenero]]: È un borgo collinare, celebre per la presenza del [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario mariano]]. Nei primi del [[XX secolo|Novecento]] fu presentato un piano di sviluppo della frazione che prevedeva la realizzazione di un grande stabilimento termale, ma non fu realizzato se non in minima parte con la costruzione di alcune ville. Dispone di una [[Funicolare di Montenero|funicolare]]. Con la recente lottizzazione de "L'Olivara" è praticamente saldato all'Ardenza e Collinaia.
 
=== Frazioni ===
[[File:Chiesa di San Giovanni Gualberto, Livorno.jpg|thumb|250px|[[Valle Benedetta]]]]
[[File:Isola Gorgona 1.JPG|thumb|250px|right|Isola di [[Isola di Gorgona|Gorgona]]]]
 
;[[Quercianella]]: È una frazione posta a pochi chilometri da Livorno, separata da [[Antignano (Livorno)|Antignano]] da un tratto di costa roccioso dove si ergono alcune torri d'avvistamento. Immersa nella [[macchia mediterranea]], rappresenta l'estremo meridionale del comune labronico.
;[[Castellaccio]]: In epoca [[Medioevo|medioevale]] qui si innalzava il cosiddetto ''Castello delle Formiche'', menzionato già nel [[1284]]. Sui resti di questa fortificazione fu edificata una grande villa che ancora oggi è l'elemento più caratterizzante del borgo.
;[[Limoncino (Livorno)|Limoncino]]: È una piccola frazione costituita da meno di 200 abitanti che si trova sulla strada per la Valle Benedetta. Lo sviluppo è recente, ma nelle vicinanze si innalza una villa la cui presenza è attestata sin dal [[949]]. Nel 2010 è sorta l'ipotesi che nella frazione possa sorgere una discarica.
;[[Valle Benedetta]]: Località posta sui [[Colline livornesi|Monti Livornesi]], lungo la strada che da [[Salviano]] conduce a [[Colognole]], fino alla fine del [[XVII secolo]] era un luogo selvaggio e inospitale. Qui, nel [[1692]], venne fondata una [[Chiesa di San Giovanni Gualberto|chiesa]] con un monastero.
;[[Isola di Gorgona]]: È una piccola isola facente parte del territorio comunale di Livorno. Dista dalla costa 37 chilometri e fu abitata sin dai tempi antichi. Dopo il [[1860]] fu destinata ad ospitare una [[colonia penale]].
 
=== Suddivisioni amministrative ===
La città medicea, circoscritta nel pentagono buontalentiano, era ripartita nei quartieri di San Giovanni o di Livorno Vecchio (con riferimento all'antico nucleo medievale), di San Francesco e degli Ebrei, di Santa Giulia, di San Cosimo e della Madonna, a cui si aggiunse quello nuovo della Venezia Nuova.
 
Oggi il territorio comunale è suddiviso amministrativamente in cinque [[circoscrizioni]] (in origine erano dieci), ognuna delle quali è composta a sua volta dall'unione di vari [[quartieri]]. Questo è l'elenco completo:
* Circoscrizione 1: Corea, Shangai, Torretta, Sorgenti, Fiorentina, La Cigna.
* Circoscrizione 2: [[Venezia Nuova]], Centro, San Marco, Pontino, Magenta, Origine, [[Isola di Gorgona]].
* Circoscrizione 3: San Jacopo in Acquaviva, Borgo Cappuccini, Fabbricotti.
* Circoscrizione 4: Colline, Stazione, [[Coteto]], [[Salviano]], La Leccia, La Scopaia, Collinaia, [[Limoncino (Livorno)|Limoncino]], [[Valle Benedetta]].
* Circoscrizione 5: La Rosa, [[Ardenza]], Banditella, [[Antignano (Livorno)|Antignano]], [[Montenero (Livorno)|Montenero]], [[Castellaccio]], [[Quercianella]].
 
== Economia ==
=== Servizi ===
[[File:Livorno, via Grande.JPG|thumb|left|250px|[[Via Grande]] all'inizio del Novecento]]
 
Storicamente, il commercio, legato allo sviluppo portuale e alla presenza di mercanti d'origine straniera, ha sempre rappresentato una delle principali vocazioni della città. Dal periodo [[Medici|mediceo]] sino a tutto l'[[XIX secolo|Ottocento]], emblema di questo dinamismo è stata la [[via Grande]], già via Ferdinanda, da sempre descritta come il centro pulsante del commercio cittadino.<ref>P. Volpi, ''Guida del Forestiere per la città e contorni di Livorno, utile ancora al livornese che brama di essere istruito dei particolari della sua patria'', Livorno 1846, p. 97.</ref> Successivamente, la crisi legata all'abolizione del porto franco, il venir meno dell'apporto economico delle numerose comunità straniere e la conseguente riconversione industriale hanno portato, tra l'inizio del [[XX secolo|Novecento]] e la [[seconda guerra mondiale]] ad un rapido mutamento degli scenari.
Ciò nonostante molti esercizi storici hanno continuato la loro attività fino ai giorni nostri; un caso del tutto particolare è quello, ad esempio, del mercato di [[Stradario di Livorno|piazza Cavallotti]], l'antica piazza delle Erbe, da sempre frequentatissimo luogo di commercio e che ha mantenuto inalterata la sua funzione nonostante la totale ricostruzione della zona a seguito degli eventi bellici.
 
[[File:Mercato Coperto Livorno.jpg|thumb|right|250px|Il [[Mercato delle vettovaglie]]]]
 
Nei pressi della medesima piazza sorge inoltre il [[Mercato delle vettovaglie]], imponente struttura realizzata sul finire del [[XIX secolo]] per migliorare le condizioni del commercio alimentare.
 
Negli ultimi anni invece si è registrato un notevole sviluppo delle medie e delle grandi strutture di vendita (supermercati, ipermercati e grandi magazzini), che hanno determinato una densità, stimata sulla base dell'intera [[Provincia di Livorno|provincia]], di ben 1,30 grandi esercizi ogni 10.000 abitanti, dato che al gennaio [[2002]] poneva Livorno e il suo territorio ai vertici delle classifiche nazionali; la densità si è ulteriormente rafforzata in tempi ancora più recenti grazie all'apertura del nuovo centro commerciale Fonti del Corallo ([[2003]]), ubicato nella nuova urbanizzazione di Porta a Terra, alle spalle della [[Stazione di Livorno Centrale|stazione ferroviaria labronica]], che comprende un ipermercato ed una galleria commerciale con 56 negozi.<ref>P. Innocenti, ''Il turismo in Provincia di Livorno. Dinamica recente e prospettive'', cit., p. 376.</ref>
 
==== Il commercio su aree pubbliche ====
* Mercato di [[Stradario di Livorno|piazza Cavallotti]]: è lo storico mercato di generi alimentari del centro cittadino;
* mercato di [[Stradario di Livorno|via Buontalenti]]: di genere extra-alimentare, è ormai divenuto stabile e si trova in pieno centro cittadino, sul retro del [[Mercato delle vettovaglie|Mercato Centrale]];
* mercato di [[Piazza Garibaldi (Livorno)|piazza Garibaldi]]: è un piccolo mercato che si tiene non distante dal centro cittadino, a pochi metri dalla grande [[Piazza della Repubblica (Livorno)|piazza della Repubblica]];
* "Mercatino del Venerdì": è un mercato extra-alimentare che si tiene nei pressi della zona sportiva di [[Ardenza]] ogni venerdì;
* "Mercatino Americano": istituito nel secondo [[dopoguerra]], si è tenuto per oltre 60 anni nell'ottocentesca [[piazza XX settembre]]; nel corso del [[2009]] è stato trasferito nelle aree portuali. Tratta principalmente merci d'importazione statunitense.
Esistono inoltre dei piccoli mercati di quartiere come ad esempio quello delle Sorgenti (mercoledì e sabato) e di Fiorentina (martedì).
 
I principali mercati periodici legati a manifestazioni, esposizioni e fiere sono:
 
* "Mercatino del passato": coinvolge un centinaio di operatori e solitamente viene allestito in [[Piazza Cavour (Livorno)|piazza Cavour]] la prima domenica del mese, in concomitanza con l'apertura degli altri esercizi commerciali;
* "Magenta in strada": si effettua in ottobre, nell'area antistante la [[Chiesa di Santa Maria del Soccorso (Livorno)|chiesa del Soccorso]];
* "Alle Sorgenti della città": è un mercatino posto a margine dell'omonima manifestazione nel quartiere delle Sorgenti che ha luogo la seconda domenica di ottobre;
* "Fiera di Sant'Antonino": è il più grande mercatino legato a manifestazioni di questo genere e vede la partecipazione di circa 200 operatori;
* "Effetto Venezia": durante la manifestazione estiva che coinvolge il quartiere della [[Venezia Nuova]] sono presenti circa 60 operatori del settore dell'artigianato e dell'antiquariato.
 
=== Industria ===
[[File:Livorno, ciminiere.JPG|thumb|200px|left|Ciminiere della ex vetreria Borma]]
 
L'ascesa di Livorno ai vertici dell'industria italiana risale alla metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]], quando le prime fabbriche sorsero nelle aree a nord della città, poste nelle vicinanza del [[Porto di Livorno|porto]] e della prima [[linea ferroviaria]] della [[Toscana]] (sorta anche grazie all'apporto di capitali livornesi).
Alla fondazione del [[Cantiere navale fratelli Orlando]] ([[1866]]), fecero seguito alcune industrie legate al settore navale, come la Società Metallurgica Italiana ([[1885]]), dove erano occupati circa 600 operai. Importante fu anche il settore vetrario, con la Società Italiana Balzaretti Modigliani e C., che nei primi anni del [[XX secolo|Novecento]] contava oltre 400 dipendenti.<ref>D. Matteoni, ''Le città nella storia d'Italia. Livorno'', Roma - Bari 1985, p. 180.</ref>
All'inizio del XX secolo a Livorno si registra anche la costruzione di una grande [[Centrale termoelettrica Marzocco|centrale elettrica]] ad opera della Società Elettrica Ligure-Toscana.
 
Vale la pena ricordare, inoltre, che tra Ottocento e Novecento alcuni facoltosi livornesi ebbero un ruolo fondamentale anche nell'industrializzazione della [[Provincia di Pisa]]: i [[François Jacques de Larderel|De Larderel]] diedero avvio allo sfruttamento dei [[Soffione boracifero|soffioni boraciferi]] di [[Pomarance]] (dando il nome alla località di [[Larderello]]), gli [[Orlando (famiglia)|Orlando]] favorirono l'insediamento della [[Piaggio & C.|Piaggio]] a [[Pontedera]], mentre a [[Guido Donegani]] è legata la fortuna delle miniere di [[Montecatini Val di Cecina]].
 
[[File:Bizzarrini 5300GT Strada 000 000 1964-1968 1966 backleft 2012-04-01 A ji.jpg|thumb|250px|Una Bizzarrini 5300 prodotta nello stabilimento di Livorno]]
 
A Livorno, l'avvento del [[Fascismo]] e le agevolazioni introdotte dopo la [[Grande depressione|crisi del 1929]] portarono alla fondazione di nuove fabbriche, tra le quali si ricordano la Motofides, per la produzione di siluri, e la grande raffineria [[Anic|ANIC]] (in seguito nota come ''STANIC''), posta al confine tra i comuni di Livorno e [[Collesalvetti]].
Quindi, nel [[1937]] fu aperta una filiale della ''Società Moto Fides'', dove venivano prodotti siluri per la Regia Marina Militare.<ref>{{cita web|autore=www.regiamarinaitaliana.it|url=http://www.regiamarinaitaliana.it/Siluri%20&%20Torpedini.html|titolo=Siluri e torpedini|accesso=23-08-2009}}</ref>
 
I bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]] causarono danni ingentissimi anche agli impianti industriali, tanto che nel [[dopoguerra]] molti stabilimenti non ripresero più l'attività. Anche il Cantiere navale Orlando attraversò un periodo di forte crisi e circa 1000 dei suoi operai furono pertanto assorbiti da un nuovo stabilimento di carpenteria metallica, la C.M.F., nell'abitato di [[Guasticce]], frazione di [[Collesalvetti]].
Al contempo, la Moto Fides, acquistata dal [[Gruppo Fiat]] dopo la guerra, riprese la sua produzione, realizzando telai, compressori, componenti per autoveicoli, motori fuori bordo, oltre alla produzione militare per la quale l'azienda realizzò, per la Marina Militare Italiana, a partire dagli [[anni 1960|anni sessanta]], siluri antisommergibile, siluri a propulsione elettrica, a idrogetto, a guida attiva o passiva, a filoguida autocercante e componenti elettronici per contromisure difensive.
Sempre agli anni sessanta risale l'apertura della fabbrica [[Bizzarrini]], in cui, per un breve periodo, furono prodotte automobili supersportive, come, ad esempio, la [[Bizzarrini 5300G T Strada|5300 GT Strada]].
 
All'inizio del nuovo millennio, con la chiusura della maggior parte dei grandi impianti (ad eccezione di quello petrolchimico e di altri stabilimenti come quello [[Whitehead Alenia Sistemi Subacquei]], ex Moto Fides), l'attività industriale è caratterizzata soprattutto dalle piccole e medie imprese. Il Cantiere Orlando, passato sotto il controllo del [[Cantieri Benetti|gruppo Azimut Benetti]], è stato invece riconvertito alla produzione di lussuosi [[yacht (barca a vela)|yacht]]; al [[2012]] gravitano nel cantiere circa 1.000 lavoratori, tra dipendenti diretti e lavoratori dell'indotto.<ref>{{cita web|autore=''Il Tirreno''|url=http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2012/02/18/news/azimut-benetti-ora-punta-agli-yacht-formato-kolossal-1.3194134|titolo=Azimut Benetti ora punta agli yacht formato kolossal|accesso=18-02-2012}}</ref>
 
A Guasticce, non distante dalla città, sarebbe dovuto essere realizzato lo stabilimento automobilistico [[De Tomaso]], in cui avrebbero dovuto trovare impiego gli operai provenienti dalla dismessa fabbrica meccanica Delphi di Livorno; tuttavia, al 2012 si è aperta ufficialmente la procedudura fallimentare nei confronti della società<ref>''Il Tirreno'' del 12 giugno 2012.</ref> e nel luglio del medesimo anno il giudice del Tribunale di Livorno ne ha dichiarato il fallimento.<ref>''Il Tirreno'', del 6 luglio 2012.</ref>
 
[[File:Livorno Lungomare Antignano.JPG|thumb|250px|Lungomare di Livorno, presso Antignano]]
 
=== Turismo ===
Nell'Ottocento Livorno era una delle capitali italiane del turismo balneare<ref>D. Vianelli, ''Talassoterapia nella Livorno del passato'', in "CN - Comune Notizie", p. 5.</ref>, tanto che, a partire sostanzialmente dalla prima metà del secolo, sul [[lungomare di Livorno|lungomare]] sorsero numerosi stabilimenti balneari, come lo Scoglio della Regina, i Pancaldi e gli Acquaviva.
Questa stagione di intensa fortuna trovò il suo apice con la realizzazione dell'[[Hotel Palazzo]] ([[1884]]) e con la costruzione di un importante stabilimento termale, noto come [[Stabilimento termale Acque della Salute|Acque della Salute]] ([[1904]]).
In seguito, la crescente concorrenza di [[Viareggio]] e l'industrializzazione della città avviata sostanzialmente dopo l'unità d'Italia causarono una flessione dei flussi turistici.
Lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] e i bombardamenti anglo-americani che cancellarono buona parte del tessuto storico, portarono alla definitiva perdita di appeal di una città in cui i temi dominanti dell'immediato dopoguerra erano la ricostruzione e il rilancio industriale.
 
Ad oggi, con la chiusura di diverse attività industriali, è attuale il tema del rilancio turistico, con la trasformazione, ad esempio, dell'area del [[Cantiere navale fratelli Orlando]] in un quartiere annesso al futuro porto turistico e i progetti di riqualificazione della [[Venezia Nuova]].
Legata al tema del turismo balneare è l'assegnazione, sin dal [[2007]], della [[Bandiera Blu]], un riconoscimento per la qualità dei servizi e delle acque di balneazione del quartiere di [[Antignano (Livorno)|Antignano]] e della frazione di [[Quercianella]].
 
Al [[2000]], il movimento turistico negli esercizi alberghieri ed extralberghieri della città contava 110.855 arrivi, per un totale di 311.031 presenze; al [[2001]] gli arrivi e le presenze erano rispettivamente 116.128 e 352.107; al [[2002]] si contavano 110.814 arrivi e 378.946 presenze.<ref>P. Innocenti, ''Il turismo in Provincia di Livorno. Dinamica recente e prospettive'', cit., pp. 188-190.</ref>
Tuttavia, nel [[2008]] le presenze turistiche erano scese a 296.000, con un calo di circa 82.000 presenze in soli 6 anni.<ref>''Il Tirreno'' del 3 aprile 2010.</ref>
Notevole il transito di crocieristi, che nel [[2011]] si attestavano su 982.928 presenze, facendo di Livorno il quarto porto d'Italia per numero di crocieristi e l'ottavo nella classifica dei porti del Mediterraneo.<ref>{{cita web|autore=Giulia Sarti, QuiLivorno|url=http://www.quilivorno.it/porto-a-economia/49-cronaca-porto/8827-porto-turisti-in-aumento-del-20-con-27-milioni-di-fatturato-allanno-i-dati.html|titolo=Porto. Turisti in aumento del 20% con 27 milioni di fatturato all'anno. I dati|accesso=30-03-2012}}</ref>
 
== Infrastrutture e trasporti ==
[[File:Aroundlivorno.jpg|thumb|right|200px|Principali centri abitati, infrastrutture e nodi stradali attorno Livorno]]
[[File:Livorno -pianta indicativa-.PNG|thumb|200px|right|Planimetria indicativa della città]]
=== Strade ===
La città di Livorno e il suo territorio comunale sono serviti dalle seguenti autostrade e strade principali (si veda lo [[Stradario di Livorno|stradario]] per l'elenco di tutte delle strade urbane ed extraurbane secondarie):
 
* [[File:Autostrada sfondo verde.PNG|24px]] [[Autostrada A12 (Italia)|Autostrada A12]]: [[Genova]]-[[Roma]];
* [[File:Italian traffic signs - strada extraurbana principale.svg|24px|superstrada]] [[Variante Aurelia|SGC Variante Aurelia]]: Livorno-[[Grosseto]];
* [[File:Italian traffic signs - strada extraurbana principale.svg|24px|superstrada]] [[Strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno|SGC FI-PI-LI]]: [[Firenze]]-Livorno;
* [[File:Strada Statale 1 Italia.svg|48px|Strada Statale 1]] [[Strada statale 1 Via Aurelia|Via Aurelia]]: [[Roma]]-[[Ventimiglia]];
* [[File:Strada Statale 67 Italia.svg|48px|Strada Statale 67]] [[Strada statale 67 Tosco Romagnola|Via Tosco Romagnola]]: per [[Ravenna]] (fino a [[Fornacette]] segmento ''67bis "Arnaccio"'').
 
Livorno è raccordata all'[[Autostrada A12 (Italia)|Autostrada Azzurra]] e alla [[Strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno|FI-PI-LI]] mediante la [[Variante Aurelia]], una tangenziale a quattro corsie (due per ogni senso di marcia) che si snoda ad est della città, da [[Stagno (Collesalvetti)|Stagno]] ([[Collesalvetti]]) sino al quartiere di [[Antignano (Livorno)|Antignano]], dove arriva dopo aver attraversato il tunnel di [[Montenero (Livorno)|Montenero]] lungo oltre 2&nbsp;km; qui, in località Maroccone, la tangenziale si immette nella [[via Aurelia]], raggiungendo quindi la frazione di [[Quercianella]], da dove poi, in località Chioma, prosegue per [[Grosseto]] come superstrada a quattro corsie. Da anni è allo studio il progetto di completamento della Variante Aurelia nella tratta Chioma - Maroccone, il cosiddetto Lotto Zero, ma i lavori non sono mai stati cominciati, causando così notevoli congestionamenti del traffico soprattutto in estate, quando sulla costa si riversano numerosi bagnanti.
 
Altro importante asse è la [[Strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno]], che collega la città labronica, ed in particolare il suo porto, con l'entroterra: è una strada a quattro corsie, che si snoda a nord del territorio comunale.
 
Inoltre, Livorno è attraversata dalla [[Strada statale 1 Via Aurelia]], che la collega a [[Roma]] e [[Ventimiglia]]; nel tratto urbano, dopo aver superato a sud i quartieri di [[Ardenza]] e Antignano, segue il percorso dei viali di circonvallazione, portati a quattro corsie fino alla zona industriale a nord della città, al confine con Stagno, frazione di Collesalvetti.
 
Da Stagno, infine, parte la [[Strada statale 67 Tosco Romagnola|via Tosco Romagnola]] (precisamente il segmento ''67bis "Arnaccio"''), che raggiunge [[Fornacette]] per poi dipanarsi fino a [[Ravenna]].
 
Al momento, l'[[Autostrada A12 (Italia)|A12]] termina una trentina di chilometri a sud di Livorno, a [[Rosignano Marittimo]]; dopo svariati anni di attese e ripensamenti, a fine [[2011]] sono partiti i lavori che porteranno al completamento dell'autostrada nel lungo tratto mancante, fino a [[Civitavecchia]].<ref>{{cita web|autore=Società Autostrade Tirrenica P.A.|url=http://www.tirrenica.it/testing/files/completamento_opere/corografia.pdf|titolo=Autostrada A12: progetto di completamento Rosignano-Civitavecchia|accesso=30-03-2012}}</ref> Dovrebbero concludersi nel [[2016]].
 
==== Distanze stradali dalle principali città italiane ====
{|
|[[Firenze]]
|80&nbsp;km
|-
|[[Genova]]
|185&nbsp;km
|-
|[[Bologna]]
|185&nbsp;km
|-
|[[Milano]]
|300&nbsp;km
|-
|[[Roma]]
|312&nbsp;km
|-
|[[Venezia]]
|340&nbsp;km
|-
|[[Torino]]
|345&nbsp;km
|-
|[[Napoli]]
|535&nbsp;km
|-
|[[Bari]]
|765&nbsp;km
|-
|[[Palermo]]
|1240&nbsp;km
|-
|}
 
=== Ferrovie ===
{{vedi anche|Ferrovia Leopolda|Ferrovia Maremmana|Ferrovia Tirrenica}}
[[File:Ferrovia litorale toscano 1848 - 1863.PNG|thumb|250px|left|Evoluzione della linea ferroviaria (1848-1863)]]
[[File:Ferrovia litorale toscano 1873 - 1911.PNG|thumb|right|250px|Evoluzione della linea ferroviaria (1873-1911)]]
Livorno è percorsa dalla ferrovia Pisa-Roma, attiva sin dalla prima metà dell'[[XIX secolo|Ottocento]] nella tratta tra le stazioni di [[Stazione di Livorno San Marco|Livorno San Marco]] e la [[Stazione Leopolda (Pisa)|Stazione Leopolda di Pisa]] ([[Ferrovia Leopolda]]).
Tuttavia, nel [[1867]] Roma veniva unita a Livorno mediante un tracciato interno, che dopo [[Cecina (Italia)|Cecina]] proseguiva verso [[Collesalvetti]], da dove si ricollegava così a Livorno; pochi anni dopo, quando Collesalvetti fu unita direttamente a [[Pisa]], la città labronica si trovò di fatto esclusa dalla linea principale.
Solo nel [[1910]] fu inaugurata la linea costiera Livorno-[[Rosignano Marittimo|Vada]]-[[Cecina (Italia)|Cecina]] e con essa la nuova [[Stazione di Livorno Centrale|Stazione Centrale]] (attualmente frequentata annualmente da 5.300.000 passeggeri)<ref>{{cita web|autore=www.centostazioni.it|url=http://www.centostazioni.it/flussi.html|titolo=Centostazioni|accesso=30-05-2007}}</ref>, che relegò quella storica di San Marco a ruoli sempre meno importanti.
 
Oltre altre citate stazioni, nel territorio comunale livornese insistono altri scali, alcuni dei quali ad uso esclusivo delle merci attorno al porto e altri, nei quartieri di [[Ardenza]] (soppresso), [[Antignano (Livorno)|Antignano]] e nella frazione di [[Quercianella]] adibiti ai passeggeri; importante scalo merci è la [[stazione di Livorno Calambrone]], situata a ridosso delle aree portuali (dove insistono gli scali di Livorno Porto Vecchio, ovvero ex Stazione Marittima, e Livorno Porto Nuovo) e dalla quale parte il raccordo con l'[[Interporto toscano Amerigo Vespucci]] di [[Collesalvetti|Guasticce]], ricavato dall'antica tratta Livorno - Collesalvetti.
 
Infine, un caso particolare era costituito dalla Ferrovia [[Pisa]] - [[Tirrenia]] - Livorno, inaugurata nel [[1932]] a seguito dell'espansione del [[litorale pisano]]. A Livorno, il capolinea era posto presso l'ex [[Mura Leopoldine|Barriera Margherita]], nei pressi dell'[[Accademia Navale]] e da qui si portava verso [[Stagno (Collesalvetti)|Stagno]] seguendo il percorso dei viali di circonvallazione. L'avanzata del trasporto su gomma portò ad una chiusura della linea nel [[1960]], anche se molte sono state le ipotesi per una sua riapertura.
 
==== Stazioni ferroviarie ====
[[File:Livorno -Stazione Centrale-.JPG|thumb|right|250px|La [[Stazione di Livorno Centrale]]]]
[[File:Aree portuali di Livorno.JPG|thumb|right|250px|Uno scorcio del [[Porto di Livorno|porto]] industriale di Livorno]]
 
* [[Stazione di Livorno Centrale|Livorno Centrale]]: importante scalo ferroviario, è la stazione principale del comune; effettua servizio passeggeri e vi fermano varie categorie di treni;
* [[Stazione di Livorno San Marco|Livorno San Marco]]: la prima stazione cittadina, ha operato dal [[1844]] sino ai primi decenni del [[XX secolo]] per il traffico passeggeri e successivamente, fino alla dismissione, ha effettuato servizio di scalo merci;
* [[Stazione di Antignano|Livorno Antignano]]: piccolo scalo dell'omonimo quartiere (un tempo borgo suburbano), effettua servizio passeggeri ma fermano solo treni regionali;
* [[Stazione di Ardenza|Livorno Ardenza]]: soppressa a fine [[Anni 1990|anni novanta]] del XX secolo, era lo scalo dell'omonimo quartiere (anch'esso un tempo borgo suburbano);
* [[Stazione di Livorno Calambrone|Livorno Calambrone]]: scalo merci sito nella zona portuale a nord della città.<ref>La particolarità della Stazione di Livorno Calambrone sta nel fatto che [[Calambrone]] è ufficialmente il nome di una frazione [[Litorale pisano|litoranea]] del comune di [[Pisa]], ma comunemente il termine è utilizzato per identificare anche la non lontana area [[Porto di Livorno|portuale]] di Livorno, compresa tra la [[Torre del Marzocco]] e lo [[Scolmatore dell'Arno]], proprio dove sorge la stazione.</ref>
* [[Stazione di Quercianella-Sonnino|Quercianella-Sonnino]]: effettua servizio passeggeri; è sita all'interno del comune di Livorno, a servizio della frazione di [[Quercianella]].
 
=== Porti ===
{{vedi anche|Porto di Livorno}}
Il [[porto]] di Livorno è, sin dalle sue origini, uno dei più importanti del [[Mar Mediterraneo|Mediterraneo]]: può movimentare qualsiasi tipo di merce, da quella liquida a quella solida in rinfusa, alle automobili, ai prodotti congelati, alla frutta, agli impianti destinati alle imprese industriali, ma soprattutto movimenta migliaia di [[container]]s in arrivo ed in partenza per tutto il mondo.
A servizio del porto mercantile, nel territorio comunale di [[Collesalvetti]], si trovano inoltre l'[[Interporto toscano Amerigo Vespucci|interporto Vespucci]] e l'autoparco del "Faldo", che contribuiscono a configurare Livorno e le aree limitrofe come una piattaforma logistica di importanza nazionale.<ref>Documento a cura di "Impresa Futura", ''PMI: ricchezza per un territorio. Economia e sociale. Area Livorno-Collesalvetti''.</ref>
 
Inoltre il porto labronico è anche un frequentato scalo passeggeri, capace di ospitare anche i più grandi [[transatlantico|transatlantici]] del mondo, come il "[[Queen Mary 2]]", che ha fatto di Livorno una rotta abituale. Al consueto traffico passeggeri, interessato ai traghetti, si è aggiunto, negli ultimi anni, quello crocieristico, con più di 600.000 croceristi; invece, al [[2006]], i passeggeri dei traghetti sono stati oltre 2.300.000.
 
La città dispone anche di porticcioli per imbarcazioni da diporto: oltre al [[porto Nazario Sauro|porto "Nazario Sauro"]], situato nei pressi dello scalo maggiore, altri approdi si trovano nei quartieri di [[Porto di Ardenza|Ardenza]], [[Porto di Antignano|Antignano]] e nella frazione di [[Porto di Quercianella|Quercianella]]. I [[Fosso Reale (Livorno)|fossi medicei]] ospitano pure un gran numero di imbarcazioni di modeste dimensioni.
 
=== Aeroporti ===
Livorno, pur non ospitando alcun [[aeroporto]] all'interno del proprio territorio comunale, si trova a circa venti chilometri dall'[[Aeroporto di Pisa-San Giusto|Aeroporto Galileo Galilei]] di [[Pisa]], il più importante della [[Toscana]] e tra i principali dell'Italia centrale.
 
=== Mobilità urbana ===
[[File:Livorno ATL bus stop 8042.JPG|thumb|200px|Segnale posto in prossimità di una fermata delle linee autobus]]
{{vedi anche|ATL (Livorno)}}
 
Il servizio di trasporto pubblico è affidato alla CTT Nord, in cui è confluita l'[[ATL (Livorno)|Azienda Trasporti Livornese]]. La compagnia, oltre ad assicurare i servizi urbani con 13 linee di autobus attive nel territorio cittadino, collega direttamente Livorno a [[Pisa]] e alle altre località della [[Provincia di Livorno|Provincia]]. Le linee [[tram|tranviarie]] e quelle del [[filobus]], attive rispettivamente sino alla [[seconda guerra mondiale]] e fino ai primi [[anni 1970|anni settanta]] del [[XX secolo|Novecento]], sono state sostituite con i tradizionali [[autobus]]. La stessa CTT Nord ha in gestione la [[Funicolare di Montenero]], attiva sin dal [[1908]] per collegare la parte bassa dell'abitato con il [[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|santuario mariano]]. Nel territorio comunale sussistono inoltre un servizio taxi, autonoleggi e noleggio di biciclette e motorini.
 
In un recente passato le attenzioni del Consiglio Comunale si sono concentrate sull'attuazione di una linea metropolitana di superficie che collegherebbe (tramite mezzi su rotaia, con la collaborazione anche di [[Trenitalia]]) la Stazione Centrale con la Stazione Marittima, restaurando la vecchia linea ferroviaria. La tratta prevedeva le seguenti fermate intermedie: [[Stazione di Livorno Centrale]] (capolinea); [[Stazione di Livorno Calambrone|Livorno Calambrone]], [[Stazione di Livorno San Marco|Livorno San Marco]], Stazione Marittima (capolinea). Tuttavia, il progetto, inserito nel Piano Regolatore della mobilità nel giugno [[2008]], al momento non ha ancora trovato attuazione.<ref>{{cita web|autore=www.corrieredilivorno.it|url=http://www.corrieredilivorno.it/italian/articoli/view.asp?id=1304&cate=primo_piano|titolo=Ecco il trenino che taglia la città|accesso=07-07-2008}}</ref>
 
== Amministrazione ==
{{vedi anche|Autorità cittadine di Livorno}}
Dal [[secondo dopoguerra]] il comune è stato ininterrottamente governato da [[Giunta comunale|giunte]] di [[Sinistra (politica)|sinistra]] e [[centrosinistra]]. Di seguito la lista dei [[Sindaco (Italia)|sindaci]] dalla nascita della [[Repubblica Italiana]].
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1946]]
|[[1954]]
|[[Furio Diaz]]
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|<ref>Dal 1944 al 1946 ricoprì provvisoriamente la carica di sindaco su nomina del [[CLN]]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1954]]
|[[1966]]
|[[Nicola Badaloni (marxista)|Nicola Badaloni]]
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1966]]
|[[1975]]
|[[Dino Raugi]]
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1975]]
|[[1985]]
|[[Alì Nannipieri]]
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1985]]
|[[1992]]
|[[Roberto Benvenuti]]
|[[Partito Comunista Italiano|PCI]]/[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[1992]]
|[[2004]]
|[[Gianfranco Lamberti]]
|[[Partito Democratico della Sinistra|PDS]]/[[Democratici di Sinistra|DS]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrec
|[[2004]]
|''in carica''
|[[Alessandro Cosimi]]
|[[Democratici di Sinistra|DS]]/[[Partito Democratico|PD]]
|[[Sindaco]]
|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
===Consolati===
A Livorno sono presenti [[consolato (diplomazia)|consolati onorari]] di:<ref>{{cita web|autore=Ministero degli Affari Esteri|url=http://www.esteri.it/mae/doc/LDC.pdf|titolo=Consolati di carriera e consolati esteri in Italia al 16 marzo 2012|accesso=30-03-2012}}</ref>
 
* {{Bandiera|Danimarca}} [[Danimarca]]
* {{Bandiera|Francia}} [[Francia]]
* {{Bandiera|Grecia}} [[Grecia]]
* {{Bandiera|Malta}} [[Malta]]
* {{Bandiera|Principato di Monaco}} [[Principato di Monaco|Monaco]]
* {{Bandiera|Paesi Bassi}} [[Paesi Bassi]]
* {{Bandiera|Portogallo}} [[Portogallo]]
* {{Bandiera|Spagna}} [[Spagna]]
* {{Bandiera|Svezia}} [[Svezia]]
* {{Bandiera|Uruguay}} [[Uruguay]]
 
=== Gemellaggi ===
Livorno è gemellata con le seguenti città:
*{{gemellaggio|Israele|Bat Yam}}
*{{gemellaggio|Spagna|Guadalajara (Spagna){{!}}Guadalajara}}
*{{gemellaggio|Vietnam|Haiphong}}
*{{gemellaggio|Russia|Novorossijsk}}
*{{gemellaggio|Stati Uniti|Oakland (California) {{!}}Oakland}}
 
Nel [[2007]] l'amministrazione comunale di Livorno ha anche stretto un patto di amicizia con i comuni di [[Cerignola]] (dove visse a lungo [[Pietro Mascagni]]) e [[Montalto Uffugo]] (sede di un festival dedicato a [[Ruggero Leoncavallo]]); scopo del patto è portare avanti una collaborazione culturale fra le tre comunità.<ref>{{cita news|autore=Ufficio stampa del Comune di Livorno|url=http://www.comune.livorno.it/_notiziario/notizia.php?id=1386&lang=it|titolo=Livorno stringe un "patto di amicizia" con le città di Cerignola e Montalto Uffugo|data=15-09-2007|accesso=30-06-2009}}</ref>
 
== Sport ==
=== Principali società sportive ===
 
[[File:Stadio Armando Picchi 2.jpg|thumb|right|250px|Lo [[Stadio Armando Picchi|Stadio "A. Picchi"]] durante un incontro del Livorno Calcio]]
 
*''[[Associazione Sportiva Livorno Calcio]]'' - Militante in [[Serie A]]
*''A.S.D. Pro Livorno Sorgenti 1919'' - Militante nel girone A dell'[[Eccellenza Toscana]]
* [[Baseball Livorno]]
* [[Basket Livorno]]
* [[Pallacanestro Livorno]] - Militante in serie D
* Meloria Basket 2000 - Militante in serie D
* Circolo Nautico Livorno (vela)
* [[Circolo Scherma Fides]]
* Compagnia Arcieri Livornesi "Dino Sani"
* [[Etruschi Livorno]] (football americano )
* [[Girls Basket Livorno]]
* Lega Navale Italiana Sezione di Livorno (vela)
* [[Liburnia Livorno]] (softball)
* Nuoto Livorno Ssd a Srl (nuoto)
* Pallamano Livorno
* [[Pallanuoto Livorno]]
* [[Rugby Livorno]]
* Rugby Etruschi Livorno
* [[Scarronzoni]] (canottieri)
* Società [[Atletica Livorno]] (atletica)
* Unione Sportiva Pallavolo Livorno
* CMC Livorno calcio a 5 che milita nel campionato nazionale FIGC di calcio a 5 serie B girone C
* A.C.D. Babylon United che milita nel campionato nazionale FIGC di calcio a 5 serie C1
* A.S.D. Calcio Femminile Livorno
 
=== Impianti sportivi ===
[[File:Palaalgida, Livorno.JPG|thumb|250px|right|Il Modigliani Forum]]
 
Inizialmente, i principali impianti sportivi sorsero nella zona di [[Ardenza]].
Qui, nel [[1894]], fu inaugurato l'[[Ippodromo Federico Caprilli|Ippodromo "Federico Caprilli"]], immerso nel parco di [[Villa Letizia (Livorno)|Villa Letizia]]. Successivamente, proprio nell'area compresa tra l'ippodromo e l'[[Accademia Navale]], fu costruito lo [[Stadio Armando Picchi|Stadio comunale "A. Picchi"]] ([[1933]]-[[1935]]):
nel medesimo periodo, l'[[Associazione Sportiva Livorno Calcio|Unione Sportiva Livorno]] sfiorò la vittoria nel [[Campionato di calcio italiano|campionato di calcio]] di [[Serie A]], giungendo seconda alle spalle del [[Torino Football Club 1906|Torino]].
Inoltre, questi erano gli anni in cui i principali piloti automobilistici del tempo si sfidavano sull'impegnativo [[Circuito di Montenero]], un tracciato ricavato dalla normale viabilità stradale che da Ardenza saliva fino al colle di [[Montenero (Livorno)|Montenero]].
 
Nel secondo dopoguerra, l'area intorno allo stadio fu ancora interessata dalla costruzione di impianti sportivi: la piscina comunale, il "campo scuola" con la sua pista di atletica, il campo del rugby, il palazzetto della scherma ed infine il [[PalaMacchia]] inaugurato nel [[1976]], teatro negli [[anni 1980|anni ottanta]] della fortunata stagione del basket a Livorno che in quel periodo vantava ben due squadre nella massima serie.
Ben presto la struttura, nonostante i suoi 4.200 posti, si rivelò insoddisfacente, tanto che sul finire degli [[anni 1980|anni ottanta]] fu intrapresa la realizzazione di un palasport più grande, il PalaLivorno (dal [[2013]] ribattezzato [[Modigliani Forum]]), nella zona denominata "Porta a Terra" alle spalle della [[Stazione di Livorno Centrale|Stazione Centrale]]. L'opera, polifunzionale, è stata completata solo nel marzo del [[2004]] ed ha una capienza complessiva di oltre 8.000 posti a sedere.
 
Segue l'elenco dei principali impianti sportivi:
* Campo di atletica leggera "Renato Martelli"
* Complesso sportivo polivalente "La Bastia"
* Complesso piscine "S. Camalich/A. Neri"
* [[Ippodromo Federico Caprilli|Ippodromo "Federico Caprilli"]]
* [[Modigliani Forum]] (ex PalaLivorno)
* [[PalaMacchia|Palasport Bruno Macchia]]
* Palazzetto "Maurizio Cosmelli"
* Palascherma "Aldo Nadi"
* [[Stadio Armando Picchi|Stadio comunale "A. Picchi"]]
* Stadio del baseball
* Stadio del rugby "Carlo Montano"
 
== Galleria fotografica ==
<center>
<gallery>
File:Livorno, Monumento dei quattro mori a Ferdinando II (1626) - Foto Giovanni Dall'Orto, 13-4-2006 01.jpg|[[Monumento dei Quattro mori|Monumento a ''Ferdinando I'' detto dei ''Quattro mori'']]
File:Livorno - Statua di S.Giovanni e Fortezza Nuova.jpg|[[Monumenti scultorei di Livorno|Monumento a ''San Giovanni Nepomuceno'']] e [[Fortezza Nuova]]
File:Porta San Marco, Livorno.JPG|[[Porta San Marco (Livorno)|Porta San Marco]]
File:Livorno02.jpg|[[Piazza della Repubblica (Livorno)|Piazza della Repubblica]] in notturna
File:Livorno - Piazza della Repubblica.jpg|Piazza della Repubblica e la [[Chiesa di Santa Caterina (Livorno)|chiesa di Santa Caterina]] sullo sfondo
File:Venezia nuova.jpg|Il [[Fosso Reale (Livorno)|Fosso Reale]]
File:Cisternino città.jpg|Il [[Cisternino di città]]
File:Edificio di livorno 02.JPG|La [[Sinagoga di Livorno]]
File:Livorno Chiesa degli Olandesi.jpg|[[Tempio della Congregazione Olandese Alemanna]]
File:Chiesa del Santuario della Madonna delle Grazie, Livorno, interno.jpg|[[Santuario della Madonna delle Grazie (Livorno)|Santuario di Montenero]]
File:Scoglio della regina.JPG|Ex stabilimento balneare Scoglio della Regina
File:Livorno Lungomare e Hotel Palazzo.JPG|[[Hotel Palazzo]] e [[Terrazza Mascagni|Gazebo]] del lungomare
File:Livorno Castello del Boccale.JPG|Il [[Castello del Boccale]], lungo la strada per [[Quercianella]]
File:Calafuria(Livorno) il sassoscritto.JPG|[[Lungomare di Livorno|''Il Romito'']], il tratto di costa a sud della città
</gallery>
</center>
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia generale ==
{{vedi anche|Bibliografia su Livorno}}
 
== Voci correlate ==
* [[Provincia di Livorno]]
* [[Diocesi di Livorno]]
* [[Comunità ebraica di Livorno]]
* [[Accademia Navale di Livorno]]
* [[Cruma]], Centro Recupero Uccelli Marini ed Acquatici di Livorno
* [[Birra Livorno]]
* [[Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Livorno]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q=Proverbi_livornesi|commons=Category:Livorno|wikt}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.flickr.com/groups/25362768@N00 Foto di Livorno da Flickr]
* [http://www.fotolivorno.net/ITALfotostradario.html Stradario Fotografico]
 
* Porto di Livorno:
** [http://www.portolivorno.it/ Porto di Livorno]
 
* Cultura:
** [http://web.rete.toscana.it/cultura/musei Info musei]
** [http://www.provincia.livorno.it/attivita/museo/home.htm Museo di Storia Naturale del Mediterraneo]
** [http://ssd.jpl.nasa.gov/sbdb.cgi?sstr=236784 Livorno nel Sistema Solare]
** [http://www.guastallacentroarte.com/tx/modigliani.htm Casa natale di Amedeo Modigliani]
 
* Eventi e turismo:
** [http://www.turismo.comune.livorno.it Sito ufficiale del turismo a Livorno]
** [http://www.premiociampi.it/ Premio Ciampi]
** [http://www.tuttolivorno.com/ Eventi a Livorno]
 
* Cinema e teatri:
** [http://www.goldoniteatro.it/ Teatro Goldoni]
 
* Radio:
** [http://radiolivorno.tv/]
 
* Sport:
** [http://www.comune.livorno.it/sport/societa/index.asp Lista delle società sportive] a Livorno.
** [http://www.livorno.acsi.it/index_780-3.php A.C.S.I. Provinciale di Livorno].
 
{{Provincia di Livorno}}
{{Capoluoghi di provincia italiani}}
{{Arcipelago Toscano}}
{{Comuni del Parco Nazionale Arcipelago Toscano}}
{{Portale|Livorno}}
 
[[Categoria:Livorno| ]]