Arbizione e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 gennaio 29: differenze tra le pagine

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{{Bio
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|Nome = Flavio
{{Conteggio cancellazioni/In corso/Voce|i = 1 |voce = Ioduri |turno = |tipo = consensuale |data = 2019 gennaio 29 |multipla = |argomenti = chimica |temperatura = 32 }}
|Cognome = Arbizione
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|PreData = [[lingua latina|latino]]: ''Flavius Arbitio''; ''fl''. [[354]]-[[366]]
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|Sesso = M
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|Epoca = 300
|PostNazionalità = , influente consigliere dell'[[imperatore romano]] [[Costanzo II]]
|FineIncipit = fu un politico e generale dell'[[Impero romano]]
|Categorie = no
|ForzaOrdinamento = Arbizione
}}
 
== Biografia ==
 
=== Origini ===
Arbizione iniziò la sua carriera nell'[[esercito romano]] come soldato semplice; salì poi la scala gerarchica fino a diventare ''[[dux]]'', probabilmente sotto [[Costantino I]].
 
=== Costanzo Gallo ===
 
Arbizione era ''[[magister equitum]]'' alla corte di Costanzo, probabilmente già durante l'usurpazione di [[Magnenzio]] (350-353).
 
Nel [[354]] organizzò una congiura per far cadere il ''[[cesare (titolo)|caesar]]'' d'Oriente [[Costanzo Gallo]], cugino dell'imperatore, e al contempo eliminare il generale [[Ursicino (generale romano)|Ursicino]], uno dei più valenti comandanti di Gallo. Costanzo aveva dubbi sul governo di Gallo, che era stato infatti tirannico e odiato dalla popolazione, e voleva destituirlo richiamandolo a [[Milano]]. Arbizione e i suoi complici - Ammiano Marcellino fa i nomi di [[Dinamio]], Picentius, [[Gaio Ceonio Rufo Volusiano Lampadio]] e il ''praepositus cubiculi'' [[Eusebio (praepositus sacri cubiculi)|Eusebio]] - suggerirono a Costanzo che Ursicino avesse incitato Gallo, tramite degli agenti, allo scopo di aumentarne l'impopolarità presso il popolo e far scoppiare una rivolta, che si sarebbe poi conclusa con l'elevazione al trono del figlio di Ursicino: non era dunque possibile lasciare Ursicino in Oriente. Allora Costanzo convocò Ursicino a Milano: a corte i consiglieri di Costanzo lo convinsero a mettere a morte il generale, ma poi cambiò idea e preferì rinviare l'esecuzione.<ref>Ammiano Marcellino, ''Res gestae'', xiv.11.5, xv.2.6; Banchich.</ref> Gallo venne arrestato e portato a [[Pola]]: Eusebio e Arbizione furono inviati ad [[Aquileia]], dove erano stati internati i soldati di Gallo e il suo stato maggiore, per mettere sotto processo i collaboratori del cesare deposto.<ref>Ammiano Marcellino, xv.3.1-3.</ref>
 
Nel [[355]], anno in cui tenne il [[console (storia romana)|consolato]], Arbizione era in [[Gallia]] con Costanzo, in una campagna contro gli [[Alamanni]]. Un episodio di questa campagna mostra Arbizione che riesce a convincere l'imperatore, dopo una lunga discussione, a cedergli il comando di una piccola azione contro gli Alamanni [[Lenziensi]] sulla sponda meridionale del [[Lago di Costanza]].<ref>Ammiano Marcellino, xv.4.</ref> Quando il ''[[magister militum]]'' di Gallia [[Claudio Silvano]] fu sospettato di tradimento, Arbizione suggerì a Costanzo la linea dura: [[Ammiano Marcellino]] suggerisce che temesse questo rivale.<ref>Ammiano Marcellino, xv.5.2.</ref>
 
Subì anche l'accusa di alto tradimento da parte del ''[[comes]]'' Verissimo, nel [[356]], ma riuscì a uscirne scagionato.<ref>Ammiano Marcellino, xvi.6.1.</ref>
 
=== Sul fronte orientale ===
 
Nel [[359]] fece istituire un processo-farsa contro il ''magister peditum'' [[Barbazione]], accusandolo di tradimento per una folle lettera scrittagli dalla moglie e giunta nelle mani di Arbizione grazie al tradimento di una schiava; Barbazione venne messo a morte.<ref>Ammiano Marcellino, xviii.3.</ref>
 
Nello stesso anno cadde la fortezza orientale di [[Amida]], ed Arbizione e [[Florenzio]] furono inviati per imbastire una indagine sulle cause della sconfitta: il ''magister peditum'' Sabiniano, appena nominato al posto di Barbazione dietro pressione di Eusebio, era responsabile di aver impedito una sortita di Ursicino per difendere l'importante piazzaforte, e più in generale di non aver difeso attivamente Amida, ma Arbizione non lo mise sotto accusa per timore del suo protettore. La colpa ricadde allora su Ursicino, che dovette dimettersi e ritirarsi a vita privata.<ref>Ammiano Marcellino, xx.2.2-3.</ref>
 
Arbizione seguì Costanzo nella sua campagna contro i [[Sasanidi]] di [[Sapore II]]: assieme ad [[Agilone]] fu incaricato di difendere la frontiera del [[Tigri]]. Dopo aver concluso l'azione con un nulla di fatto, accompagò l'imperatore in occidente, contro il cesare [[Giuliano (imperatore romano)|Giuliano]] che si era proclamato ''[[augusto (titolo)|augustus]]'': assieme a [[Gomoario]] tentò di fermarne, senza successo, l'avanzata (361). Quando Costanzo morì, il [[5 ottobre]] [[361]], Arbizione era con lui.<ref>Ammiano Marcellino, xxi.13.3-16.</ref>
 
In seguito Giuliano mise Arbizione tra i membri di un tribunale di [[Calcedonia]] che si occupò di processi di tradimento a carico dei funzionari di Costanzo II.<ref>Ammiano Marcellino, xxii.3.1, xxii.3.9.</ref>
 
=== Procopio ===
 
Arbizione tornò a giocare un ruolo di un certo rilievo durante l'usurpazione di [[Procopio (usurpatore)|Procopio]] ([[26 settembre]] [[365]] - [[27 maggio]] [[366]]). Procopio era un membro della [[dinastia costantiniana]] che si ribellò contro l'imperatore [[Flavio Valente|Valente]] facendo leva sulla fedeltà dell'[[esercito romano]] e di molti suoi generali alla dinastia di [[Costantino I]], oltre che sul malcontento per il governo di Valente e del fratello [[Valentiniano I]]. All'inizio le cose sembrarono andare male per Valente, ma cominciarono a cambiare quando Arbizione, che era stato un importante generale del costantinide Costanzo II ma che si era da lungo tempo ritirato a vita privata, mostrò pubblicamente che la propria fedeltà e il proprio sostegno andavano al legittimo imperatore; rifiutò infatti il proprio sostegno a Procopio, accampando la propria età avanzata come scusa, mentre Procopio gli sequestò tutto il contenuto della sua casa.
 
Dietro richiesta di Valente, Arbizione fece leva sulla fedeltà dei soldati alla sua persona, affermando che Procopio sarebbe caduto di lì a breve; il suo discorso fu così convincente che [[Gomoario]], un generale di Procopio che era presente, passò immediatamente dalla parte di Valente.<ref>Ammiano Marcellino, xviii.9.</ref>
 
== Giudizi ==
 
Lo storico [[Ammiano Marcellino]], contemporaneo di Arbizione, lo descrive come molto influente presso l'imperatore Costanzo, e allo stesso tempo impegnato in intrighi e congiure contro i suoi possibili avversari. Questo ritratto estremamente negativo di Arbizione va pesato considerando, però, che Ursicino era il mentore di Ammiano.
 
== Note ==
{{References|2}}
 
== Bibliografia ==
===Fonti primarie===
* [[Ammiano Marcellino]], ''Res gestae libri XXXI''
 
===Fonti secondarie===
* {{Cita web | cognome=Banchich | nome=Thomas M. | url=http://www.roman-emperors.org/gallus.htm Gallus Caesar (15 March 351 - 354 A.D.) | titolo=De Imperatoribus Romanis | lingua=en | anno=1997 | accesso=25-08-2007 }}
* {{Cita libro | cognome=Jones | nome=Arnold Hugh Martin | wkautore=Arnold Hugh Martin Jones | coautori=John Robert Martindale; [[John Morris (storico)|John Morris]] | titolo=[[The Prosopography of the Later Roman Empire]] | editore=Cambridge University Press | anno=1992 | lingua=inglese | pagine=pag. 94-95 | id=ISBN 0-521-07233-6 }}
 
{{S-inizio}}
{{S-prima|prima=[[Costanzo II|Imperatore Cesare Flavio Giulio Costanzo Augusto]]&nbsp;VII, <br /> [[Costanzo Gallo|Flavio Claudio Costanzo Cesare]]&nbsp;III}}
{{S-titolo|titolo=[[Consoli imperiali romani (193-541)|Console romano]] |anni=[[355]] |reggente1=[[Quinto Flavio Mesio Egnazio Lolliano]]}}
{{S-dopo|dopo=[[Costanzo II|Imperatore Cesare Flavio Giulio Costanzo Augusto]]&nbsp;VIII, <br /> [[Giuliano (imperatore romano)|Flavio Claudio Giuliano Cesare]]}}
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[[Categoria:Generali romani]]
 
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