Protocollo di Corfù e Wikipedia:Pagine da cancellare/Conta/2019 febbraio 1: differenze tra le pagine

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{{Conteggio cancellazioni/In corso/Start|05:48, 3 feb 2019 (CET)}}
|Nome del trattato= Protocollo di Corfù
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|Immagine = Protocol of Corfu 1914.JPG
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|Didascalia = La firma del trattato a Corfù nel 1914
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|Data = [[17 maggio]] [[1914]]
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|Luogo = [[Corfù]], [[Grecia]]
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|Premessa = [[Guerre balcaniche]]
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Il '''Protocollo di Corfù''' (in greco: Πρωτόκολλο της Κέρκυρας, in albanese: Protokolli i Korfuzit), siglato il [[17 maggio]] [[1914]], fu un accordo firmato tra i rappresentanti del [[Principato di Albania|governo albanese]] ed il governo provvisorio della [[Repubblica Autonoma dell'Epiro del Nord]], che officialmente venne riconosciuta come un'area autonoma della regione dell'[[Epiro del Nord]] sotto la sovranità del regnante del nuovo [[Principato d'Albania]].<ref name="Miller519">Miller, 1966, p. 519</ref> L'accordo garantì ai greci i distretti di [[Korytsa]] e [[Gjirokastër|Argyrokastro]], che si distingueva dal resto dell'Albania per cultura, religione e storia.
 
Dopo la fine delle [[Guerre dei Balcani]] (1912–1913), i successivi trattati di pace cedettero la regione all'Albania. Questo fece precipitare gli eventi e nella regione scoppiò una rivolta tra gli abitanti di origine greca, i quali promossero la [[Dichiarazione d'indipendenza nord epirota]] il [[28 febbraio]] [[1914]]. La [[Commissione Internazionale di Controllo]], l'organizzazione responsabile dell'assicurazione della pace e la stabilità tra gli stati, decise a questo punto di intervenire facendo siglare alle due parti il Protocollo di Corfù il [[17 maggio]] [[1914]]. Ad ogni modo i termini del protocollo non vennero mai effettivamente rispettati dal momento che la situazione politica instabile dell'Albania dopo l'inizio della [[Prima guerra mondiale]] aveva portato a molti problemi di ordine pubblico ed al definitivo annullamento del protocollo nel [[1921]] durante la [[Conferenza degli Ambasciatori]].<ref name="HallDanta1996">{{Cita libro|cognome=Hall|nome=Derek R.|last2=Danta|first2=Darrick R.|titolo=Reconstructing the Balkans: a geography of the new Southeast Europe|url=http://books.google.com/books?ei=Q2A5T4H2G-bF0QW1wPDEAg&id=4TlpAAAAMAAJ&dq=Protocol+of+Corfu+%2B+annulled&q=annulled#search_anchor|datadiaccesso=13 febbraio 2012|anno=1996|editore=Wiley|id=ISBN 978-0-471-95758-4|pagine=128}}</ref><ref name=Stickney50/>
 
==Antefatto==
[[File:GZografos.jpg|thumb|200px|right|[[Georgios Christakis-Zografos]], presidete della Repubblica Autonoma dell'Epiro del Nord.]]
{{Vedi anche|Dichiarazione d'indipendenza nord epirota}}
Durante la [[Prima guerra dei Balcani]], l'esercito greco aveva sconfitto le forze ottomane e si era spinto a nord nella regione dell'[[Epiro]], raggiungendo la linea da [[Himara]] sulla costa ionica del [[Lago Prespa]] nel febbraio del [[1913]]. Rimanendo pendente l'aggiudicazione finale delle [[Grandi Potenze]] circa i confini tra Grecia ed il nuovo stato di [[Albania]], la regione rimase sotto il controllo militare greco. Il [[17 dicembre]] [[1913]] il [[Protocollo di Firenze]] cedette la parte nord di quest'area che divenne nota come "[[Epiro del Nord]]" all'Albania. Questo portò a non pochi problemi con la popolazione locale di origine greca, la quale decise di dichiarare la propria indipendenza per assicurarsi il controllo della regione.<ref>{{Cita pubblicazione | cognome= Douglas |nome=Dakin | titolo=The Diplomacy of the Great Powers and the Balkan States, 1908–1914| format=| url=http://books.google.gr/books?ei=9644TZipJpGB5AbnsYCXCg&ct=result&id=oKQSAAAAIAAJ | anno = 1962 | mese = |rivista = Balkan Studies | volume = 3 | numero = | doi = | id = | lingua = | accesso=9 novembre 2010 |pagine= 372&ndash;374 | laysummary = | laysource = | laydate = | quote = | id=PMID |issn=}}</ref> Venne pertanto proclamata la [[Repubblica Autonoma dell'Epiro del Nord]] ad Argyrokastro ([[Gjirokastër]]) il 28 febbraio 1914, con [[Georgios Christakis-Zografos]], noto politico epirota di [[Lunxhëri]], quale suo presidente.<ref>Stickney, 1926: p. 42</ref>
 
Nel frattempo, l'esercito greco aveva evacuato la regione e dal [[1 marzo]] Korytsa ([[Korçë]]) venne ceduta alla nuova gendarmeria albanese.<ref>{{Cita libro | cognome = Kondis| nome = Basil | titolo = Greece and Albania, 1908-1914 | editore = Institute for Balkan Studies | anno = 1976| città = Thessaloniki | pagine = |ref= Kondis | id=ISBN |pagine=127 | url= http://books.google.gr/books?ei=B4Q5Tdu3NaOL4gaZitmVCg&ct=result&id=tEloAAAAMAAJ}}</ref> Altri problemi erano destinati a scoppiare tra le forze autonomiste e quelle di polizia albanesi.<ref name="Boeckh"/> In tutto ciò, la [[Commissione Internazionale di Controllo]] formata dalle Grandi Potenze per assicurare stabilità e pace alla regione non fu in grado di derimere la questione tra le due parti.<ref>Stickney, 1926, p. 167</ref>
 
==Negoziati==
Dall'inizio di maggio di quell'anno, le autorità albanesi, non essendo in grado di reprimere la rivolta, iniziarono ad intavbolare delle discussioni per garantire l'intervento della Commissione Internazionale. Per questo scopo il principe [[Guglielmo di Wied|Guglielmo d'Albania]] chiese alla Commissione di occuparsi personalmente della questione<ref name=Stickney49/>. Successivamente, il [[6 maggio]], i membri della Commissione informarono Zografos della loro intenzione di interessarsi al caso considerando le richieste avanzate dal governo nord epirota.
 
Dal momento che l'incorporazione nel [[Regno di Grecia]] non era un'opzione considerabile dopo i recenti sviluppi politici, Zografos propose tre altre soluzioni principali ai rappresentanti della Commissione Internazionale: la completa autonomia sotto la sovranitò del principe albanese, un'autonomia amministrativa in forma di cantone, un'amministrazione diretta sotto il controllo delle Potenze europee.<ref>Heuberger, Suppan, Vyslonzil 1996, p. 68</ref> Il governo nord epirota richiedeva inoltre l'estensione dell'area nella quale la popolazione greca avrebbe potuto apprendere il linguaggio nativo alle regioni di [[Vlorë]] e [[Durrës]] (dall'Albania centrale sino al Nord dell'Epiro), la nomina di ufficiali di religione ortodossa nelle città principali dell'area e l'esenzione dal servizio militare per la popolazione locale, anche in tempo di guerra.<ref name=Stickney49/>
 
I rappresentanti di entrambe le parti si incontrarono per i negoziati a [[Saranda]], città costiera dell'Epiro settentrionale, ma i negoziati finali ebbero luogo nella vicina isola di [[Corfù]], in [[Grecia]].<ref>Stickney, 1926, p. 48</ref> Infine, il [[17 maggio]] [[1914]], i rappresentanti dell'Epiro del Nord e dell'Albania siglarono un accordo che garantiva l'accogliemnto delle domande degli epiroti, e tale documento divenne appunto noto col nome di Protocollo di Corfù.<ref name=Stickney50/> Il Protocollo ebbe una prefazione della Commissione Internazionale:<ref>[http://anemi.lib.uoc.gr/metadata/9/7/5/metadata-e577d4e96662cf8bd22a95ed42e5397d_1247808695.tkl Memorandum on Northern Epirus], 1919, Anemi Digital Library, p. 19</ref>
 
{{quote|La Commissione Internazionale di Controllo, intenzionata ad evitare la ripresa delle ostilità, crede suo dovere di fare il possibile per riconciliare la popolazione epirota con riguardo in special modo alle richieste di quest'ultima, ed il governo albanese.<br/> E' con questa idea in mente che la Commissione ha accettato di sottoporre alle Grandi Potenze tramite i loro rispettivi rappresentanti, così come al governo albanese, il testo che segue, che è il risultato di discussioni tra i membri della Commissione ed i delegati epiroti.
|Corfù, 17 maggio 1914.}}
 
===Termini===
[[File:Epirus across Greece Albania4.svg|180px|thumb|right|La regione dell'Epiro, stretta tra Grecia ed Albania.
 
Legenda:
</br>*'''grigio''': Estensione antica dell'Epiro
</br>*'''arancio''': Regione greca dell'Epiro
</br>*'''verde''': Estensione maggiore della concentrazione di greci nell'"Epiro delNord" all'inizio del XX secolo<ref>Following G. Soteriadis: “An Ethnological Map Illustrating Hellenism In The Balkan Peninsula And Asia Minor” London: Edward Stanford, 1918. [[:File:Hellenism in the Near East 1918.jpg]]</ref>
</br>*'''tratteggio rosso''': Territorio dell'Epiro del Nord]]
Il Protocollo fu estremamente favorevole alle richieste dell'Epiro del Nord.<ref name=Stickney49/> Secondo i termini di questo protocollo, le due province di Korytsa e Argyrokastron, che costituivano l'Epiro del Nord, sarebbero divenute autonome sotto la sovranità ''de facto'' dell'Albania e sotto gli auspici del principe [[Guglielmo di Wied]]; egli, ad ogni modo, era garantito a tale ruolo anche dalle Grandi Potenze.<ref name="Miller519"/>
 
Il governo albanese, in accordo con la Commisisone, aveva il diritto di nominare o dimettere i governatori egli alti ufficiali della regione, tenendo conto della composizione demografica delle comunità religiose locali.<ref name=Stickney49>Stickney, 1926: 49</ref> Altri termini includevano il sistema di reclutamento proporzionale della popolazione locale nella polizia locale e la proibizione del servizio militare per i non indigeni della regione. Nelle scuole ortodosse, la lingua greca sarebbe divenuta la sola per l'istruzione, ad eccezione di tre istituti. Ad ogni modo, l'educazione religiosa sarebbe stata fatta esclusivamente in greco. Altro punto prevedeva che i greci sarebbero stato completamente equiparati agli albanesi negli affari pubblici oltre che di fronte alla legge e nelle elezioni.<ref name=Stickney50>Stickney, 1926, p. 50</ref>
 
Come per l'area costiera di [[Himara]], lo status autonomo speciale che già era stato concesso in epoca del dominio ottomano<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Bon|nome=Nataša Gregorič|titolo=Storytelling as a Spatial Practice in Dhërmi/Drimades of Southern Albania|rivista=Anthropological Notebooks|volume=14|number=2|pagine=7–29|issn=1408-032X|format=PDF|anno=2008b|editore=Slovene Anthropological Society|url=http://www.drustvo-antropologov.si/AN/PDF/2008_2|pagine=11}}</ref> venne rinnovato, con l'aggiunta che però uno straniero dovesse essere nominato nella qualità di "governatore" ogni 10 anni.<ref>Miller, 1966, p. 520</ref> Il Protocollo prevedeva inoltre che la città di Korçë &ndash; che si trovava sotto il controllo della gendarmeria albanese &ndash; dovesse passare sotto l'amministrazione nord epirota. Le Grandi Potenze avrebbero garantito il rispetto dei termini del Protocollo, mentre la sua esecuzione ed il mantenimento sarebbe spettato alla Commissione Internazionale di Controllo.<ref name=Stickney49/>
 
===Reazioni ed approvazione===
Il [[1 giugno]] le Grandi Potenze (tra cui il [[Regno d'Italia]] e l'[[Impero austro-ungarico]]) approvarono i risultati dei negoziati ed il [[23 giugno]] i termini del Protocollo vennero ufficialmente approvati anche dal governo albanese.<ref name="Boeckh">Boeckh, 1996, p. 116.</ref> Il governo greco, che sino ad allora non era stato coinvolto nella situazione, venne avvisato dei negoziati e delle possibilità del contratto finale. Il primo ministro greco [[Eleftherios Venizelos]] chiese a [[Georgios Christakis-Zografos]] di approvare i termini del protocollo senza pretendere ulteriore autonomia.<ref>{{Cita libro|cognome=Kondis|nome=Basil|titolo=Greece and Albania, 1908-1914|anno=1976|editore=Institute for Balkan Studies|città=Thessaloniki|pagine=132|url=http://books.google.gr/books?ei=FiNeT_SRHIPJ8gP3vMHkDg&hl=el&id=tEloAAAAMAAJ}}</ref>
 
I rappresentanti nord epiroti alla successiva [[Assemblea di Delvino|Assemblea panepirotica di Delvino]] dovettero prendere la decisione finale di accettare il Protocollo. La pace venne firmata dopo l'intervento di fatti di Venizelos; ad ogni modo i rappresentanti di Himara trovarono i termini del contratto ancora troppo umilianti, comprendendo che l'unica soluzione felicemente percorribile sarebbe stata l'unione alla Grecia e non l'autonomia all'interno dello stato albanese.<ref>Sakellariou, 1997, [http://books.google.gr/books?ei=ty2dTo22EYSi4gTd4uygCQ&ct=result&id=XPs-AQAAIAAJ p. 381]</ref>
 
==Conseguenze==
===La posizione politica e lo scoppio della Prima guerra mondiale===
[[File:Ελευθέριος Βενιζέλος.jpg|thumb|180px|Il primo ministro greco Eleftherios Venizelos, chiese ai delegati all'Assemblea di Delvino di accettare i termini del Protocollo senza riserve.]]
Poco dopo lo scoppio della [[Prima guerra mondiale]] (luglio 1914), la situazione in Albania era divenuta instabile e si era diffuso un grave caos. Quanto lo stato venne suddiviso in una miriade di governi regionali, il principe Guglielmo lasciò il paese nel settembre del [[1914]]. Il [[27 ottobre]], dopo l'approvazione delle Grandi Potenze, l'esercito greco rientro nell'Epiro del Nord.<ref>{{Cita pubblicazione |cognome=Guy |nome=Nicola |anno=2007 |titolo=The Albanian Question in British Policy and the Italian Intervention, August 1914-April 1915 |rivista=Diplomacy and Statecraft |volume=18 |numero=1 |pagine=109–131 |editore=Taylor and Francis |doi=10.1080/09592290601163035 |url=http://www.informaworld.com/smpp/content~db=all~content=a771302998~frm=titlelink}} "Greek troops crossed the southern Albanian border at the end of October 1914, officially reoccupying all of southern Albania, exclusive of Vlora, and establishing a military administration by 27 October 1914."</ref> Il Governo Provvisorio dell'Epiro del Nord formalmente cessò di esistere, dichiarando di aver svolto il proprio compito.<ref>Miller, 1966, p. 522</ref> La regione rimase ''de facto'' annessa alla Grecia sino alla seconda metà del 1916,<ref>{{Cita libro|nome=Spencer C. Tucker, ed.|titolo=World War I : encyclopedia|anno=2005|editore=ABC-CLIO|città=Santa Barbara, Calif.|id=ISBN 9781851094202|pagine=77|url=http://books.google.gr/books?id=2YqjfHLyyj8C&pg=PA77&redir_esc=y#v=snippet&q=%22in%20the%20second%20half%20of%20%22%20%22Italian%20troops%22&f=false}}</ref> quando le truppe italiane cacciarono l'esercito greco dall'area.<ref>Stickney, 1926, pp. 57&ndash;64</ref><ref>Miller, 1966, p. 537</ref>
 
===Il periodo tra le due guerre e l'annullamento del protocollo===
Nel [[1921]] il Protocollo di Corfù venne annullato nel corso della [[Conferenza degli Ambasciatori]] e l'Epiro del Nord venne definitivamente ceduto allo stato albanese.<ref name="HallDanta1996"/> Ad ogni modo i tentativi di ristabilire un governo autonomo nell'area continuarono.<ref name=Greg43/> Nel [[1921]] il governo albanese, nel corso dell'entrata dello stato nella [[Lega delle Nazioni]], si premurò di ribadire la volontà di proteggere le minoranze comprese nel proprio territorio,<ref>{{Cita libro |cognome=Russell King, Nicola Mai, Stephanie Schwandner-Sievers (Ed.) |nome= |titolo=The New Albanian Migration |editore=Sussex Academic Press |anno=2005 | pagine = 67| ref=Migration |id=ISBN 978-1-903900-78-9 |url=http://books.google.gr/books?id=05Mw4-b9oN0C&pg=PA67&dq=1935%2Bschools+albanian+greek+closed&hl=el&sa=X&ei=bW_rT7XCB4vzsgbg8eXxBQ&ved=0CFwQ6AEwCA#v=onepage&q=1935%2Bschools%20albanian%20greek%20closed&f=false}}</ref> decisione che venne ratificata dal parlamento locale nell'anno successivo. Ad ogni modo questi diritti vennero garantiti su un'area molto più ristretta rispetto a quella prevista dal Protocollo, che includeva quindi solo alcuni villaggi nelle regioni di Himara, Gjirokastër e Sarande, e non i restanti principali villaggi dell'area.<ref name=Greg43>Gregoric, 2009, p. 34</ref> Inoltre l'educazione in greco venne vista come una potenziale spina nel fianco per l'integrità del territorio albanese e come tale le scuole greche vennero chiuse o convertite a scuole albanesi.<ref name=Roudometof>{{Cita libro | cognome = Victor Roudometof, Roland Robertson| nome = | titolo = Nationalism, globalization, and orthodoxy: the social origins of ethnic conflict in the Balkans | editore = Greenwood Publishing Group | anno = 2001 | città = | pagine = 189 |ref= Roudometof, Robertson| id=ISBN 978-0-313-31949-5| url= http://books.google.com/?id=I9p_m7oXQ00C&dq=}}</ref><ref name="Sakellariou">M. V. Sakellariou. [http://books.google.gr/books?ei=X4nrT--MKpGe-wapq9nVBQ&hl=el&id=UV1oAAAAMAAJ&dq=epirus+4000+greek+schools+teachers+1933+206&q=%22All+the+Greek+school+buildings+in+areas+which+were+not+recognized+as+minority-occupied+were+turned+into+Albanian+schools%22#search_anchor p. 388]</ref> Come risultato di questa politica, l'educazione in greco venne limitata e per un certo periodo di tempo virtualmente eliminata (1934&ndash;1935).<ref name=Roudometof/><ref>Basil Kondis & Eleftheria Manda. [http://books.google.gr/books?ei=N_TgT5-bMIqVswbyytmTCQ&hl=el&id=gn1pAAAAMAAJ&dq=%22a+judgement+to+the+Permanent+Court+of+International+Justice+in+the+Hague%2C+which+issued+a+judgement+in+April+1935+upholding+the+Greeks+and%22&q=%22Thus%2C+all+Greek+schools+were+closed.+This+measure+was+certainly+in+flagrant+violation+of+the+obligations+accepted+by%22#search_anchor ''The Greek Minority in Albania - A documentary record (1921-1993)'']. Thessaloniki. Institute of Balkan Studies. 1994, p. 20.</ref> Solo dopo l'intervento della [[Corte Permanente di Giustizia Internazionale]] nell'aprile del [[1935]] gli albanesi riaprirono le scuole di lingua greca con la possibilità di utilizzare sia la lingua albanese che quella greca per l'insegnamento.<ref name="Sakellariou"/><ref>Forster Edward Seymour. [http://books.google.gr/books?id=UwwOAAAAQAAJ&pg=PA186&dq=1935%2Bschools+albanian+greek+closed&hl=el&sa=X&ei=rfXgT-zHIYrAtAaFgsmFCQ&ved=0CF4Q6AEwCDgK#v=onepage&q=1935%2Bschools%20albanian%20greek%20closed&f=false ''A short history of modern greece'']. Taylor & Francis, 1960, p. 186</ref>
 
Lo stato albanese compì numerosi sforzi per creare una chiesa ortodossa autocefala nel proprio territorio, al contrario proprio di quanto previsto dal Protocollo di Corfù, con l'intento proprio di ridurre l'influenza greca nella regione. Secondo una legge varata nel [[1923]], i sacerdoti che non erano di lingua albanese e che non fossero stati di origine albanese, erano esclusi da questa nuova chiesa di stato.<ref name="Roudometof"/>
 
==Eredità==
Il Protocollo di Corfù è solitamente ricordato dall'organizzazione internazionale per i diritti umani in riferimento alle discriminazioni della minoranza greca in Albania.<ref>[[Unrepresented Nations and Peoples Organization]]. [http://www.unpo.org/downloads/Self-determination%20conference%201993.pdf ''Conference Report Unrepresented Nations and Peoples Organization International.''] Conferenza tenutasi a Le Hague, Paesi Bassi, il 22 e 23 gennaio 22–23, 1993, p. 24</ref> Sull'altro fronte, gli storiografi albaesi menzionano di rado questo accordo o la sua interpretazione ha portato a differenti posizioni:<ref>Gregorič, 2008: 144</ref> esso è stato visto perlopiù come un tentativo di dividere lo stato albanese da parte delle Grandi Potenze.<ref>Vickers, Pettifer, 1997: p. 2</ref>
 
Durante gli anni '60, il segretario generale sovietico [[Nikita Khrushchev]] chiese al leader comunista d'Albania [[Enver Hoxha]] cosa ne pensasse del conferire autonomia a quella minoranza greca nel suo stato, ma questa iniziativa cadde presto nel vuoto.<ref>Vickers, Pettifer, 1997: p. 188-189</ref> La questione dell'autonomia rimase uno dei punti chiave dell'agenda diplomatica dei rapporti tra Albania e Grecia dopo il crollo del regime comunista in Albania (1991). Da diverso tempo, basandosi proprio sui termini del Protocollo di Corfù e su interessamento dell'organizzazione [[Omonoia]] e del Partito per l'Unità dei Diritti Umani, si sta sviluppando un documento che consenta di tutelare i greci dell'area.<ref name="ReferenceA">Heuberger, Suppan, Vyslonzil 1996, p. 73</ref> Questa proposta è stata rifiutata già nel [[1991]] dal governo albanese, portando a sollevazioni locali.<ref name = "Lastaria">Lastaria-Cornhiel Sussana, Wheeler Rachel. [http://minds.wisconsin.edu/bitstream/handle/1793/21961/48_wp18.pdf?sequence=1 Working Paper. Albanian Series. Gender Ethnicity and Landed Property in Albania], September 1998, Land Tenure Center. University of Wisconsin.</ref> In un altro incidente, nel 1993, il presidente di Omonoia venne arrestato dalla polizia albanese, dopo aver spiegato in pubblico i termini della propria missione umanitaria proprio nell'area dell'Epiro.<ref name="ReferenceA" />
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
*Vickers Miranda, Pettifer James. [http://books.google.com/books?id=9IbgsDdeVxsC&printsec=frontcover&hl=el#PPA2,M1 ''Albania: From Anarchy to a Balkan Identity'']. C. Hurst & Co. Publishers, 1997, ISBN 1-85065-290-2
 
[[Categoria:Trattati di pace|Corfù]]
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