Agrippina maggiore e Coscomatepec: differenze tra le pagine

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{{S|centri abitati del Messico}}
{{Aristocratico
{{Divisione amministrativa
| nome = Agrippina maggiore
|Nome = Coscomatepec
| immagine = DSC04499 Istanbul - Museo archeol. - Agrippina maggiore sec. I d.C. - Foto G. Dall'Orto 28-5-2006.jpg
|Nome ufficiale = {{es}} Coscomatepec
| legenda = Busto di Agrippina maggiore ([[Musei archeologici di Istanbul|Museo archeologico]], [[Istanbul]])
|Panorama =
| nome completo = ''Vipsania Agrippina''
|Didascalia =
| data di nascita = 23 ottobre [[14 a.C.]]
|Bandiera =
| luogo di nascita =
|Stemma =
| data di morte = 18 ottobre [[33]]
|Stato = MEX
| luogo di morte = [[Ventotene]]
|Grado amministrativo = 2
| luogo di sepoltura = [[Mausoleo di Augusto]], [[Roma]]
|Tipo =
| dinastia = [[Dinastia giulio-claudia|Giulio-claudia]]
|Divisione amm grado 1 = Veracruz
| padre = [[Marco Vipsanio Agrippa]]
|Voce divisione amm grado 1 = Veracruz (stato)
| madre = [[Giulia maggiore (figlia di Augusto)|Giulia maggiore]]
|Divisione amm grado 2 =
| consorte = [[Germanico Giulio Cesare]] (4-19)
|Divisione amm grado 3 =
| figli = [[Nerone Cesare]]<br />[[Druso Cesare]]<br />[[Tiberio Cesare (figlio di Germanico)|Tiberio Cesare]]<br />[[Gaio Cesare (figlio di Germanico)|Gaio Cesare]]<br />[[Caligola|Gaio Cesare "Caligola"]]<br />''figlia ignota''<br />[[Agrippina minore]]<br />[[Drusilla|Giulia Drusilla]]<br />[[Giulia Livilla (figlia di Germanico)|Giulia Livilla]]
|Divisione amm grado 4 =
|}}
|Capoluogo = Coscomatepec de Bravo
{{citazione|[...] Agrippina, che chiamavano onore della patria, solo vero sangue d'Augusto, esempio unico delle antiche virtù, [...]|{{cita|Tacito, ''Annales''|III, 4}}.|[...] Agrippinam, cum decus patriae, solum Augusti sanguinem, unicum antiquitatis specimen appellarent, [...]|lingua=la }}
|Amministratore locale =
{{Bio
|Partito =
|Nome = Vipsania Agrippina
|Data elezione =
|Cognome =
|Data istituzione =
|ForzaOrdinamento = Agrippina maggiore
|Latitudine decimale =
|PreData = {{latino|Vipsania Agrippina}}
|Longitudine decimale =
|Sesso = F
|Latitudine gradi =
|LuogoNascita =
|Latitudine minuti =
|GiornoMeseNascita = 23 ottobre
|Latitudine secondi =
|AnnoNascita = 14 a.C.
|Latitudine NS =
|NoteNascita = <ref>{{AE|1898|140}}; {{cita|Burns 2006|p. 41}}; {{cita|Salisbury 2001|p. 3}}.</ref>
|Longitudine gradi =
|LuogoMorte = Ventotene
|Longitudine minuti =
|GiornoMeseMorte = 18 ottobre
|Longitudine secondi =
|AnnoMorte = 33
|Longitudine EW =
|NoteMorte = <ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|VI, 25}}; {{cita|Barrett 1998|p. 32}}; {{cita|Burns 2006|p. 53}}; {{cita|Powell 2015|p. 194}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 183}}.</ref>
|Altitudine =
|Attività = nobildonna
|Superficie = 157.65
|Nazionalità = romana
|Note superficie =
|Categorie = no
|Abitanti = 52510
|FineIncipit = , meglio conosciuta come '''Agrippina maggiore''' (''Agrippina maior'', per distinguerla dalla figlia [[Agrippina minore]]), è stata una [[Nobiltà|nobildonna]] [[Roma (città antica)|romana]], appartenente alla [[dinastia giulio-claudia]]
|Note abitanti =
|Aggiornamento abitanti = 2010
|Sottodivisioni =
|Divisioni confinanti =
|Lingue =
|Codice postale =
|Prefisso =
|Fuso orario =
|Codice ISO =
|Codice statistico =
|Targa =
|Nome abitanti =
|Immagine localizzazione =
|Mappa =
|Sito =
}}
'''Coscomatepec''' è una municipalità dello stato di [[Veracruz (stato)|Veracruz]], nel [[Messico]] centrale, il cui capoluogo è la località di ''Coscomatepec de Bravo''.
 
Conta 52.510 abitanti (2010) e ha una estensione di 157,65&nbsp;km².
Figlia di [[Giulia maggiore (figlia di Augusto)|Giulia maggiore]], a sua volta figlia del primo [[imperatore romano]] [[Augusto]], e del generale [[Marco Vipsanio Agrippa]], Agrippina maggiore andò in sposa all'età di circa vent'anni a [[Germanico Giulio Cesare]], figlio adottivo del futuro imperatore [[Tiberio]], a sua volta figlio adottivo ed erede di Augusto. Di nobili natali, fu anche una moglie e madre molto attiva: seguì il marito nelle sue campagne militari in [[Germania Magna]] e in [[Siria (provincia romana)|Siria]], dandogli nove figli, sei dei quali sopravvissero fino all'età adulta. Tra questi figli, celebri sono il futuro imperatore [[Caligola]] e [[Agrippina minore]], moglie dell'imperatore [[Claudio]] e madre dell'imperatore [[Nerone]]. Dopo essere stata una delle donne più importanti dell'impero, cadde in disgrazia in seguito alla prematura morte del marito, avvenuta nel [[19]]. Agrippina finì per inimicarsi il suocero Tiberio e il suo [[prefetto del pretorio]] [[Seiano]] e, a causa delle trame di quest'ultimo, fu esiliata a Ventotene, dove morì all'età di circa quarantasette anni.
 
Il nome della località in [[lingua nahuatl]] significa '' ''.
== Le fonti storiografiche ==
[[File:Agrippine L'Ancienne - Ziane (Tunisie) - Première moitié du Ier siècle après JC - Marbre Blanc - Exposition Splendeurs de Vollubilis - MuCEM - Marseille - 2014-08-21- P1910561.jpg |miniatura|left|upright=0.8|Testa di Agrippina maggiore da [[Ziane]] in [[Tunisia]] ([[Musée des monnaies, médailles et antiques|Cabinet des médailles]], [[Parigi]])]]
 
==Altri progetti==
Le principali fonti storiche su Agrippina maggiore sono quelle dei grandi annalisti e biografi imperiali romani: [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]], che con i suoi ''[[Annales (Tacito)|Annales]]'' ci racconta la storia di Roma dal [[14]], anno della morte del primo [[Imperatore romano|imperatore]], [[Augusto]]; [[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]], che nelle sue [[Vite dei Cesari]] ci narra la storia dei primi dodici imperatori romani, compreso [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]; [[Cassio Dione]], che nella sua imponente opera, l'''[[Storia romana (Cassio Dione)|Historia romana]]'', ci fa un resoconto cronologico di tutti i fatti accaduti dalla fondazione di Roma, nel [[753 a.C.]], fino alla sua epoca nel [[229|229 d.C.]], coprendo un arco temporale di quasi un millennio. Inoltre, un'opera autobiografica di [[Agrippina minore]], figlia di Agrippina, raccontava le vicende della madre ma è andata perduta, anche se venne usata come fonte dagli altri autori.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 53}}; {{cita|Jelinek 2004|p. 36}}.</ref>
{{interprogetto}}
 
==Collegamenti esterni==
Considerata dagli scrittori antichi una donna di animo nobile e moralità impeccabile, è una delle poche esponenti delle famiglie imperiali romane ad aver goduto di buona reputazione sia nelle fonti a lei contemporanee sia in quelle postume.<ref>{{cita|Freisenbruch 2011|XIX}}.</ref>
* {{es}} [http://www.municipios.mx/veracruz/Coscomatepec/ Todos Los Municipios de México]
* {{es}} [http://siglo.inafed.gob.mx/enciclopedia/EMM30veracruz/municipios/30047a.html Enciclopedia de los Municipios y Delegaciones de México]
 
{{Comuni di Veracruz}}
== Biografia ==
{{Portale|Messico}}
[[File:Agrippa Gabii Louvre Ma1208.jpg|miniatura|upright=0.8|Busto di [[Marco Vipsanio Agrippa]], padre di Agrippina ([[Museo del Louvre]], [[Parigi]])]]
=== Origini familiari ===
{{Vedi anche|Dinastia giulio-claudia|Gens Vipsania}}
Agrippina maggiore, nata come Vipsania Agrippina, era la quartogenita e seconda figlia femmina di [[Marco Vipsanio Agrippa]] e della sua terza moglie [[Giulia maggiore (figlia di Augusto)|Giulia maggiore]].<ref>{{cita|Svetonio|''Augusto'', 64}}; {{cita|Burns 2006|p. 41}}; {{cita|Lightman 2008|p. 9}}.</ref> Suoi fratelli erano [[Gaio Cesare|Gaio]], [[Lucio Cesare|Lucio]] e [[Marco Vipsanio Agrippa Postumo|Marco]] (in seguito adottati da [[Augusto]]) mentre sua sorella era [[Giulia minore (nipote di Augusto)|Giulia minore]].<ref>{{cita|Svetonio|''Augusto'', 64}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 167-168}}.</ref> Dai precedenti matrimoni del padre aveva due sorellastre, [[Vipsania Agrippina]] e [[Vipsania Marcella]], mentre dal precedente matrimonio della madre non aveva fratellastri. Da parte paterna non discendeva da una famiglia di nobili origini, infatti nessuno degli antenati di Agrippa viene ricordato.<ref>{{cita|Powell 2015|pp. 2-3}}.</ref> I suoi nonni materni erano invece l'[[Imperatore romano|imperatore]] [[Augusto]] e la sua seconda moglie [[Scribonia]].<ref>{{cita|Lightman 2008|p. 9}}; {{cita|Salisbury 2001|pp. 3, 180}}; {{cita|Powell 2015|p. 194}}.</ref>
 
[[Categoria:Comuni di Veracruz]]
=== Giovinezza (14 a.C.-4) ===
Nel [[12 a.C.]], quando Agrippina aveva due anni, il padre morì, lasciando la moglie [[Giulia maggiore (figlia di Augusto)|Giulia]] ancora incinta.<ref>{{cita|Freisenbruch 2011|p. 56}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 168}}.</ref> [[Augusto]] diede sua figlia allora in sposa a [[Tiberio|Tiberio Claudio Nerone]], che fu costretto a divorziare dalla precedente moglie, l'omonima sorellastra maggiore di Agrippina, [[Vipsania Agrippina|Vipsania]].<ref>{{cita|Svetonio|''Augusto'', LXIII; ''Tiberio'', VII}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 168}}; {{cita|Severy 2004|p. 64}}; {{cita|Spinosa 1991|p. 37}}.</ref> I rapporti tra Giulia e Tiberio non erano però buoni e quest'ultimo decise nel [[6 a.C.]] di lasciare [[Roma (città antica)|Roma]].<ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', VII}}; {{cita|Spinosa 1991|p. 48}}.</ref> Durante questo periodo Agrippina visse principalmente presso la nonna materna [[Scribonia]] fino a che, nel [[2 a.C.]], quando aveva appena dodici anni, Agrippina vide la madre Giulia processata e condannata per adulterio; la figlia di Augusto divorziò quindi da Tiberio e venne esiliata dallo stesso imperatore sull'isola di [[Ventotene]] (allora Pandateria), dove la seguì anche Scribonia, sua madre.<ref>{{cita|Svetonio|''Augusto'', LXV}}; {{cita|Bunson 2014|p. 190}}; {{cita|Powell 2015|p. 193}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 169}}.</ref> Agrippina andò dunque a vivere ad [[Anzio (città antica)|Anzio]] nella villa di Augusto, il quale si occupò personalmente della sua educazione.<ref>{{cita|Svetonio|''Augusto'', 64}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 169}}.</ref>
 
[[File:Augusto di via labicana 06.JPG|miniatura|left|upright=0.8|Particolare dell'[[Augusto di via Labicana]], raffigurante il nonno di Agrippina ([[Museo Nazionale Romano]], [[Roma]])]]
 
In seguito alle morti dei fratelli maggiori di Agrippina, [[Gaio Cesare]] e [[Lucio Cesare]],<ref>{{cita|Bunson 2014|p. 86}}.</ref> nel [[4|4 d.C.]] Augusto adottò [[Marco Vipsanio Agrippa Postumo|Agrippa Postumo]], il terzo figlio di Agrippa, e Tiberio.<ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', XV}}; {{cita|Bunson 2014|p. 539}}.</ref> Allo stesso tempo Augusto fece adottare [[Germanico Giulio Cesare|Germanico]] al figlio Tiberio<ref>{{cita|Cassio Dione|LX, 13.2}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|I, 3}}; {{cita|Bunson 2014|p. 241}}; {{cita|Grant 2012|p. 23}}; {{cita|Lightman 2008|p. 10}}; {{cita|Syme 1989|p. 146}}.</ref> e, sempre nello stesso periodo, Agrippina andò in sposa allo stesso Germanico.<ref>{{cita|Bunson 2014|p. 10, 241}}; {{cita|Burns 2006|p. 42}}; {{cita|Lightman 2008|p. 9}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 170}}; {{cita|Severy 2004|p. 64}}.</ref> Germanico apparteneva alla discendenza della sorella prediletta di Augusto, [[Ottavia minore]]: era infatti figlio di [[Antonia minore]], figlia di Ottavia e [[Marco Antonio]], e di [[Druso maggiore]], generale di Augusto e fratello di Tiberio.<ref>{{cita|Bunson 2014|p. 241}}; {{cita|Burns 2006|p. 42}}; {{cita|Lightman 2008|p. 9}}; {{cita|Severy 2004|p. 64}}.</ref>
 
=== Agrippina e Germanico (4-19) ===
Dal matrimonio di Agrippina con Germanico nacquero in totale nove figli, di cui sei raggiunsero l'età adulta: [[Nerone Cesare]] (nel 6), [[Druso Cesare]] (nel 7), [[Tiberio Cesare (figlio di Germanico)|Tiberio Cesare]] (nel 10, morto appena nato), [[Gaio Cesare (figlio di Germanico)|Gaio Cesare]] (nell'11, morto da bambino), [[Caligola|Gaio Cesare]] (nel 12, conosciuto con il soprannome Caligola), una figlia senza nome (nel 13-14, morta appena nata), [[Agrippina minore|Giulia Agrippina]] (nel 15, conosciuta come Agrippina minore, futura madre dell'imperatore [[Nerone]]), [[Drusilla|Giulia Drusilla]] (nel 16) e [[Giulia Livilla (figlia di Germanico)|Giulia Livilla]] (nel 18).<ref>{{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', VII-VIII}}; {{cita|Burns 2006|p. 42}}; {{cita|Powell 2013|''Chronology'', IV-VI}}.</ref><ref group=N>Secondo alcuni, invece della figlia senza nome nata tra il 13 e il 14, Germanico e Agrippina ebbero un figlio nel 9 che morì anche lui in tenera età ({{cita|Powell 2015|XXXIV}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 171}}).</ref>
 
==== In Germania e in Gallia (13-17) ====
[[File:Bust Germanicus Massimo.jpg|miniatura|upright=0.8|Busto di [[Germanico Giulio Cesare|Germanico]], marito di Agrippina ([[Museo Nazionale Romano]], [[Roma]])]]
 
Dopo la nascita di Nerone, Druso, Tiberio e Gaio, e la morte di questi ultimi, Germanico partì per la Germania nel [[12]]; Agrippina, tuttavia, dovette rimanere in Italia a causa della gravidanza e soggiornò ad [[Anzio (città antica)|Anzio]], in una villa di Augusto, dove, nel mese di agosto, diede alla luce il figlio Gaio.<ref>{{cita|Barrett 2002|p. 28}}.</ref> Germanico tornò a Roma per un breve periodo poiché già all'inizio del [[13]] era di ritorno nel nord, in qualità di Governatore delle [[Gallia|Gallie]], accompagnato dai figli maggiori Nerone e Druso e dalla moglie. Nella primavera del [[14]] Agrippina era nuovamente incinta e partì dalla Gallia per stare al fianco del marito presso il [[Reno]], dove lui stava conducendo delle [[Spedizione germanica di Germanico|spedizioni militari]] contro i [[Germani]].<ref>{{cita|Barrett 2002|p. 28}}; {{cita|Burns 2006|p. 43}}; {{cita|Lightman 2008|p. 10}}.</ref> Poco dopo fu raggiunta anche dal figlio Gaio, di ormai quasi due anni, che arrivava da Roma. Nel mese di agosto, la notizia della morte di Augusto giunse in Germania.<ref>{{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', VIII}}; {{cita|Burns 2006|p. 43}}.</ref>
 
La notizia della morte dell'imperatore agitò i militari e, mentre Agrippina soggiornava ad [[Colonia Agrippina|Ara Ubiorum]] (moderna [[Colonia (Germania)|Colonia]]), scoppiò una rivolta tra le legioni di Germania; Agrippina allora, nonostante preferisse rimanere accanto al marito, fu costretta da Germanico a lasciare il campo dei legionari insieme col figlio Gaio ancora infante, per andare presso i [[Treveri]], nella [[Gallia Belgica]].<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|I, 39-40}}; {{cita|Burns 2006|p. 45}}.</ref> Su insistenza degli stessi legionari, che si vergognarono di aver fatto scappare Agrippina e le altre donne presso un popolo straniero, il piccolo Gaio fu riportato indietro, mentre la madre dovette rimanere nei territori treveri a causa di una avanzata gravidanza.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|I, 41-44}}; {{cita|Barrett 2002|p. 31}}; {{cita|Burns 2006|p. 45}}.</ref> Secondo quanto riportato da [[Cassio Dione]], però, i soldati avevano da subito preso come ostaggi Agrippina e il figlio, ma lasciarono andare lei poiché era incinta, mentre il piccolo Gaio fu rilasciato solo dopo che i soldati si accorsero che non avrebbero ottenuto nessun vantaggio nel perseguire la rivolta.<ref>{{cita|Cassio Dione|LVII, 5.6-7}}; {{cita|Barrett 2002|p. 31}}; {{cita|Burns 2006|p. 45}}</ref>
 
[[File:P1110661 Römisch-Germanisches museum Agrippine l'Ainée rwk.JPG|miniatura|left|upright=0.8|Busto di Agrippina ([[Römisch-Germanisches Museum]], [[Colonia (Germania)|Colonia]])]]
 
Agrippina diede alla luce una bambina che morì subito dopo il parto;<ref>{{cita|Shotter 2000|p. 347}}.</ref> la raggiunsero inoltre le notizie della morte della madre, morta di fame per ordine del nuovo imperatore [[Tiberio]],<ref>{{cita|Cassio Dione|LVII, 18.1}}.</ref> e del fratello [[Marco Vipsanio Agrippa Postumo|Agrippa Postumo]], anche lui ucciso probabilmente su suo ordine.<ref>{{cita|Cassio Dione|LVII, 3.5-6}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|I, 53}}; {{cita|Burns 2006|p. 46}}.</ref> Intanto, nella primavera del [[15]], giungevano notizie in Gallia della guerra portata avanti da Germanico in Germania; si diffuse tra i soldati e i civili la voce che un esercito germanico aveva rotto le linee romane e si stava facendo strada verso il ponte sul Reno a [[Castra Vetera]] (moderna [[Xanten]]).<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|I, 69}}; {{cita|Barrett 2002|p. 32}}; {{cita|Burns 2006|p. 46}}.</ref> Le armate si diressero verso il ponte per distruggerlo prima dell'arrivo dei Germani; tuttavia Agrippina, rendendosi conto che la distruzione del ponte sarebbe stata una condanna per tutti i soldati in ritirata, pose il ponte sotto la propria protezione personale e impedì che venisse distrutto.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|I, 69}}; {{cita|Barrett 2002|p. 32}}; {{cita|Burns 2006|pp. 46-47}}; {{cita|Lightman 2008|p. 10}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 174}}.</ref> Quando i soldati romani tornarono vittoriosi dalla Germania, vennero accolti dalla moglie del loro comandante, che aveva fatto preparare cibo e medicamenti.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|I, 69}}; {{cita|Burns 2006|p. 47}}.</ref> Questo atto di coraggio, come viene descritto dagli storici antichi, fu compiuto mentre Agrippina era incinta; infatti, il 7 novembre dello stesso anno, diede alla luce una bambina ad Ara Ubiorum, Giulia Agrippina, conosciuta come Agrippina minore.<ref>{{cita|Barrett 2002|p. 32}}; {{cita|Burns 2006|pp. 47, 59}}.</ref>
 
La crescente popolarità di Agrippina e di Germanico risvegliò l'invidia di Tiberio e di sua madre, [[Livia Drusilla|Livia Augusta]];<ref>{{cita|Barrett 2002|p. 33}}; {{cita|Burns 2006|pp. 47-48}}.</ref> Agrippina stessa, d'altra parte, aveva molte motivazioni per odiare Tiberio, prime tra tutte le recenti uccisioni della madre e del fratello.<ref>{{cita|Burns 2006|p. 48}}.</ref> Nel [[16]] nacque un'altra figlia, Giulia Drusilla, ad Ambitarvium, vicino [[Coblenza]],<ref>{{cita|Barrett 2002|p. 33}}.</ref> e nel [[17]] tutta la famiglia tornò a Roma per la celebrazione del [[trionfo]] di Germanico, il 26 maggio.<ref>{{cita|Barrett 2002|p. 34}}; {{cita|Burns 2006|p. 48}}.</ref>
 
[[File:P1150135 Louvre Agrippine ancienne Ma3133 rwk.jpg|miniatura|upright=0.8|Busto di Agrippina ([[Museo del Louvre]], [[Parigi]])]]
 
==== In Oriente (17-19) ====
Alla fine dello stesso anno Agrippina accompagnò il marito in Oriente, dove era stato inviato da Tiberio, e, dopo aver visitato la [[Dalmazia]], [[Nicopoli]], [[Atene]] ed [[Eubea]], arrivò sull'isola di [[Lesbo]] dove, all'inizio del [[18]], diede alla luce la sua ultima figlia, Giulia Livilla.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 54}}; {{cita|Barrett 2002|p. 34}}; {{cita|Burns 2006|p. 48}}.</ref> Sull'isola, Agrippina fu onorata con il soprannome [[Lingua greca antica|greco]] ''karpophoros'', epiteto di [[Demetra]], divinità della fertilità.<ref>{{cita|Ginsburg 2005|p.102}}.</ref> Dopo essersi rimessa dal parto, raggiunse il marito in [[Siria (provincia romana)|Siria]], dove Germanico era entrato in disaccordo con il [[Legatus Augusti pro praetore|legato]] [[Gneo Calpurnio Pisone]], amico di Tiberio; Agrippina non tardò a inimicarsi la moglie di costui, [[Plancina]].<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 55-57}}; {{cita|Barrett 2002|p. 35}}; {{cita|Burns 2006|p. 49}}; {{cita|Lightman 2008|p. 10}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 175}}.</ref> [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]] dice che la stessa [[Livia Drusilla|Livia]] aveva ordinato a Plancina di tenere Agrippina sotto controllo per evitare che diventasse nuovamente un'eroina popolare, come era avvenuto sul ponte del Reno.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 43}}; {{cita|Barrett 2002|p. 35}}.</ref>
 
Agrippina e Germanico si spostarono poi in [[Egitto (provincia romana)|Egitto]], una provincia ricca e principale fonte del grano che arrivava nella Capitale. Germanico visitò quei territori senza consultare il padre e prese anche l'iniziativa di aprire i granai imperiali alla popolazione, che soffriva un periodo di carestia.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 59}}; {{cita|Burns 2006|p. 49}}.</ref> Agrippina accompagnò il marito nel suo viaggio lungo il [[Nilo]] e insieme visitarono i monumenti dell'[[antico Egitto]] a [[Karnak]] e [[Luxor]], facendosi tradurre i geroglifici e vestendosi alla maniera orientale.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 59-60}}; {{cita|Burns 2006|p. 49}}.</ref> Tiberio, quando venne a sapere di tutto ciò, criticò pubblicamente Germanico per essere entrato nella provincia e per aver indossato vestiti indegni.<ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', 52}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|II, 59}}; {{cita|Burns 2006|p. 49}}.</ref><ref group=N>Per entrare in [[Egitto (provincia romana)|Egitto]], dopo la sua annessione da parte di [[Augusto]], era necessario avere un permesso diretto dell'imperatore, poiché quei territori erano di una grande importanza strategica. Germanico aveva quindi scontentato Tiberio, il quale aveva anche paura che la provincia, in quel momento senza [[Prefetto d'Egitto|prefetto]], sarebbe potuta cadere nelle mani del figlio adottivo. Il Princeps nominò quindi nel giro di una settimana un nuovo prefetto, [[Gaio Galerio]], e ridusse il numero di legioni di stanza ad [[Alessandria d'Egitto|Alessandria]] da tre a due ({{cita|Tacito, ''Annales''|II, 59}}; {{cita|Lloyd 2010|p. 187}}).</ref>
 
Nel [[19]] Germanico e Agrippina tornarono ad [[Antiochia di Siria]] dove scoprirono che Pisone aveva annullato tutti gli ordini di Germanico;<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 69}}; {{cita|Burns 2006|p. 50}}.</ref> il generale, però, si ammalò e, sospettando che Pisone e Plancina lo avessero avvelenato, ordinò a Pisone di abbandonare il suo incarico e di lasciare l'Oriente.<ref>{{cita|Cassio Dione|LVII, 18.9}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|II, 69-70}}; {{cita|Barrett 2002|p. 35}}; {{cita|Burns 2006|p. 50}}; {{cita|Lightman 2008|p. 10}}.</ref> Malgrado ciò, le condizioni di Germanico si aggravarono e, dopo aver chiesto di vendicare la sua morte,<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 71}}.</ref> parlò con Agrippina dicendole di lasciare da parte l'orgoglio e di non provocare persone più potenti di lei, per il bene suo e dei suoi figli.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 72}}; {{cita|Barrett 2002|p. 35}}; {{cita|Burns 2006|p. 50}}.</ref> Germanico morì infine il 10 ottobre, all'età di 33 anni ad Antiochia.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 83}}; {{cita|Barrett 2002|p. 35}}; {{cita|Burns 2006|p. 50}}; {{cita|Lightman 2008|p. 10}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 175}}.</ref><ref group=N>[[Publio Cornelio Tacito|Tacito]] ci dice che Germanico morì nel sobborgo di Epidafne, confondendosi con il nome della città stessa, cioè Ἀντιόχεια ἐπὶ Δάφνῃ, ''Antiócheia epì Dáphne'', "Antiochia presso [[Dafne (sobborgo di Antiochia)|Dafne]]" ({{cita|Barrett 2015|p. 34 n.45}}).</ref>
 
[[File:P1110641 Römisch-Germanisches museum Köln empereur Tibère rwk.JPG|miniatura|left|upright=0.8|Busto di [[Tiberio]], suocero di Agrippina ([[Römisch-Germanisches Museum]], [[Colonia (Germania)|Colonia]])]]
 
=== Ritorno a Roma (19-29) ===
==== Eroina del popolo (19-23) ====
La morte di [[Germanico Giulio Cesare|Germanico]] sconvolse tutto l'impero, dal popolo che lo adorava alla moglie Agrippina; le statue degli dei vennero tirate giù in molte città, poiché la gente non voleva adorarli dopo che essi avevano lasciato morire l'amato erede al trono.<ref>{{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', V}}; {{cita|Burns 2006|p. 50}}.</ref> Intanto iniziò anche a diffondersi la voce che [[Tiberio]] e [[Livia Drusilla|Livia]] avessero ordinato a [[Gneo Calpurnio Pisone|Pisone]] e [[Plancina]] di uccidere Germanico.<ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', LII; ''Gaio Cesare'', II}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|II, 82}}; {{cita|Burns 2006|p. 50}}; {{cita|Lightman 2008|p. 11}}.</ref> Sebbene fosse ormai alle porte l'inverno, e quindi il mare era meno sicuro, Agrippina salpò per la Capitale con le ceneri del marito;<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|II, 75}}; {{cita|Barrett 1998|p. 31}}.</ref> dopo essersi fermata sull'[[Corcira|isola di Corcira]] per qualche giorno, sbarcò a [[Brindisi]] all'inizio del [[20]] con i figli più piccoli, dove fu accolta da un'enorme folla e dai veterani del marito.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|III, 1}}; {{cita|Burns 2006|p. 50}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 175}}.</ref> Tiberio mandò una scorta imperiale per accompagnare le ceneri del figlio adottivo a [[Roma (città antica)|Roma]]; lungo la [[via Appia]] si unirono al corteo [[Druso minore]], fratello adottivo di Germanico, lo zio [[Claudio|Tiberio Claudio Nerone]] e i due consoli [[Marco Valerio Messalla (console 20)|Marco Valerio Messalla]] e [[Marco Aurelio Cotta Massimo Messalino]], mentre il popolo porgeva i suoi omaggi ai resti dell'erede imperiale lungo tutto il percorso.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|III, 2}}; {{cita|Burns 2006|pp. 50-51}}.</ref> Arrivata a Roma, Agrippina pose infine le ceneri del marito nel [[mausoleo di Augusto]] e fu acclamata "onore della patria".<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|III, 4}}; {{cita|Burns 2006|p. 51}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 175}}.</ref> Il fatto che Tiberio e Livia non partecipassero alle cerimonie in onore di Germanico, così come la madre di lui, [[Antonia minore]], probabilmente costretta dallo stesso imperatore, rafforzarono ancora di più l'idea di un coinvolgimento del Principe nella morte del figlio adottivo.<ref>{{cita|Lightman 2008|p. 10}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 176}}.</ref>
 
[[File:Agrippina Major MAR Palermo NI5660.jpg|miniatura|upright=0.8|Statua di Agrippina ([[Museo archeologico regionale Antonio Salinas]], [[Palermo]])]]
 
Pisone fu processato e, visto che Tiberio non gli aveva dato il suo appoggio,<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|III, 10-18}}.</ref> si suicidò prima di essere condannato;<ref>{{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', II}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|III, 15}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 176}}.</ref> la moglie Plancina, invece, fu protetta da Livia, che le fece evitare la pena capitale.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|III, 15; 17}}; {{cita|Burns 2006|p. 51}}.</ref> Dopo tre anni il figlio naturale dell'imperatore, [[Druso minore]], morì per gli intrighi della propria moglie [[Claudia Livilla]] e del potente e ambizioso [[prefetto del pretorio]] [[Seiano|Lucio Elio Seiano]], che erano diventati amanti.<ref>{{cita|Bunson 2014|p. 188}}; {{cita|Burns 2006|p. 51}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 177-178}}.</ref> Con la morte di Druso minore, il figlio maggiore di Agrippina, [[Nerone Cesare]], iniziò a essere visto come il più probabile erede al principato e molti a Roma consideravano la stirpe di Germanico la più meritevole dell'impero.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 12}}; {{cita|Burns 2006|p. 51}}.</ref>
 
==== Tensioni con Tiberio e condanna (23-29) ====
Seiano, però, non vedeva di buon occhio l'ascesa di Agrippina e dei suoi figli e iniziò a riportare a Tiberio voci secondo cui la vedova di Germanico mirava a rimuoverlo dal trono per rimpiazzarlo con il proprio figlio.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|I, 69; IV, 12, 15, 17}}; {{cita|Burns 2006|p. 51}}.</ref> Preoccupato, l'imperatore diede a Seiano il permesso di rimuovere dalla vita pubblica le persone che appoggiavano Agrippina: [[Sosia Galla]], amica di Agrippina, e il marito [[Gaio Silio]], militare sotto Germanico, furono l'una esiliata e l'altro costretto al suicidio nel [[24]];<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 17-19}}; {{cita|Burns 2006|pp. 51-52}}.</ref> anche [[Claudia Pulcra (pronipote di Augusto)|Claudia Pulcra]], cugina e carissima amica della nuora di Tiberio fu condannata, nonostante Agrippina avesse cercato di salvarla parlando anche con l'imperatore stesso, e morì in esilio nel [[26]].<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 52}}; {{cita|Burns 2006|pp. 51-52}}.</ref><ref group=N>Tacito riporta che questo processo fu il primo evento significativo che sancì l'inizio del declino di Agrippina. I crimini imputati a Clodia (adulterio, cospirazione e stregoneria) sembravano solo un pretesto per isolare la vedova di Germanico da tutti i suoi alleati e amici; Agrippina, quindi, attaccò pubblicamente Tiberio mentre questi porgeva i suoi omaggi alla statua del divo Augusto, accusandolo di ipocrisia poiché nello stesso momento stava condannando una discendente del primo imperatore; Agrippina affermò inoltre che lei, e non una statua, era l'immagine sulla terra di Augusto. Tiberio prese questa affermazione come un tentativo di Agrippina di reclamare per sé il potere e le rispose di non sentirsi maltrattata poiché lei non era affatto una regina ({{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 52}}; {{cita|Shotter 2000|p. 352}}).</ref> Quando poco dopo Agrippina si ammalò, l'imperatore andò a trovarla; in quell'occasione la donna cercò di rappacificarsi con Tiberio e gli chiese di potersi sposare nuovamente, probabilmente con [[Gaio Asinio Gallo]];<ref group=N>Gallo era stato un personaggio molto eminente, già attivo sotto il principato di [[Augusto]], e aveva sposato la prima moglie di Tiberio, [[Vipsania Agrippina]], dopo che questi era stato costretto a divorziare da lei. Questa era la sorellastra di Agrippina maggiore, Gallo era quindi suo cognato. Era anche lui molto odiato da Tiberio, forse anche perché aveva sposato la moglie che lui aveva tanto amato e dalla quale aveva avuto molti figli ({{cita|Barrett 1998|p. 26}}; {{cita|Bauman 2002|p. 149}}; {{cita|Shotter 2000|p. 351}}).</ref> tuttavia l'imperatore, spaventato che il nuovo marito di Agrippina potesse diventare un rivale politico, non rispose alla richiesta.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 53}}; {{cita|Bauman 2002|p. 149}}; {{cita|Burns 2006|p. 52}}.</ref> Quando poi, messa in allarme da un inviato di Seiano, Agrippina rifiutò del cibo offertole dall'imperatore pensando che fosse avvelenato, i rapporti fra i due si ruppero definitivamente.<ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', LIII}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 53-54}}; {{cita|Bauman 2002|p. 149}}; {{cita|Burns 2006|p. 52}}.</ref> Tiberio volle comunque che si celebrasse nella Capitale il matrimonio tra [[Agrippina minore]] e [[Gneo Domizio Enobarbo (console 32)|Gneo Domizio Enobarbo]], che aveva scelto personalmente per la nipote.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 75}}; {{cita|Burns 2006|p. 59}}.</ref><ref group=N>Enobarbo era un nobile di circa trent'anni, di ascendenze illustri: i Domizi erano stati importanti generali e consoli di Roma e i suoi nonni materni erano [[Ottavia minore]] e [[Marco Antonio]], il che lo rendeva cugino di Germanico e quindi zio della giovane Agrippina. Era però conosciuto anche per essere un uomo crudele e vendicativo e il loro matrimonio non dev'essere stato felice. Nove anni dopo, comunque, Agrippina minore dette alla luce il loro unico figlio, Lucio, che diventerà poi l'imperatore [[Nerone]] ({{cita|Dando-Collins 2008|p. 105}}; {{cita|Burns 2006|p. 59}}).</ref>
 
[[File:Campitelli - Campidoglio, lapide di Agrippina al Tabularium 2285.JPG|miniatura|left|upright=0.8|Monumento funerario di Agrippina ([[Tabularium]], [[Campidoglio]], [[Roma]])<ref group=N>L'iscrizione recita: ''Ossa / Agrippinae M(arci) Agrippae [f(iliae)] / divi Aug(usti) neptis uxoris / Germanici Caesaris / matris C(ai) Caesaris Aug(usti) / Germanici principis'' ("Le ossa di Agrippina, (figlia) di Marco Agrippa, nipote del divino Augusto, moglie di Germanico Cesare, madre di Gaio Cesare Augusto Germanico, imperatore") ({{CIL|6|886}}).</ref>]]
 
Nel [[27]] Agrippina e Nerone furono denunciati da Tiberio, attraverso una lettera, l'una di arroganza e altezzosità e l'altro di dissolutezza e amori perversi.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|V, 3}}; {{cita|Deline 2015|p. 5}}.</ref> Il Senato, non sapendo come agire per processare qualcuno con queste accuse, prese tempo e rimandò il giudizio, mentre il popolo dimostrava pubblicamente di ritenere le accusa false.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|V, 4}}; {{cita|Deline 2015|p. 5}}.</ref> Tiberio, allora, dichiarò che si sarebbe occupato di persona della faccenda.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|V, 4-5}}; {{cita|Deline 2015|p. 5}}.</ref> Agrippina e Nerone vennero quindi messi sotto arresto e relegati in una villa a [[Ercolano]], sorvegliati da guardie; queste ultime, però, li spiavano per conto di Seiano, il quale, appena seppe che i due sarebbero potuti fuggire presso le legioni in Germania appellandosi al Senato e al popolo, decise di lanciare un nuovo attacco contro di loro nel [[29]].<ref>{{cita|Seneca il giovane, ''De ira''|III, 21.5}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 67.3-4}}; {{cita|Deline 2015|p. 5}}.</ref> Il prefetto del pretorio riuscì a convincere il secondo figlio di Agrippina, [[Druso Cesare]], a rivoltarsi contro la madre e il fratello Nerone, instigando la sua invidia verso il fratello, favorito della madre.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 60}}; {{cita|Burns 2006|p. 52}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 177}}.</ref> Agrippina e Nerone vennero accusati di ''maiestas'', furono presi in custodia, Nerone fu proclamato nemico pubblico e vennero entrambi condannati all'esilio.<ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', LIV; ''Caligola'', VII}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|V, 4}}; {{cita|Burns 2006|pp. 52-53}}; {{cita|Deline 2015|p. 5}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 180}}.</ref> Durante una colluttazione con i soldati che la stavano portando via con la forza, Agrippina fu colpita così duramente che perse la vista da un occhio.<ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', LIII}}; {{cita|Burns 2006|pp. 52-53}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 180}}.</ref> Agrippina fu trasportata in un convoglio isolato con una scorta di militari, per evitare contatti con chiunque avessero potuto incontrare lungo la strada.<ref>{{cita|Deline 2015|p. 5}}.</ref>
 
=== Esilio e morte (29-33) ===
Agrippina fu relegata sull'isola di [[Ventotene|Pandataria]], dove era stata anche la madre [[Giulia maggiore (figlia di Augusto)|Giulia]], mentre il figlio a [[Ponza]].<ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', LIII; ''Gaio Cesare'', XV}}; {{cita|Burns 2006|p. 53}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 180}}.</ref> Le vere preoccupazioni che spinsero Tiberio all'esilio forzato e immediato di Agrippina e Nerone erano che i due potessero rifugiarsi presso le legioni in Germania, scatenando così una guerra civile, o che, dopo essersi rifugiati presso la statua di Augusto nel foro romano, invocassero in aiuto il Senato e soprattutto la plebe di Roma.<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 67}}; {{cita|Svetonio|''Tiberio'', LIII}}.</ref> Tiberio si avvicinò quindi al secondo figlio di Agrippina, [[Druso Cesare|Druso]], e lo nominò suo successore per evitare che capeggiasse qualche sommossa contro di lui.<ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', LXV}}; {{cita|Spinosa 1991|III, 170}}.</ref>
 
{{Coin image box 1 double
| header = Agrippina maggiore: [[sesterzio]]<ref>{{cita|RIC|''Gaio Cesare'', I, 55}}; {{cita|BMCRE|85}}; {{cita|Cohen|1}}.</ref>
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| image = File:Agrippina major sesterce memoriae.jpg
| caption_left = AGRIPPINA [[Marco Vipsanio Agrippa|M]] F MAT [[Caligola|C CAESARIS AVGVSTI]] (Agrippina, figlia di Marco, madre di Gaio Cesare Augusto), testa verso destra;
| caption_right = [[SPQR]] MEMORIAE AGRIPPINAE (il senato e il popolo romano alla memoria di Agrippina), ''[[carpentum]]'' tirato da due muli verso sinistra.
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| footer = 26.40 g ([[tempio di Giunone Moneta|zecca di Roma antica]]); coniato tra il [[37]] e il [[41]] da Caligola in onore della madre.
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}}
 
[[Nerone Cesare|Nerone]] morì infine nel [[31]], suicidandosi o per ordine di [[Seiano]];<ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', LIV}}; {{cita|Nony 1988|pp. 128-129}}.</ref> poco dopo, però, anche il prefetto del pretorio morì, condannato a morte dal [[Senato romano|Senato]] il 18 ottobre.<ref>{{cita|Cassio Dione|LVIII, 11}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|VI, 25}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 182}}.</ref> Esattamente lo stesso giorno di due anni dopo morì anche Agrippina, di inedia probabilmente forzata dall'imperatore.<ref>{{cita|Cassio Dione|LVIII, 22.4}}; {{cita|Svetonio|''Tiberio'', LIII}}; {{cita|Tacito, ''Annales''|VI, 25}}; {{cita|Burns 2006|p. 53}}; {{cita|Sampoli 2003|XI, 183}}.</ref> Quello stesso anno morì infine anche Druso, il secondogenito di Agrippina, incarcerato nel [[Palatino]].<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|VI, 23}}; {{cita|Nony 1988|I, 128}}; {{cita|Burns 2006|p. 54}}; {{cita|Spinosa 1991|III, 170}}.</ref>
 
Dopo la sua morte, Tiberio disse di essere stato generoso con Agrippina per non averla condannata a morte e la accusò anche di dissolutezza e di adulterio con [[Gaio Asinio Gallo]].<ref>{{cita|Tacito, ''Annales''|VI, 25}}; {{cita|Burns 2006|p. 53}}.</ref><ref group=N>Gallo era l'uomo che probabilmente Agrippina aveva intenzione di sposare; anche lui era stato mandato in esilio subito dopo Agrippina ed era morto nello stesso periodo di lei. Ciò fa pensare che le accuse di Tiberio fossero mirate a svalutare due persone che gli erano state avverse ({{cita|Burns 2006|p. 53}}).</ref> Agrippina non venne condannata alla ''[[damnatio memoriae]]'', ma il giorno del suo compleanno venne aggiunto nell'elenco dei ''dies nefasti''.<ref>{{cita|Svetonio|''Tiberio'', LIII}}; {{cita|Deline 2015|p. 3}}.</ref> Quando nel [[37]] Tiberio morì e gli successe [[Caligola]], il terzogenito di Agrippina, questi riportò le ossa della madre e del fratello maggiore a [[Roma (città antica)|Roma]] e le seppellì nel [[Mausoleo di Augusto]].<ref>{{cita|Cassio Dione|LIX, 3.5}}; {{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', XV}}; {{cita|Burns 2006|p. 54}}.</ref>
 
== Agrippina maggiore nella cultura di massa ==
Agrippina è una delle 106 donne che l'autore tardo-medioevale [[Giovanni Boccaccio]] ([[1313]]-[[1375]]) descrive nella sua opera ''[[De mulieribus claris]]'', una raccolta di biografie di donne famose, appartenenti al mito, alla classicità o alla sua contemporaneità; nell'opera, poiché godeva di una buona reputazione già negli autori classici, Agrippina maggiore viene rappresentata in contrapposizione alla cattiva luce in cui si trovava la figlia [[Agrippina minore]].<ref>{{cita|Boccaccio, ''de mulieribus claris''|XC}}; {{cita|Freisenbruch 2011.b|p. 4}}.</ref>
 
In età contemporanea, Agrippina appare sia nel romanzo ''[[Io, Claudio]]'' ([[1934]]) di [[Robert Graves]] sia nel suo adattamento televisivo ''[[Io Claudio imperatore]]'', prodotto dalla [[BBC]] ([[1976]]), nel quale è interpretata da [[Fiona Walker]].<ref>{{cita web|url=http://www.imdb.com/name/nm0907731/?ref_=nv_sr_1|titolo=Fiona Walker|accesso=21 gennaio 2017}}</ref> Nell'omonimo adattamento radio della [[BBC Radio 4]] prende la voce di [[Hattie Morahan]] negli episodi "Tiberio"<ref>{{cita web|url=http://www.bbc.co.uk/programmes/b00wdcy0|titolo=Tiberius (I, Claudius)|accesso=21 gennaio 2017}}</ref> e "Seiano".<ref>{{cita web|url=http://www.bbc.co.uk/programmes/b00wlbj0|titolo=Sejanus (I, Claudius)|accesso=21 gennaio 2017}}</ref>
 
È presente anche nella serie televisiva britannica ''[[The Caesars (serie televisiva)|The Caesars]]'' ([[1968]]) nella quale è interpretata da [[Caroline Blakiston]].<ref>{{cita web|url=http://www.imdb.com/title/tt0166037/fullcredits?ref_=tt_ov_st_sm|titolo=The Caesars (1968 TV Mini-Series): Full Cast & Crew|accesso=21 gennaio 2017}}</ref>
 
Agrippina è una delle 999 donne storiche presenti sull'''Heritage floor'' dell'installazione artistica ''[[The Dinner Party]]'', realizzata dall'artista femminista statunitense [[Judy Chicago]] tra il [[1974]] e il [[1979]] e attualmente esposta al [[Brooklyn Museum]] di [[New York]].<ref>{{cita web|url=https://www.brooklynmuseum.org/eascfa/dinner_party/heritage_floor/agrippina_i|titolo=Agrippina I|accesso=21 gennaio 2017}}</ref>
 
== Note ==
=== Esplicative ===
<references group=N/>
 
=== Referenze ===
{{Note strette}}
 
== Bibliografia ==
{{div col}}
;Fonti primarie
* {{Cita libro|autore=[[Cassio Dione]]|titolo=Historia Romana|url=https://el.wikisource.org/wiki/Ρωμαϊκή_Ιστορία|volume=libri LVII-LX|cid=Cassio Dione|lingua=grc}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Cassius_Dio/home.html Roman History] — traduzione in inglese su [[LacusCurtius]]).
* {{Cita libro|autore=[[Lucio Anneo Seneca|Seneca il giovane]]|titolo=De ira|url=https://la.wikisource.org/wiki/De_Ira|cid=Seneca il giovane, ''De ira''}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} ({{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/Of_Anger Of Anger] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di Aubrey Stewart).
* {{Cita libro|autore=[[Gaio Svetonio Tranquillo|Svetonio]]|titolo=De Vita Caesarum|url=http://la.wikisource.org/wiki/De_vita_Caesarum_libri_VIII|volume=libri II-IV|cid=Svetonio}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
** {{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_Lives_of_the_Twelve_Caesars The Lives of the Twelve Caesars] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di John Carew Rolfe.
* {{Cita libro|autore=[[Publio Cornelio Tacito|Tacito]]|titolo=Annales|url=https://la.wikisource.org/wiki/Ab_excessu_divi_Augusti_(Annales)|volume=libri I-VI|cid=Tacito, ''Annales''}} {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}}
** {{en}} [https://en.wikisource.org/wiki/The_Annals_(Tacitus) Annals] {{simbolo|Wikisource-logo.svg|15}} — traduzione in inglese di Alfred J. Church e William J. Brodribb.
 
;Fonti storiografiche medioevali
* {{Cita libro|autore=[[Giovanni Boccaccio]]|titolo=De mulieribus claris|url=http://ww2.bibliotecaitaliana.it/xtf/view?docId=bibit000947/bibit000947.xml|cid=Boccaccio, ''de mulieribus claris''}} ({{it}} [http://www.classicitaliani.it/boccaccio/prosa/claris_donato.htm De claris muljeribus - Vulgarizzamento] — traduzione in volgare italiano di [[Donato Albanzani|Donato degli Albanzani da Casentino]]).
 
;Fonti storiografiche moderne
;inglese
* {{Cita libro|autore=Anthony A. Barrett|titolo=Caligula: The Corruption of Power|editore=Yale University Press|anno=1998|isbn=978-0-300-07429-1|cid=Barrett 1998}}
* {{Cita libro|autore=Anthony A. Barrett|titolo=Agrippina: Mother of Nero|editore=Routledge|anno=2002|isbn=978-1-134-61863-7|cid=Barrett 2002}}
* {{Cita libro|autore=Anthony A. Barrett|titolo=Caligula: The Abuse of Power|editore=Routledge|anno=2015|isbn=9781317533924|cid=Barrett 2015}}
* {{Cita libro|autore=Richard A. Bauman|titolo=Women and Politics in Ancient Rome|editore=Routledge|anno=2002|isbn=978-1-134-82135-8|cid=Bauman 2002}}
* {{Cita libro|autore=Matthew Bunson|titolo=Encyclopedia of the Roman Empire|editore=Infobase Publishing|anno=2014|isbn=978-1-4381-1027-1|cid=Bunson 2014}}
* {{Cita libro|autore=Jasper Burns|titolo=Great Women of Imperial Rome: Mothers and Wives of the Caesars|editore=Routledge|anno=2006|isbn=978-1-134-13185-3|cid=Burns 2006}}
* {{Cita libro|autore=Stephen Dando-Collins|titolo=Blood of the Caesars: How the Murder of Germanicus Led to the Fall of Rome|editore=John Wiley & Sons|anno=2008|isbn=978-0-470-13741-3|cid=Dando-Collins 2008}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Trecy Deline|titolo=The criminal charges against Agrippina the Elder in a.d. 27 and 29|url=https://www.academia.edu/23059203/THE_CRIMINAL_CHARGES_AGAINST_AGRIPPINA_THE_ELDER_IN_A.D._27_AND_29|rivista=The Classical Quarterly|anno=2015|pagine=1-7|cid=Deline 2015}}
* {{Cita libro|autore=Annelise Freisenbruch|titolo=Caesars' Wives: Sex, Power, and Politics in the Roman Empire|editore=Simon and Schuster|anno=2011|isbn=978-1-4165-8305-9|cid=Freisenbruch 2011}}
* {{Cita libro|autore=Annelise Freisenbruch|titolo=The First Ladies of Rome: The Women Behind the Caesars|editore=Random House|anno=2011|isbn=9781446499061|cid=Freisenbruch 2011.b}}
* {{Cita libro|autore=Judith Ginsburg|titolo=Representing Agrippina: Constructions of Female Power in the Early Roman Empire|editore=Oxford University Press|anno=2005|isbn=978-0-19-534615-2|cid=Ginsburg 2005}}
* {{Cita libro|autore=Estelle C. Jelinek|titolo=The Tradition of Women's Autobiography|editore=Xlibris Corporation|anno=2004|isbn=9781462806478|cid=Jelinek 2004}}
* {{Cita libro|autore=Marjorie Lightman, Benjamin Lightman|titolo=A to Z of Ancient Greek and Roman Women|editore=Infobase Publishing|anno=2008|isbn=978-1-4381-0794-3|cid=Lightman 2008}}
* {{Cita libro|autore=Alan B. Lloyd|titolo=A Companion to Ancient Egypt|editore=John Wiley & Sons|anno=2010|isbn=978-1-4443-2006-0|cid=Lloyd 2010}}
* {{Cita libro|autore=Lindsay Powell|titolo=Germanicus: The Magnificent Life and Mysterious Death of Rome's Most Popular General|editore=Pen and Sword|anno=2013|isbn=978-1-4738-2692-2|cid=Powell 2013}}
* {{Cita libro|autore=Lindsay Powell|titolo=Marcus Agrippa: Right-hand Man of Caesar Augustus|editore=Pen and Sword|anno=2015|isbn=978-1-4738-5401-7|cid=Powell 2015}}
* {{Cita libro|autore=Joyce E. Salisbury|titolo=Encyclopedia of Women in the Ancient World|editore=ABC-CLIO|anno=2001|isbn=978-1-57607-092-5|cid=Salisbury 2001}}
* {{Cita libro|autore=Beth Severy|titolo=Augustus and the Family at the Birth of the Roman Empire|editore=Routledge|anno=2004|isbn=978-1-134-39183-7|cid=Severy 2004}}
* {{Cita pubblicazione|autore=David C. A. Shotter|titolo=Agrippina the Elder: A Woman in a Man's World|url=https://www.jstor.org/stable/4436585?seq=1#page_scan_tab_contents|rivista=Historia: Zeitschrift für Alte Geschichte|volume=49|numero=3|pagine=341-357|anno=2000|cid=Shotter 2000}}
* {{Cita libro|autore=[[Ronald Syme]]|titolo=Augustan Aristocracy|editore=Clarendon Press|anno=1989|isbn=978-0-19-814731-2|cid=Syme 1989}}
 
;italiano
* {{Cita libro|autore=[[Michael Grant]]|titolo=Gli imperatori romani|editore=Newton Compton Editori|anno=2012|isbn=978-88-541-4697-6|cid=Grant 2012}}
* {{Cita libro|autore=Daniel Nony|traduttore=C. De Nonno|titolo=Caligola|edizione=Collana Profili|editore=Salerno Editrice|città=[[Roma]]|anno=1988|isbn=978-88-8402-001-7|cid=Nony 1988}}
* {{Cita libro|autore=Furio Sampoli|titolo=Le Grandi Donne di Roma Antica|città=[[Roma]]|editore=Newton & Compton|anno=2003|isbn=978-88-8289-885-4|cid=Sampoli 2003}}
* {{Cita libro|autore=[[Antonio Spinosa]]|titolo=Tiberio, l'imperatore che non amava Roma|città=[[Milano]]|editore=[[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]]|anno=1991|isbn=978-88-04-43115-2|cid=Spinosa 1991}}
 
;raccolte numismatiche
* {{Cita libro|autore=[[Harold Mattingly]]|titolo=Coins of the Roman Empire in the British Museum (BMCRE)|volume=vol. I (''Augustus to Vitellius'')|città=[[Londra]]|anno=1968-1978|cid=BMCRE}}
* {{Cita libro|autore=[[Henry Cohen]]|titolo=Description historique des Monnaies frappées sous l'Empire romain, communément appelées Médailles impériales|città=[[Parigi]]|anno=1880-1892<sup>2</sup>|volume=vol. I (''De Pompée à Domitien, 67 avant J.-C. à 96 après J.-C.'')|cid=Cohen}} ([http://www.inumis.com/ressources/rome/books/cohen/vol_i/ Henry Cohen Volume I])
* {{Cita libro|autore=[[Harold Mattingly]] & [[Edward Allen Sydenham]]|titolo=[[Roman Imperial Coinage]] (RIC)|città=[[Londra]]|anno=1923-1994|volume=vol. I (''Augustus to Vitellius'')|editore=Spink & Son|cid=RIC}} ([http://www.ancientcoins.ca/RIC/index.htm Roman Imperial Coinage])
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