Galleria Palatina e Proceratiinae: differenze tra le pagine

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|didascalia= ''[[Proceratium google]]'' <span style="font-variant: small-caps">Fisher, 2005</span>
<!-- CLASSIFICAZIONE: -->
| regno=[[Animalia]]
| sottoregno=[[Eumetazoa]]
| dominio=[[Eukaryota]]
| ramo= [[Bilateria]]
| phylum=[[Arthropoda]]
| subphylum=[[Tracheata]]
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|sottoclasse=[[Pterygota]]{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Coorte (tassonomia)|Coorte]]|nome=[[Endopterygota]]}}
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| ordine = [[Hymenoptera]]
| sottordine = [[Apocrita]]{{Tassobox gruppo generico|titolo=[[Sezione (tassonomia)|Sezione]]|nome=[[Aculeata]]}}
|superfamiglia=[[Vespoidea]]
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* ''[[Bradoponera ]]'' †
* ''[[Discothyrea]]''
* ''[[Probolomyrmex]]''
* ''[[Proceratium]]''
}}
 
'''Proceratiinae''' <span style="font-variant: small-caps">[[Carlo Emery|Emery]], 1895</span> è una [[sottofamiglia]] di [[insecta|insetti]] [[Hymenoptera|imenotteri]] della [[famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Formicidae]].<ref name= AntWeb>{{cita web| titolo=Proceratiinae|opera=AntWeb |url=http://www.antweb.org/description.do?rank=subfamily&name=proceratiinae&project=allantwebants|accesso=10 febbraio 2019}}</ref>
{{nota disambigua|l'omonima Galleria di Parma|[[Galleria Palatina (Parma)]]}}
 
==Biologia==
{{Palazzo Pitti}}
Formano piccole colonie, con un numero di operaie inferiore a 100.
Sono solite foraggiare nella [[lettiera]] e molte [[specie]] sono predatrici specializzate di uova di altri [[Arthropoda|artropodi]].
 
==Tassonomia==
La '''Galleria Palatina''' è un importante museo ospitato in [[Palazzo Pitti]] a [[Firenze]].
La sottofamiglia Proceratiinae comprende 4 [[genere (tassonomia)|generi]], di cui uno [[fossile]]:<ref name= AntWeb/>
 
* ''[[Probolomyrmex]]'' <span style="font-variant: small-caps"> Mayr, 1901 </span>
==Descrizione==
* ''[[Bradoponera]]'' <span style="font-variant: small-caps">Mayr, 1868</span> †
È situata in alcuni fra i più bei saloni del Palazzo (dal quale deriva appunto il nome ''Palatina'' cioè ''del Palazzo''), nel [[piano nobile]]. La superba collezione di dipinti è centrata sul periodo del tardo [[Rinascimento]] e il [[barocco]], l'epoca d'oro del palazzo stesso, ed è il più importante esempio in Italia di ''quadreria'', dove, a differenza di una llestiumento museale moderno, i quadri non sono esposti con criteri sistematici, ma puramente decorativi, coprendo tutta la superficie della parete in schemi simmetrici, molto fedele all'allestimento originario voluto dal [[Granduca Pietro Leopoldo]] tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento.
* ''[[Discothyrea]]'' <span style="font-variant: small-caps"> Roger, 1863</span>
* ''[[Proceratium]]'' <span style="font-variant: small-caps">Roger, 1863</span>
 
==Note==
In particolare in quel periodo si provvide a sistemare nel palazzo una parte delle opere dell'immenso patrimonio [[de' Medici|mediceo]] che non potevano essere tutte e sposte agli [[Uffizi]] per ragioni di spazio fisico, lasciandovi, in linea di massima e con le dovute eccezioni, le opere del primo periodo del [[Rinascimento]], fino ai primi del Cinquecento. Per questo la stragrande maggioranza delle opere è realizzata su tela, poiché la tecnica della pittura su tavola venne gradualemnte abbandonata dalla seconda metà del Quattrocento, in quanto più laboriosa nella preparazione e che produceva opere ovviamente più pesanti e più difficilmente trasportabili e appendibili alle pareti, secondo le nuove mode.
<references/>
 
==Altri progetti==
La sistemazione a quadreria esalta le bellissime cornici intagliate e dorate, mentre oltre che dai dipinti, le sale sono arricchite anche da sculture e pezzi di mobilio pregiato, come i tavoli e i ''cabinet'' magnifricamente intarsiati di pietre dure secondo l'arte del ''[[commesso fiorentino]]'', praticata fin dal Seicento dall'[[Opificio delle Pietre Dure]].
{{Interprogetto|commons=Category:Proceratiinae|wikispecies}}
 
{{Portale|artropodi}}
Lo stesso biglietto oggi da accesso anche al museo degli [[Appartamenti monumentali (Palazzo Pitti)|Appartamenti monumentali]] ed alla [[Galleria d'arte moderna (Palazzo Pitti)|Galleria d'arte moderna]]
 
[[Categoria:Proceratiinae| ]]
==Storia delle collezioni==
Il fondo base del museo è composto da circa 500 dipinti che testimoniano il personale gusto collezionistico di vari componenti della famiglia [[de' Medici|Medici]] e che, grazie alla volontà testamentaria di [[Anna Maria Luisa de' Medici]], l'ultima erede della dinastia, passarono nel [[1743]] alla città di Firenze, impedendone così la dispersione, come purtroppo era già accaduto ad analoghe raccolte di [[Roma]] o di [[Urbino]] disperse o confluite in altre collezioni di paesi stranieri per via di complicate questioni ereditarie e dinastiche. A Palazzo Pitti erano anche conservate le eccezionali raccolte di [[Vittoria della Rovere]], sposa del [[Granduca Ferdinando II]] e ultima erede dei duchi di [[Urbino]], delle quali facevano parte un gran numero di tele di [[Raffaello]] e [[Tiziano]].
 
Pietro Leopoldo, come si è detto, nel suo programmma di razionalizzazione di ogni aspetto della città, divise grosso modo le opere di pittura e scultura (antica e moderna) tra gli Uffizi e Palazzo Pitti, mentre le gemme, le curiosità naturalistiche e scientifiche divennero il nucleo originario del [[Museo di Storia Naturale di Firenze|Museo di Storia Naturale]].
 
La prima apertura al pubblico risale al [[1833]], con un nucleo spiccatamente eccezionale di opere [[Raffaello]], [[Andrea del Sarto]] e [[Tiziano]], nocnchè tutti i maestri della scuola fiorentina tra Cinque e Seicento, notevoli esempi della scuola veneta coeva ed alcune famose opere di [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], [[Rubens]] e [[Van Dyck]].
 
Spesso i quadri a soggetto sacro, nati per abbellire gli altari di varie chiese, vennero acquistati sia dai Medici che dai [[Lorena (dinastia)|Lorena]] in cambio di copie o di opere moderne fatte fare per l'occasione; purtroppo il cambio di collocazione, dalla chiesa al palazzo, comportava spesso una manomissione dei dipinti, con tagli ed aggiunte necessari a uniformare le dimensioni per creare composizioni di fantasiose geometrie sulle pareti. Spesso quadri di epoce ed autori diversi venivano accostate in ''pendant'' per il oro tema, o per la composizione delle scene, o più semplicemente per la similarità estetica.
 
==Il persorso espositivo==
La galleria si trova al primo piano nel braccio sinistro del palazzo, dove si trovano alcune della sale più belle dell'intero complesso. Dopo il maestoso scalone dell'[[Ammannati]], si arriva alle sale che venivano per lo più usate dal Granduca, sia per la residenza privata, sia per le udienze pubbliche. Il percorso espositivo inizia nel vestibolo e prosegue con alcune sale dedicate alla scultura (interessanti i busti dei granduchi, soprattutto di [[Cosimo I]] ritratto come un imperatore romano) e al mobilio antico, come la ''sala degli Staffieri'', la ''Galleria delle Statue'' e la ''sala del Castagnoli'',oltre la quale a sinistra inizia la galleria vera e propria. Le sale seguenti prendono il nome dal tema degli affreschi che le decorano sulle volte. Il ciclo è dedicato alla mitologia greco-romana, ma celebra anche la dinastia di casa [[Medici]] secondo un preciso e articolato sistema simbolico. In particolare i soggetti mitologici rappresentano degli esempi che alludono al tema della ''Vita e educazione del Principe'', e rappresentano un'opera fondamentale del barocco a Firenze, che produssero profonda influenza sugli artisti locali dal Seicento in poi. Gli affreschi delle prime cinque sale furono realizzati dal più celebre artista dell'epoca, [[Pietro da Cortona]], mentre le altre sale sono opera di artisti neoclassici della prima metà dell'Ottocento.
 
===Sala di Venere===
Oltre all'affresco sulla volta di [[Pietro da Cortona]], dedicato all<nowiki>'</nowiki>''Operato di [[Venere (divinità)|Venere]] e [[Cupido]]'', qui si si conserva una famosa ''Venere italica'' di [[Antonio Canova]]. Sono ben quattro i capolavori di [[Tiziano]]:
#''Il concerto'', opera giovanile ([[1510]]-[[1512]])
#Il ''Ritratto di [[Giulio II]]'', copiato da [[Raffaello]] (opera alla [[National Gallery (Londra)|National Gallery di Londra]]), ma diverso nei risultati soprattutto legati al magistrale uso del [[colore]] tipico di Tiziano
#''La Bella'', dipinto per il [[duca di Urbino]] ([[1536]])
#Il ''Ritratto di [[Pietro Aretino]]'', ([[1545]]) dove si manifesta appieno la ricchezza cromatica e la complessità stilistica delle opere della maturità del maestro, per esempio con il contrasto tra i rossi della barba e il blu della veste che esalata la figura e da un sfumatura inquietante al personaggio, girato schivamente di profilo.
 
Non potevano mancare nella sala un rimando a [[Rubens]], maestro ideale di Pietro da Cortona e equivalente fiammingo di Tiziano, infatti qui sono collocati due suoi grandiosi e solenni paesaggi, ''Il ritorno dei contadini dal campo'' e ''[[Ulisse]] nell'isola dei [[Feaci]]''. Infine dono degne di nota due [[marine]] (''Marina del Faro'' e ''Marina del Porto'') dipinte tra il [[1640]] e il [[1649]] dal celebre paesaggista napoletano [[Salvator Rosa]].
 
===Sala di Apollo===
Domina la sala una grande pala con la ''Sacra Conversazione'' di [[Rosso Fiorentino]] ([[1522]]), il più importante artista fiorentino del primo [[manierismo]] assieme a [[Jacopo Pontormo]], la cui tela fu ampliata in epoca barocca per essere adattata alla cornice. Qui si trovano anche due opere di [[Andrea del Sarto]], la ''Pietà'' ([[1523]]-[[1524]]), maestosa ed equilibrata, e la ''Sacra famiglia [[Medici]]'', uno dei suoi ultimi lavori, mentre altre due opere di [[tiziano]] sono esposte vicino:
#''Giovane inglese'' o ''Uomo dagli occhi glauchi'' ([[1540]] circa)
#la famosa ''Maddalena'', anteriore al [[1548]] e molto copiata dagli artisti che ebbero modo di ammirarla.
 
Si trovano qui anche altre importanti opere della scuola veneziana, come il ''Ritratto di [[Vincenzo Zeno]]'' di [[Tintoretto]], la ''[[Ninfa]] e il [[satiro]]'' di [[Dosso Dossi]] (in realtà il titolo tradizionale è incorretto perché si tratta di una scena ispirata dall'[[Orlando Furioso]]).
 
L<nowiki>'</nowiki>''Ospitalità di [[San Giuliano]]'' ([[1612]]-[[1618]] circa) esemplifica lo stile monumentale del fiorentino [[Alessandro Allori]], mentre la ''Risurrezione di [[Tabita]]'' del giovane [[Guercino]] e la ''[[Cleopatra]]'', opera matura di [[Guido Reni]], mostrano la grandiosità della [[scuola bolognese]] del Seicento.
 
Anche l'[[arte fiamminga]] è qui ben rappresentata dal celebre ''Doppio ritratto di [[Carlo I d'Inghilterra]] e di [[Enrichetta di Francia]]'' ispirato a [[Van Dyck]], dal ''Ritratto di [[Isabella Clara Eugenia]]'' di [[Rubens]] ([[1625]]), e dal ''Ritratto della Granduchessa [[Vittoria della Rovere]]'' di [[Giusto Suttermans]] ([[1640]] circa).
 
===Sala di Marte===
In questa sala sono collacti due capolavori di [[Rubens]]: ''Le conseguenze della guerra'' ([[1638]]), un'[[allegoria]] grandiosa in sintonia con il tema degli affreschi di Pietro da Cortona sul soffitto, e ''I quattro filosofi'' ([[1611]]-[[1612|12]] circa), di grande intensità. Entrambe le tele sono ricche di citazioni letterarie e filosofiche e vi compaiono spesso figure della [[mitologia classica]].
 
Corredano la sala anche una serie di ritratti, fra i quali i più importanti sono:
*Il ''Ritratto del cardinale Bentivoglio'' di [[Van Dyck]]
*Il ''Ritratto di Ippolito de' Medici'' di [[Tiziano]] ([[1532]])
*Il ''Ritratto di Luigi Cornaro'' di [[Tintoretto]] (attribuzione, [[1560]]-[[1565]] circa)
*Il ''Ritratto virile'' di [[Paolo Veronese]] ([[1550]]-[[1560]]), di grande modernità per l'uso di pennellate forti sul contrasto bianco/nero.
 
===Sala di Giove===
Una delle più belle sale del palazzo, in origine era destinata al trono del granduca. Autentici capolavori decorano le pareti, come la ''Velata'' di [[Raffaello]] ([[1516]]), ideale femminile di bellezza, forse ritratto della celebre ''[[Fornarina]]'' sua amante, e le ''Tre età dell'uomo'' ([[1500]] circa), uno dei rarissimi quadri di [[Giorgione]], maestro indiscusso della scuola veneta del [[Rinascimento]]. Qui sono concentrate anche le tele di scuola toscana del primo Cinquecento, come il ''Compianto sul Cristo morto'' di [[Fra Bartolomeo]] ([[1511]]-[[1512|12]] circa), un<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione'' coeva, opera del secondo periodo artistico di [[Andrea del Sarto]] (quello più legato all'arte di [[Michelangelo]]), e il ''San Giovannni Battista'' dello stesso autore, con chiari influssi della statuaria classica. [[Agnolo Bronzino]] è qui rappresentato dal ''Ritratto di Guidobaldo della Rovere'' ([[1530]]-[[1532|32]]), mentre la cosiddetta ''Tavola delle Tre Parche'', risalente al [[1537]] circa, fu in passato attribuita a [[Michelangelo]], ma oggi si crede più probabile che sia l'opera di un seguace non ancora individuato esattamente.
 
===Sala di Saturno===
Qui è situato il più consistente nucleo di opere di [[Raffaello]], che permettonmo di ripercorrere diversi periodi e stili della sua attività: dalla ''Madonna del Granduca'' ([[1506]] circa) ancora legata alle vicende artistiche di [[Pietro Perugino]] e di [[Leonardo]], ai ''Ritratti di Agnolo e Maddalena Doni'' ([[1506]]-[[1507]]), di grande forza psicologica, all'incompiuta ''Madonna del Baldacchino'' ([[1507]]), fino alle opere della piena maturità stilistica come il ''Ritratto di [[Tommaso Inghirami]]'' ([[1510]] circa) e la famosissima ''Madonna della Seggiola'' ([[1513]]-[[1514]] circa) di grande tenerezza e sublime nella stasura della pittura, monumentale e al tempo stesso dolce scena familiare. Completa la eccezionale serie la ''Visione di Ezechiele'', un'opera più tarda del [[1518]], dalla spiccatissima composizione monumentale, secondo lo stile romano del pittore che tanto influenzerà gli artisti successivi legati alle scuole del [[classicismo]] e del [[barocco]].
 
Altre opere importanti nella sala sono il ''Compianto sul Cristo morto'' ([[1495]]) di [[Pietro Perugino]], maestro di Raffaello, Il ''Salvator Mundi'' di [[Fra Bartolomeo]] ([[1516]]) e due dipinti di [[Andrea del Sarto]]: la ''Disputa sulla Trinità'' del [[1517]] circa e l<nowiki>'</nowiki>''Annunciazione''.
 
===Sala dell'Iliade===
La sala è decorata con gusto spiccatamente [[neoclassico]], rivelando la datazione degli ornamenti di fine del Settecento di [[Luigi Sabatelli]]e aiuti. Anche qui un'opera di Raffaello, ''La gravida'' ([[1506]] circa), dai brillanti colori esaltati dallo sfondo nero, tipico della pittura fiamminga coeva. Sono inoltre esposte due opere di Andrea del Sarto, l<nowiki>'</nowiki>''Assunta Passerini'' ([[1526]]) e l<nowiki>'</nowiki>''Assunta Panciatichi'' ([[1522]]-[[1523]]), opere del periodo tardo e più solennemente monumentale della pittura dell'artista fiorentino, il ''Ritratto di Valdemaro Cristiano, Principe di Danimarca'' di [[Giusto Suttermans]] e il ''Battesimo di Cristo'' di [[Paolo Veronese]] ([[1575]] circa).
 
===Sala dell'educazione di Giove===
Questa stanza era la camera da letto del Granduca e la sua funzione è in qualche modo richiamata dall<nowiki>'</nowiki>''Amore dormiente'' di [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]], dove il soggetto classico del [[Cupido]] addormentato è realizzato con un'inconsueto realismo, dato dal forte contrasto fra luci ed ombre.
 
===Sala della stufa===
Collocata accanto alla camera da letto conteneva le condutture del sistema di riscaldamento e che fungeva da stanza per la teoletta e per l'abbigliamento del Granduca. Straordinari sono qui gli affreschi di [[Pietro da Cortona]] con le ''Quattro età dell'uomo'' ([[1637]]), opoera fondamentale del barocco in città, che diede nuovo impulsa alla scuola pittorica fiorentina.
 
===Sala di Ulisse===
Anche qui spicca una notevole opera di Raffaello, la ''Madonna dell'Impannata'' ([[1514]] circa) eseguita durante il soggiorno romano dell'artista. Qui si trova anche uno dei rari capolavori quattrocenteschi della galleria, la ''Morte di Lucrezia'', opera giovanile di [[Filippino Lippi]].
 
===Sala di Prometeo===
La sala è dedicata al primo rinascimento fiorentino, con innanzitutto un capolavoro di [[Filippo Lippi]], il ''[[Tondo Bartolini]] (Madonna con Bambino)'' ([[1450]] circa), di delicata armonia tipoica della maturità dell'artista, e con alcune pitture di [[Botticelli]] e della sua bottega.
 
Si trovano qui anche la ''Sacra famiglia'' di [[Luca Signorelli]] e il ''Tondo Beccafumi'', appartenenti a due periodi diversi della maturazione dello stile dell'artista che ispirò [[Michelangelo]]. Il primo [[manierismo]] toscano è rappresentato dall<nowiki>'</nowiki>''Adorazione dei [[Magi]]'' ([[1523]]) e dgli ''Undicimila martiri'' ([[1530]] circa) di [[Jacopo Pontormo]].
 
===Corridoio delle Colonne===
Il Corridoio delle Colonne contiene diverse opere di piccolo formato di scuola olandese e fiamminga dei secoli [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo|XVIII]], collezionate spesso dalle corti europee per il loro minuto realismo e squisita fattura.
 
===Sala della Giustizia===
Questa sala ospita soprattutto pittura veneta del [[XVI secolo]], come il ''Ritratto del Mosti'', opera giovanile di [[Tiziano]] dove già risplendono i virtuosismi coloristici del grande pittore, o il ''Ritratto di gentiluomo'' ([[1570]] circa) di Paolo Veronese.
 
===Sala di Flora===
Domina fra le opere esposte la scuola fiorentina del Cinquecento, con due ''Storie di Giuseppe'' di Andrea del Sarto ([[1515]]).
 
===Sala dei Putti===
Sono qui raccolte soprattutto opere olandesi e fiamminghe, come ''Le tre grazie'' ([[1622]]) di [[Rubens]], realizzato su tavola con la tecnica del monocromo, cioè solo con il chiaroscuro, o le miniature ingrandite della serie delle ''Nature morte di fiori e frutta'' di [[Rachel Ruysch]] ([[1715]]-[[1716]]).
 
===Sala del Poccetti===
Per accedere alle sale seguenti sid eve tornare indietro fino alla Sala di Prometeo, quindi si entra nella ''Sala del Poccetti'', dal nome di [[Bernardino Poccetti]] che la affrescò quando era una loggia aperta, mentre oggi è chiusa e ospita opere seicentesche.
 
===Sala della Musica e Sala del Castagnoli===
Seguono la ''Sala della Musica'', dalla decorazione neoclassica, detta anche ''dei Tamburi'' per via della curiosa forma cilindrica dei mobili, e quella ''del Castagnoli'', dominata da un magnifico tavolo rotondo decorato con intarsi in pietre dure e detto ''delle Muse'' ([[1851]]).
 
===Quartiere del Volterrano===
Baldassarre Franceschini, detto [[il Volterrano]], fu pittore di corte nel Seicento ed affrescò la sala detta ''Delle Allegorie'', anche se anche i quattro ambienti successivi vengono generalmente indicati con il suo nome. Queste sale, che danno sul maestoso cortile interno dell'[[Ammannati]], non erano usati come galleria originariamente, ma furono adibiti a questo scopo solo nel [[1928]] quando si resero necessari nuovi spazi per ospitare opere provenienti soprattutto dalla soppressione di monasteri e chiese.
 
===Sala di Psiche===
È dedicata interamente all'opera del grande vedutista napoletano [[Salvator Rosa]], vissuto nel Seicento. Fra le opere più importanti la ''Selva dei filosofi''' e la ''Battaglia fra turchi e cristiani''.
 
===Ultime sale===
L'esposizione termina nel ''Vestibolo'', dal quale si può vedere il ''Bagno di Maria Luisa'', dal nome di [[Anna Maria Luisa de' Medici]], l'ultima discendente della famosa famiglia regnante che donò tutte le collezioni di famiglia alla città di [[Firenze]], per questo chiamata l<nowiki>'</nowiki>''Elettrice Palatina''. Infine si trova la ''Sala della Fama'' con opere di artisti fiamminghi e olandesi, oltre la quale si trova l'accesso per gli [[Appartamenti Monumentali]].
 
==Le opere maggiori==
===[[Sandro Botticelli]]===
* [[Ritratto di giovane (Botticelli)|Ritratto di giovane]] ([[1470]] circa)
* [[Madonna col Bambino e san Giovannino (Botticelli)|Madonna col Bambino e san Giovannino]] ([[1495]]))
 
===[[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]]===
* [[Ritratto di fra Antonio Martelli (Caravaggio)|Ritratto di fra Antonio Martelli, Cavaliere di Malta]] ([[1608]] – [[1609]])
 
===[[Fra Filippo Lippi]]===
* [[Tondo Bartolini]]
 
===[[Artemisia Gentileschi]]===
* [[La Conversione della Maddalena (Artemisia Gentileschi)|La Conversione della Maddalena]] ([[1615]]-[[1616]])
* [[Giuditta con la sua ancella (Artemisia Gentileschi)|Giuditta con la sua ancella]] ([[1618]]-[[1619]])
 
===[[Raffaello]]===
* [[Madonna del granduca (Raffaello)|Madonna del granduca (Madonna con il Bambino)]] ([[1506]] circa)
* [[Ritratto di Agnolo Doni (Raffaello)|Ritratto di Agnolo Doni]] (1506-[[1507]])
* [[Ritratto di Maddalena Doni (Raffaello)|Ritratto di Maddalena Doni]] (1506-1507)
* [[Ritratto Inghirami (Raffaello)|Ritratto di Tommaso Inghirami detto Fedra Inghirami]] ([[1510]] circa)
* [[Madonna della seggiola (Raffaello)|Madonna con il Bambino e San Giovannino (Madonna della seggiola)]] ([[1513]]-[[1514]])
* [[La velata (Raffaello)|La Velata (Ritratto di donna)]] ([[1515]]-[[1516]])
* [[Visione di Ezechiele]] ([[1518]])
 
===[[Pieter Paul Rubens]]===
* [[I quattro filosofi]] ([[1612]] circa)
* [[Resurrezione di Cristo (Rubens)|Resurrezione di Cristo (Il sepolcro pasquale)]] ([[1616]])
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Galleria Palatina (Florence)}}
 
{{portale|Firenze|arte}}
 
[[Categoria:Musei di Firenze]]
[[Categoria:Pinacoteche]]
 
[[fr:Galerie Palatine]]
[[nl:Galleria Palatina]]