Aiazzone e Camprodon: differenze tra le pagine

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{{Divisione amministrativa
{{nota disambigua|il fondatore dell'impresa|Giorgio Aiazzone}}
|Nome = Camprodon
{{Azienda
|Nome ufficiale = {{es}} Camprodon/Camprodón
|nome=Aiazzone
|Panorama = Camprodon.jpg
|logo= Logo Aiazzone.png
|Didascalia =
|forma societaria=
|Stemma = Escut de Camprodon.svg
|data fondazione= 1981
|Bandiera =
|forza cat anno=
|Stato = ESP
|luogo fondazione=
|Grado amministrativo = 3
|fondatori= [[Giorgio Aiazzone]]
|Divisione amm grado 1 = Catalogna
|data chiusura= [[2011]]
|Divisione amm grado 2 = Girona
|causa chiusura=
|Amministratore locale =
|nazione= ITA
|Partito =
|sede= [[Biella]]
|Data elezione =
|filiali=
|Data istituzione =
|gruppo=
|Latitudine decimale =
|persone chiave=
|Longitudine decimale =
|settore= arredamento
|Altitudine =
|prodotti= mobili
|Abitanti = 2542
|dipendenti=300
|Note abitanti =
|anno dipendenti=2011
|Aggiornamento abitanti = 2009
|slogan=Provare per credere (slogan storico); Saggia decisione (slogan anni '90 di Lallo, la mascotte)
|Sottodivisioni =
|note=
|Divisioni confinanti = [[Lamanère]] ([[Pirenei orientali|FR-66]]), [[Llanars]], [[Molló]], [[Montagut i Oix]], [[Ogassa]], [[Prats-de-Mollo-la-Preste]] (FR-66), [[Sant Joan de les Abadesses]], [[Sant Pau de Segúries]], [[La Vall de Bianya]], [[Vilallonga de Ter]]
|Lingue =
|Prefisso =
|Codice statistico =
|Codice catastale =
|Nome abitanti = camprodonés, camprodoní
|Patrono = [[Palladio di Embrun|San Palladio di Embrun]]
|Festivo =
|Raggruppamento = [[Ripollès]]
|Mappa =
|Didascalia mappa =
}}
'''Camprodon''' è un [[Comuni della Spagna|comune spagnolo]] di 2.248 abitanti situato nella [[Comunità autonome della Spagna|comunità autonoma]] della [[Catalogna]].
'''Aiazzone''' era il nome commerciale di un [[Gruppo societario|gruppo imprenditoriale]] operante originariamente nel settore della [[produzione]] di [[mobile (arredamento)|mobili]], passato poi alla loro [[Distribuzione commerciale|commercializzazione]] ma sviluppatosi anche in quello delle [[Televisione commerciale|televisioni commerciali]], fondato a [[Biella]] dall'imprenditore [[Giorgio Aiazzone]]; il gruppo si caratterizzò negli anni [[anni 1980|ottanta]] per l'utilizzo intensivo della [[pubblicità televisiva]]. Crebbe sino alla morte del fondatore, avvenuta in un [[incidente aereo]] il 6 luglio [[1986]]. Il marchio iconografico diventò popolare negli anni ottanta grazie a una serie di [[Pubblicità televisiva|pubblicità televisive]]; Aiazzone fu tra i primi ''[[sponsor]]'' nella fase pionieristica delle prime emittenti televisive italiane a copertura locale. La notorietà divenne nazionale nel 1984, quando il conduttore televisivo e televenditore [[Guido Angeli]] legò il suo nome e la sua immagine all'azienda: il motto delle campagne curate dall’Angeli era "Provare per credere!". Le televendite furono poi proseguite da un altro celebre imbonitore televisivo, Walter Carbone.<ref>{{cita web|url=http://www.storiaradiotv.it/WALTER%20CARBONE.htm|titolo=Walter Carbone}}</ref>
 
==Galleria d'immagini==
==Storia==
{{Clear}}
<gallery>
Image:Camprodon,_Girona.jpg|Il ponte
Image:Camprodon bridge 2.JPG|Il ponte
</gallery>
 
=== AnniAltri ottantaprogetti e novanta ===
{{interprogetto|commons=Category:Camprodon}}
Il mobilificio ebbe origine da un'attività artigianale fondata a [[Tollegno]] negli anni cinquanta da Mario Aiazzone. Negli anni sessanta venne commercializzata la vendita di arredamento a Biella e, nei primi anni settanta, grazie ai figli Giorgio e sua sorella, aprì la sede principale. Giorgio Aiazzone guidò l'azienda fino alla sua prematura morte, avvenuta in seguito a un incidente aereo nel [[1986]]. In questo periodo l'azienda aveva 170 dipendenti nell'unica sede di [[Biella]] e un [[budget]] pubblicitario di oltre tre miliardi l'anno con un [[fatturato]] di circa 30 miliardi di lire. Grazie ai forti investimenti pubblicitari, tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta Aiazzone aveva cercato di creare un [[network televisivo]] nazionale acquistando il controllo o la [[proprietà (diritto)|proprietà]] di piccole emittenti locali che già condizionava come principale [[sponsor]]. La corsa al [[mercato]] televisivo partì da Biella con l'acquisizione, da parte del suo creatore, della prima televisione privata italiana, [[Retebiella]], arrivando alla creazione di uno dei primi network televisivi italiani, il G.A.T. (Gruppo Aiazzone Televisivo), che si stabilì nella zona di Milano.<ref>Esattamente a {{collegamento interrotto|[http://freeweb.supereva.com/otgtv/Th/mp.html?p Liscate]|date=febbraio 2018|bot=InternetArchiveBot}}</ref>, {{cn|con a capo un esperto di televisione, il sig. Calderola}} Del gruppo facevano parte anche [[Teleradiomilano 2]], [[Tele Jolly]] e [[Video Brianza]]. Il GAT fu sciolto dopo la morte del fondatore. Con la morte in un incidente aereo di Giorgio Aiazzone, l'impresa in breve andò in crisi, e anche la formula da lui inventata fu abbandonata. I giornalisti [[Giancarlo Dotto]] e [[Sandro Piccinini]], nel loro testo ''Il mucchio selvaggio'', dedicarono rilievo alla commemorazione televisiva, tenutasi su [[Rete A]] il 15 luglio [[1986]].
 
{{Comuni della provincia di Girona}}
Negli anni novanta entrò in crisi e la sede centrale di [[Biella]] fu costretta a licenziare parte del personale e a raggiungere accordi di cooperazione e fusione aziendale. Il mobilificio perse la sua originaria indipendenza produttiva e commerciale e, nel [[1999]], il fatturato scese a circa 17 miliardi di lire<ref>Si veda in proposito il [http://www.agcm.it/AGCM_ITA/DSAP/DSAP_287.NSF/799f5cc75ca61b4dc125652a0030642d/675d30d103cedfbbc1256a45002974c5?OpenDocument&Highlight=2,mercatone#_Section4 provvedimento n. 9409] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20070927225643/http://www.agcm.it/AGCM_ITA/DSAP/DSAP_287.NSF/799f5cc75ca61b4dc125652a0030642d/675d30d103cedfbbc1256a45002974c5?OpenDocument&Highlight=2,mercatone |data=27 settembre 2007 }} dell'[[autorità garante della concorrenza e del mercato]], che nell'esaminare la fusione dell'azienda [[Mercatone Uno]] con quello che resta del mobilificio Aiazzone, fornisce le cifre di fatturato del 1999: 956 miliardi di lire per il gruppo assorbente contro i 17 miliardi del punto vendita di Biella assorbito. In realtà il marchio e l'azienda Aiazzone srl passa al gruppo Euromercato Franceschini di [[Calenzano]] (FI) nel 1996-’7. Successivamente lo stesso gruppo Euromercato Franceschini, che nel frattempo ha ceduto la sua sede di Calenzano a Mercatone Uno, cerca di cedere, senza successo, il marchio Aiazzone allo stesso Mercatone Uno.</ref>. Sull'eredità di Giorgio Aiazzone si trascinò fra gli eredi un’annosa vertenza.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/12/08/guerra-in-famiglia-sul-tesoro-aiazzone.html Repubblica.it]</ref>
{{Controllo di autorità}}
{{portale|spagna}}
 
[[Categoria:Camprodon| *]]
=== Anni duemila ===
Il marchio venne acquisito nel [[2008]] da Renato Semeraro, che, insieme alla Mete S.p.A. della famiglia [[Gian Mauro Borsano|Borsano]], aprono dapprima alcuni punti vendita con il marchio Aiazzone nelle province di [[Torino]] e [[Milano]] e poi nel corso del [[2009]] convertono nel loro marchio la rete ''PerSempre Arredamenti'' e una parte della rete ''[[Emmelunga]]''<ref>[http://www.marcomanneschi.it/archives/923 marcomanneschi.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110513040058/http://www.marcomanneschi.it/archives/923|data=13 maggio 2011}}</ref> con una diffusione pressoché nazionale. MA, a seguito di problemi economici, finanziari, fiscali oltre che sindacali, dovute alla nuova gestione delle due famiglie (Borsano e Semeraro riunite nella società B&S S.p.A.<ref>[http://www.nannimagazine.it/articolo/5553/Aiazzone-chi-sono-i-furbetti-del-comodino- Aiazzone: chi sono i 'furbetti del comodino'? >> Economia e Lavoro - Economia - Cronaca economica :: NanniMagazine<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> nel luglio [[2010]] il marchio Aiazzone insieme ad altri<ref>[http://www.nannimagazine.it/speciali/6694/Inchiesta-Aiazzone nannimagazine.it]</ref><ref>{{collegamento interrotto|[http://www.cgilmodena.it/aiazzone-emmelunga-al-via-il-pagamento-degli-stipendi-arretrati.html cgilmodena.it]|date=febbraio 2018|bot=InternetArchiveBot}}</ref>, vengono ceduti in affitto alla società torinese Panmedia<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://www.infocommercio.it/pagine/cronache-gdo-italia.php?anno=7&mese=7 infocommerico.it]|date=febbraio 2018|bot=InternetArchiveBot}}</ref><ref>[http://www.banchedati.ilsole24ore.com/doc.get?uid=sole-SS20100720021AAA Va a Panmedia il polo dell'arredo]</ref>.
 
Nel [[2011]] Emmelunga e Aiazzone attraversano una grave situazione finanziaria, tanto da non riuscire a rispettare i contratti di vendita coi clienti e a pagare dipendenti.
 
Dal marzo del 2011 il mobilificio, le cui filiali risultano chiuse «per inventario sino a nuova comunicazione», ha smesso di effettuare consegne, e ne è stata presentata istanza di fallimento da parte di fornitori e clienti.<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/economia/2011-03-15/aiazzone-provare-crederci-162934.shtml?uuid=AazVejGD|titolo=Il sole 24 ore}}</ref><ref>[http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2011/3-marzo-2011/aiazzone-non-consegna-clienti-rivolta-ma-l-azienda-non-risponde-filiali-chiuse-190142314735.shtml Aiazzone non consegna, clienti in rivolta. Ma l'azienda non risponde: filiali chiuse] su corrieredelveneto.corriere.it</ref>
La procura di Torino apre contestualmente un'inchiesta; viene iscritto nel registro degli indagati anche il legale della B&S e delle condizioni del gruppo si è occupata, con servizi vari, la trasmissione televisiva ''[[Le Iene (programma televisivo)|Le iene]]'' di [[Italia 1]].<ref>[http://www.tgcom.mediaset.it/economia/articoli/1003052/inchiesta-per-truffa-su-aiazzone.shtml Inchiesta per truffa su Aiazzone - TgCom]</ref> Al 21 marzo 2011 anche il sito web aiazzone.it risulta non più raggiungibile. Il 28 marzo, Gian Mauro Borsano, Renato Semeraro e Giuseppe Gallo sono arrestati dalla [[Guardia di Finanza]], su mandato del gip Giovanni De Donato, in seguito alla richiesta dei [[Pubblico ministero|pm]] della [[Procura della Repubblica]] di [[Roma]], accusati di
[[bancarotta]] distruttiva, fraudolenta e documentale, [[riciclaggio di denaro]], sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, falsa presentazione di documentazione per accedere al [[concordato]] preventivo<ref>[http://www.corriere.it/cronache/11_marzo_28/aiazzone-arresti-borsano_b2ccd5ea-5943-11e0-bc5a-84b93b4dfe5d.shtml corriere.it]</ref>.
 
Borsano, Semeraro e Gallo avrebbero usato le società del Gruppo B&S (indebitate col fisco per decine di milioni di euro) per effettuare fittizie cessioni d’immobili e partecipazioni societarie, prelievi in contanti ed emissioni di fatture false a beneficio di nuove società appositamente costituite. In seguito, gli stessi indagati avrebbero ceduto in modo fraudolento la rappresentanza delle società del gruppo B&S ormai in crisi e svuotate di ogni bene, a trasferire, tramite un prestanome, la rappresentanza delle società in [[Bulgaria]], da cui sarebbe derivata la conseguente cancellazione dal registro delle imprese italiano per evitare la procedura di [[fallimento (ordinamento italiano)|fallimento]] promossa dai creditori. Inoltre gli arrestati avrebbero presentato a tre diversi tribunali competenti per conto di alcune società del Gruppo, l'ammissione al concordato preventivo, allo scopo di evitare il fallimento, fornendo garanzie patrimoniali inesistenti e presentando carte false. Infine, per diversi anni, risulterebbero non versate imposte per alcune decine di milioni di euro, l'occultamento o la distruzione dei libri contabili delle aziende coinvolte. L'inchiesta, che conta un altro gruppo di indagati, non è ancora conclusa<ref>[http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/03/28/news/crac_aiazzone_arrestati_borsano_e_semeraro-14183955/ torino.repubblica.it]</ref><ref>[http://www.agi.it/repository/struttura-sito/la-voce-dei-consumatori/adusbef/notizie/aiazzone-bene-gli-arresti-di-borsanosemeraro-e-gallo.-ma-la-procura-non-poteva-intervenire-primasi-chiedono-adusbef-e-federconsumatori agi.it] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120610200406/http://www.agi.it/repository/struttura-sito/la-voce-dei-consumatori/adusbef/notizie/aiazzone-bene-gli-arresti-di-borsanosemeraro-e-gallo.-ma-la-procura-non-poteva-intervenire-primasi-chiedono-adusbef-e-federconsumatori|data=10 giugno 2012}}</ref>. Successivamente si è proceduto all'arresto dei protagonisti<ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/cronache/11_marzo_28/aiazzone-arresti-borsano_b2ccd5ea-5943-11e0-bc5a-84b93b4dfe5d.shtml|titolo=Corriere della Sera}}</ref>.
 
Il 2 giugno del 2011 all'incirca duecento persone, con un centinaio di automezzi, scassinano un magazzino di mobili di Aiazzone, portandosi via tutto, smontando perfino parti dell'edificio. Si pensa che molti di coloro che l'hanno svuotato fossero clienti che avevano pagato merce che non hanno mai ricevuto oppure dipendenti che hanno mesi di stipendi arretrati. L'assalto è avvenuto nel magazzino Aiazzone di [[Pognano]]<ref>[http://www.bergamonews.it/2011/06/03/lassalto-ad-aiazzone-rifondazioneun-furto-giusto-da-parte-dei-truffati/146945/ L'assalto ad Aiazzone, Rifondazione:"Un furto giusto da parte dei truffati" | Bergamonews - Quotidiano online di Bergamo e Provincia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, dove già dal mese precedente si verificavano dei furti saltuari. Le duecento persone si sono date appuntamento alla stessa ora e sono arrivati sul posto con auto, furgoni, camioncini, anche qualche tir hanno forzato la serratura e poi hanno cominciato a caricare tutto quello che hanno trovato.
 
Intorno alla fine del 2011, alcuni punti vendita Aiazzone sono stati convertiti in ''Semeraro'', un'altra azienda italiana di arredamenti che però possiede un punto vendita anche in [[Croazia]].
 
==Influenza culturale==
[[Aldo Grasso]], nel suo saggio ''Storia della televisione italiana'', analizza quella che con trasparente ironia chiama "filosofia Aiazzone" dei vari "provare per credere":
{{Citazione|...questa scheggia aforistica, dura ed esigente nella sua tesi appartiene a quella costellazione di pensiero che va ormai sotto il nome di filosofia Aiazzone...
<br />Queste emergenze, per tanti versi inaspettate, altro non sono che il trionfo della TV del sommerso; l'elogio della quotidianità, la legittimazione dell'arte di arrangiarsi; anche se c'è sempre qualcuno pronto a sostenere che questi spettacolini da mercato nero esprimono le idee profonde (lo spirito dei tempi), in realtà queste presenze denunciano preoccupanti smagliature, evidenti segni di debolezza all'interno di un sistema televisivo che comincia ad aver paura di considerarsi adulto.|[[Aldo Grasso]], ''Storia della televisione italiana''}}
 
Negli anni 2010, lo stesso Grasso, nella nuova edizione di ''La televisione del sommerso'', ha in parte modificato le proprie posizioni sul fenomeno, riconoscendo che quelle formule che si fondavano sulla TV del sommerso, sull'elogio della quotidianità, lungi dal rimanere confinate nelle televisioni locali, hanno conquistato, sotto la spinta dei dati [[Auditel]], un largo spazio anche sulle reti a diffusione nazionale.
 
Le tecniche pubblicitarie Aiazzone e i loro effetti a medio-lungo termine sulle vendite, hanno portato alcuni esperti italiani di [[marketing]] a definire "effetto Aiazzone" quel fenomeno per il quale un eccesso di campagna pubblicitaria produce l'effetto opposto a quello desiderato: disaffezione, invece che fidelizzazione<ref>In proposito si veda [http://www.repubblica.it/2005/d/sezioni/politica/regio2005tre/crisicarisma/crisicarisma.html]
[http://www.repubblica.it/2004/f/sezioni/politica/ballott/azzugianni/azzugianni.html Repubblica.it/politica: L'Italia azzurra non c'è più]</ref>. Il mobilificio Aiazzone fu costretto a togliere il marchio dai camion che effettuavano le consegne. Tale episodio fu rievocato quando Luigi Crespi<ref>Il Crespi era stato l'ideatore delle campagne pubblicitarie di un partito che aveva vinto una tornata elettorale</ref> l’usò come esempio degli effetti negativi di un eccesso di “[[presenzialismo]]” televisivo<ref>Come riportato anche da un articolo di Aldo Grasso sul [[Corriere della Sera]]</ref>.
 
== Note ==
<references/>
 
==Bibliografia==
* [[Matteo Dotto]], [[Sandro Piccinini]] ''Il Mucchio Selvaggio'' Edizioni Mondadori (2006) ISBN 88-04-53952-6
* Joseph Baroni ''Dizionario della televisione'' Raffaello Cortina ISBN 88-7078-972-1
* [[Aldo Grasso]] ''Storia della televisione italiana'' Garzanti Editore ISBN 88-11-73883-0
* [[Aldo Grasso]] ''La Tv del sommerso'' Edizioni Mondadori Milano, 2006 ISBN 88-04-56194-7
* Enrica Aiazzone, Roberto Cappio ''Giorgio Aiazzone l'uomo del fare'' Lineadaria Editore, 2007
 
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[[Categoria:Aziende della provincia di Biella]]
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