Nicolò Barabino e Ser Petracco: differenze tra le pagine

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[[File:Arezzo-Casa di Francesco Petrarca.JPG|miniatura|destra|La casa di Ser Petracco ad [[Arezzo]], dove nacque [[Francesco Petrarca]] nel 1304]]
[[Immagine:Firenze.Duomo.middle.mozaic.JPG|thumb|250px|Mosaico del portale centrale del Duomo di Firenze con ''Cristo in trono con Maria e San Giovanni Battista'']]
{{Bio
|NomeTitolo = NicolòSer
|CognomeNome = BarabinoPetracco
|Cognome =
|PostCognomeVirgola = pseudonimo di '''Pietro di Parenzo di Garzo''' dell'[[Incisa Valdarno|Incisa]]
|Sesso = M
|LuogoNascita = Genova
|GiornoMeseNascita = 13 giugno
|AnnoNascita = 18321266 circa
|LuogoMorte = Firenze
|GiornoMeseMorte = 19 ottobre
|AnnoMorte = 18911326
|Epoca = 18001200
|Epoca2 = 1300
|Attività = pittorenotaio
|Attività2 = scenografo
|Nazionalità = italiano
}} Padre di [[Francesco Petrarca]], era stato esiliato da [[Firenze]] per motivi politici.
|Immagine =
}}
 
Suo padre era Ser Parenzo, figlio di Ser [[Garzo dell'Incisa]] che visse 100 anni. Erano tutti notai, nello stesso ufficio in cui Ser Petracco esercitava a Firenze. Ser Petracco fu anche un commerciante e, prima di compiere 35 anni, ricoprì numerose cariche pubbliche: fu "Cancelliere della Commissione per le Riforme" e delegato di un'ambasciata importante a Pisa nel 1301. Nel 1302 sposò Eletta Canigiani (1270-1319), la madre di Francesco Petrarca. Alla fine dello stesso anno, coincidente con il termine della sua carriera politica, fu falsamente accusato di questioni legali in sua assenza: la sentenza fu una multa di 1.000 lire oppure la perdita della mano destra. Rifiutandosi di pagare la multa, venne espropriato della sua proprietà.
==Biografia==
Nativo di [[Sampierdarena]], dopo aver iniziato gli studi a [[Genova]] all'[[Accademia Ligustica di Belle Arti]] (dove fu compagno di studi di [[Maurizio Dufour]], col quale rimase sempre in rapporto) vinse una borsa di studio per studiare all'[[Accademia di Belle Arti di Firenze]] ([[1857]]), dove maturò il suo stile pittorico.
 
Ser Petracco apparteneva alla fazione dei [[Guelfi|guelfi bianchi]]<ref name="italica">[http://www.italica.rai.it/rinascimento/saggi/petrarca/capitoli/LEZIONE01.htm Italica - Rinascimento - Francesco Petrarca] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20081014003116/http://www.italica.rai.it/rinascimento/saggi/petrarca/capitoli/LEZIONE01.htm |data=14 ottobre 2008 }}</ref> e fu amico di [[Dante Alighieri]], [[esilio|esiliato]] da [[Firenze]] nel [[1302]] per motivi politici legati alla lotta tra i [[Gherardini]] di [[Montagliari]] e le aperture di [[Firenze]] all'arrivo di [[Carlo di Valois]], fatti interni alle lotte tra [[guelfi bianchi e neri]]<ref>[[Dino Compagni]], ''[[Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi]]''.</ref>. La sentenza del 10 marzo [[1302]] emanata da [[Cante Gabrielli]] da [[Gubbio]], [[podestà (medioevo)|podestà]] di Firenze, non solo esiliava i capi della famiglia [[Gherardini]], ma si estendeva anche Ser Petracco ed allo stesso Dante Alighieri: una sentenza, quindi, destinata ad influenzare profondamente la [[storia della letteratura italiana]].
Ricevette numerose commissioni in Italia e all'estero: nelle chiese della riviera ligure (Sampierdarena, [[Santa Margherita Ligure|Santa Margherita]], [[Sestri Levante]], [[Rapallo]], [[Camogli]]), in [[Francia]], [[Spagna]], [[Belgio]] e [[Olanda]]. Dipinse soprattutto affreschi di grandi dimensioni di soggetto storico, secondo la moda dell'epoca, o religioso.
 
Infatti, a causa dell'esilio paterno, il giovane Francesco Petrarca trascorse l'infanzia in [[Toscana]] - prima ad Arezzo, dove nacque il 20 luglio [[1304]]<ref>Precisamente in Vico dell'Orto; N. Longo, ''Petrarca: geografia e letteratura'', Roma 2007, p. 19</ref>, poi ad [[Incisa in Val d'Arno|Incisa]] e a [[Pisa]] - dove il padre era solito spostarsi per ragioni politico-economiche. Ma già nel [[1312]] la famiglia (nel frattempo era nato nel 1307 il fratello Gherardo) si trasferì a [[Carpentras]], vicino [[Avignone]] ([[Francia]]), dove Petracco sperava di ottenere incarichi presso la corte papale.
Tornato a Firenze, partecipò alla decorazione della nuova facciata del duomo di [[Santa Maria del Fiore]], disegnando i cartoni per i mosaici delle lunette dei portali.
 
Morì nel 1326, poco dopo il rientro in [[Provenza]] di Francesco dagli studi di diritto civile presso l'[[Università di Bologna]].
===A Genova ===
Nicolò Barabino, nonostante si fosse trasferito a Firenze, non dimenticò mai la città natale, per la quale eseguì varie opere.
 
A lui è dedicata una piazza di Genova-[[Sampierdarena]] (quartiere di Genova che, al tempo Comune indipendente, gli aveva dato i natali) dove è posto a raffigurarlo un monumento, opera in bronzo dello scultore [[Augusto Rivalta]].<ref>[http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=4791&myword=Nicol%F2 Chieracostui.com - Statua a Nicolò Barabino a Sampierdarena].</ref>
 
A Genova-Sampierdarena sono anche altri interventi pittorici di Barabino nelle varie chiese, tra cui San Martino e San Gaetano, nella quale ultima collaborò con [[Maurizio Dufour]] (chiesa però ricostruita a seguito dei bombardamenti della [[seconda guerra mondiale]]).
 
== Altre immagini ==
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Immagine:Tympanum left mosaic santa Maria del Fiore Florence.jpg|''La Carità fra i fondatori delle istituzioni filantropiche fiorentine'', mosaico sul portale senestro del Duomo di Firenze
Immagine:Tympanum right mosaic santa Maria del Fiore Florence.jpg|''Artigiani, mercanti e umanisti fiorentini rendono omaggio alla Vergine'', mosaico sul portale destro del Duomo di Firenze
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==Note==
<references />
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Nicolò Barabino}}
 
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/niccolo-barabino_(Dizionario_Biografico)/ voce Dizionario Biografico degli Italiani] [[Treccani]], a cura di Giorgio Di Genova (1963).
{{Petrarca}}
*[http://www.pittoriliguri.info/pittori-liguri/barabino-nicolo/ voce] del sito [http://www.pittoriliguri.info www.pittoriliguri.info].
{{Portale|biografie|diritto}}
 
[[Categoria:Francesco Petrarca]]
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