[[File:Guru Gobind Singh.jpg|thumb|[[Guru Gobind Singh]].]]
{{Divisione amministrativa
|Nome = Campania
|Nome ufficiale = {{it}} Regione Campania
|Panorama = Regione Campania dal satellite.jpg
|Didascalia = Immagine satellitare della regione Campania
|Bandiera = Flag of Campania.svg
|Voce bandiera = Bandiera della Campania
|Stemma = Regione-Campania-Stemma.svg
|Voce stemma = Stemma della Campania
|Stato = ITA
|Grado amministrativo = 1
|Capoluogo = [[File:CoA Città di Napoli.svg|20px]] [[Napoli]]
|Amministratore locale = [[Vincenzo De Luca (1949)|Vincenzo De Luca]]
|Partito= [[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione = 18-6-2015
|Data istituzione =
|Latitudine gradi = 40
|Latitudine minuti = 50
|Latitudine secondi = 0
|Latitudine NS = N
|Longitudine gradi = 14
|Longitudine minuti = 15
|Longitudine secondi = 0
|Longitudine EW = E
|Altitudine = 322<ref>[http://it.db-city.com/Italia/Campania db-city.com]</ref>
|Superficie = 13670.95
|Abitanti = 5845933
|Note abitanti={{cita web|url=http://www.demo.istat.it/bilmens2016gen}}
|Aggiornamento abitanti = 31-3-2016
|Sottodivisioni = [[Provincia di Avellino|Avellino]], [[Provincia di Benevento|Benevento]], [[Provincia di Caserta|Caserta]], [[Città metropolitana di Napoli|Napoli]], [[Provincia di Salerno|Salerno]]
|Sottosottodivisioni = [[:categoria:Comuni della Campania|550]]
|Divisioni confinanti = [[Basilicata]], [[Lazio]], [[Molise]], [[Puglia]]
|Lingue = [[Lingua italiana|italiano]], [[Lingua napoletana|napoletano]]
|Codice ISO=[[ISO 3166-2:IT|IT-72]]
|Codice statistico = 15
|Nome abitanti = campani
|PIL =
|PIL PPA = 95.087,0 [[Milione|mln]] [[Euro|€]] (2009)
|PIL procapite =
|PIL procapite PPA = 16.400 €
|Immagine localizzazione = Campania in Italy.svg
|Mappa = Map of region of Campania, Italy, with provinces-it.svg
|Didascalia mappa = Mappa della regione con le sue province
|Sito=http://www.beta.regione.campania.it/it
}}
La '''Campania''' è una [[Regioni d'Italia|regione italiana a statuto ordinario]] dell'[[Italia meridionale]] di {{formatnum:5845933}} abitanti (terza regione per numero di abitanti e prima per densità). Incuneata tra il [[mar Tirreno]], a ovest, e l'[[Appennino meridionale]], a est, la regione confina a nord-ovest con il [[Lazio]], a nord con il [[Molise]] e a est con [[Puglia]] e [[Basilicata]]. Oltre al capoluogo di regione [[Napoli]], le città [[capoluogo di provincia]] sono [[Avellino]], [[Benevento]], [[Caserta]] e [[Salerno]].
[[File:Torre Consiglio Regionale Campania.JPG|thumb| La Torre del Consiglio Regionale della Campania nel [[centro direzionale di Napoli]] progettato da [[Kenzō Tange]]]]
Per il [[sikhismo]], '''guru''' deriva etimologicamente da '''gu''': oscurità e '''ru''': verso la luce. Il [[guru]], come nell'[[induismo]], è colui che guida il discepolo dalle tenebre alla luce<ref>[http://www.sikhiwiki.org/index.php/Guru#Definition_of_the_word_.27Guru.27 Vedere ''guru'' in SikhiWiki l'encicoledia sikh in inglese.]</ref>.
L'entroterra era abitato già nel [[III millennio a.C.]] da popolazioni [[Sanniti|sannite]], [[Oschi|osche]] e [[Volsci|volsche]]. A partire dall'[[VIII secolo a.C.]] si svilupparono lungo la costa diversi insediamenti di popolazioni di [[Antica Grecia|civiltà greca]] dai quali ebbero origine le colonie [[Magna Grecia|magnogreche]] di [[Pithecusa]], [[Cuma]], [[Partenope (storia)|Parthenope]], [[Napoli|Neapolis]] e [[Paestum|Poseidonia]]. L'area costituì anche l'[[Etruria campana|estremo limite meridionale]] dell'espansione [[Etruschi|etrusca]]. L'interno rimase invece abitato dalle stirpi dei [[Sanniti]]. Nella seconda metà del [[IV secolo a.C.]], con le [[guerre sannitiche]] la regione fu posta sotto l'influenza di [[Roma (città antica)|Roma]], che la ribattezzò ''[[Campania felix]]'' in riferimento alla sua prosperità. Con il tramonto della [[civiltà romana]], si disgregò anche l'unità politica della regione, che dal [[V secolo]] finì in gran parte sotto l'influenza [[longobarda]] e in misura minore sotto quella [[bisanzio|bizantina]].
Il [[Guru Granth Sahib]], il libro dei sikh, ricorda a questo proposito, a pagina 463<ref>[http://www.srigranth.org/servlet/gurbani.gurbani?Action=Page&g=1&h=1&r=1&t=1&p=0&k=0&fb=0&Param=463 Vedi Guru Granth Sahib a pagina 463]</ref>:
Solo nel [[X secolo]] con l'ascesa della [[normanni|dinastia normanna]] la regione insieme a buona parte dell'Italia meridionale trovò unità politica sotto la corona del [[Regno di Sicilia]]. Dal [[XIII secolo]] al [[XIX secolo|XIX]], nonostante il susseguirsi delle dinastie [[angioini|angioine]], [[Corona d'Aragona|aragonesi]] e [[borbone di Napoli|borboniche]], il [[regno di Napoli]] ed in particolare la capitale e la sua corte divennero uno dei principali poli culturali, artistici ed economici d'[[Europa]]. La marginalizzazione dell'area seguita all'[[unità d'Italia]] è alla base del declino economico e sociale che si registra dalla seconda metà del XIX secolo, usualmente indicato con la locuzione di [[questione meridionale]].
ਜੇ ਸਉ ਚੰਦਾ ਉਗਵਹਿ ਸੂਰਜ ਚੜਹਿ ਹਜਾਰ ॥
La Campania annovera sei siti<ref>[http://www.campania.beniculturali.it/index.php/siti-unesco Patrimoni Unesco]</ref> insigniti del titolo di [[Patrimonio dell'Umanità]] da parte dell'[[UNESCO]], terza regione italiana a pari merito con la Sicilia dopo i sette siti delle Toscana ed i nove della Lombardia; tra i quali il [[centro storico di Napoli]], il più vasto del [[Vecchio Continente]]<ref>Vitiello Gabriella e Helbert Frank, ''Napoli e Pompei Guida Direct'', Ed. Dumont 2008, ISBN 88-95093-45-3.</ref><ref>[http://www.giuseppeossorio.it/public/wp-content/uploads/2007/04/finanziaria_2007.jpg 1700 ettari illustrati dal Dipartimento di progettazione urbana dell'Università di Napoli]</ref>. In Campania si trovano 5 dei primi 20 siti italiani più visitati nel 2013 secondo il [[Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo|Ministero dei Beni e delle Attività culturali]]<ref>http://www.statistica.beniculturali.it/RILEVAZIONI/MUSEI/Anno%202013/MUSEI_TAVOLA8_2013.pdf</ref>.
ਏਤੇ ਚਾਨਣ ਹੋਦਿਆਂ ਗੁਰ ਬਿਨੁ ਘੋਰ ਅੰਧਾਰ ॥੨॥
== Etimologia ==
Il [[toponimo]] Campania non è di certa etimologia. Esso deriverebbe, secondo alcuni, dal termine [[Lingua latina|latino]] ''campus'', che vuol dire [[campagna]], e, per commistione linguistica, dal termine [[osco]] ''Kampanom'', con il quale si indicava l'area nei pressi della città di [[Capua (città antica)|Capua antica]], per secoli centro principale della [[Pianura Campana]]. Non essendo gli studi al riguardo giunti a conclusioni univoche altri studiosi sostengono che la derivazione trovi invece coincidenza con il significato di "campagna", come farebbe presupporre la nota espressione "''[[Campania felix]]''". In questo secondo senso si sottolinea che il sostantivo latino "''campus''" ha appunto il significato di "pianura, campagna aperta", che indicherebbe, unitamente al [[clima]] favorevole altrettanto noto, la particolare fertilità ed amenità dell'area.
ovvero:
== Storia ==
=== Dalle origini all'impero romano ===
{{Vedi anche|Campania antica|Sannio|Etruria campana|Magna Grecia|Regio I Latium et Campania|Campania (provincia romana)}}
[[File:Paestum Poseindontempel2.JPG|thumb|left|Tempio di Poseidone ([[Paestum]])]]
[[File:Cuma 7.jpg|thumb|left|Resti dell'acropoli di [[Cumae]]]]
Anche se ci sono un centinaio di lune e mille soli,
Sin dal [[II millennio a.C.]], nell'attuale Campania è attestata la presenza di popolazioni di ceppo [[indoeuropei]] quali gli [[Osci]] (o [[Opici]]), gli [[Aurunci]], gli [[Ausoni]], i [[Sidicini]] ed i [[Sanniti]]; i quali parlavano la [[lingua osca]], una lingua indo-europea del [[Lingue italiche|gruppo italico]]. Successivamente la zona costiera della Campania, come altre zone dell'[[Italia meridionale]], fu soggetto della [[colonizzazione greca]]. I primi insediamenti lungo le coste della regione, portarono alla nascita di centri come ''Pithecusa'' (Ischia), ''Kyme'' ([[Cuma]]), ''Parthenope'' prima e ''Neapolis'' poi ([[Napoli]]), ''Dikaiarcheia'' ([[Pozzuoli]]), ''Poseidonia'' ([[Paestum]]), ''Elea'' ([[Ascea]]), ''Pixunte'' ([[Policastro Bussentino]]). La Campania divenne così uno dei centri culturali più importanti della [[Magna Grecia]], la quale in seguito eserciterà un'influenza decisiva sulla [[Roma (città antica)|società romana]] e poi sull'intera civiltà occidentale<ref>Vito Salierno, Alla riscoperta della Magna Grecia: storia, arte, civiltà, Capone editore 2009</ref>. Lo stesso [[alfabeto latino]], con buona probabilità, deriva dall'alfabeto greco [[calcide]]se di Cuma
Anche con tale luce, il buio persiterà senza la presenza del guru.
La prima delle colonie greche in Campania e nell'intero Mediterraneo occidentale fu l'[[Ischia (isola)|isola di Ischia]] (già sede di insediamenti punico-cartaginesi a partire dal [[X secolo a.C.]]), dove agli inizi dell'[[VIII secolo a.C.]] un élite tecnico culturale proveniente da [[Calcide]] di [[Eubea]] si insediò priva di armi e con il consenso dei Cartaginesi nella baia di Lacco Ameno, luogo ben noto ai Cartaginesi, in funzione osservativa delle abilità tecnologiche delle comunità etrusche nel lavorare il ferro dell'[[Isola d'Elba|Elba]]. Il primo stanziamento, detto dai greci ''[[Pithecusa]]'', ebbe carattere misti tra la cultura greca e quella cartaginese e precedette temporalmente anche quelli di ''[[Naxos]]'' e ''[[Megara Hyblaea]]'' nella Sicilia meridionale (in realtà, il geografo [[Strabone]], nonché l'attento studio del mito della [[Partenope (mitologia)|Sirena Partenope]] e degli altri fatti storici riconducibili a quel periodo, hanno fornito buone tesi a proposito di un antecedente insediamento [[Rodi]]o posto nell'[[isolotto di Megaride]], attuale [[Castel dell'Ovo]]. Esso, riconducibile al [[IX secolo a.C.]], costituirebbe il primo nucleo delle futura Napoli). In seguito ai buoni rapporti intessuti da questa avanguardia, tra cui va ricordato il passaggio dell'alfabeto greco agli etruschi, avvenne lo stanziamento di coloni che dapprima interessò l'isola di Ischia e poi si allargò in terraferma ad un'area limitata e di marginale interesse per la preesistente civiltà etrusco-sannita ed in particolare nel napoletano.
[[File:Napoli - Via dei Tribunali.jpg|thumb|''[[Decumano maggiore|Plateia maggiore]]'' (Napoli)]]
Dapprima essi si insediarono a [[Cuma]] (il punto della terraferma più vicino a Lacco Ameno) e poi si insediarono a Dicearchia ([[Pozzuoli]]), Parthenope e poi presso la definitiva Nea Polis (ovvero la Napoli attuale), nella quale fu organizzato il tipico impianto [[Ippodamo|urbanistico ippodameo]] costituito da ''plateiai'' e ''stenopoi'', divenuti poi nell'epoca romana l'area dei [[decumani di Napoli]]. È interessante inoltre notare come tuttora la popolosa e densa [[città metropolitana di Napoli]] occupi uno spazio decisamente esiguo nella complessiva superficie regionale. L'insediamento greco avvenne infatti solo lungo le coste, mentre la parte interna era abitata dagli [[etruschi]] che diedero vita ad [[Etruria campana|una lega di dodici municipi]] con a capo [[Capua]], [[Nuceria Alfaterna|Nuceria]], [[Nola]], [[Acerra]], [[Suessula]].
[[File:The Amphitheatre of Santa Maria Capua Vetere 006.jpg|thumb|left|[[Anfiteatro campano]] ([[Santa Maria Capua Vetere]]). Probabilmente il primo anfiteatro costruito dai romani<ref>Data l'incerta datazione dell'anfiteatro campano, il primo anfiteatro romano potrebbe essere anche quello [[Anfiteatro romano di Pompei|di Pompei]], sempre in Campania.</ref>]]
Guru è un termine importante che ha quattro significati. Il primo è in relazione a Dio. Dio è il guru, essendo al di fuori del tempo, ma che rientra nella dimensione temporale. Dio, anche chiamato [[Vahiguru]], è l'istruttore divino. Per il sikhismo, i guru si trova anche in nell'induismo o nell'[[Islam]]<ref>''A Popular dictionnary of Sikhism'' de W. Owen Cole et Piara Singh Sambhi, édition Curzon, pages 75, 76 et 77, ISBN 0700710485</ref>.
Successivamente la regione costiera subì prima l'influenza politico-militare [[Sanniti]] (intorno al V secolo a.C.) e poi divenne un obiettivo espansionistico di [[Repubblica romana|Roma]]. A seguito delle tre [[guerre sannitiche]] (343-290 a.C.), con esito infausto per le popolazioni locali, fu occupata dai Romani, che vi fondarono parecchie colonie (come quella di ''[[Puteoli]]'', l'attuale [[Pozzuoli]]). Durante la seconda guerra punica, solo poche città si allearono ai [[Cartagine]]si, mentre la maggior parte della regione restò fedele a Roma. Amministrativamente fece parte della ''Regio I''; ai tempi di [[Diocleziano]] acquisì poi autonomia. Durante l'occupazione romana, molti potenti costruirono lungo la costa le proprie ville estive. Anche dal punto di vista economico ci fu uno straordinario sviluppo dell'agricoltura e del commercio, la regione era infatti da sempre una delle zone più ricche del mondo classico e romano e ciò gli valse l'appellativo di ''Campania Felix''.
Il secondo significato del termine è, naturalmente, il guru umano. Il [[Sikhismo|sikh]] riconosce undici ''[[Guru]]'', dieci che hanno vissuto in carne e ossa e l'ultimo incarnato nell'anima dei dieci precedenti e sotto la forma di un libro, ''[[Guru Granth Sahib|Siri Guru Granth Sahib]]'':
A [[Napoli]], infine, nel [[castel dell'Ovo]], con la morte dell'imperatore [[Romolo Augusto]] avvenuta dopo il 511, si decretò definitivamente la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]].
* [[Guru Nanak]] ([[1469]]-[[1539]]) fondatore della religione [[sikhismo|sikh]], diffonde la parola di Dio col nome ੴ(Ek Onkar: un unico creatore di tutto e tutti gli esseri), gira il mondo nelle quattro direzioni ( nord, ovest, est e sud): a Nord TIBET a Ovest Arabia Saudita (in alcuni testamenti provano anche la visita a Roma da parte di GURU NANAK DEV JI)a Sud fino al Sri Lanka e a Est fino al Birmania. Guru Nanak Dev Ji descrive perfettamente la creazione dell'universo e la sua fine (The sky and the earth shall pass away; He alone is permanent. ANG 64 M:1) [https://www.sikhnet.com/oldsikhnet/sggs/translation/0064.html]: il seguente verso si trova a metà pagina (The day and the sun shall pass away; the night and the moon shall pass away; the hundreds of thousands of stars shall disappear.)
=== Dai longobardi al viceregno spagnolo ===
*[[Guru Angad Dev|Guru Angad]] ([[1504]]-[[1552]]) creò l'alfabeto [[Alfabeto gurmukhi|gurmukhî]] e compose 62 inni.
{{Vedi anche|Ducato di Benevento|Principato di Capua|Principato di Salerno|Ducato di Napoli|Regno di Napoli}}
* [[Guru Amar Das]] ([[1479]]-[[1574]]) creò la comunità dei sikh a Goindwal, non lontano dall'attuale [[Amritsar]]. Egli diede anche inizio alla tradizione del ''Langar'', o di un pasto condiviso da tutti i fedeli al di là del loro stato sociale, della loro razza o del genere. Egli realizzò ardentemente una campagna contro molte pratiche come l'infanticidio femminile, l'immolazione delle vedove sul fuoco, la clausura femminile, la segregazione di casta, ecc.
[[File:Castello normanno ariano.jpg|thumb|left|Castello normanno ([[Ariano Irpino]])]]
* [[Guru Ram Das]] ([[1534]]-[[1581]]) fondò la città di [[Amritsar]] ed iniziò la costruzione del [[tempio d'Oro]]
Sul finire del V secolo d.C. i [[longobardi]] scesero in [[Italia]] arrivando fino in Campania. Con la fondazione del [[Ducato di Benevento]] e poi con la caduta di Pavia divenne principato e verso il XI secolo divenne possedimento del pontefice (denominato dagli storici ''il balcone del Papa sul Sud Italia''), la Campania perse la sua unità, poiché piccole parti del territorio andarono a [[Bisanzio]] e tutto il resto ai principi Longobardi. Il [[Ducato di Napoli]] cadde in mano bizantina nel [[536]], ma ben presto tale territorio si ribellò alle autorità centrali, divenendo un vero e proprio Stato autonomo.
* [[Guru Arjan]] ([[1563]]-[[1606]]) terminò la costruzione del [[tempio d'Oro]] e compilò l'''[[Adi Granth|Âdi Granth]]''. Venne martirizzato dai [[Moghul]], su ordine di [[Jahangir|Jahângîr]], per essersi rifiutato di far entrare la tradizione sikh sotto il giogo dell'[[Islam]].
* [[Guru Har Gobind|Guru Har Gobind]] ([[1595]]-[[1645]]) si proclamò detentore dell'autorità temporale (''Miri'') oltre che spirituale (''Piri'') e creò un esercito per difendere i sikhs e il popolo del [[Punjab (regione)|Punjab]] contro il fondamentalismo dei [[Moghul]].
* [[Guru Har Rai]] ([[1630]]-[[1661]]) continuò l'opera del suo predecessore, la predicazione in tutta l'India settentrionale e rafforzò le fondamenta della comunità sikh
* [[Guru Har Krishan]] ([[1656]]-[[1664]]), il guru bambino, divenne guru a cinque anni e morì di [[vaiolo]] tre anni dopo. Fu quindi la sola figura senza barba.
* [[Guru Tegh Bahadur]] ([[1622]]-[[1676]]) venne decapitato per ordine di [[Aurangzeb]] per aver dato rifugio a dei [[Brahmano|brahmani]] del [[Cashmere]] e per aver rifiutato di convertirsi all'islam,inoltre salvò la Religione Hindu dalla sua estinzione.
* [[Guru Gobind Singh]] ([[1666]]-[[1708]]) l'ultimo guru incarnato. Completò l' ''[[Adi Granth|Âdi Granth]]'', militarizzò i sikh e costituì il [[Khālsā|Khâlsâ Panth]]. Instaurò il battesimo, l'adozione dell [[cinque K]] e dei patronimici ''Singh'' (leone) per gli uomini e ''Kaur'' (principessa) per le donne.Sacrificò i suoi 4 figli per il bene dell'umanità ( 2 figli furono murati vivi e due figli cadderò in battaglia davanti al padre),dopo numerosi anni passati a combattere combattere le truppe mongole e le persecuzioni di [[Aurangzeb]], consacrò il [[Guru Granth Sahib|Siri Guru Granth Sahib]] come suo ultimo successore.
* Il [[Guru Granth Sahib|Siri Guru Granth Sahib]], il ''libro'', l'ultimo guru, la manifestazione più elementare di ''Shabad Guru''.
<div class="center">
Nell'anno [[1030]] i [[normanni]] acquisirono il feudo di [[Aversa]], ceduto da uno degli ultimi duchi di Napoli: un episodio storico che provocò l'ascesa della potente dinastia normanna. Nel giro di un secolo, da quell'avamposto, furono in grado di unificare e sottomettere politicamente buona parte dei territori dell'Italia meridionale. La Campania venne compresa nel [[Regno di Sicilia]], e affidata ai rispettivi sovrani ([[Altavilla]], [[Hohenstaufen]], [[Angioini]] e [[Corona d'Aragona|Aragonesi]]).
<timeline>
[[File:Ischia castello Aragonese.JPG|thumb|[[Castello Aragonese (Ischia)|Castello Aragonese]] ad [[Ischia (isola)|Ischia]]]]
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Con i [[Vespri siciliani]], ci fu l'inizio della guerra dei novant'anni. La [[Sicilia]] si divise dal Regno e alla dinastia angioina rimase il [[Sud Italia]] continentale che divenne quindi [[Regno di Napoli]]. Seguì poi la dinastia aragonese, sotto il cui regno Napoli divenne uno dei più importanti centri del [[Rinascimento]] e dell'[[Umanesimo]]. [[Alfonso V d'Aragona]], riuscì a ricostituire momentaneamente l'unificazione dei due Regni. Napoli sotto questo sovrano divenne una vera e propria capitale del Mediterraneo.
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Con [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] il Regno di Napoli divenne un viceregno della [[Spagna]], con capitale [[Napoli]]. La politica dei sovrani spagnoli, non di rado fu incentrata su una gravosa pressione fiscale dovuta alle molte guerre del tempo in cui era coinvolta la Spagna; il viceregno napoletano era infatti uno dei principali fornitori di denaro e uomini per la causa spagnola: ciò a volte scatenò rivolte da parte delle classi più povere. Una delle figure rivoluzionarie di quest'epoca fu [[Masaniello]], che condusse un'accesa campagna contro il viceré.
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=== La famiglia dei Borbone ed il Regno delle Due Sicilie ===
{{Vedi anche|Regno delle Due Sicilie}}
[[File:Flag of the Kingdom of the Two Sicilies (1738).svg|thumb|Bandiera del Regno delle Due Sicilie]]
Dopo la [[guerra di successione polacca]] e la parentesi austriaca, la Campania passò al regno dei [[Borbone di Napoli]]. Il primo re fu [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]], rimasto famoso per avere intrapreso e attuato molte riforme in campo economico e legislativo. La capitale, [[Napoli]], sottolineò i suoi status politici, architettonici, artistici, culturali, ecc. fattori che la ponevano tra le principali capitali europee, alla pari di [[Londra]], [[Vienna]] e [[Parigi]]. Inoltre, durante il suo regno, con lo scopo di dare una degna sede di rappresentanza al governo della capitale [[Napoli]] ed al suo reame, fu costruita la [[reggia di Caserta]]. Opera di [[Luigi Vanvitelli]] e terminato nel [[1845]], tutto il complesso fu definito l'ultima grande realizzazione del barocco italiano<ref>N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, ''Dizionario di architettura'', Torino 1981, voce Vanvitelli, Luigi.</ref>.
BarData=
Dopo la brevissima ma intensa esperienza della Repubblica Partenopea di Napoli, nel [[1799]], [[Napoleone Bonaparte]] nominò Re di Napoli prima suo fratello [[Giuseppe Bonaparte|Giuseppe]] e poi suo cognato [[Gioacchino Murat]] che abolì definitivamente il feudo. Dopo l'età napoleonica il [[Congresso di Vienna]] riaffidò il [[Regno di Napoli]] ai Borbone che lo riuniranno al [[Regno di Sicilia]] dando vita al [[Regno delle Due Sicilie]], con Napoli capitale.
bar:Nanak text:"Guru Nanak Dev"
Durante il [[Regno delle due Sicilie]], la Campania ed in particolare [[Napoli]], ottennero primati storici in ogni settore, dando vita alle celebri innovazioni borboniche. [[File:Paleis met tuin Caserta.jpg|thumb|left|La [[Reggia di Caserta]]]] In Campania nacque il maggior complesso industriale metalmeccanico d'Italia ([[Officine di Pietrarsa|Pietrarsa]] oggi museo), la maggior industria navalmeccanica d'Italia (a [[Napoli]] e [[Castellammare di Stabia]] quest'ultimo, con 1.800 operai, era il primo d'Italia per grandezza), la prima nave a vapore dell'Europa continentale (la Ferdinando I, realizzato nel cantiere di Stanislao Filosa al Ponte di Vigliena, presso Napoli, varato il 27 settembre 1818), il primo codice marittimo Italiano (varato da un giurista di [[Procida]]), il primo albergo per i poveri, la prima ferrovia e prima stazione in Italia (1839, la Napoli-Portici), la prima galleria ferroviaria del mondo (presso Nocera), il primo teatro lirico d'Europa (il [[Teatro San Carlo|San Carlo]]), il primo osservatorio astronomico (a Capodimonte), il primo osservatorio sismologico al mondo (nel vesuviano), i primi conservatori musicali, le prime università d'Europa laiche (la Federico II) ed il primo statuto socialista del mondo (seterie di [[San Leucio (Caserta)|San Leucio]])<ref>De Sangro M., ''I Borboni nel regno delle sue Sicilie'', Edizioni Caponi 2003</ref>.
bar:Angad text:"Guru Angad Dev"
bar:Amar text:"Guru Amar Das"
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bar:Arjan text:"Guru Arjan Dev"
bar:Hargobind text:"Guru Hargobind"
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bar:Gobind text:"Guru Gobind Singh"
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=== L'unità d'Italia e il brigantaggio ===
{{vedi anche|Unità d'Italia|Brigantaggio postunitario italiano|Questione meridionale}}
[[File:Nicola Napolitano.jpg|thumb|upright|left|1863, un bersagliere del neonato [[regno d'Italia]] esibisce il corpo di [[Nicola Napolitano]], brigante appena fucilato]]
Anche la Campania fu poi coinvolta nelle rivolte liberali e nei moti per l'Unità d'Italia. Nel [[1861]] la regione venne conquistata ed annessa al [[Regno d'Italia]]. A causa delle nuove politiche nazionali post-unitarie in campo economico e della conseguente pessima gestione dei beni pubblici da parte del neonato Stato unitario, la regione fu centro di emigrazione e si impoverì notevolmente così come tutto il [[Mezzogiorno (Italia)|meridione d'Italia]].<ref>[http://www.deiricchi.it/index.php?docnum=144 La nascita del Regno d'Italia e l'impoverimento del Sud]</ref><ref>Libro storico: Cafiero Salvatore, ''Questione meridionale e unità nazionale, Ed. Carrocci 1996, ISBN 88-430-0386-0''</ref><ref name="Daniele-Malanima">[http://www.paolomalanima.it/default_file/Articles/Daniele_%20Malanima.pdf 10 Daniele - Malanima<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Espressione del mal contento generale post-unitario fu il fenomeno del [[brigantaggio]] che, nato in [[Basilicata]], coinvolse subito tutta la popolazione del meridione d'Italia.
width:10 textcolor:black align:left anchor:from shift:(12,-6)
=== La seconda guerra mondiale ===
{{Vedi anche|Quattro giornate di Napoli|Operazione Avalanche}}
[[File:Quattrogiornate2.jpg|thumb|upright|Uno «scugnizzo» armato durante le [[quattro giornate di Napoli]]]]
Durante la seconda guerra mondiale la Campania fu teatro di alcune famose operazioni militari, come lo [[Operazione Avalanche|sbarco a Salerno]] e le [[Quattro giornate di Napoli]]. Nel periodo che seguì lo sbarco la città di Salerno ospitò i primi governi dell'Italia post-fascista e la famiglia reale divenendo di fatto capitale d'Italia fino alla liberazione di Roma (metà agosto 1944).
bar:Nanak from:1469 till:1510 color:1
=== Dal secondo dopoguerra ad oggi ===
bar:Angad from:1504 till:1552 color:2
{{Vedi anche|Crisi dei rifiuti in Campania|Terremoto dell'Irpinia del 1980}}
bar:Amar from:1479 till:1574 color:3
Nel dopoguerra la Campania fece parte di quel gruppo di regioni del [[Mezzogiorno d'Italia|Sud Italia]] fonte di emigrazione soprattutto verso il Nord Italia, pur conservando una struttura economica più solida rispetto al resto del [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]].
bar:Ram from:1534 till:1581 color:4
bar:Arjan from:1563 till:1606 color:5
[[File:Conza della Campania 1980.jpg|thumb|Veduta di [[Conza della Campania]] rasa al suolo dal terremoto.]]
bar:Hargobind from:1595 till:1644 color:6
bar:Har from:1630 till:1661 color:7
Il terremoto colpì alle ore 19:34 di domenica 23 novembre [[1980]]: una forte scossa di magnitudo 6,9 sulla [[scala Richter]], della durata di circa 90 secondi con un [[ipocentro]] di circa 30 km di profondità colpì un'area che si estendeva dall'[[Irpinia]] al [[Vulture]]. Tra i comuni più duramente colpiti vi furono quelli di [[Sant'Angelo dei Lombardi]], [[Lioni]], [[Torella dei Lombardi]], [[Conza della Campania]], [[Teora]], [[Laviano]], [[Calabritto]], [[Senerchia]] e altri paesi limitrofi.<ref>{{Cita news|autore=Mirella Armiero|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/arte_e_cultura/articoli/2008/10_Ottobre/06/mieli_terremoto.shtml|titolo=Mieli: il sisma irpino aprì crepe anche nella prima Repubblica|pubblicazione=[[Corriere del Mezzogiorno]]|giorno=6|mese=10|anno=2008|accesso=29 maggio 2009}}</ref> Non mancarono però effetti del sisma anche a tutta l'area centro meridionale della penisola, compreso [[Napoli]].
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Nel 1994, infine, iniziò la [[crisi dei rifiuti in Campania]] e l'intera regione versa in uno stato di emergenza relativo allo smaltimento ordinario dei [[rifiuti solidi urbani]]. Lo stato di emergenza è poi cessato ufficialmente dopo oltre 15 anni, sulla base di un decreto legge approvato dal [[governo della Repubblica Italiana|governo italiano]] il 17 dicembre [[2009]] che ha decretato il termine dello stato di emergenza e del commissariamento straordinario.<ref>{{cita web|url=http://www.governo.it/Notizie/Palazzo%20Chigi/dettaglio.asp?d=53668|titolo=Governo.it|accesso=5 giugno 2011}}</ref>
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== Geografia fisica ==
{{vedi anche|Geografia della Campania|Zone altimetriche d'Italia}}
[[File:Altimetria Campania.svg|thumb|Altimetria della Campania.]]
La Campania è prevalentemente collinare (50,8%), il 34,6% di essa è montuosa e il 14,6% pianeggiante.
* Monti principali: [[Matese]], [[monti Trebulani]], [[Monti Picentini]], [[monti Lattari]], [[Taburno]], [[Avella]], [[Terminio]], [[Monte Cervialto|Cervialto]], [[Polveracchio]], [[Alburno]], [[Cervati]].
** Altopiani e conche: [[Benevento]], [[Apice (Italia)|Apice]], [[Montecalvo Irpino]], [[Ariano Irpino]], [[Savignano Irpino]], [[Montevergine (Mercogliano)|Monte vergine]], [[Valle Caudina]], [[Vallo di Diano]], [[Valle Telesina]], [[Valle Vitulanese]], [[Alta Valle del Sele]].
** Vulcani: [[Vesuvio]], [[Campi Flegrei]], [[Roccamonfina (vulcano)|Roccamonfina]], [[monti Lattari]], [[Monte Massico]], [[Isola d'Ischia|Ischia]].
* Fiumi principali: [[Garigliano]], [[Volturno]], [[Sarno]], [[Sele]], [[Tanagro]], [[Calore Irpino]], [[Ofanto]].
* Laghi principali: [[lago di Conza]], [[Riserva naturale Lago Falciano|lago Falciano]], [[lago del Matese]], [[lago d'Averno]] (di origine vulcanica), [[lago di Patria]], [[lago Lucrino]], [[lago Fusaro]], [[lago Miseno]], [[lago di Telese]], [[lago Laceno]].
* Pianure: [[Pianura Campana]], [[piana del Sele]].
* Isole: [[Isola d'Ischia|Ischia]], [[Capri (Italia)|Capri]], [[Procida]], [[Nisida]], [[Isola di Vivara|Vivara]].
* Coste: [[Campi Flegrei|costa flegrea]], [[Penisola sorrentina|costiera sorrentina]], [[costiera amalfitana]], [[costiera cilentana]].
I confini amministrativi della regione non sono da sempre gli stessi, ma si sono modificati (anche drasticamente) più volte nel corso della sua storia. Parte del [[Cilento]] per esempio, anticamente faceva parte della [[Lucania]], mentre fino al 1927, i territori della [[provincia di Caserta]] comprendevano anche i circondari di [[circondario di Sora|Sora]] e [[circondario di Gaeta|Gaeta]], oltre che le [[isole Ponziane]], prima che per volontà di Mussolini venissero inglobati nei territori dell'odierno [[Lazio]], sciogliendo così la storica ''[[Campania felix]]''.
[[File:Terra di Lavoro nel '700.jpg|thumb|La Terra di Lavoro nel XVIII secolo]]
=== Subregioni ===
Oggi la regione, al di là della suddivisione amministrativa, include quattro aree storicamente, culturalmente e morfologicamente diverse tra loro. Partendo da nord, le subregioni sono: la [[Terra di Lavoro]], il [[Sannio]], l'[[Irpinia]], ed il [[Cilento]].
====Terra di Lavoro====
La [[Terra di Lavoro]] è una regione storico-geografica legata alla Campania, ma suddivisa oggi tra [[Lazio]] (corrispondente al circondario di [[Sora]] e [[Basilicata]]), [[Molise]] (corrispondente all'hinterland di [[Venafro]]) e Campania (corrispondente alla [[Pianura campana|piana campana]]).<ref name="Terra 26">{{cita libro |cognome=Giordano |coautori=Natale, Caprio |titolo= Op. cit. |url= http://books.google.it/books?id=cgVt3ZtVjk4C&pg=PA26 |accesso= 17 agosto 2010 |p=26 }}</ref><ref name="ReferenceA">{{cita libro |cognome=Jadecola |nome=Costantino |titolo= Nascita di una provincia |anno=2003 |editore= Le Tre Torri |città=Roccasecca}} {{NoISBN}}</ref><ref name="ReferenceA"/>
Un primo ridisegno della Terra di Lavoro avvenne nel [[1806]] con l'istituzione della [[Provincia di Napoli (1806-1860)|provincia di Napoli]] durante il dominio francese, la seconda invece nel 1927 durante il [[regime fascista]], che ne sancì la definitiva soppressione.
Le motivazioni tuttora non sono ben chiare, tuttavia l'ipotesi (che non ha mai trovato riscontri oggettivi) vuole che la soppressione di Terra di Lavoro avrebbe dato a Napoli un ''respiro territoriale'' e ne avrebbe esaltato il ruolo di "perla del Mediterraneo", che il regime voleva propagandisticamente esaltare.<ref name="Terra 26" /><ref name="Felice Corvese pp. 230-231">{{cita libro |cognome=Capobianco |nome=Giuseppe |curatore= Felice Corvese, [[Giuseppe Tescione]] |titolo= Per una storia di Caserta dal Medioevo all'età contemporanea |anno=1993 |editore= Edizioni Athena |città=Napoli |pp=230-231 |capitolo= Dal fascismo alla repubblica in Terra di Lavoro}} {{NoISBN}}</ref>
Con l'avvento del [[Governo Bonomi III|primo governo post-bellico]] presieduto da [[Ivanoe Bonomi]], gran parte del territorio di Terra di Lavoro costituirà quella che oggi è la [[Provincia di Caserta]], ufficialmente istituita l'11 giugno 1945.<ref name="Felice Corvese pp. 230-231"/>
[[File:Ancient Samnium.png|thumb|Il Sannio secondo l<nowiki>'</nowiki>''Historical Atlas'' di William R. Shepherd (1911)]]
==== Sannio ====
Il [[Sannio]] è una regione storica-geografica dell'Italia centro-meridionale, abitata dal popolo dei Sanniti (in osco ''Safineis'') tra il VII-VI secolo a.C. e i primi secoli del I millennio d.C.. Il territorio era in massima parte nella zona appenninica, fra l'[[Abruzzo]], il [[Molise]], la Campania, la [[Lucania]] e la [[Puglia]]. Oggi la subregione, in Campania, comprende il versante meridionale dei monti del Matese ([[Sannio Alifano]] in provincia di Caserta), e l'intera [[provincia di Benevento]].
==== Irpinia ====
[[File:Irpinia paesaggio.jpg|thumb|left|Tipico paesaggio irpino]]
L'[[Irpinia]], facente parte della più vasta regione storica del [[Sannio]], è una regione storico-geografica che oggi comprende gran parte della [[provincia di Avellino]]. L'[[Irpinia]] confina a nord con la provincia di Benevento, ad ovest con l'Agro Nolano e l'[[Agro nocerino sarnese]], a sud con la [[provincia di Salerno]] e ad est con il [[Vulture]] e la [[Daunia]]. La regione si estende sulla parte centro-orientale della Campania, non ha sbocco al mare e presenta un territorio prevalentemente montuoso. Il territorio, articolato in valli ed alture, presenta un clima rigido d'inverno, con precipitazioni a carattere nevoso, e relativamente mite d'estate.
==== Cilento ====
Il [[Cilento]] è una subregione montuosa della Campania che si protende come una penisola tra i golfi di [[Salerno]] e di [[Golfo di Policastro|Policastro]], nella zona meridionale della regione, dichiarata dall'[[UNESCO]] Patrimonio dell'Umanità. Anticamente il [[Cilento]] era parte della [[Lucania]] (insieme con il [[Vallo di Diano]] e il golfo di Policastro). La subregione è un polmone verde e una miniera di ricchezza storica e paesaggistica per il territorio campano. Proprio nel [[Cilento]] infatti vi sono 11 tra le 12 bandiere blu che la regione detiene<ref>[http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=101384 Dodici bandiere blu sventolano in Campania Ecco la mappa delle spiagge pulite - Il Mattino<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, Importanti resti archeologici come i templi di [[Paestum]] ed importanti luoghi culturali ed artistici come la [[Certosa di San Lorenzo]]. Lungo la costa, oltre ad altri punti suggestivi, c'è la nota [[Baia degli Infreschi]]. Tra gli altri siti, vi si trovano anche gli scavi di Velia, l'antica [[Elea-Velia|Elea]]. Infine, quasi tutta l'area cilentana (180.000 ettari), nel [[1991]] è divenuta [[Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano|parco nazionale]]. Nel Vallo di Diano, che insieme agli Alburni ed al Cilento formano il parco nazionale, si trovano le [[grotte di Pertosa]] ovvero le grotte dell'Angelo di Pertosa-Auletta.
=== Pianure ===
[[File:Vallo Diano.JPG|thumb|[[Vallo di Diano]] ([[Cilento]])]]
Di tutta la regione, circa solo un quinto è formato dalle pianure. Le principali sono localizzate essenzialmente nel [[provincia di Caserta|casertano]] e lungo la [[costiera cilentana]].
Le pianure più importanti sono: a nord quella del fiume Garigliano e quella del fiume Volturno; quest'ultima confina a sud con il solco del fiume Sarno e costituisce la [[Pianura Campana]] propriamente detta, fertile ed intensamente popolata. Ricordiamo, inoltre, la pianura del fiume Sele a sud, formante la [[piana di Paestum]] e la [[pianura di Salerno]].
Ad est, nel [[Cilento]], sono diverse le colline ed i rilievi che caratterizzano quella fetta di regione. Tra le principali vi sono il [[Vallo di Diano]], che si distende tra i massicci dell'Alburno e del Cervati attraversato dal fiume Tanagro che in origine era un grande lago pleistocenico, ed il [[Vallo della Lucania]].
=== Rilievi e colline ===
[[File:MontiPicentini.JPG|thumb|Panorama dei [[Monti Picentini]] dal Monte Sassosano ([[Montella]])]]
Tra i rilievi si possono distinguere la dorsale appenninica centrale, decorrente da nord-ovest a sud-est e comprendente diversi massicci ([[Matese]], [[monti Trebulani]], [[Taburno]], [[Avella]], [[Terminio]], [[Cervialto]], [[Alburno]], [[Cervati]]), [[Tuoro]], seguita verso est da una zona di altopiani e conche ([[Benevento]], [[Apice (Italia)|Apice]], [[Montecalvo Irpino]], [[Ariano Irpino]] ecc.). Nella zona litorale troviamo massicci di origine vulcanica ([[Monte Somma|Somma]]-[[Vesuvio]], [[Campi Flegrei]], [[Roccamonfina (vulcano)|Roccamonfina]]) e di origine sedimentaria ([[Monti Lattari]] e [[Monte Massico]]).
Persino il capoluogo di regione, pur affacciandosi sul mare, si struttura su diverse colline. Le principali sono quella di [[Posillipo]], quella del [[Vomero]], quella dei [[collina dei Camaldoli|Camaldoli]] e quelli [[Colli Aminei|Aminei]].
=== Coste e isole ===
{{vedi anche|Arcipelago Campano}}
Le coste campane, incluse quelle delle isole del [[golfo di Napoli]], sono tutte bagnate dal [[mar Tirreno]]. Tra i tre capoluoghi di provincia che si affacciano sul mare, quella di [[Caserta]] è l'unico che lo fa interamente in pianura. La città di [[Napoli]] invece, di 225 km di costa solo il 31% è basso. Diverso il discorso per la [[provincia di Salerno]] che si divide a metà con il 47% delle coste basse.
Tra le coste più importanti e famose, per natura, bellezza e cultura, ci sono quelle della [[penisola sorrentina]] e la [[costiera cilentana|cilentana]]. La [[penisola sorrentina]], è un territorio attraversato all'interno dai [[monti Lattari]] e proteso verso il [[mar Tirreno]]. Amministrativamente è appartenente per metà alla [[città metropolitana di Napoli]] e per l'altra metà alla [[provincia di Salerno]]. Il versante che si affaccia sul [[golfo di Napoli]] costituisce la costiera sorrentina, quello che si affaccia sul [[golfo di Salerno]], invece, forma la [[costiera amalfitana]].
L'[[arcipelago Campano]] è composto da tre isole principali: [[Isola d'Ischia|Ischia]], [[Capri (Italia)|Capri]] e [[Procida]], famose in tutto il mondo per le loro bellezze naturali e da altre due isole minori, [[Vivara]] (collegata a Procida da un ponte) e [[Nisida]] (collegata al continente).
==== Coste ====
[[File:Amalfi Coast Italy 5.JPG|thumb|Scorcio da [[Amalfi]]]]
Le più importanti coste sono queste:
==== Costiera sorrentina ====
La [[costiera sorrentina]] è una costiera appartenente alla [[penisola sorrentina]] che si affaccia sul versante che dà al [[golfo di Napoli]]. Data la bellezza paesaggistica, storica, culturale della costa e data la sua rilevanza gastronomica, la stessa è intensamente sfruttata per fini turistici. I comuni che costituiscono la costa sono sette: (da sud verso nord) [[Massa Lubrense]], di cui fa parte [[Sant'Agata sui due golfi]] con il panoramico monastero del Deserto, [[Sorrento]], [[Sant'Agnello]], [[Piano di Sorrento]], [[Meta (Italia)|Meta]], [[Vico Equense]] e [[Castellammare di Stabia]].
[[File:CostieraSorrentina.jpg|thumb|Panorama da [[Massa Lubrense]]]]
[[File:I Faraglioni.JPG|left|thumb|I [[faraglioni di Capri]]]]
==== Costiera amalfitana ====
La [[costiera amalfitana]] è uno dei tratti di costa più famosi al mondo, simbolo dell'[[Italia]] all'estero ed uno dei punti d'eccellenza del turismo nazionale. Delimitato ad ovest da [[Positano]] e ad est da [[Vietri sul Mare]] e divenuta, nel [[1997]], [[patrimonio dell'umanità]] [[UNESCO]], la costa prende il nome dalla città che costituisce il cuore della stessa, non solo geograficamente ma anche storicamente: [[Amalfi]]. I comuni che fanno parte della costa sono quindici: [[Amalfi]], [[Atrani]], [[Cetara]], [[Conca dei Marini]], [[Corbara (Italia)|Corbara]], [[Furore (Italia)|Furore]], [[Maiori]], [[Minori (Italia)|Minori]], [[Positano]], [[Praiano]], [[Ravello]], [[Sant'Egidio del Monte Albino]], [[Scala (Italia)|Scala]], [[Tramonti]] e [[Vietri sul Mare]]. Poco dopo la [[Punta della Campanella]], nel Golfo di Salerno, tra le varie insenature, si trova la rinomata [[baia di Iéranto]], bene del [[Fondo per l'ambiente italiano|FAI]].
==== Costiera cilentana ====
[[File:Sapri (SA) Sea front.JPG|thumb|Vista su [[Sapri]]]]
La [[costiera cilentana]] comprende il tratto di costa che va dal [[golfo di Salerno]] a quello di [[golfo di Policastro|Policastro]] ed è un tratto di costa molto noto per la sua bellezza naturalistica. Delle dodici bandiere blu regionali, ben dieci appartengono a questa costa. I comuni (o frazioni) che ve ne fanno parte sono: [[Agropoli]], [[Ascea]] (con [[Elea-Velia|Velia]] e [[Marina di Ascea]]), [[Camerota]] (con [[Marina di Camerota]]), [[Capaccio-Paestum]] (con [[Paestum]], [[Laura (Campania)|Laura]], [[Licinella]] e [[Torre Kernot]]), [[Casal Velino]] (con Marina di Casalvelino), [[Castellabate]] (con [[Santa Maria di Castellabate|Santa Maria]], [[San Marco (Castellabate)|San Marco]], [[Licosa]] ed [[Ogliastro Marina]]), [[Centola]] (con [[Palinuro (Centola)|Palinuro]]), [[Ispani]] (con [[Capitello (Ispani)|Capitello]]), [[Montecorice]] (con [[Agnone Cilento]] e [[Case del Conte]]), [[Pisciotta]] (con [[Caprioli (Pisciotta)|Caprioli]] e Marina di Pisciotta), [[Pollica]] (con [[Acciaroli]] e [[Pioppi (Pollica)|Pioppi]]), [[San Giovanni a Piro]] (con [[Scario]]), [[San Mauro Cilento]] (con Mezzatorre), [[Santa Marina (Italia)|Santa Marina]] (con [[Policastro Bussentino]]), [[Sapri]] e [[Vibonati]] (con [[Villammare]]).
==== Isole ====
===== Capri =====
L'[[isola di Capri]] è un'isola nel [[golfo di Napoli]]. Situata di fronte alla [[costiera sorrentina]], è celebre per la sua bellezza sin dai tempi dell'[[antica Grecia]].
L'isola è, a differenza delle vicine Ischia e Procida, di origine carsica. Inizialmente era unita alla [[Penisola Sorrentina]], ma successivamente è stata sommersa in parte dal mare e separata quindi dalla terraferma, dove oggi si trova lo [[Bocca Piccola|stretto di Bocca Piccola]]. Capri presenta una struttura morfologica complessa, con cime di media altezza ([[Monte Solaro]] 589 m e Monte Tiberio 334 m) e vasti altopiani interni, tra cui il principale è quello detto "di [[Anacapri]]".
===== Ischia =====
[[File:Lungomare di Lacco Ameno.jpg|thumb|left|Porticciolo di [[Lacco Ameno]], comune dell'isola d'Ischia]]
L'[[isola d'Ischia]] con i suoi 46 [[km²]] di superficie e i circa 61 000 abitanti è la terza isola più popolosa d'[[Italia]]. Dal punto di vista amministrativo si divide in sei comuni: [[Barano d'Ischia]], [[Casamicciola Terme]], [[Forio]], [[Ischia (Italia)|Ischia]], [[Lacco Ameno]], [[Serrara Fontana]], anche se è stata presentata una proposta di legge regionale di iniziativa popolare per poter giungere ad un ''Comune Unico'' dell'Isola d'Ischia, da realizzarsi attraverso un [[referendum]] popolare. Attualmente si è in attesa della sua indizione da parte della Regione Campania, anche se non vi è alcun obbligo in merito. Dal punto di vista strettamente naturale l'isola presenta diverse peculiarità, dovute anche alla sua origine vulcanica, che tra l'altro ha reso possibile lo sviluppo di una fiorente attività economica, legata al [[turismo]] sia esso turismo termale, che turismo balneare. Il [[Monte Epomeo]], è la cima più alta dell'isola d'Ischia con i suoi 789 metri. Per raggiungerlo si può arrivare sino alla località detta Fontana e poi si deve proseguire a piedi sino alla vetta o, come usavano i contadini di un tempo, a dorso di un asino. In prossimità della vetta in tufo verde vi sono i resti di un eremo e la chiesetta dedicata a S. Nicola di Bari. Dalla cima si può ammirare uno scenario di incomparabile bellezza che va da Capri, a [[Ponza]], [[Gaeta]], Napoli, il Vesuvio, i [[Monti Lattari]] e la penisola Stucco
.
===== Li Galli =====
Il [[Li Galli]] è un arcipelago appartenente al comune di [[Positano]] ubicato pochi chilometri a sud della [[Penisola Sorrentina]] e costituito da tre isole tutte disabitate: [[Gallo Lungo]], [[La Rotonda (isola)|La Rotonda]] e [[Dei Briganti a nord della Rotonda]] (nota come Castelluccio o La Castelluccia).
===== Megaride =====
[[File:Napoli 2010 -Castel dell'Ovo- by-RaBoe.jpg|thumb|Isolotto di Megaride]]
L'[[isolotto di Megaride]] è una piccola isola di Napoli che fu di fatto il primo nucleo greco insediatosi in città. Lo sbarco avvenne intorno al [[IX secolo a.C.]] costituendo prima la città di Parthenope e solo dopo il [[V secolo a.C.]], spostatosi nella zona interna della città, si costituì la ''Nea Polis''. Domina sull'isolotto il [[Castel dell'Ovo]] (costruito in epoca romana come villa) e nell'area circostante ad esso sorge il [[borgo Marinari]], caratterizzato da casette e ristoranti. L'isolotto di Megaride, infine, secondo una leggenda greca, vedrebbe sepolta al suo interno il corpo della sirena [[Partenope (mitologia)|Parthenope]], lasciatasi morire subito dopo il rifiuto di [[Ulisse]].
===== Nisida =====
[[Nisida]] (dal greco ''Nisida'', piccola isola) è una piccola isola appartenente all'arcipelago delle [[isole Flegree]], posta a pochissima distanza dalle coste di Capo Posillipo, all'interno del territorio della città di Napoli. Il suo "status" di isola, anticamente pacifico, viene oggi contestato dai cittadini perché è collegata alla terraferma da un ponte di pietra, che a sua volta ha "preso con sé" un altro isolotto.
===== Procida =====
[[File:Case di Procida.jpg|thumb|La Corricella (Procida)]]
L'isola di [[Procida]] con i suoi 3,7 [[km²]] è la terza in termini di superficie dell'arcipelago campano. Il suo territorio rientra nel comune omonimo insieme alla piccola [[Vivara]].
Procida dista dalla costa solo 3,4 km ed è collegata con Vivara mediante un ponte.
La sua formazione è dovuta probabilmente all'eruzione di una moltitudine di vulcani appartenenti alla regione dei [[Campi Flegrei]] separati dalle sue coste dal canale di Procida, il suo rilievo principale è in realtà una modesta collina chiamata Terra Murata (91 m.s.m.).
La gran parte del suo litorale è compreso nell'[[area marina protetta Regno di Nettuno]].
===== Vivara =====
[[File:Vivara vista solchiaro.jpg|thumb|left|Vivara vista da Procida]]
L'isola di [[Vivara]] è una piccola isola del golfo di Napoli situata a poca distanza dalle isole di Procida e Ischia e appartenente al gruppo delle [[isole Flegree]].
L'isola misura circa 0.4 km² e ha un perimetro di circa 3 km con una forma a mezzaluna; il rilievo più elevato misura 110 metri sul livello del mare ed è situato nel centro dell'isola.
Vivara è sottoposta alla giurisdizione amministrativa del Comune di Procida, cui è collegata da un sottile ponte. È attualmente disabitata ed è una riserva naturale statale, parte del parco regionale dei Campi Flegrei. Tutto il suo litorale è inoltre compreso nell'area naturale marina protetta da Regno di Nettuno.
I punti estremi sono la punta di Mezzogiorno a Sud e la punta Capitello a Nord, rivolta verso l'isola di Procida. La punta d'Alaca, ad Ovest, definisce il punto più stretto del canale d'Ischia, mentre tutta la costa orientale, ripida e scoscesa, viene chiamata La Carcara.
=== Idrografia ===
[[File:Lago del matese in autunno.JPG|thumb|Lago del Matese]]
==== Laghi ====
I laghi della Campania sono diversi ma quasi tutti, ad eccezioni di qualcuno, di piccole dimensioni. I più importanti sono sicuramente il [[lago di Conza]] e il [[Lago Laceno]] per quanto riguarda l'area dell'[[Provincia di Avellino|avellinese]]; i laghi di [[Riserva naturale Lago Falciano|lago Falciano]] e [[Lago del Matese|Matese]] per quanto riguarda il [[Provincia di Caserta|casertano]]; il [[lago d'Averno]] (di origine vulcanica), il [[lago Lucrino]], il [[lago Fusaro]], il [[lago Miseno]] e il [[lago Patria]] nel [[città metropolitana di Napoli|napoletano]] e il [[lago di Telese]] nel [[Provincia di Benevento|beneventano]]; non sono presenti bacini lacustri signivicativi nel [[Provincia di Salerno|salernitano]].
==== Fiumi ====
[[File:Sele river.jpg|thumb|left|Il fiume Sele]]
La Campania è solcata da pochi corsi d'acqua, dei quali molti hanno un corso tortuoso, con ripide gole tra i vari massicci della regione. Il fiume [[Volturno]] è quello più importante e più lungo (circa 170 km) dell'[[Italia meridionale]]. Le sue acque sono impiegate per la pesca, l'irrigazione, la nautica sportiva e la produzione di energia idroelettrica. La principale località attraversata è la città di [[Capua]], anticamente attrezzata con un porto fluviale che la metteva in comunicazione con il [[Mar Tirreno]] e le altre città della costa.
Il secondo fiume della Campania e del [[Mezzogiorno (Italia)|mezzogiorno]] è il [[Sele]] (lungo 65 km). Esso taglia in lungo l'intera area del [[Provincia di Salerno|salernitano]]. I principali affluenti di questo corso d'acqua sono il [[Tanagro]] ed il [[Calore Lucano]]. Il primo è lungo circa 100 km mentre il secondo è lungo 70 km. Se si esclude l'[[Ofanto]], che termina nell'[[Mare Adriatico|Adriatico]], tutti gli altri principali corsi d'acqua della Campania sfociano nel [[Mar Tirreno|Tirreno]].
Altri fiumi minori della Campania sono il [[Sarno]], l'[[Alento (Campania)|Alento]], il [[Bussento]], il [[Mingardo]], il [[Picentino (fiume)|Picentino]], il [[Lambro (Campania)|Lambro]], il [[Tammaro (fiume)|Tammaro]], il [[Calore Irpino]], e il canale dei [[Regi Lagni]].
=== Aree naturali protette ===
{{vedi anche|Aree naturali protette della Campania}}
[[File:Cascata acquabianca.JPG|left|thumb|Cascata [[Acquabianca]], [[Parco regionale Monti Picentini]]]]
Le aree naturali protette della Campania occupano un territorio pari al 25% dell'intera superficie regionale e coprono per lo più il piano montano o collinare, salvo in rare eccezioni come nella valle del Sele e del Volturno<ref>http://www.iam.na.cnr.it/settimana/enenv/environment/biodiversity/bioitaly.htm</ref>
Di queste aree fanno parte due parchi nazionali: il [[Parco nazionale del Vesuvio]] ed il [[Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano]], quest'ultimo importante per la sua vastità (infatti è parco di tutta la regione) e per la presenza della celebre ''[[Primula palinuri]]''.
Altri importanti parchi sono: il [[parco regionale Monti Picentini]], il [[parco regionale del Partenio]], il [[parco regionale del Matese]], il [[parco regionale del Taburno - Camposauro]], il [[parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano]], il [[parco regionale dei Campi Flegrei]], il [[parco regionale dei Monti Lattari]].
Tra le riserve naturali si distinguono: la [[riserva naturale Cratere degli Astroni]], [[riserva naturale Castelvolturno]].
Le oasi principali sono invece: l'[[oasi naturale del Monte Polveracchio]], l'[[oasi naturale Bosco Camerine]], l'[[oasi naturale Valle della Caccia]].
Tra le aree marine protette abbiamo: l'[[area naturale marina protetta Punta Campanella]], il [[parco sommerso di Gaiola]], il [[parco sommerso di Baia]], tutte nella [[città metropolitana di Napoli]].
== Clima ==
[[File:Vesuvioatsunset.jpg|thumb|L'alba vista da Napoli]]
La Campania può essere suddivisa in due zone climatiche: la zona a clima mite, influenzata dalla presenza del mare, che comprende la costa del [[Provincia di Caserta|casertano]], il [[città metropolitana di Napoli|napoletano]] e la costa del [[Provincia di Salerno|salernitano]] (insieme naturalmente all'arcipelago) dove si possono sentire maggiormente i benefici del mare; e la zona a clima più rigido, che comprende le zone interne dove si nota l'aumento della presenza della montagna: infatti in inverno nelle zone montuose si registrano temperature rigide, ed anche nelle valli non mancano gelate e banchi di nebbia, talvolta accompagnate da nevicate che si fanno sempre più copiose man mano che ci si addentra nell'entroterra e si sale di altezza. In estate si possono raggiungere temperature alte e vi sono giornate di pieno [[Sole]], tuttavia le caratteristiche orografiche e l'influenza benefica del mare, rendono il caldo maggiormente sopportabile.
Dal punto di vista [[precipitazioni|precipitativo]], gran parte della regione risulta esposta ai venti umidi atlantici per la relativa vicinanza della dorsale appenninica alla fascia costiera. Ne conseguono valori piuttosto abbondanti anche lungo le coste (media attorno ai 1.000 mm annui, salvo alcuni valori leggermente inferiori lungo il litorale casertano), mentre i valori minimi di pioggia si registrano paradossalmente nel più lontano entroterra al di là dello spartiacque appenninico: quest'ultimo tende a far salire ad ovest fino a 2.000 mm i valori pluviometrici di alcune località dell'[[Irpinia]], mentre oltre lo spartiacque ad est (nelle zone confinanti con la Puglia) si scende bruscamente fino a 600–700 mm.
== Geologia ==
{{vedi anche|Vesuvio|Solfatara di Pozzuoli|Bradisismo flegreo}}
[[File:Lago d'Averno 3.jpg|thumb|[[Lago d'Averno]] (lago di origine vulcanica dei [[Campi Flegrei]])]]
La Campania è una regione molto variegata nella sua conformazione morfologica. Caratterizzata dalla catena montuosa degli [[Appennini]] e da distese collinari nel suo interno. Le zone pianeggianti sono distribuite principalmente nell'area del [[Provincia di Caserta|casertano]] e nella [[provincia di Salerno]].
In Campania sono presenti sei importanti centri vulcanici: il famosissimo [[Vesuvio]] con il [[Monte Somma]], il [[Roccamonfina (vulcano)|Roccamonfina]], al confine tra Lazio e Campania, i [[Campi Flegrei]], il complesso vulcanico dell'isola di [[Ischia (isola)|Ischia]] e [[Monte Epomeo]] con i vulcani di [[Procida]] e [[Vivara]] ed infine i vulcani marini situati sul fondale del [[golfo di Napoli]]. Nel corso della storia, le attività di questi vulcani hanno determinato l'attuale struttura morfologica della regione e dell'intero paese; in particolar modo c'è da sottolineare l'importanza che hanno avuto in tal senso le eruzioni dei [[Campi Flegrei]].
Secondo i dati offerti dalla [[Dipartimento della Protezione Civile|protezione civile italiana]], la Campania è una regione a medio-alto rischio sismico<ref>http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/Classificazione.jpg</ref>. Tra i più distruttivi e gravi eventi che si sono registrati, va ricordato su tutti il [[terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto dell'Irpinia]] del 23 novembre [[1980]], che con un [[magnitudo momento]] di circa 6,9<ref>[http://emidius.mi.ingv.it/DBMI04/query_eq/external_call.htm?eq_id=3132&eq_group= INGV - DBMI04<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti<ref>http://www.vigilfuoco.it/attivita/interventi/maggiori/pdf/irpinia.pdf</ref>.
La regione, in particolare l'area flegrea, infine è caratterizzata anche da diversi eventi di [[bradisismo]].
=== Vesuvio ===
[[File:Sommer, Giorgio (1834-1914) - n. 2501 - Napoli - Eruzione del Vesuvio 26 Aprile 1872.jpg|thumb|Eruzione del [[Vesuvio]] del 1872 (foto di [[Giorgio Sommer]])]]
Il [[Vesuvio]] è un vulcano esplosivo attivo (attualmente in stato di quiescenza) situato in Campania nel territorio dell'omonimo parco nazionale. È attualmente alto 1281 m.e sorge all'interno di una caldera di 4 km di diametro. La caldera rappresenta ciò che resta dell'ex edificio vulcanico ([[Monte Somma]]) dopo la grande eruzione del 79 d.C., eruzione che ha creato la caldera dove poi si è formato il Vesuvio. Si tratta di un vulcano particolarmente interessante per la sua storia e per la frequenza delle sue eruzioni. Fa parte del sistema montuoso Somma-Vesuviano. È situato leggermente all'interno della costa del [[golfo di Napoli]], ad una decina di chilometri ad est del centro di [[Napoli]]. Il Vesuvio costituisce un colpo d'occhio di inconsueta bellezza nel panorama del golfo, specialmente se visto dal mare con la città sullo sfondo. A ridosso del [[Vesuvio]] si sono via via nel tempo sempre più creati centri fittamente urbanizzati. Ciò ha creato un problema in caso di eruzione del vulcano. I suddetti comuni, ufficialmente esposti a maggior rischio da eruzione, costituiscono ''[[Zona rossa del Vesuvio|zona rossa]]'' e si estendono per circa 200 km².
Oltre al percorso che porta al cratere e ad altri percorsi del parco nazionale, c'è anche l'osservatorio vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico al mondo, fondato da Ferdinando II di Borbone, oggi museo e sede di uno degli osservatori campani.
[[File:Jet danhydride sulfureux 2.JPG|thumb|La solfatara di Pozzuoli ([[Campi Flegrei]])]]
=== Campi Flegrei ===
I [[Campi Flegrei]] sono una vasta area vulcanica situata a nord-ovest della città di [[Napoli]], includendo anche una parte di essa (Fuorigrotta, Soccavo, Posillipo, Pianura ed Agnano) ed includendo le isole di [[Ischia (isola)|Ischia]], [[Procida]] e [[Vivara]]. La parola "flegrei" deriva dal greco ''flègo'' che significa "brucio", "ardo". Da qui si capisce che l'area è caratterizzata dalla forte presenza di vulcani che ne determinano un'enorme rilevanza storica, paesaggistica e territoriale. Di particolare interesse è la [[solfatara di Pozzuoli]], cratere ancora attivo dove si manifestano potenti fumarole che erompono i loro vapori sulfurei ad oltre 160 °C. Da rilevare anche il [[Lago d'Averno]], anch'essa una caldera vulcanica considerata dagli antichi l'entrata all'oltretomba e le numerose sorgenti di acque termali che vi sgorgano. Famosissime le terme di Ischia, di [[Agnano]] e di [[Pozzuoli]].
== Suddivisione amministrativa ==
Dal 1º gennaio [[1948]], ex art. 131 della nostra vigente [[Costituzione]], la Campania è una [[Regioni d'Italia|regione]] ad autonomia ordinaria della [[Repubblica Italiana]], ma solo con la [[Legge 16 maggio 1970, n. 281|legge n. 281 del 1970]] furono attuate le sue funzioni.
Dal punto di vista amministrativo, la Campania è suddivisa in 4 province e una città metropolitana:
<div style="overflow:auto">
{|class="wikitable"
! Stemma
! Area
! Mappa
! Comuni
! Abitanti<br /><small>(31/8/2014)</small>
! Maschi
! Femmine
! Superficie<br /><small>(km²)</small>
! Densità<br /><small>(ab./km²)</small>
! % Popolazione<br />Regionale
! Sito Istituzionale
|-
|[[File:Città metropolitana di Napoli-Stemma.png|80px]]
|[[Città metropolitana di Napoli]]
|[[File:Napoli map.png|160px]]
|align="center"|92
| align="center" |3.128.701
| align="center" |1.514.785
| align="center" |1.613.916
|align="center"|1.171
|align="center"|2.671
|align="center"|54,846
|align="center"|[http://www.cittametropolitana.na.it/ Napoli]
|-
|align="left"|[[File:Provincia di Salerno-Stemma.png|90px]]
|align="left"|[[Provincia di Salerno]]
|align="left"|[[File:Salerno mappa.png|150px]]
|align="center"|158
| align="center" |1.105.192
|align="center"|538.801
|align="center"|566.391
|align="center"|4.918
|align="center"|225
|align="center"|18,950
|align="center"|[http://www.provincia.salerno.it/ Salerno]
|-
|align="left"|[[File:Provincia di Caserta-Stemma.png|90px]]
|align="left"|[[Provincia di Caserta]]
|align="left"|[[File:Caserta map.png|150px]]
|align="center"|104
|align="center"|923.931
| align="center" |450.710
| align="center" |473.221
|align="center"|2.639
|align="center"|348
|align="center"|16,585
|align="center"|[http://www.provincia.caserta.it/ Caserta]
|-
|align="left"|[[File:Provincia di Avellino-Stemma.png|90px]]
|align="left"|[[Provincia di Avellino]]
|align="left"|[[File:Avellino map.png|150px]]
| align="center" |119
|align="center"|428.587
|align="center"|209.285
|align="center"|219.302
|align="center"|2.792
|align="center"|152
|align="center"|6,080
|align="center"|[http://www.provincia.avellino.it/ Avellino]
|-
|align="left"|[[File:Provincia di Benevento-Stemma.png|90px]]
|align="left"|[[Provincia di Benevento]]
|align="left"|[[File:Benevento map.png|150px]]
|align="center"|78
|align="center"|282.700
|align="center"|137.487
|align="center"|145.213
|align="center"|2.071
|align="center"|135
|align="center"|4,533
|align="center"|[http://www.provincia.benevento.it/ Benevento]
|-
|align="left"|[[File:Flag of Campania.svg|90px]]
|align="left"|Campania
|align="left"|[[File:Map of region of Campania, Italy, with provinces-it.svg|150px]]
|align="center"|550
| align="center" |5.869.111
|align="center"|2.851.068
|align="center"|3.018.043
|align="center"|13670.95
|align="center"|706,2
|align="center"|100
|align="center"|[http://www.beta.regione.campania.it/it Campania]
|-
|}
</div>
Il terzo significato è quello utilizzato non per un guru di carne e ossa, ma il [[Guru Granth Sahib]], il Guru senza tempo lasciato da Guru Gobind Singh.
== Società ==
=== Demografia ===
{{vedi anche|Demografia della Campania}}
[[File:Area Napoli - Campania.jpg|thumb|left|Immagine satellitare di Napoli e della Campania]]
Con i suoi circa 6 milioni di abitanti, la Campania è la terza regione più abitata d'[[Italia]], ed è quella con la densità abitativa più alta (432 ab/km²). Dei 149 comuni italiani più abitati, 20 risultano essere campani. Nonostante ciò gli squilibri nella distribuzione degli abitanti sul territorio regionale sono altissimi: le province di [[Provincia di Avellino|Avellino]] e [[Provincia di Benevento|Benevento]] hanno approssimativamente 156 e 139 ab/km²; quella di [[Provincia di Salerno|Salerno]] 222 ab/km², mentre [[Provincia di Caserta|Caserta]] 333 ab/km². La più alta densità abitativa si registra però nella [[città metropolitana di Napoli]] con oltre tre milioni di abitanti è una delle più popolose d'Europa, la sua densità abitativa, pari a circa 2.671 ab/km², è la più elevata tra le [[città metropolitana|città metropolitane d'Italia]] e tra le prime del vecchio continente. L'intero territorio metropolitano, è chiamato dagli urbanisti ''Grande Napoli''. [[Salerno]] (133.000 abitanti) è il secondo comune della Campania per numero di abitanti seguito a brevissima distanza da [[Giugliano in Campania|Giugliano]] (122.000), quest'ultimo è il comune non capoluogo più popoloso d'Italia.
Un quarto significato è legato al termine Guru Panth vale a dire, la comunità sikh. Le sue decisioni, benché temporali, segnano i credenti nel tempo.
La Campania ha il più alto indice di natalità d'Italia e oggi vanta la più alta percentuale di giovani ponendo la regione al primo posto tra quelle più giovani d'[[Italia]]. Nel 2006 (fonte: annuario statistico italiano 2007) i nati sono stati 64.096 (11,1‰), i morti 46.482 (8,0‰) con un incremento naturale di 17.614 unità rispetto al 2005 (3,0%). Le famiglie contano in media 3,8 componenti.
La speranza di vita degli abitanti campani risulta essere poco sotto la media nazionale. Nonostante ciò, l'ascesa che si è avuta negli ultimi anni è andata di pari passo con quella delle altre regioni d'[[Italia]]. Dati ISTAT stimano che per gli uomini la speranza di vita è di 77.9 anni contro i 78.6 del resto del paese, mentre per le donne la speranza di vita è di 83.6 anni contro gli 84.1 anni della media nazionale.<ref>{{cita web|url=http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/decreto_rifiuti/report.pdf|titolo=Governo.it|accesso=5 giugno 2011}}</ref>
La Campania è la regione italiana con il più basso tasso di [[suicidio|suicidi]] (2,6 per 100.000 abitanti nel 2007 rispetto ad una media nazionale di 5,6)<ref name="CNEL">Fonte: [http://www.cnel.it CNEL], 2007.</ref>.
=== Comuni più popolosi ===
Di seguito vengono riportati i comuni con più di '''40 000 abitanti''' della regione.
<div style="font-size:100%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
{| class="wikitable" style="width:100%;"
|- bgcolor="#EFEFEF"
! Pos.
! Stemma
! Comune
! Provincia/città metropolitana
! Popolazione<br /><small>1/1/2013</small>
! Superficie<br />(km²)
! Densità<br />(ab/km²)
! Altitudine<br />(m [[s.l.m.]])
|-
| align=center|'''1º'''
| align=center|[[File:CoA Città di Napoli.svg|20px]]
| '''[[Napoli]]'''
| align=center|{{IT-NA}}
| align="center" |989.254
| align=center|117,27
| align=center|8.203,32
| align=center|17
|-
| align=center|'''2º'''
| align=center|[[File:Salerno-Stemma.png|20px]]
| '''[[Salerno]]'''
| align=center|{{IT-SA}}
| align=center|132.608
| align=center|58,96
| align=center|2.249,12
| align=center|4
|-
| align=center|'''3º'''
| align=center|[[File:Giugliano in Campania-Stemma.png|20px]]
| [[Giugliano in Campania]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|120.963
| align=center|94,19
| align=center|1.284,25
| align=center|97
|-
| align=center|'''4º'''
| align=center|[[File:Torre del Greco-Stemma.png|20px]]
| [[Torre del Greco]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|90.197
| align=center|30,66
| align=center|2.941,85
| align=center|43
|-
| align=center|'''5º'''
| align=center|[[File:Pozzuoli-Stemma.png|20px]]
| [[Pozzuoli]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|85.459
| align=center|43,21
| align=center|1.977,76
| align=center|28
|-
| align=center|'''6º'''
| align=center|[[File:Casoria-Stemma.png|20px]]
| [[Casoria]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|80.562
| align=center|12,03
| align=center|6.696,76
| align=center|60
|-
| align=center|'''7º'''
| align=center|[[File:Caserta-Stemma.png|20px]]
| '''[[Caserta]]'''
| align=center|{{IT-CE}}
| align=center|79.693
| align=center|53,07
| align=center|1.501,66
| align=center|68
|-
| align=center|'''8º'''
| align=center|[[File:Castellammare di Stabia-Stemma.png|20px]]
| [[Castellammare di Stabia]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|65.506
| align=center|17,71
| align=center|3.698,81
| align=center|6
|-
| align=center|'''9º'''
| align=center|[[File:Afragola-Stemma.png|20px]]
| [[Afragola]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|63.981
| align=center|17,99
| align=center|3.556,48
| align=center|43
|-
| align=center|'''10º'''
| align=center|[[File:Benevento-Stemma.png|20px]]
| '''[[Benevento]]'''
| align=center|{{IT-BN}}
| align=center|62.935
| align=center|129,96
| align=center|590,32
| align=center|135
|-
| align=center|'''11º'''
| align=center|[[File:Acerra-Stemma.png|20px]]
| [[Acerra]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|57.250
| align=center|54,08
| align=center|1.056,55
| align=center|26
|-
| align=center|'''12º'''
| align=center|[[File:Marano di Napoli-Stemma.png|20px]]
| [[Marano di Napoli]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|57.152
| align=center|15,45
| align=center|3.849,32
| align=center|151
|-
| align=center|'''13º'''
| align=center|[[File:Avellino-Stemma.png|20px]]
| '''[[Avellino]]'''
| align=center|{{IT-AV}}
| align=center|56.127
| align=center|30,41
| align=center|1.812,80
| align=center|348
|-
| align=center|'''14º'''
| align=center|[[File:Ercolano-Stemma.png|20px]]
| [[Ercolano]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|54.779
| align=center|19,64
| align=center|2.789,15
| align=center|44
|-
| align=center|'''15º'''
| align=center|[[File:Portici-Stemma.png|20px]]
| [[Portici]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|53.981
| align=center|4,52
| align=center|11.942,70
| align=center|29
|-
| align=center|'''16º'''
| align=center|[[File:Cava de' Tirreni-Stemma.png|20px]]
| [[Cava de' Tirreni]]
| align=center|{{IT-SA}}
| align=center|53.520
| align=center|36,46
| align=center|1.467,91
| align=center|180
|-
| align=center|'''17º'''
| align=center|[[File:Aversa-Stemma.png|20px]]
| [[Aversa]]
| align=center|{{IT-CE}}
| align=center|51.631
| align=center|8,73
| align=center|5.914,20
| align=center|39
|-
| align=center|'''18º'''
| align=center|[[File:Battipaglia-Stemma.png|20px]]
| [[Battipaglia]]
| align=center|{{IT-SA}}
| align=center|51.133
| align=center|56,46
| align=center|905,65
| align=center|72
|-
| align=center|'''19º'''
| align=center|[[File:Scafati-Stemma.png|20px]]
| [[Scafati]]
| align=center|{{IT-SA}}
| align=center|50.794
| align=center|19,69
| align=center|2.579,69
| align=center|12
|-
| align=center|'''20º'''
| align=center|[[File:Casalnuovo di Napoli-Stemma.png|20px]]
| [[Casalnuovo di Napoli]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|50.724
| align=center|7,75
| align=center|6.545,03
| align=center|26
|-
| align=center|'''21º'''
| align=center|[[File:San Giorgio a Cremano-Stemma.png|20px]]
| [[San Giorgio a Cremano]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|47.244
| align=center|4,11
| align=center|11.494,90
| align=center|56
|-
| align=center|'''22º'''
| align=center|[[File:Nocera Inferiore-Stemma.png|20px]]
| [[Nocera Inferiore]]
| align=center|{{IT-SA}}
| align=center|45.707
| align=center|20,78
| align=center|2.199,57
| align=center|43
|-
| align=center|'''23º'''
| align=center|[[File:Torre Annunziata-Stemma.png|20px]]
| [[Torre Annunziata]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|43.699
| align=center|7,33
| align=center|5.961,66
| align=center|9
|-
| align=center|'''24º'''
| align=center|[[File:Marcianise-Stemma.png|20px]]
| [[Marcianise]]
| align=center| {{IT-CE}}
| align=center|40.439
| align=center|30,78
| align=center|1.313,81
| align=center|33
|-
| align=center|'''25º'''
| align=center|[[File:Quarto (Italia)-Stemma.png|20px]]
| [[Quarto (Italia)|Quarto]]
| align=center|{{IT-NA}}
| align=center|40.154
| align=center|14,17
| align=center|2.833,73
| align=center|55
|}
</div>
=== Comuni meno popolosi ===
Di seguito vengono riportati i comuni con meno di 500 abitanti della regione.
<div style="font-size:100%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
{| class="wikitable" style="width:100%;"
! Pos.
! Stemma
! Comune
! Provincia
! Popolazione<br /><small>(1/1/2011)</small>
! Superficie<br /><small>(km²)</small>
! Densità<br /><small>(ab/km²)</small>
! Altitudine<br /><small>([[Livello del mare|m s.l.m.]])</small>
|-
|align="center"|'''550º'''
|align=center|[[File:Valle dell'Angelo-Stemma.png|25px]]
|align="center"|[[Valle dell'Angelo]]
|align="center"|{{IT-SA}}
|align="center"|374
|align="center"|36
|align="center"|8,49
|align="center"|620
|-
|align="center"|'''549º'''
|align=center|[[File:Serramezzana-Stemma.png|25px]]
|align="center"|[[Serramezzana]]
|align="center"|{{IT-SA}}
|align="center"|385
|align="center"|7
|align="center"|49
|align="center"|520
|-
|align="center"|'''548º'''
|align=center|[[File:Petruro Irpino-Stemma.png|25px]]
|align="center"|[[Petruro Irpino]]
|align="center"|{{IT-AV}}
|align="center"|399
|align="center"|3,11
|align="center"|115
|align="center"|500
|-
|align="center"|'''547º'''
|align=center|[[File:Cairano-Stemma.png|25px]]
|align="center"|[[Cairano]]
|align="center"|{{IT-AV}}
|align="center"|401
|align="center"|13,83
|align="center"|27
|align="center"|770
|-
|align="center"|'''546º'''
|align=center|[[File:Romagnano al Monte-Stemma.png|25px]]
|align="center"|[[Romagnano al Monte]]
|align="center"|{{IT-SA}}
|align="center"|429
|align="center"|9
|align="center"|41
|align="center"|650
|-
|align="center"|'''545º'''
|align=center|[[File:Ciorlano-Stemma.png|25px]]
|align="center"|[[Ciorlano]]
|align="center"|{{IT-CE}}
|align="center"|463
|align="center"|27,86
|align="center"|16
|align="center"|330
|-
|align="center"|'''544º'''
|align=center|[[File:Montaguto-Stemma.png|25px]]
|align="center"|[[Montaguto]]
|align="center"|{{IT-AV}}
|align="center"|478
|align="center"|18,21
|align="center"|26
|align="center"|730
|-
|align="center"|'''543º'''
|align=center|[[File:Campora-Stemma.png|25px]]
|align="center"|[[Campora]]
|align="center"|{{IT-SA}}
|align="center"|479
|align="center"|28,97
|align="center"|17
|align="center"|520
|-
|align="center"|'''542º'''
|align=center|[[File:Santomenna-Stemma.png|25px]]
|align="center"|[[Santomenna]]
|align="center"|{{IT-SA}}
|align="center"|488
|align="center"|8,80
|align="center"|55
|align="center"|540
|-
|align="center"|'''541º'''
|align=center|[[File:Rocchetta e Croce-Stemma.png|25px]]
|align="center"|[[Rocchetta e Croce]]
|align="center"|{{IT-CE}}
|align="center"|496
|align="center"|12,91
|align="center"|38
|align="center"|459
|}
</div>
=== Lingue e dialetti ===
[[File:Neapolitan language.jpg|220px|right]]
{{vedi anche|Lingua napoletana|Dialetti campani}}
In Campania esistono quattro idiomi principali:
* la [[lingua napoletana]], parlata in tutto il territorio napoletano, e nella maggior parte della Campania con qualche lieve variazione da comune a comune;
* il [[dialetto cilentano]], appartenente ai [[dialetti lucani]], viene parlato nel [[Cilento]];
* il [[dialetto beneventano]] parlato nel [[Sannio]];
* il [[dialetto irpino]] in [[Irpinia]].
=== Minoranze etno-linguistiche ===
{{vedi anche|Arbëreshë}}
In Campania è presente anche una comunità della numerosa minoranza [[etnia|etnica]] e [[isola linguistica|linguistica]] albanese d'Italia (detta [[Arbëreshë]]). La comunità è in [[provincia di Avellino]], ed è il comune di [[Greci (Italia)|Greci]] (''Katundi''). Il paese albanese ha nei secoli preservato i connotati etnici, linguistici, religiosi e culturali specifici degli arbëreshë, e ancora oggi mantiene le proprie tipicità etniche che la diversificano dalla cultura circostante. Un tratto molto importante, il principale, è la lingua albanese ([[lingua arbëreshë|arbërisht]]) parlata dall'intera comunità.
=== Cittadini stranieri ===
Al 31 dicembre [[2014]] risultano residenti in Campania 217.503 cittadini stranieri. Le comunità di cittadini stranieri formate da almeno 5.000 membri sono:
{{div col|2}}
* {{UKR}} - 42.474
* {{ROU}} - 37.905
* {{MAR}} - 18.987
* {{LKA}} - 14.219
* {{CHN}} - 12.843
* {{POL}} - 9.739
* {{ALB}} - 6.843
* {{BGR}} - 6.669
* {{IND}} - 6.115
* {{BGD}} - 5.427
{{div col end}}
=== Qualità della vita ===
{{vedi anche|Camorra|Emergenza rifiuti in Campania}}
[[File:Raffaele Cutolo.jpg|upright=0.5|thumb|[[Raffaele Cutolo]], uno dei più influenti boss nella storia della [[Camorra]]]]
La qualità della vita in Campania, secondo studi fatti da ''[[Il Sole 24 ore]]'' nel [[2013]] che hanno tenuto conto dei seguenti indicatori: 1) Tenore di vita, 2) Servizi ambiente salute, 3) Affari e lavoro, 4) Ordine pubblico, 5) Popolazione (numero di abitanti per chilometro quadrato), 6) Tempo libero, pongono le province campane tutte tra gli ultimi posti della classifica, con Benevento all'81º, [[Salerno]] al 93º, Avellino al 94º, [[Caserta]] al 103º e [[Napoli]] ultima al 107º.<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/speciali/qvita_2011/home.shtml|titolo=Qualità della vita 2011|editore=IlSole24ore.com|accesso=23 ottobre 2012}}</ref>
Nella classifica del benessere, sempre de ''[[Il Sole 24 ore]]'', che tiene conto del [[Benessere interno lordo|Bil]], le cinque province campane risultano tutte al di sotto della media italiana (che si assesta ad un valore pari a 100), con [[Benevento]] che è la più alta in classifica nella regione, al 66º posto (punteggio 94,5), seguita da [[Avellino]] al 69º (punteggio 92,9), [[Salerno]] al 74º (punteggio 88,6) e, molto distaccate, [[Caserta]] al 99º posto (punteggio 51,9) e [[Napoli]] al 101º (punteggio 46,9).<ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Economia%20e%20Lavoro/2009/09/pil-benessere-province-tabella.shtml?uuid=d66c9e98-a681-11de-a945-34c340dbd2f3&DocRulesView=Libero&fromSearch|titolo=Tabella Bil da "Il Sole 24 Ore"|accesso=25 ottobre 2012}}</ref>
Un problema gravissimo che ha interessato l'area napoletana e alcune zone del casertano è stata l'emergenza rifiuti. Nata nel [[1994]], cessata nel [[2009]] con decreto legge, gli effetti negativi della stessa che ha provocato sull'ambiente e sull'economia si sono ripercossi anche negli anni successivi.
La [[raccolta differenziata]] dei rifiuti ha raggiunto nel [[2010]] almeno il 50% per 160 comuni campani. I comuni più virtuosi in questo senso sono quello di [[Roccagloriosa]] ([[Provincia di Salerno|SA]]) con il 93,6%, [[Atena Lucana]] (SA) con il 93,20% e [[Chiusano di San Domenico]] ([[Provincia di Avellino|AV]]) con l'85,11%. Tra i capoluoghi di provincia, invece, la raccolta differenziata raggiunge il 69,7% a Salerno, il 65% a Benevento, il 57,6% ad Avellino, il 43,7% a Caserta e il 21,8% a Napoli.
Il professor [[Paul Connett]], ideatore della strategia [[Rifiuti Zero]], in visita a Salerno ed ai suoi impianti nel dicembre [[2011]], ha riconosciuto la città di [[Salerno]] come un modello nella gestione dei rifiuti.<ref>[http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/salerno/notizie/cronaca/2011/8-dicembre-2011/connett-rifiuti-salerno-modello-giusto-1902468074276.shtml Paul Connett a Salerno]</ref>
La Campania è la regione italiana con il più basso tasso di [[Suicidio|suicidi]], con 2,6 suicidi per 100.000 abitanti rispetto ad una media nazionale di 5,6<ref name="CNEL"/>.
== Arte ==
=== Archeologia ===
[[File:Piscina Mirabilis 2010-by-RaBoe-17.jpg|thumb|[[Piscina Mirabilis]] ([[Bacoli]])]]
Data la sua storia trimillenaria, la Campania è una regione ricchissima di siti e risorse archeologiche che vanno dall'età preistorica fino a quella romana. Gli stessi siti sono distribuiti pressoché equamente in tutta la regione, trovando punti di maggior concentrazione nell'area flegrea, vesuviana e cilentana. Tuttavia, nel casertano sono conservati importanti resti archeologici come l'[[anfiteatro campano]] a [[Santa Maria Capua Vetere]], l'antica [[Capua]], che fu il primo anfiteatro romano e secondo per dimensioni dopo il Colosseo di Roma. A Santa Maria si trova anche il Mitreo, esempio ben conservato di edificio di culto del [[Mitraismo]]. Per quanto concerne l'arte paleocristiana, questa sarà molto radicata nel territorio ed oggi è soprattutto visibile nelle [[Catacombe di Napoli|Catacombe]] (Napoli, [[Prata di Principato Ultra]], Teano, Capua, Calvi) e [[chiese di Napoli|basiliche di Napoli]].
Nell'area flegrea si registrano importanti resti come l'[[acquedotto romano del Serino]], l'anfiteatro Flavio di [[Pozzuoli]], gli scavi archeologici di [[Cuma]] e l'importantissima [[Piscina Mirabilis]] di [[Bacoli]]. Quest'ultima era originariamente una cisterna di acqua potabile romana costruita in età augustea. Si tratta della più grande cisterna nota mai costruita dagli antichi romani, ed aveva la funzione di approvvigionare di acqua le numerose navi che trovavano ormeggio e ricovero nel porto di [[Miseno (Bacoli)|Miseno]]. Ci sono poi il [[parco archeologico di Baia]], [[il parco sommerso di Baia]] ed il [[museo dei Campi Flegrei]], all'interno del [[castello Aragonese (Baia)|castello Aragonese]]. Diversi siti ospitano infatti vari musei archeologici.
Oltre ai suddetti beni, che per quanto siano spesso solo parzialmente aperti sono comunque abbastanza accessibili, ce ne sono altri, più piccoli, in area flegrea, spesso chiusi o aperti su prenotazione o in determinate occasioni o parzialmente. Per esempio, a Bacoli, vi sono anche [[Cento camerelle]], complesso di cisterne, la [[Grotta della Dragonara]], cisterna dell'acqua poi probabilmente utilizzata come luogo di sepoltura, il [[Sacello degli Augustali]], adibito ai riti di culto degli imperatori, poi i resti del teatro romano, [[la tomba di Agrippina]] (in realtà odeion, teatro poi trasformato in ninfeo esedra di una villa).
Anche a Pozzuoli vi sono altri beni archeologici tra cui il [[Rione Terra]].
[[File:Napoli sotterranea (proscenio).jpg|thumb|left|Resti del [[Teatro romano di Neapolis|teatro greco-romano]] ([[Napoli]])]]
[[File:ADIPompeii-27527-4.jpg|thumb|left|Resti di alcune vittime dell'[[eruzione del Vesuvio del 79]] ([[Scavi archeologici di Pompei]])]]
A Napoli sono presenti un numero elevatissimo di siti archeologici, per lo più risalenti all'[[epoca greca]]. Si ricordano i principali: il [[sottosuolo di Napoli]], complesso di cunicoli e cavità di origine greca scavate nel tufo e poste nel sottosuolo della città, riutilizzati poi dai romani come acquedotto e durante la [[seconda guerra mondiale]] come rifugio; gli [[Basilica di San Lorenzo Maggiore#Gli scavi archeologici|scavi di San Lorenzo]]; il [[Cimitero delle Fontanelle]]; le [[catacombe di San Gaudioso]]; le [[Catacombe di San Gennaro]]; i [[decumani di Napoli]], impianto stradale greco costituente ''plateiai'' e ''stenopoi'', ribattezzato poi dai romani come ''decumani'' ([[decumano superiore|superiore]], [[decumano maggiore|maggiore]] e [[Spaccanapoli|inferiore]]) e tanti altri siti ancora.
[[File:Benevento-Arch of Trajan from South.jpg|thumb|[[Arco di Traiano (Benevento)|Arco di Traiano]] ([[Benevento]])]]
[[File:Abellinum.jpg|thumb|I resti dell'antica [[Abellinum]] ritrovati presso [[Atripalda]]]]
Nell'area vesuviana, grazie alle storiche eruzioni del [[Vesuvio|vulcano]] che caratterizza quella zona e grazie ai lavori di recupero dei siti avviati durante il periodo [[Borbone di Napoli|borbonico]] sotto il dominio di [[Carlo III di Spagna|Carlo III]], sono presenti siti di inestimabile valore ed importanza, che costituiscono oggi il traino di tutta l'attività turistica regionale e nazionale. Pompei, su tutti, presenta scavi archeologici che ricoprono un'area di circa 60 ettari e costituisce il sito più visitato in Italia dopo i musei vaticani. Il valore del sito è stato stimato intorno ai 40 miliardi di euro<ref name="pom">{{cita web|url=http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=dati%20visitatori%202010&idSezione=2218|titolo=Dati Visitatori 2010}}</ref> ed è il sito archeologico più visitato in [[Italia]] e tra i più nel mondo (nel [[2010]] è stato visitato da 2.319.668 persone<ref name="pom"/>). Sempre nell'area [[Vesuvio|vesuviana]], altri siti di primaria importanza sono gli scavi di [[Ercolano]], [[Oplonti]], dove si trova una villa romana relativamente intatta, [[Boscoreale]], con villa ed antiquarium, e [[Castellammare di Stabia]], ville romane abbastanza intatte, tra il [[Monte Faito]] ed il mare. Questi numerosi ritrovamenti archeologici (soprattutto quelli di [[Pompei]] ed [[Ercolano]]) hanno fornito importanti informazioni sull'uso antico della pittura, caso emblematico è il [[rosso pompeiano]], ed hanno determinato inoltre spunti per correnti architettoniche future, questo è il caso del [[neoclassicismo]].
Sempre risalente al [[epoca romana|periodo romano]], databile tra il [[114]] e il [[117|117 d.C.]], risulta essere l'[[Arco di Traiano (Benevento)|arco di Traiano]]. L'opera scultorea fu dedicata all'imperatore [[Traiano]] in occasione dell'apertura della [[via Traiana]] e, giuntoci integro, compresi i numerosi rilievi scultorei che ne decorano le superfici, risulta essere l'arco trionfale romano meglio conservato.<ref name=inCampania>{{cita web|url=http://www.incampania.com/beniculturali.cfm?Menu_ID=200&Sub_ID=204&Info_ID=4350|titolo=inCampania.com|accesso=20 luglio 2011}}</ref> L'arco, alto 15,45 m ed a un fornice di 8,60 m, presenta dei rilievi scultorei rappresentanti le gesta di [[Traiano]] nelle province conquistate, scene di pace dell'imperatore in Italia e delle benemerenze dell'imperatore nei confronti di [[Benevento]].<ref name=inCampania />
Nell'area cilentana, infine, sono presenti i resti greci di [[Paestum]], antica città della [[Magna Grecia]] sacra a [[Poseidone]]. Il sito risulta essere il più importante d'[[Italia]], assieme a quelli ospitati nella [[Valle dei Templi]] di [[Agrigento]].
Nel Cilento sono presenti anche gli scavi di Velia, l'antica Elea, patria della [[scuola eleatica]], nel comune di Ascea.
Altri resti di epoca romana sono presenti nella [[provincia di Benevento]] e di [[provincia di Avellino|Avellino]](Atripalda, Avella, Carife, Mirabella Eclano), mentre a [[Nola]], è conservato uno dei siti archeologici risalenti all'età del bronzo più importanti d'Italia.
Ad [[Eboli]], in provincia di Salerno, invece, sono presenti tre fornaci di epoca romana (III-IV secolo a.C.) e sono tra le meglio conservate d'[[Europa]], se non del mondo.
In diverse località sono presenti anche musei archeologici legati ai suddetti siti.
=== Architettura ===
{{vedi anche|Rinascimento napoletano|Barocco napoletano|Neoclassicismo}}
[[File:Salerno 2013-05-17 09-37-10.jpg|thumb|[[Duomo di Salerno]]]]
[[File:Amalfi Piazza del Duomo Italy 2.JPG|thumb|left|[[Duomo di Amalfi]]]]
[[File:Rocca dei Rettori, a castle in Benevento, southern Italy.jpg|thumb|La [[Rocca dei Rettori]] di ([[Benevento]])]]
Avendo la regione subito influssi longobardi, cassinesi, bizantini, islamici e romanici, il patrimonio architettonico della stessa offre un'elevata varietà di stili, che vanno dal [[architettura romanica|romanico]] al [[gotico italiano|gotico]], dal [[Rinascimento napoletano]] al [[barocco napoletano]] fino al [[neoclassicismo]]. Nonostante il fatto che, per diversi motivi storici, il fulcro principale risulti essere il [[Napoli|capoluogo]] di regione, comunque non mancano altre opere presenti di rilievo su tutto il territorio che rappresentano una delle eccellenze dello stile e dell'arte in [[Italia]]. Si ricorda per esempio il [[Duomo di Casertavecchia]], il [[Duomo di Amalfi]], il [[Duomo di Benevento]] e [[Cattedrale di Salerno|quello di Salerno]], importanti esempi di [[architettura romanica]]<ref>Palmerino Savoia, ''L'episcopato a Benevento di papa Orsini'', Collana di studi storici, tip. La nuovissima, [[Acerra]], [[1973]], p. 140.</ref>, la [[Cattedrale di Avellino]], nonché due pregevoli testimonianze dell'[[architettura longobarda]] in regione, entrambi a Benevento: la [[Rocca dei Rettori]] ed il [[Complesso monumentale di Santa Sofia]], [[patrimonio dell'umanità]] UNESCO.<ref>{{cita web|url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Benevento-chiesa-di-Santa-Sofia-patrimonio-Unesco-Italia-al-top-per-numero-siti_312175926015.html|titolo=Benevento, "chiesa di Santa Sofia" patrimonio Unesco|accesso=19 luglio 2011}}</ref>
Tra gli architetti più importanti campani, si annoverano su tutti [[Luigi Vanvitelli]], [[Gian Lorenzo Bernini]] (quest'ultimo però mai direttamente operante in Campania in quanto, per motivi accidentali, ha dovuto sempre rifiutare le commissioni offertegli), [[Francesco Solimena]] e [[Domenico Antonio Vaccaro]].
[[File:Monastero di SantaChiaraNaples2.jpg|thumb|left|[[Basilica di Santa Chiara (Napoli)|Basilica di Santa Chiara]] ([[Napoli]])]]
[[File:Benevento-Facciata Duomo 2.jpg|thumb|left|[[Duomo di Benevento]]]]
L'architettura gotica, vede l'avvento in Campania grazie a l'imperatore [[Federico II di Svevia]] e nei secoli successivi alle dinastie [[Angioini|Angioina]] e [[Corona d'Aragona|Aragonese]] del [[Regno di Napoli]]. Tra le opere di questo periodo si ricordano ancora la [[Chiesa di San Pietro a Majella]], la [[Basilica di San Lorenzo Maggiore]], la [[Chiesa di Sant'Eligio Maggiore]], la [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|Chiesa di San Domenico Maggiore]], la [[chiesa di S. Giovanni a Carbonara]].
[[File:Napoli Castello Nuovo.jpg|thumb|[[Castel Nuovo]] di Napoli]]
Nel periodo rinascimentale, trova essenzialmente maggior spicco l'arco trionfale del [[Maschio Angioino]], con il quale [[Napoli]] dona il proprio contributo artistico a tutto il [[Rinascimento]] italiano. Esso fu eseguito da diversi autori, dalle cui collaborazioni nacquero una sintesi di influssi e modi. I principali furono [[Francesco Laurana]], [[Domenico Gagini]], [[Guillem Sagrera]], e poi altri autori di scuola [[Donatello|donatelliana]]. L'arco rappresenta la conquista del regno da parte del re Alfonso e del successo della dinastia. Altre opere rinascimentali, e più precisamente riconducibili al Rinascimento toscano e veneziano sono il chiostro della [[Certosa di San Martino]], il già citato esterno della [[Chiesa del Gesù Nuovo]], la [[Chiesa dei Girolamini]], la [[chiesa di S. Anna dei Lombardi]], la [[Basilica della Santissima Annunziata Maggiore]], con annessa la celebre [[ruota degli esposti]].
[[File:Napoli - Alla scoperta di Via Posillipo.jpg|left|thumb|[[Palazzo Donn'Anna]] ([[Napoli]])]]
Dal [[XVI secolo]] si diffuse in quel il [[barocco napoletano]], corrente che si discostava leggermente da quella classica romana. A Napoli, le opere di quest'ultimo periodo rappresentano la stragrande maggioranza. Tra queste, la [[basilica di S. Paolo Maggiore]], la [[chiesa del Gesù]], [[la Cappella del Monte di Pietà]].
[[File:Certosa di Padula - la facciata sulla corte esterna (XVI secolo - 1723).jpg|thumb|[[Certosa di San Lorenzo (Padula)|Facciata della Certosa di Padula]]]]
[[File:Chiesa dei Girolamini (Naples).jpg|left|thumb|[[Chiesa dei Girolamini]] ([[Napoli]])]]
Nel resto della regione, assume un importante ruolo la [[Certosa di San Lorenzo (Padula)|Certosa di Padula]], che con una superficie di 50.500 m² sulla quale sono edificate oltre 320 stanze e con il più grande chiostro del mondo (circa 12.000 m²), contornato da 84 colonne è stato inserito tra i patrimoni dell'umanità [[UNESCO]]. A [[Napoli]], invece, la figura di maggior rilievo l'assunse [[Cosimo Fanzago]] che lavorò nella [[Certosa di San Martino]] (definita opere barocca per eccellenza), innalzò la chiesa di [[Santa Maria Egiziaca]] a [[Pizzofalcone]], il [[Palazzo Donn'Anna]] e la [[Guglia di San Gennaro]], quest'ultima definita gioiello del barocco napoletano. Altri autori cardine nel proseguimento di questa corrente furono [[Ferdinando Sanfelice]] e [[Domenico Antonio Vaccaro]]. Il primo ha tra le principali opere il [[palazzo dello Spagnolo]], il secondo il [[palazzo dell'Immacolatella]] ed il [[Basilica di Santa Chiara (Napoli)|chiostro maiolicato di Santa Chiara]]. Proprio riguardo al [[palazzo dello Spagnolo]], si deve ricordare che nel barocco napoletano assumevano fondamentale importanza le scale dei palazzi, le quali si innestavano nei cortili divenendo lo scenografico punto di fuga della visuale d'insieme del palazzo.
Anche sotto [[Carlo III di Spagna]], sovrano attento all'arte, la Campania vede il suo fulcro artistico principalmente nel suo capoluogo. Importante fu anche l'affermazione di eccellenti scultori che hanno lasciato direttamente o indirettamente il segno nella città, diventando punto di riferimento anche per quelli che sarebbero stati gli anni a venire. A partire dal [[XVIII secolo]], tra le ultime correnti artistiche ed architettoniche presenti in regione, si diffuse il [[neoclassicismo]], divisibile in due distinte categorie: la prima, legata ancora al tardo barocco, è caratterizzata da interni voluminosi e policromi, mentre la seconda è costituita da una maggiore severità degli spazi, preludendo al neoclassico puro. [[Vanvitelli]] su tutti pone le basi per la nascita del [[neoclassicismo|movimento]], le cui radici sono posate a [[Napoli]].
[[File:NapoliSanFrancescoDaPaolaFacciata.jpg|thumb|[[Basilica reale pontificia di San Francesco di Paola (Napoli)|Basilica di San Francesco di Paola]] ([[Napoli]])]]
[[File:Convento di San Francesco a Folloni, portale (Montella).JPG|thumb|upright|Il portale di accesso al [[Convento di San Francesco a Folloni]] a [[Montella]], [[monumento nazionale]]]]
La città diventa così all'avanguardia per quanto riguarda lo sviluppo della corrente che a sua volta si basa sulla ripresa del gusto antico. Grande influenza nello stile neoclassico ebbero gli scavi di [[Pompei]] che, avviati alla metà del Settecento da [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]], ispirarono lo stile di [[Luigi Vanvitelli]], primo vero autore neoclassico. Tra le opere neoclassiche più importanti in Campania si ricordano la [[Basilica reale pontificia di San Francesco di Paola (Napoli)|Basilica di San Francesco di Paola]] (definita l'opera neoclassica meglio eseguita), alcuni ambienti della [[Reggia di Caserta]] (proprio del Vanvitelli), la facciata del [[Teatro San Carlo]], la [[Villa Floridiana]] di Napoli e la [[casina Vanvitelliana]] di Bacoli. Del secondo settecento è il conosciuto Real sito di [[San Leucio (Caserta)|San Leucio]], setificio di origine borbonica, con appartamenti reali, il belvedere e le vicine case per gli operai. Risale inoltre al 1700 la ristrutturazione della farmacia degli Incurabili.
Di stile rococò e neoclassico, furono eseguite le ville dell'area vesuviana che costituiscono il [[Miglio d'oro]], definite d'oro proprio per la ricchezza storica e paesaggistica delle stesse. Delle oltre centoventi ville, oggi molte sono in rovina. Alcune strutture, parzialmente rimaste, sono la [[villa Campolieto]], la [[villa Ruggiero]] e la [[villa Favorita (Ercolano)|villa Favorita]], dal bel parco con veduta, ad [[Ercolano]], la [[villa Bruno]] e la [[villa Vannucchi]] a [[S.Giorgio a Cremano]] e [[la villa delle Ginestre]] a [[Torre del Greco]], la quale è stata una delle residenze di Leopardi.
Gli architetti che lavorarono al progetto di [[Carlo III di Spagna|Carlo di Borbone]], furono: [[Luigi Vanvitelli]], [[Ferdinando Fuga]], [[Ferdinando Sanfelice]], [[Domenico Antonio Vaccaro]], [[Mario Gioffredo]]. Un altro architetto che ha arricchito il patrimonio partenopeo e campano in generale è [[Domenico Fontana]], il quale eresse numerosi edifici imponenti come il [[Palazzo Reale di Napoli]] o il [[Real Albergo dei Poveri]].
Tra le opere di architettura contemporanea si possono annoverare il [[centro direzionale di Napoli]], realizzato su progetto dell'architetto giapponese [[Kenzo Tange]], il centro commerciale "[[Vulcano Buono]]" di [[Nola]], opera di [[Renzo Piano]], la [[Cittadella Giudiziaria]] di Salerno di [[David Chipperfield]], la [[Stazione marittima di Salerno|stazione marittima]] della stessa città disegnata da [[Zaha Hadid]] e l'[[Ravello|Auditorium di Ravello]], tra le ultime opere realizzate da [[Oscar Niemeyer]].
=== Pittura ===
{{vedi anche|Pittura napoletana}}
[[File:Caravaggio - Sette opere di Misericordia.jpg|upright=0.8|thumb|''[[Sette opere di Misericordia]]'' ([[Caravaggio]])]]
Per quanto riguarda la pittura [[Napoli]] giocò un ruolo importante potendo contare sulla scia artistica che il [[Caravaggio]] lasciò in città. Dopo il passaggio del [[Caravaggio|Merisi]], in città nacquero, nel corso del [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]] importanti autori campani che costituirono il filone del [[caravaggismo]]. Si ricorda su tutti [[Carlo Sellitto]], che fu il primo caravaggista napoletano. La prematura scomparsa di [[Carlo Sellitto|Sellitto]], ricercato dai membri dell'aristocrazia partenopea in quanto definito il miglior ritrattista della città, non fermò lo sviluppo della corrente. In seguito, ci furono infatti: [[Battistello Caracciolo]], l'autore che più fu influenzato dal [[Caravaggio|Merisi]], [[Jusepe de Ribera]], pittore spagnolo ma operante soprattutto a [[Napoli]], e [[Massimo Stanzione]].
In parallelo, altri importantissimi artisti del barocco che si formarono in città furono [[Bernardo Cavallino]], [[Micco Spadaro]] e [[Salvator Rosa]].
[[File:Luca Giordano Protector saints of Naples.jpg|thumb|left|upright=0.8|''[[Santi patroni di Napoli adorano il crocifisso]]'' ([[Luca Giordano]])]]
A cavallo tra il [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]], vi furono poi altri due importantissimi pittori in Campania, uno nativo ed un altro "importato". Il primo fu [[Luca Giordano]], uno dei più prolifici pittori che ci siano mai esistiti avendo all'attivo circa 3000 dipinti effettuati, e l'altro fu [[Mattia Preti]], importantissimo artista che eseguì numerosi dipinti per le più importanti chiese della città. [[Luca Giordano]] superò definitivamente la tradizione del barocco seicentesco inaugurando l'arte del secolo successivo con i suoi vivaci colori, assimilati osservando la pittura veneta e grazie allo studio di autori del cinquecento ([[Raffaello]] e [[Michelangelo]]). Le opere del [[Luca Giordano|Giordano]] sono diffuse in tutto il mondo, dal [[Louvre]] di [[Parigi]], al [[Museo del Prado]] di [[Madrid]], fino alla [[Galleria degli Uffizi]] di [[Firenze]]. Proprio a [[Firenze]], l'autore eseguì una delle sue opere più rilevanti: esse sono il ciclo di affreschi nel [[Palazzo Medici Riccardi]].
All'inizio del [[XVIII secolo|settecento]], è l'opera di [[Francesco Solimena]] ad avere maggior risonanza, anche in ambito europeo. I suoi lavori furono eseguiti nelle più importanti chiese del capoluogo campano e soprattutto nella [[Reggia di Caserta]]. Continuatore del [[Francesco Solimena|Solimena]], fu poi il suo allievo [[Francesco De Mura]], del quale si ricordano soprattutto le donazioni postume fatte al [[Pio Monte della Misericordia]], istituto che custodisce alcuni dei dipinti napoletani più importanti del [[XVII secolo|XVI]] e [[XVII secolo]].
[[File:Giacinto Gigante - Marina di Posillipo.jpg|thumb|Marina di Posillipo ([[Giacinto Gigante]])]]
[[File:Domenico Morelli - Le tentazioni di Sant'Antonio.jpg|thumb|Le tentazioni di sant'Antonio ([[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]])]]
Il [[XIX secolo]] fu un periodo d'avanguardia per la pittura napoletana, abbandonando ogni residuo tardo-barocco o caravveggesco e inserendosi in un più vasto movimento artistico, paesaggistico e romantico, che assume connotati propri con la [[Scuola di Posillipo]] (1820-1850). Seguaci di tale corrente furono un tardo [[Salvator Rosa]] e [[Micco Spadaro]]. Il movimento riprende gli splendidi paesaggi napoletani del golfo, del Vesuvio, di Pompei ed è sostenuto anche da altri esponenti stranieri della scuola che si ritrovano a [[Napoli]] in occasioni di viaggi e durante il percorso del gran tour. Uno di questi fu [[Anton Sminck van Pitloo]], che dopo un soggiorno a Parigi, giunge a Napoli per dipingere in splendidi olii ricchi di luce ed effetti cromatici i paesaggi più classici della città partenopea. Altro esponente, simile nel soggetto ma diverso nella tecnica, fu il napoletano [[Giacinto Gigante]], che in tarda età abbraccerà anch'egli la [[scuola di Posillipo]]. I suoi quadri, con un taglio quasi fotografico, riprendono principalmente suggestivi paesaggi come quelli di [[Amalfi]], [[Capri (Italia)|Capri]], [[Caserta]], il [[Vesuvio]].
Successivamente alla [[scuola di Posillipo]], nella seconda metà del [[XIX secolo]], si annovera tra i più importanti pittori nazionali e regionali, [[Domenico Morelli (pittore)|Domenico Morelli]], la cui arte fonde verismo a tardo-romanticismo. L'autore operò essenzialmente nell'[[Accademia di belle arti di Napoli|accademia delle Belle Arti di Napoli]], nella quale fu prima studente, poi insegnante, poi direttore e poi presidente.
Alla fine del [[XX secolo]], infine, si annoverano tra i principali pittori quelli del movimento ''[[Transavanguardia|transavanguardista]]'', dei quali, ben tre dei “magnifici cinque” della Transavanguardia sono campani: [[Mimmo Paladino]], [[Nicola De Maria]] e [[Francesco Clemente]].
=== Scultura ===
[[File:Domenico Antonio Vaccaro-Angelo.jpg|thumb|left|upright=0.8|''L'[[Angelo custode (Domenico Vaccaro)|Angelo custode]]'' ([[Domenico Antonio Vaccaro]], [[1712]])]]
Tra gli scultori più importanti nativi in Campania vi sono [[Domenico Antonio Vaccaro]], [[Giuseppe Sanmartino]] e [[Vincenzo Gemito]].
Il San Martino, in particolare, fu nel [[XVIII secolo]] l'esecutore di una delle più importanti opere scultoree di quel periodo: il [[Cristo Velato]]. L'opera suscitò persino l'invidia di [[Antonio Canova]] che avrebbe voluto addirittura acquistarla. Il complesso che ospita la statua marmorea è la famosa [[Cappella Sansevero]], la quale ospita altre importanti opere all'interno, come la [[pudicizia]] ed il [[disinganno]].
Tra gli scultori più importanti in Campania, entrambi del [[barocco napoletano|barocco]], vi furono [[Cosimo Fanzago]] e [[Domenico Antonio Vaccaro]]. Entrambi contribuirono allo sviluppo del [[barocco napoletano]], corrente fatta di ricchissimi intarsi di marmi colorati che ornano strutture ancora permeate di rigore manierista. Il primo vede tra le sue principali opere scultoree i lavori eseguiti all'interno della [[Chiesa del Gesù Nuovo]], la [[fontana del Sebeto]], l'[[obelisco di San Gennaro]] e tante altre ancora. Il secondo invece, lavorò principalmente nelle chiese, progettandole per intero, come avvenne per la [[certosa di San Martino]], o eseguendo decorazioni o sculture interne. Tra le opere principali si ricordano: l'''[[Angelo custode (Domenico Vaccaro)|Angelo custode]]'', il [[Chiostri di Santa Chiara|chiostro maiolicato di santa Chiara]] e diverse altre ancora.
[[File:ReggiadiCasertaFountain05.jpg|thumb|La fontana di Eolo ([[reggia di Caserta]])]]
A cavallo tra il [[XIX secolo|XIX]] e [[XX secolo]] si annovera tra le principali opere scultoree d'[[Italia]] il gruppo di fontane che caratterizzano il parco della [[Reggia di Caserta]]. Queste furono il frutto di diversi scultori dell'epoca che lavorarono al progetto del [[Luigi Vanvitelli|Vanvitelli]], morto prima di concludere l'opera nel [[1773]]. Tra i principali artisti si ricorda [[Gaetano Salomone]], il quale compì molte delle statue che adornano i giardini.
Tra i principali scultori del [[XIX secolo]], si ricorda [[Vincenzo Gemito]], le cui opere principali sono, ''Il pescatorello'' ([[Museo Bargello]] di Firenze), ''L'acquaiolo'' ([[Museo michelangiolesco]] di Arezzo), ed ''Il Giocatore di carte'' ([[Museo di Capodimonte]] a Napoli).
Altri importanti scultori che hanno eseguito opere per la città di [[Napoli]] furono: [[Donatello]] (per il [[sepolcro del cardinale Rainaldo Brancaccio]]), [[Pietro Bernini]] (per diverse opere), [[Michelangelo Naccherino]] (per le fontane cittadine) e [[Antonio Canova]] (che eseguì le statue equestri in [[Piazza del Plebiscito]] ed altre opere in città).
=== Siti UNESCO e patrimoni dell'umanità ===
[[File:Panorama da Posillipo.JPG|thumb|none|upright=3.4|[[Napoli]]]]
[[File:PositanodiGiorno.jpg|thumb|La [[costiera amalfitana]] - vista su [[Positano]]]]
[[File:Benevento-Santa Sofia 2.jpg|thumb|[[Chiesa di Santa Sofia (Benevento)|Complesso di Santa Sofia]] ([[Benevento]])]]
I siti UNESCO [[patrimonio dell'umanità]] presenti in Campania sono:<ref>[http://www.campania.beniculturali.it/index.php/siti-unesco Siti UNESCO in Campania]</ref>
* [[Centro storico di Napoli]], dal 1995;
* [[Reggia di Caserta|Reggia e parco di Caserta]] con l'[[Acquedotto Carolino]] e il [[San Leucio (Caserta)|complesso di San Leucio]], dal 1997;
* [[Scavi archeologici di Pompei|Aree archeologiche di Pompei]], di [[Scavi archeologici di Ercolano|Ercolano]] e di [[Scavi archeologici di Oplonti|Oplonti]], dal 1997;
* [[Costiera Amalfitana]], dal 1997;
* [[Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano]] con i siti archeologici di [[Paestum]] e di [[Elea-Velia|Velia]] e la [[Certosa di San Lorenzo (Padula)|certosa di Padula]], dal 1998;
* [[Complesso monumentale di Santa Sofia|Complesso monumentale longobardo di Santa Sofia]] di [[Benevento]], dal 2011.
[[File:CarolingianAcqueduct.jpg|left|thumb|[[Acquedotto Carolino|Acquedotto di Vanvitelli]] ([[Maddaloni]])]]
Sono comunque molti i luoghi di particolare rilevanza ma non appartenenti all'''Heritage list''. Tra questi vi fanno parte i ritrovamenti avvenuti in [[Eboli]] di tre fornaci (una piccola, per i manufatti, una media e una grande, per le tegole) del VI secolo a.C.; importanti borghi medievali dell'[[Provincia di Avellino|avellinese]] come [[Gesualdo (Italia)|Gesualdo]], Nusco e del [[provincia di Benevento|beneventano]], come [[Sant'Agata de' Goti]]; Morcone; luoghi memorabili della [[penisola sorrentina|costiera sorrentina]]; l'[[antiquarium di Boscoreale]]; gli [[Scavi archeologici di Stabia|scavi di Stabiae]] a [[Castellammare di Stabia]]; le isole di [[Ischia (isola)|Ischia]], [[Capri (Italia)|Capri]] e [[Procida]] del [[golfo di Napoli]]; la [[Piscina Mirabilis]] e la [[Casina Vanvitelliana]] a [[Bacoli]]; l'[[Anfiteatro Flavio (Pozzuoli)|anfiteatro Flavio]] e la [[solfatara di Pozzuoli|solfatara]] a [[Pozzuoli]]; gli [[Cuma|scavi archeologici di Cuma]]; il villaggio preistorico dell'età del Bronzo di [[Nola]]; l'[[anfiteatro campano]] a [[Capua]]; e tanti altri ancora.
Nel 2010, il [[Vesuvio]] è stato candidato come "bellezza naturale italiana" per partecipare alla votazione che decreterà le sette meraviglie del mondo naturale.<ref name=ves>{{cita web|url=http://www.new7wonders.com/community/en/new7wonders/new7wonders_of_nature/finalists|titolo=nwe7wonders|accesso=5 giugno 2011}}</ref>
=== Poesia e letteratura ===
{{Vedi anche|Scuola siciliana|Lingua napoletana}}
[[File:Virgilio.png|thumb|[[Virgilio]]]]
La storia della letteratura in regione ha origini antichissime, dando i natali illustri personaggi come [[Torquato Tasso]], [[Giordano Bruno]] e [[Giambattista Vico]]. Nel corso della storia, [[Napoli]] divenne uno dei centri culturali maggiori d'Europa, al pari di [[Vienna]], [[Parigi]] e [[Londra]] e ciò permise di attrarre in città (ed in tutto il regno in generale) illustri personaggi della letteratura, come: [[Francesco Petrarca]], [[Tommaso d'Aquino]], [[Giovanni Boccaccio]], [[Giacomo Leopardi]], [[Benedetto Croce]] e [[Gabriele D'Annunzio]].
Già dall'[[impero romano]] infatti, ci furono i primi importanti letterari che proprio in Campania hanno composto le loro opere. In regione furono ospitati illustri personaggi quali [[Gaio Cilnio Mecenate|Mecenate]], [[Orazio]], [[Virgilio]], il quale, quest'ultimo, proprio a [[Napoli]], città in cui amava risiedere, scrisse le [[Bucoliche]], primo frutto della poesia del poeta latino e considerate la trasformazione in linguaggio poetico dei precetti di vita appresi dalla scuola epicurea del capoluogo campano. Altre opere composte sempre a [[Napoli]] furono le [[Georgiche]] e l'[[Eneide]].
Nel periodo medioevale, dopo la caduta dell'impero romano d'occidente, vi fu l'avvento della [[scuola siciliana]], che porta alla nascita di diversi autori campani (all'epoca la regione faceva parte del [[regno di Sicilia]]), ed importanti scritti teologici come quelli di [[San Tommaso d'Aquino]], il quale, trasferìtosi a Napoli a 14 anni, si dedicò allo studio delle arti all'Università presso il convento di San Domenico Maggiore. Tra i principali esponenti della scuola siciliana, si ricordano [[Pier delle Vigne]] e [[Rinaldo d'Aquino]]. Il [[XIV secolo|trecento]] è il periodo dell'[[umanesimo]], questa corrente partì dall'Italia (i centri maggiori furono Firenze e Napoli) e si diffuse in tutta l'Europa contemporanea. Proprio a [[Napoli]], vi soggiornarono due illustri autori della letteratura toscana: [[Giovanni Boccaccio]] e [[Francesco Petrarca]]. Il primo, in città imparò il greco da [[Leonzio Pilato]] per tradurre l'[[Iliade]] di [[Omero]], e durante il periodo napoletano compose le sue prime opere giovanili: ''Filocolo'' (1336-38), ''Filostrato'' (1335), ''Teseida'' (1339-41), ''Caccia di Diana'' (1334/38) e le ''Rime'' (data incerta). Il secondo invece, si recò presso la regina [[Giovanna d'Angiò]] con l'incarico di ambasciatore del [[papa Clemente VI]] dove continuò a scrivere i libri del ''Rerum memorandarum'' (rimasti poi incompiuti).
[[File:Torquato Tasso.jpg|upright|left|thumb|[[Torquato Tasso]]]]
Nel [[XVI secolo|cinquecento]], in Italia ricominciarono a prender piede i dialetti locali, mentre l'italiano venne relegato a funzione di linguaggio di corte. In questo quadro nasce l'opera letteraria più importante del secolo, la ''[[Gerusalemme liberata]]'' di [[Torquato Tasso]]. L'autore campano iniziò a scrivere l'opera all'età di 15 anni con il titolo di Gierusalemme tra il 1559 ed il 1560 durante il soggiorno a [[Venezia]], ma si fermò a 110 ottave, ben meno dei venti canti della ''Gerusalemme liberata''. Successivamente l'opera fu composta in seguito e completata dieci anni dopo a [[Ferrara]], nel 1575. In questo stesso periodo un altro illustre campano, [[Giordano Bruno]], filosofo, scrittore e frate domenicano, compose importanti opere in tutta l'Europa.
Durante l'epoca barocca, a cavallo tra il [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo]], va ricordato ancora un altro letterato e scrittore di origini campane, primo a utilizzare la fiaba come forma di espressione popolare, definito il ''Boccaccio napoletano'': [[Giambattista Basile]].
[[File:Roberto Saviano.JPG|thumb|[[Roberto Saviano]]]]
Nel [[XVIII secolo|settecento]], vi fu [[Giambattista Vico]]. Altro importante filosofo e giurista campano noto nell'ambiente culturale napoletano e molto interessato alle nuove dottrine filosofiche. Egli ebbe modo di leggere e studiare le opere di Platone, Aristotele, sant'Agostino, Tacito, Dante, Petrarca e Suárez, tenendosi anche aggiornato sul dibattito filosofico di quel tempo che si svolgeva attorno alla "discussione sul cartesianesimo" tra i sostenitori di Cartesio e i suoi critici.
L'[[XIX secolo|ottocento]] fu caratterizzato dalla presenza a [[Napoli]] di [[Giacomo Leopardi]], che qui compose poco prima di morire: ''[[La ginestra]]'' e le ''[[Paralipomeni della Batracomiomachia]]''. A cavallo tra l'[[XIX secolo|ottocento]] ed il [[XX secolo|novecento]], si registra la presenza sempre a [[Napoli]] di [[Benedetto Croce]], che visse ed operò in città fino alla morte. Inoltre vi è [[Nicola Abbagnano]] fino alla fine del [[XX secolo]]. Nell'epoca moderna, importanti autori campani sono: [[Luciano De Crescenzo]], [[Erri De Luca]] e [[Roberto Saviano]].
=== Opere dialettali ===
[[File:Salvatore di Giacomo by Vincenzo Migliaro.jpg|thumb|upright=0.8|[[Salvatore Di Giacomo]]]]
Il napoletano possiede una ricchissima tradizione letteraria risalente al [[Regno di Sicilia]]. Con la [[scuola siciliana]] infatti, i testi ed i versi furono trattati sempre come versi in lingua napoletana (''volgare pugliese''). Tra i principali si ricordano le poesie di [[Giacomo da Lentini]], [[Rinaldo d'Aquino]], [[Pier delle Vigne]], [[Giacomino Pugliese]] e [[Guido delle Colonne]].
Nella metà del [[XVI secolo]], durante il dominio aragonese, i sovrani incentivarono l'adozione definitiva del toscano come lingua letteraria anche a [[Napoli]]. Iniziarono così anni di crisi della lingua napoletana nella letteratura. Il più celebre poeta napoletano dell'epoca fu [[Giulio Cesare Cortese]]. Egli è molto importante per quella che è la letteratura dialettale e barocca, in quanto, assieme a [[Giambattista Basile]], pone le basi per la dignità letteraria ed artistica della lingua napoletana moderna.
Il culmine della letteratura dialettale napoletana si è raggiunto negli ultimi tre secoli, in settori anche diversi tra loro, arrivando in alcuni casi anche a punte di grandissimo livello, come ad esempio nelle opere di [[Salvatore di Giacomo]], [[Raffaele Viviani]], [[Ferdinando Russo]], [[Eduardo Scarpetta]], [[Eduardo de Filippo]], [[Antonio De Curtis]], [[Annibale Ruccello]]. Proprio a cavallo tra l'Ottocento ed il novecento, inoltre, vi fu l'avvento di poeti dialettali compositori di versi che verranno poi musicate diventando le canzoni classiche napoletane. Su tutti si ricordano: [[E.A. Mario]], [[Ernesto Murolo]], [[Libero Bovio]], [[Cesare Andrea Bixio]] ed il già citato [[Salvatore Di Giacomo]].
=== Musica ===
[[File:Neapolitan mandolin 001.jpg|thumb|left|Mandolino]]
La storia della musica campana è una delle più importanti e diffuse nel mondo, diventando punto cardine della cultura barocca nel settore lirico e della [[Composizione musicale|composizione]], e vero e proprio "marchio Italia" con le danze popolari della [[tarantella]] e con la [[musica napoletana|musica classica napoletana]]. Ancora oggi, il [[mandolino]], emblema della [[musica napoletana]] è uno dei simboli più famosi dell'Italia nel mondo.
Tra i più importanti uomini di musica campani troviamo: [[Enrico Caruso]] (lirica); [[Renato Carosone]], [[Sergio Bruni]], [[Roberto Murolo]], [[Massimo Ranieri]], [[Pino Daniele]], [[Edoardo Bennato]] (musica leggera); [[Riccardo Muti]] (direttore d'orchestra).
=== Composizione ===
{{vedi anche|Scuola musicale napoletana|Opera buffa}}
{{Multimedia|larghezza=186
|file=Vesti La Giubba.ogg
|titolo=Vesti la giubba
|descrizione= [[Enrico Caruso]] in un brano tratto da ''[[Pagliacci (opera)|Pagliacci]]'', opera di [[Ruggero Leoncavallo|Leoncavallo]]
}}
La storia della composizione campana è riassunta da quella della [[scuola musicale napoletana]] nata nel [[XV secolo]]. Essa si sviluppo' a [[Napoli]] ed ha il primato di aver fatto nascere la cosiddetta [[opera comica]], prodromo della futura [[opera buffa]]. In questo periodo, si riunirono a [[Napoli]] i più insigni musicisti, i cantanti più celebrati, gli strumentisti più virtuosi. I più importanti furono [[Domenico Cimarosa]], [[Giovan Battista Pergolesi]], [[Leonardo Vinci]], [[Alessandro Scarlatti|Alessandro]] e [[Domenico Scarlatti]], [[Francesco Provenzale]], [[Francesco Durante]], [[Pasquale Anfossi]], [[Antonio Sacchini]], [[Tommaso Traetta]], [[Nicola Vaccaj]], [[Leonardo Leo]] e [[Carlo Gesualdo]].
La storia di questa scuola ruota attorno a quattro conservatori presenti nel capoluogo campano, oggi accorpati tutti nel [[Conservatorio di San Pietro a Majella]]. Tale istituto ricoprirà un'immensa importanza su tutto il panorama musicale europeo.
Tra i compositori più importanti campani e del mondo, si ricorda anche [[Ruggero Leoncavallo]], "rivale artistico" di [[Giacomo Puccini]] e anch'egli diplomato al [[Conservatorio di San Pietro a Majella|conservatorio di Majella]]. Tra le sue numerose opere spicca su tutte i ''[[Pagliacci (opera)|Pagliacci]]'', che ebbe come spinta verso il successo planetario anche il fatto che vi fu la prima registrazione discografica con [[Enrico Caruso]] quale protagonista. Il disco è ricordato come una pietra miliare dell'allora nascente industria discografica, essendo stato il primo ad aver superato il milione di copie vendute.
Infine, proprio in Campania (a [[Napoli]]), nacque il primo teatro lirico d'Europa: il [[Teatro San Carlo]].<ref>''Il teatro San Carlo'', Editrice Electa (2004)</ref>
=== Musica popolare ===
{{Vedi anche|Tarantella|Tammuriata}}
Quella della ''[[tarantella]]'', diffusa in tutta l'[[Italia meridionale]] già dal [[XVII secolo]] è danza popolare presente in tutta la regione, dalla [[provincia di Caserta]] passando per l'area della [[Paesi vesuviani|vesuviana]] fino ad arrivare al [[Cilento]]. Essa prende il nome di ''[[tammurriata]]''.
La "tammorra" è un grande [[tamburo]] a cornice dipinta con sonagli di latta, con possibile accessorio addobbo di nastri o pitture policrome e campanelli. Proprio il ritmo binario che viene marcato con questo strumento, è quello che dà il nome alla danza popolare.
Altri strumenti utilizzati in questo ballo sono: il "[[Putipù]]" (tamburo a frizione), il "[[Triccheballacche]]" (martelli ritmici lignei intelaiati con sonagli), lo "[[Scetavajasse]]"(bastone dentato con sonagli metallici strofinato da un bastoncino), la "[[scacciapensieri|Tromba degli zingari]]", il [[Flauto dolce]] ed altri ancora.
=== Musica classica napoletana ===
{{Vedi anche|Canzone classica napoletana}}
[[File:Enrico Caruso, 1873-1921.png|thumb|[[Enrico Caruso]]]]
La [[canzone classica napoletana]], le cui origini risalgono alla metà del [[XIX secolo]], include il repertorio classico partenopeo che va dalla metà dell'Ottocento fino alla metà del novecento. Le canzoni classiche infatti, scritte da autorevoli poeti napoletani come [[E.A. Mario]], [[Ernesto Murolo]], [[Libero Bovio]], [[Cesare Andrea Bixio]] e [[Salvatore Di Giacomo]], non deve essere confusa con le moderne canzoni in dialetto napoletano le quali costituiscono più semplicemente il genere [[neomelodico]]. Quella storica partenopea, ha portato la musica italiana ad essere tra le più apprezzate e conosciute al mondo, diventando un vero e proprio "marchio Italia" all'estero. Ancora oggi queste vengono cantate nelle originali versioni o remixate adattandole ai tempi di moderni. Tra le più conosciute ci sono: ''[[Reginella (canzone)|Reginella]]'' (1917), ''[[Tu vuo' fa' l'americano]]'' (1956), ''[[Era de maggio]]'' (1885), ''[[Core 'ngrato]]'' (1911), ''Marechiaro'' (1885), ''[[Tammurriata nera]]'' (1944), ''[[Anema e core (brano musicale)|Anema e core]]'' (1950), ''[[Dicitencello vuje]]'' (1930), ''[['O sarracino/Caravan petrol|'O sarracino]]'' (1956), ''[['O surdato 'nnammurato]]'' (1915), ''[[Torna a Surriento]]'' (1902) ed infine una delle canzoni più famose di tutti i tempi, '''[[O sole mio]]'' (1898).<ref>Grano A., ''Trattato di sociologia della canzone classica napoletana'', Palladino Editore 2005.</ref>
Diversi sono gli esponenti della musica mondiale che hanno eseguito almeno una volta il [[canzone napoletana|repertorio classico napoletano]]. Si ricordano alcuni di essi: [[Enrico Caruso]], [[Luciano Pavarotti]], [[Elvis Presley]], [[Elton John]], [[Domenico Modugno]], [[Claudio Villa]], [[Andrea Bocelli]], [[José Carreras]], [[Placido Domingo]], [[Frank Sinatra]] e tanti altri.
=== Cinema ===
{{vedi anche|Film ambientati a Napoli}}
[[File:Totò Miseria e nobiltà.png|thumb|left|[[Totò]] in [[Miseria e nobiltà (film 1954)|Miseria e nobiltà]] (1954)]]
La Campania è da sempre stata utilizzata come scenografia di diversi film. Basti considerare che il capoluogo di regione, grazie a diverse riprese fatte dai [[Auguste e Louis Lumière|fratelli Lumière]] in [[Via Toledo]] e nella [[Riviera di Chiaia]] nel [[1898]], risulta essere una delle più antiche città usate come set cinematografico. Inoltre, sempre a [[Napoli]], famosissima fu la casa produttrice ''Dora Film'' dell'attrice [[Elvira Notari]] (prima regista donna italiana) che produsse numerosi film dell'epoca.
Solo con l'avvento del fascismo e con l'accentramento di tutte le risorse a [[Roma]] (per volontà di [[Mussolini]]), la città vide allontanarsi molti registi e produttori i quali si dovettero spostare a [[Cinecittà]].
Alla Campania, attraverso registi e attori, sono andati otto [[Premi Oscar]]: quattro a [[Vittorio De Sica]], due a [[Sophia Loren]], uno a [[Gabriele Salvatores]] e uno a Paolo Sorrentino.
Tra gli altri film ambientati in Campania si ricordano ''La bella mugnaia'', girato nelle province di [[Benevento]]; ''Gomorra'', girato tra [[Napoli]] e [[Caserta]]; ''Miseria e nobiltà'', ''San Giovanni decollato'', ''L'oro di Napoli'', ''Napoli milionaria'', ''La baia di Napoli'', ''Matrimonio all'italiana'', ''Maccheroni'', ''Operazione San Gennaro'', ''Pane amore e...'', ''Pacco doppio pacco e contropaccotto'', ''Il Postino'', ''Io speriamo che me la cavo'', l'ultimo ''Passione'' di [[John Turturro]] e numerosi altri film girati tutti nel [[Napoli|napoletano]]; ed infine, ''Benvenuti al sud'', girato a [[Castellabate]] nel [[Cilento]].
[[File:PaneamoreESofiaeVittorioMambo.JPG|thumb|[[Vittorio De Sica]] e [[Sophia Loren]] nel film [[Pane, amore e...]] (1955)]]
Eventi cinematografici in regione sono Il [[Napoli Film Festival]], in genere a giugno<ref>ma nell'anno 2011 svoltosi a settembre</ref>; il [[Capri film festival]], dal 4 al 7 maggio; il [[Festival del cinema di Salerno]], dal 15 al 20 novembre.
Tra gli esponenti cinematografici più importanti della regione troviamo: per la produzione, [[Dino De Laurentiis]]; per la regia [[Ettore Scola]], [[Gabriele Salvatores]], [[Vittorio De Sica]], [[Francesco Rosi]], [[Paolo Sorrentino]] ed [[Eduardo De Filippo]]; come attori meritano citazione, sempre [[Eduardo De Filippo|Eduardo]], [[Totò]], [[Peppino De Filippo]], [[Titina De Filippo]], [[Sophia Loren]], [[Massimo Troisi]], [[Bud Spencer]], [[Toni Servillo]], [[Silvio Orlando (attore)|Silvio Orlando]], [[Vincenzo Salemme]], [[Alessandro Siani]], [[Lello Arena]], [[Nando Paone]] e [[Carlo Buccirosso]].
Lo sfondo di [[Napoli]], infine, è stato utilizzato anche in un episodio del cartone animato [[Tom & Jerry]], nel quale i due protagonisti vivono le loro avventure proprio lungo il golfo della città. I luoghi visibili in tale episodio sono il panorama del golfo da [[Posillipo]], il [[Maschio Angioino]], l'isola di [[Nisida]], la [[Galleria Umberto I]], la [[fontana del Gigante]], e diversi vicoli e scale caratteristiche della città.<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=PAYKHvEOCnw Tom & Jerry - Topo di Napoli - YouTube<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
=== Teatro ===
[[File:Teatro romano-Benevento (3).JPG|thumb|left|Teatro romano a [[Benevento]]]]
Da sempre la Campania ha ospitato numerosi teatri, risalenti questi sin dall'[[epoca greca]] e [[epoca romana|romana]]. L'[[anfiteatro campano]], a [[Capua]], fu il primo del mondo romano costruito ed è il secondo per dimensioni dopo il Colosseo di Roma.<ref>[http://www.comune.santa-maria-capua-vetere.ce.it/antica_file/anfiteatro.htm anfiteatro<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>Citazione riportata da [[Alberto Perconte Licatese]] in "''Capua antica''", edizione Spartaco, 1997</ref>
[[File:Fratelli De Filippo.jpg|thumb|I fratelli De Filippo. Da sinistra: [[Eduardo De Filippo|Eduardo]], [[Peppino De Filippo|Peppino]] e [[Titina De Filippo|Titina]]]]
Successivamente, nel [[XVII secolo]] nacque la Commedia dell'Arte ed i personaggi della stessa furono diffusi in tutta Europa. In Campania, fu inventata ufficialmente a [[Napoli]] dall'attore [[Silvio Fiorillo]] quella che è oggi una delle maschere più famose: [[Pulcinella]]. La maschera impersona il servo spesso malinconico che mescola le caratteristiche dello sciocco con una buona dose di saggezza popolare. Al di là della commedia dell'arte il personaggio di [[Pulcinella]] si è sviluppato autonomamente nel teatro dei burattini, di cui è ormai l'emblema. Oggi, la sua maschera rappresenta un vero e proprio modo di comportarsi e di affrontare le cose.
La passione per il teatro in Campania, si manifestò anche con la costruzione del primo teatro d'opera lirica d'Europa, ovvero il [[Teatro San Carlo]]. Segno della fiorente cultura del teatro, il San Carlo fu costruito adiacente al [[Palazzo Reale di Napoli]] proprio per dare la possibilità ai sovrani di accedervi senza dover uscire fuori dalla propria dimora. Esso è tutt'oggi uno dei più importanti al mondo.
Nel corso del [[XX secolo]], si annoverano tra i principali esponenti teatrali d'[[Italia]]: [[Eduardo Scarpetta]] (il più importante attore e autore del teatro napoletano tra la fine dell'Ottocento e i primi del novecento); [[Raffaele Viviani]] ed [[Eduardo De Filippo]] (fra i massimi esponenti della cultura italiana del novecento).
Da ricordare inoltre anche gli altri due fratelli De Filippo, [[Titina De Filippo|Titina]] e [[Peppino De Filippo|Peppino]], eccellenti attori teatrali provenienti anche loro dalla rigida scuola del padre ([[Eduardo Scarpetta]]) e che hanno lavorato spesso nel teatro di [[Eduardo De Filippo|Eduardo]] come l'altrettanto brava [[Pupella Maggio]].
Tra i teatri più famosi della regione vi sono:
[[File:RealTeatroSanCarloNaples15.jpg|thumb|[[Teatro San Carlo]] di Napoli]]
* [[Teatro San Carlo]] ([[Napoli]])
* [[Teatro Verdi (Salerno)|Teatro Giuseppe Verdi]] ([[Salerno]])
* [[Teatro comunale Vittorio Emanuele|Teatro Vittorio Emanuele]] ([[Benevento]])
* [[Teatro Don Bosco]] ([[Caserta]])
* [[Teatro Garibaldi (Santa Maria Capua Vetere)|Teatro Giuseppe Garibaldi]] ([[Santa Maria Capua Vetere]])
* [[Teatro comunale Carlo Gesualdo|Teatro Carlo Gesualdo]] ([[Avellino]])
* [[Teatro Augusteo]] ([[Napoli]])
* [[Teatro Bellini (Napoli)|Teatro Bellini]] ([[Napoli]])
* [[Teatro Mercadante]] ([[Napoli]])
* [[Teatro Politeama (Napoli)|Teatro Politeama]] ([[Napoli]])
== Cultura ==
[[File:Napoli sotterranea (via dell'Anticaglia).jpg|thumb|upright=0.8|Un vicolo napoletano]]
La Campania ed i suoi comuni, nel corso della loro storia, hanno avuto più volte ruoli di primaria importanza in ambito locale e sovraregionale. Le posizioni di primo piano che si sono trovate a ricoprire in diverse epoche hanno fatto sì che nella regione si sviluppasse un importante e radicato connubio tra quella che è la cultura popolare (danze popolari, artigianato, gastronomia, etc) e quella artistica (pittura, architettura, poesia, filosofia etc).
Grazie ai suoi contenuti storici, artistici, archeologici, architettonici, religiosi e grazie all'immenso straordinario patrimonio artistico presente a [[Napoli]], città con il centro storico più vasto d'[[Europa]], la Campania risulta essere una delle regioni a maggior densità di risorse culturali d'Italia.
=== Iniziative ===
Nel 2013, a [[Napoli]] si è svolto il IV [[Forum Universale delle Culture]], oltre ad aver già ospitato nel 2012 il [[World Urban Forum]].<ref name=cul>{{cita web|url=http://www.napoliforum2013.net|titolo=napoliforum2013|accesso=5 giugno 2011}}</ref> Per la sua complessa storia la città è stata più volte candidata dal governo come probabile sede di istituzioni europee e/o organismi internazionali (è il caso dell'assemblea europarlamentare [[Gruppo degli stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico|ACP/UE]]<ref>
[http://www.politichecomunitarie.it/comunicazione/16793/napoli-sede-dellacp-ue-ronchi-pieno-sostegno-dei-nostri-europarlamentari politichecomunitarie.it]</ref>, Banca Euromed<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/11/12/tremonti-banca-euromed-qui.html ricerca.repubblica.it]</ref>, ecc.).
=== Tradizioni popolari ===
[[File:Napoli. Il sangue è vivo.jpg|thumb|left|Il cardinale [[Crescenzio Sepe]] durante il rito dello scioglimento del sangue di [[san Gennaro]]]]
La cultura popolare campana ha origini ben radicate ponendo la regione stessa ai vertici nazionali tra eventi di cultura popolare e tradizioni locali. Tra le manifestazioni popolari più note presenti in regione, si ricordano quella dello [[San Gennaro|scioglimento del sangue di san Gennaro]], che avviene tre volte l'anno a [[Napoli]] presso il [[duomo di Napoli|duomo]] della città, e la [[Tammurriata|festa della tamorra]] che si svolge una volta l'anno, durante la prima settimana di giugno, in una località della regione non fissa.
Tra le tradizioni più radicate in regione, merita citazione la plurisecolare arte presepiale costituita dalle botteghe artigianali di [[via San Gregorio Armeno]], a Napoli, che ogni anno, dal primo di novembre a metà gennaio, attira migliaia di turisti da tutto il mondo.
La forte impronta culturale della Campania fa sì che questa si sia diffusa in tutto il mondo, contribuendo alla creazione del "tipico" stereotipo italiano. Non a caso nota è la percezione che il mondo ha dell'[[Italia]] popolare secondo cui quest'ultima è una terra di [[tarantella|tarantelle]] e [[danza popolare|danze popolari]], di [[pizza]] e [[spaghetti]], di [[mandolino]] e [[canzone napoletana|musica]], di bassi e bui vicoli stretti con i panni stesi e di [[edicole sacre|culti religiosi]]. Tutti questi aspetti, come si può notare, sono tipici della regione campana. Inoltre, importante è ricordare che la [[lingua napoletana]] risulta essere l'idioma italico più esportato e conosciuto nel mondo, divenendo in molti casi vero e proprio accento italiano (si veda il cosiddetto "broccolino", ovvero l'accento italo-americano).<ref>{{cita web|url=http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=34942|titolo=Napoli.com|accesso=27 giugno 2011}}</ref>
== Istruzione ==
=== Scuole ===
La Campania, con 8.492 istituti, è la seconda regione per numero di scuole. Divise in 3.781 [[Scuola dell'infanzia|scuole dell'infanzia]], 2.042 [[Scuola primaria|scuole primarie]], 829 [[Scuola secondaria di primo grado in Italia|scuole secondarie di I grado]] e 1.840 [[Scuola secondaria di secondo grado in Italia|scuole secondarie di II grado]]. Tra le scuole secondarie di II grado le più diffuse sono il [[Liceo scientifico]] (166), l'[[Istituto tecnico|Istituto tecnico commerciale]] (148) e il [[Liceo classico]] (83).
#{{IT-NA}} (3.848)
#{{IT-SA}} (1.774)
#{{IT-CE}} (1.483)
#{{IT-AV}} (812)
#{{IT-BN}} (575)
Scuole per comuni:
#[[Napoli]] (1.160)
#[[Salerno]] (178)
#[[Caserta]] (129)
#[[Giugliano in Campania]] (120)
#[[Pozzuoli]] (113)
#[[Torre del Greco]] (107)
#[[Aversa]] (100)
#[[Benevento]] (100)
#[[Castellammare di Stabia]] (97)
#[[Avellino]] (89)
Napoli, è una delle poche città italiane ad avere una scuola di tipo americano, con sede a [[Bagnoli (quartiere di Napoli)|Bagnoli]], la [[Naples American High School]]<ref>[http://www.dodea.edu/Europe/Mediterranean/Naples/NaplesMHS/index.cfm/]</ref>.
=== Università ===
{{vedi anche|Scuola medica salernitana|Università degli Studi di Napoli Federico II}}
La Campania possiede importanti università che la pongono tra i vertici della classifica per quello che riguarda gli iscritti e gli studenti fuori sede.
Solo l'area napoletana presenta una forte concentrazione di attività universitarie e di ricerca che si può così descrivere<ref>{{cita web|url=http://www.na.camcom.it/on-line-sa/Home/Studistatisticaeprezzi/StatisticaeStudi/Informazionieconomico-statistiche/ProfiloeconomicodellaprovinciadiNapoli.html|titolo=camcom Napoli.it|accesso=5 giugno 2011}}</ref>:
* 5 Atenei con circa 200 Dipartimenti e Istituti:
** [[Università degli studi di Napoli "Federico II"]] (UNINA)
** [[Seconda Università degli Studi di Napoli]] (SUN)
** [[Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"]] (UNIOR), già Istituto Universitario Orientale
** [[Università degli Studi di Napoli "Parthenope"]] (UNIPARTHENOPE), già Istituto Universitario Navale
** [[Università degli Studi Suor Orsola Benincasa|Università degli Studi "Suor Orsola Benincasa"]] (UNISOB), già Istituto Universitario, è la più antica università non statale d'Italia
** [[Accademia di Belle Arti di Napoli]]
* Numerosi centri di ricerca privati, appartenenti a grandi e medie imprese.
* Un'"Area di Ricerca" del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.) con 8 Centri di Ricerca e 23 Istituti.
* Il Parco Scientifico e Tecnologico (P.S.T.) dell'area metropolitana di Napoli.
La sola Federico II, prima università laica d'Europa<ref name="CenniStorici">{{cita web|url=http://www.unina.it/ateneo/cenni/index.jsp|titolo=Cenni storici dal sito ufficiale|accesso=5 giugno 2011}}</ref><ref name="NKamp">[[Norbert Kamp]], [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Federiciana/VOL01/FEDERICIANA_VOL01_000205.xml {{Maiuscoletto|Federico II di Svevia}}], in ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', [[Istituto dell'Enciclopedia italiana|Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]], (on line)</ref>, conta quasi 100.000 iscritti.<ref>{{cita web|url=http://www.unina.it/ateneo/cifre/index.jsp|titolo=unina.it|accesso=5 giugno 2011}}</ref> ed è una delle più importanti d'[[Italia]].<ref>{{en}} [http://www.excellenceranking.org/eusid/EUSID CHE ExcellenceRanking 2010] ''[[Die Zeit]]''</ref>
Altro polo universitario importante è presente a [[Fisciano]] che dal 1988 ha visto nascere un campus universitario che ospita l'[[Università degli Studi di Salerno]]. Esso concentra al suo interno strutture e servizi per l'orientamento, la didattica, lo studio e il tempo libero. È un complesso molto ampio e tuttora in espansione. Attualmente conta circa 34.000 iscritti.<ref>{{cita web|url=http://anagrafe.miur.it/cerca.php?misure%5B%5D=iscr&filtra-anno-accademico=2012&filtra-tipo-laurea=LTLVTULSLM&filtra-area=&filtra-classe=&filtra-regione-univ=15&filtra-universita=28&filtra-facolta=&filtra-regione-sede=&filtra-provincia-sede=&filtra-comune-sede=&filtra-cittadinanza=&filtra-tipo-nazionalita=&filtra-regione-res=&filtra-provincia-res=&filtra-tipo-diploma=&filtra-fascia-voto-diploma=&filtra-anno-diploma=&filtra-fascia-eta=&filtra-sesso=&filtra-anno-corso=&filtra-parola-chiave=&module=Anagrafe&action=Risultati&gruppo%5B%5D=anno-accademico&gruppo%5B%5D=universita&gruppo%5B%5D=classe&gruppi_js=anno-accademico%3Auniversita%3Aclasse#|titolo=Anagrafe nazionale studenti|editore=miur.it|accesso=12 novembre 2013}}</ref>
Per quel che riguarda le province di Caserta e Benevento, la prima ospita numerose facoltà della SUN mentre la seconda ospita l'[[Università del Sannio]].
=== Conservatori ===
* [[Conservatorio di San Pietro a Majella]] (Napoli)
* [[Conservatorio Giuseppe Martucci]] (Salerno)
* [[Conservatorio Domenico Cimarosa]] (Avellino)
* [[Conservatorio Nicola Sala]] (Benevento)
== Politica ==
{{vedi anche|Presidenti della Campania}}
Il presidente della Regione Campania in carica è [[Vincenzo De Luca (1949)|Vincenzo De Luca]], eletto il 31 maggio 2015.
Fa parte della lista [[Partito Democratico (Italia)|PD]].
=== Comunità montane ===
{{Div col|cols=2}}
Le [[Comunità montana|comunità montane]] presenti in Campania sono 20:
* [[Comunità montana Alburni]] (SA)
* [[Comunità montana Alento-Monte Stella]] (SA)
* [[Comunità montana Alta Irpinia]] (AV)
* [[Comunità montana Bussento - Lambro e Mingardo]] (SA)
* [[Comunità montana Calore Salernitano]] (SA)
* [[Comunità montana del Fortore]] (BN)
* [[Comunità montana Gelbison e Cervati]] (SA)
* [[Comunità montana Irno - Solofrana]] (AV-SA)
* [[Comunità montana del Matese]] (BN-CE)
* [[Comunità montana Monte Maggiore]] (CE)
* [[Comunità montana Monte Santa Croce]] (CE)
* [[Comunità montana Monti Lattari]] (NA-SA)
* [[Comunità montana Monti Picentini]] (SA)
* [[Comunità montana Partenio - Vallo di Lauro]] (AV)
* [[Comunità montana del Taburno]] (BN)
* [[Comunità montana Tanagro - Alto e Medio Sele]] (SA)
* [[Comunità montana Terminio Cervialto]] (AV)
* [[Comunità montana Titerno e Alto Tammaro]] (BN)
* [[Comunità montana dell'Ufita]] (AV)
* [[Comunità montana Vallo di Diano]] (SA)
{{Div col end}}
== Economia ==
È al settimo posto tra le regioni italiane con [[PIL]] totale più elevato (95 miliardi di euro), al primo se si considera solo il [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]]. Il [[reddito pro capite]] in regione è pari al 66,2% della media nazionale.
Nel rapporto di ''Unioncamere'' del [[2007]], la [[Provincia di Avellino]] risultava essere la più ricca della Campania, 80º in [[Italia]], con un [[Pil]] per abitante, al di sopra della media regionale, che ammonta a quasi 19 000 euro, mentre la più povera era [[Caserta]], al 97º posto nella graduatoria nazionale, con un PIL di 11.036 euro pro capite<ref>[http://www.ecostiera.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1170&Itemid=52&idvis=1 Campania: in Irpinia i più ricchi della Regione<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
In complesso la Campania appare una regione dalle enormi potenzialità economiche, così come altre regioni del centro-sud, potenzialità in parte frenate dalla [[criminalità organizzata]] e dalla [[corruzione]] che da essa ne consegue.<ref>[http://www.censis.it/10?resource_50=4721&relational_resource_51=4721&relational_resource_385=4721&relational_resource_52=4721&relational_resource_381=4721&relational_resource_382=4721&relational_resource_383=4721&relational_resource_384=4721 Senza la mafia il Sud raggiunge il Nord, CENSIS]</ref>
Oggi la Campania fa parte dell'[[Fondi strutturali|obiettivo convergenza]] dell'[[Unione europea]] il quale intende promuovere uno sviluppo economico locale, per portare la regione dentro i "criteri economici" comunitari. Assieme alla Campania fanno parte dell'obiettivo anche tutte le restanti regioni del [[sud Italia]] (inclusa la [[Sardegna]]) con eccezione per il [[Molise]], l'[[Abruzzo]] e la [[Basilicata]], quest'ultima facente parte dell'[[Fondi strutturali|obiettivo ''phasing out'']]<ref>[http://www.sito.regione.campania.it/agricoltura/pesca/pdf/PO-genn-2009.pdf untitled<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Di seguito la tabella che riporta il [[Prodotto interno lordo|PIL]] ed il PIL pro-capite<ref name="istat">[http://www.istat.it/dati/dataset/20091111_00/ Dati Istat - Tavole regionali]</ref>, prodotto nella Campania dal [[2000]] al [[2009]]:
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
{| class="wikitable" style="width:80%;"
! || [[2000]] || [[2001]] || [[2002]] || [[2003]] || [[2004]] || [[2005]] || [[2006]] || [[2007]] || [[2008]] || [[2009]]
|-
| align=left |'''Prodotto Interno Lordo'''<br />(Milioni di Euro)|| 75.355,0 || 80.100,0 || 84.349,4 || 86.288,4 || 89.691,0 || 91.211,0 || 94.353,0 || 98.086,3 || 98.114,4 || 95.087,0
|-
| align=left | '''PIL ai prezzi di mercato per abitante'''<br />(Euro) || 13.190,8 || 14.040,8 || 14.764,0 || 15.025,8 || 15.531,7 || 15.753,2 || 16.294,2 || 16.909,1 || 16.886,0 || 16.322,3
|-
|}</div>
Di seguito la tabella che riporta il [[PIL]]<ref name="istat" />, prodotto nella Campania ai prezzi correnti di mercato nel [[2006]], espresso in milioni di euro, suddiviso tra le principali macro-attività economiche:
<div style="font-size:90%; border:0px; padding:0px; margin-left:1em; margin-right:0px;margin-bottom:0px; text-align:center">
{| class="wikitable" style="width:80%;"
|-
| align=left | '''Macro-attività economica''' || '''PIL prodotto''' || '''% settore su PIL regionale''' || '''% settore su PIL italiano'''
|-
| align=left |Agricoltura, silvicoltura, pesca|| € 2.283,1 || 2,42% || 1,84%
|-
| align=left |Industria in senso stretto|| € 9.606,0 || 10,18% || 18,30%
|-
| align=left |Costruzioni|| € 5.874,6 || 6,23% || 5,41%
|-
| align=left |Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni|| € 20.486,2 || 21,71% || 20,54%
|-
| align=left |Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali|| € 20.290,7 || 21,51% || 24,17%
|-
| align=left |Altre attività di servizi'''|| € 24.158,3 || 25,6% || 18,97%
|-
| align=left |Iva, imposte indirette nette sui prodotti e imposte sulle importazioni|| € 11.654,2 || 12,35%% || 10,76%
|-
| align=left |'''PIL Campania ai prezzi di mercato'''|| '''€ 94.353,0''' || ||
|-
|}</div>
=== Settore primario ===
[[File:Castagna di Montella - riccio.jpg|thumb|left|La "[[Castagna di Montella]]", una delle cinque [[Indicazione geografica protetta|IGP]] campane]]
Sono cinque i prodotti agricoli cui è riconosciuto il [[Indicazione geografica protetta|marchio IGP]]: il [[Carciofo di Paestum]], le [[Mela annurca|mele annurche]], la [[Castagna di Montella]], la [[Nocciola di Giffoni]] e il [[Limone Costa d'Amalfi]].
La Campania è tra le regioni che più partecipa alla formazione del reddito agricolo nazionale ed è tra le regioni italiane con più prodotti agroalimentari riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali<ref>[http://www.sito.regione.campania.it/agricoltura/Tipici/prodotti_tradizionali.htm Prodotti Tradizionali della Campania<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. L'alta fertilità del territorio sussiste per la cospicua presenza di terreni vulcanici e la stessa è pressoché distribuita equamente in tutta la regione.
[[File:Drying Spaghetti in Gragnano.jpg|thumb|La pasta di [[Gragnano]]]]
[[File:Rapini.jpg|thumb|Un fascio di friarielli]]
[[File:Amalfi - limoni e peperoncini - "lemons and red dried pepppers".jpg|thumb|I limoni di [[Amalfi]]]]
Le principali produzioni riguardano le patate, melanzane, fagioli ed i pomodori (di primaria importanza quelli [[Pomodoro di San Marzano dell'agro sarnese-nocerino|San Marzano]] [[Denominazione di origine protetta|DOP]] dell'[[Agro nocerino sarnese]] e quelli ''[[Pomodorino vesuviano|piennolo]]'' [[Denominazione di origine protetta|DOP]] dell'area [[Parco nazionale del Vesuvio|vesuviana]]). Di particolare rilevanza è inoltre la produzione di grano per la pasta, la cui produzione di quest'ultima è molto più diffusa nell'entroterra campano, soprattutto nel [[provincia di Benevento|beneventano]]. Nel napoletano, la produzione della pasta risale almeno al [[XVI secolo]], quando a [[Gragnano]]<ref>Vedi anche l'[http://tasteofsorrento.sorrentoinfo.com/articoli/pasta_di_gragnano.asp articolo] dal sito [http://tasteofsorrento.sorrentoinfo.com taste of Sorrento]. URL consultato il 19-05-2008.</ref> si trovavano le condizioni ideali per essiccarla e conservarla. Oggi infatti la pasta di [[Gragnano]] è una delle più apprezzate e diffuse paste d'Italia anche in ambito internazionale, attribuendo alla città l'appellativo di ''città della pasta''.
Nella [[frutticoltura]] vanno annoverati inoltre gli agrumi, le albicocche (in particolare [[Albicocca vesuviana|quella vesuviana]] [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|PAT]]), le pesche, le [[Mela annurca|mele annurche]], i fichi, ed infine la produzione di olivo (con i quali si producono quattro oli extravergine [[Denominazione di origine protetta|DOP]]; il Cilento, il Colline Salernitane, l'Irpinia - Colline dell'Ufita ed il Penisola Sorrentina) e della vite. In buona parte della regione infatti sono presenti coltivazioni vitivinicole che danno origine a vini di eccellente qualità (es. [[Taurasi]], [[Greco di Tufo]], [[Fiano di Avellino]] ed il [[Lacryma Christi]]). Di particolare rilevanza è anche la produzione di nocciole nel [[Provincia di Salerno|salernitano]], attraverso la quale è possibile la produzione di torroni, infatti, in Campania vi è la produzione più vasta di nocciole<ref>{{cita web|url=url=http://www.coldiretti.it/rapporto_nomisma/CAPITOLO%205%20definititvo.doc|titolo=rapporto coldiretti|accesso=5 giugno 2011}}</ref>.
Tra i prodotti vegetali si ricordano inoltre i [[Friarielli]] e la [[Ciliegia del monte]], entrambi [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|PAT]] ed entrambi del [[Parco nazionale del Vesuvio|vesuviano]].
[[File:Mozzarella Büffel.jpg|thumb|left|Una bufala di [[Paestum]]]]
Per quel che riguarda la produzione dei derivati dell'[[allevamento]] (latticini e formaggi), spicca tra i prodotti italiani più famosi al mondo la [[mozzarella di bufala campana]], riconosciuta dal marchio [[Denominazione di origine protetta|DOP]] il 12 giugno [[1996]] per effetto del reg. Ce 1107/96, la cui produzione spetta alle province di [[Caserta]] e [[Salerno]] su tutte, non mancando anche alcune aree del [[città metropolitana di Napoli|napoletano]]. Seguono poi altri importanti prodotti regionali, come il [[Provolone del Monaco]] [[Denominazione di origine protetta|DOP]], la [[burrata di bufala]] [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|PAT]], la [[ricotta di bufala campana]] [[Denominazione di origine protetta|DOP]], il [[Fior di latte]] [[Prodotti agroalimentari tradizionali italiani|PAT]] e tanti altri ancora.
Nella produzione di salumi, tra i più conosciuti (tutti [[Prodotto agroalimentare tradizionale|PAT]]) vi è il [[salame Napoli]], il [[salame di Mugnano]], e la [[soppressata cilentana e del Vallo di Diano]].
La pesca in Campania è un altrettanto importante settore dell'economia regionale e nazionale che s'occupa più di 2500 addetti. Nonostante lo sviluppo delle infrastrutture legate alla pesca con creazioni di porti e pescherecci, il settore non è intensamente sfruttato. Ciò accade un po' per le acque sempre meno adatte alla pesca ed un po' per la mancata dotazione di moderne attrezzature. Proprio al riguardo, negli ultimi anni si è intensificato il processo di modernizzazione di tutto il comparto, adeguandolo agli standard produttivi europei.<ref>{{cita web|url=http://www.regione.campania.it/portal;jsessionid=04FBFACC4D04977F1D40483E9E7B8017.tomcat1/media-type/html/user/anon/page/DettaglioCS.psml?ibName=ComunicatiStampa&itemId=1635&theVectString=-1,-1|titolo=regione Campania.it|accesso=5 giugno 2011}}</ref> Tra i principali prodotti marini pescati vi sono le [[Mytilus galloprovincialis|cozze]] e [[vongole]] del golfo di Napoli, [[cernie]] e [[pesci azzurri]] come [[Engraulis encrasicolus|alici]]. I bacini più pescosi della regione sono quelli di [[Pozzuoli]] e delle isole del [[golfo di Napoli]].
=== Settore secondario ===
[[File:Ex Italsider.jpg|thumb|L'area dell'ex Italsider di Bagnoli, ora dismessa ed in fase di bonifica del territorio]]
Tradizionalmente la Campania è la regione più industrializzata dell'Italia meridionale ed in particolare il territorio del napoletano è stato fino agli inizi del Novecento una delle aree più industrializzate d'Italia, preceduto solamente dalle province del cosiddetto "triangolo industriale" ([[Milano]], [[Torino]], [[Genova]])<ref>[http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/pubsto/quastoeco/quadsto_04 aspetti provinciali della crescita industriale nell'Italia postunitaria]</ref>. Negli ultimi decenni il divario rispetto alle altre regioni non è più notevole come un tempo, dato che regioni meridionali come la [[Puglia]] e l'[[Abruzzo]] sono notevolmente cresciute economicamente, mentre la Campania ha subito paradossalmente un costante processo di deindustrializzazione. Simbolo di questo fenomeno è il processo di bonifica dell'area in cui operavano l'ex Italsider ed Eternit promosso dalla regione con il progetto [[Bagnoli Futura]]<ref>[http://www.bagnolifutura.it/ bagnolifutura<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
[[File:Cantieri navali Castellammare di Stabia 1.jpg|thumb|left|I cantieri navali di Castellammare di Stabia]]
La Campania già in epoca pre-romana era considerata regione ricca ed illustre per la felice posizione geografica, la fertilità dei terreni e la bontà delle sue manifatture (la cosiddetta [[Campania felix]]), e già dai primi decenni dell'Ottocento l'economia campana cominciò a trasformarsi in senso moderno. All'epoca erano infatti presenti in regione veri e propri poli industriali, come il polo tessile delle Valli dell'[[Irno]] e del [[Sarno]] nel salernitano, gli stabilimenti meccanici di [[Officine di Pietrarsa|Pietrarsa]] e di Napoli, gli arsenali di [[Torre Annunziata]] e di [[Pagani]], i cantieri navali di [[Castellammare di Stabia]], le cartiere della Valle dei Mulini (Amalfi), ecc. (sorvolando sul gran numero di attività economiche importanti presenti nella sola città di Napoli).
Colpita duramente dal processo di unificazione italiana del 1860, l'economia campana era ancora tra le più importanti d'Italia nella prima metà del Novecento. La Campania perse gradualmente questo ruolo di regione economicamente egemone del sud nella seconda metà del Novecento, quando anche il divario con le principali regioni settentrionali cominciò ad allargarsi sensibilmente.<ref name="Divario nord-sud">[http://www.paolomalanima.it/default_file/Articles/Daniele_%20Malanima.pdf Daniele - Malanima]</ref>
Oggigiorno in Campania, la [[città metropolitana di Napoli]] e le province di [[Provincia di Salerno|Salerno]] e [[Caserta]] sono da questo punto di vista le zone più ricche. Le zone industriali della [[pianura campana]], grazie al grande numero di fabbriche, formano oggi una delle zone più industrializzate dell'intera regione Campania e del Mezzogiorno.
Molta importanza detiene il settore [[Industria alimentare|alimentare]] (conservazione di prodotti agricoli, pastifici), legati a una fiorente [[agricoltura]].
Importante è anche il settore [[Industria meccanica|meccanico]], in cui spiccano l'[[Alfa Romeo]] a [[Pomigliano d'Arco]], [[Firema]] a Caserta, la [[Fabbrica Motori Avellino|FMA]] di Pratole Serra (AV) e i [[Cantiere navale di Castellammare di Stabia|cantieri navali di Castellamare di Stabia]] e di [[Napoli]]. Senza dimenticare l'industria aerospaziale che ha uno dei suoi poli più importanti in Campania con l'[[Alenia Aeronautica]]. Altre aziende importanti hanno sede ad [[Arzano]] come la [[SEDA]], la [[Kiton]] e la [[Starlet]].
[[File:La maschera di Pulcinella 2.jpg|thumb|Statuetta di Pulcinella a [[via San Gregorio Armeno]]]]
A [[Solofra]], comune della [[provincia di Avellino]] è concentrato uno dei più importanti poli europei per quanto riguarda le industrie del cuoio e della concia delle pelli; presenti nella zona anche numerose industrie chimiche come la [[BASF]]. La logistica trova uno dei suoi poli di eccellenza a livello europeo nell'Interporto-CIS di [[Nola]].
L'attività legata all'[[artigianato]], ancora, riguarda i [[Merletto|merletti]], la lavorazione della creta e delle [[Ceramica|ceramiche]] (celebri quelle di [[Porcellana di Capodimonte|Capodimonte]], di [[Vietri sul Mare]], di [[Cerreto Sannita]] e di [[San Lorenzello]], Ariano Irpino), della pregiata seta di [[San Leucio (Caserta)|San Leucio]] a Caserta, dei [[Presepe napoletano]] di [[via San Gregorio Armeno]]. A [[Marcianise]], zona Caserta Sud, è presente uno dei più importanti poli industriali dell'oreficeria italiana.
Infine, va ricordato il forte sviluppo negli ultimi anni di grossi poli commerciali che hanno costituito un punto cruciale dello sviluppo di determinate aree. Su tutti si ricordano il centro commerciale di [[Afragola]] ed il centro commerciale Campania (a [[Marcianise]]), quest'ultimo, esteso 200 000 m², è il più grande centro commerciale d'Italia.
=== Settore terziario ===
{{...}}
Il settore terziario è molto vasto per i suoi splendidi paesaggi: possiamo vedere il Vesuvio, i Campi Flegrei, le città di Pompei ed Ercolano, i meravigliosi paesaggi campani e le sue isole.
Un luogo molto visitato è la Grotta Azzurra: è nello spigolo nord-occidentale dell'isola di Capri; la si può raggiungere solo in barca (l'apertura è alta poco più di un metro). Il suo lentissimo sprofondamento ha ridotto l'ingresso di luce a uno spiraglio e che si rispecchia nell'acqua e il riflesso da una colorazione fiabesca al soffitto. la levigazione dell'acqua tra l'altro ha levigato uno scoglio rendendo a forma di un delfino che salta fuori dall'acqua.
== Trasporti e mobilità ==
L'efficienza dei servizi di trasporto nella regione è altalenante. Ad aree fortemente interconnesse e comunicate si alternano aree difficilmente accessibili.
=== Rete stradale ===
La Campania presenta una fitta rete di collegamenti interni, anche se però talvolta non omogenei.
==== Autostrade ====
{| class="wikitable sortable" border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" align="right" style="margin:0.5em" width="40%"
|+ Rete autostradale campana
|-
!Numero
!Autostrada
|-
||[[File:Autostrada A1 Italia.svg|30px]] || [[Autostrada A1 (Italia)|Milano-Napoli]]
|-
||[[File:Autostrada A3 Italia.svg|30px]] || [[Autostrada A3 (Italia)|Salerno-Reggio Calabria]]
|-
||[[File:Autostrada A16 Italia.svg|30px]] || [[Autostrada A16 (Italia)|Napoli-Bari]]
|-
||[[File:Autostrada A30 Italia.svg|30px]] || [[Autostrada A30 (Italia)|Caserta-Salerno]]
|-
||[[File:Autostrada A56 Italia.svg|30px]] || [[Autostrada A56 (Italia)|Tangenziale di Napoli]]
|-
||[[File:Italian traffic signs - raccordo autostradale 2.svg|50px]] || [[Raccordo autostradale 2|A3-Avellino]]
|-
||[[File:Italian traffic signs - raccordo autostradale 9.svg|50px]] || [[Raccordo autostradale 9|A16-Benevento]]
|}
A [[Napoli]] parte l'[[autostrada del Sole]] (la A1) verso nord, la [[Autostrada A3 (Italia)|A3]] verso sud e la [[Autostrada A16 (Italia)|A16]] verso l'Adriatico (definita l'autostrada dei Due Mari). La [[Tangenziale di Napoli]], chiamata anche A56, percorre lungo la parte esterna della città e attraversa quasi tutti i quartieri della città, a nord del capoluogo inoltre è presente l'[[Strada statale 162 NC Asse Mediano|Asse Mediano]] e l'[[Strada statale 7 bis var|Asse di supporto Nola - Villa Literno]] che tagliano orizzontalmente l'interno collegando zone di più difficile accesso. Le città di [[Benevento]] e [[Avellino]], invece, sono collegate all'autostrada dei Due Mari con due raccordi. [[Benevento]], inoltre, è collegata all'A1 tramite la Telesina. [[Caserta]] e [[Salerno]] sono collegate tra loro tramite l'A30.
==== Strade statali ====
{{div col|strette}}
* [[Strada statale 7 Via Appia]];
* [[Strada statale 7 bis var]];
* [[Strada statale 7 quater Via Domitiana]];
* [[Strada statale 18 Tirrena Inferiore]];
* [[Strada statale 87 Sannitica]];
* [[Strada statale 88 dei Due Principati]];
* [[Strada statale 90 delle Puglie]];
* [[Strada statale 91 della Valle del Sele]];
* [[Strada statale 91 bis Irpina]];
* [[Strada statale 95 di Brienza]];
* [[Strada statale 103 di Val d'Agri]];
* [[Strada statale 104 di Sapri]];
* [[Strada statale 145 Sorrentina]];
* [[Strada statale 158 della Valle del Volturno]];
* [[Strada statale 162 NC Asse Mediano]];
* [[Strada statale 162 dir del Centro Direzionale]];
* [[Strada statale 163 Amalfitana]];
* [[Strada statale 164 delle Croci di Acerno]];
* [[Strada statale 165 di Mater Domini]];
* [[Strada statale 212 della Val Fortore]];
* [[Strada statale 264 del Basso Volturno]];
* [[Strada statale 265 dei Ponti della Valle]];
* [[Strada statale 267 del Cilento]];
* [[Strada statale 268 del Vesuvio]];
* [[Strada statale 269 del Faito]];
* [[Strada statale 270 dell'Ischia Verde]];
* [[Strada statale 276 dell'Alto Agri]];
* [[Strada statale 303 del Formicoso]];
* [[Strada statale 366 di Agerola]];
* [[Strada statale 368 del Lago Laceno]];
* [[Strada statale 369 Appulo Fortorina]];
* [[Strada statale 371 della Valle del Sabato]];
* [[Strada statale 372 Telesina]], arteria del beneventano che verrà ampliata;
* [[Strada statale 373 di Ravello]];
* [[Strada statale 374 di Summonte e di Montevergine]];
* [[Strada statale 381 del Passo delle Crocelle e di Valle Cupa]];
* [[Strada statale 401 dell'Alto Ofanto e del Vulture]];
* [[Strada statale 414 di Montecalvo Irpino]];
* [[Strada statale 425 di Sant'Angelo dei Lombardi]];
* [[Strada statale 426 di Polla]];
* [[Strada statale 428 di Villamaina]];
* [[Strada statale 430 della Valle del Garigliano]];
* [[Strada statale 447 di Palinuro]];
* [[Strada statale 517 Bussentina]], grazie alla quale il basso [[Cilento]] è facilmente raggiungibile dall'A3;
* [[Strada statale 562 del Golfo di Policastro]];
* [[Strada statale 574 del Monte Terminio]];
* [[Strada statale 598 di Fondo Valle d'Agri]];
* [[Strada statale 686 di Quarto]];
* [[Strada statale 691 Fondo Valle Sele]];
* [[Strada statale 700 della Reggia di Caserta]].
{{div col end}}
=== Trasporto ferroviario ===
{{Vedi anche|Trasporti a Napoli|Sistema metropolitano regionale della Campania|Sistemi ettometrici di Napoli|Servizio ferroviario metropolitano di Salerno}}
[[File:Convogli Trasporti di Napoli.jpg|thumb|Convogli del sistema integrato dei [[trasporti a Napoli]].]]
Il trasporto su ferro risulta ben diffuso in tutto il territorio regionale, riuscendo a collegare i principali centri urbani in ogni provincia campana. Oggi nella città di Napoli sono presenti 7 linee su ferro e 4 funicolari. La [[metropolitana di Napoli]] è stata più volte citata come modello positivo per l'approccio innovativo delle ''[[stazioni dell'arte]]'' della [[Linea 1 (metropolitana di Napoli)|linea 1]].<ref>{{cita web|url=http://www.ingegneri.info/la-metropolitana-di-napoli-vince-l-oscar-dei-trasporti_news_x_319.html|titolo=premio alla metropolitana di Napoli|accesso=5 giugno 2011}}</ref>
Il [[sistema metropolitano regionale campano]], nato nel [[2000]], ha incrementato e rafforzato il servizio di trasporto integrato esteso all'intera regione, gestito dal [[Consorzio Unico Campania]].A [[Mercogliano]] è presente la [[funicolare di Montevergine]]; una delle più ripide d'Europa. Lo sviluppo del sistema ferroviario nel corso degli anni si è ulteriormente allargato portando la città di [[Napoli]] a stretti contatti con il suo vasto circondario, attraverso le reti della [[ferrovia Circumvesuviana]], [[ferrovia Cumana]] e della [[ferrovia Circumflegrea]], inoltre nel [[2005]] è entrata in funzione una moderna linea metropolitana regionale che collega Napoli con la [[provincia di Caserta]], la [[Linea Napoli-Giugliano-Aversa]].
=== Trasporto navale ===
[[File:Porto di Napoli 2005 0131.jpg|thumb|[[Porto di Napoli]]]]
{{vedi anche|Porto di Napoli|Porto di Salerno}}
Il [[porto di Napoli]] e il [[porto di Salerno]] sono tra i più attivi in Italia per movimento merci e passeggeri. Il porto del capoluogo campano detiene il primato in [[Italia]] di scalo passeggeri, secondo al mondo solo dopo quello di [[Hong Kong]]. Il [[porto di Salerno]] risulta particolarmente efficiente nella movimentazione delle merci e sia nel settore crocieristico.
Vi sono poi altri porti turistici in regione, come il [[Marina d'Arechi]] a [[Salerno]], o i piccoli porti turistici di [[Sorrento]], [[Amalfi]], [[Positano]] e quelli delle isole del [[golfo di Napoli|golfo]].
=== Trasporto aereo ===
I principali scali aeroportuali della Campania sono:
{{div col}}
* [[Avellino|Aeroporto di Avellino-Mercogliano]] (Militare)
* [[Aeroporto di Benevento-Olivola]] (Civile e Militare)
* [[Aeroporto di Capua|Aeroporto di Capua-Formis]] (Militare)
* [[Aeroporto di Caserta-Grazzanise]] (Civile e Militare)
* [[Limatola|Aeroporto di Limatola-Giardoni]] (Militare)
* [[Aeroporto di Napoli-Capodichino]] (Civile e Militare)
* [[Pozzuoli|Aeroporto di Pozzuoli-Cuma]] (Militare)
* [[Aeroporto di Salerno-Pontecagnano]] (Civile e Militare)
{{div col end}}
==== Aeroporto di Napoli-Capodichino ====
{{vedi anche|Aeroporto di Napoli-Capodichino}}
L'[[aeroporto di Napoli-Capodichino]], possiede due ''[[terminal]]'', uno per i voli nazionali ed internazionali, l'altro per i [[voli charter]]. [[Capodichino]], distante circa 4 km dal centro di [[Napoli]], è uno degli aeroporti più vicini ad un centro abitato nel mondo. L'aeroporto è oggi gestito da una società privata, essendo il primo in [[Italia]] ad essere stato privatizzato.
Nel 2008 ha registrato 5,643 milioni di passeggeri in transito, risultando essere il sesto d'[[Italia]] per numero di passeggeri dopo [[Fiumicino]], i due scali milanesi, [[Venezia]] e dopo quello di [[Catania]].<ref>[http://www.aeroportodinapoli.com/ Aeroporto di Napoli Airport<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Di seguito una tabella che illustra l'andamento del traffico passeggeri dal [[2000]] al [[2012]]:<ref>{{cita web|url=http://www.assaeroporti.it/defy.asp|titolo=Assaeroporti.it|accesso=8 gennaio 2012}}</ref>
{| border="1" cellspacing="0"
! style="background:#efefef;"| Anno || ! style="background:#efefef;"|Passeggeri || ! style="background:#efefef;"| +/-
|-
| 2012 || align="right"| 6.196.304 || align="left"| {{increase}} 3,7%
|-
| 2011 || align="right"| 6.080.824 || align="left"| {{increase}} 6,2%
|-
| 2010 || align="right"| 5.784.114 || align="left"| {{increase}} 5,0%
|-
| 2009 || align="right"| 5.522.161 || align="left"| {{decrease}} 5,0%
|-
| 2008 || align="right"| 5.803.000 || align="left"| {{decrease}} 2,3%
|-
| 2007 || align="right"| 5.975.838 || align="left"| {{increase}} 13,3%
|-
| 2006 || align="right"| 5.295.969 || align="left"| {{increase}} 11,1%
|-
| 2005 || align="right"| 4.788.695 || align="left"| {{decrease}} 0,9%
|-
| 2004 || align="right"| 4.832.388 || align="left"| {{increase}} 1,0%
|-
| 2003 || align="right"| 4.787.163 || align="left"| {{increase}} 11,0%
|-
| 2002 || align="right"| 4.332.874 || align="left"| {{increase}} 3,2%
|-
| 2001 || align="right"| 4.203.001 || align="left"| {{decrease}} 3,2%
|-
| 2000 || align="right"| 4.336.508 || align="left"| {{increase}} 13,0%
|}
==== Aeroporto di Salerno-Pontecagnano ====
{{vedi anche|Aeroporto di Salerno-Pontecagnano}}
L'aeroporto di Salerno-Pontecagnano, denominato "Costa d'Amalfi", è situato tra i comuni di Bellizzi e Pontecagnano Faiano, a 21 km da Salerno. L'aeroporto è Civile e Militare, attualmente lo scalo è utilizzato solo dall'aviazione generale.
==== Aeroporto di Caserta-Grazzanise ====
{{vedi anche|Aeroporto di Caserta-Grazzanise}}
L'aeroporto "Carlo Romagnoli" di Caserta-Grazzanise è un aeroporto militare aperto al traffico civile autorizzato dal 25 novembre 2004. È dotato di una sola pista in conglomerato bituminoso e di una pista di rullaggio parallela a questa.
== Turismo ==
[[File:Via Stabbiana Pompeii.jpg|thumb|Via Stabiana ([[scavi di Pompei]])]]
[[File:Vesuvius from plane.jpg|thumb|Il [[Vesuvio]]]]
[[File:SpiaggiaNerano.jpg|thumb|Spiaggia di [[Nerano]] ([[Massa Lubrense]]): una delle dodici bandiere blu regionali]]
Il [[turismo]] è sostenuto dall'abbondante presenza di bellezze artistiche e naturalistiche che attirano ogni anno milioni di persone. Proprio in questo settore la regione trova il suo punto di forza, infatti, secondo studi del 2011 fatti dall'[[Eurostat]], la Campania è tra le top 20 delle regioni più visitate d'[[Europa]] e quinta in Italia dopo [[Toscana]], [[Lazio]], [[Lombardia]] e [[Veneto]].<ref>{{cita web|url=http://www.qds.it/index.php?sez=articolo&skip_interstitial=true&id=6823|titolo=dati Eurostat|accesso=5 giugno 2011}}</ref>
Il flusso turistico vede nella [[città metropolitana di Napoli]] raccogliere più della metà dei turisti stranieri dell'intera regione.<ref>{{cita web|url=http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Campania/?id=3.1.3302191356|titolo=Turismo, a Napoli e in provincia +8,5% visitatori nel 2011|accesso=15 febbraio 2013}}</ref> Su tutte le località, spiccano senza dubbio [[Pompei]] ed [[Ercolano]],due dei siti archeologici più visitati in [[Italia]] e tra i più visitati nel mondo in cui si registra una media di quattro milioni di turisti l'anno<ref>{{cita web|url=http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=19849|titolo=Pompei, niente bagni in fuga dagli scavi|data=23 aprile 2006|autore=Susy Malafronte|editore=Patrimoniosos}}.</ref>. Vi sono poi le [[arcipelago campano|isole del golfo]] ([[Capri (Italia)|Capri]], [[Ischia (isola)|Ischia]] e [[Procida]]), il [[Vesuvio]] e la [[Penisola sorrentina|costiera sorrentina]]. Negli ultimi anni, inoltre, si è riscontrata nel [[porto di Napoli]] una notevole crescita nel settore croceristico<ref>{{cita web|url=http://www.crociereonline.net/previsioni_crociere_2007.htm|titolo=Seatrade di Napoli: Crociere +22% nel 2007|autore=Sergio Senesi|lingua=it en|editore=CrociereOnline}}.</ref>.
Dati turistici su altri siti presenti in Campania evidenziano importati primati che la regione detiene in ambito nazionale e mondiale. Tra questi su tutti spiccano i dati relativi a [[Capri (Italia)|Capri]], che è l'isola minore più visitata in Italia e tra le più ambite del mondo<ref>{{cita web|url=http://www.capri-welcome.net/|titolo=turismo di Capri|accesso=5 giugno 2011}}</ref>; la [[costiera amalfitana]], che è tra i siti più visitati in Italia<ref>{{cita web|url=http://www.costiera-amalfitana.com/|titolo=CostieraAmalfitana.it|accesso=5 giugno 2011}}</ref>; ed infine il [[Vesuvio]], vulcano più visitato e conosciuto al mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.comune.sommavesuviana.na.it/parco.htm|titolo=comune sommavesuviana|accesso=5 giugno 2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.mondo-viaggio.com/risorse-di-viaggio/guide-viaggio/vulcano-in-islanda-i-vulcani-del-mondo/|titolo=mondoviaggio.com|accesso=5 giugno 2011}}</ref>
È da registrare, inoltre, il crescente afflusso turistico verso il [[Cilento]] ([[Paestum]] e [[Certosa di Padula]] su tutte)<ref>{{cita web|url=http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/arte_e_cultura/2011/2-maggio-2011/certosa-padula-boom-visite-190551140830.shtml|titolo=corrieredelmezzogiorno|accesso=5 giugno 2011}}</ref>. Stabile invece, risulta essere il turismo della città di [[Caserta]] e [[Salerno]], mentre ancora poco conosciuto è quello dell'[[Irpinia]] e del [[Sannio]].
Per quel che riguarda il turismo balneare, la Campania è al [[2012]] la regione con più bandiere blu tra le meridionali<ref>{{cita web|url=http://it.notizie.yahoo.com/bandiere-blu-2012-italia.html|titolo=Fondazione per l'educazione ambientale|accesso=15 maggio 2012}}</ref> ed i siti premiati sono dei tredici complessivi, dieci appartenenti alla [[provincia di Salerno]] e tre a quella di [[Napoli]]. Tra i luoghi di mare che registrano elevato apprezzamento da parte dei turisti vi sono le tre isole del [[golfo di Napoli]] ([[Procida]], Ischia e [[Capri (Italia)|Capri]]), la [[Penisola sorrentina|costiera sorrentina]], [[Costiera amalfitana|amalfitana]], dove la qualità ambientale e l'offerta ricettiva raggiunge livelli di prestigio internazionale, e quella [[Costiera cilentana|cilentana]]. Negativo invece il turismo balneare lungo la costa casertana in quanto, con i suoi 66% di costiera inquinata, risulta essere la meno agibile d'[[Italia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.ecodicaserta.it/index.php?option=com_content&view=article&id=5187:caserta-ha-il-mare-piu-inquinato-ditalia-il-66-per-cento-delle-coste-dramma-anticipato-dalleco&catid=31:generale&Itemid=63|titolo=ecodicaserta|accesso=31 maggio 2011}}</ref> Nell'estate 2012, la regione è stata l'unica in Italia a registrare un aumento delle presenze, avuto del +2,4%.<ref>{{cita web|url = http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2012/6-settembre-2012/federalberghi-turisti-campania-+-24percento-de-mita-ora-osservatorio-2111718080565.shtml|titolo = Federalberghi: «Turisti in Campania, + 2.4%»|accesso = 15 febbraio 2013}}</ref>
Il turismo che attira la regione è diversificato potendo rispondere ad ogni tipo di scelta da parte del visitatore, dal turismo storico-artistico al turismo religioso a quello balneare fino ad arrivare al turismo naturalistico ed enogastronomico con la rivalutazione delle aree interne del [[Sannio]] e dell'[[Irpinia]].
Negli ultimi anni la regione ha avuto un'importante crescita turistica, dopo alcuni anni di calo dovuti all'emergenza rifiuti regionale.<ref>{{cita web|url=http://www.incampania.com/focus.cfm?Info_ID=1863|titolo=Campania.com|accesso=5 giugno 2011}}
</ref> All'estate [[2012]], la regione è stata di fatto l'unica in [[Italia]] ad avere dati positivi ed in crescita riguardanti il flusso turistico.<ref>{{cita web|url=http://www.ilmondo.it/attualita/2012-09-06/turismo-regione-campania-significativi-dati-federalberghi_86846.shtml|titolo=Articolo su ilmondo.it|accesso=16 settembre 2012}}</ref>
Nel [[2007]] il [[Vesuvio]], l'unico vulcano attivo dell'[[europa continentale]], è stato finalista<ref>{{cita web|url=http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=169798&sez=NAPOLI|titolo=Vesuvio escluso dalle 7 meraviglie|accesso=13 novembre 2011}}</ref> nella selezione per la nomina delle [[nuove sette meraviglie del mondo naturali]], per poi essere squalificato<ref>{{cita web|url=http://www.new7wonders.com/community/en/new7wonders/new7wonders_of_nature/finalists|titolo=new7wonders.com|accesso=97 agosto 2011}}</ref>.
== Gastronomia ==
{{vedi anche|Prodotti agroalimentari tradizionali campani|Cucina campana|cucina napoletana}}
La cucina campana è una delle più apprezzate al mondo potendo esportare numerosi prodotti riconosciuti in ambito nazionale ed europeo. Essa presenta tuttavia delle differenze tra le preparazioni culinarie delle singole province.
La sua cucina, facente parte della [[dieta mediterranea]] è stata protetta dall'[[UNESCO]] come patrimonio immateriale dell'umanità.<ref>http://www.unesco.it</ref>
[[File:Eq it-na pizza-margherita sep2005 sml.jpg|thumb|La [[pizza napoletana]] (Margherita)]]
=== La pizza ===
{{vedi anche|Pizza napoletana}}
Simbolo regionale (e nazionale) della cucina è senza dubbio la [[pizza napoletana]], un tipo di [[pizza]] riconosciuto dall'[[Unione europea]] con il marchio [[Specialità tradizionale garantita|STG]].<ref>{{cita web|url=http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2010:034:0007:0016:IT:PDF|titolo=Registrazione di una denominazione nel registro delle specialità tradizionali garantite per la Pizza Napoletana (STG)|accesso=5 ottobre 2010}}</ref>
La sua preparazione, il suo impasto, la sua cottura, i suoi prodotti e la sua presentazione in piatto sono stati dettagliatamente descritti in articoli ponendo paletti a tentativi di imitazione del prodotto.<ref>{{cita web|url=http://www.pizza.it/node/79162|titolo=pizza.it|accesso=10 novembre 2011}}</ref> Le sue varianti storiche sono essenzialmente due: la [[pizza marinara]]'', con [[pomodoro]], [[aglio]], [[origano]] e [[olio extravergine di oliva]]; e la [[pizza Margherita]], con [[pomodoro]], [[mozzarella]] [[Specialità tradizionale garantita|STG]] a listelli, [[mozzarella di bufala campana]] [[Denominazione di origine protetta|DOP]] a cubetti o [[Fior di latte]], [[basilico]] e [[olio extravergine di oliva]].
Nel [[2011]], la pizza napoletana è stata presentata dall'Italia come candidata al riconoscimento [[UNESCO]] come Patrimonio immateriale dell'umanità.<ref>{{cita web|url=http://www.prodottitipicicampania.it/pizza-napoletana/|titolo=Pizza napoletana patrimonio immateriale UNESCO|accesso=10 novembre 2011}}</ref>
=== Mozzarella di bufala campana ===
{{Vedi anche|Mozzarella di bufala campana}}
{{...}}
=== Irpinia - Colline dell'Ufita ===
{{Vedi anche|Irpinia - Colline dell'Ufita}}
L'olio extravergine di oliva “Irpinia Colline dell'Ufita DOP” presenta senza dubbio caratteristiche organolettiche di grande pregio. È di colore verde, se giovane, fino a giallo paglierino, di diversa intensità. All'olfatto si rivela fruttato, con piacevoli note erbacee e netti sentori di pomodoro acerbo, percepibili distintamente anche al gusto; all'assaggio è armonico, con intense, ma sempre piacevoli ed equilibrate sensazioni di amaro e piccante, in armonia con l'elevato contenuto in polifenoli. L'acidità, inoltre, non supera il valore di 0,50%, con punteggio al panel test non inferiore a 7.
L'olio “Irpinia Colline dell'Ufita DOP” deve derivare per non meno del 60% dalla varietà Ravece (valore elevato all'85% per i nuovi impianti); per la restante parte possono concorrere altre varietà locali, quali l'Ogliarola, la Marinese, l'Olivella, la Ruveia, la Vigna della Corte. Estremamente ridotto (non più del 10 %) l'apporto ammesso di altre varietà non autoctone, quali il Leccino o il Frantoio.
Le tecniche di coltivazione degli oliveti sono quelle tradizionali delle Colline dell'Ufita, che assicurano all'olio che ne deriva l'elevato e noto pregio qualitativo. La raccolta viene effettuata entro il 31 dicembre di ogni anno e le olive vengono molite entro due giorni dalla raccolta. La resa al frantoio non può eccedere il 20%. L'olio “Irpinia Colline dell'Ufita DOP” è il risultato della perfetta armonia tra ambiente, varietà, capacità imprenditoriale e tradizione, che in Irpinia risultano essere antichissime. L'area di produzione della DOP coincide con quella di coltivazione delle varietà più pregiata dell'olivicoltura irpina e che è assurta a simbolo dell'olivicoltura di qualità: la Ravece. La Ravece è una cultivar di origine sconosciuta, ma almeno dal Cinquecento diffusa quasi esclusivamente nel territorio ufita-arianese, componente privilegiata della dieta mediterranea che in quest'area si caratterizza sul trinomio vino pane e olio. La notevole presenza di note aromatiche e il suo gusto fruttato intenso fa prediligere l'uso di quest'olio su piatti di una certa consistenza, come minestre a base di legumi, gustose pastasciutte della tradizione irpina, zuppe, bruschette e grigliate di carne. Essendo un prodotto di gran pregio per la sua categoria, attraverso il riconoscimento della DOP potrà essere conosciuto ed apprezzato non solo a livello locale ma sui mercati nazionali ed internazionali.
=== Dolci ===
* [[Torrone]] ([[Dentecane]] di [[Pietradefusi]], [[Ospedaletto d'Alpinolo]], [[Benevento]], [[Grottaminarda]], [[San Marco dei Cavoti]])
* Babà (napoletano)
* Biscotti di Castellammare ([[Castellammare di Stabia]])
* Chiacchiere (tutta la regione)
* [[Delizia al limone]]
* [[Struffoli]] (tutta la regione)
* Sfogliatella ([[Napoli]])
* Zeppole di San Giuseppe (tutta la regione)
* Pastiera (tutta la regione)
* [[Mustaccioli (gastronomia campana)|Mustaccioli]] (tutta la regione)
* Pantorrone (prodotto dalla ditta "Pantorrone Garofalo" di [[Pietradefusi]])
* Roccocò tutta la regione
* Croccantino ([[San Marco dei Cavoti]])
* Torroncino di Roccagloriosa
* [[Miele]] (tutta la regione)
=== Vini ===
{{vedi anche|Vini della Campania}}
{{...}}
=== Altri piatti ===
[[File:Pasta Vongole 01 (RaBoe).jpg|thumb|[[Spaghetti alle vongole|Spaghetti alle vongole veraci]]]]
{{Vedi anche|Casatiello|Cardone|Pastiera napoletana|Spaghetti}}
Altro simbolo della cucina italiana sono gli [[spaghetti]], con i quali [[Napoli]] rivaleggia con la [[Cina]] per la loro invenzione. La pasta in origine veniva cotta lungo la strada in grossi pentoloni sempre pieni d'acqua bollente e cosparsi con abbondante parmigiano, consumati con le mani.
Alcuni piatti tipici della cucina campana sono: il [[cardone]] (piatto tipico della provincia di Benevento), la [[pasta con fagioli]] tipico della provincia di Benevento, dell'alta provincia di Caserta e del napoletano, la [[parmigiana di melanzane]] (piatto campano), l'[[impepata di cozze]] (Napoli), la [[Caprese (gastronomia)|caprese]] (Napoli), la [[minestra maritata]] (Benevento), [[Octopus vulgaris|polpi]] 'alla luciana' (Napoli), [[spaghetti allo scoglio]] (Napoli), pasta e [[Phaseolus vulgaris|faglioli]] con le cozze (Napoli), i [[pacchero|paccheri]] al [[Ragù napoletano|ragù]] (Napoli), le [[Solanum melongena|melanzane]] al [[cioccolato]] (Salerno), gli [[spaghetti alle vongole]] (Napoli), la [[maccaronara]] ([[Castelvetere sul Calore]] - Avellino), i crusìcchi (Salerno), il mugnatiello (Benevento).
== Sport ==
{{vedi anche|Sport in Campania}}
Lo [[sport]] in Campania è rappresentato da varie discipline, sia individuali che di squadra. La cultura regionale è concentrata essenzialmente nel [[calcio (sport)|calcio]], però, sono anche altri gli sport che vedono la regione esprimersi ad alti livelli. Sono il caso del [[basket]], della [[boxe]] e degli sport acquatici come [[pallanuoto]], [[vela (sport)|vela]] e [[canoa/kayak|canoa]].
=== Calcio ===
[[File:Napolitano e Cannavaro.jpg|thumb|left|L'ultimo pallone d'oro italiano [[Fabio Cannavaro]] insieme all'ex Presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]]]]
[[File:Maradona 1985.jpg|thumb|[[Diego Armando Maradona]], al Napoli tra il 1984 e il 1991.]]
Per quel che riguarda il calcio, la regione da sempre ha vantato diversi club nelle serie professionistiche. Storicamente la principale compagine campana (oltre che dell'intero sud Italia) è il [[Società Sportiva Calcio Napoli|Napoli]], altre due sono le società ad aver militato in [[Serie A]], [[Unione Sportiva Avellino|Avellino]] (10 partecipazioni) e la [[Unione Sportiva Salernitana 1919|Salernitana]] (2 partecipazioni).
La Campania, per la stagione 2015-2016, conta una squadra in [[Serie A]] due in [[Serie B]], [[Associazione Sportiva Avellino 1912|Avellino]] e [[Unione Sportiva Salernitana 1919|Salernitana]]. Tra le squadre campane militanti in [[Lega Pro Prima Divisione]] ci sono [[Casertana Football Club|Casertana]], [[Juve Stabia]] e [[Benevento Calcio|Benevento]], mentre tra quelle militanti in [[Serie D]] ci sono [[San Felice Aversa Normanna|Aversa Normanna]], [[Unione Sportiva Arzanese|Arzanese]], [[Football Club Turris 1944|Turris]] e [[Sorrento Calcio|Sorrento]].
La cultura calcistica in regione è molto forte, ponendo la Campania tra le principali regioni italiane dalle quali fioriscono giocatori di fama internazionale. Su tutti si ricorda il [[pallone d'oro]] italiano (2006), il capitano e giocatore con più presenze in nazionale: [[Fabio Cannavaro]]. Altri importanti giocatori sono [[Antonio Di Natale]], [[Fabio Quagliarella]], [[Marco Borriello]], [[Domenico Criscito]], [[Raffaele Palladino]], [[Simone Barone]], [[Cristian Molinaro]], [[Ignazio Abate]], [[Antonio Nocerino]], [[Salvatore Bocchetti]], [[Ciro Immobile]], [[Lorenzo Insigne]] e [[Paolo Cannavaro]], fratello del più celebre Fabio; mentre tra quelli ritirati si ricordano [[Vincenzo Montella]] e [[Ciro Ferrara]], poi diventati allenatori in Serie A.
=== Altri sport ===
[[File:PalaMaggiò 2008.JPG|thumb|Pala Maggiò, stadio della Juve Caserta Basket.]]
[[File:OlimpiaMIScandoneAV-FinalEight2010.jpg|thumb|Palasport Del Mauro, stadio dello Scandone Avellino Basket.]]
Altro sport di spessore in regione è il basket, il quale vede la sua massima espressione nella città di [[Caserta]] con la [[Juvecaserta Basket]] vincitrice di uno scudetto nel 1991 e di una coppa Italia nel 1986 inoltre anche la città di [[Avellino]] è presente nel basket con la [[Società Sportiva Felice Scandone|Scandone Avellino]] vincitrice di una coppa Italia nel 2008, entrambe le squadre militano nella massima serie nazionale. In regione è presente anche lo [[Scafati Basket]] che milita nella seconda serie nazionale.
Va inoltre ricordato anche il [[Società Sportiva Basket Napoli|Napoli]] (vincitore di una coppa Italia) che però ha avuto un brutto calo nel [[2008]] quando fu declassato in serie C a causa di scandali finanziari.<ref>[http://195.56.77.208/news/?id=101847 Il Consiglio Federale revoca l'ammissione di Napoli e Capo d'Orlando alla Serie A]</ref><ref>[http://varesebasket.sport-blog.it/?p=442 Napoli e Capo d'Orlando escluse dall'A1]</ref>
Nella città di [[Caserta]] è presente la squadra di [[Campionato italiano di pallavolo femminile|pallavolo femminile]] [[VolAlto Caserta]] nata nel 2006 e che attualmente disputa il secondo campionato di [[Serie A2 (pallavolo femminile)|Serie A2]] di seguito; stesso discorso anche in provincia con la [[Corpora Aversa]] con sede ad [[Aversa]], nata nel 2005 e attualmente presente per il secondo anno consecutivo nella serie A2.
Su scala regionale riscuote importante successo anche il [[pugilato]], che vede i suoi massimi esponenti in [[Clemente Russo]] e [[Domenico Valentino]], entrambi di [[Marcianise]] ([[Provincia di Caserta|CE]]); la [[pallanuoto]], che ha nella squadra di Napoli (il [[Circolo Nautico Posillipo|Posillipo]]) la più titolata della regione e, vantando nel proprio palmarès sei titoli europei e dodici nazionali (di cui undici scudetti), la seconda squadra più blasonata della nazione.
Infine, si ricordano altri esponenti dello sport nativi della Campania come [[Mascalzone Latino]] (per la vela), i [[fratelli Abbagnale]] con [[Giuseppe Di Capua]] per la canoa e [[Massimiliano Rosolino]] per il nuoto.
=== Principali impianti sportivi ===
<!-- SE LA STRUTTURA NON È TRA LE PRIME 10 DELLA CAMPANIA, NON INSERIRLA, SARÀ RIMOSSA COMUNQUE DA QUESTO ELENCO. PER FAVORE NON RIMUOVERE L'AVVISO, GRAZIE. -->
{|
|width="10"|
|valign="top"|
{| class="wikitable"
|-
! Città
! Stadi di calcio
|-
| [[Napoli]]
| [[Stadio San Paolo]]
|-
|Salerno
|[[Stadio Arechi]]
|-
| [[Avellino]]
|[[Stadio Partenio]]
|-
| [[Eboli]]
| [[Stadio José Guimarães Dirceu]]
|-
| [[Castellammare di Stabia|<nowiki/>]][[Stadio Romeo Menti (Castellammare di Stabia)|Castellammare di Stabia]]
| [[Stadio Romeo Menti (Castellammare di Stabia)|Stadio Romeo Menti]]
|-
|Benevento
|[[Stadio Ciro Vigorito]]
|-
|Napoli
|[[Stadio Romeo Menti (Castellammare di Stabia)|Stadio Arturo Collana]]
|-
|Torre Annunziata
|[[Stadio Alfredo Giraud]]
|-
| [[Nocera Inferiore]]
| [[Stadio San Francesco d'Assisi]]
|-
| [[Salerno]]
| [[Stadio Donato Vestuti]]
|-
|Caserta
|[[Stadio Alberto Pinto]]
|}
|width="30"|
|valign="top"|
{| class="wikitable"
|-
! Città
! Altri impianti
|-
| [[Caserta]]
| [[PalaMaggiò]]
|-
| [[Napoli]]
| [[Ippodromo di Agnano]]
|-
| [[Avellino]]
| [[Palasport Giacomo Del Mauro]]
|-
| [[Napoli]]
| [[PalaBarbuto]]
|-
| [[Napoli]]
| [[Piscina Felice Scandone]]
|-
| [[Benevento]]
| [[Stadio Pacevecchia]]
|-
| [[Pozzuoli]]
| [[PalaTrincone]]
|-
| [[Eboli]]
| [[PalaSele]]
|-
| [[Scafati]]
| [[PalaMangano]]
|}
|}
== Grattacieli della Campania ==
[[File:Centro Direzionale - Napoli.jpg|thumb|upright=2.2|Centro direzionale di Napoli]]
{| border="0" style="border: 1px solid #999; background-color:#FFFFFF"
|- align="center" bgcolor="#0b4a9e"
! <span style="color:#FFFFFF">Grattacielo</span> || <span style="color:#FFFFFF">Altezza</span> || <span style="color:#FFFFFF">Città</span>
|- bgcolor="#EFEFEF"
| [[Torre Telecom Italia (Napoli)|Torre Telecom Italia]] ||129 metri || Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
| [[Torri ENEL|Torre ENEL I]] ||122 metri || Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
| [[Torri ENEL|Torre ENEL II]] ||122 metri || Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
| [[Torri Saverio e Francesco|Torre Francesco]]||118 metri || Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
| [[Torri Saverio e Francesco|Torre Saverio]] ||118 metri || Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
| [[Torre del Consiglio Regionale Campania]] ||115 metri || Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
| [[Torri del Tribunale di Napoli]] A e B||109 metri ||Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
| Edificio Eni-Italgas ||88 metri ||Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
| Giunta Regione Campania ||88 metri || Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
| Holiday Inn Hotel ||83 metri || Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
| Edificio E3 ||75 metri || Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
| [[Torri del Banco di Napoli|Banco di Napoli I]] ||70 metri || Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
| [[Torri del Banco di Napoli|Banco di Napoli II]] ||70 metri || Napoli
|- bgcolor="#EFEFEF"
|}
== Stemma ==
{{Infobox
|TitoloEst = [[File:Flag of the Republic of Amalfi.svg|25px]] [[Storia di Amalfi|Repubblica Marinara di Amalfi]]
|StileTabella = font-size:95%;
|StileValore = text-align:left;
|Valore1 = Quella di [[Amalfi]] è la prima e una delle più importanti [[repubbliche marinare]] del paese e forse la prima che raggiunse una rilevanza di spicco nel panorama nazionale. Il suo commercio non era vasto come quello di [[Venezia]], ma raggiunse comunque importanti traguardi grazie all'espansione verso il [[mar Mediterraneo]] e quindi l'[[Egitto]] e [[impero bizantino|Bisanzio]], conquistando così tutto il mercato arabo. Amalfi ebbe il pregio anche di costituire il codice marittimo vigente per tutta l'epoca medievale fino al [[XVI secolo]], nonché il più antico codice marittimo italiano: le tavole amalfitane.
La decadenza della Repubblica amalfitana si ebbe con l'avvento dei [[normanni]] in Sicilia che spostò il ruolo di polo mercantile al [[porto di Napoli]] e [[Salerno]].
}}
Secondo la motivazione ufficiale, lo stemma della Campania è ispirato alle insegne della [[Repubblica di Amalfi|Repubblica marinara di Amalfi]].
La prima bandiera di Amalfi fu quella della Repubblica marinara omonima, caratterizzata dalla [[croce di Malta]]<ref>La croce è chiamata "Croce di Malta" anche se il primo paese ad utilizzarla è stato Amalfi. Dunque dovrebbe essere chiamata "Croce di Amalfi".</ref> su campo azzurro ([[XII secolo]]). La croce è di origine bizantina, per questo motivo è una croce di tipo greco ovvero a braccia eguali. A differenza di una croce greca classica però, quella della repubblica amalfitana riportava due punte su ogni braccio per un totale di otto, in rappresentanza ognuna di esse di una delle otto beatitudini secondo san Matteo, oppure alcune importanti virtù cristiane, o possono anche rappresentare le 8 nazionalità di provenienza dei Cavalieri di san Giovanni, o ancora gli 8 princìpi che dovevano rispettare gli antichi cavalieri.
Successivamente, nel [[XIII secolo]], fu adottata la bandiera del comune, la quale vedeva un fondo azzurro con una banda obliqua di colore rosso da sinistra verso destra, accanto a quella antica a croce maltese.
Nel [[1971]], la regione Campania riadattò il primo simbolo utilizzandolo così nella propria bandiera che divenne ufficialmente uno [[scudo sannitico]] argento con banda rossa obliqua da sinistra a destra su campo azzurro (di tonalità diversa rispetto a quello della bandiera amalfitana).
==Galleria d'immagini==
<gallery>
File:Napoli6.png|[[Napoli]]
File:SalernoCanalone.jpg|[[Salerno]]
File:Der bourbonische Königspalast in Caserta.jpg|[[Caserta]]
File:Benevento, via Traiano.jpg|[[Benevento]]
File:Corso Vittorio Emanuele Avellino.JPG|[[Avellino]]
</gallery>
== Onorificenze ==
Conferita il 11/10/2010:
{{Onorificenze
|immagine=ProtezioneEcc1.png
|nome_onorificenza= Medaglia al merito di I classe della Protezione Civile
|collegamento_onorificenza=Attestato di pubblica benemerenza della Protezione civile
|motivazione=Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza.
|luogo=D.P.C.M. 11 ottobre 2010, ai sensi del ai sensi dell'art.5, comma 5, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19 dicembre 2008.}}
== Note ==
{{<references|strette}}/>
== Bibliografia ==
* De Sangro M., ''I Borboni nel regno delle sue Sicilie'', Edizioni Caponi 2003
* Vitiello G. e Helbert F., ''Napoli e Pompei Guida Direct'', Ed. Dumont 2008,
* G. Capobianco, ''Dal fascismo alla repubblica in Terra di Lavoro in Felice Corvese'', Edizioni Athena, 1993
* Sardella, ''Arte e storia di Napoli'', Bonechi Editore 2006
* De Majo, ''Storia del Regno di Napoli'', Newton Compton Editori 1999
* Bartolommeo Capasso, Napoli greco-romana, Napoli, 1905
* G. De Petra, Le origini di Napoli, Napoli, 1905
* {{en}} Roy M. Peterson, ''The cults of Campania'', Roma, 1919
* D. Ruocco, "Campania", Torino, UTET, "Coll. "Le regioni d'Italia", 1976.
== Voci correlate ==
* [[Aree naturali protette della Campania]]
* [[Campania antica]]
* [[Crisi dei rifiuti in Campania]]
* [[Italia Meridionale]]
* [[Mezzogiorno (Italia)]]
* [[Mar Tirreno]]
* [[Presidenti della Campania]]
* [[Regioni d'Italia]]
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.regione.campania.it|Sito della regione Campania}}
* {{Dmoz|World/Italiano/Regionale/Europa/Italia/Campania}}
* {{cita web|http://www.ecampania.it|E' Campania, il primo portale dedicato al turismo ed alla cultura in Campania}}
* {{cita web|http://www.turismoincampania.eu|Sito turistico della regione Campania}}
* [http://www.viaggiaincampania.it/ Guida al turismo in Campania], viaggiaincampania.it
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