Vittorio Sgarbi e Battaglia del fiume Nedao: differenze tra le pagine

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{{Infobox conflitto
{{nota disambigua|altri personaggi con questo cognome|[[Sgarbi]]}}
|Tipo=Battaglia
{{Membro delle istituzioni italiane
|Nome del conflitto = Battaglia di Nedao
|nome= Vittorio Sgarbi
|Parte_di = della guerra per la successione degli Unni
|istituzione= Camera
|Immagine =
|immagine= 3837 - Vittorio Sgarbi presenta la mostra -Arte ed Omosessualità- - Foto Giovanni Dall'Orto, 9-July-2007.jpg
|Didascalia =
|luogo_nascita= [[Ferrara]]
|Data = [[454]]
|data_nascita=[[8 maggio]] [[1952]]
|Luogo =[[Pannonia]] (odierne [[Croazia]] - [[Ungheria]])
|luogo_morte=
|Casus =
|data_morte=
|Mutamenti_territoriali =
|titolo=
|Esito = Vittoria di Gepidi ed Ostrogoti
|professione= [[critico d'arte]], [[politico]]
|Schieramento1 = [[Gepidi]]<br />[[Ostrogoti]]
|partito= [[Partito Liberale Italiano|PLI]] (XI leg.), [[Popolo delle libertà|PDL]] (XII,XIV leg.), [[Popolo della Libertà|Lista Sgarbi]] (XIII leg.)
|Schieramento2 = [[Unni]]
|legislatura= [[XI Legislatura della Repubblica Italiana|XI]], [[XII Legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[XIII Legislatura della Repubblica Italiana|XIII]], [[XIV Legislatura della Repubblica Italiana|XIV]].
|Comandante1 = [[Ardarico]] (re dei Gepidi)<br />[[Teodemiro]] (re degli Ostrogoti)
|gruppo_parlamentare=Diversi
|Comandante2 = [[Ellac]] (re degli Unni) †
|coalizione=Diverse
|Effettivi1 = 35.000
|circoscrizione= VII [[Veneto]]
|Effettivi2 = 55.000
|Perdite1 = Circa 10.000
|Perdite2 = Circa 40.000
|Perdite3 =
|Note =
}}
{{Bio
|Nome = Vittorio
|Cognome = Sgarbi
|Sesso = M
|LuogoNascita = Ferrara
|GiornoMeseNascita = 8 maggio
|AnnoNascita = 1952
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Attività = critico d'arte
|Attività2 = politico
|AttivitàAltre = , [[personaggio televisivo]] e [[storico dell'arte]]
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Nazionalità = italiano
|Immagine =
}}
Più volte membro del [[Parlamento della Repubblica Italiana|Parlamento]] e di [[amministrazione comunale|amministrazioni comunali]] come quella di [[Milano]], dal [[30 giugno]] [[2008]] è [[sindaco]] della cittadina [[sicilia]]na di [[Salemi]].
 
La '''battaglia del fiume Nedao''' (o Nedavo), che prende il nome dalla [[Nedava]], un affluente del [[Sava (fiume)|Sava]], fu una [[battaglia]] combattuta in [[Pannonia]] nel [[454]] dall'esercito degli [[Unni]], appoggiati da un contingente di [[Ostrogoti]] rimasto fedele contro una coalizione di insorti barbari di stirpe germanica, aiutati da barbari di stirpe iranica fino ad allora sottomessi agli Unni medesimi. Nonostante gli Unni disponessero di una cavalleria eccezionale e di arcieri superiori a quelli nemici, la tattica di combattimento di costoro era nota (ed anche i punti deboli di essa) agli insorti, che finirono per sterminare gran parte dei loro antichi padroni, facendo crollare per sempre il cosiddetto [[Impero delle Steppe]].
== Biografia ==
[[File:Vittorio Sgarbi.jpg|thumb|left|upright|Vittorio Sgarbi]]
Si [[laurea|laureò]] in [[filosofia]] con specializzazione in storia dell'arte all'[[Università di Bologna]] e iniziò ad occuparsi di [[arte]], diventando ispettore della sovrintendenza ai beni storici e artistici in [[Veneto]]. Ha insegnato per tre anni Storia delle tecniche artistiche all'[[Università di Udine]].
 
== La collocazione del campo di battaglia ==
Sgarbi è figlio di Giuseppe e Rina Cavallini, farmacisti ferraresi. Ha una sorella, Elisabetta, attualmente direttore editoriale presso [[Bompiani]].
Celibe, ha riconosciuto tre figli, dichiarando in merito: «Sono contrario alla paternità. Quella del padre non è una categoria a cui ritengo di dover appartenere. Ciò detto sono anche contrario all'aborto. Ci sono donne che hanno voluto figli da me, non io da loro perché non può esserci l'obbligo di diventare padre»<ref>{{cita web|url=http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200802articoli/6024girata.asp|titolo= Dichiarazione di Sgarbi alla Stampa di Torino|accesso= 09-08-2008}}</ref>.
 
Tuttora non è identificato il luogo in cui effettivamente si svolse la battaglia, in quanto non è noto a quale corso d'acqua odierno corrisponda il fiume Nedao<ref>[http://www.britannica.com/eb/topic-276414/Hun Enciclopedia Britannica] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080524034658/http://www.britannica.com/eb/topic-276414/Hun |data=24 maggio 2008 }}</ref>. Alcuni lo identificano col [[Tibisco]] (''Tisza'')<ref name=fmgac>[http://fmg.ac/Projects/MedLands/HUNGARY.htm fmg.ac]</ref> o con il [[Danubio]] medesimo ("Nedao" come [[anagramma]] di ''Donau'', il toponimo germanico del fiume<ref name=fmgac/>). La confusione è ingenerata dal fatto che, a differenza della storiografia romana, assai curata e particolareggiata, la fonte storiografica principale per le vicende che concernono i [[regni romano-barbarici]] sono storici barbari "latinizzati", come il goto [[Giordane]] che visse alla corte di [[Costantinopoli]] un secolo dopo lo svolgimento della battaglia, che si limita a citare il "Neda(v)us Flumen" nella parte meridionale del regno unno, quindi non lungi dal Danubio, fiume che, a sua volta, segnava il confine con gli imperi romani.
Nel [[Giugno]] [[2011]] la Corte di Appello di [[Ancona]] gli attribuisce la paternità di una ragazza di tredici anni, avuta da una cantante lirica di origine albanese. Intervistato per chiarimenti su tale vicenda, Sgarbi dichiara alla stampa di avere almeno una quarantina di figli.<ref>http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=160640&sez=HOME_PERSONE</ref>
 
La [[Nedava]] appare come il fiume più probabilmente interessato alla vicenda bellica, in quanto etimologicamente e geograficamente riconosciuto da un maggior numero di storici<ref>[http://www.odinsvolk.ca/GermanicPeoples.htm The Germanic Peoples<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Solo una fonte riporta la [[Leita]], un fiume della moderna [[Austria]], quasi al confine con l'Ungheria, al tempo compresa nella provincia di Pannonia, ma tale corso d'acqua appare esser molto distante dal territorio in cui erano stanziati i popoli che parteciparono allo scontro<ref>[http://aeiou.iicm.tugraz.at/aeiou.encyclop.v/v684587.htm;internal&action=_setlanguage.action?LANGUAGE=en Völkerwanderung<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
=== Carriera di critico d'arte ===
Alternativamente, l'[[enciclopedia Britannica]]<ref>[http://www.britannica.com/EBchecked/topic/230424/Gepidae Gepidae (people) - Britannica Online Encyclopedia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> riporta l'attuale fiume [[Nedad]] quale luogo effettivo dello scontro.
Parallelamente alla sua attività politica, continua ad occuparsi di arte<ref>{{cita libro|cognome= Sgarbi|nome= Vittorio|titolo= Il sogno della pittura: come leggere un'opera d'arte pagina 202|editore= Marsilio, 1985|lingua= it|url= http://books.google.it/books?ei=MD7ETaXDD8jVsgbPtNiODw&ct=result&id=OikuAQAAIAAJ&dq=vittorio+sgarbi+nato&q=maggio#search_anchor}}</ref>, commentando in [[videocassetta]] alcune delle opere dei più importanti pittori e scrivendo numerosi saggi e libri specializzati. I titoli più rilevanti da lui pubblicati sono ''Carpaccio'' ([[1979]]), ''I capolavori della pittura antica'' ([[1984]]), ''La stanza dipinta'' ([[1989]]), ''Davanti all'immagine'' ([[1990]], vincitore del [[Premio Bancarella]]), ''Onorevoli fantasmi'' (1994), ''Lezioni private'' ([[1995]]), ''Lezioni private 2'' ([[1996]]), ''Davanti all'immagine'' ([[2005]]), ''Ragione e passione. Contro l'indifferenza'' ([[2006]]), ''Clausura a Milano, Da Suor Letizia a Salemi'' ([[2008]]) (scritto con [[Marta Bravi]]).
 
== Le cause che portarono allo scontro ==
Nel [[2008]] Sgarbi commise un atto di [[plagio (diritto d'autore)|plagio]] intellettuale, copiando quasi testualmente, in una sua introduzione a un volume sul [[Botticelli]], le frasi che la storica dell'arte [[Mina Bacci]] scrisse sul pittore quattrocentesco in un fascicolo dei «Maestri del colore» (Fabbri editore) nel [[1964]].<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/12/02/sgarbi-il-plagio-su-botticelli.html La Repubblica]</ref>
 
Lo storico Giordane accenna alle cause che indussero la ribellione delle tribù germaniche, turcofone e protoslave al dominio degli [[Unni]].
Nel [[2010]] viene nominato Soprintendente della Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare.
[[Attila]] ([[406]] – [[453]]) morì del tutto inaspettatamente al culmine del suo potere, il 16 marzo [[453]]<ref name="ReferenceA">Mario Bussegli: "Attila"; Rusconi Editore, 1986; ISBN 88-18-18007-X</ref> a causa d'una probabile emorragia, stando ai dettagli riportati da Giordane medesimo. Lo storico goto [[Giordane]] ([[500]] - [[570]]) è la principale fonte a nostra disposizione per poter delineare un quadro, seppur lacunoso, di quanto accadde tra l'anno della morte di Attila e l'anno della [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] (convenzionalmente, nel [[476]]). Ma Giordane visse un secolo dopo gli eventi narrati, Inoltre, la sua visione era partigiana (era un goto ed era al servizio dell'[[impero romano d'Oriente]])<ref name="ReferenceA"/>. Infine, la sua opera, la ''[[De origine actibusque Getarum|Getica]]'', è ampiamente tratta da una precedente e purtroppo perduta opera storica, la ''[[Historia Gothorum]]'', di [[Cassiodoro|Flavio Aurelio Magno Cassiodoro]] ([[483]] – [[581]]), certamente anch'essa di parte, essendo stato il nonno dell'autore uno dei membri della delegazione diplomatica bizantina alla corte di [[Attila]] nel [[448]] (tale delegazione era in realtà composta da agenti segreti della corte di [[Bisanzio]], e portava con sé un ingente quantitativo d'oro per assoldare sicari al fine di assassinare Attila in persona; la congiura venne scoperta e le relazioni diplomatiche tra Unni e Bizantini si guastarono definitivamente)<ref name="ReferenceB">Peter Heather: "La caduta dell'Impero Romano. Garzanti Editore; 2007; ISBN 978-88-11-68090-1"</ref>.
La nomina è stata successivamente annullata dalla Corte dei Conti. Attualmente Sgarbi ricopre il ruolo di Soprintendente "ad interim" in attesa che il Ministero definisca la procedura per la nuova nomina.<ref>[http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2010/17-settembre-2010/sgarbi-nomina-illegittima-ministero-riapre-bando-1703778094184.shtml Il Corriere del Veneto: "Sgarbi, nomina illegittima il ministero riapre il bando"] URL consultata il 19-09-2010</ref>
Bisanzio aveva certamente un notevole interesse a che la minaccia unna venisse spazzata via definitivamente dai suoi confini. Non è esagerato affermare che si trattava d'una questione di vitale importanza<ref name="ReferenceB"/>.
 
A ciò si aggiunse l'offensiva dei [[Gepidi]] di re [[Ardarico]], che mirava a creare una patria indipendente nell'ex [[Dacia (provincia romana)|provincia romana di Dacia]], (l'attuale [[Romania]], che effettivamente divenne nota col nome di "[[Gepidia]]"), e degli [[Ostrogoti]], i primi germani a cadere sotto il giogo unno già dal [[375]], dopo la [[battaglia del fiume Erac]] (odierno [[Tiligul]], in [[Ucraina]]), che sconfisse definitivamente gli Unni<ref name="ReferenceB"/>. Il grande impero unno si sfasciò in pochi anni, e gli Unni si ritirarono rapidamente verso il cuore dell'[[Asia]], oltre gli [[Urali]], a parte un contingente esiguo che si pose al servizio dei bizantini. Restarono indietro solo i [[Bulgari]] e gli [[Avari]], che si stanziarono nella [[Russia]] meridionale. I Gepidi si sostituirono agli Unni e fondarono un forte regno tra il Tibisco e il [[Dnestr]].
Nel [[2011]], incaricato dal [[Ministero per i beni e le attività culturali]], è curatore del [[Padiglione Italia]] e dei padiglioni regionali per la 54 [[Esposizione internazionale d'arte di Venezia]] organizzata dalla [[Biennale di Venezia]] (4 giugno - 27 novembre 2011). Con i padiglioni regionali per la prima volta l'esposizione viene dislocata in terraferma nelle diverse regioni.
 
=== CarrieraLa televisivabattaglia ===
 
La battaglia venne con ogni probabilità combattuta nell'autunno del 454, oppure, secondo altri, nei primi mesi del 455<ref>John Man: "Attila" Ed. Mondadori; 2007; ISBN 978-88-04-56444-7
Sgarbi si affermò come grintoso personaggio televisivo (si è autodefinito "''polemista''"<ref name=camera>[http://legxiv.camera.it/organiparlamentari/assemblea/contenitore_dati.asp?tipopagina=&deputato=d34510&source=%2Fdeputatism%2F240%2Fdocumentoxml.asp&position=Deputati\La%20Scheda%20Personale&Pagina=Deputati/Composizione/01.camera/nuovacomposizione/datpersonali2.asp%3Fdeputato=d34510 Scheda su Camera.it] per la XIV Legislatura (2001-2006)</ref>) soprattutto come ospite della trasmissione televisiva ''[[Maurizio Costanzo Show]]'', durante la quale alternava apprezzate lezioni d'arte a vivaci dispute verbali nei confronti degli altri ospiti.
</ref>. Non sono noti i particolari della strategia, né quelli della tattica. Però, a grandi linee, essi possono esser desunti dalla ricostruzione storica delle battaglie che gli Unni sostennero coi [[Storia romana|Romani]], a cominciare dalla [[Battaglia dei Campi Catalaunici]] di due anni precedente ([[451]]) a quella del Nedao.
E' infatti nello storico programma di Costanzo che Sgarbi pronuncia la prima parolaccia della storia della televisione italiana: durante una puntata un'insegnante lesse una poesia di cui era l'autrice; durante la lettura si accese un diverbio con Sgarbi che giudicava la poesia orribile. La lite culminò quando l'insegnante disse al critico: "''lei è un asino poetico''", affermazione cui Sgarbi replicò: ''"e lei è una stronza!!"''. Costanzo si arrabbiò molto e disse a Sgarbi di chiedere scusa alla donna, cosa che il critico rifiutò seccamente. La vicenda ebbe un enorme risalto nei media, dato che all'epoca nessuno aveva volontariamente violato il tabù di dire parolacce in televisione. L'insegnante querelò Sgarbi, che fu condannato a pagare una multa.
I barbari coalizzati, da ex alleati degli Unni, sapevano bene che dovevano impegnarsi in un tipo di combattimento molto diverso da quelli fin qui attuati contro l'Impero<ref>Giuseppe Zecchini, ''Attila'', Hoepli Editore, 2007, ISBN 88-389-2158-X</ref>. I barbari costituivano la fanteria, leggera e pesante, dell'orda unna, dal momento che [[Attila]] possedeva soltanto un'efficientissima cavalleria ("Dove passa il suo cavallo non cresce più un filo d'erba" è la frase attribuita agli osservatori bizantini). Gli scontri tipici della cavalleria unna consistevano in fulminei attacchi a sorpresa, fingendo la ritirata per poi rilanciare l'attacco con piccoli gruppi di esperti arcieri a cavallo. Il momento critico sfruttato dagli Unni era quando, al momento della finta ritirata, la fanteria nemica si scompaginava e si lanciava all'inseguimento credendo di aver vinto lo scontro. In quell'attimo, la cavalleria unna tornava indietro ed annientava il nemico colto letteralmente di sorpresa.
Presso il fiume Nedao, questa volta, i figli di Attila dovevano invece dedicare la stessa attenzione sia all'attacco che alla difesa<ref name="ReferenceA"/>. Erano pressoché privi di fanteria (i cui componenti erano, per l'appunto, costituiti dai barbari insorti contro di loro, oltretutto al corrente della stessa strategia unna). Per questo motivo, sicuramente, gli Unni volevano battersi in campo aperto e far così in modo di avvantaggiare la loro cavalleria. Difficilmente, questo vantaggio tattico si sarebbe concretizzato presso le rive di un fiume, che nel tardo autunno poteva anche aver allagato il territorio limitrofo per le esondazioni stagionali<ref name="ReferenceA"/>.
La politica bizantina, poi, finalizzata all'istigazione dei [[Germani]] alla rivolta sortì come effetto il tramonto definitivo della potenza unna: con ogni probabilità una sorta di "consiglieri militari" erano presenti al fianco degli insorti nei mesi precedenti la battaglia, se non sul campo di battaglia stesso<ref name="ReferenceA"/>. Questo è evidente dalla lettura attenta del testo di Giordane. La coalizione germanica costituiva la fanteria pesante armata di spade lunghe e corte, asce, mazze, pugnali. Era composta da [[Ostrogoti]], [[Turcilingi]], [[Sciri]], [[Rugi]], [[Ermunduri]], [[Franchi]], [[Suebi]], [[Sassoni]], [[Alemanni|Alamanni]] ed [[Eruli]]. La cavalleria leggera, armata di arco e dardi, era invece data da alcuni contingenti di [[Visigoti]], mentre quella pesante, assai più numerosa, faceva perno sugli [[Alani]] e sui [[Sarmati]] armati di giavellotto. Infine, la fanteria leggera era incentrata sui [[Gepidi]]. In tutto, gli effettivi dei coalizzati non superavano i 35.000 uomini.
Gli Unni, coi pochi contingenti barbari rimasti fedeli, assommavano a non più di 50.000 - 55.000 uomini.
Con ogni probabilità, gli Unni tentarono l'usuale tattica della cavalleria, ma la fanteria nemica non cascò nella trappola e non si scompose, nella lettura del testo di Giordane. Ne seguì, facilmente, un urto tra la fanteria germanica e la cavalleria unna, con la cavalleria germanica che agilmente avrebbe aggirato il nemico. Gli Unni, presi in mezzo tra la fanteria e la cavalleria germanica, furono letteralmente sterminati.
 
== Storia e conseguenze posteriori ==
Nel [[1989]] assurse all'onore dei rotocalchi quando augurò la morte al suo maestro [[Federico Zeri]] (disse «odio Federico Zeri e gli augurò la morte!!») nel corso d'una puntata del programma di [[Maurizio Costanzo|Costanzo]]. Secondo Sgarbi, Zeri ne aveva infatti preteso il licenziamento perché convinto della sua colpevolezza riguardo alle accuse della contessa [[Treviso|trevigiana]] Pia Bressanin della Rovere. La Bressanin affermò che Sgarbi l'aveva indotta a consegnargli un quadro di [[Giovanni Agostino da Lodi]] (''La cena di Emmaus'') che il critico d'arte aveva riconosciuto nel Museo civico Luigi Bailo di Treviso, a cui la contessa l'aveva affidato anni prima. Secondo la donna, Sgarbi - allora funzionario alla Sovrintendenza ai Beni artistici e culturali del [[Veneto]] - le aveva rivelato che la tela era in pessimo stato e necessitava di un restauro; essendo però il costo dell'operazione assai alto, Sgarbi avrebbe convinto la nobildonna a vendergli l'opera. La contessa affermò di avere ricevuto da Sgarbi solo 8 milioni invece dei 25 pattuiti. L'accusa sosteneva inoltre che Sgarbi avesse taciuto l'intera operazione alle autorità competenti. Il critico da parte sua negò decisamente che vi fosse stata una sua qualsiasi omissione. Curiosamente, il giorno della morte di Zeri, Sgarbi sostenne: «ora che è morto, vorrei vederlo vivo»<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/ottobre/06/FEDERICO_ZERI_detective_dell_arte_co_0_9810062797.shtml Federico Zeri. Il detective dell'arte italiana]</ref>
 
Dopo la morte di [[Attila]], avvenuta, secondo la tradizione tramandata da [[Prisco di Panion]], la notte successiva il banchetto che celebrava il suo ultimo matrimonio (con una gota di nome Krimhilda, poi abbreviato con Ildiko), i suoi tre figli [[Ellac]], Ermak e [[Dengizico]] si combatterono per la successione, reclamando ciascuno ben più della terza parte del regno (noto come l'"[[Impero delle steppe]]"). Il caos e l'[[anarchia]] che ne conseguirono permisero agli imperi romani occidentale ed orientale di progettare l'eliminazione del pericolo rappresentato dagli Unni, ed ai barbari - soggiogati dagli Unni durante le loro campagne belliche - di ribellarsi e di riguadagnare definitivamente la libertà<ref name="ReferenceC">Peter Heather: "La caduta dell'Impero Romano. Garzanti Editore; 2007; ISBN 978-88-11-68090-1</ref>. Le forze [[germani]]che alleate guidate da [[Ardarico]], re dei [[Gepidi]], sconfissero le forze [[unni|unne]] di [[Ellac]], il figlio di Attila, che aveva lottato con i fratellastri [[Irnik]] e Dengizico per la conquista del trono (non è certo che Ellac avesse ucciso i suoi fratelli, anche se, tra pretendenti al trono, gli Unni non ammettevano rivali nell'ascesa al potere; Attila stesso aveva ucciso il fratello dopo una breve coreggenza). Ellac venne ucciso alla fine del combattimento. Secondo Giordane la battaglia sarebbe stata estremamente cinematografica:
La sua apparizione televisiva nei primi anni'90 fu in generale salutata come una novità, anche se ci fu chi, come il critico televisivo [[Beniamino Placido]], riconoscendo il fascino che il personaggio esercitava su un vasto pubblico, ne scherniva l'autorevolezza come critico d'arte unita allo stile poco ortodosso di divulgatore, definendolo in un suo articolo: "''Il Fatuo Magico''".<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/10/23/ma-quanto-arrabbia-il-fatuo-magico.html La Repubblica, 23 ottobre 1990]</ref>
 
{{citazione|E quindi le nazioni guerriere si disfecero. A quel punto, credo, deve essere stato mostrato uno spettacolo eccezionale, in cui si potevano vedere i [[Goti]] lottare con le picche, i [[Gepidi]] infuriati con le spade, i [[Rugi]] spaccare le lance che li avevano trafitti, i [[Suebi]] lottare a piedi, gli [[Unni]] con archi, gli [[Alani]] formare una linea di guerrieri con armi pesanti mentre gli [[Eruli]] puntavano invece su armi leggere|[[Giordane]], ''[[De origine actibusque Getarum]]''<ref>Giordane, ''[[De origine actibusque Getarum]]'', l.261</ref>}}
Dal [[1992]] al [[1999]] condusse il programma ''[[Sgarbi quotidiani]]'' su [[Canale 5]]; famosa è la puntata in cui per protesta rimase in silenzio per ben 15 minuti (l'intera durata della trasmissione). La sua singolare protesta era verso [[Berlusconi]], e riguardava la tempesta scoppiata nelle reti [[Mediaset]] circa la possibilità di criticare il Cavaliere nella sua campagna elettorale del 1994. Berlusconi aveva infatti dichiarato: "alla prima che mi fate vi licenzio e ve ne andate". Durante gli istanti finali di quella puntata mostrò ai telespettatori un foglio di carta con scritto: "Basta.Si'".<ref>http://.archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/14/silenzio_Sgarbi_replica_Berlusconi_co_0_9401143768.shtml</ref>. Curiosamente la puntata fu seguita da tre milioni e mezzo di spettatori, totalizzando il 20% di share<ref>http://archiviostorico.corriere.it/1994/gennaio/15/per_silenzio_Sgarbi_3500000_telespettatori_co_0_940115566.shtml</ref>.
 
Gli Unni finirono con insediarsi nelle fortezze di confine dell'[[Impero bizantino]], o furono annientati dalle armate imperiali (alcuni attaccarono le fortezze danubiane nel [[457]]) o si arruolarono negli eserciti d'Occidente, o furono assoggettati dai nomadi [[Uguri]] e [[Onoguri]], [[Sabiri]] ed [[Avari]]. Il popolo unno ripiombò quindi nel caos e nell'anarchia e la steppa tornò a ripullularsi di signori arroganti, litigiosi tra loro, a volte in lotta, a volte al servizio dell'Impero. Dal [[459]], gli Unni sparirono del tutto dalle cronache storiche. Il dominio unno dell'[[Europa Centrale]] ed orientale era distrutto. I pochi guerrieri Unni sopravvissuti vennero espulsi da [[Ardarico]] dopo un lungo assedio alla loro capitale (in realtà un campo trincerato posto in una località non ancora identificata della [[Puszta]], la pianura che va dal lago [[Balaton]] ad Est alla catena dei [[Carpazi Boscosi]] ad Ovest, dalla [[Rutenia]] a Nord alla città di [[Belgrado]] a Sud) ungherese, non lungi dall'odierna città di [[Debrecen]] (in base alle descrizioni degli ambasciatori bizantini), che venne data alle fiamme<ref name="ReferenceC"/>.
Nel 1998 fa clamore la sua iniziativa di rompere l'embargo internazionale alla Libia di Gheddafi, violando il blocco aereo e atterrando su Tripoli con due piccoli Piper decollati da Lampedusa. All'impresa partecipano anche l'editore Nichi Grauso, l'esperto d'arte Peter Glidewell, il regista Filippo Martinez e un giornalista del Corriere della Sera, Francesco Battistini<ref>"Libia, Sgarbi e Grauso sfidano l'embargo", di Francesco Battistini (Corriere della sera del 25/4/1998) http://archiviostorico.corriere.it/1998/aprile/25/Libia_Sgarbi_Grauso_sfidano_embargo_co_0_9804252020.shtml</ref>. {{cn|La trasvolata apre un canale di dialogo col regime libico, nonostante la missione si concluda in modo rocambolesco col tentativo di Grauso di rimpatriare all'insaputa dei libici un capocantiere sardo "trattenuto" dalle autorità per una controversia giudiziaria.}}
 
Anche tra i vincitori iniziarono subito le lotte intestine, a tutto vantaggio dell'Impero d'Oriente. I Franchi vennero espulsi verso gli attuali [[Paesi Bassi]] ed i Sassoni verso l'attuale [[Danimarca]], da dove passarono in [[Britannia]] nel [[458]] con una seconda ondata. Gli Ostrogoti si stanziarono nell'attuale [[Repubblica Ceca]] e nell'attuale [[Slovacchia]]. Gli altri finirono arruolati dall'[[Impero romano d'Occidente]] e stanziati nelle attuali [[Savoia (dipartimento)|Savoia]], [[Svizzera]], [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] ed Austria. I Gepidi risultarono i veri vincitori e si appropriarono di tutta la regione dei [[Carpazi]] e del Danubio. Anche il fatiscente Impero Romano d'Occidente riuscì a trarre vantaggio dalla sconfitta degli Unni, in quanto l'imperatore [[Avito]], l'ultimo imperatore degno di questo nome secondo Giordane, riuscì a recuperare la provincia di [[Pannonia]] seppur affidata a Sciri, Eruli e Turcilingi.
Nel [[2006]] è membro della giuria nel [[reality show]] ''[[La pupa e il secchione]]'' su [[Italia 1]]. Ha avuto occasione di doppiare un personaggio dei [[Simpson]]: il gestore del banco "Il lancio degli anelli", nella puntata "Bart Giostraio"<ref>[http://www.antoniogenna.net/simpson/exguida09.htm#ep190 Guida dei Simpson]</ref>. Nel [[2008]] interviene nel documentario [[Il falso bugiardo]] di [[Claudio Costa]], dedicato allo scrittore [[Luciano Vincenzoni]] che conobbe a Venezia tramite l'amico comune [[Goffredo Parise]].
 
I capi barbari iniziarono una lunga serie di litigi e guerre. Tra questi vanno ricordati almeno due ex-"logades" di Attila: il romano di Pannonia [[Flavio Oreste]] (il padre dell'ultimo imperatore d'Occidente, [[Romolo Augusto]]) e l'unno [[Edicone]] (il padre di [[Odoacre]]) che si segnalò per la sua ferocia nella lotta contro gli Ostrogoti. La funesta inimicizia tra Oreste, Odoacre ed il re ostrogoto [[Teodorico il Grande]] aveva dunque radici lontane, e questi furono i protagonisti della caduta finale dell'Impero d'Occidente tra il 28 agosto [[475]] ed il 4 settembre [[476]].
Nel [[2010]] è membro della giuria in due programmi:''[[Il più grande (italiano di tutti i tempi)]]'',condotto da [[Francesco Facchinetti]] su [[Rai 2]] e ''[[La pupa e il secchione]]'',condotto da [[Enrico Papi]] e [[Paola Barale]] su [[Italia 1]]. Il [[18 maggio]] [[2011]] conduce un nuovo programma su [[Rai 1]] intitolato ''[[Ci tocca anche Vittorio Sgarbi|Ci tocca anche Vittorio Sgarbi - Or vi sbigottirò]]'', che fa registrare un bassissimo risultato d'ascolti già alla puntata d'esordio (una media di 2.640.000 telespettatori, 8,27%). Visto il risultato, assolutamente scarso per il primo canale [[RAI]], il programma viene interrotto dopo una sola puntata. Poco dopo dichiarerà «Ho sbagliato io, ora chiudiamo» Nella trasmissione, dedicata al tema della paternità, tra le altre cose il critico d'arte ha parlato di [[ambiente]], criticando le forme di energia eolica e solare.<ref>[http://neo-machiavelli.ilcannocchiale.it/2011/05/19/vittorio_sgarbi_in_tv_sesso_di.html Vittorio Sgarbi in TV].</ref> Fin dagli esordi è rappresentato dal suo agente e produttore editoriale Guido David Pietroni.
 
=== Carriera teatrale ===
 
Nel [[2009]] ha iniziato una sua tournée teatrale dal titolo ''Sgarbi l'altro''.
 
Nel [[2010]] ha dato vita a uno spettacolo teatrale con il pianista [[Nazzareno Carusi]] intitolato ''Discorso a Due'' e dedicato agli Anni di Pellegrinaggio di Franz Liszt e alle opere di Michelangelo e Dante che ne hanno ispirato i maggiori capolavori. Culmine del ''Discorso a due'' è l'esecuzione del melologo ideato da Carusi giustapponendo alla sua esecuzione della lisztiana ''Fantasia quasi Sonata - Dopo una lettura di Dante'' la lettura da parte di Sgarbi dell'intero V canto dell'Inferno dantesco.<ref>[http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/142900_nazzareno_carusi_e_vittorio_sgarbi_un_discorso_a_due/ Bresciaoggi.it - Nazzareno Carusi e Vittorio Sgarbi: un discorso a due]</ref>
 
Per questo progetto, nel [[2011]] gli viene assegnato il [[Premio Lunezia]] in coppia con [[Nazzareno Carusi]].<ref>[http://www.amadeusonline.net/news.php?ID=1310446800 ''Il “Lunezia” a Carusi e Sgarbi'']</ref>
 
=== Carriera politica ===
Politico spesso incline a cambiare schieramento (alcuni lo hanno definito "''il più grande [[trasformismo (politica)|trasformista]] d'Italia''"),<ref>[http://www.adesso-online.de/doc/23867?PHPSESSID=d4f1a0921b0aaecf68ee54cd2eefc9ab Intervista a Vittorio Sgarbi]</ref> nel [[1990]] si candida senza successo a [[sindaco]] di [[Pesaro]] per il [[Partito Comunista Italiano]].
 
* '''Consigliere comunale PSI e sindaco DC-MSI di San Severino Marche'''
Qualche mese dopo diventa consigliere comunale di [[San Severino Marche]] (con il [[Partito Socialista Italiano]]) e quindi nel [[1992]] primo cittadino, sostenuto dalla [[Democrazia Cristiana]] e dal [[Movimento Sociale Italiano]].
 
* ''' Deputato PLI (1992-94)'''
Sempre nel [[1992]] è [[deputato]] per il [[Partito Liberale Italiano]] nella [[XI Legislatura della Repubblica Italiana|XI Legislatura]], eletto nel collegio di [[Cagliari]]<ref>[http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=XI%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg11/framedeputato.asp?Deputato=1d34510 Scheda su Camera.it] per la [[XI Legislatura della Repubblica Italiana|XI Legislatura]]</ref>
 
* '''Deputato di Forza Italia (1994-96)'''
Successivamente si avvicina al [[Partito Radicale (Italia)|Partito Radicale]] di [[Marco Pannella]], con cui sarà alleato nelle coalizioni guidate da [[Silvio Berlusconi]] nel [[1994]] e nel [[1996]].
Nel 1994 è eletto deputato per [[Forza Italia]], ma subito si iscrive al [[gruppo Misto]]. È Presidente della VII Commissione parlamentare (Istruzione).<ref>[http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=XII%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg12/framedeputato.asp?Deputato=1d34510 Scheda su Camera.it] per la [[XII Legislatura della Repubblica Italiana|XII Legislatura]]</ref>
 
* '''Deputato indipendente con la "Lista Sgarbi" (1996-2001)'''
Nel 1996 è eletto alla Camera per [[Forza Italia]] con il sistema proporzionale nella circoscrizione IX [[Friuli-Venezia Giulia]]. Si iscrive al [[gruppo Misto]].<ref>[http://leg13.camera.it/cartellecomuni/leg13/Deputati/scheda_deputato/scheda.asp?id=d00553 Scheda di Camera.it] per la [[XIII Legislatura della Repubblica Italiana|XIII legislatura]]</ref>
 
Il [[21 marzo]] del [[1999]] nasce il movimento [[I Liberal Sgarbi-I libertari]], che nello stesso anno fa confluire in [[Forza Italia]]
 
* '''Deputato di Forza Italia (2001-06) e Sottosegretario ai Beni Culturali nel governo Berlusconi II (2001-2002)'''
Nel 2001 Sgarbi viene eletto deputato nella quota proporzionale in Forza Italia, dopo aver perso la lotta per un seggio [[uninominale]] in Veneto. Diventa quindi sottosegretario ai [[Beni culturali]] dal [[2001]] al [[giugno]] del [[2002]]. L'incarico gli viene revocato dal Consiglio dei ministri a causa di numerose polemiche e tensioni con l'allora ministro [[Giuliano Urbani]], fra cui l'accusa di far aprire fuori orario i musei per consentire ai suoi amici di visitarli. All'accusa Sgarbi replicherà che il suo era da considerare un dovere ispettivo d'ufficio, senza che egli potesse essere accusato legittimamente di "interesse privato in atti d'ufficio". In realtà, Sgarbi fu licenziato perché si era opposto con fermezza alla politica del governo sui beni artistici e culturali: Con il cosiddetto decreto taglia-deficit il governo prevedeva la possibilità di cedere dei beni dello Stato alla Patrimonio Spa e Infrastutture Spa, società queste che avrebbero avuto il compito di gestire il nostro patrimonio artistico e la facoltà di venderne alcune parti a privati. Sgarbi contestava la mancanza di un esplicito riferimento dell'inalienabilità dei tesori artistici e culturali italiani e chiese le dimissioni di [[Urbani]]. Questo gesto fece infuriare la maggioranza di governo che lo licenziò<ref>http://www.repubblica.it/online/politica/vittorio/chat/chat.html</ref>.
 
* '''La lista Liberal-Sgarbi (2004)'''
Successivamente fonda in vista delle elezioni europee del [[2004]] la lista "[[Liberal Sgarbi]]", che si allea col [[Partito Repubblicano Italiano]] ma che ottiene nelle consultazioni del [[2004]] solo lo 0,7% dei voti.
 
* '''Candidato per la Lista Consumatori con il centrosinistra (2006)'''
Nel [[2005]] abbandona la [[Casa delle Libertà]] e passa all'[[L'Unione|Unione]]. Propone la propria candidatura in vista delle [[elezioni primarie]] della coalizione di centrosinistra, ma deve successivamente ritirarsi in base alla regola che vietava la partecipazione alle primarie a chi avesse avuto incarichi politici nelle ultime due legislature guidate da Berlusconi. Alle [[Elezioni politiche del 2006|elezioni politiche]] del [[2006]] decide di candidarsi con la [[Lista Consumatori]] che appoggia la coalizione di centrosinistra, senza essere tuttavia eletto.
 
* '''Assessore alla cultura del Comune di Milano (2006-08)'''
Nel [[2006]] si candida a [[sindaco]] di Milano, ma successivamente stipula un accordo con la candidata della [[Casa delle Libertà]] [[Letizia Moratti]], che prevede il ritiro della propria candidatura. Dopo la vittoria dell'ex ministro dell'istruzione, Sgarbi ottiene l'incarico di assessore alla cultura. L'[[8 maggio]] [[2008]] la nomina ad assessore gli viene revocata dal sindaco Moratti.<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/cronache/08_maggio_08/sgarbi_moratti_e0622e9e-1d26-11dd-95fc-00144f486ba6.shtml
|titolo=La Moratti silura Sgarbi, terremoto in Giunta|autore=Maurizio Giannattasio|data=08-08-2008|accesso=10-05-2008}}</ref>
 
* '''Sindaco UDC-DC di Salemi''' (2008)'''
Il [[30 giugno]] [[2008]]<ref>[http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/politica/elezioni-sicilia/risultati-ballottaggi/risultati-ballottaggi.html Vittorio Sgarbi sindaco a Salemi]</ref>, sostenuto dall'Udc, dalla Dc e da una lista civica di centro è stato eletto Sindaco del comune di [[Salemi]] (TP).
Il [[29 luglio]] [[2008]] il [[Tribunale Amministrativo Regionale|TAR]] della Lombardia ha accolto il ricorso con cui l'animatore d'arte contestava il «licenziamento» dal Comune di Milano reintegrandolo, di fatto, nelle funzioni di assessore<ref>[http://www.corriere.it/politica/08_luglio_29/sgarbi_licenziato_ec4405f4-5d1b-11dd-9a8c-00144f02aabc.shtml Tar Lombardia]</ref>. Il critico, tuttavia, con un comunicato, emanato il giorno successivo alla decisione dei giudici, si è spontaneamente dimesso dalla carica di assessore, risolvendo alla radice il problema della incompatibilità col ruolo di primo cittadino del comune belicino.
 
Eletto sindaco, istituisce alcuni assessorati-provocazione, nominando il cantante [[Morgan]] assessore all'ebbrezza<ref>http://www.libero-news.it/news/553331/Sgarbi-nomina-Morgan-assessore-all-Ebbrezza-di-Salemihtml</ref>, l'artista Graziano Cecchini, [[Oliviero Toscani]] e [[Peter Glidewell]] assessori al nulla<ref>http://cultura.blogosfere.it/2008/07/vittorio-sgarbi-sindaco-di-salemi-assessore-al-nulla-il-futurista-cecchini-con-alain-elkann-oliviero.html</ref> ed un poliziotto assessore all'antimafia<ref>http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/131004/salemi-linvenzione-sgarbi-poliziotto-nominato-assessore-allantimafia.htm</ref>.
 
Tra le altre iniziative, nell'agosto 2008 Sgarbi ha proclamato Salemi "prima capitale dell'Italia [[tibet]]ana", per esprimere solidarietà nei confronti dei [[buddismo tibetano|monaci tibetani]] e per condannare le ripetute violazioni dei diritti umani che essi hanno subìto ad opera della [[Cina]].<ref>[http://www.a.marsala.it/index.php?mod=page&nw=2:10:08:2008:12256 Sgarbi: "Salemi prima capitale d'Italia Tibetana"] Marsal@.it</ref>
 
Su idea di [[Oliviero Toscani]], assessore alla creatività del comune, Sgarbi ha avviato un progetto per salvaguardare il patrimonio artistico della città vendendo al prezzo simbolico di 1 [[euro]] le antiche case di Salemi (in gran parte distrutte dal [[terremoto del Belice]] e oggi in stato d'abbandono) a chi voglia restaurarle e risiedervi. L'iniziativa mediatica avrebbe riscosso l'interesse di varie personalità come i coniugi Moratti, il cantante [[Lucio Dalla]], il ministro [[Renato Brunetta]], il giornalista [[Philippe Daverio]]. Il progetto, al di là della sua valenza artistico-culturale, mira anche a favorire gli afflussi del [[turismo]] e a creare nuovi posti di [[lavoro]] e il coinvolgimento di numerose associazioni giovanili di Salemi.<ref>{{Cita news|autore=[[Il Corriere della Sera]]|url=http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_01/soglio_sgarbi_regala_case_b56212aa-77ed-11dd-8626-00144f02aabc.shtml|titolo=Sgarbi regala case a chi le restaura|giorno=12|mese=09|anno=2008}}</ref>.
 
Il [[28 dicembre]] [[2008]] Vittorio Sgarbi, ad [[Agrigento]] in occasione della presentazione di un suo libro, fu accolto da una accesa contestazione<ref>http://www.youtube.com/watch?v=dg_cb1Zhng4 Sgarbi contestato ad Agrigento</ref>.
 
Il [[2 febbraio]] [[2010]] Vittorio Sgarbi, coinvolto in un'indagine della Guardia Di Finanza sull'uso illecito delle auto blu, si dimette da sindaco di Salemi.<ref>{{Cita news|autore=[[Il Corriere della Sera]]|url=http://www.corriere.it/politica/10_febbraio_01/sgarbi-dimissioni-sindaco_48482daa-0f52-11df-a497-00144f02aabe.shtml|titolo=Sgarbi si dimette da sindaco di Salemi|giorno=02|mese=02|anno=2010}}</ref>. Le dimissioni sono poi rientrate.
 
Tra le altre cose, Sgarbi ha fatto istituire a Salemi un ''museo della [[mafia]]'' intitolato a [[Leonardo Sciascia]] e inaugurato dal presidente della Repubblica [[Giorgio Napolitano]], che possa offrire documentazioni e materiale d'archivio per non dimenticare la storia oscura della Sicilia.<ref>[http://www.ilgiornale.it/interni/salemi_miracolo_sgarbi__chiudere_mafia_museo/museo_mafia-sgarbi/12-05-2010/articolo-id=444698-page=0-comments=1 Salemi, il miracolo di Sgarbi: chiudere la mafia in un museo].</ref>
 
Ha inoltre espresso un netto rifiuto sulla possibilità di installare impianti eolici e fotovoltaici a Salemi, sostenendo che simili impianti, oltre a provocare desertificazione e distruzione del paesaggio agricolo, sarebbero al centro di interessi mafiosi.<ref>[http://www.salemi.citynetp.it/comunicatostampa/fotovoltaico.pdf Sgarbi: «Nel fotovoltaico ci sono gli stessi interessi mafiosi dell'eolico»].</ref>
 
==== Militanze politiche ====
Vittorio Sgarbi ha militato nella maggior parte dei partiti italiani:
* [[Partito Comunista Italiano]]<ref>[http://www.infomessina.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1905:visita-a-sorpresa-di-sgarbi-a-messina&catid=40:news&Itemid=2]</ref>, che lo ha candidato a sindaco di [[Pesaro]];
* [[Partito Socialista Italiano]], per il quale è stato consigliere comunale a [[San Severino Marche]];
* [[Democrazia Cristiana|DC]]-[[Movimento Sociale Italiano|MSI]], alleanza con la quale è stato eletto sindaco di [[San Severino Marche]] nel 1992;
* [[Partito Liberale Italiano]], per il quale è stato deputato;
* [[Partito Federalista (Italia)|Partito Federalista]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/18/Miglio_ecco_Partito_federalista_Sgarbi_co_0_95121812928.shtml]</ref>, che ha fondato nel 1995 e poi lasciato per aderire alla ''Lista Pannella'';
* [[Lista Marco Pannella]], con la ''Lista Pannella-Sgarbi'', abbandonata dallo stesso Sgarbi prima delle elezioni;
* [[Forza Italia]], nella quale ha inglobato il suo movimento [[I Liberal Sgarbi-I libertari]];
* [[Partito Repubblicano Italiano]]<ref>[http://www.radioradicale.it/scheda/160341/presentazione-della-lista-pri-liberal-sgarbi-partito-della-bellezza]</ref>, con il quale si è alleato per le elezioni europee nel 2004;
* [[Lista Consumatori]]<ref>[http://www.listaconsumatori.it/news.asp?id=941]</ref>, con la quale si è candidato, per le Politiche del 2006, senza essere eletto;
* [[Unione dei Democratici Cristiani e di Centro|UDC]]-[[Democrazia Cristiana (attuale)|DC]]<ref>[http://www.polisblog.it/post/1470/vittorio-sgarbi-sindaco-di-salemi-6069-dei-voti]</ref>, alleanza con la quale è stato eletto sindaco di [[Salemi]] nel 2008;
* [[Movimento per le Autonomie]]<ref>[http://www.ilgiornale.it/interni/gli_altri_eurocandidati_lmpa_schiera_sgarbi_e_capo_ris_garofano/eurocandidati-candidati_europee-elezioni_europee-europarlamento/30-04-2009/articolo-id=347598-page=0-comments=1]</ref> con il quale è stato candidato alle [[Elezioni europee del 2009]] nel cartello elettorale del [[Polo dell'Autonomia]] nella circoscrizione [[Isole]].
* Con [[Rete Liberal]] alle regionali 2010 del Lazio sostiene [[Renata Polverini]]
 
Ha inoltre fatto parte dell'[[Unione Monarchica Italiana]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/giugno/05/Sgarbi_toglie_maschera_monarchico_co_0_9606059335.shtml]</ref>.
 
== Controversie e prese di posizione ==
Vittorio Sgarbi si è reso famoso anche per l'irascibilità che contraddistinse diversi diverbi, talora sfociati in aggressive invettive, con altri personaggi televisivi. Vi furono liti contro:
* '''[[Mike Bongiorno]]''' - Durante una puntata di ''[[Telemike]]'' ci fu una lunga discussione, che presto degenerò in una lite verbale tra i due intrattenitori<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=1se9guV8I7g YouTube.com: registrazione del litigio tra Bongiorno e Sgarbi]</ref>. La discussione riguardava l'abusivismo, prendendo come pretesto l'eruzione dell'Etna che ai tempi travolse molte case definite dallo stesso Sgarbi come esempi di abusivismo edilizio. Bongiorno non era d'accordo con Sgarbi.
* '''[[Roberto Benigni]]''' - Con Benigni non c'è stato un litigio ma solo una polemica a distanza. Sgarbi infatti contestava che la satira di Benigni sulla cantante [[Iva Zanicchi]], parlamentare europeo di [[Berlusconi]], avvenuta durante [[Sanremo 2009]], aveva condizionato negativamente il giudizio della giuria sulla cantante, che è stata subito eliminata. La polemica ha riguardato anche il compenso per il comico toscano, giudicato troppo elevato da Sgarbi, che ha apostrofato Benigni "Pagato!" per ben 17 volte consecutive<ref>http://www.youtube.com/watch?v=8KlBvXLDWoc</ref>.
* '''[[Roberto D'Agostino]]''' - Durante il programma di [[Giuliano Ferrara]] ''L'istruttoria''<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=H42eiIq9Btc&mode=related&search= YouTube.com: registrazione del litigio tra D'Agostino e Sgarbi]</ref>: in questa occasione, dopo essere stato provocato da Sgarbi che lo insultò e gli gettò addosso dell'acqua, D'Agostino gli diede uno schiaffo.
* '''il [[Trio Medusa]]''' - Durante la trasmissione televisiva ''[[Le Iene (programma televisivo)|Le Iene]]'', i tre inviati cercavano di contattare l'allora Sottosegretario ai Beni Culturali per discutere il suo [[assenteismo]] in Parlamento o altri comportamenti ambigui. La vicenda ebbe anche risvolti giudiziari: il [[19 marzo]] [[2002]] Sgarbi comunicò di aver [[querela]]to i conduttori del programma, per [[diffamazione]], richiedendo oltre cinquantuno milioni di euro di danni. Da allora il trio ha spesso a che fare con lui nei servizi (un loro libro, ''Culattoni raccomandati'', ha preso il titolo da una frase di Sgarbi).<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2002/03_Marzo/19/sgarbiquerela.shtml Corriere.it "Sgarbi querela ''Le Iene''"]</ref>
* '''''[[Striscia la notizia]]'' e [[Valerio Staffelli]]''' - Sgarbi tirò il [[Tapiro d'Oro|tapiro]] in testa a Staffelli che intendeva consegnarglielo,;l'inviato di Striscia è dovuto correre al pronto soccorso. Un tentativo era già stato fatto alcuni giorni prima da Jimmy Ghione: Sgarbi reagì scaraventandolo per ben 4 volte e accusando la trasmissione di [[Antonio Ricci]] di essere un programma vigliacco che scherza e fa satira contro la gente in pena; il tutto andato in onda come servizi della trasmissione stessa. {{cn}}
* '''[[Milo Infante]]''', nel 2006, nel corso della trasmissione ''[[Notti sul ghiaccio]]''. {{cn}}
* '''[[Alessandra Mussolini]]''', nel corso della trasmissione ''[[La pupa e il secchione]]''<ref>http://magazine.excite.it/news/134/SgarbiMussolini_insulti_in_tv</ref><ref>http://magazine.excite.it/news/184/MussoliniSgarbi_nuovo_round</ref> e poi anche a ''[[Buona Domenica]]'' ed in varie altre trasmissioni;
* '''[[Rocco Casalino]], ex concorrente del [[Grande Fratello (reality show)|Grande Fratello]]''', nel [[2006]], nel corso della trasmissione ''[[Buona Domenica]]'';
* '''[[Peter Gomez]] ''', all'interno della trasmissione [[l'ultima parola]] mentre parla riguardo agli scandali sessuali di Silvio Berlusconi viene interrotto dal giornalista Peter Gomez. Ciò scatena l'ira di Sgarbi che lo definisce un mafioso. Gomez replica dicendo che sgarbi è un cortigiano di Berlusconi.<ref>http://www.youtube.com/watch?v=hP23Gnkei-Y</ref>
* '''[[Alessandro Cecchi Paone]]''', all'interno della trasmissione ''[[Markette]]''<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=_bA0mMI4dsw&mode=related&search= YouTube.com: registrazione del litigio tra Cecchi Paone e Sgarbi]</ref>; la polemica con [[Cecchi Paone]] ha riguardato la [[Chiesa cattolica]] e i rapporti di questa con il [[omosessualità|popolo omosessuale]]. Fino ad anni recenti, Sgarbi si è sempre dichiarato [[ateo]] e figura in una lista (costruita sulla base di dichiarazioni verificate) di non credenti del sito dell'[[UAAR]]<ref>[http://www.uaar.it/ateismo/famosi-non-credenti Famosi non credenti]</ref>; nel 2000 ha partecipato al Gay Pride di Roma<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2000/luglio/07/Gay_Pride_sfilata_conquista_Colosseo_co_0_0007072762.shtml]</ref>; in un'apparizione a [[Markette]], programma condotto da [[Piero Chiambretti]], ha attaccato Alessandro Cecchi Paone per le sue critiche alla Chiesa ed arrivando a definirlo "ateo bastardo" ed "ateo fasullo", pur ribadendo la sua distanza dal Cattolicesimo<ref>[http://it.youtube.com/watch?v=_bA0mMI4dsw Estratto dalla puntata di Markette relativo al litigio Sgarbi-Cecchi Paone]</ref>; più recentemente, in una puntata della trasmissione "Confronti" condotta da [[Gigi Moncalvo]], Sgarbi ha invece dichiarato di "essere fiero di essere cattolico", alla presenza dello stesso Cecchi Paone: la posizione di Sgarbi pare così essere diventata simile a quella [[cristianismo|cristianista]] e filo-cattolica. Tuttavia, in molte altre trasmissioni, in particolare su Canale 5 ha più volte detto: "Sono laico, probabilmente non credente e non so se sono perfino ateo". Successivamente un nuovo acceso diverbio con Cecchi Paone è avvenuto durante la trasmissione [[Buona Domenica]], in cui Sgarbi è stato contestato da Cecchi Paone perchè il critico ha dichiarato che sull'omosessualità "''il Papa ha ragione, la Chiesa ha ragione''". Un'altra discussione tra Sgarbi e il popolare personaggio televisivo si è avuta nel corso del programma di [[Rai Uno]] ''Sabato, Domenica &...'' in un dibattito riguardante il caso di [[Eluana Englaro]]. Il critico ha cercato di far zittire Cecchi Paone, che lo stava interrompendo, urlandogli "Taci!" per ben 22 volte consecutive.
* '''Gli elettori veneti''' - nel [[1996]], dopo la sconfitta alle elezioni nella circoscrizione del [[Veneto]], Sgarbi reagì violentemente dichiarando<ref>[[Sergio Rizzo]] e [[Gian Antonio Stella]], ''La Casta''. [[Rizzoli]], [[2007]], p. 164</ref>:
{{quote|[Gli elettori veneti] Sono dei deficienti. Egoisti. Stronzi. Destrorsi. Unti. Razzisti. Evasori. Hanno scelto la [[Lega Nord|Lega]]? Complimenti. Risultato: si ritrovano a essere governati dai meridionali democristiani e dai comunisti. (...) Voglio fare un'Antilega al Sud, incitando i meridionali a non comprare più prodotti veneti. Questi qui ormai coltivano il razzismo puro. Questa gente non è stupida. È peggio: ignorante e plebea. Il concetto di fondo è: questi elettori sono tutti delle teste di cazzo.}}
* '''[[Giampiero Mughini]]''' - durante la trasmissione [[Il più grande (italiano di tutti i tempi)]] ha una pesante lite con Giampiero Mughini, da Sgarbi definito ''un cornuto''.<ref>http://www.youtube.com/watch?v=uzvFQYn_T3E</ref>
* '''[[Piero Ricca]]''', il quale considerò illegale la presenza di Sgarbi in ambito politico a causa della sua condanna per truffa aggravata allo Stato quando era sovrintendente ai beni artistici della regione [[Veneto]]<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=sxBeX144ntg Il video della discussione tra Sgarbi e Ricca su You Tube]</ref> e lo criticò anche per aver definito il magistrato anti-mafia [[Gian Carlo Caselli]] "verme infetto"<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=YO6aBrnEFiQ&feature=related Altro video della discussione tra Sgarbi e Ricca su You Tube]</ref>. Tutto questo innescò varie forti discussioni tra i due. Sempre al riguardo della questione "[[Gian Carlo Caselli]]" Sgarbi venne contestato da [[Piero Ricca]] perché nel 1995 su [[Canale 5]] disse di avere ricevuto una lettera<ref name=caselli /> dove si affermava che il giudice Caselli era il mandante morale dell'omicidio di [[Don Puglisi]].<ref>{{cita web
|autore= Qui Milano Libera
|url= http://www.youtube.com/watch?v=y-y2RQZmRMw
|titolo= Incontro con Sgarbi/6
|editore= Youtube
|data= 25 novembre 2008
|accesso= 27-2-2011
}}</ref>
* '''[[Sandro Bondi]]''' - nel dicembre [[2007]] descrisse il politico [[Sandro Bondi|Bondi]], ospite in studio, come un incrocio tra [[Don Abbondio]] e [[Massimo Boldi]], causando la sua replica stizzita in una puntata di [[Porta a Porta]]<ref>[http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=15081 Tv.Repubblica.it: registrazione della lite tra Bondi e Sgarbi]</ref>.
* '''[[Paolo Guzzanti]]''' - nella trasmissione di [[La7]] ''Tetris'', il 9 maggio 2009, sollecitò l'on. [[Paolo Guzzanti]] a giustificare il motivo della sua rottura con Silvio Berlusconi. Sgarbi contestò quindi la risposta fornita dal suo interlocutore, provocandone una reazione veemente sfociata in uno scambio di invettive, urlandogli il termine "vergognati" per 15 volte consecutive. {{cn}}
* '''l'UAAR e i non credenti''' - nel novembre 2009, durante la trasmissione ''[[Pomeriggio Cinque]]'', nella quale ricopre il ruolo di arbitro, copre di insulti la tesoriera dell'[[UAAR]], definendo più volte lei e i giudici della [[Corte Europea dei Diritti dell'Uomo]] ''ignorante come una capra''<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=MrlWHWGQz74 Sgarbi contro l'UAAR a Pomeriggio Cinque]</ref>. Il 7 gennaio 2010 durante la trasmissione ''[[La vita in diretta]]'' su [[Rai Uno]], durante una discussione sulla presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche, rivolge pesanti attacchi all'associazione [[UAAR]], accusandola di essere una associazione di ''zucche vuote'' e mettendo in dubbio la legittimità dell'esistenza della suddetta associazione<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=mxW_v54Qv-A Sgarbi contro l'UAAR a La Vita in Diretta]</ref>. Il 13 marzo 2010, durante un comizio elettorale tenuto a [[Lamezia Terme]] rivolge nuovi attacchi contro l'[[UAAR]], definendo l'autore del ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo riguardo al Crocefisso nelle aule ''quel fesso di mezzo ateo che si è preso 5000 euro''<ref>[http://www.youtube.com/watch?v=rIEyRykTyHA Sgarbi attacca l'UAAR a Lamezia Terme]</ref>.
* '''[[YouTube]]''' - nel gennaio [[2010]] diede mandato ai suoi legali di diffidare il sito di videosharing chiedendo di rimuovere immediatamente dal web "immagini fisse o in movimento di programmi video della Rai in cui compare Sgarbi". In caso contrario verrebbe fatto ricorso al Tribunale per "violazione dei diritti di utilizzazione e sfruttamento economico dell'immagine" del critico, con la richiesta di una somma "non inferiore a 10 mila euro per ogni minuto o frazione di minuto di diffusione diretta o indiretta." Intanto una nota dalla RAI precisò immediatamente che ogni ospite, anche i politici, prima di partecipare alle trasmissioni firma una liberatoria cedendo così alla Rai i diritti anche per il Web.<ref>[http://punto-informatico.it/2784286/PI/News/sgarbi-youtube-deve-tacere.aspx Punto informatico - Sgarbi: YouTube deve tacere]</ref>
*Mentre ricopriva la carica di Sottosegretario ai Beni Culturali, Sgarbi fu incaricato dall'allora Presidente del Senato Pera di analizzare Palazzo Madama e nell'espletare tale incarico indicò due quadri presenti all'interno del palazzo come falsi<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2001/giugno/15/Sgarbi_promette_ingresso_gratuito_nei_co_0_0106159193.shtml Archivio storico del Corriere della Sera - "Sgarbi promette l' ingresso gratuito nei musei"]</ref> sebbene la falsità non sia stata mai, successivamente, acclarata ed i quadri non siano stati rimossi.
* In una replica a [[Legambiente]], Sgarbi ha preso posizione contro gli impianti di energia eolica e solare, sostenendo che questi causano la spesa di «miliardi di euro» al centro di interessi mafiosi «che i contribuenti italiani ed europei danno a poche famiglie che distribuiscono mance alle comunità locali», e che simili impianti presentano un «carattere di incostituzionalità e di evidenti complicità con la distruzione di ciò che resta del paesaggio».<ref>[http://www.corrieredelsud.it/site/modules/article/view.article.php?5745/c0 Eolico, Sgarbi replica a Legambente].</ref> In proposito ha polemizzato col governatore della Puglia [[Vendola]], accusandolo di aver sfigurato il territorio pugliese con l'installazione di pale eoliche.<ref>[http://lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=425080&IDCategoria=1 Sgarbi-Vendola scintille e querele sull'eolico in Puglia].</ref>
* Invitato per presentare il suo libro ''Viaggio sentimentale nell'Italia dei desideri'' alla rassegna letteraria "Il Libro Possibile" tenutasi a [[Polignano a Mare]] ([[Provincia di Bari|Bari]]) l'[[8 luglio]] [[2011]] ha nuovamente attaccato l'energia eolica e solare, sostenendo che ci sarebbero interessi mafiosi dietro le energie pulite, scatenando le ire del pubblico partecipante che l'ha più volte fischiato e contestato dopo che Sgarbi ha insultato uno spettatore definendolo ''mafioso''. Alcuni spettatori tentarono di scavalcare il palco per raggiungere Sgarbi, che è stato costretto a fuggire sotto scorta<ref>[http://www.unita.it/italia/sgarbi-litiga-col-pubblico-br-cacciato-fugge-sotto-scorta-1.312086 Sgarbi litiga col pubblico 'Cacciato' fugge sotto scorta].</ref>
*'''[[Marina Ripa di Meana]]''' - Nel [[giugno]] [[2011]] mentre stava presentando a Spoleto le due Mostre d¹Arte del 54° Festival dei 2 Mondi fu aggredito da [[Marina Ripa di Meana]] che gli versò addosso un barattolo contenente urina. Il gesto era dovuto al fatto che Sgarbi, come curatore della mostra, aveva ordinato di rimuovere una foto artistica dei coniugi Ripa di Meana assieme a [[Moravia]], dicendo: 'non frega più niente a nessuno, sono dei vecchi rincoglioniti' <ref>http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/umbria/articoli/1013717/ripa-di-meana-lancia-su-sgarbi-pipi-dartista.shtml</ref>
 
== Condanne giudiziarie ==
* '''Condanna per diffamazione contro Caselli e Orlando (prescritta in Cassazione)'''
Il [[7 aprile]] [[1995]] ha letto al [[TG5]] una lettera sui «veri colpevoli» dell'assassinio di Don [[Pino Puglisi]], non rilevando le generalità essendo priva di firma ma attribuita ad un sedicente amico del sacerdote assassinato; la missiva accusava come mandante il procuratore [[Giancarlo Caselli|Caselli]] e come sicario [[Leoluca Orlando]].
{{quote|Fui più volte contattato da Caselli e dai suoi uomini [...] pretendevano accuse, nomi, circostanze... volevano che denunciassi la mia gente e miei ragazzi... che rivelassi cose apprese in confessione [...]. Caselli disprezza i siciliani, mi vuole obbligare a rinnegare i miei voti e la mia veste, pretende che mi prostituisca a lui. Più che nemico della mafia, è un nemico della Sicilia. Orlando è un mafioso vestito da gesuita [...]. Caselli ha fatto di me consapevolmente un sicuro bersaglio. Avrà raggiunto il suo scopo quando un prete impegnato nel sociale verrà ucciso [...]. Caselli, per aumentare il suo potere, ha avuto la sua vittima illustre.}}
Caselli in vita sua non conobbe mai don Puglisi<ref>Marco Travaglio, ''La scomparsa dei fatti''. Milano, il Saggiatore, 2007. pp. 201-202 ISBN 88-428-1395-8</ref><ref name=ricca>[http://www.pieroricca.org/2008/11/20/in-memoria-di-don-puglisi/ Sul blog di Piero Ricca]</ref>.
Per queste dichiarazioni Sgarbi è stato condannato per [[diffamazione]] in primo e secondo grado<ref name=caselli /><ref name=ricca />. Nel suo libro ''Un magistrato fuorilegge'' Caselli ha affermato che la [[Corte Suprema di Cassazione|Cassazione]] ha in seguito dichiarato la [[prescrizione]] del reato<ref name=caselli>Giancarlo Caselli, ''Un magistrato fuorilegge''. Melampo, 2005. cap. 3 ISBN 88-89533-34-X</ref>, ma Sgarbi, tramite il suo avvocato, ha contestato questa ricostruzione sostenendo che la Cassazione aveva invece annullato le precedenti sentenze rimandando quindi il tutto a un nuovo giudizio che non c'è mai stato per l'intervenuta prescrizione.<ref>{{cita web
|url= http://palermo.repubblica.it/dettaglio-news/14:28/3877875
|titolo= Libri: Sgarbi fa causa a Melampo Editore per volume di Giancarlo Caselli
|editore= Palermo la Repubblica.it
|data= 25 novembre 2010
|accesso= 27-2-2011
}}</ref>
 
* '''Condanna per assenteismo e produzione di documenti falsi'''
Nel [[1996]], con sentenza definitiva della Pretura di [[Venezia]], è stato condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione per il reato di falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, per produzione di documenti falsi (per la richiesta di aspettativa per motivi di salute) e assenteismo nel periodo 1989-1990, mentre era dipendente del [[Ministero per i Beni e le Attività Culturali|Ministero dei Beni culturali]], con la qualifica di funzionario ai Beni artistici e culturali del [[Veneto]], e al tempo della sua partecipazione al ''[[Maurizio Costanzo Show]]''. Condannato a pagare un indennizzo di 700&nbsp;000 lire, il critico d'arte si giustificò affermando che la sua assenza dall'ufficio dipendeva dall'impegno per la redazione d'un catalogo d'arte, e parlando di "arbitrio, discrezionalità e follia" a proposito della sentenza.<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/01/Sgarbi_assenteista_condannato_co_0_9407013000.shtml Sgarbi assenteista, condannato], Corriere della Sera, 1 luglio 1994</ref><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/09/Sgarbi_assenteista_seconda_condanna_co_8_9601091221.shtml Sgarbi assenteista: seconda condanna], Corriere della Sera, 9 gennaio 1996</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/07/02/la-condanna-fa-infuriare-sgarbi-quei.html LA CONDANNA FA INFURIARE SGARBI ' QUEI GIUDICI SONO DA INTERDIRE'], Repubblica, 02 luglio 1994</ref><ref name="Intoccabili">{{cita news|url=http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%5E1072467,00.html|pubblicazione=Report.it|titolo=Intoccabili, in onda il [[20 maggio]] [[2007]] su [[Raitre]]}}</ref>
 
* '''Condanna per diffamazione aggravata contro Caselli e il pool di Milano'''
Il [[14 agosto]] [[1998]], dopo la morte di [[Luigi Lombardini]], in un'intervista a [[Il Giornale]] ne attribuisce la responsabilità alle «inchieste politiche di Caselli [...] uomo di Violante», in quanto «il suicidio di Lombardini ha evidenziato la natura esclusivamente politica dell'azione di Caselli e i suoi» che «impudentemente frugano nella sua tomba [...] sul suo cadavere»; il [[17 agosto]], ignorando i ringraziamenti dell'avvocato di Lombardini per la correttezza tenuta da Caselli nella conduzione dell'interrogatorio nonché il positivo pronunciamento del [[Consiglio Superiore della Magistratura|CSM]] in merito, ne chiede «l'immediato arresto» nonché la «sospensione dal servizio e dallo stipendio». Alla successiva querela, l'intervistatore [[Renato Farina]] ed il direttore [[Mario Cervi]] scelgono il [[patteggiamento]], mentre Sgarbi la via del processo; ad una delle udienze «non si presenta in Tribunale (a [[Desio]]) dicendo di essere a Bologna per un altro processo; il giudice telefona a Bologna e scopre che lì Sgarbi ha fatto lo stesso sostenendo di essere a Desio».<ref>Marco Travaglio, ''La scomparsa dei fatti''. Milano, il Saggiatore, 2007. pp. 206-207 ISBN 88-428-1395-8</ref> Per queste affermazioni nel [[1998]] verrà condannato dalla [[Corte Suprema di Cassazione|Cassazione]] per [[diffamazione]] aggravata sulle indagini del [[Pool (magistratura)|pool]] antimafia di [[Palermo]], guidato da [[Gian Carlo Caselli]], oltre a 1.000 € di multa.
 
Vi è chi, di fronte a questo pronunciamento, ha sostenuto che la condanna sarebbe occorsa per aver Sgarbi definito le indagini "politiche",<ref>[http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/cronaca/cassazione-2/indagini-politiche/indagini-politiche.html Articolo del 30 agosto 2006] su [[La Repubblica]]</ref> esercitando il proprio [[diritto di critica]] ([[Francesco Cossiga]], [[Ettore Randazzo]], [[Fabrizio Cicchitto]] e [[Niccolò Ghedini]]). Questa ricostruzione è stata contestata da [[Marco Travaglio]], per il quale «criticare significa affermare che un'inchiesta è infondata, una sentenza è sbagliata. Ma sostenere che un PM e l'intera sua Procura sono al servizio di un partito, agiscono per finalità politiche, usano la mafia contro lo stato, non è criticare: è attribuire una serie di reati gravissimi, i più gravi che possa commettere un magistrato».<ref>Marco Travaglio, ''La scomparsa dei fatti''. Milano, il Saggiatore, 2007. p. 207 ISBN 88-428-1395-8</ref>
 
* '''Condanne per ingiurie contro Marco Travaglio'''
Il [[1 maggio]] [[2008]], durante la puntata televisiva di ''[[AnnoZero]]''<ref>[http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-606b010e-388f-40fb-92dc-d4294a744606.html?p=0 ''O Bella Ciao''] - [[1 maggio]] [[2008]]</ref>, Vittorio Sgarbi si rivolse al giornalista [[Marco Travaglio]] con insulti molto pesanti: «Siamo un grande paese con un pezzo di merda come te». Il [[10 dicembre]] [[2009]] il Tribunale Civile di Torino condanna Sgarbi a 30.000 € di risarcimento per ingiurie e al pagamento delle spese legali<ref>[http://ilsecoloxix.ilsole24ore.com/p/italia/2009/12/11/AM5vo1BD-insulto_travaglio_annozero.shtml Insultò Travaglio ad Annozero, Sgarbi pagherà 30.000 euro] Il Secolo XIX URL consultato il 30 gennaio 2010</ref>. Il giudice ha anche stabilito la pubblicazione della sentenza su ''[[la Repubblica]]'' e ''[[La Stampa]]''<ref>[http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Politica/Annozero-Sgarbi-paghera-30mila-euro-aver-insultato-Travaglio/10-12-2009/1-A_000066926.shtml Annozero: Sgarbi pagherà 30mila euro per aver insultato Travaglio]</ref>.
 
Il [[6 ottobre]] [[2010]] è stato nuovamente condannato al pagamento di 35.000 €, avendo rimarcato «Mi correggo. Travaglio non è un pezzo di merda. È una merda tutta intera» sulle colonne del quotidiano online ''La voce d'Italia'' e due giorni dopo dagli studi di ''[[Domenica Cinque]]'', il programma televisivo condotto da [[Barbara D'Urso]].<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/20/sgarbi-condannato-aveva-dato-a-travaglio-della-merda-tutta-intera/72706/ Sgarbi condannato. Aveva dato a Travaglio della “merda tutta intera”]</ref><ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2010/10/ordinanza-Trib.-Torino-Travaglio-contro-Sgarbi.pdf Ordinanza 6259/2010 del Tribunale di Torino]</ref>
 
* '''Condanna per diffamazione contro Roberto Reggi'''
Nel luglio [[2009]] Vittorio Sgarbi è stato condannato per diffamazione: la sentenza è stata proclamata dal tribunale di [[Monza]].
Il critico d'arte infatti insultò [[Roberto Reggi]], il sindaco di [[Piacenza]], dai microfoni di [[Rtl 102.5]]; il pubblico ministero aveva chiesto 4 mesi, ma la pena è stata poi inasprita a 6 mesi. Tuttavia grazie all'[[indulto]] la pena è stata sostituita da un risarcimento, da versare nelle casse del comune piacentino.<ref>http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo455409.shtml URL consultato il 20/07/2009</ref>
 
* '''Condanna per diffamazione contro Raffaele Tito'''
Nonostante la sopraggiunta prescrizione che ha "cancellato" il reato di diffamazione, il [[26 maggio]] [[2010]] Sgarbi è stato condannato dalla Corte d’Appello di [[Venezia]] al pagamento di 110.000 € come risarcimento al procuratore aggiunto di [[Udine]] ed ex [[Pubblico ministero|pm]] di [[Pordenone]], Raffaele Tito per averlo pesantemente diffamato nel corso di alcune puntate di ''[[Sgarbi quotidiani]]'' andate in onda su Canale 5 nel [[1997]]. L'ammontare del risarcimento è stato ridotto di un quarto rispetto a quello stabilito in primo grado, in quanto per una delle trasmissioni incriminate Sgarbi è stato dichiarato non punibile. L’intero iter giudiziario è durato ben 13 anni in quanto i legali di Sgarbi, dopo la condanna di primo grado a un anno e un mese di reclusione intervenuta nel 2001, avevano fatto ricorso alla Corte costituzionale rilevando l'insindacabilità delle sue affermazioni in quanto all'epoca il critico era parlamentare; ma la Consulta rispedì gli atti al Tribunale rigettando l’istanza e dando il via libera al processo<ref>http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=103803&sez=NORDEST URL consultato il 21.10.2010</ref>.
 
* '''Condanna per ingiuria contro Gianfranco Amendola'''
Con sentenza del 15 settembre 2003 del Tribunale Civile di Roma, Sgarbi è stato condannato al pagamento a favore del magistrato Gianfranco Amendola di 30.000 Euro più spese legali per le frasi ingiuriose pronunciate nel corso di una serata del Maurizio Costanzo Show nel 1993, quali, come da sentenza, "incapace, ignorante, bugiardo, maiale". Dieci anni di causa di primo grado scandite da intervenute modifiche di legge e da una sentenza della Corte Costituzionale che annullò<ref>[http://www.giurcost.org/decisioni/2002/0257s-02.html Consulta On Line - Sentenza 257]</ref> la deliberà di insindacabilità a favore di Sgarbi adottata dalla Camera dei Deputati. Sentenza confermata nel 2009 dalla Corte d'Appello di Roma con condanna ad ulteriori spese legali, passata successivamente in giudicato. Ad oggi Sgarbi non risulta aver onorato la sentenza.
 
* '''Condanna per diffamazione contro Ilda Boccassini (confermata in Cassazione)'''
Nel maggio [[2011]] la Corte di Cassazione con sentenza 10214, conferma la condanna al risarcimento per danni da diffamazione, a favore del pm milanese [[Ilda Boccassini]], a carico di Sgarbi e del circuito televisivo di Mediaset. La Suprema Corte respinge il ricorso con il quale Sgarbi e [[Reti Televisive Italiane]] sostenevano la liceità di alcune espressioni usate nella trasmissione "Sgarbi quotidiani", andata in onda il 16 febbraio 1999, durante la quale la Boccassini veniva criticata in relazione all'inchiesta sul capo dei gip della Capitale, Renato Squillante. Sgarbi e RTI sono stati condannati a rifondere ''in solido'' il pm Boccassini con 25.822 euro.<ref>{{Cita news|url=http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=148693&sez=HOME_INITALIA|titolo=Sgarbi condannato anche in Cassazione risarcirà Ilda Boccassini per diffamazione|pubblicazione=Il Messaggero|giorno=10|mese=maggio|anno=2011|accesso=12 maggio 2011}}</ref><ref>{{Cita news|url=http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Vittoria-della-Boccassini-su-Sgarbi-La-diffamazione-in-tv-gli-costa-25mila-euro_311998223401.html|titolo=Vittoria della Boccassini su Sgarbi. La diffamazione in tv gli costa 25mila euro|pubblicazione=Adnkronos|giorno=10|mese=maggio|anno=2011}}</ref>
 
== Pubblicazioni ==
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* ''[[Carpaccio]]'' - (1979, pubblicato anche negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e in [[Francia]])
* ''Palladio e la Maniera'' - (1980)
* ''Gnoli'' - (1983)
* ''I capolavori della pittura antica'' - (1984)
* ''Tutti i [[musei]] d'[[Italia]]'' - (1984)
* ''Antonio da Crevalcore e la pittura ferrarese del Quattrocento a [[Bologna]]'' - (1985)
* ''Carlo Guarienti'' - (1985)
* ''Il sogno della pittura'' - (1985, premio Estense 1985)
* ''Mattioli'' - (1987)
* ''[[Rovigo]]. Le chiese. Catalogo dei beni artistici e storici'' - (1988)
* ''Soutine'' - (1988)
* ''Storia universale dell'arte'' - (1988)
* ''Davanti all'immagine'' - (1989, premio Bancarella 1990)
* ''Giovanni Segantini, i capolavori'' - (1989), [[Reverdito Editore]]
* ''Il pensiero segreto'' - (1990)
* ''Botero'' - (1991)
* ''Dell'[[Italia]]. Uomini e luoghi'' - (1991, premio Fregene 1991)
* ''[[Roma]]: dizionario dei [[monumenti]] italiani e dei loro autori'' - (1991)
* ''Arturo Nathan. Illusione e destino'' - (1992)
* ''Lo Sgarbino. Dizionario della lingua italiana'' - (1993)
* ''Le mani nei capelli'' - (1993)
* ''Lezioni private'' - (1996)
* ''A regola d'arte. Libri, quadri, poesie: nuove lezioni sul bello'' - (1998)
* ''Alfredo Protti'' - (1998)
* ''Aroldo Bonzagni. Pittore e illustratore (1887-1918). Ironia, satira e dolore'' - (1998)
* ''Gli immortali'' - (1998)
* ''La casa dell'anima. Educazione all'arte'' - (1999)
* ''Notte e giorno d'intorno girando'' - (1999)
* ''[[Giotto]] e il suo tempo'' - (2000)
* ''Le tenebre e la [[Rosa (botanica)|rosa]]. Un'antologia'' - (2000)
* ''Onorevoli fantasmi. Due anni di polemiche parlamentari'' - (2000)
* ''Balthus'' - (2001)
* ''Elogio della medicina di Jacovitti'' - (2001)
* ''Percorsi perversi'' - (2001)
* ''Giorgio [[De Chirico]]. Dalla [[Metafisica]] alla "Metafisica". Opere 1909-1973'' - (2002)
* ''Il Bene e il Bello. La fragile condizione umana'' - (2002)
* ''Il sogno della pittura. Come leggere un'opera d'arte'' - (2002)
* ''Kossuth. Wolfgang Alexander Kossuth 1982-2002'' - (2002)
* ''La stanza dipinta. Saggi sull'arte contemporanea'' - (2002)
* ''Da [[Giotto]] a [[Picasso]]'' - (2003)
* ''Dell'[[arte]] e dell'[[amore]]. Gli ultimi giorni del [[Parmigianino]]'' - (2003)
* ''La ricerca dell'identità da Antonello a [[De Chirico]]'' - (2003)
* ''L'Odéo Cornaro'' - (2003)
* ''[[Parmigianino]]'' - (2003)
* ''Scaramuzza'' - (2003)
* ''Un paese sfigurato. Viaggio attraverso gli scempi d'[[Italia]]'' - (2003)
* ''[[Andrea Palladio]]. La luce della ragione. Esempi di vita in [[villa]] tra il XIV e XVIII secolo'' - (2004)
* ''Dell'anima'' - (2004)
* ''Gaspare Landi'' - (2004)
* ''[[Guercino]]. Poesia e sentimento nella pittura del Seicento'' - (2004)
* ''Le ceneri violette di [[Giorgione]]. Natura e Maniera tra [[Tiziano]] e [[Caravaggio]]'' - (2004)
* '''San Giuseppe con il bambino' di Giovan Battista Piazzetta'' - (2004)
* ''Un capolavoro di [[Rubens]]. L'adorazione dei pastori'' - (2004)
* ''Aroldo Bonzagni'' - (2005)
* ''[[Caravaggio]] e l'[[Europa]]. Il movimento caravaggesco internazionale da [[Caravaggio]] a Mattia Preti'' - (2005)
* ''Catalogo generale delle opere di Vincenzo Napolitano. 1.'' - (2005)
* ''Catalogo generale delle opere di Antonio Nunziante. 3.'' - (2005)
* ''Davanti all'immagine'' - (2005)
* ''I giudizi di Sgarbi. 99 artisti dai cataloghi d'arte moderna e dintorni'' - (2005)
* ''Il ritratto interiore da [[Lotto]] a [[Pirandello]]'' - (2005)
* ''Monteforte. Paesaggi della memoria'' - (2005)
* ''Ragione e passione contro l'indifferenza'' - (2005)
* ''Vedere le parole. La scrittura d'arte da Vasari a Longhi'' - (2005)
* ''Le meraviglie della [[pittura]] tra [[Venezia]] e [[Ferrara]] dal Quattrocento al Settecento'' - (2006)
* ''[[Francesco del Cossa]]'' - (2007)
* ''Clausura a Milano (e non solo). Da suor Letizia a Salemi(e ritorno)'' - (2008)
* ''L'Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore'' - (2009)
* ''Donne e dee nei musei italiani'' (2009)
* ''[[Klaus Karl Mehrkens]]: opere 1983-2008'', Protagon Ed., Siena 2009 ISBN 978-88-8024-262-8
* ''Viaggio sentimentale nell'Italia dei desideri'' - (2010)
* ''Lo stato dell'arte-State of the Arts"" - [[Skira]] (2011)
* ''L' Italia delle meraviglie"" - [[Bompiani]] (2011)
* ''Le meraviglie di Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri"" - [[Bompiani]] (2011)
 
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== Citazioni nella cultura popolare ==
* Nel [[1994]] il gruppo pop-demenziale [[Marche|marchigiano]] dei [[I Vincisgrassi|Vincisgrassi]] citò Sgarbi nella canzone ''Terra mia''. Riferendosi a [[San Severino Marche]] ove è stato sindaco per alcuni anni, il gruppo canta: "S'è fatto tardi, in piazza c'è Sgarbi/che spiega a tutti quanti come dipingono i [[Sardegna|Sardi]]".
* [[Jovanotti]] lo cita nel brano ''Ho perso la direzione'' (1992).
* È citato dal rapper pugliese [[CapaRezza]] in un gioco di parole nella canzone ''Tutto ciò che c'è'' quando canta "vorrei sapere la mia lingua meno di Biscardi, criticare sgorbi disegnati da Sgarbi".
* È citato nella canzone del gruppo rap milanese [[Articolo 31]] nella canzone ''Voglio una lurida'' (1994) nel passo "Mi sono rotto della magre bionde tipo la Barbie, delle maggiorate tipo quelle che si fa Sgarbi".
* Nel 1996 il gruppo di Bologna [[Gemboy]] cita Sgarbi nel brano ''Bambine Troie'', tratto dall'album ''[[Orgia Cartoon]]'' nel passo:"...e non voglio esser polemico come Sgarbi, ma io alla vostra età giocherei con la Barbie!".
* I [[Pitura Freska]], gruppo reggae veneziano, parla di lui nell'album ''[[Duri i banchi]]'' del 1993, nella canzone ''[[Duri i banchi#Ara che ben|Ara che ben]]'' con le seguenti parole: "...de imatonii, de cassafati e de Sgarbi, no ghe ne ciava un casso a Skardy...", Il passo in questione tradotto in italiano, starebbe a significare che al cantante della band, Skardy, non interessa nulla del pensiero della gente che lo circonda.
* Viene citato da [[Fabri Fibra]] nella canzone ''Io non t'invidio'': "Andiamo a prostitute ma c'è sempre Sgarbi: voglio anch'io essere famoso in mezzo a questi bastardi".
* Il personaggio [[Insulto Ingiuria]] della serie a fumetti [[Alan Ford]] è palesemente ispirato a Vittorio Sgarbi.<ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1996/marzo/11/Vittorio_Alan_Ford_diventa_Insulto_co_0_96031110319.shtml}}</ref>
 
==Curiosità==
{{Curiosità}}
Assieme ad altre celebrità nel [[1998]] ha partecipato al film ''[[Paparazzi (film 1998)|Paparazzi]]'' di [[Neri Parenti]].
 
== Note ==
{{references|2}}
 
<references/>
== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web |1=http://www.marcopolovr.it/progetti/barbari/Unni.htm |2=Le tattiche belliche dell’orda unna |accesso=7 novembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060217050037/http://www.marcopolovr.it/progetti/barbari/Unni.htm |dataarchivio=17 febbraio 2006 |urlmorto=sì }}
* [http://www.vittoriosgarbi.it Sito web ufficiale]
* [http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=XI%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg11/framedeputato.asp?Deputato=1d34510 Scheda su Camera.it] per la [[XI Legislatura della Repubblica Italiana|XI Legislatura]] (1992-94)
* [http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=XII%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg12/framedeputato.asp?Deputato=1d34510 Scheda su Camera.it] per la [[XII Legislatura della Repubblica Italiana|XII Legislatura]] (1994-96)
* [http://leg13.camera.it/cartellecomuni/leg13/Deputati/scheda_deputato/scheda.asp?id=d00553 Scheda di Camera.it] per la [[XIII Legislatura della Repubblica Italiana|XIII legislatura]] (1996-2001)
* [http://legxiv.camera.it/organiparlamentari/assemblea/contenitore_dati.asp?tipopagina=&deputato=d34510&source=%2Fdeputatism%2F240%2Fdocumentoxml.asp&position=Deputati\La%20Scheda%20Personale&Pagina=Deputati/Composizione/01.camera/nuovacomposizione/datpersonali2.asp%3Fdeputato=d34510 Scheda su Camera.it] per la XIV Legislatura (2001-2006)
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